EMOTIONS MAGAZINE - AGOSTO - SETTEMBRE 2022 - ANNO 12 N 53

Page 1





SOMMARIO AGOSTO | SETTEMBRE 2022 www.emotionsmagazine.com

8

AMORGOS

Questa non è la Grecia di santorini o di Mykonos, rutilante di un turisMo affollato e di alleGro chiacchiericcio. Questa non è la Grecia delle spiaGGe popolate e delle infilate di locali sul porto INSOMMA, QUESTA NON È ISOLA PER TURISTI, MA PER VIAGGIATORI.

EMOTIONS

3


SOMMARIO

KALEIDOSCOPE •

interlaken, il carlton-europe hotel: dormire sotto le stelle, nella penthouse suite aarmühle

L’ARCIPELAGO DELLE ISOLE ÅLAND

PIÙ DI 6500 ISOLE SOSPESE TRA SVEZIA E FINLANDIA

AMORGOS, GRECIA

Direttore Responsabile Teresa Carrubba tcarrubba@emotionsmagazine.com Ideazione testata Ilenia Cairo

KALEIDOSCOPE

ca’ del Moro Wine retreat: un eremo moderno circondato da vigneti e alberi di ciliegio vicino a Verona

TRENTO. NOBILE E LEGGIADRA

Progetto grafico e impaginazione Elisabetta Alfieri e.alfieri@emotionsmagazine.com

Collaboratori Luisa Chiumenti Pamela McCourt Francescone Piergiorgio Pescali Clara Svanera redazione@emotionsmagazine.com Fotografi Archivio Visit Aland Teresa Carrubba Piergiorgio Pescali

CITTÀ VIVACE CHE CONIUGA L’ANIMA ALPINA CON UNA RAFFINATEZZA ITALIANA

Responsabile Marketing e Pubblicità Enrico Micheli e.micheli@emotionsmagazine.com

KALEIDOSCOPE •

relais Villa Balis creMa: villa veneta seicentesca nella Valpantena, relais de charme stellato Michelin

Pubblicazione Rivista Online Paolo Milanese grafico@idra.it Editore Teresa Carrubba

LA BERNA DI EINSTEIN

IL FISICO VISSE NELLA CITTÀ SVIZZERA DAL 1902 AL 1909

LIBRIEMOTIONS

Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma il 27.10.2011 – N° 310/2011 Copyright © – Tutto il materiale [testi e immagini] utilizzato è copyright dei rispettivi autori e della Casa Editrice che ne detiene i diritti.


Grand a Tour u GHÂ HÂD8 Q&DW D W WDOR D O R J Q D YLDJ LDJJJJLR LQQILQLW LQLWH HPR]LRQ RQL

grand tour.catalunya.com



S C R I V I A M O

A R T I C O L I

P E R

S U S C I T A R E

E M O Z I O N I

il caldo torrido di questa estate invita all’evasione, meglio se in un’isola che di per sé evoca la frescura del mare e della brezza che batte le coste donando un po’ di refrigerio. nell’immaginario collettivo, le prime isole che vengono in mente senza allontanarsi troppo dall’italia, sono quelle greche. Amorgos, per esempio, dell’affascinante arcipelago delle cicladi. il bianco abbacinante delle casette tirate a calce, il blu apotropaico degli infissi, le chiesette dalle linee naif tondeggianti ed essenziali, i mulini che si stagliano su un mare turchese e cristallino, i monasteri addossati alla roccia che invitano all’ascetismo. Questa è amorgos, uno spicchio di Grecia dall’atmosfera rasserenante e familiare. tutto diverso nelle isole finlandesi delle Åland, sospese in pieno Mar Baltico tra stoccolma e turku. seimilacinquecento isole, di cui circa 60 sono abitate. una miriade di isolotti sono vissuti solo da uccelli rari e coperti da una flora selvaggia, come il piccolo

TERESA CARRUBBA EDITORE, DIRETTORE RESPONSABILE

tcarrubba@emotionsmagazine.com

isolotto di Märket. Vi sono solo 30.000 abitanti su tutte le isole Åland, 12.000 dei quali vivono a Mariehamn, capitale di fasta, l’isola principale. non solo isole, il viaggio estivo può riguardare anche una città. Trento, costruita sui resti di un antico insediamento romano, rivela le tracce della storia nei castelli, come il palazzo Bonsignore, nelle architetture rinascimentali rese singolari dagli affreschi sulle facciate come quelli del palazzo niccoli. emblematica la piazza del duomo, con l’imponente palazzo pretorio, prima residenza vescovile e la torre civica da cui venivano sparati fuochi di artificio nelle festività in ricordo del concilio di trento. un tuffo nella cultura può anche portare oltralpe, a Berna, capitale della svizzera tanto amata da einstein il quale insegnava nell’università cittadina e passeggiava sotto i portici. le bellezze artistiche e naturali di Berna si uniscono ad una ricchezza culturale che ha la sua massima espressione nel Zentrum paul klee, una struttura progettata da renzo piano.

le isole Åland

EMOTIONS

7


L

8

AGOSTOSETTEMBRE

A

L

T

R

A

F

A

C

C

I

A


A

D

E

L

L

A

G

R

E

C

I

A

AMORGOS testo di teresa carruBBa foto di teresa carruBBa e archiVio

EMOTIONS

9


10

AGOSTOSETTEMBRE


NON È ISOLA PER TURISTI, MA PER VIAGGIATORI

AMORGOS La più sconosciuta delle Cicladi, quelle isole che emergono come cime dell’Egeide sprofondata, e che formano un ciclo attorno a Delos, terra sacra degli antichi Greci

