SOMMARIO
D ICE MB R E | GE N N A IO 2 02 0
www.emotionsmagazine.com
20
REPUBBLICA CECA L’ATMOSFERA INCANTATA DEL NATALE DI PRAGA E OLOMOUC
CHRISTMASEMOTIONS
3
SOMMARIO
8
TURKMENISTAN Cascade Falls Regional Park
8 UN PAESE A DUE turkmenistan VELOCITÀ
70
ceca 20 repubblica IL NATALE DI PRAGA E DI OLOMOUC
34 washington NATURA, ARCHITETTURA,
STORIA, VITA POLITICA ......
46 toronto SIMBOLO DELLA CIVILTÀ SOCIALE
46
Direttore Responsabile Teresa Carrubba tcarrubba@emotionsmagazine.com Ideazione logo Ilenia Cairo
Progetto grafico e impaginazione Elisabetta Alfieri e.alfieri@emotionsmagazine.com
Collaboratori Anna Alberghina Pietro Busconi Luisa Chiumenti Marco De Rossi Pamela McCourt Francescone Katherine Marotta Mariella Morosi redazione@emotionsmagazine.com
columbia 54 british CASCADE FALLS
Fotografi Anna Alberghina Teresa Carrubba Pamela McCourt Francescone Didier Teurquetil
62 GLI INCONTRI DI
Responsabile Marketing e Pubblicità Enrico Micheli e.micheli@emotionsmagazine.com
70 GOLF A KOH SAMUI
Pubblicazione Rivista Online DMXLAB Srl
REGIONALE PARK
cambogia
EMOTIONS: ERIC RAISINA
thailandia
78
84
kaleidoscope
BANYAN TREE SAMUI AAVA RESORT & SPA THE STRAND YANGON
LIBRIEMOTIONS
Editore Teresa Carrubba Via Tirso 49 -00185 Roma Tel e Fax 068417855 Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma il 27.10.2011 – N° 310/2011 Copyright © – Tutto il materiale [testi e immagini] utilizzato è copyright dei rispettivi autori e della Case Editrice che ne detiene i diritti.
bracciali tekeĚ , turkmenistan photo by Anna Alberghina
6
DICEMBREGENNAIO
S C R I V I A M O
A R T I C O L I
P E R
S U S C I T A R E
E M O Z I O N I
TERESA CARRUBBA EDITORE DIRETTORE RESPONSABILE
Natale a due velocità. I più tradizionalisti viaggeranno nell’atmosfera rutilante di luci, colori e profumi dei classici mercatini, magari in un’affascinante capitale europea come Praga creandosi l’alibi natalizio per visitare una città dai mille tesori dell’architettura e dell’arte. I più audaci invece rinunceranno ai riti di costume e partiranno per mete lontane, a tu per tu con una natura spettacolare e ritemprante, come quella dell’isola thailandese Koh Samui, perché no, per misurarsi a golf in uno dei campi più suggestivi. Natura grandiosa anche dall’altra parte del mondo, nella verdeggiante area di Mission in British Columbia, tra le magnifiche Cascade Falls, con ponti sospesi, orridi e laghetti incantati. Sempre in Canada, merita un viaggio anche a Natale, la civilissima Toronto, pullulante di grattacieli sì, ma con un’anima sociale dinamica e tollerante. Tutto diverso in Turkmenistan, dove il deserto del Karakum, che occupa circa il 70% della superficie del Paese, offre scenografie da fermare il respiro. Le architetture volubili delle dune di sabbia si contrappongono alle solide concrezioni rocciose dalle calde nuances di ocra e rosso, scanalate a mo’ di canne d’organo per l’erosione secolare della sabbia portata dal vento durante le tempeste. Le festività di fine anno, intese dal punto di vista mondano, fanno pensare ad abiti da sera, a sete impalpabili e leggiadre. Chi meglio dello stilista Eric Raisina, nato in Madagascar ma cambogiano di adozione, a buon diritto considerato tra i migliori interpreti della seta, può intrigare la vanità di una donna?
tcarrubba@emotionsmagazine.com
CHRISTMASEMOTIONS
7
turkmenistan
testo e foto di ANNA ALBERGHINA
Il fORnO peR Il pAne
un paese a due velocità
n CHRISTMASEMOTIONS
9
All'inizio degli anni '90, il colosso sovietico ha ritirato la propria mano anche dallo sconosciuto Turkmenistan, le cui aride terre erano attraversate dall'antica Via della Seta. Un paese immenso, fiabesco, tra il Mar Caspio e i contrafforti dell'Himalaya. Un mare di civiltà, imprigionato nelle pieghe del tempo. Tra dune, canyon, paesaggi lunari e millenarie città di terracotta, flagellate dal vento, il Turkmenistan offre numerose attrattive ai viaggiatori motivati da un grande spirito di avventura. Gli abitanti recano sulla pelle la variegata eredità di tanti popoli che si sono avvicendati lungo una rotta commerciale che dalle porte d'Europa fungeva da ponte verso l'Oriente. Visi caucasici, illuminati da splendidi occhi chiari, volti fieri e malinconici incoronati dal telpek, il tradizionale copricapo di pelle di pecora e, ancora, beduini e donne avvolte in chador colorati, 10
DICEMBREGENNAIO
facce solcate dalle rughe che si ostinano a parlare russo come se il tempo non fosse trascorso. Ma la storia è cambiata e, oggi, grazie alle vaste riserve di gas naturale (le quarte al mondo), il Turkmenistan si sta affermando come il nuovo “gigante energetico” eurasiatico. Tuttavia, le strategie di sfruttamento energetico trascendono la semplice competizione con gli altri attori della comunità internazionale e pongono il paese al centro di un più vasto gioco politico. La vita di questo popolo è stata profondamente influenzata dal suo primo Presidente. Saparmyrat Nyyazow, annoverato dagli organi di informazione occidentali tra i dittatori più autoritari e repressivi, è noto per aver imposto le sue eccentricità all'intero paese.
turkmenistan
MAUSOleO DI SUlTAn AHMAD SAnJAR
CHRISTMASEMOTIONS
11
turkme
Al primo presidente, Sapar
la Moschea Turkmenb
nel 2004, la piĂš grand
Accanto alla moschea, sor
i corpi del presidente
12
DICEMBREGENNAIO
enistan
rmyrat nyyazow è dedicata
bashi Ruhy, inaugurata
de dell'Asia centrale.
rge il Mausoleo che ospita
e e dei suoi familiari
CHRISTMASEMOTIONS
13
AbITAzIOnI In fAngO nel KARAKUM
Atterrando ad Ashgabat rimarrete sorpresi dalla grandiosità un po’ eccessiva, degli edifici
Molti, però, lo hanno appoggiato, considerandolo: Turkmenbashi, il padre di tutti i Turkmeni il quale, nel 1991, con la disgregazione dell'URSS, dichiarò il Turkmenistan indipendente. A Nyyazow è dedicata la Moschea Turkmenbashi Ruhy, inaugurata nel 2004, la più grande dell'Asia centrale. Accanto alla moschea, sorge il Mausoleo che ospita i corpi del Presidente e dei suoi familiari. Alla sua morte, avvenuta nel 2006, per ragioni non ben chiare, gli succedette Gurbanguly Berdimuhamedow. Il nuovo Presidente ha, in parte, abrogato alcuni dei decreti più impopolari del suo predecessore ma la situazione del paese non è sostanzialmente cambiata. Nulla sfugge all'occhio vigile delle telecamere e della polizia. Atterrando ad Ashgabat rimarrete sorpresi dalla grandiosità, un po' eccessiva, degli edifici. La città ha conosciuto, come tante, un destino di distruzione: il 5 ottobre 1948 un terremoto l'ha completamente devastata. E' stata ricostruita su un reticolato di vie perpendicolari e il suo profilo deve molto alle manie di grandezza di Nyyazow. La bianca capitale del Turkmenistan appare oggi come una città moderna che vanta il singolare primato di “città con il maggior numero di edifici coperti di marmo chiaro”. Gli imponenti lavori urbanistici di Nyyazow hanno, infatti, stravolto il precedente assetto, modificando le strade e cancellando interi quartieri. Le attrazioni vere e proprie si limitano a un paio di musei: quello di storia turkmena, con migliaia di reperti etnografici e archeologici che
14
DICEMBREGENNAIO
risalgono all'epoca dei Parti e il Museo del tappeto che conserva l'esemplare più grande del mondo (quasi 200 mq e 885 kg. di peso). Nonostante la penuria d'acqua, il centro della città è tutto un gorgogliare di fontane, tra statue d'oro del Signor Presidente e palazzi tirati su con uno stile che mescola influenze orientali e sovietiche. Nel complesso, l'atmosfera ha qualcosa di finto e allo stesso tempo affascinante. Di notte, con i monumenti illuminati da luci colorate, ricorda una Las Vegas candida e vuota. Lasciatisi alle spalle il lusso marmoreo degli edifici, ci si avvia verso una dimensione più antica ed autentica. Dopo aver costeggiato la catena montuosa del Kopet Dag, che segna il confine con l'Iran, ci addentriamo nel deserto del Karakum o Kara-Kum ,“sabbie nere”. Si tratta di una vasta regione sabbiosa che occupa circa il 70% della superficie del Turmenistan.
