GENNAIO 2011 354 2011 359 giugno
Erboristeria ERBORISTERIA domani
ETNOBOTANICA Il genere Cucurbita: le diversità
ISSN 1721-5676
AMBIENTE Biodiversità degli ecosistemi: benessere dal paesaggio
QUALITÀ Tarassaco, attenti a dove lo raccogliamo! FITOCOSMESI Il taccuino del formulatore STORIA Le radici dell’uomo: la Mandragora nel mondo antico
TRADIZIONI Lo Scalogno, una IGP medioevale
Favorisce le naturali difese a 360°
Integratore alimentare Contiene 20 bustine orosolubili da 2,5 g ciascuna
• • • •
FORMULA INNOVATIVA AD AMPIO SPETTRO D’AZIONE PER ADULTI E BAMBINI IN PRATICHE BUSTINE OROSOLUBILI MOLTO GRADEVOLE
Immunovis Polidefense è l’immunomodulante polivalente studiato per aiutare l’organismo non solo nel periodo invernale ma in tutti i casi in cui le difese immunitarie risultano indebolite.
CONTATTACI PER SCOPRIRE TUTTI I DETTAGLI DEL NUOVO LANCIO PLANTA MEDICA s.r.l. Via della Libertà, 37 bis - 06010 Pistrino di Citerna (PG) - www.plantamedica.it
9-12 MARZO
BOLOGNA - QUARTIERE FIERISTICO
BOLOGNA | HONG KONG | LAS VEGAS |
ISTANBUL
THE BEAUTY GENERATION
Organizzato da SoGeCos s.p.a - milano - tel +39.02.796.420 - fax +39 02.795.036 - sogecos@cosmoprof.it - company of
in partnership with
indice
Erboristeria
359
giugno 2011
domani
Mercato 10 16
44
62
In vetrina Le novità, le linee Anteprima fiere Sana 2011: l’erboristeria da luogo d’acquisto a spazio di relazione: intervista a Maria Angela Polisana Dalle aziende Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali Annunci
Strategia per la filiera 9 18
24
Editoriale Agenda Incontri, meeting, congressi Cronache cosmetiche a cura di Paolo Poggi
Scienza e tecnica 29
38
16 La particolare attenzione rivolta dalla prossima edizione di Sana alle tematiche professionali ha individuato proprio nell’erborista e nelle erboristerie la figura che più ha caratterizzato il comparto in Italia, e che ha ancora le maggiori opportunità di favorire e incentivare un buon rapporto del consumatore con il settore. Diversi saranno i momenti dedicati alle erboristerie nel calendario degli incontri e delle iniziative di Sana
48
Monografie Il genere Cucurbita: le diversità di Erica Campodonico Fitocosmesi Il taccuino del formulatore a cura di Paolo Poggi
Cultura 48
56
61
Ambiente Biodiversità degli ecosistemi: sostenibilità ecologica, paesaggio e benessere di Stefano Benvenuti Tradizioni Che Scalogno di Claudio Pagliarani Piante: miti e leggende L’edera
Conservare l’integrità e sostenibilità dei vari ecosistemi ma anche di tutelare i vantaggi definibili “antropocentrici” di un mondo ricco di risorse genetiche. La biodiversità implica infatti non solamente aspetti ecologici ma anche benessere per l’uomo
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 7
Capelli e unghie
fragili?
Per il benessere di capelli e unghie
Flacone da 100 opercoli
equiseto
• 100% Naturale • Ricco di Silicio • Con nutrienti e antiossidanti Un prodotto innovativo che integra l’assunzione di Silicio con il concentrato totale di Equiseto. La formulazione, arricchita da Lievito di Birra e dal fitocomplesso di Miglio, è completata dall’azione ricostituente della Pappa Reale, utile quando lo stress influisce sul benessere di capelli e unghie.
pappa reale
miglio
lievito
Aboca S.p.A Società Agricola - 52037 Sansepolcro (AR) - Italia - www.aboca.it
editoriale
Una presenza da protagonisti Lo chiedevamo da tempo, e forse nei fatti è già così, anche più di quanto appaia. Sana, rinnovando quest’anno la sua vocazione professionale, riconosce il ruolo che l’erborista ha avuto, e ancora mantiene, nella crescita del nostro comparto. Da salone della alimentazione naturale a manifestazione intenzionata a cogliere e rappresentare gli stili di vita legati al consumo critico e all’ecologia, Sana ha mantenuto il suo primato di appuntamento nazionale per il mondo del naturale. Pur avendo avuto, da anni, una netta prevalenza di espositori appartenenti al nostro settore e riscontrando sempre una partecipazione particolarmente animata degli erboristi – decisamente dominante nella giornata finale in questi ultimi anni grazie in particolare all’iniziativa dei “pullman” promossa da L’Erbolario in collaborazione con l’organizzazione - il ruolo e la figura dell’erborista non ha mai avuto nel profilo della manifestazione un risalto tale da apparire tra le anime caratterizzanti la fiera (come di fatto sono per il mercato italiano). L’invito alle associazioni culturali e professionali del nostro settore a partecipare alla programmazione dei momenti congressuali, e la nascita dello Spazio Officinale, divenuto effettivamente un luogo riconosciuto di incontro per gli addetti ai lavori, dove spesso sono nati momenti spontanei di confronto al di fuori delle sale e degli appuntamenti istituzionalmente programmati, si sono rivelate scelte preziose. Il coinvolgimento del Compter nella realizzazione di una speciale area informativa per il pubblico, e la simpatica iniziativa della FEI - la creazione del premio per le migliori tesi dei Corsi di Laurea in Tecniche Erboristiche - hanno rappresentato momenti importanti di visibilità per la figura professionale e un riconoscimento dovuto agli sforzi compiuti in questi anni nelle università per continuare tra mille difficoltà a assicurare una formazione qualificata e la crescita culturale della professione. E la partecipazione attiva e numerosa alle premiazioni à stata la migliore dimostrazione della vivacità che esse potevano contribuire a dare alla manifestazione. Quest’anno Sana coglie il potenziale ancora rappresentato dall’erborista e dal canale professionale delle erboristerie per la crescita del consumo “naturale” in Italia, e rivolge agli erboristi un invito particolare a partecipare, con molto nuove iniziative a loro dedicate, compreso un premio riservato ai punti vendita (sul prossimo numero il programma completo dei convegni). Una opportunità che ci auguriamo verrà colta, e che potrà essere di reciproca utilità, sia per gli erboristi che ne usufruiranno che per la manifestazione bolognese. Un auspicio particolare, vista la concomitanza di momenti rivolti agli erboristi in attività e di momenti dedicati ai neolaureati: che questa centralità dell’erboristeria a Sana possa divenire quest’anno anche un incontro tra generazioni, e tradursi così in un utile scambio di esperienze e di aspirazioni professionali.
Demetrio Benelli direttore responsabile
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 9
vetrine
Keratovis, un aiuto naturale per rafforzare capelli e unghie Aboca presenta Keratovis, integratore alimentare interamente naturale in opercoli, specifico per il benessere di capelli e unghie. La sua efficacia è data da una innovativa formulazione ricca di sostanze ad azione rinforzante, remineralizzante, nutriente e antiossidante. La formulazione contiene infatti concentrato totale di Equiseto ricco in Silicio, Pappa Reale per un’azione ricostituente utile quando lo stress può influire sul benessere di capelli e unghie, Miglio e Lievito di Birra utili al fisiologico benessere degli annessi cutanei. Keratovis è disponibile in flacone da 100 opercoli, in farmacia e nelle parafarmacie ed erboristerie fiduciarie Aboca. Per ulteriori dettagli: www.aboca.it
Sole Bimbi: per i primi giorni di sole delle pelli più sensibili Per i primi giorni di sole, e per pelli chiarissime e particolarmente sensibili, Sole Bimbi di Helan è una crema solare a protezione molto alta (SPF 50+), arricchita con componenti di succo di Aloe Vera e fiori di Calendula, olio di Mandorle dolci e vitamina E. I principi attivi del succo di Aloe vera e degli estratti di fiori di Calendula, provenienti da agricoltura biologica, hanno azione calmante, emolliente e lenitiva e nutrono la pelle dalla disidratazione. L’olio di Mandorle dolci è ricco di acidi grassi essenziali che agiscono in superficie come idratanti riducendo la perdita d’acqua transepidermica e in profondità come eutrofici e stimolanti delle funzioni cutanee, mentre la vitamina E ha azione antiossidante che imita e aumenta il naturale sistema di difesa anti-radicali liberi della pelle e contrasta l’ossidazione determinata dalle radiazioni UV-B e UV-A. La crema solare Sole Bimbi protegge efficacemente e in modo naturale la delicata pelle dei piccoli da scottature ed eritemi solari, ed è particolarmente indicata per prevenire irritazioni e arrossamenti. Di consistenza cremosa e di elevata resistenza all’acqua, grazie all’equilibrata associazione dei filtri solari, garantisce una mirata protezione UVB e UVA, riducendo l’effetto delle radiazioni alle pelli chiarissime e particolarmente sensibili. Il prodotto va applicato alcuni minuti prima dell’esposizione al sole distribuendolo uniformemente sulla pelle asciutta evitando la zona perioculare ma senza trascurare le orecchie, il mento e il collo. L’applicazione è da ripetere in caso di bagni frequenti. Il prodotto è realizzato secondo i principi di LAV (Lega Anti Vivisezione) e controllato da ICEA. Helan srl Tel. 010830711 * cosmeticinaturali@helan.it 10 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
Spray Orale Epid con Erisimo: per il sollievo della gola e il benessere della voce Il nuovo Spray orale Epid con Erisimo Specchiasol, è particolarmente indicato per il benessere ed il sollievo della gola e del cavo orale ed è stato appositamente formulato con particolare attenzione verso le problematiche legate all’abbassamento e/o perdita della voce. Infatti l’Erisimo grazie ai suoi principi attivi (composti solforati) allevia le irritazioni del tratto orofaringeo esplicando un’azione benefica sulle corde vocali. Il pratico nebulizzatore permette un’erogazione mirata ed efficace del prodotto. La raucedine è la difficoltà a produrre suoni quando si cerca di parlare, di cambiare tono o qualità della voce che può diventare debole, molto sussurrata, raschiata o roca. Di solito è causata da un problema alle corde vocali, spesso associato ad un’infiammazione della laringe (laringite) con difficoltà nella deglutizione. Si definisce “acuta” quando è a breve termine o “cronica” quando è a lungo termine. La composizione presenta in soluzione idroalcolica Propoli e.i. decerato e purificato E.p.i.d.®, titolata al 3% in polifenoli, glicerina vegetale, Erisimo (Erysimum officinale L., alcool, acqua) parte aerea s.i., Eucalipto (Eucaliptus globulus Labill.) o.e., Mirto (Mirtus communis L.) o.e.. La frazione significativa dei componenti è proveniente da coltivazione biologica. Erisimo (Sisymbrium officinale Scopoli, Erysimum officinale L. ) è una pianta erbacea annuale alta 20-60 cm, con fusto rigido, eretto, pubescente. Ha foglie basali picciolate, molto incise in lobi dentati seghettati, e fiori giallo pallido piccoli e riuniti a grappoli, che costituiscono la parte utilizzata, le sommità fiorite. Tra i principali principi attivi i glucosinolati (eterosidi solforati), olio essenziale, mucillagine, pectina. La pianta ha proprietà espettorante, antisettica delle vie respiratorie, mucolitica. Lo si utilizza principalmente nel trattamento di tracheite, laringite, raucedine e afonie da sforzo (utilizzo intensivo della voce). Controindicazioni: ai dosaggi consigliati non si conoscono effetti indesiderati ed è considerato un rimedio sicuro. Se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e allattamento. Specchiasol Tel. 045 6752311 * info@specchiasol.it
ortolandesign.net
Rhodiola Rosea Pianta grassa tipica delle zone fredde della Siberia
50 capsule da 500 mg Estratto secco di Rhodiola rosea, Rosavin 3% e Salidroside 1%
• SUPPORTO ALLO STRESS • RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO • RESISTENZA MUSCOLARE • AIUTO NELLE PRESTAZIONI FISICHE E INTELLETTUALI • FAVORISCE L’AUMENTO DEI LIVELLI DI SEROTONINA La Rhodiola rosea presenta un elevato potere adattogeno, utile all’uomo per accrescere la resistenza dell’organismo aiutandolo a fronteggiare stress di varia natura, legato a fattori esterni e interni, contrastando così le ripercussioni negative a livello del sistema nervoso. La Rhodiola rosea può essere utile per chi desidera migliorare l’attenzione e le capacità di apprendimento, nello studio e sul lavoro, ed anche a chi cerca un sostegno contro lo stress eccessivo: quello in cui ci si sente schiacciati dagli impegni o fisicamente indeboliti. In vendita nelle erboristerie, farmacie e negozi di alimentazione naturale. Natural Point srl
via P. Mariani, 4 - 20128 Milano Tel. 02 27007247 www.naturalpoint.it
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 11
vetrine
La linea Solo chi danza sa
R
appresentato come Shiva Nataraja, divinità indiana della danza, Shiva è in perfetto equilibrio mentre schiaccia il demone dell’Ignoranza: nell’antica India, “solo chi danza sa”. E non solo chi danza sa quanto meraviglioso sia far riposare piedi, caviglie, polpacci, gambe provate da un ronde de jambe classico, da un punta-tacòn di flamenco, da troppi giri di valzer. O più semplicemente, quanto importante sia far riposare gli arti inferiori dopo una giornata di lavoro passata in piedi dietro un bancone. Ci viene incontro Aloebio50, con una linea studiata appositamente da Athenas per le nostre gambe: Cremagel defatigante, extracomfort gambe e piedi, a base delle sostanze classiche più note, quali mentolo, estratto di edera, centella, betulla, ippocastano, alghe marine, escina, carnitina e vitamina E, ma con l’aggiunta di succo d’aloe biologica, sostanza che caratterizza tutti i prodotti di questa linea cosmetica. La Cremagel defatigante va applicata mattino e sera, con un delicato massaggio, è di facile assorbimento e il fatto di non ungere permette di utilizzarla anche poco prima di indossare qualsiasi indumento: una sensazione di freschezza e benessere immediato per le nostre gambe. Senza parabeni né derivati petrolchimici e animali, tutti i prodotti Aloebio50 sono dermatologicamente testati presso l’Università di Ferrara (nikel, cobalt, chronmium tested). Nella stessa linea cosmetica Athenas propone Cremafluida extra-comfort dermoprotettiva corpo e una Crema viso extracomfort ideale per pelli sensibili e delicate. Si tratta di un idratante anti-age, con retinolo, acido ialuronico e arricchita dal complesso vitaminico E,C, F, tutte sostanze che garantiscono l’azione antirughe: la soffice crema è ottima come base per il trucco e crea un film protettivo sulla pelle grazie al succo di Aloe vera biologica (50%) e a un pool di fattori idratanti naturali (NMF) in sinergia con alghe rosse, betaina – un estratto vegetale derivato dalla barbabietola. All’azione del collagene, estratto d’edera e bioflavonoidi d’oliva si aggiungono per combattere i radicali liberi, mentre il burro di karité e l’olio di jojoba assicurano elasticità e nutrimento.
12 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
Il Detergente intimo lenitivo impiega tensioattivi a basso effetto schiumogeno: l’elevato contenuto di aloe vera si accompagna a un estratto di passiflora lenitivo e rinfrescante. Sempre per l’igiene della persona, Mousse doccia, è un prodotto idratante e addolcente con proto vitamina B5 e proteine idrolizzate del grano per nutrire e proteggere le pelli delicate, mentre il Detergente fluido è un idratante studiato apposta per pelli sensibili; infine, per la cura dei capelli, AloeBio50 presenta uno Shampoo addolcente superidratante per lo splendore e la vitalità dei capelli, da usare associato al Balsamo extracomfort. Prodotto particolare è Emercency, per il pronto intervento multifunzionale, uno spray al 100% di aloe vera, con proprietà lenitive, disarrossanti,reidratanti, rinfrescanti, ideale come calmante – dopo rasatura o depilazione – e riparatore in caso di scottature, eritemi solari, dermatiti da contatto, punture di insetti. Per la protezione solare, in sinergia con burro di karité e di cacao, il Balsamo labbra all’aloe vera è un ottimo lenitivo e idratante per labbra sensibili. Il succo d’aloe, con le sue note proprietà idratanti e dermoprotettive aiuta e protegge le labbra dai raggi UVA e UVB. Athena’s srl Tel. 051 777202 www.athenas.it
Sostegno digestivo da Enzylife Enzylife di Natural Point è una miscela di enzimi formulata per digerire ogni tipo di alimento: proteine, carboidrati, grassi, fibre e latticini. Gli enzimi digestivi sono sostanze che attivano la scomposizione degli alimenti in elementi più semplici e più adatti all’assimilazione. Enzylife apporta una ricca gamma di enzimi, che aiuta il pancreas, contribuisce a normalizzare la funzione intestinale e aiuta a ridurre le particelle indigeste in circolo. Enzylife è consigliato a chi sviluppa carenze di enzimi e inefficienze digestive, stipsi o rigonfia-menti; a chi, digerendo male ripetutamente, immette nel sangue particelle alimentari indigeste, che potrebbero dar luogo anche a reazioni allergiche. Gli ingredienti di Enzylife di Natural Point sono privi di OGM. Natural Point srl Tel. 0227007247 www.naturalpoint.it
Le principali novità, punto per punto Diventa una fiera professionale e si propone agli operatori come il vero punto di incontro del mondo biologico e naturale Il Settore Benessere è dedicato ai prodotti biologici certificati, naturali e a base di erbe officinali: integratori alimentari, alimenti, prodotti per la bellezza e la cura del corpo
Torna Spazio Officinale, luogo di incontro e forum dell’erboristeria e degli operatori del benessere
Una Commissione di controllo esterna ha il compito della verifica delle certificazioni Con il patrocinio di
In collaborazione con
L’Osservatorio sui consumi allarga il campo di indagine e si propone anche come strumento al servizio degli espositori
BolognaFiere spa Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna, Italia Tel. +39 051 282111 - Fax +39 051 6374004 segreteria.generale@bolognafiere.it Capitale sociale € 93.780.000,00 i.v. C. F. - P. IVA e Reg. Imp. BO 00312600372 REA BO367296
Show office Piazza Costituzione 6 40128 Bologna, Italy Ph. +39 051 282111 Fax +39 051 6374031 sana@bolognafiere.it
Nascono i Sana-Award dedicati ai canali di distribuzione e alla comunicazione
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 13
vetrine
La linea Alodermal: linea dermocosmetica attiva e sicura
L
e allergie sono in notevole aumento ed è pertanto importanteutilizzare,sepossibile, cosmetici veramente naturali ed ipoallergenici. Non è facile trovarli poiché la stragrande maggioranza dei cosmetici definiti naturali, in realtà, non lo sono! Infatti di naturale hanno solo una piccola percentuale di estratti vegetali in una base sintetica contenente conservanti, coloranti, profumazioni. La ricerca internazionale ESI ha messo a punto la prima linea di prodotti dermoprotettivi-cosmetici completamente naturale: niente conservanti, niente coloranti e niente profumi. Il segreto consiste nell’aver trovato dei principi attivi naturali con azione conservante. Oltre ad essere sicuri, i prodotti della nuova linea Aloedermal sono anche estremamente efficaci, come dimostrato dalle sperimentazioni scientifiche. Ad esempio, la Crema Contorno Occhi Anti-Rughe è stata valutata presso l’Università di Pavia mediante test clinico ed uso di telecamera a luce polarizzatae,neivolontarisottoposti a test, ha dimostrato possedere attività cosmetica antirughe. Inoltre tutti i prodotti, in seguito a sperimentazione clinica, sono stati dichiarati “non irritanti” ed “ipoallergenici”. Aloedermal è una linea dermocosmetica con caratteristiche di ipoallergenicità tali da soddisfare anche le esigenze dei soggetti più esposti alle aggressioni dei fattori esterni alla pelle. La filosofia di fondo che distingue la linea dermocosmetica Aloedermal è l’utilizzo di sostanze rigorosamente di origine naturale, la scelta oculata di tensioattivi ed emulsionanti ipoal-
14 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
lergenici, anch’essi di origine naturale, e l’eliminazione dei conservanti. Molti studi epidemiologici infatti confermano che i tensioattivi, gli emulsionanti, i conservanti ed i profumi sono fra i maggiori responsabili delle reazioni allergiche di molti soggetti che usano prodotti dermocosmetici. Pertanto i prodotti della linea dermocosmetica Aloedermal sono consigliati a tutti i soggetti che presentano una pelle normale e non soggetta a particolari rischi ed anche a soggetti con pelli sensibili e reattive a stimoli esterni e/o conpredisposizioneadermatosi di origine allergica. La linea Aloedermal, già presente da alcuni anni, viene ora rilanciata, con una nuova immagine e molti nuovi strumenti di comunicazione per il punto vendita: dal nuovo espositore da terra, a nuovi depliant, nuovi campioni prova e molte attivitàdimarketingrivoltealla diffusionediquestaimportante ed innovativa linea. La nuova linea è costituita da 12 prodotti: Crema Viso, Crema Antirughe (con coenzima Q10, germanio ed acido ialuronico), Crema Anti age (con cellule staminali ed acido ialuronico), Crema Fluida corpo, Crema Detergente, Latte tonico detergente, Crema mani, Shampoo-doccia, Shampoo Nutriente (con olio di Argan e Miglio), Shampoo Antiforfora (con zinco, zolfo e Lichene Islandico), e 2 detergenti intimi, IntimAid Mentolo e IntimAid Camomilla (con Tea Tree Oil, Salvia e Camomilla). Per informazioni: www.aloedermal.com
pierluigi bruno visual design
www.pierluigibruno.com
L’aiuto naturale per la memoria, l’attenzione, la concentrazione.
CogniMind
®
chiaramente lucidi
CogniMind è il sostegno naturale per affrontare con successo il lavoro e lo studio, svolgere al meglio ogni attività quotidiana, concepire nuove idee e realizzare progetti.
FITOMEDICAL star bene è naturale www.fitomedical.com
Fitomedical Via Copernico 5/7 20082 Binasco (MI) tel 02 90781542 fax 02 90781996 info@fitomedical.com
anteprima fiere
Sana 2011: al centro, l’erboristeria
Da luogo di acquisto a spazio di relazione A Sana, in programma a Bologna dall’8 all’11 settembre prossimi, nell’Area Incontri di Spazio Officinale, due lezioni dedicate agli erboristi per dare le giuste risposte ai nuovi bisogni e ai nuovi consumatori di prodotti naturali a particolare attenzione rivolta dalla prossima edizione di Sana alle Ltematiche professionali del mercato
del naturale, ha individuato proprio nell’erborista e nelle erboristerie la figura che più ha caratterizzato il comparto in Italia, e che ha ancora le maggiori opportunità di favorire e incentivare un buon rapporto del consumatore con il settore. Diversi saranno i momenti dedicati alle erboristerie nel calendario degli incontri e delle iniziative di Sana. Tra di essi desta interesse una proposta nuova, che si svolgerà nell’ambito di Spazio Officinale: due vere e proprie lezioni di marketing e di comunicazione dedicate alla erboristeria, come ambito di incontro con il consumatore, capace di dare spazio e attenzione alle sue aspettative di informazione, oltre che di consumo, dei prodotti naturali. Terrà le lezioni Maria Angela Polesana, docente di Brand Lab e di Comunicazione d’Impresa presso l’Università IULM di Milano. Le abbiamo chiesto qualche anticipazione per i lettori di Erboristeria Domani. Si parla molto oggi di nuovi consumatori e di nuovi approcci alla vendita: in che senso? Oggi si parla di consumo come di un vero e proprio linguaggio attraverso il quale le persone definiscono il proprio stile di vita, costruiscono l’identità, comunicano stati d’animo, stabiliscono l’appartenenza a un gruppo. L’atto di acquisto si carica dunque di una importante componente emozionale. L’urgenza di gestire il punto vendita con strumenti nuovi nasce dal fatto che qui si materializzano le connessioni tra domanda e offerta, qui si apre il dialogo col consumatore. Gli addetti ai lavori parlano di marketing esperienziale perché rivolge la sua attenzione al cliente con l’obiettivo di migliorare la sua esperienza di consumo, a differenza del marketing tradizionale che rivolge tutta l’attenzione al prodotto.
16 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
E questo approccio al consumo in che rapporto si pone con il punto vendita? Una delle leve su cui punta molto il marketing esperienziale è proprio il punto vendita, all’insegna della riscoperta di un rapporto partecipativo ed emozionale con il consumatore. E qui entrano in gioco anche l’approccio sensoriale: la vista (perché il colore influenza da sempre l’umore delle persone e il giudizio che esprimono su ciò che le circonda; fondamentale l’illuminazione nel costruire la scena in cui si esprimono i prodotti), l’olfatto (perché le fragranze, gli aromi si sedimentano nella memoria, spesso in maniera inconscia), il
tatto (senso della concretezza, della certezza, sempre più importante nell’interazione con le merci), l’udito (perché la musica risveglia ricordi, associazioni, etc). In che modo le erboristerie si inseriscono in queste trasformazioni? Le Erboristerie non sono mai state dei meri contenitori di prodotti poiché hanno tutte le potenzialità per diventare luoghi di esperienza, di incontro, di scambio con un consumatore sempre più esigente, più selettivo, curioso ma anche più informato grazie all’avvento delle nuove tecnologie che gli permettono di accedere a una straordinaria mole di dati. Un individuo che, nel campo della salute e del benessere, sceglie sovente percorsi alternativi affidandosi ai rimedi naturali. Le Erboristerie sono dunque premiate dalla consapevolezza dei nuovi consumatori che sempre più si fidano di una scienza con una lunga tradizione; oggi questa tradizione deve essere la leva per costruire un punto vendita in grado di interagire in modo nuovo.