I

l bianco abbacinante delle casette tinte a calce e l’azzurro apotropaico degli infissi, non devono trarre in inganno. Questa non è la Grecia di Santorini o di Mykonos, rutilante di un turismo affollato e di allegro chiacchiericcio. Questa non è la Grecia delle spiagge popolate e delle infilate di locali sul porto, dei vicoli variopinti per via dei grappoli di vestiti, spugne marine, pendagli di vetro o di ceramica che segnano l’entrata dei mille negozietti. Insomma, questa non è isola per turisti, ma per viaggiatori. Amorgos, la più sconosciuta delle Cicladi, quelle isole che emergono come cime dell’Egeide sprofondata, e che formano un ciclo attorno a Delos, terra sacra degli antichi Greci. E di quella sacralità è rimasto molto in Amorgos. Nella verginità della natura,

per esempio. Una natura a tratti brulla e montuosa, fatta per entusiasmanti camminate stile trekking o per passeggiate lente, un modo intrigante per osservare dall’alto la costa che cambia ad ogni curva, frastagliata e ripida per poi placarsi in calette tranquille, in spiagge appartate. E lungo il percorso, all’emozione della vista si aggiunge l’armonia dei profumi che ti avvolgono man mano che cammini, sono le erbe aromatiche, quasi un migliaio di specie in tutta l’isola, che spuntano dalla vegetazione bassa, dagli irti cespugli, tra fiori insoliti e bacche colorate. C’è persino una piantina autoctona (altrove pare esista solo in Puglia) detta “lumino” il cui germoglio veniva utilizzato come stoppino per i lumi ad olio di una volta, un germoglio durava una notte intera. EMOTIONS

11


12

AGOSTOSETTEMBRE


AMORGOS

EMOTIONS

13


il villaggio diventa la casa di tutti, il sagrato della chiesa fa spazio a vecchi musicanti che pizzicano il bouzouki spargendo nell’aria grecità pura. Questa è Amorgos. Gli itinerari possibili, ad Amorgos, attraversano i pochi centri abitati. Langada, un delizioso villaggio che si inerpica per strette viuzze a gradoni bassi e lunghi, agevoli per i muli che qui abbondano come facile mezzo di trasporto. Sulle stradine sono dipinti dei fiori naif a grandi corolle, o simboli religiosi della Pasqua, quasi un invito che raccorda le casette alla chiesa. E se si ha la fortuna di capitare qui proprio nel periodo della Pasqua ortodossa, come è successo a noi, si può partecipare alla suggestiva celebrazione religiosa in una delle chiese bizantine, come la bella Panagia Epanohoriani, che culmina nella condivisione del pane benedetto che viene spezzato e distribuito sul sagrato a chiunque vi si trovi, e del vino. Una sorta di comunione collettiva che in più ha lo spirito profondo della compartecipazione e della vicinanza, qui molto sentito. Può capitare, per esempio, infilati in labirinti di vicoli e scalinate dove il bianco assoluto insiste sui muretti e sulle facciate interrotto solo da magnifici festoni di bouganville, di fermarsi a mangiare in un ristorantino all’aperto sotto una tettoia fiorita, accanto a una piccola chiesetta bizantina, insieme agli abitanti del luogo. Ecco che il villaggio diventa la casa di tutti, il sagrato della chiesa fa spazio a vecchi musicanti che pizzicano il bouzouki spargendo nell’aria grecità

14

AGOSTOSETTEMBRE


AMORGOS

Non è un caso che, con la scusa dell’ascetismo, i monaci scelgano sempre angoli di Paradiso, tagliati fuori da tutto e da tutti pura. Questa è Amorgos. L’isola della semplicità e dell’accoglienza familiare. Ma c’è anche l’Amorgos spettacolare, quella che conduce al Monastero della Panaghia Chozoviotissa, unico al mondo per architettura e per suggestione, che non poteva sfuggire all’attenzione dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Già da lontano s’intravede la sagoma candida di questa singolare struttura, ieratica e maestosa, addossata a una falesia di roccia rossastra, quasi sospesa su un mare incredibilmente blu, liscio come l’olio, se non fosse per quella pioggia di lustrini accesi dal sole che qui cade a picco nella baia. Non è un caso che proprio qui Luc Bresson abbia voluto girare il suo film “Le grand bleu”. Non è un caso che proprio qui sia venerata un’icona miracolata e miracolosa. E non è un caso che, con la scusa dell’ascetismo, i monaci scelgano sempre angoli di Paradiso, tagliati fuori da tutto e da tutti.

EMOTIONS

15


16

AGOSTOSETTEMBRE


AMORGOS

EMOTIONS

17


AMORGOS

18

AGOSTOSETTEMBRE


Non si sa dove guardare prima, se questo monastero inusitato e mistico o il golfo a strapiombo, su un Egeo immobile come una fotografia.

E, si sa, “per aspera ad astra”. Per arrivare al Santuario la strada è lunga e faticosa, specie se sotto la calura del Solleone; i gradini per raggiungere Panaghia Chozoviotissa, a 300 metri s.l.m., sembrano non finire mai. Ma è una fatica ben ripagata che va oltre il cordiale, l’acqua e i lukum alle rose, premurosa accoglienza dei monaci all’arrivo; la stanchezza svanisce soprattutto alla vista di quella meraviglia che si apre agli occhi. Non si sa dove guardare prima, se questo monastero inusitato e mistico o il golfo a strapiombo, su un Egeo immobile come una fotografia. Amorgos è anche la vivacità di Chora, la capitale medievale. Un villaggio tirato a calce immacolata, con i classici vicoli in salita punteggiati da pochissime, discrete boutiques dell’artigianato dall’aria vagamente simile a quella di Positano, che conducono a una pittoresca piazzetta, un salotto greco, con al centro un albero millenario e sullo sfondo le tre navate a botte di una chiesa bizantina dalle linee elementari che seguono l’andamento dell’impiantito. Davanti alla chiesa, come è usuale qui, i tavolini di un caffè con uomini che conversano amabilmente davanti ad un bicchiere di ouzo o a quella sorta di lungo cappuccino scuro in bicchiere alto che in Grecia è gradito in ogni momento della giornata.

EMOTIONS

19


AMORGOS

20 AGOSTOSETTEMBRE


Ci si può imbattere in qualcuno che all’aperto prepari il croccante di sesamo e miele in un pentolone sul fuoco e poi stenda l’impasto caldo su un tavolo bagnato di vino per poi tagliarlo a losanghe e servirlo su foglie di vite

