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GENNAIO 2011 354 2011 356 marzo

Erboristeria ERBORISTERIA domani

FITOCOSMESI Argania spinosa l’olivo del deserto AMBIENTI парк “дендрарий”

Il parco Dendrarij di Soci

ISSN 1721-5676

COSMOPROF Etica bio: tutte le novità della cosmesi naturale QUALITÀ Tarassaco, attenti a dove lo raccogliamo! FITOCOSMESI Il taccuino del formulatore STORIA Le radici dell’uomo: la Mandragora nel mondo antico

INCHIESTA Chi può aprire un’erboristeria


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indice

Erboristeria

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domani

Mercato 14 21 22 25

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In vetrina Le novità, le linee Iniziative Anteprima fiere Cosmoprof Nature 2011: priorità etica per la cosmesi eco-bio Sviluppo e innovazione Cosmesi naturale in erboristeria: l’esperienza della linea Verattiva intervista al Presidente Specchiasol, Giuseppe Ricchiuto Brevetti verdi Colchico di Giorgio Pifferi e Claudia Finetti Ingredients Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali: note dalle aziende Annunci

Strategia per la filiera 11 30

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Editoriale Agenda • Incontri, congressi, fiere • Fitocosmesi, in maggio a Savigliano Normativa Claims, piante medicinali e campagne internet: cosa succede in Europa? a cura della S.I.S.T.E. Inchiesta La professione del Tecnico Erborista nell’ambito del l’erboristeria: contesto normativo e applicativo sul ter- ritorio nazionale di Elisabetta Rovera, Sergio Miaglia, Maria Laura Colombo Cronache cosmetiche a cura di Paolo Poggi

Scienza e tecnica 48 58

Monografie Argania spinosa, l’olivo del deserto di Paolo Poggi Etnomedicina In principio fu la zucca; patent medicine in MTC di Fabio Zampieri

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Argania spinosa rappresenta per le popolazioni indigene delle regioni desertiche del Marocco una notevole risorsa socio-economica correlata alla estrazione, lavorazione e commercializzazione dell’olio, prodotto di largo interesse per impieghi in campo terapeutico e in campo cosmetico.

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Il parco botanico di Soci, località balneare russa sulle rive luminosissime del Mar Nero, accoglie i visitatori per un viaggio che li porterà, tra ritratti e monumenti, fontane, corsi d’acqua e animali in libertà, a scoprire la flora di tutte le regioni dell’impero, e oltre: da più di un secolo non è mutata l’emozione del turista caucasico e russo che oltrepassa il cancello di “Dendrarij”, una delle più grandi collezioni di piante del mondo

Cultura 64

Ambienti Il parco “Dendrarij” di Soci a cura di Anna Schoenstein Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 9


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editoriale

Garibaldi fu ferito Quando partì alla volta di Marsala, tra i suoi mille Garibaldi poteva contare una decina di medici, ma non più di quattro o cinque farmacisti. Dedichiamo la nostra ricorrenza dei Centocinquant’anni a uno di loro, un farmacista dell’Ottocento. Isacco Arcangeli, ancora studente di farmacia all’università di Pavia quando “salpò da Quarto il 5 maggio 1860 a fianco di Giuseppe Garibaldi ....”. Uno dei Mille, nato a Sarnico, sulla riva bergamasca del lago d’Iseo, si imbarcò per la Sicilia a ventidue anni, spinto da sinceri ideali mazziniani. Potremmo discutere a lungo su cosa significava essere mazziniani, ma cosa voleva dire esattamente essere farmacisti nell’Italia di due secoli fa? Ci sono istituzioni illustri che possono documentarci, essendo la farmacia un’arte che non manca di memoria storica, di musei, di opere scritte e di rappresentazioni artistiche. Ma quanto preziosi sono anche i ricordi di vita vissuta che ci possono raccontare dell’incontro avvenuto allora tra le mille tradizioni mediche popolari dell’Italia che si univa, di come la pratica dell’uso delle erbe si contaminava tra nord e sud, non solo tra le classi alte, ma ancor più tra i contadini, i marinai, e gli operai che componevano anch’essi la spedizione. La raccolta di tutte queste conoscenze ha impegnato gli etnobotanici italiani per diverse decenni da allora, e ancora oggi è oggetto di studio e di ricerche scientifiche. Prima della pubblicazione dell’ultima Flora Analitica d’Italia, quella di Sandro Pignatti, ai volumi di quella curata negli anni Venti da Adriano Fiori si accompagnavano sempre i bei tomi bianchi che elencavano i nomi locali delle specie “indigene e inselvatichite e largamente coltivate in Italia”: declinati nei diversi dialetti italiani erano una voce sempre presente nella scheda di classificazione di un erbario. Un patrimonio culturale che diventa oggi sempre più oggetto di studi specialistici, conservato grazie al lavoro di rari eruditi, ma che fino a pochi anni fa, negli anni ottanta o novanta del secolo scorso, era ancora un sapere diffuso tra la gente. Oggi il confronto si apre più frequentemente con persone di origini geografiche molto più lontane, con le quali ci troviamo a convivere giorno per giorno e che spesso si incuriosiscono del nostro lavoro e ci vogliono raccontare il loro modo di nominare e usare una certa pianta. Ed è indicativo di come si ponga su piani del tutto diversi il processo di unificazione europea, il fatto che questo rapporto di scambio di conoscenze non si sia creato affatto tra i saperi e le tradizioni dei cittadini europei, di come non ci sia mai stata una integrazione simile a quella che ha portato a conoscersi gli italiani del nord con quelli del sud un secolo e mezzo fa (per questo forse, le normative europee ci sembrano sempre così astratte anche quando ci riguardano molto da vicino). Quando due anni dopo una pallottola si infilò nello stivale di Garibaldi, egli venne assistito dai migliori medici militari del neonato Regno d’Italia. Non si lesinò sugli impacchi di lino, sul cerato di Galeno (profumata pomata composta di cera d’api, olio di mandorle dolci e acqua di rose: un rimedio dal sapore molto mediterraneo). Sembra che furono molto utili anche le sanguisughe, e dopo qualche mese di calvario il buon Generale era di nuovo in piedi. A noi intanto piace immaginare Isacco Arcangeli, sbarcato a Marsala, che resta un poco indietro rispetto alla truppa perchè non può fare a meno di fermarsi a guardare e raccogliere quei fiori così diversi e assaporare quei profumi così intensi, sotto il sole della Sicilia .(D.B.) (per la foto di Isacco Arcangeli, pubblicata qui in alto, ringraziamo i familiari, erboristi e lettori appassionati della nostra rivista) Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 11


fitocosmesi il libro Un volume che colma una lacuna nel panorama della pubblicistica tecnicoscientifica sulle piante officinali: un manuale di riferimento per tutte quelle persone che per ragioni di studio, professionali o anche per pura curiosità vogliono saperne di più e avere dati certi sull’impiego delle piante e dei loro derivati in cosmesi. Scritto con la passione, l’intelligenza e il mestiere di chi ha vissuto i cambiamenti dell’industria cosmetica e in particolare l’affermarsi di una tendenza, quella dell’applicazione di derivati naturali, in continua e dinamica trasformazione. Uno strumento di immediata utilità per tutti gli operatori e gli studiosi della piante medicinali e officinali, utile a tutti: al ricercatore e al tecnico formulatore, all’addetto alla produzione, all’imprenditore o al professionista a contatto con il pubblico, e al consumatore stesso.

di Paolo Poggi edizione a cura di Erboristeria domani Formato 17x24, rilegatura cartonata.

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Contro le zanzare una protezione naturale e biologica certificata A base di puri oli essenziali di lemongrass, menta piperita, geranio, lavanda, cipresso, incenso e degli estratti vegetali di hamamelis, thuya e ippocastano, “Mosquitos Defence Water” Acqua contro le punture di zanzare con Lemongrass e Hamamelis di Argital è un prodotto 100% naturale. La formulazione ha una doppia certificazione: è certificata da BDIH, (Bundesverband deutscher Industrie- und Handelsunternehmen) l’associazione tedesca delle imprese industriali e commerciali per prodotti farmaceutici, articoli salutari, alimenti integrativi e prodotti per l’igiene personale, come cosmetico naturale e dall’italiana ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) come cosmetico biologico. Mosquitos Defence Water sviluppa un profumo fresco e gradevole, non ha solo un’azione preventiva, ma può essere usato anche dopo una puntura, per alleviare il prurito. Argital Tel. 0932.777176/42 * info@argital.it www.argital.it

La linea Dermatiti e pelli sensibili dei bambini: una linea biologica La linea BioEulen Pediatric di Aboca è costituita da due dispositivi medici con ingredienti da agricoltura biologica BioEulen Pomata e BioEulen Spray e da BioEulen Mousse Detergente un prodotto cosmetico certificato biologico. BioEulen Pomata tubo da 50 ml esplica un effetto barriera che limita la disidratazione cutanea e il contatto con agenti esterni irritanti o sensibilizzanti. Questa azione protettiva favorisce il ripristino della normale barriera cutanea, inadeguata nei soggetti affetti da dermatite atopica, ed è utile per alleviarne fastidi ed irritazione. Grazie ai suoi componenti, apporta sostanze protettive e costituenti lipidici che favoriscono il ripristino delle caratteristiche fisiologiche di barriera della pelle. è indicata negli stati di secchezza cutanea, pruritoeirritazionedovutiadermatiteatopica,anchecaratterizzati da quadri eczematosi, e in tutti i casi di dermatite su base allergica. BioEulen Spray flacone con nebulizzatore spray no gas da 100 ml è un coadiuvante specifico per la prevenzione e il trattamento di irritazioni, arrossamenti e screpolature dovute a dermatite da pannolino. Grazie ai suoicomponenti,apportasostanzeche creano un sottile film protettivo sulla pelle del bambino, che permette di

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alleviare rossore, bruciore e prurito. Il prodotto, applicato attraverso l’erogazione in spray, si asciuga velocemente e permette di coprire tutta la zona interessata, evitando di toccare con le mani le zone irritate. Può essere applicato anche prima di pomate o prodotti per la protezione della pelle del bambino. E’ invece da applicare lontano da pomate antibiotiche o antifungine o medicate, per non interferire con il loro assorbimento. I dispositivi medici per applicazione su cute o mucosa, come definiti dalla direttiva 93/42/CEE, non conseguono la loro azione principale sul corpo umano con mezzi né farmacologici, né immunologici, quindi possono essere utilizzati in associazione con trattamenti farmacologici, secondo le indicazioni del medico. Completa la linea un cosmetico biologico certificato: BioEulen Mousse Detergente per pelli sensibili flacone da 150 ml con erogatore no gas, che ha un pH fisiologico ed è dermatologicamente testato. Tutta la linea BioEulen Pediatric è Nickel Tested (Nickel inferiore a 0,0001%), priva di derivati del petrolio, parabeni, PEG, coloranti e profumi di sintesi, di componenti OGM ed è certificata da CCPB (Consorzio per il Controllo dei prodotti Biologici), che ne garantisce l’origine da agricoltura biologica degli ingredienti dei due dispositivi medici e la certificazione come cosmetico biologico per la Mousse Detergente. Per maggiori informazioni: www.aboca.it


Sogni provenzali nel trucco naturale Un bouquet di fiori provenzali, di rara bellezza e fragranza, in una gamma di nuance dal bianco giglio al prugna, lilla e aubergine. Accenti raffinati e un tocco di stile, con formulazioni a base di soli ingredienti naturali certificati bio per prendersi cura della pelle: antillide, olio di jojoba, argan e mandorla, cere vegetali e oli essenziali selezionati. Un maquillage tutto naturale per nutrire, distendere e riequilibrare la pelle, e per proteggere la sua bellezza, Lavender Dreams Limited Edition di Dr.Hauschka Cosmesi si compone di quattro nuances (Eyeshadow Palette, Balancing Teint Powder, Kajal Duo bianco/prugna Lip Gloss rosa antico) con tonalità tenui che vanno dal lavanda, al prugna, al rosa antico. Tra gli ingredienti naturali presenti nelle formulazioni contengono amamelide e antillide, trattanti per la pelle sensibile delle palpebre, e preziosa polvere di seta, . estratto di foglie di tè arricchiti con cera di cotogna e cera giapponese base di cera d’api, burro di mango e olio di nocciolo di albicocca. “Dalla Natura per l’Uomo” è il principio fondante di Wala già dalla sua fondazione nel 1935. Avvalendosi del ritmo nell’alternanza di polarità come calore e freddo, stasi e movimento, luce e buio, Wala crea i propri preparati per la cura della salute e per il trattamento della pelle utilizzando unicamente ingredienti naturali di qualità superiore, provenienti da coltivazioni bio-dinamiche o biologiche certificate, alcune delle quali frutto della collaborazione con cooperative di coltivatori bio all’estero: India per l’olio di ricino, Afghanistan e Iran per la rosa damascena, Burkina Faso per il burro di karité (per maggiori informazioni sui progetti di coltivazione bio equo-solidali all’estero: www.drhauschka. it/qualita/progetti-di-coltivazioni). Per ogni informazione e richiesta: Dr.Hauschka Cosmesi, WALA Italia Tel. 02 29534069 * customerservice@wala.it www.wala.it * customerservice@drhauschka.it www.drhauschka.it

Sulla spalla di sant’Orso: fitocosmesi della Val d’Aosta Un passero minuto è posato sulla spalla di sant’Orso, l’umile santo patrono d’Aosta, lavoratore e contadino, che al passerotto lascerà qualche briciola del proprio raccolto. L’iconografia cristiana ricorda così il filo che lega gli abitanti di questa regione alpina alla natura e all’ambiente circostante. A differenza di sant’Orso, non ha bisogno di miracoli il dottor Andrea Nicola, “farmacista in Aosta” per la realizzazione dei suoi prodotti fitocosmetici: ha trovato il più prezioso degli alleati proprio nella natura delle sue vallate. Se amate la Val d’Aosta, prendete nota di una nuova “passione per la montagna”: fitocosmesi prodotta esclusivamente con materie prime ed estratti di piante medicinali coltivate nella regione valdostana e nell’arco alpino, che il dottor Andrea Nicola stesso sceglie, seleziona, studia. Timo e Issopo provengono dall’Istitut Agricole, mentre Cofruits, la realtà locale più importante nel settore della frutticoltura, fornisce una straordinaria materia prima per il Bagno schiuma alle mele renette e lo Shampoo alle mele renette, proustiana intermittence du coeur dei profumi che ci accolgono in Val d’Aosta. Dall’aspetto semplice, come si addice alla vera eleganza della Valle di Aosta, e invitanti come la natura di questa regione, ecco ventiquattro creazioni del dott. Nicola, in viale Chabod, nel centro della città, dove aprì la farmacia il padre di Andrea nel 1981, adatti per curare viso, corpo, mani, piedi e capelli di adulti e bambini. Dall’issopo, dall’olio di noce per Olio idratante per il corpo, all’Acqua idratante per il corpo, con estratti di Genepy, Calendula, Lavanda e Stella Alpina, in puro stile valdostano, la Fitocosmesi di montagna del dott. Nicola dedica la più grande attenzione alla pelle di chi vive in una regione alpina e regala a chi vive in città la salute e i profumi dei prati e dei boschi della Valle d’Aosta. Informazioni: Farmacia Dott. Nicola Tel. 0165 31379 - www.dottornicola.it Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 15


vetrine

La linea Mai soli sotto il sole Presentata la nuova linea Solari Nature’s, prodotti facili da stendere e di immediatoassorbimento,che lasciano una sensazione piacevole e non grassa, naturalmentesempreconformi alla nuova Direttiva Europea. Per contrastare il photoageing, responsabile dell’invecchiamento cutaneo con la comparsa di rughe e macchie dopo l’esposizione al sole, Solari Nature’s ha ideato una linea di solari protettivi, abbronzanti e riparatori, pensati per ogni tipo di pelle, con riguardo a chi ha pelli sensibili e irritabili e alla pelle delicata dei bambini. I Solari Nature’s sono fitocosmetici dermatologicamente testati, resistenti all’acqua e senza parabeni, responsabili di allergie, inoltre sono nickel tested, contengono cioè un quantitativo(<0,000015% ) ridotto di nickel –sostanza anch’essa causa di moltissime allergie da contatto. I principi attivi della linea Solari Nature’s si distinguono per innovazione: Algabronze è l’oligosaccaride di origine vegetale tratto da un’alga della ventosa Bretagna, Laminaria digitata che incrementa la produzione di melanina, proteggendo dai raggi UVA-UVB; l’acido linolenico, l’acido grasso essenziale di Coffea arabica è protettivo e aiuta a mantenere la pelle elastica: è l’olio di caffè – tratto proprio dalla nostra amata Coffea arabica e ricco di polifenoli atti a proteggere dalle scottature. Dai semi di girasole, SolariNature’ssfruttala melanina vegetale che potenzia la melanina naturale e favorisce l’abbronzatura. Il latte di Albicocca, ricchissimo in beta-carotene, dona una sensazione di freschezza e lascia la pelle morbida e vellutata. Innovativa tecnologia per i filtri UVA-UVB, incapsulati in microe-

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lementi per prevenire allergie e che, grazie al rilascio graduale, permettono un’abbronzatura uniforme e più duratura. Perfetti in spiaggia, i due nuovi flaconi: Spray Solare a bassa protezione, adatte a pelli scure - che non hanno paura del sole - a cui dona un’abbronzatura intensa senza scottature e, soprattutto,senzarughe;mentreil Spray Solare a media protezione media è ottimo nei primi giorni di esposizione, ripara dai rischi di eritemi e rossori, lasciando la pelle morbida, luminosa e ambrata. Per le pelli scure o già abbronzate, Nature’s offre una intera linea di prodotti “senza protezione e protezione bassa”: Crema Solare SPF 6, Gel superabbronzante, un solare Acceleratore dell’abbronzatura, con Oleil-Tirosina, olio di Loofah, melanina vegetale e burro di Karité e infine uno Spray Attivatore abbronzatura SPF 6: una spruzzata fresca sul viso e corpo, per intensificare l’abbronzatura. Una linea di solari a protezione media per pelli normali, che comprende Crema Solare SPF 15 e Crema Solare SPF 25, assicura, grazie ai filtri microincapsulati, protezione da eritemi e scottature, con la sinergia di Algabronze, Melanina Vegetale, Olio di Caffè e Latte di Albicocca. Una particolare attenzione è offerta ai bambini e a chi ha la pelle chiara, con un a linea di solari a protezione alta e molto alta: Crema Solare SPF 50 , Crema solare SPF 30 viso-labbra, e uno Spray Solare SPF 50+, ultraprotettivo e garantito per la massima tollerabilità: la leggera colorazione verde chescomparerapidamente, aiuta ad applicare il prodotto uniformemente ... e aggiungerà allegria a una giornata sotto il sole in totale serenità. La linea Solari Nature’s ci accompagna anche quan-


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NUOVA VITA do lasciamo la spiaggia: la Doccia Shampoo doposole, con Algabronze, latte di Albicocca e acqua di Melone, che aiuta a eliminare i residui di salsedine su pelle e capelli, prevenendo anche l’eccessiva disidratazione e l’Emulsione doposole, in soccorso di chi ha trascorso la giornata tra il vento e le onde, perché è idratante, fresca, nutriente e prolungalaluminositàdell’abbronzatura, lasciandoci una pelle morbida e vellutata. Nature’s ha creato prodotti come lo Stick Solare SPF 50+ speciale per viso, labbra e zone ultradelicate: filtri UVA-UVB e principi attivi di Algabronze e olio di caffè proteggonolabbra,contornoocchi,maancheèunprodottoadatto anche per proteggere macchie cutanee e nei, ed è indicato per la spiaggia ma anche per i riverberi d’alta quota e il sole tropicale; nella linea è disponibile anche un Olio protettivo per capelli a base di Olio di Mandorle dolci, Olio di Cocco, Carota e Ricino che crea una pellicola protettiva e nutrientisuicapelli,riparandoli dall’aggressione di sole, vento e salsedine, lasciando i capelli luminosi e morbidi. Se la vacanza è lontana, Solari Nature’s presentano una Crema autoabbronzante (che non macchia!) con Algabronze, melanina vegetale e latte di Albicocca: permette tutto l’anno una abbronzatura naturale e uniforme. Un set di Guanti monouso autoabbronzanti corpo, a base di Algabronze, melanina vegetale, Oleil-Tirosina, olio di Loofah, latte di Albicocca e succo di Melone, aiuta l’applicazione, grazie alla sua forma anatomica, per ottenere un colore perfetto anche nei punti più difficili. Bios Line Tel. 049 8966711 * info@biosline.com www.biosline.com

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Il valore del pH per la salubrità dell’organismo L’equilibrio tra i livelli di acidità e alcalinità è un principio base per una tonicità e salubrità fisica. La funzionalità cellulare e organica dell’organismo è garantita in in maniera efficiente solo a valori stabili del pH, in genere leggermente alcalini. pH Basic Zero è una formula equilibrata e naturale di calcio, magnesio e sodio che aiutano a integrare le riserve alcaline del corpo. pH Basic Zero contiene inoltre una selezione di fitoestratti, Camomilla, Aloe, Melissa e Altea, che aiutano a lenire i disturbi del tratto gastro-intestinale più sensibile ai disturbi da acidosi. pH Basic Zero è pratico perchè orosolubile, confezionato in bustine monodose. Si scioglie direttamente in bocca una bustina un’ora dopo i pasti principali, fino ad un massimo di tre volte al giorno. La doppia azione di pH Basic porta un rapido sollievo e un effetto riequilibrante a lungo termine. Denpas Srl Tel. 045 2064315, * info@denpas.it - www.zeroline.it - www.denpas.it

La linea Essenze biologiche per L’Amande Eco Bio I prodotti della linea L’Amande Eco Bio contengono oli essenziali, estratti glicerici vegetali ed acque aromatiche provenienti da agricoltura biologica certificata. Gli oli essenziali ottenuti da coltivazioni biologiche che sono utilizzati nella linea sono di Arancia,Limone,Pompelmo,Lavanda,Timo,Rosmarino,Menta ed Eucalipto; gli estratti biologici sono di Calendula, Malva, Carota, Tiglio; le acque aromatiche di Arance Rosse, di Lavanda e di Menta e nelle formulazioni viene anche impiegato Miele biologico. La linea L’Amande Eco Bio è certificata da ICEA (Istituto Certificazione EticaAmbientale) che garantisce inoltre, che i prodotti della linea, non contengono

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profumi sintetici né coloranti;noncontengono parabeni, SLS e SLES (sodium lauryl sulfate e sodium laureth sulfate); né petrolati, oli minerali e lanolina. La linea si compone di Detergenti liquidi per la pulizia di mani e corpo, di Shampoo Doccia senza solfati, di Doccia Schiuma totalmente privi di profumi di sintesi, di Saponi vegetali solidi e di una di Linea Neutra Senza Profumo comprendente uno detergente liquido, uno shampoo doccia, un doccia schiuma ed un sapone vegetale solido. Anche carta, cartoncino, astucci, flaconi utilizzati per tutti i prodotti della linea L’Amande Eco Bio sono realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente. L’amande Tel. 019489829 * info@gavarry.it www.lamande.it


Una pianta benefica per il mondo femminile Dioscorea villosa, proposta da Natural Point nota con il nome comune Wild Yam, è un rampicante della famiglia delle Dioscoreceae diffuso nelle aree sud-orientali dell’America del Nord. Ricca di saponine, nell’antichità veniva usata in Messico tra gli Aztechi, per alleviare i dolori mestruali e del parto. Il suo utilizzo moderno è di fitormone (ormone vegetale). Wild Yam aiuta a equilibrare i livelli ormonali, tipici di un organismo in salute. In particolare Dioscorea villosa è un aiuto prezioso per i disturbi della sindrome premestruale e in caso di menopausa. Wild Yam della Natural Point, è titolata al 20%, è prodotta secondo elevati standard qualitativi ed è priva di sostanze allergeniche. È disponibile in capsule, in due dosaggi, da 300mg e 100mg. Natural Point srl Tel. 02 27007247 www.naturalpoint.it

Effetto freddo: azione urto contro gli inestetismi della cellulite L’accumulo di cellule adipose nel tessuto sottocutaneo porta ad un rallentamento della circolazione sanguigna con conseguente ristagno di liquidi e di scorie non drenate tra una cellula e l’altra ed ad un conseguente progressivo ispessimento del tessuto connettivo che porta alla formazione dei primi noduli caratteristico della pelle a buccia d’arancia. Senso di pesantezza alle gambe, edemi, gonfiori sono i segnali precoci della necessità di agire rapidamente per prevenire il radicarsi degli inestetismi della cellulite. Helan per una cellulite con ritenzione idrica e gambe pesanti propone una “Crema Rimodellante a salvaguardia della linea effetto freddo”. Una formula urto a base di principi attivi naturali in una matrice di oli ed esteri vegetali che ne favoriscono la veicolazione, che ha una triplice azione: drenare i liquidi ristagnanti, contrastare i radicali liberi con un tangibile miglioramento dell’elasticità dei tessuti e salvaguardare la linea, riducendo i cuscinetti. La formulazione della Crema Rimodellante è costituita da componenti naturali per il 95% di cui il 7% prodotto da agricoltura biologica. Gli attivi naturali utilizzati sono le Alghe brune della Bretagna: Laminaria, Fucus e Undaria in una calibrata associazione di queste diverse specie di alghe ricche di iodio che contrastano l’azione del sodio e limitano la ritenzione idrica; Centella, Ippocastano, Meliloto, Mirtillo e Rusco che drenano i liquidi ristagnanti e proteggono vene e capillari; la caffeina e la noce di Cola che hanno attività termogenica agevolando la mobilizzazione dei grassi rendendo più efficace la loro eliminazione; le Vitamine C ed E, oli di Oliva e vinaccioli che combattono i radicali liberi, apportano un tangibile miglioramento all’elasticità dei tessuti e gli oli essenziali di Cannella, Santoreggia, Limone, Rosmarino, Pompelmo, Finocchio, Dragoncello e Menta che stimolando i recettori olfattivi, attivano il sistema simpatico e favoriscono in sinergia con la caffeina la scissione dei grassi. Helan garantisce risultati davvero soddisfacenti nell’arco di 6/8 settimane. La crema va stesa su fianchi, glutei e cosce con un leggero massaggio sino a completo assorbimento, per aiutare il flusso del fluido linfatico. Ideale è l’abbinamento con lo Scrub Concentrato. Helan srl Tel. 010 830711 * cosmeticinaturali@helan.it Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 19


vetrine

La linea Sarà l’ananas a la salvare la nostra bellezza “Sarà la bellezza a salvare il mondo” ci ricordava Dovstoevskij! E allora oggi dobbiamo aggiungere che “sarà l’ananas a salvare la bellezza”: L’Erbolario affida a questo frutto extracomunitario, ormai naturalizzato, il ruolo da protagonista nella nuova linea Ananas Cell, interamente dedicata ai trattamenti fitocosmetici per combattere gli inestetismi della cellulite. Ananas Cell è un prodotto studiato per contrastare gli inestetismi cutanei più vistosi e di lungo accumulo, costituito da un fitocomplesso a base di Ananas, Coleus, Ippocastano e Frassino, a cui si aggiungono piante dall’azione comprovata nella lotta alla cellulite - Guaranà, Caffé verde – e principi attivi da poco affacciatisi nei laboratori di preparati fitocosmetici, come sinefrina da Arancia amara e acido linolenico coniugato. Quindici sostanze funzionali creano una sinergia perfetta per coadiuvare il funzionamento fisiologico del microcircolo cutaneo di superficie, per esercitare un’effettiva attività cosmetica liporiducente; inoltre, esercitano un influsso positivo sulla fisiologica eliminazione dei liquidi in eccesso, migliorando al contempo la compattezza, la levigatezza, la tonicità e l’elasticità cutanee, come dimostrano le valutazioni dei test effettuate presso l’Università degli Studi di Pavia. Ananas cell interviene sui meccanismi del fisiologico processo di destoccaggio dei grassi, liberando la silhouette dagli anestetici cuscinetti. L’Ananas (che appartiene alla famiglia delle Bromeliaceae e della quale rappresenta l’unica specie coltivata per scopi alimentari) deve il suo nome originario – anana,, in lingua caraibica – all’intensa profumazione. è sicuramente uno dei frutti tropicali più conosciuti, tanto che anche la più moderna fitocosmesi sfrutta il suo più importante principio attivo, la bromelina, che è apprezzata soprattutto in forza della sua valida azione esfoliante degli strati superficiali dell’epidermide e della sua capacità di coadiuvare i fisiologici processi di drenaggio dei liquidi, coinvolti nella comparsa degli inestetismi cutanei della cellulite.