Da segnare in agenda Le due lezioni per le erboristerie saranno tenute da Maria Angela Polisana (foto) nello Spazio Officinale, Area Incontri Pad. 35 in questi orari: ll punto vendita cambia pelle. Il marketing esperienziale, giovedì 8 settembre, ore 15 La vetrina, biglietto da visita dell’erboristeria, venerdì 9 settembre ore 10
In questa prospettiva la vetrina gioca un ruolo fondamentale Certo, è il biglietto da visita del punto vendita, lo è sempre stato. Nell’antichità, e per tutto il Medioevo, l’atto di vendita era tutto nelle mani del venditore-artigiano alla cui competenza ci si affidava per l’acquisto di un bene piuttosto che di un altro. A partire dal Settecento le merci, dall’interno della bottega, si spostano all’esterno e parlano direttamente al consumatore. Dal 1850 la realizzazione di grandi lastre di vetro, combinata all’illuminazione artificiale, trasforma la vetrina in vero e proprio palcoscenico in cui mettere in scena lo spettacolo della merce. Un vero e proprio strumento del marketing esperienziale, dunque? La vetrina, assieme all’insegna e all’ingresso costituisce uno degli elementi che stimolano il consumatore a entrare o meno nel punto vendita. È, di fatto, uno strumento di comunicazione che anticipa il contenuto del negozio. Non può dunque avere solo una funzione informativa ma, in pochi secondi, deve catturare l’attenzione del passante e incuriosirlo. Deve invogliarlo a varcare la soglia del negozio per capire cosa si cela al suo interno. Non è un semplice spazio fisico, in cui esporre i prodotti in maniera funzionale (e qualche volta improvvisata), ma deve rispondere a un preciso disegno che, in maniera immediata, comunichi non solo la tipologia ma anche la personalità, l’identità del punto vendita. Di conseguenza deve prevedere una continua variazione in modo da suscitare l’interesse del consumatore grazie a una sorta di effetto sorpresa. Deve, insomma, costruire dei racconti, narrare di volta in volta una storia legata anche dal succedersi delle stagioni e delle feste religiose e civili. In sintesi: informare, suggerire soluzioni, ricordare bisogni, comunicare idee, segnalare novità ma anche catturare l’attenzione, stupire, coinvolgere. È pertanto un potente pezzo nella costruzione dell’immagine del punto vendita e del suo posizionamento all’interno della personale mappa di negozi da frequentare che ognuno di noi si costruisce. Come saranno organizzate le due lezioni? La prima lezione (Il punto vendita cambia pelle. Il marketing
esperienziale ) sarà introdotta da un breve racconto sulle principali trasformazioni avvenute nella nostra società e traccerà il profilo del nuovo consumatore. Si focalizzerà poi l’attenzione su come un brand sempre di più costruisca la sua forza sui valori intangibili, sul progetto di un mondo possibile. Entreranno allora in campo le leve del mix di marketing, ossia gli strumenti con cui l’impresa comunica al consumatore, tra le quali il punto vendita riveste un ruolo fondamentale. Di quest’ultimo si traccerà una breve storia e si ricorderanno, tra le varie tipologie, il concept store e il flagship store dove si mettono in scena mission e filosofia dell’azienda. Si passeranno quindi in rassegna gli elementi che lo costituiscono: dall’insegna, all’ingresso, al lay out merceologico, alle tecniche e alle dimensioni espositive fino alla cosiddetta store atmosphere ovvero all’importanza che giocano i cinque sensi nella realizzazione di un punto vendita capace di interagire col consumatore. Nella seconda (La vetrina, biglietto da visita dell’erboristeria) si parlerà del ruolo della vetrina nella costruzione dell’identità e dell’immagine di un punto vendita e quindi dei prodotti che propone. Si traccerà dunque una breve storia della vetrina che ne spieghi il mutante e sempre più attivo ruolo nella costruzione di un punto vendita di successo. Si evidenzierà come la vetrina sia uno strumento di vendita visiva, uno strumento di comunicazione (dei prodotti, del negozio, dell’insegna), un fattore di attrazione del punto vendita. n Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 17
agenda
n Programmi di sviluppo per le zone marginali del mondo: un seminario a Edolo
Il Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del Territorio Montano di Edolo (BS) organizza per il prossimo 27 giugno presso l’Aula Magna della Sede di Edolo il seminario “Programmi di sviluppo per le zone marginali del mondo: dall’esperienza globale spunti per l’ambito locale”. Il seminario sarà tenuto dall’illustre prof. Mario Belotti, membro dell’American Economic Association, docente di Economia presso l’Università di Santa Clara in California, dove ha ricoperto il ruolo di Preside della Facoltà di Economia e di direttore dell’istituto di Agribusiness. Laureato in Business Administration, ha ottenuto un Master of Science in Accounting presso la Midwestern University e un dottorato di ricerca in Economia e Commercio presso l’Università del Texas, Austin. I suoi campi di interesse sono la teoria macroeconomica, la teoria monetaria, la politica e lo sviluppo economico. Il Prof. Belotti, esperto di programmi di sviluppo, è autore di numerosi articoli e ha tenuto conferenze e simposi presso università statunitensi e internazionali. Esperto dell’economia dei paesi in via di sviluppo, ha operato in Nepal, Brasile, Honduras, Ecuador, Sudan, Egitto, Iran, Uganda, Kenya, Tanzania, Thailandia, Bulgaria, Ungheria, ed Eritrea. Scopo del corso è trasmettere a studenti, giovani, operatori della cooperazione e imprenditori una lunga e rilevante esperienza in attività di supporto allo sviluppo socio economico di aree “marginali” del mondo da cui trarre suggerimenti applicabili in ambito locale. Tutti gli interessati sono invitati. La partecipazione è libera e gratuita. Per informazioni contattare la segreteria didattica della Facoltà di Agraria Sede di Edolo Tel. 0364/71324 * corso.edolo@unimi.it www .valmont.unimi.it
n Foreste e Biodiversità: dibattito pubblico nelle Marche
Il 14 luglio, ad Amandola (in provincia di Fermo, nelle Marche), avrà luogo un incontro sul tema “La Gestione Forestale Sostenibile nelle Marche: criteri per la conservazione e la gestione durevole delle foreste”, nel quadro delle iniziative per l’Anno Internazionale delle Foreste coordinate dal “Tavolo regionale 18 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
per le foreste” della Regione, Marche, al fine di promuovere la conservazione e la gestione delle foreste (GFS). Tra i relatori docenti dell’Università Politecnica delle Marche, del CNR e dell’Ispra di Roma e Luca Bonaccorsi, direttore del quotidiano ecologista Terra Per informazioni: Segreteria organizzativa: tel. 071 806.3973
L’attività del Master avrà inizio il 15 Novembre 2011 presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano – Bicocca e terminerà a Giugno del 2012. L’obbligo di frequenza è relativo al 75% delle ore previste per ogni unità formativa. Le assenze dovranno essere motivate dai partecipanti ed autorizzate dal Direttore del Master. Sono ammessi cittadini Europei ed extra Europei in possesso di almeno un titolo di studio non inferiore alla laurea di I livello o di titoli equipollenti. Contatti utili: * mara.tognetti@unimib.it Tel. 02 64487571
n Ambiente in festa, in Maremma e al Sud n All’università Milano Bicocca, Master di primo livello su “Sistemi Sanitari, Medicine Tradizionali e Non Convenzionali”
L’Università di Milano-Bicocca, Facoltà di Sociologia, (Dip. Di Sociologia e Ricerca Sociale e Osservatorio e Metodi per la Salute), in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia, annuncia il bando del Master in Sistemi Sanitari, Medicine Tradizionali e Non Convenzionali. Il Master intende offrire ai partecipanti strumenti di conoscenza e di analisi sulle realtà dei sistemi per la salute, sia nella sua dimensione attuale, che futura, tenendo conto della sua dinamicità evolutiva e dell’inclusione sempre più ampia di Medicine Tradizionali e Non Convenzionali. La finalità è fornire gli strumenti teorici e operativi utili alla formazione di figure professionali in grado di integrare gli aspetti gestionali ed economici con quelli clinico assistenziali e delle diverse medicine, nonché con quello relazionale. Particolare attenzione sarà dedicata all’analisi dell’inclusione delle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali nei sistemi sanitari e per la salute. Il Master è finalizzato all’acquisizione delle capacità di gestione per il supporto alle decisioni organizzative fornendo gli strumenti per lo sviluppo di competenze di tipo manageriale nei ruoli chiave della pianificazione, programmazione, controllo e valutazione all’interno della complessa gestione dei servizi sanitari e di cura e di ricerca.
Anche quest’anno Legambiente rinnova i suoi appuntamenti festivalieri con il Sud: dal 17 al 24 luglio 2011 nel centro storico di Monte Sant’Angelo, sul Gargano, in Puglia, si terranno infatti la settima edizione di FestambienteSud – eco festival delle questioni meridionali e la quinta edizione del Teatro Civile Festival. Il tema è il cibo, in particolare pane, olio e Mediterraneo per sottolineare l’importanza dell’alimentazione come
elemento d’identità comune dell’Italia meridionale e dei Paesi dirimpettai. Corposo e vario il cartellone degli eventi teatrali, musicali, culturali e gastronomici che animeranno per otto giornate il borgo medievale di Monte Sant’Angelo. Appuntamento poi con la XXIII edizione di Festambiente, il Festival nazionale di Legambiente dedicato all’ecologia e alla solidarietà, che riaprirà i battenti dal 5 al 15 agosto 2011 a Rispescia, Grosseto. Tantissime le novità dalla musica al cinema, dalle idee sulle costruzioni ecologiche ai giardini artistici fatti con materiale da riciclo, dai dibattiti alle mostre, dalla Città dei bambini alla ristorazione tradizionale e vegetariana. Per 11 giorni si realizzerà il
più grande festival dedicato all’ambiente, uno degli eventi più attesi dell’estate 2011 che conferma ogni anno oltre 80.000 visitatori. Festambiente è una vera stupefacente città ecologica dove ogni sera è possibile assistere a dibattiti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche all’aperto e concerti musicali di artisti di fama internazionale, il tutto con la partecipazione di personaggi dello spettacolo, della cultura e delle istituzioni sensibili alle tematiche ambientali. Ogni giorno sarà possibile visitare mostre, lasciarsi andare alla tentazione di un
biologica ed ecologia. Il programma ancora in fase di definizione propone un week end denso di appuntamenti e informazioni, offrendo ai visitatori i seguenti servizi: mostra-mercato di prodotti da agricoltura biologica e manufatti ecologici e naturali; ristorazione a base di prodotti biologici; conferenze sull’alimentazione, salute e ambiente con esperti del settore; stand benessere, per conoscere le discipline naturali grazie alla professionalità degli operatori Lumen; parco giochi, piscina e area verde di 10.000 mq. NaturOlistica osserverà l’orario continuato dalle ore 10.00 alle ore 20.00, ingresso gratuito. Per informazioni Lumen, tel. 0523 838172 Fax 0523 838700 www.fieradelnaturale.it * eventi@naturopatia.org
LE ERBE DI QUALITÀ
n NaturOlistica 2011: torna l’appuntamento con il naturale sulle rive del Po
Lumen, Associazione per la Medicina Naturale, rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la Fiera di NaturOlistica, che si terrà sabato 17 e domenica 18 settembre a San Pietro in Cerro (PC). Location della manifestazione sarà, come sempre, lo splendido parco immerso nel verde del cascinale seicentesco
Laboratori Biokyma s.r.l. - Anghiari (AR) - (39) 0575 749989 - www.biokyma.com
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 19
goloso piatto tradizionale a base di ingredienti sani e biologici e rilassarsi con le terapie naturali in una vasta area appositamente allestita. E per gli appassionati della “settima arte”ogni sera cinema all’aperto con il “Clorofilla Film Festival”. Torna la “Città dei bambini” con spazi enormi dove poter giocare in libertà e dove sarà possibile far incontrare il divertimento con l’educazione ambientale tra giochi, laboratori, costruzioni ecologiche e ricche merende. Anche i bar sono fatti per i più piccoli, con banconi, tavoli e sedie a misura di bambino, dove gustare succhi di frutta, dolci e gelati di ogni gusto. Ogni giorno spettacoli teatrali, marionette, giochi, attività di gruppo e tante sorprese per imparare divertendosi. Per informazioni www.festambiente.it e www.festambientesud.it
sede di Lumen, in località Fontanazza. La fiera, giunta ormai alla sesta edizione, è diventata negli anni un valido punto d’incontro tra un pubblico, sempre più attento ad un consumo consapevole, e le nuove proposte del settore del benessere. La precedente edizione ha visto giungere visitatori da numerose province, tra cui Piacenza, Cremona, Parma, Pavia, Lodi, Milano, Bologna e Reggio Emilia ed ospitato oltre una sessantina di espositori provenienti da Lombardia, Emilia, Veneto, Toscana, Piemonte e Puglia. NaturOlistica desidera promuovere e divulgare uno stile di vita sano, a misura d’uomo e in armonia con l’ambiente, attraverso scelte responsabili riguardanti i seguenti aspetti della quotidianità: medicina naturale, alimentazione sana e
agenda
Settembre, a Cervia, è il mese del sale
N
el mese della raccolta del sale dolce di Cervia, la città romagnola dedica all’”oro bianco” una festa dove si intrecciano storia e gastronomia. La 15° edizione della festa dell’“oro bianco” si terrà dal 9 all’11 settembre nella storica cornice dell’area compresa tra i due magazzini del sale di Cervia, che si riempirà di mercatini in un’atmosfera gioiosa. Tantissime le iniziative enogastronomiche, oltre agli incontri, alle mostre e ad interessanti momenti culturali che coinvolgeranno il pubblico nella rievocazione della tradizione. Durante lo svolgimento di Sapore di sale, come ogni anno, verrà rievocata la tradizionale “armesa de sel” ossia la “rimessa del sale”. Storicamente, una delle fasi più delicate dell’anno produttivo della civiltà salinara cervese, perché era quello in cui i salinari trasportavanoilprodottodiunannodi sforzi nei magazzeni del sale, dove veniva stoccato e custodito. La burchiella (imbarcazione di ferro a fondopiattoimpiegataperpercorrerei canali delle saline) carica di sale dolce giungerà nel tratto di canale antistante i magazzeni, governata dai salinari, che per l’occasione saranno vestiti con la tipica tenuta da lavoro. Giunti di fronte al Magazzino del Sale, scaricheranno dall’imbarcazione a terra circa 100 quintali di sale servendosi degli antichi strumenti tradizionali. I 100 quintali di sale, anziché essere stoccati come un tempo nei magazzeni, saranno distribuiti, con offerta
20 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
libera, alle persone presenti alla manifestazione ed il ricavato devoluto in beneficienza. Sul Porto Canale sarà allestito il tradizionale mercatino, le cui bancarelle offrono il meglio dei prodotti enogastronomici a base di sale di Cervia, fra cui la cioccolata al sale dolce, vera squisitezza culinaria, e i prodotti tipici locali, come le acciughe, il vino e il miele, fino al prugnolino,liquoreottenutodallebacche di salina. Si potrà assistere alle esibizioni di norcineria al sale di Cervia usato per conservare nel modo più corretto e appetitoso salumi e insaccati dimoraRomagnola.Lasciandoilfilone dell’enogastronomia,troverannoposto sui banchi anche i prodotti per il benessere sempre legati alle saline, come i rinomati sali da bagno. Sul fronte culturale, libri e pubblicazioni sulla storia, le tradizioni, la flora e la fauna delle saline. I ristoranti cittadini inseriranno in menu speciali piatti tradizionali legati alla cultura marinara e salinara, le piadinerie prepareranno la piadina al sale di Cervia e verranno allestiti laboratori del gusto che illustreranno i metodi di preparazione della pasta e della piadina. E ancora, al Magazzino del sale, chiacchierate con cuochi ed esperti culinari, degustazioni di vino. Per sperimentare dal vivo la “magia” delle vasche in cui viene
prodotto il sale dolce, niente di meglio delle visite guidate alla salina naturalistica e produttiva organizzate dal Centro Visite Salina di Cervia. Fino al 15 settembre, inoltre, tutti i giovedì e domeniche, si potrà scoprire lo scenario unico, offerto dalla salina “Camillone”, che è parte integrante del MUSA, il Museo del sale di Cervia, costituendone la sezione “a cielo aperto. Nel corso della visita gratuita ai bacini salanti, fra i bianchi cumuli di sale appena “levato”, i vecchi salinari che faranno da guida svelando i segretidellaproduzioneartigianaledel prezioso “oro bianco”, che dal 2004 è divenuto un presidio Slow Food. Chi lo desiderapotràaddiritturavestireipanni del salinaro grazie all’iniziativa Salinaro per un Giorno. Tutti i martedì la possibilità di vivere un’esperienza unica, affiancando gli esperti salinari nell’opera di estrazione del sale con gli antichi strumenti e il metodo antico, immersi nella bella atmosfera della salina artigianale. Dal 16 al 18 settembre i buongustai chesitroverannoaCervianonpotranno mancarel’occasione,unica,di“passare in rivista” le specialità gastronomiche del Vecchio Continente visitando il Mercatino dei Sapori d’Europa. Piùdi100espositoricomporrannouna panoramica internazionale in cui troveranno posto i prodotti tipici e oggetti di artigianato di tutta Europa e di molte regioni italiane. Per informazioni: tel. 0544 993435 www.turismo.comunecervia.it n
fitocosmesi il libro Un volume che colma una lacuna nel panorama della pubblicistica tecnicoscientifica sulle piante officinali: un manuale di riferimento per tutte quelle persone che per ragioni di studio, professionali o anche per pura curiosità vogliono saperne di più e avere dati certi sull’impiego delle piante e dei loro derivati in cosmesi. Scritto con la passione, l’intelligenza e il mestiere di chi ha vissuto i cambiamenti dell’industria cosmetica e in particolare l’affermarsi di una tendenza, quella dell’applicazione di derivati naturali, in continua e dinamica trasformazione. Uno strumento di immediata utilità per tutti gli operatori e gli studiosi della piante medicinali e officinali, utile a tutti: al ricercatore e al tecnico formulatore, all’addetto alla produzione, all’imprenditore o al professionista a contatto con il pubblico, e al consumatore stesso.
di Paolo Poggi edizione a cura di Erboristeria domani Formato 17x24, rilegatura cartonata.
pagine544
Prezzo di copertina: € 60,00 Prezzo speciale abbonati: € 48,00 Contributo spese di spedizione: € 6,00
cronache cosmetiche
Lanolina: si usa ancora ma se ne parla poco A torto, la lanolina viene oggi considerata da molti formulatori cosmetici un prodotto obsoleto, di ieri. Senza voler negare che oggi c’è veramente dell’altro, ci pare però giusto affermare che la lanolina era e rimane un prodotto di grande e difficilmente superabile interesse dal punto di vista del suo impiego cosmetico e dermofarmaceutico. In effetti, in relazione a nuove interessanti ricerche sulle sue proprietà e con la messa a punto di nuovi processi per la sua fabbricazione – processi che consentono di ottenere questo prodotto ad elevatissimo grado di raffinazione e, in altre parole, di qualità una volta inimmaginabile – è in atto un marcato rinnovato interesse per la lanolina, tanto per le sue tradizionali utilizzazioni, quanto per nuove possibilità applicative, sia in campo cosmetico e dei prodotti di igiene, sia in campo farmaceutico. Innegabili le sue eccezionali proprietà idratanti (ha il pregio di assorbire una enorme quantità di acqua libera) ed emollienti, ammorbidenti cutanee (presenta una struttura sebo-simile), nonché emulsionanti (bastano pochi grammi di alcoli di lanolina per realizzare una stabilissima formulazione A/O, tipo crema solare). La lanolina, contrariamente a certe errate credenze, è sicura nell’impiego (in campo dermofarmaceutico si usa più che in cosmesi) e non è da ritenersi un materiale allergenico.
Da tenere poi in conto la sua origine: come tutti sanno si ottiene dal grasso della lana di pecora. è quindi un prodotto naturale che non prevede sacrificio dell’animale, la fonte è rinnovabile, per cui è indiscutibilmente ecologica. Qualcuno, c’è certamente qualcuno che ricorderà che la lanolina ha un certo odore. Vero, almeno una volta (anche se perfettamente copribile in un formulato cosmetico ben strutturato), non più se il riferimento è alle perfette lanoline deo-
dorizzate di oggi. A proposito dell’odore della lanolina, ci sovviene un gustoso episodio che vogliamo ricordare. Una società fornitrice, e produttrice leader mondiale, disponen-
do di una lanolina altamente migliorata come caratteri organolettici, odore e colore, la propose appunto come “prodotto migliore di quello da tempo usato’ ad un suo importante cliente. Che ne risultò pienamente soddisfatto, direte voi. Manco per niente! Ne venne invece fuori un grosso guaio. L’azienda cosmetica si rivalse sul fornitore accusandolo di aver fornito un prodotto diverso dallo standard, con la conseguenza che la crema finale che la conteneva non promanava più quel sottile odore (profumo, effluvio, come vogliamo chiamarlo) che tanto piaceva agli utilizzatori, per cui rifiutavano il prodotto ritenendolo diversamente formulato. Ma allora, non è sgradevole l’odore della lanolina! Torniamo ad oggi. Interpellati alcuni produttori, o commercianti, abbiamo sentito che molte delle aziende che sempre ne hanno usato sostenute quantità continuano ad usarla con soddisfazione. Si tratta di aziende sia del settore cosmetico sia del farmaceutico. Per cui, tornando al punto di partenza della nostra nota, l’interesse per il prodotto è ancora vivo. Ma, allora perché, scorrendo formule di aziende su loro pubblicazioni, o i formulari riportati sulle riviste ecc, non si riesce a reperirla una volta quale componente di una qualsivoglia formulazione. Tanto meno reperibile una sua sporadica apparizione su qualche articolo tecnicoscientifico. Si, a dire il vero ripensandoci bene, qualcosa in effetti abbiano reperito, relativamente alle ceramici della lanolina. Ma, rimane sempre poca argomentazione. A nostro avviso la cosa è piuttosto strana, inspiegabile.
Il mercato europeo di cosmetici Secondo un recente rapporto della Kline & Co, a titolo “Global Personal care Ingredients 2010: Market Analysis and Opportunities, il mercato europeo dei prodotti per il personal care negli ultimi anni ha seguito un trend 24 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
in costante crescita nonostante la recessione economica generale e la lenta ripresa. Dice la ricerca, che il settore della cosmesi si è mosso, praticamente, in controtendenza ad altri settori. Quale la ragione, è presto spiegabile,
rileva la ricerca: anche in tempi magri, di economia instabile, l’individuo guarda ancora con attenzione ai prodotti per la cura della sua persona. Per cui l’anno 2010 ha segnato un accettabile movimento nelle vendite che fa prevedere un ulteriore balzo negli immediati anni a seguire, pronosticabile con almeno
un 2,5-2,6% di incremento annuo, sino al 2014. Il rapporto aggiunge che, per quanto tutti i prodotti tradizionali in genere trarranno un sicuro vantaggio da questa situazione di ripresa, saranno però quelli “naturali’ o definiti “della cosmesi verde’ ed oggi anche “eco-friendly’, a marcare il più sostanzioso incremento nelle vendite. Per quanto concerne gli specifici gruppi di prodotti, le prospettive più alettanti si prevedono per i tensioattivi, che saranno leader nel mercato di cui rappresenteranno almeno sul 23% sul totale delle vendite (la cui stima parla di 1.74 miliardi di $); così come buone le prospettive per polimeri condizionanti (18%) ed emollienti (16%). Prevedibile anche l’espansione nei consumi dei protettivi solari, mentre per i prodotti per skin care la previsione è per un allargamento sempre maggiore del numero
e dei tipi di questa categoria di cosmetici, che già ora stanno mantenendo posizioni positive, anzi in palese crescita sul mercato. Il rapporto richiama la nostra attenzione su un altro punto importante: numerosi segmenti di ingredienti atti alla produzione dei preparati cosmetici,
sono in mano ad un ristrettissimo gruppo di grosse compagnie; basterebbe un esempio a conforto della tesi, i polimeri fissativi usati nei preparati per capelli: sono tre aziende che hanno in mano l’87% del volume del loro mercato totale. Per contro, i fornitori base sono più frammentati ove la varietà degli ingredienti si allarga e si fa più diversificata. Il perseverare nello sviluppo innovativo – continua il rapporto – potrebbe rappresentare un ulteriore possibile sviluppo al mercato dei cosmetici, creando la possibilità ai consumatori di apprezzare nuovi prodotti a mirata funzionalità. Le continue ricerche e le nuove tecnologie di preparazioni materie prime di base e realizzazione del preparato finito dovrebbero aiutare in questo senso. La via è, pertanto, quella che porta alla cosmetica del futuro.
Il mercato dei protettivi solari Interessanti i dati e le considerazioni che abbiamo avuto occasione di leggere in una recente indagine a cura di Euromonitor International, relativamente a quello che è stato in questi ultimissimi anno il mercato in generale dei preparati cosmetici a funzione protettiva solare.
dai rischi connessi all’azione dei raggi UV. Filtri UV inseriti anche in preparati per il make up (rossi per labbra, ad esempio). Il preparato protettivo solare allarga pertanto la sua diffusione, acquisisce altri significati; le marche cosmetiche sanno che la competizione consiste nell’offrire prodotti finiti a molteplice funzionalità, tra queste quella protettiva UV. Un invito ai produttori è poi quello relativo alla reologia ed alla gradevolezza del preparato a funzione protettiva UV. Proprio in ragione del fatto che oggi viene utilizzato non solo sulla spiaggia ma può essere sfruttato in ogni momento della giornata, può essere fastidioso e sensorialmente sgradevole usare prodotti untuosi, appiccicosi, per cui, l’invito è di realizzare preparati finiti più consoni anche a questo nuovo “sfruttamento giornaliero’, col vestito “buono’, in mezzo alla gente, di tale categoria di preparati. Esiste ancora una complicazione – si legge nell’indagine - per quanto concerne una sempre maggiore diffusione dei preparati a funzione protettiva solare: quella del costo. Per molte categorie di consumatori meno abbienti, il protettiGiugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 25
Netta era stata la regressione nelle vendite verificatasi nell’anno 2009 (un calo di vendite superiore al 4%, mentre nel precedente anno si era registrato un incremento superiore all’8%). Imputabile questa situazione sicuramente anche a quel periodo di generare recessione in ogni settore ed in ogni paese del mondo. Negli anni a seguire, 2010 e 2011, si è registrata una netta ripresa. I dati disponibili, relativamente al 2010 parlano di un incremento sul valore globale pari al 7%. Negli Stai Uniti, il cui mercato in protettivi solari rappresenta il 21% del totale mondiale, le vendite 2010 hanno superato 1,7 miliardi di $, con un incremento del 9% rispetto all’anno
precedente. Tale risultati –fa notare la ricerca – sono in parte anche da ascrivere al fatto che la buona, lunga e calda stagione ha fatto aumentare sicuramente la richiesta di questo genere di articoli. Una importante evoluzione nella produzione cosmetica da tenere nella massima considerazione è che la produzione e la vendita di articoli a funzione protettiva solare sta oggi cambiando, nel senso che si sta allargando il numero di categorie di prodotti per il trattamento cosmetico nei quali si ritiene oggi indispensabile l’impiego di filtri protettivi UV. I quali non sono più, pertanto, da considerarsi ingrediente attivo, funzionale destinato ai soli protettivi UV intesi come articoli da spiaggia o da montagna. In effetti, proprio in questi ultimi anni si è vistosamente amplificato il numero delle categorie di prodotti cosmetici nei quali il filtro UV è ora inserito con ben precise e mirate funzionalità protettive. Oggi non è difficile trovare una dose più o meno consistente di filtro UV in preparati skin care di impiego quotidiano (creme da giorno a varia funzione, idratante, antiaging, per esempio), nonché in preparati tricologici. Anche i capelli vanno difesi
cronache cosmetiche
vo solare è ancora considerato un “prodotto di lusso, per i ricchi”. Anche in questo caso, si chiede, è possibile ren-
dere questa categoria di preparati più accessibile ad un maggiore potenziale numero di utilizzatori, rendendolo più
abbordabile come costo? Le statistiche di vendita, sicuramente registrerebbero incrementi imprevedibili.
