Terni Magazine 3

Page 1

3

M

A

G

A

Z

I

N

E

LUGLIO 2009 N°3

per una

PUBBLICAZIONE MENSILE - LUGLIO 2009 - Tassa pagata ISI - aut. DCB / TR / 139/09

Città ideale

pag 3 Di Girolamo vince con il voto di tre ternani su dieci

pag 13 Tasse e bollette alle stelle e la casa va in tilt

w w w. t e r n i m a g a z i n e . i t

pag 18 Ricette per il traffico :

pag 20 Da Perugia ancora inceneritori a terni

L’EDIZIONE QUOTIDIANA ON-LINE



Editoriale

“ IL PDL DIVISO S

3

non raccoglie la voglia di cambiare, e DI GIROLAMO vince con il voto di tre ternani su dieci

Il Potere politico se non si presenta forte ed unito non raccoglie l’adesione dagli elettori per governare

corsivo

e andiamo ad analizzare il voto del centrodestra appare evidente che i voti non sono stati indirizzati in tutte le elezioni locali nello stesso modo ed intensità. Molte le defezioni, molti gli accordi trasversali tra gruppi di centro nei vari comuni della regione (vedi Orvieto). A Terni invece degli accordi ci sono state solo liti, addirittura conclamate con ritualità quasi tribali di giurato odio ai propri fratelli tipo il giorno della presentazione ufficiale a candidato di Antonio Baldassarre con fischietti e manifesti. Quel giorno si è stigmatizzata la certezza dell'impossibilità di poter avere una alternativa al centrosinistra visto anche il mancato apparentamento con l'UDC di Enrico Melasecche con 3000 preferenze, e Terni Oltre, con altre 3000. Infatti il gruppo dei "loggionisti" facente capo a Raffaele Nevi e famiglia che raccoglie circa con i suoi fedeli Fabio Biscetti, Federico Brizi, Dario Guardalben, ecc. 2500 preferenze ormai fidelizzate con alcuni forzisti della prima ora, ha suonato le sue trombe contro gli ex di AN con a capo

I

l dramma di non aver vinto nel centrodestra a Terni è il risultato dell'impossibilità di poter (o voler?) avere una squadra e coalizione solida unita sia nei programmi che nella omogeneità e stile di azione politica.

Paolo Crescimbeni ed i suoi discepoli Alfredo De Sio ed Carlo Orsini, per la mancata candidatura in Provincia, o segreteria al Nevi group. Il prof. Antonio Baldassarre piovuto e voluto dall'alto non è stato in grado di stemperare tali animi nè di fare accordi, nè tantomeno ha avuto il tempo di riconoscere agli uscenti consiglieri di opposizione il merito di aver sollevato i disastri di Paolo Raffaelli. Terreno libero, come se nessuno lo avesse coltivato. E per coloro che hanno lavorato all’opposizione in questi anni? Neanche il tempo di concordare ed affiatarsi, un'altra lista di candidati da sostituire agli altri e via andare. Ma dove in questo clima? L'assenza di un vero coordinatore che fosse a conoscenza della situazione e la mancanza di un vero leader locale, senza le poltrone da conquistare in testa, ma con le idee votate alla volontà di cambiare e far vedere un modello amministrativo politico efficace, ha fatto il resto. I Ternani mai come ora decisi a cambiare sono stati traditi dalle spocchie e dai personalismi e dagli odii personali che ahimè hanno lunghe radici ed emuli fin dai tempi della sfiducia a Ciaurro. E così Di Girolamo ha vinto con il voto di tre ternani su dieci. Conclusione: fin quando questi personaggi vorranno occupare la politica, o addirittura i partiti, con queste piccolezze per uno scampolo di potere personale, mai a Terni potremo avere una alternativa. Ora il PDL si è dimezzato, An ha un consigliere, la lista Baldassarre ha 6 nuovi consiglieri di primo pelo tranne Paolo Maggiolini ex UDC. Vedremo chi sarà in grado di ricostruire ciò che è stato sfasciato, anzi forse mai voluto costruire.

TERNI MAGAZINE

Web&Books LUGLIO 2009


posta

4

Lettere al Direttore Franca da Terni Mi chiamo Franca, sono una precaria di 27 anni, a Terni esiste un Albo dei Poveri. Tutti quelli che chiedono un aiuto economico al Comune e che in base alla propria dichiarazione dimostrano di non percepire alcun reddito da lavoro, sono inseriti nell’elenco dei beneficiari di contributi o per essere più chiari dei sussidi (si parla di cifre che partono da circa € 125,00 mensili più € 25,00 per ogni componente del nucleo), questo per 4 mesi l’anno. Altrimenti si prova ad inventare per accaparrarsi un’occupazione e un salario insufficiente ma necessario alla vita

quotidiana, si oscilla dalla ricerca di raccomandazioni all’accattonaggio per ottenere un impiego e una parvenza d’indipendenza o almeno racimolare l’illusione di veder accresciuta la propria dignità personale. Un tempo ci si limitava ad indossare una cravatta e il doppiopetto o il decolté col tacco e il tailleur per presentarsi a colloqui di lavoro e trovare l’agognata sistemazione. Oggi ci si vende non più al migliore ma all’offerente più disponibile. Ma non c’è offerta a tanta domanda. l Filippo da Terni Sono un operaio di 55 anni, anche questa volta, la kermesse elettorale si è conclusa e vediamo se i vincitori manterranno le promesse fatte ai cittadini. Detto questo, vorrei sottolineare come la politica non sia più uno strumento di aggregazione come poteva essere negli ideali di tanti della nostra

generazione, ma di divisione. Mi è sembrato di assistere, non solo alla corsa per il governo della città e della Provincia, ma ad una vera e propria gara per conquistare la poltrona, tanti, troppi corridori per una città di 120 mila abitanti. Mi è sembrato poi che in entrambi gli schieramenti fossero molto alti i toni della competizione tra candidati. Al di là dei risultati mi è sembrato comunque molto disomogeneo lo schieramento di “centro” sinistra, (dov’è i centro?), non concepisco come a livello nazionale Dario Franceschini abbia totalmente rotto con la sinistra radicale, mentre qui a Terni stiano “tutti insieme appassionatamente”. Giacomo da Terni La città voleva cambiare, ma a causa dei personalismi dello schieramento anticomunista, i cittadini tornano ad essere governati da partiti che a livello nazionale sono ormai al minimo sto-

....

rico. Non è stato il voto popolare a far vincere Leopoldo Di Girolamo, ma, analizzando il voto e soprattutto l’affluenza alle urne, si capisce benissimo che le aspirazioni degli elettori liberi sono state tradite da diatribe intestine nel contesto di personaggi che evidentemente non sono ancora maturi a livello locale, ad assumere il governo della città. E così rimarrà in piedi, non si sa ancora per quanto tempo quel sistema clientelare, antipopolare, ambiguo, di cui sono notoriamente protagonisti gli eredi del PCI che è stato al potere a Terni, fatta una sola eccezione, dal dopoguerra ad oggi, dando vita, Coop comprese, ad una rete intricata di interessi per far ginfiare solo le tasche dei burocrati di partito, dei funzionari, dei portaborse, dei portavoce. Il Potere fine a se stesso. Non a caso a sostenere il senatore sono scesi in campo tutti i vecchi notabili della Dc locale, assolutamente non disposti a rinunciare ai propri privilegi.

Scrivete le vostre mail a: posta@ternimagazine.it

L‘

:

G

Il Tg3 snobba i ternani

li utenti Rai ternani sono stanchi di pagare il canone per un telegiornale regionale targato quasi esclusivamente Perugia: dalla politica, alla sanità, dall’industria all’artigianato, dall’economia alla finanza, ai personaggi, alla cultura, all’agricoltura, alle imprese, agli enti, e ovviamente in primis la Regione è sempre la solita musica. Alle 14 inizia la sinfonia con corrispondenti che neanche parlano italiano, ma in dialetto. Durante la pausa pranzo ovunque ci si trovi, dalle case ai bar, dai punti ristoro alle rosticcerie, viene il groppo ala gola. Una sola corrispondenza da Terni. Stop. Tutto il resto sono notizie, anche le più banali, (fino ad intervistare un gommista del posto sul problema delle gomme lisce), che ruotano intorno al territorio perugino e spesso folignate. La tavola è imbandita e finalmente, dopo una giornata di impegni, lavoro, studio, tutta la famiglia si trova riunita per consumare la cena. Via allo zapping, uno spera che nella edizione della sera del TG3, si cambi qualche nota. Macchè. Tempo sprecato. La musica è sempre quella. E’ vero si possono ascoltare le varie sfumature del dialetto perugino, fino agli estremi lembi di Città di Castello, i vari corrispondenti ci informano su feste paesane, sagre, spettacoli, infiorate, artigianato di varia natura, di arte, musica. Per poi tornare al perugino stretto di Corso Vannucci. E sti pori ternani?

TERNI MAGAZINE

10/10/2009


5 TERNI MAGAZINE

Sommario

in questo numero

3 4 6 8/11 12 13 14 15 16 17 18 19 20-21 23 24 25 26-27 28-29 30 31 32 33 34-35 36 37 38 39 40 41 42-43 44

LUGLIO 2009

Editoriale Lettere al Direttore Il Fatto Politica Industria&Commercio Attualità Agricoltura Economia&Lavoro L’ intervista Finestra sul cortile L’ inchiesta Chiesa&società Ambiente Terni dimenticata Cultura Scuola Università Associazioni Arte Musica Musica eventi Etnie Benessere Eubiotica Sport Misteri Spiritualità Dove Come Quando Anfiteatro Fausto Week end nel Ternano Occhio sulla Capitale Corrispondenze Tradizioni

Se volete segnalarci notizie, avvenimenti, fatti, appuntamenti, eventi, disservizi, problemi, proposte, o dar voce a una realtà cittadina, inviateci il materiale al nostro indirizzo di posta elettronica, o direttamente alla redazione del nostro giornale


6

il fatto

Inquinamento della Thyssen Krupp a Terni Pile di fascicoli sul tavolo del Procuratore Fausto Cardella INDAGANO I NUCLEI SPECIALI DI CARABINIERI, POLIZIA PROVINCIALE E GUARDIA FORESTALE

fania Maurizi, “che si disperdono sulle case del quartiere di Prisciano; sui rifiuti liquidi che finiscono nel fiume Nera; sulla gestione della misteriosa discarica di Vo c a b o l o Valle, dove sono stati sepolti anche veleni che

Moroni, il top manager della Thyssen. I Carabinieri del Nucleo tutela ecologica, la squadra specializzata della polizia provinciale, il nucleo investigativo della Forestale cercano di capire fino a che punto il territorio sia stato contaminato… da 15 anni a Prisciano si lotta contro le polveri che si liberano dalle lavorazioni dell’acciaio. Moltiplicando esposti sui problemi respiratori dei resi-

(2006-2007 e 2007-2008), ma questi soldi non vennero mai spesi per Torino e solo 3 milioni furono spesi per gli adeguamenti a Terni. E' quanto emerso alla nuova udienza del processo per il rogo del 6 dicembre 2007 in cui persero la vita 7 operai dalle testimonianze dei militari della Guardia di Finanza che, su incarico della Procura di Torino, effettuarono perquisizioni e verifi-

“E’

una patina grigia, chiarissima, che si deposita ovunque: la noti accumulata ai margini della strada, ma soprattutto sulla chioma degli alberi, su tetti delle case, sui cartelli stradali, nei giardini. Ovunque. In passato, raccontano, ne pioveva molta di più, un giorno nel 2002 tutto si coprì di bianco, come se all’improvviso fosse caduta la neve. Tutti sappiamo da dove viene quella polvere. Vola via dai recinti della Thyssen Krupp di Terni, il polmone d’acciaio del cuore verde d’Italia: nasce dalle montagna di scorie sfornate dalla fabbrica metallurgica più importante d’Italia..” Esordisce così la collega Stefania Maurizi, in un lungo reportage pubblicato dal settimanale L’Espresso dal titolo: L’altra Thyssen. E ancora: “Sul tavolo del procuratore Fausto Cardella, protagonista in passato sulle indagini su Giulio Andreotti e sulle toghe sporche romane, si accumulano fascicoli di inchiesta sui pericoli ambientali che il gigante d’acciaio avrebbe provocato”. “Indagini sulle polveri”, scrive ancora la giornalista Ste-

Dove sono finiti i 35 miliardi stanziati per l’ambiente? “Da marzo 2008”, spiegano alla Thyssen, “ opera il “tavolo ambientale”, che coinvolge la Regione, la Provincia e il Comune, quindi l’Arpa, e la nostra stessa società: ha come obiettivi il controllo, il monitoraggio e conseguentemente l’adozione, se necessaria, di azioni per il miglioramento dell’ambiente. Sottolineiamo che la Thysse Krupp Acciai Speciali Terni soltanto nell’ultimo triennio ha investito sull’ambiente oltre 35 milioni di euro, sostenendo comunque su base annua, in tutti i siti italiani, costi pari a 30 milioni per la gestione degli impianti e colonici e di tutela ambientale” E quel fiotto verde cancerogeno che va a finire sul Nera? E intanto la polvere grigia imbianca le case e i polmoni degli abitanti di Pisciano, e la collina dei veleni a covare micidiali rifiuti altamente tossici

non dovevano trovarsi lì e dove il percolato sarebbe stato smaltito in impianti della Thysses privi delle autorizzazioni. E l’ultimo inquietante episodio: la scoperta di un laghetto sotterraneo denso di cromo esavalente, agente cancerogeno pericolosissimo, cento volte superiore al limite. Il tutto a pochi chilometri dalla Cascata delle Marmore”. “Al centro delle indagini”, scrive ancora la collega Maurizi, “c’è sempre lo stesso personaggio, Daniele

denti. La centralina di rilevamento delle polveri sottili (MP10) di Prisciano supera sistematicamente i limiti fissati dalla legge”. Sul fronte della sicurezza e della prevenzione, dopo il grave incendio del 2006 nello stabilimento di Krefeld, in Germania, la Thyssenkrupp approvo' stanziamenti straordinari per la sicurezza che ammontavano, per gli stabilimenti italiani di Terni e Torino a un totale di 13 milioni di euro da investire in due anni

che sui bilanci dell'azienda. Al banco dei testimoni e' stato chiamato anche Antonio Ranucci, ex dipendente della Thyssen con deleghe sulla sicurezza, fino al 2005: in quella data, infatti, in seguito a una riorganizzazione aziendale, il suo ruolo fu assunto direttamente da Herald Espenhahn, amministratore delegato e imputato nel processo con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. E.C.

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


7

TERNI MAGAZINE

10/10/2009


POLITICA

8

>DISINNAMORATI DELLA POLITICA I cittadini sono sempre più lontani dalle sale dei bottoni dove si decide il loro futuro

Gli uomini di potere

L

a politica in Italia e a Terni divide la società. Questo è il dato più preoccupante. Poi ci si domanda perchè i cittadini sono sempre più disinnamorati della politica, e i politici sempre più lontani dalla società civile. La politica nel nostro Paese e nella nostra città non oppone forze comunque socialmente solidali e unite per salvaguardare e promuovere il proprio territorio. Anzi sempre più si tende astiosamente a difendere il proprio orticello, ad occuparsi dei propri interessi di bottega. Irrobustendo sempre più quei metodi clientelari, o meglio parentali e nepotistici, assai più marcati di quanto non avvenisse durante la cosiddetta Prima Repubblica. Basta guardare alla frammentazione dei partititi, partitini, movimenti e movimentini in una fantasmagoria di minideologie, fatte su misura, che sono a volte le varianti di sistemi di pensiero già esistenti, a volte, invece tentativi di “originali” nuove tendenze. Ma i risultati non cambiano mai. Men che meno gli scopi. Il panorama offerto dalla trascorsa campagna elettorale anche a Terni ne è stata l’ennesima riprova. Tutti primi

TERNI MAGAZINE

della classe, tutti a portare acqua al proprio mulino. Dove sono i valori della solidarietà, del buon governo, della identità locale? Verso quale futuro, Con quali contorni, prospettive, contenuti seri, veri, realistici, coraggiosi, ma fortemente legati alla speranza e alla volontà di farcela. E’ mai possibile che per ritrovare un po’ di unità d’intenti in Italia si debba arrivare al disastro epocale, come terremoti, alluvioni e altri cataclismi naturali? Le elezioni del 1948 sui manifesti socialisti e comunisti? Ecco cosa ha scritto “l’eroe dei due mondi” in una lettera ad Adelaide Cairoli nel 1868: <<Gli oltraggi subiti dalle popolazioni durante il periodo unitario sono incommensurabili. Non rifarei oggi la via fatta temendo di essere preso a sassate, essendosi cagionato solo squallore e suscitando solo odio…>>. Il popolo italiano è fortemente lacerato fin da quella data fatidica 1860. E quello ternano? Intanto siamo anche noi italiani, e prima di quegli eventi non sapevamo nemmeno cosa significasse la parola emigrazione. L’America? Altro mondo. Mondo nuovo si diceva un tempo. Altro

LUGLIO 2009

spirito. La’ le ferite della guerra di secessione sono sanate. Ci si rimbocca le maniche, non si piange sul latte versato, si guarda avanti e soprattutto si fa quadrato. Ci si mette da una parte se non è più il caso. Non si fanno alleanze trasversali, Non si confondono i ruoli. Lasciamo perdere l’America. Torniamo a noi. Cos’è oggi Terni? Una città operaia? No. Una città di servizi? Mah! Una città turistica. No. Una città che fa cultura? Cultura? Abbiamo una pagina a disposizione. Una città universitaria? Macchè. Se to-

gliamo tutto ciò che appare, cosa rimane? Il tessuto delle piccole e medie imprese? Thyssenkrupp? Quale reale futuro? Innovazioni Tecnologiche? Lotta all’inquinamento; quale ruolo per le Industrie chimiche? Qual è l’dentità di questa città. Con quale spirito si concorre davvero al bene comune? I mass media che ruolo hanno in questo quadro? Quotidiani: quando non c’è la cronaca nera, tutti dietro al Palazzo, ai palazzi, e di questo non si parla, di quell’altro meglio di no, lasciamo perdere questo, non tocchiamo quest’altro. Questo argomento sì, questo no. E tiritì e taratà. I media? La Tv di Stato, sembra l’ufficio stampa della giunta regionale e di qualche settore della sanità che fa sempre “notizia”. Spieghiamo al lettore la regola giornalistica che in gergo si chiama “legge delle 4 esse”. E cioè i grandi filoni di interesse del pubblico: “Sesso, soldi, salute, sport”. Le tv locali languono su telegiornali che sono prevalentemente comunicati “rigirati” che vengono dagli uffici stampa e dalle fonti ufficiali, corredati da qualche immagini a volte inerente l’argomento a volte, non pertinente. C’è bisogno davvero di un nuovo modo di fare e in-


9

tendere la politica. Urge anche un profondo rinnovamento degli strumenti di informazione e comunicazione sia nei metodi che nei meriti. Valore fondante: la solidarietà. La competenza. La libera circolazione delle idee, delle notizie. Lungo corso Tacito si legge una scritta molto, molto significativa che racchiude una esigenza che è di tutti i cittadini: “Terni, torna ad essere umana”. L’uomo e il valore dell’uomo al centro. Non il parente. L’uomo. La donna. Il giovane. L’anziano. Il disoccupato (sempre di più). Il povero

europee del 2009. Non lo si vuol capire! La gente non vuole i comunisti! Il Comunsmo è finito dappertutto meno che in Corea, a Cuba (siamo lì), in Cina e a Terni, dove gli extraparlamentari di Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Sinistra e libertà, con i grigi figuri e gli inquietanti simboli delle falci e martelli di un tempo. Avete mai visto le case popolari a Plzen, seconda città della Repubblica Ceca? I servizi? Le strade? La gente. Fateci una gita. Da Terni i compagni di lista del senatore Leo Di Girolamo fanno conti-

(sempre in crescita una povertà latente che coinvolge sempre più famiglie). La coppia. C’è bisogno di una politica più umana più per la gente e i suoi bisogni. Per dare una identità vera a questa città. Chiudere con le solite ataviche penalizzazioni da parte dei poteri forti perugini. Aprire una stagione nuova che veda al centro gli interessi primari di una città con un cuore che batte, che vive, che produce, che si impone. Che si distingue. A Terni si ripropongono i vecchi schieramenti spazzati via dal popolo italiano prima alle elezioni politiche del 2008, poi da quelle

nuamente pellegrinaggi” per visitare la Piazza Rossa? Le favelas cubane? E via dicendo? Il pericolo rosso è sotto gli occhi di tutti, in barba alla cosidetta Balena Bianca con gli ex notabili democristiani (più demo che cristiani), che invita a votare Di Girolamo. Una giunta rossa? Perchè di questo si tratta. Dove è il centro?? Davvero Terni si appresta a vivere altri cinque anni di degrado e di valanghe di tasse e multe di natura comunale (a cominciare dai tartassamenti agli automobilisti e commercianti)? G. Pa

TERNI MAGAZINE

10/10/2009


H

10

politica

a vinto Leopoldo Di Girolamo, ma ha perso la politica. Si è trattato di una vittoria tattica, strategica, delle forze politiche che hanno sostenuto la candidatura del senatore, diciamo di quella parte di cittadini più direttamente impegnata, in quel “cartello” ma non si può certo dire che la partecipazione al voto abbia veramente coinvolto tutta la città. In definitiva il risultato alle ore 20.10, di 122 sezioni scrutinate su 131, assegna il 53,5 % dei voti a Leopoldo Di Girolamo, mentre il 46,74% è di Antonio Baldassarre. Il nuovo sindaco di Terni ha ottenuto 26.289 voti, mentre il Pdl 23.076 (risultati delle ore 20.10 di lunedì 22 giugno 2009). La gente è stufa. La politica del clientelismo portata avanti in questi ultimi 10 anni dalle coalizioni più o meno di sinistra alla guida del comune di Terni, ha raccolto, sostanzialmente, di fatto, poche briciole. Le nuove generazioni sono cresciute con un’altra mentalità, quella della meritocrazia. Anche gli ultimi “reduci” della vecchia Democrazia Cristiana ternana, che non riescono ad uscire dalla logica del nepotismo, non sono riusciti più di tanto a far raccogliere consensi intorno ad una figura che di fatto rappresenta la continuazione, almeno, dalle premesse, della politica di Paolo Raffaelli. Ci mancavano solo i boy scout. Una politica, quella del sindaco uscente che, tra l’altro, stando alle accuse mosse dalla magistratura, avrebbe colpito nell’intimo la fiducia dei ternani: la salute. Cosa c’è di più caro al mondo se non la salute. Lo dice anche il vecchio detto: “Basta la salute”, ad indicare che pur nelle difficoltà, e sono tante quelle che le famiglie devono affrontare nella vita di oggi, se manca anche la salute viene meno il bene, forse, più prezioso. Proprio lì, invece, nell’intimo, l’ipotizzato “tradimento”: la presunta falsificazione dei dati sull’inquinamento dell’inceneritore di Maratta, causa, secondo molti esperti, di tanti tumori, a cominciare da quelli di alcuni dipendenti della struttura dell’Asm (stando all’inchiesta della Procura), guidata da un’altra figura storica della sinistra ternana: Giacomo Porrazzini. Poi dimessosi. E’ la sconfitta della logica del potere fine a se stesso. Basta guardare ciò che si sta veri-

TERNI MAGAZINE

AI POSTERI: VINSE DI GIROLAMO, PERSE LA POLITICA

ficando a livello nazionale: sbaragliato dal voto elettorale, nelle pieghe dello schieramento di centro sinistra, privo di idee e argomentazioni, a volte fuori dalla storia e dalla dimensione reale delle cose, con una ideologia lontana da valori alla cui ricerca sono tornati milioni di persone (Famy Day docet), attraverso un intrigato gioco più o meno occulto al quale contribuisce una larga parte dei mezzi di informazione e dei media, si cerca di colpire il capo del governo sul fronte del gossip, intromettendosi nella vita privata. In barba alla deontologia professionale, che è uno dei pilastri in cui ruota l’esame scritto e orale per accedere alla professione (i pubblicisti sono un’altra cosa). Se si utilizzassero questi metodi con tutti i politici, a cominciare dalle circoscrizioni fino ai presidenti di Province e Regioni? Non si aprirebbe uno scenario da Far West? Visti i ripetuti appelli di Dario Franceschini al rispetto della Costituzione, non si stanno rivoltando nelle tombe proprio coloro che, su vari fronti hanno sacrificato la propria vita per liberare l’Italia dall’oppressione nazifasci-

