Terni Magazine 10

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MAGAZINE PUBBLICAZIONE MENSILE - MAGGIO 2010 - Distribuzione: POSTE ITALIANE - Tariffa pagata - INVII SENZA INDIRIZZO SMAC/C1/4936/2010

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maggio 2010 numero 10 anno II

UNIVERSITÀ IN UMBRIA Perugia finanzia la facoltà di lettere con i fondi destinati a Terni La lotta tra “baroni” per la sopravvivenza dei corsi penalizza gli studenti

all’in COMEterno: QUA DOVE con gli NDO Umbria eventi in e Roma

TERRORISTI ISLAMICI A PERUGIA Volevano uccidere il Papa

INNOVAZIONI TECNOLOGICHE Terni guarda al futuro

SALUTE o paghi o ti metti in fila

LE “MISS” UMBRE Incontro ravvicinato

MAICO VINCE LA SORDITÀ Apparecchi acustici 05100 Terni - Via A. Floriano 1/a - 1/b - tel: 0744.59597


“Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso”. Abelardo, Lettere a Eloisa

La Web&Books edizioni seleziona opere di scrittori emergenti e non per eventuale pubblicazione. Manda le tue opere, in formato word, all’indirizzo webbusiness@aruba.it completo di scheda informativa sull’autore

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indice il I° Concorso per giovani autori satirici Ternani

E MAGAZIN

MAGAZINE

Concorso Terni Satira

I concorrenti possono inviare i loro lavori (max 3 vignette, formato .tif o .jpg all’indirizzo info@ternimagazine.it

Il vincitore verrà pubblicato sulla rivista Terni Magazine, ed una selezione dei migliori lavori sul sito www.ternimagazine.it I lavori andranno consegnati tassativamente entro il 30 agosto 2010


EDITORIALE È NECESSARIA UNA CLASSE DIRIGENTE AUTOREVOLE IN GRADO DI PROPORRE INIZIATIVE CHE DOVREBBERO ESSERE SOSTENUTE DAL GOVERNO CENTRALE E REGIONALE

I

l potere così frantumato non genera personaggi con il peso di una forte rappresentanza .Un città poco unita e solidale, divisa in mille torri ed interessi che tra loro non dialogano o sono in conflitto, difficilmente potrà avere la forza di guidare una svolta per l’economia ed il lavoro. La politica è lo specchio della città, ma rinunciare a venir fuori da questa impasse, dicendo che cambiare è impossibile, è deprimente. Il recente non voto è stata la protesta dei cittadini che avrebbero voluto vedere il configurarsi di un potere politico più forte e con idee in grado di uscire dalle sabbie mobili degli indebitamenti pubblici, della burocrazia, del mal governo e del clientelismo,e che invece non è emerso durante le elezioni. Ora il prepararsi a superare gli effetti di un ridimensionamento della grande industria impone di essere uniti per un nuovo modello di città che utilizzi le proprie risorse umane e capitali verso altri modelli di sviluppo. Non basta un nuovo P.r.g. per rilanciare un territorio come negli anni ‘60. Continuare a mantenere questo status quo, per paura di sconvolgere quegli equilibri di piccole alleanze

personali e personalistiche, che hanno dato la possibilità di tirare a campare per molti anni ad alcuni soggetti che hanno occupato poltrone con un potere che non hanno saputo esercitare, invece di essere dinamici animatori della vita economica sociale e politica della città, significherebbe morire lentamente. Non hanno lasciato nessun segno, ese-

non si può rimanere spettatori di beghe di partito o liti personali senza intervenire. Ma, sic, dove e con chi? Da mesi sentiamo le solite invettive della Regione per ridurre risorse al nostro territorio. Spese esagerate su PG che trovano risorse nei tagli a TR . Perugia perde studenti per un forte calo di immagine nazionale e mondiale ed ecco che l’Universi-

“Big bang” 2008 A.M.

guendo solo ordini da Roma o Perugia. Ci sono impegni e scelte importanti da prendere, con investimenti che richiedono ingenti risorse per rilanciare la città, a livello industriale, sanitario, universitario, nei servizi e promozione del territorio,

tà di Terni diventa inutile; e pensare che i corsi voluti e decisi da PG a Terni venivano affollati da ben 450 insegnanti in trasferta. Chi avrà il coraggio, con l’aria che tira, di chiedere l’autorizzazione per un Centro fieristico polifunzionale? Potreb-

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be significare una guerra per un primato che i grifoni non so quanto vorrebbero vedere nostro, ora che si sono spianati la strada verso un totale accentramento di tutte le multiutility : l’azienda trasporti ATC è già confluita nella regionale, e si stanno preparando le carte finali per l’ASM, per energia e rifiuti. Insomma, mentre a Perugia con razionalità e determinazione si sta concentrando tutto il potere decisionale politico, congiuntamente a quello economico dei servizi pubblici obbligatori, a Terni che facciamo? Vogliamo continuare a litigare su come e dove rinnovare il polo ospedaliero del distretto di Terni Narni Amelia? Saremo in grado di metterci d’accordo una volta per tutte riguardo questo investimento quantomai strategico, che dovrà durare per i prossimi 50 anni? Chi ci porterà ad interagire con Roma, per i collegamenti metropolitani, le infrastrutture, i nuovi servizi, le nuove strategie per attrarre imprese, le strade? Troveremo la giusta ragione per rappresentarci come una città con le idee chiare, e non come un armata brancaleone con tanti capibastone ? A.M.

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Lettere al direttore LA POSTA DI TERNIMAGAZINE: Inviateci le vostre lettere a posta@ternimagazine.it

Dott Alessandro Massarotti, medico chirurgo Ho letto casualmente il drammatico articolo dell’On. Enrico Melasecche, esponente dell’opposizione della nostra città Terni. E’ una indagine impietosa, non solo della amministrazione della nostra citta’, che sì, potrebbe essere Terni, ma anche un’altra città o regione politicamente opposta, amministratata anche dalla destra, penso. Ma è la politica e i politici, che fanno rabbrividire, è il senso della impotenza Comune, che travaglia non le classi più basse, senza offesa, le quali sì,si lamentano, protestano, ma sono incapaci intellettualmente di reagire, anche perchè probabilmente, nulla possono fare per modificare dei processi più grandi di loro. E perchè questo? Ma perchè hanno anche i mass media, che li avvolgono, li tranquillizzano, li sviano dai problemi,hanno ad esempio molti il dio pallone, quasi tutti i giorni e quotidianamente su Rai, Mediaset, Sky ecc. ecc. si parla infatti solo e soltanto di calcio, altri, i più giovani, hanno lo sballo musicale...quotidiano, naturalmente sempre e soltanto in lingua inglese ecc. ecc. Questo dio, che è in conclusione il dio denaro, o pallone, svuota le coscienze e le Chiese, anch’esse con capi cristiani, che hanno paura,vedi problema della pedofilia, vedi forse, anche vendite di immobili, da parte della curia vescovile di Terni.

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Altri ancora hanno anche le telenovelas, gli sceneggiati, i Porta a Porta, i Ballarò, i Matrix, i Santoro, insomma edulcorano, dibattono sempre e tanto con i nostri politici, ma essi profondamente sono casta, intoccabile ecc. ecc. che attualmente hanno incredibilmente, poca possibilità di risolvere il nuovo che drammaticamente avanza. La situazione è angosciosa e angosciante, di chi intelletualmente lavora accanto al sistema, tangenzialmente ad esso, che nota sprechi o imprese, anche qui in Emilia Romagna faraoniche, a lato di tagli sulla povera gente, nella sanità, controlli bolscevichi sulla spesa dei medicinali, sulle richieste o visite di laboratorio ecc. mentre gli scandali del Palazzo, vengono anch’essi edulcorati, annacquati anche dai giornali locali, e poi esempio il disavanzo della AUSL di Forlì, chi lo paga?? E’ lo stesso cittadino intellettuale che si dibatte nella melma della sopravvivenza, con balzelli, tasse da pagare, multe nell’attività lavorativa, perchè i Comuni amministrati, sempre bene dalle coalizioni non governative...hanno i fondi sfondati, è sempre il bene comune che non è concepito, non è saldato con la realtà quotidiana, quindi ad esempio ricordare e saper risparmiare, in una società che paradossalmente ti propone, ti spinge per comprare e modificare sempre e comunque, l’auto più nuova, che ha il gpl, che quindi inquina e consuma meno... il tele-

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fonino all’ultimo grido ecc. ecc. che paradossalmente saranno acquistati, ma da chi, se manca il lavoro, se il cambio lira euro è drammatico, perchè acquistare cose di cui non abbiamo più bisogno, se non c’è il lavoro o se c’è, ma perchè l’onesto con la sua busta paga, paga per tutti. E’ questa incoerenza intellettuale, che dovrebbe essere modificata dalle nostre organizzazioni delle arti-professioni e dei mestieri, vedi Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri, vedi Federazione Medici, o anche dalle nostre organizzazioni sindacali, vedi FIMMG e FIMMGCA, che difendono a spada tratta i pochi a discapito della base piramidale che manda avanti bene o male il sistema. Queste mie considerazioni, che sono anche dell’uomo della strada, nascono dall’Amore che ho della mia città. e della mia professione di medico-chirurgo. Si può anche pensare ad una certa lentezza della nostra gente, forse sbaglierò,legata molto al passato, impaurita dal rinnovare, dal cambiare, qui da noi molti della sinistra ad esempio stanno virando verso la Lega Nord, che sembra unica ad avere grande contatto con il territorio. Quindi nel dramma comune, se la barca sta affondando, le maniche e gli accordi debbono essere fatti bipartisan, perchè ripeto il momento è drammatico, l’Italia sta facendo la fine della Grecia comunitaria!! Se la vecchia Europa è nel declino, sia spirituale, in-

fatti, mai si parla delle nostre radici cristiane, anche perchè nuovi popoli ormai emergono, con natalità notevole, vedi musulmani, vedi rumeni, vedi moltissimi bulgari!! Queste considerazioni, di un piccolo medico-chirugo, vanno nel senso di dire ai politici sia di sinistra, che ancor più ai cattolici,ma quali sono in Umbria o in Emilia, i politici di area cattolica, essi tutti, si comportano onestamente e secondo Vangelo? Chi può dire onestamente, ho operato per il bene comune, con leggi, regolameni e decreti, ho aiutato chi veramente aveva bisogno, infatti io chiedo anche al mio sindacato maggiormente rappresentativo, dei medici della famiglia, la FIMMG, perchè se vado 10 volte a domicilio di un paziente bisognoso, e nulla posso assolutamente pretendere e/o prendere, se non in natura, ci macherebbe altro, è tutto gratuito, ma perchè un idraulico, un meccanico, ha la parcella salatissima? Ripeto se vado a domicilio, nulla, in passato invece nelle vecchie mutue, si aveva la notula scritta, per la visita domiciliare, e perchè favorire ora, oggi, solo e soltanto, l’aggregazione dei medici supermassimalisti, nelle case della salute comunitarie!! Ma Voi politici,Noi medici, Voi giornalisti, Voi religiosi, di cosa abbiamo paura, e voi a Terni, di che cosa avete paura?

La lettera viene pubblicata integralmente come pervenuta in redazione


L’opinione STANGATA 1

SII - Servizio Idrico Integrato A sorpresa,senza dare chiare spiegazioni, una “nuova stangata del Sii” La verità è che sono le aziende che utilizzano l’acqua dei pozzi le sole interessate. La Confedilizia della Provincia di Terni è stata l’unica associazione che ha stigmatizzato sugli organi di stampa locale la protesta nei confronti del SII, che ha inviato a migliaia di cittadini un modulo ambiguo, senza alcuna informazione sulla sua compilazione, in cui si dovrebbe dichiarare l’uso di acqua proveniente da pozzi privati regolarmente denunciati in Provincia. Lo scopo sarebbe quello di applicare la tariffa per la depurazione secondo il consumo dell’acqua del pozzo, senza d’altronde specificare quali siano quegli utilizzi esclusi dall’obbligo di pagare la suddetta tariffa. L’informazione ve la diamo noi: chi irriga ,innaffia il giardino o non è allacciato alla fognatura comunale, è escluso. Tale “autodenuncia” dovrebbe far applicare retroattivamente una tariffa senza però sapere con quali criteri e modalità. Lo stampato inviato non esplica in modo esaustivo le varie casistiche e gli utenti sono disorientati e costretti a tempestare di telefonate le associazioni di categoria e lo stesso SII. Andrea Messi, presidente della Confedilizia, ha cercato di contattare telefonicamente il Direttore Generale del Sii, firmatario della missiva-stampato, ma gli uffici hanno comunicato che il Responsabile del Servizio non si interessa direttamente di questa problematica e che il referente è solo l’Ufficio Commerciale. Dopo la pubblicazione della protesta , la Confedilizia, invitata, si è recata presso gli uffici del Sii e finalmente ha potuto apprendere che tale campagna ricognitiva servirebbe per recuperare 3.000.000 di euro dalle aziende che, non dichiarando il consumo di acqua dei pozzi per lavorazioni industriali, scaricano nelle fogne, sovraccaricando il lavoro del depuratore cittadino e conseguentemente i suoi costi (che a detta del funzionario sono i più elevati nel ciclo di gestione delle acque). I dirigenti della Confedilizia si chiedono, sbigottiti, come sia possibile inviare uno stampato agli utenti in cui di tale situazione non si parla minimamente. Inoltre, non è forse vero che gli scarichi industriali debbono in gran parte essere smaltiti da impianti speciali e non scaricati in fogna? Mah! La gestione del SII – 75% in mano pubblica e 25% dei privati- si sta rivelando sempre più contorta e vede la politica molto più attenta alle poltrone piuttosto che al controllo, ed i risultati si vedono nelle bollette raddoppiate in pochi anni.

STANGATA 2

TIA (IMMONDIZIA) - Ora si paga anche dove non si abita: Cantine- garages- porticati-tettoie – capanne, ed è pure retroattiva dal 2006. Sembra incredibile che si sia arrivati a raschiare il fondo del barile, e le tasche dei cittadini. Dopo i giganteschi indebitamenti per gestioni sfuggite dal controllo dei consiglieri di amministrazione, ma non a quello delle sempre attente banche, che ora bussano a cassa per far rientrare l’ASM, è iniziata una campagna che ci costringerà a pagare (e non da oggi, ma dal 2006) anche dove di immondizia non se ne produce ne produrrà mai. E chi se ne frega poi se la comunità europea- di cui ricordo facciamo parte non solo per la moneta-si dovrebbe pagare per la reale quantità prodotta. Pagare e basta, con una pletora di funzionari che probabilmente per stare dietro alle pratiche costeranno più del riscosso. Maledetta primavera post bilanci che porti via i risparmi , pochi, ma tanti per tanti.

STANGATA 3

ICI- “Sì, sì,sì, vengo dopo il PRG” Hai un pezzo di terra dove coltivi un orticello? Un piccolo lotto lasciato dai nonni inserito in un comparto del PRG dove ci vorranno ancora due o tre generazioni per mettere d’accordo tutti ai fini edificatori? Hai una particella edificabile sotto un traliccio di Alta Tensione o con servitù per linee di servizi, gas, ecc.? Non c’è niente da fare: o fai causa, o paghi sulla potenzialità di incremento economico per una vendita che non avverrà mai, ed a partire dal 2004. Questo è alla fine il primo risultato che il PRG sta per raggiungere con i suoi “2 milioni di Metri cubi”.Ma questo è niente di fronte alla reale impossibilità di far realmente divenire edificabile un lotto di terra. Infatti circa il 75% delle cubature sono soggette ad un ulteriore passaggio burocratico lunghissimo ed estenuante, ovvero i Piani Attuativi. In sostanza, tranne rari casi di immediata edificabilità e reale possibilità di vendere a quei costruttori ancora ottimisti, i Ternani dovranno pagare l’ICI per un presunto maggior valore, che finirà nelle casse del comune. Leggi ambigue, sentenze che si sono alternate a favore del contribuente e dei Comuni. La rabbia monta, e soprattutto l’impotenza di fronte ad una Kafkiana norma che ti impedisce di dissociarti dalla pianificazione, aggravata dai regolamenti di attuazione del PRG che di fatto, a causa si lungaggini e incertezze, annullano il valore del bene posseduto. Una vera e propria tassa sulla proprietà, piccola o grande che sia, non sul reddito. E la burocrazia campa. A.M.

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SOMMARIO

POLITICA Editoriale

Pag 03

Bialancio Comunale1

Pag 06

ATTUALITÀ Il fatto

Pag 11

La finestra sul cortile

Pag 13

Economia

Pag 15

Università

Pag 17

Sanità

Pag 19

Ambiente

Pag 21

Chiesa e società

Pag 23

INSERTO: COME, DOVE, QUANDO

Contromano

Pag 27

Eventi in Umbria e Roma

Tecnologia

Pag 37

L’intervista

Pag 38

Terni dimenticata

Pag 40

REPORTAGE Pag 41

Islam CULTURA & ARTE Cultura

Pag 45

Terni com’era

Pag 46

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pag. 17

MAGAZINE MAGGIO 2010

pag. 31

RUBRICHE Grande fratello

Pag 48

Come crescere di statura

Pag 50

Psicologia

Pag 52

Benessere

Pag 54

Estetica

Pag 55

Alimentazione

Pag 56

Moda

Pag 57

Week end nel ternano

Pag 58

Ricette, vernacolo, proverbi Pag 59 Sport

UNIVERSITÀ: Altro che tagli

pag. 27

CONTROMANO

Pag 61

REPORTAGE: Islam

pag. 41


POLITICA

BILANCIO COMUNALE 2010

APPROVATO IN UN CLIMA BURRASCOSO DA “IDI DI MARZO”

E’

stato il bilancio dei veleni quello approvato dal consiglio comunale di Terni con 24 voti favorevoli e 14 contrari. Il fatto più eclatante è stata la fuoriuscita di Paolo Garofoli e Paolo Maggiolini dalla lista Baldassare. I due consiglieri, infatti, si erano resi disponibili a votare il bilancio della Giunta Di Girolamo, in quanto la maggioranza aveva fatto acqua, andando sotto, per due volte in Commissione. Motivo: evitare eventuale commissariamento e successive elezioni anticipate. Ma il professore non c’e’ stato, e loro si sono autoesclusi dando vita al gruppo misto. Nel corso del dibattito Ciaurro(Lista Baldassarre) ha notato che “stiamo perdendo molte opportunità, siamo stati invitati dalla Protezione Civile a fornire informazioni sullo stato degli immobili pubblici dell’ente per accedere ad un fondo di finanziamento e non abbiamo approfittato, così come dovremmo aiutare le aziende ternane ad accedere ai Bandi Europei”. Giubilei(Pd) ha sottolineato che “non solo ci sono stati tagli diretti da parte del governo centrale ma si è usato anche meccanismi più subdoli, quali l’azzeramento dei fondi per il MIUR. Questo è un bilancio tirato. E’ necessario un cambiamento

di passo. Io ci sto”. Poi c’è stato uno scambio verbale tra il consigliere Nardini e Melasecche: La Nardini (Pd) ha tenuto a dire che “le due giunte Raffaelli non hanno lasciato debiti, anzi la situazione odierna è frutto dei vecchi mutui acces-

Da sinistra, in alto: Riccardo Giubilei, PD; Paola Ciaurro, PDL; in basso: Alida Nardini, PD; Enrico Melasecche, UDC

si dalla giunta precedente, quella Ciaurro. C’è stato 1 milione € di tagli e dal 2009 di 2 milioni € da parte del governo centrale. Sono stati necessari tagli gravosi, non sulla spesa sociale, dove solo 700 mila € di tagli su 9 milioni € . Il piano delle opere pubbliche è concreto. Giudizio più che positivo.”

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POLITICA

Dario Guardalben, PDL, 56 anni

Secondo Gurdalben(Pdl) sono state azzerate tante convenzioni senza criterio. Il sindaco Di Girolamo ha ringraziato tutti gli intervenuti, ha segnalato i 19 milioni di euro di investimenti che si stanno concretizzando ai quali si

aggiungeranno nei prossimi mesi gli altri 10 milioni previsti in bilancio. “Interverremo in maniera consistente sul sistema viario cittadino, ad iniziare dalla Maratta-Gabelletta, su quello dei parcheggi, su quello dell’impiantistica sportiva, sul completamento dei cimiteri”. Il sindaco ha ricordato le diffi-

coltà delle partecipate evidenziando che però la ricapitalizzazione, prevista in bilancio, è il primo atto per rilanciare le aziende pubbliche. Dopo la conclusione degli interventi dei consiglieri si è svolta la replica della Giunta. E l’esame degli emendamenti ammessi che sono stati 14 e degli atti d’indirizzo che invece sono in tutto 30. Quattro sono stati presentati dai gruppi Città Aperta e Italia dei Valori, 2 dall’Udc e

24 dal gruppo del Pdl. Alla fine, alle 1 di notte per mancanza del numero legale si è deciso di aggiornare la seduta al 30 aprile. E domani si continua e si vedrà, finalmente, come va a finire la votazione per l’approvazione del bilancio di previsione per il 2010. L’ultima e decisiva sessione del consiglio comunale di Terni, svoltasi il 30 aprile ha visto l’approvazione del bilancio previsionale

L’attuale gruppo consigliare del PDL composto da sette consiglieri. Nella foto, durante una conferenza stampa, da sinistra: Ferranti, Salvati, Orsini, Brizi , Fatale, Guardalben assente Biscetti

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POLITICA

per il 2010 e del piano delle Opere Pubbliche per il triennio 2010-2012. Dopo l’interruzione, nella notte, della precedente sessione si è proceduto all’esame e al voto dei 14 emendamenti ammessi. Solo cinque emendamenti sono stati approvati, quello tecnico della giunta, che riguardava alcuni aggiustamenti tecnici sul piano triennale delle opere pubbliche, e altri quattro presentati dai capigruppo di centro sinistra. Tra questi approvato, con 16 voti a favore e ben 15 astenuti, l’emendamento che prevede trasferimenti di fondi per contributi straordinari per l’Ente Cantamaggio. Approvato con 16 voti a favore, 6 contrari e 9 astenuti, anche l’emendamento che prevede trasferimento di fondi per associazioni calcistiche giovanili e manifestazioni sportive. Approvato l’emendamento per fondi per l’area fiere e mercati in voc. Staino. Approvato all’unanimità l’emendamento per la costituzione di un mutuo per la realizzazione del Palazzetto dello Sport polifunzionale che funga anche da centro fieristico, come richiesto con emendamento a parte da Udc, Lista Baldassarre e Terni Oltre, emendamento poi ritirato. Tra gli emendamenti bocciati, tutti presentati da Udc, Lista Baldassarre e Terni Oltre, quello per trasferimento fondi per la realizzazione del Museo delle Armi, con 11 voti a favore e 22 contrari, in questo caso il sindaco ha rilevato che

Hedge Found - Swap: Con questi termini si indicano diversi prodotti finanziari appartenenti al gruppo dei famigerati “derivati”, ovvero diversi dai classici titoli azionari e obbligazioni. Sono investimenti ad altissimo rischio per l’investitore, spesso acquisiti senza cognizione di causa per un immediato risultato positivo nel bilancio corrente, che assicurano buoni guadagni ma in effetti solo nel primo periodo, nascondendo il rischio di ingenti perdite negli anni successivi come poi si è verificato. Molte amministrazioni comunali

italiane ne hanno acquistatei grossi pacchetti, andando a incassare i primi guadagni e rimandando le perdite agli anni successivi (e a “beneficio” delle amministrazioni che seguiranno). Ora sono arrivati gli “anni successivi”: le banche battono cassa ed i comuni devono dirottare diverse risorse per ripianare questi debiti. Il Comune di Milano ha di recente fatto causa alla Deutsche Bank e altre, accusandole di truffa per avergli venduto questi prodotti senza fare sufficiente chiarezza sul loro elevato rischio.

La sede centrale della Detusche Bank, alla quale il comune di Milano ha fatto causa per non aver fatto chiarezza sui rischi dei titoli Hedge found e swap.