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L’Estratto fluido e l’estratto secco di Gambo d’Ananas, titolato in Bromelina allo 0,3%, donano alla pelle morbidezza, levigatezza e luminosità e, soprattutto, la preparano a ricevere i principi attivi contenuti nelle preparazioni, e partecipano così efficacemente alla strategia di lotta agli inestetismi cutanei della cellulite. In specifico, per compattare la pelle di gambe, braccia, pancia e glutei, l’estratto di gambo d’Ananas e il contenuto in escina (16%) dei semi di Ippocastano esercitano un influsso positivo sul microcircolo cutaneo; uguale caratteristica ha anche l’esculoside dell’estratto di corteccia di Frassino che, oltre a influire sul microcircolo cutaneo di superficie, sostiene l’attività della collagenesi e dell’elastasi. L’estratto secco di Coleus barbatus, pianta aromatica originaria dell’Oriente caratterizzata da bellissimi fiori blu-lilla e lunghi tuberi odorosi, titolato in forskolina 80%, va a potenziare i meccanismi cruciali del fisiologico processo di destoccaggio dei grassi e aiuta così la silhouette a liberarsi dalle irregolarità e dalle adiposità localizzate. L’Acido linoleico coniugato, la carnitina e l’olio di Caffè combattono l’antiestetica e temutissima pelle “a buccia d’arancia”, aiutando anch’essi il processo di destocaggio dei grassi. Un’ottima sinergia per combattere le adiposità localizzate è data inoltre dai semi di Guaranà, dalla caffeina e dalla sinefrina da Arancia Amara.


iniziative

“90 anni... e non sentirli” Infine, gli acidi caffeilchinici, fitosteroli, aminoacidi e polisaccaridi delle cellule staminali tratte da Centella asiatica possiedono proprietà antiossidanti sui processi di degradazione dell’acido iarulonico dell’epidermide. Accompagnati dalle fragranze degli oli essenziali naturali di Limone, Geranio, Rosmarino, Salvia sclarea, Abete siberiano, i prodotti della linea Ananas Cell sono ricchi di Omega 3, Omega 6, olio di Ribes e vitamina E sostanze che agiscono sull’elasticità e la freschezza dei tessuti, grazie alla loro azione restitutiva e antiossidante. I prodotti ad Azione Intensiva della linea Ananas Cell, tonificanti ed elasticizzanti, agiscono sul microcircolo cutaneo di superficie e favoriscono l’eliminazione dei liquidi in eccesso: il Fluido concentrato superattivo – giorno e notte - ad Azione Intensiva localizzata, la Crema Corpo Superattiva – giorno e notte – ad Azione Intensiva e la Crema Pancia e Fianchi Superattiva – giorno e notte – ad Azione Intensiva. Completano la linea di L’Erbolario, Idroscrub ad Azione Levigante per una doccia giornaliera come preliminare ai cosmetici Ananas Cell per contrastare la pelle del corpo ruvida e opaca, e l’indispensabile Guanto da Massaggio in omaggio. Ananas CCell è anche una linea completa di integratori alimentari, formulati per agire dall’interno contro gli inestetismi cutanei della cellulite e potenziare così al massimo gli effetti del trattamente comstico localizzato. La linea Ananas Cell di Erbamea è composta da Fluido Concentrato, Compresse e Tisana Biologica. L’erbolario srl Tel.0371 4911 * erbolario@erbolario.com

Non ha perso in freschezza lo spirito innovativo che accompagna da novant’anni una delle più conosciute aziende di medicinali e cosmetici bionaturali: Weleda, fondata in Svizzera nel 1921 da Rudolf Steiner e dalla dottoressa Ita Wegman, si prende cura dell’essere umano inteso nel suo insieme di Corpo, Mente e Anima sempre congiunto al mondo naturale. Seguendo i principi scientifici dell’antroposofia ideata dallo stesso Rudolf Steiner, l’azienda Weleda – presente in Italia dalla metà degli anni Trenta – stabilisce standard di qualità elevatissimi, garantiti dalla certificazione internazionale NaTrue, per la raccolta, la lavorazione e la preparazione degli ingredienti utilizzati. Prodotti realizzati in modo naturale, etico, sicuro, senza sperimentazione su animali e con il minor impatto ambientale possibile, e un ciclo di produzione - dalla scelta delle materie prime al prodotto finito – che osserva rigorosi criteri di sostenibilità sociale sono gli elementi che hanno accompagnato i novant’anni di attività del Gruppo Weleda. Quasi un secolo di esperienza, competenza e preziosi valori etici: buon compleanno, Weleda! Contatti: www.weleda.it

Cosmesi naturale e biologica: due nuovi marchi, un controllore esperto Bioagricert, organismo di controllo e certificazione, con oltre 10.000 aziende certificate, ha attivato uno specifico schema di certificazione dedicato alla cosmesi naturale e biologica e presenta oggi i marchi che distinguono prodotti di qualità rispettosi della 
 salute assicurando il ritorno di una cosmetica autentica ed efficace, che pone al centro le sostanze della natura. I marchi bio&natural cosmetic® e natural cosmetic® garantiscono, sulla base di disciplinari produttivi accreditati e standard europei (Natrue), che i prodotti certificati siano ottenuti con ingredienti di origine biologica e naturale. Bioagricert, impegnata dal 1984 nell’ambito della certificazione biologica alimentare, conferma così il proprio impegno verso le tematiche salutistiche e ambientali per guardare al futuro con serenità e responsabilità. Sia i Cosmetici Biologici che i Naturali sono composti per la quasi totalità da ingredienti naturali, a loro volta lavorati solo con processi fisici e naturali e non testati sugli animali. Non contengono derivati del petrolio, conservanti né coloranti sintetici, siliconi, formaldeide, alcool, parabeni, PEG, OGM e loro derivati. Sono raccomandati inoltre gli ingredienti che provengono da commercio equo e da progetti del terzo mondo e da imprese impegnate nella Social Account Ability. Nei Cosmetici Biologici, gli ingredienti naturali devono essere anche di provenienza agricola biologica quindi da coltivazioni certificate o da raccolta spontanea. n Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 21


anteprima fiere

Cosmoprof Worldwide Bologna 2011

Green-volution: priorità etica per la cosmesi eco-bio al 18 al 21 marzo aprono i battenti dell’edizione 2011 di Cosmoprof DWorldwide Bologna, il palcoscenico

mondiale della profumeria e della cosmesi. Una piattaforma di oltre 2.200 aziende, provenienti da tutto il mondo, oltre 140.000 visitatori (dato dello scorso anno, nelle giornate di black out dei voli a causa del vulcano). Un comunità che si incontra a Bologna non solo per il momento di mercato, ma alla luce dell’impulso preso dalla manifestazione negli ultimi anni, per vivere quattro giornate al centro delle tendenze, delle idee, delle dinamiche che animano le molte risposte alla domanda individuale di bellezza. Un susseguirsi di iniziative, di tendenza più che di comparto in una edizione che sulla agenda segna molte novità. Pri-

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ma di tutto la data, che arriva quest’anno con un mese di anticipo rispetto al consueto appuntamento di aprile, e con la coincidenza delle date tra i due ambiti complementari della manifestazione, Cosmoprof e Cosmopack. Per i nostri lettori, si rinnova l’appuntamento con Cosmoprof Nature greenvolution, lo spazio dedicato alle produzioni, alle professioni e alle esperienze della cosmesi naturale. Oltre alla presenza espositiva selezionata del padiglione 25N, Cosmoprof Nature si propone come terreno di confronto per l’approfondi-

mento del processo di certificazione e qualificazione del cosmetico naturale. Sarà proprio il criterio etico alla base della cosmesi ecologica e naturale il filo conduttore dei due principali meeting in programma per sabato 19, la mattina e il pomeriggio (vedi box a destra): l’impegno alla trasparenza nei confronti del consumatore, che resta al centro dell’offerta di cosmetici naturali e – di conseguenza, si potrebbe dire – le esperienze di successo conseguite proprio grazie a quest’approccio. Nell’area espositiva le principali aziende del canale specializzato delle erboristerie italiane, ma anche i raggruppamenti di aziende di diversi paesi esteri collegati dal diffondersi, a garanzia del consumatore, di grandi marchi internazionali di certificazione del settore cosmetico naturale e ecologico. Appuntamento per tutti a Bologna, senza dimenticare che per agevolare i propri ingressi è grandemente consigliato l’acquisto del biglietto online, che consente di usufruire di prezzi ridotti sia per i biglietti che per le tessere, e sopratutto di accedere alla manifestazione con il proprio pass prestampato, raggiungendo direttamente gli ingressi del quartiere senza passare dalle casse. n


I convegni internazionali Cosmetica biologica e ecologia: etica e successo Sabato 19 Marzo, 10.10-12.30 Sala SUITE -Primo Piano – Centro Servizi -Blocco D Cosmetica bio-etica: i marchi si impegnano ad essere trasparenti nei confronti del consumatore

Sabato 19 Marzo, 14.30 -16.00 Sala SUITE -Primo Piano – Centro Servizi -Blocco D

I punti che il meeting metterà a fuoco: Impegno Etico: Le aziende si confrontano nel rispetto dei codici etici e delle normativeinvigore.L’industriacosmeticaindividuaecondivide vincoli e obiettivi per sostenere lo sviluppo del settore green. Le formule, costantemente migliorate, garantiscono il piacere sensoriale e l’efficacia del prodotto grazie allo sviluppo tecnologico.

I punti che il meeting metterà a fuoco: Cosmesi naturale: l’industria riversa grandi aspettative sul mercato mentre i consumatori, di fronte al moltiplicarsi dell’offerta, restano prudenti. Marketing e vendita: quali sono le leve per far avvicinare il consumatore al prodotto Green? Green Evolution: modalità e modelli di business del mercato organico in Europa I marchi Green condividono la loro esperienza commerciale e marchi Green la loro esperienza e si confrontano sulle tendenze del settore.

Impegno Solidale: Trasparenza, tracciabilità e qualità , sono I requisiti fondamentali per un prodotto responsabile. Le materie prime provenienti da produttori locali e /o dal commercio equo e solidale , sono la scelta di un impegno sociale. Impegno Ecologico: Tutela del pianeta, limitazione degli i imballaggi i e del residuo di carbonio: una sfida per il settore Opening speech Antonio Argentieri Consigliere incaricato Unipro e Presidente gruppo vendite in erboristeria Unipro-Italia L’atteggiamento dell’industria verso l’informazione ai consumatori Relatori Cosmos : Riccardo Anouchinsky, Icea Ispettore Tecnico (Italia ) Lo Standard Cosmos: il raggiungimento di uno standard dinamico per promuovere l’uso di materie prime organiche nella cosmesi, tutelare l’ambiente e garantire la trasparenza rispetto al consumatore Xavier Hatchondo, Ecocert Environment, Gestione servizi Carbonio, Francia Etichettatura ambientale dei prodotti cosmetici: carbonio e molteplici criteri di impatto. Julie Tyrrell, Natrue, Segretario Generale, Belgio Il Marchio Natrue: trasformare il punto vendita in un luogo di esperienza per il consumatore” Nadine Fabrega, Laboratoire Phyt’s, Direttore Scientifico, Francia Concentrarsi sullo sviluppo sostenibile attraverso la formulazione cosmetica organica Alexander Stukalin, Natura Siberica, Direttore Ricerca e Sviluppo, Russia L’introduzione in Russia di cosmetici certificati Naturali e Organici, una nuova trasparenza per i i consumatori russi MODERATORE: Amarjit Sahota, Direttore Organic Monitor (Inghilterra)

Ultime tendenze ed esperienze di successo

Relatori Amarjit Sahota, Direttore Organic Monitor (Inghilterra) Una panoramica sul mercato Biologico in Europa PhD Estée Companies Direttore Esecutivo Liliana S. George PhD, The Estée Lauder Companies, Direttore Esecutivo Ricerca e Sviluppo (Stati Uniti) Le tendenze del settore organico Ido Leffler, Fondatore Yes To Carrots (Stati Uniti) Scalata di successo Mirjja Kloss, Weleda, Direttore Marketing Cosmetica internazionale (Germania) Weleda: in armonia con la natura e l’essere umano dal 1921.Una storia vera . Moderatore Amarjit Sahota, Direttore Organic Monitor (Inghilterra).

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sviluppo e innovazione

Intervista al dr. Giuseppe Ricchiuto, Presidente Specchiasol

La cosmesi naturale in erboristeria: l’esperienza Specchiasol alla luce della linea Verattiva Una azienda storica del comparto erboristico e salutistico, impegnata direttamente anche nello sviluppo delle produzioni officinali nel Sud Italia, da alcuni anni si confronta anche con il mondo della cosmesi naturale, proponendo tra gli altri prodotti, una linea fitocosmetica di alta qualità come Verattiva. Abbiamo chiesto al Presidente di Specchiasol, Giuseppe Ricchiuto, di raccontarci questa esperienza dal suo punto di vista da alcuni anni è in prima linea nella sfida innovativa del mondo Sdellapecchiasol cosmesi naturale.

Quale giudizio dà il Presidente dell’esperienza della sua azienda in questo settore, relativamente nuovo se confrontato con la tradizione di Specchiasol in campo salutistico e erboristico? Anche nella cosmesi abbiamo impostato la nostra attività sulla ricerca scientifica con l’obiettivo di valorizzare anche nel cosmetico le proprietà delle piante officinali, la scelta delle materie prime ricade

sugli ingredienti vegetali, ogni volta che tecnicamente è possibile. Puntiamo sulla qualità delle materie prime, nel rispetto dell’ambiente abbiamo saputo conciliare l’esigenza di produttività con la certezza della genuinità e abbiamo trasformato una tradizione millenaria nella cultura del futuro: la cultura del benessere. Dal suo punto di vista quanto incide oggi il comparto cosmetico sul volume d’affari del settore erboristico? E come crede che potrà svilupparsi nel prossimo futuro? Il comparto cosmetico incide per il 60% ed è destinato da aumentare, le persone non rinunciano al proprio benessere e alla salute. I prodotti per la cura del corpo e dei capelli trovano ampio spazio, il consumatore attento ed informato è sempre alla ricerca di prodotti di qualità.

Ci può anticipare qualcuna delle direttive di sviluppo futuro delle vostre linee cosmetiche? Ci stiamo dedicando alla ricerca di materie prime adatte allo sviluppo di una nuova linea cosmetica per uomo. La linea Verattiva è costellata di ingredienti di particolare pregio e rarità: staminali vegetali di mela svizzera, coezima Q10, estratti rari quali Açai, Ibisco, Melograno, e dal Giappone Polygonum Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 25

La linea Verattiva è una delle proposte di maggior prestigio nella gamma cosmetica della vostra produzione, e nel pool delle sostanze funzionali che più caratterizzano le formulazioni dei vari cosmetici che la compongono associa alcuni prodotti naturali particolarmente importanti per il percorso di studio e di ricerca di Specchiasol. Ci riferiamo in particolare all’Aloe (di cui si sottolinea in particolare l’apporto vitaminico) e i complessi prebiotici-probiotici.

Immagina un percorso analogo - dall’ambito salutistico a quello cosmetico - anche per altre sostanze a cui Specchiasol ha maggiormente dedicato il proprio capitale di studio e di ricerca? Ho l’orgoglio di dire che sono stato il primo ad interessarmi alla propoli, quando ancora in Italia non si sapeva che cosa fosse. Oggi parliamo di Propoli E.P.I.D., la Propoli E.P.I.D. è il risultato della ricerca scientifica e dell’attenzione alla qualità che da sempre contraddistinguono Specchiasol, grazie al processo di purificazione brevettato che prevede l’impiego di basse temperature e di solventi naturali, abbiamo ottenuto un prodotto di elevata purezza e ricco di polifenoli; infatti, garantisce un contenuto standardizzato al 3% in polifenoli totali. La propoli così ottenuta è pura, attiva, integra, altamente biodisponibile e stabile nel tempo.


sviluppo e innovazione

cuspidatum). Oltre evidentemente la loro valore funzionale, l’utilizzo di questi ingredienti è apprezzato dall’operatore professionale? E dal pubblico? Si perché gli operatori del settore sono molto sensibili e attenti alle innovazioni, specialmente quando si parla di attivi di origine naturale. Anche il consumatore finale è molto sensibile ed informato circa i nuovi prodotti a base naturale. Verattiva è una linea di alto livello, sia dal punto di vista formulativo e tecnologico, che per il proprio layout e la propria immagine. Quale ritiene sia il posizionamento più corretto del cosmetico in erboristeria? Il nostro è un target alto, la nostra nuova linea Verattiva è dedicata a tutti gli operatori che sposano tradizione e tecnologia credendo fortemente nel concetto di cosmeceutico. Una azienda storica del nostro settore come Specchiasol, come giudica l’approccio professionale dell’erborista al comparto cosmetico? Una elevata professionalità in campo erboristico e salutistico corrisponde ad una altrettanto elevata professionalità dell’operatore in campo cosmetico? Si perché gli erboristi stanno acquisendo sempre maggior consapevolezza che il benessere passa anche attraverso la salute della pelle. Per questo motivo sono sempre più attenti nel consigliare gli opportuni prodotti cosmetici cercando di soddisfare al meglio le diverse esigenze della propria clientela. E le nuove generazione di erboristi che preparazione e che interesse hanno per il cosmetico naturale? Sono sempre più attratti grazie anche al fatto che la ricerca e sviluppo in ambito cosmetico si rivolge sempre più verso l’utilizzo di molecole attive naturali. n

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Intervista a Giuseppe Ricchiuto

La linea Verattiva: per il viso fitocosmesi Probiotici, Aloe, viso: sono questi i tre vertici del triangolo da cui parte la progettazione della linea Verattiva di Specchiasol. Verattiva è una linea fitocosmetica di alta qualità, incentrata sul trattamento del viso, per il quale mette in campo una vasta gamma di prodotti, dai Trattamenti Viso Giorno (idratante e protettivo), Notte (nutriente e rivitalizzante) e Antirughe (rassodante, rigenerante, antiageing), al Serum Contorno Occhi e Filler Rughe di Espressione, ai detergenti, Sapone Delicato e Soluzione Micellare (struccante anti-ageing), integrata da un integratore alimentare in capsule, per l’apporto di resveratrolo, fattori probiotici e altri estratti vegetali antiossidanti. Elemento essenziale delle formulazioni è il complesso naturale Probiofactor costituito da batteri probiotici tindalizzati e fibre prebiotiche utili nel favorire l ’equilibrio della pelle del viso. Si tratta di un complesso ottenuto con un particolare processo che lascia inalterate le qualità intrinseche di questi preziosissimi batteri alleati della nostra salute (rimangono stabili per oltre 36 mesi). Numerosi studi hanno dimostrato che un regolare utilizzo di cosmetici contenenti probioticitindalizzaticontribuiscearipristinare e mantenere inalterate nel tempo le normali condizioni fisiologiche della pelle (pH,acidi organici, ceramidi). Altrettanto efficace e caratterizzante la linea Verattiva è il fitocomplesso idratante e antiageing Idraloe, ricavato da Aloa vera di coltivazione biologica, e valorizzatoperl’apportomultivitaminico(vitamine A, C E, pantenolo). La linea Verattiva è particolarmente innovativa per l’introduzione delle formulazine di un altro fattore biologico altamente

funzionale: ci riferiamo alle azione: di cellule staminali di mela “Spätlauber Uttwiler”,, di cui studi in vitro e in vivo hanno dimostrato l’azione di protezione dallo stress ossidativo. La gamma di componenti vegetali della linea comprende alcuni estratti particolarmente rari e innovativi: come gli estratti dei frutti della amazzonica Açai (Euterpe oleracea), aracacea originaria del Brasile, una pianta imponente che può raggiungere i 25 metri. Le piccole bacche di colore viola intenso, sono una importante risorsa a alimentare, poiché ricche di proteine,acidi grassi essenziali, fibre, vitamine,minerali e una forte concentrazionediantiossidanti(antocianine, flavonoidi). L’innovativo estratto proteico dei semi di ibisco ha evidenziato importanti attività di questa una pianta erbacea annuale (Hibiscus Esculentus) appartenente alla famiglia delle Malvacee, originaria delle regioni africane, sud-asiatiche e del Pacifico. Il suo meraviglioso fiore è costituito da cinque o sei grandi petali uniti a campana intorno ad un enorme pistillo, con stami giallo oro. ed è da sempre utilizzato a scopo ornamentale dalle giovani donne dell’Asia e della Polinesia. Recentemente gli studi su questa bellissima pianta hannoevidenziatoleinteressantiapplicazioni cosmetichedell’estrattoproteicodeisemi. Nello specifico, gli oligopeptidi che se ne ricavano,hannoevidenziatospiccataattivitàanti-ageingattraversodueimportanti livellid’azione:attivitàantirugheevidente (azionebotulino-simile)eriparazioneprofonda,attraversolastimolazionedeifibroblasti (produzione di collagene, elastina, acido ialuronico, fibronectina). L’estratto di Ibisco è un attivo naturale, rivoluzionario, non invasivo, che garantisce benefici cosmetici anti-età superiori a quelli della tossina


scientificamente avanzata botulinica. La sua azione antiradicalica e antiossidante rallental’invecchiamentobiologicointrinseco della pelle e delle macromolecole del derma, conservando l’elasticità della pelle e garantendo benefici anti-età a lungo termine. Il melograno (Punica Granatum L.) è una piantaoriginariadellaPersiaedell’Afghanistan, conosciuta sin dall’antichità per le sue numerose virtù. Il frutto, noto per i suoi effetti benefici sulla pelle, è ricchissimo di vitamine (soprattuttovit.A,C,E)eflavonoidi,chehanno proprietà antiallergiche e antinfiammatorie. Viene considerato un potente antiossidante ed è per questo che, grazie al suo elevato contenuto in polifenoli, numerose ricerche lo pongono come uno dei rimedi naturali più efficaci per contrastare lo stress ossidativo responsabile dell’invecchiamento precoce. Infine, essendo ricco di potassio, minerale ad effetto diuretico, il melograno aiuta a drenare i liquidi in eccesso e quindi a purificare l’organismo, con effetti benefici che si ripercuotono anche sulla pelle, che appare più tonica, fresca e luminosa. Recenti studi hanno attribuito al melogranoancheproprietàrigenerativedellacute, grazie alla presenza dell’acido ellagico, sostanza capace di rallentare la degradazione del collagene, offrendo una protezionenaturalecontroiraggiUV,contrastando in tal modo l’ispessimento della pelle e la formazione delle rughe. Poligonum cuspidatum è una pianta asiatica erbaceo-arbustiva, appartenente alla famiglia delle Poligonacee, tipica di luoghi acquitrinosi, venuta di recente alla ribalta e oggetto di numerosi studi da quando nelle sue radici è stato rilevato un altissimo contenuto di resveratrolo (fino a 400 volte superiore rispetto a quello dell’uva e del vino rosso ). Il resveratrolo

è una fitoalexina (polifenolo non flavonoide),sintetizzatanaturalmentedalla pianta come meccanismo di difesa in risposta a stress, danni e attacchi da parte di agenti patogeni quali funghi e batteri. Le attività biologiche di questa sostanza sono molteplici, ma quella principale che gli viene attribuita è di svolgere una potente azione antiossidante nei confronti dei radicali liberi e del colesterolo LDL. Questo primo effetto fa capire quando sia importante il suo utilizzo per contrastare l’invecchiamento precoce e ridurre l’insorgenza di patologie cardiovascolari. Quando le difese del nostro organismo non sono in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, si instaura nelle cellule un processo, noto come stress ossidativo, che ne altera vitalità e funzionalità. Per combattere questo fenomeno Specchiasol ha formulato un integratore a base di resveratrolo ed estratti vegetali, utile per rafforzare le difese dell’organismo e contrastare l’invecchiamento precoce che si ripercuote principalmente sulla pelle, da utilizzare in maniera integrata ai cosmetici della linea.

Infine, tra gli attivi naturali caratterizzanti i prodotti Verattiva, il coenzima Q10, detto anche ubichinone o ubidecarenone, è un coenzima liposolubile molto diffuso in natura, anche se in concentrazioni molto basse. Si trova sia nel regno animale che in quello vegetale ed è praticamente presente in tutte le cellule. Simile per struttura alla vit. E, è indispensabile per la respirazioneerigenerazionecellulare, partecipa infatti attivamente al ciclo di Krebs per la produzione ed il trasporto di energia (contribuisce alla sintesi di ATP). Il coenzimA Q10 viene sintetizzato dalle cellule, tuttavia la sua produzione comincia a diminuire dai 35-40 anni,per abbassarsi sempre più con l’avanzare dell’età. Per questo motivo se ne consiglia un’integrazione quotidiana, perché svolge una forte azione antiossidante e protettiva nei confronti dei radicali liberi che attaccano il collagene cutaneo, prevenendo le rughe e mantenendo inalterata l’elasticità della pelle. Per ulteriori informazioni: Specchiasol Tel. 045 6752311 info@specchiasol.it www.specchiasol.it Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 27


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agenda

I ncontri n A Firenze, uno sguardo al futuro della Terra

In agenda alla Fortezza da Basso di Firenze dal 20 al 22 maggio Terra Futura 2011, l’ottava edizione della mostra-convegno della buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale. A 10 anni dal primo World Social Forum (Porto Alegre 2001), in cui si invocava un cambiamento radicale per un mondo

migliore, più sostenibile e solidale, si è passati ora dalla denuncia alla proposta di un nuovo progetto di società ed economia per il benessere di tutti. A questi obiettivi si ispira oggi Terra Futura. Al centro del convegno, il tema della ‘cura dei beni comuni’, una cura che, considerato il disinteresse evidente o l’incapacità dei governi e delle istituzioni di farvi fronte, è sempre più nelle mani dei cittadini e delle organizzazioni. La “tragedia” dei beni comuni: secondo il Global Footprint Network, si è varcata la soglia critica oltre la quale il consumo globale delle risorse naturali ha superato il tasso con cui la natura li rigenera. Prese di misura non si possono ulteriormente rimandare. Al Convegno un ampio panorama delle buone pratiche già esistenti e sperimentate nelle nostre città e sui territori: prodotti, progetti, percorsi, frutto di scelte ed azioni di vita, di governo e di imprese che saranno di sprone all’unica strada possibile verso un futuro più equo e sostenibile. L’evento propone un programma di seminari, dibattiti e incontri con esperti e testimoni dei diversi ambiti. Per informazioni: Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale, tel. 0498 726599 * info@terrafutura.it www.terrafutura.info

n VeganFestExpo 2011; una grande festa naturale

Esposizione internazionale del mondo EcoVegan, dal 22 al 25 aprile a Camaiore, vicino a Lucca: un’occasione unica per trascorrere quattro giorni a

pochi minuti dalle rinomate spiagge della Versilia, tra eventi unici ed interessanti dedicati al mondo dell’ecologia e del vivere vegano, naturale ed in armonia con la natura. Sono previsti concerti, musica, arte, workshop, conferenze ed incontri con artisti e personalità internazionali. E per la prima volta in Italia sarà presente una delegazione della PeTA (People for the Ethical Treatment of Animals) la più grande associazione mondiale per i diritti degli animali, fondata negli Stati Uniti nel 1980, e che conta oggi due milioni di iscritti in continuo aumento, e annovera tra le sue fila di attivisti attori, rockstar e personaggi dello spettacolo. Informazioni, anche per spazi espositivi: tel. 348 4149779 www.veganfest.it * info@vegansfest.it

C orsi n Aperte le iscrizioni al corso triennale in medicina antroposofica

La quarta edizione del Corso di Formazione in Medicina Antroposofica nasce per approfondire gli orientamenti antroposofici e il confronto sulle tematiche connesse alla salute e alla malattia alla luce delle conoscenze scientifiche. Medici, veterinari, odontoiatri, farmacisti formeranno un “corpo” unito nella prospettiva di una necessaria e reciproca interdisciplinarietà che ampli la conoscenza dell’uomo, dell’animale, del vegetale, del minerale e del cosmo e delle loro strette connessioni.

