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30 MAGGIO 2009 N°2
Chi
governerà a Palazzo Spada e Palazzo Bazzani? CONOSCIAMO i candidati a sindaco di Terni e presidenti della Provincia
EDITORIALE:
Il potere fine a se stesso: nemico n°1 della società
Speciale
I SONDAGGI
elezioni 2009 WEB&BOOKS Srl 05100 Terni via C. Guglielmi 27 tel 0744 404111 webbusiness@virgilio.it www.editweb.info
3 Editoriale editoriale
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IL POTERE
fine a se stesso: Nemico numero uno della società
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L'
egemonia politica locale ha ingessato il potere e per mantenersi in piedi pur non avendo idee in grado di affrontare le trasformazioni socio economiche e culturali ha scelto la via del clientelismo per conservarsi sterilmente all'interno della burocrazia e degli Enti locali. Risultati: parentopoli e attuazione di investimenti e programmazioni territoriali succubi di lobby totalmente prive di progetti lungimiranti o solo autoreferenziali che possano fare uscire il nostro comune e l'intera regione da un isolamento di povertà ed emigrazione da parte dei giovani. Una politica fondata solo per il mantenimento del proprio potere fine a se stesso senza alcuna forza propulsiva ed
unificatrice di tutte le forze sociali ed economiche è il nemico numero uno per il nostro futuro.Tutti gli elettori sono ormai consapevoli della debolezza di tale modo di fare politica e della necessità di avviare un ricambio sia culturale che generazionale tra gli aspiranti a rappresentare gli interessi del nostro territorio.Lo schieramento politico che riuscirà a convincere nei programmi e nella scelta dei candidati , questa nuova via dovrà essere vincente. Le molte liste evidenziano di come sia frantumata politicamente una città di soli 115.000 abitanti; è il risultato di una mancata capacità dei dirigenti politici che invece di aggregare all'interno del proprio schieramento, ascoltando le varie
istanze, preferiscono, pur di mantenersi in sella, il formarsi di piccole liste elettorali che andranno ad indebolire le rispettive rappresentanze politiche e conseguentemente i programmi da attuare. Terni si aspetta una vittoria netta e precisa che possa dare il via ad una nuova stagione, dove la qualità del programma relativa alla macchina amministrativa, sicurezza, salute, ambiente, lavoro, trasporti, cultura, infrastrutture, università, commercio, industria, integrazione multietnica, congiuntamente alle capacità degli eletti, riesca ad inserire la città in un contesto di relazioni nazionale ed europeo da protagonista.
NON PIU’ SUDDITI DI PERUGIA:
punti e quello con la media nazionale aveva raggiunto i 14 punti. Stessi risultati per il 2007 In merito ai dati relativi all’occupazione in tasso nella provincia di Terni era molto al di sotto di quello di Perugia. Perché i dirigenti storici della sinistra perugina non vedono di buon occhio una ripresa della crescita di Terni? Perché questa metterebbe in discussione il loro primato. E’ sempre stato così, questo modo di pensare e di agire è storicamente peculiare del Pci umbro e dei suoi dscendenti. Una Terni e comprensorio, più forti nel contesto regionale , non fanno dormire notti tranquille ai dirigenti politici perugini , questo è uno dei mo-
tivi, della necessità che il vento cambi rotta, anche in visione delle elezioni regionali del 2010. I quasi quaranta anni di Regione sono stati per la nostra città, di forte arretramento rispetto a Perugia. Anche i dirigenti politici locali soffrono la sindrome perugina. Perché proseguire sulla strade delle Province senza riequilibrare il territorio, politica che inevitabilmente avvantaggia Perugia. Si potrebbe dar via ad un processo in tempi brevi, affinchè la nuova impostazione che renderebbe giustizia a Terni possa attuarsi nei cinque anni previsti.
A partire dagli anni novanta, fino almeno al 2005 tutta la provincia di Terni è sostanzialemente rimasta indietro rispetto al resto del Paese. Se nel 1995 il valore aggiunto per abitante a Terni era più o meno intorno ai 6 punti in percentuale al di sotto della media nazionale, che di quella della provincia di Perugia, nei successivi dieci anni il distacco con il capoluogo di Regione era di 10
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G. Pa 30/05/2009
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posta
Lettere al Direttore Gianni da Terni Qualche mattina fa mi sono svegliato e aprendo la porta di casa ho sentito nuovamente una puzza tremenda, la stessa che da tempo non si sentiva più. Un odore acre che brucia agli occhi e che si sente in centro come in periferia. Spero di leggere presto il nuovo numero del giornale e spero che presto farete una bella indagine su questo fenomeno di cui si parla tanto e ci si lamenta ma che non ha mai trovato un responsabile. Complimenti ancora! Gianni
Daniela da Terni
Michele da Terni
Sono anni che si parla di raccolta differenziata, possibile che Terni sia l’unica città dove questo tipo di attività non prende il via? Qualcuno dei nostri amministratori si è mai recato fuori dalla conca per vedere come funzionano dalle altre parti? Ci parlano di percentuali, e mai si raggiunge quanto la normativa impone. Si sono mai chiesti il perché senza incolpare il cittadino che non ama la natura? Siamo tutti oberati dai problemi ma non siamo così ignoranti da non capire l’utilità della raccolta differenziata. Se invece di sperperare i soldi pubblici badassero un po’ di più all’azienda multi servizi le cose andrebbero meglio!
Quanti soldi vengono sperperati senza che le varie iniziative vengano messe a sistema? I nostri giovani, di idee ne hanno tante, se venissero ascoltati, invece di tirare su barricate rimanendo con i soliti quattro o cinque chiusi in una roccaforte si potrebbe fare molto e bene. Terni è una delle poche città del centro nord che è ancora legata alla fabbrica senza cercare nuove strade. E’ possibile che quel poco che abbiamo non può essere messo a frutto? E poi quanto tempo dovrà passare ancora prima di avere un palazzetto dello sport, un centro dove svolgere manifestazioni, un luogo di incontro vero? Anche sotto il profilo delle iniziative culturali, notiamo che a Terni viene messa in atto una poltica a sensio unico che in oarte dà risposte solo a gruppi di gioivani schierati polticamente
Marta da Terni Finalmente una rivista per i ternani! Mi chiamo Marta, ho 32 anni e svolto l’attività di infermiera professionale presso la struttura ospedaliera Santa Maria. Condivido pienamente il vostro punto di vista in riferimento al calendario realizzato dal Circolo Polymer. Come donna e come operatrice della sanità, ho provato estremo disagio nel vedere nuovamente alterata la figura professionale dell’infermiera che una certa subcultura continua a “dipingere” come “sexy”. Per raggiungere la nostra professione occorrono a anni ed anni di sacrifici e studi e una volta raggiunti i posti di lavoro, siamo sempre al servizio dei pazienti, cercando di fare del nostro meglio. I pazienti ci stimano e noi cerchiamo di alleviare le loro sofferenze con le cure e con l’incoraggiamento. Trovo che in quel calendario non vi sia nulla di ironco.
Scrivete le vostre mail a: posta.ternimagazine@gmail.com
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Quando le scimmie conquisteranno il mondo . . .
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lcuni politici ternani hanno la memoria corta (o soffrono di amnesie), i cittadini invece hanno buona memoria e tornando indietro nel tempo si vedono immortalati in foto d’epoca, soggetti del tutto o quasi irriconoscibili. Che dire dei tempi di “Potop”, era il termine abbreviativo di “Potere Operaio”, la formazione di estrema sinistra fondata dal ternano Oreste Scalzone, “mito” dei sessantottini dell’epoca e di quelli attuali, appoggiato da Tony Negri e Franco Piperno. Chissà se qualcuno ricorderà le merende domenicali all’osteria di Rocca San Zenone, quando si cantava: “Quando le scimmie conquisteranno il mondo, si stupiranno di vederlo tondo, ma sara’ sempre un mondo un po’ migliore, con le scimmiotte tutte di un colore: rosso, rosso, rosso a più non posso, scimmia socialista, il mondo cambierà…” Beh il mondo in effetti è cambiato, e il vento non fischia più anche se le bufere bisogna sempre affrontarle, forse talvolta anche con le scarpe rotte, ma verso un’altra rotta, non certo per conquistare la “rossa primavera”. Nostalgici ternani che ancora oggi fanno “pellegrinaggi” a Mosca sulla “mitica” Piazza Rossa, o nella più “patetica” Cuba per vedere come vivono bene nelle baracche di paglia i figli della rivoluzione castrista, presenti nelle liste del candidato sindaco del Pd Leopoldo Di Girolamo. E portano a casa anche qualche particolare souvenir, come le magliette, “autentiche” del mito “Che”. A livello nazionale il Pd, alle elezioni politiche del giugno 2008, ha creato tutte le condizioni per la disfatta della sinistra radicale, ma a livello locale, tutti inseme appassionatamente. E come si conciliano chi canta ancora “…se il vento fischiava ora fischia più forte, le idee di rivolta non sono mai morte, se c’è chi lo afferma, non state a sentire, è uno che vuole soltanto tradire, se c’è chi lo afferma, sputategli addosso, la bandiera rossa ha gettato in un fosso..” con le attuali teorie degli ex compagni del partito di Dario Franceschini? G. Pa
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Sommario
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Editoriale Lettere al Direttore Speciale elezioni Indagine IPSOS IElezioni Sindaco Sistema elettorale L’ intervista Finestra sul cortile Salute&Ambiente Presidenti Provincia Tanti perché... Week end nel ternano Tradizioni Benessere Occhio sulla Capitale Dove, come, quando L’ evento Arte & Cultura Etnie Gerenze
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6/7 Giugno: I SONDAGGI SEMBRANO FATTI PER CONDIZIONARE GLI ELETTORI Alla vigilia delle Elezioni si ripropone il quesito amletico della validità o meno dei sondaggi. Un dibattito che si riapre ad ogni tornata elettorale sia che si tratti di elezioni politiche che regionali e comunali. Quello della SWG, (pubblicato dal Corriere dell’Umbria), prevederebbe una maggioranza di voti per lo schieramento di centro sinistra, che vede coalizzati PD, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra e Libertà, Pensionati, (una percentuale tra il 50 e il 54 per cento), mentre il senatore Leo Di Girolamo, sarebbe attestato tra il 41,5 e il e il 45,5 per cento. Al candidato del centro-destra, Antonio Baldassarre, andrebbe una percentuale di consensi che si aggirerebbe tra il 35 e il 40 per cento. E’ sostenuto dal PDL e da una lista civica. Enrico Melasecche rappresentante dell’UDC si attesterebbe tra il 9 e il 14 per cento. A Leo Venturi che guida la lista Civica “Terni Oltre”, andrebbero consensi individuati tra il 6 e l’8 per cento 5,5; il rappresentante della Destra Gianluca Procaccini si attesterebbe tra il 2 e il 3 per cento dei consensi. Massimo Valigi si collocherebbe tra lo 0,3 e lo 0,7 per cento dei voti; La lista di Nuccio Fava, poi ritiratosi da candidato a sindaco, tra lo 0,5 e l’1,5 per cento, altri tra lo 0,3 e lo 0,7 per cento. Cosa emergerebbe da questo primo qua-
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dro? Dal sondaggio elettorale voluto dal Corriere dell’Umbria emerge un risultato che sembrerebbe voler forse orientare l’elettorato verso una vittoria dello schieramento di poco centro, ma molto sinistra. Su quale campione di popolazione è stato realizzato il sondaggio? Quale attendibilità possono avere queste percentuali? Questo sondaggio è solo riconducibile ad una iniziativa giornalistica, o vi potrebbe essere anche una qualche intenzione politica del Pdp perugino? Questa considerazione si potrebbe trarre leggendo l’articolo di Giuseppe Magroni sullo speciale elezioni della Edizione del Corriere dell’Umbria di martedì 28 Aprile, che così recita: Leopoldo Di Girolamo, candidato del centro-sinistra, incassa una percentuale di consensi potenziali che oscilla tra il 44, 5 e il 48, 5 per cento (questi i primi dati dell’indagine SWG). Prenderebbe meno della sua coalizione (Pd, Lista Comunista, Sinistra e Libertà, Idv e Pensionati). Scrivevamo sopra delle possibili influenze dei massimi dirigenti del Pd perugino al fine di mantenere uno strapotere che si protrae dal dopoguerra ad oggi. Tanto che nonostante si dia per vincente la coalizione, come detto, sostanzialmente di sinistra, (del resto forse molto simile a quella che ha provocato i disastri del Governo Prodi ), sembra che in qualche modo si offuschi la candidatura di Leo Di Girolamo, proprio in quanto persona. Come dire: “Guardate che se vinciamo, è grazie alla coalizione, e non al candidato sindaco che ne prenderebbe
molti di meno, quasi a non raggiungere al primo turno il traguardo della vittoria”. Se questa analisi corrispondesse o si avvicinasse alla realtà dei fatti, ancor più si comprenderebbe la presentazione di una ulteriore lista da parte di Leopoldo Di Girolamo, che ruota intorno al’Associazione “Città Aperta” Ecco poi una strizzata d’occhio a Enrico Melasecche (UDC)? Dal sondaggio risulterebbe di fatto il vero vincitore, a livello personale, della kermesse elettorale. Altro ago della bilancia, risulterebbe il candidato della lista civica “Terni Oltre”, Leo Venturi che incrementerebbe le preferenze fino a giungere al l’8 per cento. Se si dovesse giungere al ballottaggio, i voti di Leo Venturi per lo schieramento di sinistra e quelli di Enrico Melasecche per la compagine di centro-destra, sarebbero determinanti. Poi: al di là del volto austerorassicurante dell’enfant prodige Dario Franceschini, a Roma, a 100 chilometri da qui, i rapporti tra l’opposizione di centro-sinistra con le compagini della sinistra radicale, annientate dalla disfatta di Caporetto delle elezioni politiche 2008, sono a dir poco freddi se non gelidi, a Terni li vediamo tutti insieme appassionatamente comprese le pur ingombranti “falci e martello”. Gli elettori devono sapere, ma sicuramente lo sanno, che a Terni non si presenta un vero e proprio schieramento di centro-sinistra, ma sostanzialmente, di sinistra, comprese le frange radicali Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. E i cattolici? E.C.
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ci sarà una svolta ? Q
uando il vescovo di Terni, Narni e Amelia, Vincenzo Paglia, ha chiamato a raccolta le forze politiche, sociali e gli amministratori della città, per discutere sulle problematiche e sul futuro di Terni, molti ex Pci, compresi quelli del Pd, e sindacalisti della CGIL (con annessi e connessi), non solo dunque Rifondazione e Comunisti Italiani, hanno parlato, più o meno apertamente, più o meno a denti stretti di “sconfinamento” del prelato in un campo che non gli competerebbe. Eppure questi “ex”, hanno la memoria corta. Non si ricordano di quando invece andavano dietro alle tonache del Vescovo Bartolomeo Santo Quadri, riverito e acclamato, quando Alberto Provantini era assessore allo Sviluppo Economico della Regione Umbria. Altri tempi, si dirà. All’epoca c’era la caccia ai voti della cosiddetta area “catto-comunista”. Due realtà assolutamente incompatibili. Diciamolo chiaramente: il cristianesimo è inconciliabile con l’ideologia marxista e tutti i suoli derivati. Alla vigilia delle elezioni amministrative per il rinnovo delle cariche comunali e provinciali a Terni a scandagliar bene nelle liste si nota con grande evidenza come la lista che appoggia il candidato Leopoldo di Girolamo sia completamente sbilanciata a sinistra. Basta osservare come nei gazebo allestiti dagli alleati del candidato sindaco Leopoldo Di Girolamo, campeggino in bella vista le obsolete bandiere del vecchio Pci, con in evidenza la “mitica” scritta: “Vota comunista”. Immaginiamo l’imbarazzo del senatore che a Roma non vede neanche più sedere sui banchi i rappresentanti della sinistra radicale, ora “extraparlamentari”. A livello locale invece l’alleanza con i gruppi della “sinistra extraparlamentare”, ai quali saranno sicuramente stati promessi dei posti di co-
I cattolici,
le falci e martello ed il Popolo della Libertà
mando in caso di vittoria, è una cosa più che normale. Scontata. Notiamo che a dar man forte al partito di Dario Franceschini ci sono i Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista, orgogliosi degli “irrinunciabili” simboli della falce e martello. L’ideologia marxista è inconciliabile con i dettami evangelici che sono alla base della spiritualità di ogni cristiano in generale e in particolare che si riconosce nella denominazione cattolica, cioè di Santa Romana Chiesa. Inconciliabili le posizioni sulla vita, sull’aborto, sul divorzio, sull’etica, sulle coppie gay. IL “Family Day” dovrebbe aver insegnato qualcosa. Il fatto è che ancora la politica in generale, ma più in particolare lo schieramento di sinistra, non ha capito che ormai da anni milioni di italiani, e migliaia di ternani sono impegnati in cammini di fede, nelle Parrocchie, in quelli che vengono denominati Movimenti Ecclesiali: Rinnovamento Carismatico Neocatecumenali, Focolarini, Corsi di Cristianità, Movimenti Mariani, Gruppi di Preghiera Padre Pio, Movimento Terziario Francescano, e la tradizionale Azione Cattolica, che però insieme a Comunione e Liberazione si occupa maggiormente di problematiche politiche. Il tracollo della politica del PD e’ stato causato anche da questo ostinarsi a non voler comprendere che i cristiani e quindi i cattolici sono ancorati alla dottrina della Chiesa che è strettamente connessa e imprescindibile dalle Sacre Scritture. Non ci dovrebbero essere vie di mezzo. Per questo anche i petali della Margherita sono andati appassendosi sempre più.