LUGLIO 2009

sta? Per tornare a casa nostra: che dire di un coordinatore comunale di partito, il Pd, Giorgio Finocchio, che riesce a malapena a racimolare una quarantina di voti? Troppa acqua è passata sotto i ponti dai tempi di Claudio Carnieri e Giorgio Stablum. A Piediluco, per dirne una, c’hanno pure provato per un po’ a stargli dietro a questi camaleonti, poi si sono rassegnati e si sono fermati, nella sezione della piazza centrale alla scritta “PDS”. A Terni, in talune sezioni campeggia ancora la veduta falce e martello sull’insegna muraria: “Sezione XX Novembre”, in via Eugenio Chiesa. Eppure i ternani sono stati, in questa tornata elettorale, sull’orlo del cambiamento. Ma alla fine sapete poi perché. Per quel gesto forse un po’ anticonformista apparso sui primi manifesti della prima tornata elettorale di Antonio Baldassarre. Come a dire, “Proviamoci un po’, almeno a cambiare”. Cioè, come ha governato la sinistra da dieci anni a questa parte lo sappiamo. Vediamo un attimo quest’altri, se non altro per il gioco democratico dell’alternanza. Ma il problema è davvero generazionale. E forse, lo schieramento che si è opposto alla candidatura di Leopoldo Di Girolamo non è stato sufficientemente maturo a fronteggiare la situazione. Ed ha perso un’occasione storica. S’era già intuito con la sconfitta di Alfredo De Sio in Provincia. Forse troppi personalismi, protagonismi. Il voto si è frantumato. Il colpo di grazia l’hanno

dato coloro che pensavano di convogliare sulle loro liste addirittura il 12-14 per cento dei voti: Enrico Melasecche e Leo Venturi? Che hanno poi svincolato i propri elettori? Questa non vuole essere una attenta analisi del voto, che riportiamo in altra pagina del giornale, ma una sottolineatura sulla sconfitta della politica. La polis. I Greci insegnavano che politica ed etica sarebbero dovute andare a braccetto. Buona notte! Per tornare un attimo al panorama nazionale, finchè è esistito il colosso democristiano, lo spartiacque tra comunisti e anticomunisti era più chiaro. Quando sono tramontati Pci e Dc, il trasformismo ha portato alcune correnti democristiane a miscelarsi ed amalgamarsi, con il nome di Margherita, in quello che poi dall’Ulivo ad oggi è diventato Partito Democratico, senza risolvere, però, le contraddizioni di fondo che ci sono tra la cultura cattolica e quella di origine marxista. D’altro canto per quanto concerne lo spazio ricavatosi da Pierferdinando Casini, se a livello nazionale l’UDC aumenta consensi, non tali però da acquistare un potere contrattuale consistente, a livello locale i risultati sono oggettivamente deludenti. Per quanto concerne il ruolo di Terni Magazine, da una lettura attenta dei nostri reportage fin dal primo numero si è potuto notare come il tentativo sia quello di rappresentare, nell’approfondimento come nella critica, nell’analisi come nella proposta, nella cronaca come nel commento, nell’inchiesta come nell’intervista, una voce libera, non asservita. Non di regime. Rompendo con la consuetudine degli organi di informazione e comunicazione locali, una parte dei lettori ha avuto forse l’impressione che si appoggiasse, in occasione delle trascorse elezioni comunali, lo schieramento di centro destra. Non è così. A rileggere bene tutti gli articoli non c’è mai stata una parola in tal senso. C’è stato, invece, e ci sarà, se e quando si riterrà necessario, il ruolo di “guardiani del potere”, come indica il “giornalismo investigativo”, al quale, in potenza aspiriamo. E’ un obiettivo da raggiungere. Non un punto di partenza. Una cosa però è bene saperla: nessuno pensi di fare quello che gli pare. Tanto meno chi governa. G. Pa.


11

...al buon lavoro nuovo sindaco La redazione di Terni Magazine è articolata e composita. E’ formata da giovani alle prime armi con l’esperienza giornalistica e da persone esperte, una variegata gamma di collaborazioni dalla politica, all’inchiesta, dallo spettacolo-cultura-arte, al mondo dell’Università e della scuola, dal mondo del lavoro a quello dell’industria, artigianato, economia, ambiente, benessere, salute, sport, dalla cronaca al commento, dall’alzeviro alla stoccata, dal corsivo all’opinione. Una redazione fantasmagorica. Creativa. Alla quale fanno capo anche diversi elementi delle diverse etnie presenti nella comunità locale. Fino ai movimenti religiosi. Da tutti noi al nuovo sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo gli auguri più sinceri di un buon governo della città. Noi non rappresentiamo nessuno, se non noi stessi e il desiderio, senz’altro comune, di orientare nel mondo migliore, per il bene della comunità locale

l’opinione pubblica cittadina. Per questa ragione ci siamo posti il proposito di non fermarci alla superficialità delle cose. All’apparenza. Ma di a p p ro f o n dire, avendo come modello il “giornalismo investigativo”. Come obiettivo, non come punto di partenza. D a t e c i tempo. Esso nasce nel 1964 negli Stati Uniti ed ha come scopo quello di essere “guardiano del potere” di qualsiasi colore si possa tingere. La redazione di Terni Magazine, che abbiamo visto nascere come una creatura, ha una visione etica, seppur moderna della vita in tutte

le sue articolazioni. Non è orientata politicamente, se non per il progresso e la crescita in tutti i campi dei ternani e dei loro interessi che senz’altro non sono quelli della “nomenclatura” del potere perugino. Ha fatto finora, a volte, un’analisi della realtà locale, alla luce di quanto emerso nella gestione della giunta Raffaelli in questi ultimi 10 anni. Valuterà e pondererà le scelte future. Ci rendiamo conto che il senatore Leopoldo Di Girolamo si appresta a governare Terni con una pesante eredità su tanti fronti, primi fra tutti: il buco nel bilancio al Comune e l’ambiente. Certo è che a sentire le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani alla Tv locali vengono i brividi. Il linguaggio è quello del Pci degli anni cinquanta: “Le destre sono state battute”. Ma quali destre? Il fatto è che non sono cambiati di una virgola. Tutto quello che risultava fuori dal partito di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer dal

centro il poi era: “fascismo”. Tutto quello che però risultava essere alla sinistra del Pci: Lotta Continua, Potere Operaio, Avanguardia Operaia, eccetera, eccetera, era considerato “avventuristico” e “gruppettaro”. Rifondazione e Comunisti italiani sono a livello nazionale e di Parlamento europeo delle formazioni extraparlamentari che già a Terni stanno mettendo dei paletti, e ponendo dei dictat: “Di Girolamo ha vinto con il contributo determinante di Rifondazione- Comunisti Italiani”. Ci risiamo. Rieccoli. Il rischio è che a livello locale si riproponga la grottesca e paradossale situazione del governo Prodi. Con una variante non di poco conto: all’epoca la sinistra radicale aveva seggi in Parlamento e Fausto Bertinotti era il presidente della Camera. Oggi a Terni Rifondazione e Comunisti Italiani vogliono continuare a dettar legge nonostante la clamorosa sconfitta elettorale, (quella vera, autentica, reale), del giugno 2008. E rilanciano l’impossibile e superata idea di una “unità della sinistra”. Ma quale sinistra? Leopoldo di Girolamo non si è presentato come centrosinistra? Al senatore spetta un compito davvero difficile, la speranza è che usi il massimo dell’equilibrio. Auguri sinceri. G.Pa.

“V

IE ILCOMMENTI DEI CONTENDENTI NUOVO CONSIGLIO COMUNALE

anno modificati in maniera radicale alcuni indirizzi politici”, ha dichiarato Leopoldo Di Girolamo, appena appresa la notizia della vittoria, “Sulle cose da fare si può anche sbagliare, ma non si può governare nel chiuso del palazzo. Una delle emergenze sarà quella dell’occupazione con una politica seria che metta in campo misure per uscire da questo difficile momento.” Lo sconfitto, Antonio Baldassarre: “In democrazia i cittadini si scelgono i governanti che si meritano, ed evidentemente i ternani hanno ritenuto che la situazione generale di Terni non fosse così grave come io continuo a pensare che sia. Hanno scelto la continuità, prevedo comunque che i prossimi anni saranno molto duri per la città perché non mi sembra che il programma di Di Girolamo sia così innovativo e coraggioso quanto alla discontinuità del suo predecessore. La mia sarà una opposizione non pregiudiziale, vedremo di volta in volta nel merito delle scelte che si faranno”. Ed ecco come è composto il nuovo Consiglio Comunale di Terni: al Pd vanno 17 seggi: Sandro Piermatti (957); Renato Bartolini (677); Luigi Bencivenga (618); Sandro Piccinini (593); Anna

Bartolini (511); Giampiero Amici (509); Alessandro Chiappalupi (509); Sergio Trivelli (484); Vladimiro Orsini (461); Stefano Bucari (431); Marco Malatesta (391); Gianfranco Teofrasti (390); Paolo Paparelli (388); Alida Cardini (378); Riccardo Giubilei (369); Jonathan Monti (322); Marco Vinciarelli (291). Alla lista Rifondazione e Comunisti Italiani 3 seggi (Luzio Luzi; Giocondo Talamonti; Silvano Ricci). Alla lista Progetto Terni 2 seggi, Giorgio Aquilani Ugolini (196), David Tallarico (160); a Sinistra e Libertà 1 seggio (Giuseppe Boccalini); all’Italia dei Valori 1 seggio; Claudio Campili (177); In tutto 24 consiglieri consiglieri più il sindaco Di Girolamo. Opposizione: al Pdl vanno 7 seggi: Francesco Maria Ferranti (679); Carlo Orsini (507); Dario Gardalben (443); Fabio Biscetti (400); Stefano Fatale (390); Federico Salvati (388); Federico Brizi (355). Sei alla lista Baldassarre: Antonio Baldassarre; Paola Cimurro (582); Paolo Garofoli (318); Paolo Maggiolini (255); Cinzia Fabrizi (224); Giovanni Cicioni (202). Due seggi all’Udc: Enrico Melasecche; Cristiano Crisostomi (252). Un seggio a Terni oltre (Leo Venturi). In tutto 16 consiglieri.

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


12

industria&commercio

“Commercio cinese A

a Terni Parla la scrittrice Rita Giovannelli

nche la nostra città come tutte le altre località italiane si è velocemente riempita di negozi gestiti da commercianti di nazionalità cinese. Nelle città più importanti come Roma, Milano, Bologna, Prato, si sono formati dei quartieri completamente abitati da persone di questa comunità: abitazioni, negozi, uffici, sono tutti nelle loro mani. Si tratti di nuclei familiari completi, che vinta la loro iniziale riservatezza ora hanno dei figli che frequentano le nostre scuole statali. La merce dei loro negozi viene importata direttamente dalla Cina ed ha un basso costo, attualmente oltre a giocattoli, scarpe e abbigliamento si può reperire in alcuni negozi anche cibo di provenienza cinese. Una notevole diffusione hanno avuto ristoranti che cucinano specialità della loro nazione. Chiediamo alla dottoressa Rita Giovannelli, scrittrice affermata di libri per ragazzi come “Panfilo gatto archeologo” edito da “Fabri” in Rieti, e di altre pubblicazioni

storiche, cosa ne pensa di questa esplosione di negozi cinesi ”ho una buona conoscenza della lingua cinese, infatti ho lavorato come interprete alle Olimpiadi di Pechino del 2008, accumulando anche esperienza nel mondo commerciale della Cina”. Cosa spinge queste persone a spostarsi nel nostro continente? “L’impulso enorme della loro economia impone l’apertura di nuovi mercati e la voglia di emigrare per vincere la grande povertà che ancora attanaglia milioni di persone.” Cosa ne pensa del ruolo che svolgono nella nostra città? "direi che il loro ruolo è utile poiché sostituiscono vecchi commercianti pronti ad andare in pensione che altrimenti non troverebbero che li possa sostituire, occupano quindi negozi per cui pagano un regolare affitto generando ricchezza. Statisticamente sono ottimi pagatori di canoni per quanto riguarda abitazioni e attività commerciali e grazie a loro molte case e negozi non riman-

gono vuoti, specialmente in questi tempi di crisi economica”. Non le sembra tuttavia che il numero dei loro negozi sia eccessivo, poiché la merce che vendono è molto simile tra di loro? “Questo è dovuto in parte ad accordi commerciali nati tra il passato governo Prodi e i ministeri cinesi per questi accordi un importatore poteva superare le limitazioni all’import documentando di

dover rifornire un alto numero di negozi a lui collegati. Così se costui dimostra di avere per esempio cento negozi, anche se sa che quindici sono in passivo, può importare grandi quantità di merci abbattendo i costi già ridottissimi del suo paese di origine, e può far arrivare in Italia prodotti a basso costo.” Quindi è questo il motivo principale della diffusione di questo tipo di attività? “E’ sicuramente uno dei motivi principali. Inoltre in genere il cinese è abituato a lavorare senza giornate di riposo o chiusure settimanali con negozi ad esclusiva conduzione familiare, limitando i costi del personale. Attualmente oltre ai negozi, i cinesi servendosi di manodopera del loro paese di origine, gestiscono anche manifatture che producono pellami, abiti, camicie, incidendo sensibilmente sulla rete commerciale italiana. Anche la loro innata riservatezza e il loro vivere abitudinario in comunità molto chiuse, si stà stemperando a causa dei figli che vanno nelle scuole italiane e lentamente si inseriscono nella vita e nelle abitudini delle nostre città.” L’ ultima osservazione è sul fatto che i cinesi acquistano la proprietà delle mura dove lavorano o dove vorrebbero trasferirsi, solo se sono riusciti a rendersi indipendenti dalla rete commerciale d’origine, restando in genere solo inquilini e difficilmente proprietari di locali commerciali. Stefano Spanò


attualità

N

el settore casa a Terni, la crisi si traduce in una moltiplicazione degli sfratti per morosità, l'80% e, negli ultimi mesi, il 90% del totale. “Insieme all'ANCI e all'ASPPI, l'Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, abbiamo formulato la proposta urgente di uno sconto fiscale almeno del 20%” dice Rossano Iannoni, una vita alle acciaierie e nella FIOM, oggi Segretario Provinciale del SUNIA, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari. “Siamo gravati da tasse sempre maggiori e da anni chiediamo invece una riduzione ai governi, a cominciare dall'Ici, l'imposta comunale sugli immobili – puntualizza l'avvocato Mario Mobilio dell'ASPPI – e di stabilire una distinzione tra reddito da locazione e reddito da lavoro. Sarebbe equa un'imposizione fiscale del 20%, mentre non lo è la situazione attuale, in cui per le aliquote marginali Irpef più alte si può arrivare anche al 50%. C'è addirittura il paradosso di dover pagare anche per le somme mai incassate a causa di morosità. Mentre, giustamente, questo non accade per altri tipi di locazione, come negozi, uffici, garage e così via. Non si capisce perché dobbiamo pagare così tanto a fronte di una tassazione del 12% sui BOT, ad esempio. Noi non chiediamo la luna ma un'imposizione del 20%, come un po' ovunque in Europa” spiega Mobilio. Effettivamente il reddito da locazione è falcidiato già a monte dall'Ici, dall'assicurazione e dalle manutenzioni. Ma il cuore del problema è costituito dall'aumento della popolazione non in grado di acquistare una casa e che, d'altra parte, non rientra nei requisiti per l'edilizia convenzionata. E tuttavia non ha un reddito sufficiente per pagare l'affitto. Sarebbe dunque auspicabile un sostegno agli inquilini: un beneficio per tutti, in tempi di grave logoramento del legame sociale. Ma le istituzioni sono latitanti. “La legge 431 del 1998 prevedeva Osservatori regionali sulla condizione abitativa, strumenti di indubbia efficacia per avere il polso della si-

Problema casa

SFRATTI E CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI tuazione nei territori, ma che funzionano purtroppo a macchia di leopardo – prosegue Mobilio – come del resto il Fondo Nazionale di sostegno all'accesso abitativo, istituito con gli articoli 11 e 12, ma previsto anche dalla legge sull'equo canone del 1978. In Umbria arrivano ben pochi soldi e a singhiozzo”. Anche Iannoni insiste sulla crescente mancanza di risorse. “Bisogna dare atto al governo Prodi di aver deciso un intervento sulla casa e uno stanziamento di fondi, circa 550 milioni di euro, di cui 7 destinati all'Umbria. Ma prima e dopo abbiamo avuto il deserto. Fino al 1998 c'erano ogni anno 2.500 miliardi di

legge regionale N. 23 offre la cornice giuridica per una simile operazione e consente di vendere, su proposta dell'ATER, alloggi popolari al 70% del prezzo di mercato. A Perugia già avviene. Mario Mobilio si dice parzialmente d'accordo. “Non è che manchino le case, ne sono state costruite una marea e di buona qualità. – osserva – Allora, perché costruire ancora? Con le risorse acquisite si potrebbero comprare abitazioni già esistenti sul mercato, d'accordo con i costruttori che ne hanno di invendute, e in questo periodo non poche, abitazioni già in locazione a canone agevolato e anche quelle di proprietà di vari istituti pubblici

lire previsti dall'ex Gescal e si riusciva a rispondere abbastanza bene al bisogno di alloggi popolari. Oggi abbiamo 650.000 domande in relazione alle esigenze di due milioni di persone e si riesce a dare risposte ogni biennio solo al 4-5 %. Questo significa a Terni 50-60 appartamenti. Siamo il penultimo paese in Europa come presenza di edilizia pubblica. Sarebbe necessario un piano organico per la casa e invece si lascia marcire la situazione. Noi avanziamo la proposta di vendere agli attuali abitanti una parte del patrimonio di edilizia popolare, soprattutto nei paesini e nei condomini misti. Dalla vendita di tre appartamenti si ricaverebbe una somma sufficiente a costruirne uno nuovo. In questo modo si potrebbe soddisfare il 40-50% delle richieste: un bel salto di qualità!”. Infatti la

e privati, professionali, pensionistici e così via. Si darebbe ossigeno ai costruttori praticamente bloccati dalla crisi e si avrebbe il vantaggio dell'immediata disponibilità delle case. Bisognerebbe poi calibrare tale politica sulle nuove caratteristiche della popolazione in cerca di alloggi in locazione, ad esempio la crescente mobilità, che non riguarda più soltanto il centrosud ma ormai tutte le regioni, e il desiderio degli strati giovanili di nuove e più leggere tipologie di costruzioni, miniappartamenti dal costo minore e più facilmente reperibili. Lo ricordo perché oggi non si riesce ad andare incontro alle esigenze di questa popolazione fluttuante. Ancora una volta abbiamo esempi del genere in Europa, in particolare in Germania. Non ci vuole poi molto: basta un efficace coordinamento tra lo

13

stato, i comuni e gli IERP regionali”. E' grigio anche il panorama del mercato immobiliare. Il dr. Fernando Creonti della SAIT Immobiliare Torinese ci parla di una grossa riduzione delle vendite. “I recenti articoli sulla stampa locale che parlano di timidi segnali di ripresa sono dovuti a stimolazioni esterne per tirar su il morale ma in realtà il valore degli immobili è diminuito. Qui c'è ancora un po' di mercato ma a Roma non si vende un appartamento e c'è stato un calo di valore di mille euro al metro quadro. Le banche dispongono di scarsa liquidità e sono diventate estremamente severe sia con i costruttori sia con i compratori che chiedono mutui, i finanziamenti si sono ridotti del 95% e anche il risparmio si è drammaticamente assottigliato. Considerate che anche lo star fermi costituisce una perdita. Noi riusciamo a garantire gli stipendi ai lavoratori, magari con un mese o due di ritardo, e ci teniamo per considerazioni di ordine etico e sociale, ma anche perché consapevoli che, con le loro competenze, sono il nostro patrimonio più prezioso e non possiamo permetterci di perderli. La nostra scelta è di limitarci per il momento alle ristrutturazioni e ai piccoli lavori, credo che tutte le imprese piccole e medie, a carattere familiare, facciano lo stesso”. Un po' tutto il mondo delle piccole e medie imprese aspetta di uscire dal tunnel della crisi, cercando di attivare delle controtendenze sul piano dell'accesso al credito, dello sblocco di risorse per ricerca e innovazione, del completamento di infrastrutture attese da anni, con una notevole attenzione alle elezioni amministrative e a ciò che si potrà fare in collaborazione con le nuove giunte. Probabilmente è questa, l'attesa attenta e il riscaldare i muscoli in vista della ripresa, la tonalità emotiva che connota i più diversi strati sociali in questi territori già fragili da molti anni a causa del ridimensionamento della grande industria.

TERNI MAGAZINE

E. C. 10/10/2009


14

agricoltura

Imprenditore agricolo ternano all’ ”OSCAR GREEN”: PREMIO PER L’INNOVAZIONE

D

opo un’accurata selezione, un imprenditore agricolo della Coldiretti Terni, ha partecipato al concorso “Oscar Green”, il premio per l’innovazione realizzato con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La giornata degli Oscar Green ha visto protagonista Roberto Parasecolo concorrente per la categoria “Oltre la filiera”. Il giovane imprenditore conduce un’azienda agricola nel territorio amerino, che, contro

essenzialmente dedicati alla produzione di cereali che vengono completamente destinati all’alimentazione dei suini. Le deiezioni dei suini diventano concimi insostituibili per le colture, creando così un ciclo chiuso naturale ed ecocompatibile. Inoltre in azienda si lavorano le carni suine realizzando degli ottimi salumi. ”Siamo molto soddisfatti per la presenza alla manifestazione di un’azienda ternana” spiega

quelle imprese che si sono maggiormente distinte in progetti innovativi che possono fungere da modelli per gli altri imprenditori”. ”La selezione tra tante imprese di un imprenditore locale”, conclude Manni, “testimonia la presenza di progetti aziendali moderni fondati sul rispetto dell’ambiente e sulla buona convivenza tra imprese agricole e territorio, che dedicano la giusta attenzione anche alle esigenze dei cittadini-consu-

le recenti emergenze sanitarie, mette a disposizione il suino Umbria, prodotto certificato, allevato e alimentato in modo sano e naturale, senza l’uso di sottoprodotti e farine animali. In questa azienda, agricoltura e zootecnia interagiscono perfettamente. “I terreni”, affermano alla Coldiretti di Terni, “sono

Massimo Manni presidente della Coldiretti Terni, “poiché essa è impegnata a costruire un progetto di impresa competitivo e sostenibile, rafforzando il legame con il territorio d’appartenenza”. “Lo spirito e la finalità del premio”, aggiunge Manni, “è quello di valorizzare le nuove idee in agricoltura e

matori, in piena sintonia con il progetto nazionale lanciato da Coldiretti per “Una filiera agricola tutta italiana”. Ci sono poi stati anche numerosi dirigenti e imprenditori agricoli della Coldiretti Terni, guidati dal Presidente Massimo Manni, al “Palalottomatica”, di Roma, all’incontro

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009

nazionale di presentazione del “Piano spesa sicura” della Coldiretti. Il “Piano spesa sicura” per portare la qualità, la sicurezza e la salute del “vero Made in Italy sulle tavole al giusto prezzo” è stato presentato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e al Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, che hanno portato il loro contributo alla Convention aperta dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno. Saranno presenti numerosi ospiti tra rappresentanti del Governo e delle Istituzioni europee, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere. All’incontro insieme al Presidente Nazionale della Coldiretti Sergio Marini hanno partecipato in 15.000 tra imprenditori agricoli e rappresentanti delle strutture organizzate della Coldiretti: cooperative, mercati degli agricoltori (farmers market) di Campagna Amica e Consorzi Agrari italiani. Con l’occasione sarà aperta la rassegna dei primati conquistati dall’agroalimentare Made in Italy nella qualità e sicurezza, ma verranno anche svelate le minacce in agguato per aiutare i cittadini a difendersi dalle speculazioni e dagli inganni. E. C.


economia&lavoro

15

GLI OBIETTIVI DELLA FONDAZIONE CARIT: intervista al Presidente Paolo Candelori.