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POLITICA

A sinistra: Leopoldo di Girolamo, 58 anni, sindaco. Sotto: Paolo Maggiolini, 72 anni, Consigliere Comunale

il Governo centrale si era impegnato con un finanziamento pluriennale mai arrivato, occorre prima di impegnare fondi comunali effettuare una ricognizione sulla possibilità di fondi ministeriali. Bocciato con 6 voti a favore, 19 contrari

e 3 astenuti, l’emendamento che chiedeva la priorità d’interventi nella scuola, in particolare di annullare gli spostamenti effettuati il 20 aprile in cui si sono anticipati i fondi per il centro sociale di Marmore e posticipati al 2011 gli interventi di messa in sicurezza della scuola media Alterocca. Bocciato anche il trasferimento fondi per le piste ciclabili e quello per il trasferimento di 300 mila euro dalla cultura alla scuola. Ritirato l’emendamento sul centro fieristico e quelli presentati dai consiglieri Garofoli e MaggioAntonio Baldassarre, 69 anni.

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lini sulla realizzazione di un residence in prossimità dell’Ospedale per accogliere i familiari dei pazienti ricoverati; questo perché il sindaco ha parlato della possibilità da parte dei dirigenti Asl 4 di includere questa realizzazione nell’eventuale progetto globale che, si sta riesaminando, del nuovo Ospedale o struttura polifunzionale sanitaria, da realizzarsi con fondi regionali e nazionali. Da rilevare la richiesta di sospensione dopo alcune dichiarazioni di voto dei gruppi e prima della votazione finale sul bilancio da parte del capogruppo Pd Amici che ha sollevato obiezioni. Particolarmente pungente è stata la dichiarazione di voto del consigliere Garofoli, il quale ha espresso un parere negativo sul bilancio sia da un punto di vista politico che economico, giudicandolo inadeguato. Inoltre rivolto al sindaco ha detto “ A me da lei signor sindaco non mi serve niente” e ha aggiunto che non sa se continuerà la sua funzione pubblica dicendo “io con questo mondo non ho nulla a che vedere”. Ma nessuno di fatto è entrato nel merito e ha chiarito e spiegato alla città che fine dovrebbero fare le tasse che tutti pagano. Nes-

suno ha avuto il coraggio di scrivere né dire quali sono le voci di bilancio che stridono e manifestano la gravità della situazione delle casse comunali : 10.000.000 di euro per un ulterire prestito. Interessi passivi che aumentano di 8.000. 000 di euro, e non si sente nessuno che invita a ricontrattare i tassi e rivedere l’ esposizione debitoria per gli Swap e gli Edge Found, 6.000.000 di europer un fantomatico acquisto immobiliare per lo smaltimento rifiuti, 4.000.000 di euro per un palazzetto dello sport senza un progetto organico da inserire in una struttura polifunzionale e fieristica, 2.500.000 di euro per lo spazio del luna park come se fino adesso non fosse già esistito. 6.000.000 di europer ricapitalizzare le società partecipate. Un Bilancio che aumenta la spesa per pagare enormi buchi pregressi ed investimenti mal programmati od inutili. Altro che tagli alle spese. Totale 36.000.000 di euro. I tagli sono solo per chi non ha potere contrattuale e per ciò che la giunta non sa politicamente gestire.

Sabrina Viali


IL FATTO

PERCHÈ ARRIVANO LE BOLLETTE PAZZE PER IL GAS

S

iamo stati sollecitati da Umbria Energy a fare alcune precisazioni in merito alle cartelle pazze di cui, come tutti i media locali, abbiamo parlato nel nostro numero di aprile, in quanto si sono sentiti nominare soltanto loro come nuovi fornitori con problemi di maxibollette nell’attuale regime di liberalizzazione delle tariffe. Precisiamo che abbiamo riportato nell’articolo le dichiarazioni del presidente provinciale della Federconsumatori Umberto Ricci, il quale ha citato solo Umbria Energy perché è stata l’azienda scelta dalla grandissima parte degli utenti che hanno cambiato fornitore. Siamo andati agli sportelli della Federconsumatori per comprendere meglio le ragioni dell’irritante disguido. Il responsabile per l’energia, Fausto Mazzeschi, ripercorre brevemente la storia della privatizzazione in questo settore, ricordando come il Decreto Bersani del 1999, recependo una direttiva dell’UE, stabilisse in primo luogo la separazio-

ne tra i distributori e i venditori di gas. La liberalizzazione riguarda soprattutto quest’ultimi. I principali sono Vivigas, Sorgene, Enipower, Enelgas e UmbriaEnergy, mentre il compito di distributore è passato a Terni da Enel Rete a Umbria Distribuzione gas, società appartenente al Comune, che è responsabile anche della gestione dei contatori. «E’ importante sapere - dice Mazzeschi - che in questi anni si sono creati due mercati, uno “tutelato”, in cui le tariffe sono stabilite e monitorate dall’Autorità Energia Elettrica e Gas, e un’altro “libero”, sul quale l’Autorità ha uno scarso controllo. Se il cittadino ritiene vantaggiosi i pacchetti promozionali dei vari venditori, effettua il cambiamento e si inoltra nel mercato libero. C’è da rimarcare - continua Mazzocchi - che il mercato libero è davvero una giungla, in cui è difficile orientarsi soprattutto per le persone anziane, ma anche perché le tabelle comparative concorrenziali non sono sufficientemente chia-

re per l’utente che vorrebbe scegliere. In ogni caso, inoltre, la concorrenza si gioca su una manciata di centesimi al metro cubo: il prezzo del gas è rimasto lo stesso». Umberto Ricci chiarisce che «i problemi sorgono proprio nel momento del cambio di fornitore, quello che i tecnici chiamano switch off. Il nuovo fornitore comunica il passaggio a Umbria Distribuzione gas, con i dati del nuovo utente. Questa fase è gestita da un sistema informatico che funziona in tutto il Paese, mentre nel Veneto e soprattutto a Terni è una inesauribile fonte di errori. E pensare - esclama Ricci - che viviamo da decenni in un mondo in cui tutto ha attraversato la rivoluzione informatica! Insomma, se i computer riescono a gestire tranquillamente il traffi-

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IL FATTO

co aereo, ad esempio, è un mistero il perché in oltre un anno e mezzo non si sia riusciti ad ottenere un corretto funzionamento di tale sistema». «Per questo - ricorda Mazzocchi con giusto orgoglio - lo scorso anno, qui a Terni, ma come Federconsumatori Italia, abbiamo fatto

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una forte denuncia politica, dal momento che sono tanti i cittadini che vengono ai nostri sportelli lamentando l’emissione di doppie fatture (per lo stesso periodo da parte di entrambi i fornitori, quello cessato e quello nuovo), e maxibollette con letture non corrispondenti alla realtà, che variano da

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500 a 700 euro. Dobbiamo riconoscere che le aziende fornitrici ci hanno ascoltato, in modo che sia praticabile la via del dialogo». «Abbiamo allestito - precisa Umberto Ricci - dei meccanismi di conciliazione ormai ben rodati, che permettono di evitare le spese e le lungaggini di un ricorso alle vie

legali. Gli utenti, attraverso un’associazione di consumatori, presentano reclamo al fornitore, scatta la procedura di conciliazione e il relativo verbale viene infine trasmesso alla società di distribuzione, cui spetta il compito di fare la rettifica. Il nostro attivismo, paradossalmente, giova alle aziende, che si risparmiano così le incombenze del customer service. Non solo, è grazie a noi che la liberalizzazione può ora procedere, perché ovviamente la reazione degli utenti alle bollette pazze è stata di rinunciare ad avventurarsi nell’incerto mondo del mercato libero». Fa piacere constatare che una volta tanto ci sono segmenti di società che affrontano e risolvono serenamente i propri conflitti. A.M. / E.C.


LA FINESTRA SUL CORTILE

“I SOLITI NOTI”

COMMEDIA IN TRE ATTI CON LA PARTECIPAZIONE DEL PROF. ANTONIO BALDASSARRE PRIMO ATTO

Terni Magazine ha registrato un bizzarro episodio di cui è stato protagonista il professor Antonio Baldassarre, il quale ci ha inviato un comunicato in riferimento ad un nostro articolo che metteva in luce le contraddizioni di esponenti della sua lista disponibili a votare il bilancio della Giunta Di Giurolamo. Ecco il comunicato: “In Relazione a notizie false e fantasiose fatte circolare sulla stampa, su internet, ed in particolare su Terni Magazine dai “soliti noti”, riguardo alla posizione della Lista Baldassarre sul Bilancio presentato dalla Giunta Di Girolamo, ribadisco quanto affermato ieri: la posizione del Consigliere Paolo Garofoli è del tutto personale e non corrisponde alla valutazione che gli altri consiglieri della Lista Baldassarre nutrono verso le proposte della Giunta; anche se la posizione ufficiale della Giunta verrà adottata martedì prossimo dopo una riunione di gruppo, posso dire che da colloqui informali, avuti con gli altri consiglieri della Lista, emerge un giudizio fonda-

“I Soliti Ignoti”, 1948, Diretto da Mario Monicelli

mentalmente critico sul bilancio che sfocerà con tutta probabilità in un giudizio negativo. Fermo restando che il Gruppo deciderà nei prossimi giorni sui provvedimenti da adottare nei confronti del Consigliere Garofoli, le cui iniziative solitarie e bizzarre stanno nuocendo alla corrente politica di opposizione che la Lista Baldassarre sta conducendo, non posso esimermi dal rilevare che il polverone di oggi è chiaramente ispirato ed agitato dai soliti ambienti notoriamente interessati

a pratiche consociative con l’attuale maggioranza. E allora mi sorge il dubbio che si tratti di una manovra diversiva, mirante a mascherare l’innegabile fatto che, guardando ai voti espressi in Consiglio Comunale, la Lista Baldassarre risulta essere il Gruppo Consiliare che ha svolto la piu’ coerente e dura opposizione contro la Giunta Di Girolamo. Date le abitudini dei “soliti noti”, non mi sorprende che tale polverone sia stato sollevato in un momento di grandi difficoltà dell’attuale maggioranza, la quale, appena lunedì scorso si è divisa e il Sindaco è stato messo in minoranza sul testamento biologico grazie alla compatta e decisa opposizio-

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ne della Lista Baldassarre e con la significativa assenza di tutti i consiglieri che fanno riferimento ai” soliti noti”.

SECONDO ATTO

Ed ecco la nostra risposta, tenuto conto che il professore chiama direttamente in causa Terni Magazine. Prima osservazione: l’articolo al quale si riferisce Antonio Baldassarre è stato scritto dal direttore Giancarlo Padula, che si firma. Titolo: “Elettori ternani traditi: definitivamente svelato il ruolo della lista Baldassarte, Garofoli e Maggiolini pronti ad approvare il bilancio 2010 del Comune. E’ una deduzione logica, limpida, alla luce del sole, in ri-

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LA FINESTRA SUL CORTILE

ferimento alle dichiarazioni pubbliche, dei consiglieri della lista Baldassarre Paolo Garofoli e Paolo Maggiolini, riportate anche da altri organi di informazione, quotidiani locali in primis. Seconda osservazione: il professore non conosce me e io non conosco il professore, il quale dovrebbe spiegarmi: A) Quali sarebbero le notizie false e fantasiose. B) Chi sarebbero “I soliti noti”. Tenuto conto che l’articolo in questione è firmato, chiedo espressamente per una questione di trasparenza, che il Prof dica alla luce del sole chi sono questi “soliti noti”. L’articolo è stato redatto in riferimento a notizie confermate sugli organi di stampa. C) Il linguaggio di Antonio Baldassarre non è traspa-

rente, egli sembra voler lanciare messaggi poco chiari usando terminologie ambigue e sicuramente del tutto estranee a Terni Magazine e al suo direttore responsabile. Personalmente non ho mai avuto relazioni in vita mia e nel corso della mia carriera personale con soggetti definiti “soliti noti”. D) Incomprensibile la frase del prof: “…il polverone di oggi è chiaramente ispirato ed agitato dai soliti ambienti notoriamente interessati a pratiche consociative con l’attuale maggioranza.” Posso dire con tutta franchezza che questa, sì è una notizia falsa e fantasiosa diramata dal Prof. Probabilmente a proposito delle pratiche consociative ad Antonio Baldassarre sfugge il controllo dei propri consi-

Antonio Baldassarre, 69 anni, Presidente Emerito della Corte Costituzionale

glieri, i quali evidentemente per motivi che ignoriamo si dichiarano disponibili a votare il bilancio varato dalla giunta Di Girolamo, al fine “eroico” niente meno, di scongiurare eventuali elezioni anticipate. Intanto c’e’ da registrare il fatto che il senatore eletto a sindaco da tre ternani su 10, o se si preferisce, non è stato votato da sette ternani su 10, ha già provveduto a ricompattare la maggioranza, senza aver bisogno dei voti della lista Baldassarre. Invece proprio perché i ternani volevano cambiare aria e per strani giochi di pratiche associative nel giugno del 2009 si è persa un’occasione. Oggi con una maggioranza che già due volte in commissione è andata sotto, con un’opposizione divisa e litigiosa, sarebbe proprio opportuno tornare alle urne, sicuramente ci sarebbe molta più chiarezza, anche alla luce delle vicende politiche nazionali, rispetto alla passata competizione elettorale”. TERZO ATTO Pier Paolo Garofoli e Paolo Maggiolini escono dalla lista Baldassarre e formano il “Gruppo misto”. Il professore convoca una conferenza stampa, non ci invita, ma “i soliti ignoti” ci informano. Tuona il prof davanti ai colleghi operatori dell’informazione locale: “Non si può tradire così la fiducia degli elettori che ci hanno votato con il chiaro mandato di contrapporci a questo centro sinistra, oggi il gruppo si riunirà per esaminare le posizioni di Garofoli e Maggiolini che hanno presentato degli emendamenti personali, senza dire nulla al capogruppo. Non c’e’

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bisogno di espulsioni perché si sono fatti fuori da soli. Certo chiederemo ai due consiglieri di lasciare il loro posto nelle commissioni, visto che non ci rappresentano più. Ci libereremo così di una zavorra. Voglio ricordare – ha detto ancora Baldassarre – che fu Adriano Garofoli a fondare la lista che porta il mio nome e che lo stesso industriale, nei suoi ultimi giorni ribadì il suo scopo, quello di mandare a casa la sinistra locale. Come può ora Paolo Garofoli pensare di sostenere questa amministrazione? La lista civica Baldassare, invece sembra essere sempre più vicina alla linea della lista di Leo Venturi, soprattutto per quanto riguarda le scelte fatte sulla sanità, per la costruzione del nuovo ospedale di Narni e Amelia. Dal canto suo Paolo Garofoli, va al contrattacco e spara: “E’ la prima volta che gli inquilini cacciano i padroni di casa. Questa possibilità che ho ventilato di dare un voto favorevole sul bilancio è solo rispetto verso le istituzioni e verso una città che sta soffrendo per la crisi economica. Consegnare la città ad un commissario e a nuove elezioni sarebbe da irresponsabili, vedo comunque che la maggioranza si sta compattando quindi, il mio voto non sara’ necessario. La mia vuole essere una opposizione costruttiva. Comunque saremo io e Maggiolini a lasciare la lista Baldassare per costituire il gruppo misto”. Dunque la maggioranza litigiosa e divisa, può contare da oggi sull’appoggio di altre due consiglieri “esterni”. Giancarlo Padula


ECONOMIA

NUOVE FRONTIERE PER LO SVILUPPO DELL’INDUSTRIA TERNANA

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bbiamo visto una situazione molto difficile, se non drammatica, in cui i settori tradizionali dell’economia tendono a subire la concorrenza internazionale fondata sui costi, ragione per cui gli investitori decidono di delocalizzarli. D’altronde Terni, per storia e cultura, non è realisticamente pronta a ricostruirsi sulla base dell’economia della conoscenza. Ma nel tessuto delle piccole e piccolissime imprese, che nella crisi arrancano e non possono permettersi di investire in ricerca e innovazione, circa due dozzine di aziende, pur non collocandosi sul terreno del capitalismo cognitivo propriamente detto e restando accanto alla manifattura, già dalla fine degli anni Novanta hanno scommesso sull’emancipazione dall’egemonia della grande fabbrica, puntando su attività con elevato contenuto tecnologico, in sintonia con la rivoluzione informatica e l’espansione della green economy.

Ne presentiamo alcune che, a nostro avviso, stanno giocando bene questa partita. Yara Italia, società leader nella produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l’industria, e T.E.R.N.I. Research, azionista di maggioranza di TerniEnergia, hanno siglato un accordo preliminare per il trasferimento della totalità delle azioni di Nuova Terni Industrie Chimiche. L’operazione, che avvia dunque il passaggio di proprietà dell’azienda chimica da Yara Italia a T.E.R.N.I. Research, assicura la continuità dell’attività industriale, in un settore produttivo diverso, presso lo storico sito di Nuova Terni Industrie Chimiche, situato in località Nera Montoro, Narni (provincia di Terni). L’accordo siglato intende altresì salvaguardare l’attuale livello occupazionale e valorizzare le risorse attualmente impiegate presso lo stabilimento di Nera Montoro.

Abbiamo la Aerialnet, che nel 1997 ha costruito la rete telematica cittadina di Terni, che si è poi estesa ad altre zone della regione. Il suo sistema utilizza apparati Wireless e può essere considerata sicuramente una delle prime infrastrutture urbane a banda larga realizzate in Italia. L’adesione alla rete include la possibilità di essere parte attiva nella creazione di servizi, e di accedere a quelli distribuiti attraverso la rete cittadina/regionale (richiesta certificati, e-commerce, homebanking, telelavoro ed altro) e di collegarsi direttamente con professionisti esterni e società di consulenza. E’ un’esperienza significativa poiché l’elemento caratterizzante di una comunità in rete è la capacità di innescare un processo di “apprendimento colletti-

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vo” e di dar voce ad un’immensa varietà di esperienze distribuite nel territorio, creando un’intelligenza collettiva in grado di risolvere problemi, con la quale non può competere nemmeno il più preparato degli esperti. La DIGISYS SRL fornisce servizi alle aziende e oggi è l’impresa di riferimento del gruppo Sistematica nel settore delle produzioni multimediali. Offre risposte e soluzioni in linea con l’evoluzione della comunicazione pubblica e privata, progetta e realizza prodotti di editoria multimediale online ed off-line, CD-ROM e DVD aziendali, produzioni ed applicazioni Internet nel campo dell’e-learning e dell’e-government, e servizi connessi alla produzione di grafica tridimensionale.

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ECONOMIA

Negli ultimi mesi si è molto parlato della T.E.R.N.I. Research in ragione della sua volontà di partecipare al processo di reindustrializzazione del polo chimico di Nera Montoro, che la multinazionale norvegese Yara sta abbandonando. T.E.R.N.I. Research progetta di realizzare un polo industriale della green economy, concentrando in un unico luogo diverse attività industriali, tutte riconducibili alla produzione di ener-

gia elettrica da fonti rinnovabili e alla valorizzazione della cosiddetta “materia prima seconda”, ovvero quella ottenuta da processi di riciclaggio. Si dichiara in grado di salvaguardare le posizioni lavorative dei dipendenti della Yara, e non è una velleità dal momento che si colloca tra i soggetti che hanno aumentato maggiormente le assunzioni nell’ultimo anno, il più nero della crisi globale. Una sua rilevante filiazione è Ter-

niEnergia, costituita nel settembre del 2005, che opera nel settore delle energie da fonti rinnovabili ed è particolarmente attiva nel fotovoltaico. La società è quotata sul Mercato Telematico azionario di Borsa Italiana. TerniEnergia opera come system integrator, con un’offerta chiavi in mano di impianti fotovoltaici. Ma ci sono esperienze importanti anche nel settore manifatturiero, soprattutto metalmeccanico, nella sanità e assistenza sociale, nel commercio, ristorazione e turismo. La parte del leone la fanno naturalmente i servizi alle aziende. Rimarchiamo che si tratta ancora di eccezioni, iniziative di frontiera che tuttavia dimostrano la possibilità di costruire un’alternativa alle produzioni mature, dove peraltro la domanda è vicina alla saturazione. In qualche modo possono contare sul sostegno delle istituzioni. Ad esempio ci sono i bandi annuali per la presentazione di progetti innovativi, con

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finanziamenti che provengono dal Fondo Unico Regionale per le Attività produttive, secondo tipologie che possiamo riportare soltanto in modo schematico: investimenti innovativi, laboratori di ricerca e sviluppo; investimenti e Servizi in Tecnologie della Comunicazione (cambiamenti/ introduzioni di hardware/ software o servizi che migliorino le prestazioni di processi/flussi aziendali); piani, progetti e prototipi finalizzati alla realizzazione di prodotti, processi o servizi nuovi, e che producano dunque un rilevante cambiamento. Insomma, non è vero che ci sia il deserto e che si parta da zero. Anche un “centro polifunzionale fiere”, come Terni Magazine ha proposto per il rilancio della città, stimolerebbe sicuramente la moltiplicazione virale di queste esperienze al momento assolutamente minoritarie.

Enrico Cardinali


UNIVERSITÀ

ALTRO CHE TAGLI

LA FACOLTÀ DI LETTERE DI PERUGIA “SOFFIA” I FONDI DESTINATI AL CORSO DI MEDIAZIONE LINGUISTICA DI TERNI

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li studenti che a Collescipoli frequentano il Corso di laurea in Economia hanno assegnato, con questionari assolutamente anonimi, punteggi molto elevati per la qualità dell’insegnamen-

to ed il funzionamento generale del Corso. Sono quindi molto soddisfatti ed i loro colleghi laureati in precedenza sono, in percentuale molto elevata, tutti già inseriti nel mondo del lavoro”. Afferma Enrico Melasec-

che, capogruppo dell’UDC, “ben 178 nuove matricole si sono iscritte a Terni, 128 per la laurea triennale e 50 per la specialistica, proprio quella che si vorrebbe chiudere nonostante l’incremento di iscritti nell’ultimo triennio da 24 a 46 ed oggi, appunto, a 50. A Perugia il massimo di iscritti alla specialistica più frequentata è di circa 70. Nell’Accordo di programma con il Governo, ai Corsi di Laurea storici, Ingegneria, Medicina ed Economia, furono assegnati 5 DEC (1 DEC = risorsa finanziaria per retribuire un professore ordinario, quindi con 0,52 DEC si retribuisce un ricercatore), mentre 4 ne furono assegnati a Scienze Politiche, Scienze della Formazione ed al Corso in Mediazione Linguistica. Ebbene ad oggi parte di quei fondi sembra che siano utilizzati dalla Facoltà di Lettere di Perugia, quando invece andavano rispalmati su Terni perché assegnati appunto alla nostra città, in relazione al gravissimo problema della deindustrializzazione, oggi ancor più pesante di allora”. Dunque, fondi destinati al corso di mediazione linguistica destinati a Terni sono stati assegnati alla Facoltà di lettere di Perugia. “Il Consiglio di Facoltà di Economia”, continua Melasecche, “ha stabilito di non poter mantenere l’offerta formativa attuale e quindi si vede costretto a tagliare corsi nelle sedi decentrate: Assisi e/o Terni.