Come si fa ad insistere sul bizzarro concetto veltroniano e adesso franceschiniano che i temi etici devono essere scissi dalla politica? Ma la politica è etica. L’essere umano, è formato da tre componenti, corpo, anima e spirito. Come si fa a vivere solo in funzione della “pagnotta” se la persona ha anche un’anima e una coscienza? Semplice: gli ex comunisti e derivati non credono all’anima. Ma si badi bene, non c’è ragionamento più laico di questo. Dunque: più che di “sconfinamento”, da parte del vescovo di Terni Vincenzo Paglia, si potrebbe parlare di strategie, metodologie: usare gli strumenti di dibattito “mondani”, oppure usare i metodi della nuova evangelizzazione? La domanda di fondo è questa per un cristiano: che senso ha parlare di problemi
della città, rifondazione di una identità, futuro dei cittadini, se non si riscopre l’uomo, il senso della sua esistenza terrena e ultraterrena, se in definitiva non si rimette al centro della proprio vita Cristo? Questo è il punto. Monsignor Paglia relega i riti e le liturgie nello stretto ambito della Chiesa, poi all’esterno cambia pelle e indossa i vestiti del sindaco, del sindacalista, del politico, del manager, dell’imprenditore, volendoli, riassumere, nella sua figura tutti insieme nella sua persona-simbolo? Fatte queste brevi considerazioni, c’è da chiedersi: come voteranno i cattolici ternani? Se la sentono davvero di mettere una preferenza su una lista dove ancora compaiono partiti che non hanno rinunciato ai simboli del comunismo? G.Pa
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30/05/2009
Indagine Ipsos: Partito Democratico al minimo storico:22% Popolo della Libertà:43%
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l 3 maggio il Sole 24 Ore ha pubblicato un sondaggio Ipsos, che fotografa un Popolo della Libertà in forte avanzata, passando dal 37,4 % del 2008 al 40%, una percentuale da grande partito della destra europea. Anzi, bisogna dire che ben pochi partiti europei sono oggi in grado di arrivare a queste cifre. La sua espansione al Nord è limitata solo dal probabile successo della Lega, che si colloca al di sopra del 10%, livello che non aveva più raggiunto dal 1996, quando si presentò da sola e contro Berlusconi. Dal sondaggio Ipsos emerge un Pd al minimo storico, con una perdita di ben 7 punti percentuali solo dodici mesi dopo il 33,2% del 2008. Bisogna rilevare che l'emorragia di consensi al Pd investe inaspettatamente fasce sociali in grave difficoltà per la crisi economica globale. Tra i disoccupati circa il 55% starebbe con il centro-destra e solo il 19,3% con gli ex Dspopolari. Ma il dato più interessante riguarda il voto operaio: quasi il 60% dichiara di votare per Pdl e Lega. La percentuale delle intenzioni di voto a favore del Pdl è praticamente il doppio di quella del Pd, 43% contro 22%. Non si tratta di consensi fluttuanti ma radicati nella mutazione della struttura industriale del Paese. Gli operai della grande industria sono sempre meno e crescono invece quelli delle piccole e medie imprese, che ormai votano a centrodestra. E' del tutto evidente che la sinistra non ha più la rappresentanza di questi settori
operai. Nell'Italia bipolare il Pdl è diventato un partito interclassista raccogliendo il 57,2% tra i lavoratori autonomi e il 42,9% tra i professionisti, ma anche pescando molto tra casalinghe, disoccupati e in generale tra i settori più deboli della popolazione italiana, insomma tra ricchi e poveri, laureati e non, lavoratori protetti e lavoratori precari. Dall'altra parte il blocco elettorale del Pd è in sostanza ridotto a impiegati, insegnanti e pensionati. Ma uno sguardo attento noterebbe un arretramento anche tra questi elettori, perlopiù a favore di Pdl e Lega e in altri casi a favore dell'Idv di Di Pietro. Si può dire che Berlusconi, pur governando nel mezzo della crisi e prendendo inevitabilmente decisioni al primo impatto impopolari, invece che indebolito risulta molto rafforzato e rampante. Ora, si tratta sempre di un sondaggio, per di più nazionale. Ma, come ha dimostrato la debacle del PD in Sardegna, il vento favorevole al centrodestra soffia anche in periferia. Una ragione in più di perplessità per il sondaggio SWG e l'immagine di un PD con il vento in poppa che ne esce. Del resto già da anni si consuma un'erosione di consenso e radicamento nelle regioni di cinquantennale e incontrastata egemonia “rossa”. E' realistico pensare che l'Umbria, la più fragile e per molti versi problematica tra quel blocco, si mantenga immune dal trend potentissimo che attraversa il Paese? E. C.
Speciale Elezioni Sindaco
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Antonio Baldassarre “Sviluppo guardando a Roma”
il Comune, d’accordo con industriali artigiani e con gli istituti tecnici, deve organizzare corsi di aggiornamento e di riqualificazione professionale affinchè i lavoratori precari abbiano prospettive di lavoro più stabili e sincere. Antonio Baldassarre Nato a Foligno, classe 1940, Diplomato al Liceo Classico "G.C. Tacito" di Terni nel 1963, laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Roma, Antonio Baldassarre è uno dei candidati per la poltrona di palazzo Spada alle prossime elezioni amministrative di giugno. Un curriculum di tutto rispetto il suo, Nel 1995 è stato eletto presidente della Corte Costituzionale. A 55 anni è uno dei più giovani giudici ad aver mai ricoperto tali funzioni. Titolare di studio professionale a Roma. Nel 2007 è stato advisor legale di un gruppo di imprese in corsa per l'acquisto di Alitalia. Autore di molti saggi su riviste italiane ed estere inerenti il diritto costituzionale. Attualmente è membro del Comitato d'Onore dell'Associazione Italiana degli Operatori di Pace Nazioni Unite - CABLIT.
Quali saranno i primi cinque provvedimenti che adotterà una volta eletto sindaco? I punti di forza del programma che ho presentato sono dati da quelli che sono i più gravi problemi di Terni. Occorre passare da una monocultura industriale a uno sviluppo economico diversificato, guardando a Roma come area da cui trarre fattori di sviluppo. Occorre salvaguardare la salute dei cittadini con l’incentivazione di fonti di energia pulita. Occorre ripristinare condizioni di sicurezza e di vivibilità in diversi quartieri,oggi insicuri e in degrado. Occorre riattivare la vita culturale della città e garantire ai giovani la preparazione per un futuro sicuro, possibilmente a Terni. Questo anche rinegoziando con l’università l’organizzazione dei corsi, chiedendo di rafforzare o di istituire quelli che servono veramente allo sviluppo economico della Città. Inoltre
Salute e ambiente diceva, quali saranno i provvedimenti da adottare? Terni è il diciannovesimo comune più inquinato d’Italia. Lo è più di Milano, città industriale per antonomasia. Per dodici volte si è superata la soglia di radioattività tollerabile e nessuno ha avvertito i cittadini, né ha predisposto le relative precauzioni. Al di là di ciò che stabilirà il giudice penale, la cittadinanza ha già espresso il suo giudizio altamente negativo. Molte malattie come l’asma, le bronchiti e i tumori sono dovute all’alto livello di inquinamento. Per cui i cittadini vogliono che venga assicurata la salubrità dell’aria e delle opere. Quale profilo dovrà assumere la Terni ridisegnata da lei? Terni ha raggiunto il punto più basso della sua storia cittadina, a partire dall’istituzione della Repubblica, a causa di un governo comunale retto da un partito “a pensiero unico” che soffoca e blocca ogni energia e creatività della società civile. Solo una lista civica, composta da esponenti importanti della società civile, può restituire a quest’ultima il ruolo che le spetta e permettere ai cittadini di essere protagonisti. Ho presentato le mie linee programmatiche per cambiare Terni a quasi tutti i partiti della Città. Il Popolo della Libertà ha espresso consenso sulle mie proposte e, perciò, sostiene la mia candidatura come Sindaco di Terni e il mio programma.
mico diversificato guardando a Roma come area da cui trarre fattori di sviluppo. Certo con Perugia facciamo parte della stessa regione, ma dovremo essere bravi a ritagliarci un ruolo ben definito. Oggi ci sono diversi schieramenti che alla fine vanno comunque a confluire in due grandi divisioni, la destra e sinistra. Crede siano due categorie ancora valide o ormai superate? No, non ha più alcun senso. Una volta si diceva che a destra ci fossero i conservatori e a sinistra chi voleva cambiare le cose. Oggi non è così, i partiti di sinistra sono molto più conservatori degli altri. Una volta si diceva che a destra votavano i ricchi e a sinistra gli operai e i lavoratori dipendenti. Oggi la maggior parte di questi ultimi non vota a sinistra. Questa, anzi, raccoglie molti consensi tra gli industriali e banchieri. La gente oggi è giustamente interessata alle cose che si vogliono fare e di cui c’è effettivo bisogno. Avrà ovviamente incontrato i ternari in questi giorni. Qual è la cosa che i cittadini si aspettano da lei? Per gli istituti di cura i tempi di attesa sono troppo lunghi, spesso si tratta di mesi. Occorre portare nei quartieri più popolari i centri di diagnostica di base (radiografie, ecografie, etc.) e di day hospital per risolvere una volta per tutte tale grave problema. Ma i ternani chiedono anche sicurezza. In molti quartieri –
come San Martino, Cospea, Zona Industriale, Borgo Rivo – i furti sono all’ordine del giorno. In altri – come il Centro – l’insicurezza e l’inquinamento acustico nelle ore notturne sono un dato intollerabile. Occorre riorganizzare il pattugliamento della polizia locale in accordo con quello di pubblica sicurezza (Carabinieri, Polizia, Finanza, etc.) e istituire, con il consenso dei cittadini, sistemi di sorveglianza elettronica. Utili possono essere anche i “volontari per la legalità” sul modello di Bologna e Assisi. Ovviamente poi ci sono i giovani, le prime vittime del declino economico di Terni e della mancanza di istituzioni d’istruzione e culturali di livello. Molti corsi universitari, voluti dal vecchio Comune (come quello intelligence o di produzione artistica), sono inutili e creano solo potenziali disoccupati, altri sono doppioni di Perugia. Valentina Marchetti
Quindi una città che si avvicinerà alla Capitale oppure a Perugia? Come dicevo prima una necessità è quella di mettere in piedi uno sviluppo econo-
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Speciale Elezioni Sindaco Leopoldo Di Girolamo “Puntiamo sulla più ampia partecipazione”
Leopoldo Di Girolamo, candidato a sindaco per il Partito Democratico, nasce l’11 agosto del 1951 a Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. Arrivato a Terni da bambino insieme ai genitori ed al fratello, prende il via la sua carriera di studente. Dopo il liceo la scelta di frequentare medicina. La laurea arriva quando la facoltà di Medicina e Chirurgia apre in città. Poi l’attività di medico di base che ancora svolge. Negli anni ’90 l’impegno politico cresce e nel 1993 diventa segretario cittadino del Partito Democratico della Sinistra e nel 1997 segretario dei Democratici di Sinistra. Nel 2001 viene eletto in Senato. Nel 2006 viene eletto deputato nelle liste del l’Ulivo e il 13 aprile 2008 nuovamente eletto al Senato della Repubblica. Quali saranno i primi 5 provvedimenti che adotterà una volta eletto a sindaco? I provvedimenti saranno tutti quanti tesi a favorire un programma partecipato da parte dei cittadini. Si costituirà una commissione strategica per il programma che vedrà la presenza di tutte quante le associazioni della città e costituiremo, poi, delle consulte per ogni materia fondamentale in modo da far sì che i cittadini partecipino alla evoluzione e realizzazione del programma e giudichino anche i gradi di avanzamento per fare le correzioni necessarie. Questo l’elemento fondamentale che segnerà il governo della città nella prossima legislatura Quale profilo dovrà assumere Terni? Una città dinamica che guarda al futuro, che mette a frutto i talenti e le risorse umane valorizzando, soprattutto, Università, centri di ricerca e aziende innovative con un’attenzione particolare al miglioramento ambientale che è uno dei punti problematici della nostra città. Lo sviluppo, in-
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somma, delle piccole e medie imprese che dovranno equilibrare il peso, ancora troppo spostato, sulla grande impresa. Terni, una città che si avvicinerà a Roma o a Perugia? Noi siamo integrati nell’Umbria, siamo la città capoluogo di provincia, quindi, siamo e vogliamo stare dentro le dinamiche di sviluppo dell’Umbria ma, con una grande attenzione verso il Lazio e la città metropolitana di Roma. Per questo istituiremo un tavolo stabile con Roma, Rieti e Viterbo, per attuare progetti comuni che vedano l’interesse trans-regionale al centro. Salute e ambiente: quali saranno i provvedimenti che si adotteranno? In tema di salute voglio dire, intanto, che i dati che noi abbiamo, ovvero quelli dell’Osservatorio provinciale e del Sistema Sanitario Nazionale, sono rassicuranti. Terni ha un’incidenza di malattie polmonari del tutto nella media nazionale e un’incidenza di malattie neoplastiche polmonari che è addirittura al di sotto della media nazionale, siamo la terza zona in Umbria quindi ci sono altre due aree che sono in condizioni peggiori della nostra. Togliamo così di mezzo questo allarme che, evidentemente, non c’è. Dobbiamo comunque migliorare il quadro. L’inceneritore Asm non sarà riattivato, lavoreremo per fare una raccolta differenziata spinta in modo tale da raggiungere entro tre anni il 65% con incentivi ai cittadini. Bisognerà ridurre anche la produzione di rifiuti attraverso accordi con le aziende, soprattutto con gli esercizi commerciali. Anche in questo caso premiando chi ne produce di meno. La parte residua andrà in discarica attraverso la semplificazione impiantistica. Vedremo e valuteremo il discorso del Camino Unico con il proposito di spostare fuori dalla Conca Ternana i termovalorizzatori attualmente presenti.
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Destra e sinistra: sono due categorie valide o ormai superate? E’ una divisione che esiste, ancora importante, e si vedrà nei programmi in cui noi privilegiamo nettamente la partecipazione. Quindi il nostro sarà un governo partecipato, appunto, in cui noi premiamo e privilegiamo tutto quello che è il sistema di protezione e sicurezza sociale che, ancor più in un periodo di crisi economica come questo, deve assicurare ad ogni cittadino la vicinanza delle istituzioni con sostegni economici e servizi adeguati. Privilegiamo la funzione della parte pubblica come elemento di moderazione del mercato e di sviluppo dell’interesse collettivo. Quindi mi sembrano differenze importanti che c’erano e restano. Qual è la cosa che i cittadini si aspettano da lei? “Un rapporto più continuo e trasparente con l’amministrazione, con la possibilità di Interloquire e pesare sulle scelte, un coinvolgimento, quindi, con scelte importanti sui temi che sono rimasti un pochino in ombra e in difficoltà in questi anni. Dai servizi pubblici alle relazioni istituzionali con Perugia e con Roma. Come vorrà lasciare Terni alla fine del suo mandato? Una città più ricca, più dinamica e agganciata all’Europa per lo sviluppo. Una Terni che rimanga, però, profondamente solidale e ancorata ai valori di vicinanza, tolleranza e inclusione che ne fanno una città, per certi versi, unica nel panorama italiano. Sara Gargagli
Momò Calascibetta - La folla - cm.50 x 35 - acrilico 1978
Enrico Melasecche Riportare il merito alla base di ogni decisione
Enrico Melasecche, nato a Perugia nel 1948, coniugato. Tre figli. Enrico Melasecche vanta una laurea in Economia ed importanti esperienze professionali nei settori dell’industria, del credito ordinario e in Banca d’Italia. A 18 anni si iscrive alla DC, nel ‘93 inizia il suo impegno politico diretto come consigliere comunale e capogruppo di “Alleanza per Terni”. Dal dicembre 1994 è chiamato in giunta quale Assessore ai Lavori pubblici, Edilizia e Trasporti. Rieletto nel 1997 assume l’incarico di Assessore al Bilancio e Vice Sindaco. Oggi è presidente del Gruppo UDC e vice presidente della III Commissione permanente Sanità e Servizi Sociali. E’ anche consigliere nazionale dell’Unione di Centro, nonché candidato Sindaco di Terni per l'UDC e varie liste civiche per le prossime elezioni amministrative.
