Supplemento al numero odierno - Direttore responsabile Diego Minonzio A cura di Luca Begalli
BONUS CASA Le agevolazioni 2017 per le ristrutturazioni e l’acquisto di mobili
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IL BONUS IRPEF PUÒ ARRIVARE AL 75% PER I CONDOMÌNI Il bonus fiscale entra nei condomini e la misura del 65% previsto come sconto fiscale può arrivare a garantire una detrazione Irpef fino al 75%, dieci punti in più dell’applicazione ordinaria. La riqualificazione energetica degli edifici verso una classe energetica superiore e allargarne il campo d’azione dalla riqualificazione dei singoli appartamenti ai condomini o addirittura ad interi quartieri è un po’ la spinta contenuta nella legge di Stabilità 2017. Lo spirito del potenziamento dell’ecobonus per i condomini va proprio in questa direzione: stimolare, ma più incentivati, interventi globali sull’edificio, arrivando a coibentare tutte le pareti esterne, ad esempio attraverso un cappotto termico. Un esempio, partendo da un patrimonio edilizio, come quello dei grandi palazzi e dei condomini, vecchio di almeno 50-60 anni, che soffre di pessime condizioni e dai costi energetici estremamente alti: bollette che sfiorano i 1.500-2.000 euro l’anno contro tagli dei consumi e risparmi garantiti fino al 50-60% assicurati proprio dagli interventi di riqualificazione. Così, fra le novità che riguardano interventi edili nei condomìni emerge quella specifica di garantire benefici fiscali per almeno 5 anni, cioè fino al 2021: la riqualificazione energetica delle parti comuni godrà infatti di “sconti” fino al 75%, mentre gli interventi di miglioramento sismico potranno
IL PESO DEGLI INCENTIVI
usufruire di una detrazione fino all’85%. In più per tutto il 2017 si potrà continuare ad usufruire della detrazione del 50% per la ristrutturazione delle parti comuni del condominio. Priorità quindi agli interventi di efficientamento energetico nei condomìni che potranno beneficiare di bonus gra-
duati in base all’entità dei lavori e ai risultati raggiunti. In più tutti i proprietari di appartamenti nei condomini avranno la possibilità di cedere il bonus alle imprese e ai fornitori che hanno garantito i lavori. Il punto di partenza sarà sempre la detrazione del 65% (come nelle singole abitazioni) ma si potrà salire al 70% se l’intervento interessa almeno il 25% dell’involucro edilizio (come succede in caso di cappotto termico) e arrivare al 75% nel caso in cui l’intervento porti al miglioramento della prestazione energ etica invernale ed estiva.
Gli incentivi, che interessano i fabbricati esistenti di tutte le categorie catastali, saranno validi per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Le detrazioni saranno calcolate su un ammontare delle spese fino a 40mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Il rimborso avverrà in rate uguali da suddividere lungo dieci anni. Naturalmente, come nel caso di una qualsiasi compravendita di edificio, immobile o appartamento dovrà essere accompagnato da un Ape, l’attestato di prestazione energetica, che certifichi i termini di efficientamento energetico raggiunto in seguito all’intervento edilizio e che dia conto delle prestazioni raggiunte. In caso di discrepanza con l’Attestato di prestazione energetica rilasciato dai professionisti dopo i lavori, il bonus sarà revocato. Altra agevolazione per i proprietari di condominio cosiddetti incampienti, cioè con un livello di reddito tale da non poter usufruire della detrazione fiscale del bonus per rientrano nella no tax area, titolari di redditi cioè esclusi dall’imposizione Irpef per espressa previsione di legge o perché l’imposta lorda è assorbita dalle detrazioni per redditi: si tratta di contribuenti con un reddito da lavoro dipendente o assimilato fino a 8mila euro e, da quest’anno, anche i pensionati over 75 anni. In questo caso, il bonus fiscale potrà essere ceduto a imprese, a Esco (le società specializzata nei servizi di efficientamento energetico) o altri soggetti diversi da banche e intermediari finanziari. L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che nel caso di cessione va la comunicazione va fatta pervenire entro il 31 marzo. In sintesi e in base alle ultime indicazioni dell’Agenzia delle Entrate l’ecobonus, nella misura del 75%, è previsto per interventi e spese sostenute per la riqualificazione globale su edifici esistenti che consentano di conseguire un fabbisogno annuo di energia per la climatizzazione invernale più bassi rispetto alle tabelle ministeriali; oppure per interventi sugli involucri degli edifici, le strutture come tetti o pavimenti, le finestre, comprensive di infissi.