Gli incontri della società Farmacisti Antroposofi Italiani (SOFAI) Fondata nel 2005 su richiesta della IAAP (International Association of Anthroposophic Pharmacists) per essere presenti e rintracciabili nell’ambito culturale medico-farmaceutico italiano, raccoglie un gruppo di farmacisti, biologi e medici che da molti anni si incontrano per approfondire argomenti che riguardano salute, patologie e terapie, con una particolare attenzione per quanto concerne le sostanze di derivazione naturale. La medicina antroposofica fornisce,

30 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

infatti, nuove chiavi di lettura riguardo alle patologie ed alle relative terapie; essa aiuta a ristudiare le sostanze di origine minerale, vegetale ed animale, materie prime dei farmaci antroposofici ed a scorgerne potenzialità applicative e modalità di tecnica farmaceutica nuove ed originali. è consuetudine del gruppo, ogni anno organizzare un seminario rivolto a tutti gli interessati, anche non professionisti, durante il quale sono proposti, oltre a conferenze e dibattiti su un tema di

volta in volta prescelto, anche alcune esperienze a diretto contatto con la natura: I’osservazione delle piante regala nuovi spunti di riflessione, utili per la comprensione della loro attività terapeutica. Per informazioni: SOFAI Strada di Casale, 286, 36100 Vicenza * sofai@fastwebnet.it * angeloantonio.fierro@fastwebnet.it


Assemblea annuale FIPPO: potenziare le iniziative, qualificare l’associazione Sabato 26 febbraio si è svolta a Verona l’assemblea annuale della FIPPO (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali). L’assemblea si è riunita per il rinnovo di tutte le cariche in scadenza dopo ultime elezioni del 2008. La mattina è stata in parte dedicata agli aggiornamenti normativi che riguardano il settore. Il presidente ha quindi fatto un resoconto delle attività del direttivo indicando i risultati positivi e quanto invece non è stato raggiunto. Principale rammarico, la mancata applicazione del protocollo di intesa Assoerbe-FIPPO che, benché perfezionato con l’accordo di tutte le parti, è in pratica rimasto nel cassetto. Fra gli aspetti positivi l’incremento del numero dei soci, con l’ingresso di importanti realtà agricole produttive. Inoltre positiva l’intensificazione delle attività di animazione, come la partecipazione al SANA, la realizzazione di seminari itineranti, la realizzazione di corsi di formazione in tutta Italia. Infine, l’apprezzato ma poco utilizzato servizio di analisi dei prodotti dei soci, e il recentissimo lancio del nuovo sito (www.fippo.org) con la piattaforma di scambio con i prodotti dei soci piccoli produttori. L’elezioni del pomeriggio hanno riconIl Collegio Docenti è composto da medici e veterinari della S.I.M.A. e di altre società Mediche Antroposofiche estere, da farmacisti della società Farmacisti Antroposofi Italiani (SO.F.A.I.) oltre a infermieri, masso fitoterapisti, euritmisti terapeuti e arte terapeuti. Con lezioni frontali e circolari, lezioni a tema, conferenze e presentazioni, esercitazioni artistiche quotidiane – pittura, canto, musica, arte della parola – ed esercitazioni pratiche cliniche e di laboratorio, il corso ospita spazi dedicati a semeiotica diagnostica e terapia antroposofica adattate per medici veterinari, approfondendo l’evoluzione del rapporto uomo-animale; mentre per i farmacisti verrà ampliato lo studio della tecnica farmaceutica antroposofica e quella delle materie prime dei regni della natura e la loro relazione con l’essere umano.

fermato il presidente uscente Andrea Primavera e pure largamente riconfermato il direttivo, ora composto da Carla Vender, Giorgio Voltolina, Franco Chialva, Rosario Agosti, e i revisori dei conti Ferruccio Lazzarin, Pierguido Negretto e Giovanna Ragusini. Sono state riconfermate le cariche dei rappresentanti regionali decise nella precedente assemblea. Le idee per il futuro sono molte. Fra queste dare impulso al progetto del marchio di qualità delle erbe officinali prodotte in Italia che stenta a decollare per la complessità del processo. Dai soci è sollecitata un’idea di associazione di filiera, più pragmatica e meno politica, che possa al meglio mettere in contatto la domanda e l’offerta, ruolo sempre più congeniale alla FIPPO. Obbiettivo comune, espresso dal presidente, agire per fornire strumenti di crescita professionale per i soci, elemento questo essenziale, insieme ad una qualità dei prodotti già molto alta, per affrontare un mercato esigente e competitivo. Per informazioni: FIPPO c/o C.R.A, MPF, Villazzano di Trento Tel. 0461 38120 * info@fippo.org Il corso, articolato in dodici settimane residenziali nell’arco di tre anni, verrà svolto prevalentemente presso la Casa Raphael di Roncegno (TN), al costo di 2.000,00 euro + I.V.A. per ogni anno, per un totale di 600 ore, più un periodo di tirocinio pratico di 400 ore per poter ottenere il certificato di Medico Antroposofo rilasciato dalla Sezione di Medicina Antroposofica della Libera Università di Scienza dello Spirito del Goetheanum. La prima settimana del corso è fissata per il 2-8 ottobre 2011 (iscrizioni entro il 1 luglio 2011) Per ulteriori informazioni: * angeloantonio.fierro@fastwebnet.itper iscrizioni: * segreteria@medicinaantroposofica.it S.I.M.A. via Privata Vasto, 4 MILANO www.medicinaantroposofica.it Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 31


agenda

Fitocosmesi: a maggio la giornata di studio di Savigliano di stagione per la giornata di studio organizzata dal Corso di Laurea Cinambio Tecniche Erboristiche di Savigliano,

che viene convocata quest’anno in occasione del classico appuntamento “Quintessenza: erbe, spezie e fiori in città” che tradizionalmente anima la cittadina piemontese con i prodotti officinali locali. La rassegna, alla sua quattordicesima edizione, celebra la vocazione essenziera della provincia di Cuneo, da sempre territorio di eccellenza nel panorama italiano per la coltivazione e la distillazione di oli essenziali (la menta, certo, ma non solo, dopo che nel corso degli ultimi anni è cresciuta la capacità e la competenza delle aziende locali, pronte ad accogliere e sperimentare nuove produzioni, oltre che a condividere esperienze e attrezzature al momento del raccolto). La festa degli oli essenziali si svolgerà domenica 22 maggio, quando il centro storico di Savigliano si vestirà di tutti i colori delle diverse fioriture e le vie e le piazze saranno invasi da intensi aromi e delicati profumi.

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La sagra sarà preceduta, sabato 21 nel pomeriggio, da una originale conferenza del prof. Alessandro Menghini (docente di Botanica Farmaceutica presso l’Università degli Studi di Perugia) su la: “La Primavera di Botticelli. Realtà naturale e simbologie vegetali” (che si svolgerà alla Crusà Neira, a piazza della Misericordia di Savigliano). Quintessenza diventa quest’anno anche l’occasione per realizzare l’incontro annuale che il CdL di Tecniche Erboristiche della Facoltà di Farmacia dell’Università di Torino promuove per avvicinare gli studenti, ma in questo caso anche la popolazione, gli imprenditori e gli operatori professionali della provincia Granda alle dinamiche del comparto erboristico, e alle sue potenzialità di sviluppo e di inserimento di forze nuove. Il tema prescelto quest’anno è la fitocosmesi, segmento in forte affermazione e che proprio in Italia esprime realtà di grande qualificazione ed esperienza. Il panel del relatori invitati è composto

di rappresentanti di aziende di prima grandezza nello scenario nazionale ed internazionale, e prevede di approfondire, con l’intervento di esperti, anche le tematiche normative e il processo che sta portando alla caratterizzazione naturale e biologica del prodotto cosmetico. Un meeting di grande utilità, e aperto a tutto gli operatori, da tutte le parti di Italia, che decidendo di seguirlo potranno concedersi giornate gradevoli nelle Langhe. Per i nostri lettori, una occasione anche per un incontro di persona e uno scambio di idee con Paolo Poggi, prezioso collaboratore della nostra rivista e autore del nostro ultimo sforzo editoriale, che parteciperà all’incontro come moderatore. Per informazioni pratiche, e per segnalare la propria adesione, si consiglia di contattare la Segreteria del Corso di Tecniche Erboristiche tel. 011 6708339, segreteria.tecniche-erboristiche@unito. it. n


Sarà naturale la cosmesi del futuro? Lunedì 23 maggio, ore 9.00, Ala Polifunzionale, P.za del Popolo, Savigliano Giornata di studio Sarà naturale la cosmesi del futuro? Promossa da Università degli studi di Torino, Facoltà di Farmacia, Cdl in Tecniche Erboristiche, con il patrocinio e la collaborazione del Comune, della Fondazione CRS e dell’Ente Manifestazioni di Savigliano Il ritrovato interesse per i prodotti naturali ha coinvolto anche il settore cosmetico che per decenni ha avutonella sintesi chimica il suo principale, se non unico, riferimento. Il passaggio da prodotti formulati con sostanze standardizzate di sintesi a prodotti formulati principalmente o anche solo parzialmente con sostanze di origine vegetale ha comportato una serie di difficoltà in ordine al reperimento delle materie prime ed alla assicurazione della loro qualità, alla formulazione dei prodotti e non ultimo ai messaggi che sulla base del concetto di natura possono essere veicolati. Tutto questo fermo restando che i cosmetici, comunque formulati, devono rispondere ai requisiti previsti dalle norme vigenti ed a quelle in progressiva applicazione recate dal Regolamento comunitario 1223/09 che sostituirà la Direttiva base 76/768/ CEE, ovvero devono essere efficaci e sicuri. In occasione della tavola rotonda saranno messe a fuoco le principali questioni annesse alla formulazione ed alla commercializzazione dei cosmetici a base di ingre-

n A Ormea, per costruire la casetta di paglia

Il Comune di Ormea organizza il corso teorico pratico Costruzione di case con balle di paglia, nelle giornate del 28, 29, 30, 31 marzo, quattro giorni per capire e sperimentare come la paglia, un materiale a basso costo, biodegradabile e facilmente lavorabile, possa permettere la costruzione di una casa. Un breve corso teorico – le possibilità di realizzare una casa con la paglia e il “cappotto” della casa, indicazioni e calcoli termici, cenni sul riscaldamento ecologico – e pratico, con la realizzazione di un muro di tamponamento con paglia e materiali naturali quali legno,

dienti di origine vegetale, sulla base della normativa vigente e di quella di prossima applicazione, analizzando il mercato ed i consumatori di questa particolare categoria di prodotti in relazione ai diversi canali distributivi ed alla complessità dei processi di certificazione. Programma Apertura lavori: ore 9,00 SalutodelleAutoritàdell’Universitàdegli Studi di Torino e del Comune di Savigliano e conferimento delle Borse di Studio della Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano ai 5 migliori studenti dell’anno in corso Interventi I cosmetici naturali nel contesto del attuale quadro normativo Marinella Trovato, Presidente S.I.S.T.E Naturale e biologico nel mercato della cosmetica convenzionale, Cristina Emanuel, Direttore Scientifico & Tecnico-regolamentare L’Oréal Italia La cosmesi naturale, una opportunità per il canale erboristico, Malva Moncalvo, Responsabile Sicurezza Prodotto, Helan Cosmesi di Laboratorio La qualità delle materie prime vegetali usate in ambito cosmetico, Renato Iguera, Responsabile QC/QA Botanico Indena Ingredienti botanici in cosmetica: l’inno-

calce, sabbia. Il docente è lo studioso Enzo Nastati, praticante e divulgatore nel campo dell’agricoltura eco-compatibile e di quanto concerne un’alta qualità della vita nell’ambito dell’agricoltura, dell’ambiente, della medicina, della veterinaria, dell’architettura, della spiritualità, alla ricerca applicata dagli stessi, alla divulgazione dei risultati conseguiti volta all’educazione a nuovi stili di vita. Già presidente della Demeter Italiana, fondatore dell’associazione l’Albero della Vita e dell’istituto di ricerca Eureka. Ideatore del metodo omeodinamico in agricoltura. Costo iscrizione € 400,00, comprensi-

vazione tra scienza e marketing Stefano Togni, Coordinatore Divisione Cosmetica Indena I cosmetici a base naturale: innovazione o ritorno al passato? Il punto di vista del formulatore Silvia Gatti, Condirettore Microna Quali consumatori per il cosmetico naturale e biologico? Alessia Scarpocchi, Responsabile Analisi e Strategie Aboca Certificazione del cosmetico naturale e biologico Fabrizio Piva, Responsabile Area Sviluppo CCPB Moderatori: Demetrio Benelli, Paolo Poggi, Erboristeria domani 12.30 - Dibattito e fine lavori Segreteria scientifica: Maria Laura Colombo, Patrizia Rubiolo Docenti del CdL in Tecniche Erboristiche Università degli Studi di Torino Segreteria Organizzativa: Sabina Fornetti, Silvia Barreri Segreteria del Corso di Tecniche Erboristiche via Garibaldi 6, 12038 Savigliano (CN) Tel. 011 670 8339-8341 *segreteria.tecniche-erboristiche@unito.it

vo di materiale didattico, dispense e manuale tecnico che verrà realizzato durante il corso. Verrà rilasciato una attestato in collaborazione con la Scuola Ipromo che fa capo all’Università degli studi di Torino Facoltà di Agraria, Centro interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare “NatRisk“ e con la FAO (Food and Agricolture Organitation of the United Nations) Forestry Departement di Roma. Per informazioni: Comune di Ormea, via Teco, 1 - 12078 Ormea (Cuneo). Tel. 0174 391101 int. 4 Fax 0174 392234 * edilizia.ormea@reteunitaria.piemonte.it Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 33


normativa

Claims, piante medicinali e campagne internet: cosa succede in Europa? Le settimane passate hanno visto avvicendarsi sulla stampa e su internet messaggi allarmistici sulla imminente promulgazione di un divieto posto dall’Unione Europa al commercio e all’utilizzo delle piante officinali (fino a vietare addirittura la pubblicazione di testi sulle piante officinali). Qualche problema di traduzione e effetti collaterali dell’uso dei nuovi media, certamente, ma al fondo anche una dinamica normativa in pieno svolgimento su claims, i farmaci vegetali e gli alimenti a base di piante che in effetti è bene conoscere meglio. Ci aiuta a farlo la S.I.S.T.E. con l’intervento chiarificatore che volentieri pubblichiamo

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processo di attuazione del Regolamento claims per quanto riguarda l’adozione delle liste di claims generici ammessi per gli alimenti ai sensi dell’articolo 13 e relativamente al termine previsto per l’adozione degli effetti salutistici in materia di botanicals. Secondo il nuovo calendario stabilito dalla Commissione, i claims sui botanicals saranno considerati successivamente alla finalizzazione delle opinioni EFSA sulle sostanze diverse dai botanicals, prevista per la fine di giugno 2011. Questa soluzione consentirà alla Commissione di rivedere i criteri impiegati dall’EFSA per la valutazione della fondatezza scientifica degli effetti salutistici, riconsiderando, come da più parti richiesto, la possibilità di rivendicare il principio dell’uso tradizionale come prova a sostegno dell’effetto. La Commissione nella sua nota riconosce gli effetti negativi sul mercato che sarebbero derivati da una pedissequa applicazione del Regolamento claims alla luce dell’approccio fino ad oggi seguito dall’EFSA nelle sue valutazioni e della pubblicazione a lotti delle sue opinioni. Riconosce inoltre l’iniquità dell’aver accettato la tradizione d’uso a sostegno dell’efficacia terapeutica delle

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Commissione europea con suo costampa del 27/9 ha reso Lnotaamunicato l’intenzione di rivedere l’attuale


compiuto in questi giorni) in attesa che siano prese decisioni a livello europeo, ma questo non toglie nulla al ruolo determinante avuto dall’Italia in questa vicenda. Resta fermo il fatto che per commercializzare un integratore alimentare in Italia il riferimento resta il DLgs 169/04 e le liste, pubblicate sul sito del Ministero, delle piante ammesse con relativi effetti che devono essere riportati sulle etichette dei prodotti. La lista delle piante ammesse negli integratori in Italia é ad ogni modo di ben più ampia portata rispetto alle liste proposte da altre autorità, di altri stati europei. Ricordiamo, infatti, che non esiste e non è prevedibile a breve, un’unica lista di piante ammesse all’uso negli integratori alimentari in Europa. In merito alla possibile armonizzazione a livello europeo di liste di sostanze diverse da vitamine e sali minerali da impiegare negli integratori, la Commissione europea nel 2008 infatti aveva concluso di non ritenere utile stabilire regole precise in quanto sufficienti, a suo avviso, a disciplinare la materia e quindi tutelare il consumatore, gli strumenti giuridici comunitari esistenti (RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO Riguardante l’impiego di sostanze diverse dalle vitamine e dai sali minerali

negli integratori alimentari Bruxelles, 5.12.2008- COM(2008) 824 definitivo). Contrariamente alle vitamine e ai sali minerali, il cui impiego è oggetto di un ampio consenso negli Stati membri, le altre sostanze, infatti, riconosceva la Commissione, corrispondono ad abitudini di consumo molto diversificate. La Commissione europea ha di conseguenza lasciato ai singoli stati la facoltà di decidere autonomamente e caso per caso circa la possibilità che un estratto vegetale sia o meno utilizzabile in un integratore alimentare, ricordando che il riconoscimento reciproco costituisce, per quanto con certi limiti, uno strumento utile ai fini della libera circolazione dei prodotti di cui si tratta. La lista italiana dei vegetali e derivati ammessi negli integratori alimentari è di conseguenza pienamente legittima nel quadro regolamentare comunitario e, al di là dell’importanza per gli aspetti inerenti l’efficacia delle singole sostanze, assume anche una rilevanza notevole in relazione al complesso ed articolato processo messo in moto con la direttiva sui farmaci vegetali tradizionali. Da questa situazione sono nati gli allarmi circolati su internet e sulla stampa e che hanno coinvolto, impropriamente, anche i coltivatori e gli erboristi circa il futuro utilizzo delle piante sfuse in erboristeria. Allarmi originariamente lanciati da

Farmaci vegetali tradizionali: come li definisce l’Europa L’Europa con la Direttiva 24/2004/CE ha stabilito una nuova classe di farmaci, soggetti ad una procedura di registrazione semplificata, senza prove precliniche e cliniche in quanto effetti e sicurezza sono basati sull’uso tradizionale. E’ previsto un periodo di transizione, fino ad aprile (non marzo) 2011, entro il quale le autorità competenti possono applicare le disposizioni della direttiva ai prodotti medicinali a base vegetale già presenti sul mercato. La classificazione di un prodotto, come possibile farmaco vegetale tradizionale, è subordinata al rispetto di specifici criteri: a) che sia stato concepito e realizzato per essere utilizzato senza intervento

del medico; b) che ne sia prevista la somministrazione esclusivamente ad un determinato dosaggio e schema posologico; c) che sia preparazione per uso orale, esterno o inalatorio; d) sia stato oggetto di impiego tradizionale per un periodo di 30 anni nel mondo, di cui almeno 15 in Europa. E’ necessario che l’impiego tradizionale sia confermato da precisi dati dai quali risulti anche che il prodotto non è nocivo nelle condizioni d’uso indicate e che il suo effetto farmacologico o la sua efficacia risulti verosimile in base all’esperienza e all’impiego di lunga data. Nelfrattempol’EMA,agenziaeuropeaper i farmaci, sta elaborando liste di piante il

cui utilizzo è ritenuto congruo nel farmaco vegetale tradizionale e monografie che definiscono i criteri di utilizzo delle piante nei farmaci vegetali.

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piante nei farmaci vegetali tradizionali e nel non aver invece considerata propria la stessa tradizione per avvalorare l’efficacia delle piante negli alimenti. La decisione assunta dalla Commissione, sottoposta da mesi a pressioni da parte di tutto il mondo industriale, è indubbiamente stata fortemente influenzata dal Ministero della salute italiano che con la proposta di decreto inerente le liste dei vegetali e delle sostanze diverse dai vegetali corredate da effetti salutistici basati sull’uso tradizionale, ha evidenziato di fatto ed in maniera ferma il suo dissenso rispetto alla politica adottata dalla Commissione europea sui claims ed all’approccio adottato dall’EFSA nelle sue valutazioni. La proposta di decreto italiana, diretta conseguenza dell’obbligatorietà di indicare la funzione degli integratori alimentari derivata dal DLgs 169/04, è stata letta in Europa come contrapposizione al Regolamento claims e sia pur non condivisa o supportata da altri paesi, ha ad ogni modo messo la Commissione europea nella condizione di decidere il rinvio dei termini, almeno per quel che riguarda piante e loro derivati, in attesa di trovare soluzioni alternative che possano essere a questo punto condivise da tutti i paesi europei. Il Ministero della salute, per inciso, è stato invitato dalla Commissione europea a ritirare il provvedimento (atto


normativa

Claims: cosa succede in Europa?

zione caratteristiche di medicinale e che rispondano ai requisiti previsti dalla legislazione alimentare, possono essere commercializzate come alimenti. A tal proposito il Ministero della salute nel DLgs 219/06, con il quale è stato aggiornato il codice unico del farmaco, anche alla luce della Direttiva 2004/24/ CE, ha previsto che: “Al fine di consentire la piena applicazione del presente decreto entro il 20 maggio 2011, il Ministero della salute, entro il 20 maggio 2010, anche sulla base degli orientamenti assunti in materia dalla Commissione europea e dalla Corte di giustizia, detta specifiche indicazioni volte a chiarire la linea di demarcazione fra la disciplina dei medicinali tradizionali di origine vegetale di cui al presente capo e quella degli alimenti o di altri tipi

alcune associazioni inglesi che hanno presentato un esposto alla Corte di giustizia europea contro la Direttiva 2004/24/CE, richiedendone la revisione ai fini del possibile inserimento nella stessa di tutti i farmaci della medicina popolare o in alternativa la creazione di una specifica norma nella quale possano rientrare i farmaci della medicina cinese ed ayurvedica e le fito-preparazioni medicinali fatte su misura per il singolo paziente. Ricordiamo che la stessa Direttiva 2004/24/CE prevede che “nella Comunità i prodotti vegetali non medicinali rispondenti ai criteri della legislazione in materia di alimenti vengano disciplinati a norma di tale legislazione”. In altre parole le piante officinali, che non abbiano per funzione e presenta-

di prodotti oggetto di normativa comunitaria”. La Corte di giustizia, richiamata nel provvedimento italiano, ha già espresso più volte il suo orientamento, confermando sempre la possibile natura di alimenti di prodotti a base di piante, ritenuti invece farmaci da talune autorità nazionali in Europa. La Corte di giustizia ha ogni volta ribadito gli stessi principi chiave, contestando un’estrema e generalizzata medicalizzazione dei prodotti, confermando la necessità di un approccio caso per caso, e subordinando alla reale efficacia ed alla presentazione la possibile natura di medicinale (farmaco per funzione e presentazione). L’efficacia, ritiene la Corte di giustizia europea, deve, inoltre, essere confermata inequivocabilmente

Non siamo all’”Indice”!

C

on il documento pubblicato nella sezione “What’s news” del portale dellaDirezioneGeneralesaluteeconsumatori (Questions & Answers on the registration of traditional herbal medicinal products - http://ec.europa.eu/ dgs/health_consumer/index_en.htm), la Commissione europea risponde a quanti hanno sollevato perplessità in meritoall’applicazionedellaDirettiva sui farmaci vegetali tradizionali e ridimensionalepaventateconseguenze negative circa il futuro possibile impiego delle piante officinali in ambiti diversi da quello farmaceutico. Nella prima parte del documento, redatto in forma di questionario, la Commissione chiarisce che cosa sono i farmaci vegetali tradizionali e difende la valenza della Direttiva 2004/24/ CE sia in termini di tutela della salute pubblica, sia in merito all’impatto che la stessa avrà sugli operatori del settore. Le ultime due domande proposte nel documentoconfutano,infine,lecongetture allarmistiche diffuse negli ultimi mesi da campagne di disinformazione via internet. Diseguitosiriportanolatraduzionedei suddetti quesiti e le relative risposte date dalla Commissione europea: I prodotti a base di piante possono rimanere sul mercato come

36 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

alimenti ed integratori alimentari dopo il 30 aprile 2011? “Le sostanze vegetali possono essere usate per produrre farmaci o alimenti. Un prodotto a base di sostanze vegetali sarà considerato un farmaco qualora sia presentato come avente proprietà di trattamento o prevenzione di una patologia umana o qualora abbia azione farmacologica, immunologica o meta-

bolica. La competenza e responsabilità è delle autorità nazionali che decidono, caso per caso, se un prodotto a base vegetale soddisfi la definizione di medicinale. Qualora un medicinale vegetale non sia registrato o autorizzato al 1 maggio 2011, il medicinale non dovrebbe rimanere sul mercato dell’UE. Tuttavia, i prodotti vegetali potranno essere classificato e immessi sul mercato come alimenti purché tali prodotti non ricadano nella definizione di medicinale e rispettino i requisiti della legislazione alimentare applicabile. In particolare, i prodotti a base vegetale commercializzati in forma di integratori alimentari devono conformarsi alla direttiva 2002/46/CE sugli integratori alimentari e al regolamento (CE) n. 1924/2006 sulle affermazioni relative agli effetti nutrizionali e salutistici dei prodotti alimentari.” Le terapie alternative, le piante ed i testi su piante saranno vietati dopo il 30 aprile nell’unione Europea? “No. La direttiva regolamenta i farmaci vegetali tradizionali consentendo una procedura di registrazione più semplice e leggera. Non si applica alle terapie alternative e non vieta nessuna sostanza specifica o professionista (practitioner), o libro o le piante tal quali.”


