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II SPECIALE

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DENTISTI

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Denti e bambini carie in aumento nell’età pediatrica Evitare il ciuccio immerso nel miele Importante non sottovalutare l’igiene della bocca sin dal primo dentino aDenti da latte sempre più cariati: rispetto a cinque anni fa le lesioni cariose in età pediatrica hanno infatti conosciuto un incremento del 15%. Ad esserne “vittime” sono circa 120 mila piccoli di 4 anni che, insieme ai quasi 250 mila ragazzini di 12 anni, costituiscono le due fasce più a rischio. A mettere in pericolo la salute dentale e del cavo orale dei bambini italiani sono anche le mamme poco attente ad attuare, durante la gravidanza, le giuste pratiche di igiene dentale o a seguire una alimentazione corretta. Due comportamenti, troppo spesso sottovalutati, che favoriscono la presenza e la permanenza nel cavo orale del batterio responsabile dell’insorgenza e dello sviluppo della carie, trasmissibile al nascituro. Sono queste alcune delle indicazioni più rilevanti presenti nelle nuove Linee guida nazionali appena approvate dal ministero della Salute: «L’attenzione alla salute del cavo orale della mamma, già in gravidanza, è una raccomandazione cardine delle nuove linee guida», spiegano dal Collegio nazionale dei Docenti di Odontoiatria. Secondo il Collegio, infatti, «un’elevata presenza di carie nella mamma può influenzare in maniera significativa lo sviluppo di carie nel bambino già nella dentatura da latte». E’ vero che dopo qualche anno cadono per lasciare spazio ai denti permanenti, ma è altrettanto vero che, nonostante siano “temporanei”, ricoprono un ruolo di vitale importanza nello sviluppo della bocca, della funzione masticatoria, nella crescita della mandibola e della mascella e, non da ultimo, nello sviluppo del linguaggio e della fonazione: i denti da latte sono

molto importanti ma, come spiegano i dentisti, il loro ruolo viene spesso sottovalutato da molti genitori non solo per ragioni economiche ma anche perché, spesso, gli stessi genitori sono «vittime di luoghi comuni spesso del tutto infondati». Data l’importanza del ruolo ricoperto dai denti da latte nello sviluppo di una bocca sana (e non solo), ecco allora alcuni consigli per proteggere il sorriso dei bambini sin dall’infanzia: è importante lavare i denti tutti i giorni, anche se ci si trova fuori casa, come può accadere soprattutto d’estate e durante le vacanze. L’ideale sarebbe lavare i denti tre volte al giorno, dopo ogni

Ricordarsi sempre di lavare i denti prima della nanna

pasto, ricordando che l’ultimo lavaggio prima della nanna è il più importante. Una volta fuoriuscito il primo dentino da latte, bisogna iniziare a pulirlo con uno spazzolino con setole molto morbide. È, altresì, fondamentale fare attenzione all’alimentazione: evitare troppi cibi fuori pasto e non eccedere con alimenti ricchi di zuccheri come succhi di frutta, caramelle, gelati che facilitano la formazione della placca, annullando l’azione dello spazzolino. Inoltre, non lasciare mai addormentare il bambino con il biberon che contiene latte, succo di frutta o tisane zuccherate perché questa abitudine è causa di carie, così come il ciuccio immerso in miele o zucchero. Il primo dentino da latte spunta tra i quattro e gli otto mesi provocando un lieve arrossamento della gengiva che spesso è mal tollerato dal bambino che potrebbe reagire con pianto, irrequietezza e difficoltà a prendere sonno. Per alleviare il fastidio si possono utilizzare giocattoli appositamente studiati contenenti liquido refrigerante, biscotti che favoriscono il massaggio gengivale o pomate specifiche a base di sostanze naturali come timo, calendula, malva e camomilla. Evitare miele o altre sostanze zuccherine. Se in caso di rottura di un grosso frammento o di perdita di un dente permanente è necessario andare dal dentista per poter intervenire nel più breve arco di tempo possibile, anche in caso di rottura di un dente da latte è raccomandabile sottoporre il bambino a una visita dentistica: in caso di rottura totale del dente da latte, prima che il corrispettivo dente permanente sia cresciuto, potrebbe essere necessario l’uso di un mantenitore di spazio.

