8 minute read
LE MIGLIORI STORIE SU VENEZIA
La Serenissima ama confondere i generi. Dietro la maschera di un film, di un noir o di una storia a fumetti si cela sempre una riflessione sul tempo, sull’amore o sull’esoterismo, con una costante: un dedalo di canali in cui bisogna fare il massimo sforzo per non perdersi.
186 EVA Joseph Losey, 1962, Francia/Italia
Advertisement
y Al primo posto tra i regali di lusso che Eva pretende per donare le sue grazie c’è Venezia, se possibile nell’albergo più bello, affacciato direttamente sulla laguna. Il romanzo di James Hadley Chase era ambientato a Hollywood, ma Joseph Losey era affascinato dall’idea di trasferire la storia a Venezia. Di notte, o deserta all’alba, la Serenissima perde qualsiasi romanticismo per diventare il freddo quadro di un film noir, ricettacolo del vizio del gioco, della vanagloria e della lascivia umane – nonché il territorio di caccia del personaggio di Jeanne Moreau, il cui cinismo rasenta la crudeltà e il sadismo.
104 Ì L’Hotel Danieli, nel quale Eva si fa invitare, ha ospitato personaggi illustri, tra cui Goethe, George Sand e Alfred de Musset, Balzac, Dickens e Wagner. L’albergo si trova sulla Riva degli Schiavoni, a due passi da Piazza San Marco e Palazzo Ducale. Un consiglio: risparmiate prima
di prenotare. Il film è ambientato durante la Mostra del Cinema di Venezia, il festival cinematografico più antico del mondo (fu creato nel 1932), che si svolge ogni anno a settembre al Palazzo del Lido, costruito nel 1937 appositamente per accoglierlo – prima di allora si teneva sulla terrazza dell’Hotel Excelsior.
187 FAVOLA DI VENEZIA Hugo Pratt, 1977
w I muri e le statue di Venezia sono coperti di segni che, se decifrati, permettono di risolvere un enigma e trovare uno smeraldo. Nonostante la predisposizione a parlare con i gatti, Corto Maltese resta interdetto davanti ai caratteri runici incisi su un leone di marmo venuto dal Mar Egeo: serve una menorah (il candelabro ebraico a sette braccia) per far luce su quei caratteri, addentrarsi nei misteri dei guerrieri variaghi giunti dalla Russia e decifrare le sculture del dio Abraxas… Un minestrone di cultura esoterica, retaggio della
posizione geografica di Venezia, al crocevia tra Oriente e Occidente, tra civiltà bizantina ed ebraica. Il marinaio non è forse il solo a credere a questa favola – questa ‘Sirat al Bunduqyyiah’ – in una città dove nel 1921 vanno di moda i paramenti delle logge massoniche e le camicie nere dei fascisti.
