L'ALLEVAMENT O “Non spingermi, mi fai male, insomma Luigi stai attento. Sei diventato così grasso in questi ultimi tempi che pesi come un ippopotamo.” “Ma senti chi parla, Pallino ti sei visto allo specchio? Sembri una botte.” Le mie zampe, le mie povere zampe, chi mi ha calpestato un piede? Tutti i giorni la stessa storia: chi ti sale su un piede, chi su un’ala, chi sulla schiena. La situazione è insopportabile: siamo migliaia in questo posto e manca lo spazio per muoversi e come i miei compagni sono costretto a trascorrere la maggior parte del tempo seduto a terra. Avrei tanta voglia di fare una corsa, di sbattere le ali, muovere il corpo, insomma fare un po’ di sano movimento, anche i medici lo consigliano! Le mie zampe avrebbero bisogno di sgranchirsi un pochino. Ogni tanto, quando proprio non ne posso più, e sento un fastidioso formicolio, provo ad alzarmi, tra il brontolio e le proteste dei miei amici infastiditi dal trambusto che si crea quando qualcuno si gira. Nel tentativo, infatti, di allungare e stirare le mie zampe all’indietro i miei artigli finiscono sulla testa e nella pancia