Quali saranno i primi provvedimenti che adotterà una volta eletto sindaco? Ho affisso in città un manifesto con uno slogan, forse il più sincero di tutti: “Basta bla, bla, bla, la differenza nei fatti”. Il fatto è che a questo punto anche il candidato che non avesse la minima conoscenza della città ormai, dopo qualche mese di campagna elettorale, sarebbe in grado di ripetere ciò che da anni in modo originale, altri hanno suggerito a Raffaelli. La differenza fra i candidati sta tutta fra coloro che in passato hanno dimostrato di saper realizzare con coraggio, fra mille difficoltà, un programma serio, in modo manageriale. Ciò premesso i primi provvedimenti debbono affrontare altrettante emergenze. Quella contabile. E’ assolutamente prioritario verificare immediatamente la veridicità delle cifre inserite nei bilanci consuntivi 2008 e preventivi 2009 del Comune e di tutte le Aziende partecipate. Verranno fuori sorprese drammatiche, buchi di bilancio, crediti inesigibili in Comune, differenza nelle previsioni di entrata per la vendita prevista di tutti gli immobili del Comune per pagare la rata 2009 dei famigerati BOC. La seconda
emergenza è di tipo economico finanziaria. Con la “finanza derivata” questa Giunta ha, senza la minima competenza, indebitato la città per circa € 4.500.000. Recupereremo immediatamente vari milioni di euro. Inoltre va verificato il valore effettivo cui il Comune sta svendendo, a quattro soldi, tutti gli immobili rimasti, come la Scuola Elementare di Piediluco, prima che sia troppo tardi. Da subito vanno riportate a reddito tutte le Aziende partecipate: ASFM, ASM, SII, CMM. Ancora l’emergenza sociale. Ci sono 5mila famiglie in condizioni drammatiche fra cui 900 sono in lista per avere una casa popolare. Occorre, con le enormi risorse che si possono recuperare dalle Aziende riportare in utile, creare asili nido, fornire servizi essenziali alle famiglie. Non dimentichiamo poi l’emergenza legalità, sicurezza, coesione. Terni deve tornare una città normale, in cui gli Assessori ed alcuni dirigenti comunali non fanno affari grazie alla politica, fanno assumere i propri figli. C’è stato in questo anni un vero e proprio tradimento nei confronti di quella classe sociale che aveva dato la fiducia alla sinistra. Occorre riportare il merito alla base di ogni decisione unito alla giusta solidarietà. Altri temi caldi sono quelli della salute e dell’ambiente: quali saranno i provvedimenti da adottare? Si tratta di vere e proprie emergenze. Raffaelli ha avuto l’ardire di diffondere graduatorie in cui Terni, per la qualità dell’aria, figura molto prima di città come Rimini, nota in tutto il mondo come stazione balneare. Purtroppo la necessità di ampliare il Centro oncologico dell’Ospedale è una delle risposte, anche se molto tardiva, all’emergenza salute in atto. Le allergie fino a pochi anni fa erano rarissime mentre oggi affliggono soprattutto giovanissimi. La realtà che si è voluta a tutti i costi irresponsabilmente nascondere è l’aver creato ben tre inceneritori con conseguente situazione delle polveri sottili che ogni anno sforano di gran lunga i massimi consentiti dalla legge e ciò fornisce un quadro estremamente preoccupante. Siamo per lo sviluppo ma assolutamente compatibile con
l’emergenza ambiente. Per quanto riguarda le strutture sanitarie invece occorre aprire una “Vertenza sanità” perché mentre tutti gli altri Ospedali dell’Umbria sono stati quasi completamente costruiti ex novo, il nostro sta subendo ritardi inaccettabili dal punto di vista della struttura, degli impianti e delle tecnologie. La sanità è talmente politicizzata che è diventata sede di spartizione di primariati fra partiti politici. Come dovrà trasformarsi Terni? E come vorrà lasciarla alla fine del suo mandato? Terni ha tutte le caratteristiche per essere una città accogliente ed attrattiva. Ha la possibilità di riportare moltissimi giovani che sono stati costretti ad emigrare. Occorre che si verifichi una condizione: che la Giunta prossima sia costituita da persone che abbiano una forte conoscenza delle materie che trattano per difendere i nostri interessi ovunque. L’economia può ripartire a condizione che le scelte ideologiche imposte dalla estrema sinistra che invece di difendere i lavoratori ha creato sacche di potere e di interessi personalissimi dei singoli dirigenti che, nonostante a livello nazionale certi partiti non esistano più, qui a Terni continuano a dettare legge ed imporre scelte assurde che penalizzano la città ma favoriscono lobbies e rendite di posizione. Sono vere e proprie sanguisughe sulla città. Occorre dire con coraggio come stanno le cose per ripartire con una coesione maggiore. La sua sarà una città che guarderà più verso la Capitale oppure in direzione di Perugia? Il dualismo Perugia/Roma è un falso problema. Dobbiamo e possiamo trarre il massimo vantaggio da Perugia ma, al contempo, aprire rapporti seri con Roma. Ad oggi si è subita completamente Perugia e nulla, dico nulla si è fatto con Roma. Questa giunta usa slogan vuoti di significato pratico: “Terni cerniera fra Roma e Perugia”, “Terni porta d’accesso della capitale in Umbria”. Quintali di parole per gettare fumo nei convegni cui non è seguita una sola azione concreta. Oggi ci sono diversi schieramenti che alla fine vanno comunque a confluire in due
grandi divisioni, la destra e sinistra. Crede siano due categorie ancora valide o ormai superate? Destra e sinistra sono vecchi strumenti per chi ha interesse a conservare potere ed interessi personali. Ciò che conta sono oggi le persone, la loro dirittura ed affidabilità. Non esiste una parte più conservatrice di questa sinistra che fa esattamente il contrario di quanto predicava Veltroni. Di esempi potrei portarne a iosa. Guardare la cementificazione a Cardeto. Un quartiere a misura d’uomo in cui si stanno costruendo mostri di cemento che coprono totalmente la vista delle colline. Anche a destra non si scherza. Piccoli faccendieri e soggetti inquietanti che cercarono di circuire Ciaurro che oggi rientrano nella segreta speranza di fare quanto hanno cercato di fare in questi anni con la sinistra. Occorre recuperare un’etica della politica ed un senso generale della vita pubblica che si sta perdendo. Ci sono cosiddetti cattolici più famelici di lupi e uomini che cantando bella ciao hanno fatto affari d’oro sulla pelle dei lavoratori. Anche a Terni dobbiamo svegliarci e chiamare ognuno con il proprio nome. Avrà ovviamente incontrato i ternari in questi giorni. Qual è la cosa che i cittadini si aspettano da lei? Ai ternani chiedo io di aprire gli occhi, distinguere chi in questi anni ha dato, con il cuore e la mente, e chi ha avuto in termini di cubature, di assunzioni, di forniture senza gara. Chi ha bruciato milioni di danaro pubblico senza scrupoli. Chi per incapacità, chi per calcolo. Questo treno è l’ultimo che passa. Fra cinque anni sarà troppo tardi. Se questa città vuol avere la possibilità seria di rinascere deve necessariamente puntare su chi ha avuto il coraggio di dire la verità, anche scomoda. Mai un medico pietoso ha guarito un malato grave. Terni può farcela, noi siamo consapevoli di cosa occorre, perché l’abbiamo nel 1993 in piena Tangentopoli, ripresa in mano e condotta verso la riscossa. Diffidare delle imitazioni.
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Speciale Elezioni Sindaco Stefania Trabalza Migliorare la qualità della vita
Stefania Trabaalza, 41 anni, è il candidato sindacfo dei Liberal democratici
Quali saranno i primi 5 provvedimenti che adotterà una volta eletto a sindaco? – Ritengo che il primo compito di un sindaco sia quello di comporre una giunta di tecnici qualificati che possano operare in base alle proprie indiscusse professionalità al servizio dei cittadini, elemento imprescindibile per la creazione di una squadra di lavoro immediatamente operativa. - Occorre determinare fonti di reddito che possano svincolare la città dalla grande industria, e questo può avvenire sicuramente sostenendo il terziario. E’ opportuno sfruttare la molteplicità di professionalità che la città offre nel campo dell’arte, dello spettacolo, della musica, della danza e del teatro, coordinandole ed utilizzandole per la creazione di eventi che possano fungere da volano per promuovere la conoscenza dei tesori artistici, storici, archeologici e ambientali del territorio non solo comunale, ma anche provinciale. Per evitare la frammentazione delle iniziative e la dispersione delle risorse, come avviene in occasione dei festeggiamenti di San Valentino, è necessario privilegiare progetti in rete. Per questo motivo vanno aperti dei tavoli di confronto con associazioni culturali, organizzatori di eventi e associazioni delle imprese, dei commercianti e degli artigiani della città per identificare un percorso comune. - Progettare ed attuare strategie in grado di migliorare la qualità della vita, considerando energia – ambiente – edilizia in stretta relazione tra loro. La realtà della città di Terni impone scelte razionali ed urgenti per la difesa dell’ambiente e degli abitanti,
tenendo presente che gli impianti destinati alla raccolta e allo smaltimento rifiuti sono giudicati indispensabili da tutti gli enti preposti alla salvaguardia dell’ambiente e della salute di tutti i cittadini. Nell’ottica delle politiche energetico-ambientali va inserito anche il ricorso alla bioedilizia: ridurre le dispersioni energetiche vuol dire non solo risparmio energetico per le famiglie ma anche diminuzione dell’impatto ambientale. E’ pertanto fondamentale che le concessioni per le nuove costruzioni siano sottoposte all’obbligo di seguire i criteri di sostenibilità energetico-ambientale, dal momento che l’edilizia verde può ridurre del 50% la spesa energetica delle famiglie e abbattere l’inquinamento di CO2 prodotto dal riscaldamento, l’illuminazione e la climatizzazione. - E’ necessario approntare un piano di viabilità ragionato ed evitare che sorgano grandi unità abitative ed edifici commerciali senza che sia stata valutata l’accoglienza delle autovetture in termini di parcheggi che non vadano a sfruttare quelli già esistenti e di solito già insufficienti. E’ necessario riqualificare aree già adibite a parcheggio pubblico costruendo parcheggi-silos a più piani che, oltre a permettere un grande recupero di spazi, offrirebbero una concreta possibilità di impiego ad aziende ternane. - L’Azienda Ospedaliera e la ASL devono marciare in piena sincronizzazione per ottimizzare al massimo le risorse e per rendere il sistema sempre più efficiente. E’ assolutamente necessario potenziare l’assistenza domiciliare nel territorio di Terni: bisogna investire in questo settore che è sempre più strategico in quanto in grado di offrire una vasta e articolata rete di protezione sul territorio offrendo sanità a domicilio decongestionando l’ospedale e offrendo la migliore condizione psicologica ai pazienti per ricevere cure. E’ innegabile che l’Ospedale S. Maria abbia bisogno di interventi di riqualificazione dell’edificio stesso, ma
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qualificare uno o più reparti in maniera particolare, facendoli diventare “di eccellenza”, significherebbe qualificare l’intera struttura ospedaliera, soprattutto se a questa può essere affiancato concretamente l’intero corso di studi della facoltà di medicina, generando una ricaduta positiva sulla città anche in termini economici . Quale profilo dovrà assumere Terni? La forte convinzione che la libertà nel pensare e nell'intraprendere è indispensabile per la piena valorizzazione delle capacità umane e per il raggiungimento di una più alta crescita economica e sociale è la linfa vitale che anima i Liberal Democratici e che fa ritenere che il cambiamento è possibile. E' nostra convinzione che Terni abbia in sé le risorse intellettuali e materiali per reagire ad una sorta di immobilismo generato dall’identificazione della città come “città dell’acciaio”. Terni ha bisogno di aprirsi a nuove prospettive economiche ed intellettuali e la sua posizione geografica rispetto all’Italia e alla Capitale le consente di “ridisegnarsi” in un’ottica di integrazione europea. Terni, una città che si avvicinerà a Roma o a Perugia? Riteniamo opportuno sfruttare la vicinanza con la Capitale per poter godere del decentramento di cui la stessa necessita a causa del suo congestionamento. L’Umbria è una regione molto piccola e sarebbe opportuno che le sue due province instaurassero un rapporto solidale, e non di competizione, così da poter sfruttare le risorse delle singole aree provinciali in maniera interattiva. Destra e sinistra: sono due categorie valide o ormai superate? Ritengo che i poli di centro-destra e di centro-sinistra stiano facendo di tutto per evitare la diversificazione che è elemento imprescindibile della democrazia. A livello politico, assistere a “migrazioni” partitiche in una direzione o nell’altra, anche nella nostra città, fanno supporre il totale superamento di
queste due categorie. In realtà, bisognerebbe differenziare i livelli di valutazione dell’enunciato per poter rispondere: destra e sinistra, in senso concettuale, non sono categorie superate, dal momento che entrambe poggiano su riflessioni e concetti filosofici degni di assoluto rispetto. A livello politico, invece, soprattutto per quanto riguarda le elezioni amministrative, ritengo che i cittadini abbiano bisogno di riconoscersi in contenuti, più che in simboli politici. Qual è la cosa che i cittadini si aspettano da lei? Vorrei che si aspettassero da me la coerenza e il rispetto nei loro confronti, la mancanza di disponibilità a “mercanteggiare” poltrone, la predisposizione al dialogo e l’apertura alle critiche costruttive, elemento necessario per la crescita di un amministratore. Come vorrà lasciare Terni alla fine del suo mandato? Con un sorriso ricambiato, con il riconoscimento da parte dei cittadini di non essere venuta meno agli impegni presi, con la consapevolezza di aver dato il mio contributo di cittadina alla città in cui sono nata, in cui vivo, che amo, e in cui vorrei che mia figlia crescesse serenamente. Vorrei lasciare Terni come una città che ha acquisito la consapevolezza che solo tutti insieme possiamo operare un cambiamento reale e che gli amministratori della città non solo altro che cittadini eletti per perseguire, tutelare e proteggere il bene della città. S. G.
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Massimo Valigi “Vorrei governare come un buon padre di famiglia”
Massimo Valigi, Classe 1960, maturità classica, laurea in giurisprudenza con specializzazione in diritto civile, iscritto all’albo dei procuratori sportivi, oggi candidato a sindaco della città di Terni. Il ritratto è quello di Massimo Valigi, a capo della lista civica “Persona e civiltà”, che dopo l’esperienza di consigliere comunale, negli anni ’90, della giunta Ciaurro, torna per dare testimonianza di quei valori di onestà e trasparenza che, secondo lui, ad oggi, sembrano persi, ma che devono essere assolutamente presenti nel tessuto politico, civile e sociale di ogni città. Quali saranno i primi provvedimenti che adotterà una volta eletto a sindaco? Mi sono prefissato alcuni obiettivi da raggiungere. Il primo in assoluto è senz’altro l’abbattimento della casta. No a parentopoli e a cose simili. Poi mi dirigerò verso i problemi legati all’ambiente che attanagliano soprattutto molti quartieri, Maratta e Prisciano. Altro punto a me caro è il concetto di famiglia, che in questa città si è perso un po’ per strada. Quale profilo dovrà assumere Terni?
La mia presenza nel mondo politico, oggi, nasce dalla verifica di un malcontento generale e profondo dei cittadini ternani, anche nei confronti delle istituzioni. In questi ultimi anni di amministrazione pubblica ho visto che la verità ha ceduto alla bugia. Da qui nasce la certezza che c’è bisogno di un reale cambiamento. Il mio progetto politico vuole combattere la politica che non è politica, cioè quella che non fa gli interessi di tutti. Terni, una città che si avvicinerà a Roma o a Perugia? Salute e ambiente: quali saranno i provvedimenti che si adotteranno? Non ho una preferenza né per l’una né per l’altra. Prendiamo ciò che c’è di buono. Per quanto riguarda il caso specifico degli inceneritori, ritengo che sia necessaria la divisione tra l’Ente che controlla lo smaltimento dei rifiuti e chi esegue le fasi di gestione. Per risolvere i problemi legati at-
tualmente all’inceneritore, sceglierei la strada più trasparente. Farei in modo che il Comune si consorziasse con società private del settore, in modo da garantire uno smaltimento dei rifiuti nei range di tollerabilità per la salute del cittadino. Anche ‘parentopoli’ è una piaga che purtroppo è difficile da debellare, in quanto fa parte del costume italiano. Le conseguenze sono devastanti ed il peggio va alle nuove leve, alle nuove generazioni, quelle che non posseggono nessuno alle spalle e che nella maggior parte dei casi sono costretti a fuggire in altre città per trovare lavoro. Qual è la cosa che i cittadini si aspettano da lei? Fiducia e trasparenza. Almeno è questo che io porterò avanti. La famiglia si troverà riunita attraverso le nostre attività”. C’è tanto da cambiare sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto al centro del dibattito poli-
tico deve essere centrata la figura della persona umana, e da qui ripartire. Famiglia, bambini, giovani, anziani, precari, stranieri, tutti con le proprie esigenze devono trovare risposte nelle istituzioni. Questa amministrazione non ha dialogato con i cittadini e ha perso tempo a creare false divisioni, tra chi è dentro e fuori del Palazzo. Destra e sinistra: sono due categorie valide o ormai superate? Sono assolutamente slegato da qualsiasi schieramento politico. Ho le mie idee, le ho sempre avute ma non mi piacciono i giochi di potere. La mia lista civica è controtendenza, basa la propria candidatura sulla persona, sull’essere umano e su i suoi bisogni e non di certo sulle false promesse. Come vorrà lasciare Terni alla fine del suo mandato? È ancora presto per dirlo. Chiunque abbia un approccio leale alla vita e che metta davanti a tutto le esigenze della comunità sarà con me. Uno dei più importanti obiettivi è quello di basare la gestione comunale secondo il criterio del buon padre di famiglia. Linda Rei
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Speciale Elezioni Sindaco Leo Venturi “Situazione finanziaria e decoro della città sono le priorità”
Leo Venturi, candidato alla carica di sindaco con la lista civica Terni Oltre, nasce 51 anni fa a Montecastrilli, alle porte di Terni. Capoturno all’interno della multinazionale EON, dopo aver fatto parte delle fila della Cgil di Terni, avvia il percorso in politica. Con il PDS, viene eletto nel 1997 alla carica di consigliere comunale. Poi il compito di guidare la Circoscrizione Colleluna e contestualmente quello di consigliere provinciale. Con la nascita del PD la sua decisione di creare l’associazione “Terni Oltre” che come lista civica lo candida a sindaco di Terni.
Quali saranno i primi cinque provvedimenti che adotterà una volta eletto sindaco? Credo ci siano molte cose da fare. Abbiamo definito un programma, piccole e grandi cose per dare una prospettiva alla città. Ritengo che per prima cosa sarebbe opportuno verificare in modo molto approfondito lo stato finanziario del nostro Comune. Ho grandi preoccupazioni rispetto questo aspetto, perplessità che derivano dal fatto che forse esistono molti debiti che ad oggi non emergono. Dobbiamo quindi fare, in modo trasparente, il punto della situazione per consentire ai cittadini di conoscere lo stato effettivo, da un punto si vista finanziario, della nostra Amministrazione. Poi è ovvio che nelle prime settimane vanno fatte cose molto concrete che diano il segnale di discontinuità. Penso in primis al decoro della città che significa sistemazione delle strade, le scritte sui muri, segnaletica adeguata, cura del verde, tutte quelle iniziative che fanno sentire la città come un patrimonio di ogni cittadino; per-
ché una città che si presenta in maniera decorosa è una città più accogliente, aperta, sicura. Dopo di che va messa in piedi la riorganizzazione della macchina comunale. Si tratta di una grande azienda di 900 dipendenti, con grandi professionalità, ma organizzata in maniera molto confusa che anziché essere un punto di riferimento spesso diventa un peso per i cittadini e per le imprese, quindi occorre sburocratizzare, tagliare gli sperperi, fare in modo che gli uffici siano aperti ad esempio anche il sabato mattina, soprattutto quelli che hanno un contatto diretto con i cittadini e le imprese; quindi un lavoro di riorganizzazione fondamentale per rendere la macchina comunale efficiente, più vicina ai cittadini capace di rispondere alle necessità della nostra comunità. L’altro
per chiunque verrà eletto”. Quale profilo dovrà assumere la Terni ridisegnata da Leo Venturi? E come vorrà lasciarla alla fine del suo mandato?
aspetto è quello di riunire tutti i soggetti attivi della città: mondo degli industriali, le parti sociali, tutti coloro che insieme all’amministrazione devono saper definire obiettivi, percorsi comuni per superare questa crisi difficile per dare possibilità di sviluppo e crescita in un’azione armoniosa in cui tutti si sentono coinvolti.
centrale vicino a Roma e ad un prossimo aeroporto come quello che verrà realizzato a Viterbo.
Altri temi caldi sono quelli della salute e dell’ambiente: quali saranno i provvedimenti da adottare? Si tratta sicuramente di temi di estrema attualità. Dovremo saper fare delle scelte che stutturalmente modifichino la città rendendola più vivibile contrastando questa drammatica situazione, difendendo la salute dei cittadini, che dovrà essere comunque una priorità
Parto da un dato: oggi Terni è una città che cammina su una gamba che è la grande industria. Se questa gamba ha delle difficoltà, immediatamente la città ne soffre. Da anni si sente la solita frase: diversificare lo sviluppo, dopo anni e anni questo sviluppo è ancora concentrato sulla grande industria. Noi dobbiamo avere la capacità di far camminare la città anche su altre gambe: l’Università, il turismo, la valorizzazione del nostro patrimonio culturale ed ambientale. Penso al tema del commercio, penso al fatto che Terni è ubicata in un punto strategico dell’Italia
Quindi una città che si avvicinerà alla Capitale oppure a Perugia? Ma, dobbiamo essere capaci di attrarre risorse, imprese e cittadini, fare in modo che Terni torni ad essere uno snodo importante per l’Italia centrale. Non vogliamo fare una competizione sciocca con Perugia, credo che Terni ha le potenzialità per crescere e se cresce Terni si rafforza l’Umbria. Roma, Perugia, l’obiettivo deve essere quello di uscire da una marginalità, dal contesto regionale che ha posto la nostra città proprio ai margini dello sviluppo; crescere a partire dalle risorse umane e dalle competenze che la nostra città possiede.