“R

ivolgiamo alcune domande all’Avv. Paolo Candelori, presidente della Fondazione Carit di Terni, stimato legale della nostra città. Come nasce l'istituzione Fondazione Cassa di Risparmio? “Nasce per effetto della legge "Amato" del 30 luglio 1990 n.218 che disponeva per le Casse di Risparmio lo scorporo dell'azienda bancaria costituendola in società per azioni, le quali restavano di proprietà dell’Ente Fondazione. In attuazione di questa legge la Cassa di Risparmio di Terni e Narni il 24 luglio 1992 ha proceduto allo scorporo dell'azienda denominata Carit Spa. Successivamente la L. 23 dicembre 1998 n.461 (cd. Legge "Ciampi") ed il decreto applicativo n.153/1999 imposero alle Fondazioni di ridurre la loro partecipazione azionaria nelle banche conferitarie al di sotto del 50% e questa fondazione nel 2002 ha ceduto il 75% delle azioni della Carit Spa e Banca Intesa. Il ricavato della cessione ha dato luogo ad investimenti finanziari, che concorrono al reddito.” Come è organizzata la Fondazione nelle sue linee essenziali? “La Fondazione ha per statuto 170 soci ed un Comitato di indirizzo composto di 20 membri. Essi sono designati: 10 dall'Assemblea dei Soci, 3 dal Comune di Terni, 1 dal Comune di Narni, 1 dalla Provincia, 1 dalla Curia Vescovile, 2 dalla Camera di Commercio e 2 dalle organizzazioni professionali. I membri del Comitato operano in piena indipendenza e senza vincolo di mandato degli Organi che li hanno designati. Il comitato nomina il Consiglio di Amministrazione, composto di 7 membri ed il Collegio dei Revisori e ad esso è riservata la formulazione dei programmi, che vengono poi attuati dal Consiglio di amministrazione”. Quanto tempo dura l'elezione del Comitato di indirizzo? “Il Comitato viene eletto per 5 anni”. Quali sono i settori di intervento della Fondazione Carit? “Lo Statuto della Fondazione indica i settori di intervento che sono sei: ricerca scientifica, arte e cultura, sanità, istruzione, assistenza e beneficenza e sviluppo locale”.

La Fondazione può incidere sullo sviluppo della città? “Può agire sullo sviluppo della città in modo indiretto, migliorando le strutture universitarie e quindi richiamando nuove matricole, acquistando strumentazioni innovative per gli ospedali di Terni, Narni ed Amelia e quindi estendendo la loro utenza anche a pazienti provenienti da altre regioni, restaurando beni di interesse culturale particolare e quindi favorendo il "turismo cittadino" del territorio”. La Fondazione sta attualmente o p e rando per il r e stauro di beni artistici nella città o nella sua provincia? “Certamente, sono in atto diversi restauri, citerò i più significativi: il campanile della chiesa di San Francesco a Terni, dove si sta agendo per il recupero della parte artistica salvando i suoi preziosi marmi. Nella chiesa di San Nicola a Collescipoli si sta operando al recupero degli affreschi, della chiesa sconsacrata di Sant'Antonio, sempre per quanto riguarda la navata destra; probabilmente la struttura diventerà un centro

convegni. E' in atto inoltre un restauro su alcuni quadri appartenenti alla Pinacoteca Vescovile, tra i quali un dipinto eseguito nel 1560 dal pittore Agresti, con il soggetto della "Circoncisione di Gesù Cristo". Sono in atto anche degli interventi nella chiesa di San Biagio a Vasciano di Stroncone”. Sono in programma atri interventi della Fondazione sempre su opere artistiche? “E' stato deliberato un restauro nella chiesa parrocchiale di Portaria e il Dossale del Maestro di Cesi nella chiesa di S.Maria Assunta, appunto a Cesi. Si faranno presto anche degli interventi di affreschi a Narni, nella sala vescovile, così denominata poichè si riferisce al periodo nel quale la città era diocesi autonoma. Ricordo che i nostri interventi si programmano con cadenza annuale”. La Fondazione ha avvertito nel suo lavoro delle difficoltà provocate dall'attuale crisi econmica? “C'è stata qualche flessione sul reddito per fortuna in misura molto contenuta”. Quali sono stati gli interventi più conosciuti della Fondazione su opere date locali? “Ricordo il restauro degli affreschi quattrocenteschi della chiesa di San Pietro a Terni, specialmente la "Dormito Virgini" e la "Madonna delle Grazie" insieme alla riparazione dell"Hermans" organo seicentesco della collegiata di Santa Maria a Collescipoli”.

TERNI MAGAZINE

Stefano Spanò

LUGLIO 2009


16

l’intervista

COME AFFRONTARE LE PROBLEMATICHE ADOLESCENZIALI: Intervista alla psicologa-sessuologa Irene Villar

R

ivolgiamo alcune domande intorno alle problematiche del mondo giovanile alla dottoressa Irene Villar, psicologo psicoterapeuta, ed esperta in sessuologia Quali sono le principali difficoltà che incontrano i nostri giovani nel loro periodo adolescenziale? “ Secondo la mia esperienza la difficoltà principale che devono affrontare i nostri ragazzi riguarda la costruzione della loro identità che risente dell’ incertezza tipica della nostra società. I valori dei giovani sono modellati sull’ immagine, derivante dai mass media : tv, internet, linguaggio corrente, tutto ciò diviene enfasi nella loro fisicità.

traddistingue per un vero e proprio culto dell’ estetica, dove l’ immagine arriva senza contenuti etici e morali e l’essere umano rischia di diventare quasi un oggetto. Quindi i messaggi dei moderni mass media non hanno valori concreti per la società ? “Certamente, si dà valore solo al denaro, si propongono immagini vuote, si lancia il messaggio di guadagni economici solo se si è aderenti ad un’ immagine con eccessi di sensualità, e non ad altri valori etici e morali. Cosa possono fare le famiglie per contrastare tutto ciò ? “Le famiglie possono fare solo in

Cosa si intende per fisicità ? “ Fisicità in questo caso è il corpo modellato secondo una forte influenza dei mezzi di comunicazione che condizionano la costruzione del proprio sè cioè dell’ identità dell’ individuo Cosa provoca questo nei giovani? “Provoca in loro tensione, senso di smarrimento, forte senso di inadeguatezza, se quell’ immagine è irraggiungibile. Cioè tra quello che è la personalità di un soggetto specialmente durante il periodo dell’adolescenza e quello che dovrebbe essere in base all’immagine che propone la società: la nostra società infatti si con-

maniera circoscritta da sole per riformulare una diversa concezione del corpo , poiché questo è diventato un problema a livello di società . Ad esempio l’ immagine femminile è stata più punita dai mass media, con uno svuotamento della delicatezza

femminile , del valore della maternità , della famiglia , si è perso il rispetto della femminilità spingendola verso un degrado di immagine, verso un corpo di donna senza curve, poco vitale. Quali pericoli può correre la figura femminile ? “Il pericolo più serio è che si è data l’ impressione che l’ approccio trasgressivo verso le donne sia permesso sempre, cioè può essere avvalorata l’idea, che la donna consenta tutto e sempre, le ragazze non si rendono conto che il loro atteggiamento spregiudicato, conforme ad un’immagine televisiva, può essere pericoloso, e le può far diventare un bersaglio per uomini senza scrupoli. Cosa propone lei per questa situazione che ha analizzato così chiaramente? “Le istituzioni dovrebbero riprendere il controllo su questi mezzi di diffusione e riformularli, per un recupero dell’ immagine in forma etico morale . Qualcosa si è fatto verso l’ anoressia, ma ancora non basta a far si che la persona sviluppi un sé sereno, non un qualcosa di condizionato, che non dà la posscegliere, di sibilità costringendo il soggetto a sentirsi non adeguato, inadeguatezza che provoca un’ossessione per il proprio corpo che invece potrebbe andar bene così com’ è. Questo è un problema che riguarda anche le persone adulte che possono sentire un corpo che soffre di solitudine e depressione come la loro mente .” Concludiamo con questa ultima osservazione la nostra prima intervista alla dott. Villar , ringraziandola per la sua disponibilità e chiarezza sui temi trattati, oggi di fondamentale importanza per la nostra vita sociale . S. Spa.

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


à, la edi

mvo oè la ze aad ria-

-

ro su ne uin aloon erno, diosre, oa naca ooosì ohe oshe deula r, àe dao-

la finestra sul cortile

17

“ALLARME PICCIONI INADEGUATE LE MISURE DELLA GIUNTA DI SINISTRA GRAVI PERICOLI PER LA SALUTE DEI CITTADINI

C

ontinua a Terni l’invasione dei piccioni che in alcune zone del centro, ma anche della immediata periferia provocano disagi notevolissimi ai cittadini soprattutto sotto il profilo dei pericoli per la salute pubblica. Inadeguate si sono rivelate le misure prese dalla giunta di sinistra che ha governato Terni per ben 10 anni. Attraverso una delibera, di fatto la responsabilità, come al solito, è stata fatta ricadere sui cittadini, ai quali si appongono una serie di divieti: pena multe. Il Comune di Terni non sa fare altro: multe. Il problema invece dovrebbe essere affrontato con provvedimenti adeguati come si verifica in altre città. Afflitte dallo stesso problema. Per contenere l’elevatissima capacità riproduttiva

dei piccioni, studi recenti hanno portato alla realizzazione di anticoncezionali pensati appositamente per loro. Il professor Suss, direttore dell' Istituto di entomologia agraria, afferma: “Non solo sporcano e proliferano indiscriminatamente, ma sono anche potenziali vettori di malattie. Come la salmonellosi, e il pericoloso "Lyme desease", una sindrome poco conosciuta in Italia, ma della quale molto si parla in America per le sue gravi, progressive e irreversibili conseguenze a livello articolare, cardiaco e cerebrale. La malattia si trasmette attraverso un microrganismo, la "borrelia", che penetra nel sangue dell' uomo attraverso il morso delle zecche "argasidi", parassiti degli uccelli e in modo particolare dei colombi: diverse dalle zecche "ixodes", che sono quelle dei cani. In molte case milanesi le zecche argasidi hanno fatto il loro ingresso. Provengono dai sottotetti, dove spesso i colombi si rifugiano; da li' , attraverso le finestre, penetrano in casa. E aggrediscono l'uomo. Non tutte per fortuna sono portatrici di "borrelia": ma il pericolo esiste, soprattutto se sono rimaste

annidate tra le piume di un piccione malato. Bisognerebbe prendere serie misure contro i piccioni, ma nessuno se ne vuole assumere la responsabilità". La malattia, che puo' comparire fino a un mese dopo la puntura, si manifesta spesso, ma non sempre, con macchie cutanee non pruriginose, che si spostano lungo il corpo, con febbriciattole, dolori muscolari e articolari, mal di testa, stanchezza. Se non viene curata, puo' degenerare in meningite linfocitaria, artrite cronica e gravi manifestazioni neurologiche (encefalomieliti, polineuriti, sordità). In America il Lyme desease, così chiamato dalla località del Connecticut in cui si manifestò per la prima volta su un gruppo di ragazzini portati dalla scuola a fare una "full immersion" nella natura, è oggi molto conosciuto, grazie anche a un battage dei media che hanno sensibilizzato adulti e ragazzi ai pericoli che si annidano nei boschi e nell'erba alta dove generalmente queste zecche si trovano. In Italia si valuta che l' infezione colpisca 17 persone ogni 100.000 abitanti . Web & Books

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


18

l’inchiesta

Traffico malato:

D

ecco la ricetta

a qualche tempo circola in alcuni ambienti del mondo imprenditoriale cittadino una proposta di radicale trasformazione del sistema della viabilità. Prende le mosse dalla consapevolezza che ormai il traffico, malgrado le modeste dimensioni di Terni, costituisce un'emergenza. Sia per i sempre più numerosi incidenti con morti e feriti, sia per le emissioni inquinanti. Proprio la tipologia degli incidenti avvenuti in città e nella periferia suggerisce le opere da realizzare o migliorare: marciapiedi, piste ciclabili, stazioni di fermata dei mezzi pubblici, trasformazione di alcune strade di scorrimento veloce in percorsi di avvicinamento ai parcheggi. L'idea centrale è la trasformazione delle strade a ridosso del centro (via dello Stadio, via Aleardi, viale Borsi, viale Tito Oro Nobili, via Curio Dentato, Lungonera, ponte Allende) in percorsi di attestazione ad aree di parcheggio collegate al centro storico con navette. Tale rilevante cambiamento richiederebbe la realizzazione di una bretella che, dalla Flaminiazona Cospea (all'altezza del primo cavalcavia sulla TerniSulmona) colleghi Terni sud alla Marattana nei pressi dello svincolo per la superstrada. Il traffico sarebbe così deviato verso la E45 e Borgo Rivo, con significativi vantaggi sotto il profilo dell'inquinamento e del rischio di incidenti. E ancora, trasformare viale Mazzini in zona a traffico limitato, con possibilità di ampliamento dei parcheggi, e Piazza Valnerina-via della Bardesca in un'unica area di parcheggio. Stesso discorso per piazza Dalmazia e piazza Tacito, questa volta con ampliamento dell'area verde e pedonale. Le strade intorno al centro sarebbero destinate al servizio dei residenti e adibite solo a percorsi e parcheggi di zona. Per quanto riguarda le zone nord e ovest, che in alcune ore risultano davvero critiche, oltre agli effetti della bretella Flaminia-Marattana, si dovrebbero ripensare i sensi unici in via Curio Dentato, dove sarebbero opportuni dissuasori

TERNI MAGAZINE

per rallentare il flusso veicolare, e in via Battisti, magari costruendo un parcheggio sotterraneo nell'area dell'incrocio con via Borsi e via Oberdan. Via Oberdan sarebbe riservata all'accesso al parcheggio di via della Rinascita e piazza delle Arti. Resterebbe invariata la viabilità in uscita da via della Rinascita verso via Battisti e da via Fratti verso piazza dell'Orologio. Via dello Stadio, sgravata dalla bretella, potrebbe essere ridotta nella sezione e diventare un bel viale alberato di collegamento tra le strade-parcheggio via Leopardi e via Prati, arricchendo la zona verde della passeggiata e del campo di atletica, per giunta significativamente liberata dal ristagno dei gas di scarico, che oggi ne inficiano la

moni suoi e dei bambini. Certo, tali cambiamenti prefigurano quasi un'altra città, in cui dalla rotonda di ingresso fino a Largo Manni l'attuale viabilità veloce cederebbe il posto allo scorrimento lento, ai parcheggi e al verde. E' evidente che questa ipotesi potrà realizzarsi soltanto con un drastico potenziamento del trasporto pubblico, con bus navetta dal percorso a settori circolari, collegati ai capolinea dei grandi autobus diretti verso le periferie con partenze dalla Stazione, piazza Dalmazia, Corso del Popolo, Lungonera-Hawaii. Evitando così l'attraversamento delle ZTL. Sono naturalmente auspicabili il completamento della metropoli-

degli attraversamenti pedonali, i parcheggi di attestazione ai bordi del centro, il completamento delle arterie di collegamento con le strade statali e provinciali, una diversa gestione delle multe, che non le veda come risorse di bilancio ma le restituisca alla funzione di disciplinare il traffico, un paziente lavoro di educazione e trasformazione culturale che prediliga il trasporto pubblico e le biciclette, un piano di investimento per nuovi mezzi pubblici, uno sforzo per garantire la loro puntualità ed affidabilità. Bene, tutte queste misure ci consegnerebbero una città moderna e dinamica e, al contempo, capace di favorire la creazione di una dimensione umana, dopo la fase dello sviluppo incontrollato e

salubrità nelle zone al livello stradale o addirittura più basse. Quest'area potrebbe davvero costituire il cuore verde di Terni, mentre ora lo è solo come slogan. Analoghi benefici avrebbe il parco di Cardeto, oggi impraticabile da chi abbia a cuore i pol-

tana leggera Borgo Rivo – Stazione – Ospedale, nuovi marciapiedi, attraversamenti pedonali e piste ciclabili (superando l'attuale spezzettamento, che ne invalida praticamente l'utilità), la realizzazione di percorsi per i disabili, la sicurezza

soltanto quantitativo, e la ricostruzione del legame sociale, dopo i decenni dell'individualismo e dell'atomismo portati dal passaggio alla società postindustriale.

LUGLIO 2009

E. C.


chiesa&società

EVANGELIZZARE o bocciare e promuovere i partiti?

S

econdo L’Azione Cattolica ternana il punto di riferimento non sono la Parola di Dio e il Catechismo Universale della Chiesa, ma il convegno promosso dal vescovo Vincenzo Paglia. Nel vasto e vivace panorama dei movimenti ecclesiali che animano la Chiesa Cattolica locale, l’Azione Cattolica, svolge storicamente un ruolo, di analisi e “discernimento” delle realtà sociali e politiche. L’Azione Cattolica non è un partito politico, essa si pone, come tanti altri movimenti pre e post Concilio Vaticano II sulle linee guida da esso tracciate, assolvendo ad un ruolo sostanzialmente “profetico” al fine di offrire orientamenti, più equilibrati possibile ai cristiani. Da alcuni mesi negli ambienti politici e culturali ternani circola un documento in cui vengono presi in esame dall’Azione Cattolica, comportamenti e contenuti dei maggiori schieramenti politici: Pd e Popolo della Libertà. Diciamo di fatto, per un motivo o per l’altro nessuno dei due passa l’esame, anche se il Pd è privilegiato e in fondo, anche in riferimento ai giudizi espressi nel documento che prende come punto di riferimento il convegno promosso dal Vescovo Vincenzo Paglia il 14 e 15 giugno del 2008, negli ultimi mesi sembra che le distanze si siano accorciate. In primo luogo vediamo, in termini eccelsi cos’è il “discernimento”, concetto portante dell’analisi compiuta. Prima questione: Secondo la religione cristiana, il battezzato e il cresimato riceve lo Spirito Santo di Cristo morto e risorto. Scrive San Paolo nella lettera a Romani, al capitolo 8, versetto 9: “Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo non gli appartiene”. Dunque c’è nel cristiano una lettura dei mondi che lo circondano che è alla luce dello vita spirituale (non vuol dire disgiunta dal corpo

fisico), cioè secondo quanto scritto nelle Sacre Scritture, e non secondo i sentimenti e le passioni umane. Cosa significa dunque per la Chiesa Cattolica il concetto di “discernimento”? Che cos'è: In senso generale, il discernimento è un giudizio sulla qualità delle cose, che porta a separare quelle buone da quelle cattive. Esiste un discernimento umano, secondo la carne, fatto secondo criteri scelti dal mondo (es. il successo, la ricchezza, il potere, la bellezza ... ), Ed esiste un discernimento spirituale, fatto

dal credente, secondo i criteri suggeriti dallo Spirito. Per avere un vero discernimento spirituale, occorre uscire dalla prigionia della carne ed entrare nella vita secondo lo Spirito. Il discernimento spirituale: esso consiste in un atto di giudizio nella fede fatto dal credente. Giudicare nella fede significa: giudicare da uomini spirituali (confronta prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, capitolo 2, versetto 15) le situazioni concrete della vita personale, della vita del gruppo, per distinguere ("discernere") le vie di Dio e orientare le proprie azioni verso di esse. Come

esercitarlo Una regola è data da San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi, capitolo 12, versetto 1 Lo Spirito dona il fondamento del discernimento: riconoscere in Gesù di Nazareth - morto in croce -il Figlio di Dio. Da questo deriva ogni altro discernimento. Alla luce di quanto esposto si possono comprendere, per certi versi le analisi operate dall’Azione Cattolica ternana. Punto di riferimento? La Parola di Dio? Il Catechismo della Chiesa Cattolica? No. Il convegno promosso dal vescovo della diocesi Vincenzo Paglia il 14 e 15 giugno 2008. Duecentosessanta ospiti accreditati, centodieci gli interventi programmati oltre alle relazioni introduttive del vescovo Paglia e del sociologo di area

cattolica Luca Diotallevi. La due giorni di convegno “Una comune responsabilità per il futuro della città”. Un dibattito sul declino, economico e sociale di Terni. Dunque secondo il discernimento dell’Azione Cattolica nei confronti di Pd e PDL non è secondo la Parola di Dio e Il catechismo Universale, ma un convegno. Ecco la contraddizione. Si parte da un’analisi “secondo lo Spirito”, ma il mezzo, lo spartiacque è una realtà carnale. Un convegno, rispetto al quale sebben per motivazioni diverse sarebbero lontani sia il Pd che

19 sanità

il PDL. Anzi forse per certi versi l’Azione Cattolica ternana è più clemente verso il Pd, visto come un partito in continua trasformazione, con contraddizioni interne rispetto al ruolo dei cattolici, ma sostanzialmente un “già ma non ancora”, o comunque “in fieri”. Tanto che in questi ultimi mesi lo strappo avvenuto con il convegno del 14 e 15 giugno 2008, si è ricucito, fino a schierarsi con il candidato sindaco del Pd Leo Di Girolamo, che accoglie le liste con le falci e martello, (ideologia incompatibile con la fede cristiana). Impietoso invece il giudizio sul centro destra: accusato di “ateismo devoto” su diversi temi a cominciare da quello dell’immigrazione. Ma il punto focale non dovrebbe essere un altro? In cosa consiste oggi la nuova evangelizzazione? E cosa vuol dire? In termini molto semplici il riannuncio della Buona Novella, una Salvezza che è personale. Il problema di fondo non è misurare la maturità o meno di uno schiaramento politico (Nella misura con cui misuri sarai misurato, dice Gesù Cristo), ma la conversione. Se uno non accoglie Cristo come unico Signore Salvatore e Messia, che è una questione prima di tutto per questo mondo, cioè essere cristiani, poco ha senso tutto il resto. Il problema che si dovrebbe porre Paglia e L’Azione Cattolica, dovrebbe essere quello di portare Cristo a chi non cel’ha. La Missione primaria della Chiesa è quella di evangelizzare. Cristo non ha lasciato alcun altra “disposizione” agli apostoli: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato…” Vangelo di Marco, capitolo 16, versetto 16. Badate che gli apostoli erano tutti laici e che il sacerdozio è nato molto tempo dopo la nascita del cristianesimo.