Cosmeceutici e pubblicità scorretta Il lupo perde il pelo ma non il vizio, ove il lupo nell’occasione è da identificarsi nel produttore di cosmetici, da solo o accompagnato dal suo staff del marketing. A leggere, nei responsi decisionali del Giurì dell’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria o dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, quello che riescono a riportare certe pubblicità che reclamizzato prodotti di cosmesi c’e solo da rimanere non sorpresi, ma sbalorditi. Se non si sapesse che sono “ingannevoli” decisamente si potrebbero considerare divertenti alla lettura, tanta è la fantasia e l’estro creativo di quelli slogan. Ne citiamo qualcuno, ripresi da “Il Notiziario della SISTE”, n.3-2011. Come vedremo ce ne sono per tutti i gusti e per vari generi o categoria di articoli. Una crema definita “prestigiosa” proposta ad un prezzo definito addirittura “attraente” farebbe provare alle donne che la usano “una sensazione di lusso”?! Per un cosmetico per il viso, termine di una linea consistente in più prodotti, si riferisce che “ripara dove il tempo rovina”. Utile dire che la presentazione promozionale dei diversi preparati della linea in oggetto è stata giudicata inaccettabile per il fatto che dalla documentazione presentata non risulterebbero accettabili per le pelli più delicate in quanto nessun test di tollerabilità è stato condotto sui prodotti finiti, così come la documentazione non è stata ritenuta idonea a validare l’efficacia dei prodotti reclamizzati. Della stessa linea un filler per viso idratante agirebbe con “un’azione riempitiva 3D”. Di 26 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
questo preparato, a base di acido ialuronico, la documentazione di efficacia presentata (test in vivo ed in vitro) riguarda unicamente il detto principio attivo e non la effettiva efficacia del prodotto nel suo insieme. Da aggiungere che i test citati sono stati eseguiti dal fornitore della materia prima e non dal fabbricante dei cosmetici in oggetto. Passiamo ora a riferire del seno, dei cosmetici per il trattamento del seno. “Risvegliati con un seno perfetto...” magari, il sogno di chissà quante donne un poco “scarsine” sotto questo punto di... vista. Ecco i prodotti adatti, un “siero
intensivo volumizzante” che agisce di notte, ed una “crema seno push-up”! Accompagnati, è il caso di ricordarlo da un integratore altrettanto “volumizzante” pure lui “push-up”. Gli slogan – dice il Giurì – farebbero immaginare un’azione sulle fibre muscolari e sui tessuti di sostegno, prerogative non compatibili con il meccanismo di azione dei cosmetici. Per cui, anche in questo caso presentazione pubblicitaria assolutamente esorbitante, illusoria, ingannevole e, pertanto, censurabile. Non allontanatevi lettori, c’è materia di commento anche per i prodotti solari. Ne viene citato uno, “rivoluzionario, unico nel suo genere, una formulazione assolutamente innovatita”: pensate, assicura un grado di accelerazione l’abbronzatura e di protezione superiore al 71,5%. Agisce anche quando “il sole è poco intenso”. Udite, udite: accanto alla percentuale sopra indicata figura un asterisco che riporta ad una nota a fondo pagina – scritta, ovviamente, in caratteri molto più minuti – nella quale si dice che “il valore medio dell’abbronzatura è del 42%”!!! L’Autorità garante ha comunque contestato anche il criterio di selezione dei partecipanti ai test di valutazione, in quanto in essi coinvolti solo soggetti con fototipo III, cioè con cute mediamente resistente agli UV, mentre assenti test su fototipi (I e II) più sensibili all’esposizione solare. La lista potrebbe continuare ma per ragioni di spazio dobbiamo chiudere qui. Crediamo peraltro di aver fornito alcuni ma chiari esempi di pubblicità scorretta, ingannevole ed illusoria, da non imitare, assolutamente da non imitare. n
Zero peSo, tutto beneSSere
alimenti dietetici 25 sapori dolci o salati
più proteine meno carboidrati
fitoestratti da bere
non pastorizzati
integratori di benessere a base di fitoestratti
altamente concentrati
formule naturali
AdapthaBlock Erbe e olii essenziali in spray orale, per migliorare la digestione, ridurre il senso di fame e ritrovare il buon umore! 1 Migliora la digestione contribuendo al senso di sazietà, grazie ai principi attivi di pompelmo, menta e limone. 2 Calma il desiderio di mangiare grazie agli olii essenziali dall’aroma forte e persistente che allontana i sapori del cibo. 3 Aiuta a superare gli stress (spesso la principale causa della fame nervosa) migliorando l’umore e la vitalità grazie alla selezione di erbe adattogene.
alimenti dietetici e fitoestratti Zero è il programma alimentare a zero peso: alimenti leggeri per la linea (e gustosi per il palato) e fitoestratti concentrati per il benessere quotidiano. Zero è un programma di remise en forme* sul principio della chetogenesi, strutturato e costantemente monitorato da medici e dietologi. Gli alimenti Zero a base proteica e poveri in carboidrati sono disponibili in tante pietanze e sapori come dessert cioccolato bianco o amaro, zuppa al tartufo, bevanda alla ciliegia, tagliatelle, frollini... I sei fitoestratti da bere Zero per aiutare depurazione, drenaggio, termogenesi, regolarità, microcircolo e difese organiche ad alta concentrazione di principi attivi integralmente estratti con tecnologia a ultrasuoni senza pastorizzazione. Gli integratori Zero formulati con un’attenzione particolare alla linea: Clorofilla in compresse masticabili per purificare e rinfrescare l’alito; pH Basic in bustine monodose orosolubili per contrastare l’acidosi e ripristinare l’equilibrio del pH fisico; Magnesio+Potassio in capsule come rimineralizzante. Zero è un metodo completo per restare in forma e ritrovare uno stile di vita sano, con un po’ di moto rivitalizzante e un’alimentazione equilibrata. Perchè star bene non è solo una questione di chili. *Se la dieta viene seguita per periodi prolungati, superiori alle tre settimane, si consiglia di sentire il parere del medico.
www.dietazero.it Alimenti dietetici e fitoestratti Zero sono disponibili nelle migliori erboristerie e farmacie.
monografie
DI Erica Campodonico
Il genere Cucurbita : le diversità 2°parte
Un lungo percorso per l’America Latina per mettere in luce le molte specie sorprendenti per le diverse forme, dimensioni, colorazioni che hanno portato le innumerevoli tipologie di zucche a popolare gli orti di tutto il mondo. Con una particolare attenzione ai profili fitochimici che caratterizzano il potenziale nutrizionale e funzionale delle varietà meno conosciute Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 29
monografie
Il genere Cucurbita: le diversità
Cucurbita andreana Naudin Descrizione botanica Questa pianta annuale è pressoché sconosciuta in molte parti del mondo, ma nota nella sua zona di origine: il Sud America, più diffusamente in Uruguay e Argentina. I suoi steli sono striscianti e arrivano anche fino a 20 metri di lunghezza, di un verde marmorizzato. I suoi fiori maschili sono più piccoli che in Cucurbita pepo e di color giallo. I frutti si presentano di forma ovoidale, di 6-15 centimetri di grandezza, ed i numerosi semi sono di color nero. Proprietà Ben pochi studi scientifici sono stati eseguiti su questa specie di Cucurbita, che qui in Italia è praticamente sconosciuta. Essa è diffusa infatti principalmente nell’America Latina. Siriporta comunque un’importante proprietà fitoterapeutica scoperta in essa di recente: quella anti-tumorale, dovuta alle cucurbitacine, sostanze di cui si aveva già trattato nel capitolo precedente. Alcune di esse infatti posseggono un’attività anti-infiammatoria, poiché sono in grado di inibire le COX, ovvero le ciclossigenasi, enzimi che si occupano proprio di attivare la risposta anti-infiammatoria, e di stimolare la produzione di prostaglandine, prostacicline e tromboxani, che sono tutti mediatori chimici del fenomeno flogistico. In particolare, le cucurbitacine B, D, E ed I (la cui struttura è stata individuata con tecniche di NMR protonico) inibiscono selettivamente le COX di tipo 2 (che sono quelle non presenti in condizioni basali poiché esse sono inducibili, espresse quindi solo sotto stimoli infiammatori), e tale attività è tanto potente quanto quella anti-tumorale (dimostrata in vitro: infatti, la crescita di cellule tumorali era inibita proprio da questi metaboliti). Per altro ultimamente l’interesse intorno ai FANS, cioè i Farmaci Anti-infiammatori Non Steroidei (per esempio Ibuprofene, Naprossene, Vioxx), che agiscono con un meccanismo di inibizione delle COX, è andato aumentando poiché pare che anche essi abbiano una certa attività anti-tumorale. Il problema per tale categoria di farmaci è che non agisce selettivamente sulle COX-2, ma colpisce anche quelle di tipo 1, che sono invece costitutive e deputate principalmente alla protezione della mucosa gastrica e dei reni, per cui i pazienti in terapia cronica da FANS (i malati di artriti ed altre patologie di infiammazione cronica) registrano un’alta incidenza di ulcere e serie complicazioni al tratto gastrointestinale. Le Cucurbitacine, al contrario, agendo selettivamente su quelle di tipo 2, non creano questo genere di inconvenienti. Perciò, il consumo abituale nella dieta di questa, come di tante altre specie e generi di Cucurbitaceae può essere benefico per la prevenzione di stati infiammatori e tumorali, e viene perciò altamente consigliato. Bibliografia
- AAVV, “The New Royal Horticoltural Society Dictionary of Gardening”volume I, The Stockton Press, 1992, New York - “Anticancer and antinflammatory activities of cucurbitacins from Cucurbita andreana” Jayaprakasam, Bolleddula; Seeram, NavindraP.;Nair,MuraleedharamG.BioactiveNaturalProducts and Phytoceuticals, Department of Horticolture and National Food Safety and Toxicology Center, Michigan State University, MI, USA. 30 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
Cucurbita ficifolia Bouché Origini e descrizione botanica Cucurbita ficifolia Bouché viene chiamata comunemente “zucca del Siam” o “di Malabar”, ma in realtà la sua origine è ancora sconosciuta: infatti, tra la fine del diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo diversi autori pensavano che essa fosse asiatica, ma più avanti negli anni, a circa metà del secolo scorso, le fu attribuita un’origine americana. Non si conosce neppure in che parte del mondo sia avvenuta la sua addomesticazione. Recentemente,intornoal2004,alcuniautorihannosuggerito che tale pianta possa essere nativa dell’America Centrale o del Messico del Sud, mentre altri studiosi sostengono che essa sia originaria del Sud America, in particolare delle Ande. In ogni caso, si tratta di una pianta strisciante o rampicante, monoica, annuale e lunga circa 10 metri. Essa presenta inoltre delle corte ed appuntite spine, disperse su tutte le parti vegetative. I fiori sono pentameri e solitari, mentre il frutto ha una forma ovale-ellittica. La polpa è dolce ed i semi ovali-ellittici vanno dal marrone scuro al nero oppure sono di color bianco panna. Composizione Dai fusti e dalle radici di C. ficifolia sono state isolate delle lectine, per mezzo di tecniche di cromatografia di affinità, ed in seguito esse sono state separate con elettroforesi. Tre lectinepurificatesonostateottenutedalleradici,mentrequattro dai fusti. E’ stata studiata anche la composizione della pianta (non vi sonostudichedescrivanoiprincipalicomponentidell’estratto del frutto): - 90 % di porzione edule - 94 % di umidità - 0.3 % contenuto di fibra - 1.2 % di proteine - 17 mg di calcio - 0.06 mg di ferro - 7 mg di acido ascorbico - 0.03 mg di tiamina Tutto ciò è quindi molto importante dal punto di vista alimentare, poiché significa che Cucurbita ficifolia è fonte di sostanzepernoi fondamentali, quali sonolevitamine. Laloro
carenzainfatti,puòportareagraviscompensi,senonaddirittura a pericolose sindromi patologiche. Inoltre, 100 g di Cucurbita ficifolia producono 3.34 Kjoule, ovvero 14 Kcal, un apporto energetico davvero minimo, sicché il suo consumo si rende consigliabile anche ai pazienti che soffrono di obesità.
inoltrenonsonosomministrabiliingravidanza.Conunadieta che prevede il largo e l’abituale consumo alimentare di piante ipoglicemizzanti (in letteratura, oltre a C. ficifolia si citano generalmente come esempi piante tipiche messicane: Allium cepa, Allium sativum, Brassica oleracea, Cuminum cyminum, Cuminum nigrum, Lactuca sativa, Opuntia streptacantha, Psidium guajava, Spinacea oleracea e ancora Acosmium panamense, Agarista mexicana, Brickellia veronicaefolia, Cecropia obtusifolia, Equisetum myriochaetum, Parmentiera aculeata, ed in minor parte anche altre piante conosciute nel nostro continente,echespessorientranonellanostraalimentazione: Ananas comosus, Carica papaya, Citrus aurantifolia, Citrus limetta, Cynara scolymus, Daucus carota, Phaseolus vulgaris, Tamarindus indica), l’uso di farmaci di origine sintetica si puòridurrenotevolmente,eprobabilmenteaddiritturaeliminarlo nel caso di diabete mellito di tipo II, che non è connesso alla scarsa secrezione di insulina. Inoltre, accanto a vantaggi di questo genere, si potrebbero anche accostare benefici di ordine economico e sociale: benché non siano ancora stati eseguiti studi farmaco-economici, pare ad esempio che il costo di un trattamento a base di foglie di Cecropia, si aggiri sui 20 dollari statunitensi al mese, cifra molto più accessibile per pazienti meno abbienti. Ciò significherebbe quindi nuove frontiere per nuove terapie e più opportunità anche per le persone più povere di potersi curare. Tossicità La tossicità in Cucurbita ficifolia è data più che altro dalla presenzadicucurbitacine,sostanzechecaratterizzanoanche tantealtrepianteipoglicemizzanti.E’statoprovatoinstudisu topi e ratti che dosi di 1250 mg / kg di peso corporeo causa la morte del 100 % degli animali (DL100). La DL50 è riportata con valori che vanno dai 650.0 (con limiti di 518.2 mg / kg) ai 753.8 mg / kg. Estrapolando questi dati per arrivare a conoscere quale può essere la dose letale per l’uomo, ci si accorge che è pressoché Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 31
Farmacologia ed utilizzazioni fitoterapeutiche L’attività farmacologica della pianta è stata testata in conigli iperglicemici: essi sono stati sottoposti ad un test di tolleranza del glucosio ed è stata somministrata loro o una preparazionedellapiantaotolbutamide.Inoltre,aglianimali veniva iniettato per via sottocutanea 2 g di glucosio / kg di peso corporeo al momento dell’inizio dello studio ed un’altra dose 60 minuti dopo. Come controllo è stata utilizzata l’acqua. Al termine, sono risultati dei dati che riportano un effettoipoglicemizzantedellapiantastatisticamentesignificativo, dai 60 ai 300 minuti dopo assunzione. Altri esperimenti sono stati effettuati su ratti e topi, che erano sani, e la via di somministrazione dei preparati a base di Cucurbita ficifolia era intraperitoneale. Gli effetti ipoglicemizzanti si sono verificati dai 120 ai 140 minuti dopo assunzione di un estratto di frutto maturo. In altri studi effettuati in Cina, in questi stessi tipi di animali, il diabete era stato indotto mediante iniezione di streptozotocina, ed essi sono stati considerati diabetici per i loro elevati livelli ematici di glucosio. Inoltre, la somministrazione di estratto di Cucurbita ficifolia avveniva per via orale. In ogni caso i risultati sono stati comunque positivi. I test sono stati effettuati anche su esseri umani, su pazienti che presentavano una moderata iperglicemia e sono stati somministrati loro 4 mL di estratto di frutto / kg di peso corporeo. Gli effetti sono stati registrati ogni ora per 5 ore per mezzo di un kit enzimatico commerciale. Successivamente, seguiva un’altra sessione di esperimenti, almeno 8 giorni dopo la precedente, in cui veniva somministrata dell’acqua comecontrollo. Irisultati riportavanoun effettoipoglicemizzante dai 180 ai 300 minuti dopo. Tutti questi tests dimostrano quindi gli ottimi benefici che Cucurbita ficifolia può esercitare nei confronti di coloro che soffrono di diabete mellito, patologia molto diffusa in tutto il mondo causata da un disordine di tipo endocrino, causato o dall’insufficiente secrezione di insulina (che caratterizza il diabete mellito di tipo I) o dall’ormai scarsa attività di questo ormone (diabete mellito di tipo II). Inoltre, a questa malattia sono legati altri seri inconvenienti come complicanze collaterali: problemi cardiaci, renali, retinopatia e neuropatia. Per questo motivo, molti guaritori del Messico (dove appunto probabilmenteebbeoriginetalepianta),sonosoliticonsigliare ai pazienti diabetici l’assunzione del frutto macerato nell’acqua (mentre nella zona dell’Hidalgo si utilizza C. ficifolia nella medicina popolare per combattere un verme che risiede sotto la pelle, simile a Larva migrans). Infatti, in questo stato lapopolazione consuma abitualmente questa pianta (il frutto o i semi) in molti piatti, e la usa anche come base per diversi dolci. Anche in Asia l’uso di questa pianta, come quello di altre specie di Cucurbita è molto diffuso da secoli a questa parte. Teoricamente,sarebberopreferibilirimedinaturalidiquesto genere piuttosto che certi agenti di sintesi, poiché alcuni di questi possono produrre seri effetti collaterali come effetti di ordine ematologico, coma e disturbi al fegato e al rene, ed
monografie
Il genere Cucurbita: le diversità
impossibile arrivarvi: considerando infatti la DL100 studiata per gli animali (1250 mg / kg) e come standard un uomo di 65 kg, si arriva ad una DL100 di 75000 mg / kg, il che significa che un uomo dovrebbe consumare 75 kg di Cucurbita ficifolia per arrivare alla dose letale, mentre la dose raccomandata abitualmente è di 32 g. La tossicità presente è quindi così minima che può essere trascurata. Bibliografia - W. Reda, “Enciclopedia agraria” volume XII, Ramo editoriale degli agricoltori, 1985, Roma - “Mexican plants with hypoglycaemic effect used in treatment of diabetes” Andrade-Cetto, Adolfo; Heinrich, Michael. Journal of Ethnopharmacology 99 (2005) 325-348 - “Mexican plants with hypoglycaemic effect used in treatment of diabetes” Andrade-Cetto, Adolfo; Heinrich, Michael. Journal of Ethnopharmacology 99 (2005) 325-348 - “Mexican plants with hypoglycaemic effect used in treatment of diabetes” Andrade-Cetto, Adolfo; Heinrich, Michael. Journal of Ethnopharmacology 99 (2005) 325-348 - “Antihyperglycaemic effect of Cucurbita ficifolia fruit extract in streptozotocin-induced diabetic rats” Xia, Tao; Wang, Qin. Fitoterapia 77 (2006) 530-533 - “Anti-hyperglycaemic effect of some edible plants” RomanRamos,R.;Flores-Saenz,J.L.;Alarcon-Aguilar,F.J.Department of Health Sciences, Division of Biological and Health Sciences, MetropolitanAutonomousUniversity,IztapalapaCampus,Mexico. Journal of Ethnopharmacology 48 (1995) 25-32 - “Mexican plants with hypoglycaemic effect used in treatment of diabetes” Andrade-Cetto, Adolfo; Heinrich, Michael. Journal of Ethnopharmacology 99 (2005) 325-348
Cucurbita maxima Duch Descrizione botanica C. maxima Duchesne è quella che viene definita “zucca comune” o “zucca a frutto grosso”, e pare essere originaria dell’Africa: essa è stata infatti trovata per la prima volta in questo continente, presso le rive del fiume Niger, ma non si sa se vi cresca allo stato spontaneo. Secondo alcuni studiosi essa sarebbe stata addirittura introdotta in America dopo la scoperta di tale continente, smentendo quindi chi sostiene che questo tipo di zucca sia originaria dell’America. In Eu-
32 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
ropa fu invece descritta per la prima volta dopo il sedicesimo secolo. Essa è una pianta molto vigorosa ed i suoi fusti, che raggiungono i 2-6 metri, sono striscianti o rampicanti. Le foglie si presentano orlate, lisce ed arrotondate, mentre il fiore è a petali slargati, con un calice di tipo campanulato e dalla corolla gialla. Il frutto è più largo che lungo: di solito infatti esso ha una forma di sfera, ma in alcune varietà è ovoidale ed oblungo, di dimensioni piuttosto grosse. La buccia è tenera e di color grigio chiaro, giallo o rossastro, e la polpa fine, saporita e di colore vario. Anche in questo caso, come si verifica per C. moschata Duch., i frutti vengono consumati una volta giunti a maturazione. I semi infine, sono ovali, grossi e lisci, bianchi o bruni. Composizione Per quanto riguarda i semi, da studi effettuati su oli di semi di Cucurbita maxima coltivata nell’Iowa, si è scoperto che il contenuto totale della parte oleosa varia dal 10.9 al 30.9 %, ed in questo range la frazione costituita dagli acidi grassi insaturi è molto presente: dal 73.1 al 80.5 %. Gli acidi grassi predominanti sono risultati essere il linoleico, l’oleico, il palmitico e lo stearico, anche se notevoli differenze sono state registrate nei vari cultivar per quanto riguarda gli acidi stearico, oleico, linoleico e gadoleico. Sono stati inoltre registrati valori molto bassi di acido linolenico (inferiori all’1%). Il contenuto di tocoferoli invece va da 27.1 a 75.1 mug / g di olio per quanto riguarda l’α-tocoferolo, da 74.9 a 492.8 per il γ-tocoferolo, e da 35.3 a 1109.7 mug / g per il δ-tocoferolo. Inoltre è emersa anche una elevata stabilità ossidativa, il che si presterebbe bene alle varie applicazioni industriali, ovviamente anche per quanto riguarda il settore alimentare, almenoquantol’elevatainsaturazioneedilcontenutoditocoferoli che potrebbero migliorare l’alimentazione e le condizioni di salute se inseriti regolarmente all’interno della dieta umana. Sempre all’interno dei semi sono state isolati sia una trentina di composti tra l’endosperma e l’embrione riconosciuti come ormoni delle piante, sia due diversi tipi di proteine: uno in grado di inibire la tripsina ed il fattore di Hageman attivato, l’altro ha funzione antifungina. Per quanto riguarda il primo, si tratta di una proteina che agisceappuntonegativamenteneiconfrontisiadellatripsina, che è un enzima idrolasico secreto dal pancreas sotto forma di pro-enzima, il tripsinogeno (e che viene usato in terapia come proteolitico nella detersione di ferite necrotiche), sia verso il fattore di Hageman attivato, detto anche fattore XII, che è una proteasi serinica coinvolta nel processo di coagulazione del sangue (in vitro è ciò che dà inizio all’intero processo). Si tratta di tre inibitori contenenti ciascuno tre ponti disolfuro e si ritiene che essi siano i più piccoli inibitori globulari di tripsinaconosciuti.Lalorocaratterizzazioneèstataeffettuata mediantetecnichedicromatografiadiaffinitàperlatripsinae di HPLC a fase inversa. Si comprende quindi che tale attività potrebbeesseremoltoimportanteperlascopertael’invenzione di nuove sostanze applicabili in campo medico. Per quanto concerne invece la seconda categoria, essa è rappresentata da più proteine somiglianti alla napina, costituite da due catene, una lunga ed una più breve, legate tra di loro per mezzo di due ponti disolfuro. Tali proteine, a differenza di tanti composti anti-fungini, non fanno da substrato né alla protein-chinasi Ca2+ dipendente, CDPK (essa è una protea-
loro contributo è essenziale per la dolcezza dell’intero frutto (il fruttosio in quantità molto maggiori rispetto al glucosio). All’interno dei fiori invece, (ed in minor quantità anche nelle foglie e nei frutti) C. maxima contiene uno spinasterolo, il 24α-etil-5α-colesta-7, trans-22-dien-3β-olo, che riduce le attività mutagene provocate da mitomicina C, dimetilnitrosammina e tetraciclina. Secondo dei tests infatti, esso è in grado di diminuire significativamente la mutagenicità data dalla tetraciclina del 64.7% secondo dosi di 100 mg / kg di peso corporeo del topo. Inoltre, sono stati isolati dal seme di C. maxima, altri 24 steroli (tra cui stigmasterolo, sitosterolo, campesterolo e codisterolo), uno dei quali, il 24-etil-5α-colesta-7,22-dien-3β-olo è l’α-epimero in C-24 dello spinasterolo, mentre un composto estratto da altre Cucurbitacee, Lagenaria siceraria e da Luffa cilindrica, si è rivelato essere il β-epimero, sempre in C-24. Infine, una mescolanza di questi epimeri è stata trovata nei semi di Lagenaria leucantha e di Citrullus battich, e nelle radici di Trichosantes japonica. Tale particolare composto inoltre, è risultato essere anticarcinogeno per quanto riguarda i tumori cutanei nel topo. L’incidenza di tumori infatti è diminuita del 55.6% con somministrazioni di 15.0 μg / 0.2 mL di acetone, e del 65.0% se immediatamente prima veniva applicato topicamente dell’olio di croton. Proprietà fitoterapeutiche e tossicità Da sempre la zucca viene utilizzata nell’ambito dell’etnomedicina come valido rimedio contro i parassiti intestinali, non solo in Italia, ma anche in altri paesi del mondo, come ad esempio il Brasile. Gli usi antielmintici ad oggi non sono piùapplicati,probabilmentel’unicaapplicazionecherimane ancora è quella in campo veterinario. Ad ogni modo, l’uso storico di semi essiccati di C. maxima è ottimo nei confronti delle tenie, grazie all’azione della cucurbitina. Addirittura a volte se ne consigliava l’utilizzo in abbinamento a del cioccolato, per rendere più gradevole la somministrazione. Capitava tuttavia che il paziente vomitasse, e di lì nacque la credenza probabilmente errata che, dopo aver vomitato per tre volte, i parassiti erano stati eliminati. In fondo, la zucca può essere tranquillamente impiegata in quanto degli studi scientifici effettuati su topi e maiali hanno dimostrato che C. maxima non è assolutamente tossica per essi. Infatti è stato loro somministrato un estratto di semi essiccati e successivamente sono stati studiati diversi parame-