Oggi ci sono diversi schieramenti che alla fine vanno comunque a confluire in due grandi divisioni, la destra e sinistra. Crede siano due categorie ancora valide o ormai superate? “Noi pensiamo che governare la città non significa solamente indossare le magliette di questo o quel partito. In una situazione così difficile per Terni c’è bisogno di tutti, di idee e proposte che non hanno colore politico, soprattutto quelle idee e quelle proposte che vogliono affrontare concretamente i problemi della città”. Avrà ovviamente incontrato i ternari in questi giorni. Qual è la cosa che i cittadini si aspettano da lei? Abbiamo fatto decine di incontri, c’è stata una grande partecipazione. Il nostro slogan è “prima di tutto la gente” perché sono i cittadini a dover tornare protagonisti e credo sia proprio questo quello che si aspettano. Che si agisca sui piccoli problemi che spesso diventano grandi se non risolti: la manutenzione e la sicurezza delle strade, la pubblica illuminazione. Ma anche i temi dello sviluppo e del lavoro, fondamentali per le nuove generazioni. Ancora i servizi sociali, versante sul quale dobbiamo dare risposte per far si che sempre meno persone stiano male, così che si assottigli questa fascia di popolazione che soffre e che rischia la marginalizzazione. C’è un ultimo tema che a noi sta molto a cuore che anche i cittadini evidenziano, la lontananza delle istituzioni, della politica dai cittadini. Abbiamo il dovere, e lo diciamo con proposte concrete, di riavvicinare le istituzioni, renderle aperte e capaci di dialogare con la gente. V. M.
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Gianluca Procaccini “L’identità della persona al centro di tutto”
Gianluca Procaccini, è convinto delle proprie idee. È Gianluca Procaccini, che a quarantacinque anni ha deciso di candidarsi a sindaco per il partito de La Destra. Dopo avere compito studi giuridici, è attualmente iscritto alla facoltà di Scienze sociali della comunicazione interculturale. Giornalista pubblicista. È stato eletto in consiglio provinciale, risultando il più votato consigliere del centrodestra, in questa veste è entrato a far parte dell’assemblea nazionale dell’Upi, dove è stato chiamato a far parte della commissione nazionale programmazione territoriale, ambiente e lavori pubblici dell’Unione delle province italiane.
Quali saranno i primi 5 provvedimenti che adotterà una volta eletto a sindaco? L’identità della persona al centro di tutto. L’invecchiamento, la città-comunità, l’educazione prima del sapere, il decoro urbano, l’organizzazione della società multietnica, la qualità dell’aria, la sicurezza, la libertà, il problema legato al ritorno della povertà. Siamo stati i primi a coniugare il concetto di declino con la situazione economico-sociale e culturale in cui versa Terni. E punteremo, ancora di più a comunicare mediante Internet. Siamo gli unici che proponiamo un’idea di città e su questa idea chiediamo il consenso degli elettori. Quale profilo dovrà assumere Terni? La nostra è un’idea molto semplice di città. Vogliamo fare di Terni una città vivibile. Quindi una città sicura, dove i nostri bambini e le nostre donne possano passeggiare per le strade senza rischi. Una città attenta al suo decoro, alla sua cultura. Attenta ai suoi gravi processi di invecchiamento. Ecco perché vorremmo fare largo alle giovani coppie.
Terni, una città che si avvicinerà a Roma o a Perugia? Salute e ambiente: quali saranno i provvedimenti che si adotteranno? Sicuramente una città indipendente. Pretendiamo una qualità dell’aria migliore. Una città senza inceneritori, perché in realtà non servono, se si facesse la raccolta differenziata come nelle moderne città d’Italia e di Europa. Così facendo, in progressione sparirebbe anche la tassa sui rifiuti. Vogliamo i parchi cittadini fuori dal degrado, vissuti da grandi e da piccoli per lo sport ed il tempo libero. La nostra città vivibile prevede l’uso della bicicletta, come fatto culturale, per questo occorre organizzare al meglio una rete di piste ciclabili, ma di quelle vere. Altri punti del nostro programma che rafforzano la vivibilità sono il censimento dei posti auto blu e bianchi, per poi procedere al necessario riequilibrio. Parcheggi pubblici, laddove servano, in particolare da realizzare quello di largo Cairoli. E poi vogliamo una città che guarda verso il futuro con il programma d’incentivazione delle nascite, il baby bonus di 800 euro per ogni nato. Destra e sinistra: sono due categorie valide o ormai superate? Queste due parti, esistono e sono ben nette. Devo dire, però che dalla nascita a livello locale del Pd e del Pdl non sono emerse finora importanti novità. Né nelle scelte prospettate per il futuro, né nelle persone che vengono chiamate ad incarnarle e a realizzarle. Non emerge alcuna discontinuità con il passato, là dove sarebbero necessarie.
come atto dovuto di fronte alla grande passione diffusa in città per questo sport. Promuoveremo finalmente la musica. Innanzitutto occorre riacquisire un bene comune come ‘Palmetta’ per destinarlo ad un uso aperto a tutti ed adibirlo a vero centro di produzione musicale, con sale di registrazione ed un’agenzia di promozione dei nostri artisti. Un progetto in cui saranno coinvolte le scuole, le bande comunali, i gruppi popolari, le orchestre ma anche i dj, le rock band, il mondo del jazz”. Come vorrà lasciare Terni alla fine del suo mandato? Senza la privatizzazione delle acque. L’acqua è un bene pubblico e deve tornare in mano ai cittadini. Stop alle strutture parassitarie come il Sii ed il loro inutile quanto costoso consiglio d’amministrazione. Ci impegneremo nella salvaguardia delle sorgenti, delle fonti e delle antiche risorgive ed investiremo
nella bonifica della discarica di Villa valle. Un Comune che si rispetti dovrebbe costituirsi parte civile a fianco dei suoi cittadini, nell’attuale processo che vede impegnati gli abitanti di Prisciano, a tutela dei loro diritti contro l’inquinamento da polveri caustiche. Una città vivibile prevede una zona a traffico limitato dinamica, percorribile di notte. L. R.
Qual è la cosa che i cittadini si aspettano da lei? Farò degli esempi pratici. Sosterremo i nostri giovani atleti in tutte le discipline, ma un impegno preciso va preso per restituire alla città la piscina olimpionica dello Stadio e costruire uno stadio del rugby,
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Il sistema Elettorale Amministrativo COMUNI CON PIÙ DI 15.000 ABITANTI Al primo turno C'è una sola scheda con il nome dei candidati sindaco, affiancati dai simboli delle liste ad essi collegati. Accanto a ogni simbolo che una riga bianca. Si vota per il sindaco facendo un segno sul nome di uno dei candidati Si vota per il consiglio facendo un segno su uno dei simboli delle liste collegate ai candidati sindaco. Accanto al simbolo della lista c'è uno spazio bianco dove si può scrivere il nome di uno dei candidati di quella lista (voto di preferenza: non obbligatorio) È possibile votare solo il nome di un candidato sindaco (senza esprimere voti per le liste) Se si fa un segno su un simbolo di lista ma NON su un candidato sindaco, il voto viene esteso automaticamente al candidato sindaco collegato a quella lista. È possibile votare per una lista diversa da quelle collegate al candidato sindaco prescelto (il cosiddetto voto disgiunto) Al ballottaggio Sull'unica scheda compaiono i nomi dei due candidati al ballottaggio, accompagnati dai simboli delle liste che appoggiano la candidatura Si vota facendo un segno sul nome di uno dei candidati.
SISTEMA ELETTORALE PROVINCIALE Si vota con il sistema maggioritario per il presidente della provincia: chi ottiene oltre il 50% dei voti risulta subito eletto. Ogni candidato alla presidenza è collegato con uno o più gruppi di candidati al consiglio provinciale. Se nessun candidato ottiene più del 50% dei voti, i due più votati se la vedono faccia a faccia due settimane dopo in un turno di ballottaggio All'eventuale ballottaggio risulta eletto il candidato con più voti Per i consiglieri provinciali si usa un sistema uninominale corretto: la provincia è divisa in diversi collegi e in ogni collegio ogni gruppo presenta un solo candidato che può collegarsi con candidati del suo gruppo in altri collegi o raggrupparsi in alleanze di diversi gruppi per sostenere un candidato alla presidenza. I seggi si attribuiscono con un complicato sistema di quozienti, calcolato sulla base dei voti complessivi ottenuti da ciascun gruppo di candidati. I gruppi di candidati collegati al presidente risultato eletto ha diritto almeno al 60% dei seggi in consiglio.
ELEZIONI EUROPEE 2009 Le elezioni europee per eleggere i deputati europei dei 27 stati che fanno oggi parte dell'Europa si svolgeranno nella primavera del 2009. Le elezioni europee saranno svolte il 6 e il 7 giugno 2009 insieme alle elezioni amministrative che elegeranno centinaia di nuovi sindaci e presidenti di provincia, in modo da ridurre al massimo i costi dovuti all'organizzazione delle elezioni. Le elezioni europee si svolgeranno per la prima volta secondo il trattato di Lisbona, che consentira' di aumentare i poteri al parlamento europeo e quindi di permettere una maggiore efficienza e velocita' decisionale dell'Europa. Le precedenti elezioni europee si tennero nel 2004 secondo il sistema proporzionale. I candidati parlamentari alle Europee saranno raggruppati per appartanenza politica e non per Paese di provenienza. Il numero dei seggi di ciascun stato sara' proporzionale alla popolazione dello stesso. Il Parlamento Europeo sara' composto di 750 europarlamentari piu' il Presidente. Secondo il nuovo Statuto che sara' in vigore nel 2009 dopo anni di trattative, i deputati avranno uno stipendio uguale per tutti gli stati membri, e una riduzione dei costi significativo sara' utilizzata. Proporzionale puro Il riparto dei seggi avviene con il metodo proporzionale in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna lista, su un collegio unico nazionale e con il principio dei quozienti interi e dei resti più elevati. Sbarramento Hanno diritto ad accedere alla ripartizione dei seggi solo le liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4% dei voti validi espressi. 5 Circoscrizioni Il territorio italiano viene suddiviso in cinque circoscrizioni nelle quali votano i cittadini. La prima, Italia nord-occidentale’ comprende Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria e Lombardia. La seconda, Italia nord-orientale è composta da Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Terza circoscrizione, quella dell”Italia centralé: Lazio, Umbria, Marche e Toscana. L’Italia meridionale: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. E, infine, l’Italia insulare composta da Sardegna e Sicilia. Preferenze Restano le preferenze, nonostante, nella prima ipotesi di riforma il centrodestra avesse tentato di cercare un accordo per l’introduzione delle liste bloccate come per le politiche. L’elettore può esprimere, dunque, non più di tre preferenze nella prima circoscrizione, non più di due nella seconda, terza e quarta e una nella quinta. Sottoscrizioni Le liste devono essere sottoscritte da non meno di 30 mila e da non più di 35 mila elettori e i sottoscrittori devono rappresentare almeno il 10% degli elettori di ognuna delle regioni comprese nella circoscrizione. Non devono raccogliere le firme i partiti che abbiano un gruppo parlamentare anche in una sola delle due Camere, le forze che abbiano almeno un europarlamentare e anche le liste con un contrassegno composito, ma contenente il simbolo di un gruppo politico esonerato dalla raccolta. Il governo in Aula ha accolto anche un ordine del giorno del Pd a prima firma Stefano Esposito e che ha tra gli altri firmatari anche Massimo D’Alema che allarga le maglie per la raccolta delle firme per le nuove formazioni politiche. Un documento che impegna il governo in sede di circolare ministeriale nella quale si prevedono gli adempimenti per le varie liste ad “agevolare la presentazione di nuove liste contraddistinte da simboli che rappresentino l’aggregazione di più liste o partiti già esistenti e contribuire a una maggiore semplificazione del sistema politico”. In buona sostanza, ad esempio, se un europarlamentare si ripresenta ma con una lista nuova, che aggrega più forze, quella lista verrebbe esentata dalla raccolta delle firme. Eleggibilità Per essere eletti bisogna aver compiuto almeno 25 anni. Rimborso elettorale Ha diritto al rimborso elettorale solo chi ha almeno un eletto e, dunque, chi ha superato lo sbarramento del 4%. L’emendamento dell’ex tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti, che chiedeva che questo diritto, come alle politiche, fosse esteso anche a chi raggiungeva almeno l’1% dei consensi è stato dichiarato inammissibile dalla presidenza della Camera.
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Nando Simeone Noi siamo quelli del NO
Vuole fare ciò che dice e che promette, Nando Simeone, ex vice presidente del consiglio provinciale di Roma. Leader negli anni ‘90 del movimento studentesco della Pantera, poi intraprende la carriera politica in Rifondazione comunista ed insieme a Franco Turigliatto e Flavia D’Angeli fonda la Sinistra Critica.
Perché la decisione di presentarsi per la Provincia di Terni? “Provengo dal mondo politico di Roma. Non sono l’espressione massima del territorio ternano. Ho deciso di candidarmi come presidente della Provincia di Terni per far tornare in auge la Sinistra, che ad oggi è inesistente”. Quali sono i punti di forza del suo programma politico? La nostra impostazione è quella di dire una serie di ‘no’. Dalla privatizzazione delle acque, a quella dei rifiuti, dell’energia e un ‘no” alla multiutility’. ‘No’ anche al cemento, alle cave. Vogliamo agire per la difesa del territorio. Ciò su cui la Sinistra Critica preme l’acceleratore è la scuola pubblica, la quale deve essere difesa e potenziata. Inoltre, vogliamo che i precari di tutto il Ternano vengano regolarizzati e con ciò, l’abbattimento del clientelismo. E poi pensiamo alle donne, soprattutto a quelle immigrate, per le quali la Sinistra vuole una politica che contrasti la discriminazione, in tutte le sue forme”.
Quali sono tra questi i punti principali su cui agire immediatamente? L’esperienza della Giunta di centrosinistra uscente guidata da Cavicchioli si chiude con un bilancio negativo. Pesa su questa amministrazione come sulle precedenti, il progressivo svuotamento di valori che fanno dei programmi delle coalizioni di centrosinistra un fac-simile di quelle di centrodestra. Questo accade soprattutto quando si parla di privatizzazioni di servizi, di scempio del territorio, di contrasto all’esclusione sociale. L’ambiente è uno dei punti su cui agiremo tempestivamente”. A proposito di ambiente e salute, quali sono le reali problematiche e le soluzioni da affrontare? “L’amministrazione uscente si è limitata a gestire l’esistente, garantendo gli interessi di un’economia divoratrice di territorio, che vede nell’edilizia e nell’attività estrattiva, un suo caposaldo per profitti notevoli e costanti. Dopo cinque anni di giunta Cavicchioli, ci troviamo con più cave, più palazzi e più inquinamento. L’urbanistica che vogliamo propone un effettivo ruolo di indirizzo, integrazione e controllo del Ptcp, una moratoria nei fatti per dieci anni di nuove previsioni nei Prg, un riutilizzo dell’esistente sia per i nuovi insediamenti, sia per le ristrutturazioni. Un’attività estrattiva ridimensionata al fabbisogno locale e non al sac-
cheggio indiscriminato”. Riforma endoregionale? “Crediamo in un profondo riequilibrio del territorio ma non ci sembra opportuno riformarlo completamente”. Quale volto e quale ruolo vorrebbe dare alla Provincia di Terni? “Sinistra Critica si candida per riportare in Consiglio le ragioni e le vertenze delle classi più deboli, in tutti i sui risvolti. Si candida per rappresentare nell’ente Provincia, l’opposizione di sinistra, un’inedita voce contro le politiche padronali rappresentate. Un’opposizione fondata sui temi della cittadinanza, la lotta al sessismo, i servizi pubblici intesi come reddito differito, la strenua difesa di un territorio compromesso”. Che rapporti tenere con il Comune e il futuro sindaco?
“Di chiarezza, trasparenza e onestà intellettuale. Essere vicini con gli stessi intenti e obiettivi”. Narni, Amelia, Orvieto, quali sono le principali problematiche ed eventuali progetti? “Sinistra Critica sta dalla parte dei lavoratori, dei precari, dei senza lavoro. Tutto il comprensorio sta vivendo questa crisi che noi risaneremo. Siamo contrari ai mega-impianti eolici di Ferentillo e quelli di monte Peglia e Narni, perché in cambio di un’energia di bassa qualità mortificano i paesaggi che sono la vera ricchezza della provincia. Fermo restando la nostra contrarietà a grandi progetti stradali, vanno risolte alcune criticità locali legate al traffico nei centri abitati. Va potenziato e sviluppato, nelle competenze dell’Ente, tutto quello che riguarda il trasporto collettivo e la mobilità alternativa”. Linda Rei
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candidati presidente della provincia Alfredo De Sio Puntare su industria, energia, comunicazioni”
Alfredo De Sio ha iniziato da giovanissimo la sua attività politica militando nelle formazioni della destra giovanile difendendo nelle scuole e nelle Università il diritto allo studio e alla libertà di espressione di chi si opponeva alle impostazioni della cultura marxista. Giovane consigliere comunale di Terni negli anni ‘80 e protagonista di una dura opposizione alle giunte di sinistra, ha guidato la destra ternana dal 1987 al 1990. Nel giugno del 2007 è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei delegati di AN Coordinatore Regionale del partito. Dopo la nascita del Popolo della Libertà è stato nominato Coordinatore Provinciale del partito. Dipendente del Ministero delle Finanze, è appassionato di montagna e di escursionismo. Sposato e padre di quattro figli, Alfredo De Sio crede fortemente nei valori tradizionali dell’uomo e della Civiltà Cristiana che sostanziano la sua visione di una destra moderna, europea, autenticamente sociale. Perché la decisione di presentarsi per la Provincia di Terni? Dopo molti anni di impegno politico a vari livelli credo che sia giusto offrire la propria disponibilità per cercare in prima persona di dare gambe ed idee ad un’alternativa che mai come oggi è possibile anche per la Provincia di Terni. Ci sono tante dimensioni per esercitare la rappresentanza politica nelle varie istituzioni ma credo che avere l’onere e l’onore di candidarsi quale punto di riferimento della comunità nella quale sei nato e cresciuto sia uno dei compiti più affascinanti ed esaltanti. Quali sono i punti forza del suo programma politico? I nostri territori rischiano il declino e la marginalizzazione. Crescita demografica, economica e di innovazione sono i tre elementi negativi
che fotografano la nostra realtà territoriale in una sintesi negativa che potremmo definire come “deficit di futuro”. Secondo i dati dell’ISTAT l’Umbria è tra le popolazioni più anziane d’Italia. Questo non è solo il frutto di una vita più lunga dei suoi abitanti ma soprattutto per due aspetti: un basso tasso di natalità e la progressiva migrazione dei giovani verso altre zone d’Italia. Se la tendenza non si invertirà, nei prossimi 40 anni, la popolazione umbra diminuirà di circa 35mila unità, passando da poco più di 851mila a poco più di 816mila, con percentuali da primato e nettamente superiori a Terni. La nostra produttività si riduce perché è insufficiente l'impegno in ricerca e innovazione e ciò a fronte di un aumento delle ore lavorate totali e dell'occupazione in generale, occorre puntare maggiormente sulla formazione, sull'organizzazione e sulle economie interne ed esterne generate da nuove infrastrutture. Il che significa che i punti da cui ripartire immediatamente sono… Industria, energia, comunicazioni materiali ed immateriali. Ancora agricoltura, qualità delle produzioni agroalimentari; ambiente, ricerca, cultura, industria turistica ed Università. Senza dimenticare l’ambiente e la salute. Dobbiamo avere maggiore cura del nostro ambiente e soprattutto, per quanto riguarda l’area di Terni e Narni esercitare maggiori controlli ed attuare politiche di riconversione e di recupero dei siti inquinati. Il problema energetico e le sue interconnessioni con l’esigenza di ampliare le produzioni da fonti rinnovabili e meno inquinanti saranno al centro del dibattito dei prossimi anni su questa strada dobbiamo impegnarci per fare di più senza cadere nella demagogia. Terni ed il suo comprensorio sono una realtà industriale secolare che deve avere la capacità di coniugare la sua vocazione con il minimo danno. Non esistono scorciatoie la strada maestra è quella di un modello di sviluppo integrato che favorisca le eccellenze dell’industria che nel nostro territorio vanta una forte concentrazione di multinazionali.
