8 minute read

NEW YORK, NATA PER IL CINEMA

Next Article
PAESAGGI LUNARI

PAESAGGI LUNARI

Supereroi, mafiosi pentiti (e non), intellettuali nevrotici… la Grande Mela non manca certo di abitanti pittoreschi, ma la maggior parte di essi si incontra quasi esclusivamente nel buio di un cinema. Una ragione in più per rituffarsi nei film newyorkesi classici.

322 UN GIORNO A NEW YORK Stanley Donen,1949, USA

Advertisement

172 y Tre euforici marinai a New York per ventiquattro ore, una canzone entrata nel mito, Frank Sinatra, Gene Kelly e Jules Munshin come interpreti, insomma il film più spensierato e gioioso mai dedicato alla Big Apple. Il titolo simbolo di questa commedia musicale è una creazione di Leonard Bernstein, futuro compositore di West Side Story e di Fronte del porto, figura assolutamente indissociabile dalla città, proprio come George Gershwin. Ì On the Town (titolo originale del film) fu la prima commedia musicale hollywoodiana a essere in parte girata nei luoghi in cui si svolge l’azione. Bastarono cinque giorni a una troupe ridotta allo stretto necessario per filmare, nonostante il brutto tempo e la folla di ammiratori di Sinatra, le scene dei tre commilitoni che girano nei luoghi più emblematici della città, fondamentalmente riuniti all’inizio del film. Un tour completo che riunisce in meno di quattro minuti il Ponte di Brooklyn, la Statua della Libertà, l’Empire State Building, i Washington Square Gardens, il Rockefeller Center, il Central Park e Wall Street! Una visitamaratona, poco realistica per una permanenza di ventiquattro ore, ma che preannuncia il turismo a passo di corsa…

323 MANHATTAN Woody Allen, 1979, USA

y Reduce dal successo e dai tre Oscar di Io e Annie, che si svolgeva già a New York, Woody Allen conferma la svolta ‘seria’ della sua carriera con un’appassionata dichiarazione d’amore per Manhattan. Attraversata dalla musica di George Gershwin – segmenti di Rhapsody in Blue aprono e chiudono il film–, magnificata da vedute della città in CinemaScope in cui i personaggi si iscrivono come elementi di uno scenario più grande del naturale, questa ode alla città deve molto al direttore della fotografia, Gordon Willis, noto anche per il suo lavoro nel film Il padrino. Il dominio del bianco e nero voluto da Woody Allen riesce a tradurre la visione idealizzata e nostalgica che il regista ha della sua città natale. Ì Elaine’s, il ristorante nel quale conosciamo i protagonisti del film subito dopo la sequenza iniziale, ha chiuso nel 2011 dopo mezzo secolo di onorato servizio: tra i suoi clienti più assidui contava Woody Allen, Mia Farrow o gli scrittori Norman Mailer e Tom Wolfe. Invece la panchina davanti al Ponte di Brooklyn su cui sono seduti Diane Keaton e Woody Allen nella scena più celebre della pellicola, utilizzata anche per la locandina del film, non è mai esistita! Fu installata ad hoc solo per il tempo delle riprese, alle cinque del mattino.

Audrey Hepburn, icona glamour della commedia di Blake Edwards

324

COLAZIONE DA TIFFANY

Blake Edwards, 1961, USA

y Basta l’immagine di Audrey Hepburn che esce all’alba da un taxi in vestito da sera sulla Quinta Strada e beve il suo caffè davanti alla vetrina di Tiffany’s per innamorarsi. Di Audrey Hepburn, di New York o della musica di Henri Mancini, a scelta, o di tutti e tre. Questo primo piano di Colazione da Tiffany, con la sdolcinata solitudine di questo personaggio perso nella città, nel lusso e nello sfarzo, si svolgerà come un gomitolo lungo tutto il film. Truman Capote, l’autore del romanzo da cui è tratta la pellicola, avrebbe preferito Marilyn Monroe come interprete della protagonista Holly Golightly, ma il mito ha cristallizzato il bocchino di Audrey Hepburn e la sua interpretazione di Moon River sul davanzale di una finestra come il massimo dell’eleganza nel cinema. Ì Tutta la New York di Breakfast at Tiffany’s, titolo originale del film, si concentra lungo la Quinta Strada, a Manhattan, o quasi: è qui che da diversi lustri si trova la celebre gioielleria che aprì le sue porte di domenica per la scena dell’anello, ma sulla strada ci sono anche l’ingresso della National Public Library, dove si rifugia Holly, e del Central Park. Il palazzo di lusso in cui Audrey Hepburn e George Peppard vivono come bravi vicini è situato a due isolati, vicino a Park Avenue. Non dovrete fare troppa strada per passeggiare con loro.

y La rivalità tra le gang di New York non era meno feroce di quella tra le famiglie patrizie della Verona del XVI secolo: la trasposizione di Romeo e Giulietta nella New York operaia e degli immigrati degli anni ’50 è uno dei più grandi successi della storia di Broadway, e il suo adattamento cinematografico in forma di commedia musicale è stato uno dei più grandi successi del musical hollywoodiano, premiato da dieci Oscar. La musica di Leonard Bernstein e i testi di Stephen Sondheim sono ormai da tempo nel pantheon della lirica e della musica popolare americana, mentre le immagini in Technicolor del film di Robert Wise hanno immortalato un’epoca ormai passata e un quartiere che non esiste più.