Affezioni del cavo orale A

Più di sei italiani su dieci soffrono di gengivite Più di sei italiani su dieci soffrono di gengivite, ovvero un’affezione della gengiva che, oltre a essere fastidiosa - sebbene caratterizzata perlopiù da lesioni superficiali e reversibili, infatti, può provocare disagi e dolore di varia gravità a seconda dell’estensione - deve essere tenuta sotto stretto controllo perché piuttosto frequentemente arrossamenti, gonfiori e sanguinamenti delle gengive sono il primo campanello di allarme di altre patologie della bocca, spesso più gravi: se la gengivite è una patologia reversibile, trascurarla può essere pericoloso. L’infiammazione, infatti, potrebbe estendersi anche ad al-

tre strutture del parodonto e determinare l’insorgenza di una parodontite: una condizione decisamente più grave, che mette a rischio la stabilità dei denti e può determinarne la caduta. La gengivite può essere dovuta a diverse cause: oltre ad una predisposizione individuale, la placca batterica gioca un ruolo molto importante. Si tratta di un aggregato di batteri saldamente unito e tenacemente attaccato alla superficie dentale che aggredisce le mucose e determina l’infiammazione: per rimuoverlo è spesso necessario l’intervento del dentista, che raschia la placca dalla superficie dei

denti con strumenti specifici. Ma ci sono altre patologie della bocca assai più frequenti: le afte. Si tratta di ulcerazioni che colpiscono la mucosa orale o la lingua e risultano particolarmente fastidiose e dolorose quando si presentano multiple o di ampie dimensioni. La loro causa di insorgenza è ancora poco conosciuta: l’ipotesi più accreditata è che si tratti di una combinazione di predisposizioni individuali, fattori immunologici e fattori locali. In particolare, è stato suggerito che le afte siano la conseguenza di una riattivazione di virus rimasti latenti nell’organismo. La loro riattivazione sarebbe facilitata da un calo temporaneo delle difese immunitarie, reso possibile da fattori come ad esempio lo stress, una carenza di vitamine e, per le donne, la maggiore vulnerabilità durante il ciclo mestruale.


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Protesi: addio alla vecchia dentiera Una protesi fissa grazie al computer evitando di ricorrere ad interventi più complessi a Nel 1952 il prof. Per Ingvar Branemark, ricercatore svedese ha scoperto l’osteointegrazione. Con questo termine viene definito il processo che permette ad un impianto dentale di stabilizzarsi permanentemente nell’osso mascellare. Nel 2005 lo stesso Branemark, pronunciò al termine di un Congresso la famosa frase: “Nessuno dovrà più morire con i denti immersi in un bicchier d’acqua”. Il prof. Branemark si riferiva evidentemente alla dentiera, che nottetempo dopo la fatidica “Buonanotte!”, prima di spegnere la luce, viene spesso furtivamente rimossa dalla bocca e posta nel bicchiere sul comodino. Oggi dopo anni di ricerca e sperimentazione clinica è disponibile una procedura che consente di posizionare nel mascellare edentulo 4 impianti e su di questi applicare una protesi fissa nella stessa seduta. Tutto questo è possibile grazie ad una rivoluzionaria tecnologia computerizzata che ci permette di pianificare l’esatta posizione degli impianti e di costruire la protesi fissa nel modello virtuale, prima ancora di effettuare l’intervento. Dopo aver effettuato una Tac dalla quale si ricava un modello

tridimensionale del mascellare , si pianifica al computer la posizione di 4 impianti e nello stesso tempo si progetta la protesi fissa. Dalla stessa pianificazione viene costruita una “mascherina guida” che, tramite delle “boccole circolari”, consente all’ operatore di inserire gli impianti con estrema precisione nella posizione pianificata al computer: da qui il nome di “implantologia guidata”. Terminata l’istallazione degli impianti, nella stessa seduta viene immediatamente inserita la protesi fissa che era stata precedentemente realizzata in laboratorio seguendo le indicazioni della pianificazione computerizzata. A questo punto il trattamento può ritenersi completato: il paziente potrà riprendere subito la funzione masticatoria. L’intervento è eseguito in anestesia locale. Non si lavora più “a mano e a vista” ma guidati da un sistema che controlla costantemente l’azione dell’operatore. Questo intervento, sino a ieri riservato solo ad una ristretta élite di pazienti, è oggi a disposizione di un numero sempre crescente di utenti, grazie ad un più favorevole rapporto costi/benefici, rispetto alle tecniche convenzionali.