La vicenda dei rifiuti ha rappresentato una delle pagine peggiori dei governi locali a guida centrosinistra. Piani regionali inattuati, sequestro dell’inceneritore, costi esorbitanti per lo smaltimento. Bisogna agire con pragmatismo e lungimiranza. La strada della semplificazione della realtà impiantistica ternana deve andare avanti avendo chiari alcuni obiettivi: l’autosufficienza, il contenimento dei costi, servizi efficienti, un saldo ambientale attivo in termini di emissioni. Da tempo si sente parlare di riforma endoregionale. La posizione espressa dalla Provincia di Terni coincise con quella sostenuta dal centrodestra nel dibattito in Consiglio Regionale, ma la maggioranza aveva probabilmente già deciso di ritenere di scarso interesse le osservazioni di questa istituzione preferendo continuare sulla sua strada. L’aspetto più preoccupante non è tanto legato all’esercizio delle funzioni integrate nelle materie individuate, quanto ad una possibile concezione di una Umbria che veda le risorse suddivise in modo diverso dai punti di riferimento democraticamente individuati dai cittadini creando una sorta di rottura della sovranità delle istituzioni costituzionalmente riconosciute come tali e con una conseguente penalizzazione del nostro territorio. Un autentico pasticcio varato esclusivamente per giochi di potere. La discontinuità che sbandiera Polli probabilmente sta proprio qui, nel voler normalizzare anche quei percorsi che, se pure timidamente e con scarsa incisività, cantavano fuori del coro di un centrosinistra supino ai voleri del centralismo perugino. E allora quale volto e quale ruolo per la provincia di Terni? Roma capitale e città metropolitana ha nella provincia di Terni il suo prolungamento naturale di interessi economici e culturali. L’autostrada offre un naturale approdo degli interessi della capitale che attraverso i varchi autostradali aprono grandi prospettive per tutto il nostro territorio. La nostra Provincia come polo di servizi della capitale qualificati ed all’avanguardia, con la
creazione di moderne e nuove infrastrutture per catalizzare lo sviluppo della convegnistica di ogni genere, la creazione di adeguati e funzionali centri fieristici, la qualità della vita e la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità come attrattiva per aumentare nuovi residenti, ci offrono una possibilità in grado di rompere quell’isolamento nel quale 60 anni di governo delle sinistre ci hanno ridotto. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha già annunciato l’interesse per creare collaborazioni forti in chiave economica e culturale con tutto il territorio provinciale ed in special modo secondo le diverse specificità con Terni, Narni e Orvieto. La nascita di nuove opportunità sotto l’aspetto di collaborazione con le Università romane sarà anche il frutto della capacità di crescita di un rapporto mai ben definito con l’ateneo di Perugia che rimane interlocutore naturale ma che va riconsiderato e riproposto secondo la sintesi “Con Perugia se possibile, con Roma se necessario”. A suo modo di vedere, quali dovranno essere i rapporti con il futuro sindaco? Non potranno che essere buoni ed improntati alla massima collaborazione. Infatti con il professor Antonio Baldassarre abbiamo condiviso lunghe giornate di confronto sui programmi. Mi farebbe piacere sottoscrivere fin d’ora un impegno di cinque punti qualificanti sui quali, a prescindere da chi vincerà la competizione elettorale, fin d’ora le future maggioranze ed opposizioni si impegnino per una rapida e condivisa soluzione. Nel territorio, una delle priorità: la trasformazione della E 45 in una moderna e sicura autostrada e la grande opportunità offerta dalla realizzazione di un moderno scalo a Viterbo destinato a diventare per importanza e flussi il secondo aeroporto di Roma, ci offrono un quadro esaltante per guardare con fiducia al futuro. La creazione di infrastrutture viarie a corollario delle grandi opere è il compito primario delle istituzioni locali. Valentina Marchetti
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Feliciano Polli
lavoro e formazione, innovazione e turismo
Perché la decisione di presentarsi per la Provincia di Terni? Mi candido per mettere a disposizione della Provincia di Terni la mia esperienza maturata in questi anni da vicesindaco di Terni. Credo che l’esperienza e la competenza siano fondamentali per guidare un ente importante come la Provincia e per creare un nuovo percorso che la veda punto di riferimento istituzionale certo e sicuro, per interpretare al meglio le istanze di cambiamento, innovazione e sviluppo dell’intero territorio provinciale. Quali sono i punti di forza del suo programma politico? La strategia di fondo del nostro programma si basa sulle linee di indirizzo e programmatiche approvate dalla coalizione di centro-sinistra per l’Umbria e per la provincia di Terni. La Provincia di Terni deve essere protagonista di un percorso che porti a dialogare tra loro le amministrazioni vicine per creare una rete che possa far nascere un grande e razionale polo di sviluppo. Si può fare rete partendo dal ruolo privilegiato di Roma capitale, con le province di Arezzo, Rieti, Viterbo, Perugia e, ovviamente, Terni. Poi i temi su cui ci concentreremo: lavoro e formazione, innovazione e turismo. In un sistema economico e occupazionale ternano che assorbe solo il 3,8% di laureati a fronte di una media nazionale del 9%, che richiede essenzialmente operai generici maschi da inserire con contratti di apprendistato indipendentemente dal titolo di studio acquisito, la qualificazione delle risorse umane insieme all’investimento sull’occupazione femminile, sono le priorità assolute. Priorità che si perseguono a partire dalla effettiva costruzione di un sistema formativo integrato, capace di coinvolgere tutti gli attori locali, a cominciare dalla scuola. Per questo la Provincia fin dai prossimi mesi sarà impegnata a dare gambe ai poli formativi integrati con particolare riferimento agli istituti economici aziendali e a quelli tecnici professionali. In attesa di una compiuta riforma della scuola secondaria, gli EE.LL. e in particolare la Provincia di Terni,
dovranno coinvolgere nella progettazione di un sistema di formazione secondaria più forte -a partire dalle eccellenze presentil’Università degli studi di Perugia, le grandi aziende del territorio, le associazioni di categoria e i sindacati. Un’altra priorità del nostro territorio provinciale sarà inoltre quello di puntare sull’ innovazione, un tema a me particolarmente caro visto che tra il 2004 e il 2008 ho ricoperto come vicesindaco del Comune di Terni, l’incarico nazionale di membro della Presidenza di Anci con delega proprio all’Innovazione, Ricerca e Università. E’ nostra intenzione sviluppare un sistema di e-government per tutte le Amministrazioni, per assicurare servizi ai cittadini e favorire l’innovazione in particolare nelle aree territoriali più decentrate. Grazie al Web sarà più facile offrire i servizi connessi all’attività pubblica, alla formazione, alle attività legate al turismo, al rilascio di autorizzazioni, certificati on line, invio di documenti etc. con l’obiettivo di contrastare il digital divide nelle zone decentrate. Inoltre, una terra bellissima come la nostra deve valorizzare tutte le forme di turismo presenti, unire tutte le peculiarità del territorio; in questo percorso è fondamentale il ruolo dei prodotti enogastronomici e dell’artigianato. Queste sono le idee su cui puntiamo per una Provincia che sia Protagonista. Metterò a disposizione della mia coalizione la mia esperienza, formerò una squadra di persone competenti che vada aldilà dei partiti, e tutto dovrà avvenire grazie ai cittadini. Perché penso che solo attraverso l’ascolto e la partecipazione sarà possibile che tutti i cittadini di tutti i 33 comuni saranno protagonisti. Quali sono i punti principali su cui agire immediatamente? Ho scelto un messaggio chiave per questa campagna elettorale: La Provincia Protagonista. Perché penso che questo Ente, per le competenze che ha e per quello che può fare rappresentando il territorio, debba avere maggiore incisività, protagonismo appunto. Noi vogliamo che la Provincia di Terni diventi protagonista di un percorso che porti a dialogare tra loro le amministrazioni vicine per far nascere un grande e razionale polo di sviluppo. Per agevolare il perseguimento di una strategia di potenziamento del territorio provinciale che voglia sfruttare le potenzialità
della vicinanza con Roma in un’ottica di scambio e non di fagocitazione, la Provincia di Terni deve favorire interventi tesi a garantire la qualità dei servizi e l’efficienza delle infrastrutture. Ambiente e Salute. Quali problematiche e quali soluzioni? La Provincia di Terni dovrà favorire il salto di qualità nelle politiche di sviluppo del proprio territorio, passando da azioni di contenimento dei rischi a quelle di promozione di un modello di sviluppo virtuoso. Come Provincia di Terni ci sono tutte le condizioni per iniziare tale percorso, attraverso investimenti del settore produttivo nell’abbattimento delle emissioni, la grande disponibilità di territorio boschivo in grado di compensare con opportune politiche gli iniziali svantaggi e incentivando la raccolta differenziata. Seguendo il principio “chi meno inquina meno paga”, sarà prevista la restituzione fiscale di almeno un punto percentuale della componente della Tassa di Igiene Ambientale, riscossa dalla Provincia, a quei Comuni che si impegnano, attraverso protocolli di intesa cogenti, a restituirli a cittadini ed imprese virtuosi, che contribuiscono al raggiungimento di elevati standard di raccolta differenziata. È altresì importante una corretta educazione ambientale investendo sulle scuole. Quale volto e quale ruolo dare alla Provincia di Terni? E’ quello che ho detto prima, la Provincia deve diventare Protagonista. E’ la Provincia che deve unire le differenze del territorio e trasformarle in forza. Si tratta di fare sistema verso l’interno, tra i 33 comuni della provincia, e verso l’esterno collaborando tra le province vicine. Il tutto deve avvenire coinvolgendo i cittadini in percorsi di partecipazione attiva e tutte le forze sociali e produttive. Che rapporti tenere con il comune e il futuro sindaco? Con il territorio, direi: il comune capoluogo gioca senza dubbio un ruolo importante per tutta la provincia e non solo perché ne accoglie praticamente la metà degli abitanti. Ma è altrettanto opportuno che le amministrazioni territoriali delle nostre città, al loro interno e nei rapporti interistituzionali, dovrebbero porsi l’obiettivo di stimolare buone prassi di concertazione/partecipazione finalizzate ad una sempre più efficace condivisione dei progetti.In questo
spirito la Provincia promuoverà incontri generali e audizioni specifiche per acquisire gli elementi cognitivi da cui partire per sviluppare l’abitudine a condividere le problematiche dello sviluppo economico e il benessere dell’intera provincia Il territorio: Narni, Amelia, Orvieto, realtà minori. Principali problematiche e progetti? Innanzitutto questi territori non sono affatto realtà minori, ma rappresentano una grande risorsa culturale, economica e sociale soprattutto in una congiuntura sofferta come quella attuale. E’ importante lavorare insieme ed assumersi la responsabilità di accompagnare la provincia di Terni sulla strada di una ripresa dello sviluppo economico, sforzo che richiede, nell’intero territorio, una volontà di cooperazione più forte che mai. Reagire alla crisi, significa sfuggire alla tentazione di fare tutto da soli e obbliga la Provincia a chiamare a raccolta tutti i Comuni e tutte le forze convinte che dalla difficoltà si possa uscire più forti e attrezzati di prima. Le specializzazioni disponibili, sia sotto forma di dotazioni di risorse uniche sia sotto forma di competenze acquisite nel tempo, devono essere guardate come a fattori di unione e non di separazione. Insieme, dunque, per ottenere di più. Per ognuno e per tutti. La modernizzazione del tessuto economico provinciale obbligherà a puntare più e meglio sulle infrastrutture pubbliche di ogni genere. Aiuterà a governare la crisi e ad accelerare la ripresa. E darà un contributo alla ricostituzione di una nuova fiducia nella politica. Lo sviluppo non può più essere atteso dalla presenza e dall’azione di attori isolati. Occorre coinvolgere nello svolgimento delle attività una molteplicità di soggetti: a partire dalle famiglie e dalle associazioni rappresentative degli interessi economici e sociali di queste ultime, passando per le rappresentanze sindacali per arrivare alle imprese, alle loro Associazioni di categoria, alla Camera di Commercio e Università. Occorre, dunque, prevedere e mettere in campo uno sforzo grandioso affinché tanto i procedimenti di concertazione quanto quelli di compartecipazione si integrino per esprimere il meglio delle capacità e delle iniziative delle persone e delle loro istituzioni. S.G.
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T Aldo Tracchegiani: “Riqualificare l’industria e l’agricoltura”
Nato a Narni nel 1958, Aldo Tracchegiani è laureato in Medicina e chirurgia ed oggi è il direttore sanitario dei Poliambulatori medici specialistici e pratica la sua attività tra Umbria e Lazio. Eletto nell’aprile 2005 alla Regione Umbria con 2mila e 713 preferenze, in cui ricopre anche l’incarico di vicepresidente della commissione Servizi e politiche sociali, nel 2007 ha fondato insieme a Francesco Storace e Teodoro Buontempo il movimento politico “La Destra”, di cui è portavoce regionale e membro del Comitato nazionale. Oggi a Tracchegiani lo aspetta un’altra sfida. La corsa alla presidenza per la Provincia di Terni. Perché la decisione di presentarsi per la Provincia di Terni? È indispensabile un rinnovato, forte e democratico ruolo della pubblica amministrazione nell’economia, nelle politiche sociali e ambientali. È inconcepibile l’applicazione di logiche puramente mercantili alla gestione di beni comuni quali ad esempio l’acqua o allo svolgimento di servizi pubblici locali attinenti ai diritti sociali fondamentali e alla tutela della salute e dell’ambiente. Occorre difendere assolutamente la gestione pubblica di tali beni e servizi rafforzandone la qualità, la trasparenza ed il carattere partecipativo. Ecco, per questo mi candido. Quali sono i punti forza del suo programma? Affermare la necessaria prospettiva di un ‘futuro sostenibile’ equivale a considerare il benessere della persona e degli esseri viventi, come obiettivo permanente e riferimento costante del governo della cosa pubblica. È indispensabile, per questo, partire dalla ricognizione e valutazione dello stato del territorio, dell’ambiente, delle
candidati presidente della provincia Aldo Tracchegiani
Aldo Tracchegiani: “Riqualificare l’industria e l’agricoltura”
risorse in campo e poi scegliere le politiche. Quali sono i principali punti su cui agire immediatamente? Alcuni interventi riguardano il recupero delle aree industriali dismesse con risanamento ambientale a carico della proprietà, il recupero parziale degli edifici industriali, dei capannoni e dei manufatti che in tutto il territorio presentano ancora materiali in amianto. La riqualificazione dell’area industriale ed agricola che rappresenta il cuore del distretto agro-alimentare, il risanamento delle discariche e delle aree da bonificare. Ambiente e salute, quali sono le reali problematiche e soluzioni? Incentivare la produzione di energia rinnovabile, redigere un piano regolatore delle acque che favorisca l’eliminazione degli sprechi, il recupero delle acque depurate a fini produttivi, la distinzione degli acquedotti potabili da quelli produttivi e dei relativi sistemi depurativi. Inoltre bisogna attivare sistemi di controllo, qualificazione e quantificazione permanenti della qualità dell’aria, intervenendo sui soggetti inquinanti, anche con l’adozione di sistemi depurativi con tecnologie di totale abbattimento. Bisogna contrastare le varie forme di inquinamento elettromagnetico, acustico e luminoso attuando tutte le forme di pianificazione e di controllo e affrontare il problema dei rifiuti adottando la strategia della riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero che dovrà essere il filo conduttore di tutti gli interventi pubblici e dovrà orientare i privati produttivi e civili. Tutto questo è a favore della salute”. Riforma endoregionale? È fondamentale fare una precisa distinzione tra le funzioni politiche e democratiche da quelle tecniche e gestionali. In questo senso il piano esecutivo della gestione delle risorse dovrà essere definito unitamente al bilancio, scaturito dai processi partecipativi ed i dirigenti della struttura provinciale
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dovranno essere puntualmente valutati sulla base di questo strumento. Quale volto e ruolo dare alla Provincia? La Provincia, quale Ente territoriale di area vasta, preposto al riequilibrio del territorio tra aree deboli, aree forti e tra i soggetti, può diventare il punto di riferimento culturale e programmatico per quanti abitano e operano al suo interno. Attraverso il dialogo fra gli Enti e con i cittadini e le loro associazioni, è possibile impostare un governo del territorio che assuma il lavoro, le tradizioni, i saperi e l’ambiente come risorse e non intralci da manomettere in funzione delle esigenze economiche. Che rapporti tenere con il Comune e futuro sindaco? Anche i Comuni dovranno essere, ovviamente, attori di questi processi di partecipazione. Su questi temi è possibile rilanciare un ruolo
attivo della Provincia anche attraverso un ufficio di coordinamento della partecipazione, quale osservatorio delle esperienze sul territorio. Il territorio: Narni, Amelia, Orvieto e realtà minori. Principali problematiche e progetti. Punteremo sul turismo come risorsa anche per i centri più piccoli. La Provincia dovrà intervenire per qualificare il turismo legato all’ambiente con servizi ed accoglienza che rendano competitivi i nostri territori rispetto a quelli concorrenti. È necessario ampliare e qualificare i turismi legati ai valori del territorio, come l’agriturismo, il turismo naturalistico e culturale, l’enogastronomia, turismo termale e del benessere e quello montano. Linda Rei
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Egeo Liberato Conti Famiglia, onestà morale e intellettuale, rispetto delle regole, ascolto, condivisione. Punti-forza del programma politico I punti di forza sono nei nostri principi ispiratori: FAMIGLIA, ONESTA’ morale e intellettuale, RISPETTO DELL REGOLE, ASCOLTO, CONDIVISIONE. Egeo Liberato CONTI, nato Guardea il 03.12.1959, Architetto, Perché la decisione di presentarsi per la Provincia di Terni? Ho aderito ad un progetto, insieme al gruppo abbiamo intrapreso un percorso che è sfociato nella mia candidatura a presidente della provincia di Terni con il partito dei liberal democratici riformisti…….e per dirla con un slogan “PER ROTTAMARE I VECCHI POLITICI”
I principali punti su cui agire immediatamente. Come da programma dettagliato: SICUREZZA, SALUTE, LAVORO, AMBIENTE. Ambiente e Salute. Problematiche e soluzioni. Prevenzione prima di tutto, poi semplificazione degli atti amministrativi in particolare nell’ambito delle disabilità. - Conversione della società civile al rispetto dell’ambiente per un futuro vivibile.