Ì Il fan di West Side Story che va a New York per visitare le location del film rimarrà deluso: nulla è rimasto delle vie, dei vicoli e dei campi incolti in cui furono girati gli esterni. L’intero quartiere è oggi occupato dal Lincoln Center, che occupa una mezza dozzina di ettari tra Broadway e Amsterdam Avenue. In realtà i lavori del grande centro culturale erano già iniziati all’epoca delle prime riprese, dando precocemente al film un valore di documento d’archivio. Ci si consolerà rivedendo le magnifiche vedute dall’alto di New York che scendono in picchiata e aprono il film, trovata inedita per quei tempi.

326 QUEI BRAVI RAGAZZI Martin Scorsese, 1990, USA

y Le tre figure ricorrenti dell’opera di Scorsese –New York, il crimine organizzato e Robert de Niro –sono compresenti nel film Goodfellas, una sorta di acme nella carriera del regista, che fin dalle sue prime pellicole ha portato sulla sua città natale uno sguardo che abbina violenza, cinefilia e realismo, come in Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all’inferno (1973) e Taxi Driver (1976). Dopo aver evocato la New York dei musical in New York New York (1977) e prima di rileggerne la storia violenta in Gangs of New York (2002), Scorsese ricostruisce qui il percorso reale della vita di Henry Hill in seno a una delle più importanti famiglie mafiose della città, dagli inizi a Brooklyn alla metà degli anni ’50 alla sua ‘uscita’ negli anni ’80. Ne saranno influenzate tutte le storie del genere prodotte successivamente, a partire da I Soprano.

Ì Questa cronaca di mafia ha come scenario tutta New York: Brooklyn, Manhattan, Long Island, JFK, il Queens… Ma un posto più di tutti ha un ruolo speciale: il Copacabana, che Scorsese aveva già filmato in Toro scatenato e che ha ospitato anche le riprese de Il braccio violento della legge e di Carlito’s Way. Questo nightclub aperto negli anni ’40, che sfoggia un arredo in stile brasiliano, serve cucina cinese e privilegia i ritmi della musica latina, è il ritrovo preferito dai gangster del film. Scorsese mostra il club nella sua ubicazione originale, che fu abbandonata due anni dopo le riprese.

y Le melodie di Leonard Bernstein sono onnipresenti in Un giorno a New York e in West Side Story, adattamenti di musical teatrali, ma il musicista compose direttamente per il cinema soltanto la partitura di Fronte del porto; e che partitura! Tempestando le prime immagini del film di percussioni roboanti, la violenza e la disperazione espresse dalla musica di Bernstein moltiplicano l’impatto violento che Elia Kazan voleva dare con questo film noir e di critica sociale. Accusato di essere un delatore in pieno maccartismo, egli espresse nel dramma realista della lotta dei docker newyorkesi contro un sindacato corrotto la rabbia che provoca inconciliabili crisi di coscienza. In quest’occasione tornò a lavorare con Marlon Brando, che aveva portato al successo nel 1951 con Un tram che si chiama desiderio.

Ì Il giornalista Malcolm Johnson condusse per anni un’inchiesta nell’ambiente dei docker a Hoboken, sulla riva di fronte a Chelsea, Manhattan, che avrebbe poi ispirato Elia Kazan. Lì furono girate le scene del film: potrete riconoscere in particolare, oltre alle banchine, la chiesa Our Lady of Grace. Per un secolo Hoboken fu il principale porto commerciale di New York, fino a quando la diffusione dei container negli anni’70 ne rese le infrastrutture obsolete. La vecchia città portuale e operaia è diventata oggi un quartiere residenziale della classe media.

328 SPIDERMAN Sam Raimi, 2002, USA

y Che si chiami Metropolis, Gotham City o New York, la Grande Mela è la home sweet home dei supereroi più celebri. Il primo adattamento cinematografico dei fumetti di Spiderman, nel 2002, permette di osservare la città dalla stessa inusuale prospettiva dell’eroe nato dalla fantasia di Stan Lee: VIAGGIARE IN POLTRONA

tra un lancio di ragnatela e l’altro, la visione in soggettiva ci fa saltare di edificio in edificio in tutti i sensi, quando non ci fa addirittura arrampicare sui muri. Sam Raimi ha fatto ricorso a tutte quelle risorse visive allora ancora inedite che lo sviluppo degli effetti speciali digitali ha poi reso disponibili.

Ì Nel 2001, prima ancora dell’uscita del film, nacque una polemica: il World Trade Center, che appariva a più riprese nella pellicola (girata prima dell’11 settembre), venne cancellato al computer da ogni scena! Di necessità virtù. Gli altri luoghi frequentati dall’Uomo Ragno sono, toccando ferro, tuttora in piedi e ben riconoscibili: l’università frequentata da Mary Jane Watson è la Columbia University, mentre il celebre Flatiron Building –noto anche come il ‘ferro da stiro’ per la sua forma triangolare– ospita la sede del Daily Bugle, il giornale per cui Peter Parker lavora come fotografo.

175 NEW YORK, NATA PER IL CINEMA

This article is from: