SOMMARIO
UNIVERSAL RESORTS:
RESORT DI LUSSO, ALLOGGI PER FAMIGLIE
GLI INCONTRI DI EMOTIONS: ALEJANDRO TURCO SUAYA
Festival del Vodoun Foto di Anna Alberghina
Direttore Responsabile
Teresa Carrubba
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Ideazione testata
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Progetto grafico e impaginazione
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TRA NUOVE ARCHITETTURE E SPAZI PER L’ARTE
Collaboratori
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Fotografi
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Annarosa Toso
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Responsabile Marketing e Pubblicità
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FAENA HOTEL BUENOS AIRES
• SLS BUENOS AIRES PUERTO MADERO
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L’ISOLA DELLA LUNA: UNO DEI
POSTI NATURALI PIÙ CURIOSI DEL PIANETA
Pubblicazione Online
Paolo Milanese grafico@idra it
Editore
Teresa Carrubba Pubblicazione
VIAGGIO NEL MONDO DEGLI DEI AFRICANI“ l’anima è una cer tezza tanto che tutto ha un ’anima”, così esordisce l’accattivante repor tage di emotions in viaggio nel mondo degli Dei africani Un escursus davvero intrigante sul tema dell’animismo, sulle credenze, le superstizioni e i riti che coinvolgono buona parte dell’area del Golfo di Guinea: Benin, Togo, ghana e Nigeria. le foto spettacolari dell’autore rendono vivida l’immagine di quel “mondo a par te”, così lontano dal nostro ma non per questo meno rispettabile. Tutto diverso nelle isole Canarie e precisamente a Lanzarote pur con la sua atmosfera lunare e misteriosa modellata dalla lava vulcanica e dai vapori che esalano dalla terra bruna Un paesaggio singolare tanto da essere dichiarato riser va della Biosfera UNeSCO insieme alle bellissime spiagge distese e tranquille, e alle baie formate da una costa alta e frastagliata. altra proposta di emotions, altra atmosfera: New York. Non la solita grande mela, ma una passeggiata con molte soste tra Brooklyn e manhattan che collegano virtualmente le due sedi di una storica galleria d’arte newyorkese, la Frick Collection Last but not least, un tuffo nella mondanità di Buenos Aires, attraverso gli “incontri di emotions” Un’inter vista speciale ad un personaggio speciale laureato in psicoanalisi e scrittore, racconta la sua esperienza dal palcoscenico al cinema, e dalla docenza alla tangoterapia,
FESTIVAL
v i a g g i o n e l m o n d
DEL VODOUN
FESTIVAL DEL VODOUN
Prima di addentrarci nel mondo della magia, dimentichiamoci Aristotele, Kant, l’Illuminismo e molte altre nostre certezze e cerchiamo di comprendere i principi fondamentali di queste visioni religiose
Se vogliamo parlare di Vodoun dobbiamo, innanzitutto, svuotare la mente della nostra consolidata visione del mondo per la quale il metodo scientifico è l’unico strumento di conoscenza e la realtà fisica l’unica certezza Nelle società africane tradizionali, al contrario, l’anima è una certezza tanto che tutto ha un ’anima
l’Occidente ha sempre considerato le religioni africane come forme di religiosità inferiori, primitive e selvagge. Dunque, prima di addentrarci nel mondo della magia, dimentichiamoci aristotele, Kant, l’illuminismo e molte altre nostre certezze e cerchiamo di comprendere i principi fondamentali di queste visioni religiose. Nell’animismo, Dio,
l’essere Supremo è lontano e indifferente alle vicende umane ecco, quindi, che gli esseri viventi, per essere ascoltati, si rivolgono agli spiriti, agli antenati divinizzati e a una folta schiera di entità intermedie che incarnano gli archetipi delle forze naturali in particolare, in tutta l’area geografica del Golfo di Guinea che comprende il Benin, il togo, il Ghana e la Nigeria, questa visione si è strutturata in una costruzione articolata e complessa che identifica le forze della natura con un Olimpo di divinità, più di 600 secondo gli studiosi, tutte dotate di caratteristiche, gusti e difetti diversi a ognuna di esse è affidato un settore specifico del mondo, presidiano i diversi campi di energia e sono le garanti dell’equilibrio sulla terra
Gli esseri viventi, per essere ascoltati, si rivolgono agli spiriti, agli antenati divinizzati e a una folta schiera di entità intermedie che incarnano gli archetipi delle forze naturali
Sono gli Orisha per gli Yoruba e i Vodoun per i Fon e gli ewe giusto per citare le principali:
Eshou-Legba, il mercurio africano, astuto e malizioso, triviale e vendicativo Spesso rappresentato con un gigantesco fallo, è stato erroneamente identificato come il protettore della fertilità egli è, invece, il guardiano delle case, dei mercati e dei villaggi.
Shango-Heviosso, l’incandescente, virile e gagliardo, violento e castigatore di ladri e malfattori Sempre rappresentato con una doppia ascia stilizzata, è il patrono dei dongiovanni e dei temperamenti focosi Ogoun, il signore del ferro, irascibile e impulsivo, è il signore della guerra e protegge fabbri, soldati, cacciatori, meccanici e autisti ma ha un occhio di riguardo anche per i fotografi!
Mami Wata, la dea del mare, dotata di enormi seni, simbolo di una rigogliosa maternità, è civettuola ed ha un debole per i profumi, le bambole, le stoffe costose, i gioielli e gli occhiali da sole Viene spesso ritratta come una sirena con lunghi capelli neri insieme a Dan, il serpente, suo figlio mitologico, intrecciato al suo corpo sensuale
Dan-Oshoumaré, il serpente arcobaleno, è una divinità androgina, al tempo stesso maschio e femmina. Figlio di mami Wata, rappresenta la mobilità e l’attività e’ immensamente potente, tanto da trattenere la pioggia, che si ferma quando compare l’arcobaleno Con le sue spire avvolge la terra impedendole di disintegrarsi
Kokou, l’archetipo del guerriero valoroso in passato concedeva ai guerrieri protezione o, persino, invulnerabilità in battaglia. Oggi è diventato un implacabile nemico degli stregoni
Sakpata, il temuto e tremendo dio della peste e del vaiolo i suoi adepti, in trance, mimano le convulsioni e i tremiti della febbre.