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Il Comune di Terni in questi anni ha fatto molti errori, anche nel non prendere al volo proposte che abbiamo fatto e ripetuto, pur tuttavia ha anche dato moltissimo in termini di investimenti per le sedi, per finanziare borse di studio e per favorire il funzionamento generale. Ha dato molto di più di altri Comuni ed oggi non può rinunciare al minimo di sussistenza, perchè scendere al di sotto significa togliere ai ternani persino la speranza di un futuro migliore. Da qualche mese si sta accredidando una sorta di teorema del pensiero debole: “..il Comune non può fare di più, il Governo è cattivo, il Sindaco non ha competenze nel ramo, ecc. ecc.” e baggianate di questo genere. Ognuno si assuma le proprie responsabilità e si attivi immediatamente, alzi la voce se necessario e batta i pugni sui tavoli in cui si decide, altrimenti la città non capirebbe e le conseguenze sarebbero veramente disastrose” Il periodo di crisi che stiamo vivendo, non è, sicuramente, sintomo di lavoro sicuro per i giovani italiani e ternani, che sono tra i banchi di scuola e nelle aule dell’università: non basta più avere una laurea “in tasca” ed essere giovani per trovare un’occupazione. Nel mese di aprile Almalaurea, il Consorzio Interuniversitario, ha stilato un

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UNIVERSITÀ

prospetto in cui la disoccupazione è in aumento di circa 6-7 punti, sia per la triennale, che per la magistrale e per la laurea a ciclo unico. Affiora subito un paradosso: i laureati cercano un lavoro e non lo trovano, le aziende inseguono laureati, in pratica inesistenti, tra cui soprattutto infermieri, ingegneri ed economisti. Come mai? Oggi gli Atenei sono troppo intenti a far aumentare il numero delle matricole, piuttosto che creare studi inerenti alle esigenze del territorio nazionale. Inoltre, sono state concepite lauree

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brevi di nessuna utilità e i nostri giovani dottori sono poco valorizzati, troppi libri e scarsa esperienza sul campo. Esempio evidente nella nostra città è la vecchia facoltà di Scienze e tecnologie della produzione artistica, avente sede a Maratta, che ha “sfornato” figure professionali nel campo del cinema ma inutili nel territorio della provincia, poiché da circa due anni i nostri studi di Papigno sono sì stati visitati da diverse case di produzione, ma senza esito; ora abbiamo soltanto un cumulo di

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spazi vuoti e nessuna pellicola da girare per il futuro. Per ciò che riguarda, invece, il mondo dei diplomati, i protagonisti della crisi economica, coloro che sono stati maggiormente colpiti, c’è carenza nel campo meccanico ed elettronico. Ha, invece, grande successo il ramo alberghiero, che ha aperto i suoi battenti dieci anni fa nella sede dell’Istituto Superiore ‘Casagrande’. In questi anni di studi, infatti, il corso ha avuto ben 800 diplomati ed il 60% degli studenti ha trovato lavoro nel settore per cui ha studiato. Come è possibile trovare una risposta certa, per un giovane, su una scelta così importante: laurea o diploma? E allora per evitare fallimenti e studi inutili, un gran numero di giovani migra verso il settentrione dell’Italia, oppure direttamente all’estero. Infatti, soprattutto molti neo-laureati partono verso gli Stati Uniti, dove, a differenza dell’Italia, un lavoro si trova facilmente, soprattutto per i ricercatori, i quali, oltre che godere di un buon contratto, guadagnano più del

doppio di quello che ricaverebbero in Italia. È bene che sia compiuto, sin dalla scuola media, un orientamento lavorativo più efficace, con maggiori informazioni per gli studenti sugli sbocchi occupazionali, soprattutto nel territorio circostante. Non è assolutamente possibile che i nostri migliori studenti, laureati e non, se ne vadano a “cercare fortuna” all’estero ne esportiamo 30 mila l’anno e ne contiamo solo 3 mila. C’è la necessità da parte dei giovani di creare un maggior rapporto tra mondo del lavoro e formazione: «Mi sono laureata da più di un anno con il massimo dei voti» ci ha spiegato una giovane ragazza ternana, laureata in Scienze della comunicazione alla Sapienza di Roma. «Ora mi ritrovo a fare la commessa in un piccolo negozio al centro di Terni; nessun rimpianto per il mio “bagaglio culturale”, ma le giornate trascorse sui libri sono state troppe, rispetto alla figura professionale che ricopro adesso». Mariana Ribeca


SANITÀ

L’UMBRIA “SCOPPIA” DI SALUTE... e TERNI?

L’asl 4 spende 2 milioni l’anno per convenzioni con strutture private. Ma il cittadino continua a dover attendere 2 mesi in lista d’attesa; se paga il servizio è immediato.

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a salute è un tema basilare per i cittadini ed è una delle principali competenze degli enti regionali. Uno degli indici più utili è la capacità delle diverse regioni di offrire le migliori prestazioni e servizi al minor costo possibile. Secondo l’ultimo rapporto CERM, l’Umbria risulta la migliore regione italiana per qualità dei servizi e minore spesa pro-capite, con i conti a posto senza aver formalmente intaccato i propri bilanci con 10, 4 milioni di euro. Fin qui i dati. Certo c’è anche la cronaca giudiziaria che a Perugia vede indagati per presunta truffa 5 medici per essersi presi in nero il corrispettivo delle prestazioni svoltesi in ospedale. Per tastare la situazione Terni Magazine ha voluto mettersi dalla parte dei cittadini-pazienti e verificare la situazione delle “lunghissime” liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. A confrontarsi è la dr. Pirola, direttore sanitario Asl 4, esperta in gestione delle liste d’attesa. Ci sono alcune prestazioni che superano il tempo massimo di attesa indicato in 30 giorni: Colonscopia 47 gg, Eco Addome inferiore 36 gg, Eco Addome superiore 47 gg, Eco Mammelle 44 gg, Mammografia non di screening 56gg, Eco Doppler Artero-venoso 126 gg, Visita Cardiologica + Ecg Aritmia 37 gg, Visita Chirurgo vascolare 105 gg, Visita oculistica 35

gg, Quali risultati si prospettano per il 2010? “Per migliorare l’accesso alle prestazioni e quindi ridurre le liste d’attesa, la strategia della Asl 4 si fonda sul perseguimento della equità di accesso alle prestazioni, che significa garantire ad ogni paziente le prestazioni appropriate in tempi appropriati per la patologia da cui è affetto. Nella provincia di Terni si rileva un iperconsumo di prestazioni sanitarie specialistiche, così come del resto di ricoveri ospedalieri, con 364.965 prestazioni ogni 100.000 abitanti nel 2008 a fronte di un consumo medio in Umbria di 309.917. Tra gli inteventi previsiti: migliorare l’appropriatezza prescrittiva, indurre i medici a prescrivere gli esami e le visite specialistiche davvero necessarie ed utili per il paziente, nel corso del 2010

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verranno inoltre effettuate delle giornate specifiche di formazione con i medici di medicina generale ed i pediatri per l’individuazione di modalità corrette di presa in carico di pazienti cronici, in questo caso verrà anche intensificato il rapporto fra medici di medicina generale e specialisti ambulatoriali della ASL. Aumentare l’offerta presso le strutture dove c’è più richiesta e soprattutto ridurla laddove la richiesta è inferiore. Suddividere le prenotazioni per prima visita, visita di controllo e visita per percorsi assistenziali, ciò ridurrebbe le liste d’attesa per le prime visite. Accesso senza prenotazione per alcune prestazioni ad esecuzione di infermieri professionali o tecnici sanitari, repertate poi dal medico: elettrocardiogrammi, RX torace e delle medicazioni chirurgiche di ferite

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SANITÀ

non complicate. Aumento delle prestazioni per le visite cardiologiche, oculistiche, per le ecografie e le elettromiografie, attraverso un aumento della produttività dei medici dipendenti ASL, degli specialisti ambulatoriali e attraverso il coinvolgimento di strutture esterne alla ASL, pubbliche e private. Si attua la chiamata telefonica per la conferma delle prestazioni prenotate. ”Per alcune prestazioni: Eco Addome, Eco Mammelle, Mammografia, Visita cardiologica, Visita Oculistica, ecc è possibile ottenere entro 48-72 ore la medesima prestazione a pagamento in regime di Attività Libera Professionale del personale medico presso l’ospedale di Terni. In questo caso, non essendo una insufficienza di strumenti medici diagnostici, l’allungamento delle liste di attesa risponde ad esigenze di ordine finanziario e di contenimento della spesa pubblica sanitaria? “E’ verosimile. Esistono regole ben precise che regolamentano le prestazioni che possono essere erogate, le modalità ed i tempi. Per esempio, non possono essere erogate in libera professione prestazioni che non vengono erogate per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), la quantità non può essere superiore a quella erogata in SSN, l’attività dovrebbe essere interrotta quando i tempi d’attesa in SSN superano i 30 0 60 giorni a seconda della prestazione ed altro ancora. Se questi strumenti di controllo sono correttamente applicati, si ottiene anche una azione sul contenimento

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delle liste d’attesa.” Per Risonanza Magnetica e TAC, è possibile rivolgersi liberamente anche a strutture sanitarie private convenzionate. In base alla convenzione stipulata tra ASL 4 e struttura privata, quanto viene rimborsato per ciascuna tipologia di esame alla struttura convenzionata, oltre al ticket pagato dai pazienti? Quant’è il costo reale per l’ASL 4 di ciascuna prestazione, RMN e TAC, effettuate presso le strutture ospedaliere? “Esistono convenzioni con il privato accreditato che vengono rinnovate annualmente sulla base di un andamento storico che tuttavia può essere modificato. Esse sono dimensionate sul fabbisogno individuato. L’accordo viene fatto complessivamente con le strutture di anno in anno; la remunerazione prevista è quella del tariffario SSN scontato di una percentuale definita (4%, come da finanziaria 2009 o 20% a seconda della struttura), al netto del ticket versato dal paziente. Complessivamente i contratti con il privato accreditato ammontano a 2 milioni di euro l’anno. Ad essi deve essere aggiunto quanto viene erogato dall’Azienda Ospedaliera di Terni perché anche con essa la ASL stipula ogni anno un contratto che per le prestazioni ambulatoriali ammonta a poco più di 10 milioni euro. Il valore della produzione ambulatoriale della ASL stessa, con esclusione di quanto erogato dagli ospedali a gestione diretta, è di 1,5 milioni di euro. Le prestazioni di RMN e di TC erogate dalla ASL hanno un costo medio diretto di 85

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euro a cui vanno aggiunti gli ammortamenti ed i costi di struttura.” Per una RMN e TAC in una struttura privata convenzionata a Terni occorre aspettare circa 60 giorni che si riducono a 1-2 giorni nel caso di effettuazione della medesima prestazione a pagamento totale del cittadino. Come è possibile? “Le strutture private accreditate e convenzionate possono sempre e comunque erogare prestazioni in regime privatistico in quanto sono autorizzate all’erogazioni di prestazioni sanitarie. Con il privato accreditato, è stato fissato il fabbisogno (tetto) al quale si devono attenere erogando prestazioni appropriate.” Contattando le strutture private convenzionate vengono chieste per superare le lunghe liste d’attesa, ed effettuare l’esame

anche in giornata, per la RMN lombo-sacrale 155 Euro, RMN encefalo semplice 225 Euro, Tac al torace 100 Euro. Cifre gravose. Quali le iniziative dell’Asl 4, per far si che venga ristabilito il diritto all’assistenza sanitaria pubblica? “Sono tra le prestazioni con alto grado di inappropriatezza ed un grande abuso di prescrizione. Sono stati fatti interventi per aumentare l’offerta presso i presidi della ASL 4 e si stanno costruendo dei percorsi preferenziali. Quando sono erogati in regime ambulatoriale sono spesso esami di controllo o di completamento diagnostico in condizioni di non urgenza; in emergenza /urgenza, sono erogati in regime di pronto soccorso o ricovero ospedaliero.” S.V.


AMBIENTE

L’UMBRIA SOFFOCA NELL’IMMONDIZIA

LA MAFIA FA AFFARI

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a verde Umbria sta letteralmente virando i suoi colori in una tonalità grigio-marrone. Il classico stereotipo al quale siamo abituati di regione ridente ed incontaminata appare purtroppo sempre più in contrasto con la situazione reale. Dati alla mano, un elemento balza subito agli occhi anche ad un lettore superficiale: l’Umbria si piazza al terzo posto in Italia per produzione di rifiuti, appena dopo le civilissime Toscana ed Emilia Romagna. E’ uno scherzo – si potrebbe pensare – il cuore verde d’Italia immerso nei rifiuti? Eppure è proprio questo il dato desolante che emerge dal Rapporto Rifiuti Urbani 2009, redatto dall’Ispra e pubblicato in questi giorni. Nel Bel Paese, a fronte di una stazionaria produzione di immondizia, che si attesta sui 541 kg pro-capite, l’Umbria spicca con i suoi 613 kg annui, mentre la Toscana guadagna, per così dire, il primo posto con 686 kg. Qual’è in tutta questa situazione il colmo del paradosso? All’ultimo posto della classi-

fica si colloca la Campania, con ‘appena’ 468 kg di produzione annua pro-capite. Si tratta ormai di una situazione al limite del collasso. Nella regione ci sono sei discariche, quasi tutte ormai, eccetto Belladanza di Città

di Castello e Le Crete di Orvieto che possono ancora godere di qualche anno di vita, sono giunte al limite della capacità ricettiva. Per non parlare poi della città di Terni che, chiusa in una vallata e circondata da mon-

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tagne e colline, ha avuto l’ardire di costruire sul suo territorio, ben tre inceneritori, i cui fumi vanno a confondersi con quelli delle numerose industrie presenti e dell’acciaieria. Un mix micidiale che incide, in manie-

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AMBIENTE

ra pesante, sul livello della qualità dell’aria della Conca Ternana. Nonostante una situazione così drammatica, l’amministrazione regionale sembra quasi ‘sonnecchiare’, non riuscendo a portare avanti un Piano Rifiuti organico e risolutivo, autorizzando l’incenerimento dei rifiuti provenienti anche da altre regioni e concedendo deroghe per ampliare le discariche esistenti. L’origine di questo farraginoso meccanismo è da ricercare nella longa manus di mafia e camorra che hanno trovato nell’immondizia la loro più recente fonte di reddito. L’Umbria è stata così inserita, come già accaduto per Emilia Romagna e Toscana, all’interno del ‘quadrato criminale’ del

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centro Italia che riunisce l’imprenditoria illegale, la gestione illecita e la penetrazione sul territorio, ed infine la ‘gallina dalle uova d’oro’ dello smaltimento illecito dei rifiuti, urbani e industriali. Tanto per citare un esempio, basta solo ricordare le intricate vicende giudiziarie che hanno visto protagonista la discarica “Le Crete” situata ad Orvieto Scalo. Più volte, negli anni passati, il sito è stato al centro dell’attenzione della magistratura. Già nel 1997 una prima indagine evidenziò il verificarsi di una serie di irregolarità, strane e con-

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comitanti: dalla violazione delle prassi di compostaggio con la conseguente produzione di compost di pessima qualità, al potenziale inquinamento del vicino fiume Paglia. Un insieme di circostanze che portarono alla temporanea chiusura del sito, sul finire degli anni ’90. Anche Legambiente ha più volte denunciato, nei suoi rapporti, il perpetrarsi di crimini ambientali in Umbria. A Terni, tredici ipotesi di reato sono state contestate nell’ambito di un’indagine sull’inceneritore. Pesanti i capi d’accusa per l’azienda che gestisce l’impianto. Il più grave è l’ipotesi di “disastro ambientale”, secondo la quale sono stati bruciati materiali non autorizzati, come rifiuti radioattivi, e la dissimulazione di emissione di acido cloridrico e diossine con false attestazioni. Secondo quanto riportato dai magistrati: “I responsabili dell’impianto avrebbero cercato di “coprire” gli sversamenti illegali “diluendoli nel tempo con acque di raffreddamento provenien-

ti dalle torri dell’impianto”. Lo stesso fiume, come già segnalato dalla Guardia Forestale, è stato contaminato da composti altamente tossici tramite una condotta abusiva proveniente da uno stabilimento di fitofarmaci a Nera Montoro, nel comune di Narni. L’ultima vicenda, in ordine di tempo, è quella di due titolari di un centro di rottamazione dell’eugubino che trattavano illegalmente circa 1.500 tonnellate di rifiuti, generando un giro d’affari di circa un milione e mezzo di euro. Il quadro delineato da Legambiente insomma, tra ipotetiche speculazioni edilizie, inchieste su sostanze inquinanti, smaltimento di rifiuti nocivi, arriva a compromettere in maniera veramente seria quello che sembra ormai essere diventato solo uno stereotipo: Umbria cuore verde dell’Italia?

Simona Tenentini


CHIESA E SOCIETÀ

SACERDOTE CONDANNATO PER MOLESTIE L’accusa da quattro minorenni di Castel Ritaldi (Spoleto). La Diocesi lo trasferisce, lui va in appello

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nche l’Umbria ha avuto un caso di un sacerdote accusato di pedofilia: sarà infatti presentato appello per il processo nei confronti dell’ex parroco di Castel Ritaldi di 47 anni, difeso dall’avvocato Laura Modena di Perugia, accusato di aver molestato 4 bambine. Il sacerdote era stato condannato in primo grado, dal Tribunale di Spoleto, giudici Avenoso, Fornaci e Laurenzi a 5 mesi di reclusione e 20 mila euro di risarcimento a 2 delle quattro famiglie che si erano costituite parte civile. Il processo era stato avviato il 26 giugno del 2008 a seguito delle denunce presentate dai genitori delle quattro ragazzine. La vicenda risale al 2005, quando le vittime confidarono ai rispettivi genitori delle particolari attenzioni ricevute dal sacerdote, P.B., appartenente alla diocesi di Verona ma inviato presso quella di Spoleto per reggere la parrocchia di Castel Ritaldi. Il parroco le avrebbe palpeggiate almeno in due occasioni, una delle quali il giorno di Natale, quando le 4 bimbette si erano recate in Chiesa. Un processo delicato, svolto sempre a porte chiuse, durante il quale sono state ascoltate anche le ragazzine (all’epoca dei fatti minori di 14 anni). Alla notizia delle denunce la diocesi di Spoleto intervenne immediatamente allontanando il parroco da Castel Ritaldi. In particolare, la sera della vigilia di Natale di quattro anni fa il parroco – nel frattempo allontana-

to dal piccolo comune Umbro – dopo aver celebrato la messa avrebbe abbracciato una minorenne all’interno della sagrestia, palpeggiandole il seno. L’uomo, originario di Verona, avrebbe ripetuto il gesto qualche giorno dopo, a Norcia, dove si stava svolgendo un campus. P.B., che ha sempre respinto le accuse, ha preso

vincia di Verona, una frazione di 773 anime. Qualche particolare: dal sito della parrocchia della Beata Vergine Maria (Borgo NuovoVerona) si viene a sapere che lì è nata la vocazione di don P. B. (nato il 24/5/1968) “ammesso tra i candidati al diaconato: Giovedì Santo 28.03.1991; istituito Lettore: sabato 07.12.1991;

del trasferimento da Savelli a Castel Ritaldi non sono stati resi noti, come sempre in questi casi. Dice il sito della pro loco che “don P. è stato veramente particolare: contestatore e contestato; innovatore e conservatore; contestato e non”. Il fronte si allarga. Oltre 40 storie, a cui si aggiungono le segnalazioni senza rispo-

Anche in Umbria tradita la vocazione sacerdotale

parte a tutte le udienze. Era in aula anche oggi, quando i giudici hanno letto la sentenza. La pubblica accusa (Albano) aveva chiesto 18 mesi di reclusione. Non appena saranno rese note le motivazioni della sentenza l’avvocato difensore del sacerdote Laura Modena presenterà appello, come anche gli avvocati di parte lesa. Ma nel frattempo don P.B. sarebbe parroco nella chiesa di Forette, frazione del Comune di Vigasio, pro-

istituito accolito: martedì 08.12.1992; ordinato diacono: domenica 08.05.1994; Ordinato sacerdote: sabato 03.06.1995. Dal sito della pro loco di Savelli, (una frazione di Norcia) risulta che don P. B. è stato parroco della località per tre anni e mezzo fino al 6 ottobre 2002, quando è stato ufficialmente nominato parroco di Castel Ritaldi (Pg), dove si sarebbero verificati i fatti di pedofilia per i quali è stato condannato. I motivi

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sta, i casi insabbiati, le vittime che puntano il dito contro religiosi già in prigione, trasferiti in altre parrocchie, spediti all’estero o rinchiusi negli istituti per l’assistenza spirituale. Eppure i casi del Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Molise, Lazio, Sardegna, Sicilia, Umbria e Liguria sono solo la punta dell’iceberg. Perché appena fuori dal Sant’Uffizio l’anatema del pontefice si scontra

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con una realtà ben diversa: le pressioni delle curie sulle famiglie per mettere a tacere gli scandali sono provate, così come la mobilitazione dei fedeli. Omelie e rosari fanno da cornice a molti processi. Che finiscono spesso in prescrizione. La riprova è tutta in un dato: in Italia non esiste uno studio ufficiale sugli abusi negli ambienti religiosi. Non solo nelle sacrestie, ma anche negli oratori, nei circoli sportivi e nei campi scout. Nessuna istituzione se ne occupa e nessun partito lo reclama. Senza verificare cosa succeda dietro l’altare. Bastava chiamare il Telefono Azzurro, che lo scorso anno ha raccolto 105 denunce di abuso sessuale sui minori, di cui 59 con meno di 11 anni. Nelle categorie ufficiali i preti non ci sono. Ma scavando fra i report ecco che compaiono: circa il 3-4 per cento di quelle violenze ha come autore un religioso, una percentuale simile alla scuola (3,9 per

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cento) e molto più alta dello sport (0,8 per cento). Un dato destinato a crescere, secondo gli esperti, perché la vittima è ancora restia a rivelare che il violentatore è un religioso. Si tratta di segnalazioni tutte simili e mai divulgate. Un ragazzo di 16 anni denuncia un prete: l’ha condotto a una festa, ubriacato e tentato di baciarlo. È il primo di una serie di incontri, fra sms e telefonate sconce. In maggio arriva la chiamata di un bambina, toccata nelle parti intime durante il catechismo. Seguiamo la Costituzione e quindi nessuno è colpevole fino alla condanna definitiva, ma un po’ di prudenza è d’obbligo, anche perchè non mancano certo le case di riposo per anziani in cui impiegare un prete.”Se c’è chi sbaglia va individuato e gli dev’essere impedito in maniera decisa di continuare a sbagliare. Ma nello stesso tempo dobbiamo sostenere la stragrande maggioranza di coloro che dan-

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no la loro vita per i poveri e i deboli, perché se non ci fossero loro saremmo ancora più soli”. E’ quanto ha affermato mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, parlando dello scandalo pedofilia nelle file del clero. ”Tradire Gesù è un fatto che purtroppo accade – ha detto mons. Paglia intervistato da Barbara Palombelli nella trasmissione di Radio 2 Rai ‘Ventotto minuti’ -. E questi terribili fatti sono davvero una tragedia. Ma tutto questo non deve intaccare lo sguardo verso Gesù, che è venuto per aiutare, per salvare, per rendere il mondo meno disumano”. Paglia ha avvertito che ”il confronto col Vangelo dev’essere quotidiano per tutti. Tutti dobbiamo essere attenti a non mettere il nostro gra-

nello di dolore nella montagna del male che si costruisce. Servire Gesù – ha proseguito – è un impegno per noi quotidiano”. E mentre ”debbono esser condannati” i ”gesti assurdi” come gli abusi sessuali sui minori, ”dall’altra – ha aggiunto il vescovo di Terni – mi viene in mente una frase di don Mazzolari, da un libro il cui titolo è il seguente: ‘I preti sanno morire”’. ”Ci sono tanti preti, tanti missionari, tanti parroci che dedicano la loro vita per i deboli, per i più poveri – ha sottolineato mons. Paglia -. E credo che sia importante guardarli con affetto, aiutarli e sostenerli, perché tutti abbiamo bisogno di vicinanza e di amore”. G. Pa