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Con l’occasione segnaliamo il nuovo recapito della SISTE, anche per ulterioredocumentazione su queste tematiche: S.I.S.T.E. Società Italiana delle Scienze e delle Tecniche Erboristiche Via F. Ferrucci 22, 20145 Milano (I) Tel. 0245487428 * segreteria@sisteweb.it www.sisteweb.it o www.siste.eu

pierluigi bruno visual design

da prove cliniche. Per inciso ricordiamo che nei farmaci vegetali tradizionali l’efficacia non è dimostrata da prove cliniche e che è necessario indicare in etichetta che il “prodotto è un medicinale vegetale d’uso tradizionale da utilizzare per una o più indicazioni specifiche fondate esclusivamente sull’impiego di lunga data”. A questo punto quali sono gli scenari futuri e quali le sfide che il settore erboristico nell’accezione più ampia del termine dovrà affrontare nei prossimi mesi? L’obiettivo più importante è sicuramente quello di difendere il possibile utilizzo delle piante e dei loro derivati, di cui esista documentazione circa l’uso tradizionale (e senza rischi per il consumatore) in Europa in tutte le tipologie produttive, mobilitandosi a che siano delineati criteri di demarcazione, tra le diverse tipologie di impiego, che abbiano carattere scientifico e non politico-strumentale e che nel rispetto della libertà di scelta e della tutela della salute del consumatore, tengano conto della natura, della dose e dell’efficacia di ciascun componente. L’altro ed altrettanto importante obiettivo quello di supportare di fatto le autorità italiane nella loro battaglia a che il consumatore sia informato circa la destinazione d’uso degli integratori alimentari a base vegetale, informazione la cui necessità è fortemente, quanto ingiustificatamente, criticata dalla Commissione europea che la ritiene, invece, superflua. Questo obiettivo è legato strettamente alla problematica dei claims ed alla necessità che nella valutazione della efficacia dei “botanicals” negli alimenti, oggi temporaneamente sospesa, si tenga conto anche dell’uso tradizionale, al pari di quanto ammesso per altre tipologie produttive. (Segreteria S.I.S.T.E.) n

a ciascuno il suo

MAMME

-

DIFESE

SICUREZZA - FABBISOGNI

SPORTIVI ED ATLETI ENERGIA - FITNESS ADULTI

BENESSERE - PESO FORMA

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OVER 50

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ANTIETA’ - MEMORIA

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Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 37


inchiesta 1

di Elisabetta Rovera1, Sergio Miaglia2, Maria Laura Colombo1 Facoltà di Farmacia, Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche, Università di Torino 2 SIAN Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione ASLCN1 sede di Savigliano (Cn)

La professione del Tecnico Erborista nell’ambito dell’erboristeria: contesto normativo e applicativo sul territorio nazionale

La Legge 99/31 istituiva il Diploma di Erborista presso le scuole di Farmacia ma di fatto la il Tecnico Erborista è una figura comparsa nelle nostre università più di recente per dare una risposta formativa ad un settore che ha visto nell’ultimo ventennio una grande evoluzione e sviluppo; oggi coloro che sono interessati a lavorare nel mondo delle piante officinali possono accedere ad una laurea in Tecniche Erboristiche dove l’iter di studi permette di acquisire le competenze necessarie alla gestione, al controllo e allo sviluppo delle attività di produzione, trasformazione, commercializzazione ed uso delle piante officinali ed i loro derivati. Il Tecnico Erborista tra le sue attività si può occupare della vendita di prodotti alimentari orientati alla salute e piante officinali, garantendone la qualità igienico - sanitaria attraverso il rispetto della normativa del settore alimentare e con la competenza culturale specifica che gli viene fornita dagli studi universitari. Pervendereprodottierboristiciesalutistici,secondolanormativaitaliana,nonèrichiestalalaureainTecnicheErboristiche,madaun’indaginecondotta,medianteunquestionario, su molti Comuni e le Camere di Commercio italiani, è emerso una situazione molto variegatasiaperl’aperturadiunanuovaattivitàdierboristeriasiaperquantoriguardala miscelazione di erbe officinali sfuse; con un orientamento, in molti comuni, a richiedere un titolo di studio consono al settore. 38 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011


n Materiale e metodi L’inchiesta si è basata fondamentalmente sulla formulazione di due quesiti specifici sottoponendoli all’attenzione di Comuni e Camere di Commercio: se in un primo momento si era pensato di effettuareunsondaggiotelefonico,vista la difficoltà di trovare subito la persona competente per il settore, si è optato successivamente per l’invio di un questionario mediante posta elettronica. I comuni sono stati scelti tra i principali capoluoghi di regioni italiane (Nord, Centro e Sud) focalizzando l’attenzione soprattutto sui capoluoghi di provincia del Nord Italia: i 33 Comuni a cui è stato inviato il questionario sono: Udine, Bologna, Firenze, Cagliari, Trento, Genova, Bolzano, Novara, Aosta, Roma, Treviso, Brescia, Empoli, Cuneo, Imperia, Ventimiglia, Venezia, Belluno, Parma, Siena, Arezzo, Perugia, Alessandria, Biella, Verona, Milano, Savona, Padova, Napoli, Palermo, Torino, Ferrara, Modena; le Camere di Commercio contattate sono quelle di Milano, Brescia, Roma, Torino, Aosta, Treviso, Verona, Firenze (Figura. 1). Un discreto numero di comuni interpel-

Udine e Bologna si rifanno alla Legge 6/1/1931 n. 99, al Regio Decreto 26/05/1932 n. 772, al Decreto Legislativo 31/03/1998 n. 114, specificando che per aprire un’erboristeria nei loro comuni occorre distinguere tra: 1. Produzione, trasformazione e commercializzazione di piante officinali sfuse e loro derivati. 2. Commercio al dettaglio di soli prodotti confezionati (esclusa la miscelazione e preparazione di erbe,tisane o fitoderivati). Nel primo caso, requisito fondamentale è il possesso di: Laurea in Tecniche Erboristiche, Farmacia, ChimicaeTecnologia Farmaceutica o Diploma di specializzazione in Scienza e Tecnica delle piante officinali o in Farmacognosia.

lati ha fornito una risposta permettendoci di avere una prima visione d’insieme della situazione e delle norme più applicate sul territorio nazionali burocratiche dei vari Comuni. n Apertura di un’erboristeria, risultati delle interviste e dei questionari Il primo quesito a cui sono stati sottoposti i Comuni e le Camere di Commercio è stato il seguente: “Per aprire, un esercizio commerciale, come l’erboristeria, il vostro Comune richiede un particolare titolo di laurea o la frequentazione di un corso, e se sì quale e in base a quale legge/decreto è richiesto ciò?” Dalle risposte emerge che:

Figura 1. Mappa Italia con relative risposte dei comuni e delle camere di commercio su apertura erboristeria e attività di miscelazione A: L.99/31 M: L.99/31

BOLZANO A: D.Lgs. 114/98 M: NP A: Titolo di studio M: Titolo di studio

MILANO

NOVARA A: Corso Cam Com M: Titolo di studio

TRENTO

MODENA

GENOVA

Aosta Biella Alessandria Cuneo Ventimiglia Imperia Savona Siena

A: D.Lgs 59/10 M: Titolo di studio

BOLOGNA

A: L.R. 1/07 M: Titolo di studio

A: D.Lgs. 114/98 M: Titolo amministrativo

A: D.Lgs. 114/98 M: Titolo di studio

BRESCIA

TORINO

UDINE

A: D.Lgs. 59/10 M: NP

Belluno Treviso Verona Padova Venezia Parma Arezzo Perugia

A: D.Lgs. 114/98 M: Titolo di studio

FIRENZE A: DIA M: Diploma di Erborista

A: NP M: NP

A: NP M: NP

ROMA A: D.L. 223/06 M: D.L. 223/06

NAPOLI

A: NP M: NP

A: DUAAP M: Diploma di Erborista

CAGLIARI

PALERMO

A: NP M: NP

Legenda A= Apertura erboristeria M= Miscelazione a colore uguale corrisponde risposta uguale o di uguale significato NP= non pervenuta

Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 39

n Introduzione Il settore erboristico ha una carenza normativaormaicronicael’iteristruttorio per poter intraprendere l’attività di alimentarista/erboristaconunapropria attività di vendita può essere differente da comune a comune; al fine di fare una fotografia della situazione è stata avviata un’indagine, nata dalla collaborazione tra la Facoltà di Farmacia, Corso di laurea in Tecniche Erboristiche dell’Università di Torino e il SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) ASLCN1 sede di Savigliano (CN), su 33 Comuni italiani e 8 Camere di commercio; l’iniziativa ha avuto come obiettivo quello di rilevare le prassi e le modalità amministrative dei singoli Comuni, per aprire un’attività commerciale come l’erboristeriaeseesistevanoparticolari limitazioni o requisiti per vendere erbe sfuse; se dal punto di vista commerciale il settore è disciplinato dal D.Lgs. 114/98, che fa due grandi distinzioni tra prodotti considerati alimentari e prodotti non considerati alimentari (questa competenza appartiene al Comune in cui si intende esercitare l’attività ed in particolare agli Uffici delle Commercio) dal punto di vista sanitario la materia e molto più confusa e presenta molte lacune.


inchiesta

Requisiti per la professione

Nel secondo caso, si rientra nella commercializzazione al dettaglio di prodotti alimentari e pertanto, non avendo manipolazione di erbe o loro derivati, è richiesto il possesso di requisiti di cui all’art. 5, comma 2 e 5 del D.Lgs. 114/98.

Firenze e Cagliari invece richiedono solamente di inviare: il primo la DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) e il secondo la DUAAP (Dichiarazione Unica Autocertificativa Attività Produttive) prima di avviare l’attività. Trento, per l’apertura di un esercizio

di vendita al dettaglio di erboristeria, richiede il possesso dei requisiti professionali per la vendita del settore merceologico alimentare, modificato dal Decreto Legislativo 26/03/2010 n. 59, in cui all’art. 71 comma 6 elenca i requisiti richiesti:

Tabella 1 Riepilogo delle risposte fornite da Comuni e camere di commercio COMUNI e CAMERE DI COMMERCIO Udine

RICHIEDONO PER L’APERTURA DI UN’ERBORISTERIA D.Lgs 114/98

Bologna

D.Lgs 114/98

Cagliari Firenze Trento Bolzano

DUAAP DIA D.Lgs. 59/10 L. 99/31

Genova

DIA e L. Regionale Liguria 1/07

Torino

Frequentazione di un Corso, presso la Camera di Commercio

Novara

Laurea in Tecniche Erboristiche, Farmacia, Chimica e Tecnologia Laurea in Tecniche erboristiche, Farmacia, Chimica e Farmaceutica, Diploma in Scienze Tecnologie Farmaceutiche, Diploma in Scienze e Tecnica e Tecnica delle piante officinali o delle piante officinali o in Farmacognosia in Farmacognosia

Roma

Brescia Milano Modena

D.L. 223/06

D.Lgs. 114/98 D.Lgs. 114/98 Chiunque può aprire un’erboristera. Corso per la vendita di alimenti D.Lgs. 59/10.

RICHIEDONO PER LA MISCELAZIONE DI ERBE SFUSE “Titolo amministrativo”(?) Laurea in Tecniche erboristiche, Farmacia, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Diploma in Scienze e Tecnica delle piante officinali o in Farmacognosia Diploma di Erborista Diploma di Erborista Dato non disponibile L. 99/31 Laurea in Tecniche Erboristiche, Farmacia o titoli equipollenti Laurea in Scienze e tecnologie erboristiche, Scienze e tecnologia dei prodotti Erboristici, Scienze e tecnologie dei prodotti erboristici, dietetici e cosmetici, Erboristeria, Scienze erboristiche e prodotti della salute, Scienze erboristiche, Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche, Scienze e tecnologie del fitness e dei prodotti della salute

D.L. 223/06 Laurea triennale in Tecniche Erboristiche, in Farmacia, in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, diploma di specializzazione in Scienza e Tecnica delle piante officinali o Farmacognosia Dato non disponibile Diploma di Erborista, Laurea in Tecniche Erboristiche o Laurea equipollente. L. 99/31

Legenda normativa Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 114: Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59. DUAAP: Dichiarazione Unica Autocertificativa Attività Produttive. DIA: Dichiarazione di Inizio Attività. Decreto Legislativo 26 marzo 2010 n.59: Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno. Legge 6 gennaio 1931 n. 99: Disciplina della coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali. Decreto Legge 4 luglio 2006 n. 223: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale. Legge Regionale Liguria 2 gennaio 2007 n.1: Testo Unico in materia di Commercio

40 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011


so per la vendita di alimenti secondo il D.Lgs. 59/10. Roma, la Camera di Commercio richiede l’invio del Modello “COM” al Comune oltre a specificare se trattasi di prodotti alimentari o non, perché nel caso di prodotti alimentari il comune deve verificare il possesso del requisito professionale, a seguito del Decreto Legge 223/2006, che prevede una serie

di requisiti già citati precedentemente con il Comune di Genova. Brescia si basa sul D.lgs. 31/3/1998 n. 114. Milano si rifà per il commercio al dettaglio alle seguenti normative: D.Lgs. 114/98; L. 99/31; D.R. Lombardia 7813/2008; D.d.c. regionale n. 790/2009. Per lo svolgimento dell’attività commerciale occorre presentare la Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 41

- Aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalle regioni o dalle province autonome di Trento e Bolzano. - Avere prestato la propria opera, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, presso imprese esercenti l’attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di dipendente qualificato, addetto allavendita o all’amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o, se trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado, dell’imprenditore in qualità di coadiutorefamiliare,comprovatadalla iscrizione all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. - Essere in possesso di un diploma di scuolasecondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti. Bolzano si rifà alla Legge 6/01/1931 n. 99 che disciplina la coltivazione, la raccolta ed il commercio delle piante officinali. Altre risposte non sono state fornite. Genova richiede l’invio della DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) per la vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non, ai sensi della Legge Regionale Liguria 2/01/2007 n.1 art. 13, che prevede la frequentazione di un corso o l’esperienza nel settore oltre al requisito di essere stato iscritto nel Registro esercenti il commercio (REC) per l’attività di commercio di prodotti alimentari. E’ necessario inoltre essere in possesso dei requisiti di onorabilità previsti dall’art. 2, del d.lgs 114/98. Torino richiede per l’apertura di un’erboristeria la frequentazione di un corso presso la Camera di Commercio della propria città. Novara richiede invece una laurea in Tecniche Erboristiche, Farmacia, Chimica e Tecnologia Farmaceutica, Diploma in Scienze e Tecnica delle piante officinali o in Farmacognosia. Treviso si basa sul D.Lgs. 114/98. Arezzo e Modena non richiedono nessun requisito per l’apertura di un esercizio commerciale come l’erboristeria. Tuttavia a Modena è necessario un cor-


inchiesta

Requisiti per la professione

D.I.A.P.(DichiarazionediInizioAttività Produttiva). n Miscelazione e vendita di erbe sfuse in erboristeria, risultati delle interviste e dei questionari Il secondo quesito a cui sono stati sottoposti i Comuni e le Camere di Commercio è stato il seguente: “La miscelazione e la vendita di piante sfuse, in erboristeria, è consentita a chiunque oppure solo ad un laureato, e se è riservata solo a quest’ultimo, perché? In base a che legge?” Il Comune di Udine non consente ai possessori del titolo Diploma di Erborista di vendere direttamente piante officinali, ma richiede uno specifico titolo amministrativo richiesto ai sensi della normativa di settore, senza però specificare qual è il titolo e qual è la norma. Ha però precisato che non commette esercizio abusivo della professione di erborista chi vende erbe a scopo diverso da quello terapeutico (e medicamentoso), pur non possedendo il diploma di Stato, perché non esiste alcuna norma che attribuisca in via esclusiva agli erboristi la vendita di erbe a scopi diversi, essendo le attività tipiche dell’erborista quelle di coltivazione, raccolta e preparazione industriale di erbe (Pretura di Gela, 16 gennaio 1995). Bologna e Novara richiedono, invece, per la commercializzazione di piante officinali sfuse e loro derivati, il possesso di uno dei seguenti titoli: laurea triennale in Tecniche Erboristiche, in Farmacia, in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche,diplomadispecializzazione in Scienza e Tecnica delle piante officinali o Farmacognosia. Fanno riferimento al D.M. Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica del 6/6/1995. Genova ha risposto dicendo che nel caso di vendita di erbe sfuse, che comporta anche la possibilità di creare miscele ai fini “finalizzate alla cura di disturbiparticolari”segnalatidalcliente, il Comune di Genova avendo come obbiettivo primario la tutela e la difesa della salute del consumatore, chiede la presenza nell’esercizio, di un soggetto in possesso di diploma di laurea in Farmacia, in Tecniche Erboristiche o diplomi ritenuti equipollenti per legge. Non ha però specificato se l’esercizio è un’erboristeriadovesipossonovendere solo prodotti salutistici, infatti il Tecnico Erborista non può vendere erbe a fini “curativi”, violerebbe la legge e si 42 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

esporrebbe a denunce di tipo penali Cagliari richiede titoli specifici in materia erboristica solo ed esclusivamente per i casi di preparazione diretta da parte dell’esercente di composti, alimentari e non, destinati alla vendita all’interno dell’esercizio commerciale. Percommerciareiprodottidierboristeria serve il Diploma di erborista. Anche nel Comune di Firenze viene richiesto il Diploma di erborista per chi in erboristeria vuole effettuare la miscelazione delle erbe a qualsiasi scopo. Bolzano ha solamente risposto dicendo che fa riferimento alla Legge 6/01/1931 n. 99. Torino richiede uno dei seguenti titoli: laurea in Scienze e tecnologie erboristiche, Scienze e tecnologia dei prodotti Erboristici, Scienze e tecnologie dei prodotti erboristici, dietetici e cosmetici, Erboristeria, Scienze erboristiche e prodotti della salute, Scienze erboristiche, Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche, Scienze e tecnologie del fitness e dei prodotti della salute. Arezzo permette la vendita e la miscelazione a chiunque. Treviso permette solo la miscelazione. Modena richiede il Diploma di Erborista o la laurea i Tecniche Erboristiche oppure un titolo equipollente, rifacendosi alla L. 99/31. La Camera di Commercio di Roma invece non ha saputo rispondere precisamente alla domanda, ha solamente specificato che se si tratta di prodotti alimentari basta il possesso del requisito professionale, a seguito del D.L. 223/2006. Brescia invece per la commercializzazione di piante officinali sfuse e loro derivati richiede i seguenti titoli: laurea triennale in Tecniche Erboristiche, in Farmacia, in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche,diplomadispecializzazione in Scienza e Tecnica delle piante officinali o Farmacognosia. n Conclusioni I risultati dell’indagine confermano e mettono in risalto che uno dei problemi legati alla figura professionale del Tecnico Erborista, è il sistema normativo: siamo di fronte ad una legislazione carente e poco adatta alla dinamicità moderna del settore, basata essenzialmente sull’unica legge risalente agli anni al 1931 che regolamenta il settore dell’erboristeria soprattutto per la coltivazione, la raccolta ed il commercio

delle piante officinali; in tale contesto le amministrazione comunalisiconfrontanosoprattuttoconle norme del settore alimentare e del commercio che applicate al settore delle piante officinali danno adito a diverse interpretazioni più o meno restrittive, talvoltaancheinmodocontraddittorio, causando spesso confusione ed incertezza in coloro che vogliono intraprendere questa attività. I risultati dall’indagine mettono in risalto queste criticità oggettive alle quali le amministrazioni locali cercano di trovare una soluzione con indirizzi e regolamenti locali; così i Comuni hanno creato i propri iter istruttori, procedendo spesso con norme proprie; Alcune aree del territorio italiano sono state verosimilmente più sensibili alle problematiche “erboristiche” vuoi per motivi culturali legati al territorio o per stimoli arrivati dagli operatori del settore : di fatto in presenza di vuoti legislativi il Sindaco, anche in veste di massima Autorità sanitaria locale può intervenire con proprie disposizioni per regolamentare settori comprese nell’area sanitaria e commerciale. Occorre rilevare che numerosi comuni e camere di commercio che hanno risposto ai questionari si sono rilevati molto disponibili a fornire le informazioni ed dimostrandosi in alcuni casi anche interessatiadapprofondirel’argomento personalmente, a dimostrazione della necessità di chiarire in modo definitivo le procedure amministrative da applicare al mondo delle erboristerie e delle piante officinali a uso alimentare - salutistico. Il regno vegetale è stato per millenni la “farmacia” del genere umano e benché le piante officinali venissero un tempo utilizzate in modo empirico, oggi abbiamo l’esigenza che il settore sia affidato a persone competenti, in grado di orientare correttamente le scelte dei consumatori e favorire un uso razionale anche in base alle moderne conoscenze scientifiche: la comunicazione deve essere basta su una corretta informazione che tenga presente che si lavora in un contesto alimentare-salutistico e non terapeutico. n

Si ringraziano tutti i Comuni e le Camere di Commercio che hanno trovato il tempo e la disponibilità nel rispondere al questionario



cronache cosmetiche

A CURA DI PAOLO POGGI

Sulla “verginità” dell’olio di Argan Molti nostri lettori avranno seguito sicuramente il recente servizio di “Striscia la notizia” attinente l’olio vegetale citato nel titolo, di ormai largo impiego in campo cosmetico per le sue veramente rimarchevoli proprietà eutrofiche, rigeneranti cutanee, ecc.. Comunque, spendiamo due righe per brevemente ricapitolarlo. Uno dei bravi e simpatici “segugi” della trasmissione, rimasto insospettito dal fatto che un olio di Argan venduto in varie profumerie ed erboristerie fosse proposto ad un prezzo inferiore di 15 volte (abbiamo detto quindici volte!) rispetto ai prezzi della concorrenza, cosa fa: acquista un flacone del prodotto e lo porta ad un laboratorio specializzato per farlo analizzare. Cosa ne sarà venuto fuori? Facile, direte voi, il prodotto era tagliato con oli di minore pregio e quindi di minore costo. Risposta più che ovvia. E invece no: risposta sbagliata. Infatti, l’incredibile è che in quella confezione, di olio di Argan non c’era nemmeno traccia! Ci sia a questo punto concesso di espri-

mere un nostro modesto parere: il poco raccomandabile signore che proponeva quell’olio, oltre che disonesto era certamente anche ignorante. Notate, abbiamo usato un tempo passato (proponeva) con la viva speranza che ora (tempo presente) il prodotto incriminato sia stato ritirato dal commercio. Se no, il lodevole impegno civile dei bravi giovanotti di “Striscia la notizia” a cosa serve? Abbiamo detto ignorante, spieghiamo il perché: per aver scelto una “vittima” poco adatta, molto più scaltra di lui che poteva facilmente incastrarlo. Infatti, se c’è un olio vegetale per il quale sia facile stabilire la sua “verginità”, ebbene, questo è proprio l’olio di Argan. Vediamo da vicino la faccenda. Partiamo dagli acidi grassi polinsaturi che sono una serie di componenti tra i più importanti di quest’olio ai fini della sua

Antenne alzate

Il naturale conquista terreno giorno per giorno e,

soprattutto in campo cosmetico, diventa materia di pubblico dominio, anche dei mass media. Importante che gli addetti ai lavori non si facciano cogliere impreparati, e che si dimostrino sempre informati di quanto avviene e di cosa si dice sul mercato a proposito dei nostri prodotti. Ci aiuterà a farlo, in queste pagine, Paolo Poggi, con le sue osservazioni attente sui fatti salienti del momento, in Italia e all’estero.

44 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2011

funzionalità cosmetica. Tutti conoscono loro pregi e virtù per cui non perdiamo tempo a parlarne. Ricordiamo invece che in quest’olio sono solo presenti acidi polinsaturi del tipo omega-6’, come l’acido linolenico, mentre l’omega-3’ linolenico è presente in dose trascurabile ed altri omega-3’ come l’acido eicosapentanoico o il docosa-esanoico sono totalmente assenti. Per cui, eventuale presenza in dose significativa di acidi omega-3’ sarebbe chiaramente un indizio di sofisticazione con altri oli ovviamente di meno costosa qualità e minore pregio, sia vegetali, sia e, soprattutto, con oli di pesce assai meno costosi, che di “omega-3’ ne contengono più ricche frazioni. Secondo, il tipo “vergine” di olio d’Argan, è costituto completamente da isomeri del tipo “cis”; una inusuale presenza di “isomeri” del tipo “trans” (eccedente cioè lo 0,05%) potrebbe essere, anche in questo caso indizio di adulterazione. E ancora: nell’olio, come in tutti gli oli vegetali, una preziosa frazione attiva a fini eudermici è rappresentata da fitosteroli, che, come tutti sanno, sono steroli vegetali, cioè sostanze di attività ormono-simile, possibili ad usarsi in preparati cosmetici in alternativa agli ormoni animali o di sintesi il cui uso è invece vietato. I fitosteroli dell’olio di Argan sono esclusivamente di un particolare tipo, detto Δ7 , mentre in genere, in altri olio vegetali cosmetici prevale il tipo contrassegnato come Δ5. Anche in questo caso è facile dedurre che la presenza di questi ultimi non può essere che ingenerata da una adulterazione dell’olio. Ma non è finito. C’è ancora da “ascoltare” un testimone molto valido, il colesterolo, che nell’olio di Argan non supera mai lo 0,4%. Un quantitativo maggiore di questo, rilevabile nell’olio, sarebbe un ulteriore indizio di sofisticazione, in questo caso imputabile all’aggiunta di oli vegetali o anche di oli animali. Ci auguriamo che questa breve nota serva di monito a qualche poco raccomandabile “signore” intenzionato a rendere “più economico” e quindi più scadente, un buonissimo prodotto che ha per le mani per la gioia dei consumatori. Non deludiamoli, ingannandoli.


Conservanti per cosmetici: chi sale e chi scende In un recente numero della rivista Cosmetics & Toiletries (125/11, 2010), abbiamo avuto occasione di visionare una interessante rassegna nella quale si riporta della frequenza con cui i vari conservanti oggi in mercato vengono impiegati nei preparati cosmetici. Peccato che i dati siano relativi ad una ricerca relativa agli USA e al Canada, peraltro riteniamo che, almeno indicativamente, orientativamente, sia egualmente significativa al fine di conoscere quali sono oggi i conservanti preferiti dai formulatori e, ove spiegato, quali possano essere le cause giustificanti tali scelte.

dopropinil butilcarbammato, un prodotto che, invece, secondo le regolamentazioni EC incontra severe restrizioni. Interessante, in particolare, l’attenzione che la ricerca dedica ai conservanti alternativi, o conservanti-non conservanti, cioè a dire quei prodotti chimici non

Sulla sicurezza di impiego di ossido di zinco micronizzato L’ossido di zinco è un pigmento inorganico di larga diffusione ed impiego nella produzione cosmetica, sia come pigmento colorante (nell’alleg. IV della Direttiva sui Cosmetici è identificato come CI 77947), sia in preparati protettivi UV. Da tempo sono in commercio tipi di questo pigmento ad elevato grado di micronizzazione (sino a 0,2 μm). Un prodotto di tale tipo è consentito all’uso in preparati protettivi solari sino ad una concentrazione massima di impiego pari al 25%. Questo pigmento, nel 2003 e nel 2005 è stato oggetto di studi al fine di valutarne la sicurezza di impiego quando utilizzato allo stato micronizzato, da parte dei Comitati tecnici sia della SCCS (Scientific Committee Consumer Safety), sia del SCCNFP (Scientific Committee on Cosmetic Products and Non-Food Products. Entrambi i Comitati segnalarono la incompletezza della documentazione fornita dai produttori, insufficienteal finedi dare

un parere probativo circa la valutazione del potenziale rischio a seguito impiego del prodotto. Nel 2009, una ulteriore dichiarazione dell’SCCS ribadiva ancora la sicurezza di impiego del tipo “non nano”, confermando inoltre che il paventato rischio di fototossicità segnalata tempo prima, è da collegarsi al fenomeno della penetrazione dermica. È di recentissima data la nuova decisione della Commissione Europea, la quale ha incaricato l’SCCS di procedere ad una ulteriore valutazione del prodotto onde definirne, o meno, la sua sicurezza di impiego quando in forma micronizzata. Questa forma, infatti,secondoalcunipareripotrebbe presentare profili di rischio non del tutto sinora valutati: studi su alcune colture cellulari di mammifero ne hanno evidenziato una possibile alterazione strutturale e del numero dei cromosomi La valutazione che si chiede è ora quella in vivo.