RHyTOn In AVORIO DeI pARTI
cAnyOn DI yAngIKAlA
Il cRATeRe DI DARVAzA DeTTO lA pORTA Dell'InfeRnO
CHRISTMASEMOTIONS
15
Il paesaggio, con scarsissima vegetazione, è caratterizzato da dune interrotte soltanto dalla presenza dei dromedari e da rari insediamenti umani di pastori, i TekÊ e gli yomut che un tempo conducevano una vita nomade e oggi si sono parzialmente sedentarizzati e vivono in piccole yurte
16
DICEMBREGENNAIO
turkmenistan
yURTA nel DeSeRTO Del KARAKUM
CHRISTMASEMOTIONS
17
MAUSOleO DI gOzlI ATA
MAUSOleO DI pARAU bIbI
18
DICEMBREGENNAIO
ROVIne DI MeRV
Il paesaggio, con scarsissima vegetazione, è caratterizzato da dune interrotte soltanto dalla presenza dei dromedari e dai rari insediamenti umani di quei pastori, i Teké e gli Yomut che un tempo conducevano una vita nomade. Oggi si sono parzialmente sedentarizzati e vivono, in piccole yurte, rivestite di tappeti, o in modeste casette di fango. Ancora oggi, nelle occasioni speciali, indossano i gioielli tradizionali in argento dorato, corniola e turchese. Osservando i loro ornamenti, si può capire a quale tribù appartengono. Questi gioielli, che facevano parte del corredo della sposa, non erano soltanto utilizzati a scopo decorativo ma avevano anche una funzione apotropaica e protettiva. Lungo il percorso, non mancano i Mausolei come quello di Gozli Ata o di Parau Bibi, che attirano folle colorate di pellegrini. A 260 km. da Ashgabat, in pieno deserto, non lontano dal minuscolo villaggio di Derweze, la notte cristallina è illuminata dai bagliori del fuoco. C'è un cratere in fiamme che non ha alcunché di vulcanico e tra la gente del posto si è diffusa la credenza che si tratti di un fenomeno soprannaturale. La chiamano la Porta dell'Inferno ma non si tratta di un varco verso l'oltretomba bensì del risultato di un incidente avvenuto nel 1971 quando, a seguito di una perforazione realizzata per cercare petrolio, il terreno crollò aprendo una via di fuga a un deposito di gas naturale. I geologi di allora, temendo gravi conseguenze ambientali, incendiarono il gas. La voragine, larga 70 metri e profonda 20, continua a bruciare e non accenna ad estinguersi, regalando ai viaggiatori uno spettacolo grandioso e inquietante. Il bagliore, di notte, è visibile a chilometri di distanza. La “Porta dell’Inferno” è diventata così una meta turistica che attira migliaia di persone ogni anno. Tra le attrazioni più spettacolari di tutto il Turkmenistan non bisogna dimenticare il canyon di Yangikala: formazioni di pietra calcarea, scavate dal vento e dalla pioggia, dove bianco, ocra e rosa si
fondono in uno spettacolo che toglie il fiato. Non per nulla Yangikala significa “Fortezze Fiammeggianti”. Isolato in mezzo al deserto, è raggiungibile solo in fuoristrada percorrendo una vecchia strada militare sovietica. Ma un viaggio in Turkmenistan non offre soltanto paesaggi mozzafiato, permette anche di calpestare 5000 anni di storia: Nisa, la leggendaria capitale Un viaggio in dell'impero dei Parti e Merv sono le più celebri fra le antiche città del Karakum, tutte incluse tra i Turkmenistan oltre patrimoni dell'Umanità dall'UNESCO. Merv, in particolare, era una delle tappe più importanti sulla ai paesaggi mozzafiato, Via della Seta. I suoi fasti incantarono Alessandro permette di calpestare Magno e sembra che, durante il XII secolo, sia stata per un po' di tempo la città più grande del mondo. 5000 anni di storia Poi arrivò Tolui, figlio di Gengis Khan, che la mise sotto assedio. La città si arrese e Tolui ordinò ai propri soldati di raderla al suolo e di decapitare l'intera popolazione. Fu uno dei più feroci eccidi della storia. Oggi la città abbandonata, con quel che resta dei suoi venti chilometri di mura, ha l'aria indolente di una magica fortezza lì a consumarsi nell'eterna attesa del nemico.
penDenTe TeKé
CHRISTMASEMOTIONS
19
Praga AFFASCINANTE E MISTERIOSA
testo di TERESA CARRUBBA foto di TERESA CARRUBBA E ARCHIVIO
REPUBBLICA CECA
Praga AFFASCINANTE E MISTERIOSA
la malìa di praga nasce dai ghirigori della sua architettura, dai frontoni triangolari che svettano oltre l’edificio sfidando il cielo azzurro con l’intonaco dai brillanti colori pastello e gli stucchi decorativi. Nasce dai cortili segreti, dai sottopassi, dall’aura metafisica del grande Franz Kafka che qui ebbe illustri natali diventando simbolo della Praga letteraria e culturale, dall’eco di leggende esoteriche che si avverte ancora sulla collina Hradčany, il quartiere di Mala Strana e l’enigmatico Castello. Nasce dai vicoli acciottolati, un intrico d’impianto medievale un tempo animato da artigiani e alchimisti, su cui aleggia il lieve sentore di cannella che sprigiona dai numerosi laboratori di trdelník, peccato di gola irrinunciabile, sorta di spirale croccante di 22
DICEMBREGENNAIO
zucchero in superficie e soffice all’interno, da farcire con creme e panna montata. La malìa di Praga nasce dallo scintillìo dei celebri cristalli di Boemia che ammiccano dalle infinite vetrine con le loro limpide trasparenze o con i classici intensi colori, rosso rubino, verde o blu. Nasce dalle immense piazze coronate da palazzi impeccabili che disegnano una preziosa skyline storica dal severo Gotico trecentesco di Carlo IV al Barocco fiorito, alla sua evoluzione più gioiosa il Rococò, all’Art Nouveau di cui Praga ha esempi frequenti nel centro storico con facciate finemente affrescate e al Modernismo, qui rappresentato, ad esempio, dalla Casa Danzante Ginger e Fred (ispirata ai celebri ballerini) un
edificio dalle linee progettato dal famoso Gehry, lo Zlatý Anděl, firmato dall’architetto Villa Müller, dove Ado facciata minimalista a interni. A buon motivo di Praga è Patrimonio d e la città ha meritato d europea della Cultura fervore culturale la cui città così vivace di eve magia e fascino. Un tempo che ben si acc disperde nell’aria. Tra sente solo il brusio del questa città boema car nei punti nevralgici.
