Notiziario della Sezione N° 03/2014 Sede: Lavis Piazza Loreto, 3 ogni mercoledì dalle 20.30 alle 22.00
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Un tuffo nella storia. Ci tocca, nell'anno del Signore 2014, fare i conti con gli anniversari, come del resto è d'uopo fare anche negli altri anni. Ma quest'anno ricorre il centenario (a dir la verità in luglio ma portiamoci avanti col lavoro) dallo scoppio di quella grande tragedia umana e politica che fu la Grande Guerra (così chiamata perchè fu la prima che si combattè con armi moderne e coinvolse gran parte del mondo abitato in mare, in terra e, per la prima volta, anche nei cieli). Essa travolse milioni di vite (molte civili anche se non si toccarono le esorbitanti cifre della seconda grande guerra di solo vent'anni dopo), sfasciò imperi e nazioni, seminò rovina economica ed ideologie deliranti da cui nacquero, appunto solo pochi anni dopo, le dittature sanguinarie che trascinarono il mondo in una nuova ed ancor peggiore catastrofe. Appuntamenti di questo mese: Corso su Topografia e GPS, Escursione sul Bondone, Scialpinistica alla Weissmiess
Il Calisio dal "Pontesel" 6° CORSO di LETTURA della CARTA TOPOGRAFICA e UTILIZZO della BUSSOLA. PROGRAMMA:
MARTEDI’ 1 APRILE 2014, ORE 20.30 1° Proiezione foto di una Carta Topografica, dei Punti Cardinali, del Goniometro, ecc. 2° Lettura di una Carta Topografica, lettura dei Punti Cardinali, utilizzo del Goniometro, conoscenza di un’Altimetria, cosa sono le Isoipse o curve di livello. 3° Prova pratica dell’utilizzo del Goniometro, per rilevare gli Azimut o Gradi di un luogo. 4° Domande. MARTEDI’ 8 APRILE 2014, ORE 20.30 1° Proiezione foto di alcune Bussole, di un Altimetro-Barometro, loro utilizzo. 2° Prova pratica dell’utilizzo della Bussola per rilevare gli Azimut o Gradi di un luogo. 3° Domande. MARTEDI’ 15 APRILE 2014, ORE 20,30 1° Proiezione foto di Segnaletica Sat e Pericoli in Montagna 2° Prova pratica dell’utilizzo del Goniometro e della Bussola. 3° Prova pratica di orientamento di un percorso o escursione calcolando gli Azimut o Gradi, le altimetrie, le distanze, su una Carta Topografica. 4° Domande. 5° Presentazione della prova pratica sul territorio. SABATO o DOMENICA di APRILE 2014, ORE 9 Da concordare e zona da definire 1° Prova pratica dell’utilizzo del Goniometro. 2° Prova pratica dell’utilizzo della Bussola. 3° Prova pratica di Marcia Strumentale con la Bussola. 4° Considerazioni finali dell’utilità del Corso Accompagnatori Escursionismo SAT: Sergio Gelmini, Ezio Bragagna e Gianni Simonini Tutte le serate si svolgeranno nella sede Sat di Piazza Loreto. La prova in zona da definire. Numero massimo di adesione 15 pax. Partecipazione gratuita Sulle strade della Storia: La Fortezza di Trento-Settore Monte Bondone. Dalla Funivia di Sardagna (vicino c'è il parcheggio, libero la domenica dove si può arrivare anche in autobus da Lavis) alle 8.30 saliremo da Piedicastello su asfalto e sentiero sassoso, fino alla cappella di San Rocco a Sardagna. Chi vorrà, potrà salire a Sardagna in Funivia, salvandosi 350 m. di dislivello e quasi un'ora di cammino e venendoci incontro alla suddetta cappella. Da Sardagna percorreremo la vecchia strada romana tornando poi per un breve tratto sulla sp. 85 ed immettendoci nel sentiero dei Castagni e sulla stradina fino al passo di Camponcin (810 m.) Da lì esploreremo il Castellar de la Groa dove sono evidenti le fortificazioni e le trincee, oltre ai fenomeni carsici detti dei "campi carreggiati" (illustrati da alcuni cartelli esplicativi). Ci sposteremo poco sopra per vedere altri due fortini (altitudine massima 890 m. ca). Scenderemo poi a Sopramonte dall'antica strada del Doss Calt e poi a Cadine. Da qui ci sposteremo verso la zona bassa del paese (zona artigianale) dove inizia il sentiero del Soprasasso (altezza massima 800 m.), percorso circolare (non lo faremo tutto ma solo il pezzo più significativo) che ci porterà ancora tra "Stoi" e strade militari austro-ungariche
fino al Pontesel, magnifico punto di visione su Trento, i monti circostanti, la Val d'Adige e la Rotaliana. Poi giù sul sentiero di San Vili in discesa fino alla Vela. Da qui torneremo a Piedicastello ed al punto di partenza con l'autobus n° 2 (due corse all'ora nei festivi, ai min. 18 e 48) oppure a piedi, in circa 15 minuti. Domenica 13 aprile Escursione storica sul Monte Bondone – Soprasasso e Castelar de la Groa Difficoltà e tempi: E ore 6/7 all'incirca Dislivello: 900 m. ca (saliscendi) Punto più alto: 870 m. sopra il Castelar de la Groa Partenza: ore 08.30 Trento, Stazione della Funivia di Sardagna (vicino il parcheggio ex-Sit libero la domenica oppure arrivo con autobus direttamente da Lavis: 17 poi 2 o 6). Possibilità di salita a Sardagna direttamente in funivia (1 biglietto urbano- 1 corsa ogni 15 minuti ca. px 7). Arrivo: Trento, Vela (ritorno a piedi alla stazione degli autobus 15' oppure autobus linea 2).