Si può dire che Chora sia la città delle chiese visto che tra i vicoli ce ne sono circa 40, risalenti al periodo Bizantino e post Bizantino. E poi taverne dove si gustano cibi tipici seduti ai tavoli di legno sul piazzale antistante e dove ci si può imbattere in qualcuno che all’aperto prepari il croccante di sesamo e miele in un pentolone sul fuoco e poi stenda l’impasto caldo su un tavolo bagnato di vino per poi tagliarlo a losanghe e servirlo su foglie di vite. Chora è un salotto, abbiamo detto. Protetto tutt’intorno dalle montagne che il Profeta Elia ha messo a protezione della città. Così come il Kastro veneziano del 1260 che la sovrasta. Ad Est, il profilo della collina è disegnato dagli ultimi mulini a vento che conferiscono al villaggio il tipico carattere cicladico. DOVE SOGGIORNARE Punto base per la scoperta dell’isola può essere l’Aegialis Hotel & Spa, il migliore e il più moderno. Una struttura a terrazze comunicanti che dalla hall conducono fino alla piscina, arredata con chaiselongue e fornita di bar per un drink o uno spuntino, e alla strada che in 10-15 minuti a piedi porta alla spiaggia e al porto di Aegiali, lì dove sbarcano i traghetti dal Pireo o dalle isole vicine in alternativa al porto più grande di Katapola. Terrazze da dove godersi l’intero Golfo, magari gustando un drink in attesa che arrivi il tramonto e il sole scenda dietro il porto di Aegiali, pronti con una macchina fotografica in bilico sul muretto perché l’immagine suggestiva che è negli occhi possa trasferirsi nitida anche attraverso l’obiettivo. Può volerci un po’ di tempo per avere il risultato giusto, ma vale la pena aspettare.

http://www.visitgreece.gr/

EMOTIONS

21


AMORGOS

22

AGOSTOSETTEMBRE


EMOTIONS

23


ISOLE SOSPESE TRA S

L’arcipelago

24

AGOSTOSETTEMBRE


SVEZIA E FINLANDIA

o delle Åland testo di clara sVanera

foto archiVio Visit aland e archiVio eMotions

EMOTIONS

25


6 . 544

I S O L E

A

S O S P E S E

ll’ingresso del golfo di Botnia, in pieno Mar Baltico, tra Stoccolma e la città finlandese di Turku, si snocciolano migliaia di piccole isole e isolotti con una superficie verde e rigogliosa. Si tratta dell’arcipelago delle isole Åland. Ben 6.544 isole. In estate, sbarcando su queste coste si avverte l’odore del mare - un mare blu cobalto - mescolarsi con quello più acre delle corde usate a bordo delle barche a vela e con quello del pane fragrante di segale dal sapore quasi dolciastro prodotto nei forni locali. Quando si approda in questo arcipelago si ha subito la percezione di un paradiso terrestre, un luogo speciale non solo per l’armonia che la natura è riuscita a disegnare, ma anche per la storia e le tradizioni che queste isole custodiscono. Le Åland appartengono a tutti gli effetti alla Finlandia, di cui per altro condividono

26 AGOSTOSETTEMBRE

T R


A

S V E Z I A

E

F I N L A N D I A

anche la moneta, l’euro, ma sono nella pratica un vero e proprio stato indipendente all’interno del territorio finlandese: hanno un proprio governo, un proprio parlamento, una propria amministrazione, servizi postali, valori bollati, una propria bandiera, e persino un loro dominio internet, con la sigla ax. Godono di un regime fiscale speciale (i residenti non pagano l’IVA). Sono più vicine alla Svezia che alla Finlandia culturalmente: gli abitanti parlano la lingua svedese ed è Stoccolma la capitale che prediligono gli isolani per la scelta dell’Università piuttosto che Helsinki, essendo di lingua svedese. Ma c’è un retaggio forte anche russo, testimoniato da fari e rovine. Un crogiolo di culture, che qui si sono incontrate e sovrapposte dando vita ad un mondo a sé, fuori dal tempo, ai confini dell’Europa.

EMOTIONS

27


A R CI PEL AG O DE L LE I SOL E Å L AN D

Solo 80 isole sono abitate. Sono tantissimi i fazzoletti di terra vergini in questo arcipelago: una miriade di isolotti abitati solo da uccelli rari e da una flora selvaggia

28

AGOSTOSETTEMBRE


EMOTIONS

29


A

R

C

I

P E

L

A G

O

La storia delle Åland è da sempre indissolubilmente legata alla Svezia. Furono abitate dai vichinghi svedesi sin dal Medioevo, sottomesse dal XII secolo alla corona svedese, cui appartennero per diversi secoli, successivamente incorporate nell’impero russo assieme alla Finlandia, inserendosi nel Granducato di Finlandia, in seguito alla pace di Frederikshamn del 1809. Ma la svolta ci fu nel 1856 con la conclusione della guerra di Crimea tra Francia e Inghilterra da una parte e Russia dall’altra: il trattato di pace sanciva che le Åland, pur rimanendo sotto l’egida russa, non avrebbero dovuto ospitare alcuna fortificazione militare. Nel 1917, in seguito alla rivoluzione russa, la Finlandia dichiarò la propria indipendenza dalla Russia e si annesse le Isole Åland. Nel 1919 in occasione della conferenza di Pace di Parigi, le Åland chiesero l’annessione alla Svezia, che fu negata, ma fu dichiarata zona smilitarizzata e di libero commercio. La comunità internazionale riconobbe la sovranità sul territorio della Finlandia, a patto che essa riconoscesse lo status non militare dell’isola e ne garantisse l’autonomia politica, linguistica e culturale. Questo mutuo accordo consente agli isolani di vivere in una condizione di privilegio. Solo 60 isole sono abitate. Sono tantissimi i fazzoletti di terra vergini in quest’arcipelago: una miriade di isolotti abitati solo da uccelli rari e da una flora selvaggia, come il piccolo isolotto

30 AGOSTOSETTEMBRE

D

E

L


L

E

I

S

O

L

E

Å

L

A

N

D

di Märket, disabitato per la gran parte dell’anno, d’estate popolato solo dai volontari che lavorano al restauro del faro, che sta lì dalla fine del diciannovesimo secolo a testimonianza del dominio russo. Come anche Kokar, la più lontana delle isole, suggestiva quanto selvaggia, abitata da rari uccelli acquatici. E’ incredibile come da un isolotto all’altro, talvolta anche solo in pochi chilometri quadrati, questo arcipelago racconti una storia che abbraccia tre paesi.