TERNI MAGAZINE

Giancarlo Padula

LUGLIO 2009


20

ambiente

Secondo inceneritore a Terni:

lo hanno deciso gli “ZAR” di Perugia

Ulteriori gravi pericoli per la salute dei cittadini

L’

ex sindaco di Terni Paolo Raffaelli e il presidente dell'ASM Giacomo Porrazzini, sotto scacco per l'inchiesta del pubblico ministero Elisabetta Massini, avevano promesso nei mesi scorsi una condotta democratica e attenta alla volontà della popolazione per ogni decisione sul trattamento dei rifiuti urbani. In particolare Giacomo Porrazzini aveva fatto un'apertura di credito verso il trattamento meccanico-biologico o “a freddo”. Evidentemente le paure di natura giudiziaria sono state razionalizzate, ridimensionate e accettate, pur di giocare una partita in cui sono coinvolti rilevanti interessi e la circolazione di ingenti somme di denaro. Così la Regione ha approvato il 5 maggio la delibera sul Piano per la gestione dei rifiuti, che, mentre blandisce l'opinione pubblica sbandierando l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro il 2013, fa passare - o almeno ci prova – un grosso inceneritore per ciascuna provincia. Ancora una volta la popolazione ternana ha potuto apprendere solo dai giornali e a cose fatte le decisioni prese in quel di Perugia, in totale dispregio di ogni principio di partecipazione. Nell’area ternana e in relazione alle esigenze dell'ATO n° 4 saranno bruciate 40 mila tonnellate di rifiuti l'anno. Si prevede di utilizzare l’impianto Terni Ena della Acea, l’ex municipalizzata delle giunte di sinistra romane e oggi uno dei maggiori gruppi industriali dei servizi di pubblica utilità, che, naturalmente, ha costruito il suo impero sulle “facilitazioni” garantite dagli sponsor politici. Ma questa ipotesi suscita molti dubbi, in considerazione della non facile riconversione dal Pulp di Carpiera ai rifiuti solidi

TERNI MAGAZINE

urbani. E’ ragionevole invece temere la costruzione di un nuovo camino nella stessa zona. E' chiaro che il suo business abbia la precedenza rispetto alla salute di una popolazione che è già gravata da un 30 % di casi di cancro in più rispetto alla media nazionale. Niente indagini sulle implicazioni ambientali e sanitarie da parte di un'ASL o di un’università, nessun Principio di Precauzione!” Non importa se nel rapporto dell’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia) viene affermato categoricamente come l’incenerimento sia fra tutte le tecnologie di trattamento dei rifiuti in assoluto la meno rispettosa dell’ambiente e della salute. Questo poiché la combustione trasforma anche i rifiuti relativamente innocui, quali imballaggi e scarti di cibo, in composti tossici e pericolosi sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili e ceneri residue. Non importa che eminenti scienziati, uno per tutti Stefano Montanari, Direttore scientifico del Laboratorio di Nanodiagnostica di Modena, abbiano smontato con estrema chiarezza questo volgare e colossale imbroglio. “ In rea l t à ince-

LUGLIO 2009

nerendo i rifiuti non li si elimina affatto, ma semplicemente li si trasforma in particelle tanto piccole da farle scomparire alla vista, la cui tossicità aumenta man mano che esse divengono più minute, particelle che sono destinate ad entrare nel nostro corpo attraverso l’aria che respiriamo e la catena alimentare”, afferma. Da una tonnellata di rifiuti bruciata si ricava infatti una tonnellata di fumi, da 280 a 300 kg di ceneri solide da stoccare all’interno di discariche per rifiuti speciali, 30 kg di ceneri volanti (la cui tossicità è enorme), 650 kg di acqua sporca da depurare e 25 kg di gesso. Il che significa il doppio di quanto si è inteso smaltire, con l’aggravante di avere trasformato il tutto in un prodotto altamente patogenetico”. L'incenerimento è anche un dispositivo ideologico: occulta e distrugge la responsabilità delle industrie, permettendogli di continuare a p r o durre s o -

stanze altamente tossiche e di appesantire la circolazione delle merci con imballaggi e contenitori ingombranti e non riutilizzabili. Va esattamente nella direzione opposta alla maturazione culturale dei consumatori e alla consapevolezza della necessità di affrancarsi da un modello di sviluppo come quello attuale, improntato al consumismo più sfrenato, che ingenera per forza di cose un incremento altrettanto sfrenato dei materiali di scarto. I rifiuti smaltiti nella maniera più efficiente e sicura sono quelli che non vengono prodotti ed è proprio nell’ottica di una drastica riduzione dei materiali di scarto che sarà necessario muoversi qualora si voglia affrontare il problema in maniera organica. Un altro luogo comune della retorica pro-inceneritori è che incenerire elimina le discariche. Nulla di più falso: gli inceneritori producono una tonnellata di ceneri residue ogni tre tonnellate di rifiuti bruciati. Queste ceneri vanno smaltite in discariche speciali per rifiuti tossici nocivi, che sono più costose e pericolose delle altre discariche. Inoltre le polveri prodotte (tanto più fini quanto più “moderni” sono gli impianti) sono talmente minuscole che non si fermano ai polmoni: raggiungono il sangue in 60 secondi e tutti gli altri organi in un’ora (feti compresi) e possono alterare il DNA umano. Inoltre incenerire spreca energia. E soprattutto anche i rifiuti hanno un costo energetico. Produrre merci che poi diventano rifiuti costa in euro ma anche in energia, e incenerire significa "buttare" l’energia usata per produrre quella merce. Insomma, la produzione di ener-


gia degli inceneritori è negativa. Viceversa riciclare è energeticamente vantaggioso, perché si crea qualcosa che poi sk potrà riutilizzare, risparmiando materie prime ed energia, mentre per realizzare un nuovo contenitore di plastica si utilizzano circa 240 litri d'acqua, 1,5 kWh d'energia e si emettono 134 grammi di anidride carbonica. Le parole "termovalorizzatore" e "termoutilizzatore" sono un'impostura. La Comunità Europea ha diffidato l’Italia

tive, proprio perché inquina! Per quanto riguarda l'Italia i CIP6 agli inceneritori (cioè i finanziamenti impropri) sono pari a 53 MILIARDI di euro!!! E poi vengono a dirci che per le fonti rinnovabili non ci sono i soldi! O magari che le fonti rinnovabili non possono risolvere il problema della richiesta energetica! Ma con 53 MILIARDI potevano regalare un pannello fotovoltaico domestico a 3 milioni e mezzo di famiglie italiane! In Lombardia ci sono 13 inceneritori (in Italia

poco. Così come sono note patologie come asbestosi, silicosi, talcosi, antracosi, ecc. Ma, come avvenuto per l'amianto, che era considerato pericoloso e causa di asbestosi, appunto, fin dal 1863, e soltanto nel 1992 è stato messo fuorilegge, in quanto già pochissime fibre possono causare, anche a distanza di trent'anni, il mesotelioma della pleura e, più raramente, del peritoneo – con un picco di mortalità previsto nel 2015, sebbene segnalazioni allarmate

ricolosità aumenta esponenzialmente reagendo insieme, trasportati dalle nanoparticelle entrano in profondità nei tessuti e vi restano per sempre, possono passare attraverso parecchie generazioni, formano legami covalenti con il DNA, attivando oncogeni, bloccando geni anti –tumore e in generale scassando il sistema immunitario. Ecco, in altre regioni si cerca di negare questi rischi spaventosi con studi commissionati ad agenzie compiacenti o collegate con i costruttori di

dall’usare parole diverse da quella corretta, che è "inceneritore". Un documento della Comunità Europea paragona le diverse strategie di trattamento dei rifiuti, stimando i kg di Co2 risparmiati. Riciclaggio e compostaggio: -461 trattamento meccanico-biologico: -366 incenerimento: -10. In pratica, ogni tonnellata di rifiuti che (invece di essere riciclata) viene incenerita, crea 451 kg di gas serra in più. Incenerire ruba risorse. I rifiuti possono farci risparmiare materie prime (per esempio, ogni kg di plastica prodotto dal riciclo ci fa risparmiare 3 litri di petrolio). Ma allora perché questa “industria” è tanto fiorente? Perché è drogata: contro il volere della Comunità Europea, l’Italia è l'unico stato al mondo che finanzia l'incenerimento dei rifiuti con il 7% della "bolletta". Dal 1992 l' energia prodotta da combustibili fossili ed inceneritori viene “assimilata” alle fonti di energia rinnovabili e per 16 anni ha gravato sul singolo utente quale parte del sovrapprezzo. Nel resto d’Europa (Germania, Austria, Belgio, Danimarca) l’incenerimento è scoraggiato da tasse aggiun-

sono 52) e la loro produzione energetica rappresenta meno del 2% della produzione totale della regione. Ce n'è abbastanza per dire che incenerire è solo un business economico, una speculazione che fa guadagnare i soliti "furbi" a scapito della nostra salute! Vale dunque la pena ricapitolare i principali pericoli determinati da questa tecnologia: centinaia di documenti medici e scientifici dimostrano che tutti gli inceneritori producono nanopolveri (polveri minuscole e altamente tossiche) non regolate dalle leggi vigenti e non monitorate dalle centraline delle nostre città. In Italia causano un calo di vita medio di 9 mesi. Provocano innumerevoli danni alla salute come infarti, ictus, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer e numerosi tumori. Questa è l’ubicazione degli inceneritori e la relativa riduzione di aspettativa di vita (in mesi) a causa delle polveri fini (PM2,5) Da tempo si sa che i metalli pesanti (arsenico, berillio, cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo e così via) sono estremamente tossici (in particolare neurotossici), mutageni e cancerogeni. E questo non è

circolassero negli ambienti sanitari già negli anni '70, poteri centrali e locali, aziende exmunicipalizzate ed ecomafie occultano vergognosamente ciò che la ricerca scientifica ha disvelato. E cioè che le sostanze emesse nell'atmosfera non sono soltanto tossiche, cancerogene e agenti delle tradizionali patologie polmonari, ma, entrando nel letto circolatorio, causano intorno a sé grumi di fibrina e trombi, che vanno ovviamente a produrre infarti e ictus. Si calcola che un aumento di 10 mcg/m3 nei PM2,5 è associato con un aumento del 18% nelle morti per cardiopatie ischemiche, e che l’11% di tutti gli ictus può essere attribuito a inquinamento dell’aria all’aperto. E' come se si fosse scoperto un abisso. Gli stessi ricercatori ne sono stati sorpresi, e tuttavia questa è solo la punta dell'iceberg: c'è da essere atterriti considerando che, oltre ai metalli pesanti (per giunta radioattivi quando si bruciano rifiuti radioattivi), gli inceneritori emettono centinaia di composti chimici, la maggior parte sconosciuti, ma alcuni famigerati, come le diossine e i furani. La loro pe-

inceneritori, si arriva perfino all'assurdo di farli sedere nelle commissioni di Registro dei tumori, ma tutto questo frenetico agitarsi tradisce almeno la consapevolezza di quanto sporca sia la partita. A Perugia, evidentemente contando sull'atassia di una popolazione fedele e sottomessa da sessant'anni, nonché sulla collusione dei media, si è preferito saltare questo magma di problemi, fingendo, semplicemente e banalmente, che non esistano, anzi con un carico da undici la Regione ha dato l’autorizzazione a realizzare un’altra centrale elettrica da 94 MV all’interno dello stabilimento dell’Ast, in barba alla salute dei ternani. Al di là di queste preoccupazioni, vale la pena ricordare che le tante “razionalizzazioni” nel ciclo dei rifiuti, non hanno mai portato ad una riduzione della tariffa di igiene ambientale, che a Terni è, per le utenze domestiche residenti, di circa 1,25 euro annui al metro quadro per componente famigliare, tariffa non proprio bassa. Enrico Cardinali

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


di Francesco Pandolfi

TERNI MAGAZINE

10/10/2009


terni dimenticata

23

Lo scandalo

C

di Colle dell’Oro

olle dell’Oro: uno dei luoghi più belli di Terni e nello stesso tempo più trascurati. Dimenticati. Questo luogo rievoca nelle persone più anziane la sede del più famoso istituto ternano adibito a casa di riposo per anziani, fino agli anni 80. Attualmente dopo il terremoto del 1997, il convento è stato completamente abbandonato, proprio mentre si stavano eseguendo dei lavori sui tetti che sono rimasti purtroppo a cielo aperto e quindi la costruzione sta andando completamente in rovina, l’unico luogo agibile e tuttora usato per le funzioni religiose è la chiesa parrocchiale attigua al vecchio convento. Chiediamo a don Ottavio Lazzarin, parroco molto noto in città per i suoi libri storici, cosa pensa della situazione di Colle dell’Oro: ”Sono stato parroco qui per 30 anni, forse nel periodo nel quale la chiesa era in condizioni più pietose. Eppure il convento ha una storia meravigliosa, tanto che io stesso ho scritto un libro sull’ argomento, che ho consegnato al nostro Vescovo Paglia.” Ci puo’ raccontare qualcosa sulla storia del convento? “Il convento è stato edificato ad opera dei frati minori nella seconda metà del 1400 ad opera ed interessamento dello stesso San Bernardino da Siena. Fu scelta la sommità del colle detta allora Colle Lauro, ed essendo terreno privato, il Comune lo acquistò e concesse inoltre 100 fiorini d’oro per la sua edificazione. San Bernardino è giustamente considerato il fondatore del convento e vi soggiornò per alcuni anni.” Che impatto ebbe il

nuovo convento sulla popolazione ternana? ”Vi fu subito un legame molto stretto, con processioni e confraternite che si legarono strettamente al convento. Infatti nel corso dei secoli, specialmente nel 1600 , il convento si ingrandì ulteriormente fino ad ospitare più di 80 frati, comprendeva un collegio per novizi, uno per studenti ed un’apprezzata fabbrica di lana. Gli scritti in nostro possesso dimostrano che per l’ottima qualità dell’ acqua venivano prodotti tessuti ottimi e si tessevano i sai e gli abiti francescani per i frati di

buona parte dell’ Umbria e delle Marche. Solo nel 1870 il complesso passò nelle mani del comune di Terni, mentre la chiesa e un ala del convento furono donate alla diocesi di Terni, a dimostrazione della deferenza della popolazione verso Colle dell’Oro. “ Ricorda qualcosa della famosa tela d’altare del pittore Benozzo Gozzoli, che si trovava nella chiesa? “E’ un dono della famiglia nobile dei conti Rustici per grazia ricevuta

dalla Madonna, è rimasta nel convento fino all’unificazione d’ Italia. E’ un’opera di gran pregio ed ora si trova nella Pinacoteca ternana: la chiesa ha avuto sempre una grande devozione Mariana. “In quale periodo il convento è divenuto casa di riposo? “Ricordiamo che 4 anni fa la chiesa, restata allo stile seicentesco, è stata elevata da monsignor Paglia a Santuario dedicato alla Vergine e restaurata nel tetto e in una piccola ala adiacente, attuale abitazione del parroco don Gabriele. Chiediamo al parroco qual’ è la s i t u a z i o n e odierna:”La chiesa è in buono stato, ma risente nelle sue strutture adiacenti al vecchio convento abbandonato, di una situazione che può diventare pericolosa, infatti le strutture cadenti tendono a tirare con loro le mura portanti della chiesa, provocando lesioni peggiori delle scosse dei terremoti degli ultimi anni. ”Si conoscono progetti sul convento da parte del comune che ne è tuttora proprietario?” Non ne sono a conoscenza, so solo che dopo anni in cui piove a diritto nelle splendide sale del convento, questo è vicino al crollo e si sta perdendo un’opera unica nel suo genere , con facciate del 600 e 700 . ”Si è mai parlato di trattative con imprenditori locali?” Solo voci di corridoio. Posso invece auspicare che per quest’area così grande ed esposta in modo magnifico si riesca ad organizzare un’opera di recupero come è stato fatto con “Villa Palma” dove sono intervenuti istituti bancari e soggetti privati per destinarla a centro di ricerca medico scientifico. “Dopo queste brevi interviste giriamo la domanda alla nuova amministrazione e al prossimo sindaco:” E’ possibile restaurare un bene importante e così trascurato dalle vecchie amministrazioni? Non è possibile immetterlo in un complesso museale o universitario? Aspettiamo la risposta dal nuovo sindaco eletto prima che sia troppo tardi. S. Spa.

TERNI MAGAZINE

10/10/2009


24

cultura scuola università

“UNIVERSITÀ DI MARATTA Facoltà fantasma

“S

ono trascorsi, più o meno dieci anni dall’inaugurazione del nuovo polo universitario nato nella zona di Maratta, ma sembra già che la sua strada stia per terminare. Arrivando alla Facoltà si può osservare una struttura semplice e moderna composta da due edifici, uno dei quali attrezzato con una sala informatica con cento postazioni a sedere. Il polo è nato con tre

reati sono stati inseriti immediatamente nel mondo del lavoro, alcuni nei retroscena dei film e a partecipare in piccoli comparse, altri si sono, invece, cimentati a ‘fare i registi’. Entrando nella facoltà e ascoltando le ‘voci di corridoio’, ora, ci si può rendere conto che la situazione si è totalmente capovolta. Il corso in Esperto nella progettazione dell’insegnamento a distanza è stato

studi di Papigno vengono utilizzati, non più come centro per la creazione di film, ma come magazzino degli studi di Cinecittà di Roma, infatti, dopo la mostra su Pinocchio, che era stata allestita al seguito del film di Benigni, gli studi sono stati completamente messi da parte. Dal mese di marzo di questo anno, due case di produzione internazionali sono venute a visitare gli studi,

corsi di laurea, due triennali: Scienze e tecnologie della produzione artistica ed Esperto nella progettazione dell’insegnamento a distanza, e un corso specialistico in Screen Production: scienze dello spettacolo audiovisivo. Nei primi anni di attività, i corsi hanno avuto molto successo, grazie ad un grande numero di iscrizioni, che hanno portato nella città di Terni molti giovani studenti provenienti da tutta Italia, addirittura anche dalla Sicilia. I primi studenti che si sono lau-

chiuso, ormai da un anno accademico, la specialistica è all’ultimo anno con circa sette iscritti, mentre il corso in Tecnologie della produzione artistica è l’unico che sopravvive, ma avuto una forte diminuzione di iscrizioni, in quanto, per questo anno ci sono più o meno venti studenti, mentre negli anni precedenti (per esempio gli anni accademici 2005-2006 e 2006-2007) era arrivato ad avere anche più di cento iscritti. Tutto ciò è sicuramente legato al fatto che gli

ma entrambe hanno rifiutato di girare, in quanto i lavori che si stanno facendo in una parte della Valnerina per la costruzione dell’arteria Terni-Rieti creano troppo rumore per il set cinematografico. Ciò, dunque, porterà il polo universitario di Maratta ad un esito inevitabile; gli studenti sono delusi e amareggiati. “Ho scelto questa Facoltà perché tutto ciò che compone il cinema mi entusiasma e pensavo che, questo corso di laurea, fosse la scelta più logica per me, soprattutto

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009

perché, a Terni si stavano sviluppando il centro multimediale e gli studi di Papigno”, spiega una ex studentessa, P. M., che si è laureata nell’anno accademico 2007-2008 con il massimo dei voti, “prima di iniziare, mi aspettavo tanta pratica, soprattutto dopo essere andata alla presentazione iniziale della facoltà; sognavo tirocini, stages, tra operatori, registi, costumisti e ciak, ma di pratico non ho visto quasi niente, a parte una telecamera che abbiamo potuto osservare per una lezione di regia, ma che noi studenti non abbiamo usato direttamente. Ero sicura che avrei dovuto studiare, ma credevo di poter imparare qualcosa di più concreto”. Continua la ragazza: “Comunque, il corso ha anche i suoi aspetti positivi: i docenti, per esempio, persone competenti, severe, ma allo stesso tempo capaci di invogliare, di stimolare la creatività dei giovani inesperti e poi, aspetto sicuramente positivo è stata l’aggregazione tra noi studenti, di cui, mi rendo conto sono stata molto fortunata”. Quando è stato chiesto alla ragazza se avesse ricevuto, da un anno e mezzo ad oggi, dopo la laurea, qualche piccola offerta di lavoro, ha risposto, con un sorriso ironico: “No, non ho avuto offerte, ma forse ho avuto la fortuna di essere al posto giusto, nel momento giusto ed ora ho trovato un impiego che mi piace, ma che solo, in parte è nell’ambito di ciò che ho studiato”. Per molti ragazzi, ex studenti del polo universitario di Maratta, questa facoltà è stata una grande fortuna, come anche per la nostra piccola città, forse, però, la ‘favola’ terminerà troppo presto! Mariana Ribeca


associazioni

25

SE TI VOLTI

Baschi blu e magliette rosse per le vie della città

G

irano in centro con le giubbe rosse e il basco, inequivocabilmente blu. Sono gli “angeli delle strade”, quelli che portano nelle vie del mondo un pò di speranza. Si chiamano tecnicamente “City Angels”, i volontari d’emergenza che aiutano i cittadini e lottano contro la criminalità. “Ci si può riconoscere dal basco, simbolo delle forze Onu portatrici di pace”, spiega il presidente della sezione di Terni, Fabio Filippini, “e dalla giubba o maglietta rossa, con sopra il nostro logo, un’aquila che protegge la città. Siamo nati nel 1994 a Milano per iniziativa di Mario Furlan e da un paio d’anni ci siamo insediati a Terni. Non nascondo che siamo diventati il punto di riferimento di tante persone. Aiutiamo i più deboli, questa è la nostra missione, di giorno e di notte, ma sempre senza invadere gli spazi della collettività. Senzatetto, tossicodipendenti, vittime della violenza, persone e animali in difficoltà. Siamo presenti ma non intrusivi, con la nostra di-

trovi un angelo che ti protegge visa giriamo per le vie della città come riferimento sicuro per i cittadini e un deterrente visivo per i malintenzionati”. Dietro a tutto, alla passione e allo spirito di solidarietà che contraddistingue il gruppo ternano, c’è tanta preparazione, come corsi di aggiornamento, di formazione e tanta pratica sulle strade. “Circoliamo per le vie soprattutto nei punti più critici della città”, continua Filippini, “come la zona della stazione, ponte Carrara e dove riceviamo segnalazioni da parte dei cittadini. Uno dei no-

squadra dei City Angels di Terni si è recata in Abruzzo a prestare i primi soccorsi. Hanno collaborato con le forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco e tutti gli abruzzesi. Hanno raccolto beni di prima necessità e li hanno trasportati fino alle province de L’Aquila colpite dal sisma. Hanno detto ancora una volta, sì, i City Angels, quelli che danno una mano, senza chiedere nulla in cambio. Linda Rei

stri servizi più richiesti, soprattutto dalle donne che temono violenze, è il servizio di scorta. Se ci incrociano per strada, ci chiedono di essere accompagnate”. Non fanno solamente compagnia, i City Angels ma distribuiscono cibo, vestiti e coperte, prestano soccorso, trovano anche una sistemazione a chi non ce la fa da solo. In questo periodo d’emergenza, la

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


26

arte

“IL PREMIO TERNI

e gli artisti umbri

L

C. Carrà e C. Spaziani al IX PREMIO TERNI (1958)

e arti visive, nel secondo dopoguerra, vivono un periodo di grande fermento. Parallelamente ai grandi movimenti artistici che caratterizzano questo periodo si sviluppa il fenomeno dei concorsi d’arte. I “Premi” rappresentano per alcuni giovani artisti propizie occasioni di esperienza e di confronto. Nel 1948 un Gruppo d’artisti ternani, alcuni già appartenenti ai “LIBERI ARTISTI ARTI FIGURATIVE DI TERNI”, fonda l’associazione culturale “La Soffitta” Duilio Carotti, Ilio Cecchi, Remigio Clementoni, Giovanni D’Astoli, Adalberto Diamanti, Irmo Gatti, Aldo Quaglia, Giuseppe Russo agiscono attivamente per organizzare a Terni un concorso che avesse risonanza nazionale. Il 1949 è l’anno della consacrazione e della costituzione formale del gruppo che organizza una mostra, dal 27 febbraio al 10 marzo, nella Galleria Mariani di Terni. E’ l’inizio di un’avventura che si protrarrà fino al 1964. Il 1950 è un anno difficile. Il Piano Sinigaglia aveva già colpito duramente la realtà lavorativa ternana con i 600 posti di lavoro persi alla “Terni” nel 1948. Nel gennaio del ’50 venivano ufficializzati i 500 licenziamenti previsti dalla

TERNI MAGAZINE

Finsider nel 1949. Anche la mezzadria attraversava una crisi profonda. La città di Terni viveva un periodo di grande povertà morale e materiale alla quale si contrapponeva un evidente stato di rabbia ed indignazione. Il Sindaco Luigi Michiorri rende note le preoccupazioni dell’Amministrazione Comunale in una lettera di risposta al Comitato organizzatore del “Premio della Città di Terni” (n. di prot. 714 del 10/01/1950): “Questa Amministrazione…è dolente dover comunicare che non è possibile in alcun modo venire incontro alla richiesta per la concessione di un contributo per la coniazione di una medaglia d’argento con inciso “Premio della Città di Terni”. Non possono infatti sfuggire a codesto Comitato le ragioni che impongono a questa Amministrazione la più rigida ed oculata parsimonia delle spese, date le non floride condizioni di bilancio che escludono in modo assoluto la possibilità di far fronte ad oneri che non siano strettamente obbligatori ed indilazionabili…”. Nonostante le difficoltà ambientali e finanziarie, il sogno si avvera. Nel febbraio del 1950 il Salone del Palazzo delle Esposizioni della Camera di Commercio ospita la “I Mostra nazionale d’arte - La Sof-

LUGLIO 2009

fitta - ” denominata in seguito “Premio Terni”, patrocinata dall’EPT di Terni. Tra i partecipanti fuori-concorso vi sono nomi importanti come Primo Conti, Giorgio De Chirico, Fausto Pirandello, Mario Sironi. Tra la giuria i pittori Gerardo Dottori e Giuseppe Preziosi. Dopo una rigorosa selezione, vengono presentate centosette opere. E’ premiato Duilio Carotti con l’opera “Figura in casa chiusa”, Remo Brindisi riceve il Premio “La Soffitta”, mentre per la scultura sono premiati i perugini Marcello Simonetti e Norberto Laurenzi. Al pittore futurista Tato (Guglielmo Sansoni) di Roma viene assegnato un Premio di riconoscimento per il suo valore di artista e la preziosa collaborazione. Il discorso inaugurale è tenuto dal Segretario de “La Soffitta”, lo scrittore Giovanni D’Astoli e la replica è affidata al pittorescrittore Ivanoe Fossani. All’inaugurazione partecipano pochi intervenuti e qualche giornalista della capitale, tra quest’ultimi Ugo Moretti de “LA LIBERTA’ D’ITALIA” che nel suo articolo “PIU’ CANDORE NEGLI ARTISTI DI PROVINCIA”, ammonisce la cittadinanza ternana per la scarsa partecipazione, precisando: “…una mostra validissima, varia, il cui livello è molto al di sopra di quello di tante normali - collettive -, e ciò fa onore non soltanto a Terni ma a tutte le provincie italiane”. Il risultato è incoraggiante e l’esperienza si ripete l’anno seguente. Il 1951 è un anno importante per il Premio, delle quattrocentoquarantaquattro opere di pittura e scultura ne vengono accettate duecentosessantasei. L’allestimento della mostra è particolarmente curato ed il