Denti puliti E MALATTIE CARDIOVASCOLARI A

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enti puliti non sono solo sinonimo di alito fresco, ma anche di cuore sano. A suggerirlo sono due ricerche presentate all’American Heart Association’s Scientific Sessions di Orlando (Stati Uniti). Secondo Emily Chen e Hsin-Bang Leu del Veterans General Hospital di Taipei (Taiwan) chi effettua almeno una pulizia dentale all’an-

no è più protetto nei confronti delle malattie cardiache e da ictus. D’altra parte, Anders Holmlund del Centre for Research and Development of the County Council of Gävleborg (Svezia) ha scoperto che la parodontite è associata al rischio di infarto. Lo studio di Chen e Leu ha coinvolto più di 100 mila persone dimostrando che chi effettua di

di infarto. Allo stesso modo, la probabilità di un attacco di cuore aumenta del 69% in chi ha meno di 21 denti e un numero ridotto di questi ultimi aumenta di 2,5 volte il rischio di scompenso cardiaco. Infine, chi soffre spesso di sanguinamenti gengivali ha un rischio di ictus 2,1 volte superiore.

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Nuove tecniche: nanodiamanti una terapia preziosa ed efficace aI nanodiamanti aprono una nuova strada nel trattamento dei problemi odontoiatrici causati dalla perdita di tessuto osseo. Secondo gli studi condotti da un gruppo di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles e del NanoCarbon Research Institute di Nagano (Giappone), pubblicati sul Journal of Dental Research, queste piccolissime particelle, prodot-

frequente un’accurata pulizia dei denti ha un rischio di infarto e di ictus inferiore, rispettivamente, del 24 e del 13%. La ricerca svedese ha, invece, esaminato 7.999 individui affetti da parodontite, svelando che un numero più elevato di tasche parodontali profonde - gli spazi tra denti e gengive in cui proliferano i batteri - aumenta del 53% il rischio

to collaterale dell’estrazione dei diamanti, permettono di somministrare più rapidamente e più a lungo le proteine già utilizzate in odontoiatria per risolvere questo tipo di problemi. Alla base di questa loro maggiore efficacia vi è la loro particolare superficie, che consente il rilascio lento delle proteine ad essa legate. Inoltre i nanodiamanti si legano velocemente all’osso

e possono essere somministrati in modo non invasivo, con un’iniezione o attraverso una soluzione ad uso orale. Infine, come sottolinea Laura Moore, primo autore dello studio, «i primi studi dimostrano che sono ben tollerati». I nanodiamanti trovano applicazioni in diverse problematiche odontoiatriche, dalla perdita di osso che rende poco stabili gli

impianti alla terapia dell’osteonecrosi, una malattia della mascella che può creare serie difficoltà nel mangiare e nel parlare. Dean Ho, responsabile dello studio, sottolinea inoltre che «dato che sono utili per somministrare una varietà così ampia di terapie, i nanodiamanti potrebbero potenzialmente influenzare diversi altri aspetti della chirurgia orale, maxillofacciale e ortopedica, così come della medicina rigenerativa». C’è poi un gel creato all’Università di Uppsala (Svezia), composto dalla proteina BMP-2 che si è rivelata in grado di stimolare il tessuto osseo e di saldarlo, in modo più duraturo, all’impianto dentale in titanio.