Ifa, il saggio, colui che presiede alla divinazione, cioè alla capacità di scoprire gli avvenimenti futuri o quelli ignoti nel presente mediante l’esame di segni che esprimono la volontà degli Dei Ben diverso il significato della divinazione nelle culture occidentali per le quali essa è solo precognitiva, cioè volta alla scoperta degli avvenimenti futuri mentre, in africa, essa analizza le cause soprannaturali degli eventi e prescrive contemporaneamente soluzioni e rimedi
Tutte queste divinità e molte altre ancora, durante i quattro secoli di tratta degli schiavi, hanno attraversato l’Oceano e sono approdate in Brasile, a Cuba e ad Haiti dove hanno assunto nomi diversi, sono tuttora venerate e spesso sono identificate con Santi cristiani in un sincretismo religioso colorato e trasgressivo
Tutte queste divinità e molte altre ancora, durante i quattro secoli di tratta degli schiavi, hanno attraversato l’Oceano e sono approdate in Brasile, a Cuba e ad Haiti dove hanno assunto nomi diversi
le divinità si manifestano agli esseri viventi prendendo possesso di un iniziato e parlando attraverso di lui la “trance” è un fenomeno che ha conosciuto enorme diffusione nelle società umane ed è il momento centrale della cerimonia Vodoun. Durante la possessione, l’individuo perde la sua identità e la presenza di uno spirito è rivelata da tremiti e scosse convulse in Occidente, la trance è stata interpretata come una patologia isterica, epilettica o schizofrenica da curare con psicofarmaci e manicomi o, peggio, con un esorcismo Capire il Vodoun africano è, senza dubbio, un’impresa ardua Non esistono istruzioni per l’uso né trattati di teolog i a i l Vo d o u n s i è sv i l u p p a to p r ess o c u l t u r e fo nd a te s u l l a t r a d i z i o ne o r a l e e l a s u a co no s ce n z a s i b a s a s u l l ’ i n i z i a z i o ne ovvero sugli insegnamenti trasmessi dai sacerdoti ai propri allievi, di generazione in generazione N o n d o b b i a mo s t u p i rc i s e, ne l s e n t i re co m u ne d e l mo nd o o cc identale, il Vodoun è stato associato alle pratiche di magia nera ed è stato identificato con l’immagine hollywoodiana della bambolina piena di spilli ma, se nelle nostre società, la magia ha perduto il suo carattere istituzionale a causa dell’azione persecutoria delle religioni e del progredire delle conoscenze scientifiche, in africa
Capire il Vodoun africano è, senza dubbio, un’impresa ardua. Non esistono istruzioni per l’uso né trattati di teologia
non è scomparsa la magia, ovvero l’ar te di sfruttare le forze occulte della natura a scopo benefico o malefico, non è solo un fatto culturale ma possiede una matrice archetipica, profondamente ra d i c at a ne l l ’ i nco n s c i o co l l et t i vo. pe r g l i af r i c a n i , l e a n i me no n ancora nate e quelle degli antenati vivono in un luogo che non ha nulla di soprannaturale ma si trova accanto a noi anche se celato allo sguardo e da lì esse influenzano il pensiero e le emozioni dei v i ve n t i S a c r i f i c i e l i b a g i o n i h a n no l a f u n z i o ne d i n u t r i re q u es te anime e, naturalmente, di propiziarsele. ma esistono anime a cui è vietato il ritorno al mondo dell’origine: sono i “mauvais mor ts” ossia i mor ti cattivi, quelli deceduti per cause violente, per malattie contagiose o per punizioni divine, chiaramente provocate d a i Vo d o u n of fes i e d i a g no s t i c a te d a i “ fét i c he u r s ” , g l i s t r e g o n i , che interpretano gli oracoli della divinazione
A siNistrA: A dANzA deLLe doNNe somBA, BeNiN
sotto: feticcio Protettivo su di uNA tAtA somBA, BeNiN
Queste anime, molto pericolose e desiderose di vendetta, formano bande malefiche assai simili ai nostri demoni che si nutrono con l’energia vitale delle vittime della magia nera Con il loro aiuto, di notte, gli stregoni malvagi, nascosti nella foresta o in prossimità degli incroci, catturano le ombre delle persone per aumentare il proprio potere e soddisfare la propria lussuria emarginati e bollati dalle comunità, gli stregoni esercitano di nascosto, formulando incantesimi e preparando amuleti, strumenti di mor te e malattia Sulla loro attività esiste un ’abbondante aneddotica. Nel fragile universo psichico africano, la potenza infernale degli stregoni malvagi che operano al ser vizio delle tenebre, viene combattuta ogni giorno dalle forze del bene e dai loro alleati in una mitica battaglia che vede contrapposti caos e armonia Tutto questo potrà sembrare una follia, tuttavia dobbiamo ammettere che non sono poi così lontani da noi i tempi cupi in cui, dopo aver scacciato il demonio con tor ture meticolosamente prescritte, le streghe venivano mandate sul rogo e, ancora oggi, il mondo della magia nutre la nostra immaginazione abbattendo le barriere fra sogno e realtà e d a p re nd o u n a f i nes t ra s u d i u n mo nd o fa n t a s t i co po po l ato d a Dei, spiriti e mor ti.
Per gli Africani, le anime non ancora nate e quelle degli antenati vivono in un luogo che non ha nulla di soprannaturale ma si trova accanto a noi anche se celato allo sguardoLA dANzA dei tAmBermA, toGo
veLAssAru mALdives
F U G A V IL FASCINO IRR
Sapere veramente "di che materia sono nell’Oceano indiano, tra il blu cobalto e l’i degli alberi del pane e del groviglio delle m limpido e tranquillo, scrigno di un habita pesci tropicali, tanto sorprendenti da sem la testa sott’acqua per pochi centimetri p anche se si è visto infinite foto di quell’ar fino a quando non ti si presenta davanti dovunque a fare la differenza, invece, so più o meno internazionale e alla qualità d qui la Natura ha elargito generosamente
VE R S O I L PA R A D I S O
RESISTIBILE DELLE MALDIVE
fatti i sogni" , per dirla con Shakespeare, potrebbe voler dire visitare le maldive più di mille isole incastonate come gemme indaco il bianco abbacinante delle spiagge con sabbia impalpabile come borotalco spicca tra il verde delle palme, dei banani, mangrovie che, come radici robuste, sembrano imbrigliare la fragile costa di quelle isole all’acqua dell’Oceano Un Oceano caldo, at misterioso e affascinante, una barriera corallina così ricca da spingere qui i più appassionati del mondo sottomarino. ma i mbrare dipinti a mano, sono alla portata di tutti, non solo dei sub. è infatti sufficiente una maschera da snorkeling e immergere per veder guizzare nugoli di pesci dalla livrea a disegni e colori incredibili. Così com’è incredibile tutto il panorama delle maldive. cipelago, mai nessuna immagine può rendere merito a questa realtà quasi onirica, di un sogno sognato ma mai vissuto davvero i agli occhi Tra atolli, piccole isole abitate da pescatori e sottilissime lingue di sabbia, lo sguardo può riempirsi di emozioni ono le infrastrutture, da scegliere accuratamente in base agli sport praticati, alla voglia di privacy o socializzazione, allo spirito dei centri benessere resort di lusso, alloggi per famiglie o la crociera in barca a vela, ogni scelta è un valore aggiunto a ciò che .
universal resorts è la struttura pionieristica che ha guidato lo sviluppo dell'industria del turismo delle maldive per oltre 50 anni. l'azienda ha agito come pilastro fondamentale che ha rivoluzionato il settore dei viaggi e del turismo delle maldive Universal resorts è stato fondamentale nell’imprimere alla nazione insulare l’emblema di destinazione di viaggio tra le più ricercate al mondo. Con un portafoglio diversificato di otto proprietà distintive e di successo, Universal resorts ha fissato il punto di riferimento per le maldive e si è costantemente evoluto per stabilire nuovi standard che gli altri devono seguire l'azienda si sforza di spingere i confini creando costantemente un esperienza ispiratrice seguita con passione ecco tre brillanti rappresentanti di questa rete: Kurumba maldives, dhigali maldives e velassaru maldives.
https://universalresorts.com
Le Maldive sono ben collegate al resto del mondo. Ci sono diversi voli tra Europa, Medio Oriente e Sud Est Asiatico e il Velana International Airport, porta d’accesso principale alle Maldive a Malé, la capitale, sull’omonimo atollo. Tra le compagnie aeree che collegano Malè all’Italia ci sono Emirates e Qatar Airlines con voli di linea quasi giornalieri da Roma e Milano (con scalo); Ita Air ways vola due volte alla settimana mentre Neos organizza voli charter diretti settimanali.
