Lago maggiore

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SPECIALE

LAGO MAGGIORE 23 GIUGNO 2014 • A CURA DI SPM PUBBLICITÀ • Supplemento al numero odierno de La Provincia

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Dai celti ai Borromeo Turismo da oltre cento anni Deltaplano, parapendio, aliante, canoa, vela, windsurf, kayak-surf e golf Ma anche equitazione e mountain bike. L’offerta sportiva sul lago è a 360 gradi

a Il Lago Maggiore o Verbano è per superficie, con i suoi 212 chilometri quadrati, il più grande della nostra penisola dopo il Lago di Garda. E’ un lago prealpino sicuramente di origine glaciale che condivide le sue rive tra l’Italia (con le province di Varese, VerbanoOssola e Novara) e la Svizzera (Canton Ticino): l’80% si trova in territorio italiano, il restante 20% in territorio svizzero. Ha una lunghezza di circa 54 Km ed è situato a 194 metri di altezza rispetto al livello del mare. Partendo dalla Svizzera bagna con le sue acque il Piemonte e la Lombardia, nel Novarese è incorniciato da verdeggianti colline, mentre nel Verbano presenta vette molte alte (Monte Rosa 4633 metri di altezza), alcune perennemente innevate. Con queste caratteristiche le zone della riviera offrono un clima temperato, più mite in inverno rispetto alle zone interne. La flora del Lago Maggiore è formata da piante tipicamente mediterranee e da piante che normalmente dimorano in zone sub tropicali. Tutte queste varietà hanno per-

messo il sorgere di meravigliosi giardini in riva al lago, di vivai e di prestigiosi parchi botanici come: Villa Taranto, Parco del Canton Ticino, Parco dell’Isola Madre, Parco dell’Isola Bella, Parco della Camelia di Locarno e altri ancora. Le popolazioni che nei tempi antichi si insediarono nel territorio del Maggiore furono piuttosto varie, dai Celti agli invaso-

ri Galli, seguirono i Barbari e successivamente i Romani, fino ad arrivare alle Signorie dei Visconti, degli Sforza e dei Borromeo che valorizzanrono le bellezze naturali, contribuirono a farne meta rinomata di villeggiatura per i nobili milanesi del tempo. I Borromeo vantano tuttora importanti proprietà quali la Rocca omonima di Angera,

l’Isola Bella e l’Isola Madre, aperte al pubblico per divertire, stupire ed emozionare. Va ricordato che il Lago Maggiore attrae turisti da oltre cento anni. Per quanto riguarda lo sport, deltaplano, parapendio e aliante permettono di volare sopra il Lago Maggiore ammirandolo in tutto il suo splendore, mentre la vela, la canoa, il windsurf,

il Kayak-surf e il nuoto consentono di percorrerlo da una sponda all’altra. Per divertirsi sulla terra ferma, senza rinunciare ai piaceri del lago, diverse sono le opportunità: ciclismo equitazione, golf, mountain bike o anche solo corse col fuoristrada. Proposte interessanti per chi predilige le passeggiate a cavallo.

Isole grandi e piccole divise tra Svizzera Piemonte e Lombardia Fra Stresa e Verbania si trova l’arcipelago delle Isole Borromee: l’Isola Madre (la più estesa del bacino lacustre), l’Isola Bella e l’Isola Superiore dei Pescatori (nota anche più semplicemente come Isola dei Pescatori o Isola Superiore). Di fronte alla località svizzera di Brissago si trovano le due Isole di Brissago. Di fronte alla costa di Cannero Riviera si trovano invece i tre scogli emersi detti Castelli di Cannero: lo scoglio maggiore, totalmente occupato oggidì dal manufatto bellico della Vitaliana, lo scoglio minore, su cui si ergono i ruderi delle cosiddette “prigioni”, ma in effetti una torricella avanzata con cannoniera a falconetti di presidio meridionale al porto canale, e finalmente lo scoglietto (verso Maccagno) del “Melgonaro”, su cui cresce solo una stenta ma tenace pianta che ha affascinato poeti e incisori quali Piero Chiara, Marco Costantini. Vanno infine citati, l’Isolino di San Giovanni di fronte a Verbania (famoso perché fu per molti anni residenza, nel seicentesco Palazzo Borromeo, del direttore d’orchestra Arturo Toscanini), l’isolotto La Malghera detto anche Isola delle Bambole, tra l’Isola Bella e quella dei Pescatori e quindi l’Isolino Partegora nel piccolo golfo di Angera.