audacemente morbide architetto canadese Frank , un grosso centro business o francese Jean Nouvel e lf Loos curò ogni cosa, dalla ai giochi prospettici degli o, dunque, il Centro storico dell’Umanità dell’UNESCO, di essere nominata capitale a nel 2000, anno di grande i eco si avverte ancora nella nti ed iniziative. Tutto qui è fascino immortalato nel orda con il silenzio che si le strade senza traffico, si lla folla di turisti attratti da rica di mistero. Soprattutto
REPUBBLICA CECA
REPUBBLICA CECA
24
DICEMBREGENNAIO
Praga AFFASCINANTE E MISTERIOSA
Il cuore pulsante di Praga è la Staroměstské náměstí - Piazza della Città Vecchia - dove si concentrano monumenti e luoghi simbolici come la Chiesa di Santa Maria di Týn che s’innalza ieratica su tutta la piazza, il Palazzo Kinsky, superbo esempio di architettura Rococò, e il Randnice - il vecchio Municipio - davanti al quale folle di turisti sostano con il naso all’insù allo scoccare dell’ora per ammirare il prodigio meccanico dell’orologio astronomico costruito nel 1410 dal maestro di orologeria Mikuláš z Kadaň e da Jan Šindel, professore di matematica ed astronomia dell’Università Carlo di Praga. Tanta attesa e in pochi secondi si anima una scena simbolica con significati religiosi e pagani. Piazza Venceslao, in realtà un ampio viale movimentato da un’alternanza di stili architettonici, dal Realismo socialista al Liberty, dal Neorinascimentale al Modernista. Da qui si può imboccare Narodni, la via dello shopping che conduce al fiume Moldova. Questo, che in passato era il centro della café society praghese, oggi vanta due caffè storici, lo Slavia e il Café Louvre, preferito da Kafka ed Einstein. Altro locale storico di Praga che merita una sosta è il Gran Café Orient, sopra il Museo Cubista. E’ quasi un atto di devozione una passeggiata sul Ponte Carlo, sulla
www.czechtourism.com
Tutto qui è magia e fascino. Un fascino che si accorda con il silenzio
Moldova, magnifico esempio di architettura gotica reso ancora più imponente da trentadue statue di santi, una scorta protettiva e sacrale lungo il cammino. Le atmosfere più belle per attraversare il ponte sono nelle prime ore del mattino, quando s’incontrano solo i praghesi, o al tramonto, quando tutto si fa più misterioso e romantico, tra i giovani che suonano, o chiacchierano in capannelli o vendono riproduzioni del ponte e delle statue come souvenir. Tuttavia, è senza una direzione precisa che si scopre la vera anima di Praga. Gironzolando per le strade di Josefov, il ghetto ebraico, interamente ricostruito nel 1800 con viali alberati e palazzi eleganti, oggi meta per lo shopping del lusso. Passeggiando per Holešovice, che promette di vivere l’atmosfera quotidiana praghese lontana dal turismo, qualche negozio di design e locali jazz dove trascorrere una serata tranquilla. Per il relax, i centri benessere di Praga hanno rivalutato le proprietà benefiche - conosciute sin dal Medioevo - di luppolo, lievito e malto, dando luogo alle cosiddette Beer Spa, dove è possibile fare dei bagni alla birra in vasche e tini di legno.
www.praha.tourism.cz CHRISTMASEMOTIONS
25
dal 30 novembre al 6 gennaio L’ a t m o s f e r a i n c a n t a t a d e l N a t a l e di Praga, capitale della Repubblica Ceca, centro nevralgico della Boemia, si carica di misticismo durante l’Avvento con lo scintillio di mille luci, il sentore di spezie e alberi di Natale svettanti tra le tipiche bancarelle.
di
Il
Natale
Praga
REPUBBLICA CECA
Chi ha visitato Praga più di una volta sa che ad ogni viaggio si aggiunge un’emozione in più, per qualcosa che era sfuggito, per un angolo nascosto, per un’occasione perduta. E venire qui a dicembre vuol dire lasciarsi coinvolgere da una città ancora diversa, ammantata com’è da un alone di buoni sentimenti, di inevitabile empatia tra tutte le persone invitate a vivere il senso del Natale insieme, nelle piazze, come fosse una grande famiglia. Ad accomunarle è l’attrazione irresistibile delle luci intermittenti degli imponenti abeti che sovrastano e proteggono le suggestive casette di legno dai tetti rossi in cui fanno bella mostra di sé infinite decorazioni natalizie del celebre vetro boemo dipinte a mano, giocattoli di legno colorato, candele di ogni forma, oggetti dell’artigianato ceco, berretti e guanti di pelliccia o di lana per vincere un freddo, qui davvero pungente. Durante il Natale di Praga nell’aria si fondono i profumi in una grande armonia. L’odore acre della resina dell’abete si mescola all’effluvio dolciastro e complesso del vin brulé, qui chiamato Svařené víno o Svařák, fatto con vino rosso, cannella, chiodi di garofano, zucchero di canna, agrumi, cardamomo, anice stellato, noce moscata e rum ceco; al lieve sentore del - pan di zenzero - per l’occasione modellato in forme diverse, animaletti o simboli del Natale; all’inconfondibile profumo speziato della cannella che sprigiona dalle numerose bancarelle in cui preparano il Trdelník, peccato di gola irrinunciabile, sorta di spirale croccante di zucchero in superficie e soffice all’interno, da farcire con crema di cioccolato e panna montata. Viene cotto a vista, infilato ad un grosso spiedo che gira lentamente sulla brace, e servito caldo. Ai profumi dolci si mescolano anche quello del mitico prosciutto di Praga, dei brat wurstel e degli gnocchi di patate speck e formaggio. Il mercatino più frequentato e più grande di Praga 28
DICEMBREGENNAIO
nell’aria si fondono
è quello di Staroměstské náměstí, la Piazza della Città Vecchia, nel i profumi in una cuore del quartiere di Stare Město e vicino alla piazza dell’Orologio grande armonia, Astronomico dove è d’obbligo l’odore acre della attendere che in pochi secondi si animi una scena simbolica con resina e il dolciastro significati religiosi e pagani. I più audaci salgono sulla Torre del vin brulé dell’Orologio Astronomico per rendersi conto della grandezza del mercatino di Staroměstské náměstí, che visto dall’alto è ancora più suggestivo. Il secondo mercatino più importante della città è quello di Piazza San Vecenslao, nel quartiere di Nové Město, quasi un gigantesco viale fiancheggiato da pregevoli palazzi in diversi stili come Liberty, Rococò e Cubismo che conducono alla statua equestre di San Venceslao, protettore della Repubblica Ceca, e al Museo Nazionale. Lungo i fitti filari di bancarelle illuminate di Piazza San Vecenslao, molte persone si riversano soprattutto di sera per gli acquisti natalizi o semplicemente per scaldarsi sorseggiando il vin brulé o un bicchiere di cioccolata calda dal gusto intenso e profumato da qualche ingrediente segreto di un gruppo di giovani cioccolatieri dal marchio Steiner & Kovarik by Prague Chocolate fregiati di un premio internazionale soprattutto per delle praline speciali di loro creazione: mandorle ricoperte di polvere di cioccolato e cannella. Più piccoli ma non meno suggestivi, altri due mercatini tipici del Natale di Praga. Uno, in Malé Namesti, una piazzetta discreta dietro il Municipio, con bancarelle ricche di decorazioni, una scena della Natività quasi a grandezza naturale e angeli stilizzati che illuminano di fascino le fredde sere di dicembre. Un altro, in direzione della Torre delle Polveri, in Piazza della Repubblica (Republiky Namesti).