Spray al bicarbonato per combattere la carie a Oggi spazzolino e dentifricio hanno un alleato in più: lo spray a base di bicarbonato. Da utilizzare quando non è possibile affidarsi nei tempi previsti a una corretta igiene orale o poco prima di spazzolare i denti, questo nuovo presidio medico aiuta a riportare il pH della saliva a valori tali da contrastare l’azione di cibi e bevande, proteggendo i denti dall’erosione. Messo a punto da Luca Levrini e

collaboratori all’Università dell’Insubria, lo spray è stato testato in uno studio pubblicato sulla Rivista Italiana Igiene Dentale. Secondo gli esperti la proposta è di sicuro interesse, ma non fa venire meno i principi di una corretta igiene orale. Spazzolino, dentifricio e filo interdentale devono quindi essere ancora utilizzati. Visite di controllo e rimozione del tartaro regolari completano il quadro.


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Manufatti protesici di ultima generazione Il Laboratorio Baitieri fornisce assistenza ai dentisti che vogliono introdurre la particolare tecnologia digitale a La tecnologia digitale al servizio dell’odontoiatria. Il laboratorio odontotecnico di Luca Baitieri, che vanta un’esperienza ventennale nel settore frutto di continui corsi d’aggiornamento, fornisce manufatti protesici agli studi dentistici, avvalendosi della nuova tecnologia Sirona Cad/Cam. «Sirona è la forza trainante del progresso tecnologico in odontoiatria - spiega Luca Baitieri Specializzata in sviluppo di sistemi di trattamento digitale, garantisce un flusso di lavoro migliore per il professionista e una migliore esperienza per i pazienti, ed è in grado di soddisfare gli standard più elevati in termini di qualità e duttilità». Il Laboratorio Baitieri fornisce assistenza ai dentisti che vogliono introdurre la particolare tecnologia digitale. «Utilizziamo il sistema “APOLLO DI” per rilevare le impronte dentali in digitale sottolinea - Si tratta di una telecamera intraorale che sostituisce le classiche e fastidiose paste, rileva le immagini e le trasmette ad un’apparecchiatura che in tempi rapidissimi consente di mandarle in lavo-

Scudo anti-carie A

Xilitolo per denti più sani

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Rimedi contro il bruxismo

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razione al nostro laboratorio e di poter consegnare il manufatto protesico, in prova o finito, in tre giorni». Una rivoluzione tecnologica che permette, quindi, ai dentisti di risparmiare tempo e denaro. I materiali utilizzati sono tutti di qualità e garantiti in va-

sta gamma: dal classico intarsio, alle faccette in ceramica, fino a tutte le altre lavorazioni richieste con i materiali più all’avanguardia. Il Laboratorio di Luca Baitieri si trova a Varese, in via Cesare Correnti, telefono 0332.264204 (349.5473197), email baitieril@yahoo.it.

Un nuovo studio condotto dall’Università degli Studi di Milano e dall’Istituto di Clinica Odontoiatrica dell’Università degli Studi di Sassari incorona lo xilitolo, uno zucchero di origine vegetale che si estrae generalmente dalla corteccia della betulla, come scudo anticarie. Masticando gomme allo xilitolo si registra una riduzione di rischio relativo di contrarre nuove carie pari all’82%. Lo xilitolo fa parte della famiglia dei polialcoli, sostanze non cariogene che hanno la peculiarità di non essere fermentate dai batteri del cavo orale e, quindi, di non consentire la formazione degli acidi che corrodono lo smalto. Lo xilitolo è considerato anche cario-protettivo perché svolge un’azione specifica contro gli streptococchi del gruppo mutans, batteri collegati allo sviluppo della carie.

a Il bruxismo è l’abitudine di digrignare i denti durante il sonno. È molto diffuso e coloro che ne soffrono sono ignari del problema sino alla prima visita dal dentista. Un piccolo trucco per scoprire in questo momento se soffrite di bruxismo è lasciare scivolare la punta della lingua sulla superficie interna di entrambe le guance: se percepite due “striscie” è un evidente sintomo del disturbo, ma attenzione, perché la loro assenza al contrario non può darvi la sicurezza assoluta di esservela scampata. La routine è quasi sempre la stessa: dal dentista vi viene illustrato il problema come un’eccessiva tensione da parte della vostra muscolatura masticatoria, tale da consumare gli stessi denti nel tempo, e vie-

ne consigliato l’uso di un bite. Sul calco delle due arcate dentarie viene costruito una sorta di paradenti che applicherete nelle ore notturne e vi impedirà di continuare a digrignare e, quindi, di consumare i denti. Pochi dentisti vi consigliano un percorso efficace da affiancare al suo uso. Un recente studio ha dimostrato la correlazione tra la regione cranio-cervivale e la temporo-mandibilare, ovvero l’articolazione coinvolta nel bruxismo. Il bruxismo è spesso collegato a stati di forte tensione emotiva e stress, è un riflesso naturale: ad esempio quando siamo arrabbiati, tendiamo a serrare la mascella. Quindi, il primo passo da fare è lavorare su tecniche di rilassamento.



