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LE MIGLIORI STORIE SU VENEZIA La Serenissima ama confondere i generi. Dietro la maschera di un film, di un noir o di una storia a fumetti si cela sempre una riflessione sul tempo, sull’amore o sull’esoterismo, con una costante: un dedalo di canali in cui bisogna fare il massimo sforzo per non perdersi.
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Joseph Losey, 1962, Francia/Italia
yyAl primo posto tra i regali
di lusso che Eva pretende per donare le sue grazie c’è Venezia, se possibile nell’albergo più bello, affacciato direttamente sulla laguna. Il romanzo di James Hadley Chase era ambientato a Hollywood, ma Joseph Losey era affascinato dall’idea di trasferire la storia a Venezia. Di notte, o deserta all’alba, la Serenissima perde qualsiasi romanticismo per diventare il freddo quadro di un film noir, ricettacolo del vizio del gioco, della vanagloria e della lascivia umane – nonché il territorio di caccia del personaggio di Jeanne Moreau, il cui cinismo rasenta la crudeltà e il sadismo. L’Hotel Danieli, nel quale Eva si ÌÌ
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fa invitare, ha ospitato personaggi illustri, tra cui Goethe, George Sand e Alfred de Musset, Balzac, Dickens e Wagner. L’albergo si trova sulla Riva degli Schiavoni, a due passi da Piazza San Marco e Palazzo Ducale. Un consiglio: risparmiate prima
di prenotare. Il film è ambientato durante la Mostra del Cinema di Venezia, il festival cinematografico più antico del mondo (fu creato nel 1932), che si svolge ogni anno a settembre al Palazzo del Lido, costruito nel 1937 appositamente per accoglierlo – prima di allora si teneva sulla terrazza dell’Hotel Excelsior.
posizione geografica di Venezia, al crocevia tra Oriente e Occidente, tra civiltà bizantina ed ebraica. Il marinaio non è forse il solo a credere a questa favola – questa ‘Sirat al Bunduqyyiah’ – in una città dove nel 1921 vanno di moda i paramenti delle logge massoniche e le camicie nere dei fascisti. Il leone di marmo dell’XI secolo ÌÌ
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FAVOLA DI VENEZIA Hugo Pratt, 1977
wwI muri e le statue di Venezia
sono coperti di segni che, se decifrati, permettono di risolvere un enigma e trovare uno smeraldo. Nonostante la predisposizione a parlare con i gatti, Corto Maltese resta interdetto davanti ai caratteri runici incisi su un leone di marmo venuto dal Mar Egeo: serve una menorah (il candelabro ebraico a sette braccia) per far luce su quei caratteri, addentrarsi nei misteri dei guerrieri variaghi giunti dalla Russia e decifrare le sculture del dio Abraxas… Un minestrone di cultura esoterica, retaggio della
che sorveglia la porta dell’Arsenale reca effettivamente incisi caratteri runici; un segreto che Hugo Pratt, cresciuto a Venezia, conosceva bene, avendo frequentato fin da piccolo il Ghetto e in particolare la Corte Sconta detta Arcana – nella realtà, la Corte Botera, nel sestiere di Castello. La corte, con il suo pozzo centrale, compare nell’ultima tavola dell’album e da allora si è arricchita di una targa recante il nome datole da Pratt… Pubblicato nel 1997 da Lizard, il volume Corto Sconto. La guida di Corto Maltese alla Venezia nascosta consente di passeggiare nella città dei Dogi in compagnia di Corto Maltese: a voi decidere se aprire la porta dell’avventura, quella dell’Oriente o quella dell’amore…