LA PROVINCIA

II SPECIALE

LUNEDÌ 23 GIUGNO 2014

LAGO MAGGIORE

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Focus

Facciamo un tuffo nella movida dei ruggenti anni ‘50

Una piroga dell’800 Nel Museo dell’Isola Bella nel golfo Borromeo è conservata una piroga preistorica ritrovata nei pressi di Ispra nell’800, a testimonianza della ininterrotta storia della navigazione locale, proseguita poi nei secoli più recenti con il trasporto dei blocchi lapidei e la fluitazione dei legnami.

Serate mondane a Stresa, tra la “Verbanella” e il “Gigi Bar”, punto di incontro dei vip Al “Lido di Pallanza” si ballava a suon d’orchestra a Quante cose narrerebbe se il lago potesse parlare, vi racconterebbe che intorno agli anni 1950 a Pallanza arrivava una tappa del Giro d’Italia e che sempre a Pallanza il Maestro Toscanini trascorreva giorni sereni sulla sua isoletta, c’erano gare di canottaggio e di motonautica , anche a Stresa sì anche a Stresa, motonautica e Miss Italia ma non solo, anche presentazioni di lussuose fuoriserie e si iniziava a parlare di costruire il Palazzo dei Congressi. All’Isola dei Pescatori o più propriamente Isola Superiore, i pescatori con i loro Borchielli ed i Treassi pescavano agoni e coregoni che poi appesi ad essiccare sulla coda dell’isola diventavano i “misurtit”, prelibata leccornia da abbinare alla polenta nei mesi invernali. Sempre sulla coda dell’isola Superiore veniva accatastata la legna portata giù dalle valli con la “buzza” e raccolta pazientemente nel lago

per poi essere messa ad asciugare. Alla Sacca il cantiere Vidoli costruiva splendide lancie a remi in legno, vere opere d’arte da Maestri d’Ascia, ormai lavoro quasi introvabile e sul lago rimangono pochi cantieri che si dedicano alla costruzione e restauro di barche in legno, non solo ma Vidoli e Taroni si contendevano la palma dei migliori costruttori di barche per i motoscafisti che portavano i turisti a visitare le Isole Borromee e il Conte Casalini, presidente della F.I.M. (Federazione Internazionale Motonautica) vinceva titoli continentali a ripetizione. La memoria godereccia del lago ci porta a Stresa dove le serate mondane estive si trascorrevano tra la Verbanella e il Gigi Bar, punto di incontro dei Vip, mentre il Lido di Pallanza, vicino a Suna, era una una vera e propria terrazza sul Lago dove si ballava con l’orchestra.

Da Napoleone agli “accordi di Stresa”

Tendenze A

La tradizione della barca tutta in legno A I cantieri nautici posti sulle rive del Lago Maggiore sono legati alle antiche tradizioni costruttive e di restauro di barche in legno e intendono rilanciare questo Lifestyle sul Lago Maggiore e in tutta Europa dove l’enorme tradizione marinara del passato è da preservare con maggiore vigore. Se desiderate una barca particolare e il mercato non riesce a soddisfare le vostre esigenze, molto probabilmente anche voi appartenete alla grande famiglia di armatori one-off, cioè quegli armatori che preferiscono avere una barca unica che rispetti i propri bisogni.

Insomma, pensate insieme al cantiere la vostra barca e realizzatela perchè sia arte, una barca duratura nel tempo che possa fare epoca e scrivere un pezzo di storia marinara. Vengono inoltre offerti i servizi di progettazione da zero della vostra barca oppure di restauro, costruzione e realizzazione su progetto di barche a vela o motore di ogni tipo. Il cantiere offre, inoltre, una gamma completa di servizi d’assistenza tecnica, manutenzione e re-

stauro per barche a vela o motore e servizi di ormeggio in acqua e al coperto. I servizi di manutenzione e riparazione del cantiere sono forniti con i migliori materiali e con soluzioni semplici e marine. Ma offre anche una progettazione da zero della vostra barca. La navigazione sul Lago Maggiore, invece, è affidata ad aliscafi, battelli e ferry boat con un ottima rete di trasporti, le tratte sono diverse e attraversano tutto il lago in lungo e in largo, arrivando sino alla Svizzera.

Rilanciare questo Lifestyle in Europa

Oltre al passaggio di Napoleone, la villa Borromeo fu sede, dall’11 al 14 aprile 1935, dell’incontro fra Mussolini, Pierre Laval e MacDonald, della conferenza di Stresa, volta a mantenere l’ordine politico a fronte dell’Anschluss tedesco. Dall’incontro presero vita i cosiddetti “accordi di Stresa”.