REPUBBLICA CECA
CHRISTMASEMOTIONS
29
di
Il
Natale
Olomouc Durante il periodo dell’Avvento i mercatini di Natale decorano la città e attraggono migliaia di visitatori fino al 24 dicembre
30
DICEMBREGENNAIO
REPUBBLICA CECA
CHRISTMASEMOTIONS
31
REPUBBLICA CECA
32
DICEMBREGENNAIO
di
Il
Natale
Olomouc
le tipiche bancarelle in legno, affiancate l’una all’altra in solidale clima festaiolo, espongono il meglio dell’artigianato moravo, oggetti in vetro o in legno, personaggi del presepe e decorazioni, alternate ad una grande varietà di street food in tono natalizio La città di Olomouc, gioiello della Moravia centrale, è una meta da non trascurare durante un viaggio in Repubblica Ceca. Specie durante il periodo dell’Avvento quando i mercatini di Natale decorano la città e attraggono migliaia di visitatori fino al 24 dicembre. Il cuore pulsante di Olomouc è la piazza Horní náměstí che vive attorno alla Colonna della Santissima Trinità, inclusa nel Patrimonio UNESCO per il suo valore artistico e storico, considerata il più grande monumento urbano barocco dell’Europa centrale. E’ qui che viene allestito ogni anno, dal 23 novembre al 24 dicembre il frequentatissimo mercatino di Natale. Le tipiche bancarelle in legno, affiancate l’una all’altra in solidale clima festaiolo, espongono il meglio dell’artigianato moravo, oggetti in vetro o in legno, personaggi del presepe e decorazioni, alternate ad una grande varietà di street food in tono
natalizio. Pan di zenzero in tutte le forme, strudel, dolcetti alle mele e al miele ma anche wurstel e spiedini. Olomouc è famosa anche per i suoi squisiti formaggi, in particolare l’Olomoucke tvaruzky, prodotto con latte a basso contenuto di grassi, profumato di spezie e dalla consistenza morbida da mangiare fritto oppure per farcire le famose focacce di Olomouc, guarnite con mandorle e uvetta. Ma nell’aria aleggia soprattutto il profumo speziato del tipico ponce caldo di Olomouc, speziato o corretto al rum, al maraschino o all’arancia, e del vino di Norimberga, ormai un must natalizio. Il girovagare per mercatini è solo una delle proposte di Olomouc per il mese di dicembre. Spettacoli e concerti all’aperto o in teatro consentono di vivere appieno l’atmosfera del Natale, così come le tradizioni dell’Avvento, il presepe intagliato e la pista di pattinaggio. CHRISTMASEMOTIONS
33
N A T U R A ,
A R C H I T E T T U R A ,
S T O R I A ,
i have a drea i l
m i o
testo di LUISA CHIUMENTI
MeMORIAl A MARTIn lUTHeR KIng
v i a g g i o
a
w a s h i n g
,
V I T A
P O L I T I C A
E
Q U O T I D I A N I T À
am t o n
CHRISTMASEMOTIONS
35
i have a i l
m i o
v i a g g i o
lasciamoci soggiogare dal fascino dei suoi enormi spazi verdi nel parco sconfinato, che accoglie non solo i numerosi musei, ma soprattutto alcuni tra i simboli più significativi della città, dalla casa bianca al capitol Hill e al lincoln Memorial. Washington è davvero una “città parco” perché non solo presenta ovunque aree verdeggianti aperte al pubblico e percorribili con suggestive passeggiate in ogni stagione, ma anche, attorno alle case presenta giardini rigogliosi e ben curati che suscitano immagini fantastiche e senza tempo sia quando vengono riccamente addobbati per festeggiare Halloween sia quando appaiono ammantati di neve. Se si ha la fortuna di giungere a Washington alla fine dell’autunno si potrà godere di un meraviglioso foliage dove i colori di una tavolozza si incentrano sulle più variegate sfumature di giallo e di rosso più o meno intensi inframmezzati da qualche arbusto o 36
DICEMBREGENNAIO
albero sempreverde, e sempre in autunno inoltrato, se ci si reca a circa 200 chilometri dalla città, verso l’area che accoglie le famosissime architetture del grande architetto Frank Llloyd Wright. Prima fra tutte la Casa sulla cascata, eretta nel 1935, ma rimasta come “icona” dell’architettura organica, nell’audacia delle sue strutture che si fondono armoniosamente con la Natura. Se poi si decide di restare in zona anche la notte, per recarsi al mattino a vedere le altre architetture “firmate” dal grande architetto come la Kentuck Knob o il complesso del Polymath Park, ecco un unico accogliente albergo storico: Stone House, dove potreste avere una bella stanza vittoriana e cenare accanto ad allegre comitive festeggianti con una cena molto “tipica”.
fORD THeATHRe, DOVe
dream
a
WASHIngTOn MOnUMenT
w a s h i n g t o n
UnITeD STATeS cOngReSS cApITOl HIll
Venne ASSASSInATO Il pReSIDenTe AbRAHAM lIncOln
i have a dream i l
38
m i o
v i a g g i o
DICEMBREGENNAIO
a
w a s h i n g t o n
la “casa sulla cascata”, famosissima opera del grande architetto frank llloyd Wright
fu eretta nel 1935, “icona” dell’architettura organica, nell’audacia delle sue strutture che
si fondono armoniosamente con la natura
CHRISTMASEMOTIONS
39
ITA LIA -US A
NELLA NATIONAL GALLERY OF ART,
ARTICOLATA NELLE DUE SEZIONI COLLEGATE DALLA SUGGESTIVA GALLERIA LUMINOSA CON LA FIRMA PRESTIGIOSA
Washington non è soltanto musei e monumenti, ma anche affascinanti quartieri residenziali
Ma ritorniamo in città e penetriamo nella vasta area del Mall. Lasciamoci soggiogare dal fascino dei suoi enormi spazi verdi nel parco sconfinato, che accoglie non solo i numerosi musei, ma soprattutto alcuni tra i simboli più significativi della città, dalla Casa Bianca al Capitol Hill e al Lincoln Memorial, importante tributo ad uno dei presidenti più amati ed importanti nella storia degli Stati Uniti. Ma ecco svettare il Washington Monument, l’altissimo obelisco che si specchia sulla Reflecting Pool, la più grande e lunga piscina riflettente di Washington D.C. E’ un luogo che, nel tempo, ha fatto da scenario a molti importanti eventi di cui ricorderemo almeno il discorso: «I have a Dream» che Martin Luther King tenne a un quarto di milione di persone in piedi nella Piscina Riflettente. E andare a visitare il Memorial a Martin Luther King in una serata dal cielo sereno che fa maggiormente sentire la monumentalità del masso in cui é stato scolpito il grande uomo, suscita una emozione senza pari, così com’è circondato dal muro a semicerchio che reca incise le molte frasi da lui pronunciate nel tempo. Visitare i numerosissimi Musei è davvero esaltante, sia per le eccellenti architetture, sia storiche che contemporanee, in cui sono accolti, che per i ricchi e spesso particolarissimi contenuti. Nello spirito degli americani, che esalta il valore del passato ecco i ritratti di tutti i Presidenti nello Smithsonian Portrait Gallery, ma vi colpirà anche la vista del Teatro (il Ford Theathre ancora oggi in attività), in cui Lincoln venne assassinato e portato subito nell’umile casa che, di fronte, lo accolse morente.
40
DICEMBREGENNAIO
DELL’ARCHITETTO PEI, PER LA SEZIONE “EAST”, POTRETE TROVARE SUBITO UN LEONARDO, NON POTRETE NON AFFACCIARVI AL “MUSEO DELLE DONNE IN ARTE”. QUI POTRETE SCOPRIRE TANTE PARTICOLARITÀ DI ARTISTE NOTE O MENO NOTE, COME QUELLA RELATIVA ALLA FAMOSA ATTRICE SARAH BERNHARDT CHE VI APPARE CON UNA SCULTURA O LA COLLEZIONE DI BICE LAZZARI, GRANDE “ASTRATTISTA” ITALIANA, IN UN ALLESTIMENTO, CURATO DALLA CRITICA D’ARTE ITALIANA FRANCA ZOCCOLI. E SI SCOPRE COSÌ CHE IL LEGAME ITALIA-AMERICA RIMANE SEMPRE FORTISSIMO SUL PIANO DELLA CULTURA E DELLA CREATIVITÀ, SE SI PENSI ANCHE AD ESEMPIO CHE LA BELLA ARCHITETTURA CHE ACCOGLIE LA STESSA AMBASCIATA D’ITALIA, RECA LA FIRMA DEL NOTO ARCHITETTO
DUe ScORcI Del QUARTIeRe cApITOl HIll
ITALIANO PIERO SARTOGO.
