ERBORISTERIA DOMANI 361

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GENNAIO 2011 354 2011 361 settembre

Erboristeria ERBORISTERIA domani

MONOGRAFIE Insospettabile Anacardio

ISSN 1721-5676

FITOTERAPIA Taccuino fitoterapico per l’apparato respiratorio QUALITÀ Tarassaco, attenti a dove lo raccogliamo! FITOCOSMESI Il taccuino del formulatore STORIA Le radici dell’uomo: la Mandragora nel mondo antico

ATTUALITA’ Salviamo i botanicals


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alimenti dietetici e fitoestratti Le cellule e gli organi del nostro corpo, funzionano in maniera efficiente solo quando il rispettivo valore del pH è stabile, in genere leggermente alcalino. 1 integrazione delle riserve alcaline per l’equilibrio del pH pH Basic è una formula equilibrata e naturale di calcio, magnesio e sodio, sostanze alcaline che aiutano a contrastare l’aumento dei livelli di acidità, in caso di stress o dieta squilibrata. azione lenitiva-protettiva 2 del tratto gastro-intestinale pH Basic contiene inoltre una selezione di fitoestratti, Camomilla, Aloe, Melissa e Altea, che aiutano a lenire i bruciori del tratto gastrointestinale più sensibile ai

Zero è il programma alimentare a zero peso: alimenti leggeri per la linea (e gustosi per il palato) e fitoestratti concentrati per il benessere quotidiano. Zero è un programma di remise en forme* sul principio della chetogenesi, strutturato e costantemente monitorato da medici e dietologi. Gli alimenti Zero a base proteica e poveri in carboidrati sono disponibili in tante pietanze e sapori come dessert cioccolato bianco o amaro, zuppa al tartufo, bevanda alla ciliegia, tagliatelle, frollini... I sei fitoestratti da bere Zero per aiutare depurazione, drenaggio, termogenesi, regolarità, microcircolo e difese organiche ad alta concentrazione di principi attivi integralmente estratti con tecnologia a ultrasuoni senza pastorizzazione. Gli integratori Zero formulati con un’attenzione particolare alla linea: Clorofilla in compresse masticabili per purificare e rinfrescare l’alito; pH Basic in bustine monodose orosolubili per contrastare l’acidosi e ripristinare l’equilibrio del pH fisico; Magnesio+Potassio in capsule come rimineralizzante. Zero è un metodo completo per restare in forma e ritrovare uno stile di vita sano, con un po’ di moto rivitalizzante e un’alimentazione equilibrata. Perchè star bene non è solo una questione di chili. *Se la dieta viene seguita per periodi prolungati, superiori alle tre settimane, si consiglia di sentire il parere del medico.

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indice

Erboristeria

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domani

Mercato 10

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In vetrina Le novità, le linee Dalle aziende Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali Sviluppo e innovazione Un modo dolce di affrontare i problemi a cura di Lina Suglia, consulente Fitomedical Anteprima fiere * Sana 2011: quattro giorni in chiave professionale; * A Ottobre, Parigi capitale bio

Strategia per la filiera 9 32

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Editoriale Agenda Incontri, formazione, congressi Normativa Salviamo i botanicals Cronache cosmetiche

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è una pianta utile: lo è stata per secoli per le popolazioni del Centro e Sud America, dell’Africa e dell’Asia. L’ Anacardio è capace di creare resine talmente dure da entrare nei sistemi frenanti, di dimostrare farmacologicamente una attività antiossodante, antimicrobica, antifiammatoria e ipoglicemica, e che si annuncia ora come una futura preziosa risorsa cosmetica

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Scienza e tecnica 38

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Monografie Insospettibile Anacardio di Paolo Poggi Fitoterapia Fitoterapia dell’apparato respiratorio di Luca Mario Pitrolo Gentile

Cultura 63

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Pamphlet CUR: Small is beatiful, big is better di Marcello Nicoletti Piante: miti e leggende Il basilico

L’evoluzione del quadro normativo europeo, procedendo a velocità diverse riguardo il possibile utilizzo di ingredienti vegetali negli integratori rispetto ai farmaci vegetali, oltre a creare una situazione di sostanziale disparità tra le singole realtà nazionali, rischia oggi di favorire una assimilazione della maggior parte degli ingredienti vegetali all’uso farmaceutico. Assoerbe si fa promotrice di una azione dei protagonisti stessi del mercato per la creazione del background scientifico-documentativo che avvalli l’uso dei botanicals negli integratori almentari

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editoriale

Una presenza da protagonisti Lo chiedevamo da tempo, e forse nei fatti è già così, anche più di quanto appaia. Sana, rinnovando quest’anno la sua vocazione professionale, riconosce il ruolo che l’erborista ha avuto, e ancora mantiene, nella crescita del nostro comparto. Da salone della alimentazione naturale a manifestazione intenzionata a cogliere e rappresentare gli stili di vita legati al consumo critico e all’ecologia, Sana ha mantenuto il suo primato di appuntamento nazionale per il mondo del naturale. Pur avendo avuto, da anni, una netta prevalenza di espositori appartenenti al nostro settore e riscontrando sempre una partecipazione particolarmente animata degli erboristi – decisamente dominante nella giornata finale in questi ultimi anni grazie in particolare all’iniziativa dei “pullman” promossa da L’Erbolario in collaborazione con l’organizzazione - il ruolo e la figura dell’erborista non ha mai avuto nel profilo della manifestazione un risalto tale da apparire tra le anime caratterizzanti la fiera (come di fatto sono per il mercato italiano). L’invito alle associazioni culturali e professionali del nostro settore a partecipare alla programmazione dei momenti congressuali, e la nascita dello Spazio Officinale, divenuto effettivamente un luogo riconosciuto di incontro per gli addetti ai lavori, dove spesso sono nati momenti spontanei di confronto al di fuori delle sale e degli appuntamenti istituzionalmente programmati, si sono rivelate scelte preziose. Il coinvolgimento del Compter nella realizzazione di una speciale area informativa per il pubblico, e la simpatica iniziativa della FEI - la creazione del premio per le migliori tesi dei Corsi di Laurea in Tecniche Erboristiche - hanno rappresentato momenti importanti di visibilità per la figura professionale e un riconoscimento dovuto agli sforzi compiuti in questi anni nelle università per continuare tra mille difficoltà a assicurare una formazione qualificata e la crescita culturale della professione. E la partecipazione attiva e numerosa alle premiazioni à stata la migliore dimostrazione della vivacità che esse potevano contribuire a dare alla manifestazione. Quest’anno Sana coglie il potenziale ancora rappresentato dall’erborista e dal canale professionale delle erboristerie per la crescita del consumo “naturale” in Italia, e rivolge agli erboristi un invito particolare a partecipare, con molto nuove iniziative a loro dedicate, compreso un premio riservato ai punti vendita (sul prossimo numero il programma completo dei convegni). Una opportunità che ci auguriamo verrà colta, e che potrà essere di reciproca utilità, sia per gli erboristi che ne usufruiranno che per la manifestazione bolognese. Un auspicio particolare, vista la concomitanza di momenti rivolti agli erboristi in attività e di momenti dedicati ai neolaureati: che questa centralità dell’erboristeria a Sana possa divenire quest’anno anche un incontro tra generazioni, e tradursi così in un utile scambio di esperienze e di aspirazioni professionali.

Demetrio Benelli direttore responsabile

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vetrine

La linea Lenire, riequilibrare e proteggere la pelle secca e sensibile: Biosline formula la linea Psorel

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rritazioni della pelle e dermatiti sono in costante aumento. Alcune di queste, come la psoriasi, sono particolarmente fastidiose e rischiano di condizionare anche la vita sociale di chi ne è affetto. La pelle eccessivamente secca, che si squama visibilmente,mostrandoareearrossateeparticolarmentesensibilie irritabili, provoca disagio, e non solo a livello estetico. Per contrastare questo disturbo, che scaturisce soprattutto dall’alteratafunzionebarrieradell’epidermide,Bios Linehamesso a punto Psorel. E’unalineaessenziale,disolitreprodotti(Integratore,Oleobagno eCremaEudermica),cheaiutaamantenereidratataemorbidala pelle, ne contrasta l’ispessimento e l’eccessiva desquamazione e ne lenisce le irritazioni. Il principio base è costituito dagli Omega 3, che numerosi studi scientifici confermano essere in grado di accrescere la capacità barriera della pelle, mantenerla idratata e attenuarne le irritazioni. Più precisamente gli Omega 3 della linea Psorel di Bios Line sono ricavati da due fonti diverse: dall’olio di pesce ottenuto per distillazione molecolare per l’Integratore in capsule; dall’olio di semi di Lino di origine biologica per il prodotto detergente, OleoBagno, e la Crema Eudermica. Ecco i componenti della linea: Psorel Integratore Agisce dall’interno e, in sinergia con i trattamenti cosmetici specifici, aiuta a contrastare la secchezza cutanea delle pelli particolarmente sensibili; attenuare l’irritazione cutanea causata da dermatosi; ridurre le desquamazioni. Contiene: - Omega 3 (EPA e DHA) ad alta concentrazione: partecipano alla formazione delle ceramidi, i lipidi barriera dell’epidermide, necessari per ricostruire la fisiologicabarrieracutaneacontribuendoaridurre la “perspiratio insensibilis” ( perdita d’acqua transcutanea) e quindi migliorare l’idratazione e la compattezza dell’epidermide; - Fumaria e vitamine A e D3: agiscono in sinergia contrastando l’ipercheratosi cutanea e favoriscono il riequilibrio del turnover cellulare. - Vitamina E, Selenio e Zin-

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co: combattono l’azione dei radicali liberi. Psorel OleoBagno (Olio detergente emolliente e lenitivo) La pulizia delle pelli molto secche, sensibili e facilmente irritabilirichiedeun’attenzioneparticolare.PsorelOleobagnovantauna formulazioneparticolarmentemiratache,grazieall’utilizzodioli e principi di origine vegetale, garantisce alla pelle tutta la delicatezza di cui necessita, ne previene le irritazioni e gli arrossamenti e la lascia morbida e idratata. In particolare contiene: - olio di semi di Lino da agricoltura biologica: ricco di Omega 3 (acido alfa linolenico – ALA) aiuta a ripristinare la fisiologica barriera cutanea e a ridurre la perdita d’acqua transcutanea; - olio ozonizzato di Oliva: associa l’azione lenitiva dell’olio di Oliva a quella dermopurificante dell’ozono; - Melaleuca alternifolia: vanta un effetto antimicrobico; - olio di semi di Vitis vinifera: noto per l’azione nutriente. SenzaSLSeSLES,PetrolatieParabeni,Nickeledermatologicamente testato e senza profumo. Psorel Crema Eudermica Ha una composizione estremamente mirata, che aiuta a ridurre le irritazioni cutanee e attenua l’eccessiva desquamazione ripristinando la naturale barriera protettiva e aiutando la pelle a mantenersi morbida e idratata. In particolare, Psorel Crema Eudermica: contrasta l’eccessiva secchezza e sensibilità, lenisce le irritazioni cutanee, riduce gli ispessimenti e la desquamazione. La sua formulazione contiene: - olio di semi di Lino da agricoltura biologica: ricco di Omega 3 (acido alfa linolenico – ALA) aiuta a ripristinare la fisiologica barriera cutanea e a ridurre la perdita d’acqua transcutanea; - olio ozonizzato di Oliva: associa l’azione lenitiva dell’olio di Oliva a quella dermopurificante dell’Ozono; - Fumaria officinalis: è utile per il trofismo cutaneo; - acido salicilico: svolge un’azione cheratolica che contrasta l’eccessiva desquamazione cutanea; - Melaleuca alternifolia (Tea Tree Oil): ha un effetto antimicrobico; - Estratto di Liquerizia: ha un effettolenitivoeattenuailrossore. Bios Line Tel. 049 8966711 * info@biosline.com www.biosline.com



vetrine

I nuovi depurativi Neodetox di Planta Medica Planta Medica offre tre nuove linee di prodotti interamente naturali che si distinguono dai depurativi generici per un’azione efficace e mirata alle specifiche esigenze di depurazione. Tutte le formulazioni sono caratterizzate dall’associazione di piante ad azione depurativa specifica con NeoDetox, un complesso antiossidante composto dall’unione degli estratti liofilizzati di Vite rossa e Rooibos, che agisce a livello cellulare per contrastare i radicali liberi e depurare l’organismo in modo più profondo e completo. Epakur Neodetox, coadiuva la funzionalità epatica e contrasta i radicali liberi. Le innovative formulazioni della linea Epakur (sciroppo, opercoli e tisana) sono tutte caratterizzate dall’associazione di Rosmarino, Cardo mariano e Curcuma, piante che coadiuvano in modo specifico l’attività epatica, con il complesso antiossidante NeoDetox. Idrostim Neodetox drena, favorisce l’eliminazione dei liquidi e contrasta i radicali liberi. Le formule, interamente naturali, della linea Idrostim (fluido concentrato e tisana) sono caratterizzate dall’associazione sinergica di piante quali Spirea, Verga d’oro e Galium aparine, ad azione specifica sul drenaggio e sulla eliminazione dei liquidi, con il complesso antiossidante NeoDetox. Epurderm Neodetox depura, purifica la pelle e contrasta i radicali liberi. La formulazione naturale di Epurderm opercoli combina piante quali Bardana e Galium aparine, ad attività specifica sulla depurazione della pelle con la Curcuma che, coadiuvando la funzionalità epatica, e favorisce l’azione depurativa del prodotto con il complesso antiossidante NeoDetox. Per informazioni www.plantamedica.it

Mirtillo nero, formula potenziata da Specchiasol La Ricerca Specchiasol si è dedicata al rimedio per eccellenza per il benessere del microcircolo e della vista, il Mirtillo nero, ericacea comunissima nelle Alpi e sugli Appennini, per realizzare una formulazione potenziata e valorizzare un estratto secco in grado di offrire un apporto di antocianosidi particolarmente ricco, tale da rendere sufficiente l’assunzione di una sola capsula al giorno. Gli antocianosidi del Mirtillo nero sono preziosi per l’azione fleboprotettiva e capillaroprotettiva. In numerosi studi si sono dimostrati utili nell’inibire l’attività di alcuni enzimi proteolitici capaci di distruggere il collagene ed il tessuto elastico, rendendo in tal modo il connettivo più stabile ed elastico. Agiscono positivamente sulla parete dei vasi sanguigni venosi, diminuendo il livello delle glicoproteine in essi accumulate e favorendo così la normalizzazione della resistenza e dell’elasticità della parete dei vasi sanguigni. Gli antocianosidi aiutano a migliorare l’adattamento e la qualità della visione quando la luce è crepuscolare poiché hanno affinità per l’epitelio pigmentato che è responsabile dell’adattamento visivo luce-buio, favoriscono la sintesi della Rodopsina - il pigmento che permette l’adattamento dell’occhio al buio e che si trova nei bastoncelli della retina - e inibiscono efficacemente i radicali liberi, in sinergia con la vitamina C, presente nella formulazione, e riducono notevolmente l’ossidazione del colesterolo LDL. A livello del microcircolo gli antocianosidi favoriscono la resistenza capillare, aumentando la biosintesi di collagene, e diminuendo la permeabilità e la fragilità capillare e inibendo l’aggregazione piastrinica. Il Mirtillo nero Specchiasol, nella Formula Potenziata, con un sola capsula al giorno assicura un apporto in antocianosidi di 30 mg (il contenuto di Mirtillo Nero frutto e.s. nella capsula è di 120 mg) mentre quello di vitamina C è di 60 mg (equivalente al 75% della RDA). Specchiasol Tel. 045 6752311 * info@specchiasol.it 12 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011


Aprono le scuole, da Naturalpoint una proposta nutriente: Aktiv, orzo biologico pregermogliato Aktiv, preparato alimentare a base di orzo biologico pregermogliato formulato da Naturalpoint, nutre e apporta tono e vitalità. Un aiuto energetico, prezioso per i bambini in età scolare, per affrontare meglio lo studio, lo sport e i cambi di stagione. Facilmente digeribile, può essere un valido complemento all’alimentazione anche in tenera età. Aktiv è ricco di fibre solubili, tra cui i betaglucani, che favoriscono il benessere intestinale, attenuando l’eccessiva produzione di gas intestinali. Aktiv è preparato col procedimento della pregermogliazione naturale, che controlla la germinazione spontanea dell’orzo e la porta precisamente al punto di massima bioattività dei chicchi, quando tutte le sostanze nutritive e gli enzimi sono pienamente attivati. Si prepara in pochi minuti mescolandolo con minestre, latte e succhi, creando creme e bevande energetiche. È adatto a tutti. In vendita nelle erboristerie, farmacie e negozi di alimentazione naturale. Per info: Natural Point www.naturalpoint.it

Wild Yam la pianta BENEFICA

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rea re ea villosa, villosa a, comunemente comu mune neme ment nte e chiamata chia chiama h amat mata ta La Dioscorea Wild Yam, è una pianta originaria oriigi gina ina nari ria ri a dell’America dell’A dell ’America settentrionale ale e centrale.

Wild Yam è la fonte vegetale della diosgenina, un principio attivo utile alla formazione del DHEA nell’organismo. Il DHEA (deidroepiandrosterone) è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, importante nella regolazione dei livelli ormonali, che diminuendo con l’approssimarsi della menopausa possono dar luogo a: vampate di calore, secchezza vaginale, stanchezza, nervosismo, irritabilità, insonnia. Attualmente si conosce soltanto una fonte alimentare che contiene significative quantità di steroli di origine naturale considerati precursori del DHEA. Tale fonte alimentare è Wild Yam.Anche la combinazione di Wild Yam e Magnesio Supremo può rivelarsi particolarmente utile. Wild Yam della Natural Point è titolata al 20%, è prodotta secondo elevati standard qualitativi ed è priva di sostanze allergeniche. Si consiglia di assumere da 1 a 3 capsule da 100 mg, oppure 1 capsula da 300 mg, la sera prima di coricarsi. È in vendita nelle erboristerie, farmacie e negozi di alimentazione naturale.

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Piante tropicali per il Gommage L’Erbolario Una crema morbida e profumata per un gesto di bellezza semplice ma efficacissimo: quello della pulizia profonda, preliminare a ogni trattamento. Questo delicatissimo gommage de L’Erbolario deterge e insieme leviga la pelle di tutto il corpo. I finissimi microgranuli ricavati dal guscio della Mandorla asportano dalla superficie cutanea cellule morte, impurità e microispessimenti che possono ostacolare la respirazione dell’epidermide. Arricchito dagli estratti di Kigelia africana e Tè verde, questo trattamento regala una pelle liscia, stimolata e levigata, completamente ricettiva e pronta per l’azione della specialità rassodante che avrete scelto per continuare in bellezza. La Crema Gommage è una delle tre formulazioni Superattive (insieme alla Crema Rassodante Antismagliature per la Pelle del Corpo e alla Crema Rassodante Antismagliature per la Pelle del Seno), una linea per il trattamento della pelle del corpo funzionale e completa. Cosmetici di derivazione naturale efficaci e piacevoli da usare, per lottare contro smagliature, rilassamento e perdite di tono e per conservare o ripristinare forme armoniose ed epidermide splendente. Il punto di forza di queste tre specialità superattive sono le sorprendenti proprietà di principi attivi vegetali come la Kigelia Africana (albero maestoso con i frutti del quale le donne Lebous di Capo Verde preparano una poltiglia da massaggiare sul petto delle giovani per favorirne lo sviluppo) o i polifenoli del Tè Verde dalla potentissima azione astringente e protettiva contro l’eccessiva produzione di radicali liberi. Tra le sostanze funzionali caratterizzanti, oltre ai già citati estratti secchi di Kigelia africana e di Tè verde, l’estratto secco di Echinacea, olio di Oliva tensioattivato, aminoacidi del Grano, microgranuli dal guscio della Mandorla. La Crema è una Emulsione tensioattivata di colore beige, con microgranuli, a pH isoepidermico. L’erbolario srl www.erbolario.com

Ansileve, sollievo per l’ansia da Naturando L’utilizzo di piante negli ultimi anni ha fatto passi da gigante nei confronti degli stati ansiosi e dello stress, applicando tecniche scientifiche alla conoscenza della tradizione classica. La ricerca Naturando, sensibile a questa problematica, è riuscita ad utilizzare le nuove conoscenze e, avvalendosi di un migliore utilizzo di erbe specifiche e sostanze naturali, ha messo a punto Ansileve. Ansileve è un integratore alimentare a base di Cyracos® (estratto secco di Melissa), Protizen (estratto idrolizzato di peptidi marini), Rodiola, Griffonia, L-Arginina e L-Lisina, utile per favorire la fisiologica calma e sostenere il tono dell’umore nelle situazioni caratterizzate da eccessivo stress. Gli ingredienti, sinergici, sono: Cyracos® è un estratto secco di Melissa ottenuto con una metodica brevettata in grado di preservare il totum della pianta rendendo l’estratto molto più attivo; Protizen è un estratto di peptidi marini attivi, ottenuto dalla specie di pesce magro “merluzzo carbonaro” (Pollachius virens). Questi peptidi sono ricchi di amminoacidi essenziali che conferiscono a questo componente proprietà rilassanti; Griffonia, di origine africana, i cui semi si caratterizzano per il loro contenuto di 5-HTP (5idrossitriptofano), precursore naturale della serotonina, uno dei neurotrasmettitori, la cui quantità diminuisce in situazioni di ansia e stress; Rodiola, è stata utilizzata nel corso dei secoli per le sue proprietà adattogene ed equilibratrici del sistema nervoso contro l’affaticamento associato allo stress e i disordini emotivi; Lisina e Arginina, associazione di questi due amminoacidi, che si è rivelata in grado di alleviare le manifestazioni ansiose. Naturando srl, Verde 800/254142 www.naturando.it * naturando@naturando.it 14 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011


La linea Le tisane biologiche ESI

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el 2009 ESI ha avviato la commercializzazione della linea di Tisane Biologiche SoloBio. Oggi, la linea si avvale di 4 prodotti differenti: tisane per dormire meglio, per la tosse, per facilitare il transito intestinale e per favorire la digestione. Le Tisane Biologiche ESI vengono preparate secondo una logica di filiera: la bustina salvaroma è sigillata sui quattro lati, per mantenere inalterate l’efficacia e le caratteristiche aromatiche delle erbe contenute, mentre il filo utilizzato è di cotone biologico e nel confezionamento non viene impiegata né colla né metallo, per non alterare le caratteristiche organolettiche del contenuto. La tisana è certificata biologica e la selezione delle materie prime è molto accurata: le erbe contenute provengonoesclusivamente dalle montagne italiane e vengono essiccate a freddo perpreservarneleproprietà. Infatti, il processo di essiccazione tradizionale a caldo distrugge la membrana cellulare con conseguente perdita di acqua, ma anche di principi attivi, terpeniaromatici,proteine e vitamine, mentre nell’essiccazione a freddo dopo pochi minuti dall’avvio del processo l’apertura degli stomi cellulari consente la fuoriuscita soltanto dell’acqua. La membrana cellulare è integra e i principi attivi non vengono persi. Vediamo le diverse formulazioni: Erbe della Notte tisana biologica 100% naturale consente di associare le virtù terapeutiche delle erbe officinali nella cura del sonno alla piacevole assunzione di una tisana calda, da sorseggiare alla sera prima di coricarsi. Contiene Tiglio, Passiflora, Escolzia, Camomilla e Liquirizia. Il gusto gradevole della tisana la rende adatta anche a bambini ed anziani. Ciascuna confezione contiene 20 filtri salva-aroma. Tusserbe tisana Biologica 100% naturale, contenente Eucalipto, Pino, Timo, Altea, Verbasco e Papavero, è indicata sia nel trattamento delle irritazioni alla gola e delle alte vie respiratorie,sianeltrattamentodibronchitieraffreddori.IlTimosvolge

azioneantisettica,mentrel’AlteaedilPapaverohannoproprietà emollienti e sedative. Il Pino svolge azione balsamica e mucolitica: facilita la secrezione di catarro e disinfetta l’apparato respiratorio. Il Verbasco presenta, fra le altre, proprietà tossifughe e lenitive.Laconfezionecontiene20filtrisalva-aroma.Siconsiglia di assumere una tazza di Tusserbe Tisana tal quale o dolcificato con miele. Il prodotto presenta azione emolliente, sedativa della tosse, balsamica e decongestionante. Novità: Le Dieci Erbe tisana Biologica 100% naturale è costituita da una miscela di piante officinali selezionate utili per favorire le fisiologiche funzioniintestinali:Senna,Liquirizia,Carvi,Finocchio, Malva, Melissa, Frangula, Tarassaco,FrassinoeMarrubio. Si consiglia di versare dell’acqua bollente (circa 100-150 ml) in una tazza contenentelabustinafiltro e lasciare in infusione per circa 5 minuti. Prolungando il tempo di infusione si aumenta l’efficacia del prodotto.Coprireperevitare la dispersione delle sostanze volatili. Si consiglia l’assunzione di una tazza prima di coricarsi o alla sera, tal quale o dolcificata a piacere. Novità: Karbofin Forte tisana Biologica 100% naturale, è costituita da una miscela di piante officinali utili per favorire le fisiologiche funzioni digestive ed in caso di tensione addominale, gas intestinali e pancia gonfia. I frutti del Finocchio (comunemente chiamati semi) contengono un olio essenziale noto per le sue funzioni digestive e carminative (sgonfianti).LaLiquirizia,l’Aniceelealtrepianteofficinali,oltre a conferire un sapore gradevole, completano l’azione digestiva del prodotto. Si consiglia l’assunzione di una tazza dopo ogni pasto, tal quale o dolcificata a piacere. Per informazioni: ESI S.p.A. Tel. 019 486923 www.esitalia.com