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Focus

Cause e rimedi contro il consumo dello smalto dentale

DENTI E CARIE

Addio otturazioni e trapano

Evitare le pessime abitudini alimentari è un inizio Limitare i cibi con ph acido, come pomodoro, uva e kiwi, oltre al consumo di caffè, tè e alcool a Le cause dello smalto dei denti consumato sono differenti. Tra i motivi da prendere in considerazione ci sono anche le abitudini alimentari, soprattutto il consumo frequente di alcuni alimenti in particolare. Si tratta di cibi e bevande con ph acido, che comportano una progressiva erosione e la perdita dello smalto dentale. Nello specifico i cibi che causano l’erosione dello smalto sono i pomodori, le carote, i kiwi e l’uva. Bisognerebbe fare attenzione anche al caffè, al tè e agli alcolici. Altre cause possibili sono da rintracciare nel bruxismo, l’abitudine di digrignare e sfregare i denti, oppure alla base ci può essere un disturbo di reflusso gastroesofageo o il vomito frequente. La situazione può essere resa più complicata a causa dell’uso di dentifrici sbiancanti troppo aggressivi o per lo spazzolamento praticato con troppa energia. Lo smalto dei

denti rovinato può essere trattato con dei rimedi precisi. Per esempio il medico può consigliare dei trattamenti a base di fluoro, che serve a rinforzare lo smalto dei denti. Comunque resta sempre da capire quale sia la causa che sta dietro al disturbo, in modo da puntare su terapie mirate. Si può cominciare dall’abbandonare le pessime abitudini alimentari, evitando cibi a ph acido, come pomodoro, uva e kiwi, limitando il consumo di caffè, di alcool e di tè. Allo stesso modo bisognerebbe stare attenti a non bere troppi energy drink o succhi di frutta. Inoltre bisogna tenere conto del fatto che una bevanda calda ha più capacità erosiva. Esistono anche degli alimenti consigliati, in grado di proteggere lo smalto del dente dall’erosione: i cibi ricchi di calcio, come il latte, il formaggio o lo yogurt. Bisognerebbe prendere delle cautele. A volte bastano

Snack di mezzanotte A

Lo spuntino notturno fa male ai denti A Spuntini fuori orario, soprattutto notturni, che passione? Attenti, potreste perdere il sorriso, nel senso meno metaforico del termine. Infatti, la dentatura degli appassionati dello snack di mezzanotte rischia grosso: il pericolo di “crolli” fuori programma aumenta sensibilmente. Secondo una ricerca, dell’Università di Copenhagen, il rischio di caduta dei denti aumenta se si consumano regolarmente alimenti nelle ore notturne. Tutta colpa della saliva, troppo pigra per seguire i ritmi dei nottambuli degli spezza fame senza orario, non riuscendo più a svolgere il suo lavoro di “spazzino” della bocca.

delle semplici precauzioni, come, per esempio, sorseggiare una bevanda gassata con una cannuccia. In questo modo il liquido non viene a contatto diretto con la dentatura, che quindi può essere protetta. Un aiuto può essere rappresentato

anche dal sorseggiare bevande come il caffè o l’aranciata, invece di berle in un’unica soluzione. Ci sono poi dei particolari collutori, che creano sulla superficie del dente una sorta di micropellicola, in grado di far scivolare via gli acidi.