KURUMBA MALDIVES 5* maldive a colori
il Kurumba maldive, un resort a vihamanaafushi, sull’atollo di malé Nord, offre molto più che sole, sabbia e mare! Un resort pieno di sorprese, attività divertenti, intrattenimento vivace e volti sorridenti che sicuramente daranno molto di più alla tua vacanza alle maldive il primo resort alle maldive, vicino a malé – ottimo per turismo miCe, (meeting, incentive, Convention, event ) visite di lavoro, soggiorni brevi, escursioni a soli 10 minuti di motoscafo dall'aeroporto (disponibile 24 ore su 24) ti assicura di essere sulla spiaggia, cocktail in mano, poco dopo l'atterraggio eccellenti i 7 ristoranti, 3 bar, 1 Sala Shisha Vita notturna e, cosa non comune alle maldive, concerti tutti i giorni. Kurumba è l'ideale per gli ospiti di tutte le età Con la varietà di intrattenimenti, strutture, attività ed eventi sociali, il resort accoglie coppie, viaggi di nozze, amici, famiglie e piccoli gruppi con un sorriso e un tocco di carisma maldiviano
https://www.kurumba.com
DHIGALI MALDIVES 5* Beatitudine maldiviana pura
Un sottile banco corallino nell'atollo di raa, l'isola di Dhigali è pura felicità maldiviana Circondato da coralli, baciato dal sole, questo è un rifugio di lusso con una particolarità tutta da scoprire: ville e bungalow sull'acqua punteggiano il perimetro blu cristallino dell'isola! a differenza della maggior parte dei pacchetti all-inclusive, a Dhigali maldives i diritti dell’ospite iniziano dall’arrivo fino alla partenza. Dall’atterraggio all'aeropor to internazionale di Velana, ogni esigenza viene soddisfatta Dopo aver messo piede nella località dell'isola, rinomata per la sua lussureggiante giungla e le acque trasparenti, non resta che godere di tutte le amenità che il resort offre Colazione, pranzo e cena sono inclusi nell'offerta all-inclusive premium oltre
ad una gamma incredibile di attività, dallo snorkeling alle gite in barca non motorizzate alle sessioni di yoga di gruppo, all'accesso al centro fitness e altro ancora. gli ospiti possono anche godere di un'escursione in crociera con i delfini e una gita in barca con fondo di vetro durante il loro soggiorno senza costi aggiuntivi l'esperienza all-inclusive premium significa che ogni elemento della vacanza è stato studiato con cura per garantire che sia il più divertente e rilassante possibile
https://www.dhigali.com
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VELASSARU MALDIVES 5* lusso senza ar tifici
Soffice sabbia bianca, mare cristallino e una bellissima laguna che offre indimenticabili panorami al tramonto. Una delle più grandi lagune turchesi delle maldive, a soli 25 minuti in motoscafo dall'aeroporto di malé, abbastanza lontano dalla città, ma comunque facile da raggiungere membro di Small luxury Hotels (SlH), vanta una Spa sull'acqua con 10 sale per trattamenti e padiglione per lo yoga, e di una grande piscina a sfioro. Cinque ristoranti e due bar offrono sapori gourmet da tutto il mondo, ognuno con il proprio stile individuale Sulla spiaggia, in riva alla laguna, a lume di candela o sotto la luce delle stelle, si possono gustare piatti deliziosi e invitanti creazioni culinarie Teppanyaki creativo, cucina pan dell'Oceano indiano, pesce fresco contemporaneo e specialità internazionali rendono la cena al Velassaru maldives un vero piacere.
Chic i rifugi privati sparsi lungo il litorale Nascoste tra i giardini, adagiate sul lungomare o sospese sull'acqua, le ville e bungalow in stile contemporaneo offrono un elegante serenità Ognuna è dotata di tutto il necessario per un soggiorno confortevole, e offre la base di partenza per immersioni maldiviane e straordinarie crociere Di prima mattina è piacevole fare una corsa a piedi nudi sulla sabbia attorno alla laguna scintillante pr le prime luci dell’alba. Quando l'Oceano indiano chiama, esplora il grande blu: tuffati e scopri le architetture multicolori della barriera corallina che si mostrano in tutta la loro bellezza
https://www.velassaru.com
LANZAROTE l un a
Un’isola vulcanica, la più vulcanica delle Canarie con un clima sempre mite. Alcuni la definiscono uno dei posti naturali più curiosi del pianeta: in effetti lo è.
Avolte capiti in un luogo che non hai scelto di proposito, come è successo a me, perché lanzarote non era nei miei programmi come destinazione, ma faceva parte di uno scalo di una crociera che prevedeva più soste alle Canarie Come turista e come giornalista di viaggi ero comunque ben felice di scoprire un luogo nuovo, anche se le soste, quando scendi da una nave sono al massimo di una giornata, quindi tempi brevi rispetto a un soggiorno dedicato a una sola destinazione Sapevo che lanzarote era un’isola vulcanica, la più vulcanica delle Ca-
narie con un clima sempre mite e sapevo anche che si era salvata da un ’edificazione selvaggia, con un primato, quello della sostenibilità, che vanta ancora oggi lanzarote è quindi l’isola dell’arcipelago delle canarie meglio conser vata per quanto riguarda la cementificazione Nulla doveva e deve essere superiore ai quattro piani, regola rispettata e che ha reso l’isola una delle più green delle Canarie, non nel senso del colore, perché tanto verde non è, ma per il rispetto dell’ambiente alcuni la definiscono uno dei posti naturali più curiosi del pianeta: in effetti lo è.
LANZAROTE, L’ISOLA DELLA LUNA
Nulla doveva e deve essere superiore ai quattro piani, regola rispettata e che ha reso l’isola una delle più green delle Canarie
l a n z a r o te è a n c h e l ’ i s o l a p i ù o c c i d e n t a l e d i t u t te l e C a n a r i e e l a p i ù v i c i n a a l l ’af r i c a , p r e c i s a me n te a l l a c o s t a m a r o c c h i n a , d a c u i d i s t a 1 1 0 k m. l a s u a c a p i t a l e è A r r e c i fe e l ’ a e r o p o r t o è a s o l o 6 k m Q u i a r r i v a n o a n c h e n a v i e t r a g h e t t i c h e l a c o l l e g a n o a l l e
a l t r e i s o l e e i p a s s e g g e r i s b a r c a n o a l l a l a g u n a d i e l c h a r c o , i n u n p o r to fo r m a to d a 3 i s o l o t t i c o l l e g a to a l l a te r r a fe r m a c h e c o n l ’ a l t a m a r e a r e g a l a n o a l a n z a r o t e i l n o m i n a t i vo d i Ve n e z i a d e ll ’a t l a n t i c o C o m e t a n t e i s o l e , f u c o n q u i s t a t a e a n c h e b a t t e zz a t a c o l n o m e d e l l o s c o p r i t o r e , t a l e L a n z a r o t o M a l o c e l l o , u n n a v i g a t o r e f r a n c o - g e n o v e s e c h e a r r i v a v a d a Va r a z z e . Q u i n d i p r e s e i l n o m e l a n z a r o t e N e i s e c o l i s u b ì r a z z i e d i o g n i t i p o c o m e è s u c c e ss o a m o l te i s o l e e t a n t i a b i t a n t i s u b i r o n o d e p o rt a z i o n e e s c h i a v i t ù .