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vetrine

CSALICE, da Erbamea un integratore per il cambio di stagione Per contrastare in modo naturale la comparsa dei disturbi legati al cambio di stagione e al sopraggiungere dell’autunno, Erbamea ha formulato CSalice, un integratore alimentare a base di ottimi ingredienti funzionali: primo tra tutti l’estratto di Salice, titolato in salicina al 30%. Le virtù della corteccia di questo albero sono riconosciute come rimedio efficace per i malesseri della stagione umida e fredda e anche per lenire i fastidi alle articolazioni. Oggi l’efficacia dei suoi estratti e della salicina, il principio attivo in essi contenuto, è supportata da studi scientifici. Nella formulazione di questo integratore, il Salice è associato all’estratto Rosa Canina (titolato al 70% in Vitamina C) e all’olio essenziale di Limone, che proteggono le vie respiratorie, e all’estratto di fiori di Sambuco (titolato allo 0,3% in flavonoidi), che favorisce il naturale processo di sudorazione contribuendo al mantenimento della normale temperatura corporea. Ogni compressa contiene 500 mg di estratto secco di Salice ad alto titolo e apporta 150 mg di salicina. Completano la formulazione l’estratto di Rosa canina, che fornisce il 100% dell’RDA (dose giornaliera raccomandata) per la Vitamina C (80 mg), quello di fiori di Sambuco (100 mg), con i suoi preziosi flavonoidi, e l’olio essenziale di Limone (10 mg). I prodotti, le erbe e le formulazioni a marchio Erbamea si trovano in vendita esclusivamente in erboristeria: una scelta che l’azienda umbra ha sposato fin dai suoi primi passi mossi nel 2004. Per informazioni: Erbamea www.erbamea.com

Aloe vera biologica, integratore e cosmetico da Aboca Aboca valorizza Aloe di coltivazione biologica proponendo ancora una volta due prodotti in abbinamento:, l’integratore alimentare – Aloe vera Tavolette – e il cosmetico biologico - Aloe vera Biogel. Sono le due nuove formulazioni biologiche, 100% naturali, dedicate al benessere di organismo e pelle. Aloe Vera Tavolette, integratore alimentare biologico, è gradevole e pratico. L’alto contenuto di gel disidratato di Aloe vera favorisce la depurazione dell’organismo e svolge un’azione lenitiva sul tratto gastrointestinale. Si consigliano 2 tavolette una o due volte al giorno. Aloe Vera BioGel, cosmetico biologico, ha un elevato contenuto di gel fogliare che rende la pelle morbida e vellutata. Ideale dopo l’esposizione al sole e post rasatura e depilazione: si assorbe velocemente dona freschezza e sollievo a pelle arrossata e screpolata lascia una gradevole profumazione al Pompelmo. Il gel è da applicare, nella quantità desiderata, con un leggero massaggio fino a completo assorbimento. Per ulteriori dettagli: Aboca www.aboca.it

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vetrine

La linea La Dolcezza al centro della nuova linea cosmetica Helan

U

n’ape immersa nel calice di una rosa dai morbidi petali bianchi: è questa l’immagine che caratterizza i prodotti della linea novità annunciata da Helan. E dal richiamo al miele e agli altri derivati dell’alveare, che si ritrovano tra i principi attivi che la caratterizzano, tra il suo nome la nuova linea Dolcezza, che si compone oggi di quattro nuove referenze. Il Sapone Liquido per le pelli più delicate, nato per l’igiene delle pelli più sensibili, a pH lievemente acido e dotato di una struttura proteico-glucidica in grado di reintegrare l’utilissima protezione fisiologica che rischia di essere asportata in fase di detersione, ed utile anche per le pelli più resistenti. . Molto leggero e delicato, arricchito di Miele, emolliente e ricco di zuccheri, e Propolis, purificante e riequilibrante, e formulato con detergenti di origine vegetale, senza conservanti e coloranti, senza SLS e SLES, sviluppa una leggerissima schiuma morbida e cremosa rispettando il delicato equilibrio fisiologico delle pelli più sensibili. Per la sua azione detergente particolarmente delicata è ideale per lavaggi frequenti. Il dosatore permette di utilizzarne una giusta quantità senza inutili sprechi. Dopo un accurato lavaggio, si risciacqua facilmente lasciando sulla pelle una profumazione piacevole. Ma la Linea Dolcezza è anche un trattamento completo di bellezza giorno e notte per compensare le carenze della pelle che ha bisogno di trattamenti specifici per il ripristino del tasso d’idratazione ottimale e per l’apporto di un nutrimento lipidico equilibrato per tutto l’arco dell’anno e il variare delle stagioni. L’Acqua di Fiori Profumata Idra-

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tante, per viso e corpo, con Miele e Acido Jaluronico, è una formula ultra-leggera appositamente studiata per svolgere un’energica azione reidratante e riportare il tenore idrico della pelle in una situazione ottimale. Un bouquet espressamente ideato per un’Acqua di Fiori senza alcool, in cui l’impiego di essenze particolarmente adatte alle pelli più delicate e sensibili, ben si associa all’azione emolliente, addolcente tipica del Miele mentre l’acido Jaluronico risulta eccezionalmente attivo per rinormalizzare il tasso ottimale di idratazione lasciando la pelle morbida ed elastica. Dotata di vaporizzatore no-gas crea una avvolgente nube di goccioline che sprigionano tenere note profumate mentre i principi attivi donano alla pelle una straordinaria emollienza mantenendola liscia, vellutata e levigata. L’acido jaluronico è un disaccaride (classe dei glicosaminoglicani) costituito da acido glucuronico (un derivato del glucosio) e acetilglucosamina, coinvolto nella proliferazione e migrazione cellulare, riserva di acqua e sostegno. Helan ha introdotto un’ottimale combinazione di acido jaluronico con molecole di alto e basso peso molecolare per favorire, in tal modo, un’azione idratante sia superficiale che profonda e prolungata. Le grosse molecole formano un reticolo superficiale molto spesso, per ostacolare la disidratazione e apportare una notevole quantità di acqua ai corneociti. Le molecole più piccole trasportano l’acqua fino agli strati più interni, favorendo un’idratazione profonda e prolungata. Con lo Shampoo Doccia Morbido Gel Detergente per corpo e capelli Helan ha preferito alle forme di shampoo e bagnoschiuma un unico


Navigare è necessario

prodotto per viso, corpo e capelli, realizzato con tensioattivi particolarmente delicati: sostanze zuccherine estratte da Mais e Patate abbinate agli acidi grassi della palma da Cocco. Questa delicatissima base detergente, senza conservanti e coloranti, senza SLS e SLES, arricchita di Miele,emolliente, Propolis ed estratti di Hamamelis e Ratania,dermopurifica nti, riequilibranti e delicatamente astringenti, permette il distacco delle impurità senza alterare le delicate strutture del capello e della cute. Uso: è ideale per lavaggi frequenti in quanto svolge un’azione detergente particolarmente dolce mantenendo viso, corpo e capelli morbidi e setosi. L’Eau de Toilette Fiorita completa la Linea Dolcezza, una fragranza floreale che si svela con le note fruttate per poi manifestarsi gradualmente negli aromi del nettare e del Miele. Un velo etereo di note fiorite in armoniosa risonanza si svela nel cuore della fragranza per accordarsi all’intreccio felice dei fiori d’Iris ed Eliotropo che preludono allo slancio romantico dei morbidi petali di Rosa centifolia. Un’ Eau de Toilette che fonda la sua spontaneità e naturalità su una fragranza familiare, che manifesta la schiettezza di chi la usa per se stesso e non per apparire. Per tutta la Linea Dolcezza Helan ribadisce lo Stop ai Test su Animali, garantito dal controllo realizzato da ICEA (Istituto per la certificazione Etica e Ambientale) per LAV (Lega AntiVivisezione). Helan srl Tel. 010830711 * cosmeticinaturali@helan.it

Filo diretto con le aziende vetrine, company news, meeting, studi e formulazioni, rassegne di mercato, anticipazioni e reportage dalle fiere di tutto il mondo

per i nostri lettori su www.erboristeriadomani.it Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 19


iniziative

Fitomedical: aggiornamento a mente lucida Fitomedical annuncia il nuovo ciclo di corsi di aggiornamento, articolati su varie città e programmati tra settembre e ottobre. Ecco i temi: Favorire l’efficienza della mente e contrastare il declino cognitivo. Una mente lucida permette di affrontare al meglio il lavoro, lo studio e ogni attività quotidiana. L’apprendimento, la memoria, la capacità di concentrazione ed elaborazione dipendono da complesse funzioni cerebrali, che possono essere compromesse da stress psico-fisico o processi d’invecchiamento. Nutraceutica e Fitoterapia offrono strumenti per migliorare le prestazioni della mente e contrastarne la senescenza. Relatori: Massimo Rossi, Lina Suglia. A Milano il primo appuntamento, presso il centralissimo Convento San Carlo (corso Matteotti 14, dalle 9 alle 13), è programmato per il prossimo 26 settembre e verrà ripetuto il 10 ottobre. Lo stesso incontro, a cura di Lina Suglia, si terrà a Vicenza lunedì 3 ottobre (sede da definire, in collaborazione con HP Italia, tel. 0429773771) e lunedì 24 ottobre a Udine (Executive Hotel - Via Masieri 4 / Viale Palmanova in collaborazione con HP Italia). Nutraceutica e fitoterapia per una mente lucida Recenti studi scientifici evidenziano il ruolo importante che alcune specie vegetali possono svolgere nel migliorare le prestazioni della mente, mantenendo efficiente la memoria e le capacità di concentrazione, apprendimento ed elaborazione, contrastando al contempo il rischio di declino cognitivo. Relatore: Massimo Rossi In programma domenica 16 ottobre 2011 (h. 9.30/1314.30/17.30) a Rom, Forum Sport Center, via Cornelia 493. Per adesioni, conferme e maggiori informazioni: Segreteria Fitomedical, tel. 02 90781896 www.fitomedical.com

Nasce Miss Benessere Specchiasol Il concorso di Miss Italia si lega all’azienda leader del mercato erboristico e suggella questa partnership creando un nuovo titolo per l’edizione 2011. Una sinergia all’insegna del benessere naturale. Miss Italia si lega al Gruppo Specchiasol, che a partire dalla prossima edizione diventa sponsor tecnico del concorso di bellezza. Per celebrare questo accordo, alle finali sarà consegnata la fascia “Miss Benessere Specchiasol 2011”. “E’ nato un connubio all’insegna della salute e del benessere fisico e mentale” sostiene Sara Farnetti, specialista in Medicina Interna e Nutrizione funzionale e nutrizionista di Miss Italia. 20 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

“La filosofia alla base del l’attività del Gruppo Specchiasol è la stessa che ispira il concorso: bellezza come naturale conseguenza del benessere dell’organismo - prosegue la Farnetti.- Come ripeto ogni anno alle aspiranti Miss Italia, per sentirsi belle occorre soprattutto avere un organismo sano. E proprio per iniziare a coltivare la bellezza dall’interno, Specchiasol offre una gamma molto ampia di integratori alimentari naturali messi a punto in laboratorio, secondo rigorose procedure scientifiche, che mirano al raggiungimento di quel “bellessere” (bellezza dell’essere) tanto caro al concorso”. “Miss Italia - conclude la Farnetti - si è sempre adoperata per sostenere il concetto di una bellezza naturale, non artificiale, e ricerca nelle ragazze il giusto mix di qualità fisiche e intellettuali”.

Incontri di fitoterapia di Biokyma: gli appuntamenti d’autunno Domenica 16 e lunedì 17 ottobre: due giornate per incontrarsi e per seguire lezioni di aggiornamento professionale promosse e organizzate da Biokyma in azienda e presso l’hotel La Balestra di Sansepolcro. Domenica due relazioni:Mauro Cornioli, amministratore unico dei Laboratori Biokyma srl, tratterà “Il mercato delle piante officinali”. Sarà seguito dalla lezione di Bruno Brigo, medico,specializzato in Medicina Interna, su “L’approccio fitoterapico nelle diverse età della donna”. Lunedì, Catia Ercolani, farmacista e direttore tecnico scientifico dei Laboratori Biokyma tratterà “Le piante per i più piccoli: problematiche e prospettive”, e sarà seguita dall’intervento di Marco Valussi, fitoterapeuta, su “I cibi funzionali nella tradizione erboristica” Durante le due giornate non mancheranno anche momenti conviviali e di svago, e la possibilità di effettuare visite alle coltivazioni e ai laboratori di produzione. Per informazioni e adesioni tel. 0575749989 * info@biokyma.com


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produzione

Dalle aziende

Materie prime, specialità, principi attivi, formulazioni, processi industriali: note dalle aziende Esapeptide che migliora le linee del corpo

Lipotec, Spagna, in Italia Lipotec, Bologna, ha recentemente presentato un nuovo esapeptide che aumentando il deposito di tessuto adiposo in zone specifiche del corpo, migliora l’apparenze del viso e le linee del corpo. Il nuovo prodotto, denominato Adifyline™ (INCI = Butylene glicol, Aqua, Acetil hexapeptide-38), è in grado di stimolare l’espressione di PGC-1α, proteine, coattivatori trascrizionali che regolano i geni coinvolti nel metabolismo energetico, modificando in tal modo il tasso di adipogenesi e l’accumulo dei lipidi. Più precisamente PGC-1α è un coattivatore che agendo con altri specifici recettori può incrementare l’espressione dei geni coinvolti nell’adipogenesi. L’esapeptide può trovare pertanto valida utilizzazione in preparati cosmetici atti alla ridefinizione dei contorni del viso o per tonificare il seno, ed in qualsiasi caso in cui si richieda un incremento locale di volume. Utilizzando preparati contenenti Adifyline è stato possibile con test clinici dimostrare che il prodotto induce un più elevato accumulo di lipidi nel tessuto adiposo sottocutaneo, aumentando quindi il volume corporeo nella zona trattata; ad esempio, applicazione di crema contenente il 2% di principio attivo sulle guance di un gruppo di donne (volontarie) due volte al giorno per 14 giorni, ha aumentato del 12% il volume delle guance.

Un estratto algale contro disfunzioni venose

Problemi correlati a cattiva microcircolazione, dilatazione dei vasi, ecc. inducono fenomeni sicuramente sgradevoli, oltre che per quanto concerne il benessere del corpo, anche dal punto di vista estetico: rossori, chiazze, edemi, rosacea, ecc. Al fine di contrastare tali indesiderate manifestazioni, Greentech, Francia (in Italia Respharma), ha realizzato ed introdotto recentemente in mercato Silidine®, un estratto ricavato da una microalga, Porphyridium cruentum, che contiene piccoli oligosaccaridi e oligoelementi essenziali. Uno studio trascrizionale, usando Microarray analysis (un metodo che consente la misurazione di cambi di espressione di migliaia di geni in differenti stati biologici) ha dimostrato che detto estratto algale stimola l’espressione di endotelina1. è questa una proteina responsabile della contrazione dei muscoli lisci vascolari che, così, inducono una costrizione del sistema vascolare. 22 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

Porphyridium cruentum

Risulta pertanto migliorata la tonicità vascolare, con conseguente correzione delle disfunzioni cutanee sopra citate, una rigenerazione delle cellule cutanee, migliorata tonicità ed aspetto della cute, ecc. Un test clinico di misurazione del rossore della pelle, condotto su soggetti trattati con il 3% di Silidine (in forma liquida) ha rivelato una significativa diminuzione del rossore sul viso di almeno il 19%, sull’86% dei volontari sottoposti al test. Un altro effetto sgradevole dovuto alla cattiva circolazione è quello che identifichiamo come sensazione di pesantezza delle gambe. Anche in questo caso, test condotti previo trattamento dei soggetti con Silidine (1% polvere) hanno dimostrato che si ottiene una notevole diminuzione di questa sindrome.

Protettivi naturali della pelle

I tocoferoli, praticamente i componenti della vitamina E, sono riconosciuti come composti a marcata attività antiossidante. è stato anche accertato che miscele naturali dei vari tocoferoli isomeri (α,β,γ,δ) sono più attive di isomeri presi singolarmente. Dr. Straetmans, (in italia PharmaCosm Polli), ha realizzato una composizione costituita da una miscela di vari tocoferoli, denominata Dermofeel® TOCO che è presentata come altamente energica e a pronunciata durata nel tempo, quale agente protettivo antiossidante. La naturale ristorazione del tocofe-


pelli, che rende più morbidi e gonfi. Praticamente eliminati poi, a seguito trattamento col preparato, gli indesiderati effetti di disturbo nella pettinatura e nel condizionamento della chioma, indotti da cariche elettrostatiche. Inoltre, per il suo effetto idratante, allevia la secchezza dei capelli e dello scalpo.

Dai semi di Mirtillo un efficace lenitivo, ristrutturante cutaneo Formula acido ascorbico

rolo avviene per reazione con acido ascorbico (vitamina C) al fine di ristabilire la capacità antiossidante del tocoferolo nelle cellule viventi. Questo ciclo può essere “mimato” e quindi una addizionale attività sinergica può essere sviluppata con addizione di un altro temine della serie, il Dermofeel® ascorbil palmitato. Il rallentamento dell’ossidazione è noto che può essere ottenuto tramite presenza di un agente chelante. Certi metalli pesanti, (quali ferro e rame) funzionano infatti da catalizzatori di reazioni ossidative. Ecco che è disponibile un altro derivato naturale, Dermofeel® PA-3 (INCI = Phytic acid) che per complessazione inattiva metallo-ioni e quindi rende più lento il processo di ossidazione e più prolungata la funzione protettiva del preparato. Il sodio fitato, un sale dell’acido fitico, un acido organico rinvenuto in molte piante, è uno dei più forti agenti antiossidanti e chelanti utilizzato in cosmesi. Può essere impiegato in un elevato campo di pH (da 3 a 10).

Lipide vegetale in preparati tricologici

Di Crambisol (INCI = Cramba abyssinica seed oil phytosterol esters), realizzato dalla CRM International (in Italia: Variati), abbiamo già avuto occasione di riferire in una precedente nostra rubrica (vedi ED, n. 358, maggio 2011), nella quale il prodotto naturale, ottenuto dai semi di una pianta africana, veniva descritto quale agente idratante, riparativo e rigenerante cutaneo. Una più recente documentazione della compagnia produttrice ci illustra invece una ulteriore polifunzionalità del prodotto in utilizzazioni inerenti il settore tricologico. In effetti, la detta documentazione riporta una serie di test tramite i quali è stato possibile verificare e confermare la funzionalità del derivato lipidico naturale ai fini lucidanti, elasticizzanti e rinforzanti dei capelli, nonché alla sua elevata capacità filmogeno-protettiva e di eliminare le cariche elettrostatiche. I test sono stati condotti valutando le varie performance di un preparato contenente il 5% di sostanza attiva in confronto ad un preparato placebo. Dopo lavaggio con shampoo neutro, il trattamento con il preparato contenente l’attivo (seguito da risciacquo) si è visto che è in grado di aumentare la lucentezza del capello del 50%; di aumentarne l’elasticità e quindi la resistenza alla trazione di oltre il 190%; notevolmente migliorata anche la pettinabilità, sia ad umido, cioè appena dopo il trattamento, sia dopo un certo tempo, praticamente a capelli asciutti. L’effetto filmogeno esplica poi una “funzione volume” sui ca-

Omegablue (INCI: Vaccinium myrtillus seed oil) è un derivato naturale che presenta Indena, Milano. Estratto dai semi di Mirtillo, quest’olio è stato sviluppato come un ingrediente ad elevata efficacia quale ingrediente delicato a funzione lenitiva, idratante, restituiva di integrità su pelli sensibili e quale ristrutturante sia della pelle sia dei capelli. L’olio dei semi della pianta rappresenta infatti una ottimale sorgente di acido linoleico ed acido α-linolenico e, quello che è più importante, che questi due acidi sono presenti in rapporti ottimali omega-3/omega-6, ai fini di una più marcata funzionalità. Tale rapporto assicura infatti una appropriata attività ai fini della ristrutturazione della barriera cutanea. Omegablue® protegge quindi la pelle da danni acuti o cronici; contenendo acidi grassi essenziali sebo-simili, forma una barriera protettiva da agenti esterni aggressivi lasciando sulla pelle una gradevole sensazione leggera e satinata al tocco. Clinicamente testato su volontari, dapprima sottoposti a test irritativi con sodio lauril solfato, si è visto che l’olio, dopo tre giorni d applicazione (emulsione contenente il 2% di ingrediente attivo) restituisce la completa integrità della barriera protettiva cutanea in precedente danneggiata dal trattamento col tensioattivo. I vari possibili impieghi di questo delicato olio vanno pertanto da preparati per la ristrutturazione e la rigenerazione cutanea (preparati anti-aging) ed in particolare per pelli sensibili, delicate, come quelle dei bambini, oltre che in preparati tricocosmetici ad azione rigenerante, riparativa di danni causati da trattamenti meccanici o chimici, o da danni ambientali. n Vaccinium myrtillus

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sviluppo e innovazione

di Lina Suglia Consulente Fitomedical

Un modo dolce di affrontare i problemi Le numerose proprietà salutistiche del miele possono trovare proprio nell’integrazione con derivati vegetali unpotenziamentosinergico,darealizzare attraverso preparazioni di immediato gradimento per il consumatore

A

pi e piante condividono un mondo di luce e calore, dove vivono a stretto contatto, in un proficuo scambio che contribuisce alla ricchezza dell’ambiente. Nella profusione che deriva da questa felice collaborazione si distingue il miele: fin dall’inizio della storia umana, esso ha rappresentato una preziosa risorsa alimentare, un insostituibile dolcificante naturale, ma anche un importante rimedio, al punto che l’antica medicina indiana lo considerava quale veicolo del potere curativo delle api, mediatrici di doni divini.

n Piante e miele, una confluenza naturale

Riveste un interesse non solo antropologico il fatto, ricorrente in tutti i tempi e presso diverse culture, che l’utilizzo del miele in ambito terapeutico chiami spesso in causa le piante, in una spontanea associazione che riproduce l’originario sodalizio presente in natura. Così Madhu, il miele in sanscrito, unito a polveri di specie officinali o a loro estratti, compare in pillole o altre preparazioni della medicina ayurvedica, che ne vanta proprietà idonee al riequilibrio di Vata, Pitta e Kapha e lo considera molto più di un semplice eccipiente, capace di penetrare in profondità nei tessuti, potenziando e armonizzando l’attività delle piante somministrate con esso: in termini moderni, un attivatore della biodisponibilità. Fengmi per la medicina tradizionale cinese, ritenuto un alimento energetico con qualità disintossicanti e di regolazione funzionale degli organi, è anche 24 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

utilizzato nella trasformazione di alcune piante medicinali dopo la raccolta, per modularne le caratteristiche farmacologiche e la biodisponibilità: ad esempio la radice di Glycyrrhiza uralensis, la liquirizia asiatica, è affettata e cotta con il miele sino a una leggera tostatura; ne

deriva Zhigancao, rimedio che si differenzia da Gancao, la radice della stessa specie non trattata, per una maggiore azione riscaldante, più indicata a correggere squilibri digestivi. Nel panorama occidentale, i melliti, probabilmente acquisiti dal patrimonio


della medicina persiana e araba, hanno connotano per secoli la tradizione europea. L’esempio più noto è costituito dal miele rosato, presente fino alla sesta edizione di Medicamenta del 1964: ottenuto da petali di rosa macerati nel miele, era consigliato come antinfiammatorio per le flogosi delle mucose orali, in particolare durante la prima dentizione, e delle prime vie aeree, oltre che come astringente nel trattamento di ragadi e ulcere. Attualmente, la ricerca scientifica moderna è concorde nel confermare l’alto valore nutrizionale e salutistico del miele; recentemente, esso è stato al centro di studi che ne hanno evidenziato l’attività antisettica, antiinfiammatoria, antiossidante e protettiva di cellule e tessuti.

n Composizione del miele e apporto energetico

La composizione del miele (riquadro 2) si caratterizza per l’elevato contenuto di zuccheri, che rappresentano oltre il 90% della frazione disidratata e sono prevalentemente costituiti da monosaccaridi (fruttosio e glucosio), disaccaridi e oligosaccaridi. Per l’alto tenore di zuccheri facilmente digeribili e assorbibili a livello intestinale, il miele fornisce rapidamente molecole ad alto contenuto energetico:

100 g. mettono a disposizione dell’organismo circa 300 kcal, corrispondenti al 15% del fabbisogno energetico giornaliero di un adulto attivo. L’incidenza dei carboidrati sul metabolismo energetico dell’uomo è valutata mediante l’Indice Glicemico (IG), che misura gli effetti indotti dai carboidrati ingeriti sui livelli ematici di glucosio: un basso IG corrisponde a uno scarso aumento dei livelli di glucosio nel sangue, e viceversa. Il fruttosio, che nel miele è generalmente più abbondante del glucosio, ha un IG = 19, contro il sessantotto dello zucchero bianco raffinato (saccarosio). Poiché un IG ridotto è considerato indicato a quanti manifestino una bassa tolleranza nei confronti del glucosio, in linea generale è possibile affermare che il miele assicura un’incidenza diabetogena nettamente inferiore al saccarosio. Rispetto al fruttosio puro, o agli alimenti che lo contengono in percentuale elevata, come molte bevande, il miele non sembra determinare effetti metabolici negativi.