geORgeTOWn UnIVeRSITy
geORgeTOWn QUARTIeRe ReSIDenzIAle
i have a dream i l
42
m i o
v i a g g i o
DICEMBREGENNAIO
a
w a s h i n g t o n
Key bRIDge SUl fIUMe pOTOMAc
CHRISTMASEMOTIONS
43
SMITHSOnIAn MUSeUM
SMITHSOnIAn pORTRAIT gAlleRy
44
DICEMBREGENNAIO
i have a dream i l
m i o
v i a g g i o
a
w a s h i n g t o n
MOUnT VeRnOn
E colpisce altresì il grande rispetto con cui fiumane di visitatori percorrono la collina di Arlington con la fiamma perpetua davanti al sepolcro di J.F. Kennedy e la infinita successione di lapidi che si susseguono in prospettiva per celebrare il Milite Ignoto. Ed eccoci ora a Mount Vernon dove si può visitare la grande casa dove visse George Washington e dove è stato eretto il suo monumento funebre, in cima all’immenso parco. Washington non è soltanto musei, monumenti, memorial ed edifici simbolici, ma il suo fascino risiede anche in quartieri residenziali quali Georgetown, uno dei più esclusivi della città con le stradine fiancheggiate da pittoresche case colorate, immerse nel verde, marciapiedi in mattoncini rossi, ma anche sontuose ville ottocentesche e la vitalità tipica di un quartiere universitario, la Georgetown University, la prima Università cattolica romana fondata nel 1789. Ma ecco anche, lungo la Wisconsin Avenue, affacciarsi
negozi prestigiosi che si distinguono per lusso e raffinatezza: da Lord & Taylor a Saks. Ma se percorriamo la M street, è impossibile non entrare in un locale speciale: la Georgetown Cupcake, fondata dalle sorelle Berman e LaMontagne nel febbraio 2008 e lì sarete “avvolti” da un tripudio di dolcetti di ogni qualità e dimensione, affacciati da teche e vetrine, da cui è ben difficile staccarsi. Ma per un bel pranzo, quale ristorante scegliere? Forse Luke’s Lobster per gustare la “clam chowder, i lobster e e i crab rolls”, oppure, se riuscite a prenotarvi con grande anticipo, perché no alla Martin’s Tavern, frequentata da sempre da tutti i Presidenti, e magari proprio al tavolo in cui Kennedy “chiese la mano” a Jaqueline. Ma non potrete allontanarvi da Washington senza assistere ad uno spettacolo al Kennedy Centre, dopo aver sorseggiato un aperitivo sulla terrazza che traguarda tutta la città e in particolare gli edifici della Virginia al di là del Potomac river. CHRISTMASEMOTIONS
45
S
I
M
B
O
L
O
D
E
L
L
A
testo di MARC 46
DICEMBREGENNAIO
C
I
V
I
L
T
À
S
O
C
I
A
L
E
CO DE ROSSI CHRISTMASEMOTIONS
47
TORONTO SE NON FOSSE PER IL CLIMA INFAME, (ANCHE –30 L’INVERNO E +35 L’ESTATE), TORONTO SAREBBE UNA DELLE CITTÀ PIÙ VIVIBILI DEL MONDO. DI FATTO LO È, DATO CHE NELL’APPOSITA CLASSIFICA SI PIAZZA SEMPRE AI PRIMISSIMI POSTI, INSIEME A VANCOUVER E MONTREAL Superato l’impatto clima, si parte alla scoperta di una città che, grigia all’apparenza, si rivela invece multicolore. E quella che sembra una normale metropoli nordamericana, solo cemento, grattacieli e asfalto, piena di formiche umane che camminano a testa bassa con le cuffiette del cellulare per isolarsi dal mondo, è invece una città “altra”. La prima cosa di cui ci si accorge è la bellezza della razza umana. Niente a che vedere con la moltitudine di obesi che popola gli agglomerati urbani del Nordamerica. Toronto è la città più multiculturale del mondo, priva di quelle enclave etniche che di fatto creano delle città nella città, veri ghetti di isolamento umano. Sono 200 le etnie e 140 le lingue censite. La tradizionale esilità della popolazione asiatica, ad esempio, stempera la tendenza degli anglosassoni all’ipertrofia, e i risultati si vedono, anche perché la popolazione è mediamente giovane. Disoccupazione quasi inesistente, alla faccia della crisi globale, e qualità della vita elevata fanno di Toronto una meta molto ambita. Parchi, giardini, musei, metropolitana e rete tranviaria efficientissime, la città sotterranea più grande del mondo dove trovare ricovero l’inverno, sanità pubblica gratuita, diritti civili e personali fra i più garantiti del mondo. Appoggiata sulle rive del lago Ontario, la capitale dello stato omonimo guarda i dirimpettai statunitensi con una punta di snobismo. A ragione, peraltro.
48
DICEMBREGENNAIO
lA cn TOWeR TRA lA VeccHIA e nUOVA TOROnTO
Se a livello di tolleranza razziale e religiosa Toronto è una città faro nel mondo, anche per quanto riguarda la godibilità tiene alta la bandiera. Il Toronto film festival e il Jazz festival sono i fiori all'occhiello di una città che ha una vita culturale movimentatissima, come peraltro la sua collega francofona, Montreal. Certo, non ha neanche 200 anni, e il turista non può aspettarsi di trovare il Colosseo o la Torre di Londra. Ma alla mancanza di monumenti e meraviglie architettoniche del passato la metropoli canadese (4 milioni di abitanti) rimedia con una vita post-lavorativa effervescente per cui, una volta esaurite le visite d'obbligo, come il Royal Ontario Museum, il Bata Museum (è il museo delle scarpe, ma vale la pena), il “castello dei sogni Casa Loma”, la Hockey Hall of fame, per gli appassionati, la Bc tower, mostro cementizio dove si può pranzare nel ristorante girevole a 400 metri di altezza, un giro sul lago, una sosta sul boardwalk ad ammirare il tramonto sull'acqua, ci si può dedicare a scoprire la città dal basso. I suoi mille negozi, assai convenienti, la tipica Chinatown piena di cianfrusaglie e ortofrutta, e Kensinton, colorato quartiere freak che ricorda molto da vicino la Carnaby Street londinese degli anni '70. E poi, da non mancare, un bel giro nel West Queen West, un quartiere rimesso a nuovo e assai trendy, pieno di gallerie d'arte e piccole botteghe di artigiani-stilisti, che espongono pezzi unici di abbigliamento a prezzi contenuti. Occhio alle pasticcerie, ce ne sono di deliziose. Il West Queen West viene chiamato Design District, e si estende per 15 isolati fra Bathurst Street e Gladstone Avenue.
CHRISTMASEMOTIONS
49
50
DICEMBREGENNAIO
MURAleS A KenSInTOn
CHRISTMASEMOTIONS
51
TORRe Dell’OROlOgIO e Il VeccHIO MUnIcIpIO
Oltre al cemento, non si può dire che a Toronto manchi il verde
Da non mancare la visita a due alberghi “anomali”, il Gladstone e il Drake Hotel. Perché oltre ad esercitare la loro normale funzione alberghiera, peraltro a prezzi assolutamente abbordabili, sono gallerie d’arte permanenti. Nelle loro sale, nei corridoi, nella lobby, nel bar, sono esposti quadri, fotografie, istallazioni di artisti contemporanei. Il Gladstone è il più antico albergo della città, ha una sofisticata atmosfera retrò, tutto legno e parquet, ed ogni stanza è stata arredata da un diverso designer. Stesso discorso per il Drake, arredato in perfetto stile America anni ‘60, molto vintage, frequentato da appassionati di arte e musica. Da non mancare un aperitivo sulla terrazza. Oltre al cemento, non si può dire che a Toronto manchi il verde. Molti i parchi cittadini, curati come reliquie, ma basta uscire dalla cinta urbana per immergersi in una natura lussureggiante. Una curiosità: per bonificare le brutture cittadine, due giovani designer hanno dichiarato una guerra floreale ai poster abusivi che ricoprono pareti, semafori, lampioni. Il manifesto si taglia, si apre, si riempie di terra e si semina, diventando una istallazione verde (posterpocketplants.blogspot). Dunque, tornando alla natura, non può mancare un giro alle Cascate del Niagara, le più famose del mondo, anche se non le più belle. Un’ora di viaggio e si arriva sul luogo. Le cascate sono un affare miliardario, migliaia di visitatori al giorno affollano l’area, vengono stipati come sardine nei vaporetti turistici, fanno la doccia sotto le cascate e tornano a casa felici. Quindi, bisogna andare, non farlo sarebbe peccato. Osservare comunque con occhio critico. Decisamente interessante, invece, un bel giro nei deliziosi villaggi limitrofi e nelle cantine dei dintorni, dove si producono dei bianchi di ottima qualità. Dopodiché si può tornare a casa. www.seetorontonow.com
52
DICEMBREGENNAIO
www.canadaexperience.it
gOODeRHAM bUIlDIng
e d a c s a c lls k Fa par D A n A c
A
l a n o i g re
un tuffo mozzaďŹ ato in british columbia testo di KATHERINE MAROTTA
D A n A c
A
cascade Falls regional park
Una location incantata
che racchiude, nei
La neve croccante sotto i passi non distoglie lo suoi 22 ettari, scivoli sguardo dai ghiaccioli che pendono dai rami d’acqua naturali, degli alberi scintillando al timido sole d’inverno piscine d’acqua dolce e nemmeno l’ascolto dell’acqua che scroscia e passaggi segreti. incessante nel silenzio inviolato della natura. Un’immagine onirica quella del Cascade Falls Regional Park, scenografico parco naturale situato nella verdeggiante area di Mission in British Columbia, che rientra senza dubbio tra i luoghi più incontaminati della zona. Una salita tra i boschi di cedri e cicuta, breve ma ripida, e una serie di scalette di legno un po’ sbilenche che rievocano ricordi di bambino quando sognavamo di avere una casetta sull’albero, accrescono l’eccitazione nell’attesa di veder comparire la cascata di cui si avverte sempre di più la presenza man mano che si salgono i gradini per via dello scorrere impetuoso
dell’acqua. Ed ecco aprirsi agli occhi l’attrazione di maggior interesse del Parco, la magnifica cascata situata a ben 30 metri di altezza, che si conclude in una piscina naturale d’acqua verde smeraldo, e un lungo ponte sospeso, proprio come quelli dei film fantasy. Non fermatevi però a questo primo punto di osservazione, benché spettacolare. Percorrendo il ponticello fino all’estremità opposta, arriverete su una piattaforma di legno dalla quale avrete una visuale laterale ottimale. Adesso volgete lo sguardo verso la grande cascata… la potenza dell’acqua formerà una fitta condensa e le goccioline si poseranno persino su di voi. Per un istante il tempo vi sembrerà essersi arrestato. Siete nel punto ideale per dare sfogo alla creatività e realizzare scatti animati o video a rallentatore per immortalare la scena. La vera bellezza di quest’area risiede nel fatto di poterla vivere a 360°. Infatti, dall’alta cascata principale, si dirama una serie di salti d’acqua minori che cadono a strapiombo in una gola profondamente scavata per poi confluire nelle serene acque delle piscine sottostanti.