Ì Il leone di marmo dell’XI secolo che sorveglia la porta dell’Arsenale reca effettivamente incisi caratteri runici; un segreto che Hugo Pratt, cresciuto a Venezia, conosceva bene, avendo frequentato fin da piccolo il Ghetto e in particolare la Corte Sconta detta Arcana – nella realtà, la Corte Botera, nel sestiere di Castello. La corte, con il suo pozzo centrale, compare nell’ultima tavola dell’album e da allora si è arricchita di una targa recante il nome datole da Pratt… Pubblicato nel 1997 da Lizard, il volume Corto Sconto. La guida di Corto Maltese alla Venezia nascosta consente di passeggiare nella città dei Dogi in compagnia di Corto Maltese: a voi decidere se aprire la porta dell’avventura, quella dell’Oriente o quella dell’amore…
Gustav von Aschenbach (Dirk Bogarde) e Tadzio (Bjorn Andersen) sulla spiaggia del Lido di Venezia
188
MORTE A VENEZIA
Luchino Visconti, 1971, Italia/Francia
y Buona creanza, decadenza, languore sentimentale: regna una strana atmosfera, nel 1911, a Venezia. La borghesia, con i suoi modi affettati e la sua arroganza di classe, recita bene la sua parte, ma i topi stanno abbandonando la nave. Il colera è sbarcato in città. Bisogna essere ciechi, o ricchi, per non accorgersene; bisogna essere artisti, o moribondi, per vederlo. Visconti, rampollo di una grande famiglia aristocratica decaduta, filma il naufragio di una società e di un’epoca insieme a quello di un uomo. Ossessionato da un’apparizione bionda e androgina, il compositore Aschenbach cola a picco, proprio come l’abominevole fondo tinta dei vecchi sdentati. Una deriva in gondola sulle note dell’adagietto della Sinfonia n. 5 di Malher, diventato un vero e proprio successo discografico grazie al film. Ì Durante la belle époque il Lido di Venezia era un luogo di ritrovo dell’alta società, simbolo di prestigio come la Costa Azzurra, con la sua spiaggia, il suo casinò, il suo Grand Hotel des Bains e l’Excelsior – ed è principalmente in questi ultimi due luoghi che si svolge la storia narrata nel romanzo di Thomas Mann. Pur essendosi notevolmente democratizzato, il Lido resta uno dei poli della vita culturale ed economica della città, ospitando ogni anno la Mostra del Cinema di Venezia.
189 INFANZIA, VOCAZIONE E PRIME ESPERIENZE DI GIACOMO CASANOVA, VENEZIANO Luigi Comencini, 1969, Italia
y Storia della mia vita, scritta da Giacomo Casanova in francese, oltre a svelarci un intellettuale assai distante dalla figura del libertino in cui l’autore è stato relegato dai posteri, è anche un documento estremamente limpido e preciso della società europea settecentesca. Sono appunto questi due aspetti che Luigi Comencini privilegiò nel ricostruire, attraverso gli anni giovanili del più celebre dei veneziani, gli usi e i rapporti di classe nella Venezia del Secolo dei Lumi, così come ci vengono descritti nei primi cinque capitoli di queste memorie. Sette anni più tardi Fellini imboccherà una strada diametralmente opposta, nutrendo le fantasie di Casanova delle sue personali fantasmagorie barocche… Unico punto in comune tra i due film, la bella Tina Aumont.
Ì Il vantaggio di girare film d’epoca a Venezia è che non occorre ricostruire nulla: la città assomiglia ancora a quella dei tempi di Casanova. Calle della Commedia, dove nacque, ha cambiato soltanto il nome (Calle Malipiero); si trova vicino alla Chiesa di San Samuele (a San Marco), dove Casanova, indirizzatosi verso la vita ecclesiastica, era solito pregare.
190 VENEZIA È UN PESCE Tiziano Scarpa, 2000
w È una Venezia emotiva e quasi ‘tattile’ quella che ci propone il veneziano Tiziano Scarpa in questa guida ‘sui generis’: ogni capitolo prende il nome da una parte del corpo legata alla percezione o al sentire: piedi, mani, gambe, cuore, naso... Il narratore dà del tu al lettore invitandolo a perdersi per calli, sestieri e campi in quella che lui stesso chiama “breve passeggiata fisico-emotiva”. Nel capitolo ‘Naso’ ci dice quali sono i quartieri più fetenti, in ‘Occhi’ ci insegna come proteggerci dalla troppa bellezza seminata in ogni scorcio cittadino, in ‘Mani’ ci instrada al piacere di toccare balaustre o di sfregarsi contro l’intonaco di un muro in una calle stretta. Tante esperienze sensoriali e sentimentali che vogliono avvicinare il lettore a cogliere l’essenza vera di Venezia, più che una anomalia urbanistica, un modo inedito di stare al mondo. Una ricca appendice in fondo al volume ripropone il meglio della letteratura su Venezia, con alcuni inediti.