n Aggiornamenti e conferme recenti

Tra i diversi componenti del miele, l’attenzione della ricerca moderna si focalizza con interesse su alcune sostanze in esso presenti, derivate dalle piante

Dal fiore al miele

M

costituire riserve. In relazione alle piante visitate dalle api bottinatrici e al prevalere in quella zona di una specie vegetale su altre, il miele acquisisce peculiarità diverse, che ne caratterizzano il profilo organolettico e nutrizionale, ma anche la specificità nutraceutica e farmacologica.

n Sani e vigorosi come api

Ulteriori indagini hanno riguardato l’effetto del miele sulle difese immunitarie, ambito in cui esso ha dimostrato di comportarsi come immunomodulante, ad azione non molto intensa, ma significativa: da alcuni studi emerge l’attività immunostimolante relativa all’attivazione linfocitaria e all’aumentata resistenza nei confronti di numerosi agenti virali; in altri, si evidenzia quella immunosoppressiva nell’abbassamento dei livelli di IgE e nell’inibizione di diversi meccanismi infiammatori. Altri dati precedentemente acquisiti attestano l’utilità di particolari varietà di miele, in particolare quello da Manuka (Leptospermum scoparium) nel trattamento di ferite e ulcere problematiche, come quelle indotte da diabete, tessuti sui quali tali medicazioni stimolano la ricrescita e la riepitelizzazione, riducendo la formazione di cicatrici e cheloidi. È stato inoltre verificato come il miele contrasti e inibisca la deposizione del biofilm prodotto dalle colonie di batteri patogeni per proteggersi dagli antibiotici e come i suoi composti battericidi siano in grado di vincerne la resistenza, penetrando in queste strutture polisaccaridiche. L’azione batteriostatica e battericida dimostrata dal miele riguarda diversi microrganismi, anche resistenti ad antibiotici (es. Staphylococcus aureus meticillino resistente, Escherichia coli produttori di beta-lattamasi, Pseudomonas Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 25

olte piante si affidano per l’impollinazione agli insetti, che attraggono con il colore e il profumo dei propri fiori e con una ricca produzione di nettare, un liquido viscoso ricco di zuccheri (saccarosio, glucosio, fruttosio) e altri composti come aminoacidi, oligopeptidi, polifenoli, terpeni e microelementi. Anche le api sono ghiotte di questo nutrimento: lo suggono e lo accumulano in una particolare porzione del proprio apparatodigerente. In questa sede, detta stomaco o sacco del miele, avviene una parziale disidratazione, seguita da un processo digestivo enzimatico, cui partecipa un’abbondante flora batterica. Al loro ritorno all’alveare, le api operaie rigurgitano il miele elaborato, che è utilizzato per il nutrimento di altre api o larve, o immesso nelle celle dei favi per

dov’è stato prelevato il nettare, ad esempio alcuni polifenoli. Al loro elevato potere antiossidante e antiradicalico sono in buona parte riconducibili numerose proprietà attribuite al miele, come l’inibizione della perossidazione delle LDL (Low Density Lipoproteins) e il ruolo di protezione cardiovascolare, l’attività antinfiammatoria epatica e l’indicazione d’impiego quale nutraceutico geriatrico. Ulteriori elementi d’interesse emergono da studi e indagini cliniche che dimostrano la capacità del miele, e in particolare di alcuni suoi oligosaccaridi come il trisaccaride panosio, di inibire microrganismi potenzialmente patogeni (es. numerosi Bacteroides coinvolti nei processi intestinali putrefattivi delle proteine) e nel contempo favorire lo sviluppo di un’equilibrata flora batterica, esercitando un’attività prebiotica analoga a quella dei fruttooligosaccaridi (FOS) e stimolando la crescita di Lactobacillus e Bifidobacterium.


sviluppo e innovazione

aeruginosa resistente alla ciprofloxacina, Enterococcus faecium resistente alla vancomicina); a ciò si aggiunge l’azione inibitrice nei confronti di Helicobacter pylori, corresponsabile di gastriti e ulcere gastriche.

Un modo dolce di affrontare i problemi

sia per quanto riguarda la miscibilità, per evitare eccessive separazioni o precipitazioni, sia per la stabilità e la durata dell’insieme. L’aspetto di maggiore rilevanza riguarda la concentrazione dei principi attivi vegetali, che deve essere sufficientemente elevata per sostenere un’apprezzabile azione fisiologica mediante somministrazioni giornaliere di circa 10 g di mieli preparati: ciò consiglia l’utilizzo di fitoderivati il cui rapporto estrattivo droga/estratto (D/E) sia intorno a 5:1 - 6:1. In questo modo il tenore per dose giornaliera di ciascun

delle vie respiratorie e ridurre i disagi indotti da tosse. In esso l’attività antibatterica del miele - in questo caso miele di Acacia (Robinia pseudoacacia), di colore chiaro e aroma delicatamente fiorito - e quella lenitiva e antitussiva, peraltro attestate anche da recenti sperimenn Proficua sinergia tra flora tazioni cliniche in ambito pediatrico, officinale e miele sono valorizzate dall’associazione con Le osservazioni scientifiche esposte piante che intervengono sulla flogosi confermano le pratiche tradizionali, delle vie respiratorie in modo complefornendo buoni presupposti per ipotizmentare e sinergico: Verbasco (Verbazare formulazioni moderne che assomscum thapsus), Enula (Inula helenium) mino in una proficua sinergia le virtù e Sambuco (Sambucus nigra), il cui delle specie officinali a quelle del mieutilizzo, radicato nella le, aiutino l’organismo tradizione, è confera svolgere con armonia mato dalla letteratura importanti funzioni COMPOSIZIONE DEL MIELE scientifica moderna. fisiologiche, risultino modificato da: White JW - Compositi of honey (in: Crane E (ed.) Honey, Le foglie e i fiori del graditi a piccoli e adulti a comprehensive survey - Heinemann Edition, London 1975 pp. 157-206) primo, noti come e possano essere assunAcqua 15 - 20% emollienti e bechici, te tal quali o sciolti in Fruttosio 30 – 50% si distinguono per bevande tiepide. Glucosio 24 - 45% l’attività antiradicalica A tale scopo, il miele e antiflogistica, volta dimostra d’essere un Saccarosio 0,1 - 5% a inibire la cascata inottimo conservante e Altri disaccaridi 28% fiammatoria delle ciil suo basso pH (3,0 Altri oligosaccaridi 0,5 - 1% clossigenasi. La radice – 4,5) lo rende terreno Zuccheri totali circa 80% di Enula, vantata dalla sfavorevole alla crescita medicina popolare della maggior parte dei Minerali 0,1 – 0,5% come espettorante e batteri. La sua pronunAminoacidi, oligopeptidi e proteine 0,2 – 0,4% calmante della tosse, ciata azione antiossiIdrossimetilfurfuraldeide < 40 mg/kg esercita un’attività dante potenzia quella antibatterica ad ampropria degli estratti Aromi e fenoloidi 0,2 – 0,8% pio spettro; i fiori di vegetali; favorisce inolpH 3,5 – 4,5 Sambuco, tradizionale tre l’assorbimento delle rimedio negli stati sostanze presenti nei influenzali, esplicano fitoderivati e ne incendimostrate proprietà tiva il metabolismo da antisettiche su microrparte dell’organismo, ganismi responsabili spesso con meccanismi di infezioni respirache, a partire dal protorie, oltre ad inibire farmaco presente nelle diversi ceppi di virus piante, lo trasformano influenzali. in farmaco. Gli oli essenziali di Le sue numerose proEucalipto (Eucalyptus prietà farmacologiche globulus, antinfiammapossono essere così torio e secretolitico), amplificate, integrate e Tea tree (Melaleuca puntualizzate da quelle alternifolia, antisetdi fitoderivati selezioingrediente vegetale si aggira intorno tico e antivirale) e Pino mugo (Pinus nati in base alla valenza salutistica che ai 100 mg, pari a una quantità di pianta mugo, balsamico e tonico sistemico), s’intende imprimere al prodotto. L’agessiccata originaria di 600 mg e a un oltre a fungere da conservanti e arogiunta in formulazione di oli essenziali quantitativo totale di 3 g equivalenti di matizzanti, sono utili a correggere opportunamente scelti aumenta la prepiante per formulazione. le disbiosi delle mucose faringee e servazione del preparato, ne accresce bronchiali. le funzionalità specifiche e ne migliora Questo miele composto può essere gli aspetti organolettici. n Un esempio formulativo consigliato in una posologia giornaliePer le caratteristiche chimico-fisiche Si propone come esempio di valutare ra di due cucchiaini da tè, da assumedel miele stesso, è importante che gli i criteri di formulazione di un intere in vicinanza dei pasti o frazionati estratti di piante officinali con cui è gratore a base di miele e fitoderivati in piccole assunzioni. n integrato siano sufficientemente affini, studiato per mantenere il benessere 26 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011


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Sana 2011: quattro giorni in chiave professionale Apre i battenti dall’8 all’11 settembre la 23° edizione di SANA, presso il quartiere espositivo di BolognaFiere, con l’obbiettivo dichiarato di muoversi in una direzione sempre più professionale e internazionale

Nuove iniziative, scelte organizzative e contenuti per un’impostazione sempre più professionale. Una strategia che nella fase di costruzione dell’edizione di quest’anno si è concretizzata in un rinnovato rigore nei criteri di ammissione delle aziende espositrici (riservata alla sole aziende a conduzione biologica nel settore alimentare, e sulla base di una accurata documentazione tecnica nel settore erboristico) e nelle regole stesse di conduzione della manifestazione (sarà, ad esempio, vietata la vendita di prodotti al pubblico). I regolamenti, i criteri di ammissione e le certificazioni di Sana sono garantiti quest’anno da una commissione di controllo esterna, composta dai rappresentanti degli organismi di certificazione, men28 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

tre un comitato formato dai rappresentanti delle principali associazioni di imprese e professionali hanno affiancato gli organizzatori per definire le linee di sviluppo.

 Aggiornamento professionale e nuove iniziative

Una scelta che si manifesta anche nel fitto programma di momenti di aggiornamento tecnico scientifico e nei numerosi spazi di confronto e di dibattito sui temi di mercato e professionali. E quest’anno per la prima volta prendono il via anche nuove iniziative utili per vivacizzare e animare la partecipazione


stessa degli operatori professionali alla vita della manifestazione, come la galleria dei prodotti novità – che saranno premiati proprio tramite il voto dei visitatori – e il premio dedicato all’erboristerie, riservato a quelle che dimostreranno la maggiore capacità nella comunicazione e nella relazione con il consumatore (per partecipare, le modalità per l’iscrizione si trovano sul sito della manifestazione). Il carattere internazionale della fiera è potenziato quest’anno da una attività di ricerca, invito e ospitalità per delegazioni di buyers, che Sana ha potuto potenziare e sviluppare in modo particolare in collaborazione con ICE e grazie ad uno specifico sostegno economico ricevuto dal Ministero dello sviluppo economico. Ricordiamo anche che l’ingresso per gli operatori è gratuito per tutta la durate della manifestazione (previo accredito sul sito www.sana.it).

Le asssociazioni che patrocinano lo Spazio Officinale a Sana 2011 Assoerbe Federazione Erboristi Italiani (FEI) – Confcommercio Federbio Federimpresa Erbe – Confartigianato/CNA Federazione Italiana Produttori Piante Officinali (FIPPO) Federsalus Società Italiana Scienze e Tecniche Erboristiche (S.I.S.T.E.) Unione Nazionale Erboristi (UNERBE) – Confesercenti Unipro – Gruppo Vendite Erboristeria

 Spazio al settore erboristico

SANA 2011 riserva una particolare attenzione al nostro comparto, con una serie di iniziative speciali, che troveranno un punto di riferimento anche all’interno dei padiglioni nello Spazio officinale, la zona riservata alla filiera officinale, attrezzata anche per ospitare conversazioni e workshop. è qui che avrà luogo da esempio, domenica mattina, la presentazione dei risultati della ricerca “L’erboristeria nella società globale” a cura del Dipartimento di Sociologia A. Ardigò, Università degli studi di Bologna e che sarà curata dal responsabile della ricerca, il prof. Piergiorgio Degli Esposti, così come le due lezioni sul marketing esperienziale in erboristeria che saranno tenute sabato, mattina e pomeriggio,

da Maria Angela Polesana, docente di Brand Lab e di Comunicazione d’Impresa presso l’Università IULM di Milano (vedi anche il numero 359 di Erboristeria domani). Anche il dibattito in programma giovedì pomeriggio, e che metterà a confronto diverse esperienze occupazionali di laureati in tecniche erboristiche avrà luogo nell’area incontri dello Spazio Officinale. Ma da alcuni anni è l’intera filiera delle piante officinali che vuole esser rappresentata a Bologna: è su questo che si sono impegnate le diverse associazioni di categoria che sostengono la manifestazione. In particolare la FIPPO occuperà tutta la giornata di sabato con un convegno incentrato sulla meccanizzazione della coltivazione delle piante officinali. E un altro momento di studio di elevato valore tecnico internazionale sarà quello dedicato al mercato europeo degli aromi.

 Nascono i Sanawards

Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 29

I premi di Sana, un’altra delle iniziativa speciale che nasce con questa edizione, intendono riconoscere alle erboristeria il ruolo svolto nel sostenere quel cambiamento degli stili di vita che accompagna il successo dei prodotti naturali presso il consumatore. “Le erboristerie si trovano al centro di questo cambiamento. Sono il motore del suo sviluppo, soprattutto quando riescono a trovare nuove risposte alle esigenze di consumatori sempre Un Caffè con i Cosmetologi più informati e Il Gruppo Vendite in Erboristeriadi attenti. SANA Unipro si fa promotore di un nuovo AWARD BENESappuntamento:pressoUniproLounge, SERE nasce con Pad. 35, cosmetologi universitari sal’obiettivo di ranno a disposizione per rispondere a mettere in luce domande,approfondiretematiche,dile Erboristerie scutere problemi (Giovedì 8 e Venerdì che, dimostrando 9 settembre ore 11,00) capacità di inno-


anteprima fiere

Sana 2011

vazione, hanno intercettato questa svolta e si sono attrezzate per affrontare la nuova domanda.”dicono gli organizzatori. La premiazione delle Erboristerie selezionate avrà luogo domenica 11 settembre. SANA NOVITA’è invece una nuova iniziativa per mettere in luce l’impegno delle aziende all’innovazione ed è dedicata ai prodotti messi sul mercato dopo il 1° ottobre 2010, ca-

ratterizzati da elementi di novità nella fase di produzione, trasformazione, confezionamento e nel packaging. Con particolare riferimento ai temi della sostenibilità ambientale. É possibile votare i prodotti esposti al Padiglione 34, nelle giornate di giovedì 8 e venerdì 9 settembre. I vincitori saranno proclamati sabato 10 settembre presso lo spazio Sana Novità. n

Aggiornamento e dibattiti: l’agenda degli incontri per l’erborista Tra i numerosi incontri di aggiornamento e dibatti in programma a Sana, segnaliamo quelli principali di interesse per il nostro settore

Giovedì 08 settembre Ore: 10.00 - 13.00 (Sala Biologica – Pad.34) LE PIANTE ALIMENTARI, AROMATICHE E MEDICINALI: POTENZIALITA’ E MOTIVAZIONI ALL’USO Strumenti di cooperazione tra pubblico e privato nell’area mediterranea per la valorizzazione socio-economica di specie vegetali autoctone, a cura del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Pisa Ore: 14.30 - 17.30 (Sala Incontri Spazio Officinale – Pad.35) IL TECNICO ERBORISTA. UNA PROFESSIONE DA INVENTARE A confronto esperienze e strategie occupazionali Venerdì 09 settembre Ore: 10.00 - 13.00 (Sala Incontri Spazio Officinale – Pad.35) AROMI NATURALI E SINTETICI. AGGIORNAMENTI NORMATIVI, EVOLUZIONE DEL MERCATO Ore: 15.00 - 17.30 (Area Incontri Spazio Officinale – Pad. 35) OMEGA 3 E 6 NEGLI OLI VEGETALI: PROPRIETÀ E APPLICAZIONI Sabato 10 settembre Ore: 09.30 - 17.00 (Sala Biologica - Pad. 34) MECCANIZZAZIONE E TECNOLOGIA NELLA PRODUZIONE DI PIANTE OFFICINALI A cura della Federazione Italiana Produttori Piante Officinali FIPPO Ore: 10.00 - 12.00 (Area Incontri Spazio Officinale – Pad. 35) LA VETRINA, BIGLIETTO DA VISITA DELL’ERBORISTA Lezione di Maria Angela Polesana, docente di Brand Lab e di Comunicazione d’Impresa, Università IULM, Milano Ore: 15.00 - 16.00 (Area Incontri Spazio Officinale – Pad.35) IL PUNTO VENDITA CAMBIA PELLE. IL MARKETING ESPERIENZIALE Lezione di Maria Angela Polesana, docente di Brand Lab e di Comunicazione d’Impresa, Università IULM, Milano Domenica 11 settembre Ore: 10.00 - 12.30 (Sala Incontri Spazio Officinale – Pad.35) IL MERCATO ERBORISTICO. CARATTERISTICHE, EVOLUZIONI, TREND A cura del Dipartimento di Sociologia A. Ardigò Segue l’assegnazione del Terzo Premio FEI 2011 per Tesi di Lauera in Tecniche Erboristiche Ore: 14.00 - 17.30 (Sala Gavotta – Ammezzato – Pad.35) ERBORISTI DIPLOMATI E LAUREATI: DUE GENERAZIONI, UN SOLO OBIETTIVO Forum Tecniche Erboristiche e Federazione Erboristi Italiani 30 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011


Altri appuntamenti Ad ottobre Natexpo: Parigi capitale bio

Torna il prossimo ottobre l’appuntamento biennale con il settore naturale francese . Natexpo 2011, l’unico salone professionale del settore in Francia, apre i battenti dal 15 al 17 ottobre a Parigi (per la precisione nel quartiere fieristico di Paris Nord Villepinte). In Francia - annunciano gli organizzatori della manifestazione - i prodotti biologici, dietetici ed ecologici formano, nonostante il difficile momento economico, un mercato dinamico di oltre 4 miliardi di euro, in evidente crescita. Punto di incontro delle diverse tendenze del naturale, la manifestazione è un momento unico, ogni due anni, per approcciare il mercato francese e il suo consumatore sempre più orientati verso i valori della manifestazione. Il salone è suddiviso in quattro poli, per i circa 500 espositori: “Bio e bon”, per i prodotti alimentari e i vini bio; “Forme et équilibre”, per i prodotti dietetici e gli integratori alimentari; “Beauté au naturel”, per la cosmesi e l’igiene naturale; “Écologie au quotidien”, prodotti ecologici per la casa e per la persona. Seguendo le tendenze dell’ultima edizione, Natexpo si propone anche come vetrina specializzata per tutti gli operatori internazionali che vogliono scoprire l’offerta biologica tipicamente francese: ma non mancheranno rassegne intese ad offrire una panoramica internazionale dei prodotti di maggior interesse per il mercato del biologico. “Le village des vins bio », ad esempio, aprirà per la prima volta a produttori vinicoli di tutti i paesi produttori, in un momento di grande convivialità grazie alle degustazioni. Dall’edizione del 2005 i Trofei Natexpo riconoscono il giusto tributo all’innovazione e alla crea-

tività per ciascuno dei quattro poli del settore: una giuria di specialisti premierà 3 prodotti innovativi per ogni comparto della filiera. Momento particolarmente stimolante il percorso tematico “Grandir bio”: tutti gli espositori saranno invitati a segnalare le loro produzioni adatte all’infanzia e alla adolescenza, permettendo la creazione di un percorso virtuale tra le varie opportuni per crescere in modo sano e armonioso. Natexpo, nel suo intento di interpretare un mercato in piena espansione, intende presentare una selezione di prodotti tutti legati a criteri di tipicità, di qualità e di rispetto dell’etica ambientale. E negli “Les ateliers techniques” così come nel “village des artisans” gli espositori permetteranno al visitatore di toccare con mano innovazione e creatività. Dalla sua fondazione Natexpo raccoglie l’insieme dei diversi attori del naturale in Francia. Organizzato da Comexposium, segreteria organizzativa di fiere europee a carattere professionale e per il pubblico, il salone appartiene Fédération Française de la Diététique ed è sostenuto dai sindacati in essa rappresentati: Synadiet (Sindacato Nazionale dei Produttori di Prodotti Dietetici, Naturali e Integratori Naturali), Synabio (Sindacato Nazionale dei Trasformatori e dei Fabbricanti di Prodotti Biologici), e SynadisBIO (Sindacato dei Distributori Specializzati di Prodotti Biologici). Tutte le informazioni e i contatti su: www.natexpo.com

A Parma appuntamento Senaf per l’erboristeria Si terrà a Parma sabato 24 e domenica 25 settembre 2011 l’edizione d’esordio di Erboristeria, il convegno espositivo organizzato da Senaf e dedicato esclusivamente all’aggiornamento tecnico per gli addetti ai lavori. “Abbiamo scelto come location Parma perché, è collocata nel punto di raccordo tra nord e centro Italia, un area particolarmente strategica per l’intera filiera legata alla produzione erboristica: un comparto, che in Italia sta conoscendo un momento di particolare fortuna, come evidenziato dai dati di Unioncamere secondo i quali il numero di erboristerie, nell’ultimo anno, sono ancora cresciute”. Dichiara Emilio Bianchi, Direttore di Senaf . L’appuntamento, che nasce dalla volontà di offrire un momento d’incontro e aggregazione specificamente dedicato agli erboristi, mira ad approfondire le tecniche più innovative per la realizzazione di preparati, e a creare un’occasione di confronto tra gli operatori di questo particolare settore, che negli ultimi anni ha conosciuto un forte sviluppo. Come in tutte le manifestazioni organizzate da Senaf, anche Erboristeria darà ampio spazio allo sviluppo di percorsi formativi. Nell’ambito della due giorni si avvicenderanno infatti esperti, professori universitari, ricercatori e medici per dare vita a ben 100 workshop e sviscerare così tutti gli aspetti che un erborista deve curare per rispondere in modo soddisfacente alle richieste della propria clientela. Sarà al centro dell’attenzione l’aggiornamento sulle erbe medicinali, le preparazioni e il loro impiego, senza tralasciare argomenti di stretta attualità quali i temi legati alla nutrizione e quindi agli integratori e al loro utilizzo. Tutte le informazioni sulla fiera su: www.senaf.it/erboristeria Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 31


agenda

n Studi clinici su cosmetici e integratori: da Temas due seminari a Milano

La società di consulenza Temas organizza due distinti seminari sulle problematiche regolatorie e sulle metodologie di realizzazione di studi clinici con integratori alimentari e su prodotti cosmetici. Il primo, Studi clinici con integratori alimentari, è in agenda per il prossimo 27 settembre. Si rivolge agli operatori delle aziende farmaceutiche e di aziende produttrici di prodotti salutistici e integratori alimentari, sia ai profili tecnico-scientifici che agli addetti a marketing e regulatory. Il focus del corso è l’evidenziazione delle criticità nello sviluppo di studi clinici con integratori considerata la dinamica ancora in corso rispetto agli effetti della entrata in vigore del Regolamento europeo sui Claims 1924/2006. Relatori saranno Ezio Bombardelli, presidente del Scientific Board di Indena Spa, e Ida Caramazza, direttore R&D Temas. Il secondo, Studi clinici sui prodotti cosmetici, è fissato per il 4 ottobre. Si rivolge a operatori dell’industria e di istituti di ricerca e universitari impegnati nello sviluppo e nella commercializzazione di prodotti cosmetici. Per questa giornata saranno l’ impostazione e la tipologia dello studio, anche sotto il profilo etico e legale, così come la valutazione dei risultati, gli obbiettivi proposti ai partecipanti. Relatrici, Paola Perugini della Facoltà di Farmacia di Pavia e l’avvocato Silva Stefanelli di Bologna. Entrambi i seminari si svolgeranno a Milano. Per informazioni e adesioni: dr.ssa Eliana Formicola tel. 02 48452960, * eliana.formicola@temasis.it

n Erboristeria professionale a Roma: aprono le iscrizioni al corso 2011-2012

L’Accademia delle Arti Erboristiche annuncia il programma del Corso Professionale di Erboristeria per il 2011/2012 a Roma. Il corso, in totale 240 ore, intende rispondere con uguale approfondimento sia a chi ha un interesse professionale nel settore - per l’avvio di una nuova attività o per la crescita e il rafforzamento di una esperienza già in corso - sia a chi vuole solo acquisire un elevato livello di conoscenza personale dell’uso delle piante 32 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

medicinali. L’impostazione modulare del programma delle lezioni permette al singolo partecipante di orientare il suo percorso approfondendo man mano gli aspetti che ritiene più significativi o correlati tra loro. Tra le materie trattate, oltre a quelle scientifiche di base (botanica, chimica, biologia) discipline quali erboristeria e galenica tradizionali, floriterapia, fisiognomica, medicina quantistica, e lezioni di merceologia e di tecniche di vendita. Per le iscrizioni (il corso ha un costo complessivo di € 1.350,00) tel. 3934151822. * info@accademiadelleartierboristiche.it

n Nasce a Edolo l’Università della Montagna

Un accordo di programma con il Ministero prevede l’evoluzione della sede decentrata di Edolo della Statale di Milano in un Centro universitario di eccellenza, che sarà denominato “Università della Montagna” e che fungerà da punto di riferimento nazionale per l’analisi e lo studio di tutte le tematiche riguardanti il territorio montano. Il Centro opererà in stretta connessione con istituzioni europee e internazionali, divenendo interlocutore privilegiato dei competenti Organismi europei nell’individuazione e definizione delle azioni necessarie per lo sviluppo e la valorizzazione dell’intera catena alpina. Il ruolo nazionale che l’accordo di programma riconosce a Edolo giunge dopo

anni di crescente affermazione della sede, sia per le attività di formazione, sia per la ricerca, che spazia dalle produzioni agroalimentari, al pascolo, allo studio del fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai. Sede dell’unico corso di laurea in Italia dedicato alle tematiche della montagna nel loro complesso, non limitato a singoli aspetti, la sede di Edolo conta oggi 180 iscritti (ed in aumento è il numero delle matricole provenienti da fuori provincia e da fuori regione). In generale, studiare a Edolo ha un “rapporto qualità/prezzo” decisamente vantaggioso sia per il singolo, perché risiedere a Edolo è molto meno oneroso che vivere nei principali centri urbani del Nord Italia, sia per la collettività perché è un’ iniziativa che tende a contrastare la tendenza all’abbandono delle zone montane in modo attivo, investendo sui giovani che mediante la propria attività generano opportunità di sviluppo durevole delle montagne. Contatti: Prof.ssa Anna Giorgi (347 4334906), Dipartimento di Produzione Vegetale. * corso.edolo@unimi.it www.valmont.unimi.it

n Aceto Balsamico Tradizionale: a Spilamberto bollono i paioli

Come ogni anno a Spilamberto (in provincia di Modena) nel primo fine settimana di ottobre, le strade del borgo si riempiono degli aromi della bollitura

La FEI entra in Federsalute La F.E.I. – Federazione Erboristi Italiani, organizzazione storica del settore erboristico, che rappresenta gli interessi delle attività commerciali di erboristeria e delle imprese con il Settore FEI - Produzione, dal 6 luglio è entrata a far parte della squadra di Federsalute – Federazione del Settore Salute di Confcommercio-Imprese per l’Italia. Federsalute raggruppa le Federazioni Nazionali di categoria rappresentative degli interessi dei soggetti imprenditoriali e professionali che operano per la prestazione di servizi e la fornitura di beni inerenti la salute.