Alcuni alimenti ricchi di calcio aiutano a proteggere lo smalto

Presto il dentista potrebbe appendere al chiodo gli strumenti tradizionali per il trattamento della carie, grazie a una soluzione innovativa: un gel anticarie in grado, secondo un gruppo di ricercatori francesi, di sostiuire le otturazioni in modo efficace, favorendo l’auto riparazione del dente cariato. L’innovativo gel anti carie è stato sviluppato da un team di scienziati d’oltralpe e potrebbe essere presente sul mercato nei dei prossimi anni. Il nuovo ritrovato sarebbe in grado di “mettere una pezza” dove serve, otturando le cavità dentali scavate dai batteri, in modo risolutivo e totalmente indolore, senza necessità di scavare ulteriormente il dente per eliminare ogni traccia della carie. Una sostanza gelatinosa dalle proprietà sorprendenti, quella messa a punto dagli scienziati dell’Institut National de la Santè et de la Recherche Medicale parigina. Il gel miracoloso alleato dei denti nella lotta contro le carie è il risultato della combinazione dell’estratto da un particolare ormone, MHS, Ormone Alfa Melanociti, con una sostanza polimerica, utilizzata per garantire il trasporto dei farmaci all’interno del corpo.


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Oggi gli apparechi uniscono estetica e funzionalità Grazie al perfezionamento delle tecniche ortodontiche, gli apparecchi sono diventati di grande tendenza nel mondo degli adulti a I denti storti sono un disagio estetico non indifferente che tormenta molte persone, tanto da ripercuotersi negativamente anche sulle relazioni interpersonali. Oltre a guastare il sorriso e a far precipitare l’autostima, i denti storti possono interferire anche sulla corretta masticazione e trasformare l’appuntamento con l’igiene orale quotidiana in un’impresa estremamente problematica. Come spesso accade, Madre Natura non è sempre così generosa: i denti dritti, regolari, perfettamente allineati e anche bianchi sono canoni estetici tanto ambiti quanto apprezzati da tutti. La bella notizia? Fortunatamente, i denti storti e disarmonici possono essere allineati con alcuni interventi ortodontici specifici, più o meno invasivi: tra questi, la scelta del trattamento più idoneo, dipende dalla gravità della condizione e dall’età del paziente. L’origine dei denti storti può essere legata a fattori genetici o ad atteggiamenti compor-

Non solo un problema estetico, ma anche di igiene

tamentali scorretti. Spetta al dentista stabilire entità del danno dentale e gravità del disallineamento e agire di conseguenza. Gli apparecchi ortodontici costituiscono il rimedio più efficace per allineare denti storti. Oggi, con il perfezionamento delle tecniche ortodontiche, è possibile “indossare” un apparecchio di ultima generazione che calza a pennello sui denti storti, migliorandone l’allineamento nell’arco di alcuni mesi/anni. Gli apparecchi ortodontici moderni sembrano essere la panacea ideale dei denti storti. Ma non è tutto. Se fino a pochi anni fa questi congegni venivano considerati veri e propri attrezzi infernali da tortura, colpevolizzati di imbruttire ancor più un sorriso già di per sé rovinato da denti storti, oggi sembrano esser diventati di grande tendenza anche nel mondo degli adulti. Questo perché si è cercato di abbinare l’effetto terapeutico degli apparecchi ad una forma quanto più possibile gradevole.

Igiene orale

NEL PAZIENTE ORTODONTICO

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a presenza di apparecchio ortodontico fisso rende più difficoltosa la pulizia dei denti, favorisce l’accumulo di placca intorno agli attacchi e crea nicchie ritentive che favoriscono la colonizzazione batterica. Il paziente portatore di apparecchio ortodontico necessita quindi di istruzioni precise per

l’igiene orale domiciliare che deve essere rigorosa data la presenza dei dispositivi ortodontici, sia fissi che mobili. Nel paziente ortodontico risulta importante l’utilizzo costante dei rilevatori di placca. L’utilizzo dello spazzolino deve essere adattato alla situazione nuova data dalla presenza dell’apparecchio ortodontico. Per la puli-

zia dell’apparecchio fisso sono stati sviluppati appositi spazzolini ortodontici che si adattano alle sporgenze degli attacchi avendo le setole della fila centrale più basse così che le setole delle file esterne contribuiranno a pulire anche i terzi incisali coronali e lo spazzolamento avverrà con movimento orizzontale.


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