E’ incredibile come da un isolotto all’altro, talvolta anche solo in pochi chilometri quadrati, questo arcipelago racconti una storia che abbraccia tre paesi

EMOTIONS

31


A R CI PEL AG O DE L LE I SOL E Å L AN D

32

AGOSTOSETTEMBRE


Né l’immensità del mare aperto, né la presenza delle dominazioni che vi si sono avvicendate hanno scalfito la serenità, il sorriso, l’atmosfera suadente che si respira non appena vi si sbarca

EMOTIONS

33


A

R

C

I

P E

L

A G

O

D’altra parte ciò riflette la sua spettacolare posizione geografica, alla confluenza con due golfi, quello di Finlandia (tra Finlandia e Russia) e quello di Botnia, tra Finlandia e Svezia, abbracciati da un generoso mare, il Baltico. Ma né l’immensità del mare aperto, né la presenza delle dominazioni che vi si sono avvicendate hanno scalfito la serenità, il sorriso, l’atmosfera suadente che si respira non appena vi si sbarca. Qui il tempo sembra essersi fermato. I colori, la natura e persino il profilo delle casette colorate sembrano scanditi da ritmi compassati. Il relax è assicurato. Il 90% della popolazione vive a Fasta, l’isola principale. Mariehamn, deliziosa cittadina, larga 45 km (Maarianhamina in finlandese) ne è la capitale, con i suoi 11.000 abitanti. Dominata dal castello di Kastelholm, voluto dagli svedesi nel XIV secolo, una fortezza considerata inespugnabile. Intorno è stato creato un vero e proprio museo all’aria aperta costellato di mulini a vento, molto suggestivo. Lo statuto di città Mariehamn lo ricevette nel 1861 dallo zar Alessandro II di Russia. Mariehamn è da sempre molto attiva nel commercio di barche a vela, ma addirittura dal 1901 al 1945 fu il più grande porto del mondo per barche a vela. Alcuni armatori avevano infatti acquistato una flotta di velieri giganti usati nel commercio transatlantico a buon prezzo, trasformando il porto in un cantiere navale d’eccellenza. Una visita al locale Museo marittimo è l’occasione per vedere immagini d’epoca della flotta, ma soprattutto per ammirarne l’unico esemplare rimasto: il Pommern,

34

AGOSTOSETTEMBRE

D E

L


L

E

I

S O

L

E

Å

L

A

N

D

costruito a Glasgow nel 1903, e ora attraccato nel Porto locale: ben 95 metri di lunghezza con 29 vele. Serviva originariamente al trasporto del grano dall’Europa all’Australia del sud. Ma l’isola è costituita anche da altre meraviglie: Echerö, Jarso, Jomala, Sund, Finstrom. La parte nord di Fasta invece è più vergine. Qui si erge un promontorio, Geta, fatto di granito rosso. Una visita molto suggestiva è quella alla fortezza russa di Bomarsuund, a Sund. Lo scenario è impressionante: rovine di granito rosso circondate da diversi cannoni puntati verso il mare. La fortezza fu costruita nel 1832 e poi distrutta nel 1854 durante la guerra di Crimea.

Qui il tempo sembra essersi fermato. I colori, la natura e persino il profilo delle casette colorate sembrano scanditi da ritmi compassati

EMOTIONS

35


A

GIUGNOLUGLIO 36 AGOSTOSETTEMBRE

R

C

I

P E

L

A G

O

D

E

L


L

E

I

S

O

L

E

Å

L

A

N

D

Il Pommern, costruito a Glasgow nel 1903, e ora attraccato nel Porto locale: ben 95 metri di lunghezza con 29 vele. Serviva originariamente al trasporto del grano dall’Europa all’Australia del sud

EMOTIONS

37


A R CI PEL AG O DE L LE I SOL E Å L AN D

38

AGOSTOSETTEMBRE


EMOTIONS

39


A

R

C

I

P E

L

A G

O

C’è da sbizzarrirsi nell’arcipelago tra immersioni, pesca acquatica e vela. Gli isolotti sono ben collegati anche con ponti, quindi è possibile attraversarli in bicicletta (ci sono diversi punti di noleggio bici, soprattutto a Mariehamn), uno dei migliori mezzi per ammirare le bellezze naturalistiche. Le traversate in barca a vela di isola in isola, pure sono molto suggestive. Il veliero Albanus effettua traversate e crociere nell’arcipelago, offrendo un’ottima cucina a bordo. Gli appassionati di kayak troveranno un vero paradiso. Insinuarsi in canoa tra gli isolotti, ammirando le rocce di granito rosa e le casette color pastello è uno spettacolo imperdibile. E ancora surf, trekking, bird watching. Ma per ricordarci che siamo in territorio finlandese cosa c’è di meglio che concludere la giornata in una delle saune dell’arcipelago. Quasi tutti gli hotel e i cottage presenti sulle isole dispongono di una sauna. Non

40 AGOSTOSETTEMBRE

D

E

L


E

I

S

O

L

E

Å

L

A

N

D

esistono grandi strutture ricettive, che avrebbero sicuramente alterato l’equilibrio naturale perfetto, ma le strutture presenti sono confortevoli e offrono un ottimo rapporto qualità/prezzo. Piccoli hotel, ostelli, o veri e propri cottage in legno. A picco sul mare, nell’entroterra o nel centro di Mariehamn. Per tutti i gusti e per tutte le tasche. Le isole sono facilmente raggiungibili da Helsinki o da Turku, ma anche da Stoccolma e da Tallin con navi e traghetti. La compagnia Tallinksilja offre il massimo comfort a bordo delle sue navi da crociera. INDIRIZZI UTILI

L

http://www.visitfinland.com/ http://www.visitaland.com/en http://www.aland.ax/ https://www.tallinksilja.com http://www.albanus.ax/

EMOTIONS

41


42

AGOSTOSETTEMBRE


TRENTO

NOBILE E LEGGIADRA testo di paMela Mccourt francescone

EMOTIONS

43


44

AGOSTOSETTEMBRE


ITALIA

TRENTO NOBILE E LEGGIADRA Città vivace e cosmopolita che coniuga ineccepibilmente l’anima alpina con una raffinatezza tutta italiana, in un mix inebriante di monumentalità rinascimentale e facciate decorate con leggiadri affreschi.