Federsalute rappresenta oltre 14.500 imprese con oltre 100.000 addetti diretti e indiretti riconducibili alle Associazioni rappresentate. Con questa adesione si intende valorizzare, anche nei confronti delle istituzioni, delle forze politiche e delle parti sociali, il ruolo e l’attività delle imprese operanti nella filiera erboristica quale ulteriore componente del mondo salute. Tutto ciò consentirà di poter rappresentare con maggior forza le istanze delle imprese associate, sensibilizzando l’opinione pubblica e le istituzioni sui temi prioritari delle categorie rappresentate. La presidenza FEI


del mosto. Sabato 1 e domenica 2 ottobre nella patria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena si celebra un momento fondamentale della realizzazione del prezioso prodotto: su grandi fuochi, dentro a giganteschi paioli, il succo d’uva viene cotto lentamente ad una temperatura che non deve superare i settanta gradi, sino alla sua riduzione a un mezzo o anche a un terzo del suo volume iniziale. Dopo questo rito, che è anche un’occasione di festa, la base del Balsamico è pronta per essere pazientemente invecchiata in botti di legno diverso, di grandezza a scalare, fino all’ottenimento dei sapori, degli odori e dei colori caratteristici di uno dei prodotti gastronomici più pregiati al mondo. Il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale in collaborazione con il Comune di Spilamberto, la Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e le “Botteghe di Messer Filippo” organizza, in occasione del rito della cottura del mosto, la kermesse “Vetrine Motori e Balsamici Sapori”. La manifestazione comincia già venerdì 30 settembre con l’apertura del mercatino dei prodotti biologici ed equosolidali. Sabato 1 ottobre i visitatori possono assistere al rito dal quale prenderà vita il prezioso Balsamico: la cottura del mosto a cielo aperto, nei caratteristici paioli governati, a fuoco lento, dai maestri delle 16 Comunità che aderiscono alla Consorteria. Nella splendida cornice del borgo di Spilamberto si possono osservare tutti i passaggi che precedono le ulteriori fasi di preparazione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e partecipare alle degustazioni guidate

di Balsamico tenute dai maestri della Consorteria. Nel “Cortile d’Onore” della Rocca Rangoni, recentemente inaugurata dopo il restauro, viene servita una cena rinascimentale preparata da un famoso chef modenese: questa “Corte del Gusto” infatti è la sede delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Domenica 2 ottobre tra i protagonisti ci sono anche i motori: l’associazione “Le botteghe di messer Filippo” raduna una serie di auto di prestigio, da quelle d’epoca fino a quelle con combustibile alternativo, trasformando per qualche ora le vie del paese in una passerella per le regine delle strade del passato e del futuro. Il pomeriggio è dedicato a una “Degustazione al Museo”: cultori, appassionati e semplici golosi possono assaporare l’Aceto Balsamico Tradiziona-

le guidati dai Maestri della Consorteria. La domenica è caratterizzata da una grande novità, perché proprio a Spilamberto si organizzerà la 1° mostra mercato dei mosti, al fine di dare a tutti la possibilità di acquistare il mosto cotto garantito dalla Consorteria. Anche quest’anno saranno ospiti della manifestazione alcuni rappresentanti dei Musei del Gusto, delle Fattorie Didattiche e dei Consorzi più importanti del nostro territorio. Nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 ottobre è possibile visitare gratuitamente il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale, l’Acetaia sociale della Consorteria, la sede dell’Ordine del Nocino Modenese e la “cella di Messer Filippo”. Inoltre, per tutto il weekend, Spilamberto ospita le aziende agricole del territorio e la vendita diretta dei loro prodotti, laboratori per bambini, spettacoli, laboratori del gusto e iniziative culturali. Per informazioni: Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, tel. 059 781614 Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, tel. 059 785959. n

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Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 33


normativa

Da Assoerbe una importante iniziativa su scala europea

Salviamo i botanicals

L’evoluzione del quadro normativo europeo, procedendo a velocità diverse riguardo il possibile utilizzo di ingredienti vegetali negli integratori rispetto ai farmaci vegetali, oltre a creare una situazione di sostanziale disparità tra le singole realtà nazionali, rischia oggi di favorire una assimilazione della maggior parte degli ingredienti vegetali all’uso farmaceutico. Assoerbe si fa promotrice di una azione dei protagonisti stessi del mercato per la creazione del background scientifico-documentativo che avvalli l’uso dei botanicals negli integratori almentari giugno 2011 a Milano presso Circolo della Stampa, si è svolto Iunlil23importante incontro sul tema:

“Botanicals nei prodotti salutistici: stato dell’arte, sviluppi ed il ruolo dell’industria”. L’incontro era finalizzato a presentare il progetto promosso da ASSOERBE

denominato “Botanicals save”, volto a difendere l’uso delle piante ed a favorire il processo di regolamentazione e di armonizzazione dell’utilizzo delle stesse nei prodotti per la salute. La mancanza di una lista consolidata ed armonizzata di piante utilizzabili in prodotti diversi dai farmaci, a fronte

della diffusa interpretazione secondo la quale quel che è in un farmaco non possa essere impiegato in altre classi di prodotti, così come il rischio che non sia possibile attribuire a prodotti a base di piante alcun effetto in virtù del Regolamento 1925/06 sui claims, pone in serio pregiudizio il futuro di numerosi settori produttivi e commerciali. E’ in questa situazione complessa, venutasi a creare in Europa, che si vuole inserire in forma attiva e fattiva il settore produttivo, difendendo l’impiego delle piante in tutti gli ambiti di interesse, nel rispetto della salute e della buona fede del consumatore. All’incontro hanno partecipato attivamente i rappresentanti del Ministero della Salute, del Ministero delle Politiche Agricole, dell’EFSA, del mondo delle imprese, scientifico e dell’Università, e si è conclusa con un via fattivo al progetto Assoerbe, di cui seguiremo gli sviluppi nei prossimi mesi. Vediamo in dettaglio in cosa consiste nelle note inviate da Assoerbe.

 Lo stato dell’arte

Le piante ed i loro derivati sono largamente utilizzati in una moltitudine di prodotti destinati al consumo. Questo rinnovato interesse ai derivati naturali è legato ad una richiesta che proviene direttamente dal mercato, e ne deriva l’aumento dell’interesse all’utilizzo delle piante come principi 34 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011


a farlo in termini di competenza, autorevolezza e, non ultimo, in termini di sicurezza per il consumatore. L’unico obiettivo sembrerebbe quello di assicurarsi un patrimonio infinito ed illimitato di materie prime, cercando, di fatto, di inibire che ad altri sia concessa la stessa possibilità. L’impiego delle piante nelle diverse tipologie produttive è estremamente differenziato in Europa in ragione della differente tradizione culturale e della disponibilità delle diverse specie botaniche. La Commissione europea ha ritenuto inutile, nel passato, la realizzazione di una lista positiva armonizzata delle piante utilizzabili a livello europeo negli integratori alimentari ed ha lasciato la libertà ai singoli stati di decidere in materia anche se su questo punto ha, invece, recentemente manifestato una apertura alla possibilità dell’armonizzazione. Sono circa 1.900 le specie botaniche inventariate in Europa. Di queste molte sono consentite nella produzione di

integratori alimentari in taluni paesi, mentre sono vietate in altri per ragioni discrezionali non riferibili ad una procedura codificata e condivisa a livello europeo. In tale situazione risulta verosimile la possibilità che lo stesso prodotto con gli stessi componenti possa essere commercializzato contemporaneamente come integratore e come medicinale. Questo è ritenuto da molti inaccettabile e gli stessi chiedono una regolamentazione più puntuale nella quale, tuttavia, la maggior parte delle piante sarebbe appannaggio solo del farmaco. In mancanza di precise linee di demarcazione e di liste di riferimento, il settore alimentare potrebbe risultare perdente rispetto al farmaco stante il concetto espresso dalla direttiva 2004/27/CE (che modifica la direttiva 2001/83/CE recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano), art. 2, comma 2 che prevede:”… in caso di dubbio, se un Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 35

attivi e materie prime anche da parte di settori produttivi che solo fino a qualche decennio fa basavano il proprio business solo ed unicamente su principi attivi e sostanze di derivazione chimica. Alcune norme sono state emanate in questi anni in Europa al fine di disciplinare i prodotti a base di ingredienti di origine vegetale, cercando di mettere ordine ad un mercato che nel frattempo era esploso senza una precisa regolamentazione. Il legislatore, tuttavia, incasellando le tipologie produttive in rigidi contenitori ai quali sono state date denominazioni diverse (farmaci vegetali tradizionali, integratori alimentari a base di estratti vegetali etc.), non ha debitamente considerato il fatto che le diverse, da un punto di vista normativo, tipologie produttive hanno di fatto nelle piante lo stesso unico comune denominatore. Da questo nascono le dispute oggi aperte a livello europeo su chi possa utilizzare le piante nei diversi prodotti, su chi sia maggiormente autorizzato


normativa

Salviamo i Botanicals

prodotto, tenuto conto dell’insieme delle sue caratteristiche, può rientrare contemporaneamente nella definizione di medicinale e nella definizione di un prodotto disciplinato da un’altra normativa comunitaria, si applica la direttiva 2004/27/CE, cioè quella farmaceutica”. Questo fermo restando che nella direttiva sui farmaci vegetali tradizionali (2004/24/CE considerando 12esimo) è comunque consentito che nella Comunità i prodotti vegetali non medicinali rispondenti ai criteri della legislazione in materia di alimenti vengano disciplinati a norma di tale legislazione. La mancanza di una lista univoca armonizzata a livello europeo delle piante di possibile utilizzo negli integratori alimentari, al contrario di quanto invece previsto per sali minerali e vitamine, è fonte di continui contenziosi e crea una grande confusione sul mercato europeo di tali prodotti. La sicurezza d’uso è la questione primaria relativamente al possibile uso delle piante negli alimenti. Questione alla quale è praticamente impossibile dare risposte convincenti stante la mancanza, nella maggior parte dei casi, di studi specifici e di dati scientificamente accettabili. Questa mancanza pone con sempre maggior drammaticità la questione se l’uso di tali piante sia quindi compatibile per l’impiego in alimenti ed integratori alimentari o in altre tipologie di prodotti dell’area “non farmaco” quali cosmetici o altro. La questione diventa maggiormente seria laddove esistano conflittualità di

mercato, all’interno delle quali si vorrebbe che una pianta, qualora usata nei farmaci della tradizione, non possa essere usata in alimenti e questo per ragioni di sicurezza. Sulla base degli stessi paventati problemi di sicurezza, la possibilità di interdire l’utilizzo di una pianta in un integratore rende impossibile, ed a maggior ragione, la possibilità che la stessa pianta o suoi componenti o derivati siano utilizzabili in alimenti comuni o in altre tipologie di prodotti.

 L’approccio di EFSA al problema

L’ente che si occupa di sicurezza alimentare in Europa ha dato indicazione su come impostare la valutazione della sicurezza di una pianta e di un estratto vegetale e su quali criteri adottare sulla base del/i componente/i ritenuto/i critico/i. L’applicazione di tali criteri ad una serie di piante ha dato risultati non confortanti, lasciando ad ogni modo indefinite una serie di questioni ed in particolare: - quanto la metodologia di valutazione del rischio riferita alla singola sostanza chimica sia applicabile ad una pianta,

preparato o derivato vegetale; - quanto incida il fitocomplesso, ovvero la matrice sulla sicurezza/non sicurezza di una pianta, preparato o derivato

Le sigle: una legenda Capita spesso nei documenti e nelle relazioni ufficiali sui temi che abbiamo qui trattato di imbattersi in sigle non sempre immediatamente comprensibili a chi non frequenta gli ambienti di Bruxelles. Ci permettiamo di riportare una piccola legenda per i nostri lettori che vorranno accedere alla documentazione disponibile sui siti web. BFS / PFS Botanicals Food Supplements / Plants

36 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

Food Supplements (integratori alimentari a base di ingredienti vegetali)

(prodotti medicinali che utilizzano ingredienti vegetali tradizionalmente usati in Europa)

TBFS Traditional Botanicals Food Supplements (integratori alimentari che utilizzano ingredienti vegetali tradizionalmente usati in Europa)

EMA European Medicines Agency (agenzia europea del farmaco e della scienza medica)

THMP Traditional Herbal Medicinal Products

CJEU Court of Justice of the European Union (Corte di Giustizia Europea)


vegetale; - quanto incidano le procedure di qualità adottate in ambito aziendale sulla sicurezza/non sicurezza di una pianta, preparato o derivato vegetale; Anche l’efficacia sulla base dell’uso tradizionale è accettata per le piante ad uso nei farmaci vegetali tradizionale e non per le piante usate negli integratori alimentari ai sensi di quanto previsto dal regolamento 1924/06. L’approccio seguito dall’EFSA per valutare le affermazioni attribuibili alle singole sostanze, penalizzando soprattutto i botanicals, ha costretto la Commissione europea ad una temporanea sospensione delle valutazioni sulle piante. Sospensione che senza l’accettazione della tradizione d’uso come elemento probante, rischia di essere solo una dilazione dei tempi prima dello scontato definitivo diniego di rivendicare effetti per qualsivoglia botanicals. I rischi che a questo punto non solo in via teorica si corrono sono che per molti botanicals possa essere dichiarato uno status di farmaco sulla base del Principio della Precauzione, stante la presunzione di non sicurezza per l’uso prolungato in un alimento, e che comunque non sia possibile attribuire a nessun alimento/integratore alimentare a base di botanicals alcun tipo di claims.

 Cosa fare?

In questa situazione di estrema criticità che vede il settore alimentare penalizzato già in partenza e dove il rischio molto concreto è che molti botanicals siano interdetti all’uso negli alimenti/integratori alimentari, partendo dall’idea che in forma proattiva e cautelativa anche al fine di favorire il compito delle autorità, sia compito degli operatori economici interessati farsi carico della problematica e divenire parte diligente nel fornire ogni strumento utile per la soluzione dei numerosi problemi sul tappeto che riguardano i botanicals, Assoerbe propone di: - realizzare una lista positiva di piante di possibile utilizzo negli integratori alimentari da sottoporre alle autorità europee come proposta di armonizzazione (ogni pianta sarà corredata da dati e referenze bibliografiche a supporto della efficacia e della sicurezza); - per una serie di piante considerate

critiche, ma nel contempo strategiche, realizzare schede monografiche con i dati relativi a riconoscimento/ identificazione, a caratteristiche tossicologiche, e valutazione della sicurezza in base all’uso tradizionale ed alle evidenze scientifiche più recenti. Tutti i documenti prodotti saranno sottoposti tramite le associazioni europee di riferimento e nello specifico tramite il Botanical forum alle competenti autorità europee e nazionali. Si vuole proseguire con lo stesso approccio adottato in passato da Assoerbe per sostenere l’impiego di talune piante significative per il settore, ma considerate passibili di divieto dalle autorità europee per la specifica applicazione. Con una revisione complessiva della valutazione e con la effettuazione dei test richiesti, condotti tuttavia sul preparato realmente utilizzato, si è potuto dimostrare la sicurezza della stessa per l’uso alla quale era destinata, confutando la tesi di negatività elaborata sulla base del singolo componente.

Primo elenco di specie da sottoporre a valutazione (le piante ritenute prioritarie saranno identificate all’interno del seguente elenco piante/parti)

1. Cynara cardunculus L. ssp. scolymus (L.) Hegi foglie 2. Ipericum perforatum 3. Cassia senna foglie 4. Echinacea pallida 5. Aloe ferox succo 6. Passiflora incarnata foglia/fiore 7. Centella asiatica 8. Serenoa repens frutti 9. Valeriana officinalis radice 10. Ginko biloba foglie 11. Tamarindus indica succo 12. Panax ginseng radice 13. Mentha piperita foglie 14. Foeniculum vulgare Miller subsp.vulgare var.dulce (Miller)

 Un obbiettivo possibile con il coinvolgimento di più aziende

Per la realizzazione di tale ambizioso programma è necessario uno sforzo congiunto attraverso la realizzazione di un consorzio temporaneo di imprese che metta a disposizione le conoscenze e le risorse economiche necessarie. Solo alle imprese del consorzio spetteranno in prima battuta i diritti sulle informazioni che scaturiranno dai lavori. Il governo dell’iniziativa sarà realizzato da un comitato tecnico di coordinamento costituito dalle imprese consorziate e da un comitato scientifico a garanzia della qualità del lavoro svolto, costituito da eccellenze nelle materie di interesse in ambito nazionale ed europeo, e che sarà presieduto dal prof. Umberto Solimene, rappresentante

italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il plauso all’iniziativa è venuto a nome della Commissione Europea da Basil Mathioudakis, e dai rappresentanti del Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Agricole. Il prossimo appuntamento pubblico per gli interessati a conoscere l’evoluzione del progetto è previsto a Novembre, in occasione del Sanit di Arezzo Per contatti e informazioni: Tel. 0039 02 8130508 segreteria@assoerbe.eu www.assoerbe.eu Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 37


monografie

DI PAOLO POGGI

Insospettabile Anacardio è una pianta utile: lo è stata per secoli per le popolazioni del Centro e Sud America, dell’Africa e dell’Asia. Una buffa nocciolina, capace di creare resine talmente dure da entrare nei sistemi frenanti, di dimostrare farmacologicamente una attività antiossodante, antimicrobica, antifiammatoria e ipoglicemica, e che si annuncia ora come una futura preziosa risorsa cosmetica

C

ertamente, chi mastica ingordamente le noccioline di Anacardio dopo che queste sono state abbrustolite e salate, ritiene questo prodotto della natura davvero importante. Basti dire che gli Stati Uniti importano annualmente oltre 100 milioni di libbre di queste noccioline. Probabilmente però, la maggior parte degli accaniti divoratori di noccioline di Anacardio non sanno che questa pianta è nota anche per altri prodotti che è in grado di offrire. Il più noto di essi è certamente l’olio ma, scorrendo la letteraturatecnicascientificasipuòscoprire chelamodernaricercahafocalizzatointeresse anche su altri organi della pianta, non solo sulla caratteristica noce da cui si estrae il detto olio, ma anche sulle foglie, la corteccia e sull’involucro carnoso (finto frutto) che avvolge la noce. Analizzeremolosfruttamentoindustriale dei derivati ottenuti dalle varie citate parti dell’albero dell’Anacardio.

38 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011


certeragioniamazzonicheedell’Africa, estratti dalla noce di Anacardio sono stati e sono tuttora utilizzati come rimedio contro il morso di serpenti. L’olio, in particolare,eraritenutoammorbidente della pelle e lenitivo di stati di irritazione. La scorza della noce era utilizzata come astringente e per l’estrazione di una tintura che serviva per colorare e rendere più durature le reti da pesca. Con funzione astringente era anche impiegata per combattere dissenterie e diarree. Come più avanti avremo occasione di ricordare, questa parte della noce contiene tannini, per cui i due usi che i nostri bravi antichi Indios ne facevano, non erano per nulla peregrini. Sui rami frondosi della pianta si presenta, vistosa, una grossa bacca a forma ovale,comeunapiccolapera;questanon è il frutto, ma un grosso peduncolo ipertrofico che racchiude la castagna che è ilfruttopropriamentedetto,unachenio il cui guscio o involucro racchiude la già citata mandorla commestibile. L’acido contenuto nel guscio dell’achenio è fortemente caustico ed irritante per la pelle, per cui è necessario rimuoverloaccuratamenteprimadiutilizzare la noce, onde evitare effetti tossici. La noce di Anacardio ha la caratteristica forma di un piccolo rene; il guscio (o

involucro), consistente ma morbido, ha all’interno come una pellicola sottile e dura, dello spessore di circa tre millimetri. Dopo questa pellicola si trova il mesocarpo,costituitodaunamassaspugnosa, a nido d’ape, la quale trattiene un liquido viscoso e caustico, l’olio di Anacardio. n L’olio di Anacardio Certamente l’olio di Anacardio è un prodotto di interesse industriale non inferiore a quello rappresentato dalle prima citate noccioline. Sicuramente è il prodotto primario di questa singolare pianta tropicale. Si tratta di una sostanza unicamente naturale: la sua composizione non è mai stata ricostruita a fini commerciali per sintesi. Nell’olio di Anacardio sono stati identificati vari componenti, tra cui i due più importanti sono risultati essere: - l’acido anacardico (ca.90%), un fenolo sostituito che contiene cioè, innestata in posizione meta dell’anello aromatico, una lunga catena idrocarburica con un gruppo insaturo. Chimicamente è un pentadecadienil derivato dell’acido salicilico. - il cardolo (ca. 10%), un derivato della resorcina(pentadecadienilresorcinolo). Nella noce si ritrovano anche tannini, sostanze coloranti di natura fenolica,

n Storia e botanica L’Anacardio (Anacardium occidentale L.), appartiene alla famiglia delle Anacardiaceae, le cui principali specie crescono nei Paesi dell’America tropicale. La pianta è molto diffusa anche in varie regioni del Centro e del Sud Africa. In India vegeta invece una specie similare, botanicamente Semecarpus anacardium, nota anche come Anacardio orientale. Anche di questa specie esiste nella letteratura scientifica una vasta descrizione di suoi usi terapeutici. Ricorderemo che alla famiglia delle Anacardiaceae appartengono altre piante note, tipo il Mango ed il Pistacchio ed altre meno note, come il Tossicodendro, che gli anglosassoni chiamano ‘poison ivy’ (edera velenosa) per la sua caratteristica di produrre bacche velenose. Il nome dato alla pianta dagli Indios brasiliani era akayu, che è poi diventato acajou in francese, caju in portoghese, cajuil in spagnolo e cashew in inglese. Le prime notizie certe di questa pianta si rifanno a metà del XVI secolo, quando un naturalista francese, Thevet, in un suo trattato, oltre che riportare notizie dell’uso che gli indigeni del Brasile facevano del frutto e dell’olio da esso ricavato, ne traccia anche un disegno rappresentativo. Altre informazioni le fornisce quasi nello stesso periodo (1576), il portoghese Pero Gandavo il quale, nella sua ‘Storia della provincia di Santa Cruz’ parla diffusamente del caju: ‘…sulla punta di questa frutta cresce un nocciolo come castagna che, cotto, è molto buono’. Il primo estimatore delle noccioline di Anacardio. Nel XVIII sec. altre notizie sull’uso che gli indigeni facevano del frutto di Anacardio sono fornite da un missionario francese nell’Amazzonia, il padre cappuccino Calude d’Abbeville, il quale ricorda che.. dai frutti spugnosi spremuti, ottenevano un liquido bianco, eccellente come i vini di Francia, mentre, ricorda anche, che dalle castagne, essiccate, ricavavano una farina ..che era ritenuta un vero toccasana energetico dai vecchi senza denti. Nei testi della medicina ayurvedica la noce di Anacardio viene ricordata come potente rimedio terapeutico e salutare alimento. Già nel XVI sec., in India era considerato un energico invigorente, ringiovanente e stimolante l’appetito. Gli indiani dell’Amazzonia hanno sempre utilizzato varie parti dell’albero di Anacardio a scopo medicinale, in particolare come potente antibatterico. In


monografie

minerali (calcio e fosforo in particolare), proteine (sotto forma di aminoacidi), nonché vitamine, in particolare E. La Vitamina C è invece contenuta nell’involucro (o peduncolo carnoso) che abbiamodapprimadescritto.Ed,ovviamente, una frazione lipidica, della cui composizione riferiamo a parte in specifica tabella qui a fianco, nella quale si evidenzia come la frazione in insaturi sialapartepreponderante(oltrel’80%). L’olio di noce di Anacardio contiene anche una piccola frazione (ca 0,2%) di insaponificabile. A causa della loro struttura chimica, i due prodotti principali costituenti dell’olio di Anacardio sopra ricordati si comportano come due monomeri con spiccatatendenzaallapolimerizzazione. Allorché questa modificazione avviene, ne risulta un composto che assume l’aspetto e le caratteristiche di una resinatermoplastica.Concatenandoidue prodotti con delle molecole aldeidiche, la polimerizzazione può essere diretta all’ottenimentodiunderivatoreticolato, cuiconsegue la formazione di una resina termoindurente. In ogni caso, dall’olio di Anacardio si ottengono delle speciali resine che da numerosi anni trovano vari e diversificati impieghi industriali, che vanno dall’uso in materiali per pavimentazione a polveri per stampaggio, da resine per fonderia a resine acidoresistenti ed, in particolare, resine atte a modificare l’attrito, tipo pastiglie per freni e per frizioni. n Proprietà farmacologiche dei derivati dell’Anacardio Nella nostra ricerca, insperatamente, abbiamorinvenutounaabbondantedocumentazione tecnico-scientifica circa leproprietàfarmacologichedeiderivati dell’Anacardio. Attività antiossidante Una recente ricerca è stata effettuata sia sul frutto intero, sia sulla noce, grezza ed abbrustolita, ed infine sul liquido contenuto nella noce, al fine di determinarne il contenuto nei vari componenti attivi,inparticolarel’acidoanacardico, i cardanoli e i cardoli (tutti derivati fenolici) Si è visto che la frazione maggiore di alchilfenoli si ritrova nel liquido della noce e la più bassa nella noce abbrustolita. Si è potuto verificare che i vari estrattipossiedonoattivitàantiossidante in proporzione al contenuto in alchil fenoli e che più attivo a tali fini è l’acido 40 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