RADIO VATICANA: PRETI COINVOLTI SOLO 0,03%

Le affermazioni del promotore di giustizia della Congregazione della Dottrina della Fede, padre Charles Scicluna, sulla marginalita’ del fenomeno nella Chiesa Cattolica trovano conferma in un rapporto governativo statunitense sugli abusi: “per oltre il 64 per cento sono commessi da genitori, parenti o conviventi, dunque all’interno delle relazioni familiari; nelle scuole del Paese quasi il 10 per cento dei ragazzi subisce molestie”. Per quanto riguarda i sacerdoti cattolici coinvolti il rapporto datato 2008 stima che “siano meno dello 0,03 per cento” sul totale dei criminali che hanno commesso abusi su minori. Lo riferisce la Radio Vaticana che denuncia “una eclatante campagna diffamatoria che, secondo alcuni commentatori, non vuole colpire i preti pedofili ma Benedetto XVI nonostante la sua decisa azione contro ‘la sporcizia nella Chiesa’”. In proposito, l’emittente della Santa Sede cita l’intellettuale statunitense George Weigel, per il quale “il Papa e’ sotto attacco perche’ afferma l’esistenza della verita’”, mentre “forze potenti in Occidente” la negano. “La Chiesa - ricorda la nota trasmessa nel radiogiornale internazionale - difende la giustizia, e la prima giustizia e’ il diritto alla vita, difende la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”. Cosi’ c’e’ chi vede “nelle mancanze di alcuni figli della Chiesa l’opportunita’ di distruggere gli insegnamenti della Chiesa”, escludendola dal dibattito pubblico su temi cruciali; per non parlare poi di “avvocati senza scrupoli che tentano di mettere le risorse del Vaticano alla portata dei tribunali”. In questo attacco, rileva Radio Vaticana, “Weigel vede anche il coinvolgimento di settori cattolici che perseguono una rivoluzione mai realizzata: fine del celibato, ordinazione delle donne e diminuzione dell’autorita’ dei vescovi”. (Fonte Agenzia Agi)

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LA CORAGGIOSA TESTIMONIANZA DEL PADRE DI LORENZO UCCISO DAL MOSTRO DI FOLIGNO

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ul tema della pedofilia ”il Papa sta facendo un lavoro eccezionale. Spero che anche i politici facciano altrettanto”. A dirlo è Luciano Paolucci, il padre di Lorenzo che venne ucciso dal mostro di Foligno, annunciando di essere pronto ”allo sciopero della fame e della sete se non cesseranno gli attacchi al Pontefice”. Ad avviso di Paolucci, che guida due associazioni impegnate per la tutela dell’infanzia, Benedetto XVI ”è impegnato concretamente contro i sacerdoti che violentano i bambini”. ”Si continua a parlare solo di questo fenomeno – ha detto ancora – quando in Italia ci sono 100 mila pedofili che molestano, nel Paese e all’estero, almeno 150 mila bambini. In Europa sono migliaia quelli abusati e scomparsi ma nessuno ne parla. Perché si continua a parlare solo dei sacerdoti?”. ”La gente e le famiglie – ha concluso Paolucci – vogliono che ci sia un aiuto concreto per i nostri bambini che rappresentano il futuro della società”. Ecco si parte da qui per dire che se è vero che il dramma della pedofilia e delle vittime coinvolge anche settori della Chiesa Cattolica di Roma, e nessuno si è tirato indietro nel riconoscerlo, e se in passato ci sono stati errori nel coprire qualcuno, ammesso che questo sia vero e dimostrabile, evidentemente non si aveva la dimensione del fenomeno e si pensava a casi isolati, e comunque la necessità di mettere al primo posto “il bene della Chiesa universale”, c’e’ da dire che i cristiani nel mondo sono

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tre miliardi, e che milioni di questi di tutte le denominazioni, laici, consacrati, preti e non, cattolici, protestanti ed altre denominazioni, sono impegnati ogni giorni su tutti i fronti per il bene dell’umanità, l’evangelizzazione. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, fa notare Gesù Cristo a coloro che vogliono lapidare la donna adultera. E’ il peccato che va condannato e combattuto, per il peccatore bisogna essere aperti alla misericordia, al perdono, anche se, ovviamente chi si macchia di gravissimi atti come la pedofilia deve poi rispondere alla legge: date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Non paia una bestemmia quanto sto per scrivere: Dio ama tutti. Nessuno escluso. IL Vangelo dice che Dio fa nascere il suo sole sui buoni e sui cattivi e ha trattato il Figlio Gesù Cristo come peccato (non come peccatore). Gesù Cristo si è fatto peccato, vittima, agnello da immolare, per riscattare l’uomo. Quindi Dio ama anche i pedofili, non approvando chiaramente quello che fanno, permettendolo, perché ognuno è libero di scegliere il bene o il male. Siamo liberi. Altrimenti saremmo dei burattini nelle mani del Creatore. Anzi Dio non ha mandato Gesù Cristo per i giusti, ma per i peccatori, di qualsiasi tipo e natura. E’ chiaro che questo è un discorso che si può fare abbracciando una fede, quella cristiana. “La Chiesa”, scrive Giulianio Ferrara su Il Foglio, “ si occupa del peccato che è una cosa più complessa del reato, che non si la-

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scia classificare nello stesso modo, che ha un ambito giudiziario individuale, caso per caso, diverso dalle procedure eguali, omologate, standard del diritto”. Nel mondo di oggi esistono Luciano Paolucci nuove forme di dittatura più sottile, c’è dà a Pietro la libertà di op‘’un conformismo, per cui porsi alla suprema istituziodiventa obbligatorio pensa- ne religiosa. Parimenti, Sore come pensano tutti, agi- crate davanti al Tribunale di re come agiscono tutti, e la Atene, che gli offre la libersottile aggressione contro tà a patto di non ricercare la Chiesa, o anche meno più Dio, non deve obbedire sottile, dimostrano come a questi giudici, comprare questo conformismo può la sua vita perdendo se stesrealmente essere una vera so, ma deve obbedire a Dio. dittatura’’. E’ quanto ha det- Obbedienza a Dio ‘’che dà lito Benedetto XVI nell’ome- bertà’’. Al contrario nei temlia della messa celebrata, pi moderni - ha osservato nella Cappella Paolina in Benedetto XVI - si è teorizVaticano, con i membri del- zata la liberazione dell’uola Pontificia Commissione mo, anche dall’obbedienza Biblica. ‘’Devo dire che noi a Dio: l’uomo sarebbe libecristiani, anche negli ulti- ro, autonomo, e nient’altro. mi tempi, abbiamo spesso ‘’Ma questa autonomia è evitato la parola penitenza, una menzogna, una menzoche ci appariva troppo dura. gna ontologica, perché l’uoAdesso sotto gli attacchi del mo non esiste da se stesso e mondo che ci parlano dei per se stesso; è una menzonostri peccati, vediamo che gna politica e pratica, perché poter far penitenza è gra- la collaborazione e la condizia e vediamo come sia ne- visione delle libertà è necescessario fare penitenza, ri- saria e se Dio non esiste, se conoscere cioe’ cio’ che e’ Dio non è un’istanza accessisbagliato nella nostra vita’’. bile all’uomo, rimane come C’è bisogno, ha aggiunto, suprema istanza solo il condi ‘’aprirsi al perdono, pre- senso della maggioranza. pararsi al perdono, lasciarsi Poi il consenso della magtrasformare. Il dolore della gioranza diventa l’ultima penitenza, cioè della purifi- parola alla quale dobbiamo cazione e della trasforma- obbedire e questo consenso zione, questo dolore è gra- - lo sappiamo dalla storia del zia, perché è rinnovamento, secolo scorso - puo’ essere è opera della Misericordia anche un consenso nel male. divina’’. “L’obbedienza a Dio Cosi vediamo che la cosidha il primato’’, ha quindi ri- detta autonomia non libera cordato Ratzinger, ‘’bisogna l’uomo’’. obbedire a Dio invece che agli uomini’’. “L’obbedienza G. Pa a Dio’’, ha spiegato il Papa,


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PERUGINISMO Il Peruginismo, meglio conosciuto come un modus pensandi ed operandi, che presumendo di avere tutte le verità in tasca, snobba tutti coloro che sono fuori le mura e le “logge”, e che di conseguenza tende a penalizzare ogni altro territorio umbro, ha ormai invaso, non solo le sfere dell’informazione, ma anche quelle del potere umbro. Dopo che il Tg3 Umbria per anni, ci ha assillato con i suoi servizi e con i suoi corrispondenti collaboratori da Perugia centro, Ponte Doddi, Ponte Felcino, Ponte Dsan Giovanni, Elce, Assisi, Bastia Umbra ect, parlando di Terni quasi sempre per cose negative, a sferrare il colpo decisivo è stata la nomina della nuova giunta regionale, meglio nota come la prima “Giunta del Nord” dell’Umbria. Infatti, nonostante i risultati ottenuti, l’intera provincia di Terni avrà un solo assessore.

“ASL 4 INADEMPIENTE” AMBULANZE FERME A GUARDEA ED ALVIANO

L’importante è la Salute. Di certo non la penseranno più così gli abitanti di Guardea ed Alviano, che dal 1° Maggio 2010 non hanno potuto più usufruire del Servizio di ambulanza messo a disposizione dalla Croce Rossa Italiana, a causa di un mancato pagamento, da parte della A.S.L. N.° 4 di un importo pari a 245,000,00 €. La Corce Rossa Italiana si trova, infatti, costretta a non poter più effettuare il servizio di ambulanza a causa del mancato rinnovo dei complessivi 12 contratti del personale qualificato che, come si legge nella nota, “ogni giorno svolgono con dedizione e amore il proprio compito a favore delle persone malate”

CARTELLE PAZZE, BLOCCATI I PAGAMENTI TUTTE LE NOVITÀ DA EQUITALIA

Equitalia, società incaricata della riscossione dei tributi, va incontro ai cittadini e vara una novità per procedere alla sospensione e i procedimenti cautelari ed espropriativi nel caso i contribuenti ne abbiano diritto, anche nel caso manchi la necessaria comunicazione dell’ente creditore. I contribuenti debitori possono godere della sospensione di tutte le procedure di recupero nei propri confronti, presentando un’autocertificazione, almeno fino alla risposta dell’ente creditore sulla validità delle proprie motivazioni. I contribuenti che ritengono di aver ricevuto una cartella di pagamento per tributi già pagati o interessati da un provvedimento di sgravio o sospensione potranno compilare l’apposito modello di autodichiarazione ed Equitalia interromperà le procedure di riscossione.Questo è quanto stabilito dalla nuova direttiva. Per ottenere la sospensione, sarà necessario però dimostrare che, in relazione agli atti antecedenti formazione del ruolo, successiva cartella di pagamento o avviso per i quali si procede, si sia verificato un provvedimento di sgravio in autotutela o una sospensione amministrativa dell’ente creditore, una sospensione giudiziale o una sentenza, emesse in un giudizio al quale l’Agente della riscossione non ha preso parte, o la prova di un pagamento effettuato in favore dell’ente creditore, prima della formazione del ruolo. Per inoltrare la domanda di richiesta, il contribuente dovrà compilare un modulo di auto-certificazione, disponibile online sui siti degli Agenti oltre che in cartaceo presso gli sportelli abilitati. (Fonte: Marianna Quatraro Business on line)

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CONTROMANO IL “BUCO” E L’EDIZIONE UMBRA DEL TG 3 In gergo giornalistico si chiama “buco” la mancata pubblicazione di

una notizia importante, apparsa sulle testate concorrenti. Si tratta di un pezzo mai scritto e mai pubblicato. Terni Magazine è una testata non concorrente in quanto non si tratta di un quotidiano, ma di una rivista mensile, unica a Terni, e di una versione on line, con notizie da Terni, dall’Italia e dal mondo, aggiornata quotidianamente. Però è pur sempre un organo di informazione e comunicazione che pubblica notizie. Per quanto riguarda la versione on line il nostro metodo di lavoro è il seguente: ci sono dei collaboratori che cercano ed elaborano notizie a livello locale. Talvolta si rielaborano notizie pubblicate da quotidiani, e sempre doverosamente viene citata la fonte originaria e l’autore dell’articolo laddove c’e’ una firma, altre per quanto riguarda le notizie a livello nazionale o internazione vengono pubblicate prevalentemente notizie d’agenzia (Ansa, Agi, Asca, Adn Kronos, Reuters); in altro\ occasioni vengono pubblicati articoli o parti di questi citando sempre doverosamente fonte e autore. Siamo rimasti allibiti quando in data 28 aprile 2010, abbiamo visto che l’edizione del Tg3 Umbria apriva con una notizia pubblicata in esclusiva (possiamo dimostrarlo), ben 20 ore prima da www. ternimagazine.it, senza minimamente citare la fonte originale. Non è che ci siano sentiti snobbati, non è nel nostro stile, però ci sono metodi che non condividiamo. Padroni e padroncini, figli e figliocci, come il nonsense invito a cena da parte del sindaco Leopoldo Di Girolamo, a pochi ristretti intimi giornalisti della cosiddetta carta stampata quotidiana, (Terni magazine è presente sul web e su carta stampata), a pochi giorni dalla discussione del bilancio in consiglio comunale. E, incredibile, ma vero, qualcuno lo ha pure scritto.

PEDILUCO: NONNI A SCUOLA PER “SALVARE” I NIPOTINI

Pur di salvare la scuola dei loro nipotini, un gruppo di nonni di Piediluco, armati di buona volontà, hanno presentato domanda di iscrizione alla prima media. L’idea è venuta al «Comitato genitori di Piediluco», che ha deciso di far iscrivere 36 anziani del posto alla prima media, che altrimenti sarebbe stata soppressa a causa del basso numero di alunni iscritti. È però possibile che le 36 iscrizioni degli adulti non siano sufficienti a evitare la disattivazione della futura prima media. I nonni potrebbero infatti essere «dirottati» su dei corsi pomeridiani nei centri territoriali permanenti, per i quali l’istituto professionale «Ipsia» di Terni ha già dato la disponibilità.

MOTO CLUB VINCE IL RICORSO E ORGANIZZA “MOTOGIRO D’ITALIA” Il tribunale di Bologna ha accolto il ricorso d’urgenza presentato dal Moto Club Libero Liberati e dalla Federazione Motociclistica Italiana quale interveniente, inibendo alla Società Dream Engine 2 l’organizzazione della manifestazione denominata “Motogiro d’Italia”, che si sarebbe dovuta tenere dall’1 al 5 giugno 2010, ed ogni pubblicità conseguente in quanto costituente attività di concorrenza sleale nei confronti dei ricorrenti. Da quanto si apprende, l’attività posta in essere dalla società Dream Engine 2, appropriandosi dei pregi altrui, è atta ad ingenerare confusione nel pubblico relativamente all’organizzazione della manifestazione in oggetto, in quanto si aggancia indebitamente alla concorrente manifestazione organizzata quest’anno dal Moto Club Terni e tradizionalmente dalla FMI. Pertanto l’unico titolare legittimato all’organizzazione dell’evento è il Moto Club Terni Libero Liberati, la cui edizione si svolgerà dal 23 al 29 maggio 2010, con partenza da Terni.”

CRISI BASELL: PERCHE’ VIENE SNOBBATA LA PROPOSTA DELLA CONFAPI? Dopo la netta decisione della Basell di voler chiudere lo stabilimento di Terni, questa volta a tentare l’impossibile è un gruppo di imprenditori associati alla Confapi. Intenzionati a rilevare l’azienda, non pochi sono gli ostacoli che dovranno affrontare, a cominciare dalla disponibilità della Basell, di cedere la fabbrica ad un ipotetico e fastidioso competitor. Per poi non dimenticare la volontà collettiva di tutti i soggetti coinvolti (come i fornitori e banche) e il ruolo del Governo Centrale e lo sviluppo del settore chimico in Italia.

F.C.

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INSERTO NOVITÀ!

Le rubriche eventi diventano un’inserto che esplora gli appuntamenti sul territorio e non solo

COME, DOVE, QUANDO A SPOLETO:

IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FISARMONICA Si è svolta a Spoleto la terza edizione di “Strumenti e Musica Spring Festival”, una kermesse musicale costituita da rappresentazioni teatrali, seminari, concerti ed esibizioni di artisti di levatura mondiale, organizzata dall’associazione culturale IAC (Italian Accordion Culture) in collaborazione con le Edizioni Musicali e Discografiche ARS SPOLETIUM. L’evento è divenuto ormai punto di riferimento per la musica fisarmonicistica sia classica che moderna e si protrarrà per nove giorni dal 15 al 23 maggio 2010, nella cittadina di Spoleto. I protagonisti del festival sono i migliori fisarmonicisti italiani e internazionali, sia solisti che a gruppi, i quali si sono contesi il “Premio Strumenti & Musica”. Inoltre, all’interno della manifestazione, una giuria internazionale, ha selezionato i candidati italiani, che poi parteciperanno alla 63° Coupe Mondiale della fisarmonica, che si terrà in Croazia dal 19 al 25 ottobre 2010. La rassegna è iniziata il 15 maggio alle 21.00 con una rappresentazione teatrale, intitolata ‘Carapintada’, un recital sulla storia dei Desaparecidos dell’Argentina, realizzato dall’associazione culturale Bisse in collaborazione con il gruppo Beltango Quintet di Belgrado; lo spettacolo ripetuto anche domenica 16 maggio alle 18.00, presso Palazzo Carispo (via Minervio n.4). Come ogni anno, il festival ha ospitato anche le canzoni popolari Canta’ a Disfida, ormai alla 10° edizione, che si sono tenute sempre domenica 16 alle 15.00, presso Piazza del Mercato. Grande novità di questa terza edizione 2010 è stata l’inserimento degli appuntamenti di Caffè Concerto, in cui si sono svolti incontri musicali che coinvolgeranno i bar e i caffè letterari del centro storico di Spoleto. È previsto, per esempio, un incontro con il fisarmonicista di Spoleto Samuele Telari, vincitore delle selezioni 2009 e secondo classificato alla Coupe Mondiale 2009; un appuntamento con il duo Antonio Spaccarotella (fisarmonica) e Alberto La Neve (sax), e tanti altri. Giovedì 20 maggio, alle 21.00, al teatro Caio Melisso, sono stati ospitati i due ultimi campioni del mondo di fisarmonica, mentre venerdì 21 maggio, ore 21.00, grande concerto al teatro Nuovo. È stata la serata principale, a cui ha partecipato una figura di spicco nel panorama della musica: Nicola Piovano, pianista, direttore d’orchestra e compositore di colonne sonore, il quale ha eseguito un medley al pianoforte dei suoi più grandi successi. La serata finale di sabato 22 maggio ha visto come protagonista, al Caio Melisso, la musica associata alla Notte Bianca di Vini nel Mondo. Mariana Ribeca

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COME, DOVE, QUANDO DAL 15 MAGGIO 2010. Arte e Cultura -Terni. Fino al 30 maggio 2010: Mostra fotografica Tina Modotti ampia mostra antologica della fotografa storica. -Todi. Fino al 20 giugno 2010 in mostra “Piero Dorazio con l’arte, la vita”. Una biografia per immagini che racconta oltre trent’anni di vita di Piero Dorazio ed il suo legame con Todi e la terra umbra. Oltre 60 scatti esposti: dall’altra parte dell’obiettivo c’è un grande della fotografia come Aurelio Amendola, una vita dedicata a fissare sulla pellicola il suo rapporto con l’arte e con gli artisti. La cronaca di un’amicizia che dura oltre la vita. Luoghi: Sala dell’Arengo (Palazzo del Popolo – Piazza del Popolo) e Associazione Culturale Extra Moenia (Piazza Garibaldi n. 7). Ingresso gratuito.

-Viterbo. Per tutto maggio e fino al 20 giugno: Giardini e dintorni, la sesta edizione. Performance artistiche, conferenze, visite guidate, aper-

tura di giardini alla scoperta del patrimonio verde della Tuscia, scenario per le performance teatrali di Lorenza Zambon, della compagnia del Teatro Null, di Thyasos Teatro Natura e per le sculture del Maestro Joppolo nel suo parcogiardino nei pressi di Viterbo. Info: www.italiangardentour.com oppure www. newtuscia.it. -Orvieto. Dal 24 Marzo al 12 Giugno 2010, Mirò - Le meraviglie Opere grafiche 1960 – 1981. Più di 80 opere, tra serigrafie e acqueforti, dell’artista catalano. Palazzo Soliano, info 0763.344605

Eventi e Sagre -Allerona (Tr). Il 16 e 17 maggio si svolgerà la festa di Sant’Isidoro agricoltore. Esibizione della Banda Musicale di Allerona, Corteo Storico in costume alleronese di fine ‘800, sfilata e mostra dei carri. I caratteristici Pugnaloni sono piccoli carri allegorici in legno e argilla che riproducono scene di vita e di lavoro dei campi. A seguire la degustazione di prodotti tipici locali. -Montecchio (Tr). Dal 18 al 23 maggio 2010: Festa di S.Bernardino. Cultura, tradizione e folclore è il frutto del legame forte che lega questa festa, dedicata al patrono del paese, alla sua popolazione. Si festeggerà l’evento con riti sacri e feste popolari. Info: 0744.955711. -Orvieto (Tr). Festa della Palombella storica rappresentazione per la festività della Pentecoste. Info: tel. 0763.342477, 0763.342477. -Orvieto (Tr). Dal 31 maggio al 5 giugno 2010, al Palazzo del Gusto - Enoteca Regionale, festeggiamenti del Corpus Domini. Ars bibendi et gustandi : vivi il Medioevo. Cene medievali, mostre ed animazione: rivivere a tavola alcune tessere di cultura medievale, ricordando sapori e suggestioni dei secoli passati. Tradizione locale e autentica motivazione religiosa si intrecciano all’ombra del Duomo nella città sulla rupe, in un connubio unico e irripetibile. Info e prenotazioni: Palazzo del Gusto Tel. 0763.341818 - 0763.393529 -Spoleto (Pg). dal 21 al 24 maggio 2010: Vini Nel Mondo 6° edizione l’eccezionale rassegna en plein air che fa di Spoleto la capitale del vino. Oltre 250 produttori e 1500 etichette, rappresentanti dell’eccellenza enologica Italiana, esposti nei suggestivi palazzi, nelle piazze e lungo le vie che portano alla maestosa Rocca della città Umbra . Fitto programma di concerti e spettacoli, talk show e un’elettrizzante Notte Bianca. Info: www.vininelmondo.org. -Configni (Rieti). Dal 29 al 30 maggio verrà rinnovato l’appuntamento con la Sagra del prugnolo e dell’asparago selvatico. Per info: tel:+39 0746 672208.


COME, DOVE, QUANDO DAL 15 MAGGIO 2010.