CHRISTMASEMOTIONS
57
ed ecco aprirsi agli occhi
la magniďŹ ca cascata
situata a ben 30 metri di altezza
e un lungo ponte sospeso,
come quelli dei ďŹ lm fantasy
D A n A c
60
DICEMBREGENNAIO
A
cascade Falls regional park
la potenza dell’acqua formerà una fitta
condensa e le goccioline si poseranno
persino su di voi. per un istante il tempo
vi sembrerà essersi arrestato.
Se si volesse raggiungere la cima delle cascate più piccole, è necessario arrampicarsi su delle ampie rocce marmoree che d’estate, riscaldandosi, diventano il luogo più apprezzato da coloro che vogliono stendersi a prendere il sole. I più temerari potranno provare l’ebrezza di un tuffo mozzafiato nello smeraldo, adagiandosi sugli scivoli d’acqua naturali formatisi dall’erosione della corrente. Preparatevi ad un’emozione che difficilmente dimenticherete. Se pensavate di farvi un lungo bagno rilassante dimenticatevelo, piuttosto farete una fresca e rigenerante nuotata poiché le vasche naturali di Cascade Falls rimangono solitamente fredde, anche nei mesi più caldi. Le attività preferite dei bagnanti sono la fotografia e la ripresa subacquea. Muniti di moderne macchine fotografiche impermeabili, ogni anno vengono registrati moltissimi video proprio nelle acque trasparenti di quest’incredibile area geografica. Cascade Falls Regional Park, tuttavia, non è soltanto una meta adrenalinica. Gli appassionati di escursionismo potranno infatti scoprire l’intero parco attraversando vari sentieri collinari più o meno brevi e di diversa difficoltà. Adiacente al fiume, portandovi da casa un pranzo al sacco, avrete inoltre la possibilità di sostare nell’area pic-nic attrezzata con appositi tavoli di legno. Quale modo migliore per trascorrere un pomeriggio immersi nella natura e in compagnia? Chiaramente il periodo consigliato per visitare questo luogo spettacolare è l’estate. Anche un’escursione primaverile può essere piacevole, tuttavia è sempre buona norma controllare le previsioni meteo prima di avventurarsi. Viceversa, in tardo autunno e in inverno, l’aumento progressivo del volume dell’acqua dovuto alle piogge rende scivoloso e alquanto arduo il tragitto nel verde, anche se, ammantato di neve, il parco assume l’atmosfera di una favola.
SAnTIbURI gOlf clUb
CHRISTMASEMOTIONS
61
Gli Incontri di Emotions
lA SeTA SOnO IO. testo di PAMELA McCOURT FRANCESCONE
colori e seta. le stelle polari dell’estro di eric Raisina, lo stilista che trova ispirazione nella natura del suo Madagascar e nei mistici templi di Angkor Wat.
62
DICEMBREGENNAIO
CHRISTMASEMOTIONS
63
PHOTO BY DIDIER TEURQUETIL
PHOTO BY DIDIER TEURQUETIL
PHOTO BY DIDIER TEURQUETIL
« nel MIO UnIVeRSO I cOlORI SOnO IMpORTAnTISSIMI. SOnO nATO nel MADAgAScAR e cReScIUTO TRA I cOlORI eSUbeRAnTI DellA SUA nATURA. QUAnDO HO lAScIATO lA MIA ISOlA peR STUDIARe A pARIgI, HO ScOpeRTO Un MOnDO QUASI pRIVO DI cOlORe. le peRSOne SeMbRAVAnO AVeRe pAURA DI InDOSSARe cOlORI fORTI, e AllORA HO DecISO DI pORTARe Il cOlORe nellA VITA DI TUTTI ». Eric Raisina ci accoglie nel suo atelier a Siem Reap vicino a Angkor Wat in Cambogia, uno dei complessi archeologici più celebri di tutta l’Asia. La sua è una Couture House fuori dal comune perché, oltre alla grande showroom che è un’esplosione di colore, è qui su una tranquilla strada di periferia della città cambogiana, che si sviluppa il complesso processo creativo e produttivo dell’Eric Resina Couture House. Un processo che ha come punto fermo la seta, il materiale con il quale Raisina ha un
eRIc RAISInA nellA SUA cOUTURe HOUSe
IO. rapporto viscerale e che lo porta verso sempre nuove scoperte ed espressioni di estro e fantasia.
Come nasce la sua passione per la moda?
Da giovane sognavo di fare lo chef, poi ho iniziato a cucire vestiti per me e per i miei amici, e ho vinto il premio Young Designer a Madagascar. Sono andato a Parigi con una borsa di studio, e lì hanno capito che dietro le mie aspirazioni di designer si nascondeva un talento per i tessuti. E per sei anni ho proseguito gli studi, raffinando la mia conoscenza delle fibre e dei tessuti e facendo il mio primo incontro con la seta. Non uso i tessuti, li creo. Qui nel mio laboratorio, con i miei ventotto bravissimi collaboratori - tecnici, tessitori, tagliatori, cucitrici e ricamatrici - sono sempre alla ricerca di nuove soluzioni per manipolare e plasmare le fibre, soprattutto la seta. Sono state proprio le mie ricerche sulla seta a portarmi quattordici anni fa qui in Cambogia, dove c’è una tradizione secolare nella tessitura delle fibre naturali. Amo giocare con i colori e con la trama dei tessuti. A Parigi ho avuto il privilegio di creare tessuti per Yves Saint Laurent e Christian Lacroix. Trovo ispirazione per i miei vestiti nell’haute couture, nell’arte dei grandi stilisti che interpreto a modo mio.
CHRISTMASEMOTIONS
65
lA SeTA SOnO IO.
CHRISTMASEMOTIONS
67
68
DICEMBREGENNAIO
IO.
Oggi la moda corre troppo veloce, amo creare vestiti senza tempo. Quando lancio una nuova collezione non faccio altro che aggiungere nuove forme e modelli alla mia collezione di sempre, che comprende anche accessori quali borse, scialli e persino leggerissime e caldissime coperte di seta, come quella che porto sempre con me in viaggio.
Per quale tipo di donna crea la sua moda?
Non lavoro per un unico tipo di donna. Siem Reap è una città molto cosmopolita, e i miei clienti vengono da ogni parte del mondo. Sono loro che m’ispirano. E’ la donna che fa il vestito, è la sua personalità che lo trasforma.
Quali gli stilisti italiani che apprezza?
Adoro Maurizio Galante, Gianfranco Ferré quando stava a Dior. Era un architetto, e tagliava divinamente. Ammiro anche Giorgio Armani per la sua linea, e Valentino per la sua fantasia e per come usa il rosso. Adoro il rosso. Il mio Madagascar si chiama l’isola rossa per la sua terra color terracotta.
Un sogno, una prossima aspirazione di Raisina?
TROVO ISpIRAzIOne peR I MIeI VeSTITI nell’HAUTe cOUTURe, nell’ARTe DeI gRAnDI STIlISTI cHe InTeRpReTO A MODO MIO.