Gennaio 2011 ERBORISTERIA DOMANI 45

La ricerca propone anche utili confronti con ricerche similari effettuate qualche anno fa (2007, 2008) la quale cosa svela ulteriori spunti su variazioni di preferenze, nonché qualche sorpresa. I dati si basano su formulazioni registrate presso la FDA americana e con una pari associazione canadese (Health Canada). Innanzitutto si nota che dalle liste sono scomparsi, rispetto alle statistiche degli anni precedenti, alcuni conservanti che oggi non vengono più utilizzati, tipo la cloroacetamide e numerosi altri, il cui impiego rimane limitato ad usi specifici ma non con la qualifica di conservante (ad esempio formaldeide e p-formaldeide ancora utilizzati quali indurenti dello smalto per unghie). Sorprendentemente si nota che l’uso dei parabeni è in costante crescita, in particolare preferiti da grandi aziende le quali ritengono una pazzia proferire di preparati paraben-free. I derivati di questa serie, si dice, sono ritenuti efficaci, sicuri nell’uso e, soprattutto costano poco. Dai dati pare desumere che questi conservanti siano presenti nel 30 ed anche 40% dei formulati controllati. Anche il fenossietanolo è un conservante di largo e comprovato impiego, forse in ragione del fatto che, in genere, viene impiegato in associazione ai parabeni (funziona da loro solvente). E’ impie-

gato anche in associazione a conservanti alternativi, tipo i dioli. Presente, dice la ricerca, in almeno il 20% dei formulati controllati. Buona frequenza d’uso anche per gli isotiazolinoni, proposti nelle due forme, clorurata e non. Si riferisce di valoripresenza dal 5 al 6%. Per contro sembrerebbero in declino i conservanti imidazolinici negli USA (scesi dall’8% di tre anni fa a circa il 5,5-6%), mentre il loro impiego rimane ancora ancora elevato, anzi in crescita nel Canada Risulterebbe in calo anche l’impiego del Triclosan, questo non gradito in particolare dalla organizzazioni di controllo non governative, le quali in esso vedono un prodotto efficace solo verso pochi ceppi Gram-positivi, oltre che essere insolubile in acqua. Di certo interesse rimane l’impiego di io-


cronache cosmetiche

listati nelle liste positive dei conservanti della EU e del Giappone, ma che vengono parimenti impiegati, o come veri e propri ingredienti attivi antomicrobici alternativi ai conservanti di sintesi o, quantomeno quali rinforzanti l’attività di altri conservanti tradizionali, consentendo quindi un più ridotto impiego di questi ultimi. La lista include caprilil glicole, etil-esilglicerolo, pentaetilen glicole. A nostro modesto parere ne mancano altri, tra i dioli in particolare. Scarsa attenzione, se non nulla è stata invece, a nostro avviso, quella dedicata agli oli eterei delle piante il cui uso è ormai, per almeno un vasto numero di essi, confermato quali efficaci antimicrobici, sia se utilizzati singolarmente sia, e soprattutto, se in associazione a tradizionali conservanti di sintesi, dei quali, pertanto, anche in questo caso, se ne potrebbe utilizzare una dose ridotta. La relazione si chiude con una interessante considerazione. è importante notare – si dice – che l’aumento o il decremento nell’uso di conservanti per cosmetici è spesso correlato ad un loro potenziale rischio, non di carattere generale, ma riferibile a soggetti, e cioè insorgenza di manifestazioni allergiche. Come possono confermare i dermatologi, la maggior parte di queste manifestazioni sono proprio correlate alla presenza di uno specifico “non tollerato” conservante nel preparato dermocosmetico finale. La relazione è, in proposito, corredata di una tabella nella quale sono riportati i casi di incidenza (sviluppo di manifestazioni allergiche conseguenti a loro presenza nel preparato cosmetico) di numerosi conservanti allo scopo testati. Il riferimento è relativo ai risultati di un patch-test su 4.454 pazienti effettuato nel 2009 e pubblicato dalla North American Contact Dermatitis Group, Per citare qualche esempio di prodotti di maggiore uso, Quaternium-15 avrebbe ingenerato reazione sul 10,3% dei soggetti, la formaldeide sul 9%, diazolindinil urea (1% in soluzione acquosa) l’1,3%. Colonia microbica

46 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2011

Peptidi all’ordine del giorno Da un certo tempo si fa un gran parlare dei peptidi e di loro importanti utilizzazioni in campo cosmetico. L’interesse per questa categoria di prodotti da parte dei formulatori è vivo in quanto ad essi vengono attribuite numerose e diversificate proprietà biologiche, ad esempio quali fattori di crescita, regolatori della proliferazione e differenziazione cellulare, espressione di geni, antiossidanti, protettivi UV, ecc. Nel nostro organismo i peptidi sono spesso prodotti da una scissione proteolitica o da proteine regolatrici. I peptidi rilasciati si legano a particolari recettori specifici e promuovono lo svolgimento dei vari processi biologici. Vi sono peptidi che accelerano la sintesi di elementi della matrice extracellulare, ad esempio, il palmitoil-tripeptide-5 che favorisce quella del collagene; l’esapeptide-10 lega i frammenti della catena della laminina, un importante componente della giunzione derma-epidermide; un altro, l’acetiltetrapeptide-9 stimola la sintesi del lumicano, un proteoglicano regolatore della struttura fibrosa del collagene. Un altro protegge l’elastina, inibendo l’attività dell’enzima (l’elastasi) che la degrada e concorre quindi a ristorare l’integrità tridimensionale della pelle. Altri peptidi o meglio ancora loro combinazioni, stimolano l’espressione di proteine specifiche quali l’integrina, favoriscono la proliferazione di cheratinociti, la loro differenziazione, migrazione, adesione. Alcuni proteggono le cellule di importanti proteine evitandone la glicazione indotta da raggi UV, altri ancora sono attivi ai fini inibenti lo sviluppo di mediatori infiammatori indotti da luce UV o radicali liberi, ecc. Altri peptidi, quali l’acetil-esapeptide-6, esplicano un’azione muscolo- rilassante e quindi attenuano l’effetto rughe. Si è scoperto che certi peptidi sono dotati di una efficace attività bloccante i radicali liberi, in particolari quelli detti RCS (Reactive carbonyl

species) coinvolti in vari processi degenerativi delle pelle, mucose, capelli, ecc. Esistono poi metallo-peptidi, esempio peptidi a struttura glicin-istidillisina, i quali hanno la proprietà di legarsi a metallo-ioni, es, il rame e formare complessi. Il complesso rame-peptide, si è scoperto che presenta proprietà antinfiammatorie e che, in particolare, è in grado di meglio penetrare la barriera lipidica dello strato corneo e, quindi, meglio raggiungere le cellule epidermiche. Come non ricordare poi i lipopeptidi, costituiti da una catena aminoacidica legata ad una catena idrofobica di acidi grassi. Questi lipopeptidi altro non sono che tensioattivi energici, biodegradabili, non tossici. Tipici esempi della specie sono la surfactina, la iturina, la fengucina. Ricordiamo peptidi a marcata attività preventiva e/o inibente lo sviluppo di forfora e di altri cui è stato riconosciuto potere favorente la sintesi della malanina; questi ultimi sono stati impiegati in formulati atti ad accelerare il processo di abbronzamene della cute esposta a raggi UV. Ricordiamo ancora un particolare peptide del latte, ottenuto come sottoprodotto nella lavorazione del formaggio. Anche a questo peptide sono ascritte marcate proprietà antiossidanti per cui il suo impiego è previsto, oltre che in campo alimentare e farmaceutico, anche in campo cosmetico. Ovviamente non si riduce a quella da noi descritta la nutrita serie dei peptidi funzionali oggi in commercio, ma per ragioni di spazio noi dobbiamo fermarci qui. Peraltro, la letteratura tecnica corrente fornisce costantemente una nutrita documentazione attinente questi prodotti , da cui attingere. Ci sembra doveroso aggiungere che, il recente sviluppo di sofisticate biotecnologie consente ormai la realizzazione di particolari combinazione sequenziali di amminoacidi e quindi la messa a punto di speficici peptidi a ben mirata funzionalità.


67 19

D HE IS BL TA ES

COSMOPACK 2011: 18-21 MARZO COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA 2011: 18-21 MARZO BOLOGNA - QUARTIERE FIERISTICO

| BOLOGNA | HONG KONG | LAS VEGAS | ISTANBUL |


fitocosmesi

DI PAOLO POGGI

Argania spinosa l’olivo del deserto Argania spinosa, una pianta le cui origini si fanno risalire a decine di milioni di anni fa, rappresenta per le popolazioni indigene delle regioni desertiche del Marocco una notevole risorsa socioeconomica correlata alla estrazione, lavorazione e commercializzazione dell’olio estratto dai noccioli del frutto dell’albero. Nell’olio, e anche nel legno e nelle parti aeree della pianta, è contenuta una nutrita serie di principi attivi biofunzionali: acidi grassi insaturi, vitamina E, steroli, tocoferoli,carotenoidi,proteine, flavonoidi, saponine, ecc., di largo interesse per impieghi in campo terapeutico quali ipocolesterolemizzanti e ipolipidemizzantineltrattamento di disturbi cardiovascolari e in campo cosmetico quali antiossidanti, seboregolatori, emollienti,ristrutturanticutanei 48 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011


D

isquisire sull’olio di Argan non è certamente una no­vità, essendo questo lipide naturale noto, utilizzato e apprezzato anche in campo cosmetico da numerosi anni. Si sa, infatti, che il primo brevetto di impiego cosmetico (in Francia) di quest’olio risale all’ormai “lontano” 1983. Anche su questa rivista abbiamo avuto occasione, più di una volta, di riferire su suoi pregi e virtù. Nostro intendimento è, ora, quello di cercare di dare corpo a una aggiornata review in modo da raccogliere al meglio e nel modo più possibile esauriente, quanto su di esso in questi ultimi anni si è scritto e detto. Non è senza una certa sorpresa che, scorrendo il materiale letterario tecnico-scientifico da cui attingere per la compilazione del nostro articolo, abbiamo rilevato che sull’olio di Argan esiste una mole veramente notevole di lavori (studi, ricerche scientifiche, test clinici, documentazione tecnica, test di efficacia e di tossicità, ecc.), certamente inusitata e non riscontrabile per altri derivati vegetali di cui abbiamo avuto occasione di occuparci, magari da ritenersi più noti all’uso e più importanti sotto il profilo economico-commerciale e forse anche scientifico. Soprattutto è stato interessante constatare che sono tuttora in corso importanti ricerche atte a verificare la sua stabilità all’ossidazione, la sua funzionalità biologica valutando diversi parametri caratteristici della fisiologia cutanea quali idratazione, emollienza, sebometria, assorbimento, untuosità. Altri recenti studi sono volti a stabilire la presenza di nuove molecole nella sua droga, la scelta degli emulsionanti più adatti da usare in associazione, gli eccipienti più idonei da utilizzare nel formularlo, su nuovi suoi potenziali utilizzi in campo industriale. Come dire, un prodotto di cui forse tutto non è stato ancora detto. Indubbiamentealtrospazioèapertoper approfondire la sua conoscenza e diffusione di impiego, soprattutto in campo cosmetico.

molto duro, all’interno del quale si trovano tre noccioli più piccoli che, aperti, contengono a sua volta due semi o mandorle. È da questi semi che viene estratto il prezioso olio. n Usi tradizionali popolari dei derivati della pianta Le popolazioni indigene delle regioni ove L’Argania ha trovato il suo habitat ottimale sfruttano da secoli le varie parti della pianta. Il legno è usato, non solo come combustibile, ma ha il grande pregio di essere durissimo, resistente all’usura e al tempo, per cui può trovare vari impieghi in costruzioni. Come poi spiegato da moderne ricerche, è da attribuire alla presenza di polifenoli dotati di forte attività antibiotico-simile e antifungina l’elevata resistenza del legno di questa pianta al tempo e alle aggressioni esogene. Lo sfruttamento incontrollato della pianta per ricavarne il legno, porterebbe peraltroaunadeforestalizzazione,percui è necessario procedere all’immissione di nuove piante. Le foglie e gli scarti del frutto sono utilizzatinellapreparazionedimangimi per animali. Ma gli indigeni del Marocco conoscono anche il prezioso olio ottenibile dai semi della pianta. Mentre porta poca fatica la raccolta dei frutti che a maturazione cadono spontaneamente al suolo, più laboriosa e faticosa è l’operazione di preparazione e spremitura dei semi dai quali va, prima Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 49

n La pianta: storia e botanica Argania, anche Argan, botanicamente Argania spinosa, è una pianta endemica di una ben definita regione del Marocco sud-occidentale, quella nota come pianura del Souss, compresa tra Agadir ed Essaouria. Appartiene alla famiglia delle

Sapotaceae, quella stessa cui è da ascrivere il Karitè. La pianta è certamente da definirsi una adattogena, visto le condizioni ambientali che preferisce: terreno povero, elevate temperature,carenzaidrica. Una cosa interessante, certamente da evidenziare è che tale pianta non Area ingrandita ha trovato possibilità di attecchire e crescere in Zona dell’Argan altri terreni; numerose prove di piantumazione in altre regioni sono fallite. Il nome della pianta sembra derivi da quello di un villaggio, Argana, ove pare sia stata identificata per la prima volta. E argan è “olio” in lingua tashelhit o tasusit (la lingua del Sous), uno dei parlari berberi del Marocco. L’origine della pianta si fa risalire a epoche remote, addirittura a 80 milioni di anni fa, per cui è stato scritto che l’Argan è da considerarsi un relitto del Terziario. Probabilmente, in quel periodo copriva vaste zone, non solo nel Nord Africa ma, forse anche nell’Europa meridionale. Strutturalmente si tratta di un albero di notevoli dimensioni (può raggiungere anche 8-10 m in altezza), con tronco nodoso e ricurvo, vistosi rami frondosi che spesso si intrecciano tra loro. Questi rami si abbassano sino al suolo circostante e così permettono alle capre (tipici animali della regione) di nutrirsi dei loro frutti, di cui sono ghiotte. Le foglie sono di un verde brillante nella faccia superiore, più chiaro e grigiastro nell’inferiore (come quelle dell’Olivo, ma più vivaci). Anche il frutto, una drupa carnosa, ovale, verde tenero daacerbo,giallointensoamaturazione, anche se più grosso (circa 3 cm in lunghezza) assomiglia a quello dell’ Olivo. Così come i suoi fiori, a mazzetti, campanulati, da bianchi a giallo-verdastri. Un’altra prerogativa della pianta è di possedere un vasto apparato radicale, il quale mantiene compatto il terreno, prevenendo erosioni e desertificazione. Il frutto contiene una noce (nocciolo)


fitocosmesi

Argania spinosa l’olivo del deserto

rimossa la polpa residua, quindi vanno macinati. Questa operazione veniva un tempoeffettuataconmezziprimordiali, addirittura usando due pietre o macine di pietra. Ora evidentemente si utilizzano processi industriali più avanzati. Di quest’olio gli indigeni hanno sempre fatto usi diversi: alimentare, terapeutico, cosmetico. Nel primo caso veniva utilizzato come condimento, nutriente; era anche invalso l’uso di offrire agli ospiti, in segno di buona accoglienza (come da noi si offre un tè), un impasto di tale olio con miele e mandorle tostate e sminuzzate. Tale preparato ha un nome: amlou. Come terapeutico era utilizzato contro eczemi e ferite, per ammorbidirle e rigenerare la cute offesa,comeantinfiammatoriocontrodolori reumatici, contro la varicella, l’acne giovanile. All’olio sono stata attribuite anche proprietà afrodisiache. L’antico popolare impiego cosmetico dell’olio si rifà certamente a quelli che, come più avanti vedremo, sono i suoi più diffusi utilizzi attuali: sui capelli, per renderli lucidi, rinforzarli, proteggerli e sul cuoio capelluto per detergerlo e stimolare la crescita della chioma; sulla pelle per ammorbidirla e proteggerla da agenti esterni, per esempio dal sole, dal vento. n L’Argania e il suo olio Nel capitolo precedente abbiamo riferito di come l’olio sia ottenibile dai semi del frutto della pianta e brevemente fatto cenno all’antica lavorazione per estrarlo. Non ci sembra importante argomento di questa nostra nota dilungarci nelle spiegazione di quali siano le varie lavorazioni e passaggi oggi necessari al fine di ottenere un olio raffinato, vergine, da poter utilizzare in moderni e sofisticati preparati quali i cosmetici. Ci sembra invece molto importante riferire che la resa in olio a seguito spremitura è molto bassa: abbiamo letto di circa un kg di olio da 100 kg di frutto. Daquiun’altrasicuramenteimportante considerazione: l’olio di Argan deve avere, per conseguenza, un costo piuttosto elevato, in confronto ad altri oli vegetali per cosmesi oggi in commercio. Aggiungiamo ancora che esistono in commercio due tipi di oli: uno estratto prima della tostatura dei semi, e uno dopo tale operazione. Il primo è più chiaro ed è questo che si impiega in cosmesi. è da rimarcare anche che la massa pastosa residua dopo estrazione dell’olio 50 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

Tabella 1 COMPONENTI LA FRAZIONE ATTIVA (DROGA) DELL’ARGANIA Ove presente Componente attivo Frazione lipidica (vedi Tabella 2) Noccioli del frutto Insaponificabile (vedi Tabella 3) Nell’olio Flavonoidi (miricetina, quercetina e loro glucosidi) Parti aeree della pianta Catechine, epicatechine, rutina, acido p-idrossiPolpa del frutto benzoico Acidi triterpenici pentaciclici (acido oleanolico, Foglie e frutti acido betulinico, acido maslinico) Legno, foglie, pasta dei Saponine (arganine) semi macinati Polimeri emicellulosici (xilano, xiloglucano) Foglie Semi dopo macinazione Proteine (PM m: 170.000-250.000) per estrazione olio Olio etereo (alcoli sesquiterpenici, idrocarburi) Parti aeree Fonte: Elaborazione dal testo

è ancora sfruttabile, contiene olio e proteine e viene utilizzata come base per mangime. Inoltre si presta anche all’estrazione di altri prodotti certamente non secondari come saponine, flavonoidi, ecc. Ci accingiamo a parlare del contenuto in ingredienti attivi che si ritrovano nei vari organi della pianta e, in particolare, di quelli che fanno prezioso il suo olio. Sono talmente tanti che sarà come pretendere di mettersi a frugare nei cassetti e negli espositori che si trovano in una attrezzata farmacia e descrivere tutti i farmaci che contengono. Sarà quindi più utile, prima di passare a una descrizione dettagliata di tutte

queste sostanze più o meno funzionali, presentarne una tabella generale la cui consultazione ci aiuterà via via che scenderemo nel particolare. L’olio estratto contiene circa l’80% di acidi grassi insaturi (come può verificarsi dalla tabella), pur tuttavia è resistente all’ossidazione grazie alla presenza di attivi antiossidanti in esso presenti, quali i tocoferoli e polifenoli. La variazione nella composizione dell’olio è imputabile a diversi fattori quali, non tanto la provenienza geografica (come in genere accade per altri lipidi), dato che questo si produce in un’unica regione, quanto dal clima e in particolare dalla piovosità e dall’altitudine: il

Tabella 2 COMPOSIZIONE IN ACIDI GRASSI DELL’OLIO DI ARGAN Tipo Catena C Acidi grassi insaturi Oleico Linoleico α-Linolenico Palmitoleico Acidi grassi saturi Palmitico Stearico Miristico Arachidico Behenico Fonte: Dati medi, estrapolati da diverse fonti

%

(C18:1) (C18:2) (C18:3) (C16:1)

43 - 48 30 - 35 0,1 - 0,3 0,2

(C16:0) (C18:0) (C14:0) (C20:0) (C22:0)

12 - 15 4,5 - 7 0,5 - 3 <0,5 <0,2


tasso in acido oleico, per esempio, aumenta con la piovosità, quello del linoleico in funzione dell’altitudine. Il tipo ‘vergine’ è essenzialmente composto di acidi grassi insaturi isomeri cis; una inusuale presenza di isomeri trans (cioè eccedente lo 0,05%) potrebbe essere indizio di olio adulterato, aggiunta cioè di altri oli similari meno costosi. L’olio in oggetto, che è una buona fonte di omega-6 (acido linoleico) non lo è invece per gli omega-3. L’acido linolenico, che appartiene a questa categoria, è infatti presente in dose trascurabile (vedi tabella), cosi come altri acidi omega-3, tipo l’eicosapentanoico (C20:5) o il docosaesanoico (C22:6) sono totalmente assenti. Pertanto, per una alimentazione equilibrata, una dieta a base del nostro olio andrebbe integrata con altri oli vegetali che apportano acido linolenico e, soprattutto, con oli di pesce. La frazione insaponificabile L’olio di Argan contiene una frazione insaponificabile che, seppur non molto elevata, è costituita da vari composti ‘nobili’ quali tocoferoli, steroli, carotene, xantofille, idrocarburi, alcoli triterpenici. Il contenuto totale in tocoferoli (tra 600 e 900 mg/kg) è da considerarsi molto elevato, paragonabile solo a quello del mais (anche qui 900 mg/kg) , mentre nell’olio di vinaccioli ne ritroviamo 700 e nell’olio di Oliva 300 mg/kg. L’isomero γ rappresenta circa l’80% del totale. La frazione insaponificabile contiene poi steroli, sino a 220 mg/100; sono del tipo Δ7 mentre, contrariamente ad altri oli vegetali non contiene steroli Δ5. Anche in questo caso, la presenza di questi ultimi potrebbe essere un segnale di sofisticazione dell’olio intergale. Lo scotenolo è lo sterolo presente in dose maggiore (circa il 50% del totale),

seguito da spinasterolo (circa 35-40%). Il colesterolo è presente in dose massima dello 0,4%; una concentrazione maggiore potrebbe, anche in questo caso, essere un segnale di sofisticazione dell’olio integrale con oli animali. I due fitosteroli sopra citati sono tipici dell’olio di Argan, raramente presenti in altri oli vegetali. Gli alcoli triterpenici isolati nell’insaponificabile di olio di Argan sono: lupeolo, butirospermolo, tirucallolo, β-amirina e metil-cicloartanolo. L’olio deve la sua colorazione rossastra alla presenza di un elevato tenore di pigmenti carotenoidi, rappresentati essenzialmente da xantofille. L’olio è invece carente di β-carotene (provitamina A). n Sulla stabilità dell’olio di Argan L’olio di Argan è da considerarsi un lipide di elevato valore dietetico e culinario e questo in ragione del suo elevato tenore in acidi grassi insaturi, antiossidanti (polifenoli) e per la sua ricchezza in aroma e sapore. Per essere utilizzato in cucina, per esempio nel friggere, un olio deve peraltro presentare doti di stabilità all’ossidazione. Sottoposto a test di autossidazione accelerata (a 65°C) l’olio resiste all’irrancidimento per almeno 7 giorni. A test Rancimat sì è visto che presenta una stabilità almeno doppia rispetto a quelle della maggior parte degli altri oli vegetali da tavola raffinati. In uno studio è stata determinata la stabilità all’ossidazione di un olio di Argan il cui contenuto era stato verificato essere: 55% ca. di acido oleico e 24,5% di acido linoleico. La valutazione è stata condotta parallelamente a una su olio di oliva (72% di oleico e 8% di linoleico) e a una su olio di

Tabella 3 COMPONENTI L’INSAPONIFICABILE DELL’OLIO DI ARGAN Componente Totale insaponificabile di cui: Carotenoidi (di cui xantofille) Fitosteroli (scotenolo, spinasterolo) Alcoli triterpenici (lupeolo, β-amirina..) Tocoferoli (γ-tocoferolo)

cotone (20% di oleico e ca. 50% di linoleico) quando portati a elevata temperatura(fritto).Sonostativalutativari parametri nel rapporto temperatura/ tempo di ossidazione. Nei vari test (indice di colore, variazione di viscosità, formazione di perossidi, formazione di dieni coniugati, ecc.) per l’olio di Argan si è riscontrato un comportamento assai vicino a quello di Oliva (nettamente migliore rispetto all’olio di Cotone, come era del resto prevedibile dato l’alto contenuto di polinsaturi (50%) in questo lipide). Con l’olio di Argan si è potuto registrare anche un leggermente minore consumo di prodotto. Dal punto di vistaorganolettico(profumo, aroma) l’olio in oggetto è certamente preferibile a quello di Oliva, ma non potrà mai competere con questo a causa del suo costo estremamente più elevato. L’olio contiene diversi ingredienti da considerarsi energici antiossidanti, come i tocoferoli e vari polifenoli. Sono questi principi attivi presenti nell’olio e in particolare nel suo insaponificabile che concorrono a conferire al prodotto una inusitata stabilità. n Argan: non solo olio Vari principi attivi di elevato valore biologico si trovano, come abbiamo visto, nell’olio estratto dai semi della pianta. Ma l’interesse per la pianta non si ferma qui. Lo studio dei metaboliti secondari della pianta ha poi consentito di verificare la presenza negli estratti ricavati dai vari organi della pianta (foglie, legno, boccioli, ecc.) di numerosi altri principi attivi di notevole valore dal punto di vista applicativo industriale, tipo i flavonoidi,lesaponine,alcunipolimeri, ecc, il che non fa che aumentare l’interesse per lo sfruttamento della pianta e dei suoi estratti. Numerosi flavonoidi sono stati identificati e isolati dalle parti aeree della pianta:miricetina,quercetinaequattro loro derivati glucosidici (miricetrina, Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 51

Fonte: Charrouf (vedi bibl.)

% 1,1 37,5 6,5 20 20 7,5

Quercetina


fitocosmesi

Argania spinosa l’olivo del deserto

quercitrina, e due altri galattosidi iperosidi). Nella polpa del frutto sono presenti catechine ed epicatechine, rutina (un glucoside flavonico della quercetina), acido p-idrossibenzoico, resorcinolo. Anche nella polpa del frutto sono stati identificati steroli (spinasterolo e lupeolo), oltre che betulina. Nelle foglie e nei frutti della pianta sono stati rinvenuti vari acidi triterpenici pentaciclici, tra cui, in quantitativi significativi, acido oleanolico, e in quantitativi minori acido betulinico e maslinico. Si ritiene che le foglie della pianta possano costituire una interessante fonte per l’ottenimento di acido oleanolico e ursolico, importanti principi attivi a funzione protettiva, antiossidante. Vari organi della pianta contengono saponine. Particolarmente ricco ne è il legno, che ne contiene il 6%, vale a dire una concentrazione maggiore di quella che si ritrova nella pasta macinata dei semi da cui si estrae l’olio. Peraltro è da questa frazione che si estraggono le saponine in considerazione della notevole massa di lavorazione disponibile, mentre l’estrazione dal legno comporterebbe, oltre che un costo maggiore, anche una ingiustificata deforestalizzazione.Allapresenzadelle saponine e alla loro attività antibiotico-simile e antifungina si attribuisce la elevata resistenza del legno della pianta al tempo e alle intemperie. Le saponine estratte dal legno Argan sono denominate arganine. Altre saponine sono presenti nella scorza del frutto (1%). La polpa del frutto è

Miricetina

invece povera in saponine. Anche in un estratto metabolico ottenuto da noccioli di Argan sono state isolate due oleanen-saponine. In genere le saponine dell’Argan presentano come aglicone l’acido protobassico, un precursore dell’acido oleanolico. Tutte queste saponine sono di natura triterpenica, cioè sono costituite da un aglicone a trenta atomi di carbonio. Dalle cellule delle pareti delle foglie sono stati isolati, tramite estrazione con alcali, polimeri emicellulosici; i due principali, xilano e xiloglucano. Anche le proteine sono importanti componenti della frazione attiva della pianta. Si ritrovano in vari organi della pianta, ma in particolare sono sfruttabili quelle estratte dei semi macinati dopo estrazione dell’olio. Si tratta di proteine native a diversificato peso molecolare medio (tra 170.000 e 250.000) che costituiscono circa il 30% in peso dell’estratto secco. Dalle parti aeree della pianta è pure ottenibile un olio essenziale nel quale sono stati isolati e identificati oltre 40 componenti. Olio etereo ottenuto per distillazione in corrente di vapore di foglie fresche della pianta ha rivelato (via GC e GC/MS) la presenza di alcoli sesquiterpenici e idrocarburi. Il principale costituente è risultato essere epicubenolo (circa il 20% dell’estratto). n La funzionalità farmacologia dell’olio Scorrendo la vasta mole di documentazione tecnico-scientifica di cui abbiamo fatto cenno all’inizio del nostro lavoro, abbiamo reperito quali possano essere le numerose attività funzionali di quest’olio sfruttabili sia in campo farmacologico, sia cosmetico. Le passeremo in rassegna, qui di seguito, in ordine di importanza,iniziandodaquellerelative al primo dei settori prima citati. Trattamento

di disagi di ordine cardiovascolare

Lupeolo

52 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

La funzionalità basilare, la più statisticamente importante come numero di citazioni e di esaurienti dati riportati, riteniamo di non sbagliare dicendo che è quella che prevede l’impiego di questo olio nel trattamento di disordini di ordine cardiovascolare, funzione questa, ovviamente correlata alla azione antiossidante dell’olio. L’olio è ricco di acidi grassi insaturi, di

tocoferoli e vari derivati polifenolici. Gli EFA, o acidi polinsaturi essenziali, rivestono un ruolo di primo piano nella prevenzione di malattie vascolari. Altre molecole protettive (ne citeremo alcune) riscontrate di volta in volta nell’olio:acidocaffeico,oleoeuropeina, acido vanillico, tirosolo, catecolo, ecc., sono tutte ben note per la loro attività antiossidante. Vari studi, condotti sia in vitro, sia in vivo, su modelli umani e animali, hanno confermato che l’olio di Argan può sviluppare un benefico effetto nella prevenzione di disturbi cardiovascolari e il suo consumo potrebbe pertanto agire quale protettivo contro aterosclerosi e il cancro, in funzione della vasta varietà di meccanismi biologici esplicati.


