S&H Magazine n. 292 • Luglio 2021

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SA STRUMPA Tradizione e divertimento nella lotta sarda di FRANCA FALCHI

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raticata in passato durante le occasioni di festa e di incontri popolari, nelle fiere e nei riti per la mietitura o la tosatura del bestiame, Sa Strumpa è considerata patrimonio sociale e culturale della Sardegna, tra­ mandata di generazione in genera­ zione sia con la pratica che con il racconto orale. Le sue origini si fanno risalire al pe­ riodo neolitico grazie al ritrovamento del noto bronzetto dei “lottatori di Uta”, due uomini intenti nella lotta, uno supino col capo rivolto a sinistra mentre cerca di divincolarsi dalla presa dell’altro accovacciato su di lui. Origini confermate nel 1974 dal ritrovamento delle circa trenta statue, tra guerrieri, arcieri e lottatori, note come i Guer­ rieri di Mont'e Prama, risalenti tra l’ot­ tavo e il settimo secolo avanti Cristo. Questa antica pratica sportiva, che deve il suo nome al termine sardo “Istrumprare” (gettare bruscamente a terra), somiglia per molti aspetti alle più note Lotta libera e Lotta greco ro­ mana ed è considerata una fra le più antiche forme di lotta. Considerata simbolo di balentia, è una forma di lotta non cruenta il cui scopo è far cadere a terra l’avversario affer­ randolo per i fianchi o per le braccia incrociate. Le poche regole non scritte consentivano ampia libertà di mosse e movimento: la vittoria andava a chi, strattonando, spingendo o persino con

uno sgambetto, riusciva a far cadere l’avversario “mettendolo sotto”. Sa Strumpa, in via di estinzione, venne recuperata nel 1985 da un gruppo di appassionati che, durante una festa popolare, organizzarono il primo tor­ neo in epoca moderna. Il loro obbiet­ tivo era quello di salvaguardare questa antica lotta e renderla al pari delle altre discipline sportive fornendola di un regolamento che la valorizzasse senza apporre modifiche. Le regole sono poche. Unica posizione obbligatoria, quella di partenza. In piedi, uno di fronte all’altro, i due av­ versari portano un braccio sotto l’ascella e l’altro sopra l’omero­spalla dell’avversario; la guancia destra sfiora quella opposta, una mano impugna l’altro polso o anche l’altra mano die­ tro la schiena dell’avversario in modo da stringerlo saldamente. Non è con­ sentita altra forma di presa e non è permesso combattere lasciandola o aiutarsi appoggiando le mani libere sull’avversario. Attualmente, Sa Strumpa è ricono­ sciuta dalla Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate e arti marziali, dal CONI e dalla Federazione delle Arti Associate e a Villagrande Strisaili si svolgono da ben quindici anni tornei di Strumpa. Dove viene praticata, ha una forte va­ lenza educativa, perché fondata sul principio della non violenza, sulla forza basata sull’abilità e la tecnica “de su gherradore”.


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