Quasi tutta l’isola venne stravolta
da lava, ceneri, lapilli che hanno regalato
a Lanzarote l’aspetto attuale
lanzarote viene definita l’isola dei vulcani non solo per la presenza sulla sua superficie di 300 cime, ma per le frequenti eruzioni tra cui una, quella che ne ha mutato l’aspetto, è durata sei anni consecutivi, iniziando il 1° settembre del 1730 e finendo appunto sei anni dopo Quasi tutta l’isola venne stravolta da lava, ceneri, lapilli che hanno regalato a lanzarote l’aspetto attuale ed è proprio l’escursione al Parco Nazionale timanfaya che vale il viaggio paesaggi incredibili e spettacolari, colori che mutano come gira il sole, la sensazione o meglio l’impressione di trovarsi sulla luna, oltre a un sentimento di pace assoluta Camminare in mezzo alla lava che è lì a ricordare che sono passati non anni, ma secoli e che è ancora la padrona dell’isola, tanto da consentire alla popolazione di ricavarne un business la lava in alcuni punti riesce ad essere ancora calda e gli accompa-
gnatori dei gruppi sanno come meravigliare i turisti facendo magie che creano geyser o piccole esplosioni. Si guarda verso le cime per ricordare che le bocche dei vulcani sono sempre all’er ta anche il terreno sotto i nostri piedi è caldo e ne esce tanto vapore dall’essere insopportabile. Da sempre la popolazione ha lottato contro terremoti e i vulcani, difendendo i raccolti dagli incendi e ha sempre reagito e tenuto testa alle bizzarrie della natura Da qualche anno viene coltivata una vite, in mezzo alla lava Vengono scavate profonde buche di protezione - il vento caldo è un ’altra costante dell’isola - dove vengono impiantate delle viti le cui radici raggiungono il terreno sotto la lava Crescono senza acqua ma solo con la condensa della notte che riesce ad irrigare la buca a sufficienza il risultato è un ottimo vino da dessert. il litorale dell’isola è vario al sud di arrecife ci sono spiagge ampie, mentre al nord la costa è rocciosa e scoscesa Ce n’è per tutti i gusti, per chi ha cominciato ormai da anni a frequentare l’isola, che ha avuto un grande sviluppo turistico lanzarote dispone di un aero-
porto, chiamato guacimeta che la collega non solo con l’europa, ma anche con le altre isole delle Canarie quali Tenerife, gran Canaria e Fuerteventura che ovviamente si possono raggiungere sia con traghetti che con i più veloci aliscafi Di lanzarote fanno parte le isole minori di La Graciosa, Alegranza, montana clara, roque del ovest e roque del est, tutti luoghi circondati da un mare blu a la graciosa, nota come “isola dei pescatori” grazie alla sua ricchezza di pesce, alle belle spiagge e al bellissimo mare si va per fare bagni e immersioni Ci si imbarca dal molo di Orzola di arrecife, nella bellissima Playa de Las conchas o in quella della caleta vicino al porto. lanzarote l’isola della luna, ma non solo
Paesaggi incredibili e spettacolari, colori che mutano come gira il sole, la sensazione o meglio l’impressione di trovarsi sulla luna, oltre a un sentimento di pace assoluta
Mi Tango
(Jorge Luis Borges)Un a v i t a vo c a t a a l t a n g o, es p r ess i o ne po po l a r e a r t i s t i c a e m u s i c a l e d i Bu e no s A i r es e d e l l a s u a g e n te, i po r te ñ o s Da l p a l c o s c e n i c o a l c i ne m a , e d a l l a d o c e n z a a l l a t a n g o te r a p i a , A l e j a n d ro Tu rco S u aya , po r te ñ o p u r o s a n g u e, l a u r e a i n p s i c o a n a l i s i e scrittore, vive il tango in tutte le sue molteplici sfaccettature. «Nel tango c’è energia e molta liber tà, è una grande concentrazione di movimento, musica e silenzio Fonde molti elementi, dalla teatralità alla gestualità, a quell'espressione corporale che si manifesta attraverso il sentimento e lo stato d'animo di due persone Per me, nel senso puro del termine, il tango non è competizione, è vita. Descriverlo in due parole? Difficile,ma direi che è una possibilità, una sfida»
“Quella raffica, il tango, quella diavoleria…”
gli incontri di emotions
Mi Tango
Lei è docente di tango alla Escuela Mundial de Tango Gabriela Elias nel cuore della capitale. Chi viene a studiare da voi e di cosa ha bisogno un principiante per ballare il tango?
“Alla scuola vengono a studiare persone di ogni tipo, da tutto il mondo. Chi è interessato al fenomeno tango, chi vuole approcciare questa ar te e chi torna qui da noi per proseguire gli studi. Per ballare il tango ser ve i m pe g no, d i s c i p l i n a e c o s t a n z a Pe r d i ve n t a r e b a l l e r i n i o c c o r r e c o m p r o mess o e u n l a vo r o a ss i d u o s u l l a te c n i c a . L’ i n s e g n a me n to a distanza è un fenomeno nuovo, una conseguenza del Covid che permette d i a r r i va r e no n s o l o a d i ve r s e l a t i t u d i n i m a a nc he a pe r s o ne e g r u p p i diversi Online si può trasmettere il linguaggio del tango, gli aspetti più te o r i c i , e q u e l l i c o r e o g r a f i c i . Du r a n te l a p a nd e m i a c ’ e r a u n g r a nd e bisogno di appar tenenza, di rimanere attivi e connessi, e oggi la voglia di c o n t a t to v i r t u a l e pe r s i s te I l t a n g o è f i s i c o, e p p u r e ess e r e a s c o l t a t i , guardati o suppor tati a distanza mette in gioco il saper raggiungere lo studente in modo diverso”
Quando ha iniziato a ballare professionalmente?
“Il mio esordio professionale è stato con la danzatrice Elina Roldán nella p r i m a d i u n ' o pe r a i n t i to l a t a M a r a to n d i R i c a r d o M o n t i c o n m u s i c he d i Pompeyo Camps e regia di Jaime Kogan andata in scena al Teatro Colon di Buenos Aires negli anni 1990. Ho por tato il tango in giro per il mondo come tanguero, coreografo e regista con spettacoli ed esibizioni anche in Europa e in Asia, e ho par tecipato a film come Evita con Madonna e Antonio Banderas.
gli incontri di emotions
Mi Tango
Cosa è, e a cosa ser ve la tangoterapia?
“ L a t a n g o te r a p i a c o n g i u n g e s a l u te e a r te. Og n i t i po d i d a n z a è u n a terapia Il tango, con le sue proposte diverse di movimento e musicalità favorisce la lentezza, il respiro consapevole e la ricerca La mia visione come terapeuta è quella di facilitare ciò che è nascosto, ciò che ci rende u n i c i ne l l ' i nc o n t r o c o n g l i a l t r i L a p s i c o a n a l i s i c o me s c i e n z a d e l l ' i nc o n s c i o t r ova r i s c o n t r o ne l l a d a n z a , c he p u ò ess e r e c a u s a o desiderio contro il tedio o la ripetizione improduttiva del nostro io”
Chi erano i grandi compositori del tango?
