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Sa Strumpa
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Tradizione e divertimento nella lotta sarda
di FRANCA FALCHI
Praticata in passato durante le occasioni di festa e di incontri popolari, nelle fiere e nei riti per la mietitura o la tosatura del bestiame, Sa Strumpa è considerata patrimonio sociale e culturale della Sardegna, tramandata di generazione in generazione sia con la pratica che con il racconto orale. Le sue origini si fanno risalire al periodo neolitico grazie al ritrovamento del noto bronzetto dei “lottatori di Uta”, due uomini intenti nella lotta, uno supino col capo rivolto a sinistra mentre cerca di divincolarsi dalla presa dell’altro accovacciato su di lui. Origini confermate nel 1974 dal ritrovamento delle circa trenta statue, tra guerrieri, arcieri e lottatori, note come i Guerrieri di Mont'e Prama, risalenti tra l’ottavo e il settimo secolo avanti Cristo. Questa antica pratica sportiva, che deve il suo nome al termine sardo “Istrumprare” (gettare bruscamente a terra), somiglia per molti aspetti alle
più note Lotta libera e Lotta greco ro
mana ed è considerata una fra le più antiche forme di lotta. Considerata simbolo di balentia, è una forma di lotta non cruenta il cui scopo
è far cadere a terra l’avversario afferrandolo per i fianchi o per le braccia
incrociate. Le poche regole non scritte consentivano ampia libertà di mosse e movimento: la vittoria andava a chi, strattonando, spingendo o persino con uno sgambetto, riusciva a far cadere l’avversario “mettendolo sotto”. Sa Strumpa, in via di estinzione, venne recuperata nel 1985 da un gruppo di appassionati che, durante una festa popolare, organizzarono il primo torneo in epoca moderna. Il loro obbiettivo era quello di salvaguardare questa antica lotta e renderla al pari delle altre discipline sportive fornendola di un regolamento che la valorizzasse senza apporre modifiche. Le regole sono poche. Unica posizione obbligatoria, quella di partenza. In piedi, uno di fronte all’altro, i due avversari portano un braccio sotto l’ascella e l’altro sopra l’omerospalla dell’avversario; la guancia destra sfiora quella opposta, una mano impugna l’altro polso o anche l’altra mano dietro la schiena dell’avversario in modo da stringerlo saldamente. Non è consentita altra forma di presa e non è permesso combattere lasciandola o aiutarsi appoggiando le mani libere sull’avversario. Attualmente, Sa Strumpa è ricono
sciuta dalla Federazione Italiana Judo,
Lotta, Karate e arti marziali, dal CONI e dalla Federazione delle Arti Associate e a Villagrande Strisaili si svolgono da ben quindici anni tornei di Strumpa. Dove viene praticata, ha una forte valenza educativa, perché fondata sul principio della non violenza, sulla forza basata sull’abilità e la tecnica “de su gherradore”.