Mi ispirano anche la natura, la musica, il misticismo dei maestosi templi di Angkor Wat che sorgono dietro il mio atelier, ma anche chiacchierare con gli amici e con le persone che arrivano qui da tutto il mondo. Brevettati tessuti come la “pelliccia di seta” che nasce dall’organza di seta, e il “pizzo di rafia” in rafia naturale, due delle sue innovazioni più estrose ed eteree. Dalla selezione dei fili sottilissimi di seta, Raisina passa alla tinteggiatura, e poi alla tessitura e alla lavorazione dei tessuti, prima di arrivare all’esecuzione dei modelli. Un percorso appassionato e complesso, raffinato dagli anni di viaggio in Asia e in Africa che l’hanno portato verso nuove espressioni artistiche. Nel laboratorio del suo atelier lo stilista realizza vestiti rigorosamente fatti a mano, stravaganti e originali, flessuosi e liberi, e valorizzati dai colori smaglianti della sua tavolozza di 24 tonalità. Sono i tessuti che mi portano verso la creazione di una forma perfetta, verso innovative espressioni stilistiche.
In questo suo mondo di colori, che ruolo gioca il nero?
www.ericraisina.com
Mi sono avvicinato molto lentamente al nero. E’ un colore molto particolare, una tinta difficile da fissare. Solo quando è realizzato alla perfezione svela tutta la sua bellezza ed è possibile valorizzarlo al massimo. Senza tempo la moda di Raisina.
Attualmente sto sperimentando con il cuoio, una materia naturale molto duttile, e ho sempre sognato di creare un mio profumo. Un profumo ispirato alle fragranze del mio Madagascar.
thailandia
k
70
DICEMBREGENNAIO
SAnTIbURI gOlf clUb
O k h samui GOLF A
testo e foto di PIETRO BUSCONI
CHRISTMASEMOTIONS
71
kOh samui
Situata a circa 70 Km dalla costa thailandese nella provincia di Surat Thani, Kho Samui, con una superficie di 250 kmq, è per grandezza la terza isola della Thailandia Una catena montuosa l’attraversa ed è circondata da spiagge lungo le quali crescono le palme da cocco che la rendono famosa. Si trova a circa 600 km da Bangkok a cui è collegata da voli regolari. L’alternativa per raggiungerla è un ferry dal porto di Surat Thani, nella parte meridionale dell’istmo di Kra. Si presume che l'isola fosse abitata già nel VI secolo da comunità di pescatori provenienti dalla penisola malese della Cina meridionale. Appare in una mappa cinese del 1687 con il nome malese Pulo Cornam. Mentre Koh significa isola in thailandese, il nome Samui potrebbe derivare dal termine malese Saboey, porto sicuro. I primi abitanti dell’isola erano attratti dalle terre fertili e vi insediarono piantagioni di palma da cocco, ancora oggi in attività, sebbene la principale risorsa economica degli abitanti sia oggi legata al turismo. Il retaggio culturale dei coloni è ancora 72
DICEMBREGENNAIO
riscontrabile nell’architettura caratteristica delle case del centro di Na Thon, maggiore abitato dell’isola e sede del porto turistico e commerciale. L’attrattiva principale di Koh Samui sono, naturalmente, le splendide spiagge che ne hanno determinato la fama internazionale. Data la conformazione geografica e lo sviluppo costiero dell'isola, Koh Samui offre la miglior scelta di alloggi direttamente sulla spiaggia per ogni tipo di budget. Questa prossimità delle strutture al mare è una delle prerogative peculiari e vincenti che la caratterizzano. Il turismo è oggi il settore trainante dell'economia di Koh Samui; dopo l'introduzione dei traghetti di linea provenienti da Surat Thani, l'isola si è ampiamente sviluppata. Vi sono ora centri commerciali, un aeroporto internazionale e molti alberghi a cinque stelle.
CHRISTMASEMOTIONS
73
Mentre Koh significa isola in thailandese,
il nome Samui potrebbe derivare dal termine malese Saboey, porto sicuro. I primi abitanti dell’isola erano attratti
dalle terre fertili e vi insediarono piantagioni di palma da cocco, ancora oggi in attivitĂ .
74
DICEMBREGENNAIO
CHRISTMASEMOTIONS
75
bOpHUT HIllS gOlf clUb
76
DICEMBREGENNAIO
kOh samui Ma c’è anche il golf. Anzi, più di uno, per ogni gusto
Il più celebrato è certamente il Santiburi Samui Country Club. Le sue 18 buche si stendono nella bellezza della natura circostante in un susseguirsi di ondulazioni che richiedono un gioco attento ma comunque divertente. Dalle buche più elevate si gode di un’ottima vista su alcune delle spiagge più belle dell’isola. Ci sono poi due campi a 9 buche: il Royal Samui Golf and Country Club, da cui si vede il mare da ogni posizione. Il percorso non è banale e richiede un gioco particolarmente accorto per rientrare in club house con uno score dignitoso. L’altro campo è il Bophut Hills Golf Club. Particolarmente curato nella manutenzione sa offrire un’esperienza di gioco piacevole e rilassante. Chi ancora non gioca a golf ma vuole approfittare della vacanza a Samui per avvicinarsi a questo gioco, può sfruttare le strutture del Samui Golf Club and Driving Range con i suoi istruttori pronti ad accogliere chi voglia imparare o perfezionarsi. Da ultimo, un campo non proprio di golf ma per una disciplina, il Footgolf, che sta conquistando sempre più appassionati in tutto il mondo. É il Samui Football Course.
SAnTIbURI gOlf clUb
KALEIDOSCOPE
Banyan Tree Samui
Un rifugio tropicale di lusso sul g Pamela McCourt Francescone
Le 88 ville del Banyan Tree Samui, tutte con terrazza e piscina private, costellano armoniosamente i pendii del promontorio che abbraccia una spiaggia privata accanto alla famosa Lamai Bay sulla costa sud-est di Koh Samui, seconda isola della Thailandia per grandezza. In tradizionale stile Thai le ville che sono elevate e hanno tetti spioventi, molte con vista parziale o totale sul mare e sull’entroterra, mentre altre sono mimetizzate nella fitta vegetazione tropicale. Dotate dei piÚ moderni comfort hanno
www.banyantree.com/en/thailand/samui
78
DICEMBREGENNAIO
golfo della Thailandia in armonia con la natura e il benessere.
o
una zona soggiorno e una camera matrimoniale, mentre per le Family Villa c’è un padiglione indipendente con una camera twin e un secondo bagno. Per raggiungere le ville c’è un servizio buggy, gestito dai maggiordomo Villa Host personali che sono raggiungibili con il cellulare in dotazione a ogni villa. Di altissimo livello la cucina, dal ristorante Sands accanto alla piscina a sfioro e alla spiaggia con un menu di grigliate e pesce, a The Edge dove viene servito anche la prima colazione. Nel ristorante Saffron viene proposto un menu molto raffinato ispirato alle
più alte espressioni della cucina thailandese rivisitate e valorizzate con estro e fantasia secondo le tradizioni del territorio. Come in tutte le spa Banyan Tree, i trattamenti di bellezza e i massaggi sono eseguiti da terapiste specializzate, uscite dalla rinomata accademia Banyan Tree. Per un’esperienza sensoriale unica c’è The Rainforest, un circuito idrotermale con acqua calda e fredda, vapore e piscina vitalità. Un percorso ricostituente e rilassante che trova le sue radici nelle antiche filosofie orientali del benessere.