COMPOSIZIONE (media) IN LIPIDI DELL’OLIO DI ANACARDIO Tipo

di acido

COMPONENTI L’OLIO DI ANACARDIO Categoria

%

%

Acido oleico

60,00

Lipidi

44 - 47

Acido linoleico

20,00

Idrati di carbonio

22 - 26

Acido palmitico

10,00

Proteine (come aminoacidi)

16 - 21

Acido stearico

9,00

Umidità

Acido γ-linolenico

1,00

Frazione insaponificabile

Nota – Nelle due tabelle abbiamo riportato dati medi tra quelli riscontrati a seguito consultazione varie fonti

anarcadico rispetto agli altri componenti. L’attività antiossidante degli attivi dell’Anacardio si esplica in misura maggioreversoinibizionedisuperossidi e xantina-ossidasi, piuttosto che antiradicalica; questi dati, diciamo selettivi, potrebbero essere un interessante suggerimento ai fini di un suo ottimale sfruttamento. Danni alle cellule dell’endotelio indotte da infiammazioni e stress ossidativi, sono cause cui possono conseguire varie patologie. È stato preso in considerazioneilpotenzialeantiossidantecitoprotettivodiestrattiacquosidiAnacardiocontro danni a cellule epiteliali indotti da H2O2 ed infiammatori indotti da TNF-α (test in vitro). Ricorderemo che TNF-α (Tumor necrosis factor-α), sono fattori di crescitatumorale,importantimediatori infiammatori. Si è visto che l’estratto,

Minerali

4-6 0,2 50 mg/kg

in dosaggi tra 100 e 300 μg/mL-1 è in grado di proteggere le cellule epiteliali prevenendo la perossidazione lipidica microsomale indotta da H2O2,così come è in grado di sopprimere infiammazione indotta da TNF-α. Sono comunque le varie parti della pianta che rappresentano una delle maggiori e più economiche fonti di lipidi fenolici non isoprenoidi, ai quali sono ascritte varie proprietà sfruttabili industrialmentequaliinsetticidi,fungicidi, antitermiti ed altre varie possibili applicazioni in campo farmacologico. Lo studio cui facciamo riferimento è stato condotto utilizzando la parte liquida estrattadallanoceimmatura, fonteunica di fenoli insaturi a lunga catena. Si è potuto verificare che tale estratto esplica una marcata attività antiossidante protettiva su colonie di Saccharomyces


cerevisiae contro danni indotti da H2O2 ed, inoltre, inibisce l’attività della acetilcolino-esterasi,cioèquell’enzimache scindel’acetilcolina,unimportantemediatore chimico degli impulsi a livello della maggior parte delle terminazioni nervose. Tale estratto potrebbe quindi considerarsi un efficace protettivo del DNA da danni indotti da specie di ossigeno reattive (ROS) generate da meccanismi intra- ed extracellulari. L’attività antiossidante e fotoprotettiva deiderivatidell’Anacardioèquindi da attribuirsi, per buona parte, alla capacità di certi loro componenti di inibire vari enzimi ossidativi (tipo l’acetilcolinoesterasi di cui abbiamo appena riferito, e lapurenominataxantina-ossidasi, responsabile della formazione di anione superossido e quindi della perossidazione lipidica).

Attività antimicrobica Anche in questo caso siamo in grado di riferire di una nutrita serie di test probanti tale funzione del naturale di cui ci stiamo occupando. Sonostatitestatiacidoanacardicoisolato e liquido in toto da noce fresca. I test sono stati condotti su vari ceppi responsabili di infezioni cutanee e sviluppo di

cattivi, indesiderati odori corporei. Nei confronti di Propionibacterum acnes la MIC (concentrazione minima inibente) è risultata pari a 1,56 μg/mL, e di 6,25 μg/mL nei confronti di Corynebacterium xerosis. Per contro sono risultati scarsamente interessanti i risultati ottenuti nei confronti di Pytirosporum ovale e vari ceppi di Staphylococcus aureus. In altri test, la valutazione dell’attività antimicrobica di differenti frazioni (cloroformio, metanolo, etil acetato) di estratti da foglie della pianta è stata effettuata su varie colonie isolate: Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa. Col metodo

di diffusione su disco utilizzato, tutti i microrganismi testati sonorisultatisensibili agli estratti. Le frazioni più attive (in cloroformio ed etil acetato) hanno rivelato le più elevate zone di inibizione (8 mm) a dosaggi di 2000 e 1000 μg/mL rispettivamente per St. aureus e Ps. aeruginosa. È stata testata l’attività antimicrobica anche di vari composti fenolici isolati dall’olio estratto dalla castagna. La loro attività è stata valutata nei confronti di quattro distinti tipi di organismi infestanti: Bacillus subtilis, un Gram-positivo; Escherichia coli, unGram-negativo,unlievito,Saccharomices cerevisiae ed una muffa: Penicillum chrisogenum. L’attività è stata riscontrata per tutti i vari composti isolati, ovviamente differente da attivo ad attivo ed a seconda del ceppo testato. In questa ricerca,èstatavalidataanchel’attività antimicrobica di estratti da AnacardioneiconfrontidiStreptococcus mutans, uno dei diversi batteriresponsabilidellaformazione dellacariedentariaeneiconfronti di Propioninacterium acnes, il ben notoresponsabiledellaformazione di acne. L’acido anacardico, per contro, ha rivelato scarsa attività nei confronti di muffe. Attività ipoglicemica Farmaco o azione che provoca diminuzione della glicemia, cioè del contenuto di glucosio nel sangue, è definito come ipoglicemizzante. Estratti da piante possono svilupparetaleattività;recentistudifarmacologici l’hanno attribita alle droghe di Fieno greco e del Luppolo. A questo fine è stato valutato ancheunestrattodaramoscelliteneridiAnacardio.Perquantol’effetto sia risultato (test su animali) meno potente di quello dell’insulina, tuttavia l’estratto ha rivelato di possedere una certa attività ipoglicemizzante. n Impieghi cosmetici Dall’esame di quanto di scarso reperito dalla letteratura tecnico-scientifica ricorrente, è da ritenere che per l’olio ed i derivati di Anacardio l’impiego in campo cosmetico non sia molto diffuso. Peraltro, secondo il Panel di esperti del Cosmetic Ingredient Review (CIR), che da più di 35 anni esegue la valutazione della sicurezza degli ingredienti cosmetici, l’Anacardium occidentale (Cashew)

Attività antinfiammatoria Numerose ricerche hanno anche confermatolafunzioneantinfiammatoriedeiderivatidaAnacardio. Unostudiosuratti,dell’effettoantinfiammatoriodiestrattoacquoso ottenuto da corteccia di rami teneri della pianta è stato condotto valutando tale estratto da solo ed incombinazioneconaltrafrazione ricavatadaspremituradelfruttodi pompelmo (Citrus paradisi Macf.). Per quanto l’esito dell’effetto relativo al test con l’associazione dei due estratti risulti in certo qual modo potenziato, si è potuto constatare che anche l’effetto dell’estrattoanacardicousatodasolo (800 mg/kg p.c.) è significativo su edema indotto artificialmente, in misura paragonabile a quello ottenuto con diclofenac (un noto antinfiammatorio non steroideo) quando usato in dose di 100 mG/kg p.c. Quindi, per quanto inferiore otto volte a quelladell’antinfiammatoriodisintesi,è daritenersinontrascurabilel’attivitàdi questo estratto vegetale ai fini di lenire stati infiammatori di vario tipo. Anche altre ricerche, condotte utilizzando estratto etanolico da foglie e sue varie frazioni (ineteredi petrolio,etere, etileacetato,butanolo),hannoverificato che le varie frazioni possiedono attività inmodosignificativorispettoasoluzioni controllo senza l’estratto ed anche valutate a confronto di soluzioni antinfiammatoriestandardabasedell’antinfiammatorio di sintesi diclofenanc nominato

sopra (sempre in confronto a sue soluzioni contenenti 100 mg/kg p.c.).


monografie

seed oil è stato definito come: sicuro nelle presenti pratiche d’uso e di concentrazione descritte nella valutazione della sicurezza. I test atti a verificare il potenziale protettivo antiossidante dei derivati dell’Anacardio hanno dato risposte positive anche a seguito loro utilizzazione in campo cosmetico: possono potenziare l’azione di filtri UV e ridurre, nel contempo, la contaminazione di preparati cosmetici, agendo nei loro confronti con funzione conservante. Per quanto concerne un loro potenziale impiego con funzione inibente la tirosinasi, esistono ricerche - giapponesi si intende, sono loro gli esperti in materia - risalenti ad oltre 20 anni fa e anche recenti. Sia allora, sia adesso tale funzionalità dell’Anacardio è stata confermata. I vari componenti isolati da varie parti della pianta e dalla noce (acido anacardico, 2-metil cardanolo, altri cardoli) si

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42 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

è visto sperimentalmente che esplicano tutti azione inibente l’attività della tirosinasi. Studi sulla cinetica del meccanismo, hanno identificato nell’acido anacardico il derivato fenolico in grado di esplicare in misura più marcata tale attività, definibile come azione inibente ‘competitiva’neiconfrontidellatirosinasi. Si è anche spiegato il meccanismo di azione: in pratica si è visto che l’azione dell’acido anacardico e di altri fenoloderivati è di tipo antiossidante. agendo essi a livello del DOPA (diidrossi fenilalanina) di cui inibiscono l’ossidazione aintermediosuccessivo(dopachinone). Le tappe successive porterebbero alla formazione di melanina. Altresperimentazionihannoconfermato che l’acido anacardico e cardanoli estratti dalla noce e dalla parte avvolgente, testati su cellule melanoma-B16, sono in grado di inibire la melanogenesi , bloccando l’azione della tirosinasi, senza effetti tossici secondari (la

al: β-lactamse inhibitos from Anacardium occidentale – Pharmac Biology 40(3) 231-234, 2002 Patil M, Jalalpure S, Pramod H et al: Antinflammatory activity of the leaves of Anacardium occidentale – Indian J of Pharmacol Sci 65(1) 70-72, 2003 Ojewole JA: Laboratory evaluation of the hypoglycemic effect of Anacardium occidentale stem-bark extracts in rat – Meth Find Exp Clin Pharmacol 25(3)p.199, 2003 Ojewole JA: Potential of anti-inflammatory effect of Anacardium occidentale stem-bark aqueous extract by grapefruit juice – Meth Find Exp Clin Pharmacol 26(3) p.183, 2004 Torquato M, Ferreira M, Brito E et al: Evaluation of antimicrobial activity of Cashew tree gum – World of Microbiol and Biotechnol 20(5) 505-507, 2004 Trevisan M, Pfundstein B, Haubuer R et al: Characterization of alkyl phenols in cashew (Anacardium occidentale) productsandassayoftheirantioxidant capacity – Food Chem Toxicol 44(2) 188-197, 2006 Sokeng S, Loutsi D, Jatsa H et al: Hypoglycemic effects of Anacardium occidentale extracts and fractions on streptozoicin-induced diabetic rats – Res J of Medic and Medical Sci 2(2) 133-137, 2007 Mustapha Y, Hafsat S: Antibacterial

melanogenesi dei melanociti non viene soppressa nelle cellule in coltura, anzi risulta intensificata). IderivatidiAnacardiopotrebberoquindi essere indicati alla loro utilizzazione in campo cosmetico in ragione del loro contenuto in Vitamina C ed acidi grassi polinsaturi e pertanto efficaci nella realizzazione di preparati antiaging (per pelli secche, senescenti) con funzione antiossidante e rigenerante cutanea. Anche il contenuto della droga della parti aeree della pianta, contenente sali minerali, ne giustificherebbe l’impiego in preparati per la pelle con funzione rimineralizzante, rinforzante. L’olio di Anacardio è organoletticamente gradevole, con piacevole odore di mandorle, che peraltro non persiste quando incorporato in formulazioni. Il suo uso è indicato in creme da massaggio, in preparati protettivi pre- e doposole, in preparati protettivi per le labbra, in creme per la mani. n

activities of Anacardium occidentale leaf extract against some selected Isolates bacteria – Intern J of pure and applied Sci 1(1) 40-43, 2007 Goffer A, Majid A, Sarmidi M: Tyrosinase inhibition and melanin reduction of human melanocytes using Anacardium occidentale extracts – Med J of Malaysia n.63, 100-101, 2008 Le Lima S, Festosa C, Citò A et al: Effects of immature cashew nut-shell liquid against oxidative damage in Saccharomyces cerevisiae and inhibition of acetylcholinoesterase activity – Genetics and Molec Research 7(3) 806-818, 2008 Kamal M, Zulkhairi A, Hafizah A et al: Anacardium occidentale aqueous extractattenuateshydrogenperoxideinduced oxidative injuri and inhibits inflammatory mediators expression in TNF-α-induced human umbilical cells during initial stage of athrerogenesis – Res J of Biol Sci 4(12) 1230-1235, 2009 Kubo I, Nitida T, Tomoli E et al: Multifunctional cytotoxicagents from Anacardium occidentale – Phytotherapy research, Web Publ date Jul 2010 www.pan-uk/foodAfrica De Souza B, Anac O: Availao do efecto fotoprotetor e conservante en preparados cosmeticos - www.poderciencia. org/anacardium.



cronache cosmetiche

Il futuro nei peptidi Alla voce ‘peptidi’ e loro impiego in campo cosmetico abbiamo dedicato una nota in uno dei primi numeri di questa rubrica (vedi ED 356, marzo 2011). In tale occasione abbiamo rilevato come si fosse recentemente sviluppato l’interesse dei fabbricanti ad offrirli e dei consumatori ad adottarli, per questa categoria di prodotti. Dopo averne brevemente ricordato i sistemi di produzione ed averne citato alcuni dei più noti sottolineando la loro varia funzionalità, terminavamo la nota affermando che, visto lo sviluppo di sofisticate biotecnologie per realizzarli, sicuramente sarebbe seguita una sempre più vasta offerta di questi prodotti mirati a specifiche utilizzazioni.

Ed in effetti, così è stato, tanto che abbiamo ritenuto interessante, solo a titolo puramente indicativo, ricordare alcuni di questi peptidi, polipeptidi, lipopeptidi che, più o meno recentemente hanno fatto la loro comparsa e si sono inseriti tra i prodotti di più moderna e razionale utilizzazione in campo cosmetico. Favoriti in questo, bisogna sottolinearlo, dalla sostenuta e scientificamente comprovata documentazione tecnica che accompagna i prodotti proposta dalle aziende fabbricanti.

Descriviamo pertanto alcuni di questi nuovi prodotti… come dire... “all’ordine del giorno”. Iniziamo col ricordare un esapeptide consigliato in preparati cosmetici per pelli mature, senescenti in quanto ne aumenta la compattezza. Questo esapeptide ripristina le normali funzioni cutanee stimolando la sintesi della laminina-5 e la proliferazione di cheratinociti e fibrolasti. Ricorderemo che la laminina è una glicoproteina funzionale che favorendo l’adesione molecolare e la comunicazione tra le cellule promuove la rigenerazione cutanea. Si è recentemente parlato di ‘peptidi biomimetici’. Questi piccoli peptidi, sono stati sviluppati con la potenziale attività di regolare numerosi importanti processi biochimici. Possono, ad esempio, esplicare la stessa funzione di proteine quali fibronectina, collagene e laminina nel giusto sito e con gli stessi effetti nel confronto di cellule. Sono stati descritti EGF-mimicking peptides - ove EGF sta per epidermal growth factor – che si sono rivelati in grado di sviluppare e promuovere le varie funzioni biologiche attinenti la struttura e la morfologia cutanea tipiche dei fattori di crescita. Dalla Cina un brevetto in cui si descrive un peptide, ottenuto dalle proteine del latte, sottoprodotto della lavorazione del

formaggio, a spiccata funzione antiossidante. Detto peptide ha rivelato una marcata capacità di bloccare i radicali liberi e ridurre quindi i danni indotti sulla pelle da fenomeni perossidativi. Utile sottolineare, riteniamo, che per quanto concerne la funzione antiossidante di certi nuovi peptidi, questa si esplica in particolare verso RCS (reactive carbonyl species). Sono stati pure presentati peptidi vegetali. Un principio attivo ottenuto per idrolisi enzimatica contenuto nell’estratto di grani germinati di Panicum micelium (il comune Miglio), è costituito da un oliogopeptide in grado di modificare espressioni di marker biologici indotti da stress ambientali o emozionali che portano, in genere, ad un prematuro invecchiamento della pelle. Recentissima la presentazione di un nuovo esapeptide che, riducendo l’espressione di geni coinvolti nel meccanismo biologico di adipogenesi, diminuisce la velocità di maturazione degli adipociti e, quindi, riduce l’accumulo di lipidi nel tessuto adiposo. Fermiamoci qui, ma potremmo continuare. Non escludiamo di presertarvi quanto prima una nuova lista; siamo sicuri che le aziende coinvolte nella realizzazione di questa nuova ed interessante categoria di prodotti di elezione, ce ne daranno la possibilità.

Allergia da conservanti In una nostra precedente nota (vedi ED n. 356, marzo 2011) abbiamo pubblicato una ricerca di mercato in USA e Canada relativamente all’impiego di conservanti. La relazione si chiudeva con una interessante considerazione: che l’uso dei conservanti non è tanto correlato ad un loro potenziale rischio di carattere generale, quanto riferibile a soggetti, cioè a insorgenza di allergie. 44 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

Si citava infine un certo numero di conservanti allo scopo testati per i quali una certa allergia su un certo numero di soggetti testati era stata rilevata. Interessante ci pare, pertanto, riferire di una nota recentemente apparsa su British Journal of Dermatology, in cui si riferisce di uno studio attinente questa tematica, appunto allergia da conservanti. Lo studio è stato effettuato su una prima serie di 120.000 ed una seconda di 80.000 volontari sui quali si è testato l’effetto indotto da contatto con conservanti presi singolarmente e poi con

gli stessi conservanti però valutati in miscele diverse tra loro. La frequenza dell’insorgere di manifestazioni allergiche avrebbe dato i responsi che di seguito riportiamo. I test sono stati effettuati utilizzando l’1% di ingrediente in esame. Metil-dibromoglutaronitrile(MDBGN): 2,36 e 4,5% rispettivamente (nelle due serie di test); metilcloroisotiazolinone (MCl): 2,22%; metilisotiazolinone (MI): 1,54%; formaldeide: 1,54%; parabeni (miscela tradizionale): 1,33%; Bronopol: 1,25%. Reazioni allergiche più marcate si sono riscontrate per prodotti generatori di


formaldeide (sino al 15% e oltre) ed in particolare di miscele dei due isotiazolinon-derivati. La sensibilizzazione a MI, iodopropil carbammato (IPBC) e Quaternium-15 si è visto che è particolarmente correlata a soggetti sofferenti di dermatiti occupazionali, mentre sensibilità a imidazolidinil urea e a diazolinidil urea hanno dimostrato in particolare soggetti con

dermatiti facciali. Un reazione epidemiologica più bassa è stata riscontrata a seguito test con cloroacetamide e benzil alcole. Un incremento di reattività superiore è stata invece riscontrata per IPBC, MI e sodio benzoato. La ricerca starebbe a confermare che i conservanti devono considerarsi fattori allergenici per contatto e che il loro

comportamento è comunque correlato anche ad altri fattori, quali stato di salute dell’individuo, ambiente, occupazione (maggiore o minore esposizione), ecc. Alcuni accorgimenti relativamente al loro uso (scelte adeguate di singoli prodotti o di loro ottimali miscele, concentrazioni d’uso, ecc.) sono certamente da tenere in considerazione ai fini di minimizzare il rischio.

Nuovo approccio dei Cinesi ai cosmetici Riferiamo di un rapporto Euromonitor international apparso in occasione dell’ultimo “in Cosmetics”, dal quale si apprendono utili informazioni circa l’evoluzione e lo sviluppo nei consumi di cosmetici da parte della popolazione cinese.

moda o in prodotti cosmetici di elevata qualità risparmiando piuttosto nell’acquisto di altri prodotti, tipo alimentari. Questo trend porta ad una logica considerazione: in Cina è prevedibile un sempre maggiore sviluppo nel consumo di prodotti cosmetici di alta qualità, essendo questi i più richiesti da chi può

spendere. La Cina, che è il quarto consumatore mondiale di prodotti di bellezza, dopo USA, Giappone e Brasile, nel 2010 ha fatto registrare un consumo-pro capite pari a 18 $. Che è basso, più basso di quello di altri paesi emergenti o in via di sviluppo. Per utile confronto, diremo che il consumo pro-capite in Brasile nello stesso anno è stato di 192 $. Cosa significa questo, che in Cina enormi disparità esistono ancora per quanto concerne la distribuzione e la disponibilità regionale dei prodotti e, da regione a regione la disparità del reddito degli abitanti. La spesa in cosmetici si accentra in particolare nelle zone urbane, tipo le affollate città lungo le coste ove sono supermercati, negozi specializzati, ecc, e non, ovviamente, nelle regioni interne dell’immenso stato. Lo sviluppo nelle vendite via internet è salito dall’1% del 2005 al 3% del 2010. Da considerare che la Cina ha il più elevato numero globale di utilizzatori di internet: 419 milioni! Il governo cinese farà pressione affinché la comunicazione tramite questo canale possa meglio far conoscere i prodotti e quindi far aumentare le loro vendite. Euromonitor conclude con una previsione: nel giro di cinque anni, la Cina sarà da considerarsi, tra i paesi del mondo, quello che farà registrare il più elevato incremento di sviluppo nella vendita di cosmetici con una cifra (10 miliardi di $) che rappresenterà un quinto del valore globale di crescita da qui al 2015 e con un valore totale di vendite che raggiungerà i 34 milardi di $. Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 45

Il rapido sviluppo economico di questi ultimi anni in Cina ha consentito alla popolazione di riservare una parte più sostanziosa del loro reddito all’acquisto di beni per la cura della persona. Le ultime ricerche condotte in proposito hanno sicuramente accertato che i consumatori hanno praticamente raddoppiato le loro spese per l’acquisto del sopra citato genere di articoli rispetto a cinque anni fa. Il numero di famiglie – aggiunge i rapporto – che oggi hanno una disponibilità di reddito tra 5.000 e 15.000 $ è triplicato rispetto al 2005. La popolazione della classe media cinese è formata da giovani, diversamente da quello che appare nei mercati più sviluppati, dove i più benestanti tendono alla media età. In Cina i consumatori benestanti sono tipicamente giovani tra i 25-44 anni, mentre negli USA si tratta di persone di età superiore (tra i 45 e 55 anni). Ed è questo gruppo giovane che oggi in Cina acquista prodotti di più elevata qualità, che conosce le marche più affidabili

e che è meno sensibile al prezzo. Inoltre, questo pubblico giovane oggi ha ben chiara un’altra sensazione: che il prodotto per la cura della persona non è più da intendersi come un prodotto di lusso, ma un qualcosa di utilità giornaliera, indispensabile. Tra questo pubblico giovane che acquista ormai regolarmente prodotti di bellezza e per il trattamento igienico del corpo è da comprendere anche un elevato numero di donne che oggi hanno raggiunto l’indipendenza economica. Non è raro oggi che il giovane cinese spenda nell’acquisto di un vestito di alta


cronache cosmetiche

L’importanza delle aquaporine Ricorderemo brevemente cosa sono le aquaporine. Si tratta di un particolare tipo di proteine transmembrana presenti nell’organismo, il cui compito è quello di fungere da minuscoli condotti per il trasporto di acqua ed altre piccole molecole di soluto nelle pareti delle cellule e quindi regolare la riserva idrica nella pelle anche in condizioni sfavorevoli. La scoperta delle AQp ha messo in luce la grande importanze che riveste la regolazione del flusso idrico attraverso la pelle. Non per nulla ai loro scopritori, Peter Agrel e Roderik McKimon, nel 2003, è stato assegnato il Premio Nobel. Ne esistono di vari tipi, ad esempio

le AQP-1,2,4 e 5 regolano esclusivamente il passaggio di acqua; la AQP-3, abbondante nell’epidermide, è definita aquagliceroporina in quanto, come dice il nome regola il passaggio di acqua e glicoli; riveste un ruolo importante ai fini della costituzione del film idrolipidico cutaneo e quindi al mantenimento della elasticità e qualità sensoriali dello strato corneo. La AQP-7 è il canale principale d’entrata ed uscita del glicerolo dagli adipociti. Alcuni anni fa alcuni ricercatori hanno ipotizzato che, stimolando questo canale si possa aumentare la perdita della frazione di glicerolo intercellulare contenuto nella riserva lipidica degli adipociti e quindi ridurre la dimensione di questi lipidi di riserva. Praticamente si svilupperebbe una azione anticellulitica. Aggiungeremo che, tra le varie sostanze testate come efficaci e quindi suscettibili di modulare il passaggio di glicerolo o di aumentare il numero di canali attivi, sono stati esaminati

anche alcuni derivati vegetali a ben nota funzione anticellulitica, come un estratto da radici di Dioscorea opposita, un estratto da semi di Cacao (Teobroma cacao), un estratto da semi di Ippocastano (Aesculus hippocastanum) ed infine un estratto da semi di Pomodoro (Solanum lycopersicum). Alcuni di questi composti hanno rivelato di possedere una funzione (in maniera dose-dipendente) attivante il rilascio di glicerolo dai canali. Recentemente è stato brevettato un derivato proteico della famiglia delle aquaporine ai fini di impiego in campo cosmetico con l’intento di migliorare l’idratazione e la funzione barriera dell’epidermide e delle mucose e di stimolare la rigenerazione cutanea. Questo per dimostrare quanto il discorso sulle aquaporine sia tuttora vivo, così come le ricerche atte ad arrivare ad una sempre più approfondita loro conoscenza ed a trovare nuovi modulatori che ne possano sviluppare le funzioni.