Gita in due giorni che ci da la possibilità di raggiungere quota 4023 m. Dalla valle di Saas, poco prima di Saas Grund, si raggiunge l'abitato di Unter der Berg (m. 1569) dove si partirà con il sentiero che porta a Trift (m. 2072) quindi a Chrizbode (m. 2397) punto d'arrivo di un impianto di risalita che parte dal paese di Unter der Berg. Proseguiremo poi per un'ampia conca e dossi di media pendenza fino a raggiungere il rif. Weissmiesshutte a quota 2726 m. dove pernotteremo. 2° giorno: Dal rifugio, raggiunto il Triftgletscher, si traversa una ampia conca in direzione del Lagginjoch (m. 3200); da qui scavalcando una cresta rocciosa ci si immette nella parte superiore del ghiacciaio alla base della parete nord-ovest della Weissmiess. Supereremo poi un grande seracco raggiungendo così i pendii superiori. Si punta ora ad una sella a quota 3820 m. da dove, lungo la cresta innevata, ci si porta in vetta. Ritorno per la stessa via.
Sabato 12 e 13 aprile WEISSMIESS (4023 m) Alpi Pennine-Svizzera Partenza: Unter der Berg (1569 m.) Arrivo: Lo stesso Dislivello: 1° giorno-1157 m./ 2° giorno-1297 m. Tempo: 1° giorno-4 h./ 2° giorno-4,30 h. Difficoltà: BSA Il punto su: La Fortezza di Trento: Soprasasso e Castellar de la Groa Già negli anni precedenti la Grande Guerra, quando il Trentino era rimasto un cuneo dell'Impero Austro-Ungarico nel neonato Regno d'Italia, il Genio austriaco aveva realizzato un imponente sistema difensivo con fortificazioni, trincee e punti d'osservazione nel timore d'una invasione da sud. Trento era diventata letteralmente una città-fortezza. Perchè questa diffidenza da parte degli austro-ungarici nei confronti dell'Alleato italiano? L'Italia era dal 1882 alleata con l'AustriaUngheria e la Germania in un trattato difensivo chiamato Triplice Alleanza, che venne ratificato ben 5 volte (1882, 1887, 1891, 1902, 1912) prima dello scoppio della Grande Guerra., con poche differenze tra l'uno e l'altro se non di ordine burocratico. Nel 1914 fu proprio un articolo (il n° 4) di tale Trattato che permise all'Italia di stare alla finestra mentre i suoi due alleati facevano le prime mosse della prima grande tragedia del '900. Soprasasso Fer de Caval Da qui parte l'anello del Consueto giro del Soprasasso (Sorasass), interessante anche per la sua flora; carpino bianco e nero, orniello, querce, pini silvestri, siepi situate ai margini dei campi coltivati o tenuti a fienagione; e, per la fauna, rapaci come il nibbio bruno, lo sparviere, l'astore ed il falco pecchiaiolo e il cervo. Vintitrè pini Località così denominata per via del forte disboscamento in epoca tardo-ottocentesca da parte degli Austro-Ungarici per l'opera di fortificazione a scopo difensivo (la "Fortezza di Trento"). Secondo le dicerie erano rimasti sul Soprasasso appena ventitrè pini, probabilmente concentrati in questa località, a scopo di mascheramento e di protezione delle casematte contenenti esplosivi e munizioni. Poza dei Pini La Poza dei Pini è un'ampia radura che in epoca bellica costituiva un importante caposaldo delle fortificazioni dell'intero Sorasass. Particolarmente ricca è la presenza di opere anche se distrutte, nascoste e invase dalla vegetazione. Le recenti sistemazioni forestali hanno messo in evidenza il ricco reticolo stradale che qui trova il suo punto di incrocio e smistamento. Interessanti sono le tracce del lungo e complesso sistema di raccolta e di distribuzione dell'acqua: pozzetti e grossi cubi di cemento forati al centro per il passaggio delle tubazioni in ferro ancora presenti in parte nel terreno è ciò che resta della lunga condotta che portava l'acqua fino al Sorasass. Al termine della guerra tutto il sistema idraulico venne distrutto per il recupero delle tubazioni lasciando solo le tracce e i solchi tra le opere in calcestruzzo. Strada militare e fuciliera Dalla Poza dei Pini sale verso il crinale del Sorasass. La carreggiata è sorretta da un regolare muro di conci in pietra ed è dotata di canalette di scorrimento dell'acqua piovana. La fucilera (q.710) è forse la più interessante ed