NEW YORK, NATA PER IL CINEMA Supereroi, mafiosi pentiti (e non), intellettuali nevrotici… la Grande Mela non manca certo di abitanti pittoreschi, ma la maggior parte di essi si incontra quasi esclusivamente nel buio di un cinema. Una ragione in più per rituffarsi nei film newyorkesi classici.
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UN GIORNO A NEW YORK
Stanley Donen,1949, USA
yyTre euforici marinai a New
York per ventiquattro ore, una canzone entrata nel mito, Frank Sinatra, Gene Kelly e Jules Munshin come interpreti, insomma il film più spensierato e gioioso mai dedicato alla Big Apple. Il titolo simbolo di questa commedia musicale è una creazione di Leonard Bernstein, futuro compositore di West Side Story e di Fronte del porto, figura assolutamente indissociabile dalla città, proprio come George Gershwin. On the Town (titolo originale ÌÌ
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del film) fu la prima commedia musicale hollywoodiana a essere in parte girata nei luoghi in cui si svolge l’azione. Bastarono cinque giorni a una troupe ridotta allo stretto necessario per filmare, nonostante il brutto tempo e la folla di ammiratori di Sinatra, le scene dei tre commilitoni che girano nei
luoghi più emblematici della città, fondamentalmente riuniti all’inizio del film. Un tour completo che riunisce in meno di quattro minuti il Ponte di Brooklyn, la Statua della Libertà, l’Empire State Building, i Washington Square Gardens, il Rockefeller Center, il Central Park e Wall Street! Una visitamaratona, poco realistica per una permanenza di ventiquattro ore, ma che preannuncia il turismo a passo di corsa…
323 MANHATTAN
Woody Allen, 1979, USA
yyReduce dal successo e dai tre
Oscar di Io e Annie, che si svolgeva già a New York, Woody Allen conferma la svolta ‘seria’ della sua carriera con un’appassionata dichiarazione d’amore per Manhattan. Attraversata dalla musica di George Gershwin – segmenti di Rhapsody in Blue aprono e chiudono il film –,
magnificata da vedute della città in CinemaScope in cui i personaggi si iscrivono come elementi di uno scenario più grande del naturale, questa ode alla città deve molto al direttore della fotografia, Gordon Willis, noto anche per il suo lavoro nel film Il padrino. Il dominio del bianco e nero voluto da Woody Allen riesce a tradurre la visione idealizzata e nostalgica che il regista ha della sua città natale. Elaine’s, il ristorante nel quale ÌÌ
conosciamo i protagonisti del film subito dopo la sequenza iniziale, ha chiuso nel 2011 dopo mezzo secolo di onorato servizio: tra i suoi clienti più assidui contava Woody Allen, Mia Farrow o gli scrittori Norman Mailer e Tom Wolfe. Invece la panchina davanti al Ponte di Brooklyn su cui sono seduti Diane Keaton e Woody Allen nella scena più celebre della pellicola, utilizzata anche per la locandina del film, non è mai esistita! Fu installata ad hoc solo per il tempo delle riprese, alle cinque del mattino.