Riforma endoregionale? Lo spirito iniziale della proposta di riforma è nobile e condivisibile, in quanto tende alla semplificazione istituzionale, tuttavia con la proposta dell’istituzione di 4 ATI, ambiti territoriali integrati, si corre il rischio di ottenere l’effetto contrario…..mi sembra che Regione, Province e Comuni siano già abbastanza. Quale volto e quale ruolo dare alla Provincia di Terni? Un volto pulito, trasparente, in modo che, l’ente Provincia, venga percepito come un ente a favore dei cittadini. Che rapporti tenere con il comune e il futuro sindaco? Rapporti sinergici e di fattiva collaborazione per il servizio ai cittadini.
Il territorio: Narni, Amelia, Orvieto, realtà minori. Principali problematiche e progetti. Superamento dei campanili ma allo stesso modo valorizzazione delle qualità, potenzialità e risorse territoriali attraverso un coordinamento delle forze e delle risorse.
Alessandra Robatto Lavoro, istruzione, politiche della casa, tutela del territorio, viabilità
Lavoro, istruzione, politiche della casa, tutela del territorio, viabilità. Ma anche infrastrutture e trasporto pubblico. Questi i punti cardine del programma elettorale dell’Avvocato Alessandra Robatto, candidata alla presidenza della Provincia di Terni per la lista civica Terni Oltre. Consigliere giuridico delle Forze Armate per la diffusione del diritto internazionale umanitario, l’avvocato Robatto ha ricoperto importanti cariche anche a Terni dove dal 1986 al 1994 è stata giudice conciliatore e successivamente giudice tutelare. Poi l’attività di Difensore civico che ricopre in 14
comuni tra cui Narni e Amelia. Tornando alla politica, molto articolato è il programma con il quale l’avvocato Robatto propone in primis la visione di una amministrazione che non risponda semplicemente agli assetti istituzionali preordinati ma che sia vicino alla gente. Tutto questo con una giunta snella, composta da 6 assessori, tre uomini e tre donne. Punti centrali del programma, oltre all’evidente snellimento istituzionale, quello del lavoro. Tema nell’ambito del quale l’avvocato Robatto vuole puntare sui giovani attraverso sostegni formativi specifici. “Per quanto riguarda l’istruzione – sottolinea l’avvocato Robatto – è necessario puntare su una università di qualità con corsi completi e con uno sguardo attento alla ricerca con il sostegno e il potenziamento ai centri di ricerca esistenti, tutto questo realizzando anche la cittadella universitaria con servizi
e strutture adeguate”. Massima attenzione, poi al ”piano casa” per i giovani su aree peep e con un attento riutilizzo di caserme, immobili e aree necessarie alla realizzazione di alloggi in edilizia convenzionale. Parlando di ambiente, per concludere, una data, quella del 2011 come ultima per l’avvio di una seria raccolta differenziata e del camino unico e termovalorizzazione. Viabilità e trasporti? Tutto sul piatto con la necessità, evidenziata dalla candidata di Terni Oltre, di un riordino totale del trasporto e della sicurezza. Trasporto su gomma, rotaia, metropolitana di superficie e poi, pendolari ai quali dedicare la massima attenzione. Questo il programma, in sommi capi, dell’avvocato Alessandra Robatto, candidata alla presidenza della Provincia di Terni con il simbolo della lista civica TERNI OLTRE.
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candidati presidente della provincia Massimo D’Antonio c’è bisogno di un atteggiamento moderno e non pragmatico
47 anni, sposato, due figli. Laureato in giurisprudenza e sociologia, Massimo D’Antonio è responsabile del servizio comunicazione istituzionale e mediazione culturale della Asl4 di Terni. Ha realizzato tutte le campagne di comunicazione sanitaria degli ultimi 10 anni; giornalista pubblicista, ideatore e conduttore della serie “Spifferi di città” dedicata ai cambiamenti sociali, religiosi, culturali e di costume. Da ragazzo ha frequentato gli scout e l’azione cattolica. Sostiene il movimento per la vita. Oggi candidato alle prossime elezioni amministrative per la poltrona di palazzo Bazzani con l’Udc. Perché la decisione di presentarsi per la Provincia di Terni? Perché no? E’ una scelta giusta, noi stiamo costruendo il nuovo partito di centro che sarà una risposta pratica ai problemi della popolazione. Non crediamo nella divisione destra-sinistra, a Terni non ha motivo d’essere. Oggi c’è bisogno di un atteggiamento moderno e non pragmatico, se una cosa va bene, è giusta, lo è da qualsiasi parte arriva. Se è sbagliata il concetto non cambia. La democrazia ha senso quando si seguono regole ed atteggiamenti ritenendo in fondo di avere un’utilità immediata o indiretta che sia. Quali sono i punti forza del suo programma politico? La nostra missione è riaffermare i principi di merito, legalità ed efficienza nell’amministrazione pub-
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blica e nello sviluppo del territorio. Partendo dalla scuola, dalla sua messa a norma per la sicurezza degli studenti e la tranquillità delle famiglie. Oggi di 140 istituti, 130 non sono a norma, mentre sarebbe opportuno che il genitore che porta un figlio a scuola sia certo di ritrovarlo alla fine della mattinata. Ancora la formazione e il lavoro con la realizzazione di un’offerta formativa finalizzata all’occupazione dei giovani e alla qualità dell’insegnamento. Dove c’è cultura c’è meno crisi, meno violenza, risposte immediate, rispetto per l’altro e migliore e più veloce sviluppo economico. Un discorso a parte meritano le infrastrutture e le grandi opere. I comuni non sono più in grado di realizzare infrastrutture a costi elevati come i palazzetti sportivi, centri fieristici, mercati ortofrutticoli all’ingrosso, centro congressi. Quelli che lo fanno generano situazioni di debito a lunghissima scadenza. L’Ente Provincia deve intervenire attivando meccanismi di finanziamento privato come il project financing, per abbattere i costi di realizzazione ed ottimizzare l’utilizzo di tali strutture. Azioni fino ad oggi fortemente carenti, andrebbero seguite esperienze analoghe di altre regioni. Importanti poi le partnership, intese come il sostegno ai consorzi di comuni comprensivi di almeno 10mila abitanti per la gestione dei servizi di polizia municipale, demografici, scolastici, di assistenza ed ambientali. Ecco, salute ed ambiente, temi caldissimi nel panorama degli ultimi anni. Occorre ottimizzare il funzionamento degli uffici preposti all’ambiente e all’edilizia anche attraverso controlli puntuali e una maggiore autonomia del potere politico. Non esiste una battaglia per l’ambiente, ma laddove ci fosse un barlume di battaglia, la Provincia neppure quello ha, è stata completamente assente, svolgendo solo azioni rabberciate senza un qualunque coordinamento interno, solo mere questioni
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burocratiche. Il problema è che non esiste un programma territoriale, una visione completa della situazione, perché l’ambiente non è solo controllo dei rifiuti o delle emissioni, ma sicurezza, costruire con materiali ecologici, è mobilità. La Provincia ad esempio ha demandato tutto all’Atc che costruisce parcheggi in centro, cosa che di conseguenza porta maggiore traffico e maggiore inquinamento. Da tempo si sente parlare di riforma endoregionale. Ma, un mistero. Hanno realizzato quattro Ati che corrispondono alle quattro federazioni del Pd in Umbria che è un modo surrettizio per ricreare tre province in quella di Perugia, dare una sub-provincia a Città di Castello e Foligno. Qui corrisponde con la provincia di Terni. Ma che facciamo? Un Ato, una Provincia? Questo è un Ente che dovrebbe avere un senso per esistere, così la svuotiamo ulteriormente di funzioni? Come deve cambiare Terni, quale volto e quale ruolo assumere? Quello che dicevo prima, una Terni che si riscopra moderna, sicura, aperta, colta. Con una Provincia che sappia, perché no, promuovere attività ed iniziative tra i Comuni finalizzate, ad esempio, alla creazione di un’agenda di marketing territoriale. Ancora una Terni all’interno della quale trovino spazio nuovi plessi scolastici, dove la concentrazione demografica faccia crescere la domanda; che investa nelle strumentazioni e nei sistemi informatici. A suo modo di vedere, quali dovranno essere i rapporti con il futuro sindaco? Bhe, i rapporti quanto meno dovranno essere di rispetto, collaborazione pragmatica, strutturale sulle esigenze dei cittadini. Non conta il partito, il rapporto a quel punto diventa tra persone che rappresentano e difendono gli inte-
ressi di tutti, assolutamente sopra le parti. Provincia però è anche comprensorio. Narni, Amelia, Orvieto? La nostra proposta principale punta allo sviluppo turistico sullo stampo di quello del nord Europa come ad esempio in Austria e Germania, con la creazione di una carta turistica di accesso ai luoghi di interesse artistico e culturale della provincia. Di un biglietto unico, valido per più giorni, comprensivo di trasporto, accesso ai ristoranti e agli alberghi a prezzo convenienti. Una sorta di sviluppo turistico familiare, mettendo sul tavolo gli incentivi per costruire strutture ricettive con la formula “family hotel”. V. M.
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Tanti i perché dei Ternani senza risposta Perchè non riuscire far divenire realtà tutto ciò che i cittadini chiedono? Quali sono le forze oscure che impediscono di attuare quelle scelte che sono di buon senso che tutti si attendono per cambiare una realtà oramai insopportabile? Perchè non si riesce per esempio ad installare un front office in città per tutti i servizi di erogazione: luce acqua gas, rifiuti ecc? Perchè non si riescono a fare asfalti che durino più di tre mesi? Ad avere i propri spazi cimiteriali nei tempi concordati? Ad avere concorsi pubblici senza ricorsi al Tar ? Ad ottenere autorizzazioni edilizie a costi consoni e in tempi dignitosi? Perchè la burocrazia è divenuta un “inferno laico” invece di essere al servizio del cittadino? Perchè in questa Regione e Comune tutto è vietato e poco è concesso? Perchè deve durare un potere di stampo feudale mascherato di ideologia? Perchè i centri sociali devono rimanere nella cultura del ghetto per essere sovvenzionati dai Comuni ? Perchè non si ribellano alla ghettizzazione?Perchè non si installano le telecamere per la sicurezza dei cittadini nelle zone a rischio? Perchè avere politici regionali che quando inaugurano un ospedale a Perugia parlano male di quello di Terni sui Tg3 regionali? Perchè gli appalti sono vinti in tutti i settori dai soliti noti? Perchè un politico, un dirigente può rimanere allo stesso suo posto più di dieci anni? Perché il potere politico locale vede la sinistra padrona della pubblica amministrazione ed i cittadini ed operatori economici ne hanno un timore reverenziale? Perchè i dirigenti non hanno una loro autonomia, perchè i sindacati non fanno sindacato invece di fare politica ? Come mai molti politici riescono a far ottenere consulenze alle loro aziende amiche o a professionisti da parte di enti e società pubbliche? Perchè gli organi di controllo spesso non controllano e se sono costretti ci mettono anni prima di definire un caso? Perchè esiste ancora un codice occulto per gli intoccabili? Perchè le case Peep in vendita sono assegnate a volte a chi non ne ha bisogno?Perché le aree industriali sono bloccate? Perchè i medici ospedalieri sono sempre succubi della politica? Perchè non si fanno appalti concorso così che i progetti non siano più contestati e i costi per la pubblica amministrazione saranno certi? Perchè non esiste un vero piano dei trasporti cittadino con autobus più piccoli e frequenti?Perchè viale dello Stadio deve rimanere ancora un superstrada pericolosa e non si fa una bretella ponte che colleghi Terni sud alla Marattana e all'E45? Perchè i dati dell'aria non sono su Internet sempre on-line come in tutti paesi civili? Perché la Procura ha trovato gravi irregolarità nella gestione dei controlli sull'ambiente? Perchè non si è mai voluto bonificare la discarica di Valle? Perchè i ternani hanno più metalli pesanti nel sangue e nei polmoni che in tutt'Italia? Perchè l’esistenza di nubi radioattive segnalate dai saTERNI MAGAZINE
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telliti dell’ Anpa non è stata resa nota a Terni ? Perchè non si può fare un Centro Fieristico a Terni che è ben collegata al centro Italia? Perchè i politici che detengono il potere a Perugia non vogliono che Terni cresca? Perchè i politici ternani sono sotto scacco per questo diktat? Perchè i parenti e gli amici dei politici come tutti sanno in tutta la Regione sono pieni incarichi e consulenze e nessun contro interessato dice nulla ? Perchè se un politico fa male ma è dalla parte giusta continua ad esercitare il suo potere? Perchè la Regione non ha mai promosso a livello nazionale una pubblicità visibile del nostro territorio come tutte le altre regioni fanno nei circuiti di stampa radio e televisioni ? Perchè gli enti regionali inutili non si chiudono? Perchè a Londra con il cellulare si può avvertire che si entra nella zona a traffico limitato o a pagamento senza pagare una multa e a Terni si deve perdere 1 ora per il permesso di al massimo 2 giorni? Perchè a Terni le multe le controllano 2 uffici e poi vengono annullate dai giudici per incapacità ad installare la giusta segnaletica stradale? Perchè piace tanto alla sinistra la cultura del divieto e poco quella del controllo? Perchè i cittadini sono considerati così poco civili? Perché la rotonda di piazza Tacito non è più circumnavigabile? Forse perchè hanno fatto un solaio che non porta il giusto carico come doveva, e ora chi si accolla la responsabilità di aver distrutto una piazza? Perché don Pierino Gelmini è stato messo sotto processo? Perché nella parrocchia di San Paolo a Terni, per un anno intero cento persone aderenti ad un movimento religioso,fondato da un sacerdote condannato in cassazione per truffa a tre anni e ad un risarcimento di 800 milioni per una falsa guarigione, si sono riunite sotto gli occhi di parroco e vescovo senza essere state inormate?Perchè i ternani sopportano tutto ciò che è lapalissiano non vada bene? Perché per gestire il museo di arte moderna e contemporanea CAOS ci sono 7 società? Perché la Camera di Commercio si lamenta che poco è stato fatto per il commercio?Ma dov’era negli ultimi 20 anni? Perché non si riesce ad ottenere una linea diretta che congiunge terni aeroporto di Fiumicino via Orte in 75 minuti? Perché le spese per l’aeroporto di Perugia sono state accollate alla Regione, cioè anche ai ternani, e non alla Provincia di Perugia che è l’unica che ne usufruisce? Perchè la tassa dei Consorzi di Bonifica sugli immobili non più agricoli non viene assorbita dalla Regione? Perchè Agarini è stato il padrino di Terniinjazz ? Perché I BOC comunali non sono stati offerti come si doveva ai ternani? Perché Ciaurro è diventato Sindaco di Terni? Perché è stato cacciato,e chi lo ha sfiduciato ha potuto continuare a fare carriera politica sul suo “cadavere” ? Perché Terni non ha più treni decenti per Roma? Perché ai Massoni piace la politica, ma i Massoni non piacciono alla politica?Perché a Terni si sente tanto la mancanza di un’autorità morale? Le risposte a questi perché sono gradite e possono essere spedite alla redazione di Terni Magazine all’e.mail : direzione.ternimagazine@gmail.com
Week end nel ternano tra relax e buona tavola
ITINERARI
agriturismo
ristorazione
Da Orvieto a Ficulle Da Orvieto lungo la strada statale 79 bis si raggiunge il castello di Prodo lungo la bella strada panoramica che domina il bacino idrico di Corbara. Ficulle Montegabbione Monteleone di Orvieto, San Venanzo Da Spoleto a Giano dell'Umbria Da Spoleto avviandosi verso Nord, prima di giungere a Campello sul Clitunno, si possono visitare i borghi fortificati di Bazzano e Poreta. Campello sul ClitunnoCastel Ritaldi Giano dell'Umbria Spoleto Da Terni a San Gemini Usciti da Terni sulla Statale n. 79, dopo 9 Km. si arriva al bel borgo di Cesi. Da Gubbio a Monte Cucco Da Gubbio, procedendo per la strada che supera le strette del Bottaccione si giunge al valico della madonna della Cima e scendendo si arriva a Scheggia. Da Todi a Massa Martana Arrivati a Todi, ci si trova di fronte al Tempio di Santa Maria della Consolazione. Collazzone Massa MartanaTodi Le Vie Francescane I Giorno: Arrivo a Terni e visita della città; Piazza Tacito, la chiesa di San Cristoforo (XIII Sec.), la chiesa di San Francesco (Xlll sec.) e la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Nel pomeriggio a Narni, visita del Sacro Speco di San Francesco, della chiesa di San Girolamo e della chiesa di San Francesco; proseguimento per la visita a Calvi dell'Umbria della chiesa di San Francesco. Acquasparta Alviano Amelia Calvi dell'Umbria Narni San GeminiTerni Per chi ama la campagna Si parte da Amelia e si prende la strada provinciale per Todi. Proseguendo su questa via si arriva fino al comune di Montecastrilli, tra i colori dei campi coltivati, gli ulivi e i vigneti. Amelia Avigliano Umbro Todi Trekking attraverso i parchi Durata minimo 3 giorni max 7 giorni (Difficoltà media- medioalta) L’itinerario si sviluppa tra il Parco Fluviale del Nera e il Parco dei Monti Sibillini.
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Agriturismo Poggio delle Rose Amelia (TR)
Agriturismo Walden Ficulle
Residenza di campagna, collocata nel verde delle campagne di Amelia. Dal casale si domina il magnifico panorama sui Monti Amerini e Sabini, sul Soratte, oltre che sulla vasta distesa delle colline che scendono verso il Tevere.