Messaggero del 9 marzo 1951 puntualizza: “Disposizione elegante e quadri ottimi e di buon contenuto…”. L’affluenza del pubblico è superiore alle aspettative ed all’inaugurazione sono presenti importanti autorità. La giuria è composta da personaggi prestigiosi come il Prof. Virgilio Guzzi, lo scultore Emilio Greco, il pittore Remo Brindisi…Tra i premiati importanti artisti quali Gerardo Dottori, Eliano Fantuzzi, Giuseppe Migneco, Carlo Quaglia (Premi di riconoscimento) e gli umbri Gustavo Benucci, Ilio Cecchi, Adalberto Diamanti, Felice Fatati, Aldo Quaglia, Leo Ravazzi, Giuseppe Russo. Fuori-concorso nomi noti come Felice Casorati, Filippo De Pisis, Emilio Greco, Renato Guttuso… Dal 29 giugno al 10 luglio 1952 si tiene l’unica edizione stranamente estiva del concorso. Il Premio vanta centottantacinque partecipazioni. Sono presenti opere di varie tendenze artistiche. Il Premio Terni per la pittura è assegnato al cagliaritano Hoder Claro Grassi, mentre per la scultura viene assegnato ad Emilio Greco (un doveroso omaggio). Premiati gli umbri Ugo Castellani, Remigio Clementoni, Giorgio Maddoli, Livio Orazio Valentini. Tra i partecipanti troviamo ternani d’adozione come il riminese Tullo Bertozzi (residente a Terni fin da bambino), l’abruzzese Rinaldo Marcantonio ed il milanese Piero Gauli, che per molti anni ha vissuto ed operato in Umbria (premiato). Da segnalare l’unica presenza di Ugo Castellani. Post-mortem le opere del noto artista ternano saranno esposte nella VIII e X edizione del Premio. L’organizzazione riceve le prime critiche, alcune relative al ruolo del Comitato


27

Organizzatore ed al metodo di assegnazione dei Premi, che non accontenta nessuno, altre relative ad un ostentato “tradizionalismo”. Duilio Carotti invita il noto artista pittore-incisore-scrittore Luigi Bartolini ad un’appassionata presentazione: “.. Il compito delle giurie è, infatti, sacro. Un premio attribuito per “ca-

morra” non soltanto nuoce all’artista meritevole (rimasto ingiustamente bocciato) ma nuoce a tutta la compagine artistica italiana, in quanto a furia di soprusi, ingiustizie, camorre, si viene a creare… una specie di borsa dei valori artistici, artefatta e falsa…”. Bartolini è fortemente critico

anche nei confronti di alcuni operatori: “…Non vi sgomentate se critici d’arte, più o meno falliti pittori, van blaterando, per i giornali, che la Pittura è morta e per cui non si tratta più che d’un duello – avete inteso? – fra due morti. Morti sareste anche voi che operate con apporti originali, propri del vostro tempo, ma

sempre nel campo della Tradizione oltre ai veri illusi e delusi cagliostri internazionali che operano sotto l’egida delle Biennali di Venezia, esposizioni biennali, una più repellente dell’altra”. Infine Bartolini propone di istituire a Terni una Galleria d’Arte permanente.

L’edizione del 1953 registra centodieci presenze, Roberto Bentini per la pittura e Luigi Bartolini (Premio di riconoscimento) per il bianco e nero si aggiudicano il IV Premio Terni. Anche se in questa IV edizione mancano le grandi firme, il Premio Terni è ormai una realtà. Intellettuali, critici, cultori d’arte, artisti, giudicano la manifestazione, nel suo genere, come la più importante e rappresentativa del centro-Italia. Il GIORNALE D’ITALIA dell’11 aprile 1953 precisa: “E’ oggi un dovere morale quello di tributare pubblicamente il giusto riconoscimento all’opera altamente meritoria di questi pochi coraggiosi che, con volontà pari alla passione, tra l’indifferenza della cittadinanza, l’incomprensione di Autorità ed Enti, …hanno saputo dar vita e far prosperare una iniziativa grazie alla quale da quattro anni a questa parte corre onorato per tutta la penisola il nome della città”. Le caratteristiche del Premio non cambiano nella V edizione. Sono presenti 137 artisti provenienti da ogni parte d’Italia. Nel Comitato d’Onore sono presenti personalità di rilievo come il Prof. Fortunato Bellonzi ed il critico d’arte Prof. Marco Valsecchi. Il discorso inaugurale è tenuto dal noto scrittore Mario Solinas, davanti ad un pubblico attento e partecipe. La Giuria adotta il principio di fornire una vera panoramica sulle tendenze artistiche del tempo. Vengono assegnati quattro Premi per la pittura a Giuseppe Carrino di Napoli, Piero Gauli di Terni, Egidio Lazzaroni di Bergamo e Giorgio Maddoli di Perugia e due per l’incisione a Felice Baroni di Ravenna e Giordano Zorzi di Verona. All’inaugurazione del VI Premio Terni interviene un pubblico numeroso ed interessato. Per la prima

volta gli artisti (centoquattordici) partecipano solo su invito ed i nomi dei vincitori sono elencati al termine della cerimonia inaugurale. Deplorato l’assenteismo del Comune di Terni che non ha concesso alcun contributo. L’artista ternano Ilario Ciaurro, ex aequo con Filippo Albertoni ed Eva Fischer, riceve il VI Premio Terni per la pittura. Nel 1956 i membri della giuria ricordano la prematura scomparsa di Aldo Quaglia. “La Soffitta” perde uno dei suoi fondatori, un “nobile pittore”. Le opere presentate sono centosette. Maceo Casadei di Forlì ed Orlando Cesarini di Terni si aggiudicano il VII Premio Terni. L’anno successivo Duilio Carotti muore a Senigallia. E’ un duro colpo per il prestigio e l’organizzazione del concorso. Il Prof. Raimondo Manelli, nella prefazione all’VIII edizione del Premio, accosta il nome di Carotti a quello di Alceste Campriani, di Orneore Metelli, di Ugo Castellani (anch’egli scomparso nel 1957), oltre a Grandi Uomini che hanno contribuito allo sviluppo culturale ed artistico della città di Terni: “… Dagli scomparsi il gruppo degli artisti ternani viventi ha ereditato l’amore fedele verso la propria terra e insieme l’aspirazione a trascendere il gretto campanilismo per inserirsi nella più vasta cerchia della cultura nazionale ed europea”. Roldano Lupi (1 Continua)

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


musica

28

“QUALE RUOLO PER LA MUSICA MODERNA?

Q

uesto il titolo del convegno organizzato dall’Associazione Culturale “Ternani per la libertà” che si è tenuto lo scorso 21 aprile presso la Chiesa del Carmine nei giardini de “La Passeggiata” a Terni. Sono intervenuti Dario Gualdarben (Consiglio Nazionale Alta Formazione), Antonio Corsi (Segr. Particolare Ministro dei Beni Culturali), Vincenzo Bisconti (Esperto del Ministro/C.d.A. Ist. Briccialdi), Prof. Antonio Baldassarre (Pres. Emerito della Corte Costituzionale). La musica popolare e amatoriale in Italia, afferma Gualdarben, contando ben 4800 bande musicali, 2300 corali e 700 gruppi folklorici è un enorme giacimento culturale e una fucina di musicisti che approvvigiona l’intero sistema della formazione, soprattutto quella dei conservatori. È proprio a queste realtà, senz’altro poco valorizzate e messe nella giusta visibilità soprattutto dai mass media, che sono rivolte una serie di iniziative da parte del governo centrale: l’istituzione della giornata nazionale della musica popolare e amatoriale, il progetto di legge del 28/11/08 sulla musica popolare e amatoriale attualmente bloccato alla conferenza Stato-Regioni per verificarne la costituzionalità. Se esiste in Italia l’alta formazione artistica (quella cioè dei conservatori) e i grandi talenti, questo lo dobbiamo esclusivamente alle bande da cui provengono il 60% degli allievi. A Terni sono presenti diverse realtà musicali per le quali stiamo elaborando un coordinamento, soprattutto tra queste e il ministero della pubblica istruzione e l’AFAM da cui dipendono i conservatori” dice Antonio Corsi: l’obiettivo per

TERNI MAGAZINE

Terni sarebbe quello di creare un distretto culturale nel quale il Briccialdi dovrebbe divenire una infrastruttura che agevola l’integrazione verticale tra la formazione di base e quella altra favorendo anche la creazione di eventi musicali”. Nel suo intervento Vincenzo Bisconti mette in evidenza che per il Conservatorio di Terni l’amministrazione locale non ha lavorato affatto al fine di attingere ai fondi nazionali pre-

ponte naturale tra Roma e Perugia, è autarchica e quindi pensando di avere tutto ciò di cui necessita, rischia di aggravare l’involuzione culturale, da tempo in atto, da cui è sempre più difficile riprendersi”. Insomma, quello che emerge con chiarezza è la forte apprensione per il destino del Briccialdi che, come tutti i conservatori italiani, va nella direzione dell’autonomia economica e giuridica, pertanto,

posti. Il risultato è che nella nostra città giungono 7 centesimi di euro pro capite per la formazione contro la media di sette euro pro capite della media nazionale. Altre città ben più attive su questo fronte prendono ben 70 volte quello che prende Terni. Il rischio secondo Antonio Baldassarre è che “Terni, anziché sfruttare la sua posizione di

diventando una Fondazione, si dovrà autofinanziare cercando di invertire la tendenza, oramai in atto da decenni, del calo delle iscrizioni attraverso la proposta di un’offerta formativa attraente e al passo coi tempi. Quello che lascia a dir poco perplessi di questo convegno è il perpetuarsi del tono auto celebrativo della formazione

LUGLIO 2009

classica che, completamente scollata dalla realtà musicale odierna, non può far altro che andare avanti chiusa in sé, rivolta verso il passato a contemplare le glorie che furono, “conservando” senza innovare, suicidandosi in un comportamento che snobbando il confronto non si mette mai in discussione. D’altronde come si può mantenere il monopolio dell’alta formazione se si riconosce la valenza culturale della musica moderna? Meglio darsi da fare per finanziare le bande musicali, le corali e i gruppi folklorici che possiedono due caratteristiche alquanto attraenti per coloro che vogliono conservare i propri privilegi: sono i tradizionali fornitori di allievi per i conservatori e soprattutto realtà innocue. La musica moderna, che non è mai stata nominata durante il convegno, viceversa, soprattutto il rock, ha spesso destato preoccupazioni: unisce le coscienze attraverso la condivisione e il dialogo, ha spesso toni di critica, talvolta di protesta, propone alternative, ha una forza mediatica che a molti spaventa: abbatte le barriere linguistiche (quante persone ascoltano brani in lingua straniera che, anche se non conoscono il testo, gli trasmettono delle emozioni?), le barriere sociali, razziali e religiose, alimenta il senso critico nelle persone e favorisce “l’armonia” tra gli individui. Ma un popolo che pensa con la propria testa e che non si divide in mille contrasti si gestisce male ...allora è meglio fare progetti di legge che sostengono solo la musica “colta” opportunamente custodita dai “conservatori”! Francesco Bussotti


29

PRIMO SQUILLINO L’ultimo “BEAT”

Intervista ai leader dei mitici complessi degli anni ‘60

C

on la scomparsa di Primo Squillino, figura eclettica, ultimo “beat” di casa nostra, cala definitivamente il sipario sulla Terni dei mitici anni sessanta. Lui era rimasto fedele agli ideali e alle chimere di quel tempo in cui sembrava davvero che il mondo potesse cambiare con il suono delle chitarre, con la creatività delle “nuove generazioni”. Ci aveva talmente creduto, Squillino, da dedicare tutta la vita ad un modo “diverso”, “alternativo”, “creativo” di intendere l’esistenza. Fuori dagli schemi della società consumistica, ma neanche con atteggiamenti antisociali o da emarginato. Primo esprimeva il proprio talento, negli ultimi anni, soprattutto attraverso la realizzazione di originalissimi quadri che in maniera molto estremamente estemporanea metteva in mostra e in vendita lungo Corso Tacito. In fondo i “beatnik” nostrani, italiani, che con la “Beat Generation” dei Keruac, Corso, Ferlinghetti, non c’entravano nulla. Erano quelli che a Roma si radunavano sui gradini di Piazza di Spagna, e che rappresentavano intorno agli anni ’65-’66’67, quel movimento giovanile di supporto a quel genere musicale, che cambiò la storia della musica e dell’arte in genere, lanciato dai Beatles, e che in Italia era ed è ancora rappresentato da gruppi come L’Equipe 84, I Dik Dik, I Nomadi, Shel Shapiro, I Giganti, I Corvi. A Terni si chiamavano Gli Asteroidi, nel contesto dei quali Primo Squillino suonava il basso, I Gabbiani, I Ragazzi del XX° Secolo, I Koobs, Le Anime, Le Ombre, The Hooks, The Kings Stones, I Cesari, The Strangers. I Lords “Nel mio nuovo spettacolo”, ci racconta Shel Shapiro, ex leader dei leggendari Rokes, <Sarà una bella società>, racconto di quei ideali, attraverso canzoni storiche

d’oltre Manica e d’oltre oceano, ma ricordo anche che gli anni sessanta, non furono solo tutte rose fiori, ma anche tempi di profondi mutamenti e forti tensioni sociali. Nel 1969 ci fu la strage di Piazza Fontana, non dimentichiamolo”. “Per noi quel periodo continua tutt’ora”, afferma Pietruccio Montalbetti, leader e portavoce dei Dik Dik , (Sould out il nuovo album), “pensate che tuor 2009 è iniziato a Marzo e finirà alla fine di settembre in Canadà, dopo aver toccato le principali città italiane. La gente ci ama e ci segue ancora da generazioni, perché riconosce in noi il valore dell’amicizia, e le indimenticabile melodie di “Senza Luce”, “Sognando la Califormia”; “L’Isola di Wight” che è anche il nome del nostro locale nei pressi di Milano, “Il Primo giorno di Primavera”. “E’ chiaro”, ribatte Angelo Ravasini, voce e leader dei Corvi, (recentemente hanno pubblicato un nuovo Cd <Ricetta antirughe>), “che anche la vostra provincia pullulava di complessi, e diversi di questi riproponevano le cover dei nostri brani storici: Bang Bang, Un ragazzo di strada; Sospesa a un filo. Ancora ci segue un vasto pubblico, per questo nel nuovo album riproponiamo oltre ai “classici” del nostro repertorio, brani nuovi di zecca. “L’Equipe 84”, dice Alfio Cantarella, ex batterista del gruppo guidato da Maurizio Vandelli, “è venuta diverse volte a Terni, ricordo bene un concerto alla Passeggiata. Noi eravamo il complesso più famoso, eravamo definiti i “Beatles italiani”, e anche i complessi ternani riproponevano tanti nostri successi: “Io ho in mente te”, “29 Settembre”, “Nel cuore, nell’anima”, ma la voce di Vandelli è poco imitabile, sicuramente una delle più originali del panorama musicale italiano anche attuale. Io ora mi occupo di sco-

prire e lanciare nuovi talenti, quindi, coraggio complessi ternani fatevi vivi”.”Da quel che so, nella vostra provincia solo qualche gruppo proponeva il nostri cavalli di battaglia <Tema>, <Proposta>, racconta Enrico Maria Papes, leader dei Giganti, d'altronde i Giganti sono anche oggi un gruppo un po’ contro corrente e anche i nostri impasti vocali erano poco imitabili”. G. Pa

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


30

musica eventi

JETHRO TULL

L’EVENTO MUSICALE DELL’ESTATE 2009

L

a tappa tuderte del tour dei Jethro Tull, rappresenta certamente uno degli eventi più importanti dell’estate umbra 2009. Pochi gruppi possono vantare una longevità e una coerenza artistica come i Jethro Tull, dell’eclettico flautista Jan Anderson. I Jethro Tull esordiscono discograficamente nel 1968 con This Was, che propone una musica incentrata sulla chitarra di Mick Abrahams ma soprattutto sul flauto di Jan Anderson, già all'esordio leader del gruppo. Il disco è lontanissimo dal progressive che tra l'altro era ancora in gestazione, concretizzando invece un folk-rock dalle tinte blues, con a tratti qualche attitudine hard, caratterizzato dall'uso massiccio del flauto, utilizzato sia in chiave solistica che contrappuntistica, sia in chiave lirico/melodica che ritmico/aggressiva. Il gruppo ha un sound molto compatto ed efficace, ma quello che colpisce fin da subito è la grande capacita e fluidità di scrittura di Anderson. L'anno successivo alla chitarra arriva Martin Barre, che da allora sarà l'unico elemento ad apparire in tutte le varie formazioni del gruppo, tanto da diventare l'alter ego del deus ex machina Anderson. Il prodotto della nuova formazione è Stand Up, il primo capolavoro, in cui le idee del primo disco vengono meglio focalizzate in pezzi di nitida struttura melodica, espressione del talento del leader in stato di grazia, ora in tenui ballate ora in brani più aggressivi con forti aperture armoniche; la componente blues è stemperata in un folk progressivo efficacissimo nelle melodie mai banali e negli arrangia-

TERNI MAGAZINE

menti complessi e raffinati. La musica del gruppo ha un impatto molto forte, coniugando rock viscerale con raffinatezze espressive, lirismo e aggressività. Il flauto di Anderson imperversa in splendidi arabeschi armonici e in clamorosi stacchi che caratterizzeranno tutta le sua carriera, ma è tutto il gruppo ad essere in piena forma; massiccia ma raffinata la sezione ritmica, e Barre dimostra di essere fin da subito a suo agio con interventi efficaci e misurati. Il disco contiene alcuni classici del gruppo come "A new day yester-

day", "Back to the family", "Nothing is Easy" e le ballate "We used to know" e "A reason for waiting", ma soprattutto la celeberrima "Bourree" derivata da un pezzo di Bach ma riarrangiata in modo potente ed elegante in chiave quasi jazzata. Il disco ha grande successo ma già il gruppo comincia ad alienarsi, complice anche gli atteggiamenti poco accomodanti di Anderson, le simpatie della stampa specializzata inglese. L'anno successivo, il 1970, esce Benefit, disco molto lineare ma

LUGLIO 2009

di minore impatto rispetto al precedente, strumentalmente molto calibrato ma anche con alcuni pezzi deboli; appaiono per la prima volta le tastiere suonate da un membro esterno, John Evan, che avrà la sua parte nell'evoluzione successiva del gruppo, mentre Anderson riduce la presenza delle parti flauto e Barre acquista spazio;Benefit è comunque un ottimo disco con il limite di essere schiacciato tra due capolavori come Stand Up e il successivo Aqualung, il disco più celebre dei Tull e una pietra miliare del rock. In Aqualung il gruppo materializza ambizioni che oltrepassano la musica dei dischi precedenti, le venature blues sono un ricordo, gli arrangiamenti si articolano e sovrastrutturano, l'interplay tra la chitarra e il flauto è perfetto, il progressive è diet r o l'angolo, tanto che si può parlare di hard folk progressivo. Il disco contiene alcuni classici senza tempo dei Tull ("Aqualung", "Locomotive breath", "My god"), alternati a brevi e straordinari brani acustici; i pezzi sono quasi tutti al contempo complessi e intelleggibili, caratteristica questa di tutta la produzione di Anderson, coinvolgenti ma raffinati, espressione di una altissima cifra stilistica. Le grandi melodie e gli indimenticabili riff dei Jetro Tull hanno un successo planetario, ma il gruppo non

dorme sugli allori e l'anno successivo, il 1972, esce, dopo un doppio celebrativo quasi tutto di inediti ("Living in the past"), Thick as a brick, foriero di nuove mutazioni. Anderson prova la via della suite in un lungo brano, omonimo, di oltre 40 minuti che iscrive ufficialmente il gruppo al genere progressive. Le tastiere entrano prepotentemente nel sound del gruppo, il flauto assume un ruolo di ricamo più che solistico, il disco è arrangiato superbamente alternando parti acustiche ed elettriche molto efficaci e coinvolgenti specie nella prima parte, che è un susseguirsi di invenzioni melodiche e strumentali. A differenza di altri gruppi di genere, che spesso hanno affrontato la forma della suite, però il focus di Thick as a brick non è né lirico né epico né favolistico, né si concretizza alcuna forma di narcisismo strumentale o di velleitarismo sinfonico, imponendosi piuttosto per il tono eclettico e in una certa misura anche orecchiabile della composizione. Il disco suscita entusiasmo nei nuovi fan e qualche perplessità tra i nostalgici del vecchio corso, in realtà rimane, a trent'anni di distanza, una delle pietre miliari del gruppo. Nel 1973 esce, dopo lunga e travagliata gestazione, un altro disco contenente un'altra suite, intervallata da un breve intervallo cabarettistico: A Passion Play. Le differenze con il precedente sono più evidenti delle similitudini. A Passion Play è molto più cupo, più faticoso e meno fluido, manca l'effervescenza del precedente lavoro, mentre si predilige una dimensione descrittiva, a pannelli musicali subentranti; però la strutturazione del brano è mirabile, un capolavoro ad incastro, gli arrangiamenti sono ricchissimi di sfumature, Anderson riduce il suo estro flautistico per lasciare spazio ad altri strumenti a fiato come il sax.A Passion Play è il disco progressive dei Jethro Tull, molto piu di Thick as a brick, per via del pathos che lo pervade e delle musicalità profonda che lo sottende, una musicalità studiata, iperstrutturata e piena di sfumature, ma caratteristica della scrittura di Anderson, mai cervellotica, con melodie aperte ed estroverse ma mai banali. Per la critica, specie quella inglese, è un disco noioso e pretenzioso, affermazioni in parte anche vere, per molti fan è la summa dell'artigianato sonoro dei Tull e del loro leader, e il loro più grande capolavoro.


