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BEN...ESSERE IN SCUDERIA
di Grazia Pagnozzi
Con grande gioia mi appresto a scrivere di benessere, benessere del cavallo ma ancor più di benessere del binomio. Si, perché il nostro sport, la nostra passione, si caratterizzano grazie ad una relazione molto stretta e del tutto particolare tra due esseri viventi, l’uomo e il cavallo, ciascuno con una propria identità, un proprio razionale, una propria emozionalità ed una definita personalità.
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La nostra associazione, che pone al centro della sua attività il benessere animale (basta leggere con attenzione le linee guida presentate sul nostro sito ...) dalla sua nascita ad oggi si impegna con costante determinazione a formare tecnici e operatori preparati e di qualità per portare nel mondo dell’equitazione conoscenza, cultura e professionalità. E’ con questa attitudine, con l’animo del ricercatore, che ritengo che ciascuno di noi debba continuare a cercare il modo migliore per consolidare il binomio. Questo percorso inizia quando mettiamo piede in maneggio, nel vero senso della parola.
Il nostro occhio deve velocemente verificare che tutto sia in ordine: che non ci siano attrezzi per terra, chiodi che sporgono, fieno troppo polveroso o con tracce di muffa, finestre con vetri rotti o porte dei box che chiudono male. Dobbiamo garantire al nostro cavallo l’ambiente più idoneo per mantenerlo in salute. Questo non vuol dire necessariamente disporre di strutture costose o di lusso : la semplicità e la pulizia vanno a braccetto con il benessere e la serenità dei nostri animali. Pulizia delle strutture e, ovviamente,dei nostri cavalli: gli attrezzi conservati con cura in una cassetta “personale” e igienizzati regolarmente (un passaggio in candeggina ogni quindici – venti giorni non andrebbe male) saranno usati con la giusta energia ed attenzione per iniziare quella relazione che apre la strada al binomio.
Se conosciamo il cavallo e se la situazione ce lo consente possiamo pulirlo nel suo box sempre tenendo presente che stiamo entrando in una sfera molto intima e riservata.
La pulizia del mantello è importantissima : non solo ci consente di allontanare fango e polvere ma ci da un’idea di quello che è il suo livello di benessere. Pelo poco lucido, rado, un po’ spento ci fanno pensare ad un cavallo non propriamente in forma, magari con qualche carenza nutrizionale o poco idratato: per questo è sempre bene controllare che il beverino sia funzionante e che l’acqua sia fresca e non stagnante.
Se abbiamo dubbi ed il nostro cavallo “non è come al solito”, una telefonata al veterinario è sempre da consigliare ! Verificare sempre che non ci siano ferite, abrasioni, rigonfiamenti anomali anche sotto la criniera, in corrispondenza della pancia, dei nodelli e dei genitali che dovranno essere lavati con regolarità. Importantissima anche la pulizia del piede : che sia ferrato o che sia scalzo è fondamentale allontanare la sporcizia dalle lacune laterali del fettone e dalla lacuna centrale avendo cura anche di pulire con attenzione lo spazio tra la panca del ferro e la suola. Spesso piccoli sassi e ghiaia sottile si incastrano in questa zona aumentando il rischio di incorrere in sobbattiture di diversa entità che possono portare a fastidiose zoppie. Ricordiamoci di pulire sempre delicatamente gli occhi in tutte le stagioni, in particolare in estate, per evitare che si creino le condizioni propizie ad infezioni ed infiammazioni dell’occhio: una garza imbevuta di soluzione fisiologica in fialette monodose ci consentirà di ottenere una pulizia efficace ed allo stesso tempo accurata.
Ed ora...selliamo! Il sottosella pulito ed integro ci consentirà di proteggere la cute evitando il formarsi di fiaccature nella zona del garrese e della sella in generale.
Si parla ormai da tempo dell’importanza della sella costruita su misura, “disegnata” sulla schiena del cavallo ; sicuramente un’ottima soluzione rispettosa del suo benessere ma non sempre realizzabile. E quindi per essere certi che non lo stiamo danneggiando, come capiamo se una sella è adatta o meno? E’ importante verificare che non ci siano punti di eccessiva pressione (e conseguentemente, anche di vuoti di pressione), e che la sella distribuisca il peso il più possibile in modo uniforme. Inoltre essa deve permettere il libero movimento scapolare e delle spalle e salvaguardare il garrese: in sostanza non deve essere collocata né troppo avanti né troppo indietro senza estendersi quindi nella zona lombare. In più deve lasciare spazio e
modo alla colonna vertebrale di muoversi nei modi anatomicamente previsti e cioè sia lateralmente che verticalmente. In ultimo dovrà risultare comoda ed equilibrata per il cavaliere che la dovrà inforcare in modo del tutto naturale. Importante gestire con accuratezza anche la fase di allacciatura del sottopancia essendosi prima accertati che non vi siano ferite, fiaccature o micosi del pelo: molto opportuna una allacciatura graduale di punto in punto sia a destra che a sinistra per evitare di provocare nel cavallo il desiderio di sottrarsi alla stretta. Si intende che questi sono da leggersi come consigli “di massima” : nel caso di problemi particolari del cavallo o del cavaliere sarà necessario consultare il sellaio o il veterinario effettuando eventualmente una termografia totale per completezza di indagine. In ultimo, prima di uscire dalla scuderia, mettiamo l’imboccatura con metodo e delicatezza. Alcuni cavalli non amano farsi manipolare nella zona della testa perchè in questo spazio sono poste parti estremamente delicate: il muso, la bocca, gli occhi e le orecchie sono tutti implicati nell’azione della bardatura. Verifichiamo di poterlo toccare senza infastidirlo e valutiamo con attenzione se ci sono abrasioni in bocca e sulla lingua e se i denti non presentano aree aguzze e taglienti.
Naturalmente se durante tutto il tempo della preparazione abbiamo abbondato in parole e carezze la nostra relazione si sarà rafforzata ed il binomio sarà pronto per divertirsi, insieme.
Buona cavalcata a tutti ...