Il “Maggiore” visto dai grandi “Se hai un cuore e una camicia, vendi la camicia e visita i dintorni del Lago Maggiore”, sosteneva Stendhal riferendosi al lago. Giuseppe Jappelli parlando dell’Isola Madre nel 1815 la definiva uno «Scoglio cinto dal più bel lago d’Italia!»


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III

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Bellezze

Ecco le alborelle Mitico pesce dei laghi prealpini

Stresa: storie di sport e di Miss

Da sempre presenza fondamentale nei nostri laghi è diminuita dalla metà degli anni Novanta Gustate fritte sono una vera e propria delizia a Forse perché ora, nelle sue acque scarseggiano, ma circa 50 anni fa si andava all’isola Superiore conosciuta anche come Isola dei Pescatori per mangiare le alborelle fritte e per contorno la cicoria tagliata fine. Si scendeva del battello o dalle barche in legno e subito a destra, proprio attaccato all’imbarcadero, c’era il Garibaldi, pescatore-ristoratore vero e pittoresco personaggio del lago maggiore che pescava e serviva con le sue mani le alborelle del Garibaldi, una vera specialità. Le stesse alborelle che vengono proposte nelle tante feste di paese sul lago maggiore durante il periodo estivo. L’alborella, mitico pesce di lago, un tempo rivestiva un ruolo di primaria importanza nel contesto della fauna ittica, soprattutto nel lago Ceresio. Da sempre una presenza costante e fondamentale nella rete alimentare dei nostri laghi

prealpini, è stato a partire da metà degli anni Novanta che l’alborella è notevolmente diminuita nei laghi, rimanendo florida nei fiumi. Fino a una ventina di anno fa il problema dell’alborella era inverso, nel senso che ce n’erano “troppe”. Non si è in grado di trovare spiegazioni chiare e univoche su questa anomala situazione. Essa rappresenta un endemismo delle acque pedemontane al sud dell’arco alpino e ha quindi un’area di diffusione piuttosto limitata, all’interno della quale le sue popolazioni hanno vissuto e stanno vivendo situazioni critiche che ne fanno una specie a rischio. Attualmente, oltre che nel Ceresio, la specie è considerata estinta nei laghi di Varese, Monate, Piano, di Garda e nei laghetti briantei, mentre nei laghi Maggiore e Iseo la specie è tuttora presente ma con consistenze alquanto rarefatte, an-

Il paesaggio A

Il “Maggiore” scrigno d’arte italiano A Il “Maggiore” si sta agghindando a festa per accogliere l’estate con i suoi tanti e bene accetti turisti, naviganti o non. I locali si sono rinnovati e pronti con personale qualificato ad accogliere e soddisfare ogni tipo di richiesta. I motoscafisti (ex barcaioli) sono pronti a farvi godere delle innumerevoli opportunità di svago e cultura che il Maggiore ci offre. Anche i battelli della Navigazione dopo il “lifting” invernale sono in attesa di turisti e festaioli. Le coste del Lago Maggiore sono l’ennesimo scrigno d’arte italiano, incorniciate da un paesaggio suggestivo e da scoprire.

che se in lenta ripresa rispetto agli anni passati. Unica eccezione è rappresentata dal lago di Como dove, dopo un periodo di forte crisi, la specie è presente con una popolazione abbondante e ben strutturata. La sua

taglia, che rimane sempre ridotta su tutto l’arco della vita, fa dell’alborella il pesce preda ideale per tutti i predatori dei nostri laghi, in particolare per il pesce persico e per la trota lacustre.

Tutto pronto per accogliere i turisti

Nell’immediato dopoguerra il derby calcistico era Stresa - Baveno che regolarmente finiva a botte. A campionato ultimato, sullo stesso campo di calcio si svolgeva il Concorso Ippico Internazionale, mentre i pallanuotisti iniziavano la loro stagione nei campi delimitati da piccole boe, sulle rive del lago. Ma quello che il “Maggiore” non riesce proprio a dimenticare è il famoso concorso di Miss Italia che rese famose tre splendide fanciulle che ancora adesso ricordiamo come valide rappresentanti della cinematografia italiana nel mondo. La coppa della vittoria, se la aggiudicò una commessa milanese di nome Lucia Bosè che, udite, udite, come damigelle d’onore aveva Gina Lollobrigida e Gianna Maria Canale: tre donne dal fascino indiscutibile e dalla bellezza naturale. A quei tempi, quando arrivava l’inverno al Mottarone cadeva molta neve e nei giorni festivi erano migliaia gli amanti dello sci che con pantaloni alla “zuava” e attrezzi di legno, senza attacchi, si lanciavano giù dalle tre principali piste che già allora avevano ingegnosi impianti di risalita.