“Il tango nasce alla fine del 19esimo secolo nell’area por tuale di Buenos Aires dove arrivavano le navi cariche di immigranti. Fu snobbato dall’alta s o c i e t à c he l a c o n s i d e r a va u n a d a n z a vo l g a r e, e s o l o d o po a ve r a v u to successo a Parigi è stata accettata nella sua città. I grandi compositori e strumentalisti del tango avevano orchestre dalle grandi armonie, dalle grandi composizioni e di una musicalità straordinaria. Gli anni 1930-40 f u r o no g l i A n n i d ’ O r o d e l t a n g o, d i g r a nd i c o me A n i b a l Tr o i l o, J u a n d’Arienzo, Carlos di Sarli e Osvaldo Pugliese, preceduti da Julio De Caro negli anni ‘20, gli anni della Vecchia Guardia”.
E Piazzolla che molti oggi considerano uno dei più grandi compositori di tango?
“Quello di Piazzolla è tango contemporaneo Per ballare bene Piazzolla b i s o g n a p r i m a a ve r e u n a b u o n a te c n i c a d i t a n g o c l a ss i c o. I l t a n g o d i
Piazzolla è il lato oscuro della luna”
Il tango è ancora vivo in Buenos Aires?
Sì, il tango è vivo più che mai in Buenos Aires La generazione giovane è molto attiva, ha un'identità meno radicalizzata e propone spazi meno ortodossi. Per noi tradizionalisti valgono ancora le regole e i codici di comportamento canonici, e balliamo nelle sale da ballo popolari milonga dove c'è un 'energia del tutto speciale senza distinzione generazionale o di classe.
NEW YORK CITY
FERMENTI CULTUR ALI TR A NUOVE ARCHITETTURE E SPAZI PER L’ARTE
NEW YORK CITY
Ci siamo proposti una passeggiata ideale da percorrere fra due quartieri famosissimi della grande mela: Brooklyn e Manhattan
ew York evolve di continuo la sua struttura urbana, fra storia e contemporaneità, sempre annodando in armonia i fili di una società che, pur in continua evoluzione, mantiene salde le sue radici storiche Ci siamo proposti una passeggiata ideale da percorrere fra due quartieri famosissimi di New York: Brooklyn e manhattan, stimolati dalla visita delle due sedi di un’importante, storica galleria d’arte, La frick collection: la henry clay frick house, e la nuova sede, la frick madison iniziamo dalla sede storica della The Frick Collection le cui caratteristiche architettoniche furono in gran parte cambiate allor-
ché la casa originale della famiglia Frick, autentico esempio di architettura della Gilded Age statunitense, eretta fra il 1913 e il 1914, considerata ufficialmente come monumento di interesse nazionale, venne poi trasformata in museo il proprietario dell’immobile, Henr y Clay Frick aveva dato incarico agli architetti allora più noti di New York, Carrère e Hastings (noti anche per la costruzione della New York public librar y tra la 42nd Street e la Fifth avenue) e in particolare all’architetto Thomas Hastings, di progettare una «villa a tre piani con giardino sopraelevato, in stile Beaux-arts e facciata in pietra calcarea dell’indiana»
Henr y, ricco magnate dell’acciaio, uno degli uomini più potenti degli Stati Uniti e figura controversa (considerato tra i responsabili del tragico crollo della diga di South Fork), morì nel 1919, lasciando tuttavia, per iscritto le sue precise intenzioni: «di stabilire e mantenere [nel suo palazzo] una galleria d'ar te dove incoraggiare e sviluppare lo studio delle belle arti e promuovere la conoscenza generale di argomenti affini». l’istituzione nacque e si ingrandì, tanto da raddoppiarsi nel 1935, allorché, dopo la morte della signora Frick, l'architetto John russell pope trasformò l'ex palazzo privato in un museo, sostituendo altresì la biblioteca a un piano con la struttura attuale e aggiungendo poi il bellissimo Garden court, dalla magica atmosfera, allestito all’interno alla Frick. in anni assai recenti, l’immobile non fu più ritenuto sufficiente ad accogliere le numerose altre collezioni che si aggiunsero al patrimonio culturale della Frick Quindi la casa e tutti i suoi contenuti, inclusi opere d’arte, mobili e oggetti decorativi, fruibili al pubblico per un museo, furono affidati per un totale lavoro di ristrutturazione, approvato nel 2018, all’architetto annabelle Selldorf Nacque così la necessità di un cambiamento di sede e da qui, possiamo compiere la nostra passeggiata, attraverso Brooklyn, passando anche per la High line, per raggiungere la Frick madison, all’interno del nucleo urbano di manhattan Un edificio con una particolare forma “ a ziggurat” del Breuer Building e cioè la nuova sede della Frick sulla madison avenue, che ha aperto i battenti nel 2021
ed ora ci avviamo verso manhattan passando per Brooklyn molte sono le attrazioni durante il percorso:
Iniziamo la nostra passeggiata, attraverso Brooklyn, passando anche per la High Line, per raggiungere la Frick Madison, all’interno del nucleo urbano di Manhattan
ecco Brooklyn heights che in realtà è uno dei quartieri più interessanti del borough di Brooklyn e di tutta New York è una zona residenziale e tranquilla che si sviluppa tra la old fulton street a sud di Atlantic Avenue e la east river est a court street e cadman Plaza, immediatamente a sud del ponte di Brooklyn, perché si affaccia sulle rive dell’east river Da qui a Borough hall ci si inoltra nel quartiere (verso ovest) raggiungendo montague street che si può percorrere tutta fino ad arrivare alla promenade, destinata al passeggio di soli pedoni e bici, e da cui, sulla sinistra, si possono vedere i più alti grattacieli della Lower manhattan Continuando il percorso verso nord, fino a Cadman plaza si può pensare di attraversare il Brooklyn Bridge ma ecco la passeggiata lungo quel parco sopraelevato rappresentato dalla high Line che è andata ad occupare il sito dismesso di un vecchia ferrovia urbana, di cui ancora si possono vedere i binari il luogo, costituito da piacevoli punti di sosta e sempre molto frequentato da cittadini e ospiti, è gestito e curato dalla “Friends of the High line”, un ’organizzazione non-profit altre passeggiate di notevole interesse possono partire dalla High line.