si coinvolta nella traduzione del segnale mediata dal calcio e che fosforila molte proteine di difesa secrete dalle piante per attivarle), né da antagoniste alla calmodulina, CaM (essa è un componente della segnalazione mediata dal calcio. Le interazioni con questa sostanza potrebbero essere coinvolte nell’attività biologica delle proteine con funzione anti-fungina, le cosiddette AFPs). Tale proprietà è stata perciò dimostrata con metodi di microspettrofotometria con degli studi preliminari sulle curve dose-risposta per cercare la IC50, ovvero la dose in grado di produrre la metà degli effetti massimi di inibizione della crescita del fungo. Preparazioni di differenti concentrazioni di estratto di semi di C. maxima, in ciascuna delle quali predominavaunadeterminataproteinapiuttostochealtre,sonorisultate essere efficaci nei confronti di: Alternaria brassicicola, Chalara elegans, Fusarium oxysporum, Verticillum dahliae e di Saccaromyces cervisiae, mentre non è stata riportata inibizione di crescita per i funghi Botrytis cinerea e Fusarium proliferatum. è stato inoltre notato che le proteine napino-simili contenute in C. maxima sono del tutto simili ad una presente in Momordica charantia, pianta appartenente anch’essa alla famiglia delle Cucurbitaceae, e che presentano somiglianza alle corrispondenti subunità di altre proteine napino-simili contenute in Ricinus communis o alle napine di Brassica napus e Sinapis alba, attive proprio sugli stessi funghi sovracitati su cui hanno attività anche le proteine di C. maxima. La differenza sta nel meccanismo d’azione: le prime agiscono infatti come antagonisti della calmodulina, al contrario delle seconde, come già detto. Infine è stato dimostrato in questa serie di studi che una proteina dei semi di C. maxima agisce contro le cellule di melanoma nel topo perché omologa a certe PBPs, e che altre abbiano un piccolo effetto citotossico nei confronti di cellule umane della leucemia (ma i target coinvolti devono essere ancora individuati). Per quanto riguarda il frutto invece, esso è conosciuto oltre che per la sua ricchezza di vitamine idrosolubili e di caroteni, anche per la sua dolcezza, data principalmente da glucosio e fruttosio, che predominano su altri zuccheri (questo è stato verificato in otto cultivar neozelandesi di C. maxima), anche se al momento della raccolta prevale di gran lunga l’amido. In seguito avvengono velocemente delle reazioni di idrolisi che scindono questo polimero, dando luogo a diversi tipi di zuccheri, che contribuiscono al sapore, alla consistenza ed ovviamente, alla dolcezza. Inoltre, bisogna segnalare che in un particolare cultivar di Cucurbita maxima, “Delica”, l’attività della saccarosio fosfato sintasi (enzima che sintetizza il saccarosio) aumenta con l’accumulo di saccarosio, sicché più ce n’è, più se ne produce. Ciò contribuisce notevolmente ad aumentare la dolcezza percepita all’interno della zucca, anche se in realtà essa varia a seconda dello zucchero: ad esempio, di solito in soluzione il fruttosio è percepito come più dolce del saccarosio, che a sua volta è più dolce del glucosio. Questo perché c’è sinergia tra gli zuccheri (tuttavia, per alcune loro mescolanze, gli effetti sinergici in un sistema acquoso erano ridotti se studiati nell’ambito di cibi, per cui non è semplice percepire gli effetti dati dagli altri costituenti). In conclusione, è risultato che la presenza di saccarosio da solo è un’ottima indicatrice della dolcezza del frutto, ma, anche se il fruttosio ed il glucosio sono meno importanti, il
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 33
monografie
Il genere Cucurbita: le diversità
tri: per quanto riguarda le analisi del sangue, glicemia, urea, creatinina, proteine totali, acido urico, GOT, GPT, LDH non hanno manifestato alcuna modifica dei valori normali; nelle analisi delle urine, è stato visto che in urea, acido urico, creatinina,proteinetotali,sodioepotassiononsonostateregistrate anomalie. Nuove tecnologie L’utilizzo di nuove tecnologie si sta diffondendo sempre maggiormente, e per vari fini, specialmente di interesse economico e commerciale. Si può parlare anche di questo nell’ambito di C. maxima, poiché i suoi frutti sono largamente consumati in tutto il mondo e l’industriaalimentaresiadoperaaffinchéisuoiprodottisiano ottimali. Nel caso specifico, sono stati svolti degli studi per vedere se l’essiccamento sotto vuoto può essere un valido metodo, perchéquestofruttorispondeabbastanzamaleall’essiccamento a tamburo per il basso quantitativo di sostanze solide contenute. Sono state impiegate pressioni molto basse, dell’ordine di 5-25 kPa, e temperature di essiccamento di 50-70 °C checonsentonodimantenereun’elevataqualitàdelprodotto, difficilmente ottenibile utilizzando processi convenzionali a pressione atmosferica, e modificando il materiale alimentare crudo, migliorare i coefficienti di trasferimento di massa nell’essiccamento Il problema per quanto riguarda la frutta e la verdura, è che esse risentono notevolmente della diminuzione di volume esterno a causa della perdita di acqua e per le condizioni di calore presenti, che producono notevole stress nella cellula, con una conseguente modifica della forma e diminuzione delle dimensioni. Ai fini di eseguire un buon essiccamento è opportuno conoscere le varie condizioni di restringimento, ancheperchéinletteraturanonvisonoconsiderazioniriguardo ai coefficienti di restringimento o relazioni funzionali tra il restringimento e le diffusività di massa. Bibliografia - Sandro Pignatti, “Flora d’Italia” volume II, Edagricole, 1982, Bologna - W. Reda, “Enciclopedia agraria” volume XII, Ramo editoriale degli agricoltori, 1985, Roma - AA.VV, “Nel mondo delle piante”, Federico Motta editore, 1983, Milano - Alfredo Gismondi, “Prospetto della flora Ligustica”, Società Cooperativa Italiana Autori, 1950, Genova - “Oil and tocopherol content and composition of pumpkin seed oil in 12 cultivars” Stevenson, D.G.; Eller, F.J.; Wang, L.; Jane J.L.; Wang, T.; Inglett, G.E. Cereal Products and Food Science Research Unit and New Crops Products Research Unit, National Center for Agricoltural Utilization Research, Agricoltural Research Service, U.S. Department of Agricolture Peoria, Illinois and Department of Food Science and Human Nutrition, Iowa State University, Ames, Iowa. PMID: 17439238 [Pub Med – as supplied by publisher] - “GC/MS analysis of plant hormones in seeds of Cucurbita maxima” Blechschmidt, Sabinea Castel, Ute; Gaskin, Paul; Hedden, Peter;Graebe,JanE.;MacMillan,Jake.Phytochemistry,Volume 23, Issue 3, 1984, Pages 553-558 - “A new protein inhibitor of trypsin and activated Hageman factor from pumpkin (Cucurbita maxima) seeds” Krishnamoorthi, Ramaswamy; Gong, YuXi; Richardson, Michael. FEBS 09050, 34 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
volume 273, number 1,2, 163-167 - AAVV “Dorland’s pocket Dizionario Medico” Farmitalia Carlo Erba, Centro Grafico Linate, San Donato Milanese per conto di Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 1993 - “Purification and mass spectrometry-assisted sequencing of basic antifungal proteins from seeds of pumpkin (Cucurbita maxima)” Vassiliou, Alice G.; Neumann Gregory M.; Condron,Rosemary;Polya,GideonM.SchoolofBiochemistry,La Trobe University, Bundoora, Australia. Plant Science 134 (1998) 141-162 - “Sugars and sweetness in buttercup squash” Corrigan, Virginia K.; Irving, Donald E.; Potter, J. Fred. New Zealand Insistitute for Crop&FoodResearchLimited,PalmerstonNorth,NewZealand. Food Quality and Preference 11 (2000) 313-322 -“Antigenotoxic spinasterol from Cucurbita maxima flowers” Villaseñor, Irene M.a; Lemon, Paulinea; Palileo, Allan; Bremner, John B. Mutation Research 360 (1996) 89-93 -“Anticarcinogenity potential of spinasterol isolated from squash flowers” Villaseñor, Irene M.; Domingo, Annette P. Institute of Chemistry, University of the Philippines, Quezon, Philippines. Teratogenesis, Carcinogenesis and Mutagenesis (2000), 20 (3), 99-105 -“Traditional antihelmintic, antiparasitic and repellent uses of plants in Central Italy” Guarrera, Paolo Maria. Dipartimento di BiologiaVegetale,Università“LaSapienza”,Rome,Italy.Journal of Ethnopharmacolgy 68 (1999) 183-192 - “Toxicologic evaluation of acute and subacute oral administration of Cucurbita maxima seed extracts to rats and swine” De Queiroz-Neto,Antonio;Mataqueiro,MariaIsabel;Santana,Aureo Evangelista;Alessi,AntonioCarlos.JournalofEthnopharmacology, volume 43, issue 1, June 1994, Pages 45-51 -“Kinetics of vacuum drying of pumpkin (Cucurbita maxima): modeling with shrinkage” Arévalo-Pinedo, Aroldo; Murr, Fernanda E.X. Journal of Food Engegneering 76 (2006) 562-567
Cucurbita moschata Duch. Descrizione botanica La sua denominazione botanica più conosciuta è: C. moschata Duchesne ma si utilizza anche il sinonimo C. maxima neopolitana Todd. Essa viene coltivata in tutta Italia, soprattutto nelle regioni calde, ma la sua origine non è ben conosciuta, così come l’epoca in cui fu iniziata la sua coltura. E’ chiamata comunemente “zucca torta”, “zucca popone” o “zucca di Chioggia” ed i suoi frutti vengono utilizzati a maturazione completa: si tratta delle cosiddette “zucche invernali” (winter squash). Essa è una pianta in grado di raggiungere i 2-4 metri e si presenta con un fusto erbaceo angolato, spesso chiazzato di scuro, e coperto di peli morbidi. Possiede dei tipici internodi alquanto lunghi, ma, in alcune varietà tropicali, essi si presentano corti, a tal punto da donare alla pianta un aspetto di cespuglio (e da analisi al microscopio si è compreso che tale forma è dovuta ad un’inibizione dell’allungamento delle cellule che si è verificato al posto di una loro riduzione di numero). Le foglie sono mollemente vellutate. Esse presentano 5-6 lobi, sono arrotondate e di color verde scuro o marmorizzate. I fiori sono solitamente femminili, con dei petali appuntiti, eretti, con sepali larghi, dalla corolla bianco-gialla e di forma molto lunga, mentre il calice è corto. I maschili invece sono di forma slargata, dal calice fogliaceo e corolla con dei lobi
gialli, larghi anch’essi. Il frutto è incurvato, allungato e rigonfiodaun’estremità.Essopresentaunesocarpoduroecompatto, di colore variabile (verde scuro o giallo-aranciato),edinternamente unapolpafibrosa,tenera,dicolore giallo-rossastroorosso-aranciato, di sapore muschiato. I semi sono di dimensioni medie, di color bianco sporco e ricoperti da una leggera pellicola che si stacca facilmente.
Bibliografia - Sandro Pignatti, “Flora d’Italia” volume II, Edagricole, 1982, Bologna - W. Reda, “Enciclopedia agraria” volume XII, Ramo editoriale degli agricoltori, 1985, Roma - AA.VV, “Nel mondo delle piante”, Federico Motta editore, 1983, Milano - AA.VV, “The New Royal Horticoltural Society Dictionary of Gardening” volume I, The Stockton Press, 1992, New York - “Characterization and inheritance of a bush-type in tropical pumpkin (Cucurbita moschata Duchesne)” Wu, Tao; Zhou, Jiehong; Zhang, Yafeng; Cao, Jiashu. Scientia Horticolturae xxx (2007) xxx-xxx - “Composition and functional properties of enriched fiber products obtained from pumpkin (Cucurbita moschata Duchesne exPoiret)” de Escalada Pla, M. F.; Ponce, N.M.; Stortz, C.A.; Gerschenson, L.N.; Rojas, A.M. LWT 40 (2007) 1176-1185 - “Characterization of the pectic polysaccarides from pumpkin peel” Jun, Hyun-Il; Lee, Chang-Hyung; Song, Geun-Seoup; Kim, Young-Soo. LWT – Food and science technology. Volume 39, issue 5, June 2006, Pages 554 – 561. - “A water-soluble extract from Cucurbita moschata shows antiobesity effects by controlling lipid metabolism in a high fat dietinduced obesity mouse model” Choi, Hyounjeong; Eo, Haekwan; Park, Kyoungcheol; Jin, Mirim; Park, Eun-Jin; Kim, Seon-Hee; Park, Jeong Euy; Kim, Sunyoung. Biochemical and biophysical Research Communications 359 (2007) 419-425 Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 35
Composizione ed interesse di tipo alimentare e fitoterapeutico C. moschata è caratterizzata da unbuoncontenutoinpolisaccaridi (soprattutto a livello dell’esocarpo, ma anche in tutto il resto del frutto) che si organizzano in fibre, in grado per altro di trattenere molecole di acqua e di β-D-glucosio. Taliproprietàfunzionalisarebbero perciò adeguate per il loro utilizzo come ingredienti dei cibi, per applicazoni nutrizionali e tecnologichealivelloindustriale,soprattutto ora che l’industria alimentare si sta spostando sempre più su nuovi fronti, e sulla vendita di verdure già pulite e pronte per essere consumate o per la preparazione di zuppe ed insalate. Inoltre, si consiglia il consumo di fibre all’interno dellapropria dieta, anche per evitare di incorrere in serie patologie come il diabete mellito e l’obesità o disturbi al tratto gastroenterico(ernia,ulceraduodenale,calcolibiliari,sindromedi Crohn, appendicite, costipazione, emorroidi e carcinoma al colon) e al sistema cardio-vascolare, la cui incidenza è risultata essere minima in popolazioni in cui l’utilizzo di fibre nell’alimentazioneèlargamentediffuso.Proprioperquesto, si raccomanda di consumarne quotidianamente circa 25-30 g/giorno (e in C. moschata i quantitativi contenuti vanno dai 44.6 g / 100 g della polpa, ai 78.4 g / 100 g legati ad AIR, un alcool insolubile residuo dalla polpa pressata, ai 79.2 g / 100 g legati ad AIC, un altro alcool insolubile, residuo dall’esocarpo pressato). Tra i polisaccaridi contenuti nella zucca non si possono non citare le pectine, importanti costituenti della membrana cellulare ed impiegate da parte delle industrie come gelificanti, addensantiedagentistabilizzanti.L’interesseariguardonell’ambito della ricerca scientifica ora gravita intorno ad argomenti quali: effetti di diminuzione dei livelli ematici di colesterolo e di glucosio, ed effetti di crescita sui batteri intestinali. Ed infatti studi effettuati su di un altro alcool insolubile polisaccaridicodettoAIP,dimostranocomequestacategoria di sostanze sia in grado di avere effetti di ritardo sul glucosio e sugli acidi biliari, e di attivare in vitro la crescita di diversi batteri (Lactobacillus brevis, Bifidobacterium bifidum e Bifidobacterium longum) e di inibire quella di altri (Escherichia coli e Clostridium perfrigens) nel mezzo di coltura RCM. Altresostanze contenutesonoacqua,proteine ed acidi uro-
nici, ed in minor parte vitamine, sali minerali e caroteni. L’usodiquestaparticolarepianta potrebbe anche essere esteso, allo scopo di curare contro l’obesità o comunque coadiuvare le cure consigliate al paziente, in quanto studi effettuati su animali hanno dimostrato i suoi effetti positivi nei confronti di questa condizione patologica. Su dei topi in cui l’obesità era stataindottadalladieta,èstatoinfatti testato un estratto del frutto, idrosolubile, chiamato PG 105: come risultati si è ottenuto che gli aumenti di peso del topo e la riserva degli acidi grassi nel topo si sono bloccati nel giro di 8 settimane con somministrazioni di 500 mg / kg di peso corporeo, senza che venisse modificata l’assunzione di cibo totale. Inoltre, si è registrata anche un’azioneepatoprotettiva:PG105 ha evitato infatti lo sviluppo del fegato grasso ed aumentato l’attività β-ossidativa epatica. Così, i livelli ematici di trigliceridi e di colesterolo sono diminuiti significativamente. Si ipotizza che questo potenziale agente anti-obesità arrivi ad esplicare tali funzioni sia per l’inibizione della biosintesi dei lipidi, sia per l’accelerazione del crollo del quantitativo di acidi grassi.
monografie
Il genere Cucurbita: le diversità
Cucurbita pepo L. Cenni storici e descrizione botanica L’origine di Cucurbita pepo L. non è conosciuta, anche se si sa che questa pianta è coltivata sin dai tempi antichi, ma pare che esista allo stato spontaneo nell’America settentrionale. Sicuramente poi essa fu importata in Europa, dove divenne abbastanza conosciuta ed apprezzata, tanto da comparire in acquerelli dipinti da A. N. Duchesne, un botanico francese vissuto tra il diciottesimo ed il diciannovesimo secolo, che rappresentò nelle sue pitture molte piante per la sua grande capacità di osservatore. Infatti, dipinse anche con dettagli scrupolosi i frutti di 98 cultivar di Cucurbita ed anche la loro prole derivante da impollinazione crociata. Nel suo “Essai sur l’histoire naturelle des courges” inoltre, sono presenti altri venti dipinti su C.pepo, comprese anche le prime immagini mai conosciute di questa pianta. è perciò possibile anche osservare l’evoluzione di questa pianta nei secoli, confrontando le differenze con quella “odierna”, la quale possiede queste caratteristiche: essa presenta dei fusti lunghi, striscianti, dai 3 ai 7 metri. Le foglie sono assai grandi ed oblunghe, mentre i fiori presentano petali eretti, appuntiti e divaricati, con un calice piccolo e campanulato e la corolla molto grande e di colore giallo-arancio. Ilfruttoèunpeponide,diformarotondeggianteovaleallungata, con buccia legnosa giallo arancio a strisce verde scuro e la polpa si presenta compatta e fibrosa una volta giunta a maturazione, anche se la consistenza (così come il colore) tende a variare. Da segnalare è la distinzione dei frutti provenienti dai differenti cultivar, per la loro forma e per le loro dimensioni: “pumpkin” per la varietà tonda, “vegetable marrow” per quella oblunga, “zucchini” per la cilindrica e “cocozelle” per quella molto lunga. Tra queste le prime due sono consumate principalmentequandosonogiunteacompletamaturazione, e denominate per questo “winter squash”, al contrario delle seconde, adoperate come frutti immaturi, e chiamate “summer squash”. Questa è comunque una dicitura adottata anche per zucche di altre specie, ed infatti è stata precedentemente citata a riguardo. è importante che sia eseguita una giusta distinzione tra i diversi frutti, anche perché persino la qualità dei semi ne subisce una certa influenza: essa infatti dipende sia dalla loro stessa grandezza, sia dalla forma del frutto che li contiene, e questo può rivelarsi chiaramente alquanto importante per i coltivatori. Molte varietà sono adatte per gli usi in cucina, altre invece sono indicate per l’alimentazione del bestiame (C. pepo è segnalata anche tra le piante da adoperare per cure fitoterapiche per la cura di parassitosi che colpiscono i bovini da carne), altre ancora sono ornamentali e non eduli. QuestapiantaèlargamentecoltivatainLiguria,soprattutto la varietà italica. Composizione e interesse di tipo fitoterapeutico-alimentare I cultivar di C.pepo ormai sono diffusi un po’ in tutto il mondo, per cui, da parte delle diverse etnie si esercita anche un utilizzo di tipo etnomedicinale e fitoterapeutico, tipico di quella determinata zona. Ad esempio, in Africa, in Eritrea precisamente, si utilizzano i 36 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
semi essiccati e consumati a stomaco vuoto contro la tenia; in NuovaZelanda,iMaori,chechiamano“KamoKamo”questa piantacheapprezzanomolto,bollonoilfruttoancoragiovane e ne ricavano una pappa per i bambini; in Italia invece ci si sposta sull’ambito veterinario, in cui il suo impiego è ancora una volta quale anti-elmintico. Più diffusamente in Europa ora si prova ad utilizzarla come rimedio contro difficoltà nella minzione causata dall’ipertrofia prostatica benigna (sono stati effettuati test clinici su 2.245 pazienti che soffrivano di questa patologia, e, a seguito di somministrazioni di capsule contenenti 500 mg di estratto di semi di C. pepo, si è ottenuto un miglioramento della vita del 46.1% durante la terapia e più del 96% dei pazienti non ha manifestato effetti collaterali). Indubbiamente, tutti questi effetti benefici sono da imputarsi alla buona composizione presente, che rende C. pepo molto importante, anche semplicemente dal punto di vista nutritivo ed alimentare. Nei semi infatti sono contenuti: - amido ed i suoi derivati per idrolisi: saccarosio, glucosio e fruttosio. I quantitativi degli ultimi due sono maggiori rispetto a quelli del disaccaride, probabilmente per l’attività metabolica svolta dagli enzimi come l’acido invertasi e la saccarosio sintasi, che idrolizzano e convertono il saccarosio in fruttosio e glucosio. - fibra solubile ed insolubile - acidi grassi: palmitico C16:0 in percentuali variabili dal 11.2 al 14.0 % stearico C18:0 8.0 all’8.2 % oleico C18:1 28.2 al 34.0 % linoleico C18:2 al 53.0 % Una composizione molto simile a quella della soia, del mais, del cotone e del girasole, per un contenuto totale di acidi grassi che va dal 97.7 al 99 % (estrazione dai semi di diverse varietà coltivate in varie zone dell’Eritrea). Praticamente la quantità di acidi grassi insaturi va dal 78 al 79 %, con una netta prevalenza dell’acido linoleico, rendendo l’olio che si può ricavare un’ottima fonte di questa importante sostanza, motivo per cui esso potrebbe essere un promettente olio edule, anche perché è dimostrato che l’insorgenza di malattie coronariche diminuisce con l’aumento di quantità di acidi grassi insaturi nei cibi (questo è già stato provato in chi utilizza abitualmente olio di soia, che contiene il 50 % di acido linoleico) - colesterolo e colestano - proteine, una delle quali ha dimostrato effetti anti-ossidanti nel fegato intossicato con CCl4 di topi, nutriti con una dieta con bassi quantitativi di proteine. Dai risultati emerge che gli estratti di semi di C. pepo alleviano gli effetti nocivi dati dalla malnutrizione di proteine e di intossicazione da CCl4. Altre proteine invece, reagendo con le IgE di certi pazienti, hanno prodotto in loro fenomeni allergici, ed essi hanno manifestato i tipici sintomi da allergia orale: nausea, diarrea e prurito. Sembra che ci sia reazione crociata con polline ed altre sostanze. - α – tocoferolo - glicosidi fenolici acilati, chiamati cucurbitosidi. Ne sono stati estratti otto per mezzo di metodi spettroscopici - oligoelementi (fosforo, potassio, calcio, magnesio, sodio, manganese, zinco, rame, selenio) Dalle foglie inoltre sono stati isolati la vitamina D3 (colecalciferolo) ed il suo metabolita 7-idrossivitamina D3 in forma libera. La loro presenza all’interno della pianta è ciò
che produce calcinosi negli animali che la ingeriscono. Ma al suo interno non sono stati trovati né derivati glicosidici, né i derivati ossidrilati 1α-OH vitamina D3 e 1α,25(OH)2 D3 (calcitrolo), che è la sostanza maggiormente responsabile di quest’azione, essa è la forma ormonale più potente della vitamina D3, responsabile per il mantenimento dell’omeostasi del calcio e del fosforo negli animali più evoluti. Dai fiori invece sono state trovate sostanze fenoliche, anch’esse scavengers, quantitativamente maggiori in quelli femminili rispetto a quelli maschili. Il frutto invece pareva contenere delle sostanze di sapore amaro, sgradevole, ma successivamente si è scoperto che tali composti, chiamati cucurbitacine, sono contenuti nell’involucro dei semi, rendendo del tutto non commestibile anche la polpa del frutto, ed anche per questo motivo l’idea di produrre un olio dai semi potrebbe non essere sfruttata. Perciò, da parte dei ricercatori e delle industrie alimentari vi è un certo interesse a rendere eduli i semi di questa pianta. Tecnologie applicabili nell’industria alimentare Nuove tecniche si stanno proponendo per la preparazione di alimenti a base di C. pepo, che viene consumato un po’ in tutte le forme: fritto, congelato, essiccato, candito, in salamoia. Perquantoriguardal’essiccamento,uninnovativometodo consistenelladisidratazioneosmotica,adoperandosoluzioni di saccarosio che disidratano le cellule del tessuto parenchimatico, e variando la concentrazioni delle soluzioni dal 30 al 60 % p/p, la temperatura dai 12 ai 38 °C e la durata del processo dalle 0 alle 9 ore. In questo modo si riduce indubbiamente il quantitativo di acqua ed inoltre migliora la conservazione dell’alimento e riduce la possibilità di sviluppo microbico. Le tecniche di essiccamento sono chiaramente rivolte anche ai semi, destinati non solo all’ambito alimentare, ma anche a quello agronomico, per una miglior conservazione e perché vi siano meno rischi che essi siano attaccati da patogeni. A questo scopo si studiano diverse variabili di fondamentale importanza: velocità dell’aria (costante a 0.8 m/s), temperatura (40-60 °C) e trasferimento di umidità. Per questo si va alla ricerca del metodo più efficiente possibile. Avolteperòun’errataconservazionefinisceperrovinarele qualità dell’alimento, e ciò accade specialmente per le grandi catene di distribuzione, che preservano per molto tempo i cibi nei frigoriferi. In laboratorio è possibile verificare tutto questo mediante spettroscopia infrarosso a trasformata di Fourier (FTIR), studiando i cambiamenti delle proteine e delle membrane e rendendo evidenti i danni da freddo che si sonoprodottisulfrutto,conservatopertroppigiorniatemperature molto basse, ancora prima che si manifestino visibilmente dei sintomi. Bibliografia - W. Reda, “Enciclopedia agraria” volume XII, Ramo editoriale degli agricoltori, 1985, Roma - “Paintings (1769-1774) by A.N. Duchesne and the history of Cucurbita pepo” Paris, Harry. Department of Vegetable Crops, AgriculturalResearchOrganization,NewYa’arResearchCenter, Ramat Yishay, Israel - AA.VV, “Nel mondo delle piante”, Federico Motta editore, 1983, Milano - “Effects of fruit shape and plant density on seed yield and qual-