Ancora sui conservanti naturali per cosmetici È questo un argomento che abbiamo già avuto occasione di presentare in una nostra precedente nota (vedi ED, n.357, apr. 2011), ma sul quale torniamo volentieri in quanto di interesse specifico, riteniamo, per i nostri lettori. Leggiamo spesso di ricerche cliniche che ci portano a dubitare circa la sicurezza di impiego di conservanti di sintesi in quanto, non tanto tossici di per sè, quanto possibili allergizzanti (ne riferiamo in proposito in altra nota di questa rubrica). Ed allora, perché non dedicare una maggiore attenzione ai conservanti naturali sulla cui potenzialità di impiego le informazioni scientifiche ci danno le maggiori garanzie? In relazione a quanto anticipato nel preambolo, riferiremo di solo alcune delle molte citazioni che correntemente forniscono utili informazioni circa conservanti naturali da usarsi in alternativa a conser46 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

vanti di sintesi onde eliminarne l’impiego o, quantomeno, in unione a loro in modo da ridurne la quantità. Sono confermate le proprietà antibatteriche ed antifungine di estratti ottenuti dal Leccio (Quercus ilex L.). Tali funzioni della droga della pianta sono attribuibili al suo elevato contenuto in numerosi composti fenolici, in particolare proantocianidine. Droga in toto e vari componenti isolati hanno rivelato di possedere tale attività. Inoltre sono stati condotti test usando questi composti in associazione a convenzionali fungicidi, quali bifonazolo, ketoconazolo, ecc, e si è potuto verificare che l’associazione induce un marcato effetto sinergico. Dalla Cina arrivano documentazioni attestanti il possibile utilizzo di estratti ottenuti da canna da zucchero (Saccharum officinarum L.) grazie alla loro forte capacità antiossidante ed antimicrobica dovuta ad un loro elevato contenuto in polifenoli. Tali estratti sono stati utilizzati in campo alimentare, farmaceutico e cosmetico e si sono rivelati interessanti soprattutto quali

agenti antirancido ed antimicrobici nella conservazioni di oli. Sempre dalla Cina una serie di indicazioni attestanti la preparazione di formulati cosmetici esenti da conservanti tradizionali. In loro sostituzione, nel preparato funziona egregiamente l’impiego di uno o più derivati dell’acido caprilico, ad esempio caprilil glicina, di estrazione naturale. Efficaci agenti inibenti la proliferazione di batteri Gram-negativi e quindi in grado di evitare la contaminazione di alimentari, cosmetici ed altri substrati, sono stati identificati in estratti ottenuti da piante della famiglia delle Apiaceae, come la Carota (Daucus carota L.) e il Finocchio (Foeniculum vulgare Miller). Per questa categoria di piante, la marcata funzione antimicrobica è da attribuire all’elevata frazione eterea ottenibile dalla pianta ricca in triterpeni ed altri derivati. Ci fermiamo, in quanto nostro intento non era di fare una elencazione di potenziali agenti preservanti naturali, ma solo richiamare, ancora una volta, su di essi e sulla loro validità, l’attenzione del formulatore.


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fitoterapia

Fitoterapia

di Luca mario Pitrolo gentile Medico chirurgo, esperto in fitoterapia

respiratorio

48 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011


è un terreno di battaglia tra il nostro sistema organico e l’ambiente esterno, per riuscire a trasferire ossigeno nei nostri tessuti. Un piccolo gruppo di piante, le più note alla tradizione, risultano sorprendentemente atte ad una interazione biologica con questo apparato. Nel taccuino fitoterapico di un medico erborista una serie di ricette e preparazioni, anche di uso domestico, che hanno il raro privilegio del riscontro nella pratica clinica di un fitoterapeuta

L

depurazione ed una di difesa, ottenute grazie ai numerosi mec­canismi presen­ ti lungo tutti i segmenti dell’apparato respiratorio. n Disturbi a carico dell’apparato respiratorio di comune riscontro in medicina generale Ogni volta che per qualche ragione l’apparato non riesce a com­piere in modo ottimale queste azioni sull’aria introdotta, posso­no verificarsi infiam­ mazioni, acute o croniche, che necessi­ tano di trattamento e che rendono conto della comparsa di una serie di sintomi assai noti, tanto ai medici quanto ai pazienti. In questo caso il trattamento deve essere orientato a eliminare gli agenti infettivi e parimenti a ridurre la reazione infiammatoria da questi inne­ scata. Tanto le infiammazioni delle alte quanto quelle delle basse vie respira­ torie sono curabili con la fitoterapia. In questo caso le piante medicinali sono chiamate a svolgere in primo luogo un’attività antibatterica, antivirale ed antimicotica,utileperridur­reilnumero e l’infettività di batteri, virus e funghi, che sono la causa prima di queste ma­ lattie a carico dell’apparato respirato­ rio. In secondo luogo le piante medici­ nali devono svolgere anche una azione antiflogisticaedantipiretica,cheriduca l’infiammazione dei tessuti interessati e la febbre, molto spesso presente in que­ ste malattie. Poi non possono non eser­ citare una azione immunosti­molante, necessaria per incrementare le difese dell’organismo a tale livello. Inoltre si rende necessaria da parte di esse un’attività balsamica ed espettorante, che fluidifichi il secreto bronchiale, fa­ cilitandone così l’eliminazione. E infine le proprietà bechiche dei rime­ di fitoterapici utilizzati, sono utili per ridurre il sintomo tosse quando questo sia eccessivo e quindi molto fastidioso.

Riniti Sono le più frequenti infezioni delle vie respiratorie superiori. Esistono varie forme di rinite tutte trattabili parzial­ mente o to­talmente con la fitoterapia. Le riniti acute (raffreddore comune) sono infiammazioni della mucosa nasa­ le di origine virale (rhino­virus, mixovirus, paramixovirus, adenovirus, coronavirus). Le ri­niti allergiche sono causate dall’ esposizione ad allergeni e pos­sono essere stagionali (da pollini, gramina­ cee, parietarie, muffe) o perenni (da acari, aspergilli, peli di animali, piume, sostanze alimentari o professionali). Le riniti vasomotorie sono di origine neurovegetativa e sono determinate da un’eccessiva reazione va­somotoria della mucosa nasale a stimoli esogeni o endogeni. Le riniti croniche, in forma iperplastica o atrofica, sono secondarie a flogosi sinusali croniche, ad ipertrofia adenoidea, ad abuso di gocce endona­ sali, ad irritazione nasale cronica (da polveri, agenti chimici, aria eccessiva­ mente secca, noxae professionali). I sintomi sono legati alla presenza dell’edema, della vasodilata­zione della mucosa nasale e dell’eccessiva secre­ zione. Tra i più frequenti si annoverano la rinorrea, il prurito nasale, gli starnu­ ti, l’anosmia, la difficoltà di respirazio­ ne nasale, la cefalea, e la sensa­zione di malessere generale. Trattamento fitoterapico Nelle riniti occorrono piante in grado di fluidificare le secrezioni che, rista­ gnando nelle fosse nasali, tendono ad ostruirle, e piante che svolgano una azione antinfiammatoria. Poco o nulla interessano le piante dotate di una azione antimicrobica in quanto il raf­ freddorehaun’origineprevalentemente virale e perciò è una malattia che tende comunque a guarigione spontanea. A seconda che se ne faccia un uso per via Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 49

’apparatorespiratoriopresentauna architettura costruttiva piuttosto semplice. Esso ha inizio nell’estre­ mità cefalica con le aperture naturali site nella piramide nasale dette narici, che conducono l’aria nella prima cavità sita nel blocco facciale, la cavità nasa­ le. Essa si continua poi con organi dal­ la struttura tubolare come la faringe, la laringe, la trachea ed i bronchi che consentono all’aria di progredire fino agliorganiprincipalidell’apparato, siti nello spazio toracico, i due polmoni. è in quest’ultima sede che avviene il processo fondamentale della re­ spirazione e cioè il passaggio dei gas dall’aria ai vasi sanguiferi e viceversa. In particolare l’apparato respiratorio provvede allo scambio dei gas tra l’aria atmosferica ed il compartimento inter­ nosanguignodell’organismoattraverso l’introduzione dell’ossigeno, gas essen­ ziale per i processi di scomposizione ed utilizzazione dei materiali energetici, e l’eliminazionedell’anidridecarbonica, ultimo residuo delle combustioni inter­ ne. In effetti il termine “respiratorio” è quindi un po’ troppo estensivo per­ ché l’apparato provvede soltanto allo scambio dei gas, cioè alla cosiddetta respirazione esterna, perché la vera re­ spirazionefenomenofondamentalmente nutrizio, come tutti gli altri fenomeni del genere, si attua a livello cellulare. L’apparato respiratorio tuttavia non si limita ad offrire un passag­gio all’aria dal mezzo esterno a quello interno, ma provvede an­che ad esercitare sul­ l’aria stessa tre azioni fondamentali e cioè il riscaldamento, la cattura dei corpi estranei e la neutralizzazione dei microrganismi patogeni. L’aria che infatti transita nell’albero respiratorio ha spesso una temperatura diversa da quella corpo­rea, contiene particelle estranee e germi potenzialmente in­ fettivi. Pertanto si rendono necessarie un’azione di riscaldamento, una di


fitoterapia

Apparato respiratorio

interna oppure esterna le piante sono Chiodi di garofano (Eugenia caryophyllata L.), Serpillo (Thymus serpyllum L.), Eucalipto (Eucalyptus globulos Labil­ lardiere.), Lavanda (Lavandula officinalis L.), Capelvenere marino (Adiantum capillus veneris L.), Tiglio (Tilia platiphyllos Scopoli), Origano (Origanum vulgare L.), Menta (Mentha piperita L.) Soluzione inalatoria Chiodi di garofano (Eugenia caryophyllata L.) O.E. 1cc. Serpillo (Thymus serpyllum L.) O.E. 1cc. Eucalipto (Eucalyptus globulos Labil­ lardiere) O.E. 1cc. Lavanda (Lavandula officinalis L.) O.E. 1cc. Olio di mandorle dolci quanto basta a 50cc. Posologia:da una a due gocce per cia­ scuna narice tre volte al dì lontano dai pasti. Tisana Capelvenere marino (Adiantum capillus veneris L.) erba 40gr. Tiglio officinale (Tilia platiphyllos Scopoli.) fiori con bractee 20gr. Origano Sicilia (Origanum vulgare L.) mondo 30gr. Menta piperita (Mentha piperita L.) foglie tagliate10gr. Preparazione:tagliareafettine sottili una cipolla e farla bol­ lire per dieci minuti in un litro d’acqua - spegnere, aggiun­ gere 60 grammi di miscela e lasciare in infusione ancora per dieci minuti - colare e assumerne tre tazze al giorno lontano dai pasti. Chiodi di garofano (Eugenia caryophyllata L.) Controindicazioni: nessuna. Effetticollaterali:l’essenza,se non viene opportunamente di­ luita, irrita i tessuti con i quali viene a contatto. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Serpillo (Thymus serpyllum L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. 50 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere) Controindicazioni: malattie infiamma­ torie del tubo gastroenterico, delle vie biliari e del fegato. Effetti collaterali: raramente nausea, vomito e diarrea. Sovradosaggio e tossicità: può provo­ care induzione enzimatica a livello del fegato. Lavanda (Lavandula officinalis L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Capelvenere marino (Adiantum capillus veneris L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Tiglio (Tilia platiphyllos Scopoli.)

Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Origano (Origanum vulgare L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Menta (Mentha piperita L.) Controindicazioni: in presenza di una occlusione delle vie biliari, di colecisti­ ti e di gravi danni epatici. Effetti indesiderati: in persone sensibili possono comparire disturbi gastrici. Sovradosaggio e tossicità: considerata non tossica Sinusiti Le sinusiti sono un processo infiamma­ torio dei seni paranasali (mascellare, frontale, etmoidale, sfenoidale) dovuto a infezioni virali, batteriche e fungine o a reazioni allergi­ che. La forma acuta è causata da streptococchi, pneumo­ cocchi e stafilococchi ed è generalmente complicata da un’infezione virale acuta del trattorespiratorio.Puòcosti­ tuire un’esacerbazione della sinusite cronica ed essere causata da un bacillo Gram negativo o da microorganismi anaerobi. Le forme croniche, prevalentemente monosi­ nusali, sono dovute alla presenza di polipi nasali che riducono o occludono l’ostio sinusale, alla particolare virulenza di germi patogeni o alla coesistenza di un foco­ laio osteomielitico. In circa il 25% dei casi la sinusite ma­ scellare cronica è secondaria ad un’infezione dentale. I sintomi più comuni sono il dolore generalmente localiz­ zato al seno paranasale coin­ volto, la secrezione nasale non di rado muco-purulenta, l’anosmia, la cefalea, la feb­ bre. Trattamento fitoterapico Considerato che le sinusiti dal punto di vista sintoma­ tologico sono caratterizzate dalla cefalea e da quello eziologico dall’origine batte­ rica, è intuitivo che le piante


necessarie per il trattamento di tali affezioni dovranno esercitare accanto ad una azione balsamica ed analge­ sica, un’azione soprattutto antibatterica. Inoltre il paziente trarrà un beneficio immediato più dal­ l’uso per via esterna, che da quello per via interna. Le piante più utilizzate in questo caso saranno Lavan­ da (Lavandu­la officinalis L.), Timo (Thymus vulgaris L.), Pino (Pinus sylvestris L.), Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere.), Ginepro (Juni­perus communis L.), Cipresso (Cupressus sempervirens L.), Niau­li (Melaleuca leucadendron L. Var. viridiflora G.), Menta (Mentha piperita L.), Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) Soluzione inalatoria Lavanda (Lavandula officinalis L.) O.E. 1gr. Timo (Thymus vulgaris L.) O.E. 1gr. Pino (Pinus sylvestris L.) O.E. 1gr. Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere) O.E. 2gr. Ginepro (Juniperus communis L.) O.E. 1gr. Cipresso (Cupressus sempervirens L.) O.E. 1gr. Niauli (Melaleuca leucadendron L. Var. viridiflora G.) O.E. 1gr. Menta (Mentha piperita L.) O.E. 2gr. Olio di mandorle dolci quanto basta a 50cc Uso: una o due gocce per narice tre vol­ te al giorno oppure cinque gocce + 2 cc di soluzione fisiologica per aerosol con forcella nasale mattina e sera.

Ginepro (Juniperus communis L.) Controindicazioni: nefriti e gravidanza. Effetti collaterali: danni renali a seguito di un uso incongruo e prolungato. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Cipresso (Cupressus sempervirens L.) Controindicazioni:nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Niauli (Melaleuca leucadendron L. Var. viridiflora G.) Controindicazioni: flogosi del tubogastroenterico,del­ le vie biliari e del fegato. Effetti collaterali: nausea, vomito e diarrea. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Lavanda (Lavandula officinalis L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Timo (Thymus vulgaris L.) Controindicazioni: per uso esterno non sono state,atutt’oggi, sperimentalmen­ te poste in evidenza. Effetti indesiderati: per uso esterno alle dosi consigliate, non si sono mai verificati. Sovradosaggio e tossicità: per uso ester­ no nessuna tossicità è stata individuata. Pino (Pinus sylvestris L.) Controindicazioni: occasionalmente asma bronchiale. Effetti collaterali: irritazione per con­ tatto delle mucose. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere.) Controindicazioni: malattie infiamma­ torie del tubo gastroenterico, delle vie biliari e del fegato.

Menta (Mentha piperita L.) Controindicazioni: in presenza di una occlusione delle vie biliari, di colecisti­ ti e di gravi danni epatici. Effetti indesiderati: in persone sensibili possono comparire disturbi gastrici. Sovradosaggio e tossicità: considerata non tossica. Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) Controindicazioni: gravidanza. Effetti collaterali: a dosi elevate e per un uso prolungato nel tempo possono comparireflogosidell’apparatodigeren­ te ed escretore. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Faringiti La forma acuta, anche se generalmente di origine virale, può essere causata da uno streptococco beta-emolitico di gruppo A oppure occasionalmente da uno pneumococco o da uno stafilo­ cocco coagulasi positivo. è scatenata frequentementedaiperfrigerazione.La forma cronica invece è secondaria ad Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 51

In associazione o in alternativa: Tisana Eucalipto (Eucalyptus globulos Labil­ lardiere) foglie 35gr. Timo (Thymus vulgaris L.) fiorito mon­ do 20gr. Pino (Pinus sylvestris L.) gemme 20gr. Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) foglie 25gr. Preparazione: due cucchiai di miscela in mezzo litro d’acqua bollente - fare inalazioni sotto asciugamano mattino e sera.

Effetticollaterali:raramente nausea, vomito e diarrea. Sovradosaggio e tossicità: può provocare induzione enzimatica a livello del fegato.


fitoterapia

Apparato respiratorio

un processo acuto catarrale o primitiva per la presenza di vegetazioni adenoidee, riniti ipertrofiche, per esposizione a polvere, aria condizionata, tabagismo o in seguito a tera­ pia radiante o citostatica. I sintomi di più comune ri­ scontro sono l’odinofagia, la tosse stizzosa, la sensazione di secchezza delle fauci con vellichio, la febbre, le linfoa­ denopatie satelliti e l’ipere­ mia della mucosa faringea. Trattamento fitoterapico Dal punto di vista sintomato­ logico le faringiti, che hanno un’eziologiaprevalentemente virale e che perciò tendono a guarigione spontanea, sono caratterizzate dalla faringo­ dinia. Le piante a cui faremo ri­ corso le lenire questo fasti­ diosissimo sintomo saranno caratterizzate dal possesso di una azione astrin­gente ed analgesica. Nella fattispecie utilizzeremoagrimonia(Agrimonia eupatoria L.), rovo (Rubus fruticosus L.), pian­ taggine (Plantago major L.). Tisana Agrimonia (Agrimonia eupatoria L.) sommità 50gr. Rovo (Rubus fruticosus L.) foglie 50gr. Preparazione: un cucchiaio da mine­ stra, colmo di miscela, in un recipiente contenente acqua bollente, far bollire per 1 minuto, spegnere e lasciare in infusione per 15 minuti, filtrare, spre­ mere e con il filtrato fare gargarismi più volte al giorno. In associazione Piantaggine (Plantago major L.) E.F. (g1 = XXXVII gtt) Dosi: gr. 1 - 2 pro dose per uso esterno diluito in acqua (gar­garismi) più volte per giorno o per uso interno per tre vol­ te per giorno. Agrimonia (Agrimonia eupatoria L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Rovo (Rubus fruticosus L.) Controindicazioni: nessuna. 52 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

o di infezioni da stafi­ lococco, streptococco, pneumococ­co,diplococco, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aerugino­sa, da CoxsackieA-virus. Le tonsilliti croniche possono presentarsi invece come esiti di processi flogistici acuti recidivanti o insor­ gere come tali “ab initio”. Sonocaratterizzatedasin­ tomi quali l’odinofagia, la febbre, il malessere gene­ rale, la cefalea, il vomito, l’inappetenza, l’alitosi, l’astenia, le linfoadenopa­ tie satelliti e l’ingrossa­ mento tonsillare. Trattamento fitoterapico

Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Piantaggine (Plantago major L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti Tonsilliti Sono infiammazioni acute delle ton­ sille palatine causate in ge­nere da un’infezione streptococcica o, meno frequentemente, da un’infezione vira­ le. Le forme acute possono assumere quadri anatomo-patologici differenti in rapporto con le diverse eziologie. Al­ cune (eritematose) si presentano come manifestazione locale di una malattia infettiva (parotite epidemica, rosolia, scarlattina, influenza) o espressione di un’infezionebatterica(streptococci­ca), altre(ulcero-membranose)sonodovute all’associazione del bacillo fusiforme con la spirocheta di Vincent che vive saprofi­ticamente nella bocca (asso­ ciazione fuso-spirillare), altre ancora (pseudomembranose) compaiono nel corso di una mononucleosi infettiva

Le tonsilliti hanno spesso un’origine batterica e per illorotrat­tamentonecessi­ tano soprattutto di piante in grado di esercitare un’ azione battericida e batte­ riostatica. Inoltre, poiché le tonsilliti sono caratte­ rizzate da una sintomato­ logiainpartesovrapponibi­ le a quella delle faringiti occorrono anche in questo caso piante dotate di un’azione antiflogistica sul cavo orofaringeo. A questo si aggiunga tuttavia che nel caso delle tonsilliti non è infrequente un rialzo della tem­ peratura corporea. Faremo dunque ri­ corso a Cen­taurea minore (Centaurium erythraea L.), Salvia (Salvia officinalis L.), Serpillo (Thymus serpyllum L.), Ca­ momilla (Matricaria recutita L.), Erisi­ mo (Sisymbrium officinale S.), Capelve­ nere marino (Adiantum capillus veneris L.), Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.), Issopo (Hyssopus officinalis L.), Timo (Thymus vulgaris L.), Spirea (Spirea ulmaria L.), Salice (Salix alba L.). Tisana Centaurea minore (Centaurium erythraea L. ) parti aeree 40gr. Salvia (Salvia officinalis L.) foglie 30gr. Serpillo (Thymus serpyllum L.) erba 30gr. Camomilla comune (Matricaria recutita L.) fiori 30gr. 1 cucchiaio da minestra per 1 tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e utilizzare tiepi­ da per gargarismi profondi.


In associazione: Timo (Thymus vulgaris L.), estratto secco in capsule da 350 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore pre­ feribilmente lontano dai pasti. In associazione se febbricola: Spirea (Spirea ulmaria L.), estratto sec­ co in capsule da 350 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferi­ bilmente lontano dai pasti. Salice (Salix alba L.), estratto secco in capsule da 400 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibil­ mente lontano dai pasti.

Centaurea minore (Centaurium erythraea L.) Controindicazioni: ulcere gastriche e duodenali. Effetti collaterali: nessuno noto. Sovradosaggio e tossicità: ignoti. Salvia (Salvia officinalis L.) Controindicazioni: gravidanza. Effetti collaterali: a dosi elevate e per un uso prolungato può causare convul­ sioni. Sovradosaggio e tossicità: non noti.

