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Una disavventura sanitaria

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Artigos - Opinón

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Páxina 110 · EOI Ferrol Número 19 · ANO 2021 www.eoiferrol.org

on 22th July 1999, a twin vessel, the Discoverer Spirit, was also blown away by the wind and ran aground off the coast of Mugardos. This time the rising tide and the force of ten tugs made it possible to regain control of the boat five hours later.

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These two accidents led to the government’s decision to unify the shipyard in the SEPI group, which meant its death.

To sum up, from my point of view, Astano was the best shipyard in Europe for 65 years. From 1943 to 2008, Astano constructed 277 vessels and offshore platforms. In addition, five units are working to date in the North Sea.

Before concluding this short article, I have the need to mention two very special people in my professional life who, thanks to them, I have achieved something in this small world, the naval world, beautiful but hard at the same time. Mr José Deus taught me to listen to steel, he taught me that everything fits on paper but not in the workshop, thanks to him today I can say that it is difficult for me to resist doing a structural calculation. The second person I would like to mention is Mr José García Díaz, who even convinced me to give a presentation about welding at CESOL, an arid field for anyone who has not been lucky enough to have this man as a teacher, but for me it was easy because I had him by my side. He taught me and he continues to do so nowadays.

These two men, Don José Deus López and Mr José García Díaz, and myself are three generations who are united by the same thing, ASTANO. We carry it in our blood and soul. We were a family.

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Una disavventura sanitaria

Mª Mercedes Pérez Vigo 111

EOI Ferrol

Número 19 ANO 2021

Diálogo

IT-C2-1

Mentre eravamo confinati,un sabato dopo essermi svegliata e alzata ,mi sono resa conto che appena potevo udire. Avevo una sensazione strana giacché sentivo un sibilo nell’orecchio e una forte pressione nella testa che mi scatenava un senso di vertigine senza dimenticare il problema dell’udito. Siccome mi sentivo abbastanza male e conoscendo la difficoltà del momento, ho chiamato mio cognato che è dottore cercando una soluzione veloce, però mi ha detto che dovevo recarmi al Pronto Soccorso.

Dopo aver parlato con lui, ho deciso di telefonare al 061 che, dopo un breve colloquio con il dottore, mi ha raccomandato la stessa soluzione, la quale, a dir la verità, non mi sembrava adeguata viste le circostanze.

Alla fine, ho deciso di andarci, però dopo esserci arrivata e, dopo aver parlato con un’infermiera e una dottoressa di guardia a 10 metri di distanza , mi hanno detto che il male che stavo soffrendo non era un’emergenza medica, per tanto dovevo prendere un appuntamento dal dottore.

Credo che sía molto difficile valutare un’emergenza senza comprovare certi parametri medici giacché le vertigini e il ronzio nell’orecchio potrebbero essere sintomo di una malattia grave. No comment...

Sebbene la dottoressa pensasse che non fosse una vera emergenza medica, per me stava diventando un vero problema perché questo male mi impediva di svolgere il mio lavoro e visto che appartengo a un servizio essenziale non potevo rimanere a casa.

Dopo essermi sentita ignorata e dato che mio cognato e il dottore del 061 mi avevano raccomandato delle gocce, sono andata in farmacia.

Dopo essere arrivata a casa, ho cercato di prendere un appuntamento con la mia dottoressa, che era la stessa che stava nel Pronto Soccorso, con cui avevo parlato, però le linee telefoniche erano bloccate per tanto ho dovuto prendere l’appuntamento tramite internet e, cercando di approfittare del tempo, ho preso apuntamento con la dottoressa e l’infermiera allo stesso tempo, però prima di finire ho visto che l’appuntamento era soltanto telefonico... Difficile ritirare un tappo telefonicamente!

Dopo 5 giorni ho ricevuto la chiamata della dottoressa e dopo avere spiegato la situazione mi ha detto che dovevo prendere un appuntamento con l’infermiera, però io mi era già anticipata e già ne avevo uno. Se avessi aspettato le indicazioni della dottoressa, sarebbero trascorse ancora più giorni di attesa.

Alla fine e dopo aver superato tutti gli ostacoli che l’infermiera stava ponendo per non assistermi, alla fine, dopo una settimana ho conseguito un appuntamento di persona.

Il giorno dell’appuntamento è stato una vera

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Páxina 112 · EOI Ferrol Número 19 · ANO 2021 www.eoiferrol.org

odissea. Sono trascorse 3 ore e mezza prima che mi fosse tolto il tappo, dal momento che sono entrata nel Pronto Soccorso, giacchè non avevo potuto prendere un appuntamento con la mia dottoressa in persona e per tanto non c’era una valutazione diretta e nenmeno c’erano i documenti necessari. Ho vagato per i diversi reparti della clinica alla ricerca di un dottore che volesse valutarmi e coprire i documenti.

Questa parte sarà oggetto di una altra storia. Posso solo dire che dopo 2 settimane e 3 ore e mezza nella clinica sono riuscita a liberarmi del tappo

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