QUESTO MESE AL CAOS: 22 Maggio inaugurazione Teatro Secci

h 18:00 nel piazzale Bread and Puppet Theater The dirty cheap money circus h19.30 Joan of Arc-spettacolo in piazza ingresso libero secondo spettacolo con biglietto, spettacoli della storica compagnia americana cui sergio secci dedicò tesi di laurea - 26 Maggio h 21:00 Teatro Secci Danio Manfredini Tre Studi per una crocefissione -28 Maggio h17:30 Ivan Tanteri Piccoli Sogni spettacolo itinerante-dalla bct al caos - 28 Maggio h 19:00 SEMI-artisti italiani a raccolta/Taglia Mani-vernissage-il progetto prevede un calendario di temporanee dedicate a giovani artisti italiani emergenti. - 8 Giugno h21 Teatro Secci Ambra Senatore “Passo” -30 Maggio h 18:00 Teatro Secci Tam Teatro Musica Anima Blu spettacolo teatro ragazzi -Terni. 4/5 Giugno h21/18 Teatro Secci Istituto Musicale Briccialdi esegue L’Opera da tre soldi di B.Brecht e K.Weil -Terni 6 Giugno h 12:00 Teatro Secci G. Andaloro concerto per pianoforte musiche di Bach/Busoni/Schumann/Rachmaninov

CAOS, via campofregoso 98; per info 0744285946 www.caos.museum Musica -Spoleto (Pg). Dal 15 al 23 maggio 2010 III edizione dello Strumenti & Musica Spring Festival. Un appuntamento con la grande musica, occasione di incontro e conoscenza, dove far emergere le qualità artistiche delle nuove generazioni e celebrare il talento dei fisarmonicisti più affermati. Una settimana di concerti, con musicisti italiani e stranieri di riconosciuto spessore artistico, che culmineranno con le selezioni nazionali dei fisarmonicisti chiamati a rappresentare l’Italia al prossimo Trofeo Mondiale che si alterneranno per circa 4 giorni in una serie di audizioni che avranno luogo nei teatri durante tutto l’arco giornaliero. La giuria sarà presieduta dai più grandi nomi legati allo strumento e da critici musicali nazionali e internazionali. Info: www.strumentiemusica.com. -Spoleto (Pg). Sabato 29 maggio 2010, ore 21.00 al Teatro Caio Melisso, concerto di George Li, pianoforte (13 anni), Mindy Chen, violino (13 anni)e l’Orchestra I Solisti di Perugia . L’appuntamento fa parte del più ampio programma di Festival Assisi nel Mondo. Info: 0763 342477 - 0742 359193 . -Rieti. Dal 27 al 30 maggio 2010 Concorso Lirico Internazionale “Maria Battistini”. Teatro Flavio Vespasiano; saranno presenti personaggi importanti della canzone lirica. Per info: tel:+39 0746 2871. -Terni. Venerdì 28 maggio TOGA PARTY!!! festa di chiusura stagionale-Laccati & sfonati + I RIFLESSI live-dj set by Alex J. Skylab, Via Maestri del Lavoro, 37


EVENTI A ROMA DAL 15 MAGGIO 2010. Arte e Cultura -Domenica 23 maggio 2010: “Antiquariato in Piazza Verdi”. Mercatino dove si può trovare davvero di tutto, 160 stand, di antiquariato, oggettistica, modernariato. Piazza G. Verdi. Da Termini, autobus n 910 fino alla fermata Paisiello/Monteverdi, e da li fare 250 metri a piedi. -Fino al 23 maggio 2010: “Machina. Tecnologia dell’Antica Roma” dalle ore 09:00 alle ore 14:00 Ricostruzioni, reperti archeologici e ricca documentazione fotografica sul livello tecnologico dell’Antica Roma. Museo della Civiltà Romana Piazza Giovanni Agnelli, 10. - Da martedi’ 30 marzo a domenica 6 giugno 2010: “I Mutanti”, dalle ore 11:00 alle ore 19:00 –A Villa Medici cinque mostre monografiche curate da Éric de Chassey, direttore dell’Accademia di Francia a Roma. Accademia di Francia - Villa Medici Viale della Trinità dei Monti, 1. -Fino al 6 giugno 2010: “Il Mondo di Quentin Blake” dalle ore 15:00 – Ampia mostra dedicata a Quentin Blake, celebre illustratore britannico di libri per ragazzi come ‘Charlie e la fabbrica di cioccolato’, ‘Le streghe’ e ‘Gli Sporcelli’,. Sabato e domenica le visite seguiranno i seguenti orari: 10.00, 12.00, 15.00, 17.00 e 18.00. Ludoteca Casina di Raffaello - Villa Borghese Viale della Casina di Raffaello. -Fino al 13 giugno 2010: “Caravaggio” dalle ore 10:00 alle ore 20:00 - Caravaggio non dipinse molto in vita sua. Perché la vita prese spesso il sopravvento sull’arte. La mostra alle Scuderie del Quirinale vuole offrire al pubblico, la summa indiscutibile del Maestro. Una carrellata di quadri straordinari, perché straordinaria è la tecnica, la visione e l’innovazione di Caravaggio che ne hanno fatto un pittore unico, capace come nessun altro di ‘dare luce al buio’. Foto: Caravaggio, part. ‘Canestra di Frutta (la fiscella)’. Milano. Veneranda Biblioteca Ambrosiana. (c) 2009. Foto: Scala - Firenze. Scuderie del Quirinale Via Ventiquattro Maggio, 16 -Fino al 13 giugno 2010: “Edward Hopper-Omaggio al grande artista statunitense”, dalle ore 10:00 alle ore 20:00 - Una grande mostra antologica, senza precedenti in Italia, che comprende più di 160 opere. Aperture straordinarie 28 marzo; 4 aprile; 5 aprile; 25 aprile; 1 maggio; 2 giugno. Museo del Corso - Fondazione Roma Via del Corso, 320.

Musica -Il 22 maggio 2010: Valerio Scanu Vincitore della 60° edizione del Festival di Sanremo, con il brano ‘Per tutte le volte che’, Valerio Scanu torna ad esibirsi dal vivo all’Atlantico Live (Ex Palacisalfa), via dell’Oceano Atlantico 271/d. -Il 25 maggio 2010: Gotan Project. Uno dei tour più attesi del 2010. davvero unico e impopolare il trio parigino fonde tango ed elettronica. Atlantico Live (Ex Palacisalfa), via dell’Oceano Atlantico 271/d. -Fino al 28 maggio 2010: “Madama Butterfly”, dalle ore 20:30 - Musica di Giacomo Puccini. Tragedia di ambientazione giapponese in due atti. Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica . -Fino al 30 maggio 2010: “Fabrizio De André. La mostra” dalle ore 09:00 alle ore 19:00 - Un omaggio al ‘Faber’ nel 70mo compleanno quello presentato all’Ara Pacis con l’esposizione ‘Fabrizio De André. La mostra’. Un percorso multimediale di Studio Azzurro - uno dei più importanti gruppi internazionali di videoarte - racconta la vita, la musica, le passioni che hanno reso Faber interprete unico e universale, dei mutamenti e delle trasformazioni della contemporaneità. L’ingresso è consentito fino alle 18. Chiuso il lunedì e sabato 1 maggio. Museo dell’Ara Pacis Lungotevere in Augusta. -Fino al 12 giugno 2010: “Tosca”, dalle ore 20:00 - Con “La Tosca” Giacomo Puccini segnò nel 1900 uno dei passaggi fondamentali di un’arte difficile, incompresa, riducendo da tre a cinque atti il dramma omonimo di Victorien Sardou, ambientato nel 1800, un dramma che risulta attualissimo ancora oggi per i suoi continui colpi di scena. Teatro Ennio Flaiano Via S. Stefano del Cacco, 15.

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OCCHIO SULLA CAPITALE




TECNOLOGIA

i-Pad:

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’I-Pad, presentato il 27 Gennaio 2010 dalla Apple, è un tablet computer in grado di riprodurre materiale multimediale e di usare internet ovunque ci si trovi. Dotato di uno schermo da 9,7 pollici con retroilluminazione a Led e supporto al multi-touch, viene proposto dalla casa di fabbricazione come il dispositivo più tecnologico del genere per ora in commercio. L’iPad, senza tastiera, utilizza una batteria interna non rimovibile ai polimeri di ioni di litio ed è progettato per essere caricato dall’adattatore di alimentazione usb, anche se può essere caricato da una porta USB standard di un computer. La memoria varia dai 16 alle 64 GB ( davvero incredibile! ).Dal punto di vista di Steve Jobs, la società Apple (visti i software limitati dei notebook) ha deciso di sviluppare una propria alternativa, un dispositivo a metà strada tra un telefono cellulare evoluto e un computer portatile. Messo in commercio nell’Aprile 2010 negli Usa, arriverà in Italia solo il 10 Maggio tramite un preordine. A Terni sarà in vendita nello Store situato a Corso Vecchio n.10. Essendo questo negozio all’avanguardia e tra i pochi che possono vantare il commercio prematuro dell’I-Pad, Terni Magazine lascia il recapito telefonico per informazioni e l’acquisto del dispositivo (Tel: 0744/461778). Se, per curiosità e smania di possederlo il prima possibile, non potete aspetta-

LA NUOVA FRONTIERA TECNOLOGICA PER L’UTILIZZO DI INTERNET OVUNQUE

re fino al prossimo mese, il dispositivo è già in vendita su eBay alla modica cifra di 950 euro, con picchi di 1100 euro e con ribassi fino a 799 euro. Affascinando il mondo con le sue innovazioni, la Apple non si offenderà se diciamo che ha fatto soldi a palate... con una seconda faccia nella sua lucente medaglia. Infatti, se si poteva usufruire di tanto “futuro” dentro casa, ora sarà possibile intrattenere sé stessi anche all’aria aperta. Ed è proprio qui l’interrogativo: ma poi, le comuni attività come rilassarsi sopra una sdraio nel proprio giardino assaporando la sensazione di libertà e perfezione del mondo, verranno interrotte dalla mente che fruga in uno schermo irreale fatto di Gb e Pixel, dove finirà il piacere del “relax” anche intellettuale, lontano dalla tecnologia, di cui parla Mika incoraggiandoci a star quieti poichè è “semplice farlo”? Ma a meno di un mese dall’uscita negli Stati Uniti, e mentre sbarca in Europa i pirati informatici hanno preso di mira

l’ultimo gioiello della Apple. Il virus, tuttavia, contagia solo coloro che collegano l’iPad ad un pc tradizionale con sistema operativo Windows, ad esempio per scaricare contenuti e sincronizzare la posta, - hanno fatto sapere dalla Apple - mentre l’ultimo gioiello di Steve Jobs non viene infettato dal virus. I possessori di iPad, quando lo installano sul pc, ricevono dagli hacker un messaggio in cui si chiede di aggiornare il sistema all’ultima versione di iTunes, il celebre programma Apple per scaricare contenuti. A quel punto, i pirati informatici prendono il controllo del pc, con tutti i dati dell’utente. Il “cavallo di Troia”, hanno spiegato al Daily Tele-

graph alcuni esperti di sicurezza informatica, funziona così: l’utente, dopo aver ricevuto un messaggio in cui viene informato dell’uscita di un aggiornamento per l’iPad, viene re-indirizzato automaticamente su un sito identico ad iTunes. In quel momento, viene scaricato un programma (Backdoor.bifrose.aady) che ruba le password e gli account di posta. «Il trucco è molto semplice», ha spiegato Catalin Cosoi della BitDefender che ha scoperto il virus, «sono stati molto abili a far agire il virus in questo modo». «Se riescono a prendere di mira gli utenti Mac, ciò potrebbe espandersi come un incendio», ha messo in guardia l’esperta. Il consiglio è quindi di scaricare gli aggiornamenti di iTunes solo dal sito ufficiale, di installare sul proprio pc Windows un buon antivirus e, per gli utenti Mac, di prestare molta attenzione quando si usano “ambienti” quali VMware Fusion, Parallels Desktop o la partizione Windows con Bootcamp. Francesca De Santis

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L’INTERVISTA

CONCORSO MISS ITALIA

NON SOLO VANITA’: LA PAROLA ALLE GIOVANI BELLEZZE UMBRE

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erni Magazine ama la bellezza in ogni sua forma, soprattutto quando delle giovani ragazze ternane ed umbre la ben rappresentano, in vari settori, nell’intera penisola. Intervistiamo le portabandiera di tale perfida beltà, che raccolgono invidia e consensi da ogni parte. Vanessa Tomatelli, 21 anni, città natale San Gemini, 1,88cm di altezza, mora occhi scuri, giocatrice in serie B1 di Pallavolo per la squadra del Monterotondo Volley.

Vanessa, parlaci del perché hai scelto di partecipare a Miss Italia e quanto influisce la bellezza nella tua vita. “Ho partecipato al concorso per gioco...amo la competizione e cerco sempre di mettermi in gioco,in contesto insomma.. ero curiosa di sapere fino a dove sarei riuscita ad arrivare...sarà forse dovuto dallo sport che faccio, chissà. Se dicessi che la bellezza non conta sarei un’ipocrita. In fondo tutti teniamo ad apparire in un certo modo ma insieme a questa caratteristica bisogna avere intelligenza, classe ed eleganza in ogni cosa che si fa. Tutte componenti che distinguono una donna da una grande donna. Sei una pallavolista, ti senti portabandiera della bellezza in questo sport? Se mi sento portabandiera? Sinceramente non saprei che dirti, non ci ho mai pensato. Per me lo sport è sport e poi ci sono così tante bel-

Ilaria Capponi, nata ad Umbertide, terza classificata Miss Italia 2007, 20 anni.

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Valentina Mascia, 21 anni


L’INTERVISTA

Ilaria Capponi, 20 anni

le ragazze che giocano, pensiamo alla Piccinini”.

Ma dell’Umbria ce ne sono poche di ragazze arrivate in B1 passate per Salsomaggiore “Il concorso mi ha lasciato solo una bella esperienza con i suoi alti e bassi.. mi ha fatto conoscere tante ragazze con le quali ancora ci sentiamo e ci vediamo appena possiamo...per quanto riguarda il lavoro, beh è stato un buon trampolino di lancio... le rimane più facile. Pensa che ci sono

Vanessa Tomatelli, di San Gemini, 21 anni

persone che non conoscevo che mi hanno contattata perché mie fan... spesso mi fermano e mi dicono ma te sei quella che ha fatto Miss Italia? L’altezza qui mi ha aiutato tanto..sarà che sono stata la prima concorrente a Miss Italia alta 188cm! Stela Haxhiraj, 21 enne nata a Durres, ci dice: “Non ho mai fatto concorsi se non uno in internet, mi sono classificata fra le 36 ragazze più belle in competizione per essere eletta Maxim Girl of the Year”! Valentina Mascia, 21 anni, altra miss umbra, modella immortalata in alcune foto con Lele Mora, ci racconta: “Ho partecipato a Miss Italia spinta dai miei parenti, lo considero un concorso un po’ patriottico. Per me non e’ tanto importante apparire bella ma sentirmi bene con me stessa, per poter stare bene anche con chi mi circonda…Trasmettere quello che sono. Per quanto riguarda le foto con Lele Mora, mi

Martina Tinozzi, Miss Umbria 2010, 20 anni

hanno chiesto di farle ma non ho alcun rapporto con lui. Non sono solo queste le bellissime ragazze che rendono giustizia al calore quasi febbrile della nostra terra.” Ricordiamo l’attuale meravigliosa Miss Umbria 2010, Martina Tinozzi, classe 1990, o ancora Ilaria Capponi, Miss Lazio 2007 (nata ad Umbertide), anch’essa del ’90, terza classificata a Miss Italia. Quest’ultima, con la sua statuaria beltà ed il suo passato da botolina “frizziniana” è la più giovane e più famosa tra le poche selezionate. Per il piacere dei lettori, ecco a voi le foto delle varie “miss, mia cara miss” (come cantava Totò).

Francesca De Santis (ex finalista Miss Umbria, vincitrice di 5 concorsi letterari)

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TERNI DIMENTICATA

LARGO DON MINZONI

ARRIVANO I COLORI, MA INIZIA IL CALVARIO. UNA GIOVANE IMPRENDITRICE SI SCONTRA CON LA BUROCRAZIA DI PALAZZO SPADA

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ono quasi due settimane che l’arcobaleno è sceso a Largo Don Minzoni, conosciuto come ex Piazza dell’Orologio. Una delle piazze piu’ brutte della città, uno slargo dove abitualmente hanno sempre “bivaccato” gruppi di giovani con le bottiglie di birra in mano, come in via Lanzi. Ma finalmente una donna intraprendente e coraggiosa, ha portato un po’ di colore e svago per i bambini della zona. L’idea è stata di Manuela Cuccumabili, la giovane proprietaria del “Da MANU… CAFFE’ “ , locale che affaccia proprio su questo desolato largo, che ha voluto riempirlo con un vero e proprio parco giochi per bambini. Manuela, ci tiene a dirlo, lo mette a disposizione di tutti, non solo dei suoi clienti: “Ho speso circa 30 mila Euro, ma il sorriso dei bambini e delle loro mamme mi ripagano di tutti

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gli sforzi, sia economici che burocratici, che ho dovuto sopportare”. Manuela racconta che ha chiesto le autorizzazioni sin da febbraio, “da un ufficio mi mandavano in un altro, ho pagato spese e bolli inutilmente, ho dovuto presentare ben 3 progetti per poter coprire con una struttura lo spazio esterno: una pergo-tenda di 7 m x 5,5m, che fra l’altro, è pronta per essere montata, ma mancano ancora alcune firme sui documenti. Ora voglio avere tutti gli atti in mano prima di procedere. Certo non mi aspettavo che mi dicessero brava, ma neanche che mi minacciassero la rimozione forzata dei giochi quando il 30 aprile nel pomeriggio ho collocato gli scivoli e le casette di plastica. Anche una multa, mi è arrivata, di 100 Euro.” Ammette Manuela che l’autorizzazione non l’aveva in mano, ma era pronta in Co-

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mune; la conferma a voce che poteva procedere ad occupare lo spazio, non è stata sufficiente. C’è molta delusione per le difficoltà burocratiche affrontate, nella voce di Manuela, che ritiene di aver fatto le cose per bene, ha chiesto ed ottenuto la licenza annuale per pianobar, ha stipulato un’assicurazione per l’uso dei giochi, ha pensato ad una struttura per riparare dal sole bambini e genitori che ne usufruiranno chiedendo apposita autorizzazione, ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico. La fantasia però non manca e anche la solidarietà dei cittadini, i quali già hanno pensato di collocare altri giochi, più adatti ai bimbi sotto i 4 anni, così come pre-

sto arriverà il juke-box e il tavolo da ping-pong per i ragazzi, e non ha intenzione di fermarsi. Come in pochi giorni si sia trasformato questo luogo desolato e freddo con le sue panchine di marmo ingombre di ogni tipo di rifiuti, vetri, cartacce, persino siringhe, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’esplosione di sedie colorate, giochi allegri e sicuri e tanti tanti sorrisi raggianti. E’ da lodare l’iniziativa di Manuela, che ha restituito alla città una piazza che nessuno, principalmente i bambini, frequentava più, rendendola colorata e allegra, pur non essendo suo compito. Questo potrebbe essere un esempio di quel decoro urbano che nasce dall’iniziativa privata, preoccupata di riqualificare la nostra bella città.

S.V


REPORTAGE

VOLEVANO UCCIDERE IL PAPA SGOMINATA CELLULA TERRORISTICA NELL’UNIVERSITÀ DI PERUGIA

“I

due studenti marocchini espulsi da Perugia il 29 aprile volevano assassinare Papa Benedetto XVI per garantirsi il Paradiso”. Lo rivela il settimanale Panorama in un servizio esclusivo. Gli stranieri, Mohammed Hlal di 27 anni. ed Errahmouni Ahmed, 22 anni, si trovano a Rabat e nei loro confronti non è stato adottato alcun tipo di provvedimento restrittivo. I due erano stati allontanati in quanto ritenuti una “minaccia per la sicurezza dello Stato”, ma solo ora, dalle intercettazioni disposte dalla Digos, sono emersi i loro intenti. Progetti di attentato e conversazioni in cui Mohammed H. esprimeva il desiderio di procurarsi dell’esplosivo. Nel decreto di espulsione firmato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni - riferisce Panorama - si legge, tra le motivazioni, che lo studente “ha auspicato la morte del capo dello Stato della Città del Vaticano, affermando di essere pronto ad assassinarlo per garantirsi il Paradiso”. Secondo il Ministro dell’Interno Roberto Maroni “Mohammed Halal aderisce al fondamentalismo islamico di impronta marcatamente jihadista, e si sente pronto ad impegnarsi direttamente in scenari di conflitto internazionale. Ha manifestato sentimenti di ostilità nei confronti dell’Italia e dello stile di vita dei suoi abitanti da lui definiti nemici contro cui

reagire, dimostrando così di non essersi integrato nel tessuto sociale della comunità in cui vive. Il giovane è entrato in un percorso di radicalizzazione religiosa e può agevolare, in vario modo, organizzazioni o attività terroristiche che internazionali”. L’altro, il 22enne Errahmouni Ahmed, avrebbe “messo in evidenza una visione radicale della religione islamica di tipo filo jihadista, dimostrando così di non essersi integrato nel tessuto sociale della comunità in cui vive”. Hlal stava procurandosi l’esplosivo per colpire al più presto Papa Benedetto XVI, presumibilmente in una delle sue visite programmate. I terroristi avevano foto di importanti obiettivi della Cristianità: dalla stessa personalità del Papa, alla Sindone, al Duomo di Orvieto. Ci si chiede con quali criteri certi soggetti possano essere ammessi a frequentare l’Università di Perugia e a vivere tranquillamente nella Casa dello Studente. Ah, dimenticavamo, siamo in Umbria, isola felice, per i reduci del comunismo che governano la Regione. Si è trattato di due terroristi marocchini rimpatriati dal Ministro Maroni che accolgono l’appello alla “jihad” lanciato dalle organizzazioni estremistiche, in primis Al Qaeda, e che si organizzano autonomamente, in cellula, pronta a colpire,

come quella neutralizzata a Perugia. Sono state accurate indagini investigative, come ha riferito il Viminale, a far emergere i pericolosi contatti dei due giovani e in particolare la “propensione a compiere anche eclatanti atti estremi”. Sono stati rimandati in Marocco per sospetti di terrorismo. A disporre il provvedimento è stato il ministro dell’Interno Maroni, che ha espulso due cittadini marocchini per motivi di sicurezza dello Stato e di prevenzione del terrorismo. Le indagini della Digos di Perugia hanno infatti portato alla luce pericolosi legami dei due con estremisti islamici della Jihad, contigui alle reti transnazionali di sostegno al terrorismo. Si tratta di terroristi che accolgono l’appello alla “guerra santa” lanciato dalle organizzazioni estremistiche, in primis Al Qaeda, e che si organizzano autonomamente, in cellula, pronta a colpire, come quella neutralizzata a Perugia. Sono state accurate indagini investigative, come ha riferito il Viminale, a far emergere i pericolosi contatti dei due giovani e in particolare la “propensione a compiere anche eclatanti atti estremi”. Il rimpatrio è avvenuto con un volo diretto da RomaFiumicino a Casablanca. I due marocchini espulsi frequentavano entrambi l’Università di Perugia e vivevano nella Casa dello Studente. Il provvedimento del Viminale era già stato convalidato dalla magistratura

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del capoluogo umbro. I due espulsi si chiamano Mohamed Hlal, 27 anni, e Ahmed Errahmouni, 22 anni. L’operazione della Digos di Perugia, durata un anno, ha interessato anche altri sei studenti universitari di Perugia (4 marocchini, un tunisino e un palestinese), tutti a vario titolo in contatto con i due espulsi. Secondo gli inquirenti tutti quanti erano coinvolti nella creazione di una cellula di jihadisti nella stessa università, che avrebbero potuto compiere attentati “solitari”.”L’importanza di questa operazione scaturisce dal fatto che è stata data esecuzione a due provvedimenti firmati dal Ministro Maroni, ai sensi della legge 2005 istituita dopo l’attentato di Londra che prevede l’espulsione per motivi di terrorismo. Si tratta di un provvedimeno alla avanguardia rispetto ad altri Stati e di assoluto rilievo in quanto ne vengono disposti 5 o 6 all’anno in tutta Italia”. Lo ha detto Lorenzo Manso, dirigente

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REPORTAGE

Digos di Perugia che unitamente ai colleghi della Polizia postale ha dato esecuzione all’operazione in materia di terrorismo che ha avuto come contesto i due atenei perugini, Universita’ degli Studi e per Stranieri. Gli otto ragazzi frequentavano la Moschea di Via dei Priori, in pieno centro storico del capoluogo umbro e risiedevano nella case dello studente dell’Adisu, Agenzia per il diritto allo studio universitario. ”Le istituzioni universitarie – ha spiegato Manso – hanno fornito la massima collaborazione e la sinergia con le forze dell’ordine e autorità giudiziaria (il procuratore Centrone e il Pm. Giuliano Mignini) ha funzionato perfettamente. Le indagini si sono protratte per un anno e per i soggetti espulsi, da ottobre, sono state eseguite con tutte le metodologie a disposizione, comprese le intercettazioni ambientali, telematiche ed informatiche. Sequestrati anche computer e vario materiale cartaceo ora al vaglio, ritenuto molto interessante per probabili sviluppi. Durante i controlli non sono stati trovati né esplosivo,

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né armi; la rete che avevano costruito tra loro, molto autoreferziale, puntava ad una autoformazione, tanto che è stato accertato che i ragazzi frequentavano siti vicini ad Al Qaeda, per acquisire nozioni sulla realizzazione di ordigni o la messa in atto di azioni con fine di terrorismo. ”Nei nostri tempi – ha concluso il capo della Digos della Questura di Perugia – sta diventando sempre piu’ frequente la figura del ”lone terrorist”, ossia il terrorista solitario che radicalizzandosi grazie ad internet, si autopromuove alla Guerra Santa”. I due giovani espulsi potevano essere quindi potenziali kamikaze, votati al martirio. L’operazione si inserisce nel contesto di un più ampio monitoraggio in ambito universitario promosso dalla Digos che, nell’ottobre dello scorso anno, aveva acquisito alcune informazioni su un gruppo di studenti provenienti dalla città di Fes in Marocco, accomunati da una visione radicale dell’Islam. L’attenzione degli investigatori si è quindi focalizzata soprattutto su uno studente del corso di Comunicazione internazionale alla Facoltà di Lingua e Cultura italiana che, nell’ambito degli approfondimenti delegati dalla Procura della Repubblica di Perugia, aveva evidenziato un profilo di estrema pericolosità che derivava non solo dalle proprie convinzioni ideologico-religiose, sempre più vicine a posizioni jihadiste, ma anche da comportamenti antisociali che lo avevano portato a isolarsi dal suo consueto circuito relazionale. A questi elementi si erano poi aggiunte, ap-

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punto, altre acquisizioni investigative della Digos umbra sulla propensione del marocchino a compiere, se ne avesse avuta la possibilità, eclatanti atti estremi. Per gli investigatori la stessa deriva radicale caratterizzava anche l’altro marocchino espulso, uno studente della facoltà di Matematica e fisica. I provvedimenti sono stati quindi adottati in virtù degli specifici indicatori di rischio per la sicurezza pubblica emersi dalle indagini, rese possibili anche grazie alla frequente consultazione di siti internet di ispirazione estremista islamica. Gli agenti della Digos hanno sequestrato numeroso materiale informatico e cartaceo. L’università ha fornito la massima collaborazione. Nel luglio 2007 la Digos perugina aveva arrestato altri tre marocchini che frequentavano una moschea a Ponte Felcino, una frazione di Perugia, con l’accusa di “addestramento al terrorismo, anche internazionale”. Reato per il quale sono già stati tutti condannati in primo grado nei mesi scorsi dalla Corte d’ Assise di Perugia a pene varianti tra i tre anni e mezzo ed i sei anni. Era la prima volta che in un’aula di giustizia italiana veniva attribuita una condanna per reati di questo tipo. C’era anche un’im-

magine del Duomo di Orvieto tra quelle sequestrate dalla Digos durante le perquisizioni che hanno portato all’espulsione (per motivi di sicurezza nazionale) di Mohamed Hlal e Ahmed Ererahmouni, i due marocchini ritenuti dagli investigatori appartenenti a una cellula della Jihad tra gli studenti dell’università di Perugia. Altri loro quattro connazionali sono indagati sempre in materia di terrorismo, insieme a un tunisino e a un palestinese con passaporto israeliano. La fotografia della cattedrale orvietana, che contiene uno dei simboli del Cattolicesimo — il Corporale macchiato dal sangue di Cristo scaturito da un’ostia durante la Consacrazione — non è l’unica sequestrata, quindi possibile obiettivo non dichiarato dei presunti terroristi rimpatriati a Casablanca venerdì sera con un volo diretto da Roma Fiumicino. C’erano infatti anche piante di città italiane, insieme alla Basilica di San Marco a Venezia, alla Torre di Pisa, a un’altra immagine di Trinità dei Monti a Roma e alla Basilica di San Pietro, in Vaticano. Una mappa di Torino: Obiettivo la Sacra Sindone, durante l’Ostensione. Una decina in tutto. G. Pa.