Zoubida Charrouf

N

ella nostra presentazione ci sembra doveroso ricordare un personaggio la cui figura e la cui storia sono intimamente legate a quelle della pianta e dell’olio di cui stiamo parlando: la ricercatrice Zoubida Charrouf, dell’Università di Rabat. È a questa donna che si devono le più importanti ricerche e pubblicazioni sull’olio di Argan e il fatto di aver contribuito, più di ogni altro, alla sua conoscenza e diffusione nel mondo. Nel 1996 elaborò e presentò alle autorità locali un progetto finalizzato allo sviluppo e produzione dell’olio e alla salvaguardia della foresta. Ma, soprattutto grande è il suo merito per aver profuso un eccezionale impegno personale nella creazione delle prime cooperative per la raccolta e la lavorazione con criteri imprenditoriali e per essersi prodigata al fine del miglioramento delle condizioni della donna contadina del Marocco. Lo sfruttamento della pianta, in particolare la produzione e vendita dell’olio, rappresenta attualmente la principale fonte di sostentamento delle famiglie più povere

pressione sanguigna. Diete ipocolesterolemizzanti Recentemente hanno richiamato una considerevole attenzione trattamenti dietetici a base di vari oli al fine di costruire una dieta apprezzabile e indicata per individui a rischio di disturbi cardiovascolari. Le cosiddette diete ipocaloriche. Anche in questo caso citiamo esempi di valutazione di efficacia dell’olio di Argan in tale utilizzazione, pescando dalla letteratura. Su animali da esperimento (ratti) su cui era stata indotta iperlipidemia tramite somministrazione di dieta ipercalorica e colesterolo, si è proceduto a trattamento con olio di Argan (1 mL/100g, per 7 settimane). Alla fine del trattamento si è potuto registrare una netta diminuzione del titolo di lipoproteine nel sangue: riduzione del colesterolo pari al 36%, delle LDL pari al 67%, dei trigliceridi del 30%, con una riduzione del 12% del peso corporeo. È rimasto, per contro, inalterato il titolo in HDL. In un test su volontari si è proceduto alla somministrazione di una dieta an-

della regione. Peraltro, le foreste dell’Argan (si parla di circa venti milioni di alberi), nonostante il governo si prodighi con interventi vari al fine del rimboschimento e della protezione del patrimonio forestale, sono pesantemente minacciate da processi di desertificazione a causa dell’estrema siccità di quelle regioni e per uno sfruttamento che, purtroppo, si è rivelato essere stato troppo spinto e incontrollato per molti anni.

tiossidante e ipolipemizzante a base di olio di Argan. Nei soggetti “consumatori” rispetto a una serie di soggetti non sottoposti alla dieta contenente olio, si è verificato un netto abbassamento di LDL nel plasma, così come si è abbassato il livello di colesterolo. I risultati di questi test, così come di altri che ci è impossibile per ovvie ragione tutti citare, starebbero a confermare l’efficacia dell’olio di Argan nel trattamento di iperlipidemia e ipercolesterolemia. Questi effetti sono in massimaparteattribuibiliallapresenza nell’olio della frazione lipidica insatura e al contenuto in tocoferoli, fitosteroli e polifenoli antiossidanti. Trattamento

della ipertrofia

prostatica

Gli steroli del gruppo Δ7, cioè quelli tipici, lo abbiamo visto dianzi, della frazione insaponificabile dell’olio di Argan, sono riconosciuti quali inibitori della 5-α-reduttasi. È questo un enzima che, in alcune zone del corpo ricche di recettori ormonali (follicoli capillari, viso,partecentraledeltronco)converte Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 53

Citeremo uno studio atto a verificare l’azione protettiva antiossidante nel confronto di disagi dell’ordine sopra menzionato. Nello studio, condotto in parallelo a uno effettuato con olio di Oliva, si è valutato in quale misura l’olio può esplicare la sua attività protettiva contro la lipoperossidazione, cioè formazione di LDL (Low density lipoprotein) e la promozione o formazione di HDL (High density lipoprotein). LDL umane sono state ossidate previa incubazione con CuSO4 in presenza di concentrazioni variabili di olio (da 0 a 320 μg/mL). La perossidazione è stata calcolata verificando la formazione di malonaldeide e il consumo di Vitamina E. Per chi non ricordasse cos’è, due parolesullamalonaldeide.Laperossidazione lipidica porta alla demolizione dei lipidi di membrana con formazione di lipidi perossidati e aldeidi, tra cui malonaldeide. Dalla misura dello sviluppo di malonaldeide(tramiteanalisicolorimetrica), si risale al valore della perossidazionelipidicaeallafunzionalitàprotettiva di certe sostanze antiossidanti. Si è visto che la presenza dell’olio prolunga il tempo di ossidazione e abbassa lo sviluppo di malonaldeide e il consumo di vitamina E. Si è potuto verificare che l’effetto è dose-dipendente. In relazione a tale valutazione, l’olio è da considerarsi un efficace componente in diete antiossidanti indicate al fine di preveniredisagicardiovascolariinibendo la formazione di LDL e aumentando il trasporto di colesterolo. In un altro studio si è cercato di verificare come il consumo di olio vergine di Argan possa influire sul cambio del tasso lipidico nel sangue e ridurre rischi a questa situazione correlati. Anche questo test è stato condotto in parallelo a uno con olio di Oliva, la cui funzionalità a tali fini è da tempo declamata. Per entrambi gli oli, dopo un determinato periodo di assunzione, si è potuto registrare una netta diminuzione (circa il 23-24%) sulla quantità totale di lipidi nel sangue (acidi grassi saturi liberi e trigliceridi), e un significativo aumento in HDL e apolipoproteine-A, in questo caso certamente superiore l’effetto dell’olio di Oliva rispetto all’Argan (ca. 17% contro 8%). L’olio di Argan (test su ratti) si è visto che esplica anche un’altra importante funzione, quella di abbassare l’ipertensione, inducendo rilassamento del circuito aortico e delle piccole arterie mesenteriche; praticamente riduce la


fitocosmesi

Argania spinosa l’olivo del deserto

il testosterone in un altro ormone molto più potente, il 5-α-diidrossitestosterone, il quale può ingenerare disturbi cutanei correlati ad androgeni come sviluppodiacne,iperseborrea,alopecia androgenetica e di altro genere, come ipertrofia prostatica. Tra gli inibitori della 5-α-reduttasi si sono rivelate molto utili numerose droghe vegetali (ne citeremo una per tutte, quella di Serenoa repens). L’olio di Argan quindi potrebbe a ragione considerarsi un componente efficacenellaformulazionedifitoterapicidestinatialtrattamentodell’ipertrofia benigna della prostata. Rispetto al trattamento di questo disturbo, si è anche cercato di valutare l’effetto antiproliferativo esplicato dai tocoferoli e dalle saponine contenuti nell’olio di Argan (vergine, di grado alimentare). L’esperimento è stato condotto su cellule prostatiche umane. Il risultato del test è stato comparato a quello espresso da un tradizionale farmaco antiproliferativo, il 2-metossi estradiolo (controllo positivo). Il lipide testato ha fatto registrare un marcato effetto antiproliferativo, per cui, anche in questo caso si avrebbe una conferma che tale olio potrebbe rivelarsi potenzialmente efficace nella cura sia della ipertrofia prostatica benigna sia nel Serenoa repens

trattamento preventivo di cancro alla prostata. Funzione antibatterica, atifungina In un precedente capitolo abbiamo riferito di un olio etereo ottenibile per distillazione in corrente di vapore da foglie fresche della pianta. Quest’olio, contenente come dianzi detto alcoli sesquiterpenicieidrocarburi,hamostrato di esibire un effetto inibente la crescita di alcuni ceppi batterici, sia Grampositivi, sia Gram-negativi, così come alcune muffe e lieviti. Abbiamo citato tra i componenti della droga della pianta le saponine. Tra le proprietà biologiche delle saponine dell’Argan sono state ampiamente riconosciute quella molluschicida e antifungina. n Argan e il suo olio: dove in cosmetici Sono numerose, e ormai ampiamente diffuse e apprezzate le possibilità applicative dell’olio di Argan, così come di alcuni estratti non-lipidici della pianta, nella varie preparazioni cosmetiche. Difficile farne una completa elencazione, riferiremo circa le più eclatanti e oggi sfruttate. Azione antiossidante Della funzionalità antiossidante dei derivati dell’Argan e del suo olio abbiamo già diffusamente riferito nei capitoli precedenti.Presenteremopertantosolo qualche nota aggiuntiva.

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Delle saponine dell’Argan, di cui abbiamogiàampiamentedetto,ricorderemo che è stata ampiamente dimostrata la loro attività antiossidante e antiradicalica. Da aggiungere che sono in grado di esplicare una funzione attivante la biosintesi del glutatione, un noto agente antiossidante naturale nella difesa da danni indotti da stress ossidativi. Azione seboregolatrice Sono numerose le sostanze di derivazione vegetale che contengono principi attivi in grado di regolare la produzione sebacea. In particolare quelle che sono in grado di agire sull’attività dell’enzima 5-α-reduttasi riducendola. Come abbiamo già avuto occasione di riferire nel precedente capitolo, una delle conseguenze di una super-attività di questo enzima è quello di ingenerare iperseborrea. Steroli e polifenoli della droga della pianta esplicano un effetto seboregolatore. Si è visto che, mentre il numero delle ghiandole sebacee attive rimane inalterato, si registra una diminuita produzione di sebo (dal 20 sino al 40%). La pelle trattata risulta meno grassa, meno untuosa, più luminosa. Così come è stata confermata una significativaattivitàseboregolatricedaparte delle saponine contenute negli estratti ottenuti da vari organi della pianta di Argan. Riteniamo utile ricordare che uno dei principali fattori d’origine che rivestono un importante ruolo patofisiologico nello scatenarsi di fenomeni acneici è


proprioquellocorrelatoaiperproduzione di sebo. Formulazioni con estratti di Argan contenenti attivi regolatori della produzione di sebo, sono pertanto utili nella realizzazione di preparati per il trattamento topico dell’acne.

tegge i lipidi cutanei da perossidazione e gli insaturi dell’olio che legandosi alle membrane fosfolipiche della pelle la idratano, la ammorbidiscono e la ristrutturano. è infatti ben accertato che la carenza di EFA si manifesta con l’avanzaredell’età;taleinvecchiamento cutaneo si traduce in pelle secca, perdita di elasticità, comparsa dì rughe. L’olio di Argan concorre al ripristino di EFA carenti. Da ricordare che anche l’alcole triterpenico lupeolo, di cui abbiamo avuto occasione di riferire in un precedente capitolo, esplica una azione ristrutturante cutanea, regolando la proliferazione di cheratinociti su pelle, capelli, unghie, ecc.

Azione lipolitica Lipolisi è il termine con cui si indica la degradazione endogena dei grassi che sono presenti come riserva negli adipociti. I grassi vengono scissi enzimaticamente dalle lipasi per dare più piccoli frammenti molecolari (acidi grassi liberi e glicerolo). I risultati di vari test hanno confermato che le saponine contenute nei semi di Argan esibiscono una marcata attività lipolitica in maniera dose-dipendente (test in vitro su adipociti umani). L’olio di Argan può quindi considerarsi un potenziale ingrediente attivo ai fini della funzione snellente e attenuante la cellulite. Azione

rigenerante e ristrutturante cutanea, antiaging

L’olio di Argan previene o attenua la formazionedirugheinquantoammorbidisce e distende la pelle, aumentandone l’elasticità e la resistenza. La pelle viene rigenerataperrivitalizzazionedellecelMarzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 55

Azione antinfiammatoria Abbiamo ricordato come nell’insaponificabile di Argan siano stati isolati alcuni alcoli triterpenici, tra cui il lupeolo. Questo alcole presenta attività antinfiammatoria, oltre che sanitizzante e ristrutturante cutanea (regola la proliferazione di cheratinociti su pelle, capelli, unghie). Efficace, pertanto, l’azione dell’olio di Argan, nella riduzione di manifestazioni infiammatorie e irritative, in particolare su pelli acneiche, eczematose, con psoriasi. Nel caso di psoriasi, per esempio, il trattamento con olio elimina il prurito e riduce la desquamazione. Sono stati controllati casi in cui la riduzione della desquamazione è arrivata a valori del 70 e 80%. Con applicazioni di almeno due volte al giorno si ottengono risultati apprezzabili già dopo un periodo di trattamento di 10 giorni. L’attività antinfiammatoria, lenitiva è vantaggiosamente sfruttabile anche in preparati topici tipo dopo-barba e dopo-depilazione: poche gocce di olio spalmate sul viso o le gambe dopo l’asportazione dei peli, oltre che lenire bruciatura e rossore, lasciano la pelle idratata e morbida.

lule, funzione che previene il precoce invecchiamento a seguito di fattori di disturbo esogeni quali esposizione a raggi UV, polluzione, fumo. ecc. Con la sua funzione protettiva, l’olio attiva la funzione della barriera cutanea. Oltre che con creme o altri preparati cosmetici che contengono il prodotto, il trattamento può essere fatto attraverso un leggero massaggio con alcune gocce d’olio sparse sulle mani. Viene, per esempio, suggerito tale massaggio sulla pelle delicata del seno, per preservarne l’elasticità eil tono. Altrettantoindicato taletrattamentosupellesecca,avvizzita, rugosa. è ben chiaro che gli ingredienti attivi a tal fine sono la vitamina E, che pro-


fitocosmesi

Argania spinosa l’olivo del deserto

Preparati tricologici I derivati dell’Argania, e il suo olio in particolare, non solo esplicano benefici effetti quando incorporati in preparati per il trattamento della cute, ma sono validi anche per applicazioni tricologiche. Dell’olio sono note numerose e diversificate utilizzazioni a tal fine. Sappiamo, per esempio, che viene usato non solo per ammorbidire e rendere lucidi i capelli, ma anche quale antistatico per eliminarne le cariche elettriche. Si è rivelato funzionale anche, rendendoli più morbidi e vivi, nella eliminazione delle doppie punte. Ammorbidendoli, li rende più elastici e resistenti a stress esogeni e alla rottura. Un’applicazione estemporanea dell’olio per il trattamento dei capelli consiste nell’utilizzare un massaggio con olio (ne bastano poche gocce

versate sulle mani): massaggiare per alcuni minuti in modo da favorirne la penetrazione, lasciare sui capelli per almeno un’ora poi, eventualmente lavare. Preparati per bagno Da noi non sono molto diffusi i preparati oleosi per bagno, in genere costituiti da corpi grassi i quali, sparsi nell’acqua della vasca o si disperdono o galleggiano in sottilissimo strato in superficie e, in entrambi i casi, servono poi per ammorbidire la pelle dopo essersi depositati su di essa. Un preparato, anche in questo caso estemporaneo, può essere quello di versare qualche goccia d’olio nella vasca: si disperde e poi rimane in velo sottilissimo,nonuntuososullapelle,ammorbidendola. Come dopo-doccia indicato il ricorso al massaggio.

Sulle emulsioni con olio di Argan Dovendo utilizzare l’olio come componente di emulsioni, non risulta che si siano incontrati problemi. Peraltro, a seguito di test effettuati relativi a preparazioni di emulsioni O/A con due differenti tipi di emulsionanti non ionici in miscela (sorbitan oleoato e il suo derivato etossilato) risulterebbe che l’HLB ottimale per tale tipo di emulsione dovrebbe essere attorno a 11. In tal caso l’emulsione si è rivelata stabile oltre cinque mesi a temperatura di 25°C. Un ulteriore effetto sinergico sulla stabilità dell’emulsione può apportare l’inserimento nel sistema di saccarosio monostearato. Il contenuto nell’olio di emulsionanti naturali, quali monogliceridi e fosfolipidi influenza profondamente le proprietà dell’interfaccia O/A e la stabilità del sistema. n

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Più efficacia naturale. Meno spazio agli inestetismi cutanei della cellulite.

Quando la pelle si presenta “a buccia d’arancia”, e cioè con un aspetto meno omogeneo nella zona di cosce, fianchi, glutei e braccia, ogni donna sa di dover adottare una tattica appropriata per affrontare il problema degli inestetismi cutanei della cellulite. Un ottimo punto di partenza sono uno stile di vita sano e una dieta equilibrata. In concreto, è importante guidare l’organismo a ritrovare la sua naturale armonia, che si riflette anche nell’aspetto di una pelle più liscia e compatta. Uno specifico ausilio su cui contare è la Linea di integratori Ananas Cell Erbamea. Le virtù dell’Ananas, tre volte alleato della bellezza.

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In principio fu la zucca Fin dall’antichità la zucca era il contenitore per eccellenza dei farmaci della Medicina Tradizionale Cinese stessa

Fin dalle sue origini le piante sono state usate in modo spesso combinato tra loro, utilizzando varie forme di preparazione, boli, polveri, decotti. Queste preparazioni potevano essere di due tipi o estemporanee, vale a dire preparate secondo necessità volta per volta o pronte all’uso. Le prescrizioni note come patent medicine (zhong cheng yao) fanno parte di questa seconda categoria, cioè prodotti pronti all’uso, preparati sulla base di formulazioni tradizionali. In MTC si tratta dunque di rimedi con una formulazione precisa, preparati per essere pronti per l’uso

58 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011


Durante la dinastia Song si evidenzia un particolare interesse per queste medicine. Abbiamo la compilazione di un’importante opera di revisione generale che è il Tai Ping Hui Min He Ji Jiu Fang (Formulario Tai Ping) compilato da Chen Shiven nel 1155. Questo formulario descrive 788 “prescrizioni pronte” di cui illustra anche le procedure per la preparazione. Quindi possiamo dire che le formule cinesi pronte all’uso, non sono un’invenzione recente ma fanno parte della storia stessa della fitoterapia tradizionale cinese. n Le “prescrizioni pronte” La principale differenza tra “formule pronte” e i decotti è che le prime hanno una formulazione precisa fissa, e sono pronte all’uso. Quindi rispondono a

esigenze particolari diverse da quelle delle preparazioni estemporanee. Vediamo brevemente quali potrebbero essere considerati i vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di preparazione, tenendo a mente che almeno storicamente non sono in competizione tra loro, ma solo facce della stessa medaglia, la MTC, cosa che dimostra ancora una volta la particolare articolazione di questa medicina. n Chinese Patent Medicine: un approccio semplificato È chiaro ed evidente che l’elasticità dellapreparazioneestemporaneaèirriproducibile con la patent. Ma la patent, la formula pronta all’uso, rappresenta comunque un valido strumento della MTC, che ha il vantaggio di permettere anche un approccio più

Patent vs preparazioni (Wan vs Tang) Vantaggi Immediatezza: è indubbia la comodità, specie nei casi di emergenza: per esempio, Suxiao Jiuxin Wan è una prescrizione da impiegare addirittura in presenza di attacco coronarico acuto. Praticità: può essere usata ovunque senza problemi. Controlli: il fatto di essere soggetta a un processo di produzione rende necessari, ma anche codificati numerosi controlli che ne garantiscono maggiormente la qualità. Sicurezza maggiore: sotto diversi aspetti, gli errori di pianta e/o preparazione, la praticità del dosaggio, si riducono notevolmente. Accettabilità: è evidente che prendere 36 pillole è sicuramente più accettabile di un decotto, a partire dal minor ingombro del dosaggio (rispetto all’assunzione di un quarto di litro di un beverone in genere con sapore molto particolare due volte al dì passiamo a 6-8 pillole, 2-3 volte al giorno). Ampia varietà di formati. Uniformità di dosaggio. Distribuzione: efficiente e costo relativamente ridotto, dovuto alla produzione su larga scala. In sintesi, le patent sono caratterizzate da efficacia, convenienza ed economicità!

Svantaggi In primo luogo è evidente che la standardizzazione rende il sistema meno interattivo. Una prescrizione fissa è adatta a un quadro preciso che evidentemente può non corrispondere perfettamente al quadro di un paziente, come avviene invece per le preparazioni estemporanee in genere quali i decotti o le polveri. Patent e preparazione estemporanea partono da prescrizioni base (per esempio, per trattare un deficit di qi, o un deficit di sangue) ma i decotti possono essere personalizzati ai dati del paziente, mentre la prescrizione pronta no. Come per i vestiti, abbiamo a confronto il formato drop delle patent con il vestito su misura della sartoria del decotto. Per superare questo limite di adattabilità, la patent, non potendo essere modificata, viene associata con altre patent, o con piante veicolanti, o con altri metodi di trattamento, come per esempio l’agopuntura. Se devo trattare un quadro di deficit di qi e invasione di umidità, e non ho una patent specifica, uso due patent, una per il deficit di qi (per esempio: sijunzi wan) a cui ne associo una con azione di dispersione dell’umidità (per esempio: huanlianjiedu wan), naturalmente occorrerà esaminare il deficit e i fattori patogeni.

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n Breve introduzione storica I primi riferimenti relativi a questo tipo di prescrizioni li troviamo in alcuni testi scoperti a Mawangdui, che risalgono circa al 168 a.C.: nei testi di FTC troviamo 170 prescrizioni, con un totale di 247 piante per il trattamento di 52 malattie. Tra le formule descritte ci sono anche preparazioni pronte quali pillole e unguenti, che possiamo considerare i primi precursori delle patent contemporanee. Il testo di fitoterapia, indubbiamente il piùimportante, è quello di Zhang Zhong Jing, suddiviso in due parti lo Shan Han Lun (“Trattato delle malattie febbrili dovute al freddo”) e il Jin Gui Yao Lue (“Prescrizioni della Camera dorata”). Questa opera è considerata progenitrice di tutti i successivi lavori in questo campo: sarà questo il testo che porrà le basi della farmacologia cinese. Si tratta dei primi testi clinici giunti fino a noi che affrontano patologie “non solo” dovute al freddo, per esempio le malattie da raffreddamento, ma anche e soprattutto patologie complesse come colera,malaria,colpoapoplettico,artrite, diabete, edema, patologie ematiche, patologie dermatologiche. Nei testi si parla dell’utilizzo dei decotti, ma sono riportate anche numerose prescrizioni pronte all’uso quali pillole e polveri, nello Shan Han Lun ne ritroviamo circa una sessantina. L’opera risale al II secolo d.C. : si tratta di prescrizioni che contano su un’esperienza di circa 1.800 anni. Tra queste la più nota è la Jin Gui Shen Qi Wan (Pillola per tonificare il qi del rene), che ancor oggi viene impiegata comunemente con la stessa formula, ed è utilizzata per riscaldare in particolare lo yang del rene, in patologie che vanno dalla nefrite all’ipertensione. Della stessa epoca è il famoso medico HuaTuo, che sviluppò una prescrizione pronta per uso anestetico, Ma Fei San, impiegata nel caso di interventi chirurgici: La polvere della preparazione veniva dissolta in una piccola quantità di vino e somministrata al paziente, il quale cadeva in uno stato comatoso piuttosto intenso tale da permettere interventi di chirurgia addominale. L’esatta composizione della formula è tuttora sconosciuta, ma si ritiene che tra i suoi componenti avesse Dama (Cannabis sativa), Wutou (radix Aconiti) e/o Yangjihua (flos Daturae).


etnomedicina

In principio fu la zucca

immediato di impiego. Le Formule Cinesi Pronte, avendo formulazione fissa, fatta su un quadro sindromico definito e parziale perché non è quello di un paziente, ma solo quello di un profilo generale, risultano di gestione e comprensione più semplice. Il problema dell’adattabilità al quadro del paziente può essere risolto con altre strategie meno complesse della modifica della formula, quali l’associazione con altre patent o con altri metodi. In sostanza l’impiego delle patent ci permette di ampliare la nostra rosa di strumenti terapeutici in particolare in ambiti dove è difficile che l’agopuntura da solo possa giungere a risultati efficaci. n Diffusione della MTC Ma per renderci conto meglio di queste potenzialità vediamo una breve panoramica della diffusione della MTC in Cina, e parallelamente quella delle patent. Dati del 2003 (China Yearbook of TCM), ci indicano che in Cina la MTC fornisce circa 1/3 delle cure sanitarie (32,59%, vale a dire 128 milioni di pazienti e volte). Si tratta di un dato molto importante, in particolare se confrontato con un altro, vale a dire il numero di medici di MT C in rapporto al numero totale dei medici: i medici di MTC sono solo il 14% del totale. E’ da qui evidnete la quantità di lavoro a cui questi ultimi sono sottoposti e che chiunque visiti un ospedale tradizionale cinese può osservare. Medici di formazione occidentale 1.751.000 86% Medici di formazione tradizionale 334.000 14%

n La medicina cinese: le branche Altrodatointeressante,nonmoltonoto, è quello relativo al diverso peso delle branche in cui la MTC è suddivisa. Quando in Cina si parla di Medicina Cinese si intende la fitoterapia, mentre per parlare delle altre tecniche si usano i loro nomi: agopuntura, massaggio, etc.. Dal diagramma appare chiara la ragione: la fitoterapia rappresenta il 60% della quota della MTC, contro un 10% rappresentato dall’agopuntu60 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

Preparazioni estemporanee tradizionali Chinese Patent Farmaci

ra (“Le vendite di prodotti della MTC hanno raggiunto nel 2007 circa i 21 miliardi di US $, vale a dire circa il 40% del mercato farmaceutico cinese totale. Anche se in termini di volumi di vendite, la MTC ne rappresenta circa i 2/3”. Investing in China Pharmaceutical Industry) All’interno di questo sistema qual è il peso delle patent? Notevole, in particolare negli ultimi anni. Leimportantitrasformazionieprogressi che hanno coinvolto la Cina nelle ultime decadi non potevano lasciare indenne il tessuto tradizionale del sistema sanitario. È così che osservando i dati che vengono da questo paese vediamo come il peso di questi prodotti pronti, così come il loro numero, via via aumenti considerevolmente. L’esempio in alto fa il confronto tra strutture tradizionali cittadine e quelle di campagna, e il risultato sembra evidente, la praticità vince sulla precisione. La

distribuzione nell’uso delle patent tra le diverse specialità

Sicuramente questo è uno dei dati più interessanti. I farmaci usati nel dipartimento di medicina interna ammontano a circa il 73% sul totale (dei circa 5.000 tipi di CPM presenti). I principali campi interessati risultano essere quello delle malattie del sistema milza stomaco, quindi le patent per i disturbi digestivi, le sindromi da deficit - e qui rientrano tutti i problemi cronici - le, malattie del sistema polmone, quindi i disturbi respiratori in primo luogo, e poi i disordini dei meridiani (trattamento della patologie dolorose, sindrome Bi, ecc.) Patent: ma quante sono? A questo punto risulta d’obbligo la domanda: ma quante sono? Quando verso la metà degli anni Ottanta si intensificarono gli sforzi da parte del governo cinese per la regolamentazione, controllo e qualità delle CPM, vi furono diverse iniziative, e si formarono dei gruppi di lavoro per risolvere la questione. Per esempio, nel 1984 venne costituito a Pechino un gruppo

ospedale di città

ospedale di campagna

30 30 40

49 21 30

di lavoro che riuniva più di 100 esperti da tutta la Cina e che vagliò la standardizzazione di oltre 6000 preparazioni pronte, che attraverso lo studio e il confrontovennerogradualmenteridotte a 700, e che vennero poi pubblicate nel testo specifico che le raccoglie: “Fondamenti sui Rimedi Cinesi Pronti”. Il dato però devo dire è ancora piuttosto incerto,attualmentedovrebberoesserci circa 5.000 Chinese Patent Medicine (CPM) che vengono prodotte, oltre 600 quelle nuove prese in esame nel triennio 1999 - 2002, a cui è stata concessa la messa in produzione. Ovviamente all’interno di queste cifre sono comprese sia le patent di impostazione tradizionale che quelle di nuova impostazione. Le CPM “stile tradizionale” sono quelle derivate da formule tradizionali o costruite con quel tipo di impostazione, quindi in risposta al quadro del paziente. Le CMP di nuova impostazione sono quelle sviluppate attraverso la ricerca mirata in particolare ai principi attivi o ai nuovi e più sofisticati mezzi di estrazione. Per il primo gruppo, possono essere citate ad esempio le ricerche hanno portato alla scoperta e utilizzo di sostanzecomel’artemisinaperlamalaria, o di alcune saponine di P. Notoginseng sul flusso sanguigno coronarico. Per il secondo, l’estratto alcolico di Ginkgo biloba, con il suo effetto dilatatoriosullamuscolaturalisciatracheale. Questo ha fatto nascere una nuova impostazione su cui strutturare le CPM, molto simile ad analoghi prodotti occidentali e quindi con le stesse problematiche. Sia le sostanze che il loro metodo di utilizzo rispondono in questo caso più a canoni occidentali (selezione basata su malattia e/o su un particolare distretto) piuttosto che di una selezione basata sul quadro complessivo del paziente. I nuovi patent Alcuni esempi concreti in questo senso sono: Hongqu (Red Yeast Rice - riso rosso fermentato): tradizionalmente ha la funzione di rinvigorire lo stomaco,


promuovere la digestione; da un punto di vista moderno sono state riscontrate azioni simili alla lovostatina. Da questo è stato sviluppato un nuovo prodotto adatto per trattare le malattie cardio e cerebrovascolari. Molti oggi ritengono che lo Hongqu sia migliore della lovastatina in virtù della sua provenienza naturale. Baofukang Shuan: si tratta di supposte che vengono utilizzate in Cina per “attivare la circolazione del qi e rimuovere la stasi, promuovere la crescita dei muscoli e alleviare il dolore” utilizzate per trattare l’erosione della cervice uterina, la vaginite senile, o la colpo micosi. A base principalmente di Oleum Curcumae (82 gr.) e Borneolo Sintetico (75 gr.) (Pharmacopoeia of The People’s Republic of China (Vol. I) State Pharmacopoeia Commission of the PRC (2005). Oppure le iniezioni di Fufang Danshen, (composto principalmente a base di Salvia miltyorrhiza e P. Notoginseng) che vengono usate in Cina negli ospedali, nelle emergenze cardiovascolari, con interessanti risultati, e di cui si trovano diversi lavori pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali. E’ disponibile anche sotto forma di pillole. Sono tutti esempi evidenti di prescrizioni mirate più alla malattia che non al malato, quindi con una chiara impostazione moderna occidentale.