F

are el giro al Sass di Trento - nel dialetto locale sass significa acciottolato, e si referisce alla pavimentazione di un antico quartiere del centro storico - ci svela una città vivace e cosmopolita che coniuga ineccepibilmente l’anima alpina con una raffinatezza tutta italiana, in un mix inebriante di monumentalità rinascimentale e facciate decorate con leggiadri affreschi. Il punto più consigliato per addentrarsi nella storia della città, costruita sui resti di un antico insediamento romano, è la centralissima Piazza del Duomo, dominata dalla prima residenza vescovile il Palazzo Pretorio e dalla Torre di Piazza, alta 43 metri e detta anche Civica. Risalente al 1150, durante le festività per il Concilio di Trento negli anni dal 1545 al 1563, in occasione dell’arrivo in città di personaggi importanti

la torre veniva illuminata, e dalla sua sommità sparavano fuochi d'artificio. L’adiacente Museo Diocesano Tridentino vanta una collezione di importanti testimonianze figurative relative al Concilio che diede vita alla Controriforma. Sulla parte orientale la Cattedrale di San Virgilio, costruita nel XII secolo in stile romanico gotico sopra i resti di una basilica tardo romanico, ospita un gruppo di sculture lignee ai cui piedi furono emessi i decreti del Concilio di Trento. Nel centro della piazza svetta la splendida Fontana di Nettuno tardo barocco. Può incuriosire il fatto di trovare il dio del mare come simbolo di una città montana, ma l’antico nome romano di Trento era Tridentum, per i “tre denti” le tre colline cittadine che sono simbolizzate nel tridente in mano al Nettuno. EMOTIONS

45


46 AGOSTOSETTEMBRE


TRENTO NOBILE E LEGGIADRA

EMOTIONS

47


La Provincia di Trento dagli anni Cinquanta ha conosciuto una crescita prospera, arrivando nel 2020 a essere classificata la città più sostenibile d'Italia Un altro gioiello di Piazza Duomo è Casa Cazuffi, la più importante domus picta della Trento rinascimentale con raffigurazioni di personaggi e scene della mitologia classica sulla facciata. Alle spalle un primo affaccio sulle Dolomiti con le quali la città vive in stretta simbiosi in tutte le stagioni. Costante il ruolo della Chiesa nella storia di Trento, con i Principi Vescovi che hanno governato fino all'epoca napoleonica, scegliendo per la loro residenza il maestoso Palazzo Bonsignore, con le sue mura massicce e torri merlate, il castello più importante del Trentino. Oggi le sue sale ospitano collezioni di arte e archeologia, mentre nella Torre Aquila le pareti sono affrescate con il famoso capolavoro del gotico, il Ciclo dei Mesi. Dipinto su undici riquadri ognuno con la figura del sole e accanto il segno zodiacale corrispondente al mese - sono scene della vita di tutti i giorni della nobiltà e delle popolazioni rurali. Undici, perché manca il mese di marzo che, essendo stato dipinto su legno, è andato distrutto durante un incendio. Con la sconfitta di Napoleone nel 1814 Trento fu nuovamente annessa all'Impero asburgico, e dopo la Prima Guerra Mondiale il Trattato di Versailles sancì l'annessione della regione Trentino all'Italia. Dal 1948 la Provincia di Trento, gode di una particolare autonomia,

48

AGOSTOSETTEMBRE

TRENTO NOBILE E LEGGIADRA


Palazzo Fugger Galasso, più noto come il Palazzo del Diavolo per la leggenda, resa celebre da Goethe, secondo cui fu costruito in una sola notte dopo che il banchiere Georg Fugger aveva stretto un patto con il demonio e dagli anni Cinquanta ha conosciuto una crescita prospera, arrivando nel 2020 a essere classificata la città più sostenibile d'Italia. Alle spalle di Piazza del Duomo, attraversando l'elegante piazzetta Pasi si può ammirare la pavimentazione in marmo rosso, il rosso Trento che si trova anche in altre parti della città, e le alte terrazze che abbelliscono molti palazzi. Sulla facciata principale di Palazzo Niccoli i lavori di restauro hanno svelato stupendi affreschi dedicati alla Madonna, mentre all'angolo con via Diaz troviamo altri delicati affreschi questa volta su Palazzo Cazuffi, da non confondere con la più nota Casa Cazuffi all’angolo di Piazza del Duomo. Poco lontano una facciata pallida con un massiccio cancello in legno e doppie colonne. E’ il Palazzo Fugger Galasso, più noto come il Palazzo del Diavolo per la leggenda - resa celebre da Goethe nel suo Viaggio in Italia - secondo cui fu costruito in una sola notte dopo che il ricco banchiere Georg Fugger aveva stretto un patto con il demonio. EMOTIONS

49


TRENTO NOBILE E LEGGIADRA

50 AGOSTOSETTEMBRE


EMOTIONS

51


52

AGOSTOSETTEMBRE


TRENTO NOBILE E LEGGIADRA

MUSE

MUSEO DELLE SCIENZE Lasciando alle spalle la Trento storica, entriamo nel

MUSE di Renzo Piano, uno spazio luminoso su sei

piani inaugurato nel 2013. Dedicato alla natura, la

montagna, la sostenibilità e la tecnologia, l’architettura riprende stilisticamente lo skyline montuoso del

Trentino. Su questo straordinario percorso espositivo

incontriamo dinosauri, l’uomo primitivo, mammiferi,

i ghiacciai e le foreste dell’arco alpino in un susseguirsi di esperienze visive, interattive e sensoriali. Al

centro, l’affascinante rapporto uomo-natura, e diver-

timento assicurato per grandi e piccoli in questo, uno

dei musei più suggestivi e affascinanti d'Europa.

EMOTIONS

53


SVIZZERA

54

AGOSTOSETTEMBRE


LA BERNA

DI EINSTEIN testo e foto di pierGiorGio pescali

EMOTIONS

55


SI DICE CHE AVESSE TRATTO L’INTUIZIONE DELLA DILATAZIONE TEMPO

La Berna di Einstein

C

hissà cosa pensava di cacciare il duca Berchtold V di Zähringen quando, in un giorno del 1191, decise di dare il nome del nuovo villaggio che si estendeva attorno al castello di Nydegg, da lui stesso eretto. Secondo la leggenda, il duca decise che il primo animale ucciso durante la battuta avrebbe dato il nome dell’abitato e quale fiera meglio di un orso avrebbe potuto rappresentare la sua politica di espansione nella Svizzera settentrionale e nella Germania meridionale? Quella di Berchtold rimane una leggenda; in realtà oggi si tende a identificare l’etimologia di Berna con il termine celtico berna, fossa, ma, come

56

AGOSTOSETTEMBRE

tutte le storie mitologiche, i bernesi amano identificare il nome della loro città con quel termine, Bärn, orso in dialetto locale, ben più nobile di un semplice riferimento geografico. E di Bärn la città ne è piena, a partire dallo stemma che identifica il cantone, apparso per la prima volta già nel 1224, per continuare con il famoso parco degli orsi, il Bärengraben, che ha origine nel 1517 quando i francesi di Luigi XII furono sconfitti dalle truppe svizzere e milanesi e i bernesi tornarono in patria portando con sé un orso vivo chiudendolo prima nella Bärenplatz, nel centro cittadino e poi, dal 1857 trasferendolo nel parco dove ancora oggi scorrazzano.