Per una definizione di fitoterapia Si definisce Fitoterapia la cura o la prevenzione delle malattie con estratti e derivati vegetali. I prodotti medicinali impiegati in fitoterapia vengono chiamati “farmaci vegetali” e vengono considerati tali quei prodotti medicinali che contengano, quali ingredienti attivi, esclusivamente piante medicinali. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è pianta medicinale ogni vegetale che contenga, in uno o più dei suoi organi, sostanze che possano essere utilizzate a fini terapeutici o che siano i precursori di emisintesi chemiofarmaceutiche. Nella maggioranza dei casi, gli ingredienti attivi utilizzati nei farmaci vegetali vengono estratti dalle piante medicinali con solventi farmaceuticamente compatibili come l’acqua, alcuni alcooli, l’acetone e altri ancora, impiegati singolarmente o in miscele di due o più. I processi di estrazione possono essere particolarmente complessi e i solventi devono essere rimossi, normalmente per evaporazione, totalmente o parzialmente, generando una discreta varietà di estratti. La scelta della tecnica di estrazione dipende dal tipo di pianta, dalla parte che se ne utilizza, dalla costituzione chimica dei principi attivi in essa contenuti, dalla necessità di

far passare questi principi, unicamente nella maggior quantità possibile, dalla pianta all’estratto, preservandone tuttavia l’integrità durante tutto il processo di lavorazione. Gli estratti possono poi essere formulati in vario modo, secondo i procedimenti correnti della tecnologia farmaceutica. In moltissimi casi accade che il profilo farmacologico di una pianta o di una preparazione ottenuta da questa non coincida con quello dei singoli costituenti chimici. In alcuni casi l’effetto finale risulta superiore a quello che ci si aspetterebbe di ottenere dalla somministrazione dei singoli costituenti attivi. In altre parole, è possibile che le attività dei singoli costituenti siano poco potenti, ma che la sommatoria delle attività di questi costituenti sia però sufficiente per indurre un effetto

terapeutico misurabile. In alternativa, può avvenire che un genere di costituenti induca un effetto farmacologico mediante un determinato meccanismo d’azione e che un altro genere di costituenti della stessa pianta produca lo stesso effetto farmacologico, ma con un meccanismo diverso. Il risultato complessivo è un potenziamento e/o un’estensione dell’effetto farmacologico. Questo fenomeno si può spiegare accettando che tra i costituienti si possano stabilire interazioni sinergiche. In altri casi invece accade di osservare che l’attività farmacologica dei costituenti noti può essere per qualche aspetto diversa da quella della pianta o della preparazione o anche che la pianta o la preparazione possano esibire un’attività farmacologica, ma i costituenti chimici responsabili dell’attività rimanere ignoti. Nell’ambito delle scienze farmaceutiche e mediche, le scienze fitoterapiche rappresentano quindi una branca che ha per scopo quello di ricercare e scoprire le piante dotate di proprietà farmacologiche, di individuare e caratterizzare, ove possibile, chimicamente e biologicamente i loro costituenti, selezionando quelli potenzialmente sfruttabili per scopi terapeutici e di condurre studi adatti per permetterne un impiego medico razionale 
 Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 53

In associazione: Tisana Erisimo (Sisymbrium officinale S.) som­ mità 25gr. Capelvenere marino (Adiantum capillus veneris L.) erba 25gr. Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) foglie 25 gr. Issopo (Hyssopus officinalis L.) sommità 25gr. Uso: un cucchiaio di miscela in 250 grammi di acqua - far bollire tre minuti - lasciare in infusione per altri dieci fare gargarismi e poi bere il filtrato cal­ do tre volte al giorno lontano dai pasti.


fitoterapia

Apparato respiratorio

Serpillo (Thymus serpyllum L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità:non noti.

la sensazione di secchezza delle fauci con vellichio, la tosse secca e stizzosa, la feb­ bre, il malessere, la disfagia e la faringodinia.

Camomilla (Matricaria recutita L.) Controindicazioni: per uso interno in gravidanza e nei bambini piccoli. Effetti indesiderati: non evi­ denziati ai normali dosaggi. Solo per assunzioni acciden­ tali di elevate quantità posso­ no evidenziarsi sonnolenze, stato stuporoso e tremiti. Sovradosaggio e tossicità: la tossicità acuta orale (LD50) è valutata essere maggiore di 5g/Kg di peso corporeo. Erisimo (Sisymbrium officinale S.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità:non noti. Capelvenere marino (Adiantum capillus veneris L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità:non noti. Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) Controindicazioni: gravidanza. Effetti collaterali: a dosi elevate e per un uso prolungato nel tempo possono comparireflogosidell’apparatodigeren­ te ed escretore. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Issopo (Hyssopus officinalis L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: potenziali convul­ sioni. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Timo (Thymus vulgaris L.) Controindicazioni: per uso esterno non sonostate, a tutt’oggi, sperimentalmen­ te poste in evidenza. Effetti indesiderati: per uso esterno alle dosi consigliate , non si sono mai verificati. Sovradosaggio e tossicità: per uso ester­ no nessuna tossicità è stata individuata.

54 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

Salice (Salix alba L.) Controindicazioni: ipersensibilità o allergie ai salicilati, flogosi del tratto gastroenterico superiore. Effetti collaterali: gastroduodeniti. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Laringiti Quelle acute hanno un’eziologia vi­ rale o batterica con l’intervento di diversi fattori favorenti quali il fumo di tabacco, le inalazioni di vapori chi­ mici, l’abuso della voce, le malattie debilitanti e i deficit immunologici. Quelle croniche hanno una patogenesi multifattoriale (processi flogistici la­ ringei recidivanti, processi suppurativi cronici naso-sinusali, abuso di voce per particolari professioni, alcolismo, tabagismo). I sintomi sono la disfonia,

In associazione: Sciroppo Castagno (Castanea sativa L.) E.F. 20gr. Pulsatilla (Anemone pulsatilla L.) E.F. 2gr. Lauroceraso (Prunus laurocerasus L.) acqua 10gr. Sciroppo F.U. quanto basta a 100gr. In associazione: Timo (Thymus vulgaris L.), estratto secco in capsule da 350 mg. alla dose

Spirea (Spirea ulmaria L.)

Controindicazioni: ipersensibilità o allergie ai salicilati, flogosi del tratto gastroenterico superiore. Effetti collaterali: gastroduodeniti. Sovradosaggio e tossicità: non noti.

Trattamento fitoterapico Tra i vari sintomi quello che caratterizzamaggiormentele laringiti è la disfonia per la cura della quale occorrono piante dotate di forte potere astringente ed antinfiamma­ torio. Non dimentichiamo tuttaviachel’eziologiabatte­ rica di molte forme di larin­ gite impone che accanto alle piante dotate di un’attività antinfiammatoriaseneusino altre provviste di potere bat­ tericida e batteriostatico. Pertanto le piante più impie­ gate saranno Chiodi di ga­ rofano (Eugenia caryophyllata L.), Serpillo (Thymus serpyllum L.), Eucalipto (Eucalyptus globulos Labil­ lardiere.), Lavanda (Lavandula officinalis L.), Castagno (Castanea sativa L.), Pulsa­ tilla (Anemone pulsatilla L.), Timo (Thymus vulgaris L.), Ribes nero (Ribes nigrum L.), Spirea (Spirea Ulmaria L.) e Salice (Salix alba L.). Chiodi di garofano (Eugenia caryophyllata L.) olio essenziale 1cc. Serpillo (Thymus serpyllum L.) olio es­ senziale 1cc. Eucalipto (Eucalyptus globulos Labil­ lardiere) olio essenziale 1cc. Lavanda (Lavandula officinalis L.) olio essenziale 1cc. Olio di mandorle dolci quanto basta a 50cc. Preparazione: un cucchiaino da tè in una tazza di acqua bol­lente; inalare il vapore risultante per almeno cinque minuti al mattino e cinque alla sera.


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fitoterapia

Apparato respiratorio

di una o due capsule ogni otto ore pre­ feribilmente lon­tano dai pasti. Ribes Nero (Ribes nigrum L.) macera­ to glicerinato: da 60 a 80 gocce ore 8 in poca acqua; e da 30 a 45 gocce ore 16 in poca ac­qua. In associazione se febbricola: Spirea (Spirea ulmaria L.), estratto secco in capsule da 350 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibilmente lontano dai pasti. Salice (Salix alba L.), estratto secco in capsule da 400 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibilmente lontano dai pasti.

Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Pulsatilla (Anemone pulsatilla L.) Controindicazioni: gravidanza. Effetti collaterali: a dosi elevate e per un uso prolungato può pro­curare ga­

Tracheiti Sono flogosi della trachea che possono presentarsi in forma acuta o cronica e che non differiscono dal punto di vista eziologico, patogene­ tico e sintomatologico dalle laringiti e dalle bronchiti, salvo che per una maggiore sensazione di bruciore e do­ lore retrosternale lamentata dal paziente ed esacerbata dalla tosse.

Serpillo (Thymus serpyllum L.) Controindicazioni: nes­ suna. Effetti collaterali: nessu­ no. Sovradosaggio e tossicità: non noti.

Lavanda (Lavandula officinalis L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti.

56 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

stroenteriti, albuminuria ed ematuria. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Timo (Thymus vulgaris L.) Controindicazioni: per uso esterno non sono state,atutt’oggi, sperimentalmen­ te poste in evidenza. Effetti indesiderati: per uso esterno alle dosi consigliate , non si sono mai verificati. Sovradosaggio e tossicità: per uso esterno nessuna tossicità è stata indi­

Trattamento fitoterapico Il sintomo che forse carat­ terizza maggiormente le tracheiti è la tosse, accom­ pagnata da un dolore urente retrosternale,chesiesa­cerba con la tosse o gli atti respira­ tori.Tuttelepianteimpiegate perciò insieme con una at­ tivitàantinfiammatoriaeantimicrobica dovranno svolgere effetti balsamici e bechici. Le più indicate sa­ranno allora la Polmonaria (Pulmonaria officinalis L.), l’Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere), il Tiglio (Tilia platiphyllos Scopoli.), l’Edera terrestre (Hedera helix L.), il Pino (Pinus sylvestris L.), l’Anice verde (Pimpinella anisum L.), il Castagno (Castanea sativa L.), l’Altea (Althaea officinalis L.), il Papavero ros­ so, la Liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.),

Castagno (Castanea sativa L.)

Spirea (Spirea ulmaria L.) Controindicazioni: ipersensibilità o allergie ai salicilati, flogosi del tratto gastroenterico su­ periore. Effetticollaterali:gastroduo­ deniti. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Salice (Salix alba L.) Controindicazioni:ipersensi­ bilità o allergie ai salicilati, flogosi del tratto gastroente­ rico superiore. Effetticollaterali:gastroduo­ deniti. Sovradosaggio e tossicità: non noti.

Chiodi di garofano (Eugenia caryophyllata L.) Controindicazioni: nes­ suna. Effetti collaterali: l’essen­ za, se non viene opportu­ namente diluita, irrita i tessuti con i quali viene a contatto. Sovradosaggio e tossicità: non noti.

Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere) Controindicazioni:malat­ tie infiammatorie del tubo gastroenteri­co, delle vie biliari e del fegato. Effetti collaterali: raramente nausea, vomito e diarrea. Sovradosaggio e tossicità: può provo­ care induzione enzimatica a livello del fegato.

viduata. Ribes nero (Ribes nigrum L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti.


A.D. Angelo Sganzerla

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fitoterapia

Apparato respiratorio

Sovradosaggio e tossicità: non noti.

il Timo (Thymus vulgaris L.), il Ribes nero (Ribes nigrum L.), l’Echinacea (Echinacea pallida L.), la Spirea (Spirea ulmaria L.) e il Salice (Salix alba L.).

Pino (Pinus sylvestris L.) Controindicazioni:occasio­ nalmente asma bronchiale. Effetti collaterali: irrita­ zione per contatto delle mucose. Sovradosaggio e tossicità: non noti.

Tisana Polmonaria (Pulmonaria officinalis L.) foglie 30gr. Eucalipto (Eucalyptus globulosLabillardiere.) foglie 20gr. Tiglio officinale (Tilia platiphyllos Scopoli.) fiori con bractee 20gr. Edera terrestre (Hedera helix L.) sommità 15gr. Pino (Pinus sylvestris L.) gemme 10gr. Anici verdi (Pimpinella anisum L.) semi 5gr. Uso: un cucchiaino di miscela in una tazza - ver­ sarvi sopra filtrare e assu­ merne tre tazze per giorno lontano dai pasti. In associazione: Sciroppo Castagno (Castanea sativa L.) E.F. 10gr. Altea (Althaea officinalis L.) E.F. 5gr. Papavero rosso (Papaver rhoeas L.) E.F. 5gr. Liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.) E.F. 5gr. Sciroppo F.U. 75gr. In associazione: Timo (Thymus vulgaris L.), estratto secco in capsule da 350 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibil­mente lontano dai pasti. Ribes Nero (Ribes nigrum L.), macerato glicerinato: da 60 a 80 gocce ore 8 in poca acqua; e da 30 a 45 gocce ore 16 in poca acqua. Echinacea (Echinacea pallida L.), estratto secco in capsule da 400 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferi­bilmente lontano dai pasti. In associazione se febbricola: Spirea (Spirea ulmaria L.), estratto sec­ co in capsule da 350 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferi­ bilmente lontano dai pasti. Salice (Salix alba L.), estratto secco in capsule da 400 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibil­ 58 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

Anice verde (Pimpinella anisum L.) Controindicazioni:nessuna. Effetti collaterali: reazioni allergichecutanee,respira­ torie e ga­stroenteriche. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Castagno (Castanea sativa L.) Controindicazioni:nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti.

mente lontano dai pasti. Polmonaria (Pulmonaria officinalis L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere) Controindicazioni: malattie infiamma­ torie del tubo gastroenteri­co, delle vie biliari e del fegato. Effetti collaterali: raramente nausea, vomito e diarrea. Sovradosaggio e tossicità: può provo­ care induzione enzimatica a livello del fegato. Tiglio (Tilia platiphyllos Scopoli) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Edera terrestre (Hedera helix L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno.

Altea (Althaea officinalis L.) Controindicazioni:nonsono state, a tutt’oggi, sperimen­ talmente poste in evidenza. Effetti indesiderati: alle dosi consigliate , non si sono mai verifi­cati. Sovradosaggio e tossicità: nessuna tos­ sicità è stata individuata. Papavero rosso (Papaver rhoeas L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.) Controindicazioni:ipertensionearterio­ sa, epatopatie colestati­che, cirrosi epa­ tica, ipertensione, grave insufficienza renale, gra­vidanza. Effetti collaterali: in caso di utilizzo prolungato o di assunzione di dosi ele­ vate possono comparire effetti simili a quelli dei mineral­corticoidi, con ritenzione di acqua e sodio, perdita di Potassio e conseguente ipokaliemia, ipertensione , edemi e, più raramente, mioglobinuria. Sovradosaggio e tossicità: viene consi­ derato dosaggio elevato il consumo di oltre 50 grammi di droga per giorno. Timo (Thymus vulgaris L.)


Controindicazioni: per uso esterno non sonostate, a tutt’oggi, sperimentalmen­ te poste in evidenza. Effetti indesiderati: per uso esterno alle dosi consigliate, non si sono mai verificati. Sovradosaggio e tossicità: per uso ester­ no nessuna tossicità è stata individuata. Echinacea (Echinacea pallida L.) Controindicazioni:ipersensibilitàindi­ viduale,gravidanza,aller­gie,tubercolo­ si, AIDS, sclerosi multipla, collagenosi e altre malat­tie autoimmuni. Effetti collaterali: nausea, vomito e piressia. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Ribes nero (Ribes nigrum L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Spirea (Spirea ulmaria L.) Controindicazioni: ipersensibilità o allergie ai salicilati, flogosi del tratto gastroenterico superiore. Effetti collaterali: gastroduodeniti. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Salice (Salix alba L.) Controindicazioni: ipersensibilità o allergie ai salicilati, flogosi del tratto gastroenterico su­ periore. Effetti collaterali: gastroduo­ deniti. Sovradosaggioetossicità:non noti. Bronchiti

casi è pre­sente febbre ed in alcuni pa­ zienti si osservano sintomi compati­bili con l’asma per cui si parla di “bron­ chite asmatica”. Può essere presente emottisi; la bronchite cronica è la causa più frequente di emottisi nei paesi in­ dustrializzati. Trattamento fitoterapico Come del resto già ribadito per la te­ rapia delle flogosi dei precedenti tratti dell’apparato respiratorio, nella bron­ chiteoccorronopiantecaratterizzateda unaazioneantinfiammatoria,antimicro­ bica,antipiretica,bechicaesoprattutto espettorante. Tra i sintomi che infatti caratterizzano la bronchite accanto a quel­li sistemici come la febbre ed il malessere gene­ ralizzato, localmen­te spiccano la tosse che è assai spesso produttiva. Utilizze­ remo pertanto Enula campana (Inula helenium L.), Eucalipto (Eucalyptus globulos Labillardiere.), Marrubio (Marrubium vulgare L.), Melissa (Melissa officinalis L.), Pino (Pinus sylvestris L.), Valeriana (Valeriana officinalis L.), Balsamo del Tolù (Toluifera balsamum L.), Liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.), Altea (Althaea officinalis L.), Lichene islandico (Cetraria islandica L.), Ede­ ra (Hedera helix L.), Arancio amaro (Citrus aurantium L.), Timo (Thymus vulgaris L.), Ribes nero (Ribes nigrum L.), Echinacea (Echinacea pallida L.), Rosa cani­ na (Rosa canina L.), Spirea (Spirea ulmaria L.) e Salice (Salix alba L.). Tisana Enula campana (Inula helenium L.) radice 30gr. Eucaliptus (Eucalyptus globulos Labillardiere) foglie 20gr. Marrubio volgare (Marrubium vulgare L.) sommità 20gr. Melissa (Melissa officinalis L.) sommità 15gr. Pino (Pinus sylvestris L.) gem­ me 10gr. Valeriana (Valeriana officinalis L.) radice 5gr. Uso: un cucchiaio di misce­ la in 200 grammi di acqua – portare ad ebollizione e far bollire per tre minuti - la­ sciare in infusione per altri quindici - filtrare e assumere tre tazze al giorno lontano dai pasti.

Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 59

La bronchite acuta è un evento isolato caratterizza­ to dall’infiam­mazione dei bronchi che si manifesta clinicamente con tosse gene­ ralmenteaccompagnatadalla produzione di escreato. Può essere accompagnata da feb­ bre e sintomi costituzionali. Nella diagnosi differenziale vanno considerate in primo luogo la polmonite e le affe­ zioni delle vie respiratorie superiori quali sinusite o rinite al­lergica con secrezioni bronchiali. La polmonite può generalmente essere esclusa mediante una radiografia del torace che dimostra l’assenza

di un infiltrato polmonare. Le affezioni delle vie respira­torie superiori possono essere riconosciute per il complesso sin­tomatologico, anche se la bronchite spesso si accompagna ad una infezione delle vie respiratorie superiori. La tosse è comune alla maggior parte delle infe­ zioni virali delle vie respiratorie supe­ riori, tra cui quelle causate dagli agenti abituali del raffreddore comune come i rhinovirus,influenza,parainfluenza,co­ ronavirus evirus respiratoriosinciziale (VRS). Labronchitecronicaècaratterizzatada tosse con produzione di escreato che dura per un periodo prolungato. Arbi­ trariamente, la definizione stabilisce che la tosse produttiva con escreato duri per almeno 3 mesi all’anno per almeno 2 anni senza che ci sia­no altre cause concomitanti quali la tubercolosi o le bronchie­ctasie. La bronchite croni­ ca e l’enfisema sono componenti della broncopneumopatiacronicaostruttiva (BPCO), che rappresenta un gruppo eterogeneo di condizioni cliniche che, tutte insieme, costituiscono la quinta causa principale di morte negli Stati Uniti. Le esacerbazioni acute della bronchite cronica sono definite come un peggioramento dei sintomi clinici con aumento della tosse, dell’escreato e peggioramento della dispnea. In alcuni


fitoterapia

Apparato respiratorio

In associazione: Pozione balsamica Pino (Pinus sylvestris L.) E.F. 10 gr. Timo (Thymus vulgaris L.) E.F. 10 gr. Eucalipto (Eucalyptus globulos Labil­ lardiere) E.F. 5 gr. Balsamo del Tolù (Toluifera balsamum L.) E.F. 5 gr. Sciroppo F.U. 80 gr.

Salice (Salix alba L.), estratto secco in capsule da 400 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibil­ mente lontano dai pasti. Valeriana (Valeriana officinalis L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: a dosi elevate e per

Pozione espettorante Timo (Thymus vulgaris L.) E.F. 15 gr. Liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.) E.F. 5 gr. Altea (Althaea officinalis L.) E.F. 5 gr. Sciroppo F.U. 80 gr. 1 cucchiaio da minestra per 3 volte per giorno

In associazione se febbricola: Spirea (Spirea ulmaria L.), estratto sec­ co in capsule da 350 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferi­ bilmente lontano dai pasti. 60 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

Enula campana (Inula helenium L.) Controindicazioni:ipersensibilitàindi­ viduale. Effetti collaterali: irritazione per con­ tatto della cute e delle mucose con dermatiti. Sovradosaggio e tossicità: a dosi elevate provocanausea,crampi, vomito, diarrea e paresi. Melissa (Melissa officinalis L.) Controindicazioni: non rilevate. Effetti indesiderati: non rilevati. Sovradosaggio e tossi­ cità: la tossicità acuta orale (LD50) è valutata essere maggiore di 5g/Kg di peso corporeo.

Pozione bechica Lichene islandico (Cetraria islandica L.) E.F. 5 gr. Altea (Althaea officinalis L.) E.F. 5 gr. Edera (Hedera helix L.) E.F. gr. 5 Arancio amaro (Citrus aurantium L.) E.F. 5 gr. Sciroppo F.U. 80 gr. 1 cucchiaio da minestra per 3 volte per giorno In associazione: Timo (Thymus vulgaris L.), estratto secco in cap­ sule da 350 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibilmente lontano dai pasti. Ribes Nero (Ribes nigrum L.) macerato glicerinato: da 60 a 80 gocce ore 8 in poca acqua; e da 30 a 45 gocce ore 16 in poca acqua. Echinacea (Echinacea pallida L.), estratto secco in capsule da 400 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore preferibilmente lontano dai pasti. Rosa canina (Rosa canina L.), estratto secco in capsule da 400 mg. alla dose di una o due capsule ogni otto ore pre­ feribilmente lontano dai pasti.

Sovradosaggio e tossicità: non noti.

Altea (Althaea officinalis L.) Controindicazioni: non sono state, a tutt’oggi, sperimentalmente poste in evidenza. Effetti indesiderati: alle dosi consigliate, non si sono mai verificati. Sovradosaggio e tossi­ cità: nessuna tossicità è stata individuata.

un uso prolungato si possono manife­ stare cefalea e agitazione psicomotoria. Sovradosaggio e tossicità: non cono­ sciuti. Lichene islandico (Cetraria islandica L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Marrubio (Marrubium vulgare L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno.

Eucalipto (Eucalyptus globulos La­ billardiere) Controindicazioni: ma­ lattie infiammatorie del tubo gastroenterico, del­ le vie biliari e del fegato. Effetti collaterali: rara­ mente nausea, vomito e diarrea. Sovradosaggio e tossici­ tà:puòprovocareinduzioneenzimatica a livello del fegato. Edera terrestre (Hedera helix L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Pino (Pinus sylvestris L.) Controindicazioni: occasionalmente asma bronchiale. Effetti collaterali: irritazione per con­ tatto delle mucose. Sovradosaggio e tossicità: non noti.


Liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.) Controindicazio­ ni: ipertensione arteriosa, epato­ patie colestatiche, cirrosi epatica, ipertensione, gra­ ve insufficienza renale, gravidan­ za. Effetti collaterali: in caso di utilizzo prolungato o di assunzione di dosi elevate pos­ sono comparire effetti simili a quelli dei mi­ neralcorticoidi, con ritenzione di acqua e sodio, perdita di potas­ sio e conseguente ipokaliemia, iper­ tensione , edemi e, più raramente, mioglobinuria. Sovradosaggio e tossicità: vengono considerato do­ saggio elevato il consumo di oltre 50 grammi di dro­ ga per giorno. Timo (Thymus vulgaris L.) Controindicazioni: per uso esterno non sonostate, a tutt’oggi, sperimentalmen­ te poste in evidenza. Effetti indesiderati: per uso esterno alle dosi consigliate , non si sono mai verificati. Sovradosaggio e tossicità: per uso esterno nessuna tossicità è stata indi­ viduata. Echinacea (Echinacea pallida L.) Controindicazioni:ipersensibilitàindi­ viduale,gravidanza,allergie,tubercolo­ si, AIDS, sclerosi multipla, collagenosi e altre malattie autoimmuni. Effetti collaterali: nausea, vomito e piressia. Sovradosaggio e tossicità: non noti. Ribes nero (Ribes nigrum L.) Controindicazioni: nessuna. Effetti collaterali: nessuno.