ity of squash” Nerson, H. Agricultural Research Organization, DepartmentofVegetableCrops,NeweYa’arResearchCenter,Ramat Yishay, Israel. Scientia Horticolturae 105 (2005) 293-304 - “Sostanze naturali per la prevenzione delle patologie stress indotte del bovino da carne – Quaderni della ricerca” Dell’Orto, V.; Sgoifo Rossi, C.A.; Cheli, F.; Bassini, A.L. Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare, Università degli Studi di Milano, Milano. ©copyright Regione Lombardia -AlfredoGismondi,“ProspettodellafloraLigustica”,SocietàCooperativa Italiana Autori, 1950, Genova - “African Cucurbita pepo L.: properties of seed and variability in fatty acid composition of seed oil” Younis, Y.M.H.; Ghirmay, Seniat; Al Shihry, S.S. Phytochemistry 54 (2000) 71-75 - “Morphological, thermal and rheological characterization of starch isolated from New Zealand Kamo Kamo (Cucurbita pepo) fruit– a novelsource” Singh,Jaspreet;McCarthy,OwenJ.;Singh, Harjinder; Moughan, Paul J.; Kaur, Lovedeep. Carbohydrate Polimers 67 (2007) 233-244 - “A review of plants used in folk veterinary medicine in Italy as basis for a databank” Viegi, Lucia; Pieroni, Andrea; Guarrera, Paolo Maria; Vangelisti, Roberta. - “Antioxidative effects of pumpkin seed (Cucurbita pepo) protein isolate in CCl4-induced liver injury in low-protein fed rats” Nkosi, O.Z.;Opoku,A.R.;Terblanche,S.E.Departmentofbiochemistry andMicrobiology,UniversityofZululand,KwaDlangezwa,South Africa. PMID: 16909447 [Pub Med – indexed for MedLine] - “Allergy caused by ingestion of zucchini (Cucurbita pepo): characterization of allergens and cross-reactivity to pollen and other foods” Reindl, Jürgen; Anliker, Mark D.; Karamloo, Fariba; Vieths, Stefan; Wütrich, Brunello. Zurich, Switzerland and Langen, Germany. Journal of Allergy and Clinical Immunology, 2000, vol. 106, number 2. - “Cucurbitosides F-M, acylated phenolic glycosides from the seeds of Cucurbita pepo” Li, W.; Koike, K.; Tatsuzaki, M.; Koide, A.; Nikaido, T. Faculty of Pharmaceutical Sciences, Toho University, Miyama, Funabashi, Chiba, Japan. PMID: 16378368 [PubMed – indexed for MEDLINE] - “Vitamin D3 and its metabolites in tomato, potato, egg plant and zucchini leaves” Aburjai, Talal; Al-khalil, Suleiman; Abuirjeie, Mustafa. Phytochemistry, Vol 49 no.8, pp.2497-2499 - “In vitro antioxidant properties of Cucurbita pepo L. male and femaleflowerextracts”Tarhan,L.;Kayali,H.A.;UrekR.O.Dokuz Eylul University, Education Faculty, Chemistry Department, Buca-Izmir, Turkey. PMID: 17308962 [Pub Med – as supplied by publisher] - “Can Cucurbita pepo gourd seeds be made edible?” Hart, John P. Research and Collection Division, New York State Museum, Albany NY, U.S.A. Journal of Archaeological Science 31 (2004) 1631-1633 -“Relationbetweenmechanicalpropertiesandstructuralchanges duringosmoticdehydratationofpumpkin”Mayor,L.;Cunha,R.L.; Sereno, A.M. Food Research International 40 (2007) 448-460 - “Effect of drying methods on thin-layer drying charateristics of hull-less seed pumpkin (Cucurbita pepo L.)” Sacilik, Kamil. Department of Agricultural Machinery, Faculty of Agriculture, AnkaraUniversity,Ankara,Turkey.JournalofFoodEngineering 79 (2007) 23-30 - “Fourier transform infrared spectra of zucchini squash stored at chilling or non-chilling temperatures” Buta, J. George; Qi, Ling; Wang,ChenYi.HorticulturalCropsQualityLaboratory,PSI,ARS, U.S. Department of Agriculture, Beltsville, MD, USA. Environmental and Experimental Botany 38 (1997) 1-6 n Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 37
review
DI PAOLO POGGI
Il taccuino del formulatore Una serie di estratti attivi di particolare interesse per l’azione su diversi aspetti della fisiologia della pelle, dall’acne alla melanogenesi, cosi come per l’attività antinfiammatoria e antiossidante. La rassegna prosegue con una serie di nuove interessanti specie tropicali (diverse le potenzialità cosmetiche del genere africano Vernonia) e con l’aggiornamento delle notizie sulle alghe n Potenziale antiacne dell’Echinacea ecc.) erano in grado di operare ai fini schiarenti cutanei, dimostrando cioè di possedere un marcato potere inibente la L’acne è ben noto essere un disordine dei follicoli cutanei tirosinasi. causato da un batterio Gram-positivo, il Propionibacterium Ci capita ora di recensire un altro studio nel acnes. Si è cercato di stabilire se un estratto da Echiquale quanto si riferisce è di tutto nacea (Echinacea purpurea) fosse in graaltro sentire: la naringenina, uno do di operare quale agente topico aldei citriflavonoidi sopra citati, ternativoafarmacineltrattamento manifesterebbe, quandoidrodi manifestazioni acneiche più o lizzata, una marcata attività meno pronunciate. stimolante la melanogenesi. Dell’Echinacea purpurea, una Nello studio si riferisce inspecie analoga alla più nota fatti di come arrivare ad inEchinacea angustifolia sono crementare il contenuto di ben note le capacità antivinaringenina in un estratto rali, antinfiammatorie, ed da specie del genere Citrus, antibatteriche. L’estratto ondepoi utilizzarlavistoche della pianta ha manifestaè in grado, quando idrolizto un significativo effetto zata, di aumentare la sintesi killer su vari ceppi battedella melanina, inducendo rici. Su colture di modelli quindi melanogenesi. Su di cellule epiteliali umane cellule melanoma B16 è e su fibroblasti cutanei, il Propionibacterium acnes stato calcolato il contenuto induce secrezione in sostanin melanina e l’espressione ziale quantità di citochine in tirosinasi dopo il trattapro-infiammatorie, quali mento con estratti da Citrus IL-6 e IL-8. Si è visto che e suoi idrolizzati. Il risultato l’estratto standardizzato di ha dimostrato che l’idrolisi Echinaceautilizzato,rovescia incrementa il contenuto in nacompletamente questo effetto ringenina e che tale effetto stie fa regredire il livello di citomola la melanogenesi cellulare chine. e l’espressione in tirosinasi. L’estratto potrebbe quindi rapQuesto metodo si ritiene quindi presentare un ingrediente due applicabile ai fini di realizzare provolte efficace, cioè primo nel tratdotti industriali che promuovono la formazione di melanina e quindi, una tamento dell’acne individuale inivolta incorporati in preparati cosmetici bendone la proliferazione e quindi Sambucus ebulis L. o dermofarmaceutici possono sviluppare facendo regredire l’infiammazione funzioniprotettiveversodannicellulariindotti indotta dal batterio. (1) da radiazioni UV. (2) n Citroflavonoidi idrolizzati stimolano la melanogenesi n Attivi antinfiammatori nelle foglie Il mondo è bello perché è vario. In una recente nota (vedi ED. dell’Ebbio… n. 355, 2011) abbiamo riferito di uno studio in cui si arrivaI frutti maturi dell’Ebbio (Sambucus ebulus L.), una pianta va alla dimostrazione che citroflavonoidi, cioè vari composti cespugliosanotaanchecome‘sambucominore’,sononotiper flavonoidici come esperidina, naringenina, ecc, presenti nei il loro elevato contenuto in antocianosidi che conferisce loro frutti delle varie specie di Citrus (limoni, arance, pompelmo, un elevato potere antiossidante. Nelle radici della pianta si 38 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
ritrovano tannini e saponine. In questo studio l’attenzione è rivolta invece al contenuto in principi attivi delle foglie della pianta ed alla valutazione dellaloroattivitàantinfiammatoria.Iltestèstatocondottodeterminandol’inibizioneindottadall’estrattoottenutodallefoglie della pianta sull’espressione di TNF-α su cellule vascolari ed endoteliali . Ricordiamo che TNF-α (Tumor necrosis factorα), fattore di crescita tumorale, come l’istamina e le interleuchine è uno dei più importanti mediatori infiammatori; inibendone l’attività si riduce la manifestazione irritativa. Esaminando il contenuto dell’estratto, si è potuto stabilire che la più marcata attività antinfiammatoria è sicuramente da attribuire alla presenza di acido ursolico. è questo un triterpene pentaciclico, (acido 3-β-idrossiurs-12-en-28-oico) che In natura si ritrova negli estratti di alcune piante (Maggiorana, Biancospino, Uva ursina, Elicriso, Agrimonia) ed anche nei rivestimenti cerosi che coprono la buccia di alcuni frutti (Mele, Ciliegie). In cosmetica si sfruttano le sue proprietà protettive cutanee(fotoesposizione,atrofia della pelle indotta dall’uso topico di retinoidi, ecc.). Grazie a questa sua attività antinfiammatorial’estratto dalle foglie di Ebbio è di potenziale interesse nella realizzazione di preparati farmacologici utili nel trattamento di processi infiammatori cronici, nonché con funzione lenitiva, calmante anche in preparati cosmetici particolari per pelle delicate, sensibili. (3)
sogenasi da parte di piante officinali è stato riportato che può esplicare una rimarchevole attività antifiammatoria. L’heme-ossigenasi (HO) è un enzima che catalizza la degradazione dell’eme, una ferro-porfirina, cioè una molecola contenente ferro che è coordinato ad un gruppo organico comprendente atomi di N. è importante per legare l’ossigeno nell’emoglobina. Degradandosi, l’HOgenerabilirubinaebiliverdina, che sono due potenti antiossidanti. Da notare che, sotto stress ossidativi tutti gli antiossidanti di difesa della pelle diminuiscono in attività, mentre, al contrario, in tali condizioni l’attività dell’HO aumenta. Nellostudiosiècercatodistabilirelacorrelazionetral’azione dell’estratto e l’effetto di induzione dell’HO, il cui aumento di espressione potrebbe spiegare una riduzione di manifestazione infiammatoriaaseguitoriduzione dell’espressione di iNOS e COX-2 (noti fattori di trascrizione che possono indurre una risposta infiammatoria) su macrofagi attivati con LPS (lipopolisaccaridi). Si è visto che l’espressione di HO-1 a seguito trattamento con estratto metanolico da Cartamo incrementa in maniera dose-dipendente e nel tempo. La deregolazione dell’attività di iNOS e di COX-2 riduce la produzione di NO (ossido nitroso) e di PGE-2 (prostaglandina2)promotoriinfiammatori. Si è inoltre visto che l’azione inibente dell’estratto vegetale si esplica anche nei confronti di TNF-α (Tumor necrosis factor-α), anche in questo caso riducendone l’effetto irritativo. Il meccanismo di attività dell’estrattosarebbequindispiegabile grazie alla sua attività inducente lafunzioneantinfiammatoriadell’HO. (4)
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 39
n … e nell’estratto dai n Ajuga inibisce mediatori fiori di Cartamo infiammatori Il Cartamo (Carthamus tinctorius L.), Ajuga bracteosa Benth è una tra le numerose spedella famiglia delle Asteraceae, è anche cie del genere Ajuga. La più comune e citata specie Carthamus tinctorius L. noto come ‘falso zafferano’ e questo in consitra queste è forse quella che va sotto il nome di Ajuga derazione del fatto che dai suoi fiori gialli viene reptans, da noi nota come Brugola ed utilizzata per le sue estratto un colorante (la cartamina, un calcone) proprietàastringenti,cicatrizzanti,antinfiammatoriedato che viene utilizzato come sofisticante del vero zafferano, di che contiene tannini e saponine. Questa specie contiene ancui ha lo stesso colore ed un certo sapore similare. che un particolare glucoside iridoide, l’aucubuside, al quale Oggi di questa pianta si sfruttano, in particolare, i semi per è riconosciuta una attività inibente vari enzimi coinvolti nel l’estrazione di un apprezzabile olio ricco in polinsaturi (lipromuovere la formazione di mediatori infiammatori. noleicosoprattutto)cuisiattribuisconoproprietàrigeneranti Ajuga bracteosa è una pianta erbacea, perenne, della famicutanee e rinvigorenti il fisico. glia delle Labiateae, i cui usi terapeutici sono descritti nella Gli estratti da fiori di Cartamo sono usati da lungo tempo nella medicina ayurvedica nel trattamento di reumatismi, gotta ed medicinatradizionalepopolareconfunzioneantinfiammatoaltri disturbi articolari. ria senza, peraltro, che il meccanismo secondo cui si esplica Presupposto dello studio che recensiamo è stato quello di vetale azione sia stato a fondo studiato. L’induzione di heme-osrificarel’attivitàantinfiammatoriadegliestrattidellapianta,
review
Il taccuino del formulatore
capirne il meccanismo di azione ed identificare i costituenti cui è da ascrivere tale azione. èstata studiata l’attività antinfiammatoria di un estrattoetanolico da pianta intera tramite trattamento su edema indotto artificialmente (con acido tereftalico) su orecchio di topino ed è stata determinata con opportuni metodi di misura l’inibizione allo sviluppo di ciclossigenasi (COX-1 e COX-2, noti mediatoridiinfiammazione).L’attivitàinibenteèstataascritta ai diversi principi attivi identificati nell’estratto tra cui ajugarina,lupulina,vitaferinae6-deossiarpagide.L’estratto ha dimostrato di esplicare in maniera dose-dipendente un marcato effetto antinfiammatorio su modelli su cui era stata procurata infiammazione acuta, utilizzandolo in dosi da 0,5 a 1 mg/orecchio. Anche su test in vitro, l’estratto ha rivelato un marcato potere inibente l’espressione di COX-1 e COX-2, utilizzandolo a concentrazioni tra 25 e 50 μg/mL. Tra i vari componenti isolati si è visto che la 6-deossiarpagide è quello che esibisce il più forte potere inibitorio, nettamente superiore a quello degli altri componenti sopra citati. (5) n Calendula: anche funzione antiossidante L’uso cosmetico degli estratti di Calendula (Calendula officinalis L.),unapiantaerbacea,spontanea, annuale, oggi reperibile ovunque, della famiglia delle Lamiaceae, è indirizzatosoprattuttoallarealizzazionedipreparatichenesfruttanoleloroproprietàcalmanti, lenitive contro il rossore o lievi danni cutanei destinati in particolare al trattamento di pelli delicate, arrossate, screpolate. In uno studio si sono formulate varie preparazioni contenenti estratti della pianta al fine di verificarnelapotenzialeattivitàantiradicalica, antiossidante.Il test, in vitro, è stato eseguito utilizzando un estratto secco che ha rivelato di esplicare un significativo effetto bloccante i radicali liberi H2O2. Test in vivo con creme contenenti l’estratto a diversa composizione in diversi sistemi emulsionanti sonostatevalutateaconfrontoconcremeplacebo:anche in questo caso si è riscontrato un significativo effetto antiossidante. La funzione antiossidante delle creme contenenti l’estratto è daattribuireallapresenzainquestodicarotenoidi,polifenoli e flavonoidi, tra cui acido oleanolico. Ilpreparatocheharivelatodiesplicarelapiùmarcataattività èrisultatoessereunacrema(allo0,9%diestratto)contenente 0,73 mg/100 g di carotenoidi espressi come β-carotene. Tale crema è stata valutata microscopicamente al fine di studiarne la stabilità al contenuto in caroteni a seguito stoccaggio, oltre che valutarne le proprietà microbiologiche ed organolettiche. I risultati dei test hanno confermato che una ottimale scelta del sistema emulsionante è indispensabile ai fini di garantire la stabilità e quindi la conservazione della frazione attiva carotenoidica. (6) 40 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
n Mollugo, una pianta dei tropici antiossidante Mollugo nudicaulis è una deliziosa pianta tropicale, con struttura a rosetta, con lunghi sottili rami sul cui apice si sviluppano graziosi fiori bianchi a cinque petali. Cresce nelle terrecaldedell’Africaoccidentale. Nell’anticamedicinatradizionale ha goduto di una certa importanza per i suoi svariati impieghi terapeutici, in particolare quale vermifuga e nel combattere il diabete, contro l’itterizia e contro la tosse convulsa. Nella sua droga sono stati identificati glucosidi flavonici, saponine, fitosteroli. è stata studiata la funzione antiossidante della droga della pianta, operando con estratti da foglie, sia con test in vitro, sia in vivo. Al test del radicale DPPH (difenil pricrilidrazile), gli estratti hannodimostratodiesplicareunmarcatopotereantiossidante, grazie questo al loro elevato contenuto in derivati fenolici e si è potutoverificareunadecisacorrelazione tra il contenuto in derivati fenolici e il potere antiossidante operando con diversi estratti. I risultati dei test starebbero a confermare che questa comune e diffusa pianta esotica potrebbe rappresentare unautilefonteaifinidell’estrazione di principi attivi a funzione antiossidantedestinatiadimpieghifarmacologici e cosmetici. (7) n Potenziale antiaging degli estratti del Pioppo è noto e confermato da varie ricerche scientifiche che gli estratti da numerose specie del genere Populussonocaratterizzatidalpresentare varie proprietà terapeutiche sfruttate nella medicina tradizionale: diuretiche, balsamiche, antinfiammatorie. Del pioppo, specie Popolus nigra, sono stata verificate anchelepotenzialiproprietà antiossidanti.Considerando che al propoli, sostanza resinosa bottinata dalle api sulle gemme di Pioppo nero ed in parte Calendula officinalis L. elaborata (si tratta di un complesso di polifenoli, per lo più flavonoidi e acidi fenolici, olio essenziale e derivatibenzoici),oltrecheun’attivitàdermopurificantevienericonosciuta anche funzione antossidante, si ritiene che queste sostanze attive a tale funzione non possano che derivare dalla base di cui si nutrono le api. Tra i numerosi e diversificati derivati fenolici rinvenuti nella droga della pianta si ritiene che quelli a più marcato effetto antiossidante siano da identificarsi nell’acido caffeico e nell’acidop-cumarico.Questiduecomposti,purrappresentando solo il 3,5% in peso dell’estratto secco, sviluppano tuttavia oltre il 50% dell’attività antiossidante totale dell’estratto. La funzione antiaging dell’estratto è stata valutata in vitro su modelli di fibroblasti umani dermici usando il DNA microarray test. È questa una tecnica ormai consolidata che consente
di analizzare gli effetti di sostanze sul metabolismo cellulare. Impiega chip e robot per misurare l’attività e l’espressione di centinaia di migliaia di differenti geni in un solo esperimento. L’estratto del Pioppo si è potuto verificare che regola significativamente l’espressione dei geni coinvolti nella difesa antiossidante,nelresponsoinfiammatorioenelrinnovocellulare.Questerimarchevolifunzioniantiossidanti,protettiveeristrutturanticutaneedell’estrattodiPioppo,potrebberoquindi trovare valida utilizzazione in preparati cosmetici. (10
tipiche del Madagascar, esistono una infinità di specie di cui, le più note sono la Vernonia appedinculata e la Vernonia anthelmintica.Lepopolazioniindigenepraticanousiterapeutici degli estratti di queste piante per le loro proprietà rigeneranti cutanee(trattamentodi ferite, piaghe), antipiretiche(contro la malaria), contro bruciori di stomaco, ecc. Per altre riconosciute proprietà gli estratti di varie specie di Vernoniasonooggiutilizzatineltrattamentoantinfiammatorio oltre che per combattere l’obesità. Si ritiene infatti che un peptide isolato negli estratti abbia proprietà snellenti. La Vernonia cinerea è stata impiegata per la sua attività antiossidante superossidodismutasi-simile, mentre alla V. althelmintica si riconosce una funzione attivante la tirosinasi e quindi la sintesi della melanina. In un brevetto si riferisce di studi atti a confermare una ulteriore proprietà biologica di questo genere di piante, quella dirinforzantelagiunzionederma-epidermidetramiteattivazione della sintesi dei fibroblasti del derma e dei componenti dellamatriceextracellulare.Ilrafforzamentodiquestostrato che congiunge il derma all’epidermide, apporta sostanziali benefici alle condizioni della pelle, che si presenta più densa, compatta, lucida; viene migliorata anche la circolazione di elementi vitali, il contenuto idrico, la mobilità e la distribuzione delle cellule. Gli estratti, ottenibili dai vari organi della pianta, ma in particolare dalle foglie, possono essere somministrati a questi fini via per via orale sia, ed in particolare, per via topica. Negli estratti sono stati identificati acidi polifenolici: acidi clorogenico ed iso-clorogenico in un ammontare di circa il 5% sul totale in peso dell’estratto. Il brevetto descrive l’impiego di estratti di varie specie di Vernonia nellarealizzazionedipreparatitopici antiging.(11)
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 41
n Le multifunzionalità dell’estratto da “mela d’acqua” Glianglosassonilochiamano“waterapple”,botanicamenteè il Syzigium aqueum, della famiglia delle Myrtaceae. Si tratta di una pianta tipica delle regioni asiatiche (India, Malesia) ed anche africane (Nuova Guinea). La caratteristica della pianta è quella di produrre grossi frutti a forma di campana (assai simili ad una grossa pera) dal colore giallo-rosso, eduli, gustosissimi e nutrienti. Ha goduto di larga popolarità nella medicinapopolareestemporanea,utilizzataqualeastringente e per sue proprietà antibiotico-simili. In uno studio si è rilevato il marcato contenuto in derivati fenolici di un estratto etanolico ottenuto dalle foglie della pianta e si è pure potuto valutare la forte azione antiradicalica, antiossidante dell’estrattochepresenta,percontro, una veramente bassa capacità pro-ossidante. Quando si parla di antiossidanti, spesso si ignora il fatto che certuni di questi non agiscono solo come antiossidanti, ma possiedono anche un’azione pro-ossidante intrinseca, specialmente in presenza di metalli di transizione come ferro e rame. È evidente che, ossidandosi, perdono la loro capacità che li caratterizza e quindi la loro azione antiossidante cessa. Certi estratti vegetali (es, da Emblica) sono scevri da tale n Galanga stimola attività, mentre certi antiossidanti produzione di acido tradizionali (come vitamina C e Viialuronico tamina E) la presentano. L’acido ialuronico è oggi largamente Ma le prerogative dell’estratto della utilizzatonell’industriacosmeticacon pianta non si fermano qui; è stato posfunzione idratante cutanea per la sua sibile verificarne anche una marcata straordinariacapacitàdiritenereacqua. Syzigium aqueum proprietà inibente l’attività della tirosiRappresentail maggiorecomponentedelnasi (valore IC50 di circa 60 μg/mL-1). Ed la matrice dermica extracellulare, cui confeancora,sièpurepotutostabilirechel’estratto risce corposità e volume. Nell’organismo l’acido presenta un’azione anticellulitica, grazie alla sua caialuronico ha un elevato turnover; si ritiene che almeno un pacità di produrre un’attivazione di circa il 98% della lipolisi terzo di esso presente nel corpo sia rinnovato ogni giorno. di adipociti già ad una concentrazione d’uso di 25 μg/mL-1. Questo importante glucosaminoglicano è sintetizzato da una Per quanto in vari tempi ed in varie occasioni si fossero sfrutfamiglia di enzimi detti ialuronan-sintasi ed è idrolizzato da tate le proprietà terapeutiche della pianta, è solo ora che è un altro enzima, la ben nota ialuronidasi. stato possibile verificarne le sue interessanti potenziali utilizDa notare che quanto più è grande la macromolecola dell’acizazioni in campo cosmetico. (8) do ialuronico (cioè a dire quanto più elevato è il suo peso molecolare, cioè più lunga è la sua catena strutturale) tanto più n Le varie funzionalità cosmetiche di una marcata è la sua attività ritentiva di acqua, per cui si rigonfia pianta africana di più e crea maggiore volume (cioè stende la pelle, la rende Del genere Vernonia (della famiglia delle Asteraceae), piante piùturgidaecompatta).L’enzimaialuronan-sintasi(HAS-2)-
review
Il taccuino del formulatore
della famiglia sopra citata - favorisce la Si è visto che entrambi gli estratti riducono formazione di catene di acido ialuinmanierasignificativalaproduzionedi ronico più lunghe e quindi, in raNO (con valore IC50 pari a 80 e 157 gione di quanto prima esposto, μg/mLrispettivamenteperl’estratneincrementalafunzionalità to etanolico e quello acquoso) e ritentiva di acqua e quindi che sono in grado di ristorare idratante. l’attività esausta di enzimi Alpinia galanga è una naturaliantiossidantiquali pianta erbacea della ilglutatione,superossido famiglia delle Zingibedismutasi,catalasi.Enraceae (la stessa dello trambi gli estratti iniZenzero), originaria biscono l’espressione del sud-asiatico. Da di iNOS (Nitric oxinoi è nota come Gade synthase), enzimi langa o meglio anche catalizzano la cora come Galanga produzione di ossimaggiore,inquanto do nitroso (NO) e esiste un’altra spequella di NF-kB, cie, Alpinia offici(Nuclear factor kB) narum nota come fattori di trascriGalanga minore, o zione che possono indurre una rispofalso zenzero. Nella sta infiammatoria. medicinatradizionale cinese si utilizzano Praticamente i due preparati ottenuti dal estratti riducono suo rizoma a scopi tecosì la formazione rapeutici con funzione di nitriti e, nel conespettorante,digestiva, tempobloccanomastimolante. Il rizoma nifestazioniinfiamcontiene vari flavonoidi matorie. Si è po(tra cui galangina e alpituto verificare che nina). l’estrattoetanolico A seguito test (in vivo) effetesplica una più tuati su un elevato numero di marcataattivitàsia potenziali sostanze attive, si è antiossidante, sia potutoverificarecheunestratto antinfiammatoriain da Alpinia galanga è un potente ragione del fatto che induttore della HAS-2. Test in vitro in esso si ritrova un più Taraxacum officinale Weber hanno dimostrato che l’estratto di Gaelevatocontenutonegliingrelanga stimola in maniera specifica l’attività di dienti attivi prima citati luteolina ed acido cicorico e detto enzima a produrre acido ialuronico a più elevato peso di fenoli totali. molecolare nella pelle. Normali fibroblasti dermici umani in L’attività antiossidante ed antinfiammatoria degli estratti di coltura in un estratto da foglie di Galanga (2% di sostanza atTarassaco è quindi spiegabile come responso ad una attivativa)sviluppanounsignificativamentepiùelevataproduzione zione di enzimi naturali a funzione antiossidante ed a inibidi acido ialuronico. (12) zione dell’espressione di promotori infiammatori. (9) n Nel Tarassaco, attivi antiossidanti ed antinfiammatori Taraxacum officinale Weber è il nome botanico; tra i nomi volgari la scelta è ampia: oltre a Tarassaco è noto come soffione, piscialletto, dente di cane, dente di leone, per citare solo i più correnti. è certamente, tra le comuni erbe selvatiche, una delle più note e diffuse ovunque, tra l’altro edule. Nella medicina polare estemporanea il suo impiego terapeutico è noto quale diuretico, colagogo, lassativo. Sonostatiutilizzatidueestratti,unoetanolicoedunoacquoso della pianta, al fine di verificarne il potenziale antiossidante ed antinfiammatorio su cellule stimolate con lipopolisaccaridi. Negli estratti sono stati identificati vari derivati fenolici tra cui luteolina (un flavone) ed acido cicorico (un derivato dell’acido caffeico, esattamente acido dicaffeil tartarico). 42 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
n Gomma ghatti, un polisaccaride vegetale per preparati contenenti oli In un brevetto si riferisce circa realizzazione e composizione dipreparaticontenentiingredientiattiviliposolubiliassociati ad una gomma vegetale quali viscosizzanti per dare consistenza alle preparazioni, La gomma ghatti, cui si fa riferimento, è appunto una gomma vegetale ottenuta dall’essudato di una pianta nota botanicamente come Anogeissus latifolia Wallich, della famiglia delle Combretaceae. Questa gomma, nota anche come ‘gomma indiana’, è un polimero colloidale polisaccaridico costituito daL-arabinosio,D-galattosio,d-xilosioedacidogalatturonico. La gomma contiene anche un 5% di sostanze proteiche. Viene sovente utilizzata in campo farmaceutico, alimentare e cosmetico come gelificante, viscosizzante e come agente filmogeno.