CHRISTMASEMOTIONS
79
Aava Reso KALEIDOSCOPE
80
DICEMBREGENNAIO
Pamela McCourt Fran
Vincitore del Best Lu Thailand 2019, l’Aav di una giovane coppia su una spiaggia incon chilometri, ha costrui e raffinato. Un nascondiglio di lu a sfioro - che gareggia mare - nella provincia sulla costa orientale d rotte turistiche più fr tranquilla cittadina d 90 minuti dall’aeropo
rt & Spa
ncescone
xury Hideaway Resort a Resort & Spa nasce dall’estro a finlandese che nove anni fa, ntaminata lunga nove ito questo rifugio raccolto
sso con 28 camere, una piscina a con le acque cristalline del a di Nakhon Si Thammarat della Thailandia, lontano dalle requentate. Poco lontano dalla i Khanom, il Resort si trova a orto di Surat Thani che dista
Il lusso a piedi nudi e incontri con delfini rosa sul Golfo di Siam in Thailandia un’ora di volo da Bangkok, ed è anche raggiungibile con i traghetti che fanno la spola con l’isola di Koh Samui. Le camere sono disposte intorno alla grande piscina, e sono dieci le suite divise tra bungalow e ville di diverse metrature; quelle per famiglie su due piani dotate di una camera matrimoniale, una twin e due bagni. Sui legni scuri dei pavimenti nelle camere fa riflesso la luce che filtra attraverso le grandi finestre che si aprono sulla piscina e sui giardini, invitando a momenti di relax e distensione. Dal ristorante Aalto si scende sulla spiaggia, e lo chef propone un mix di specialità thailandesi e internazionali dove non mancano squisite
contaminazioni culinarie ispirate alla gastronomia scandinava. Dal forno a legna nell’Aava Bakery escono cornetti, pizze e pane di ottima fattura. Nei dintorni, piccoli villaggi di pescatori dove il tempo sembra essersi fermato e tante le escursioni alla scoperta della foresta pluviale, di grotte e di cascate. Per gli amanti del mare c’è lo snorkeling, il kayaking e la pesca. Immancabile un’uscita in mare per avvistare i delfini rosa, tra le specie animali più rare, che per la gioia dei visitatori affiancano le barche longtail dei pescatori.
www.aavaresort.com www.turismothailandese.it
KALEIDOSCOPE
The Strand Yangon Pamela McCourt Francescone
Fascino intramontabile, ambienti d’epoca e nello Strand Restaurant vette di straordinaria eccellenza culinaria
82
DICEMBREGENNAIO
The Strand, che sorge sul lungof è uno degli edifici più eleganti e i capitale. Gli interni d’epoca, che riportati a nuovo splendore da u ristrutturazione, richiamano per gli anni in cui l’edificio fu acquisit quattro fratelli di origine armena avevano costruito lo storico Raff Singapore. Da sempre simbolo degli anni a c quando Yangon - allora chiamata la città più prosperosa e sofistica asiatico, oggi The Strand fa parte The Leading Hotels of the World suite e, durante la ristrutturazio dotato di giardini verdeggianti e piscina con sul fondo il simbolo d mitologico leone custode dei tem Lo spazioso e sfarzoso atrio, illum lucernaio originale all’ultimo pia passato glorioso dell’hotel con m
iume di Yangon, iconici dell’exsono stati na recente r stile ed eleganza to dai Sarkies, a che prima fles Hotel di
cavallo del 1900 a Rangoon - era ata del sud-est e del prestigioso d. Sono 32 le ne l’hotel è stato una splendida dello chinthe, il mpli birmani. minato dal no, richiama il mobilio elegante
in stile coloniale e ventilatori a soffitto, mentre su ogni piano un maggiordomo è a disposizione degli ospiti. Per le suite Superior, Executive e Deluxe arredi d’epoca, pezzi d’antiquariato, e ariosi bagni in candido marmo, mentre nella Strand Suite su 200 mq, dotata di una camera matrimoniale e un salotto che può ospitare fino a dieci persone a tavola, hanno soggiornato celebrità come George Orwell e Mick Jagger, il re di Tonga e Somerset Maugham. Prospiciente la piscina si trovano la spa e il centro fitness mentre lo Strand Cafe, con poltrone in vimini rosso fuoco e grandi finestre sulla Strand Road, è un’oasi di tranquillità dove gustare la prima colazione, pranzi all’insegna del relax e il té del pomeriggio. Un mito il Sarkies Bar e, nell’elegantissimo The Strand Restaurant l’Executive Chef Patrick Périé delizia gli ospiti con la sua haute cuisine, settimane dedicate a cucine internazionali e creazioni pregiate a base di aragosta e tartufi.
www.hotelthestrand.com
CHRISTMASEMOTIONS
83
I
l I b R I
e M O T I O n S
Marco Buticchi
Graham Greene
Il treno per Istanbul
Stirpe di navigatori
SELLERIO EDITORE
LONGANESI EDITORE
Graham Greene, lo scrittore spia, scelse il treno per Istanbul, rievocante il fascino dell'Orient Express, per mettere in azione il suo campionario di tipi umani. Il romanzo è del 1932, precede di un anno il giallo allestito da Agatha Christie con Hercule Poirot. Ma quanto diversi dagli eleganti signori vendicativi della scrittrice sono i passeggeri del treno di Greene. Uomini e donne in viaggio attraverso l'Europa e attraverso le proprie vite, vittime e carnefici di un cinismo generale. Coral, ballerina di fila, intreccia una relazione sentimentale carica di illusione. Il dottor Czinner, comunista e sognatore, non crede più che la miccia che vuole accendere prenderà e via così in un ingarbugliarsi di vite, mentre il treno scorre sui binari «simile al movimento di una macchina da presa» (Domenico Scarpa, nella Postfazione). E in questo romanzo dall'umorismo impassibile il manovratore di destini Greene è come se leggesse la profezia oscura di quello che accadrà in Europa, nel disprezzo esibito dai conformisti verso ogni solidarietà. "Il treno per Istanbul" è un classico romanzo entre-deux-guerres, ma in quei vagoni potrebbe viaggiare la spaesata umanità di oggi. Lo scavo eticopsicologico, la rappresentazione di una società, costituiscono l'attualità senza tempo dell'opera di Graham Greene.
Sara Terracini, impegnata in una lunga traversata a bordo del Williamsburg insieme al marito, Oswald Breil, riceve l’incarico di tradurre un antico diario rinvenuto in un monastero di Lisbona. A scrivere le proprie memorie è un grande navigatore italiano, Alessandro Terrasini. Lisbona, 1755. I viaggi tra Italia e Portogallo della Frelon, l'imbarcazione del capitano Terrasini, procedono con profitto, grazie al commercio delle stoffe con padre Rafael de Alves. Ma un duplice, tragico evento cambierà il loro destino. Il terremoto rade al suolo Lisbona, provocando morti e devastazione. E nel quadro di instabilità civile e politica che ne segue, qualcuno porta a compimento le proprie oscure trame. Alessandro, Rafael e la giovane contessina Elisa si troveranno al crocevia di uno scontro di potere ad altissimo livello, costretti a contrastare negrieri, criminali ed eminenze grigie per salvare la propria vita e la propria stirpe. Congo e Stati Uniti, anni Sessanta. Separati a causa di un attentato, i due fratelli congolesi Matunde e Kumi Terrasin sono costretti a lasciare la terra natia per sopravvivere. Matunde, provetto chitarrista e cantante, cambierà nome in Matt Under e raggiungerà la fama, ma la sua sfolgorante carriera di rockstar sarà interrotta dalla terribile guerra in Vietnam.
84
DICEMBREGENNAIO
Federico Longo
A RUOTA LIBERA diario di un ciclista urbano EDIZIONI ULTRA
a cura di Mariella Morosi
La bicicletta è un mezzo rispettoso ma che esige rispetto, e nelle città assediate dalle auto e dal caos del traffico talvolta è una sfida che presenta qualche rischio. Bisogna fare i conti con gli automobilisti aggressivi o poco sensibili ai principi della buona creanza che intralciano il placido scorrere delle due ruote. E' questo il tema del libro dello scrittore Federico Longo "A ruota libera" appena pubblicato dalla casa editrice Ultra, che tratta proprio - come recita il sottotitolo "Diario di un ciclista urbano"- dei pericoli sempre in agguato nelle strade cittadine. Eppure il gusto delle due ruote si sta diffondendo rapidamente anche in Italia. C'è una crescita esponenziale di chi le sceglie per andare al lavoro o in gita, per trascorrere le vacanze en plein air. Nonostante molto spesso la ciclabilità nelle nostre città sia stata a lungo ignorata o persino ostacolata, è indubbio il nuovo coinvolgimento di soggetti imprenditoriali, associativi e istituzionali impegnati in direzione della nuova forma di mobilità e di green economy. La narrazione di Federico Longo, ciclista urbano da sempre, è leggera, piacevole e velata di ironia, ma coglie appieno la difficoltà di vivere una passione e talvolta una necessità in un mondo che va troppo in fretta.
HIDE
away
An adventure and retreat with a difference. St. Martins, central Europe’s first lodge, has an air-conditioned photo hide where you can discover the wildlife of the Seewinkel and capture it on camera without being seen.
www.stmartins.at Tel.: +43 2172 20500 7132 Frauenkirchen Im Seewinkel 1 AUSTRIA
The Lodge of