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Nicola Di Bari

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Artigos - Opinón

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Os restantes são ‘Viriato, origem exemplar de Portugal’, ‘Padre António Vieira, Portugal como nação superior’, ‘Marquês de Pombal, Portugal como nação inferior’, em que se fala de um Portugal pobre que se torna na corte mais rica da Europa.

- ‘Familiares, sicofantas, moscas, jacobinos, miguelistas, formiga branca, bufos – uma cultura canibalista’ é o último capítulo do livro, em que se regista uma nova visão de Portugal, após 400 anos de cultura e pensamento portugueses (1580-1980).

Adicionalmente, como pano de fundo, são questionados aspetos como que em 1890 Portugal era um país morto, economicamente dependente do estrangeiro, e os tópicos do camponês analfabeto, supersticioso, preso nas roupas pretas e brancas, do átrio da missa, um país que se orgulhava dos abundantes tonéis de vinho que consumia…

Já para terminar, este amplo ensaio fecha-se com seis questões principais, que deixam que o leitor pense nas suas próprias conclusões. Algumas delas são as que se seguem:

- Um século depois, será este Portugal superado por uma visão modernista…?

- Continuará Portugal um país cultural mente suspenso no tempo?

- Bastará a arquitetura de um Siza Vieira, o novo chip de uma Elvira Fortunato, para fazer um país novo?

Em síntese, a obra de Miguel Real constitui um amplo ensaio que realiza um percurso histórico pelos diferentes momentos que tiveram a ver na criação de Portugal e a relação dos traços fundamentais com autores portugueses de relevância.

Concepción Álvarez Português C1-1

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Nicola Di Bari: Una piccola storia d’amore

Erano gli anni Settanta quando un giovane cantautore italiano trionfava con le sue romantiche canzoni: si chiamava Nicola Di Bari, in omaggio al santo patrono della sua città natale.

Ricordo che la mia famiglia si era radunata in salotto, davanti alla televisione in bianco e nero, per guardare un programma musicale in cui, tra gli altri artista, Nicola cantava con la sua voce rauca e io, che avevo soltanto nove anni, mi innamorai di questo artista basso, magro, piacevole e timido.

Un giorno per caso lessi un’intervista in cui il giornalista gli aveva chiesto come sarebbe stata la sua donna ideale e lui aveva risposto che questa donna avrebbe dovuto saper cucinare bene, soprattutto piatti italiani.

Leggendo questo, pensai che avrei dovuto imparare a cucinare, altrimenti Nicola non avrebbe voluto sposarmi. Senza pensarci, supplicai mia madre affinché mi insegnasse a cucinare. All’inizio lei era molto divertita dalla mia richiesta, ma sentendo quanto fosse importante per me, con tutto il suo amore e la sua tenerezza mi insegnò a farlo e oggi posso dire di essere una brava cuoca, grazie a quella speranza infantile.

Sono passati gli anni e non ho mai avuto l’opportunità di incontrarlo di persona, fino allo scorso luglio, quando ho scoperto che Nicola veniva a Madrid per dare un concerto l’undici novembre. Così ho comprato il biglietto e ho immediatamento scritto un’e-mail, dove gli raccontavo il mio aneddoto. Nicola mi ha gentilmente risposto, dicendo che era rimasto sorpresa dalla mia storia e che sperava di incontrarmi.

Alla fine del concerto ho avuto l’opportunità di dargli un grande abbraccio: finalmente ho potuto realizzare il sogno che avevo fin da bambina. Devo dire che Nicola è adesso un simpatico nonno ma, al momento di abbracciarci, nella mia mente è tornato il giovane cantante romantico di cui mi ero innamorata e che non dimenticherò mai.

Spero che questa piccola storia d’amore infantile, canzoni romantiche e cucina italiana vi sia piaciuta.

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Questa è l’e-mail che ho inviato a Nicola dopo il nostro incontro a Madrid:

Caro Nicola,

Ti scrivo questo mail per ringraziarti per aver potuto godermi di un stupendo concerto e una indimenticabile sera nella che ho potuto abbracciati a te e anche a tua carina moglie Agnese.

Sempre ho sognato con conoscerti personalmente da piccola e finalmente il sogno si ha fatto realtà.

Ti invio alcuna foto con tutto cariño e spero poter rivederti presto.

Ti abbracio .anche due baci per Agnese

Viviana Ferreira López C1.1

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