ORALE IN TRAM SULLA KRAMGASSE IN DIREZIONE DELLO ZYTGLOGGE Il fisico, che visse a Berna tra il 1902 e il 1909, sino alla fine dei suoi giorni ha ricordato gli anni trascorsi nella capitale federale svizzera come «gli anni più belli della mia vita».

Ma non sono solo gli orsi a rendere Berna una delle città svizzere più caratteristiche: l’acqua è imprescindibile parte integrante del territorio. Già Berchtold V aveva costruito la cinta muraria chiudendo la città all’interno della penisola che oggi rappresenta la parte più antica della capitale svizzera, abbracciata dal fiume Aare. La vista che si gode dal Giardino delle rose è uno dei panorami più famosi di tutta la Svizzera. Nel XVI secolo, con l’aumento demografico, il governo cittadino fece costruire undici fontane nella città dove chiunque poteva rifornirsi gratuitamente di acqua potabile. In breve, quegli abbeve-

ratoi divennero i punti di ritrovo dei bernesi e delle attività commerciali. Ognuna di queste fontane rinascimentali sono caratterizzate da statue che ricordano eroi locali, eventi storici o ideali sociali. La profonda religiosità delle popolazioni alpine fece sì che il numero ricordasse quello degli apostoli di Cristo decurtati del traditore Giuda. Tra tutte la più famosa è forse la fontana Zähringen, opera di Hans Hiltbrandt che contendeva a Hans Geiler, la creazione delle fontane bernesi (c’è chi afferma che Geiler creò le altre dieci fontane, ma la sua attribuzione è sicura solo in otto di esse).

EMOTIONS

57


LA BERNA

DI EINSTEIN

58 AGOSTOSETTEMBRE


ZYTGLOGGE

EMOTIONS

59


TORRE DELL’OROLOGIO

LA BERNA

DI EINSTEIN

UNIVERSITÀ

60 AGOSTOSETTEMBRE


PARLAMENTO

Il complesso e affascinante meccanismo fa funzionare un orologio astronomico a cui è associato un carosello che ogni ora mostra una processione di galli, orsi e giullari La Zähringen si erge proprio di fronte alla famosa Torre dell’orologio, lo Zytglogge, anch’essa origine di leggende questa volta legate alla teoria della relatività di Albert Einstein. Si dice che il fisico, che visse a Berna tra il 1902 e il 1909, avesse tratto l’intuizione della dilatazione temporale mentre viaggiava in tram sulla Kramgasse in direzione dello Zytglogge. Non sappiamo se sia stato realmente così. Einstein non ha lasciato traccia, nei suoi scritti, di tale fatto, ma la torre, uno dei monumenti più famosi di Berna, rimane il sito storico più visitato dai turisti. Al suo interno il complesso e affascinante meccanismo ideato e costruito da Kaspar Brunner nel 1530, fa funzionare un orologio astronomico a cui è associato un carosello che ogni ora mostra una processione ritmata da Crono che scandisce il tempo a galli, orsi e giullari. Einstein ha amato Berna e sino alla fine dei suoi giorni ha ricordato gli anni trascorsi nella capitale federale svizzera come «gli anni più belli della mia vita». Qui ha trovato il suo primo lavoro che, oltre a fargli guadagnare da vivere, gli lasciava tempo sufficiente per pensare ai suoi studi. Qui si è sposato con Mileva Marić e nell’appartamento al numero 49 di Kramgasse la coppia ha cresciuto il loro primo figlio, Hans Albert. EMOTIONS

61


LA BERNA

DI EINSTEIN

62

AGOSTOSETTEMBRE


FONTANA SCHUTZENBRUNNEN

EMOTIONS

63


LA BERNA

DI EINSTEIN

CASA DI EINSTEIN Il 9 novembre 1922, cento anni fa, il Comitato del Premio Nobel per la fisica decise di assegnare ad Einstein il premio “per i suoi servizi sulla fisica teorica, in particolare per la sua scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico”. Oggi, il piccolo alloggio dove gli Einstein vissero tra il novembre 1903 e il maggio 1905, è diventato un museo in cui è possibile immaginare Albert assieme agli amici Conrad Habicht e Maurice Solovine, i membri dell’Accademia Olimpia, discutere di filosofia, politica e, naturalmente, di scienza davanti a salsicce, groviera e tazze di tè. Il 9 novembre 1922, cento anni fa, il Comitato del Premio Nobel per la fisica decise di assegnare ad Einstein il premio “per i suoi servizi sulla fisica teorica, in particolare per la sua scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico”. Il premio era riferito all’anno precedente perché nel 1921 la Reale Accademia delle Scienze svedese non aveva ritenuto meritevole alcun lavoro, riservandosi il diritto di rivedere la propria posizione in seguito. L’anniversario è quindi un buon motivo per ripercorrere le tracce dello scienziato, a cui la città ha dedicato un bel museo. L’Università di Berna, dove Einstein ebbe la sua prima Privatdozent, fu il trampolino di lancio per la cattedra alla più ambita Università di Zurigo. Einstein amava anche i portici di Berna, i Lauben, come li chiamano i locali, “sotto cui è possibile camminare senza bagnarsi anche durante le giornate di pioggia”. Le vecchie cantine medievali che si aprono sotto le gallerie oggi sono state trasformate in 64

AGOSTOSETTEMBRE

negozi, boutique, ristoranti, enoteche, mentre non è difficile pensare Mileva e il piccolo Hans Albert frequentare il Marzili, la stupenda piscina fluviale ancora oggi gratuita, che dal 1782 rinfresca le estati dei bernesi. Tutto questo ha permesso a Berna di essere iscritta dal 1983 al Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La concentrazione di bellezze artistiche e naturali si abbina ad una ricchezza culturale che ha la sua massima espressione nel Zentrum Paul Klee, una struttura progettata da Renzo Piano e che ospita 4.000 opere del pittore bernese nato lo stesso anno di Albert Einstein, ma le cui vicissitudini sembrano essere speculari a quelle del fisico. Entrambi erano amanti della musica, suonavano il violino, ma mentre Einstein fuggì la ferrea organizzazione scolastica di Monaco preferendo la più liberale Svizzera, Klee visse e insegnò in Germania fino al 1933, quando il regime nazista bollò come degenerate le sue opere costringendolo a rientrare nel suo Paese natale. Visitare Berna, oltre che rilassante, è un appagamento culturale e non credete a chi vi dice che a Berna non ci si diverte. Gli svizzeri sanno fare anche questo. E lo fanno anche bene! https://www.myswitzerland.com/it-it/