Ì Tra riferimenti letterari e storici, ricordi personali e aneddoti, che sgombrano il campo dagli stereotipi, Tiziano Scarpa dà ottime dritte su come organizzare un weekend perfetto a Venezia, da veneziano. Alle Zattere per la colazione o per un ‘gianduiotto’ (lingotto di gelato al gianduia in un bicchiere di panna montata), un pranzo in uno dei tanti bacari affollati dalle parti del mercato di Rialto… e l’obbligo di perdersi nel labirinto delle calli, da Piazza San Marco all’Arsenale di Castello, a piedi o sull’immancabile vaporetto, dimenticando le indicazioni dei cartelli turistici. Proclama infatti l’autore: “Smarrirsi è l’unico posto dove vale la pena di andare”.
191 A 007, DALLA RUSSIA CON AMORE Terence Young, 1963, Gran Bretagna
y Nonostante il titolo sviante, l’intreccio di A 007, dalla Russia con amore si svolge da İstanbul a Venezia lungo il percorso dell’Orient Express. Il romanzo di Ian Fleming (uno dei preferiti del presidente statunitense John Kennedy) non contemplava alcuna scena a Venezia ma, per ragioni che non sfuggiranno a nessuno, i produttori preferirono chiudere questa seconda avventura cinematografica di James Bond in una località affascinante e romantica come nessun’altra. Osservando le immagini della città che sfilano alle spalle di Sean Connery, è evidente che l’attore non mise mai piede a Venezia, ma l’ultima immagine del film, ripresa da un’imbarcazione che si allontana da Piazza San Marco, è forse la più bella sequenza finale di tutta la serie. L’agente 007 tornerà a Venezia in altre due occasioni. In Moonracker – Operazione spazio (1979) viene ad accertarsi dell’effettiva reputazione dei soffiatori di vetro della Serenissima, mentre in Casino Royale (2006) si
mostra molto meno rispettoso di questo straordinario Patrimonio dell’Umanità, infischiandosene dei palazzi che crollano nei canali! Tutto scompare prima o poi.
Ì Dopo la seconda guerra mondiale l’Orient Express, il treno su cui anche Agatha Christie ambientò un suo celebre romanzo, collegava realmente Parigi con İstanbul, via Venezia, attraverso l’allora impenetrabile Cortina di Ferro. La mitica linea ferroviaria rimase regolarmente in funzione fino agli anni ’70; oggi offre soltanto un nostalgico servizio di lusso che ha come punto di arrivo e partenza proprio Venezia.
192 ANONIMO VENEZIANO Enrico Maria Salerno, 1970
y Una delle vicende d’amore e morte indimenticabili della storia del cinema, quella tra Enrico, un musicista interpretato da Toni Musante, e l’ex moglie Valeria, impersonata da una splendida Florinda Bolkan. Una vicenda segnata dal dramma: sapendo di avere un male incurabile, Enrico VIAGGIARE IN POLTRONA
richiama a Venezia l’ex moglie mai dimenticata per rivederla un’ultima volta senza dirle della sua malattia. I due girovagheranno in una Venezia splendida e malinconica, perfettamente adeguata alla tristezza della storia, finché sul Ponte Lungo della Giudecca Enrico dirà la verità a Valeria. L’amore rinascerà, ma consapevole di non avere un futuro. Notissima la colonna sonora del distacco: lo struggente concerto in re minore per oboe di Alessandro Marcello.
Ì Sono tanti gli angoli di Venezia che fanno da sfondo alla vicenda di Anonimo Veneziano. Il Ponte Lungo della Giudecca, dove Enrico rivela all’amata della sua prossima fine; il Conservatorio Benedetto Marcello nel sestiere San Marco, la scuola dove Enrico ricorda il primo incontro con Valeria; il ricco interno del Teatro La Fenice, dove fa le sue prove solitarie in teatro, bacchetta alla mano. E per rivivere le scene più toccanti potete andare a Dorsoduro 1147, vicino all’asse pedonale Accademia-Campo Santa Margherita, alla Locanda Montin dall’atmosfera retrò, dove ancora oggi il menu riporta alcune istantanee del film.