31

ertnie

KAZAKISTAN, Dopo aver proclamato la propria l'indipendenza dalla Russia, il 25 ottobre del 1990, il Kazakistan oggi è un paese indipendente. In passato, nel territorio kazakho sono state installate circa 3.300 testate nucleari. Acqusita la libertà, come primo provvedimento il soviet supremo kazakho ha impedito gli esperimenti nucleari nel poligono di Semipalatinsk. Il territorio del Kazakistan è tra i più estesi dopo quello della Russia, ed è comunque il più importante fra le repubbliche asiatiche. La superficie del territorio è di 2.717.000 Kmq che equivale al territorio di tutta l'Europa nell'insieme, oppure è 8 volte più grande della Francia o 17 volte più grande del Belgio. Il sottosuolo di questo paese è molto ricco di risorse che alimentano l'industria estrattiva, inoltre contiene tutti gli elementi chimici della tabella Mendeleev. Notevole è la quantità di rame, fosforiti, piombo, ferro, carbone, oro, gas naturale, petrolio. Sono stati installati diversi pozzi petroliferi ed anche delle raffinerie. Dal Kazakistan partono numerosi gasdotti che trasportano il gas naturale estratto verso la Russia europea. Il Kazakistan confina a nord con l'Asia occidentale russa, a sud col Turkmenistan, l'Usbekistan, Kirghisistan, ad est con la Cina e ad ovest col Mar Caspio. La religione più diffusa è quella mussulmana sunnita, mentre la lingua nazionale è il kazakho e l'alfabeto è quello cirillico. Il paese è spesso chiamato "Solare Kazakistan" perche il sole, facendo il giro per tutto il pianeta si ferma in particolare per 3 ore sopra il Kazakistan. E' un paese multietnico dove liberamente e in assoluta concordia, vivono circa 130 nazionalità ed etnie diverse: i kazakhi, i russi, i tartari, i turchi, i kirghisi, gli usbechi, gli azerbagiani, tedeschi e tanti altri. Ci sono anche molti italiani che vengono come turisti, oppure arrivano per pubblicizzare i mobili italiani, o per avviare i ristoranti con cucina italiana, amata e apprezzata in tutto il mondo. Possiamo dire che ci sono 2 capitali in Kazakistan : al sud la ex capitale Almaty che comunque

svolge dei ruoli importanti per il paese, come centro finanziario, scientifico-istruttivo e culturale. Almaty è famosa anche come la "città delle mele", perche le grandezze delle mele aromatiche "aport" che crescono da quelle parti è impressionante. Recentemente nel nord del paese è stata costruita, attraverso un innovativo progetto architettonico, la nuova capitale: Astana. E' una città moderna, considerata come il nucleo amministrativo e religioso della repubblica. Il presidente dello stato è Nazarbayev Nursultan Abiscevich. Ogni paese ha la sua storia e il Kazakistan ha oltre 2.000 anni di storia, nei quali più di 30 volte si è trovato a rischio di completa scomparsa. L'origine dei kazakhi è attribuibile ad alcune tribù kipciake. I predecessori della terra kazaka sono le persone di forte personalità di rilièvo mondiale, come AbuNasyr aly-Farabì, il secondo maestro del mondo dopo Aristotele, inarrestabili guerrieri e conquistatori come: Gyengiz Khan e Tymerlan, venduto come schiavo e divenuto poi guerriero sultano dell'antica Roma, Beybars, e tanti altri. Altri importanti personaggi sono : il poeta illuminista Abay Kunanbayev, lo scienziato, il viaggiatore Chokan Valichanov, il poeta Giamyl Giabayev, scrittore di livello mondiale, l'accademico Mukhtar Auesov, poeta nazionale, ex ambasciatore del Kazakistan in Italia, Olgias Suleymenov, e tanti altri. La storia di questa nazione ricorda anche i gesti eroici e le conquiste mondiali dei kipciaki che hanno difeso le steppe kazakhe : Alexsandr Nevschiy, Alexsandr Makhedonsky, coraggiosa regina delle terre dei saky Tamiris che sconfisse il crudele rè di Persia Kir, dando l'ordine di tagliargli la testa sul campo di battaglia dei kipciaki. Nella tradizione antica kazakha, le giovani fanciulle a partire già dall'età dei 13 anni erano destinate a diventare le moglie dei vecchi e ricchi signori, in cambio di denaro e bestiame che veniva offerto alle loro famiglie. Le povere figlie non

avevano il diritto di opporsi a tale e crudele decisione dei genitori e se ciò qualche volta accadeva, spesso finiva con delle conseguenze tragiche. Ad esempio esiste la leggenda dei giovani innamorati che decisero di fuggire, per evitare il matrimonio già concordato tra i genitori della ragazza e un vecchio ricco. Quando i due giovani vennero trovati, il vecchio promesso sposo, uccise il proprio rivale e la ragazza, non potendo sopportare il dolore, a sua volta si tolse la vita. Questo gesto disperato dei giovani uomini di allora, di rubare le proprie fidanzate, che potevano essere destinate a diventare di altri uomini, scappando il più lontano possibile, forse era l'unica salvezza per poter vivere questo amore reciproco in pace. Con il passare del tempo questo atto dimostrativo è diventato simbolico, trasformandosi e radicandosi nella tradizione kazakha in un inizio simpatico delle avventure prematrimoniali, per cui forse ancora oggi in qualche angolo periferico dell'immenso Kazakistan, gli uomini manifestano il proprio amore rubando la sposa prescelta. Come atto secondario lo sposo insieme ad altri suoi famigliari, si presenta in casa dei genitori della sua futura moglie, offrendo i regali, il denaro e qualche volta anche il bestiame. Per mantenere il gioco e per ironia, i parenti della sposa volentieri si lamentano dell'offerta, facendo intendere come risposta un "incompleto sì", mentre gli altri a loro volta continuano ad aumentare sempre più l'offerta, fino ad arrivare ad un compromesso. Dopo aver aver raggiunto l'accordo, entrambe le famiglie si preparano per la grande festa, lasciando tutti gli invitati in attesa di tanti altri divertentissimi rituali tradizionali. Il piatto principale per deliziare i numerosi ospiti, si chiama "Bes parmak" che significa "cinque dita" perche lo si mangia con le mani. Per cucinarlo appositamente, si compra l'agnello vivo che viene poi macellato e bollito in una grande pentola con dell'altra carne di cavallo e di vitello. La testa di

agnello viene bollita separatamente. Si prepara l'impasto e si stende la pasta che viene poi tagliata a grandi quadretti, come la lasagna italiana, e poi bollita nel brodo della carne. Una volta che la pasta è pronta, la si scola e la si mette in un grande piatto rotondo distribuendo diversi tipi di carne sopra di esso tagliati a pezzi, con contorno di patate e carote sempre bolliti. La testa d'agnello viene posta al centro del piatto, alla fine si aggiunge sul cibo del sugo alla cipolla rosolata nell'olio, leggermente unto nel brodo con finocchio selvatico o altre spezie. Quando il piatto arriva sul tavolo, l'ospite più importante e più grande d'età inizia a disfare la testa dell'agnello per cui : gli orecchi vengono dati ai bambini con l'augurio che crescano svegli, gli occhi si offrono ai genitori degli sposi che stanno divenendo parenti, in modo che vivano in prosperità, felicità, pace, senza sguardi di invidia tra di loro. Il palato e la lingua dell'agnello si offrono ai cantanti invitati alla festa, che cantino delle belle canzoni dal contenuto augurale, con la speranza che questo si avveri. Poi i resti della testa vengono ulteriormente spezzettati e dati agli altri ospiti presenti. Alla fine del pasto, per digerire meglio, tutti bevono il "sorpa", cioè il brodo della carne, con dentro "kurt", il pecorino, oppure a scelta "ayran", dello yogurt magro: qualcuno preferisce, al posto del brodo, il "kumys", latte di cavalla, oppure "shubat", il latte di camella. Particolarmente il "kumys" è considerato curativo, aiuta a combattere diverse malattie anche gravi, come ad esempio la tuberculosi, è molto indicato bere il "kumys" a coloro che soffrono di questa malattia. La grande tavolata termina con Il "Batà", che sono degli enunciati augurali dell'ospite più vissuto e saggio agli sposi, alle loro famiglie e a tutti quanti i presenti, che si completano con una lunga preghiera di ringraziamento a Dio. Dopo di che comincia la vera festa, l'allegria e i giochi nazionali: tutti cantano, ballano trasportati divinamente dai suoni della "dombra", strumento musicale nazionale. Ovviamente con la modernizzazione del paese, che si sta cambiando attraverso la democrazia, si è modernizzato anche il modo di sposarsi, per cui i giovani di oggi si sposano seguendo metodi più semplici, simili a quelli dei paesi europei.

TERNI MAGAZINE

Maira Nurkhabayeva LUGLIO 2009


32

BENESSERE

Aumentare la propria autostima attraverso il raggiungimento dei propri desideri

E

Martin Luther King

sosteneva che l’unica ragione per cui i sogni non si avverano, è per il fatto che questi ad un certo punto vengono abbandonati. Quanto è vero questo? Cosa si prova ripensando alle parole di Martin Luther King, vedendo oggi un presidente americano di colore?Quanto è confortante vedere questo sogno avverato?

bbene, questa è la dimostrazione che i sogni si avverano. Anche quelli che appaiono al momento irrealizzabili. L’esistenza di una persona, se privata dei sogni diventa arida ed insignificante. Ogni persona nasce e cresce con dei desideri personali. Il compito di ognuno è tenerli sempre in primo piano, anche nei momenti in cui si crede di aver smarrito la strada verso i propri obiettivi. L’autostima personale è fortemente alimentata dai piccoli e grandi traguardi che man mano si raggiungono. Nel lavoro, oltre che negli hobby e nelle pratiche sportive, anche non agonistiche. I sogni delle persone hanno cambiato il mondo. Gli aerei, l’energia elettrica e tutto ciò che oggi ci sembra scontato e normale, hanno preso vita dai sogni di persone, che spesso sono state considerate visionarie e pazze. Pare che Edison abbia avuto la costanza di cimentarsi in quasi diecimila tentativi, prima di veder realizzato il suo sogno di creare la lampadina. Vi furono difficoltà per l’inventore della luce che oggi attiviamo come per magia, con un semplice click? Tantissimi. Compreso esplosioni ed incendi. Ebbene, qual è il tuo sogno? Cosa stai facendo per tenerlo in vita? Lo stai proteggendo dai disfattisti che ti dicono “che non potrà mai funzionare”? Ora sgrana bene gli occhi, perché sto per darti un’informazione preziosissima: La realizzazione dei sogni personali dipende da come si impiega il tempo libero! Tu come usi il tempo libero? Lo sprechi o lo utilizzi per acquisire competenze per dare vita ai tuoi sogni?

L’autostima: uno stretto legame con le convinzioni personali Quello che fa la differenza non è ciò che sai fare, ma quello che credi di poter fare. La maggior parte delle persone è vittima di una scarsa considerazione di se stessi, perché si concentra sulle capacità che vengono già messe in atto. In realtà queste sono relativamente importanti, poiché quello che conta sono le competenze legate ai propri sogni ed obiettivi. Ciò che aumenta la tua autostima sono gli obiettivi che ti prefiggi e che mano a mano raggiungi. E per fare in modo che tu abbia una spinta ad agire con vigore e costanza, hai bisogno di credere di poter realizzare le cose. Questo è atteggiamento mentale che ti consentirà di sviluppare l’intraprendenza e focalizzarti sul tuo risultato. Le competenze giuste nessuno le ha, fino a che non ci si muove nella direzione voluta e si inizia a verificare il campo, correggendo mano a mano la rotta. Se invece ti focalizzi su quello che sai fare, non potrai far altro che constatare di non avere ancora i requisiti per raggiungere quanto desideri. L’atteggiamento giusto quindi è: Focalizzarsi sul proprio sogno e desiderio ed aver fiducia di riuscire nel proprio intento. Conta poco quello che sai fare, rispetto a quello che credi di poter fare. Primo Luciano Di Emilio www.Benessere.it

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


eubiotica

Bioenergetica al centro polivalente “Cinderella”

I

l centro polivalente “Cinderela” di Ambra Laurenti, in vocabolo Tuillo a Terni offre corsi di ginnastica, lezioni di musica, corsi certificati di giornalismo, ed ora ospita professionisti qualificati per lo svolgimento di due tecniche innovative: il Rebirthing ovvero il rinascere con la respirazione e la bioenergetica cioè come rilassarsi con l’energia. Intervistiamo ora l’insegnante Viviana Urbani operatrice in discipline energetiche:

Può raccontarci il suo primo approccio verso la Bioenergetica? “A causa di alcuni problemi di salute personale, mi sono avvicinata e quindi affidata al centro “IL Picciolo” con sede a Ficulle di Orvieto, diretto da Fiamma e Tommy Petersson, i quali dopo anni di ricerca sono venuti a conoscenza delle raffinate culture di guarigione di molti operatori ed insegnanti viventi in varie nazioni della nostra terra . La loro esperienza si è maturata con umiltà in 30 anni di ricerca personale per raggiungere il Ben – Essere personale e quindi poter lavorare per tutte quelle persone desiderose di riscoprire la gioia di star bene”. Cosa sono le discipline energetiche? “Sono strumenti che servono ad interpretare il Ben – Essere dell’individuo in genere, animali e piante compresi”. Quali sono questi strumenti?

“Ci sono varie tecniche, che permettono alla persona di indagare a fondo nel proprio essere interpretandone i bisogni emotivi-spirituali. Si può iniziare con un primo colloquio conoscitivo nel quale si orienta la persona ad osservare alcune dinamiche e scelte di vita non appaganti, suggerendo se necessario la modifica di alcune abitudini, ed inseguito l’uso dei fiori di Bach”. Cosa sono i fiori del dott. Bach? “Essi sono un dono prezioso della natura , che il dott. Bach, nei primi anni del 1900, ha scoperto dopo un momento di grave sofferenza personale. Si usano le vibrazioni energetiche di 38 rimedi floreali, essenze di varie fioriture, tra cui fiori e piante come melo e castagno. In base alla tipologia del bisogno dell’ individuo, suggerisco il fiore adatto al trattamento del suo stato emotivo. “ Tutto ciò cosa favorisce nella persona che ne fa uso? “Se il fiore suggerito è corretto, si provoca un’ espansione dei corpi energetici, poiche’ il nostro corpo è circondato da un sistema bioelettromagnetico, che contiene in forma di vibrazione il corpo fisico eterico, quello emotivo, mentale-elettronico, psichico, spirituale, cosmico, nirvanico. Si favorisce così una predisposizione verso l’ esterno, per esempio iniziando ad aprirsi parlando di sé stessi e delle proprie problematiche, ottenendone sicuri benefici”.

Per quanto tempo si suggerisce l’ uso dei fiori? “Il loro uso può divenire un sostegno efficace anche per lunghi periodi.” Quali sono gli altri strumenti che lei può usare per il Ben- Essere della persona? “Il passaggio successivo ai primi incontri è una scelta di una tra queste tipologie d’ azione : meditazione guidata, tocco terapeutico ossia interagire con l’ aura della persona,e lavorare direttamente sui corpi energetici per rimuovere blocchi, massaggio plantoriflessogeno ed altro ancora. In tutti i casi mi pongo come “ascoltatrice”: è la stessa persona che imparando ad osservarsi mi indica il proprio percorso di Ben-essere.”

33


34

sport&natura

Ciao Gigi,

Q

caro, “vecchio saggio” della MTB ternana

uesta rubrica si occupa di sport, di quello sport vissuto in modo vivo, dinamico, competitivo e non, ma che comunque unisce tante persone animate dalla stessa passione. Di questo infatti voglio parlare ricordando Luigi Alpini, Gigi per tutti, non con un necrologio, ma con un elogio alla vita. Chi ha vissuto negli anni ‘80 la nascita, l’evoluzione e poi il boom della MTB a Terni, ricorda un esiguo gruppetto di strani ciclisti con “ruote grasse” e buffi caschetti in polistirolo, in sella a bici dai pesi e dalle strutture dei telai oggi improponibili. Sfilavano per le vie della città, al ritorno dalle loro uscite, sporchi di fango, con braccia e gambe segnate da passaggi impervi tra rovi e rocce taglienti o da improvvisi quanto cruenti contatti col terreno. Gigi era uno di quelli ed io con lui. Si imboccava un sentiero senza sapere dove conducesse, con la voglia di avventura e di sfida, attraverso una natura da vivere, da penetrare, da conquistare. A casa ci chiedevano: “A che ora pensi di rientrare?” Impossibile dare una risposta attendibile! Il più delle volte ci si perdeva nel bosco, e nella migliore delle ipotesi ci si ritrovava a chilometri e chilometri da dove si pensava di ricongiungersi all’asfalto. Non c’era competizione allora, ci si vestiva con capi derivati dalla “strada” appesantiti casualmente con guanti o giacche da neve. Non c’erano ancora i body “a pelle”, i pedali a sgancio rapido e al posto degli integratori

TERNI MAGAZINE

e delle barrette energetiche c’era ancora lo zainetto con pane e salsiccia. Poi la MTB è diventata competizione, e sono nati i primi gruppi agonistici, le prime “top race” e con essi una fisiologica evoluzione di questa magnifica disciplina sportiva. Gigi, “il grande vecchio” come amavamo chiamarlo affettuosamente per quei capelli e quella barba bianca che lo contraddistinguevano, è riuscito a vivere questo sport in tutte le sue sfaccettature. Insostituibile guida per il proprio gruppo escursionistico, in con-

LUGLIO 2009

tinua ricerca di nuovi percorsi da sperimentare, non ha disdegnato la competizione, anche quando ci piaceva mettere semplicemente la ruota davanti a quella degli altri in una normale escursione domenicale. Molto più spesso però lo si vedeva rallentare per aspettare quel neofita che sbuffava ansimando, distaccato dal gruppo, rassicurandolo ed incoraggiandolo con quella frase che io stesso ai primi colpi de pedale mi sono sentito dire da lui: “ Lasciali anna’... Do’ vanno?! Tanto li riacchiappamo...” Ciao

Gigi, la morte non è mai bella, e non è comunque facile distaccarsi da una vita vissuta da spirito libero come hai fatto tu, ma quando sarà il mio momento vorrei anch’io avere il privilegio di salire in cielo dalla vetta di una montagna, la dove sembra possibile pedalare tra le nuvole. Alza le braccia al cielo e aspetta che qualcuno ti prenda per mano per condurti dove uomini come te meritano di riposare. Danilo Momoli


35

I

l Tennis Club di Terni è nato nel 1975 per iniziativa di Elvira Bruni, attuale presidente del circolo. La struttura presenta delle dimensioni ragguardevoli, in quanto copre un’area totale di circa dieci ettari, distribuiti tra gli spazi dedicati al tennis e al golf. Il tennis rappresenta il cuore dell’ attività, poiché si possono contare all’interno dell’ impianto ben otto campi, di cui sette in terra battuta ed uno in erba naturale (che richiede quindi per la sua cura un’ attenzione costante). Inoltre, delle otto superfici cinque hanno a disposizione un impianto d’ illuminazione e tre sono invece coperte. Proprio gli ultimi giorni di Aprile hanno visto il Tennis club come tappa di un’importante torneo: il “Circuito dell’ Olio e dei Sapori”, che nel suo percorso in giro per l’ Italia ha raccolto all’interno del circolo 170 atleti dal 17 al 29 Aprile. Ma non è questo l’unico evento importante organizzato dalla direzione: infatti dall’ 8 al 17 maggio hanno incrociato le racchette i più talentuosi tennisti di Terni nei campionati provinciali; nei giorni del 26, 27 e 28 giugno si è svolta la fase finale del campionato italiano a squadre ladies (che raggruppa atleti over 40). Infine, negli ultimi giorni di settembre, l’ impianto ospiterà i campionati assoluti umbri di tutte le categorie, maschili e femminili. La scuola di tennis mette a disposizione degli iscritti quattro maestri, che organizzano corsi sia per bambini che per adulti: i bambini si avviano al tennis solitamente all’età di sette anni, trascinati molto spesso dall’entusiasmo dei genitori. Il settore agonistico che fa capo all’ associazione è invece principalmente composto da ragazzi di trent’ anni, che partecipano ai campionati di serie C. Nel

TENNIS Club

Un fiore all’occhiello degli sportivi ternani

persone: vale a dire che considerano l’elemento sportivo come un aspetto della più ampia attività ricreativa, non riducono il tennis ed il golf ad una semplice competizione, a qualsiasi livello questi vengano svolti. La presenza, all’ interno della struttura, di una club house, facilita lo scambio di idee e la formazione di nuove amicizie che si protraggono per anni: il Tennis Club si propone in primo luogo di dar vita ad una sorta di “piccola società”, in cui nessuno si sente estraneo e tutti partecipano alla vita del circolo: tanto è vero che ancora oggi frequentano il nostro impianto persone entrate come soci nel lontano 1975. L’ unica differenza nei due tipi di sport riguarda l’età delle persone che li praticano, poiché i bambini costituiscono il grosso degli affezionati al golf, mentre il tennis è seguito anche (seppur non in maggior parte) da persone anziane”. Andrea Dominici

1999, la passione del presidente e di tutta la sua famiglia ha portato a sfruttare la spazio a disposizione con la sistemazione di un campo da golf, che conta sei ettari e presenta un percorso di nove buche. C’è un maestro anche per chi volesse dedicarsi a quest’ attività, a cui si avviano i bambini dall’ età di otto – nove anni. D’altra parte, questo tipo di investimento si spiega anche con il grande numero di bambini che, nel corso dei campus estivi organizzati dal circolo, avevano dimostrato la volontà di avvicinarsi a questo sport. Per questo nel mese di settembre si organizzano numerosi viaggi (anche all’ estero, soprattutto in Austria), che raggruppano gli appassionati. Ma in queste occasioni d’ incontro, sia per quanto riguarda il tennis che il golf, prevale l’ aspetto associativo su quello agonistico: si

tratta infatti di confronti amatoriali, in cui le persone cercano in particolar modo di soddisfare il desiderio di scoprire nuovi posti. Il motivo dell’ impegno dedicato a questo tipo di attività è ben spiegato dal presidente del Circolo Tennis di Terni: “Le persone che frequentano quest’ ambiente si assomigliano nel modo di intendere lo sport e più in generale i rapporti tra le

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


36

I CELTI IN UMBRIA L’influenza che i Celti, popolazione dalle origini ancora sconosciute, ha prodotto in Umbria è ravvisabile innanzitutto dal nome di alcune divinità locali antichissime: il Dio Penn, o Pennin, adorato in varie parti d’Italia. Penn significa “cima”, ma alcuni storici romani, ad esempio Catone, ne parlano come di una misteriosa divinità femminile. La Dea Pennina venne in seguito sostituita da un nuovo culto maschile, quello di Giove, poi detto Pennino. Ma i riti connessi alla Dea Pennina scomparvero definitivamente con l’avvento della Cristianità, quando Carlo Magno minacciò di pene severissime i contadini che veneravano strane pietre in luoghi nascosti (secondo l’antico rituale celtico della “vergine nera”). Di queste antiche credenze conserviamo ancora alcuni toponimi, come le Alpi Pennine, gli Appennini, il Monte Pennino, il Monte Penna. Altra figura enigmatica e antichissima è quella del Dio Lug. Se ne trovano tracce nel sud Italia, collegato a Sant’Antonio ma anche a Sant’Isacco di Spoleto. Il Dio Lug era di solito rappresentato come un giovane che teneva un cinghiale (questo animale era particolarmente sacro ai Celti), ed era una delle maggiori divinità del pantheon celtico. L’Umbria sarebbe una regione molto legata al “popolo della quercia”, come dimostrano anche le molte somiglianze tra il dialetto umbro e la lingua celtica (ancora oggi conservata intatta grazie alla diffusione del gaelico in Irlanda, in Galles e in Scozia). Ad esempio l’articolo “il” si dice “Lu” in gaelico, ma anche nel dialetto ternano. Come Asun è Asino, Mul è Mulo e Gapr è la Capra, per entrambi gli idiomi. Il Professor Farinacci ha fondato da tempo un’associazione che ha lo scopo di dimostrare l’origine celtica delle popolazioni e tradizioni locali. Questa sua tesi è accompagnata da moltissimi indizi: il tempio solare presente a Monte Spergolate (Stroncone); a Torre Alta è invece presente un osservatorio astronomico antichissimo, formato da una roccia – Menhir con la cima scavata, a formare una vaschetta quadrata riempita d’acqua. Le costellazioni si specchiavano nella vasca e indicavano nei vari periodi dell’anno solstizi ed equinozi con precisione matematica; a Cesi vi sarebbe la “Pietra Runica di

M sterii -

AVVISTATO UN UFO SUI CIELI DI TERNI

Cesi”, una pietra che presenta simboli runici che, secondo Farinacci, sarebbero attributivi del “culto fallico”, cerimonia presente anche a Carsulae. Qui vi sarebbero tracce del “culto del Priapos”, antico rito della fertilità legato al Sole che con i suoi raggi mutati in pietra penetrava la Madre Terra e la rendeva fertile. La Conferma dell’esistenza di tali riti nella zona sta secondo il Prof. Farinacci nella presenza dei simboli sotto il Menhir, che rappresenterebbero segni zodiacali e il “fiore della vita”, segno di fertilità, orientato ad Est, verso il Sole (elemento maschile) che tramite il Priapos rende fertile la Terra (elemento femminile). Il santuario del Culto Fallico si sarebbe trovato dove è ora la Chiesa di San Damiano; lì gli iniziati venivano portati per il sacrificio rituale. Purtroppo si conosce molto poco delle tradizioni di Carsulae, a causa della sistematica censura operata dalla Chiesa Romana su tutto ciò che non era conforme ai dogmi della fede cristica. Ma in Umbria questo accanimento si scontrò con la presenza dei Longobardi nel Ducato di Spoleto: essi intervenivano sovente per bloccare ogni tentativo di distruggere la loro capitale religiosa, fonte della cultura celtica. Altri indizi a sostegno della tesi dell’influenza celtica in Umbria sono il mosaico con le croci uncinate (o svastiche) e il nodo gordiano, che un tempo dovevano ornare il Santuario del Culto Fallico (oggi il mosaico è conservato al Museo Civico di Spoleto). Nel mosaico è rappresentato un uomo che porta un bastone con una scacchiera in equilibrio e orina. L’immagine descrive forse un Druido nell’atto di preparare la magica “Acqua Santa”, che utilizzava una miscela di urina e acqua. La scacchiera potrebbe rappresentare l’unione delle tribù celtiche sotto il comando di Carsulae. Presso questo luogo mistico vi sarebbe inoltre l’ingresso del Regno dei Morti, o la Porta di Saman (oggi Arco di San Damiano). Un tempo, durante la ricorrenza del 2 Novembre, la gente si stendeva nei campi e beveva idromele e mangiava fave lesse, usanza ancora oggi praticata in Umbria. Diego Antolini THEXPLAN.NET – Gruppo indipendente di Studio e Ricerca www.thexplan.net lacommissione@thexplan.net 347 3263 578