EINSTEIN MUSEUM EMOTIONS

65


LA BERNA

DI EINSTEIN

66 AGOSTOSETTEMBRE


ZENTRUM PAUL KLEE

EMOTIONS

67


KALEIDOSCOPE https://www.carltoneurope.ch/en Höheweg 92-94, 3800 Interlaken, Svizzera Tel. +41 33 826 01 60 info@carltoneurope.ch

68 AGOSTOSETTEMBRE

Svizzera Interlaken Carlton-Euro Testo e Foto di Piergiorgio Pescali

Tra il 1898 e il 1900 a Interlaken vennero costruiti due hotel da Karl Alfred Ritschard e Christian Hansen: l’Hotel de l’Europe e l’Hotel Brünig et l’Univers. Mentre l’Europe era aperto tutto l’anno, il Brünig accoglieva turisti solo per la stagione estiva, da aprile a ottobre e, dotato di riscaldamento, bagni privati e ascensore, era considerato come uno degli hotel più moderni della Svizzera. Durante la Seconda guerra mondiale l’Hotel de l’Europe fu trasformato in ospedale militare. Nel 1947 la proprietà dell’Hotel Brünig et l’Univers venne ceduta a Charles Affentranger che cambiò il nome in Carlton, dalla pronuncia più semplice per la clientela anglosassone, mentre nel 1952 iniziarono i lavori di ristrutturazione dell’Hotel Europe. Nel 1981 Yvette e Rudolf Schwab-Spycher comprarono l’Hotel de Europe che venne poi ceduto nel 1989 alle famiglie Zimmermann e Himmelreich di Berna.

Nel 2001 compagnia dell’Hotel l’Europe co mantenen alberghier Nel 2014, Carlton-Eu cioè un ho possibilità superiore, Punto di fo moderne, c Chi vuole


ope Hotel

Stephen JJ. Maeder e Till Klammer fondarono la a alberghiera Bernensis Hotel AG acquisendo la proprietà Carlton e cinque anni più tardi quella dell’Hotel de ollegando i due edifici così da formare un solo stabile, ma do le caratteristiche individuali di ciascuna struttura a. , dopo lavori di ristrutturazione, venne inaugurato il urope che, dal 1° gennaio 2019 è diventato un Adult hotel, otel riservato solo a clienti dai 16 anni in su, ma con la di ospitare anche cani. L’Hotel de l’Europe è un tre stelle mentre la parte Carlton è un quattro stelle. orza sono le camere, ognuna in stile differente, dalle più con cucina annessa, a quelle più tradizionali in stile alpino. può anche dormire sotto le stelle, nella penthouse suite

Aarmühle situata al sesto piano da dove si gode una vista a 360 gradi delle Alpi, incluso il comprensorio del Jungfrau. Oltre ad un appartamento dotato di sauna, la camera vanta una terrazza su cui sorge una cabina in stile rifugio alpino, ma con pareti e tetto completamente in vetro che permette di godersi il tramonto e il cielo notturno (600 franchi per 4 persone con prima colazione a buffet inclusa). La hall dell’hotel è ricca di cimeli raccolti durante i diversi passaggi di proprietà, mentre la sala da pranzo, il cui nome Hansen-Ritschard ricorda i costruttori dei due edifici, si affaccia su un magnifico giardino. Presso la reception è anche possibile noleggiare e-bike, prenotare la navigazione sul lago di Thun, effettuare escursioni nelle Alpi bernesi o attività sportive estreme, come il parapendio.

EMOTIONS

69


KALEIDOSCOPE

70

AGOSTOSETTEMBRE


Carlton-Europe Hotel

EMOTIONS

71


KALEIDOSCOPE https://www.cadelmoro.wine

72

AGOSTOSETTEMBRE

Ca’ del Moro Wine Retreat

Un eremo moderno circondato da vigneti e alberi di cili Pamela McCourt Francescone

Turismo soft e slow al Ca’ del Moro Wine Retreat a Erbin, un antico borgo nel complesso La Collina dei Ciliegi, una casa vinicola che produce Amarone e Valpolicella vicino a Grezzana nella valle Valpantena. Sei le suite recuperate dalle antiche stalle e dal fienile che prendono i nomi dei grandi vini autoctoni della vallata, con bagni in pietra riscaldata in un connubio tra passato e presente che si trasmette nella scelta delle candide tonalità bianche e grigie, nel legno pregiato, nei tessuti di lino e nello stile minimalista. Lusso in simbiosi con la splendida

natura di vini M sapienz all’Ama Albicoc la poss suite, u a caval relax e


iegio sulle colline vicino a Verona, per armoniosi soggiorni enogastronomici rural luxury

che circonda la tenuta dell'imprenditore e appassionato Massimo Gianolli. Nel ristorante abbinamenti creati con za e fantasia, dagli Gnocchetti di Ortiche al Carnaroli, arone con Gel di Mandarino, al Petto di Piccione con cche e Olio al Carbone. Per gli appassionati dei grandi vini, ibilità di weekend dedicato all’Amarone con due notti in n menù degustazione Collezione Classica e passeggiate lo tra i vigneti. Un moderno eremo per vivere giorni di scoprire la verdeggiante vallata accompagnati da guide

esperte su tour in e-bike. O passeggiando sui sentieri tra boschi, prati e vigneti, attraversando i sei piccoli centri della vallata e salendo sulle pendici più alte verso la Lessinia, dove viene estratto il pregiato marmo rosso di Verona. E per chi preferisce dormire in stretta simbiosi con la natura, una tenda glamping di lusso matrimoniale con vista sui vigneti e sull’antico borgo. Soggiorni glamour per gli amanti dell’ecologia e dell’originalità che non amano rinunciare al comfort sofisticato.