REPORTAGE

PACE TRA I POPOLI

LE DIFFERENZE TRA ISLAM E CRISTIANESIMO

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n Italia come in altri paesi, ormai assistiamo ad una vera e propria islamizzazione dei territori. Lo scopo fondamentale dell’Islam è quello di occupare i territori e successivamente far pagare il tributo all’Islam. I fautori del tanto forsennato laicismo in Italia forse non sanno che per l’Islam stato e religione sono la stessa cosa. Non solo, esiste solo apparentemente un Islam moderato e un Islam integralista fino alla jihad e al terrorismo. Quello moderato lo fa solo per convenienza, ma si sa benissimo che loro giudicano la tolleranza e l’accoglienza del mondo occidentale e più precipuamente una parte del mondo cristiano (prevalentemente quello cattolico, ma non tutto, non certo quello evangelico), aperta al dialogo, come una debolezza, rispetto

alla forza che può esprimere la religione di Allah. Non c’è un Islam moderato. Mentre infatti nella Bibbia composta dall’Antico e Nuovo Testamento, si passa dal ve-

terotestamentario “Occhio per occhio, dente per dente” (Libro del Deuteronomio, capitolo 19, versetto 21), al Vangelo di Gesù Cristo che è tutto all’impron-

Novella e dell’Amore di Cristo che offre la propria vita per il riscatto dei peccati. Nel Corano non vi è alcuna evoluzione in questo senso. Il profeta è Maometto

ta del perdono, dell’amore fino a dare la vita per l’amico: (Vangelo di Giovanni, capitolo 15 versetto 13 e seguenti), e : “Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”, “ma io vi dico (Cristo ndr), amate i vostri nemici, e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del vostri Padre celeste che fa sorgere il suo sole sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Vangelo di Matteo, capitolo 5, versetti 43-45). Tutta la Sacra Scrittura è infatti in funzione della Buona

(qui poi c’è una lunga storia da dover raccontare sull’originalità del Corano stesso, che da studi ormai acclarati sembra siano addirittura stato riscritto più volte, con “Sure” diverse dall’originale), e non è vero che l’Islam è una religione di pace. Non vi è rispetto per la donna, il Corano è pieno zeppo di versetti che indicano la donna come soggetto da sottomettere e contro i cristiani. Integrazione significa che un extracomunitario deve sottostare alle regole, alle leggi, ai dettami costi-

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REPORTAGE

tuzionali del nostro Paese e non tentare di imporre elementi culturali e religiosi che sono in antitesi con quelli da noi praticati, come la poligamia, ad esempio. Ma per quanto riguarda Islam religione di pace, ecco alcune sure: “Combatti quelli che non credono in Dio..combattete finchè non paghino con umiliazione il tributo. (Corano capitolo 9 versetto 9); “Vi è prescrit-

ta la guerra anche se non vi piace”, (Corano Capitolo 2, versetto 216); “Uccidete gli idolatri ovunque li troviate, fateli prigionieri, assediateli e combatteteli con ogni genere di tranelli” (Corano, capitolo 9 versetto 5); “Non siate deboli con il nemico, né invitatelo a far la pace, mentre avete il sopravvento!” (Corano, capitolo 47, versetto 35). “La ricompensa di coloro che si oppongo-

no ad Allah e al suo Messaggero (Maometto), dedicandosi a corrompere la terra, sarà nel fatto che verranno massacrati o crocifissi o amputati delle mani o dei piedi o banditi dalla terra, a loro infamia in questo mondo” (Corano, capitolo 5, versetto 33). “Fate la guerra a coloro delle Scritture (ebrei e cristiani, ndr), che non professano la credenza della verità. Combatteteli fino a

quando non paghino il tributo, tutti senza eccezione e siamo umiliati”(Sura 11). “Quando incontrate infedeli, uccideteli con grande spargimento si sangue e strngete forte le catene dei prigionieri”: (Sura XL VIII)

G. Pa.

QUANTI SONO IN ITALIA 258 tra moschee e luoghi di culto islamici, e 40 scuole coraniche sparse in tutte il Paese. Con una netta prevalenza al Nord, e una sistematica tendenza a diffondersi nelle aree a maggiore immigrazione musulmana, in particolare quelle prossime alle principali realtà urbane. E’ questa la mappa dei luoghi di culto islamici, delle moschee e delle scuole coraniche in Italia, secondo i dati del ministero dell’Interno aggiornati al 5 gennaio 2007. E’ la Sicilia a conquistare il podio per numero di moschee (ne ha quasi 38), ma in almeno 3 Regioni settentrionali il numero di luoghi di culto islamici si attesta sopra i 20: si tratta della Lombardia, che con 31 moschee è la seconda Regione italiana, del Veneto, dove ce ne sono 23, e dell’Emilia-Romagna, che ne conta 22. Al Centro, Toscana e Lazio, rispettivamente con 18 e 20 moschee, sono le Regioni in alto nella classifica, mentre al Sud i 22 luoghi di culto islamici in Calabria e i 18 in Campania confermano una tendenza crescente. Nella fascia intermedia ci sono Regioni come il Piemonte e le Marche (13 moschee), ma anche la Puglia, che ne conta 11. In fondo alla graduatoria Regioni di piccole dimensioni come la Valle D’Aosta e il Molise, dove se ne registra una a testa. Non c’è corrispondenza tra i numeri di moschee e luoghi di culto islamici e quelli relativi alle scuole coraniche in Italia (in questo secondo dato sono compresi anche i corsi di Corano), registrate dai dati ufficiali del Viminale. Toscana e Lazio sono sul podio, con 7 scuole coraniche a testa, mentre Piemonte e Lombardia ne contano 5. La Sicilia, davanti a tutte le Regioni per numero di moschee, conta invece soltanto 2 scuole coraniche e l’Umbria, che conta 3 moschee, ha invece 3 scuole coraniche. G. Pa.

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CULTURA

TAGLI ALLE POLITICHE CULTURALI Sono troppe le associazioni ritenute serbatoi di voti clientelari

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a crisi c’è. I tagli pure. Alla cultura, naturalmente. In primis… Purtroppo in Italia non è, da troppo tempo, più una priorità. Basterebbe farsi un giro tra le scuole superiori. Diverso tempo fa nel corso della Trasmissione televisiva Matrix un giovane alla domanda “Chi è Aldo Moro?” rispondeva, “È l’agente dei vip” dopo averci pensato, anche… Ma questo è un altro discorso. In Umbria, in particolare a Terni, come è la situazione? Eccovi un piccolo “quadretto”. Le associazioni sono tantissime (forse anche troppe), le iniziative culturali (buone e fallite: CMM, Papigno Studios, UmbriaJazz nato da noi e sfruttato all’ennesima potenza da altri…), non sono mai mancate e da anni la città prova, senza successo, ad essere un polo culturale ricco di attrattive ed opportunità. Gestione politica non al passo con i tempi? Scelte sbagliate? Fondi importanti destinati solo ai “soliti amici”? Chissà! Le convenzioni con le Associazioni per gli eventi sono state azzerate ed anche la distribuzione delle poche

risorse per le politiche giovanili (80.000euro) devono essere riviste. Questo ha detto l’Assessore alla Cultura Simone Guerra, che appunto precisa: “Il contratto di servizio dovrà essere rivisto”. I tagli comunque ci saranno, inevitabili e consistenti. Conseguenza del bilancio

la città si sono riuniti in assemblea per discutere e polemizzare su quanto sta accedendo: i tagli nel bilancio 2010 del Comune di Terni, per quanto riguarda politiche culturali e giovanili, ammontano al 60% rispetto al bilancio 2009; questo significa distruggere ed estinguere associa-

2010 e delle errate precedenti politiche della giunta Raffaelli. Il nuovo sindaco Leopoldo Di Girolamo ha bocciato tutte le scelte del suo predecessore, il quale ha lasciato dei bilanci disastrati e il Teatro Verdi da rifare totalmente, insomma una molto pesante “eredità” da gestire. Associazioni e operatori culturali del-

zioni e singoli professionisti, con ricadute gravi anche sul piano dei posti di lavoro e dell’indotto. Ad aggravare tutto ciò la scelleratissima decisione dell’amministrazione comunale di dedicare agli Eventi Valentiniani un budget che potrebbe essere l’intero capitolo di spesa della cultura per il 2010. La Giunta comunale avrebbe confermato per gli eventi di San Valentino quasi 300.000 euro, (lo stesso ammontare riservato al resto degli altri eventi), poi per una serie di spettacoli da non ripetere né ricordare, ed un ritorno

Simone Guerra, Assessore alla cultura, 38 anni

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inesistente. Per tutti questi motivi Arci, Capolavoro (cinema e lavoro) della Demetra, Ephebia Festival, Extravaganza, Film Festival popoli e religioni, Fringe, Indisciplinarte, Libera Ilota associazione culturale, Kairos, San Michele Arcangelo, Skenè, Utilità Manifesta e Visioninmusica esigono la convocazione di un consiglio comunale aperto sui temi della cultura, intesa come asse di sviluppo della città di Terni, in questo momento di crisi globale. Le politiche internazionali, su giornali e tg, dichiarano che investire sulla cultura è d’obbligo, essendo la stessa un volano per lo sviluppo di un territorio in termini di coesione sociale, crescita economica ed occupazionale e di innovazione. Ma Terni non conta evidentemente su questo assunto, basti pensare al passato. Se avessero detto di sì all’Aran Endemol, che voleva gestire il CMM anni fa, probabilmente la crisi, adesso, sarebbe stata meno critica, solo per fare un esempio. Staremo a vedere se ancora vinceranno sistemi clientelari, favoritismi e privilegi vari oppure, finalmente, vincerà il buon senso e quell’etica politica che tutti professano, ma nessuno sembra praticare.

Ilaria Barbaccia

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TERNI COM’ERA

PASSEGGIANDO PER LA STORIA:

COLONNELLI E CAPITANI DEL POPOLO

C

ontinuiamo, insieme allo storico ternano Enio Navoni la nostra “passeggiata” per l’antica storia di Terni, al fine di mantenere viva la memoria della nostra identità e di tramandarla alle generazioni future. Parliamo in questo numero dei Colonnelli e Capitani del popolo.

Havendo bisogno il sig, Giulio (Colonna, nda) nostro fratello di duecento huomini, che fossero buoni per fare le cose sue con li suoi avversari, non sapemo dove meglio ricorrere, e con più affetione, che a vostre Magnificenze, pregandole quanto più possemo li piaccia subvenire de detti duecento huomini quanto più presto sia possibile, et con quella più celirità si potrà mandarceli, et con qualche buon capo, come V. magnificenze sapranno fare, che in vero ne faranno commodo, a piacere sommamente grande et bene Volete 23 Iannuarii 1522 Amatissimus Pompeius cardinalis Columna”, Al riguardo, “TI Decreto del Generale Consiglio di Terni fu come segue: Duecento pedoni bene armati, giovani robusti e forti, scelti per l ‘m.mo Sig. Giulio Colonna, partirono dirigendosi a ritrovare il prefato Signore, e così con buon auspicio di ambedue si misero in viaggio: i loro capi furono Darione Camporeali, Gisberto Paradisi, Ottaviano D’A vanze, Giulio del fu Sante, Baldassarre Ranieri, Simonetto Simonetti, Marco Antonio Lionetti e Simone Giuliani uomini nobili ed esperti nella milizia” .

Bartolomeo Diamanti 1294: “Fiori in questa stagione il capitano Bartolomeo Diamanti; il quale non all’ ozio nato, ma all’ essere nelle armi bellicoso, da virtù però e da nobiltà d’animo acceso, tutto a militari imprese fu intento; e così in ciò con gloria di sé stesso e della patria prevalse, che leggesi pur oggi in testimonio del suo valore una onorevole patente fattagli da Giovanni Orsino generaI capitano del Popolo romano data nel suo campo appresso a Preneste il 14 settembre 1298 con la quale esprimendo segni di grande amore e stima verso lui, testifica che, avendo servito lo spazio hai 14 anni con altri di quella famiglia, sotto le sue insegne contro Vieterbesi, Sciarra Colonna ed altri Gbibellini, si era in tutte le fazioni portato egregiamente: e concede, per segno di cordiale affezione, ad esso capitano e suoi, il poter inqu’artare l’arme Orsina entro quella del suo casato, PAOLO EMILIO MONTI cbiamandolo con titolo di nobile Tema- 1550: “ Anche Paolo Emilio Monno”, ti dell’istessa patria esercitò il carico di capitano sotto Ostilio Savello; e BARTOLOMEO VANNUZZI nei tempi di Pio quinto e Gregorio XIII 1400: “Onorò il Pontefice in questo fu capo di varie milizie, e colonnello in tempo Bartolomeo Vannuzzi del mon- molti luoghi; è per la sua virtù e perizia ti di Terni, col valersi di lui in carichi di nell’ Armi, assai da’ padroni adoperato, guerra, nei ,quali era il Vannuzzi assai come da sue lettere patenti anch’ oggi animoso: raccogliendosi ciò da varie si raccoglie”. bolle papali”, GILBERTO PARADISI FULVIO GIOCOSI 1550:”E pure il Capitano Gilberto Para1475: “Serviva anche allora la Repub- disi adoperossi nel suo carico sotto l’inblica di Venezia con onorato carico di segne imperiali, guerreggiandosi a Siecomando militare il capitano Fulvio Gio- na: come altresì avanzato si era per pricosi, e ne riportò lode a sé stesso e ono- ma in altre fazioni di guerra nella Gerre alla patria”. mania”.

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ACCURSIO SIMONETTI 1550: “ Parimenti il Capitano Accursio Simonetti applicossi al servigio di Carlo V imperatore de’ Colonnesi, guerreggiando si sotto Siena e Montalcino: e nelle contese di Navarrino in Levante ed altrove, come anche in armate di mare ebbe onorati impieghi: ed anche la santa memoria di Pio V’in riguardo del suo sperimentato valore, dovendo levar genti per soccorrere Malta, diedegli carico; benché poi ne cessasse il bisogno“. TRAIANO SIMONETTI 1550: “ Mostrossi soldato di generosi spiriti, ne’ medesimi tempi, il Capitano Traiano Simonetti, che seguitato la parte imperiale e la colonnese, militò nelle vecchie guerre di Piemonte e in quelle di Fiandra e nella Germania. “. “L’istesso incontrò del Capitano Lazzaro di essa famiglia, che seguitato il genio de’ suoi antenati trovossi nelle passate contese di Portogallo, e con lode vi si portò. Eziandio il Capitano Sebastiano Angeloni, ebbe negli accennati movimenti militari, la occasione di porre in atto il suo talento, specialmente poco appresso sotto Siena; dove mostrossi coraggioso gliene seguì l’acquisto della benevolenza di Alessandro Medici poi cardinale, e papa col nome di Leone XI, dal quale fu esso vivente in particolare stima tenuto”.


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OTTAVIO MAZZANCOLLI 1593: “ ‘’L’uno dei capitani trattenuto per prima dal gran duca di Toscana nella Provenza per cagione di quelle guerre civili, quantunque fosse di 60 anni, ebbe nondimeno il vigore dell’animo in tal colmo, che nelle fazioni sotto Vaccia ne diede buon segno, finchè caricando con le armi alla mano un grosso squadrone di Turchi, e mostrato in ciò sommo valore, col perder la vita egli cedesse”. CATILIO CITTADINI 1550 circa: Avanzossi ancora nell’istessa occorrenza il Capitano CATILIO CITTADINI; avendo dimostrato non meno l’esperienza nel carico sostenuto sopra la sua compagnia, che il valore proprio nelle scaramuccie e battaglie, che nei progressi dell’istessa guerra di Siena succedettero”. SERTORIO PACIFICI 1523: “Visse intorno a quei tempi in Terni SERTORIO PACIFICI ( ne rimane il ricordo nella nostra toponomastica, ndr), il quale essendo giunto con precedenti segni di virtù ad essere luogotenente di Fabrizio Colonna, capo d’uomini d’arme, e ad esercitare il capitanato delle sue lance, fatto poscia a luogotenente da Virginio Orsino Conte dell’ Anguillara, fu dal duca Alfonso di Ferrara eletto Mastro di campo del suo esercito, sottoponendo gli uomini d’armi, caval1eggieri a fanti con ampia facoltà sopra di quelli: come consta da lettere patenti di esso Duca date nel palazzo di Ferrara il 28 Settembre 1523”. ALLESSANDRO TOMASSONI dalle fatiche di Francesco Angeloni ed Elia Rossi Passavanti. 1538: Infuria la guerra ..... “Si mosse l’armata di mare con unione del Papa, dell’Imperatore (Carlo V di

Francia n.d.r.), e dei Veneziani contro i Turchi, e al promontorio Attico incontratili, che la Prevesa oggi vien detto, non avendo il Doria, generale dell’Imperatore,voluto combattere, seguì gravissimo disturbo nel resto dell’armata ..... , fu per un pezzo battuto il castello della Prevesa: talchè si vedeva che si sarebbe potuto pigliare, se non fossero stati chiamati i Turchi di Lepanto; i quali sovraggiunti con grossa banda di cavalli e di fanti, assaltando i nostri con un terribile grido, ammazzandone e ferendone alquanti, fecero fuggire gli altri in mare fino alla centura ai battelli delle galee; quantunque ALESSANDRO da Terni, benchè gravemente ferito, sostenesse animosamente per un pezzo la furia dei Turchi”. Sullo stesso episodio ecco Elia Rossi Passavanti: ‘’Nella primavera del 1538 la flotta del Barbarossa (Kair-ed-din, che i nostri chiamavano Cairedino e Ariadeno) penetrata nell’Adriatico, sostava a Prevesa. Per indecisione di Andrea d’Oria, dovuta alla politica ambigua di Carlo V che non voleva una vittoria delle armi Veneziane e Pontificie, non fu data battaglia. Si ebbero pochi episodi bellici che contribuirono ad aumentare il prestigio della flotta turca e a deprimere quello delle flotte cristiane. In uno di questi episodi bellici rifulse il valore di Alessandro Tomassoni da Terni, comandante di fanteria ..... Questa resistenza del valoroso temano permise che le artiglierie (di cui alcuni pezzi erano stati fatti piazzare a terra, ndr) potessero essere rimesse in salvo sulle galee pontificie, che tornarono a Corfù”.In conseguenza di ciò, “iI Tomassoni da Paolo III fu nominato mastro di campo generale contro Ascanio Colonna ribellatosi alla Chiesa: ebbe incarico di smantellare Paliano e Rocca

di Papa, feudi Colonnesi; fu poi mastro generale di campo del duca di Castro, Pier Luigi Farnese, figlio di Paolo m. Col Sangallo il giovane, collaborò all’ ampliamento di Nepi che fu recinto di più potenti mura e munito di baluardi e tricee”. Ancora il Passavanti su “Lisandro da Terne”, con: “Per completare le opere di fortificazioni (di Terni, ndr), poi, il Consiglio (comunale,ndr) nell’aprile del 1554 chiamò il concittadino Alessandro Tomassoni che col Sangallo aveva presieduto alla costruzione di varie fortezze della Chiesa (compresa la Rocca Paolina di Perugia ndr), e notissimo architetto militare: ma egli non potendo presenziare, diede consigli da lontano, da Siena impegnata in grave lotta di difesa. Il TOMASSONI vi comandava, col Conte della Mirandola, 4000 fanti, 500 cavalli di Milizie Italiane: I cronisti senesi lo dicono giunto in Siena il 18 marzo 1553; pochi mesi dopo, in nome di Siena occupava Montecatini e vi si fortificava. Il 19 maggio era nuovamente a Siena” .... “Il Tomassoni restò ancora in Toscana a difesa di Siena. Poco appresso dovendosi fortificare porto d’Ercole, come luogo strategico sul mare, fu inviato là a dirigere i lavori, restò poi col presidio a guardia di quei forti. Nel 1555 la nuova fortezza fu assalita dal marchese di Marignano (oggi Melegnano, ndr), a capo di numerosi Spagnoli. Al primo assalto, cinquecento di costoro furono messi fuori cambattimento, gli altri respinti; ma il TOMASSONI era rimasto gravemente ferito alla faccia. Fu subito raccolto e trasportato alla galea dello Strozzi che si trovava in quelle acque per sostenere dal mare i forti. Con quella il ferito fu trasportato a Civitavecchia, di dove raggiunse Terni. Ma, giunto alla Madonna della Quercia presso Narni, morì. Il cadavere del grande uomo d’armi fu condotto in patria e accolto con grandi onori”. L’Angeloni al riguardo scrive: “Condotto fu non di meno il cadavere alla patria, dove ebbe nobile funerale con pompa militare”. Enio Navonni

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GRANDE FRATELLO

LO SHOW DELLA POLITICA I nostri governanti si esibiscono in tv Urla e risse rimpiazzano il dialogo politico