Luogo piacevole e armonioso, immerso tra boschi, prati con mucche al pascolo ed ulivi, la fattoria biologica offre un casa in pietra con appartamenti indipendenti e ampi spazi che consentono di vivere a contatto con la natura. L'azienda, situata a poca distanza da Orvieto, è dotata di sistemi di energie alternative rinnovabili e di un'accogliente sala comune. Immersa in un ambiente rurale e allo stesso tempo confortevole, l'azienda offre una piscina con nuoto controcorrente, una sauna posta all'interno di una grotta nel bosco e riscaldata con fuoco a legna, giochi all'aperto con ping-pong, tiro con l'arco, telescopio, giochi per bambini. A disposizione degli ospiti, tre appartamenti adatti per coppie, famiglie o gruppi. Un'accogliente sala può essere punto di ritrovo per gustare cibi sani e tipici o per svolgere attività ricreative e culturali. In una grande sala attrezzata per le diverse esigenze è possibile fare attività sportive, ricreative, culturali , ed un pianoforte è messo a disposizione degli ospiti che amano suonare questo strumento. La struttura offre anche la possibilità di organizzare feste e banchetti con menù tipici della tradizione umbra e orvietana. I prezzi variano dalle 670 alle 700 euro a settimana, in base alla scelta della stagione.
La residenza è frutto del ripristino di un antico casale in pietra che conserva le originali linee architettoniche ma assicura tutte le comodità di un'abitazione moderna.Sapientemente ristrutturato si presenta con pavimenti in cotto, soffitti con travi e pianelle, infissi in legno. Si compone di 5 appartamenti completamente indipendenti, ognuno dotato di una cucina attrezzata, camere da letto, bagno, riscaldamento autonomo, TV, accesso ad internet. Completano la struttura la piscina attrezzata, l’ ampio giardino con barbecue e il parcheggio. E' possibile acquistare i genuini prodotti, specialità dell'azienda: olio, vino, marmellate, miele. Dalla residenza è possibile fare lunghe passeggiate facendo sosta nelle cantine vicine. La piscina, (7 x 14 m) è aperta da giugno a settembre ed è attrezzata con lettini e sdraio. I prezzi per una notte oscillano tra gli 80 e i 160 euro, in base alla scelta della stagione.
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Agriturismo Torreros sa Narni (TR)
Agriturismo situato nel comune di Narni, nella parte più meridionale dell'Umbria, ai confini con il Lazio, questo ne fa un punto ideale per escursioni turistiche sia nel Lazio che in tutta l'Umbria.. L'azienda agricola è certificata Azienda Biologica dall'I.M.C. e si estende su una superficie di 30 ettari di cui 10 dedicati al pascolo. È circondata poi da boschi attraversati da un ruscello ed è dedita alla coltivazione di foraggi, utilizzati nel maneggio, e di olivi: l'olio prodotto viene commercializzato esclusivamente in azienda. L'agriturismo è di recente apertura ed è stato ricavato da due vecchi fabbricati rurali. Dopo una ristrutturazione di due anni di lavori e di attento recupero, sono stati ricavati due appartamenti ed un'abitazione indipendente. Gli appartamenti sono ubicati nello stesso fabbricato, un tempo la vecchia abitazione del fattore con annesse scuderie.La struttura non effettua servizio di ristorazione ma ha convenzioni particolari con ottimi ristoranti e trattorie del territorio. L'azienda è immersa nel verde della Valle di S. Pudenziana ricca di boschi e di belle campagne. La chiesa da cui la valle prende il nome è particolarmente suggestiva, è uno degli ultimi esempi del romanico umbro. I prezzi variano dalle 80 alle 100 euro a notte, solo pernottamento, in base alla scelta della stagione.
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tradizioni
P roverbi
Ricette
PICCHIARELLI (chiamati così da noi, altrove si possono chiamare stringozzi): Ingredienti: PER LA PASTA: farina; sale e acqua. PER IL SUGO: olio di oliva quanto basta; 1 spicchio di aglio; pomodori, meglio freschi, o asparagi, o funghi. Disporre sulla spianatoia la farina e fare un incavo nel mezzo. Versare dentro l’acqua con l’aggiunta di un po’ di sale. Amalgamare bene fino a ottenere un impasto liscio e consistente. Stendere poi una sfoglia non troppo sottile e lasciarla ad asciugare. Poi arrotolare e tagliare. Mentre la sfoglia asciuga preparare il sugo. Il sugo si prepara con olio, aglio e, a seconda della stagione, con gli altri ingredienti, che sono, in estate e in inverno, i pomodori, con o senza basilico, in primavera gli asparagi anche selvatici, e in autunno i funghi. Lessare la pasta in abbondante acqua salata, poi scolare e condire con il sugo e del pecorino. PIZZA DI GRANTURCO (era un piatto utilizzato tipicamente a Terni per la colazione, da portare ai contadini in campagna): Ingredienti: 500g di farina; 1 pugno di uva sultanina; 1 pizzico di sale; 1 cubetto di lievito di birra; 3-4 cucchiaini di olio di oliva; acqua calda. Disporre la farina sulla spianatoia e fare un incavo nel mezzo. Nell’incavo versare l’acqua calda con il lievito già sciolto, e il sale. Impastare bene e far lievitare almeno per mezz’ora. Aggiungere l’uva sultanina precedentemente ammorbidita in acqua calda e ben asciugata. Spianare con le mani. Nei tempi passati si cuoceva, poi, sotto la brace. Oggi, si usa una teglia oliata che si mette al forno ben caldo, per mezz’ora circa. ACQUA COTTA (piatto conosciuto in tutta Italia, ma in ogni regione ha una variazione) da noi si prepara nella seguente maniera: Ingredienti: 500g di zucchini; 3-4 patate; 2-3 pomodori spellati; formaggio grattugiato; olio di oliva; 1 uovo (facoltativo). Far bollire molto gli ingredienti (circa un paio d’ore). Quando c’è l’uovo, aggiungerlo all’ultimo momento, tre minuti prima di servire. Se ne può mettere uno in ciascun piatto, anche lasciato intero. Si serve disponendo nel piatto uno strato di brodo, una manciata di pecorino, altri strati se occorre, fino ad aggiungere anche un po’ di verdura e una spolverata finale di pecorino.
-Il Tevere non sarebbe Tevere se non ci fosse la Nera a daje da beve. -Lu piru quann’è maturu casca senza lu turturu. -Sotto la ficora ce nasce lu ficurillu. -Stagu stagu e poi te dagu. -Chi bela nasconne lu lupu. -Chi te tjgne è sempre un callaru. -Magna e fatte grossu, pija moje e daje addossu. -Anni e bicchieri de vino nun se contano. -Se la bocca prende e lu culo rende vaffanculo a le medicine e a chi le venne. -Lu ternano de tutti è lu mejo perché c’ha le ciriole coll’aio e se ce mitti na goccia de ojo va strillanno l’arvojo l’arvojo.
Vernacolo LI TEMPI MODERNI di Antonio Pecorelli Dio mio, come li tempi sò cambiati! Lo vive de la ggende è diferente da ‘na vorda. Mò, tutti stò ‘ncazzati, casca lu munnu? No’ je’ mporta ggnente. Vivono quasci tutti da isolati, ciò la macchina e n’ tasca la patente, tu te li vidi chiusi, iscatolati, suli, a dannasse cò la propira mente! Che vvida è, abbiti drent’a’n palazzo cò la ggende che nun se varda ‘n faccia e dei vicini nò je frega un cazzo! È un modo da cambà, ma è disumanu; chiamàtelo progressu, ma è vinaccia che te fa mmorì drentu, pianu pianu. 15 aprile 1996 (221 sonetti, Antonio Pecorelli Edizioni Terrni
LU MAESTRU MIA Me l’aricordo come fusse adesso, e so passati quaci quindici anni. L’ago vistu ‘na vorda, ma chè vale? Quanno chiccòsa sendi che te piace E te vendra currenno ggiù le vene, più forte de ‘llu dòrge sindimentu, che tutti nui quaggiù jamamo“ Amore “. Allora vòle dì che ‘ llu cristianu, (fattu di carne e d’ossa come nui, ma pienu di ‘ indellettu suprumanu), te mette addòssu tanda simpatia, che pura tu, se ciai po’ po’ de core, divendi amicu de la puisia. L’ago vistu ‘na vorda, e m’è bastatu. Era de sera, e se ne stea assettatu, sopre ‘nu scòju, su la ria de fiume, all’ombra de ‘lli pioppi che più bellu fònno de maggio tuttu Firindillu. A ‘n trattu, su la spinda de ‘n suspiru, co’ l’òcchj dòrgi e mistiriusi ‘nzieme, pusò lu sguardu sopre l’acqua scura guardanno l’ònne, che via via leggere, sembrava che sonassero ‘na musica, che solamende issu conoscea. Po’, mendre tra le gole de ‘lla valle, lu sole d’oro tramondanno a stille, levava a l’aria tuttu lu colore, su ‘n foju scrisse sulu ddu’ parole, che fece scivolà versu lu Nera, sicuru che la luna, ‘n po’ più tardi, ciavrebbe lettu: Terni bonasera! Chi era ‘st’omu, che appena fora da la città sia, sendea per essa tanda nostargia? Chi era ‘stu poeta, che non potea stà quanno scriea se non parlaa in ogni riga sia, di Terni nostru, andru che in puisia? Chi era ‘st’omu? Chi era ‘stu poeta, che amò ‘sta terra sopra ‘gni andra cosa? Quist’omu (e ve lo dico senza ipucrisia) Era Miselli, lu maestru mia. Inviate poesie in vernacolo ternano da voi scritte all’indirizzo e-mail: info.ternimagazine@gmail.com Saranno lette e vagliate dalla redazione e pubblicate nel primo numero possibile
a cura di Mariana Ribeca
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BENESSERE
BELLE... a cominciare dalla pelle Abbronzarsi bene senza rischi Un po’ di abbronzatura sulla pelle nei mesi estivi, in cui ci si copre di meno, può esser piacevole a vedersi, ma non bisogna mai esagerare per evitare danneggiamenti da parte dei raggi solari tra cui perdita di elasticità, comparsa di macchie e colorito giallognolo. È utile sapere che i raggi UVA e UVB rappresentano il 3% delle radiazioni che oltrepassano la barriera protettiva dell’atmosfera terrestre, il 37% è costituito dalla luce visibile e il 60% dai raggi infrarossi, invisibili all’occhio umano e responsabili della sensazione di calore. I raggi UVA e UVB, agendo sulle molecole d’acqua degli strati superficiali della cute, possono innescare il meccanismo di produzione di radicali liberi, specie chimiche che, se in eccesso, possono creare le condizioni di possibile danno da stress ossidativo. Per fronteggiare l’azione dei radicali liberi, la nostra cute possiede dei meccanismi di difesa endogeni costituiti da enzimi, cofattori e sostanze circolanti nei fluidi extracellulari e meccanismi di difesa esogeni, cioè assunti dall’esterno, come beta-carotene, acido ascorbico, tocoferoli, xantofille, polifenoli e bioflavonoidi. Tra le patologie più pericolose causate dall’esposizione solare, ricordiamo inoltre il melanoma, tumore maligno della pelle. I consigli per un'abbronzatura protetta: 1.Esporsi con gradualità alle prime giornate di sole: questo garantirà in seguito un’abbronzatura uniforme senza scottature e arrossamenti. 2.Usare una crema protettiva con un filtro solare adeguato. Più alto sarà il fattore di protezione, più sarete protetti. 3.Scegliere un filtro solare che ripari dai raggi UVA (i maggiori responsabili dell'invecchiamento precoce) e raggi UVB (causa di scottature, macchie scure, rughe). 4.Integrare la dieta con un’alimentazione ricca di sostanze antiossidanti come carotenonidi, vitamina E, vitamina C, selenio e flavonoidi. Prevedere un consumo adeguato (5 porzioni al giorno) di frutta e ortaggi freschi, alternando possibilmente nella giornata colori diversi (bianco, giallo-arancio, verde, rosso e blu-viola); olio ex-
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travergine d’oliva; pesce e carni magre, legumi e cereali, tè verde. 5.Non lasciare che la pelle si scotti. 6.Non esagerare! Evitare l'esposizione diretta durante le ore più calde (in particolare dalle 11 alle 15, quando la concentrazione di raggi ultravioletti è maggiore). 7.I neonati non vanno esposti al sole ed i bambini, per la loro pelle particolarmente delicata, devono essere adeguatamente protetti con un prodotto solare a fattore di protezione altissimo. 8.Dopo l'esposizione al sole, rimuovere i prodotti solari con un'accurata pulizia del viso e applicare abbondante crema idratante o nutriente a seconda dei tipi di pelle. A cura della Dr.ssa Francesca Noli Biologo Nutrizionista Specialista in Scienza dell'Alimetazione e in Igiene
Non esiste un solo tipo di pelle La pelle non è uguale in tutte le persone, anzi! E' attraverso la pelle dei polpastrelli che possiamo essere riconosciuti, proprio perché essa ha caratteristiche uniche. Per questo motivo, non può esistere un unico trattamento adatto e per scegliere le cure più appropriate devi essere in grado di riconoscere a quale tipo la tua pelle appartiene.
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Tipi di pelle Ecco allora quali sono i tipi di pelle più diffusi: Pelle normale E' la meno diffusa di tutte. Non è né unta né grassa, anche se si presenta leggermente più lucida su naso e mento. Pelle sensibile E' molto fine e di colore biancorosaceo. Spesso presenta capillari dilatati, soprattutto su naso e guance. Nei casi più accentuati questi capillari arrivano a rompersi, provocando la couperose. Pelle grassa E' caratterizzata dall'eccessiva produzione di sebo, che provoca punti neri e brufoli. Si presenta con un aspetto lucido e leggermente untuoso. Pelle secca Presenta pori molto fini e sottili ed è molto sensibile, in particolare agli agenti atmosferici. Pelle acneica L'acne si manifesta soprattutto (ma non solo) su pelli grasse, a causa dei depositi di sebo sottopelle. Nei casi più gravi, può provocare cicatrici permanenti. Pelle avvizzita Con il tempo, la pelle tende a cedere e a rilassarsi, diventando più secca. Macchie sulle palpebre e sulle tempie si accompagnano a rughe accentuate. Ma molto dipende dal tipo di pelle, dall'alimentazione e dallo stile di vita. E allora, che fare per ridurre gli inestetismi? Scegli il tipo di pelle più simile al tuo e scopri le strategie più adatte:
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Occhio sulla capitale IDI MERCATINI ROMA STORICO MERCATO DELLE PULCI romano, che si estende dalla Porta portuensis, antica porta romana che si apre su Piazzale Portuense, fino a Via Ippolito Nievo, nelle strade parallele a Trastevere. Qui si può trovare davvero di tutto, dalle borse alle biciclette, dai vestiti ai mobili, dalle scarpe ai dischi, dagli accessori per la cucina Agli asciugamani e dalle lenzuola alle piante. Per raggiungere il mercato di Porta Portese, si può prendere la metro B fino a Marconi e poi l’autobus 170 (direzione centro), oppure, da Piramide si può prendere l’autobus 280 o il 23 per poche fermate. Da Via Della Giuliana - zona San Pietro - Piazzale Clodio (fermata metro A – Ottaviano/San Pietro) l’autobus 23. Campo De’ fiori Lun/sab 7-13.30 Piazza Campo De’ Fiori A poca distanza dalla bellissima piazza Navona. Esattamente a Piazza Campo de’ fiori, c’è lo storico mercato che prende il nome dalla piazza stessa, che a sua volta prende il nome dal fatto che fino al ‘400 al posto dei sampietrini aveva prati e margherite. Attorno alla statua di Giordano Bruno, che qui fu bruciato come eretico nel 1600, si trovano coloratissime bancarelle di frutta, verdura e fiori. Per raggiungere il mercato, si può prendere la metro A fino a Piazza di Spagna, da li raggiungere via Del Corso direzione P.za del Popolo, prendere l’autobus 117 direzione P.za San Giovanni in Laterano per 6 fermate, scendere a P.za Venezia, prendere l’autobus 64 direzione Piazza Stazione San Pietro, e scendere a Corso Vittorio Emanuele/S.A. della Valle, continuare a piedi per 350 metri. Oppure, da Via Del Corso, si può arrivare a piedi a Piazza Venezia, e da li prendere il 64. Via Sannio 8-13 lun/ven 8-18 sabato Via Sannio (San Giovanni) Storico mercato dell’abbigliamento che nasce negli anni '70, in zona San Giovanni, esattamente al lato della Basilica di San Giovanni in Laterano. Qui si possono trovare articoli da campeggi, da pesca, caccia e militari, oltre che abbigliamento delle stagioni passate, il tutto a basso prezzo. Per raggiungere il mercato con i mezzi pubblici, si può prendere la Metropolitana “linea B” fino a
Termini da li,la “linea A” e scendere alla fermata San Giovanni; oppure, da Piramide,prendere il Tram linea 3 e scendere a Porta San Giovanni. Da Termini prendere direttamente la “linea A” fino a San Giovanni. Da Piazza Venezia prendere l’810,l’85 oppure l’87. Circolo degli Artisti Ogni terza domenica del mese – Circolo degli Artisti, Via Casilina Vecchia 42 Per tutti gli appassionati dei mercatini delle pulci da quest'anno parte l'appuntamento fisso con il mercatino Vintage del Circolo degli Artisti di Roma. Ogni terza domenica del mese il Circolo degli artisti proporrà uno scenario vintage, con produzioni di stilisti emergenti, oggetti d'artigianato e modernariato, antiquarito e molto altro. Vasta e divertente la scelta tra oggetti, capi d'abbigliamento, scarpe, accessori, e tante curiosità. Per chi viene dalla Stazione termini basta prendere il bus 105, l'810 da Piazza Venezia, mentre con la Metro A la fermata più vicina è San Giovanni.
