10 2014

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Notiziario della Sezione N° 10/2014 Sede: Lavis Piazza Loreto, 3 ogni mercoledì dalle 20.30 alle 22.00

http://satlavis.weebly.com http://www.facebook.com/satlavis lavis@sat.tn.it Il Congresso di Malè della settimana che è trascorsa dall'11 al 19 ottobre ha affrontato il doveroso quanto ovvio tema della Grande Guerra, in virtù anche dello scadere propizio della memoria di quel tragico evento di cento anni fa. Non poteva esserci miglior scenario per raccontare e rammentare la Grande Guerra che quello rendenese. La gente che rimase in valle (povera gente che viveva a malapena di ciò che la terra le dava) vide partire padri, fratelli, figli per andare per l'Impero a difendere/attaccare paesi i cui nomi a malapena si riconoscevano sulle rare carte geografiche, in nome di un imperatore che si vedeva solo nei ritratti esposti negli uffici pubblici. Chissà quanti di quei contadini e malgari si ritrovarono, senza saperlo un anno dopo e per i tre successivi, a sparare contro chi parlava una lingua molto più simile alla sua di quella parlata dai propri comandanti, gente che abitava valli aldilà delle montagne e che d'estate spesso si incontrava al pascolo e con cui si divideva un po' di tabacco, una pagnotta o del formaggio. E se avessero potuto parlare le montagne, abituate al silenzio, al lento scorrere delle stagioni ed al rado scarpinare dei pochi coraggiosi che osavano avvicinarsi alle loro cime innevate? Come avrebbero giudicato e definito quella invasione delle loro altitudini di migliaia di uomini che fino a quel momento le avevano solo affrontate per necessità, per portare le loro bestie ai pascoli alti, dove l'erba è rada e per questo migliore, dove l'acqua è fresca anche negli assolati giorni d'estate. E quando i piccoli uomini cominciarono a prendersi a cannonate e a tagliare le cime dei monti per tentare di abbassarli al loro livello, probabilmente hanno urlato di dolore. Un urlo silenzioso, di rabbia inutile. Furono quattro anni tragici anche per i giganti di roccia, bagnati non solo dalla pioggia e dalla neve ma anche dal sangue di migliaia di uomini che fino a quel momento avevano protetto, con le loro forti e invalicabili guglie. Ma ritornò il sereno e con esso la voglia di dimenticare. Le montagne continuarono ad urlare, le ferite erano troppo profonde ma pochi sembrarono ascoltarle. Finalmente l'urlo muto, dopo cento anni sembra divenuto memoria e come tale più presente e tangibile. Le caverne dove i soldati cercavano tepori dimenticati; i cannoni e le armi, arrugginiti e fatui simboli di sogni di gloria; le trincee dove anime uguali si combattevano ignare a pochi metri di distanza; le baracche dove si decidevano i destini di migliaia di uomini; le strade, oggi percorse da gente con simili scarponi in marcia però col cuore leggero. Tutte queste vestigia della memoria per aiutarci a capire l'esigenza di ricordare. Se siamo quello che siamo oggi lo dobbiamo anche a quei soldati, non importa il colore della divisa indossata e se erano di quà o di là dal confine. Erano tutti come noi, semplicemente uomini.

Siamo alfine arrivati alla fine della stagione d'escursionismo anche se questi giorni d'ottobre inducono ancora allo scarpinare per le montagne ed i boschi colorati d'autunno. Per il prossimo novembre, dal 22 al 7 dicembre la Sezione, con la collaborazione del Gruppo Speleologico Lavis, ospiterà a Palazzo Maffei la mostra "150 La nascita dell'Alpinismo in Trentino". Oltre alla mostra sulla storia dell'Alpinismo, il Gruppo Speleo propone, nella medesima sede, alcune esposizioni in occasione dei propri 40 anni di attività, sotterranea ma in piena luce: una sulla Paganella e l'altra, molto accattivante, su "La simbologia della Grotta" . Gli orari sono i seguenti: Sabato 22 ore 18 Inaugurazione Domenica 23 e Domenica 30 apertura dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 Dal Lunedi al Venerdi apertura dalle ore 16 alle 19 Domenica 7 dicembre in occasione della Fiera dei Ciucioi apertura no stop 10-17 La mostra sarà affiancata, il giorno 05 dicembre all'Auditorium alle ore 20 sarà presentato il libro di Riccardo Decarli e Fabrizio Torchio "Ad est del Romanticismo 1786-1901: alpinisti vittoriani sulle Dolomiti". Il giorno 8 novembre, inoltre, come anticipato sopra, il Gruppo Speleo festeggia i 40 anni di attività con una iniziativa all'auditorium di cui mandiamo locandina in separata sede. Inoltre la festa di chiusura, fissata per il 16 novembre, ancora alla Malga Albi. Speriamo quindi che il bel tempo perduri almeno fino a novembre inoltrato e che poi un abbondante nevicata (sui monti) ci catapulti nel mondo invernale giusto in tempo per Natale. A proposito della mostra una storia di alpinismo, qui sotto in un intervista di Elena Widmann e Augusto Golin a Lutz Chicken, medico ed alpinista di Bressanone, nato nel 1915 e morto nel 2011.


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