TABElla 1: Classificazione tradizionale 1) prescrizioni per alleviare la sindrome esterna 2) prescrizioni per purgare 3) prescrizioni ad azione armonizzante 4) prescrizioni per eliminare il calore 5) prescrizioni per riscaldare l’interno 6) prescrizioni con azione tonica 7) prescrizione con effetto astringente 8) prescrizioni con effetto sedativo 9) prescrizioni con effetto rinveniente 10) prescrizioni per regolare il qi 11) prescrizione per regolare il sangue 12) prescrizioni per disperdere la stasi 13) prescrizioni per disperdere l’umidità 14) prescrizioni per espellere il flegma 15) prescrizioni per alleviare i disordini del vento 16) prescrizioni per espellere i parassiti intestinali

Esempi

di incrocio delle classificazioni

Per esempio Yin Qiao Jiedu Wan e Banlangen Chongji nella suddivisionetradizionaleappartengonoentrambe alla categoria delle prescrizioni per trattare la sindrome esterna, mentre secondo la classificazione - che potremo definire moderna - ritroviamo la prima nel trattamento delle patologie respiratorie (Yin Qiao Jiedu Wan è indicata in genere nel trattamento di influenza e stadio iniziale delle malattie febbrili dovute a calore esogeno) mentre la seconda, Banlangen Chongji in quelle ORL (può essere utile nel mal di gola e per alleviare i sintomi dolorosi associati alla tonsillite). È valido il detto delle MTC “trattamenti simili per malattie diverse e trattamenti diversi per la stessa malattia”,

in quanto i trattamenti sono costruiti sul quadro dei sintomi e non sul nome della malattia. Forme di preparazione delle patent Per quanto riguarda le forme di preparazione, le medicine pronte cinesi sono attualmente disponibili in due formati: quello tradizionale - fatto principalmente di boli grandi, ricoperti di involucri di cera, polveri, ecc., e quello moderno - costituito principalmente di pillole, capsule, ecc., che ricalca il formato dei farmaci occidentali. Quest’ultimo formato si è sviluppato soprattutto negli ultimi decenni, grazie all’evoluzione della tecnologia farmaceutica che ha permesso maggiori concentrazioni delle droghe e quindi una riduzione dei loro formati.

TABELLA Classificazione per patologie 1 Rimedi per malattie interne Rimedi per malattie ginecologiche Rimedi per malattie pediatriche Rimedi per malattie chirurgiche Rimedi per malattie dei 5 sensi Rimedi per il benessere

2 Classificazione per patologie 2 Ginecologiche Digestive Respiratorie Pelle Orecchie, naso, gola e occhi Pediatriche Tonici Dolori e traumi Shen e altre

Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 61

n Classificazioni delle patent Abbiamo visto che il numero delle patent è sicuramente rilevante, in ogni caso la prima suddivisione che possiamo fare è quella in due grandi categorie: - patent di formulazione tradizionale, vale a dire di derivazione tradizionale (testi antichi citati e altri) o comunque di impostazione tradizionale: si selezionano e combinano in modo armonioso tra loro, una o più piante tali da coprire la sintomatologia di un quadro specifico, non tanto una malattia in sé, ma un quadro/sindrome. - patent di formulazione “moderna”: in questo caso, come abbiamo visto, la logica è diversa, del tutto simile a quella usata per i farmaci occidentali, si selezionano uno o più principi attivi, ovvero una e più sostanze ritenute efficaci per il trattamento di una malattia. Vediamo come vengono raggruppate le prime, in quanto per le seconde il problema ovviamente non esiste, essendo evidentemente suddivise per malattia

o tipologia di principi attivi. Per quanto riguarda le CPMtradizionalioggiabbiamo almeno due tipi di approcci: quello classico delle categorie, e quello più occidentale in base ai disturbi. Il primo tipo di approccio ricalca quello usato per le formule/prescrizioni generali di MTC, in tabella 1. Il secondo approccio, molto più pratico per un occidentale, e anche per chi non ha formazione specifica in questo ambito, può partire da una suddivisione per specialità o direttamente per patologie, vedi tabella 2.


etnomedicina

In principio fu la zucca

In Cina i formati più comuni erano in particolare: Wan (bolo); San (polvere); Gao (unguento) e Dan (elisir). Wan - boli: sono prodotti attraverso la combinazione di sostanze medicinali ridotte in polvere e poi mescolate con acqua, miele, ecc. e infine ricoperti e sigillati con un involucro di pasta di riso o cera. In genere, tra i formati tradizionali, viene considerato il più potente come azione in quanto il bolo deve prima dissolversi nello stomaco e qui il suo assorbimento avviene piuttosto lentamente e in questo modo la sua azione terapeutica risulta prolungata. San - polvere: si tratta di un formato che ha uso antichissimo, impiegato per prescrizioni sia interne (per esempio wuling san, una preparazione con azione diuretica) che per prescrizione esterne (per esempio qili san, una preparazione utile nei traumi e nella stasi di sangue). Oggigiorno le polveri sono inserite in capsule e vengono inghiottite direttamente o mescolate con alcuni mezzi quali: alcool, aceto, olio, ecc. Gao - unguento: rientrano in questa categoria i cerotti, gli sciroppi, le pomate, ecc. Tra i cerotti più famosi abbiamo il Gou Pi Gao, usato nel trattamento delle sindromi Bi, per espellere il vento-freddo e rimuovere la stasi di sangue. La formula originale prevedeva l’impiego della pelle di cane

per la preparazione del cerotto, cosa che ovviamente oggi non avviene più, e si utilizzano in sostituzione stoffa, carta o pelle di pecora. Un cerotto medicato molto interessante, particolarmente diffuso, è lo Shangshi Zhitong Gao, usato sempre per applicazione topica nelle sindromi Bi. Dan - Elisir: originariamente il termine dan era riferito a piccole pillole molto antiche e con una certa tossicità (tra i componenti si ritrovava spesso il cinabro), usate per la longevità. Oggigiorno il nome è stato preso a prestito per le preparazioni considerate preziose. Attualmente le forme di preparazione si sono ulteriormente ampliate, e possiamo trovare tutta la gamma presente anche nella farmaceutica occidentale, addiritturadipiù.Inparticolaretroviamo: pillole compresse, gelatine, capsule, polveri, liofilizzati, vini e liquori medicati, estratti di vario genere, distillati, fiale bevibili o iniettabili, sciroppi, pomate, creme, cerotti, supposte e/o candelette, ecc. n Selezione di CPM tradizionali Ecco un possibile confronto tra classificazione tradizionale e moderna per due casi che riportiamo Xiao yao san (Polvere di vita allegra)

Prescrizione ad azione armonizzante Si tratta di una antica e famosa prescrizione risalente alla dinastia dei Song (960-1279), tratta dal Formulario dell’ufficio delle farmacie del benessere del popolo. E’ una prescrizione ad azione armonizzante, in generale queste sono indicate per le malattie di Shaoyang, nel caso di disarmonia tra fegato e milza e tra stomaco e intestini. Azione: Disperdere la stagnazione del qi del fegato, rinvigorire la milza e nutrire il sangue. Indicazioni: Sindromi da deficit di sangue con stagnazione del qi del fegato caratterizzata da dolore agli ipocondri, cefalea, capogiri, bocca e gola secche, appetito debole, mancanza di attenzione,svogliatezza,oppureepisodi di alternanza di brividi e febbre, oppure mestruazioni irregolari, distensione al petto, corpo linguale rosso chiaro, polso teso e debole. La prescrizione è indicata principalmente per disordini ginecologici quali mestruazioni irregolari, dismenorrea, sindrome premestruale con dolore addominale, nevrastenia associata a menopausa,ovviamenteinpresenzadei sintomi citati. Xiao Yao Wan è spesso prescritta anche in combinazione con altre formule per trattare i disordini mestruali, ma trova

XIAO YAO SAN Ingredienti

Effetti

Effetti combinati

Sindrome

Sintomi principali

Chaihu 3

(Radix. Bupleuri)

Alleviano la depressione del fegato

Bohe 3

e regola le attività funzionali del qi

(Herba. Menthae) Danggui 6

Nutrono il sangue e tonificano il

(Radix. Angelica sinensis)

fegato, azione astringente sullo yin

Baishao 6

e di regolazione del sistema

(Radix. Paeonia alba)

nutritivo

Stagnazione Calmare il fegato ed espellere il calore,

Baizhu 6

rafforzare la milza e

(Rhizoma Atractylodis

nutrire il sangue

macrocephalae) Fuling 6

Rafforzano la milza e regolano lo

(Poria Cocos)

stomaco, riempiono il qi e

Zhigancao 3

promuovono la produzione di

(Radix Glycyrrhizae

sangue

preparata) Shao Shengjiang 3

(Rhizoma Zingiberis)

62 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

del qi del fegato, deficit del sangue e disfunzione della milza

Dolore ipocondriaco, cefalea, capogiro, secchezza di gola e bocca, appetito scarso, stanchezza, depressione mentale, mestruazioni irregolari, distensione del petto, alternanza di attacchi di brividi e febbre, polso teso.


BU ZHONG YI QI TANG Ingredienti huangqi 15

(Radix Astragali seu Hedysari)

Effetti

Effetti combinati

Sindrome

Rinvigorisce il qi della milza ed eleva lo yang, sollevando il qi sprofondato.

Appetito scarso, stanchezza e

renshen 9

(Radix Ginseng) baizhu 9

(Rhizoma Atractylodis macrocephalae) zhigancao 9

Sintomi principali

fatica, sete con desiderio di bevande calde, sudorazione spontanea.

Riempiono il qi e rafforzano Sindrome

il jiao mediano, rafforzando la milza e nutrendo lo stomaco.

(Radix Glycyrrhizae praeparata) danggui 9

Regolano il flusso di qi e

(Radix Angelicae Sinensis)

sangue, promuovono la

chenpi 6

circolazione di qi e

(Pericarpium Citri Reticulatae)

rimuovono la stagnazione.

(Sindrome da deficit del qi del jiao

mediano)

Rinforzare il jiao

di

mediano, riempiere

sprofon-

Prolasso dei visceri, febbre dovuta

il qi ed elevare lo

damento

a danneggiamento interno, diarrea

yang per sollevare il

del qi del

persistente e dissenteria, lingua

qi sprofondato.

jiao mediano.

shengma 3

pallida, con patina sottile e bianca, polso senza forza e profondo, debole. (Sindrome da

sprofondamento del qi del jiao mediano)

(Rhizoma Cimicifugae)

Elevano lo yang per

chaihu 3

sollevare il qi sprofondato.

(Radix Bupleuri)

indicazione anche nell’epatite cronica e nell’iperplasia cistica del petto. Dismenorrea. Epatite. Nevrosi. Gastrite cronica. Ulcera. Retinite centrale.

Sindromi in cui è applicata: 1. sindrome di disfunzione della milza nel controllo del trasporto dovuta alla stagnazione del qi del fegato e deficit di sangue che si manifesta con dolore ipocondriaco, cefalea, capogiro, secchezza della bocca e gola, appetito scarso,stanchezza,depressionementale e polso teso. 2. alternanza di attacco di brividi e febbre dovuto alla disfunzione del fegato. 3. mestruazioni irregolari e distensione e dolore del petto dovuti a deficit della milza, la quale non è in grado di controllare il flusso di sangue, stagnazione del qi del fegato, che non è in grado di dominare la dispersione e lo scarico, vedi tabella sotto. Bu zhong yi qi tang (Decotto per rinforzare il centro e il qi) Prescrizione tonica del qi Origine: tratta dal Pi Wei Lun (Trattato di Milza Stomaco), un trattato scritto dal Li Dong-yuan (dinastia Yuan) pubblicato nel 1249. Azioni: rinforzare il centro, riempire il qi ed elevare lo yang per sollevare il qi sprofondato.

Sindromi in cui è applicata: 1. Sindrome da deficit di milza stomaco. Manifestazioni principali: febbre dopo affaticamento, sudorazione spontanea, sete con desiderio di bevande calde,respirocortoemancatodesiderio diparlare,stanchezzadegliarti,aspetto pallido, feci sfatte, lingua pallida con patina bianca e sottile, polso rilassato e molle o ampio e debole. 2. Sindrome di deficit e collasso del qi. La debolezza o ipofunzione di milza e stomaco possono causare lo sprofondamento del qi del jiao mediano e l’incapacità di sollevare il qi si manifesta come prolasso di ano o utero, diarrea persi-

stenteemalariacondissenteriacronica. 3. Qualsiasi sindrome dovuta allo sprofondamento dello yang puro. Indicazioni: la troviamo indicata per la ptosiviscerali(gastrica,epatica,renale, uterina,rettale),maanchenellemalattie emorragichecroniche,nellagastritecronica,nell’epatite,nelladiarreacronica, nella colite, nella dissenteria cronica, ecc. (miastenia grave, blefaroptosi, febbre appartenente al tipo deficit di qi,endometrorragiafunzionale)quando sono presenti i sintomi del suo quadro. Precauzioni: controindicata nelle sindromi da calore interno dovute a deficit dello yin. n

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ambienti

парк “дендрарий”

Il parco “Dendrarij” di Soci

Il parco botanico di Soci, località balneare russa sulle rive luminosissime del Mar Nero, accoglie i visitatori per un viaggio che li porterà, tra ritratti e monumenti,fontane,corsid’acquaeanimaliinlibertà, a scoprire la flora di tutte le regioni dell’impero, e oltre: da più di un secolo non è mutata l’emozione delturistacaucasicoerussocheoltrepassailcancello di “Dendrarij”, una delle più grandi collezioni di piante del mondo . 64 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011


I

l Parco Dendrarij di Soci fu fondato alla fine del XIX secolo da un famoso giornalista russo, Sergej Chudekov. Proveniva da una famiglia di domestici del palazzo del governatore di Rjazan’ e tutto nella sua vita lo ottenne con grandissima fatica. Concluso il ginnasio a Mosca, si iscrisse alla Facoltà di Legge dell’università di Mosca. Nel 1854 subito dopo gli studi partì per il fronte – era cominciata la guerra di Crimea, e i figli della Grande Madre Russia erano certi di una sola cosa: il loro posto in quel momento era nell’assedio di Sebastopoli. Nel 1871 Sergej Chudekov acquistò il pacchetto di controllo delle azioni e divenne proprietario de “La Gazzetta di Pietroburgo”. La pubblicazione era moribonda,latiraturaoscillavaintorno a 600 copie, e il nuovo redattore dovette faticare non poco per far girare la cosa. Ai collaboratori della gazzetta, toccò il compito impegnativo di scrivere concisamente e con precisione, e mai dire – alla russa – “nero per bianco”. La Gazzetta di Pietroburgo cominciò ad acquistarepopolarità,prestolasuatiratura raggiunse le 24.000 copie e in quel tempo ebbe grande visibilità. Qui cominciarono a pubblicare i propri articolifamosiletterati:AleksejPlešeev, Nikolaj Leskov. Vladimir NemirovicDancenko. Nel numero deLa Gazzetta di Pietroburgo del 6 maggio 1885 con la benedizione del capo redattore, pubblicò il suo primo racconto Poslednaja mogikansha, “L’ultima mohicana”, un giovane e promettente autore, il futuro grande scrittore Anton Cechov. Oltreallavorodiredattore,Sergejaveva molte passioni. Per esempio, si occupò del podere di famiglia a Erlino presso Rjazan’, dove allevò bestiame e coltivò, famose in tutta la Russia, mele e pere. Si occupò di affari pubblici, più di una voltafuelettodeputatoaSanPietroburgo nella Duma cittadina.

n Fiori del nuovo giorno Il nome “Dendrarij” (Dendrarium) deriva dalla parola greca dendron (albero), e significa “raccolta di alberi”. E al parco botanico di Soci questo significato calza a pennello. La collezione della flora presente a Dendrarij non solo è immensa, ma unica nel suo genere. Alla fine del XIX secolo per incarico di Sergej Chudekov, Franz Lampay si occupò della costituzione del parco. Il padrone non lesinò sui soldi, ritenendo che sulla riviera del MarNerodovevanonecessariamente appariretuttelepiantestraordinarie e insolite di ogni angolo del pianeta. Arbusti, mirtilli di macchia e semi di fiori spediti a Soci dal giardino botanico di Nikitskij, presso Yalta, dal vivaio del principe Aleksander Ol’denburgskijaGagra(nell’odiernaAbchazia), dai migliori giardini di Berlino, Lipsia e Dresda. In poco tempo la collezione Dendrarij poteva già annoverare

n “Amore e speranza” Ed ecco il Parco Dendrarij a Soci. Fin dall’inizio della storia, la sua venuta al mondo fu illuminata dalla bellezza e dalle questioni d’amore. In una sera d’estate del 1889 si presentò in visita al famoso editore Chudekov il sovrano, l’imperatoreAlessandroIII.Bevverotè in veranda, discussero le ultime notizie della politica, compresa la recente annessione alla Russia della costa del Caucaso. Una normale conversazione mondana.

– E perché Voi, Sergej Nikolaevic, non comprate un appezzamento di terra sul Mar Nero? – domandò il sovrano–Bisognarafforzarelapresenza russa nelle nuove terre e i prezzi là non sono troppo alti … – La questione non è il denaro, Vostra Altezza.Comprareunappezzamentodi terra è possibile, solo ...che cosa potrò farne? – rispose Sergej Chudekov. Versando il tè, la moglie dell’editore all’improvviso si inserì nella conversazione. – Ricordi, caro, eravamo giovani e avevamo bisogno di soldi e tu mi dicevi“quandosaremoricchi,comprerò un pezzetto di terra, costruirò una dacia che chiamerò come te”. Che sia arrivato quel momento? Sergej Chudekov amava perdutamente sua moglie, Nadežda (“speranza” in russo) ancora dagli anni degli studi. Il ricordo dei tempi della gioventù gli era molto caro. La conversazione durante il tè con l’imperatorerimaseimpressanellasua mente e dopo qualche giorno il redattore comprò 50 dessiatine di terra sul versante Verešaginskij della montagna, poco distante dal centro di Soci e collocò qui un nuovo parco. La dacia, che decise di costruire nel centro del parco, venne chiamata “Nadežda”. Nel 1892 la forma del parco era, a grandi linee, conclusa e quello è considerato l’anno della fondazione di Dendrarij.


ambienti

Il parco “Dendrarij” di Soci

“земля такая зелёная” “Zemlja takaja… zelenaja”, “La terra è ...così verde”

N

elle tiepidissime sere d’agosto, quando a mezzanotte dalle altre parti del mondo si torna a casa dal cinema, a Soci è ora di andare in spiaggia: insofferenti al sole e all’afa, i caucasici affollano le spiagge illuminate solo dalle luci della passeggiata sul lungomare. I ragazzini bucano le onde, intere famiglie con neonati distendono asciugamani e teli da spiaggia, qualcuno accompagna la sua prima o la sua ultima birra con un panino … Affacciato sul mare, il “Riviera” – proprio così, un giardino in onore della nostra riviera – si anima, ancora indeciso se divertirsi con gli eroi di “Avatar”o passeggiare per i giardini, pietra per pietra, dedicati ai cosmonauti sovietici: tra ciò che resta di commoventi grattacieli da realismo socialista e le romantiche ville liberty abbandonate, Soci si rallegra in attesa dei giochi olimpici invernali del 2014. Probabilmente molto cambierà in vista di questo appuntamento. Un’unica certezza: non cambierà il Parco Dendrarij, un’intera collina trasformata in giardino-botanico. Vedere ancora oggi, in un giorno qualsiasi, centinaia di turisti provenienti da tutte le regioni della Russia visitare questo giardino botanico, fa sicuramente un certo effetto, dato che ci si interroga su che valore, che senso possa avere nel 2011 un giardino-botanico, identica perplessità

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che sorge anche attorno al concetto storico di museo. Eppure oggi si può guardare un Gingko biloba grazie al fatto, come è scritto con candore sulla guida russa, che qualcuno si sia preso la responsabilità di piantarne un esemplare in un giardino, si sia fatto carico di custodirle perché questo visitatore “esclami un “ah!” di meraviglia”. E’ difficile immaginare una simile folla in un giardino botanico europeo, tale spontanea naiveté nel rapporto con la bellezza e la natura, retaggio di decenni di educazione all’arte dell’apprendere. Commuove il pensiero importante, oggi così in discussione, della migrazione delle piante vissuta come conquista, e l’ardore con cui ci si applicava: una dedizione tanto grande da venire prima del pensiero della guerra, di andarne oltre, facendo percorrere chilometri a buste di semi, contenuto prezioso quanto una lettera d’amore. Per dare vita a questo e altri giardini, non si fermò mai la corrispondenza tra botanici, tra direttori di giardini. Qualcuno “in mezzo alla battaglia”, con testardaggine, continuava a preoccuparsi di melograni. Se per noi può non sembrare così interessante ammirare la fioritura di un melograno o di una magnolia, prendiamo atto che possa ancora esserlo – anche nella nostra realtà multimediale e informatizzata – per una famiglia che da Novasibirsk organizza

una gita per ammirare il giardino botanico di Soci. Pur potendo oggi ricostruire perfettamente un teatro greco, ripresentare un antico testo, riproporre i costumi con le stesse stoffe e forse anche i colori, non abbiamo alcuna possibilità di ricreare l’emozione suscitata nel pubblico dell’antica Grecia. Né la ricostruzione di una coreografia di Isadora Duncan dal frammento filmato dei suoi passi di danza nel parco, potranno farci capire fino in fondo lo scandalo e lo stupore che accompagnò i presenti. Ma siamo davvero certi che nel Parco Dendrarij – pressoché conservato nella sua struttura originaria – nulla potrà farci provare oggi quel sentimento di stupefatta ammirazione davanti alla collezione di palme esotiche, la stessa emozione che deve aver provato il visitatore di fine Ottocento o del secolo scorso, persino colui che già aveva potuto vedere nuovi orizzonti, persino in un visitatore d’eccezione come il giovane Yurij Gagarin, che passeggiò nel Giardino Botanico dopo il suo primo volo nello spazio: che stupore, la Terra...così verde. (A.S.)

(Un gioco sulle famose parole pronunciate dal giovane Yurij Gagarin nell’aprile del 1961: земля

такая зелёная - земля такая голубая “La terra è.... così azzurra”).


glie, coltivata. La sua fioritura è semplicemente splendida! Lungo la scalinata principale che culmina ai piedi della fontana Skaska, La Fiaba, fiorisce Gardenia jasminoides. Questo sempreverde di macchia arrivò sulla riviera caucasica del Mar Nero dalla Cina. I fiori grandi, bianco-nivei e profumati, con il loro splendore lussuoso colpiscono chiunque. Appare l’alberello del melograno, elegante sia ricoperto di fiori o faccia ap-

parire sui rami i suoi frutti. Con un gran numero di petali, i fiorellini rosso-arancio simili a rose in miniatura, si stagliano tra le foglie verde chiaro. Per le strade di Soci, frequenti sono le magnolie, pronte a stupire con i loro enormi fiori. Sullo sfondo delle grandi lucide foglie verde scuro, questi fiori bianco-neve appaiono semplicemente sfarzosi. Si può ammirarli, ma non troppo a lungo: i fiori di magnolia hanno davvero un forte odore di limone. Un al-

Pinus patula, di fronte a una radura

Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 67

più di 400 tipi diversi di piante. Tutti gli ordini per il futuro parco seguivano un piano preciso che Sergej Chudekov con attenzione si adoperava per realizzare. Ben presto, abbandonò persino il posto in redazione a San Pietroburgo e si trasferì definitivamente a Soci, dove prese a occuparsi principalmente della sua attività nel giardino botanico. I fondatori crearono il futuro giardino Dendrarijcombinandoelementidelterrazzamento italiano e del paesaggio del parco all’inglese. Diedero vita a zone vegetalicomplete:settoremediterraneo, cinese, australiano, caucasico, angolo himalayano,giapponese,messicano.La natura da sola non avrebbe potuto costruireunasimilegrandiosamigrazione: il parco Dendrarij divenne un monumentoancheallavorotenacedell’uomo. I botanici di molte generazioni proseguirono nella grande impresa di Sergej Chudekov. Persino in tempo di guerra, corrisposero con i collaboratori dei migliori vivai del mondo, ricevendo semi senza dover nulla in cambio. Le ricchezze verdi di Dendrarij nel XX secolo si moltiplicarono e ora nel parco si contano 1700 differenti specie di piante. Per esempio, qui troviamo una raccolta di pini unica – 80 delle 120 specie che si trovano al mondo. Più di 60 varietà di querce, comprese quelle da sughero. Oltre 20 specie di cipressi. Famose le palme del parco, una ricca collezione: dallafiliformewashingtoniana,allapalma da dattero delle Canarie, splendide Yuba, e persino palme elefantine, i cui tronchi raggiungono a volte un metro di larghezza. Fra gli alberi più alti,sequoie e eucalipti. Indimenticabile, una foresta di bambù: giganteschi tronchi – legnosi fuscelli – che raggiungono a volte i 30 metri d’altezza. E’ una foresta da leggere: sembra che nessuno, negli ultimi decenni, abbia saputo resistere alla tentazione di “firmare”iverditronchi,unricordodaogni città della Russia. Non può mancare il preistorico gingko, sacra pianta orientale: la sua sopravvivenza è dovuta a tutti coloro che si sono adoperatiperconservarealberidigingko in riserve naturali e parchi botanici. Dendrarij è un parco perennemente in fiore. Accoglie gli ospiti della stazione balneareconluminose,imponenti,rigogliose infiorescenze di ortensie. In natura ne esistono 35 varietà. Sono diffuse in Asia, America ed Europa. Nel parco Dendrarijpredominaunavarietàmolto bella – Hydrangea, ortensia a grandi fo-


ambienti

Il parco “Dendrarij” di Soci

bero bellissimo. E simbolico: fiorisce la magnolia – arriva l’estate! La magnolia perde i suoi fiori – ed è già inverno! Il gioco preferito dei bambini a Dendrarij,improvvisatisimoderniMowgli,sono le gigantesche liane del glicine cinese: simili ad aggrovigliati serpenti volano allungandosi verso il cielo. L’abbondanza di alberi e arbusti meravigliosi ci conduce per mano a uno dei fenomeni del Parco Dendrarij. Qui non passa giorno che non fioriscano nuove piante. In primavera, estate e autunno il parco è pieno di fiori. E’ naturale, ma come si stupiscono i visitatori quando in pieno inverno, nella notte di Capodanno, da sotto la neve cominciano a spuntare le fiamme scarlatte del piracanto (Phyracantha sp.), i petali rosa tenero delle camelie, i fiori bianco-gialli dell’osmanto (Osmanthus fragrans Lour). Ogni mattino spuntano i fiori del nuovo giorno. Così si continua tutto l’anno, senza interruzione, un simbolo della perenne bellezza della natura. Meraviglioso, il più bel ciclo del mondo…

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n Un leone in mezzo al prato La protagonista del film “Mosca non crede alle lacrime” a un certo momento, puntualizza: “Ogni persona nel nostro Paese almeno una volta nella vita va a Soci”. E in milioni di famiglie russe sono conservate le foto scattate nel parco Dendrarij a Soci. Presso il chiosco in stile moresco o alla fontana Skaska, La Fiaba, vicino allo stagno con i cigni bianchi e neri o in groppa al possente leone di pietra che qui fa la guardia al silenzio e alla tranquillità. Nessun parco al mondo può essere costruito senza un progetto architettonico.Comprendendoperfettamentetutto questo,ilfondatorediDendrarij,Sergej Chudekov,findalprimomomentopensò non solo al trasporto di piante e arbusti rari, ma anche ad abbellire il parco con chioschi decorati, fontane, sculture. E questo fu fatto con tale serietà, che oggi 17 elementi di Dendrarij sono inclusi nella lista dei monumenti architettonici e urbanistici russi di rilievo, cosa molto rara per il nostro Paese. L’entrata principale del parco è orna-

ta da uno splendido edificio, elegante e bianco come la neve, a semicerchio. Da tempo è il simbolo di Dendrarij, e nessuno può dubitare che sia stato sempre in questo parco. Invece non è lì da sempre! Il parco fu aperto nel 1892, ma dopo 40 anni, negli anni Trenta del XX secolo a Soci cominciò una profonda ricostruzione della stazione balneare. Allora, proprio dal centro della città fu deciso di far proseguire una strada, drittacomeunafreccia. Questatagliava fuori il parco, dividendo il lungomare dalla parte della montagna. Sembrava che così sarebbe stato interrotto l’insieme del verde architettonico di Dendrarij. Ma questo non accadde, l’architetto Alexander Vnukov creò tale splendido progettoperl’edificiodell’entrataprincipale del parco che tutti gli abitanti di Soci subito esclamarono un “ah!” per la meraviglia. OggiilvialeprincipaleDendrarijcollega l’edificio a semicerchio presso l’entrata con la dacia “Nadežda”. Se senza fretta si salgono i gradini, si può notare come il parcosembriaprirsiinvitandotuttiaen-


Il capanno delle erbe

A

pochi passi da japonskij sadik, deliziosa ricostruzione di un piccolo giardino giapponese, si vendono gli intramontabili souvenir del parco botanico, flauti e oggettini artigianali in legno di ginepro: accanto, un capanno ospita la vendita di miscele erboristiche. È al tempo stesso una

L’erborista del parco

delle rivendite più piccole del mondo ma senza dubbio anche una delle più fornite: le pareti del capanno sono completamente rivestite dagli ermetici sacchetti di erbe, miscele di erbe e di fitocaj, i té aromatizzati dai romantici nomi: “sera d’inverno”, “dolce sonno” , “prato alpino”. Una dinamica e sorridente signora, dal piglio ancora sovietico, assicura di avere un rimedio erboristico per qualsiasi malanno: sono 99 le miscele proposte nel catalogo di “Energja trav +”, “L’energia delle piante”, con descrizione delle piante contenute e delle modalità d’impiego. Per soli 250 rubli, sbor pri alkogolisme, immancabile miscela rimedio per l’alcolismo. Un elenco di 165 per le piante essiccate in vendita, una decina di oli – di lino, di lavanda, di cedro – e infine, con il cuore in pezzi, si può leggere l’elenco dei žiry, i grassi disponibili, molto usati in Russia: grasso di foca, di pesce, di cane e, ahimè, di orso e di lupo. (A.S.)

