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FACCIA A FACCIA CON IL SELVAGGIO

di Simone Tiso

“Ci sono due persone in un bosco che si imbattono in un orso. La prima persona si mette in ginocchio a pregare, la seconda comincia ad allacciarsi gli stivali. La prima persona chiede alla seconda “Amico mio, che fai? Non puoi correre più di un orso.” Al che la seconda risponde “Certo, ma non serve, mi basta solo correre più di te.”

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Benedict Cumberbatch, The Imitation Game, 2014

“Durante le attività all’aperto, che siamo da soli o in gruppo, nel bosco vicino casa o nella tundra a miglia dalla civiltà, può capitare di incontrare vari esemplari della fauna selvatica. Ogni incontro, per quanto fortuito, comporta diverse responsabilità da parte nostra, in modo da assicurarci un’esperienza piacevole e da ricordare, invece di generare possibili situazioni spiacevoli o a rischio per noi o per gli animali. Effettuando un’escursione, soprattutto se a cavallo, percorreremo diversi chilometri, attraversando una moltitudine di ambienti, ognuno con le sue caratteristiche e con i suoi abitanti. Sta a noi sapere come comportarci per poter ammirare in sicurezza l’evento e procedere poi ognuno per la propria strada. L’articolo che segue affronterà proprio questo argomento: come devo agire nel caso di incontri ravvicinati con selvatici?

L’Italia possiede un’elevatissima biodiversità (tra le più alte al mondo), questo significa un numero incredibile di specie animali e vegetali diverse, particolari e talvolta uniche. La maggior parte dei nostri incontri avverrà con gli esemplari della fauna maggiormente confidenti con l’uomo, quali uccelli, lucertole, qualche scoiattolo o ghiro se abbiamo fortuna. Le norme comportamentali in questi casi sono semplici ma non scontate: posso osservare l’animale cercando di disturbarlo il meno possibile. Questo vale anche per altri esemplari di fauna che meno apprezza la nostra presenza, ma che può capitare di incontrare, come volpi, caprioli, tassi, istrici, camosci, eccetera... In questi casi l’animale nella quasi totalità dei casi si allontanerà non appena notata la nostra presenza. La nostra responsabilità sta nel lasciare totale libertà all’animale senza cercare di creargli impedimenti, di avvicinarlo o peggio di catturarlo. Evitando movimenti bruschi o schiamazzi, lasciamo do può. Spesso al nostro passaggio neanche ci accorgeremo della loro presenza, il disturbo portato dall’uomo o da un gruppo di uomini porta tutti i selvatici ad allontanarsi. Solamente in casi eccezionali, la reazione dell’animale potrebbe essere diversa. Di seguito sono riportati tre esempi riguardanti esemplari notevoli della nostra fauna, senza l’obiettivo di fornire regole assolute che funzioneranno nel 100% delle situazioni, ma con lo scopo di sfatare qualche falsa credenza in merito, dare qualche consiglio utile e fornire strumenti per aiutare chi vorrà di approfondire il vasto argomento della sicurezza in natura.

Incontro un orso. Nel caso più comune, l’orso se ci nota si allontanerà. Noi torneremo comunque lentamente sui nostri passi (non nella stessa direzione dell’orso) anche nel caso non ci abbia ancora notato. Se vediamo l’animale alzarsi in piedi, lo fa per vederci meglio e capire se siamo una minaccia. Mantenere la calma, parlare in modo tranquillo e allontanarsi. Nel raro caso di attacco, stare immobili (non cercare di scappare), appallottolarsi proteggendosi volto e collo, fingersi morto ed attendere che l’animale si allontani. [Fonte: linee guida della Safety in Bear Country Society].

Incontro con un cinghiale. Osservare preventivamente segni nel terreno (le tracce del cinghiale sono ben visibili) ed ascoltare attentamente (muovendosi in branco sono rumorosi) per prevedere la sua presenza. Muovendosi facendo rumore ed indossando vestiti ben visibili (altra azione preventiva per evitare l’incontro, soprattutto in zone frequentate da cinghiali). In caso di incontro ravvicinato, mantenere la calma e non scappare, mostrare di non essere una minaccia lasciando il tempo all’animale di allontanarsi. [Fonte: linee guida del Touring Club Italiano].

Incontro un lupo. Il lupo non considera gli umani prede, secoli di persecuzione gli hanno insegnato a temere e tenersi a distanza dall’uomo. Vestirsi vistosamente e muoversi facendo rumore è comunque un consiglio da seguire se non si vogliono fare incontri. Se si è protagonisti di un incontro ravvicinato spesso si vedrà l’animale darsi subito alla fuga, anche in questo caso comunque forti rumori portano l’animale ad allontanarsi. Evitare comunque di disturbarli o di seguirli, se si incontrano cuccioli o lupi che si stanno sfamando, allontanarsi in direzione opposta, mantenendo la calma e non interferendo in alcun modo con le attività dell’animale. [Fonte: articolo su Piemonte Parchi, 2018]

Molti dei consigli appena forniti valgono per molte altre tipologie di incontri. Anche un altrimenti innocuo capriolo, in condizioni particolari e se messo alle strette, può essere portato ad attaccare. In generale, vanno ribadite due linee guida valide in ogni caso: essere rumorosi avverte la fauna della nostra presenza e ci evita incontri inaspettati; non bisogna in alcun modo recare disturbo al selvatico (illegale e perseguibile per certe specie), ma nel loro rispetto si possono osservare senza interferire con la loro vita. Concludendo, prima di effettuare un’escursione nel territorio è bene prepararsi sulle presenze selvatiche, eseguire sopralluoghi dei futuri percorsi e preoccuparsi di conoscere l’ambiente e i suoi abitanti.

Rispettiamo la Natura! Gli ospiti siamo noi...

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