Preparati contenenti principi attivi liposolubili, ad esempio β-carotene, sono poi difficili ad incorporarsi in composizione solitamente a base acquosa, per cui possono verificarsi separazioni, precipitazioni,intorbidamenti e,soprattuttonon omogeneità del prodotto finito. Per evitare tali inconvenienti si usano generalmente amidi, gelatine, ecc., i quali, peraltro, possonospessoprovocarealtremanifestazioninondesiderate qualivariazionedicolore,saporeeproprietànutrizionali(se, ad esempio si tratta di una bevanda), ecc. La gomma ghatti si è rivelata ideale a questo impiego in quanto conferisce giusta corposità e stabilità al preparato e non interferisce sulle sue proprietà finali quali colore, sapore, stabilità, ecc. (13) n L’angolino delle alghe In un recente brevetto USA si riferisce circa le proprietà biologiche di un principio attivo di origine marina e del suo potenziale impiego in campo cosmetico. Si tratta di un peptide estratto da una medusa, Cyanea nozakii, che tra i numerosi componenti della famiglia delle Cyanee è una delle specie più note e largamente distribuite. In Cina è considerata una risorsa biologica, infatti da questo tipo di animali marini si ricavano principi attivi biologici di notevoleinteresse,qualiderivatipolisaccaridici,proteoglicani, peptidi collagenici. Un peptide collagenico estratto con elevata resa e purezza dalla Cyanea nozakii ha rivelato di possedere una marcata attività immunostimolante.Il prodotto,che presenta tral’altrocaratteristicheorganoletticheottimali(scarsocolore,odore non sgradevole, ecc.) è costituito per l’80% da sostanze proteiche(inparticolareaminoacidiglicinaeidrossiprolinae
Bibliografia
1) Stratmar K, Schoop R, Suter A et al: The potential use of Echinacea in acne: control of Propionibacterium acnes growth and inflammation – Phytotherapy research 25(4) 517-521, 2011 2) Ching H, Lin W, Hsia P et al: Hydrolyzates of Citrus plants stimulate melanogenesis protecting against UVinduced dermal damage – Phytotherapy research, 25(4) 569-576, 2011 3) Schwaiger S, Zeller I, Polzelbauer P et al: Identification and pharmacological characterization of the anti-inflammatory principal of the leaves of dwarf elder (Sambucus ebulus L.) - Journal of Ethnopharmacol – 133(2) 704-709, 2011 4) Min Soo J, Yu Mi H, Hee Sook K et al: Anti-inflammatory action of methanol extract of Carthamus tinctorius involves in heme-oxigenase-1 induction – Journal of Ethnopharmacol 133(2) 524-530, 2011 5) Gautam R, Jachak M, Saklani A: Anti-inflammatory effect of Ajuga bracteosa Bent mediated through cycloxygenase (COX) inhibition – Journal fo Ethnopharmac 133(2) 928-930, 2011 6) Bernatoniene J, Masteikova R, Davalgiene J et al: Topical application of Calendula officinalis L.: formulation and evaluation oh hydrophylic creams with antoxidant activity – J of Medic Plants Research, 5(6) 868-877, 2011 7) Nagesh K, Shanthamma C: Micropropagation and
per il 20% da zuccheri (principalmente glucosio). Ancora una volta una specie di origine marina si è rivelata di interesse ai fini del suo sfruttamento per l’ottenimento di principi attivi biologici per il campo cosmetico. (14) Parliamo, in questa nostra seconda nota dell’angolino, di estratti algali antiaging. L’avanzare dell’età modifica il livello di espressione di certi geni, incrementa l’attività delle MMP cui consegue una rottura dei componenti fibrillari della matriceextracellulare,sicompromettelafunzionedellabarriera cutanea, si fa più debole il sistema di difesa antiossidante, e così via. Tutto questo influisce negativamente sull’integrità strutturaledellacutechediventasecca,s’incurvaedappaiono piccole rughe. Si è scoperto che un estratto di Saccharina longicruris esplica un benefico effetto ai fini del ristoro del livello di espressione di geni in pelli senescenti. Saccharina longicruris è un’alga laminaria che viene raccolta nei mari del Nord prima che questi si coprano di ghiaccio. è ricca in sostanze nutritive, polisaccaridi(dettilaminarani)epolisaccaridisolforati(fucoidani) dotati di attivitàantibattericaesfruttati incosmesicome emollienti,anti-irritanti,antinfiammatori(tral’altroinibiscono l’attività delle MMP). L’estratto algale ottenuto è veicolato in glicerina, in modo da averlo idrosolubile e, nello stesso tempo, poterlo conservare senza usare preservanti di sintesi. Test clinici hanno confermato che questo estratto algale presenta marcate proprietà antiaging, quali attivazione della funzione barriera, idratazione della cute, sulla elasticità e la struttura superficiale delle pelle (la rende più liscia) riducendo in questo modo, in maniera vistosa l’apparenza di rughe. (15) n
antioxidant activity of Mollugo nudicaulis Lam - J of Med Plants Res 5(6) 895-902, 2011 8) Polanisami U, Ling L, Helme H et al: Standardized extract of Syzygium aqueum, a safe cosmetic ingredient – Int J Cosmet Sci 33(3) 269-275, 2011 9) Park K, Park J, Hee Noh H et al: Taraxacum officinale Weber extracs inhibit LPS-induced oxidative stress and nitric oxide production via the NF-kB modulation in RAW 264.7 cells – Journal of Ethnopharm 133(2) 834-842, 2011 10) Dudonnè S, Poufard P, Contière P et al: Phenolic composition and antioxidant properties of Poplar bud (Populus nigra)extract:individualantioxidantcontributionofphenolics and transcriptional effect on skin aging – J of Agric Food Chem 59(9) 4527-4536, 2011 11) Segond C: Use of Vernonia extract – US 2011097429, Apr 2011 12) Reymermier C, Degrave V, Sohm B et al: Alpinia galanga leaf extract: boost high molecular weigh hyaluronan to erase shadows – SÖFW J 137(3) 30-34, 2011 13) Hitzfeld A, Leuemberger B, Vidoni O: Composition of fat-soluble active ingredients containing gum-ghatti – US 2011081330, Apr 2011 14) Luhong T, Bentian Z: Collagen peptide having immune-enhancing activity from Cyanea nozakii and preparation method and use thereof – US 2011677382, Mar 2011 15) Thibodeau A: Anti-aging skin care benefits of Saccharina longicruris extract – Cosmet & Toilet 126(3), 208-216, 2011
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 43
produzione
Dalle aziende
Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali: note dalle aziende Un rinforzante l’energia cellulare L’ATP (adenosin trifosfato) è il carburante delle cellule; è un composto che stabilisce una vera e propria unione tra le reazioni che producono energia e quelle che la consumano, quindi è il composto-chiave nel metabolismo cellulare. Quando i livello di ATP diminuisce, è come se le batterie delle cellule si scaricassero. Il metabolismo energetico decresce. Come risultato si sviluppa una disorganizzazione nella struttura celulare. Greentech, in Italia Res Pharma, ha presentato a ll’ultimo ‘in Cosmetic’ in Milano, Somitine®, una associazione di principi attivi rivitalizzante, attiva sulla funzione respiratoria delle cellule e sul metabolismo del glucosio. La sua azione induce un rafforzamento dell’attività metabolica cellulare e questa incrementata attività conduce ad una rivitalizzazione della pelle che diventa luminosa, colorita. Test in vitro su modelli di epidermide ricostruita hanno dimostrato che in dosi da 1 a 5%, Somitine® (INCI = Glycerine, water, mannosyl glucuronic acid oligoglucan) incrementa significativamente il metabolismo del glucosio dal 15 al 18%. In condizione di ipossia (in cui i tessuti non ricevono abbastanza ossigeno per mantenere la normale attività metabolica) l’incremento metabolico può raggiungere valori del 23-24%. L’impiego del prodotto è suggerito in preparati antiaging, rigeneranti e strutturanti, in preparati dopo sole, in formulati destinati al trattamento di pelli sensibili, delicate.
Un nuovo derivato della lanolina Da una società tedesca, la Imperial –Oel-Import, specializzata nella fornitura di oli e grassi naturali, presentato un nuovo derivato della lanolina idoneo ad impieghi in campo cosmetico e dermofarmaceutico. Il prodotto si chiama Lanis-Gky (INCI = Glyceryl lanolate), ed è caratterizzato da un marcato potere emulsionante per sistemi O/A, a differenza della maggior parte dei derivati lanolinici (e della lanolina stessa) la cui prerogativa è di essere emulsionanti specifici per sistemi A/O (oltre che coemulsionanti O/A). Lanys Gly si rivela quindi idoneo per la realizzazione di modermi formulati cosmetici non untuosi, caratterizzati da una elevata gradevolezza cosmetica dopo applicazione e caratterizzati da un marcato effetto emolliente. Si tratta - quasi inutile ricordarlo essendo un derivato della 44 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
lanolina che, come si da si ottiene dalla lana del grasso di pecora – di un prodotto ecosostenibile, completamente naturale e quindi conforme alle più attuali esigenze del formulatore cosmetico.
Un derivato della Soia protettivo cutaneo biologico Dalla CLR (Chemisches Lab. Kurt Ricter GmbH, un derivato della Soia che combatte i segni del precoce invecchiamento cutaneo, sia quello biologico, sia quello indotto dall’espozizione alle radiazioni UV. Il prodotto, Phytosan™ K (INCI = Water (and) Glycerin (and) Glycine Soja (Soyabean)seed extract) aiuta a prevenire i danni al DNA indotti dai raggi UV, stimola la biosintesi del collagene, attiva le funzioni rigenerative della pelle e quindi ne migliora la struttura e la funzione. Il prodotto contiene le proteine, le glicoproteine ed i polisaccaridi caratteristici ingredienti attivi dei semi di Soia la cui funzionalità biologica è ben confermata. Stimolando le funzioni naturali protettive della pelle, può es-
sere definito come un agente protettivo biologico; mentre i filtri UV esplicano al loro funzione protettiva sulla pelle, questa sostanza attiva supporta la loro azione di difesa operando all’interno. Recenti test hanno confermato, a seguito della conferma di quelle sopra citate specifiche proprietà, che Phytosan K può essere considerato un efficace agente antiaging, idoneo all’incorporazione in ogni tipo di preparato cosmetico destinato a proteggere la pelle da invecchiamento precoce e per ridurre i segni manifesti dell’età, cioè le rughe.
Nuova tecnologia per formulare emulsioni ad elevata stabilità L’emulsione è, tra le forme cosmetiche, quella maggiormente gradita dal preparatore in quanto presenta aspetti formulativi, applicativi e di funzionalità certamente superiori a quelle di altri preparati. Non sono pochi, peraltro, i disagi che è facile incontrare ai fini della realizzazione di un ottimale sistema emulsionante, e questo in ragione di varie cause: natura delle materie prime di base, criteri di scelta dei componenti il sistema, garanzia di stabilità nel tempo, ecc. è stata preannunciata la presentazione, che avverrà in giugno alla HBA Global Expo & Conference (NY), di un nuovo processo di emulsionamento, denominato ‘microchannel emulsification technology’ tramite il quale si perverrà alla realizzazione di emulsioni di più elevata qualità, efficacia e stabilità nel tempo. La ‘microchannel emulsification technology’ sviluppata dalla Velocità Inc, US, al contrario degli attuali processi che producono emulsioni in batches usando differenti tipi di mescolatori, consentirà di produrre emulsioni in continuo. I costruttori hanno scoperto che, controllando la velocità di flusso della fase continua e raffreddando molto velocemente l’emulsione risultante, con questo nuovo processo è possibile produrre emulsioni ad elevata stabilità contenenti particelle di dimensioni estremamente ridotte. La grandezza delle particelle sarà possibile a regolarsi controllando la velocità di flusso, la velocità e la temperatura di raffreddamento al fine di ottenere un prodotto finito a ben precise specifiche mentre, nel contempo si riduce o si elimina la necessità di usare tensioattivi. Un altro vantaggio del metodo è che richiede tempi rapidissimi per variare condizioni quali viscosità velocità di flusso, riscaldamento o raffreddamento, il che consente notevole risparmio di tempo nel lavoro.
Emulsionante naturale dall’olio di Oliva
Rilascio di attivi cosmetici dalle fibre tessili alla pelle Cosa dice il titolo: che i nostri vestiti provvederanno al trattamento cosmetico della nostra pelle!! Siamo ai ‘cosmetotessili’, ovvero al prodotto tessile contenente una sostanza od un preparato che viene rilasciato nel tempo su diverse zone superficiali del corpo umano, principalmente la pelle, che può Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 45
La CRM International, Fr (in Italia: Variati), ha sviluppato e recentemente presentato un nuovo emulsionante naturale che potrà rivelarsi di particolare interesse nello sviluppo di preparati cosmetici a contenuto in derivati naturali. Il nome del prodotto è Natural emulsifier HP-10 (INCI = Sucrose polystearate (and) Cetearyl alcohol (and) Olea europea (olive) oil unsaponifiable). Si tratta, come si vede, di un emulsionante non ionico, PEG-free, di estrazione vegetale, caratterizzato da un valore HLB = 9±1, idoneo pertanto alla realizzazione di emulsioni O/A. Il prodotto è praticamente una associazione tra un estere del saccarosio ed in saponificabile da olio di Oliva. Gli esteri del
saccarosio sono ben noti, oltre che quali validi emulsionanti, anche per la loro eccezionale affinità cutanea e la loro azione non irritante. L’insaponificabile da olio di Oliva presenta elevata affinità verso i lipidi della pelle, aiutando ad idratare e ristorare la barriera cutanea. In ragione del suo contenuto in cere, detto insaponificabile incrementa il potere emulsionante del sistema. Può essere utilizzato per formare emulsioni stabili in un largo intervallo di pH (da 4 a 8), senza dover ricorrere all’impiego di coemulsionanti. Grazie a questa sua azione non sensibilizzante, questo emulsionante è adatto a preparati destinati ad ogni tipo di pelle, anche le più delicate e sensibili. Altre prerogative del prodotto sono di presentare un facile assorbimento cutaneo e pertanto non lasciare effetto untuoso od appiccicoso sul substrato. La crema che lo contiene presenta un aspetto morbido, vellutato.
produzione
profumare, proteggere, correggere odori corporei, ecc. Negli ultimi anni sono state rese note numerose applicazioni innovative in campo tessile, tra cui alcune relative a quegli indumenti da cui, indossandoli, possono provenire benefici effetti cosmetici per la pelle. Ed allora, se l’indumento contiene un cosmetico, conformemente alle nuove esigenze, che questo cosmetico sia funzionale. All’indumento-cosmetico, quindi, si possono applicare varie funzionalità inglobando in esso principi attivi. La Lipotec, Spagna, ha lanciato una nuova linea, denominata Quiosels™, a base di innovativi sistemi di rilascio per i cosmetotessili, come risultato dell’esperienza dell’azienda nel campo dell’incapsulazione di ingredienti attivi e nei sistemi di rilascio controllato per l’industria cosmetica. Si tratta di preparati a sistema di rilascio sviluppati specificatamente per essere utilizzati su fibre tessili ed adatti ad ogni tipo di tessuto per un’ampia gamma di applicazioni cosmetiche. Le caratteristiche della serie Quiosels™, si possono enumerare quali: sistema di rilascio (brevettato dalla società) basato su una macrostruttura formata da vescicole lipidiche contenenti gli attivi, agganciate ad un reticolo polimerico cationico che fissa il principio attivo, sia idrofilo, sia lipofilo, alla fibra grazie ad una interazione elettrostatica; la macrostruttura è adatta ad ogni tipo di tessuto e fibra tessile, rispettando sempre ben precisi standard di qualità ed efficacia che questa tipologia di prodotti richiede: adesione, resistenza, effiacia e prestazioni. Nei Quiosels™, sono stati veicolati alcuni tra i più innovativi principi attivi cosmetici della Lipotec, ottenendo così una gamma di prodotti ad ampio spettro di funzionalità, di volta in volta, ad esempio, ristrutturante, anticellulitica, snellente, rinfrescante, stimolante la crescita dei capelli, ecc.
Emulsionanti naturali da fonti sostenibili La Dr.Straetmans GMbH, in Italia Pharma Cosm Polli), è un’azienda che da oltre venti anni opera nella produzione di ingredienti per cosmesi ottenibili da fonti naturali sostenibili. Tra i prodotti della serie Dermofeel™, emulsionanti non ionici, poligliceril esteri naturali, figura Dermofeel™ GSC (INCI = Glyceryl stearate citrate). Si tratta di un prodotto di origine vegetale, Palm oil-free, oltre che PEG-free, tiene a dichiarare la società produttrice. I derivati da olio di Palma – di cui il mercato produce grossi volumi – portano alla distruzione di
46 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
foreste nelle regioni tropicali. L’estere in oggetto è invece ottenuto da acido stearico ricavato da olio di semi di Colza. Dermofeel™ GSC è un potente emulsionante e co-emulsionante anionico atto alla realizzazione di emulsioni O/A, perfettamente miscibile con altri emulsionanti a stessa funzionalità. La base citrica presenta un’elevata affinità verso la struttura aminoacidica della pelle; la emulsione che lo contiene imparisce alla pelle una gradevole sensazione di morbidezza e levigatezza. In effetti, grazie a questa affinità verso la cute, una piccola parte della frazione lipofila dell’emulsione rimane a contatto della pelle ed agisce quale agente reingrassante, conferendo emollienza. Altrettanto interessante la sua funzione quale coemlsionante, in ragione del suo elevato valore HLB e della sua natura anionica. In particolare è indicato ove vengono impiegati componenti lipidici a diversa polarità. Può essere inoltre impiegato al fine di stabilizzare emulsioni nelle quali sono contenuti certi tensioattivi (a corta catena) che possono destabilizzarle.
Protettivi naturali della pelle I tocoferoli, praticamente i componenti della vitamina E, sono riconosciuti come composti a marcata attività antiossidante. è stato anche accertato che miscele naturali dei vari tocoferoli isomeri (α,β,γ,δ) sono più attive di isomeri presi singolarmente. Dr. Straetmans, (in italia PharmaCosm Polli), ha realizzato una composizione costituita da una miscela di vari tocoferoli, denominata Dermofeel® TOCO che è presentata come altamente energica e a pronunciata durata nel tempo, quale agente protettivo antiossidante. La naturale ristorazione del tocoferolo avviene per reazione con acido ascorbico (vitamina C) al fine di ristabilire la capacità antiossidante del tocoferolo nelle cellule viventi. Questo ciclo può essere “mimato” e quindi una addizionale attività sinergica può essere sviluppata con addizione di un altro temine della serie, il Dermofeel® ascorbil palmitato. Il rallentamento dell’ossidazione è noto che può essere ottenuto tramite presenza di un agente chelante. Certi metalli pesanti, (quali ferro e rame) funzionano infatti da catalizzatori di reazioni ossidative. Ecco che è disponibile un altro derivato naturale, Dermofeel® PA-3 (INCI = Phytic acid) che, per complessazione inattiva metallo-ioni e quindi rende più lento il processo di ossidazione e più prolungata la funzione protettiva del preparato. Il sodio fitato, un sale dell’acido fitico, un acido organico rinvenuto in molte piante, è uno dei più forti agenti antiossidanti e chelanti utilizzato in cosmesi. Può essere impiegato in un elevato campo di pH (da 3 a 10). n
22 | 23 | 24
OTTOBRE 2011
OSPITA
IL FUTURO DELL’ESTETICA È QUI.
www.esthetiworld.com supported by
ambiente
di Stefano Benvenuti Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie, Università di Pisa
Biodiversità degli ecosistemi: sostenibilità ecologica, paesaggio e benessere
La tutela della biodiversità è una delle più importanti sfide del nuovo millennio.Questofondamentalepatrimonionaturale,definitodamolticome“ricchezza delmondo” rischia di ridursiconsiderevolmente intempi estremamente rapidi. L’allarme internazionaleaquestaproblematicaè dovutosiaall’esigenzadi conservare l’integrità e sostenibilità dei vari ecosistemi ma anche di tutelare i vantaggi definibili “antropocentrici” di un mondo ricco di risorse genetiche. La biodiversità implica infatti non solamente aspetti ecologici ma anche benessere per l’uomo. Ciò non solamente in termini di riduzione delle potenzialità fitoterapiche per le generazioni future ma anche un inconscio declino del benessere psicologico. L’uomo si è infatti evoluto in ecosistemi complessi e l’ormai diffusa e dominante“realtà virtuale” dell’uomo moderno rende di primario interesse la percezione di un paesaggio integro e biologicamente diversificato
48 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
n Generalità Il 2010 è stato proclamato dall’ONU come anno internazionale della biodiversità,unainiziativavoltaafocalizzare l’attenzionesuquestoimmensopatrimonio biologico la cui sopravvivenza è affidata alla sensibilità ecologica della interacollettività (Pimm et al.,1995).L’idea di evolvere una coscienza ambientale e un conseguente rispetto per la sua salvaguardia è uno degli obiettivi primari di questa iniziativa. Per quanto questa parola sintetizzi immediatamente il significatodeltermine,risultaopportuno evidenziarne esattamente sia l’etimologia che le circostanze nelle quali questa parolaèstataconcepita.Perbiodiversità si intende la diversità biologica presenteinunadeterminataareadelnostro pianeta. èuncosiddettoneologismoche unisce la parole “bio” (biologia) e diversità. Quest’ultima, nel suo complesso, è intesa come complessità delle specie viventi. Questa parola è stata ritenuta più incisivadell’alternativotermine“diversità biologica”. Venne coniato da Tommaso Lovejoy nel 1980, ma poi ha preso piedelaparolabiodiversità,citataperla prima volta dall’entomologo Wilson nel 1986 durante un rapporto al primo Forum americano sulla diversità biologica organizzatodalConsiglioNazionaledelle Ricerche (NRC). Successivamente il Congresso mondiale del 1992 di Rio de Janeiro definì la biodiversità come: “la variabilitàfratuttigliorganismiviventi, inclusi ovviamente, quelli del sottosuolo, dell’aria, gli ecosistemi acquatici e terrestri, marini e i complessi ecologici dei quali loro sono parte”.