A sinistra: Ficus erecta (Cina, Giappone, Himalaya). Qui sopra, Cupressus cashmeriana (Asia centrale)

vennero fatti da eccezionali artigiani russi che li fusero nelle officine della famosa fabbrica di porcellana della società di Matvej Kusnezov nella città di Konakovo (presso Kusnezov) nel governatorato di Tverskoj. Lo stesso industriale Matvej Kusnezov entrò nella storia del nostro Paese come padre della porcellana russa; per molti anni fornì il vasellame per il palazzo dell’imperatore e ricevette moltissimi premi in varie esposizioni. Sono proprio i suoi vasi, dal famosomarchio,adabbellireDendrarij. I padiglioni sono numerosi, uno spunta

trare inuna incantevole fiaba,con grandi scalinate adornate ai lati da sculture e vasi decorati. Alla fine del XIX secolo erano di moda le sculture a tema antico e Sergej Chudekov rivolse a Parigi la richiesta per una commissione a maestri di arte franco-italiani, che per il futuro parco fecero fondere figure di atleti dell’anticaGrecia,danzatori,gladiatoricon la rete e il tridente. Le realizzarono gli scultoriAlexandrJuranePieroCapellaro e le loro opere ricevettero entusiastici giudizi dai critici d’arte. I vasi decorati in ghisa per Dendrarij

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ambienti

dal folto del fogliame, un altro, in modo studiato, spicca come inaspettatamente in un luogo di grande via vai. Il più famoso, senza dubbio, sembra essere il padiglione moresco. Molto in voga nell’Ottocento è lo stile che rievoca l’Oriente, includendo in sé tutta la tradizione dell’arte islamica. Fu realizzato in questo stile il Chiosco Orientale, aprendolo a ogni leggero soffio di vento, con originali colonne e un alto minareto. Nel prato, lì accanto, trionfa immobile il leone di pietra, tanto amato dai bambini. Ma se il padiglione moresco ci riporta alle leggendarie “Mille e una notte”, la

fontana dell’eroe Vladimir (Vladimir Bogatyrev),Skaska,LaFiaba,riportain vita – scolpiti nel monumento stesso – i bylina, i grandi poemi epici russi. Qui si può vedere raffigurati nel basalto Il PrincipeGvidon,lazarina-cigno,l’ingegnoso scoiattolo, gli splendidi paladini, capeggiati dal Signore del Mar Nero. A volte i maestri di scuola di Soci portano le loro prime classi alla Fontana, semplicementeperchénonèpossibiletrovare miglior luogo per studiare “La favola dello zar Saltan” di Puškin. Dendrarij è un parco vivace. Per i viali passeggiano in piena libertà orgogliosi i

Il clima temperato di Soci consente visite durante tutte le stagioni dell’anno. Nella pagina accanto, il ritratto del fondatore del parco Sergej Chudekov, e una targa botanica che caratterizza l’area delle piante medicinali

pavoni. In una speciale voliera alloggiano gli struzzi. In alto, tra gli alberi, saltano gli scoiattoli. E in un acquario apposito è possibile vedere i pesci del Mar Nero,compresoilfamososqualo-katrana (l’esotico Rheocles alaotrensis). In piedi, accantoallostagnosipossonoammirare per ore cigni bianchi e neri, con leggera graziasull’acqua.Equantemeraviglieci sarebbero ancora da raccontare! Ilfondatoredelparco,SergeijChudekov capì perfettamente che tutta questa bellezza, solo in virtù del suo essere bellezza, poteva essere apprezzata dalla gente. Per volere di Sergej Chudekov, nei giorni di festa chiunque avesse voluto, poteva entrare liberamente. Questa tradizione sopravvive ancora oggi. E in tutti gli altri giorni il costo dell’entrata non è certo alto. Chiunque si rechi sul Mar Nero in vacanza, sicuramente visiterà questo parco. Del resto, come si fa a passare da Soci e non fare un salto a Dendrarij? Ci mancherebbe altro! E’ così che in tante case e appartamenti dei più svariati Paesi e le più lontane città del mondo troviamo fotografie scattate nel bellissimo parco: all’antica, come sempre, l’immancabile scritta “Saluti da Soci!”. E aiuta a serbare un ricordo per molti di noi, tra i più belli della vita… n “qui passeggiò...” Subito dopo il suo volo nel cosmo, arrivò a Soci il cosmonauta Yurij Gagarin e visitò anche il Parco Dendrarij. IlcelebrepittoremessicanoDavidAlfaro Siqueiros restò semplicemente immobile, incantatopressol’angolomessicano, guardando il frammento di prateria con tanto di agavi, yucche e cactus sparsi tra le pietre. Il famoso generale dell’Armata Rossa e uomo politico, il maresciallo Georgij Žukov, in cura presso il sanatorio di guerra nelle vicinanze del parco, spesso veniva a Dendrarij con la moglie Galjna e la figlia Maša a passeggiare per i viali fioriti. La stupenda danzatrice Nadežda Pavlova, arrivata a Soci con la troupe del Teatro Bol’šoj con piacere posò per i fotografipressolascultura“Laballerina”, riprendendo con grazia il movimento immortalato nel bronzo dalla fanciulla in stile neoclassico. L’ingegneregiapponeseMatsuroTakueti, trovandosi per lungo tempo a Soci per una commissione di lavoro, si recò a Dendrarij quasi tutti i giorni, per sva-

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garsi e per contemplare come fiorivano i sakura, i ciliegi delle campagne giapponesi . In natura non sono così tante le cose chesipossono guardare senza stancarsi.Lafiammaardentedelfuoco. L’acqua nella correntechevola giù per la cascata. Il fluttuare in cielo delle nuvole. E il fiorire delle piante, il loro tornare alla vita. Entrando nel parco di Soci Dendrarijèimpossibilerestareindifferenti, quando qui ogni giorno la vita rifiorisce con i colori dei fiori appena spuntati. E le persone vi accorrono come a una festa.Li possiamo capire:hanno fretta di vedere il più bel angolo del pianeta, sfiorare un minuscolo frammento di Paradiso sulla Terra, e scoprire nuovi aspetti di una grandiosa meraviglia della natura,costruitadaltalento dell’uomo e dal suo lavoro. Non è da russi dimenticare di fermarsi qualche minuto davanti al bronzo commemorativo dell’intellettuale Sergej Chudekov, inventore di questo meraviglioso e sorprendente parco. n

All’entrata i visitatori raccolgono una breve guida vecchio stile, datata anni Duemila, ma dall’impostazione e dal sapore nostalgicamente rétro: il testo che qui riportiamo è la traduzione dal russo di Anna Schoenstein. Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 71


brevetti verdi

DI GIORGIO PIFFERI E CLAUDIA FINETTI

Colchico

Un esile fiore dei prati di montagna, e al tempo stesso una delle piante più tossiche della nostra flora, dotata di un veleno perfetto, la colchicina. Come tutti i veleni ha un grande potenziale farmaceutico, che dal secolo scorso ne fa una risorsa dell’industria farmaceutica (anche se lo stesso principio attivo si estrae ora con maggiore resa da un’altra Liliacea): ma gli studi, e i nuovi brevetti, non si fermano ■ Brevetto WO 2007136636 A1 “Combinazioni farmaceutiche per trattare malattie iperproliferative” Inventori: Maurer Barry J., Reynolds C. Patrick (US) Titolare: Los Angeles Childrens Hospital; invent. (US) Viene rivendicato un metodo per trattare disturbi ipeproliferativi, compreso il cancro, per somministrazione al paziente di una composizione farmaceutica. Questa contiene dosi efficaci di un retinoide ( es. fenretinide) in combinazione con un inibitore dei microtuboli, quali: vincristina, paclitaxel, colchicina). Viene anche rivendicato l’uso della composizione come medicamento in un soggetto sofferente di disturbi iperproliferativi.

■ Brevetto CN 101066933 A “Processo di estrazione ed estratto di day lily ricco in colchicina” Inventori: Xue Jiurong Li (CN) Titolare: inventore (CN) Viene riportato un processo di estrazione di un estratto da una liliacea, day lily, ricco in colchicina. Il processo prevede le fasi seguenti: doppia estrazione a ricadere della pianta in soluzione alcolica ad 80-85 gradi per 3-5 ore; filtrazione dal supernatante e recupero del solvente; essiccamento a 70-75 °C per 18-24 ore onde ottenere l’estratto secco ricco in colchicina. Il processo è semplice, ecocompatibile e idoneo per la produzione.

■ Brevetto CN 1879766 A “Medicina per trattare il reumatismo e metodo di preparazione” Inventori: Liu Lacai (CN) Titolare: Xinjiang Uigur Pharmaceutical (CN) L’invenzione riguarda una composizione farmaceutica per trattare il reumatismo e un processo per prepararla. La com72 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

posizione viene ottenuta a partire dal Colchicum autumnale, Scamonia grease, Safflower, Senna foglia, Chabula frutto, Operculina S. Manso. I materiali grezzi vengono disintegrati, bolliti in acqua, filtrati, concentrati e supportati su grasso, amido e cellulosa cristallina.

■ Brevetto WO 9701570 A1 “Derivati della colchicina, loro uso e formulazioni che li contengono” Inventori: Bombardelli Ezio, Gavetta Bruno (IT) Titolare: Indena S.P.A (IT) L’invenzione concerne nuovi derivati della colchicina aventi attività antiproliferativa, antineoplastica, antinfiammatoria e muscolorilassante. Vengono rivendicati composti amidici come tali o dopo derivatizzazione del gruppo fenolico in posizione C3 dell’anello aromatico e C10 dell’anello tropolonico (es. N-deacetil-N-pentafluoropropionil-tiocolchicina). Sono incluse composizioni farmaceutiche contenenti il principio attivo, anche in forma liposomiale, in miscela con adatti eccipienti da somministrare per via orale, endovena e topica. I nuovi composti possiedono una tossicità confrontabile colla colchicina su linee di cellule tumorali umane, ma sono più attivi su cellule resistenti ai soliti antiblastici.

■ Brevetto US 20090298948 A1 “Composizioni di Colchicina e metodi” Inventori: Davis Mathew W. et al. (US) Titolare: Mutual Pharmaceutical Company, Inc. (US) Vengono descritte composizioni stabili di colchicina contenenti colchicina ultrapura e un eccipiente farmaceuticamente accettabile. Le composizioni sono in forma di compresse da 0,6 mg e possono anche contenere 500 mg di probenecid. Viene rivendicato un metodo per somministrare ad un paziente, sofferente di gotta o di febbre mediterranea familiare, la suddetta compressa che possiede la stessa biodisponibilità sia a stomaco pieno che a digiuno in confronto con una singola dose di un prodotto commerciale. La somministrazione orale è efficace, ma con ridotti effetti collaterali gastrointestinali.


■ Brevetto 20090253798 A1 “Complesso solido di colchicina; metodi di preparazione e di uso” Inventori: Sun Tong et al. (US) Titolare: Mutual Pharmaceutical Company(US) Vengono descritti nuovi complessi solidi di colchicina con acido malico, acido ossalico o acido para-toluensolfonico,

preparati miscelando quantità equimolecolari di colchicina col corrispettivo acido in acetato d’etile, separando i cocristalli per aggiunta di esano alla soluzione precedente e cristallizzandoli da opportuni solventi. Vengono anche rivendicati: una composizione in formulazioni orali contenenti i suddetti complessi con eccipienti farmaceuticamente accettabili; un metodo di trattamento di un paziente per prevenire o trattare attacchi acuti di gotta, febbre mediterranea familiare e una serie di altre malattie, quali fibrosi cistica, sclerosi multipla, glaucoma, cirrosi biliare, asma, ecc.. n

La pianta Colchicum autumnale

P

ianta erbacea perenne velenosa (Colchicaceae) diffusa in tutta l’Europa e Asia centrale. Nomi comuni: falso zafferano, giglio matto, meadow-saffron, autumn crocus, naked ladies, colchique, herbstzeitlose, colquico. Droga Fiorifreschi,bulbiesemitagliatiedessiccati.Neisemiècontenuto come principio attivo la colchicina (≥ 0,4 %), che ha sostituito la droga nelle principali Farmacopee e che viene estratta anche dai semi di una Liliacea, la Gloriosa superba. Oltre alla colchicina, isolata da Pelletier e Cavantou già nel 1820, sono presenti altrialcaloiditropolonici,qualicolchicoside,demecolcina,N-formil-N-acetilcolchicina,edalcaloidinon-tropolonici.Altricomponentiminorisono:saccarosio,lipidi,fitosterolo,amido,tannino, acido gallico, acido salicilico, asparagina, ecc.. Attività e usi L’effettoantigottosodellacolchicinaèattribuitoalsuopotereantimitotico, che è quello di bloccare la suddivisione delle cellule corporee. Nella fase acuta della gotta i cristalli di acido urico che si formano in eccesso vengono fagocitati dai leucociti con formazione dei fagolisomi, la cui lisi provoca la fuoruscita di enzimi liposomiali e di acido lattico che scatenano un processo infiammatorioneitessuticircostanti.Datalafortetossicitàdellacolchicina (dose letale per l’uomo da 7 a 200 mg), la terapia va eseguita sotto

controllomedico,usandopreparatistandardizzatiincompresse e fiale da 0,5-1 mg e verificando l’eventuale comparsa di effetti collaterali,qualimaldistomaco,diarrea,nauseaevomito.Lacolchicinavieneancheimpiegatanellaterapiadellafebbre mediterranea familiare, ma il meccanismo d’azione non è noto.

questi GLi ULTIMI brevetti pubblicati: E.D. 343 gennaio 2010 Aglio (Allium sativum)

E.D. 346 aprile 2010 Cardo mariano (Silybum marianum)

E.D. 348 giugno 2010 Ginkgo biloba (Ginkgo biloba)

E.D. 351 ottobre 2010 Ortica (Urtica dioica)

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produzione

Ingredients

Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali: note dalle aziende Emolliente naturale alternativo ai siliconi Marcato potere emolliente, leggero e non untuoso, effetto satinato. Queste le preminenti prerogative di Sensolive LD, un emolliente tutto naturale, ottenuto da fonti rinnovabili che non contiene additivi e preservanti.

cosmesi dell’uomo, ad esempio lozioni o creme leggere, non untuose doporasatura. Un ulteriore utilizzo è previsto nella realizzazione di prodotti per il make up, come componente della base lipidica in lipstick, fondo tinta, ecc. Sensolive LD è presentato da CRM International (Fr), per l’Italia: Variati & C.

Un estratto idrosolubile da olio di Oliva: antiradicalico, protettivo UV, antinfiammatorio

Olea europaea

Il complesso è costituito da due derivati dell’olio di Oliva (etilesil-olivato idrogenato e insaponficabile da olio di oliva idrogenato), si presenta come fluido altamente stabile, trasparente, a trascurabile odore. Al preparato che lo contiene impartisce morbidezza e, dopo applicazione, lascia sulla pelle una prolungata sensazione gradevole al tocco, non grassa, non untuosa, non appiccicosa creando un effetto satinato sulla cute. Per queste sue prerogative di ammorbidente, idratante, protettivo, lubrificante è da considerarsi una valida alternativa tutta naturale agli oli siliconici. Numerose le utilizzazioni in campo cosmetico previste per il complesso: da creme idratanti antiaging, a creme, latti ed oleoliti per il trattamento del corpo, da preparati protettivi solari a prodotti idratanti doposole. Da non trascurare il suo potenziale impiego in prodotti protettivi emollienti per la 74 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

Il suo nome commerciale è Hidrox 12% (INCI: Olea europeae (Olive) fruit extract. Si tratta di un prodotto ottenuto da polpa di Oliva, dalla quale per centrifugazione si separa l’olio dall’acqua, quindi per crio-essiccazione si ottiene un olio ad elevata concentrazione in idrossitirosolo. L’idrossitirosolo è un fenolo-derivato che nella sua forma esterificata oleoeuropeina è contenuto nell’olio di Oliva, ma si ritrova anche nelle foglie della pianta. è stato recentemente oggetto di molti studi che ne hanno confermato la marcata attività radical scavenging ed antiossidante. è ritenuto in grado di attivare la formazione di glutatione e quindi di promuovere una forte attività protettiva antiossidante su cute umana, anche riducendo l’effetto melanogeno indotto da radiazioni UV. L’idrossitirosolo è una molecola anfifila per cui risulta solubile sia in grassi, sia nell’acqua. Di qui la sua facilità e praticità di utilizzazione anche in preparati cosmetici a base acquosa. Questo nuovo ingrediente, oltre che trovare utilizzazione in preparati dietetici, presenta valido impiego in campo cosmetico quale antiossidante, protettivo UV, antinfiammatorio. è presentato da CreAgri Inc, Calif. USA.

Derivato della Soia stimola la sintesi del collagene Dalla Soia un attivo che cancella i segni dell’età incrementando la sintesi del collagene. Pro-Coll-One+ (INCI: Hydrolized Soy fiber), questa l’identificazione del prodotto, è basato su glicoproteine altamente purificate ricche in idrossiprolina, ottenute da Soia. Un test atto a verificare l’azione antirughe del prodotto è stato eseguito in parallelo ad un test nel quale si è utilizzato


Glycine soya

come controllo positivo un peptide (palmitoil pentapeptide3) la cui funzione a tal fine è da tempo acclarata. Il risultato del test ha confermato per il derivato naturale (dose di impiego 0,25% nel preparato trattante) un’attività stimolante la sintesi del collagene-1 su fibroblasti umani paragonabile a quella del polipeptide di confronto col risultato dell’osservazione di una cute più distesa più liscia, più regolare. Il nuovo attivo ad effetto riducente le rughe è proposto da Silab, France.

Ingredienti a base attivi vegetali per il trattamento idratante, antiaging, schiarente cutaneo

Filtro UV idrosolubile ma resistente al lavaggio La BASF ha ampliato la serie dei suoi ben noti filtri UV Tinosorb con l’inserimento di un nuovo termine la cui prerogativa principale è di essere idrosolubile. Il nuovo prodotto, Tinosorb S Aqua (INCI: Bis-Ethylhexyloxyphenol methoxyphenyl triazine), filtro a largo spettro, consente la realizzazione di preparati protettivi finiti a maggiore gradevolezza quando applicati sulla pelle. Infatti, il comune filtro UV oleosolubile, veicolato in emollienti polari, si ritrova in una base veicolante pesante, untuosa, non certamente gradevole esteticamente ed al tatto. Il nuovo filtro esibisce le stessa prerogative di protezione del suo controtipo oleosolubile Tinosorb-S. Si è rivelato fotostabile, attivo già a basse concentrazioni, di buon profilo sotto il punto di vista tossicologico. In forma idrosolubile risulta marcatamente migliorata anche la distribuzione dell’ingrediente nel preparato finito e, di conseguenza, sulla cute da proteggere una volta applicato. Per quanto idrosolubile, il nuovo filtro, opportunamente veicolato, presenta buona resistenza all’azione dell’acqua.

Tecnologia a microonde nella sintesi chimica in campo cosmetico Da qualche tempo, l’uso delle microonde (MW = microwave) nella sintesi organica è sempre più studiato ed applicato in quanto con questa tecnologia è possibile condurre reazioni chimiche in tempi più ristretti ed in condizioni più blande rispetto a quanto si può ottenere con le metodiche ‘classiche’ di riscaldamento della massa di reazione. Praticamente, gli effetti principali delle MW sui sistemi chimici sono legati ad un notevole aumento della velocità di reazione ed a una forte riduzione dei tempi di reazione. Marzo 2011 ERBORISTERIA DOMANI 75

Tre nuovi prodotti, di recente presentazione sul mercato da parte della ISP (International Specialty Products), USA, basati su principi attivi vegetali. Il primo, Natriance Hydrator (Proposed INCI: Aqua (and) propanediol (and) Pisum sativum extract) consiste in un estratto in soluzione idroglicolica ottenuto dal frutto del Pisello, consigliato al fine di apportare benefici effetti idratanti alla barriera cutanea. A questo estratto sono riconosciute proprietà rinforzanti l’espressione della filaggrina. Proteina ricca di residui di istidina, la profilaggrina è sintetizzata ad opera delle cellule dello strato granuloso dell’epidermide sotto forma di precursore, la profilaggrina; entrambe sono destinate, con la loro degradazione proteolitica, a formare aminoacidi liberi capaci di legare molecole d’acqua fondamentali per l’idratazione dello strato corneo. Il secondo prodotto proposto, Natriance Destresses (Proposed Pisum sativum INCI: Aqua (and) propanediol

(and) Oryza sativa bran extract), è un derivato da pula di Riso atto a combattere stress ossidativi e quindi minimizzare danni causati da radicali liberi indotti da esposizione radiazioni UV. Natriance Brightener (Proposed INCI: Aqua (and) Glycerin (and) Hydrolized yeast protein), l’ultimo della Oryza sativa triade, è suggerito quale schiarente cutaneo, particolarmente indicato al fine di ridurre o quantomeno mitigare lo sgradevole effetto di macchie cutanee. è costituito da un particolare insieme di aminoacidi essenziali e piccoli peptidi che impartiscono alla pelle un aspetto idratato e luminoso. L’efficacia a fini schiarenti cutanei di questo estratto è stata valutata paragonabile, se non superiore a quella dell’acido kojico.


produzione

Ingredients

Al contrario di quanto avviene nel riscaldamento per convezione, la diffusione delle microonde non è condizionata dalla conducibilità termica del materiale, in quanto le MW sono una radiazione elettromagnetica che attraversa il recipiente e porta ad un istantaneo riscaldamento localizzato. La radiazione, essendo costituita da un campo magnetico ed elettrico ortogonali tra loro induce una polarizzazione dell’ambiente circostante la molecola che, allineandosi con il campo generato, induce un super riscaldamento, Si tratta, inoltre, di un sistema a basso costo e pulito, specie se confrontato con i sistemi tradizionali (circolazione vapore/olio diatermico). Nelle reazioni realizzate nell’impianto di PRO*-Progressus (PG), soprattutto esterificazioni, la resa è sempre stata elevata, con lavori vicini al 95%, decisamente superiore a quella ottenuta da sintesi analoghe condotte in un impianto tradizionale. La possibilità di condurre delle reazioni a temperatura inferiore a quella normalmente impiagata, in tempi rapidi e senza l’ausilio di catalizzatori evita la degradazione del prodotto causata dal contatto con le superfici del reattore e le operazioni finali di sbianca e filtrazione del prodotto. PRO+ è impegnata nella ricerca di una tecnologia delle MW che consenta la realizzazione in scala di grandezza industriale di processi di sintesi chimiche in campo cosmetico, un settore ove particolarmente sentita è l’esigenza di poter disporre di materie prima da “chimica pulita”, provenienti da fonti rinnovabili e realizzate con processi di produzione che non causino problemi per l’ambiente. Nel suo impianto a MW, per quanto concerne lo specifico settore cosmetico, PRO+ è in grado di realizzare esteri del poliglicerolo e del pentaeritrolo, esteri fosforici e citrici, sucroesteri, ecc., oltre a materie prime studiate in esclusiva per i clienti.

Nuovi studi su sicurezza di impiego di un filtro UV Al recente European Dermatology and Venerology Congress di Gothenburg, la DSM Nutritional Products (in Italia Res Pharma), ha presentato i risultati di una nuova ricerca clinico-scientifica intesa a dimostrare la sicurezza di impiego del noto filtro Parsol SLX (INCI: Polysilicone15). Questo composto organo-siliconico è il primo filtro polimerico che incontra l’approvazione sia dell’EU, sia delle altre maggiori autorità nel mondo, incluso Giappone, Cina ed Australia. Il prodotto, un polimero a peso molecolare medio oltre 6000, consiste di una struttura centrale siliconica cui sono Rubus idæus L. legati covalentemente 76 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

cromofori UVB. Nello studio in oggetto è stato studiato il comportamento (in vitro) di Parsol SLX radiomarcato e la sua penetrazione cutanea, su campioni di cute di donatori umani esposti per 24 ore e trattati con un protettivo contenente il 10% di prodotto anti-UV. I risultati hanno mostrato che dopo un periodo di esposizione di 24 ore, il 99,5% di prodotto applicato è ancora rilevabile sulla superficie cutanea e nello strato corneo. Questo dato starebbe a confermare che il prodotto polimerico presenta una struttura tale la cui penetrazione nella cute è estremamente limitata. Proprio per questa sua dimostrata irrilevante penetrazione cutanea, tale filtro solare organo-siliconico è quindi da considerarsi sicuro nell’impiego e consigliato in particolare nella realizzazione di preparati protettivi solari destinati a pelli sensibili e pelli delicate dei bambini.

Acque distillate biologiche certificate Ecocert e Cosmos Tre distillati vegetali e biologici, che possono sostituire una parte significativa della fase acquosa di qualsiasi formulazione cosmetica sono stati realizzati e presentati da Herbarom Laboratoire (in Italia Pharma Cosm Polli). Nella valle lungo il fiume Drôme, in Francia, il 17% delle coltivazioni è biologico. Qui Herbarom Laboratoire ha accesso ad una fonte profusa di orzo, grano e lamponi di elevata qualità, da cui nasce la linea Aquacell, basata su materie prime ottenute da risorse locali e rinnovabili, senza danno o impatto all’ambiente. I prodotti della linea Aquacell sono ricavati attraverso la distillazione senza solventi e senza precedenti aggiunte di acqua; si tratta di fluidi essenziali che si Hordeum vulgare trovano naturalmente negli steli di grano, orzo e nelle bacche di lampone attentamente selezionate. Il preparato da grano (Aquacel Bio), esente da glutine, è indicato all’uso in formulazioni per pelli fragili e facilmente irritabili. Il derivato da orzo (Aquacel Bio Barley) contiene flavonoidi e tocotrienoli con proprietà antiossidanti e protettive. Anche il preparato a base lamponi (Aquacel Raspberry) è da considerarsi a marcata attività antiossidante, in relazione all’alto contenuto della bacca di questo frutto in poilfenoli: il loro indice ORAC (Oxigen radical absorbance capacity), che misura la capacità di un prodotto di contrastare i radicali liberi, è pari a 4900/100 g, cioè praticamente uno dei più elevati tra quelli rilevati nei frutti. I prodotti della linea Aquacel, utilizzabili anche ad elevate concentrazioni, sono indicati in particolare per la realizzazione di prodotti finiti certificati ‘biologici’ i quanto contribuiscono massivamente al calcolo della percentuale di prodotto biologico nel preparato finito. n



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78 ERBORISTERIA DOMANI Marzo 2011

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Direttore responsabile Demetrio Benelli * direzione@erboristeriadomani.it Impaginazione e web Giuliano Tagliabue * grafico@erboristeriadomani.it Hanno collaborato in redazione Marco Basso, Luca Gelardi, Paolo Poggi, Vanny Terenzi Per le traduzioni e la consulenza per la lingua russa e araba si ringrazia Anna Schoenstein (Università degli Studi di Milano). Autori Maria Laura Colombo, Claudia Finetti, Luca Gelardi, Sergio Miaglia, Paolo Poggi, Elisabetta Rovera, Anna Schoenstein, Giorgio Pifferi, Fabio Zampieri. Foto e disegni Anna Schoenstein (copertina, 52, da 64 a 71), Giuliano Tagliabue (22, 33, 38, 55), Claudio Pagliarani (41), Fabio Zampieri (58). Laura Poggi (illustrazione a pag. 48) Creative Commons Attribution: Mailer Diablo (pag. 63). Iscrizioni Elenco Periodici della Cancelleria: Trib. Mi n. 264 del 26-6-1978. Registro Nazionale della Stampa: (L 416/1981) in data 28-10-1982 con il n. 467 Erboristeria domani è un marchio Sogecos spa

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