Ecco la passeggiata lungo quel parco sopraelevato rappresentato dalla High Line che è andata ad occupare il sito dismesso di un vecchia ferrovia urbana
Diverse linee della metro fermano nei pressi ad esempio a nord si può partire dalla fermata di Hudson Yards, sulla 34esima a Sud si può partire dalla 14th Street, dove fermano diverse linee della metro ma l’interesse più vivo è dato dai panorami e dagli scorci che si possono godere sul fiume e sulla città, particolarmente su manhattan, poiché il percorso offre vere e proprie terrazze panoramiche per osser vare il quartiere da prospettive insolite e molto particolari Fra gli spunti panoramici sulla città potremmo menzionare 10th avenue Square and Overlook - che viene definito come “teatro urbano” in effetti ha la forma di un anfiteatro, in cui il palcoscenico è il traffico della 10th ave e la città il diller - von furstenberg sundeck & Water feature – un punto panoramico dove godersi un tramonto con vista sul New Jersey. grazie a un gioco d’acqua sulla pavimentazione potete rinfrescar vi i piedi The rail Yards - una vista a 360 gradi sul fiume Hudson, sui grattacieli di midtown e la West Side rail yards. l’hudson Yards: il nuovo “villaggio” commerciale e residenziale inaugurato il 15 marzo 2019, che fa da suggestivo contorno al primo tratto a nord della High line, costruito tra la 30a e la 34a strada proprio sopra l’ex deposito ferroviario, dove inizia il percorso
della High line Hudson Yards ospita dal 2020 il quarto e più alto osser vatorio panoramico sulla città, e offre la struttura “The Vessel” che permette di cogliere molti panorami della zona circostante, da angolazioni differenti. The Spur - l’ultimo pezzo, inaugurato a giugno 2019, che si compone di diversi spazi: il Coach passage, con d e g l i i nc r e d i b i l i s o f f i t t i a l t i ss i m i pe r c o n s e n t i r e i l p a ss a g g i o d e i p u l l m a n , una miriade di piante e balconi fioriti e una vasta piazza con vista panoramica sulla 10th avenue e sulla 30th Street Un ampio spazio dove ospitare eventi pubblici, artistici e culturali C’è anche The plinth, uno spazio dedicato a ospitare installazioni d’arte monumentali lungo il percorso potete passare sotto allo standard hotel, uno degli hotel panoramici con vista più belli di New York. in cima a l l o S t a nd a rd H ote l s i t rova a nc he u no d e i m i g l i o r i e p i ù raff i n at i ro of to p b a r d i m a n h at t a n
Hudson Yards il “villaggio” commerciale e residenziale, costruito tra la 30a e la 34a strada sopra l’ex deposito ferroviario, ospita dal 2020 il quarto e più alto osservatorio panoramico sulla cittàhudsoN YArds
Uno degli hotel panoramici con vista più belli di New York. In cima allo Standard Hotel si trova anche uno dei migliori e più raffinati rooftop bar di Manhattan
Si può inoltre unire nel vostro itinerario la visita alla High line con il Whitney museum, che si trova a gansevoort Street, proprio all’entrata più a sud della High line il museo racchiude la più importante collezione al mondo di arte contemporanea e moderna dedicata ai soli artisti americani e proseguendo lungo l’Hudson, giungiamo al ponte che ci porterà sull’altra riva per raggiungere la madison avenue e la Frick madison che ha ospitato, fino al 2019, le collezioni del Whitney museum of american ar t molto diversa dalla Henr y Clay Frick House, considerata ufficialmente come monumento storico di interesse nazionale, ha già una lunga storia museale alle spalle prima vi si trovava il Whitney museum of american art, attualmente a Chelsea, nello spazio realizzato da renzo piano. poi il metropolitan vi aveva aperto la sede satellite del met Breuer che, chiusa durante il lockdown, alla fine non ha più riaperto, cedendo i suoi spazi alla Frick Collection. il progetto originale risale al 1966 ed è uno dei più conosciuti del grande architetto marcel Breuer, formatosi al Bauhaus, al quale il Whitney museum commissionò la realizzazione della sua futura sede, dopo quelle del greenwitch Village e di midtown manhattan Breuer vi lavorò insieme ad Hamilton Smith Definito all’epoca come «uno ziggurat babilonese invertito», oggi l’edificio è riconosciute come un esempio innovativo del modernismo
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AMMALIA L'ECCESSO OSSESSIVO DEL ROSSO, DALLE TENDE DI VELLUTO AI DIVANI
PELLE, IN UNO SPA ZIO DI SILENTE SENSUALITÀ SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ
Pamela McCourt Francescone
C o l o r e r o ss o f u o c o . S t i l e e s p l o s i v o e d e c c e n t r i c o . F i r m a P h i l i p p e S t a r c k . I l Fa e n a H o t e l B u e n o s A i r e s , vo t a t o p i ù vo l t e u n o d e i c i n q u e m i g l i o r i a l b e r g h i d e l l ’A r g e n t i n a , s o rg e i n u n e x- g r a n a i o a P u e r t o M a d e r o O g g i l a ve c c h i a z o n a p o r t u a l e d e l l a c a p i t a l e a r g e n t i n a è u n q u a r t i e r e r e s i d e n z i a l e c o n g r a t t a c i e l i s c i n t i l l a n t i e b o u t i q u e , b a r e r i s t o r a n t i f r e q u e n t a t i d a l j e t s e t i n t e r n a z i o n a l e N e l l a h a l l d e l Fa e n a, l u n g o 8 0 m et r i e d et t o l a C a t e d ra l e, a m m a l i a l 'e c c e ss o o ss e ss i vo d e l r o ss o , d a l l e t e n d e d i ve l l u t o a i d i va n i i n p e l l e , i n u n o s p a z i o d i s i l e n t e s e n s u a l i t à s e n z a s o l u z i o n e d i c o n t i n u i t à S o n o 6 6 c a m e r e e 21 l e s u i t e i n s t i l e m o d e r n i s t a B e l l e
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i . a n i i , e E l e
a r g e n t i n a f i a m m e g g i a t i a l l a b r a c e . L a C ava è l a c a n t i n a p i ù c o m p l e t a d e l p a e s e c o n o l t r e 4 0 0 0 b o t t i g l i e , l a L i b r a r y L o u n g e u n o s p a z i o i n t i m o c o n d i v a n i i n p e l l e , c a n d e l a b r i d i c r i s t a l l o e l i b r i a n t i c h i , e c ’è u n c e n t r o b e n e ss e r e c o n p a l e s t r a e s p a e u n a p i s c i n a a l l 'a p e r t o . P e r g l i o s p i t i l a s c e l t a t r a l e z i o n i d i t a n g o, d e g u s t a z i o n i d i v i n i e c o r s i d i c u c i n a E n e l c a b a r e t d i ve l l u t o r o ss o o g n i s e r a i l t a n g o c l a ss i c o r i v i ve c o n i l s e n s u a l e s p e t t a c o l o R o j o Ta n g o , u n d i n n e r s h ow c o n b a l l e r i n i d i f a m a , u n 'o r c h e s t r a d a l v i vo , u n a c e n a e l e g a n t e e c h a m p a g n e e v i n i f r e e - f l ow