“É

il giorno della resa dei conti nella Casa. Il litigio tra Silvio e Gianfranco è finalmente esploso, dopo settimane di tensioni, battute a mezza bocca e sgarbi quotidiani che hanno fatto salire la temperatura, fino al faccia a faccia finale. La miccia è stata accesa da Gianfranco, che davanti a tutti gli altri ha parlato fuori dai denti, dicendo quello che molti pensavano ma che, per paura (o convenienza), esitavano ad esternare, accusando Silvio di una leadership troppo spiccata, di tirare acqua al suo mulino e di non tollerare il dissenso. Silvio è intervenuto al suo solito modo, tentando da un lato di calmare le acque e dall’altro di isolare il suo avversario, ed invitandolo a fare un passo indietro e ad uscire di sua spontanea volontà dalla scena. A questo punto Gianfranco si è alzato, puntandogli il dito contro ed urlandogli di cacciarlo. Tutti i presenti si sono in qualche modo schierati, chi per l’uno chi per l’altro. A quanto pare, Gianfranco ne esce sconfitto, ed è molto probabile che venga espulso. Il tutto è, ovviamente, accaduto davanti a decine di telecamere, ed è rimbalzato sugli schermi di tutta Italia.” Signori e Signore, ecco a voi lo spettacolo della Politica Italiana. Volti tesi, applausi che paiono registrati, dita puntate ed urla di minaccia. Protagonisti, non gli illustri sconosciuti di un reality show, ma il Presidente del

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Consiglio e il Presidente della Camera. Sullo sfondo di uno studio televisivo, la terza e quarta carica della Repubblica Italiana litigano come se fossero tifosi al bar; sotto i nostri occhi. E non è certo una novità: abbiamo potuto vedere le fette di mortadella tagliate, i brindisi e gli sputi in faccia tra deputati allorchè il secondo governo Prodi cadde. Abbiamo visto le magliette antiislam sfoderate sotto la camicia di un ministro della Repubblica (anche i libici la videro, e non risero affatto). Abbiamo visto il presidente del Copasir, ex Presidente del Consiglio D’Alema, mandare a “farsi fottere” (sic) un giornalista che gli rinfacciava i suoi modici possedimenti immobiliari in quel di Roma. George Orwell, nel suo libro 1984, scriveva del Grande Fratello come di una anonima dittatura che teneva gli occhi puntati nelle case di ognuno di noi, manipolando le vite ed il pensiero delle persone. La realtà italiana ha rimasticato questi concetti, e li ha risputati fuori completamente ribaltati: non Loro che guardano Noi, ma Noi che guardiamo Loro: sempre, ovunque. Li vediamo per quel che sono, gli uomini dietro ai titoli. Li scopriamo piccoli e normali, come siamo noi. Sentiamo i loro accenti regionali, i loro strafalcioni, e nella migliore delle ipotesi ne ridiamo. Come è potuto accadere? Quando è iniziato quel processo ca-

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pace di trasformare la politica in uno spettacolo caciarone, ed i politici in attori di una recita? E’ stato un processo lento. Il Grande Fratello (quello televisivo) ha propo-


GRANDE FRATELLO

sto modelli di vita incentrati sulla forma a scapito del contenuto; ed in un Paese dove il 90% delle persone si informa, e costruisce la propria visione del mondo guardando la TV, è logico che una lezione del genere possa essere davvero devastante. Diventano oggetto di dibattiti e simposi quei fatti che una volta potevano occupare soltanto le pagine di riviste di gossip da sala d’aspetto: un bacio sotto le coperte, un litigio per chi ha mangiato l’ultima banana, il drammatico rapimento di un orsetto di peluche, una flatulenza clandestina in pieno pranzo. E come il Blob del film, questo modo di concepire la televisione ha fagocitato tutto ciò che incontra: i telegiornali, la politica stessa cercano di inseguire quei modelli, trasformandosi da veicolo di riflessione sulla realtà e per la realtà, in un gigantesco show dove le cose che contano sono l’aspetto e chi urla di più. Non deve sorprenderci, dunque, se il dibattito politico si sia “normalizzato”, divenendo discussione da bar; se le notizie siano diventate notizie di cronaca e di costume; se i banchi delle nostre camere, dei nostri consigli comunali, si siano riempiti di personaggi (più che persone), che fanno a gara a chi la spara più grossa ed a chi è meno competente nella propria mansione. Ciò che conta non è cosa si dice, o con quanta competenza: quello che conta è essere sempre davanti agli occhi delle persone e soddisfare le loro

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aspettative, affinchè il giorno in cui esse vengano chiamate ad esprimere il loro (tele)voto, possano ricordarsi un nome, o, per quelli dalla memoria più debole, semplicemente il simbolo del partito. Tutta colpa del Grande Fratello, dunque? La risposta ovviamente non può essere così semplice. La popolare trasmissione, assieme ai suoi figliocci, i vari reality show, ha cambiato una volta per tutte il linguaggio televisivo, e di riflesso la televisione stessa. In Italia, però,ciò che dovrebbe essere un fenomeno circoscritto, si espande a macchia d’olio, proprio perché la televisione è diventato il mezzo principale attraverso il quale i nostri politici si mostrano alla platea di elettori. Giocoforza quindi sono costretti ad adattarsi ai suoi stilemi di comunicazione: così tentano di vendere il proprio marchio, di impressionare più che convincere il pubblico. e per riuscirci usano i jingle e gli slogan più che la forza degli argomenti, e la fondamentale legge della “reiterazione del messaggio”, ovvero, non importa cosa dici, ma quante volte e come lo dici. La Forma vince sulla Sostanza, e se la Forma è quella televisiva, voilà, signore e signori, ecco a voi la Politica Italiana. Se volete che Gianfranco esca, mandate un SMS al numero in sovrimpressione.

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COSTUME E SOCIETÀ

SCOPERTO UN METODO

PER CRESCERE DI STATURA

S

i può raggiungere qualunque obbiettivo nella vita, prima o poi, attraverso la propria forza di volontà, anche quello più improbabile. Importante è scegliere il metodo giusto per giungere alla mèta desiderata ed è assolutamente sbagliato andare alla ricerca delle vie più facili. Credere in qualcosa fa miracoli e sviluppa la forza che ognuno ha dentro. La vita è fatta di desideri ma purtroppo non è sempre facile ottenere ciò che si desidera. Gli elementi rilevanti che aiutano a realizzare gli scopi prefissati sono la costanza, l’entusiasmo e lo stimolo. I metodi difficili richiedono più tempo e maggior impegno ma sono più sicuri per raggiungere il risultato. Tanta gente è insodisfatta del proprio aspetto fisico e fa di tutto per cambiarlo riccorrendo alla chirurgia plastica, realizzando così le loro ambizioni in poche ore sotto l’effetto dell’anestesia. Invece coloro che vorrebbero aumentare la loro altezza non hanno tante alternative o comunque affidarsi al chirurgo plastico risulta essere una decisione molto turbante. In questo caso la gente del Kazakistan è fortunata ad avere la possibilità di diventare più alta riccorrendo ai metodi naturali che richiedono però una grande forza di volonta, costanza, disciplina e de-

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terminazione. L’idea di questo progetto fenomenale e la creazione della “scuola di crescita” è da riconoscere a Elena Leonidovna, che ha dato tanta carica alla gente nell’avviare un percorso difficile, ma per arrivare alla fine a grandi risultati. Il primo record è stato raggiunto con successo da un ragazzo di 18 anni e in seguito da tanti altri, comunque di età non superiore ai 30 anni. Il corso prevede una molteplicità di regole da rispettare collegate tra loro, come anche tantissime rinunce da fare. Si richiede di astenersi dall’alcol, fumo, vita notturna sregolata, per cui alle ore 22 al massimo bisogna coricarsi, perchè è da quell’orario che durante il sonno si sviluppano gli ormoni della crescita. Lo stato di salute è importantissimo per potere frequentare questa scuola: gravi patologie come ad esempio l’ipertiroidismo non lasciano alcuna chance per potere crescere. Coloro che invece godono di

ottima salute e non hanno l’età superiore ai 30 anni possono provare a realizzare il loro sogno. Per iniziare si ricevono i massaggi da un fisioterapista per riscaldare il corpo e ad affrontare la ginnastica, e l’agopuntura nella zona delle orecchie per risvegiare gli ormoni di crescita: con lo stesso intento la mattina si consiglia di portare apposite ciabatte massaggianti il tallone dei piedi almeno per 10 minuti. Gli allievi seguono le discipline come ginnastica, yoga, stretching, nuoto, 3 volte al giorno tutti giorni. Oltre a tutto questo è indispensabile la meditazione,


COSTUME E SOCIETÀ

sognare, immaginare se stessi sempre più vicini al risultato, autostimolare la propria mente fino all’autoconvinzione totale. Al complesso di esercizi mattutini si aggiunge in più il massaggio sui punti particolari del corpo, di pomeriggio invece oltre alla ginnastica un allenamento particolare sull’apposito macchinario simile ad una bilancia, dove da una parte si appende il peso che favorisce l’allungamento del corpo; men-

tre la sera si procede all’allungamento specifico delle gambe dentro la vasca piena d’acqua. Nell’arco di sei mesi si dovrebbe avere il salto di crescita, che può variare da 5 mm fino ad arrivare a 2 cm: e a quel punto si può anche fermarsi ma, ancora meglio, continuare. L’alimentazione corretta è fondamentale nella vita di tutti noi e in questo caso lo è ancora di più. Tanto per cominciare gli orari perfetti per i pasti: colazione dalle ore 7.30 alle ore 8.30. pranzo dalle ore 13 alle ore 14, merenda dalle ore 16 alle ore 16.30, cena dalle ore 18.30 alle ore 19.15. Come abbiamo già accennato prima, alle ore 22.00 riposo assoluto.Possiamo citarvi alcune ricette di bevande specifiche che favoriscono la crescità, semplici da preparare e consigliabili da bere al mattino prima di colazione. Infuso di ortica 2 cucchiai di ortica essicata, un bicchiere d’acqua, bollire per 10 minuti, per avere il sapore più gradevole si può aggiungere il miele. Bevanda con l’aceto di mele: diluire in un bicchiere d’acqua un cucchiaino di aceto di mele e un cucchiaino di miele. Latte con uovo - in un bicchiere di latte scaldato fino a 40° aggiungere l’uovo crudo e fare frullare. La frutta e verdura sono la fonte principale per potere recuperare le forze e affrontare con più facilità faticosi allenamenti quotidiani. Spesso non si riesce a mangiarne abbastanza quanto serve al nostro organismo. La soluzione è di acquista-

re l’apposita centrifuga che permette di fare i succhi di frutta e verdura di vari generi. Si consiglia di non essere pigri e prepararli almeno 2 volte al giorno. Per ciò che riguarda i pasti bisogna cercare di mangiare cose genuine ed evitare il cibo fritto e grasso. Le principali vitamine che accellerano la crescita sono A, B, C, D, E. Vitamina A - si trova nelle verdure (pomodori, insalata, spinaci), burro, panna, uova, il grasso animale ( tranne il lardo del maiale) e sopratutto nell’olio del pesce. Mancanza di vitamina A provoca la debolezza muscolare che rallenta sviluppo fisico e fa venire pelle impura. Molto importante per i bambini, contribuisce ad accellerare la crescita. Vitamina B - carne, fegato, pomodori, uova, insalata, fagiolini verdi e più di tutto lo troviamo nel lievito di birra e semi di girasole. Aiuta a difendere il sistema nervoso, combatte la stitichezza, malattie infettive e reumatiche. Vitamina C - si trova nella frutta (arance, limoni, banane,) e nelle verdure (pomodori, carota,

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verza, spinaci, insalata, patate, cipolla e aglio). Con la cottura quasi tutte le verdure perdono la vitamina C, tranne le patate, se sono bollite con la buccia, e cipolla. La carenza di vitamina C provoca gonfiore dei piedi e delle mani, dolori articolari, perdita di forze, emoragia nasale o gengivale e rallenta la guarigione delle ferite. Aiuta a prevenire le malattie come l’ulcera, fa bene agli occhi e rafforza il sistema immunitario. Vitamina D - l’olio del pesce, uova fresche e verza. Previene la formazione dei calcoli nella vescica, malattie polmonari e fragilità delle ossa. Vitamina E - tuorlo del uovo, mais e tutti tipi di frutta e verdura. E’ indispensabile per il funzionamento degli organi riproduttivi di uomini e donne. In assenza di vitamina E l’uomo non può procreare mentre la donna difficilmente può concepire. Svolge, poi, un ruolo importante nella prevenzione delle malattie degli occhi. Maira Nurkhabayeva

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PSICOLOGIA

ATTACCHI DI PANICO SI PUO’ GUARIRE “ (…) Per 10 anni non sono andato a teatro, non ho partecipato a incontri politici e a nessun tipo di raduno sociale, tranne alcune volte in cui riuscivo a sedermi vicino all’uscita in modo da fuggirne con facilità, se ne avessi avuto bisogno. (…) Più di una volta mi sono trovato a scendere da un treno affollato, a metà strada rispetto alla stazione verso cui ero diretto, a causa della mia difficoltà a stare in piedi in mezzo alla gente e alla confusione. Molte volte mi è capitato di andare al ristorante o nei bar, di ordinare qualcosa e poi di non riuscire a mangiare, spinto dal desiderio di fuggire. Molte volte ho com-

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prato biglietti per il teatro, concerti, fiere, ecc., per poi venderli o regalarli quando arrivava il momento di andarci. (…) Sono sempre alla ricerca di quelle situazioni che mi permettono di avere a portata di mano qualcosa che, nel caso in cui non mi sentissi bene, mi consenta di ritrovare il mio equilibrio. (…) Questa malattia ha soffocato la mia ambizione, ha ucciso tutto il mio orgoglio personale e ha rovinato ogni mio piacere…”. Nel brano, tratto da Fears and Phobias di I.M.Marks, sono descritte le sensazioni di un professore universitario, affetto da Disturbo di Panico con Agorafobia, che non si rivolse mai ad uno

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specialista per affrontare le sue paure, nascondendo a tutti il proprio disagio. Pubblicò la sua autobiografia 48 anni dopo l’esordio del problema, ma nel frattempo la sua vita era andata in pezzi per sempre. Vi suona familiare? Se avete sperimentato, almeno una volta, un attacco di panico saprete certamente ricordare ora, giorno, mese e anno di quella terribile esperienza. Molto probabilmente vi sarete sentiti in balia di allarmanti sintomi fisici che non siete riusciti a controllare: il cuore batteva all’impazzata, respiravate a fatica, tremavate come foglie, tutto il vostro corpo era sudato

e teso, la testa girava. Quasi sicuramente, in quei momenti senza fine, avrete pensato di essere sul punto di morire d’infarto o di svenire o d’impazzire. Forse, quella prima volta, non vi trovavate in una situazione particolarmente stressante, forse stavate semplicemente passeggiando per strada, guidando verso l’ufficio, seduti in un cinema o facendo acquisti al supermercato. Oppure può esservi capitato in condizioni drammatiche, come incidenti o morti improvvise di persone care o, ancora, in concomitanza con l’assunzione di alcune sostanze (marijuana, cocaina, anfetamine, ecc.). Qualunque sia stata la situazione in cui il primo attacco di panico si è manifestato, certamente la cosa non vi ha lasciato indifferenti, anche se, in molti casi, un unico attacco non produce conseguenze clinicamente rilevanti. A volte, invece, gli attacchi si ripetono. Se così è capitato anche a voi, avrete chiesto l’intervento del medico o sarete andati al Pronto Soccorso, probabilmente preoccupati di avere una grave malattia. Dopo l’esito negativo di ripetute visite ed analisi, prescritte da cardiologi, gastroenterologi ed otorinolaringoiatri, vi sarete sentiti ancora più confusi e scoraggiati. Forse


PSICOLOGIA

sarebbe stato più semplice se tutto fosse dipeso dal soffio al cuore che sapevate di avere. E adesso? Come fare per essere sicuri di non provare ancora quelle angoscianti sensazioni? Vi sarete detti: “Meglio evitare tutti quei posti e quelle situazioni associate al primo attacco. Meglio non restare soli, non allontanarsi da casa, non andare dove c’è troppa gente, meglio starsene al sicuro per un po’”. Ma ad un certo punto, tutto comincia a fare paura: piazze, ponti, gallerie, ascensori, autostrade, treni, autobus e molte altre situazioni nelle quali può risultare difficile fuggire o ricevere aiuto nel caso di un attacco improvviso. Non si può più uscire da soli, senza avere vicino una persona di fiducia. Questo provoca notevoli limitazioni, fa sentire stupidi, insicuri, non più autonomi, “in gabbia”, poiché liberarsene sembra impossibile. E la vita può andare avanti così anche per anni. Dal canto loro, i familiari inizialmente cercano di comprendere questo stato di sofferenza. Poi, con il passare del tempo, quando si accorgono che ogni nuovo esame al quale ci si sottopone è inutile ai fini della soluzione del problema, cominciano a provare sconforto, sfiducia e, talvolta,

rabbia. Potrebbero anche aver pensato, più o meno coscientemente, che se il problema non si risolve è sostanzialmente per colpa vostra. Ma voi non potete farci niente. Inoltre, senza il sostegno e la presenza fisica del partner, di un genitore o di un fratello affrontare la giornata sembra impossibile: sono loro gli unici depositari di questo segreto che sconvolge la vita. Raramente tale problema si confessa ad amici, a compagni di università o a colleghi di lavoro. “C’è il rischio di passare per matti!” Insomma, potrebbe succedere che, dopo qualche tempo, le catene del panico e dei disturbi ad esso associati avviluppino tutta la vostra esistenza, rendendola a volte insostenibile, a causa di pregiudizi e disinformazione. In realtà, il Disturbo di Panico non ha niente a che vedere con la “pazzia”, ma è una condizione clinica ben nota e molto diffusa, per la quale esistono terapie dav-

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vero efficaci. Gli specialisti di riferimento sono lo psichiatra e lo psicoterapeuta. E’ importante che la persona possa ricevere sia la diagnosi, sia le informazioni corrette che riguardano la natura del disturbo, il suo decorso ed i trattamenti elettivi. Quasi sempre le origini del disturbo vanno ricercate in uno stato di malessere psicologico, di cui il soggetto non è consapevole, che si esprime attraverso dei sintomi. Per questo motivo il Disturbo di Panico viene trattato prevalentemente con la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, con la farmacoterapia o attraverso una terapia di tipo combinato: farmacologica per la cura dei sintomi e psicologica (psicoterapia) per la cura delle cause, al fine di evitare che i sintomi ricompaiano quando i farmaci vengono interrotti. Le terapie sono, in linea di massima, brevi e con un’alta percentuale di successo.

A cura della Dott.ssa Michela Rosati Psicologa Psicoterapeuta info@michelarosati.it

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BENESSERE

DOMENICA IN BICI FA BENE ALL’AMORE

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e riuscissimo a posare l’ombrello sarebbe più probabile ma dato che l’ottimismo non manca, ci proviamo lo stesso. Dopo i noiosi pomeriggi della stagione fredda non c’è di meglio di una uscita in bici, magari in buona compagnia. Andare a due ruote fa rima con prevenzione e salute, potenzia la muscolatura, aiuta le funzioni di cuore e polmoni, allenta la tensione, allontana gli acciacchi dell’ età. Non solo, si mantiene la forma fisica e si dà una mano al buonumore. Spesso si pensa che il movimento di pedalata alleni solo i muscoli delle gambe. Certo, quadricipiti e polpacci aumentano le proprie capacità funzionali, ma non solo. La muscolatura di tutto il corpo viene migliorata, grazie all’ impegno necessario per mantenere la postura corretta dalle spalle agli addominali. Quante volte dopo una bel pomeriggio in sella le braccia risultano indolenzite? Utile

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quindi per fortificare schiena e braccia e gli addominali collaborano per mantenere l’equilibrio richiesto dalla posizione. Pedalare aziona un meccanismo di prevenzione primaria per le articolazioni e il movimento rotatorio ha un effetto protettivo delle loro cartilagini. Non c’ è sovraccarico per colonna vertebrale e ginocchia, come nella corsa, perché parte del peso viene scaricata attraverso il mezzo a due ruote. Quindi per coloro che soffrono di dolori alle ginocchia si rivela il movimento ideale, insieme al nuoto, per tenersi in forma pur non caricando le articolazioni sofferenti. Un’ attività aerobica regolare, a bassa intensità, permette la riduzione progressiva dell’ adipe ovunque sia posizionato, il controllo della glicemia, dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Praticamente aiuta a bruciare attivando il metabolismo basale. Per chi vuole dimagrire è importante sapere che l’ impegno metabolico richiesto è pari o superiore al nuoto. L’ allenamento costante migliora le capacità di consumare grassi e risparmiare zuccheri. Importante è bere e reidratarsi abbondantemente anche solo con acqua o con bibite idro-saline. Sembra che i giovani che utilizzano regolarmen-

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te il mezzo sviluppano una maggiore capacità di adattarsi alle situazioni e di controllo emotivo, imparano a gestire situazioni e a prendere decisioni. Controllano ciò che accade loro intorno e decidono cosa fare per mantenersi in sicurezza e risparmiare energie. Naturalmente anche per gli adulti e nella terza età i benefici psicologici sono importanti: l’uscita in bicicletta aumenta la socializzazione e previene la depressione. Diverte e quindi permette la produzione di endorfine, ormoni che attenuano fatica e dolore e hanno un effetto positivo sull’ umore. In caso di sovrappeso oppure di obesità e’ assolutamente consigliabile praticarne l’uso, contrariamente ad alcuni altri sport meno morbidi, perché ha un effetto riabilitativo nei casi dei danni provocati dall’eccessivo peso e dei suoi scompensi, va dosata come terapia riabilitativa (con un ritmo lento e mai in con-

dizioni di fatica o di dolore). Se poi si vuole sfuggire allo stress, bisogna cercare di non esagerare, altrimenti si corre il rischio di sostituire lo stress da lavoro con quello da sportivi della domenica. Il buon senso aiuta sempre. Chi non è allenato e tutto l’inverno ha scelto la macchina o soffre di patologie particolari dovrebbe evitare di usare la bicicletta in montagna come prima uscita. La fatica della salita sarebbe più deleteria dei benefici dello sport all’aria aperta. Mai dimenticare un cappellino e una buona protezione solare, gli occhiali da sole non sono solo un vezzo ma una vera barriera protettiva per gli occhi. Andare in bicicletta è una occasione per trascorrere un pomeriggio in compagnia di tutta la famiglia svolgendo una attività sana e poco costosa. Perché non organizzare un pic-nic tra ciclisti! E poi la sera ristorati e rilassati dopo un bella cenetta dedicarsi alle attività di coppia altrettanto salutari e senza dubbio anche queste, ad alto dispendio calorico.