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IV SPECIALE

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Santa Caterina del Sasso L’eremo più invidiato Un balcone unico proteso sul golfo delle Isole Borromee situato su una scoscesa roccia a strapiombo sul Verbano a Oltre alle isole, meta ben presente nel carnet di viaggio dei turisti del Lago Maggiore, il consiglio è di visitare l’Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno. L’eremo di Santa Caterina del Sasso è molto suggestivo, è stato edificato tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII secolo, e ampliato nei secoli successivi. L’Eremo fu costruito a strapiombo sul Lago Maggiore, la cui roccia sprofonda nell’oscurità delle acque del lago dove raggiunge anche la profondità di 200 metri. L’Eremo di S. Caterina del Sasso è uno dei più affascinanti luoghi storici del Lago Maggiore. Questo autentico balcone proteso verso il Golfo delle Isole Borromee si raggiunge dal lago, salendo una scalinata di 80 gradini oppure dal piazzale sovrastante, scendendo una panoramica scala di 240 gradini, o semplicemente usufruendo del comodo e moderno ascensore (€ 1,00 andate e ritorno). Situato su una scoscesa roccia a strapiombo sul Verbano, l’Eremo venne fondato nel

XIII secolo dal mercante Alberto Besozzi di Arolo (Leggiuno), il quale, durante un naufragio, fece voto a S. Caterina di rifugiarsi qui in una grotta. Nel 1195 fece costruire una chiesetta a S. Caterina d’Alessandria come segno di pubblico ringraziamento per grazia ricevuta. Dal secolo XIII, dopo una prima colonia di eremitismo spontaneo, fu dal secolo XIV abitato da una comunità di

monaci agostiniani, ai quali successivamente dal 1379 succedettero gli Eremitani Ambrosiani, ai quali nel 1649 subentrarono Carmelitani riformati. Ad oggi è retto da un gruppo di Oblati Benedettini. Il convento meridionale venne eretto nel 1300 e successivamente ristrutturato nel 1624 dal priore Giulio Cesare Martignoni dopo che parte della vecchia struttura in legno crollò nel lago: ad esso si accede at-

traverso un porticato ad archi ribassati sorretti da slanciate colonne in granito. Il conventino, situato di fronte al cortile del torchio, trasformato sulle mura dell’antico dormitorio invernale degli eremiti del secolo XIII, è impreziosito da un porticato con archi gotici che custodisce la storica danza macabra. Il cortile più interno dell’edificio si apre sulla chiesa, il cui portico cinquecentesco di sapore rinascimentale è solo la parte superstite di una struttura più ampia perduta. La facciata, scandita da piccole finestre, conserva ancora le tracce di affreschi con il martirio di S. Cateriana d’Alessandria. Il Campanile, posto a strapiombo sul lago, faceva parte della chiesa di S. Nicolao, costruita all’inizio del 1300. Caratteristica è la cella campanaria con l’armonica bifora in pietra di Angera. La chiesa è il cuore artistico e spirituale dell’Eremo. Un edificio a tre navate che nel 1585 ha conglobato in sé in un unico edificio le antiche cappelle del monastero.

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L’isola dei pescatori Il borgo galleggiante per i palati fini

a L’Isola Pescatori si tro- panile della chiesa di San Vittore va nel Golfo Borromeo innanzi a spuntando dal banco, sembra voStresa a poche centinaia di metri ler essere un faro per le imbarcadalla riva e raggiungibile con un zioni. paio di minuti di navigazione con L’Isola Pescatori è luogo ideale battello oppure con una delle per fare una sosta in uno dei numerosi ristoranti pretante piccole imbarsenti nelle sue piccole cazioni che effettuaAd un paio e antiche vie. La belno questo servizio che distingue presenti nel porticdi minuti lezza Stresa, oltre alle rinociolo dell’imbarcadi navigazione mate isole del golfo dero. L’Isola Pescatori con il battello Borromeo, è data anche dalla presenza dei abitata sin dal XVI secolo è praticamente un piccolo numerosi Grand Hotel posti sulpaesino galleggiante. Una volta le sue rive. Hotel di lusso a cinque chiamata Isola Superiore, oggi è stelle che hanno visto agli inizi del un borgo molto pittoresco è tut- secolo l’esplosione dell’Art-Noutora abitato da pescatori, nelle veau della quale conservano angiornate di nebbia, il piccolo cam- cora lo stile e il sapore.


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