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S L S B u e n o s A i r e s P u e r t o M a d e r o , s t r u t t u r a e s o r d i o d e l g r u p p o E n n i s m o r e i n S u d A m e r i c a , è u n a l b e rg o A c c o r c h e s o rg e n e l l ’e l e g a n t e q u a r t i e r e r e s i d e n z i a l e d i P u e r t o M a d e ro a B u e n o s A i re s , l a ve c c h i a a rea p o r t u a l e d e l l a c i t t à. Co n u n a c o l l e z i o n e d 'a r t e d i l i ve l l o m u s e a l e , e p e z z i c o n t e m p o r a n e i e s p o s t i n e l g i a r d i n o c o n p i s c i n a , s u l t e t t o d e l p a l a z z o d i d i e c i p i a n i a p r i r à p r o ss i m a m e n t e u n l o u n g e b a r c o n v i s t e s p l e n d i d e s u l l e b a n c h i n e e g r u d ’e p o c a d e l p o r t o . A colpire l’ospite all’arrivo un’installazione firmato Eugenio Cuttica di ragazze bianche
i n p i e d i s u s e d i e b i a n c h e , c h e s a l e d a l p av i m e n t o f i n o a l s o f f i t t o L e 5 8 c a m e r e s u i t e h a n n o f i n e s t r e a t u t t a a l t e z z a c h e s i a p r o n o s u b a l c o n i p r i va t i a f f a c c i a t i s u l l z o n a c e n t r a l e d e l l a c i t t à, s u i m o l i d e l ve c c h i o p o r t o , o s u i g i a r d i n i e s u l l a p i s c i n a . L t o n a l i t à s c u r e d e l l e p a r e t i e d e i p av i m e n t i i n l e g n o vo l u t i d a l d e s i g n e r i t a l i a n o P i e r L i ss o n e , c o n t r a s t a n o c o n s f u m a t u r e l u c e n t i , c r e a n d o u n ’a t m o s f e r a r a f f i n a t a n e l l c a m e r a e n e l l e s u i t e c h e h a n n o l e t t i k i n g - s i z e , b a ss i d i va n i e m i c r o o n d e . O s p i t a l e e r i l a ss a n t e , n o n c h é i d e a l e p e r l o s m a r t wo r k i n g , l ’e l e g a n t e s a l o n e a l p i a n
e a e o e o
m e z z a n i n o m e n t r e p e r r i c a r i c a r e l o s p i r i t o e i l b e n e ss e r e f i s i c o c ’è i l C i e l S p a c h e o f f r e u n a g a m m a d i t r a t t a m e n t i e m a ss a g g i e d i s p o n e d i u n a p a l e s t r a e s t a n z e p e r m a ss a g g i i n d i v i d u a l i e d i c o p p i a . N e l l u m i n o s o r i s t o r a n t e L e y n i a v i e n e s e r v i t o l a p r i m a c o l l a z i o n e a l l ’a m e r i c a n o o c o n t i n e n t a l e , i l b a r s u s h i o f f r e s a p o r i d i i s p i r a z i o n e g i a p p o n e s i e p i a t t i b i o l o g i c i e ve g e t a r i a n i , e l 'a p p e a l r u s t i c o d e l l a c o t t u r a a f i a m m a p e r m e t t e d i a ss a p o r a r e t a g l i s t r e p i t o s i d i m a n z o a r g e n t i n o e i l m e g l i o d e l l a c u c i n a t r a d i z i o n a l e
la confittualità tra i popoli che purtroppo ha segnato e segna la storia del mondo, alla fine dimentica le voci soffocate dall urlo assordante dei bombardamenti. ma ciò che resta è lo strappo, la lacerazione che rimarrà indelebile e che in un modo o nell altro influenzerà la vita e la mente di alcuni testimoni inermi. tre vicende diverse per tempi e luoghi, ma raccordate dal vincolo del conflitto, hanno ispirato riccardo cenci per raccontare un orribile sentimento: l’intolleranza tre personaggi, tre voci dimenticate, riemergono in questo libro ricostruendo, per mano dell’autore, la loro perduta dignità Zoran, reduce della guerra nell’ex Jugoslavia a causa della quale la sua mente è diventata fragile, esprime la sua acquisita debolezza in un legame morboso con la sorella, una ragazza affascinante ma instabile che spingerà il protagonista verso un labirinto di sentimenti negativi. Zoran è descritto come un personaggio forte, quasi eroico, ma le ferite lasciate dalla guerra sono ancora aperte in armenia, un ex prete di nome arsen, porta i segni del lungo conflitto con gli azeri che si riverberano sulla sua fede e sull’espressione della sua individualità allontanato dalla chiesa per cause misteriose, si aggira per le strade della capitale Yerevan su un finto taxi che diventa quasi un confessionale per i clienti che vi salgono e raccontano le proprie storie e l’autista ucraino Yuri che assiste impotente all usurpazione del donbass da parte dei russi iniziata nel 2014 Yuri si confronta con un ragazzo di origine russa, apparentemente quasi fratelli dunque, ma in realtà appartenenti ai due fronti opposti del conflitto
Riccardo Cenci, laureato in lettere e in lingue e letterature straniere, è giornalista e collabora con quotidiani, periodici, radio e siti web Ha iniziato la professione come critico di musica classica, per poi approdare all’ambito culturale e a quello della politica internazionale con particolare riguardo all’est europeo dopo due raccolte di racconti (fun city e altri racconti e solitudini), nel 2016 pubblica il romanzo gli esiliati
acura
di Teresa Carrubba“io e l’arte”, il titolo di questo volume scritto da un artista, accompagnato da uno dei critici che maggiormente lo hanno affiancato nelle fasi evolutive della sua produzione artistica è davvero inusuale. il testo infatti avvicina, più di ogni altra osservazione visiva, il visitatore di una mostra d’arte, alle opere esposte non si tratta soltanto del catalogo della mostra curata da stefania severi e che giulio cavanna ha presentato recentemente negli spazi della galleria Biblioteca angelica di roma, ma di una vera e propria “autobiografia” e’ lartista stesso che ripercorre le fasi del suo cammino creativo, e non a caso il testo si apre con la sua immagine, dinanzi al cavalletto che presenta l’opera dal titolo assai significativo “la meta”. ed ecco che, fin dalla premessa, possiamo cogliere la passione e l amore per la pittura a cui cominciò ad accostarsi, fin da bambino, negli anni ’50 a genova, sua città d’origine e nel libro ci sono tutte le emozioni di un ’esistenza vissuta accanto all’arte, ma nella profonda partecipazione ad ogni circostanza davanti alla quale la vita pone in realtà ognuno di noi e’ molto interessante e suggestiva la suddivisione in capitoli che di tutto ciò viene fatta: “la vita e il lavoro” da bambino a gradoli, sul lago di Bolsena e poi il periodo della leva nel 1958, seguita dal periodo da sottotenente del genio trasmissioni e ancora, di seguito, l’artista presenta al lettore i suoi cari per arrivare infine ad introdurci alla sua arte ed è molto giusto quanto riporta in un passo delle sue conclusioni stefania severi e cioè “che uno degli aspetti chiave di cavanna” sia la sua “esigenza di racconto e evidente infatti che ogni sua opera invita ad una riflessione puntuale e specifica, anche se l artista evita di offrire soluzioni lasciando che sia il riguardante a definire in cosa consista esattamente il “quid” comunicativo”. ed è così che, dopo alcune “riflessioni sull’arte” il lettore può seguire i quattro periodi in cui si articola la sua produzione e si può leggere il primo periodo attraverso le parole del critico Bertrando Bigi, il secondo periodo attraverso quelle del critico italo evangelisti, il terzo e il quarto con il critico stefania severi a cura di Luisa Chiumenti