Dafne è lo pseudonimo scelto dal testimone per permetterci di raccontare il suo avvistamento. La sera del 29 Luglio 2008, intorno alle 22. Dafne rientrava a casa e, guardando il cielo sereno dalla terrazza, notava una stella particolarmente luminosa, che a tratta emetteva dei bagliori di diverse colorazioni. Dubitando che si trattasse di una stella, Dafne continuava a osservare e chiamava il coniuge. Entrambi osservavano il fenomeno per più di un'ora, rimanendo stupiti dal fatto che l'oggetto non si spostava ma ruotava su se stesso e tale movimento alterava a tratti la forma sferica, schiacciandola fino a sembrare un'ellisse. Durante l'osservazione Dafne notava che l'oggetto emetteva tre colori dominanti: dal nucleo centrale, di colore giallo intenso, si diramavano raggi di luce rossa che formavano all'esterno dell'oggetto, una sorta di alone verde. A un certo punto l'oggetto ha cominciato ad allontanarsi lentamente fino a scomparire. Di quel primo avvistamento il testimone ha potuto solo elaborare dei disegni e annotare i dati più significativi.Nei giorni seguenti, tuttavia, l'oggetto è ricomparso più o meno alla stessa ora, e così Dafne ha potuto scattare diverse fotografie. Le buone condizioni del cielo e la durata dell'apparizione dell'oggetto nel cielo hanno permesso di ottenere una corposa documentazione fotografica. La segnalazione è arrivata al C.U.N. Umbria dopo il primo avvistamento. E' stata condotta un'indagine conoscitiva sul posto, un'intervista ai testimoni e tutti i documenti sono stati acquisiti. Successivamente abbiamo condotto altri due sopralluoghi nella zona per effetturare uno Skywatch con telescopio. In uno di questi sopralluoghi abbiamo avvistato, nella stessa posizione indicata da Dafne, un oggetto simile a una stella ma molto più vicino, che emetteva una colorazione anomala. L'oggetto era peraltro in allontanamento e non è stato possibile effettuare un confronto con l'avvistamento del 29 Luglio del 2008 D. A.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

IPOTESI -Si esclude che possa trattarsi di un aero convenzionale -Si esclude che possa trattarsi di una stella -Non si esclude che possa trattarsi di un satellite o di una sonda artificiale RISULTATI SCIENTIFICI Il materiale fotografico è stato acquisito direttamente dalla fotocamera digitale che ha scattato le fotografie, ed è stato trasferito dagli stessi inquirenti su cd e notebooks. Data e orario contenuti nei metadati delle foto coincidono con il racconto del testimone. Si può pertanto escludere qualsiasi intervento esterno successivo alla data degli scatti, e modificazioni o alterazioni delle immagini non sono state riscontrate www.thexplan.net lacommissione@thexplan.net +39 3473263579 di Diego Antolini www.thexplan.net


spiritualità

37

IL PARTICOLARE CAMMINO

DEI NEOCATECUMENALI

I

ntervistiamo uno stimato rappresentante del mondo cattolico della nostra città: Giovanni Morbidoni, laurea in lettere, studi teologici in corso, riguardo ai movimenti e alle nuove idee nate dopo il Concilio Vaticano 2. Che cosa rappresentano questi nuovi fermenti post Conciliari,

nella chiesa cattolica? “Hanno rappresentato dopo anni di “fissità” una novità nella pratica religiosa, tornando alla freschezza del Vangelo, sempre attuale, con la novità di un Dio che entra pre-

potentemente nella storia di ognuno di noi. Con questi movimenti post Conciliari, la fede è divenuta un incontro concreto con Cristo, una chiamata alla quale il cristiano risponde coinvolgendo tutta la sua persona, accettando l’ingresso di Dio, attraverso Cristo, nella propria storia. Quali sono questi movimenti? “In questo movimento l’annuncio della parola è fondamentale, poiché dalla sua accoglienza cambia radicalmente la vita e l’ esistenza di ognuno di noi. Dall’ accoglienza della parola si inizia un cammino in Cristo, conoscendo a fondo anche la natura umana , le proprie debolezze. Queste fragilità umane così riconosciute, diventano in Cristo un motivo di forza, cioè l’ uomo non è più ripiegato sui propri peccati, ma trova la forza di alzare lo sguardo verso Dio e la sua vita si colora di speranza. La vita del cristiano acquista una vivacità e una

partecipazione diversa al mistero di Cristo e della chiesa, tutto ciò ben visibile durante le celebrazioni eucaristiche, ricche di canti, di musiche e della presenza reale del pane e del vino”. Il movimento è molto diffuso nella struttura della chiesa ? “Nella nostra Diocesi è diffuso nelle parrocchie di S. Antonio, S.Giuseppe, Santa Maria a Campomicciolo, ma il movimento ha un respiro non solo locale o nazionale ma ha ormai valenza a livello mondiale. Le nazioni dove il movimento è più diffuso sono Italia e Spagna. Dal popolo neoecatecumenale sono nati inoltre una trentina di seminari denominati “Redemptoris Mater”, diffusi in tutto il mondo, per esempio sono attivi a Roma, Macerata, in America Latina, Africa, e in altri stati. I seminaristi provengono per la maggior parte dal cammino neoecatecumenale , i seminari sono affidati alla supervisione della Curia Romana, cioè dello stesso

Papa , il quale è favorevole e benedice questo movimento di fede”. Qual’è il pensiero del movimento rispetto al valore della famiglia e della vita umana? “Il fondamento di tutto è l’ apertura alla vita , e così come , ricordando la parabola dei talenti, ognuno di noi ha ricevuto un dono, c’ è chi restituisce uno, chi due, chi cinque, secondo il valore che ha attribuito al dono ricevuto dal Signore”. Quali sono gli altri movimenti post conciliari ai quali abbiamo accennato all’inizio della conversazione? “Essi sono: associazioni come gli “scout”, la S. Vincenzo de Paoli, la Caritas , e diversi movimenti come: Rinnovamento dello Spirito, I Focolarini, gruppi di preghiera di P. Pio, gruppi che seguono i messaggi della Madonna di Medijgore”. S. SPA

Via Primo Maggio, 46 05100 Terni (TR) 0744 400329 TERNI MAGAZINE 10/10/2009


38

q wertyuio p a sdfgh jklz⌧ cvbnm q wertyuio pasdf ghjkl zxcvb nm

&

EVENTI SPETTACOLI…A TERNIe dintorni DAL 1 LUGLIO -Terni, loc. Collestatte Piano. Si ripropone anche quest’anno Country Live, manifestazione dedicata alla vita all'aria aperta, in stile cowboy. Dal 3 al 12 luglio 2009 10 giorni per immergersi in un'atmosfera mista a umori umbri e americani, in una delle zone naturali più rigogliose dell'Umbria. Info: tel. 0744.62725, cell. 3286982529. -Amelia. Fino al 5 luglio 2009 in Loc. Collicello, in occasione della festa di S. Maria delle Grazie, si svolge la Sagra della Polenta alla carbonara e del Cinghiale alla colcellese. Info: tel. 0744.981453. -Amelia. Dal 18 luglio al 9 agosto 2009 nelle sale del Museo Archeologico in Piazza Augusto Vera si svolge la mostra Rebus – 25 artisti a Los Angeles, a cura di John O’Brien e Cielo Pessione che, con questa esposizione intendono creare un incontro culturale tra alcuni artisti italiani e alcuni artisti dell’area di Los Angeles. Info: tel. 0744.986011 – 338.5905906. -Avigliano Umbro. Dal 20 luglio al 2 agosto 2009 in Loc. Dunarobba si svolge la Sagra della Lepre, dove si avrà la possibilità di assaporare antichi e rari sapori della sana cucina locale di stampo contadino. I prodotti tipici del territorio si potranno gustare nella Taverna della Lepre, aperta tutte le sere. Info: tel. 0744.981453. -Narni: Narni in fiera, dal 10 al 12 luglio, Mostra Mercato organizzata da Confcommercio, Consorzio Cometa e Comune di Narni nel centro storico di Narni, dove verranno allestiti diversi stand, affiancati da un tour delle chiese locali, laboratori del gusto, convegni ed altri eventi collaterali. -Fabro (Tr). La Sagra delle Manfregole: appuntamento nelle 2 settimane di Luglio, 9-10-

DOVE COME QUANDO 11-12 e 16-17-18-19, per gustare la pasta fatta a mano, ed anche per assaporare gli antichi aromi dei piatti tradizionali contornati con buona musica e allegria. Info: cell. 347 1875464, tel. 0763 831207. -Montecastrilli (Pg). Fino al 12 luglio 2009 in Loc. Casteltodino, si svolge la Sagra della Lumaca e la XII Edizione de Il Palio dell’Acuto, rievocazione storica medioevale con circa 150 figuranti con sfida tra i rioni. Sono previste serate musicali e da ballo. Info: tel. 0744.981453. -Piediluco (Tr): Manifestazione della “Festa delle acque” che si svolge fino al 7 luglio 2009 in occasione del solstizio d’estate. Prevista una sfilata notturna di barche allegoriche sul lago e uno spettacolo pirotecnico. Info:tel. 0744.423047. -Spoleto(Pg). Fino al 12 luglio 2009: Festival dei Due Mondi. Un Festival come Officina. La città medievale, culla della grande tradizione delle arti e delle botteghe, ridiventa luogo di produzione di teatro, musica e danza. Per info: www.festivaldispoleto.com. -Spoleto (Pg). L'Energia, il Mondo e il Corpo, la Malattia sono i protagonisti di ENERGETICAMENTE dal 4 al 12 luglio 2009. Quest'anno, il programma per la ventunesima edizione proporra' degli incontri,nella cornice del piu' antico e oggi rinnovato, festival di arte, cultura e spettacolo del nostro Paese. Info:fabio.fantoni@sigma-tau.it -Spoleto(Pg) Giovedi' 2 luglio 2009 alle ore 18.30 nella ex chiesa dei Santi Simone e Giuda verrà presentata, l'opera Xfiction dell'artista italo-argentino Raul Gabriel. La video-installazione sara' visitabile fino al 12 luglio 2009. Raul Gabriel e' un demiurgo che trae spunto dal degrado delle periferie del mondo. Info: Tel. 0743.218249. -Norcia(Pg). Sabato 4 luglio una magnifica escursione in notturna da Forca di Presta al Monte Vettore. Il dislivello in salita è di 950 metri e la durata di circa 5.30 h. Luogo e orario di ritrovo: Piazza di Castelluccio di Norcia alle ore 23.30 Info: tel. 3356844128; 328-1662427 -Orvieto: fino al 12 luglio Orvieto Musica 2009; festival internazionale di musica da camera: un evento con tre settimane intense di musica con professionisti, insegnanti e giovani talentuosi. -Orvieto (Tr). L’Ateneo della Chitarra in colla-

borazione con l’Amministrazione Provinciale di Terni presenta la XIX Edizione del Campo Musicale Chitarristico, dal 13 al 18 luglio 2009 presso il Palazzo del Gusto (Chiostro di San Giovanni). Ingresso libero. Info: tel./fax 02.55187286 -Todi (Pg). La Mostra-Mercato del biologico, ecocompatibile, naturale, tipico e tradizionale, il 19 luglio 2009 si svolgerà il secondo appuntamento in piazza del Popolo, dalle ore 8.30 alle 18.00. Info: tel. 075.8956700 – 8956208. -Todi (Pg). Dal 12 al 26 luglio 2009 si apre la XXI Edizione del Gran Premio Italiano Mongolfieristico che si svolgerà in Loc. Ponte Naia. A partecipare saranno circa 40 Mongolfiere provenienti da tutta Europa. Le mongolfiere gareggeranno per aggiudicarsi la Rosemary Chisholm Feick International Challenge Cup. Info e prenotazioni: tel. 340.2295461. -Viterbo: Tuscia Film Fest fino al 1 agosto 2009; l'evento dedicato al cinema italiano prenderà il via presso l'arena allestita nel cortile del Museo Nazionale Etrusco della Rocca Albornoz a Viterbo, per poi fare tappa fino al 1° agosto in tre location della provincia: il borgo di Civita di Bagnoregio , la Rocca Borgiana di Nepi e il Museo del Vino di Castiglione in Teverina . -Vetralla (Vt): riparte la rassegna cinematografica itinerante “Estatealcinema 2009”. Ogni domenica, fino al 26 luglio sarà possibile vedere alcune delle prime visioni più apprezzate da pubblico e critica, attraverso uno schermo itinerante che toccherà le piazze più importanti e significative delle periferie comunali. -Viterbo: tuscia opera festival dal 10 luglio al 15 agosto: Musica, arte, danza e solidarietà. Questo festival è una delle realtà della musica d'eccellenza. Ma il Tuscia Operafestival non è solo musica. Spazio anche all'arte, con le mostre “Dialoghi D'accanto” e “Cose dell'altro mondo”, in collaborazione con Caffeina. Da ricordare, infine, anche le sculture dell'artista viterbese Morucci. -Greccio (Ri): Feste medioevali: I Giorni del Velita, dal 17 al 26 luglio 2009, il borgo di Greccio si tuffa nel medioevo facendo rivivere i magici momenti dei cavalieri e dei menestrelli senza dimenticare i gusti e i sapori della cucina dei tempi che furono con l'apertura delle tradizionali taverne all'interno del borgo a cura di Mariana Ribeca

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


39

ANFI TEA TRO FAUSTO STAGIONE LIRICA 2009

Terni, 16 giugno 2009 ORCHESTRA DEL

TEATRO VERDI

La grande lirica torna nel suggestivo scenario dell’Anfiteatro Fausto per il 10° anno consecutivo. Due opere di grande coinvolgimento: la maledizione che travolge Rigoletto e la disperata passione di Tosca, tragedie d’amore e morte che hanno infiammato generazioni di spettatori di tutto il mondo. Apre la stagione un recital di Maria Dragoni, Premio Callas RaiTV 1984, una delle più celebri voci del canto italiano, in occasione del 25° anno di carriera internazionale. L’evento è organizzato e promosso dall’associazione Orchestra del Teatro Verdi, con il contributo del Comune di Terni (assessorato alla Cultura) il Ministero dei Beni e le attività culturali (dipartimento dello Spettacolo) e la Fondazione Carit. La direzione artistica di Marco

Gatti e Massimo Gualtieri ha improntato la Stagione lirica 2009 all’alta professionalità. I due maestri, noti docenti dell’Istituto di alta formazione musicale Briccialdi oltre che compositori eclettici e direttori dell’Orchestra del Teatro Verdi, hanno alle spalle anni di attività nella guida di gruppi italiani e internazionali, con un vasto repertorio lirico sinfonico e corale. Per questa stagione lirica hanno scelto il genio di Verdi e di Puccini, la regia di Gianni Gualdoni e di Massimo Patroni Griffi, e musicisti professionisti di grande prestigio, in modo da soddisfare anche il pubblico più raffinato. Oltre a Maria Dragoni, la Stagione lirica 2009, con i suoi tre spettacoli accolti dal 20 luglio al 1° agosto nella suggestiva cornice dell’anfiteatro romano a Terni, vedrà protagoniste eccellenze dell’interpretazione fra cui i tenori Mickael Spadaccini e Antonio De Palma, i soprani Svetlana Sicencova e Francesca Rinaldi (già indiscussa protagonista della Tosca con la regia di Antonio Latella allo Sferisterio di Macerata), i baritoni Carmine Monaco e Maurizio Scarfeo (interprete all’Arena di Verona, all’Opera di Roma, allo Sferisterio di Macerata e Premio Battistini, Bastianini e Mario Del Monaco). Ed eccellenze come il Coro del teatro dell’Opera di Craiova, fondato in Romania nel 1979 da Constantin Ungureanu, e due grandi orchestre: l’Orchestra Sinfonica di Stato

della Repubblica di Udmurtia, sorta del 1992 nella terra che ha dato i natali a Chaikowschi, e l’Orchestra del Teatro Verdi di Terni, fondata nel 2006 da Marco Gatti e Massimo Gualtieri al fine di creare un complesso stabile professionale per Terni e l’Umbria sul modello degli altri già esistenti in Italia. All’Anfiteatro l’Otv è già stata protagonista con la Carmen (2006), La Traviata (2007) e Madama Butterfly (2008).

TRESPETTACOLIIN PROGRAMMA: 20 luglio 2009, ore 21:15 GRAN GALÀ LIRICO: con il soprano Maria Dragoni, premio Callas Rai Tv 1984, concerto in occasione dei 25 anni di carriera. Il maestro Leonardo Quadrini dirige l’Orchestra Sinfonica di Stato della Repubblica di Udmurtia, Russia, e il Coro del Teatro dell’Opera di Craiova, Romania.

1 agosto, ore 21:15 - TOSCA: melodramma in tre atti di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica Musica di Giacomo Puccini, regia di Massimo Patroni Griffi, nell’interpretazione di Francesca Rinaldi (Floria Tosca), Antonio De Palma (Mario Cavaradossi), Carmine Monaco (il Barone Scarpia). Il maestro Massimo Gualtieri dirige l’Orchestra Sinfonica di Stato della Repubblica di Udmurtia, Russia e il Coro del Teatro dell’Opera di Craiova, Romania. Prevendita biglietti tramite il circuito GREENTICKET (www.greenticket.it). Punti vendita Greenticket a Terni: New Sinfony, Galleria del Corso, 12 - tel. 0744/407104 Per ulteriori informazioni su Orchestra Teatro Verdi, direttori artistici, biglietti, vedi allegato

24 e 26 luglio, ore 21:15 RIGOLETTO: melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave - Musica di Giuseppe Verdi, regia di Gianni Gualdoni, nell’interpretazione di Mickael Spadaccini (Il duca) Maurizio Scarfeo (Rigoletto), Svetlana Sicencova (Gilda), Angela Bonfitto (Maddalena). Il maestro Marco Gatti dirige l’Orchestra del Teatro Verdi di Terni e il Coro del Teatro dell’Opera di Craiova, Romania.

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


40

Week end nel ternano

P

tra relax e buona tavola

er chi ama l’acqua: l’acqua è la protagonista del territorio ternano. La Cascata delle Marmore: alta 162 metri, precipita in tre salti nel fiume Nera; la sua bellezza è stata celebrata da pittori, poeti e personaggi illustri, da Virgilio a Galilei, dal Corot a Lord Byron, da scrittori come Alfieri e Andersen. Venne realizzata dal console M.Curio Dentato nel 271 a.C. per risolvere il problema dell’impaludamento della piana reatina mediante il deflusso delle acque del Velino nel Nera. Nell’area della Cascata opera un centro servizi che fornisce al visitatore tutte le informazioni necessarie, inoltre per i residenti in provincia il prezzo del biglietto è ridotto. La Valnerina, la valle creata dal fiume Nera, caratterizzata da un insieme di piccoli borghi medievali con torri di avvistamento e mura merlate, ma anche da un ambiente integro sotto il profilo naturalistico: il Parco Fluviale del Nera. Definito il “Parco delle acque”, ha un’estensione di 2120 ha e segue il medio corso del Nera dall’inizio della provincia di Terni fino alla Cascata delle Marmore. Percorrendo la statale 209 procedendo da Terni verso Visso è possibile soffermarsi sui piccoli borghi come Papigno, Arrone, Polino, Montefranco, Ferentillo (famoso per le sue mummie). Inoltre, altro luogo dove la protagonista è l’acqua è il Lago di Piediluco: incassato tra le montagne ed articolato in più bracci. È divenuto da vari ani il centro della Federazione Nazionale di Canottaggio che organizza manifestazioni a carattere nazionale e internazionale. Nei mesi di giugno e metà luglio i turisti saranno allietati dalla Festa delle Acque, in cui, oltre a musica e ballo, sarà presente, durante l’ultima serata di festa una sfilata delle barche lungo il lago con eventi pirotecnici.

agriturismo

ristorazione

Agriturismo Belvedere delle Crete Orvieto (TR)

Agriturismo Colle Abramo delle Vigne Vigne

L'agriturismo è nato da un accurato restauro di un tipico casale umbro situato all'interno di una azienda agricola biologica di oltre 200 ettari nei pressi di Orvieto. La struttura è circondata da una distesa di campagne, da colline e dai famosi calanchi (crete), vigneti e oliveti, che permettono di trascorrere vacanze o weekend in relax, ma è anche punto di partenza per gite in città d'arte, suggestivi paesini, centri termali ed escursioni eno-gastronomiche. L'agriturismo è un casale diviso in 4 appartamenti, totalmente indipendenti. Tutti gli appartamenti sono arredati in stile tipico del luogo, i colori degli ambienti sono caldi e tenui, gli arredi ed i corredi di camere e bagni sono di qualità. Ogni appartamento dispone di un ampio giardino privato, o logge/veranda con barbecue e salotti da esterno, dove è possibile mangiare e conversare all'aperto e in assoluta privacy. Nel grande giardino comune è presente una piscina di 7m x14m (h 12m), un campo da bocce e, in una zona appartata, una area giochi per bambini. È presente anche un grande e curatissimo orto biologico a disposizione degli ospiti.

L'agriturismo è frutto del recupero di alcuni casolari in pietra, cotto e legno. La struttura attualmente è composta da diversi appartamenti tutti dotati di camere matrimoniali, bagno, cucina con tv e camino. Gli ospiti vengono accolti con prodotti tipici di benvenuto. L'agriturismo dispone di piscina, biciclette, ping-pong, tiro con l'arco, campo da calcetto e pallavolo.

di Narni (TR)

E' possibile fare delle piacevoli passeggiate nella natura, utilizzare il barbecue e il forno esterno. Dall'agriturismo è possibile raggiungere velocemente Narni, con il suo centro geografico d'Italia, la sua storia medievale che si sviluppa intorno alla Rocca del Cardinale Albornoz e al Palazzo dei Priori. Consigliamo anche un itinerario archeologico, visitando Otricoli, un antico porto oleario romano che riforniva la capitale del prezioso prodotto lungo la via fluviale del Tevere. Proprio tra queste due cittadine si trova Vigne di Narni, antico fermo posta e passaggio obbligato per i cavalieri che dallo Stato Pontificio si dirigevano verso il Granducato di Spoleto.