Un libro e l’autore Molti nostri lettori conoscono Luca Mario Pitrolo Gentile , medico chirurgo, uno dei rari medici che praticano la fitoterapia in Italia. Specializzato in chirurgia pediatrica, ha compiuto il Tirocinio teoricopratico per la formazione specifica in medicina generale, attualmente svolge l’attività di medico di medicina generale. E’ membro della Società Italiana di Fitoterapia, dell’Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione e dell’Associazione Nazionale Specialisti in Scienza e Tecnica delle Piante Medicinali oltre Luca Ma essere presidente dell’Associazione rio Pitaro lo G ti Officinalia. le Fitotera In questienmesi, è uscito per i tipi pia nella praticun di Aldenia Edizioni, La cura a csuo dei più linnuovo ica comumanuale: l’utilizzo ni distu delle pia rbi attrav nte si sta di più. erso diffonde Fitoterapia ndo sem Il volum pre e fa chia rezz fitoterap nella pratica vasta te ia e prop a sulla matica de one indi il trattam lla cazioni p en clinica. ratiche p Di ogni ap to delle varie pat er ologie. p e i disturb arato sono spiega Un manuale ti il funzi i di più co onamen generale m scontroper il to e vengon une riutile in med o l’utilizzo icina di fitoter proposte varie te apici. Di medico,rap ma sono spie ie con ogni pian gati i ben ta utilizza efici, ma anche effetti co ta anche gl di llate i ev Il linguag rali e le controi ndicazion entuali gio sem i. plice e indubbio pratico la prese glossario nza rendono interesse non solo il volum di un ai medic i e adatto ai lettor i semplic ed ai natuper ro patl’opei, ma an em fare chia che rezza su ente curiosi che lle possi ratorevogliano fitoterap bilità of ia. ferte da professio- lla nale. Il volume Luca Mar io Pitrol fa chiarezza o è medicsulla o chirurg Gentile o. fitoterapia e Specializ vasta tematica Sovradosaggio e tossicità: non noti. zatodella in chirurg compiut ia pediat o il Tiroci ric ha nio pratiche proponeform indicazioni il Spirea (Spirea ulmaria L.) teorico-pr a, per azione atico pe attualmen specifica in med Autore: icina gene r la te svolgevarie patologie. Luca Ma trattamento delle Controindicazioni: ipersensibilità o rale, medicina l’attività rio Pitrol Titolo: Fi di medic ge o Gentile toterapi o di Ha tenuto nerale. a nella rmato: 14del apparato sono spiegati il allergie ai salicilati, Fo flogosi tratto e tiene co pratica Di ogniscriv 8x210 m rsi di fitot clinica ere su va Pagine: m erapia, ol rie riviste 23 0 E’ tr funzionamento e i disturbi di più ea membro gastroenterico superiore. del setto ISBN: 97 de re lla Societ . 88896618 dell’Asso à Italiana ciazione in Prezzo: di Fitotegenecomune riscontro Effetti collaterali: gastroduodeniti. Nazionamedicina euro 15 004 Scienz rapia, a dell’ le Sp ,60 Nazionale Alimentazione e ecialisti in rale ePivengono propostedell’varie Sp Sovradosaggio e tossicità: non noti. Associaz teraante Med ecialisti in Scienz io ne a e Tecnic icinali ol dell’As a delleDi e a es pie con l’utilizzo fitoterapici. sociazione trdi se Officinalia re presidente . ogni pianta utilizzata sono spiegati Salice (Salix alba L.) i benefici, ma anche gli eventuali Controindicazioni: ipersensibilità o effetti collaterali e le controindicaallergie ai salicilati, flogosi del tratto zioni. gastroenterico superiore. Per presentarlo ai nostri lettoEffetti collaterali: gastroduodeniti. ri, abbiamo chiesto all’autore, e Sovradosaggio e tossicità: non noti. all’editore, di poterne riprodurre un capitolo. Qui avete trovato dunque Rosa canina (Rosa canina L.) le pagine dedicate all’apparato Controindicazioni: non sono state, a respiratorio. tutt’oggi, sperimentalmente poste in Luca Mario Pitrolo Gentile evidenza. Fitoterapia nella pratica clinica Effetti indesiderati: alle dosi consiglia­ Prezzo: euro 15,60 te, non si sono mai verificati. www.aldenia.it Sovradosaggio e tossicità: nessuna tos­

sicità è stata individuata.

n

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Parma, sabato 24 e domenica 25 settembre 2011

E S O P N O G S E ITIVO V N O C

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DI Marcello Nicoletti Università “Sapienza” di ROMA

CUR Small is beautiful/Big is better Il dilemma è aperto: il fenomeno biologico va descrittosoloriducendoloallavalutazione-al tempo stesso semplificazione - quantitativa, o per studiare i sistemi biologici complessi occorre una metodologia diversa e capace di untuire piuttosto e relazioni che le quantità? La disputa porta a confrontarsi proprio sull’antitesi tra rimedio naturale e molecola isolata: con una sorprendente specularità statistica nella valutazione dei due percorsi

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pamphlet

CUR Small is beautifful/Big is better

L

a prima cosa che si impara sulla molecolarità della biochimica cellulare è che non esistono le mezze misure.Inaltreparole,guardandoalledimensioni, i metaboliti che stanno nella cellula o sono molto grandi, le macromolecole, o molto piccoli, le micromolecole. In mezzo c’è praticamente il vuoto. La gran parte della materia organica cellulare è fatta da macromolecole, le proteine: insieme ad acidi nucleici e carboidrati, a cui si aggiungono solitamente diversi lipidi, costituiscono il set chimico irrinunciabile di base necessario per far funzionare il macchinario vitale. Per questa ragione sono detti tutti insieme metaboliti primari. La maggior parte delle micromolecole non sono altro che i mattoni, i monomeri, utili per costruire le molecole grandi, i polimeri, ma ci sono anche delle molecole piccole che sfuggono a questa logica dominante. In gran parte si tratta di attivatori, trasmettitori e mediatori, o come altro decidiamo di chiamarli. Ad essi il metabolismo affida il compito di iniziare, stimolare, adattare le possibili risposte agli stimoli ambientali e di funzionamento. In altre parole, le proteine, motore ed azione del metabolismo, ricevono input di attivazione secondo o una programmazione o una necessità di risposta. La derivazione biosintetica delle piccole molecole attivatricipartedallemacromolecoleprimarie,chevengono letteralmente smontate e con i pezzi risultanti si costruiscono le piccole molecole, pertanto chiamate metaboliti secondari. Il carattere fenotipico di questi ultimi è testimonianza della loro natura effimera e determinata dagli eventi; la limitatezza delle dimensioni è tipica della lorolimitatapredisposizioneperagiresull’interruttore di messa in moto della macromolecola peptidica. Cisiamoabituatiachiamarleimpropriamente“prodotti naturali”, per la loro origine tipicamente legata alla produzione da parte degli esseri viventi, in particolare dalle piante e dai microorganismi, secondo una logica di armamentario chimico adatto alle risposte difensive da parte di esseri viventi o troppo piccoli o troppo fermi. La naturalità di queste molecole è il loro fattore dominante e discriminante.

Prometeo in provetta

Una volta presa coscienza della grande importanza metabolica delle piccole molecole naturali di derivazione secondaria, non appena la chimica ha fornito gli strumenti adatti, l’uomo si è dedicato alla sua attività preferita: migliorare quello che la natura gli offre. Sono nate le piccole molecole di sintesi da trasformare in farmaci, 64 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

all’inizio quale semplice derivatizzazione di quelle naturaliperaumentarnel’attività(l’eroinadallamorfina, l’aspirina dall’acido salicilico, ecc.), poi come base per un esercizio di copiatura delle essenziali caratteristiche strutturali per esaltarne l’incidenza sui recettori. L’apparizione sul fronte farmaceutico delle molecole non di origine naturale ha determinato un paradigma dominante nel campo dello studio/scoperta di nuove molecole attive, basato sul large-scale screening, relegando i prodotti naturali a fonte di ispirazione per strutture molecolari sintetiche o come fonte di materia prima per l’emisintesi o come modelli per valutare l’interazione biologica secondo la logica cellulare. Ma la naturalità ha radici profonde e legami indissolubili con la nostra fisiologia. Il mantenimento ed il rafforzamento progressivo di una utilizzazione delle sostanze naturali per sé ha determinato una situazione di confronto absurdum, ovvero dissonante, una sorta di dialogo tra sordi (surdus è il nome usatoperinumeriirrazionali,ovverodeinumerichenon si riusciva a fare entrare nella logica dei numeri interi ordinariodellelorofrazioniereditatadallamatematica pitagorica), in cui si rischia di trovarsi su posizioni contrastanti imbrigliati nella palude degli argomenti senza fine, perché i presupposti di partenza sono incompatibili. Da una parte i razionalisti legati alle dimostrazioni sperimentali secondo metodi e modelli stabiliti a priori, e dall’altra gli ammiratori di evidenze legate alla natura stessa delle forme viventi. Da una parte il fortino inespugnabile e monolitico di ciò che ha valore solo se addomesticato in numeri e dati confrontabili e ripetibili, dall’altra la moltitudine di infinite realtà in attesa di essere scoperte. La fortezza Bastiani in attesa dell’inevitabile confronto finale con le indomabili armate della diversità e della complessità.

Ratio vs. absurdum

La contrapposizione rischia da tempo di tradursi in un tipico pasticcio Godeliano. Quando un sistema diventa sufficientemente complesso finisce per non riuscire a non essere contraddittorio, ovvero si complica la vita a tal punto che l’unica soluzione è cercare all’esterno le assicurazioni della propria esistenza. In altre parole, nel nostro caso possiamo continuare all’infinito ad accapigliarcitrarazionalistienaturalisti,trafautoridella molecola di sintesi affidabile, misurabile e definibile e sostenitoridell’approccioolistico,naturalisticoetradizionale del fitocomplesso, con unico risultato di continuare a credere sempre più nella giustizia della propria


posizione. L’unica è aspettare che qualcuno veda le stesse cose da un punto di vista completamente diverso. E finalmente da qualche tempo emergono segnali confortantidellapossibilesoluzionedainaspettatiorizzonti. Per capire ed apprezzare la soluzione del problema, bisognafaresoloqualchepassoindietroedarrivarefino a qualche mese fa, esattamente alla seconda metà dell’anno scorso. Per vivere insieme in diretta l’emozione delmomentodellasvolta.Maprimaundoverosopreambolo.

Entra in scena la System Biology

Non è in gioco solo la complessità dell’organismo, ma anche l’intero spettro della funzionalità biologica che la proteina è in grado di assumere in relazione alle interazioni molecolari. Ciascuna proteina si lega selettivamente ad un certo numero di altre proteine, o di lipidi o glicidi o micromolecole. Lo studio di queste interazioni e dei meccanismi di assemblaggio dei network proteici è oggi al centro della definizione dei cammini biosintetici metabolici, come del drug design, ovvero della ideazione e costruzione di nuovi farmaci. Una volta intrapresa decisamente questa direzione, ci si rende conto di come la complessità trovi in questo argomento una sua evidente collocazione. Le proteine sono per loro natura versatili e flessibili. Un certo sito attivo può interagire con leganti differenti con differenti affinità. Abbiamo ormai scoperto che la stessa proteina può contenere diversi siti di attacco, di cui solo alcuni sono di nostra conoscenza.Lostudiodell’interazioneproteina-proteina, comequelloproteina-substrato,devetenerconto,main manieraamplificata,didifferenticontributirelatividelleinterazioniidrofobichecomediquelleelettrostatiche. Un lavoro enorme, aiutato dalla facilità del computer per eseguire operazioni ripetitive ed ottenere il loro assemblaggio. Ricapitoliamo. Determinate proteine si associano, più o meno efficacemente, con altre proteine per svolgere un ampio spettro di attività funzionali. In altre parole, queste associazioni non sono omogenee, ma si riferiscono a funzionalità di tipo diverso, più o meno generali opuntuali.Leinterazioniproteina-proteinaavvengono a livello delle loro superfici, e sono dipendenti da una pletoradifattori,qualiforma,complementarietàchimica, flessibilità, condizioni ambientali, ecc. Il problema risultaquindicaratterizzareleproprietàdelleinterfaccia delle proteine per riuscire a capire se e come possanointeragiretraloro,anchesullabasedell’intervento di altre molecole. E magari le piccole molecole, in particolare.

Molecular network

Ritorniamo per un momento alle prospettive aperte dalla sequenziazione del genoma. Una volta smontata definitivamentelasequenzagene-proteina-caratterein favore delle interazioni multiple tra geni e tra proteine, gliscenaricambianocompletamenteetuttosiconcentra nel network proteico di cui abbiamo appena parlato. A questo punto può entrare in scena la logica Godeliana. Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 65

Tutto poi ha avuto origine dalla Biologia Molecolare, con lo squinternamento del Dogma della Biologia nelle scienze–omiche, Genomica, Proteomica e Metabolomica, e con il sequenziamento del genoma. Lo shock, derivato dalla consapevolezza dell’aver ottenuto più ignoranze che certezze, ha generato i nuovi punti di vista della System Biology. Con questo si è approdati allo studio delle connettività del network biologico (correlazioni funzionali tra i geni ed i loro prodotti), con l’intento di individuare le relazioni tra le molecole e i loro target. Anche qui i partiti si sono divisi: quelli che hanno affermato solennemente che mai si poteva domare la complessità naturale, gettando a priori la spugna della ricerca del logos, e quelli che sono andati avanti, fregandosene,trovandounaiutosemprepiùdeterminante nelle macchine pensanti per domare i gorghi della complessità. Tra le conoscenze rivelate dall’enorme lavoro di sequenziamentodeinumerosigenomidisvariatetipologie di esseri viventi è emersa la consapevolezza che la complessità degli organismi non è semplicemente correlabile al numero di proteine che essi possiedono (come non è il numero delle basi del DNA che fa l’avanzamento evolutivo o la complessità degli esseri viventi). Appare invece sempre più chiaro che a livello molecolare dobbiamo aspettarci che la complessità ( e quindi l’efficacia del funzionamento della macchina biologica) non sia un fattonumericomadinetwork,ovverodipendadallemolte differenti interazioni che le proteine sono in grado di effettuare.Alcentrodell’efficienzametabolicacellulare ci sono le interazioni proteina-proteina. Se queste non funzionano o funzionano male ci possono essere molte conseguenze negative, incluso l’insorgere di patologie. In altre parole danni o alterazioni alle interazioni proteina-proteina sono determinanti per il funzionamento del metabolismo cellulare.

Pietre tombali sul dogma della Biologia


pamphlet

CUR Small is beautifful/Big is better

Laconnettivitàdiventaimportantepercominciareacapire come può funzionare un sistema complesso. Una voltaindividuateleparti,bisognacapirecomefunziona la rete. Ad esempio, i geni alla base di certe malattie presentano una media connettività, ovvero, in altre parole, i geni con bassa o elevata connettività hanno minore predisposizione di essere associati a fenotipi predisposti per certe malattie. E a questo punto si è posta la domanda chiave: quale è il grado di connettività delle piccole molecole naturali? Per trovare una risposta entra in scena il meglio della ricerca supportato con il meglio delle macchine pensanti che chiamiamo computer. Il recente film “The Social Network” ci dà una versione moderna ma anche fuorviante di Harvard, quale una banda di studenti geniali quantodistrattirispettoalleproblematichescientifiche. In realtà c’è invece gente ben piantata ed efficiente, tanto più se ad essi si associa l’altro mostro sacro planetario, il MIT di Cambridge, Massachusset. I risultati sono uno studio computazionale, pubblicato su JACS Communications del 21/6/2010, e sono di grande interesse.

Distinct Biological Network Properties between the Targets of Natural Products and Disease Genes

Si è quindi trattato di uno studio puramente numerico basato sull’elaborazione di un numero eccezionale di dati. Prescindendo dai particolari tecnici, lo studio è stato basato su 5581 target proteici, 5235 geni, 2681 proteine umane e 76 prodotti naturali. La conclusione è: “i target dei farmaci approvati, che non sono anche targetdisostanzenaturali,evidenzianounadistribuzione di connettività con target più vicini a quella di geni delle malattie umane rispetto a quella dei prodotti naturali che presentano target molto più connessi”. In altre parole, i target dei prodotti naturali sono su proteine maggiormente connesse al network cellulare rispetto ai target dei geni implicati nelle malattie umane e quindi i prodotti naturali influiscono su proteine più essenziali per il metabolismo. Lostudiocontieneanchealcuniimportantisuggerimenti consequenziali: a) iprodottinaturalipossonoessereconsideratiilrisultato di una coevoluzione creatrice di molecole multitarget a spettro di azione e bersaglio multiplo b) i prodotti naturali, o almeno una parte di essi, nelle dovuteconcentrazionisonodevolutiall’annientamento 66 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

delle specie competitrici o predatrici c) se i prodotti naturali hanno funzione soprattutto difensiva nei confronti di competitori o invasori o predatori,alloralaloroattivitàfisiologicadovràrivolgersialla funzionalità di proteine essenziali e quindi non specifiche della singola specie o del singolo organismo. Edaltripossibiliragionamentipotrebberoesserededotti come spunti di riflessione o di ricerca: a) resta molto da dimostrare sull’azione a basse concentrazioni e/o di prodotti non evidentemente tossici b) inpratica,dalpuntodivistafarmaceutico,iprodotti naturalirisultano,inbuonaparte,pocoadattiperpoter fronteggiarespecifichepatologie,mentresonomoltoimportanti per influire sui sistemi fisiologici di base c) l’azione sul network proteico potrebbe fornire la chiavediinterpretazionesuunadifferenteutilizzazione di farmaci e prodotti ad azione meno specifica.

Quod erat demonstrandum

Dallo studio computazionale emerge una linea di demarcazione tra i farmaci di sintesi e i prodotti naturali. Mentre i primi vanno preferiti in caso di malattia, i secondi hanno valore in caso di effetti sui meccanismi della fisiologia di base. Mentre dai primi ci si deve aspettare un effetto rapido e puntuale, per i secondi è necessario un tempo più lungo e uno spettro più ampio di attività. Mentre i primi sono il risultato di una selezione basata su target definiti e puntuali, i secondi si rivolgono a funzioni che coinvolgono ampi network del processo fisiologico e metabolico. Da una parte l’interventofarmacologicosulsoggettomalato,dall’altra il mantenimento dello stato di salute e la prevenzione. In latino la parola cur è utilizzata sia nel senso di perché che di poiché, dando una comune situazione ai due momentilogici.Finoraabbiamocombattutosoprattutto con i perché, ma forse abbiamo finalmente la chiave con cui sarà possibile passare ai poichè. Impiantare alcune certezze su cui costruire approcci più sensati e scientificamenteaffidabili.cancellaregliaggettivialternativo, completare, olistica affianco alla parola medicina e tentare un approccio complessivo nel quale si assegnano propri ruoli alle piccole molecole naturali non in base alla loro origine ma sulla base della loro reale modalità di azione, senza rischiare di cadere nel tranello della panacea oppure nel cul-de-sac della contraddizione perpetua con i farmaci di sintesi. Ammettiamolo,lalogicachimico-farmaceutica,farmacologica e tossicologica ha generato un sistema di spe-


rimentazione e legittimazione scientifica che rischia di metterefuorigiocoiprodotti naturali,comedimostrato dalla polemica sui claims tuttora in corso. Nato proprio daiprodottinaturali,acominciaredalconcettodieffetto dose-dipendente, il processo di validazione scientifica delfarmacohafinitoperconcentrarsisull’orizzontedelimitante della molecola pura, allontanandosi progressivamente dalle origini. Le nuove ricerche sul network proteomico e metabolomico impongono di esplorare nuovi paesaggi, come doveroso tutte le volte che vengono messe in crisi le vecchie categorie. E’ un poco come voler spiegare la radice quadrata di 2 o quella di -2 con i numeri ordinari. Serve uno sforzo di irrazionalità o di immaginazione. Nascondere sotto il tappeto le verità scomode, alla pitagorica maniera, non servirà a niente; prima o poi ricicciano. n

Dove documentarsi

Keskin O, Gursoy A, Ma B, Nussinov R Towards Drugs Targeting Multiple Proteins in a System Biology Approach Current Topics in Medicinal Chemistry 2007, 7, 943951. Dhayalan A, Jurkowsky TP, Laser H, Reinhardt R, Da J, Cheng X, Jeltsch A Mapping of Protein-Protein Interaction Sites by the “Absence of Interference” Approach Journal of Molecular Biology 2008 29, 1091-1099. Domling A Small molecular weight protein-protein interaction antagonists – an insurmountable challenge? Current Opinion in Chemical Biology 2008, 12, 281291. DancikV,SeilerKP,YoungDW,ScreiberSL,Clemonns PA Distinct Biological Network Properties between the Targets of Natural Products and Diseases Genes JACS Communications 2010, 132, 9259-9261. Clemons PA, Bodycombe NE, Carrinski HA, Wilson JA, Shamji AF, Wagner BK, Koehler AN, Schreiber SL Small molecules of different origins have distinct distributions of structural complexity that correlate with protein-protein profiles PNAS 107, 44, 18787-18792. Settembre 2011 ERBORISTERIA DOMANI 67


piante: miti e leggende

Il Basilico Anche al Basilico (Ocimum basilicum L.) vengono attribuiti numerosi e diversi significati nel caratteristico tradizionale linguaggio dei fiori e delle piante. Pianta originaria dell’Asia, è proprio in queste regioni, ove è conosciuto da più tempo, che sono maturate le più strane credenze. In India era considerato una pianta sacra nella quale si identificava Lakshmi, dea della bellezza, dell’armonia e della fertilità. Costei era, nientemeno che la sposa di Visnu. Gli antichi Egizi, così come gli antichi Greci lo utilizzavano per le offerte sacrificali; i Galli sottoponevano a rigidi rituali di purificazione chi voleva raccogliere questa pianta. Ma non tutti erano d’accordo sulle proprietà “positive” del Basilico: in certe regioni ed in certi periodi del Medioevo era ritenuto simbolo dell’odio e di Satana. Così, mentre Plinio ed altri “sapientoni’ dell’antichità ne avevano esaltate le proprietà curative, Avicenna (980-1037), uno dei massimi pensatori e scienziati mussulmani del Medioevo, sosteneva che il suo uso provocava “sangue torbido e melanconico”. Anche nella storia cha andiamo a raccontare, il Basilico ha... come dire... un risvolto nefasto. Si parla prima di amore, ma poi di uccisione, di morte. Il racconto che ci ha ispirato è una delle famose novelle de Il Decamerone del Boccaccio (precisamente, novella V della IV giornata). Siamo nel 1300. Andiamo a raccontarla. Vi avvertiamo, è una storia macabra. 68 ERBORISTERIA DOMANI Settembre 2011

“Erano dunque in Messina tre giovani fratelli e mercatanti et assai ricchi… et avevano una sorella chiamata Lisabetta, giovane assai bella e costumata…” Questa ragazza, peraltro, non era ancora maritata, però, segretamente era innamorata di Lorenzo, un giovane pisano, bello, aitante, biondo, un garzone che aiutava i fratelli di lei...”in un lor fondaco…” Anche Lorenzo era, ovviamente, innamorato di Lisabetta e.. “...incominciò a porre l’animo a lei, e si andò alla bisogna che, piacendo l’un all’altro igualmente, non passò gran tempo che fecero di quello che più desiderava ciascuno”. Ma i fratelli vengono a conoscenza della tresca e, una volta scoperto che i due giovani, di notte, si incontrano, non potendo ovviamente accettare che la loro sorella si legasse ad un loro servo... “...tutti e tre seco menarono Lorenzo e, pervenuti in un


luogo molto solitario e remoto… uccisono e sotterrarono in guisa che nessuna persona se ne avvedesse... et in Messina tornati dieder voce che, per loro bisogne, in altro luogo l’aveano mandato..” Lisabetta, passano i giorni e non vede più il suo amato; si fa triste, poi alla tristezza subentra l’ansia. Non sa rendersi conto di dove sia andato; che sia fuggito altrove, lui che, diceva di amarla tanto? Ma una notte fa un sogno: vede Lorenzo, e lui le rivela cosa è successo: “O Lisabetta, tu non mi fai altro che chiamare, e della mia lunga dimora t’attristi e me, con le tue lacrime fieramente accusi; e per ciò sappi che io non posso più ritornarci, per ciò che l’ultimo dì che tu mi vedesti i tuoi fratelli m’uccisono…” e le indica il luogo ove è stato sepolto: “...e disegnatole il luogo dove sotterrato l’aveano, le disse che più nol chiamasse e l’aspettasse, e disparve”. La fanciulla è disperata, cosa fa: corre nel luogo indicatole, scava e trova i resti del corpo dell’amato; non può, chiaramente asportate tutto il corpo, ma è decisa ad avere ancora qualcosa di suo su cui versare le sue amare lacrime… “...se avesse potuto volentieri tutto il corpo n’avrebbe portato per dargli più convenevole sepoltura ma, veggendo che ciò esser non potea, con un coltello il meglio che poté gli spiccò dallo “mbusto la testa e quella, in un asciugatojo inviluppata, e la terra sopra l’altro corpo gittata, messala in grembo alla fante, senza esser stata da alcun veduta, tornassene a casa sua”. E cosa fa Lisabetta giunta a casa sua? Chiusasi nella sua stanza, dopo aver pianto amaramente, prende dal balcone un grosso vaso da fiori, vi sotterra dentro la testa del giovane ucciso e... “...poi messovi su la terra, su vi piantò parecchi piedi (n.d.r.: virgulti) di bellissimo basilico salernitano e quegli di niuna altra acqua, che o rosata o di fior d’aranci non innaffiava giammai, se non le sue lacrime...” Cosa succede a questo punto. I vicini vedono in continuo la ragazza piangere china sul grosso vaso e… vedono anche che il basilico cresce, cresce: “il bassilico, sì per lungo e continuo studio (n.d.r: cura), sì per la grassezza della terra procedente dalla testa corrotta che dentro v’era, divenne bellissimo ed odorifero molto..” I vicini avvertono i fratelli di quello che hanno visto, i fratelli si meravigliano e, preso il vaso ne riversano la terra e... “...riversata la terra, videro il drappo et in quello la testa, non ancor sì consumata che essi dalla capellatura crespa non conoscessero lei era quella di Lorenzo...” A questo punto i fratelli se la danno, a gambe, per paura che si scopra quello che hanno fatto, addirittura riparano a Napoli, abbandonando nella disperazione la giovane sorella: “...la giovane, non restando di piangere, e pure il suo testo addimandando, piangendo morì”. Qui finisce il racconto del nostro grande poeta di Certaldo. Voglio chiudere con un brevissimo commento. Se fossi vissuto ai tempi di Lisabetta e fossi stato suo compaesano, amico.. con tutta franchezza non avrei mai e poi mai accettato un invito a pranzo. E se mi avesse preparato trenette al pesto? (P. P.) n

altre leggende Filemone e Bauci aprile 2011

Apollo e Dafne maggio 2011

L’Edera giugno 2011

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