EMOTIONS

73


KALEIDOSCOPE https://villabaliscrema.it

Relais Villa Balis Crema

Una villa veneta seicentesca nella Valpantena rinasce come un relais de charme stella Pamela McCourt Francescone

Nella frazione di Romagnana, sulle colline vocate a viticoltura che si adagiano alle spalle di Verona, la famiglia Zecchini ha trasformato un’antica dimora medicea in un luxury relais. Austera e candida la facciata, accoglienti e con un fascino d’antan gli spazi interni, contemporanee e raffinate le camere e le suite, amena l’area dedicata al relax con la piscina biodinamica e l’orto di erbe officinali dalla forma concentrica. Recuperata da un restauro che ha saputo conservarne la storia, i materiali, gli affreschi e lo spirito, l’antico complesso abbraccia la sua rinascita con slancio e sentimento. Nel Corpo Nobile, nella Barchessa e nella Casa del Custode le camere e suite

74

AGOSTOSETTEMBRE

sono intime con arredi e finiture in ferro e legno, e alcune hanno spa personali dotate di docce emozionali, sauna e bagno turco. La prima colazione, un dolce risveglio con prelibatezze fatte in casa che seguono la stagionalità e la creatività dello chef Michelin, viene servita nella sala con volte a mattoncini accanto alla biblioteca. Al primo piano, con vista sulla vallata, due grandi saloni con affreschi del ‘500 in grado di ospitare fino a 150 persone. Sopra questo antico palazzo brillano due stelle, quelle del Ristorante La Cru di Giacomo Sacchetto, stella Michelin nel 2020 e, nel 2021, Stella Verde che premia le cucine che si distinguono per le sperimentazioni sostenibili. Nella

cucina a vist brunito e tra traversine fe squadra di gio provengono d Sul menu, che territorio com ma anche sca Chioggia”. Pri qualità, per gl nascono dalla spezie, essenz villa - e che a t


ato Michelin

a, in stile contemporaneo con acciaio atto in parte dal recupero di vecchie rroviarie. Sacchetto, al timone di una ovani chef, predilige materie prime che dall’orto di proprietà e da fornitori locali. e cambia con le stagioni, eccellenze del me la cacciagione e gli asparagi selvatici mpi e fritti “da un fornitore di fiducia di mi, secondi e dolci opere d’arte, per la i abbinamenti e per gli abbellimenti che maestria e dall’estro di Sacchetto - erbe, ze e fiori che crescono nei giardini della tavola deliziano gli occhi e il palato. EMOTIONS

75


LIBRI EMOTIONS

Francesco Rutelli

Riccardo Cenci

EDITORI LATERZA

IL LIBRO DELLE VOCI DIMENTICATE

Ad accompagnarci una guida speciale con cui risaliremo 28 secoli attraverso 18 itinerari sorprendenti. Allora partiamo da dove tutto è cominciato. Dal Tevere. E iniziamo a camminare. Ecco che quegli stessi luoghi che percorriamo distrattamente ci mostreranno un volto diverso e nuovo. Ci accorgeremo delle infinite stratificazioni di questa città; dei millenni di cultura, potere e bellezza che si sono succeduti sovrapponendosi e mai elidendosi. Per non perderci, la nostra guida ha organizzato 18 itinerari a tema che ci permetteranno ogni volta di scoprire un aspetto diverso magari proprio là dove non saremmo mai andati. Così percorreremo la via Tuscolana per conoscere gli acquedotti che la attraversano e le scenografie romane negli Studi di Cinecittà, oppure risaliremo gli ultimi chilometri della via Francigena per ritrovare i panorami che per secoli i pellegrini ammiravano al termine del loro viaggio o, ancora, visiteremo i Fori per scoprire i luoghi della politica della Roma antica. Riusciremo perfino ad arrivare al mare sulle nostre gambe! Attraversare Roma sarà una magnifica esperienza, perché nessuna come lei accoglie chi vuole conoscerla davvero.Nel dicembre 1993 Francesco Rutelli è stato eletto sindaco di Roma ricoprendo la carica fino al gennaio 2001. Le sue giunte attuarono varie azioni di riqualificazione e ammodernamento della città, tra cui la tutela degli spazi verdi, il rilancio degli scavi nell'area archeologica dei Fori imperiali, il rinnovo dell'area del Campidoglio e dei Musei Capitolini e il "Programma Centopiazze" volto al restauro o alla costruzione ex novo di decine di piazze romane.

La confittualità tra i popoli che purtroppo ha segnato e segna la storia del mondo, alla fine dimentica le voci soffocate dail’urlo assordante dei bombardamenti. Ma ciò che rimane è lo strappo, la lacerazione che rimarrà indelebile e che in un modo o nell’altro influenzerà la vita e la mente di alcuni testimoni inermi. Tre vicende diverse per tempi e luoghi, ma raccordate dal vincolo del conflitto, hanno ispirato Riccardo Cenci per raccontare un orribile sentimento: l’intolleranza. Tre personaggi, tre voci dimenticate, riemergono in questo libro ricostruendo, per mano dell’autore, la loro perduta dignità. Zoran, reduce della guerra nell’ex Jugoslavia a causa della quale la sua mente è diventata fragile, esprime la sua acquisita debolezza in un legame morboso con la sorella. In Armenia, un ex prete di nome Arsen, porta i segni del lungo conflitto con gli Azeri che si riverberano sulla sua fede e sull’espressione della sua individualità. E l’autista ucraino Yuri che assiste impotente all’usurpazione del Donbass da parte dei russi. Riccardo Cenci, laureato in Lettere e in Lingue e Letterature straniere, è giornalista e collabora con quotidiani, periodici, radio e siti web. Ha iniziato la professione come critico di musica classica, per poi approdare all’ambito culturale e a quello della politica internazionale con particolare riguardo all’Est europeo. Dopo due raccolte di racconti (Fun city e altri racconti e Solitudini), nel 2016 pubblica il romanzo Gli Esiliati.

ROMA, CAMMINANDO

76

AGOSTOSETTEMBRE

DEI MERANGOLI EDITRICE


HIDE

away

An adventure and retreat with a difference. St. Martins, central Europe’s first lodge, has an air-conditioned photo hide where you can discover the wildlife of the Seewinkel and capture it on camera without being seen.

www.stmartins.at Tel.: +43 2172 20500 7132 Frauenkirchen Im Seewinkel 1 AUSTRIA

The Lodge of


Sconti sul 100% dei voli Fino al 50% sul tuo alloggio Fino al 50 € sul noleggio auto


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.