architettonicamente più significativa delle opere del percorso. Costruita nel 1915, alle soglie della Grande Guerra, fu ristrutturata nel 2006. Si tratta di una galleria che si allunga una quarantina di metri tra roccia e muratura in misto tra pietra e calcestruzzo. La trincea è stata costruita utilizzando una balza rocciosa del crinale, verso valle chiusa con una spessa muratura in calcestruzzo rivestita e mimetizzata con del pietrame. All'inizio della trincea si apre il posto di guardia, locale a pianta quadrata munito di porta d'ingresso e feritoia. Superata la casamatta troviamo le 11 postazioni per i fucilieri orientate in parte verso la Poza dei Pini e in parte verso Cadine. Sono 11 nicchie semicircolari, munite di feritoia e sassettina per le munizioni. Dalla fuciliera una strada, ora sentiero, saliva e si collegava presso il Passo di S.Antonio passando davanti
a due ricoveri in roccia. Si dice che durante i lavori un operaio perse la vita e per questo vennero conclusi. E' una leggenda comune che giustifica molte di queste costruzioni rimaste incomplete. Stoi Lungo la strada militare che costeggia il crinale si susseguono 8 ricoveri in caverna, gli "stoi", ricoveri scavati in roccia perpendicolarmente al fronte d'ingresso, utilizzate per il ricovero di materiali e di truppe. In generale sono larghe 2,50 m. Rivestite di calcestruzzo ed isolate da laniera di zinco. Il meglio conservato è il terzo. Subito a nord dello stoll una diramazione della strada porta alla vasca del Dos del Brigante (q.807), la vasca finale dell'acquedotto del Sorasass. Pontesel E' un balcone (pontesel in dialetto trentino) in calcestruzzo esposto verso la valle dell'Adige, largo un paio di metri da dove si può godere un panorama mozzafiato: verso sud Trento stretta dal profilo della Vigolana e della Marzola, verso nord il tratto settentrionale della Valle dell'Adige, della Piana Rotaliana fino alla chiusa di Salorno, il tutto con uno sbalzo sotto il visitatore di 600 m. a strapiombo. Poco prima del "Pontesel" da notare due "rocchi", basi in calcestruzzo su cui erano collocati due obici da 350 mm. che grazie alla facilità di rotazione potevano servire anche per contraerea. Spazadomeneghe Località che si raggiunge effettuando una breve variante dal percorso. Una casamatta, oggi rimessa in esercizio e trasformata in residenza saltuaria data in gestione a privati, protegge l'ingresso di una galleria, che si allunga e si divide in tre rami conducenti ad altrettanti postazioni per artiglieria in caverna, con due aperture orientate una verso nord e una verso la Valle dei Laghi. Poza de la Casara Al centro della radura un grande cratere ricorda l'esistenza di una vasca per la raccolta dell'acqua piovana. Il toponimo lascia intendere l'esistenza di una malga o d'un luogo d'alpeggio, comunque mai costruito. Zona questa oggi utilizzata per feste campestri, dove è presente anche un altare per la celebrazione della messa. Inoltre alcune targhe illustrano i nomi degli alberi presenti nella radura. Calcara Le calcare erano numerosissime sul Sorasass private e comunali. La calce prodotta veniva esportata nelle valli prive di rocce calcaree ed in città. Era utilizzata per l'edilizia e l'agricoltura. Una tabella illustra il funzionamento della calcara. Castellar de la Groa Il rilievo del Castelàr de la Groa rappresenta un caposaldo della lunga linea fortificata che dal Sorasass risale il crinale del Monte Bondone. Gli apprestamenti di questo rilievo, insieme alle opere del Sorasass controllavano il Bus de Vela e l'importante strada che collegava il capoluogo con la Valle dei Laghi. Logisticamente facevano perno sui forti del Bus de Vela e di Dos di Sponde (Cadine oggi residenza privata). Il percorso del Castelar permette di aggirare il dosso passando attraverso vecchie strade militari e trincee recentemente riattate all'uso. Notevoli spunti di carattere ambientale sono il bosco di Pino nero ed i caratteristici campi carreggiati.
Tratto della fuciliera del Soprasasso
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