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Il segreto dei Monti Sibillini La catena dei Sibillini fin da tempi antichissimi è luogo magico, misterioso, considerato meta di pellegrinaggi diabolici e di incontri blasfemi tra stregoni e demoni, ricettacolo di creature a metà tra il diabolico e il mitologico. Molti nomi di luoghi sembrano confermare queste leggende: Grotta del Diavolo, Passo del Diavolo, Fossa dell'Inferno, Gola dell'Infernaccio, Lago di Pilato, Grotta delle Fate o Grotta della Sibilla. Nel 1420 Antoine De La Salle raccolse una leggenda (già nota almeno un secolo prima) trasposta in via romanzata (Guerin Meschino del poeta Andrea de Barberino) secondo la quale una grotta sul monte Sibilla sarebbe l'ingresso del regno di una Dea dell'amore. Il percorso che Guerin Meschino compie nell’antro della Sibilla ricorda molto il viaggio surreale di Dante nei gironi dell’Inferno. Il cavaliere dell’opera di de Barberino deve superare diverse porte e passaggi prima di trovarsi al cospetto della Regina Sibilla, una maga tentatrice che farà di tutto per trattenere Guerin nel suo regno per 360 giorni, superati i quali chiunque si trovi nell antro sibillino, è destinato a rimanervi per sempre. Guerin, con l’aiuto divino, riesce a sottrarsi alle malie della Sibilla, in tempo per lasciare il luogo fatato e fare ritorno in superficie. Molti dei simboli contenuti nell’opera di de Barberino – il serpente, il drago, il vento, rappresentano simbologie ricorrenti nelle opere a sfondo sacro di quel tempo. Negromanti, maghi e demoni avrebbero dimorato il Monte [Sibilla] e la grotta, ma nelle vicinanze esiste un luogo non meno cupo ed enigmatico: il Lago di Pilato, ai piedi del Pizzo del Diavolo, sovrastato dalla cima appuntita del Monte Vettore. Tra i contadini si pensava ancora, negli anni sessanta del Novecento, che venti e tempeste erano scatenati dal passaggio di maghi e streghe. Non è noto quali fossero esattamente i riti consumati tra le alte pendici dell’Anello dei Sibillini; quello che è certo è che a un certo punto un ordine papale fece erigere una serie di mura e forche presso l’accesso
alle valli della catena montuosa, come monito a chi si fosse recato in quei luoghi per perpetrare riti osceni e contrari ai dettami della Chiesa. Proprio riguardo al Lago di Pilato, secondo la leggenda, i demoni che lo infestano richiederebbero ogni anno un sacrificio umano. Il nome del Lago, così suggestivo, riporta alla memoria i tempi in cui Roma era la capitale del Mondo Antico; infatti è proprio così lontana la genesi etimologica dello specchio d'acqua: tra gli abitanti di Norcia si tramanda una tradizione secondo la quale l'Imperatore Tito Vespasiano, dopo aver incendiato Gerusalemme, avrebbe convocato Pilato, ormai vecchio, accusandolo di non aver impedito trentasette anni prima la crocifissione di Cristo Redentore, al tempo in cui era Procuratore di Giudea. Per questo Pilato venne condannato a morte, ma gli venne concesso un ultimo desiderio. Il vecchio romano chiese che il suo corpo fosse deposto su un carro trainato da quattro bufali e abbandonato al destino. Gli fu concesso quanto richiesto, ma l'Imperatore, incuriosito dalla singolarità della richiesta, incaricò alcuni soldati di seguire il carro. Gli animali vagarono fino alle montagne di Norcia, e giunti sulla riva del piccolo lago, tra i monti, vi si gettarono trascinando il carro e il cadavere nelle gelide acque, arrossandole. Da quel giorno, in certi periodi dell'anno, i pastori che guidano il gregge attraverso i picchi dei Sibillini, sussurrano che il Lago di Pilato si tinge ancora di rosso. Diego Antolini THEXPLAN.NET – Gruppo indipendente di Studio e Ricerca
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EVENTI SPETTACOLI…A TERNIe dintorni DAL 1 AL 15 GIUGNO Terni: 2 e 9 giugno ore 21.30, S.Erasmo, Osservazione ad occhi nudo e al Telescopio, 2009 anno internazionale dell’astronomia, a cura dell’Associazione Ternana Astrofili. Terni: fino al 7 giugno 2009 mostra di Micaela Petroni a cura di Lorenzo Mango, ingresso gratuito, Palazzo Primavera, via Giordano Bruno n.3. Per info: 335-3516796 Terni: 1 e 15 giugno 2009 ultimi due appuntamenti con il V corso della “Storia di Terni” di Pompeo De Angelis al CLT Sala Conferenze, via A.Muratori 3. Terni: Seminario di Cinzia Spata a Terni, Domenica 21 Giugno 2009 Ore 15:00 c/o la Musical Academy in Via Benucci, 19/21 zona Maratta Bassa. Seminario non esclusivamente ad indirizzo jazzistico. Saranno benvenuti naturalmente anche cantanti soul, funk, pop e jazz.Requisiti: portare basi o partiture nelle proprie tonalità. lo stage ha posti limitati. PRENOTAZIONE ENTRO IL 10 GIUGNO Per info e costi Sig.ra Giordana attraverso il sito: www.myspace.com/reginamusica oppure regina.musica@fastwebnet.it Amelia (Tr) XXXV maggio organistico amerino. Fino al 7 giugno 2009 la Rassegna del Maggio Organistico Amerino, che quest’anno giunge alla sua 35° Edizione.
DOVE COME QUANDO
Massa Martana (Pg). Domenica 14 giugno 2009 in occasione del Corpus Domini nel centro storico del paese si svolge l’Infiorata, composizioni floreali che rappresentano figurazioni e motivi ornamentali liturgici. Info: tel. 075.9886037. Montecastrilli (Tr). In Loc. Farnetta, fino al 2 giugno 2009 si svolge la Festa di Santa Rita, in questa occasione viene aperta nelle ore serali la Taverna del Curato con le specialità locali come ciriole all’ortica, pizza al testo farcita e altri piatti tipici. Ingresso libero. Info: tel. 0744.981453. Todi (Pg). Nasce a Todi il Laboratorio di Comicità l’ultimo appuntamento 15 giugno 2009 presso il Teatro del Nido dell’Aquila a Todi. Info: tel. 331.7509401. Spoleto (Pg). Vini nel mondo 2009. Torna, 1-2 giugno l’ iniziativa che accende la città di luci, di musica e di spettacolo. Inoltre, una notte bianca di mille colori, all’insegna del gusto di vivere. Info: www.vininelmondo.org. Spoleto(Pg). Sabato 6 giugno 2009 alle ore 18 l'Associazione l'Orfeo promuove l'incontro Musica e ideologia del potere nell'Europa del Rinascimento. Il convegno si terrà presso il Centro POLId'ARTE(via culturale piazza 27 Duomo 0743 Signoria).Info:Tel. URL: 260337 www.orfeoweb.com. Spoleto (Pg). Domenica 14 giugno 2009 alle ore 17, il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto A. Belli realizza il Concerto Vocale Storie di Ville e Giardini, presso la suggestiva cornice di Villa Redenta. Durante il Concerto Lirico si esibiranno i giovani cantanti vincitori degli ultimi Concorsi di Canto del Teatro Lirico Sperimentale Info: Tel 0743.221645.
Spoleto (Pg). Domenica 14 giugno dalle 8.00 alle 20.00 si svolgerà il Mercatino delle briciole. Antiquariato, collezionismo e artigianato. Info: tel. 0743-21.86.20. Monteleone di Spoleto (Pg) In occasione dell’anno mondiale dell’astronomia,l’Associazione Astrofili di Monteleone di Spoleto ed il Tennis Roma hanno organizzato, fino al 4 giugno, presso la sede del Tennis Roma, una serie di incontri sulla disciplina dell’astronomia. Info: Tel. 06-70475862. Orvieto (Tr). Martedì 2 giugno 2009 presso il Teatro Comunale Luigi Mancinelli si svolge uno spettacolo dedicato a Fabrizio De Andrè, a dieci anni dalla morte. Info: Ass.to alla Cultura e ai Grandi Eventi, tel. 0763.306745 – Teatro L. Mancinelli, tel. 0763.340493. Orvieto (Tr). Mercoledì 10 giugno 2009 ore 21.15 al Duomo si tiene il concerto Petite Messe solennelle di Gioacchino Rossini. Concerto della Corale polifonica della Cattedrale Vox et lubilum, diretta dal Maestro Stefano Benini. Ingresso libero.Info: Opera del Duomo, tel. 0763.342477. Orvieto (Tr). Venerdì 12 giugno 2009 presso la Chiesa di San Giovenale alle ore 21.00 si svolge il concerto La Reverdie, Ensemble di musica medievale. Ingresso libero. Info: mob. 349.3156502 – tel. 0763.340535. Orvieto (Tr). Domenica 14 giugno 2009 si svolge la festa del Corpus Domini. Come ogni anno la tradizione vuole che i festeggiamenti abbiano inizio alle ore 9.00 presso il Duomo, con l’esposizione e l’adorazione della santissima reliquia del Corpus Domini; si celebra poi una messa solenne alla quale segue alle ore 10.30 la processione del Santissimo Corporale. Info: tel. 0763.340535 – 0763.341772. A cura di Mariana Ribeca
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30/05/2009
l’evento
Spoleto capitale
Dell’enologia VINI NEL MONDO 2009 QUINTA EDIZIONE
S
poleto diventa la capitale dell’enologia. Con la quinta edizione di “Vini nel mondo 2009”. E’ una straordinaria rassegna dedicata alla bevanda di Bacco, dal 30 maggio al 2 giugno, dove viene presentata la produzione vinicola italiana. Nei suggestivi palazzi della città umbra, nelle antiche piazze e lungo le strade dirette alla maestosa Rocca Albornoziana, oltre 250 produttori di vino propongono al pubblico il meglio della loro “creazione”. Rara occasione per conoscere e degustare oltre 1500 etichette d’eccellenza. Il rendez-vous enologico è accompagnato da un ricco e variegato programma di concerti, spettacoli e talk show di approfondimento, senza tralasciare l’appuntamento con la Notte Bianca, sabato 30 maggio, una festa di suoni, luci e sapori in grado di coinvolgere tutta la città con la colonna sonora dei gitani più famosi del mondo, i Gipsy King. Direttori artistici della manifestazione saranno Fede & Tinto, gli speaker di “Decanter” (Rai Radio Due), in grado di parlare di vino in modo competente e brioso. La madrina dell’evento sarà Elisa Isoardi, stella na-
scente de “La prova del Cuoco” (Rai Uno), alla quale è affidato il taglio del nastro della Notte Bianca. Accanto alle degustazioni libere, di sicuro livello il programma delle originali bevute guidate (iscrizioni al sito www.vininelmondo.org) che si avvarranno di due guru dell’enologia italiana: Franco Maria Ricci, presidente AIS Lazio e direttore di Bibenda, Sandro Sangiorgi, Oscar del Vino 2006 e direttore di Porthos. “Se l’edizione del 2008”, afferma Alessandro Casali, organizzatore della manifestazione, “è stato un vero appuntamento da Guinness World, quella del 2009 sarà un evento dedicato alla solidarietà, perché il ricavato della tradizionale Asta di pregiate e rare etichette sarà devoluto ai terremotati dell’Abruzzo, regione famosa nel mondo per il Montepulciano d’Abruzzo, il Trebbiano d'Abruzzo, senza dimenticare il Controguerra”. Tutte le cantine dei produttori vinicoli abruzzesi che parteciperanno a “Vini nel Mondo 2009” saranno ospiti a titolo gratuito.
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10/10/2009
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arte&cultura
In mostra al CAOS le sculture di luce di Adalberto Mecarelli D
a giovedì 28 maggio 2009 i nuovissimi spazi del CAOS, Centro Arti Opificio Siri a Terni ospitano le sculture di luce di Adalberto Mecarelli, artista di origini ternane residente da anni a Parigi. La sua presenza negli spazi del CAOS e il suo lavoro di cosmesi, per scoprire ciò che lega l''impossibile al caotico”, si accompagnano all''intervento realizzato ultimamente sulla confluenza del canale della centrale di Monte Argento ed il Nera. Ciò che sarà visibile al CAOS non è una mostra in senso stretto e classico del termine né una esposizione diretta delle sue opere. Si tratterà infatti di interventi luminosi sugli spazi della SIRI che tenteranno di cogliere, evidenziare e mettere letteralmente in luce le presenze di quegli spazi. Come spesso nella sua forma artistica, Adalberto Mecarelli, cerca, anche negli spazi del CAOS, di rivelare i legami che intrecciano visibile e invisibile, figura e immagine. Con i suoi ''tagli di luce'' cercherà infatti di aprire passaggi, costruire delle soglie attraverso le quali il nascosto e l''apparente, il chiaro e lo scuro, siano confrontati ai rischi di un incontro. CAOS, CENTRO ARTI OPIFICIO SIRI Via Luigi Campofregoso 98, Terni, 05100, +39 0744 285946, info@caos.museum ORARI DI APERTURA Lunedì chiuso Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10.00 –
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30/05/2009
13.00, 16.00 – 20.00 Sabato 10.00 – 24.00 Domenica 10.00 – 20.00 . Al Caos è poi stata inaugurata una pinacoteca con opere che vanno dal Trecento al Settecento ed una galleria di arte moderna e contemporanea. La struttura, si trova nel complesso dell'ex stabilimento Siri. Al piano terra del recuperato complesso industriale è stata allestita la galleria di arte moderna e contemporanea, che comprende opere prevalentemente di artisti umbri del Novecento con qualche presenza degli ultimi anni. Al primo piano vi è la quadrerie delle opere antiche con dipinti, tra gli altri, di Benozzo Gozzoli, Piermatteo d'Amelia, Niccolò Alunno in un allestimento al momento un po' sacrificato, ma che ''dovrà essere rivisto'', come ha detto il sindaco, Paolo Raffaelli. Sempre al primo piano c'è la collezione delle opere di Aurelio De Felice mentre ampie sale sono dedicate alle opere di Orneore Metelli, che costituiscono il corpus più importante in Italia delle realizzazioni di questo ar-
tista naif ternano. In occasione dell'inaugurazione delle collezioni comunali di arte figurativa è stata anche allestita una mostra dal titolo Map games: dynamics af change, un'esposizione di architettura e installazioni che vogliono documentare con il contributo di 24 artisti e architetti, prevalentemente cinesi ma anche di italiani e inglesi, ai mutamenti di carattere urbanistico che disegnano la dimensione di Pechino nel passato, nel presente e nel futuro .La struttura Caos è dotata di un deposito-magazzino in cui sono presenti le opere non esposte che però, attraverso delle rastrelliere, possono comunque essere visitabili. W&B
Inchiesta sulla comunità Albanese nel nostro territorio
L
a comunità Albanese è stata la prima realtà straniera a giungere in modo massiccio nel nostro territorio ed è attualmente solo seconda a quella rumena, la piu’ numerosa in assoluto. Il loro lavoro si svolge principalmente con le prestazioni di carpentiere, muratore , saldatore , nel campo dell’ edilizia il loro contributo è generalmente apprezzato e stimato. Ad una coppia residente a Terni, Giovanni e Valeria , è stato posto un certo numero di domande per comprendere qual’ è stata e qual’ è tuttora la spinta che li porta verso l’ emigrazione. La risposta di Giovanni è la seguente” Con il crollo del regime comunista nel 1989, l’ economia dell’ Albania va in completa crisi e le fabbriche che lavoravano per un’ esportazione limitata ai paesi del vecchio blocco sovietico vengono chiuse per mancanza di ordinativi, e solo in pochi casi trasformate per le necessità del mercato interno.” Valeria ragazza laureata in biologia , che però lavora come collabora-
trice domestica , aggiunge” L’ Italia era restata per la popolazione Albanese un paese amico, anche dopo le disavventure del ventennio fascista e le sofferenze della seconda guerra mondiale, quindi il passaggio verso la vostra nazione per cercare condizioni di vita migliori è stato facile, immediato. La molla principale di questa emigrazione , che resta tuttavia un fatto doloroso poiché è uno stappare le proprie radici culturali e ambientali, è il tentativo di assicurare ai propri figli un futuro migliore” Interviene Giovanni per raccontare come inizia il processo di emigrazione:” Di solito è il capofamiglia che decide di partire per primo alla ricerca di un lavoro stabile, e solo in seguito avviene quello che è indicato nelle norme burocratiche come “ricongiungimento famigliare “ cioè quando tutto un nucleo famigliare si trasferisce in un nuovo stato nazionale.”Domandiamo ora quale sia stato il problema principale incontrato nel primo impatto con l’ arrivo sul suolo italiano: la risposta è immediata e ancora bruciante :” La lingua è stata una terribile esperienza, poiché non si comprendeva nulla, non si sapeva dove andare, quali erano gli orari di uffici, scuole , negozi, e principalmente non si potevano esprimere le proprie idee e i propri sentimenti.” Aggiunge Valeria:” L’ unico aiuto che ho avuto all’ inizio è stato mio marito Giovanni, che risiedeva nella città da piu’ tempo e quindi poteva fare da utile guida.” “Come avete fatto ad imparare la nostra lingua, che ora parlate così correttamente?” “Il modo piu’ importante è sicuramente il frequentare la città, parlare con tutti in ogni occasione possibile e
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specialmente per i ragazzi piu’ giovani guardare la televisione, prima i cartoni animati con un linguaggio piu’ semplice, poi tutte le altre trasmissioni .” Chiediamo a Valeria , che nel suo paese ha frequentato l’ università , se è d’ accordo con le ultime proposte governative su classi scolastiche differenziate solo con soggetti della stessa etnia “ “ Non sono d’ accordo con queste norme, perché si inserirebbero nelle classi ragazzi con diversi livelli di conoscenza della lingua italiana e per il mancato stimolo nel parlare e scrivere nella nuova lingua , cosa che invece accade nelle classi miste tra stranieri ed italiani .” “Avete avuto problemi di razzismo nella città di Terni?” “Abbiamo sempre trovato comprensione e rispetto da parte di tutti i cittadini, direi che manca quasi completamente uno spirito razzista nella città.” Alla domanda su come percepiscono i loro figli, specialmente quelli nati a Terni, le loro condizioni di provenienza da un’ altra nazione, la risposta è netta:”Si sentono italiani a tutti gli effetti e vorrebbero vedere valorizzata questa loro reale situazione,senza aspettare la maggiore età . Inoltre sanno che i genitori lavorano, vivono, pagano le tasse in un paese che è anche il loro.” Chiediamo a Valeria se ci sono dei corsi di lingua straniera in Albania: “ Un tempo era impossibile studiare lingue straniere, ora con la fine del regime comunista , si hanno a disposizione di tutti lezioni di lingua estera, e questi sono molto frequentati specialmente per l’ italiano .Aggiungo tuttavia che mi piacerebbe molto se anche in Italia fossero istituiti corsi scolastici per imparare l’ Albanese, poiché i nostri figli tendono a dimenticare completamente le nostre tradizioni e il nostro linguaggio.” Stefano Spanò
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Direttore responsabile Giancarlo Padula Redazione Sara Gargagli Enrico Cardinali Andrea Dominici Primo Luciano Di Emilio Linda Rei Valentina Marchetti Maira Nurkhabayeva Mariana Ribeca Stefano Spanò
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Terni magazine e il suo territorio. L'attività della redazione di Terni magazine si occupa di un terrritorio interprovinciale dove le relazioni socio economiche sono consolidate da decenni. Scopo principale è quello di dare maggiori informazioni ed approfondimenti in modo che queste realtà possano meglio colloquiare e trovare sinergie che possano far crescere in qualità la vita ed il lavoro di questo territorio. Roma inoltre sarà ovviamente anch'essa protagonista con la sua enorme potenzialità di attrazione e di domanda offerta in tutti i settori.