calabria bella e dannata: un cliché, forse; uno stato d’animo, sicuramente realtà geografica e metafisica, questa regione in fondo allo stivale sembra un ossimoro vivente: indolente e indomita, apatica e passionale, docile e faticosa, abbandonata e rimpianta, amata e maledetta tra apici di poesia e abissi di illegalità, viene bagnata e divisa da due mari: il tirreno su cui scendono le montagne e lo ionio invaso da distese di sabbia. metafora perfetta di una tensione autodistruttiva, è terra di passaggio, dominata e mai posseduta, stretta tra la magna grecia e i Borboni frammentata in cinque province e deturpata dalla ’ndrangheta, appare condannata al sottosviluppo e costretta a esportare le sue migliori intelligenze. nonostante questo, rimane capace di slanci e fremiti vitalissimi di tutto ciò, e di altro, parlano i dieci racconti di questa antologia curata dalla scrittrice e pittrice gabriella Kuruvilla e nata da un’idea del calabrese doc massimo laganà. ai loro testi si affiancano quelli di altri otto scrittori, che di questa regione sono originari. le loro storie ci conducono alla scoperta geografica ed emotiva di una complessa e contraddittoria terra: tra l illusione della fata morgana e l’affiliazione alle logge massoniche; i fantasmi del borgo di Pentedattilo e la scoperta dell’amore in un paesino della sila; una città distrutta dal sisma e una costa erosa dal mare; il mondo delle gelsominaie calabresi e un particolare sequestro in aspromonte; il lungomare di reggio e una morte tra gli ulivi della piana ne esce così un affresco a più voci, e più stili, che di questo territorio restituisce ombre e luci, malinconie e speranze, incubi e sogni: la sua realtà ma, anche, tutta la sua magia
la curatrice del libro Gabriella Kuruvilla è pittrice, scrittrice e illustratrice italo-indiana e’ laureata in architettura ed è giornalista professionista Ha esposto in italia e all’estero e ha pubblicato romanzi e racconti
l’ideatore del libro è Massimo Laganà nato a reggio calabria ma si trasferisce a milano. dottore in giurisprudenza diventa giornalista professionista È in forza al settimanale oggi, dove ha anche un blog, che si chiama l’informazione dilaga, ha lavorato all europeo e al corriere. Per morellini editore ha scritto e collaborato a vari libri
La poetica di Enrico Micheli enrico micheli non è alla sua prima raccolta di versi ’amori senza respiro ’’ si aggiunge alle raccolte precedenti, con un timbro nuovo e uno stile in parte innovativo. già nel titolo ‘’amori senza respiro ’’ è anticipata quella che è una costante, un filo rosso che unisce le varie liriche di questo libro, e che è in fondo il senso profondo della poetica di enrico micheli: un appassionato attaccamento alla vita, alle emozioni della vita quotidiana, del sentimento, dell’amore, dell’amicizia sole, mare, luce sono i protagonisti dell’universo poetico dell’autore, e anche quando ci sono ombre, dubbi, incertezze, vengono riscattate e illuminate da un raggio di ottimismo che si riverbera su tutto il resto entrando poi nello specifico della tecnica del poetare di enrico micheli, salta all’occhio, anzi all’orecchio, per le sue vibrazioni musicali, il modo iterativo, come, per esempio, nella poesia che apre la raccolta, e non solo in ordine alfabetico: l’amico. amico è questo. amico è quest’altro, amico è quest’altro ancora, e ogni volta c’è una definizione sempre diversa: amico/ è una parola/ è un sospiro/un sollievo.
oppure nella poesia dove c’è la frase iterativa ‘’vorrei farti una dichiarazione’’. nelle poesie scritte con questa tecnica, l’attenzione, la sorpresa viene ogni volta dal verso successivo, che segna la variazione sul tema rispetto al verso che si ripete… Per esempio nella poesia ‘’ la voglia matta’’, dove ci sono varie figurazioni di questa voglia, basta spostare l’occhio su ogni verso successivo al refrain in ogni strofa per vedere i vari significati in un solo colpo d’occhio: la voglia matta è vento, è luce nell’alba, tiepido tramonto, mani che si cercano, è libertà l’iterazione naturalmente non poteva mancare proprio nella poesia ‘’amori senza respiro ’’che dà il titolo alla presente raccolta. e l’autore ci illustra le varie raffigurazioni e incarnazioni degli amori senza respiro: come sulla giostra/ come in un bacio/ come in una corsa/ come sott’acqua/ come in altura/ come nella paura/ come la felicità.
il significato, par di capire, è che gli amori (o l’amore?), se sono tali non conoscono requie o pause, nel tempo, e, come le onde elettromagnetiche, sono presenti e vivi nello spazio
Enrico MicheliamOri SeNZa reSpirO
pOeSie immagiNarie e immagiNi pOeTiCHe EDIZIONE 2023
oltre alle definizioni, la cura dell’autore si esercita anche sulle immagini, come nella poesia che ha questo suggestivo inizio: ‘’come panni stesi/ ci allunghiamo nel giorno/ alla ricerca di un sole/ che ci scaldi ancora e a proposito di incipit, ce ne sono altri particolarmente significativi da segnalare: per esempio questo: ‘’ in un buco di silenzio/ si è infilata questa storia/ o anche questo: il treno va / tra gli ulivi assolati/ allineati, sconvolti. o, come nella poesia ‘’margherita’’: ‘’Bianca, rossa, rosa e poi pallida ancora/ la tua vita mi addolora! / oppure quest’altro: ‘’ Quel tuo maglione dipinto sulla finestra/ non potrà mai bastare/ a nasconderti ai miei occhi.
in questa raccolta inoltre va segnalata la tecnica delle poesie che chiamerei ‘’ a grappolo’’ o a ”gomitolo”: nella poesia ‘’da allora fino ad ora ’’ , c’è una catena di ‘’ se ’’ in cui la parola finale di un verso viene ripresa nel verso iniziale della strofa successiva. ci sono delle immagini che scolpiscono verità: nella poesia ‘’l’onda’’, i figli ti cambiano la vita/ come l’onda del mare/ lunga e bassa/ alta e breve/ (che) modifica la sabbia.
l’amore, anche nella sua forza vitale e carnale, è presente in queste poesie, con alcune vibrazioni che ricordano neruda, in alcuni casi come eco sensitiva e sentimentale, in altri come presenza pervasiva e fisica.
P e r e s e m p i o d ov e l ’ a u t o r e c e l e b r a l a d o n n a c h e a m a , s c r i v e n d o v e r s i c o m e : d ov e l e g o c c e s e m b r a n o i n o s t r i b a c i / l e l i n e e g r a f i c h e i t u o i f i a n c h i / l e r ot o n d i t à i t u o i p e n s i e r i m a n o n m a n c a n o p o e s i e c o n u n a t e ss i t u r a p i ù c o m p l e ss a , c o m e q u e l l a c h e s i i n t i t o l a ‘ ’ r e c i t o ’ ’ . l ’ a u t o r e i m m a g i n a d i e s p r i m e r e e r a c c o n t a r e l ’ a m o r e a t t r a v e r s o u n a r e c i t a , c h e p r e v e d e t a n t e s c e n e e t a n t i q u a d r i ; m a q u e s t a è u n r e c i t a s p e c i a l e , p e r c h é l a d e s t i n a t a r i a d i t a n t i v e r s i è p r e s e n t e e l a r e c it a , p e r i l p o t e r e m a g i c o c h e h a l a p o e s i a , n o n è s o l o u n a t t o a f f a b u l a t o r i o m a a n c h e u n g o d i m e n t o s e n s u a l e non è un caso che la vena poetica trovi una particolare densità espressiva nella poesia ‘’chiamarti’’, una poesia esplicitamente dedicata alla donna amata. notevole la strofa finale: ’’mariarosa/ è un rebus perfetto/ che anagrammo/ ogni giorno/ per ricordarti che / amor sarai.
a cura di Mario Nannii