A cura di Patrizia Maria Cavallo


ESTETICA

Ti raderò l’aiuola

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onna baffuta sempre piaciuta? Non credo. I peli superflui sono diventati una vera ossessione per donne e uomini attenti al trend attuale. La pelle si deve vedere, assaporare, accarezzare senza che le dita si infilino in cespugli di rovi ispidi. Una battaglia persa? Facciamo per cominciare il punto della situazione. Ci sono modi e modi per eliminare i peli, alcuni detti depilazione, altri detti epilazione. Qual è la differenza? La depilazione elimina la parte visibile del pelo, quindi quella che esce dall’epidermide, il fusto visibile. Parliamo di rasoio, creme depilatorie, cerette usuali. L’epilazione tende ad inibire la crescita del pelo arrivando ad estrarne la radice. Quindi un intervento che arriva più a fondo e che dovrebbe dare dei risultati continuamente migliorativi rallentando la ricrescita, la consistenza e la quantità di peli. Quale scegliere? Quella che piace di più. Facciamo un test. Ti piacciono gli spunzoni in ricrescita dei peli delle gambe che ti spuntano attraverso le calze? Sei soddisfatta dei peli ispidi del

baffetto con i quali giocherelli ai semafori osservandoti nello specchietto retrovisore? Ritieni che il cespuglio sotto le ascelle ben si intoni con la tua camicia da notte? Trovi che la selva che spunta dai lati del tuo costoso tanga apporti un che di appetitoso all’insieme? O se sei un

con un gesto dolce che sfila il pelo senza traumi per la pelle. L’importante è la cura adeguata della pelle tutti i giorni perché permanga la giusta idratazione. Contrariamente a molte cerette usuali che aderiscono solo parzialmente alla pelle e che non riescono ad estrarre il

uomo, i peli del petto e della schiena fanno si che da tempo non provi l’effetto della stoffa della camicia direttamente sulla pelle, o dell’acqua della doccia che ti scivola sul petto? In base alle risposte si faranno delle scelte. Se da anni fai la ceretta o utilizzi sistemi alternativi e continui ad avere dei disagi come sopra descritti, potrebbe essere il caso di prendere in considerazione metodi alternativi? Ma quali? Quello meno invasivo direi. Meno doloroso. Meno costoso: la resina. La resina in commercio oggi nell’ambito di istituti professionali rende il giusto servizio. Come funziona? Si tratta di una resina tiepida che viene stesa con un cucchiaio di legno e tolta

bulbo del pelo, la resina posata su pelle adeguatamente trattata, oltre che a sfilare perfettamente il pelo, abbellisce la cute. Niente più pelle di pollo. Bensì una omogenea morbidezza senza infiammazioni follicolari. I prodotti migliori sono composti per fino al 96,5% di resine naturali, oli essenziali purissimi e burro di Karitè dalle proprietà calmanti, lenitive, idratanti. Il programma di epilazione progressivamente definitivo si svolge a cicli e porta sin dalle prime sedute ad una notevole miglioria dell’insieme. Ad una diminuzione costante delle rapidità di ricrescita e ad una evidente diminuzione della circonferenza e robustezza del pelo. Ottimi sono i risultati sul pelo maschile. L’uomo peraltro si rivela paziente accorto e diligen-

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te nell’eseguire quotidianamente i consigli dati. Ora senza che l’ossessione del pelino ci condizioni la vita, è certo che una pelle libera da ruvidi intermezzi è più piacevole da indossare. A parte le preferenze sul tipo di epilazione delle parti intime, almeno lo sfoltimento della zona bikini è da farsi. E che non senta la bestemmia del “d’inverno non faccio l’epilazione tanto non mi devo spogliare” perché o siamo tutte in procinto di tornare vergini per la prossima primavera, o qualche volta, grazie a dio, capiterà di sfilarsi un abito da dosso! E allora perché non farlo alla grande, con la consapevolezza di essere a posto in ogni senso. La cura della persona come il peeling, il pedicure, il manicure, la pulizia della pelle del viso e l’epilazione fanno parte dell’igiene di una donna. Parlo di igiene e non di bellezza. Mantenere la pelle idratata ,trasparente e profumata non è un lusso, è un dovere nel confronto di se stessi e un grande favore per che ci stà accanto. Parlo di uomini e donne. Quindi niente scuse assurde. Il metodo per garantire una riduzione del pelo c’è. Basta volerlo fare. E che non senta la favoletta del “non ho tempo” perché ci vuole meno tempo a fare bene i lavori che non a farli male. Quindi liberiamo le aiuole dai rovi e dalle erbacce e ricordiamo che la potatura non si fa d’estate! A cura di Patrizia Maria Cavallo

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ALIMENTAZIONE

Sovrappeso

Problema che interessa il 45% dei ternani

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l 45% della popolazione ternana tra i 18 e i 69 anni è sovrappeso, questo è quanto emerso da un’indagine condotta dall’azienda sanitaria ASL 4 e esposto nell’incontro tenutosi all’inizio dell’anno nella sala conferenza dell’ospedale di Terni. Per capire come risolvere il problema bisogna prima di tutto comprendere il rapporto esistente tra metabolismo e peso corporeo. Il metabolismo influisce nel determinare il peso corporeo, ma non è sempre vero che un metabolismo lento sia il colpevole di un eccessivo accumulo di grasso nel tessuto adiposo. Esistono numerosi fattori da prendere in considerazione, primi fra tutti alimentazione e attività fisica. Attraverso il metabolismo il corpo converte i nutrienti assunti con la dieta in energia necessaria per supportare le sue attività. L’organismo ha una richiesta base di energia che è fondamentale per il corretto svolgimento di ogni funzione vitale come respirare e mantenere la circolazione sanguigna, pertanto il dispendio energetico è continuo perfino durante i momenti di riposo. Anche i processi digestivi, di assorbimento dei nutrienti, trasporto e stoc-

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caggio richiedono il consumo di energia che rappresenta circa il 10% di quella usata al giorno. L’energia consumata per compiere le funzioni di base è il tasso di metabolismo basale (Basal Metabolic Rate), esso risulta correlato a diversi fattori tra cui:

dell’energia usata al giorno dall’organismo. Ecco perché le diete drastiche che sottopongono il corpo a eccessive privazioni determinano un meccanismo di compensazione tale da rallentare il consumo energetico per conservare le calorie con lo scopo

- il rapporto tra muscoli e massa grassa (il tessuto muscolare richiede e consuma molta più energia rispetto al tessuto adiposo) - il sesso (a parità di taglia e di peso corporeo gli uomini tendono ad avere più massa muscolare rispetto alle donne, pertanto consumano più energia) - l’età (gli anziani tendono a perdere massa muscolare e ad accumulare più grasso, questo determina una diminuzione del consumo energetico.) Il metabolismo basale rappresenta circa il 60-75%

di garantire la sopravvivenza. E’ raro che l’aumento di peso sia dovuto al metabolismo lento, sono piuttosto le calorie in eccesso, spesso perchè mal distribuite nel corso della giornata, e una scarsa attività fisica a determinare l’incremento del peso corporeo. L’aumento di peso è, più comunemente, il risultato di un eccesso di calorie introdotte con la dieta: controllare l’apporto calorico mediante la scelta di alimenti più appropriati e “bruciare” le calorie in eccesso praticando una regolare attività fisica sono

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gli strumenti più efficaci per mantenere il proprio peso corporeo entro i valori ottimali individuali. Se da un lato risulta molto difficile ottenere un controllo sul proprio metabolismo, dall’altro è decisamente più facile agire sul proprio stile di vita: bastano piccoli accorgimenti che, col passare del tempo, diventeranno parte della quotidianità. Per seguire una dieta sana ed equilibrata non è necessario stravolgere le proprie abitudini alimentari, bisogna nutrirsi in modo vario senza eccedere nelle quantità, ridurre i grassi saturi e consumare frutta e verdura tutti i giorni. Lo stesso approccio pacato vale anche per l’attività fisica: non sono necessari grandi sforzi, basta praticare in modo regolare un’attività moderata come camminare, andare in bicicletta, fare le scale. Si tratta di semplici attività quotidiane e, sommando alcuni minuti di camminata, alcuni di bicicletta e così via fino ad arrivare a 30 minuti di movimento al giorno, sarà possibile mantenersi in salute senza eccessivi sforzi. A cura della Dott.ssa Monia Zambernardi Nutrizionista


MODA

TESSUTI PER L’UOMO MODERNO TWEED INVERNALI, ABITI DA CERIMONIA, GIACCHE SPORTIVE

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algrado il vestire casual che detta legge da anni, con i jeans, le felpe, i giubbotti sportivi, l’abito da uomo non tramonta mai. Questo capo di abbigliamento non è più relegato solo alle occasioni eleganti come matrimoni o feste di laurea, ma viene indossato dai giovani anche in occasioni informali come cene o serate in discoteca. La moda attuale propone delle giacche più destrutturate, magari con rifiniture in tinta, bottoni colorati, ma con tessuti di colore scuri come il blu, il gessato a righe strette oppure più larghe. Le giacche hanno solitamente gli spacchi laterali e tasche con pattine, e spesso i bottoni sulle mani-

che delle giacche che si possono slacciare, per rendere più sportivo l’abito che si indossa. I tessuti che vengono proposti per la prossima primavera sono: la tela di fresco di lana, i cotoni in tinta unita o con disegni che formano una trama spinata,gli immancabili lini,che con il loro stropicciarsi naturale danno tanto l’impressione di uomo vissuto e tutto da scoprire. I campionari proposti nei negozi più alla moda della nostra città per il periodo invernale, hanno ancora una volta rispolverato giacche di gusto inglese, con tessuti che formano quadri o principi di Galles\, con una mano ruvida e calda. Restano un po’ dimenticati i tessuti di lana a cachemire più morbidi , anche per questione di

prezzo, a favore dei TWEED, in tessuto pesante da sempre usato per le giacche sportive, spesso con toppe in pelle sulle maniche, bottoni di legno e pelle e colori che imitano quelli della natura: il marrone bruciato, i verdi più caldi, gli spinati sui toni dell’avana, con tonalità tenui e rilassanti. Le giacche di vero tessuto inglese hanno corpo, cioè pesantezza e sfumature naturali, e sono fatte per durare nel tempo, in barba alla moda che ci vorrebbe far cambiare il guardaroba ogni anno. Sia per la donna che per l’uomo è tornato di gran moda l’impermeabile classico, cioè piuttosto lungo tipo Burberrys, qualche volta a doppio petto, oppure con un modello più corto, con tasche sportive e zip centrale. I negozi offrono in vendita una gran quantità di cravatte, sbizzarrendosi in tutti i colori, compresi i toni del giallo, del rosa , del viola, del celeste. Le camicie da ragazzo prediligono i toni del celeste qualche volta con piccole righe a bastoncino anche se si ri-

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affacciano dopo tanto tempo le tonalità del beige e del bordeaux, sempre con righe molto sottili. Per l’abito da matrimonio, cioè quello dello sposo, intramontabili gli abiti scuri, con gilet che favorisce di poter indossare la giacca sbottonata, sono richiesti i tight, cioè la giacca nera con gilet grigio e pantalone gessato, lo smoking con la giacca che ha i petti di raso lucido e la cravatta che diviene un classico papillon o una farfalla. Di gran moda gli abiti gessati con giacche a due o un bottone, con cravatta sobria con piccoli disegni, molto chic è un piccolo fazzoletto bianco, da uomo, ripiegato in quattro parti, che spunta deciso dal taschino della giacca . Stefano Spanò

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WEEK-END NEL TERNANO

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ggi giorno il turismo e la natura vanno di pari passo, un binomio in crescita che in Italia, ma soprattutto nelle zone del centro, sta apportando sviluppo e guadagno. “Agriturismo” e “Country-house” sono due termini entrati nel linguaggio comune da qualche tempo, anche se, spesso, non si conoscono le differenze tra queste due tipologie di accoglienza. Quella fondamentale sta proprio nel tipo di gestione: l’agriturismo può essere esercitato soltanto nell’ambito di un’azienda agricola, può ospitare nelle proprie stanze non più di 35 persone (al massimo 50) e nella ristorazione non più di 70, elevabile a 90, se il 50% delle materie utilizzate per la ristorazione è prodotto direttamente dall’azienda agricola. La Country house, invece, ha meno vincoli, ed è una semplice azienda turistica, commerciale; l’unico limite è quello previsto dalla Legge Regionale n.3/2002: i materiali utilizzati per la ristorazione devono essere almeno per il 70% prodotti tipici locali o acquistati direttamente dall’azienda agricola, con preferenza per quelli biologici. Country House Casco dell’Acqua Via dei Trinci, 4 – Foligno (Pg) Tel. 0742391208 - Fax. 074222725

Hotel e Country House Porta del Tempo

Via G.Contessa 12- Stroncone (Terni). Tel.0744/608190info@portadeltempo.com L’hotel e country house dispone di otto camere doppie, tutte diverse fra loro, arredate in modo originale e affrescate con colori pastello. In particolar modo, la camera n.6, l’unica suite, dotata di letto a baldacchino e la n.8, in mansarda, con caminetto e letto futon, per chi vuole passare momenti romantici, con vista sui comignoli del paese di Stroncone.

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La Country house Casco dell’Acqua si trova all’interno di un corpo poderale di quindici ettari tra i comuni di Trevi, Montefalco e Foligno, di proprietà dell’Azienda Agraria TULLI da più di trenta anni. E’ la tipica casa colonica della campagna umbra il cui edificio principale si trova a soli quattro metri dall’argine del fiume Clitunno, ed è costituito da una struttura risalente ai primi del settecento. Il casolare offre otto alloggi tra cui una camera, due monolocali, tre bilocali di cui uno accessibile ai diversamente abili, un trilocale ed un appartamento. Arredati con semplicità e raffinatezza, nulla è lasciato al caso ma si è cercato di creare un ambiente confortevole e rilassante in sintonia con la natura circostante. Una fitta vegetazione di salici piangenti e pioppi rendono ombrose le rive silenti del fiume Clitunno creando un paesaggio particolarmente suggestivo. Ne cantarono la bellezza Virgilio, Properzio, Plinio il Giovane, Carducci, Byron e molti altri.

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Agriturismo Castello di Sismano Borgo Corsini, 2 Sismano (Terni). Tel. 0744 933416 - Fax. 0744 933416 Il castello di Sismano è un’azienda agrituristica situata in uno splendido borgo medievale umbro, in provincia di Terni e a pochi chilometri da Todi. Ai piedi dell’imponente maniero ci sono due edifici di cui uno tardo medievale, e l’altro settecentesco chiamato, dove sono state realizzate undici suite ognuna dotata di comfort di altissima qualità. A poche decine di metri dalle stanze si estende una vasta azienda naturalistica di seicento ettari a disposizione degli ospiti per escursioni e percorsi in biciletta. All’interno dell’azienda è situata una riserva di caccia dove si organizzano battute speciali a richiesta. A Sismano si potrà trascorrere una vacanza in pieno relax lontani dallo stress e dai rumori cittadini, godendosi tutta la tranquillità delle colline umbre, vero cuore verde d’Italia e potranno rivivere il fascino storico dei luoghi teatro delle battaglie medievali tra guelfi e ghibellini.


Vernacolo Lu spezzonamentu dell’urdima dimenica di Maggio 1944. Un fischiu lungu com’ un urlu a cresce un bottu forte de porvere e de morte. Cinque minuti de silenziu eternu, Le piante fermorno lu rispiru e li cillitti co l’alucce strette a piagne principiorno. Cucì ’ncuminciò quella matina. Era dimenica erano le sette. Io co le recchie dritte ’ntisi lu lamentu e cursi, curzi, scarzu in mutanne e lì lu vidi, stesu per terra, c’ea un bucu slabbratu tra le coste e piagnea in una strana lengua,

le Ricette 1/ SPAGHETTI ALLE

Mamma però Lo dicea bene Ma sempre più piano, allora a chiamalla l’aiutai angh’io Mamma, Mamma sempre più forte strillanno. Le mamme so mamme dappertutto. Non cea ventenni e manco la barba Cò ’n surrisu stortu Tra le bracce me spirò, e m’abbraccicò morendo. Non ho capitu mae s’era la fine o lu principiu de la parola però Ma…lui la sospirò e io per lui Mamma firnì. Tratto da “Lu lepre snobbe” di Elchide Trippa.

Proverbi >> Amicizzia co’ ttutti e ppratica co’ gniciunu. >> Lu matrimoniu senza fiji é ccome un arbiru senza frutti. >> Trista ’lla casa ’n do’ non entra mai gniciuno. >> A ttribbola’ vene sempre a ttempu. Godi mò, che a ttribbola’ c’è tempu. >> A ’gni campana ce sta bbene lu bbattocchiu sia. >> L’occhiu vole la parte sia, meno che li cazzotti.

VERDURE DI PRIMAVERA

Ingredienti: 400g spaghetti, 200g punte di asparagi, 200g piselli, 200g fave, 150g prosciutto cotto, 60g burro, 100g mascarpone, 1 cipolla, 100g parmigiano, sale e pepe. Preparazione: Pulire gli asparagi, lessarli e tenere solo le punte. Lessare separatamente i piselli e le fave. In un tegame far fondere il burro, unire la cipolla, poi versare le verdure, salate e pepate. Aggiungere alle verdure il prosciutto cotto tagliato a dadini e il mascarpone e amalgamare il tutto. Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e condirla con la salsa preparata in precedenza. Spolverizzare con scaglie di parmigiano.

2/ LUMACHE AL SUGO Ingredienti: lumache, olio d’oliva, aglio, pomodori secchi, pomodori freschi, 1 bicchiere di vino bianco, sale e peperoncino. Preparazione: Rosolare le lumache pulite (prima cottura) in olio d’oliva con l’aglio e i pomodori secchi. Aggiungere un bicchiere di vino bianco o vernaccia, far evaporare ed unire i pomodori freschi a pezzi, peperoncino e basilico.

3/ DOLCE DI CILIEGIE

Ingredienti: 200g farina, 150g zucchero in polvere, 1 pizzico di sale, 4 uova, ½ l latte, 1 bicchierino di kirsch, 500g di ciliegie. Preparazione: Mettere in una terrina, la farina, il pizzico di sale e lo zucchero e poi mescolare. Sbattere le uova intere con il latte e aggiungere il kirsch. Unire, poca per volta, la farina, mescolare e formare una pasta chiara e liscia. Imburrare una pirofila e porre le ciliegie sul fondo, versare sopra la pasta e far cuocere a temperatura moderata per circa ½ ora; la pasta deve diventare dorata e gonfia. Spolverare con lo zucchero a velo.

>> Chi vva forte, va a la morte; chi vva pianu va lontanu. >> Chi non magna in compagnia, ’r diaulu se lu porta via.

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SPORT

UN GRANDE SUCCESSO DELLA 33esima MARATONA DELLE ACQUE 1678 partecipanti da tutta italia hanno colorato le strade ternane

Un ennesimo successo davvero incredibile, quello della 33a edizione della “Maratona delle acque” che merita per prima cosa il grande plauso al gruppo Amatori Podistica Terni per il grande sforzo organizzativo e l’impegno disinteressato e totale messo in campo da tutti i soci e simpatizzanti del gruppo, che non hanno lasciato nulla al caso al fine di presentare una manifestazione di grande qualità all’altezza della tradizione. Un impegno che va sottolineato e meritevole di un grande grazie da parte di tutta la città di Terni che ha potuto beneficiare a vari livelli di questa grande organizzazione. Anche dal punto di vista tecnico con i pregevoli successi del gruppo Amatori Terni con il primo posto di Angeli Fabrizio

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nella maschile e il secondo della Cardarelli Fabiola nella 21 km. Un’azione promozionale intensa che ha portato a Terni gruppi provenienti da ogni parte d’Italia: Bologna, Padova, Lucca, Ravenna, Napoli, Ancona, Milano, Mantova, Pisa, Bergamo, Udine, Livorno, Como, Macerata e tante altre città, e l’importante presenza del folto gruppo San Peter proveniente dalla Slovenia, che ha dato un concreto tocco di internazionalità a tutta la manifestazione. Un risultato che merita una bella riflessione su come si possa fare sistema con una manifestazione sportiva con, tutto sommato, poche risorse. Una babilonia di dialetti che ha fatto di Terni, per due giorni, straordinariamente, una città di grande interesse turistico. Alla fine si sono contati ben 712 podisti che, fin da venerdì, hanno fatto alzare il cartello “tutto esaurito” agli alberghi di Terni e del comprensorio. Un movimento gestito con professionalità e con cortesia dal D.I.T.T (Distretto integrato Turistico di Terni). La corsa vera e propria è stata preceduta il sabato precedente dalla “Festa del Podista”, un happening e una formula

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ORDINE D’ARRIVO Km. 5

MASCHILI

1. D’AGOSTINI Enrico Gruppo Satrini 2. VENTURI Voltero Runners Sangemini 3. PILERI Ivano Miricae Terni 4. CHERUBINI Alberto Miricae Terni 5. BIANCHINI Bruno Carsulae Terni

FEMMINILI MAMMOLI Daniela Carsulae Terni SERAFINO Teresa Runners Sangemini BISCARINI Lorella Runners Sangemini ALMADORI Valentina Miricae Terni MALIZIA Gioia Miricae Terni

KM 21 MASCHILI FEMMINILI

1. ANGELI Fabrizio Amatori Podistica Terni 2. PILERI Emiliano Atlethic Terni 3. BALDI Andrea S. Giovanni Valdarno 4. VINCENZONI Simone Gruppo Thissen 5. MAGGI Stefano Amatori Podistica Terni 6. TOMASSINI Andrea Amatori podistica Terni 7. SCAGLIA G. Marco S. Giovanni Valdarno 8. FRANCESCONI Fabio Amatori podistica Terni 9. MANFREDINI Daniele 10. Caricentro Ferrara 11. MAZZIERI Flavio Libero 12. COCCIOLI Ismaele Carsulae Terni

CRISANTEMI Elisa Runners Sangemini CARDARELLI Fabiola Amatori Podistica Terni BERNARDINI Letizia Monti Tderni DRAOLI M.Cristina Ponte Felcino ZEINI Elisabetta Runners Sangemini SERGOLA M.Rita Sabina Marathon ALLEGRINI Giulia Amatori Podistica Terni


SPORT

collaudata che ha riscosso un successo incredibile. La scelta, anche quest’anno, di effettuare l’incontro presso gli spazi multifunzionali di Via Irma Bandiera messi a disposizione dalla 8a Circoscrizione “Cervino”, ha contribuito non poco al successo dell’iniziativa dando una grande soddisfazione espressa per tutti dal Presidente della Circoscrizione Moreno Rosati. E così alla partenza dei 1.678 podisti, presenziata dal Sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e dall’Assessore allo Sport del Comune di Terni Renato Bartolini alle ore 9,30 in punto, un serpentone variopinto ha colorato tutta la Valnerina fino

alle Cascate delle Marmore, nel tratto chiuso intelligentemente al traffico al fine di evitare incidenti dalla Prefettura di Terni. L’escursione all’interno del Parco delle Cascate ha suscitato l’ammirato stupore di tutti i podisti per la bellezza selvaggia del luogo mentre l’allegra musica del gruppo folcloristico “La Rakkia” (e, in seguito, di Michele al parco le Graziee Crobu al Campo Scuola) ha dato l’energia necessaria per affrontare con più ottimismo lo stimolante impegno fisico proposto dalla manifestazione. Al Campo scuola “Casagrande” si celebrava intanto la giornata di sport de-

dicata ai più piccoli. Un nugolo di bambini (ben 142, di tutte le età) che, fin dalle ore 9,00, sotto un cielo particolarmente sereno ed azzurro, si sono cimentati un una appassionate corsa e poi invitati a giocare deliziati dai giovani del gruppo “Metamorfosi animazione” che li hanno tenuti impegnati fin verso le ore 12,00. Ristoro offerto dalle ragazze del Mc Donald’s. Presenti molte scuole di Terni ma anche l’Istituto Comprensivo di Arrone, giunto in forze con insegnanti e genitori che hanno partecipato con grande entusiasmo al programma proposto. Un successo davvero incredibile, sorprendente merito di questo gruppo che rivendica un’attenzione adeguata allo spessore delle iniziative organizzate. Un gruppo che ha ancora interessanti prospettive come il prossimo “Circuito dell’Acciaio” e soprattutto il progetto messo in piedi e già presentato nelle scorse settimane,che vede il 20 febbraio prossimo a Terni la prima edizione della “Maratona di S. Valentino”. La manifestazione, come da tradizione, si lega a diverse associazioni che operano volontariamente sul territorio per ovviare alle tante necessità della nostra società. Da segnalare la presenza anche quest’anno dell’Associazione AMA che ha promosso la giornata mondiale dell’asma, una presenza che si è fatta notare attraverso la distribu-

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zione di colorati cappellini e della bellissima t-shirt a tutti i bambini presenti. Tutti hanno contribuito alla riuscita della manifestazione: i Vigili Urbani, i volontari della Protezione Civile i medici, le ambulanze, il 118 che ha prestato la preziosa copertura su tutto il percorso. Un grande sforzo organizzativo affrontato con grande professionalità supportato dalle Istituzioni: il Comune e la Provincia di Terni, la Regione Umbria, la Camera di Commercio ma anche le Circoscrizioni: II e III che hanno partecipato in vario modo all’organizzazione. Per finire l’Amatori Podistica Terni intende ringraziare quanti hanno contribuito a realizzare questo straordinario progetto che rappresenta una bella realtà della nostra città. Web & Books

MAGAZINE MAGGIO 2010

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