co che abiotico (Elmqvist, 2003). Analogamente viene molto dibattuta, dalla comunità scientifica internazionale, la problematica relativa alla contrazione delle risorse genetiche utilizzate in agricoltura. Ciò avviene non solamente a livello di specie (molte antiche colture sono oggi pressoché dimenticate) ma anche a livello di base genetica delle colture stesse. Si verifica in altre parole unasortadi“globalizzazione”inquanto vengono utilizzate su vaste aree del nostro pianeta le medesime cultivar caratterizzatedaelevataproduttività(Altieri, 1999). Ciò comporta però il rischio di perdere germoplasma utile sia per rendere sostenibile la produttività sia in condizioni agronomiche e climatiche avverse che per eventuali nuovi utilizzi come per esempio alimenti nutraceutici di derivati da specie precedentemente mai coltivate. n Scomparsa e rarefazione di molte specie vegetali e animali Una delle più dibattute problematiche del nuovo millennio è quella della progressiva rarefazione (Myers et al. 2000) e persino estinzione (Levin et al., 1996) di molte specie sia vegetali che animali. Per quanto non sia facile poter disporre diquantificazioniesatte,sianellospazio che nel tempo, è ben chiaro che è sempre maggiore la gamma di specie destinate all’estinzione. Alcuni studi hanno stimato che su otto specie di piante tassonomicamente note
una è minacciata dall’estinzione. Ogni anno gli studiosi stimano che sono diverse migliaia le specie che scompaiono dal nostro pianeta. I più pessimisti affermano che circa 1/5 delle specie viventi potrebbe scomparire nei prossimi 30 anni. In questo ambito è ben chiaro che tale fenomeno dipende anche dall’intervento umano sia diretto che indiretto. Una delle principali cause è l’antropizzazione di ecosistemi naturali la cui contrazione determina la carenza di quegli habitat che sono necessari per la sopravvivenza (Zwick, 1992). In particolare ciò accade sia per il progressivo e inarrestabileavanzamentodelleareeindustriali peri-urbane che per l’opposta destinazionedivarieareeagro-forestali: abbandono delle foreste ed eccessiva intensificazione colturale. Mentre questo ultimo fenomeno è assolutamente intuitivo (cemento al posto del verde), per il secondo è necessaria una riflessione. Anche gli ecosistemi naturali hanno bisogno di essere gestiti seppure ciò deve avvenire in modo diversificato nello spazio e nel tempo (Maestas et al., 2003). In pratica l’uomo attraverso lesueattivitàagro-forestali(ceduazione del bosco, pascolamento del bestiame ovino e/o bovino, etc.) simula ciò che un tempo accadeva in ecosistemi integri nel pieno della loro vera naturalità. L’equilibrio tra flora e fauna è ormai da tempo alterato e l’abbandono delle aree agricole e forestali non porta paradossalmente all’incremento della biodiversità. Ciò determina spesso la scomparsa o rarefazione di quelle specie (poco o Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 49
n Livelli ecologici della biodiversità Sono tre i livelli di biodiversità: complessità di un determinato ecosistema: diversità biologica di un raggruppamento di specie vegetali e animali (ad esempio biodiversità di una fitocenosi) e variabilità genetica di una determinata specie sia essa animale che vegetale. In questoultimocasorisultaassolutamente ampia la gamma di geni presenti in una dataspecie.Talevariabilità,dettaanche base genetica, è sinonimo di adattamento alla dinamicità e imprevedibilità delle condizioni climatiche. In altre parole la complessità genetica è sinonimo di garanzia di sopravvivenza. Molte specie ormai rare sono infatti a rischio di estinzione anche per la loro ormai scarsa “resilienza” (capacità di recupero) dopo le varie avversità sia di tipo bioti-
Fioritura primaverile di Armeria pungens in una suggestivo paesaggio litoraneo della Gallura (OT)
ambiente
Biodiversità degli ecosistemi: sostenibilità ecologica, paesaggio e benessere
Fioritura primaverile di specie ormai rare nei paesaggi rurali come ad esempio il fiordaliso (Centaurea cyanus, in alto a sinistra)
affatto competitive) che necessitano di nicchie ecologiche in questo caso sovrastate dalla vegetazione più soffocante (rovi, specie lianose, etc.). n Dinamicità della biodiversità Fino ad appena due secoli fa la comunitàscientificainternazionaleritenevache le specie esistenti fossero immutabili. Neppure Linneo, celebre scienziato che ha dato un impulso fondamentale nello sviluppo delle scienze biologiche, aveva intuitoladinamicitàevolutiva.Inpratica fin dalla nascita della vita sulla terra si è assistitoallafluttuantecomparsaescomparsa di specie. Ciò è avvenuto come risultatoco-evolutivoconlecondizioniclimatiche e con le interazioni reciproche tra i vari organismi animali e vegetali. In pratica il numero di specie, e quindi il livello di biodiversità, non è uniforme nel tempo ma tende ad avere oscillazioni proporzionalisiaaldinamismoclimatico 50 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
che alla complessità delle varie biocenosi. Alcuni studiosi hanno stimato che la vita media di una specie è di circa un milione di anni e il 99% delle specie vissute sulla terra è oggi sono estinte. Va inoltre sottolineato che la biodiversità non è solamentediversificataneltempomaanche nello spazio. Essa è tipicamente più ricca ai tropici, e tende poi a diminuire gradualmente man mano che si sale di longitudine verso le regioni temperate e ancorpiùversoipoli.Ilnostrobellissimo Mediterraneo è comunque un immenso patrimonio di biodiversità anche per le estremamente complesse e diversificate condizioni climatiche e pedologiche. Va sottolineatochenonostantequestadinamicità della biodiversità nello spazio e nel tempo è ormai ben chiaro che negli ultimidecenniquestafluttuazionerisultistraordinariamente“unidirezionale” in quanto sconvolta dalle sopraccitate cause di eccessiva antropizzazione del nostro pianeta.
n Complessità e funzionalità degli ecosistemi Il termine ecosistema (sistema ambiente), è stato utilizzato per la prima volta dall’ecologista inglese George Tansley nel 1935. Tuttavia era noto da tempo il concetto di sistema ecologico inteso come risultante di una vasta gamma di interazioni reciproche tra organismi e ambiente. Unainteressanteeaffascinanteintuizione di questa cenosi tra organismi viventi è stata coniata alla fine degli anni ’70 e ricordata come “Gaia ipotesi”. Essa è statadefinitadalloscienziatoingleseLovelock nel 1979 in nel trattato intitolato: “Gaia a new look at life on earth”. Con tale nome (ispirato alla divinità femminile greca nota con il nome di Gea) si intende“pianetavivente”. Vienein pratica formulata l’ipotesi che gli oceani, i mari, l’atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta terra siano in equilibrio armo-
nico tra loro grazie al comportamento e all’azione degli organismi viventi, vegetali e animali. Questo fenomeno definito “omeostasi” consente la stabilità degli organismi viventi nonostante il variare delle condizioni ecologiche grazie a fattori di autoregolazione. Questo affascinante equilibrio appare però messo a repentagliodall’innaturaleedeccessivo impatto dell’uomo nella stabilità degli ecosistemi. Basti pensare alle ripercussioni sul clima e sugli organismi viventi dal sistematico uso di energia fossile (produzione di “gas serra”), e dalle sciagurenucleari(Chernobyl,Fukushima)o petrolifere (Golfo del Messico). In altre parole questa sorta di resilienza ecologica appare messa a dura prova dagli eccessi dell’antropizzazione del pianeta. Il rischio che gli ecosistemi corrono è quello che l’impatto dell’uomo superi le capacità di auto-regolazione degli ecosistemi stessi con il conseguente squilibrio tra i vari organismi viventi (Balvanera et al., 2006). Una sorta di “appiattimento”diquestavastagamma di interazioni biologiche porterebbe a una estrema semplificazione dei trasferimenti di materia ed energia tra i vari organismi che comporterebbe, inevitabilmente, una contrazione della cosiddetta “funzionalità degli ecosistemi” (Loreau et al., 2001).
n Indicatori della salute di un ecosistema Come possiamo verificare il livello di complessità di un ecosistema? Sono molti gli studi effettuati in questo settore dallacomunitàscientificainternazionale. In altre parole si tenta di esprimere la salute di un ecosistema monitorando organismi viventi la cui presenza dipende proprio dal suo livello di equilibrio. Ne sono un esempio i lombrichi in quanto la loro vita dipende sia dalla presenza di humus del suolo che dall’assenza dei residui dei fitofarmaci distribuiti. In questa letteratura sono moltissime
le specie utilizzate tra le quali spicca il monitoraggio delle varie specie di ragni in quanto sono organismi che, essendo al vertice della piramide alimentare, presuppongono una buona complessità dei livelli trofici sottostanti (piante e consumatori primari). n Un indicatore di primaria importanza: gli insetti pronubi Si ritiene opportuno riportare a parte il caso degli insetti pronubi come indicatoredibiodiversità.Èormaimoltocitata la celebre frase di Albert Einstein che dice “quando le api smetteranno di volare, all’uomo resteranno solo quattro anni di vita”. Al di là dell’enfatizzazione della problematica è ben chiaro che gli impollinatori esprimono uno dei più belli ma fragili mutualismi ecologici (Bond, 1994). Il trasferimento del polline tra i vari fiori consente quel flusso genicochepermettevariabilitàgenetica e adattamento. La ricompensa è parte del polline stesso e/o il nettare, liquido zuccherinorisultatodiunaco-evoluzione volta consentire questa interazione di vantaggio reciproco flora-fauna. È purtroppoormaievidentecheapi,bombi e altri impollinatori sono sempre più rari. È allarmante che la loro rarefazione possa provocare una sorta di “effetto domino” sulla flora entomogama (Biesmeijer, 2006). In effetti sono molte le
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 51
n Complessità biologica come garanzia di sostenibilità Viene da chiedersi perché il livello di biodiversità di una biocenosi è sinonimo di equilibrio, sostenibilità e, in definitiva, salute dell’ecosistema. Risulta opportuno evidenziare il concetto che ogni sistema ecologico semplificato implica trasferimenti di materia ed energia tra una gamma ridotta di organismi viventi. In questi casi manca un cosiddetto “potere tampone” nella capacità di mantenere un equilibrio stabile tra i vari organismi viventi. In pratica tale situazionerisultasottopostaaforterischio di insostenibilità nel tempo in seguito alla dinamicità dei vari fattori ecologici tra cui gli elementi inquinanti possono giocare un ruolo cruciale. Un esempio pratico di quanto detto può essere riferitoall’agro-ecosistema.Essoseinserito a mosaico in ecosistemi naturali come a esempio quelli forestali è meno sottopostoalla“virulenza”dellevarieavversità biotiche (Burel et al.,1998). In questa situazione di complessità biologica è più difficile che un organismo nocivo
(per esempio un insetto parassita) prenda il sopravvento e risulti aggressivo per la coltura. Ciò in quanto è assolutamente probabile che la diversificazione del territorio abbia consentito la presenza di quelle “nicchie ecologiche” idonee per la vita e sopravvivenza di organismi predatori di una determinata avversità della coltura. Per esempio la coccinella allo stadio larvale è predatore degli afidi tanto da essere divenuta una sorta di “logo” dei sistemi colturali di tipo biologico. Da non dimenticare è inoltre che una ampia base genetica garantisce neiperiodifuturiunasortaditolleranza a quei cambiamenti climatici ai quali dovranno sottostare sia gli ecosistemi naturali che gli agro ecosistemi (Folke, 2010).
ambiente
Biodiversità degli ecosistemi: sostenibilità ecologica, paesaggio e benessere
sperimentazionichehannoipotizzato,e talvolta confermato, che molti fiori selvatici (detti anche “wildflowers”) hanno ormai come fattore limitante quel flusso genico che tende ad amplificare il rischio di rarefazione ed estinzione di molte specie. Sono in effetti sempre più rari i campi di cereali in cui sono visibili specie come il fiordaliso (Centayrea cyanus), la Nigella (Nigella damascena), la Speronella (Consolida regalis) nonché lo stesso Papavero (Papaver rhoeas) tutte specie un tempo tipicamente diffuse nel paesaggio rurale. Ancora più sottoposte a rarefazione sono infine le specie impollinate dalle farfalle. Alcune hanno infatti i fiori, solitamente zigomorfi, formati da lunghi tubi corollini che nascondono i nettari alla base del calice. Sono quindi raggiungibili elusivamente dal lungo apparato boccale dei lepidotteri (spirotromba). La dinamica di sopravvivenza di queste specie (per esempio molte sono appartenenti al genere Silene della famiglia delle Cariofillacee) è dovuta anche al fatto che le farfalle sono sempre più rare. Esse necessitano infatti non solamente di determinate piante per alimentarsi ma anche di quelle poche specie in grado di consentire la nidificazione.L’ovideposizioneavviene infatti solo su determinate specie. Il bellissimo Papilio machaon ovidepone per esempio su apiacee solitamente rappresentate da finocchio selvatico (Foeniculum vulgare).
Trasferimento del polline mediato da apoidei: esempio di mutualismo di fondamentale importanza per la sopravvivenza di molte specie entomogame.
n Biodiversità antropocentrica Uno dei motivi per i quali la biodiversità deve essere salvaguardata è anche il semplice fatto che essa sia stata creata (Zeller 2007). Affascinante è l’affermazione di questo Autore che parla di un’esistenza del vivente derivante dalla semplice volontà superiore di essere stato creato citando una pertinente frase di Silesius: ”La rosa è senza perché: fiorisce perché fiorisce, a
Lavandula stoechas visitata da un lepidottero e un apoideo: lamiacea dotata di particolare attrattività nei confronti degli impollinatori
52 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
se stessa non bada, che tu la guardi non chiede”. Al di là di questa concezione filosofica del diritto alla biodiversità è comunque evidente che si affianca a essa una motivazione definibile “antropocentrica”. Sono sempre maggiori ad esempio gli studi che dimostrano le proprietà nutraceutiche e medicinali di specie selvatiche nonché di vecchie cultivar ormai dimenticate. Tra queste ultime sono molto studiate le proprietà “salutistiche” di antiche varietà coltivate sopravvissute esclusivamente in piccole oasi agro-ecologiche grazie alla loro conservazione dei cosiddetti coltivatori-custodi. Analoghe opportunità alimentari e nutraceutiche sono state rilevate in molti ortaggi dei quali si parla sempre più come efficaci rimedi di varie patologie. Da non dimenticare sono inoltre i vecchi e nuovi (quelli ancora da scoprire) fitochimici utilizzati per il benessere dell’uomo (Raskin et al., 2002). Tale disponibilità deriva spesso da raccolta spontanea e per quanto essa possa risultare sostenibile nel tempo per le specie più diffuse può, al contrario, costituire un forte rischio per la sopravvivenza di specie definite “endemiche” in quanto circoscritte esclusivamente in una determinata area geografica. Ne è un esempio Teucrium marum, specie dalle ben note proprietà terapeutiche, presente esclusivamente nell’arcipelago Toscano, nelle Baleari e sporadicamente in Corsica e Sardegna.
n Biodiversità urbana come quotidianità ecologica Per quanto siano ancora presenti ambienti incontaminati e paesaggi rurali incantevoli ormai l’uomo vive la sua pressoché completa quotidianità in città. Nelle aree urbane la frequente carenza di spazi verdi (aiuole, rotatorie, giardini, viali, etc.) crea una sorta di spesso inconscio desiderio di verde chetalvoltavienepersinosoddisfattoda specie spontanee definibili “infestanti” (Benvenuti, 2004). Per quanto sia ben chiaro che in alcuni ambienti non sia accettabile la presenza della flora spontanea, in quanto essa contrasta la fruibilitàstessadideterminatestrutture (marciapiedi, scalinate, bordi stradali etc.), può accadere che alcuni spazi ecologici siano colonizzati, senza alcun consistentedanno,daspeciespontanee. Per quanto i gusti dei cittadini siano ovviamente soggettivi, appare evidente
che la vegetazione presente sulle mura, suareenoncalpestabili,talvoltapersino sui tetti possano costituire un gratuito paesaggio verde urbano. Alcune di queste specie sono persino piante officinali che frequentemente possono essere os-
servate su antiche mura come per esempio l’elicriso (Helichrysum italicum), la Valeriana rossa (Centranthus ruber), e il cappero (Capparis spinosa). Proprio per potermassimizzarelabiodiversitàurbana è in forte crescita la realizzazione e
Specie esotiche negli ecosistemi Mediterranei
D
a sempre l’uomo ha volontariamente o inconsciamente introdotto specie native di ambienti molto lontani dal nostro Bacino Mediterraneo. Una superficiale analisi del fenomeno porterebbe a pensare che ciò potrebbe favorire la biodiversità in quanto si potrebbe pensare che il numero di specie aumenti (flora nativa + esotica). In realtà non è affatto così. E’ necessario tuttavia fare una distinzione tra le specie che si adattano in modo “rispettoso” dell’equilibrio di un determinato ecosistema e quelle che tendono invece a sovrapporsi in determinate nicchie ecologiche portando alla rarefazione alcuni degli organismi pre-esistenti. Sono molte le specie provenienti da lontano che oggi fanno persino parte dei sistemi paesistici Mediterranei come nel caso del pino domestico (Pinus pinea), del cipresso (Cupressus sempervirens) dell’eucalipto (Eucalyptus globulus) e fico d’india (Opuntia ficus indica). Queste specie hanno mostrato di inserirsi e adattarsi senza mostrare una dinamica di colonizzazione di ambienti limitrofi se non in casi comunque facilmente gestibili. In altre parole non hanno messo a repentaglio
la funzionalità dei pre-esistenti sistemi ecologici. Al contrario, alcune specie esotiche sono caratterizzate da una spiccata invasività e hanno talvolta alterato gli equilibri degli ecosistemi ospitanti. E’ questo il caso dell’Aiwlanto (Ailanthus altissima) specie proveniente dalla Cina e caratterizzata sia da un elevato potenziale di disseminazione a distanza (per anemocoria) che da una forte attività allelopatica. Queste caratteristiche, unitamente a una incredibile stress-tolleranza a fattori pedo-climatici avversi, hanno reso questa specie assolutamente indesiderata. Ciò in quanto “prepotente” nei confronti della flora nativa privata così delle nicchie ecologiche prima colonizzate. Casi eclatanti di questo fenomeno si sono verificati nell’isola di Montecristo (LI) e nel Parco di San Rossore (PI), in cui, analogamente a quanto verificatosi in altri ambienti Mediterranei, è divenuta una specie altamente invasiva. Casi simili, sono stati evidenziati dalla Robinia (Robinia pseudo-acacia) in competizione con la Macchia Mediterranea e dalla Yucca (Yucca gloriosa) insediatasi in particolare sulle dune di Marina di Vecchiano (PI).
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 53
n Biodiversità del paesaggio e benessere psicologico Come già accennato l’uomo solo recentemente ha perso la percezione degli ecosistemi complessi nei quali esso si è evoluto.Ormail’uomomodernotrascorre la quasi totalità della quotidianità in città. La presenza del cemento, al posto del verde e della complessità faunistica a esso associata, è qualcosa di inconsciamente innaturale a cui l’uomo si è adattato. Nonostante alcuni non siano ormai in grado di percepire i vantaggi psicologici derivante da un paesaggio biologicamente complesso è ben chiaro che la stretta vicinanza alle aree verdi induce benessere alla popolazione. In questo campo cominciano infatti a essere sempre più numerose le ricerche mirateaverificareequantificareivantaggi che l’organismo riceve dalla percezione visiva (tonalità cromatiche), olfattiva (aromi derivanti da oli essenziali o altre sostanze volatili), tattile (fogliame vellutato), uditiva (fruscio indotto dal vento sul fogliame). In altre parole risulta unacondizione“rassicurante”quelladi sentirsi circondati da un mondo che vive e ti fa partecipe della propria vita. La percezione poi della microfauna (volo di api, bombi, farfalle etc.) tipica del paesaggio rurale risulta poi un ulteriore valore aggiunto come inconscia attività antistress(GrahneStigsdotter,2003).E infine bello scoprire che è stata coniato il termine “biofilia” (Ulrich, 1993) per esprimerel’innataattrazionedell’uomo verso la natura.
ambiente
Biodiversità degli ecosistemi: sostenibilità ecologica, paesaggio e benessere
la sperimentazione di soluzioni di verde pensile in grado di “inverdire” orizzontalmente (tetti verdi) e verticalmente (muri viventi) in grado di cambiare il volto delle città. Analoghi tentativi di implementare la biodiversità urbana è stata effettuata con l’uso di fiori selvatici inseriti in aiuole e/o rotatorie (Bretzel et al., 2009). Va sottolineato in proposito chel’implementazionedell’entomofauna (api, bombi, farfalle, etc.) associata a tale flora dipenderà dall’allestimento dei “corridoi ecologici” necessari per facilitare il loro ingresso i città (Mann e Plummer, 1995). n Valore economico della biodiversità I tempi moderni ci hanno ormai abituati
ad associare un entità monetaria a qualsiasi cosa. Ognuna di esse è considerata un bene economico non tanto per la sua necessità quanto per la sua disponibilità che può essere più o meno limitata. L’aria, pur essendo necessaria alla vita non è un bene economico solo per il fatto che essa è disponibile in modo indefinito ma comunque mai carente. Analogamente la biodiversità non è stata mai considerata in termini economici per il semplice fatto che essa non aveva in passato mostratoallarmismi intermini di limitatezza della sua disponibilità. Oggi in molti si sono chiesti quale sia il suo valore e soprattutto alla luce non tanto delle sue ripercussioni dirette (minori risorse genetiche fruibili) quanto di quelle indirette le cui ripercussioni
Teucrium marum, un endemismo presente esclusivamente nell’arcipelago Toscano, Corsica, Sardegna e isole Baleari
54 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
sono difficilmente prevedibili e valutabili. In questo ultimo caso l’esempio più comunicativo può essere quello della carenza degli impollinatori. Ciò non comportasolamentedanni agli ecosistemi naturali per il conseguente rischio di estinzione delle specie entomo-impollinate ma anche per la produttività degli agro-ecosistemi. Molte colture, soprattutto quelle legnose, hanno la pressoché assoluta necessità di essere visitati dai pronubi.Cosaaccadrebbeneifruttetidi drupacee (albicocchi, peschi, ciliegie, susine, etc.) e pomacee (meli, peri, etc.) se le api e gli altri impollinatori fossero sempre più carenti? Analoghe colture erbacee dalle vistose corolle evolutesi perattrarregliimpollinatoriavrebbero sempremaggioridifficoltàriproduttive.
Specie come il girasole, la sulla, l’erba medica, i trifogli sono le specie la cui produttività e/o sopravvivenza dipende strettamente dagli impollinatori. È per questo motivo che sempre maggiori sono i tentativi di valutare il cosiddetto “beneficio ecologico” della biodiversità (Losey e Vaugham, 2006). n Strategie di conservazione Sono diverse le strategie in grado di contrastare il declino della biodiversità. Il primo passo è ovviamente quello di conservare “in situ” le varie specie attraversomisurechetutelinol’integrità dideterminatiecosistemisolitamentericadentineiParchi.Talestrategiadefinibile “passiva” non è però sufficiente in quanto a essa vanno affiancate complementari strategie di tipo attivo. Tra queste vanno ricordate le iniziative volte a creare delle cosiddette “banche seme” e quelle focalizzate verso la loro moltiplicazione “ex situ” mediante la creazione di vivai di germoplasma spontaneo. Va inoltre ricordato che, anche a livello di specie coltivate, sono crescenti le ini Bibliografia
Altieri MA. 1999. The ecological role of biodiversity in agroecosystems. Agriculture, Ecosystems & Environment 74, 19-31. Balvanera P, Pfisterer AB, Buchmann N, He J.S, Nakashizuka T, Raffaelli D, Schmid B. 2006. Quantifying the evidence for biodiversity effects on ecosystem functioning and services. Ecology Letters 9, 1146–1156. Benvenuti S. 2004. Weed dynamics in the Mediterranean urban ecosystem: ecology, biodiversity and Management. Weed Research 5, 341–354. Biesmeijer JC, Roberts SPM,, Reemer M, Ohlemüller R, Edwards M., Peeters T, Schaffers APS, Potts G, Kleukers R., Thomas CD, , Settele J, Kunin WE. 2006. Parallel Declines in Pollinators and Insect-Pollinated Plants in Britain and the Netherlands. Science 313, 351-354. Bond WJ, 1994. Do mutualisms matter? assessing the impact of pollinator and disperser disruption on plant extinction. Philosophical Transactions: Biological Sciences 344, 83-90 Bretzel F., Pezzarossa B., Benvenuti S., Bravi A., Malorgio F. 2009. Soil influence on the performance of 26 native herbaceous plants suitable for sustainable Mediterranean landscaping. Acta Oecologica 35,
ziative che hanno l’obiettivo di reperire, studiare, moltiplicare e valorizzare vecchie cultivar da tempo pressoché dimenticate. Vengono in pratica censiti i cosiddetti “coltivatori custodi”, solitamente ricadenti in aree montane o comunqueisolate.Talediscontinuitàdalla “convenzionalità”agronomicahainfatti comportato il mantenimento in purezza di cultivar definibili spesso come “biotipi” in quanto ormai da tempo adattati alle peculiarità pedo-climatiche di una determinata area geografica. Sono molte le iniziative che in varie parti del mondo hanno creato delle banche seme sia di specie coltivate che spontanee. Uno dei casi più citati è ad esempio quello della “banca genetica” costruita all’interno di una montagna ghiacciata norvegese nei pressi del villaggio di Longyearbyen, nelle isole Svalbard, un arcipelago a circa mille chilometri nord dalle coste norvegesi e a circa 1120 chilometri dal Polo Nord. Il permafrost e la roccia faranno sì che anche senza elettricità il materiale genetico conservato nelcaveaurimarràcongelatoeprotetto. 657-663. Burel F. Baudry J, Butet A, Clergeau P, Delettre Y, Le Coeur D, Dubs F, Morvan N, Paillata G, Petit S, Thenail C, Brunel E., Lefeuvre JC, 1998. Comparative biodiversity along a gradient of agricultural landscapes. Acta Oecologica, 19, 47-60. Elmqvist T, Folke1 C, Nyström M, Peterson G, Bengtsson J, Walker B, Norberg J. 2003. Response diversity, ecosystem change, and resilience. Frontiers in Ecology and the Environment 1, 488–494. Folke C. 2010. How resilient are ecosystems to global environmental change?. Sustainability Science 5, 151-154. Levin DA, Ortega J, Jansen RK. 1996. Hybridization and the Extinction of Rare Plant Species. Conservation Biology 10, 10–16. Loreau M, Naeem S, Inchausti P, Bengtsson J, Grime JP, Hector A, Hooper DU, Huston MA, Raffaelli D, Schmid B, Tilman D, Wardle DA. 2001. Biodiversity and ecosystem functioning: current knowledge and future challenges. Science 294, 804 – 808. Losey JE, Vaugham M. 2006. The economice value of ecological services provided by insects. Bioscience 56 311-323. Grahn P, Stigsdotter UA 2003. Landscape planning and stress. Urban Forestry and Urban Greening, 2, 1–18. Mann CC, Plummer ML. 1995. Are wildlife
n Conclusioni L’immenso patrimonio di biodiversità è una risorsa purtroppo non rinnovabile e la conservazione futura di questa ricchezza biologica dipenderà da come l’uomo evolverà la sua sensibilità nei confronti dell’ambiente che lo circonda. Viene da chiedersi quale possa essere la strategia migliore per tutelare la salvaguardia della biodiversità. Promuovere e implementare leggi? Forse, ma sicuramente più efficace potrà essere la divulgazione delle varie problematiche in modo da favorire quella presa di “coscienza” che è il primo passo verso un efficace rispetto ecologico. A chi dobbiamo primariamente rivolgerci? Ai bambini: le scuole hanno un ruolo cruciale nel suscitare loro quell’ “imprinting” che è massimo proprio nell’età evolutiva. In sintesi, il messaggio da divulgare loro sarà il famoso motto attribuito agli indiani d’America che cita: “non abbiamo ereditato la Terra dai nostri antenati, ma l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli”. n corridors the right path? Science, 270, 1428-1430. Maestas JD, Knight RL, Gilgert WC. 2003. Biodiversity across a Rural LandUse Gradient. Conservation Biology 17, 1425–1434. Myers N, Mittermeier RA, Mittermeier CG,. Da Fonseca GAB Kent J. 2000. Biodiversity hotspots for conservation priorities. Nature 403, 853-858 Pimm SL, Russell JL Gittleman JL, Brooks TM. 1995. The future of biodiversity. Science 269, 347-350. Raskin I, Ribnickya DM, Komarnytsky S, Ilic N, Poulev A, Nikolai Borisjuk, Brinkera A., Moreno DA, Ripoll CA, Yakobya N, O’Neal JM, Cornwell T, Pastor I, Fridlender B. 2002. Plants and human health in the twenty-first century. Trends in Biotechnology 20, 522-531. Ulrich RS. 1993. Biophilia, biophobia, and natural landscapes In: S.A. Kellert and E.O. Wilson, Editors, The Biophilia Hypothesis, Island Press/Shearwater, Washington DC. pp. 74–137. Zeller P. 2007. L’elogio dell’inutile. Atti VIIIConvegnoNazionale“Labiodiversità, una risorsa per sistemi multifunzionali”. Lecce 21-23 aprile 2007. Zwick P. 1992. Stream habitat fragmentation — a threat to biodiversity. Biodiversity and Conservation 2, 80-97.