Locanda agrituristica

LaPrima Mela Cesi (TR) La Locanda Agrituristica "La Prima Mela", posta all’interno dell’azienda agricola, è situata in una splendida posizione collinare sulle pendici dei Monti Martani tra Sangemini e Terni, sovrastata dal piccolo borgo di Cesi. Il podere, di circa 6 ettari, è completamente irriguo grazie al proprio lago: vi coltiviamo olivi, ortaggi e frutta di ogni genere, e alleviamo pecore, maiali ed animali da cortile; i nostri ospiti possono acquistare tutti i prodotti della fattoria. Al viaggiatore interessato alle tradizioni locali ed alla storia dei grandi sapremo suggerire i luoghi nei quali si è compiuta la vita quotidiana di artigiani, contadini ed operai e quelli ove sono state realizzate opere d'arte ai più sconosciuti, senza dimenticare, poi, di indicare i mille borghi medievali, i castelli o i monasteri che caratterizzano un territorio che guarda al futuro mantenedo intatto il proprio passato; a chi cerca la sacralità dei luoghi in cui hanno vissuto personaggi conosciuti nel e dal mondo per la loro spiritualità, indicheremo chiese e santuari ove raccogliersi nell'intimità mistica di cappelle e radure. a cura di Mariana Ribeca

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009


Occhio sulla capitale

EVENTI A ROMA DAL 15 AL 1 LUGLIO -Pablo Picasso: fino al 08 agosto 2009 dalle ore 10:00 alle ore 17:00 - La mostra offre ai visitatori l'opportunità di ripercorrere momenti importanti del cammino artistico di Pablo Picasso. Viale della Buona Fortuna, 2 Capena. -Beato Angelico: l’alba del Rinascimento, fino al 5 Luglio 2009 mostra musei capitolini Palazzo dei Caffarelli. Dedicata al Beato Angelico in Italia, che presenta una selezione di opere, alcune delle quali mai esposte in passato, che documentano la lunga e feconda attività dell’artista a conclusione delle celebrazioni per il 550° anniversario della sua morte. -Divus Vespasianus. Il Bimillenario dei flavi: fino al 31 agosto 2009, dalle ore 08:30 alle ore 19:15. In occasione del bimillenario della nascita dell'Imperatore Vespasiano, la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma ne celebra l'anniversario offrendo una ricca stagione di eventi culturali, il cui fulcro è costituito dalla straordinaria mostra allestita al Colosseo, Piazza del Colosseo. -Giacomo Manzù, fino al 30 settembre 2009, dalle ore 9.00 alle 19.00: Selezione di quaranta tra dipinti ad olio e bozzetti teatrali della Raccolta Manzù, incentrata sul rapporto tra lo scultore bergamasco e il binomio segno-colore nelle opere. Via Laurentina, 72 00040 – Ardea -Bulgari, mostra fino al 13 settembre 2009, dalle ore 10.00 alle 20.00: Bulgari celebra il 125° Anniversario dalla sua fondazione. La mostra dal titolo 'Tra Eternità e Storia: 1884-2009' ripercorrerà le fasi più significative della storia e dell'evoluzione del design Bulgari. Via Nazionale, 194. -Fino al 2 agosto, nell’ambito “Fotografia 2009” in via Nazionale 194, ci saranno svariate mostre fotografiche dal titolo: La Gioia; Il mio Desktop; Dall’anima al corpo. Viaggio nel Caucaso Russo; Mutation II-Moving Stills; Roma oculta; Heartbeat, 2001; Roma, città di mezzo; Attraverso la finestra. Tutte le mostre saranno aperte dalle ore 10.00 alle 20.00. -Abracadabra, mostra fino al 15 luglio dalle ore 16.00 alle 20.00: La mostra 'Abracadabra– I will create as I speak' dell'artista Chris Sacker inaugura la nuova sede della Galleria Giacomo Guidi Arte Contemporanea in vicolo di Sant'Onofrio 22/23. Il lavoro del britannico Chris Sacker è frutto di un personale percorso che indaga l'essenza dell'es-

sere e delle relazioni dell'uomo con il mondo. -Pablo Echaurren- “L’invenzione del basso”, fino al 30 luglio 2009: Da strumento di complemento e ingombrante il basso elettrico diventa un protagonista assoluto e stravolge la concezione stessa della band. Pablo Echaurren, appassionato da sempre, espone la sua collezione di bassi d’epoca. Foyer, Auditorium Arte. -Roma incontra il mondo: fino all’8 agosto, ore 22 inizio concerti – Laghetto di Villa Ada tornano i suoni sul laghetto della penisola di Villa Ada e con “Roma incontra il Mondo”, quest’anno alla sua XI^ edizione, tornano i ritmi e le armonie della world music. L’atmosfera multietnica si ricrea grazie alla musica, ai profumi del cibo del ristorante arabo e indiano e della pizzeria, ai colori dell’artigianato. L'area é aperta al pubblico dalle ore 20.00, i concerti iniziano alle ore 22.00. Via di Ponte Salario. -Letture d’estate lungo il fiume e tra gli alberi: fino al 23 Agosto 2009. Gratuita, negli straordinari giardini di Castel Sant’ Angelo, la nuova edizione di Letture d’Estate lungo il fiume e tra gli alberi, si propone più di sempre ricchissima di eventi, incontri, dibattiti, giochi e serate musicali di ogni genere, teatro, poesia, mostre: 4000 mq. coperti, 186 presentazioni editoriali, 806 eventi artistici distribuiti su 67 giorni consecutivi. Giardini di Castel Sant’Angelo, Ingresso libero Info : 066873676. -Il mondo in scena a Villa Adriana: fino al 16 Luglio. La 3a edizione del Festival Internazionale (Via di Villa Adriana 90, Tivoli). Il palcoscenico all’aperto accoglierà artisti provenienti da Lituania, Belgio, Canada, Gran Bretagna, Spagna, Russia, Francia e Italia sarà allestito anche quest’anno nell’area delle Grandi Terme di Villa Adriana, uno dei più grandi siti archeologici a cielo aperto del mondo. Per info: 0680241281. CONCERTI E SPETTACOLI -Negrita in concerto, 2 luglio 2009, Ippodromo delle Capannelle. -Franco Battiato in concerto, 10 luglio 2009, teatro romano Ostia Antica. -Anastacia in concerto, 12 luglio 2009, Auditorium Parco della Musica. -Bruce Springsteen in concerto, 19 luglio 2009, Stadio Olimpico. -Giulio Cesare, fino al 12 luglio 2009, dalle ore 21:15 - Spettacoli teatrali itineranti nei luoghi archeologici della capitale. Al Foro di Cesare - Foro di Augusto in scena 'Giulio Cesare' di W. Shakespeare, adattamento e regia di Roberto Marafante. Via dei Fori Imperiali.


corrispondenze

42

AMELIADOC Alle porte la quarta edizione Nella splendida cornice del chiostro Boccarini ad Amelia, domenica 7 giugno, avrà luogo la 4a edizione di Ameliadoc. Sarà una domenica di eccellenti degustazioni, per tutti gli appassionati del bere bene e con consapevolezza, che vedrà presenti con i loro banchi di assaggio tutte le cantine del territorio, tra le quali Agraria Ponteggia, Agricola Rio Grande, Tenuta dei Marchesi Fezia, Castello delle regine, Falesco, La Palazzola, Azienda Agricola le Crete, Zanchi, Fattoria le Poggette , Cantina dei Colli Amerini e, la cantina ospite "Nino Negri"; sarà possibile inoltre, degustare prodotti della gastronomia locale . L’idea di organizzare questo evento, nasce da un gruppo di amici, alcuni dei quali sommeliers appartenenti all’AIS Umbria, che condivide una grande passione per il vino. L’evento che essi propongono ha come obiettivo principale quello di riunire all’interno della splendida cornice del Chiostro di San Francesco i produttori del Nostro territorio non coincidendo rigidamente con i confini della DOC “Colli Amerini”, per contribuire al rilancio del territorio enologico di rinomata eccellenza. L’associazione che è alla base di questo evento intende rivolgere l’attenzione a tutto quello che, nell’ambito del nostro territorio, contribuisce a rendere piacevoli le nostre giornate. Dalle bellezze naturali che tutto il mondo ci invidia, al patrimonio storico e archeologico del territorio, dagli stupendi Palazzi Patrizi, agli incantevoli

TERNI MAGAZINE

scorci di vie e piazze. Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla cantina ospite che partecipa a questa manifestazione, che come detto rappresenta l’extraterritorialità dell’evento, e che ha visto avvicendarsi già nelle passate edizioni case si elevato pregio come la Firriato di Sicilia e la Felsina Berardegna. La Nino Negri, ospite di questa quarta edizione, rappresenta la realtà viticola Valtellinese le cui origini risalgono al 1897 e i cui prodotti sono rappresentati da una accurata selezione di uve pregiate del territorio lombardo. Parte integrante e non trascurabile del contenitore sarà la conferenza che si terrà nell’attigua sala Boccarini dal Titolo “Autoct…o…no?” Coordinata dal delegato ufficiale AIS Sandro Camilli e alla quale interverranno il Prof. Alberto Palliotti del dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell’Università di Perugia, Paolo Bombardieri della Casa vinicola Nino Negri, Jordi Collado Ribè Gerent Italibèrica de Alimentacion Barcelona, Dott. Giampaolo Gravina Vicecuratore "Guida Vini d'Italia" L'Espresso.

LUGLIO 2009

ORTE-

CIVITAVECCHIA

Si è dopo un’attesa ventennale, il fatidico nuovo cantiere per la realizzazione del tratto Vetralla-Tuscania della superstrada TernI -Orte-Viterbo-Civitavecchia. Lo stralcio funzionale riguarda circa 7,5 km , il costo complessivo dei lavori si aggira sui cinquanta milioni di euro ed è stato inserito in un progetto più ampio di costruzione di ulteriori 30 km. In questo caso gli stanziamenti necessari sono di circa 300 milioni di euro, di cui cento, per il tratto fino a Monteromano, sono già stati messi a disposizione dalla Regione Lazio, mentre gli altri 200 saranno a carico dello Stato. Il nuovo tratto in costruzione parte dal bivio di Tuscania ed arriva fino a Vetralla, proprio in corrispondenza con l’attuale Aurelia bis. Imponenti i numeri del progetto che prevede: due corsie di tre metri e mezzo ciascuna ed una banchina di oltre un metro, cinque viadotti e sette cavalcavia. Per completarla si calcola che verranno impiegati oltre ottocento giorni. All’inaugurazione del cantiere, oltre alle varie autorità locali erano presenti sia il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci che il governatore della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti ed il governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo che, per commentare l’avvio dei lavori ha usato parole veramente entusiastiche: “La statale 675 umbro-laziale, della quale la Orte-Viterbo-Civitavecchia è un tratto essenziale, ricopre un’importanza fondamentale nella viabilità nazionale sia perché garantirà un collegamento diretto tra l’Umbria e Civitavecchia ma soprattutto in virtù del più vasto progetto del corridoio Civitavecchia-Mestre senza tralasciare, infine, il ruolo essenziale in vista della realizzazione del nuovo aeroporto di Viterbo. Per comprendere pienamente l’importanza di questo breve tratto di strada occorre inoltre valutare

l’importanza strategica, nell’economia nazionale, del porto di Civitavecchia e quindi la necessità di collegamenti rapidi e diretti, cosa che non avviene attualmente con la superstrada che si interrompe a Vetralla, cioè poco oltre Viterbo. Anche la Lorenzetti, in effetti, è un’accanita sostenitrice di questa tesi. Nella cerimonia di inaugurazione ha infatti dichiarato: «Questa è un’infrastruttura che abbiamo sempre considerato altamente strategica per lo sviluppo complessivo della nostra regione. Ma particolarmente strategico l'asse Orte-Civitavecchia è per il comprensorio ternano. Non a caso inserimmo questa opera tra quelle previste dal patto di territorio, sottoscritto al tempo delle vicende della crisi delle acciaierie. L'obiettivo era ed è quello di offrire uno sbocco diretto sia alla Thyssen Krupp che a tutto il sistema imprenditoriale di quest' area al porto di Civitavecchia. Il governatore della Regione Umbria ha quindi concluso con un impegno: “Presto incontrerò il presidente dell'autorità portuale di Civitavecchia per definire assieme iniziative e strategie di cooperazione per favorire e facilitare sia il collegamento per le merci, sia i flussi turistici che insistono su questo porto». Simona Tenentini


43

TARQUINIA la città di Tarquinia sorge su un’altura, in bella posizione panoramica a 133 metri sul livello del mare, in vista sulla valle del fiume Marta e sul Mar Tirreno.

La sua strategica posizione geografica la rende meta di un turismo privilegiato che unisce le attrattive archeologiche alle variegate caratteristiche naturali: la vicinanza del litorale marino,la campagna maremmana, i vicini monti della Tolfa e Cimini, la vista dell’Argentario e dell’Isola del Giglio sono sicuramente ottimi elementi per decidere di trascorrere una vacanza in questa

ridente località dell’alto Lazio. Il lido di Tarquinia fa parte della rinomata Riviera degli Etruschi che si estende per circa 85 km, da Chiarore ai confini della Toscana a nord fino a Ladispoli nei pressi di Roma. Le spiagge più famose che insistono sul territorio tarquiniense sono: Riva dei Tarquinii, una vasta pineta che ospita villaggi turistici; Torre del Castellaccio, Torrente Arrone, con una bella foce ad estuario; Marina Velca, centro residenziale con campi da golf, piscina ed altre attrezzature; Fiume Marta dove aveva sede l’antico porto Etrusco di Martanum, Lido di Tarquinia, Le Saline e Sant’Agostino. Se si decide di trascorrere le vacanze in albergo numerose sono le

strutture ricettive presenti sul territorio, con caratteristiche e costi naturalmente differenti. Si va dal Hotel Miramare, ad una stella, che presenta dei prezzi a stagione unica, (una camera costa 70 euro al giorno) al Grand Hotel Helios, a quattro stelle i cui prezzi oscillano tra le 120 e le 200 euro a camera. Ampia possibilità di scelta anche se si decide per l’opzione bed & breakfast. In genere il costo medio in questo caso è di 50 -60 euro a notte in bassa stagione, 90 in alta. Se si vuole soggiornare in camper si può scegliere tra quattro strutture. Il camping Europing (tel 0766-814010), il Tuscia Tirrenica (tel 0766-864294), il camping Riviera degli Etruschi (tel 0766-814080) e il Riva dei Tarquini (0766-814027).

Il costo medio della piazzola più due persone è di 30-35 euro in alta stagione. Per quanto riguarda invece gli affitti delle case-vacanze si va da un minimo di 350-400 euro a settimana fino a 700 euro per gli appartamenti più grandi. Anche per ciò che concerne la vita notturna ed i divertimenti non c’è che l’imbarazzo della scelta. Durante l’estate sono tantissime le manifestazioni a Tarquinia e dintorni per cui non ci si può sicuramente annoiare. Da segnalare l’evento i ‘Butteri sotto le stelle’, una manifestazione folkloristica a cavallo, la rassegna teatrale estiva, i concerti e le serate di cabaret. S. T.

NARNI

Perché adolescenti e I giovani sono spesso così infelici? Viviamo nell’era di Internet, della rete, la comunicazione facile e veloce, generalizzata e purtroppo osannata da tutti noi. I ragazzi navigano in cerca di amicizia, di attenzione, credendo di aver trovato la via per avvicinarsi gli uni agli altri.. Ma è davvero così? Quanto si è davvero interessati a quella vetrina che si mostra di noi su blog, myspace o facebook? Questi social network, modi di apparire e non di essere, ci avvicinano davvero alla gente o sono invece una barriera, un ulteriore maschera da indossare in questa società che ci bombarda ogni momento, giorno e notte, di immagini e suoni? “Oggi siamo tutti comodi, non ci sono più uomini.. Qui non sei, non sei nessuno, qui non si esiste più se non si appare mai in TV”.. per citare una nota premonitrice canzone di Vasco dal titolo significativo “Non appari mai”… Queste famose chat piene di smile ed emoticon allontanano i ragazzi da una dimensione umana, fatta di gesti, di sguardi, di sensazioni “a pelle” e rende soli in realtà, pur sembrando un modo di sfuggire alla solitudine. La solitudine poi cosa è? Una condizione persa, ma fondamentale per l’essere umano. Il mondo va veloce e noi corriamo per stargli dentro perdendo noi stessi e il nostro senso di essere. Siamo tutti individualizzati, così come lo è il mondo intorno a noi. La scuola anche si è individualizzata ed è desolante. Si tende sempre di più alla specializza-

zione per formare ragazzi che,una volta fuori dallo studio, siano occupati e non disoccupati, come invece poi matematicamente succede. Un ragazzo iperspecializzato, in realtà, sa fare solo una cosa, il che lo rende completamente isolato e costretto a ricominciare da zero, magari finita l’università.. e allora ci chiamano bamboccioni.. I fondamenti della cultura generale non esistono più e tutto ciò è alienante. Colpa della tv, che ci deconcentra e ci incentra su cose frivole, assurde, ma che oggi sembrano indispensabili.. Concludo citando un’altra canzone, questa volta di Fabrizio Moro, invitando ad ascoltarla, “Ci vuole un business”, per offrire uno spunto per pensare che sarebbe ora di cambiare..

TERNI MAGAZINE

Ilaria Barbaccia

LUGLIO 2009


44

Ricette

tradizioni

P roverbi PIZZA CONTADINA SOTTO LA BRACE. Ingredienti: -500 g di farina -2 cucchiai circa di sale -acqua quanto basta per un impasto morbido -1 pizzico di bicarbonato -se si vuole, pecorino grattugiato a piacere. Disporre la farina sulla spianatoia e fare un incavo nel centro. Aggiungere gli ingredienti, amalgamando bene fin quando la pasta non sia morbida e liscia. Stendere a uno spessore di un centimetro. Riscaldare con la brace i mattoni del camino fino a portarli alla temperatura più alta possibile. Poggiare l’impasto spianato sui mattoni. Lasciare qualche attimo. Poi, girare, e coprire con cenere calda e brace. Far cuocere per 15-20 minuti circa. Quindi togliere dal fuoco, pulire bene con uno strofinaccio e farcire con crispigni o altra erba di campagna soffritta in padella con aglio e olio. PANZANELLA. Ingredienti: -pane -olio -aceto -acqua -sale -aglio o cipolla freschi. Prendere del pane un po’ duro, tagliatelo a fette. Bagnare con acqua per un po’. Poi condire con olio, aceto, sale, cipolla o aglio. Piatto ideale per l’estate. MINESTRA DI RISO CON GLI STRIGOLI. Lo strigolo è una pianta che si trova nei campi in primavera e si utilizza per la preparazione di alcuni piatti molto gustosi, tra cui la minestra di riso o farro. Ingredienti: -100 g circa di strigoli -1 piccola cipolla -4 cucchiai di olio di oliva -1/2 bicchiere di pomodoro passato -200 g di riso (o farro) -sale -2 cucchiai di pecorino grattugiato. Lavare gli strigoli, tritarli finemente e metterli in una pentola con la cipolla tritata e l’olio. Far cuocere tutto a pentola coperta per 10 minuti, aggiungendo acqua (calda) se necessario. Unire la passata di pomodoro, continuando la cottura per qualche minuto ancora. Poi aggiungere acqua calda e sale, facendo bollire sempre a fuoco moderato per circa un’ora. Versare il riso o il farro. A cottura ultimata cospargere di pecorino il tutto, e mescolare bene prima di servire.

TERNI MAGAZINE

LUGLIO 2009

magna e fatte grossu, pija moje e daje addossu se la bocca prende e lu culo rende vaffanculo a le medicine e a chi le venne lu ternano de tutti è lu mejo perchè c'ha le ciriole coll'ajo e se ce mitti na goccia de ojo va strillanno l'arvojo l'arvojo emo lavorato poi come somari, ricostruenno tutta quanta la città, lu sardu dele marmore poi c'ajutò, e semo annati avanti finarmente ammò, l'acciaio è cosa seria e nun ce poi scherzà, e tutta l'umbria emo messo a lavorà, anchi lu perugginu c'ha da ringrazia, sennò le zolle stava ancora a svordigare

Vernacolo DOPPU L’ELEZIONI Che te dicêo eh? torzu de brocculu: Varda Pasquale… icqui ‘che ccosa bolle… ‘sta politica vostra è borza… folle!... Tu arisponnei: Noi c’emo lu bernocculu. Però li voti… ‘ste capoccie frolle’ ve l’ho’ fatti vedè cò lu binocculu, perch’à ‘sta sisa rettu ête lu mocculu, quanno annava toccata cò le molle! No, non te buttu su gnissun’ steccatu, dico solu: Giuanninu de Giuncano quanno fa ‘che miraculu sbajjatu, come un fratozzu veste su la cotta, te se ‘nginocchia con un Cristu in mano e mendre fa mea culpa… se scazzotta.

6 giugno 1968 (Antonio Pecorelli, tratto dai 221 Sonetti). LU GIARDINO DE PIPPINU E L’ESAMI DE MATURITÀ Erimo in tanti a’ rdunacce lane lì lu giardinu de Peppe, mo so armastu solu, co la scucchia appoggiatu, la drendo a guardane. Allora, sotto l’ombra d’una cerasetta Ce stea un sedile de pietre colorate da’ n’ occhiu de sole a sguinciu, ‘lluminate. Ancora lu silenziu era tranquillu, campane e cillitti non s’erano svejati e sonano le quattro, de l’oriloggiu de piazza, li rintocchi. L’aria fresca e pulita misticaa De li pini e li tiji, lu profumu, nui ‘ncuminciassimo a studià. Ma Tacitu e Saffo e l’atomu anniscostu Se fermarono d’un trattu a sindì la merla Che drendo la fratta ‘ncumicio’ a cantà. ‘Na manciata de molliche la zittìa e nui arpijassimo a studià, quanta fatica, anghi a nui lu core ce sbattea e pe fallu carmà andro che mollica de pane ce vulia. Poi quanno a giurnu fattu, c’iaggustassimo accunitu un guccittu de caffè cò l’orzu, a mente, ce viniano mille pinzieri, che co l’esami non c’entraono gnende. Li mia c’eano du tricciuni niri e quilli de Pippino, li capilli d’oro e passeggiassimo attorno a lu giardinu li rami de le piante de l’alloro braccicanno. (Elchide Trippa, tratto da Lu lepre snobbe)


ADV PROJECT: DANILO MOMOLI

E


46

TERNI TE ERNIMMAGAZINE AGAZINE e ilil s suo uo tterritorio erritorio FIRENZE

Terni magazine e il suo territorio.

PERUGIA Norcia N orcia

Todi T To odi C ascia Cascia

S poleto to Spoleto L. Corbara orbara Orvieto O rvieto o

A matrice Amatrice

UMBRIA UMBR U MB M BR B RIA Montecastrilli M ontecastrilli

L e eonessa Leonessa

S.Gemini S.Gemini

L. Bolsena

A1

Terni T erni e

Amelia A melia meli a

T erminillo e Terminillo

P iediluco Piediluco L.. Pie Piediluco diluco

P oggio gg Poggio Bust tone Bustone

Narni Narni

M ontefiasc fi one Montefiascone

Antrodoco Antrodoco Or O te Orte

T uscania Tuscania

Viterbo V iterbo

Montalto M ontalto Castro di C astro

Otricoli O tricoli

LLAZIO AZIO

Ronciglione glion

Greccio Gr eccio

R ie eti Rieti

Magliano M aglian g no Sabina bi S abina

C ivita Civita C astellana Castellana

L. del Salto Sal

P og ggio Poggio M irteto Mirteto L. T Turano uran urano

Tarquinia T a arquinia

Tirreno T irreno ROMA

Vuoi collaborare anche tu con

TERNI MAGAZINE Direttore responsabile Giancarlo Padula Direttore editoriale Andrea Messi

TERNI magazine? Invia un breve articolo a:

Redazione Mariana Ribeca

info@ternimagazine.it

TERNIMAGAZIN

Enrico Cardinali Stefano Spanò Ilaria Barbaccia Sabrina Viali Andrea Dominici Primo Luciano Di Emilio Linda Rei Valentina Marchetti Maira Nurkhabayeva Simona Tenentini Editrice Web & Books s.r.l. Sede legale: via C. Guglielmi 27 tel 0744 404111 Fax 0744 403206 e-mail info@ternimagazine.it www.ternimagazine.it Progetto grafico e impaginazione Danilo Momoli Pubblicità a cura della Web & Books S.r.l. Stampa Rotopress international Srl - Loreto (AN) Registrazione Tribunale di Terni n5/09 del 18 MAGGIO 2009

Chiuso in redazione il 01/07/2009 - ore 10,00

L'attività della redazione di Terni magazine si occupa di un terrritorio interprovinciale dove le relazioni socio economiche sono consolidate da decenni. Scopo principale è quello di dare maggiori informazioni ed approfondimenti in modo che queste realtà possano meglio colloquiare e trovare sinergie che possano far crescere in qualità la vita ed il lavoro di questo territorio. Roma inoltre sarà ovviamente anch'essa protagonista con la sua enorme potenzialità di attrazione e di domanda offerta in tutti i settori.

TERNI MAGAZINE in formato cartaceo

va in vacanza. Le pubblicazioni riprenderanno l 14 settembre in occasione della riapertura dell’anno scolastico. Terni Magazine in versione on line è quotidianamente aggiornato con notizie, fatti, inchieste, reportage, approfondimenti, appuntamenti che terni e il suo comprensorio. I ternani possono anche prendere visione di grandi eventi, curiosità, pubblica utilità dal panorama nazionale.

Buone vacanze


ADV PROJECT: DANILO MOMOLI



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.