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 55
tradizione
di Claudio Pagliarani
Che scalogno Una coltura tradizionale che è stata capace di conservare il corredo genetico degli esemplari coltivati nel XIII secolo? Può darsi, quel che è certo è che la propagazione di questa specie di aglio romagnolo avviene solo per via vegetativa, e che si tratta di una delle IGP più consolidate, che tutela un bulbo di frontiera tra l’alta cucina e il rimedio fitoterapico
56 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
venuti a Riolo Terme ai piedi Storioiamo dell’Appenninoromagnolonelterridella provincia di Ravenna dove si coltiva da migliaia di anni una pianta ed è nota da queste parti col nome di “Scalogno di Romagna”, mentre per i botanici è Allium ascalonicum. Questa pianta appartiene alla famiglia delle Liliacee (Gigliacee) come l’aglio, la cipolla, l’aloe. L’antica denominazione, la cui coltivazione è nota da almeno 3000 anni a. C. già in uso presso i popoli romani, non è facilmente ricostruibile. Lo scalogno sembra originario del Medio Oriente, precisamente dalla città di Ascalone di Giudea, così lo cita lo storiograforomanoPlinio.Alcuniritengono che sia stato portato in Romagna dalle legioni Romane che avevano occupato la Terra Santa. Altri ritengono che lo scalogno sia stato portato da popoli che migrarono dal Medio Oriente verso l’Europa.
genetica, è che il nostro scalogno è una varietà sterile, e conserva ancora il suo “corredogenetico”diquandofuportato in Europa, un “corredo” vecchio di migliaia di anni. Alla francese Nel ‘200 lo scalogno era già affermato in Francia, paese in cui è molto apprezzato e detiene un ruolo importantissimo nella cucina raffinata. Lo scalogno francese, varietà presente anche in Italia, differisce da quello di Romagna non solo per la forma più rotondeggiante, ma anche dal colore simile alla cipolla, con un apparato radicale molto più corto, dal fusto e foglie più sottili e con aroma molto simile alla cipolla. Infine la pianta dello scalogno francese produce fiori e la tipica infiorescenza di già conosciute altre liliacee e in seguito semi, diversificandosi dallo scalogno di Romagna. In Europa, lo scalogno è conosciuto con il nome di: “eshalo-
Una varietà arcaica Il termine allium è una parola celtica che significa “bruciante”, infatti le piante appartenenti alla famiglia delle liliacee sono tutte caratterizzate da un sapore pungente e da un tipico odore. In particolare il nostro Allium ascalonicum, in volgare scalogno, scalogna, aglio scalogno, è una pianta bulbosa che presenta dei piccoli bulbi aggregati fra loro di forma piriforme che nascono in gran numero attorno ad un bulbo centrale, sono più o meno compressi ai lati ove si toccano con i bulbi più vicini. Essi sono avvolti da una pellicola il cui colore varia dal ramato al rossastro o bruno fino al grigiastro. I bulbilli, privati della pellicola esterna, possono raggiungere un peso che varia da 5 a 25 grammi circa a seconda del tipo di terreno su cui è coltivato, assumono anche un tipico colore, un verde violaceo, un rossiccio, un rosa chiaro, un marcato bianco e viola. Lo Scalogno di Romagna presenta a una prima analisi esterna un apparato radicale molto sviluppato, le radici possono raggiungere discrete lunghezze, anche 25 – 30 cm, le foglie sorgono da ciascun bulbo e hanno forma cilindrica. Ha un sapore particolare, più forte e profumato di quello della cipolla e più dolce di quello dell’aglio. Lo scalogno di Romagna si propaga solo per via vegetativa, perciò è fondamentale conservare una parte dei bulbi dell’annoprecedentedapoterpiantare,
perottenereunanuovaproduzione.Ciò pone un problema alla coltivazione: non potendo ottenere seme, si deve conservare il bulbo, ma quest’ultimo ha un periodo limitato di conservazione, per cui ipoteticamente se nessuno ripianta il bulbo dell’anno prima il tipico scalogno di Romagna scompare. Un altro particolare interessante per i ricercatori in anni in cui si discute di
La forma aggraziata e la colorazione tenue rendono lo Scalogno inconfondibile con le altre specie di aglio Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 57
tradizione
Che scalogno
te” in Francia, “shallet” in Inghilterra, “eschalotte” in Germania e “chalota” in Spagna. La produzione romagnola Dal 1992 la Pro Loco di Riolo Terme organizza la fiera dello Scalogno di Romagna che si tiene la terza settimana di luglio, dal giovedì alla domenica, per promuovere questo prodotto tipico della tradizione familiare locale. Nel 1997 il prodotto ha ottenuto presso la Comunità europea la certificazione Igp (Indicazionegeograficaprotettael’ente certificatore è Check Fruit di Bologna). Questa fiera è una mostra mercato dello scalogno da parte degli agricoltori che hanno coltivato il prodotto secondo il disciplinare della certificazione Igp. è possibile assaggiare le pietanze a base di scalogno e viene posto in vendita il prodotto fresco e conservato sott’olio. Ogni anno non sono più di 4 o 5 le aziende agricole che si assumono l’onere di produrre il prodotto certificato, anche per via del fatto che c’è una rotazione tra i vari produttori agricoli che hanno le loro aziende sui terreni idonei a questa coltivazione. Per le caratteristiche peculiari della specie, devono trascorrere almeno 5 anni per il ritorno della piantagione di scalogno nello stesso appezzamento di terreno.
Lo scalogno di Romagna coltivato seconda il disciplinare Igp è soggetto solamente a trattamenti naturali: per la sua coltivazione non si ricorre a fertilizzanti chimici o fitofarmaci, al fine di preservare le caratteristiche identificative del prodotto e difendere l’ambiente in cui cresce. Si coltiva su terreni ricchi di sostanze
Sopra: la raccolta dei bulbi con le lunghe formazioni radicali; qui sotto: le colline romagnole, dove la coltivazione dello Scalogno chiede una rotazione di 5 anni
nutritive, soleggiati e adeguatamente irrigati. I migliori terreni per la coltivazione dello “Scalogno di Romagna Igp sono quelli di natura collinare con media tessitura, argillosi e asciutti, ricchi di potassio e sostanza organica, con buona esposizione e soprattutto con ottimo drenaggio. Lo scalogno non può essere coltivato in successione a se stesso o ad altre liliacee, né solanacee, barbabietole o cavoli. è però ammessa la rotazioneconfrumento,orzo,radicchio, insalata e carota. “Gli agricoltori che si prendono l’impegno di coltivare il prodotto che sarà poi certificato Igp - spiega Giuseppe Zaccarini che da tempo lo coltiva - devono sottostare a delle regole ferree stabilite dal disciplinare, per poter avere un prodotto certificato che verrà controllato in tutte le sue fasi di produzione. La semina avviene da novembre a metà febbraio in bulbi, mentre la raccolta si effettua in giugno - luglio. Lo Scalogno di Romagna si conserva in un ambiente fresco, asciutto e ben ventilato”. Si deve evitare di conservarlo in frigorifero e di riporlo in confezioni impermeabili che lo conducono ad una sicura decomposizione, mentre la congelazione garantisce una sua conservazione ottimale anche per lunghi periodi. Le proprietà fisiologiche Lo Scalogno di Romagna nasconde un vero e proprio laboratorio chimico e ha
58 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
varie proprietà benefiche: - il solfuro di allile: disinfettante intestinale, digestivo, vermifugo, battericida, fluidificante del sangue. - la componente solfidrica ne fa un ottimoantiradicalico, quindi indicato per l’antinvecchiamento. - contiene il selenio (Se) ad azione antiossidante e il silicio (Si) nel bulbo. Lo scalogno è utile nelle carenze di calcio (osteoporosi), nelle malattie polmonari, nelle infezioni della vescica (cistiti). Ottimo è anche il contenuto in vitamina C; è ricco in fibre, utili per aiutare un intestino pigro, il fosforo, le vitamine del gruppo B, la vitamina A, le antocianine, utili per i capillari e la circolazione. Inoltre sono contenuti nello scalogno i flavonoidi, sostanze vegetali ed azione antibiotica, come la quercitina utile nella prevenzione dei tumori e regolatrice della pressione diastolica. La qualifica IGP grazie a un erborista L’idea di affrontare la certificazione Igp nacque in seno alla Pro Loco ed ebbero un ruolo fondamentale il direttore Giannatale Solaroli e Giorgio Visani, erborista in Riolo Terme scomparso nel 2008 che scrisse le relazioni che vennero presentate a Bruxelles alla Comunità Europea e ne curò l’aspetto scientifico .
ConquesteparoleloricordaGiannatale Solaroli, presidente della pro loco di Riolo: “Giorgio Visani è da considerarsi il padre e l’artefice della divulgazione e rinascita dello scalogno di Romagna Igp. Ha curato in tutte le fasi la promozione del prodotto a livello nazionale e internazionale, con le sue competenze ha contribuito a trasformare un prodotto ormai relegato da decenni alle piccole coltivazioni degli orti, ad un prodotto balzato, per merito suo, nelle cucine dei più blasonati chef. Ha poi contribuito a creare e sensibilizzare un gruppo di agricoltori della zona, che da anni hanno inserito questo orticolo nelle loro produzioni annuali, rendendo fruibile ad una vasta platea di consumatori lo scalogno fino ad allora circoscritto ad un piccolo commercio locale. Innumerevoli sono state le sue ricerche e le collaborazioni con le facoltà di agraria di alcune nostre università anche sullo studio della conservazione. Da non dimenticare le sue conferenze, in tutte le varie edizioni della “Fiera dello Scalogno Igp”, che di fronte a giornalisti, agrotecnici e produttori, illustrava i lavori svolti e le soluzioni scaturite dalle sue ricerche”. In conclusione si può affermare che lo Scalogno di Romagna, è arrivato a questa ribalta, soprattutto per l’amore e l’impegno sulla ricerca storica e scientifica, cui vi ha dedicato Giorgio Visani.”
Oggi tutte le informazioni di carattere scientificointornoaquestoprodottoche si trovano sia in rete sia nei testi, sono tratte dalle sue relazioni. Pur essendo erborista, Visani si èsforzatodi studiare questa pianta alimentare per ricercare e descrivere i benefici e le proprietà e ha utilizzato il sapere e gli schemi della sua formazione professionale. Questi studi coronati dal successo della certificazione Igp hanno poi portato a conoscere questo prodotto prima conosciuto solo localmente a un pubblico più vasto, creando interesse e cultura alimentare. L’Igp fu concessa nello stesso anno di quella di un altro prodotto italiano, il “Parmigiano Reggiano” che dovette attendere invece diversi anni per l’ottenimento mentre per lo scalogno il processo si risolse positivamente in un anno dato che non c’erano richieste al vaglio della commissione di altri prodotti simili. Personalmente credo che girando per l’Italia si possono trovare soprattutto a livello locale, coltivazioni tradizionali o crescite spontanee di piante con una storia che può avere delle analogie a quella che vi abbiamo qui raccontato. Non dobbiamo pensare che tutto sia già stato scoperto, catalogato e analizzato. Questo è l’insegnamento che ci ha lasciato Giorgio Visani coi suoi studi di questa pianta. n
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 59
Parma, sabato 24 e domenica 25 settembre 2011
E S O P N O G S E ITIVO V N O C
ERBORISTERIA
Collegati al sito e registrati online. Riceverai nella tua casella di posta elettronica la tua tessera di ingresso omaggio:
www.senaf.it/erboristeria/tessera
Per maggiori informazioni e richieste di adesione inoltrare il presente coupon compilato a: erboristeria@senaf.it oppure mezzo fax al 051 324647 Sono interessato a ricevere informazioni per sponsorizzare Desidero ricevere il programma completo dei convegni
Progetto e Direzione: Società
Con il patrocinio di:
Attività principale
Nome
Cognome
Cellulare
Indirizzo CAP E-mail
Città
Prov. Tel.
Fax
Informazioni: T. +39 051 0560734 - F. +39 051 324647 - erboristeria@senaf.it - www.senaf.it Nota informativa art. 13 D.Lgs. 196/03; SENAF, titolare del trattamento, via Eritrea 21/A Milano, garantisce che i dati, da Voi fornitici attraverso la compilazione dei campi sopra riportati, verranno comunicati a società da noi incaricate e serviranno esclusivamente per fini statistici e promozionali per le manifestazioni organizzate da Senaf srl. Siete stati contattati perché i vostri dati sono presenti su banche dati pubbliche e del Gruppo Tecniche Nuove in cui vi è anche SENAF srl. L’elenco aggiornato dei responsabili è disponibile presso SENAF srl. I dati saranno trattati manualmente ed elettronicamente. Inoltre i riferimenti anagrafici dati personali, intesi come riferimenti anagrafici, e dati personali sensibili intesi come foto o immagini riprese durante lo svolgimento dell’evento da voi forniteci potranno essere comunicati a società del Gruppo Tecniche Nuove. L’interessato con la compilazione e l’invio del coupon esprime il consenso al trattamento indicato. Vi ricordiamo che potrete opporVi in ogni momento al trattamento in oggetto, nonché esercitare tutti i diritti di cui all’art.7 del D.Lgs 196/03 di accesso, rettifica, aggiornamento e cancellazione, comunicandolo a SENAF srl tramite telefono o fax.
piante: miti e leggende
L’Edera Sono invero numerose e, spesso anche completamente diverse, le leggende e le antiche credenze che fanno riferimento all’Edera. Ad esempio, ancora oggi, in certe regioni dell’Europa centrale e meridionale, è ritenuta pianta magica e se ne adornano le entrate delle case per tenere lontani i folletti e gli spiriti maligni. Le sue foglie perenni ne fanno il simbolo dell’immortalità. Ma c’è anche chi, considerando la sua natura avvolgente, invasiva, ritiene che l’Edera possa incarnare il simbolo della contaminazione del bene da parte delle forze del male. È per lo stesso motivo, la pianta che si attacca e si avvolge su un muro o su un albero, che altre credenze reputano l’Edera come simbolo di fedeltà (dove mi attacco muoio). Nella leggenda l’Edera è stata sempre rappresenta come la pianta cara al dio Dioniso (il ‘romano’ Bacco, il dio del vino). Dioniso, in antiche effigi è spesso rappresentato con la fronte cinta di rametti di Edera; anche il suo bastone (tirso) era coperto da rami teneri e avvolgenti della pianta. È dalla storia narrata da Nonno di Panopoli (poeta bizantino vissuto probabilmente attorno alla metà del V secolo) nella sua ponderosa opera ‘Dionisiache’ composta da 48 canti che abbiamo attinto per la stesura di questa nostra narrazione. L’autore citato, nella sua opera racconta le epiche imprese di Dioniso. L’Edera, dice la leggenda, era diventata cara al dio in quanto, pare che da bambino la madre lo facesse spesso riposare all’ombra di un pergolato ricoperto di frondosi rami di questa pianta. Dioniso era un dio sempre giovane, spensierato, amante delle gioie della vita, dell’amore, del vino.., per cui
l’Edera potrebbe rappresentare anche l’innocenza e, nello stesso tempo, l’allegria e perché no, il trasporto amoroso. L’Edera, si diceva anche avesse la capacità di placare gli ardori del vino. Ma proseguiamo nel raccontare la leggenda più nota e diffusa che riguarda questa pianta, quella appunto riferita da Nonno di Panopoli, storia che, ancora una volta - come già è successo nei nostri due precedenti episodi che abbiamo raccontato – altro non è che il risolversi di una metamorfosi. Dioniso, giovane, allegro, spensierato, amava organizzare festini, gare, danze. Un giorno, ad una gara di danze partecipa il giovane Cisso, esperto ballerino, un ragazzo a cui il dio era molto affezionato; era un coreuta, cioè un danzatore e cantore che, agli ordini del corifeo, componeva il coro in antiche rappresentazioni religiose e teatrali greche. Cisso partecipa alla festa organizzata da Dionisio, balla, si esibisce in acrobazie ed evoluzioni spericolate. Ad un certo punto il cuore non regge e passa dalla danza alla morte. Il giovane dio, che assiste alla scena, si accorge di cosa di terribile sta succedendo; straziato cerca di salvare il ragazzo ma nulla può contro il Fato. Allora, narra la leggenda, mossa da compassione interviene addirittura Rea, la Terra, la potente dea progenitrice di tutti gli Immortali, la quale trasforma il giovane morente in edera, la pianta cara a Dioniso. Così trasformato, le sue membra mutate in rami mossi dal vento, Tisso, potrà continuare a ballare per il giovane dio suo protettore e amico. n Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 61
annunci
Ricerca agenti e concessionari AZIENDA COSMESI NATURALE cerca concessionari per aree libere in tutto il territorio italiano. Inviare curriculum. FAX 0041 91 9945680
Acquisti cessioni punti vendita CEDESI ERBORISTERIA causa pensionamento in Marina di Carrara, zona centrale ottimo passaggio, clientela fidelizzata. Contratto locazione modico rinnovato 2008. TEL. 331 13223436 ERBORISTERIA STORICA (attività ventennale) in Torino zona Crocetta cedesi, prezzo da concordare. TEL. 011 505544 TRENTO CITTA’ erboristeria ottimamente arredata, ben posizionata, con avviamento venticinquennale. FAX 0461 824111
Cedola per inserzione annunci
CEDESI ATTIVITA’ di erboristeria-profumeria ottimamente arredata, attività venticinquennale in Trento centro. TEL. 337 594029
Acqui terme vendesi attività d’erboristeria per motivi familiari, avviamento ultraventennale clientela consolidata, centralissima in zona commerciale. TEL. 347 9786323 ore negozio CEDESI AVVIATA ERBORISTERIA Roma sud/castelli romani centrale su 2 piani, 2 cabine estetica, discipline orientali, causa pensionamento. Attività 25ennale, clientela consolidata, ottima opportunità. TEL. 339 1665965
Domande offerte di lavoro Erboristeria ricerca personale qualificato nel settore erboristico per i propri punti vendita. In particolare per la zona a sud-est di Milano. La ricerca è aperta anche a laureande, stagiste, tirocinanti. Inviare il curriculum a: emporioverde@gmail.com Azienda Produttrice specializzata cosmetici ayurvedici, cerca agenti plurimandatari su tutto il territorio Italia. Inviare curriculum: fax 051 827943 Tel. 051 6871070.
Erboristeria Roma CENTRO cerca collaboratrice referenziata per 3 giorni part time. TEL. 335 316408. GIOVANE LAUREATA in T. E. con esperienza triennale nel settore cerca lavoro in erboristerie e farmacie e aziende zona Milano e provincia. TEL. 340 8652278 Azienda Prodotti Naturali seleziona per nuovo negozio di erboristeria in Milano, candidati in possesso di Laurea in tecniche erboristiche o farmacia o biologia. Si richiede preparazione sull’utilizzo delle erbe ed esperienza lavorativa presso altri negozi. Inviare curriculum a ammin istrazione@societanatura.it oppure al numero di fax 026460600. LAUREATA T. E. all’Università di Padova cerca lavoro in erboristeria o aziende del settore in Verona e provincia. TEL. 328 0591142 * marianna.zago@alice.it Agente commercio qualificato erborista esperto
Il sottoscritto nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . indirizzo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . città. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dati a esclusivo uso interno, non compresi nell’annuncio
chiede di pubblicare il seguente piccolo annuncio sezione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . testo (max 25 parole) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Rispedire cedola o fotocopia a: Erboristeria Domani, piazza Wagner 1 - 20145 Milano. La richiesta dà diritto all’inserimento gratuito sui primi due numeri raggiungibili della rivista.
62 ERBORISTERIA DOMANI Giugno 2011
cosmesi, alimentazione, ora pensionato referenziato ottima presenza colto dinamico, urge lavoro Roma come agente vendite a erboristerie. TEL. 338 8085712 ERBORISTA CON D. U. esperienza decennale nella gestione completa di un’erboristeria, cerca lavoro presso erboristerie, parafarmacie e farmacie province di Bologna e Ravenna. TEL. 348 3129694 FARMACISTA con lunga esperienza in farmacia e in erboristeria si offre per creare nelle farmacie reparto di erboristeria e istruire il personale. TEL. 334 9422699 LAUREATO in discipline scientifiche, master e auditor iso 9000, offresi per collaborazioni e/o consulenze in ambito normativo igiene e qualità, formazione per prodotti alimentari e/o erboristici; esperienza decennale. TEL. 347 9786323 CERCASI NUTRIZIONISTA per collaborazione con erboristeria, zona provincia nord Bologna. TEL. 339 3947573 ERBORISTERIA MILANO sud cerca collaboratrice/ore per mezza giornata. TEL. 334 9422699 ERBORISTERIA cerca naturopata. TEL. 338 8906871
Varie OCCASIONE vendo sei robusti scaffali nuovi legno azzurro per arredamento negozio di erboristeria a Bologna. TEL. 339 7196059 n
adv area
A
DV Profili e indirizzi
pagina 8 Aboca fraz. Aboca 20 52037 Sansepolcro AR Tel. +39 0575 7461 Fax +39 0575 749130 Azienda di coltivazione e prima trasformazione, grossisti materie prime naturali, piante officinali e fitoderivati, integratori erboristici e alimentari, cosmesi naturale.
pagina 25 Denpas S.r.l. Località Crosaron di Villabella, 18 37047 San Bonifacio VR Tel. +39 045 2064315 * info@denpas.it www.denpas.it Integratori erboristici e alimentari.
pagine 4/5 e IV copertina ESI via delle Industrie, 1 17012 Albissola Marina SV Tel. +39 019 486923 Fax +39 019 486925 * info@esitalia.com www.esitalia.it Piante officinali e fitoderivati, integratori erboristici e alimentari, cosmesi.
pagina 15 Fitomedical via N. Copernico, 5/7 20082 Binasco MI Tel. +39 02 90781896 Fax +39 02 90781996 * info@fitomedical.com www.fitomedical.com Piante officinali e fitoderivati, integratori erboristici e alimentari, cosmesi naturale.
pagina 1 Helan Via Adamoli, 515 16165 Genova GE Tel. +39 010 830711 Fax +39 010 8307190 * cosmeticinaturali@helan.it www.helan.it Cosmesi naturale.
pagina 2 Patrizio Breseghello via Del Senio 70 48010 Casola Valsenio (Ra) Tel. +39 0546 73400 Fax +39 0546 73383 * pbreseghello@p-breseghello.it www.p-breseghello.it Grossisti materie prime naturali, piante officinali e fitoderivati, prodotti diversi per le erboristerie.
pagina 19 Laboratori Biokyma Località Mocaia, 44/b 52031 Anghiari AR tel. +39 0575 749989 Fax +39 0575 749996 * info@biokyma.com www.biokyma.com Azienda di coltivazione e prima trasformazione, piante officinali e fitoderivati, grossisti materie prime naturali.
II copertina Planta Medica via della Libertà, 37 bis 06010 Pistrino di Citerna PG Tel. +39 075 857991 Fax +39 075 8592502 www.planta-medica.it Piante officinali e fitoderivati, integratori erboristici e alimentari, cosmesi.
pagina 6 L’Erbolario Viale Milano, 74 26900 Lodi LO Tel. +39 0371 4911 Fax +39 0371 491411 * erbolario@erbolario.com www.erbolario.com Cosmesi naturale.
III copertina Specchiasol Via B. Rizzi, 1/3 Loc. Crocioni 37012 Bussolengo VR Tel. +39 045 6752311 Fax +39 045 6702373 * specchiasol@specchiasol.it www.specchiasol.it Piante officinali e fitoderivati, integratori erboristici e alimentari, cosmesi. n
pagina 11 Natural Point via P. Mariani, 4 20128 Milano Tel. +39 02 27007247 * info@naturalpoint.it www.naturalpoint.it Piante officinali e fitoderivati, integratori erboristici e alimentari
Giugno 2011 ERBORISTERIA DOMANI 63
Navigare è necessario
Erboristeria domani mensile nato nel 1978 - numero 359 - Giugno 2011
www.erboristeriadomani.it piazza Wagner 1, I 20145 Milano * info@erboristeriadomani.it tel. +39 02 4818684 Direttore responsabile Demetrio Benelli * direzione@erboristeriadomani.it Impaginazione e web Giuliano Tagliabue * grafico@erboristeriadomani.it Hanno collaborato in redazione Marco Basso, Luca Gelardi, Paolo Poggi, Anna Schoenstein, Vanny Terenzi. Autori Stefano Benvenuti, Erica Campodonico, Claudio Pagliarani, Paolo Poggi Foto e disegni Anna Schoenstein (copertina, 29), Stefano Benvenuti (da pag. 48 a pag. 55), Claudio Pagliarani (da pag. 56 a pag. 59), Laura Poggi (illustrazione a pag. 61), Giuliano Tagliabue (pag. 16), altre immagini: Creative Commons Attribution. Iscrizioni Elenco Periodici della Cancelleria: Trib. Mi n. 264 del 26-6-1978. Registro Nazionale della Stampa: (L 416/1981) in data 28-10-1982 con il n. 467 Erboristeria domani è un marchio Sogecos spa Abbonamenti Italia: Euro 70,00 (standard), Euro 50,00 (professionale), Euro 35,00 (studenti), Estero: Euro 99,00 Codice IBAN
IT 57 S 06230 01629000043376351
Scienza e tecnica delle piante officinali
monografie e schede, report tecnici, paper, attualità scientifica, fitoterapia, panorama tesi
per i nostri lettori su www.erboristeriadomani.it
CARIPARMA, Agenzia 1, Milano (intestato A Oriente! srl) Pubblicità
CEC Editore,
via Primaticcio 165, 20147 MILANO * adv@erboristeriadomani.it tel. +39 415 2943 Pubblicità inferiore al 50%. Stampa Eurgraf, Cesano Boscone (MI) Realizzazione editoriale
A ORIENTE! srl
editoria specializzata piazza Wagner 1 I - 20145 Milano
Fidati è...
Fermenti lattici probiotici per l’equilibrio della flora batterica e il benessere dell’organismo
5 specifiche risposte a base di fermenti lattici probiotici in pratiche bustine orosolubili: ✔ ✔ ✔ ✔ ✔
Miliardi di fermenti lattici utili in caso di squilibri della flora batterica dovuti a: ✔ turbe intestinali ✔ trattamenti antibiotici ✔ alimentazione scorretta
Ferzym Ferzym Ferzym Ferzym Ferzym
Act Act Junior Nocist Intollerance Travel