RISTRUTTURAZIONI, RISPARMIO ENERGETICO, CONDOMINIO Ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico, adempimenti condominiali e catastali, consulenze tecnico-estimative, adempimenti bonus fiscali, successioni, consulenze divisionali e progettazione: su questi temi i geometri professionisti del Collegio Provinciale di Sondrio stanno investendo il loro futuro al fine di fornire un miglior servizio alla propria clientela. Oggi districarsi tra la numerosa normativa in campo edilizio /patrimoniale/fiscale non è cosa facile anche se continuamente si parla di “semplificazione”. Il cittadino in base ai lavori che dovrà fare sul proprio immobile dovrà: 1 - individuare quale atto presentare al comune tra: CIL (Comunicazione Inizio Lavori), CILA Comunicazione Inizio Lavori Asseverata), SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività), Permesso di Costruire 2 - conoscere in quale categoria di intervento ricadono le proprie opere: manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, risanamento igienico conservativo, ristrutturazione, nuova costruzione 3 - predisporre gli atti necessari e idonei affinché le pratiche siano corrette dal punto di vista fiscale Il Geometra, oggi come in passato, possiede un bagaglio di competenze tecniche proprie della Categoria in grado di affrontare gli aspetti tecnici, amministrativi e fiscali, con il vantaggio per l’utenza di fare riferimento ad un interlocutore unico per la soluzione di vari problemi nella gestione immobiliare Da sempre il Geometra è un interlocutore fidato, un professionista dal sapere multidisciplinare capace di interpretare le norme e muoversi efficacemente nella burocrazia. In altre parole, il consulente di famiglia che semplifica non pochi aspetti della quotidianità.
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BONUS SISMA: LE CLASSI LEGATE AL RISCHIO Prorogata fino al 31 dicembre 2017 la detrazione per gli interventi di ristrutturazione ai fini del miglioramento o dell’adeguamento antisismico e per la messa in sicurezza degli edifici con importanti novità sia per quanto riguarda la percentuale di detrazione, la ripartizione annuale e l’estensione delle zone dove è possibile usufruirne. L’agevolazione si applica sia su immobili adibiti ad abitazione che ad attività produttive nella misura del 50%, fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno. Tale percentuale può essere elevata fino al 70% o 80% nel caso in cui dagli interventi derivi, rispettivamente, una diminuzione di una o due classi di rischio; qualora gli interventi siano realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali, le detrazioni dall’imposta spettano, rispettivamente, nella misura del 75 per cento e dell’85 per cento. Il 28 febbraio 2017 il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha firmato il decreto recante le linee guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni nonché le modalità per l’attestazione, da parte di professionisti abilitati, dell’efficacia degli interventi effettuati. Il Rischio Sismico è la misura matematica/ingegneristica per valutare il danno (perdita) atteso a seguito di un possibile evento sismico. Dipende da un’interazione di fattori messi in relazione: pericolosità (zone sismiche) vulnerabilità (capacità degli edifici) esposizione (contesti). Le Linee Guida consentono di attribuire ad un edificio una specifica Classe di Rischio Sismico, mediante un unico parametro che tenga conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici; forniscono due metodologie per la valutazione, di cui una semplificata per lavori minori e il miglioramento di una sola classe di rischio, l’indirizzo di massima su come proget-
tare interventi di riduzione del rischio per portare la costruzione ad una o più classi superiori. Per attivare i benefici fiscali occorre quindi fare riferimento alla classificazione prevista dalle nuove Linee guida, con le quali si attribuisce ad un edificio una specifica Classe di rischio sismico. Sono state individuate otto classi di rischio sismico: da A+ (meno rischio), ad A, B, C, D, E, F e G (più rischio). In alternativa alla detrazione, per i soggetti beneficiari vi è la possibilità di cedere il corrispondente credito ai fornitori che hanno eseguito i lavori o ad altri soggetti privato con la facoltà di successiva cessione del credito. Questa scelta può essere fatta solo per le spese sostenute nel 2017 per interventi su parti comuni degli edifici condominiali e con le modalità stabilite dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate da emanare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio. Rimane esclusa
la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari. A differenza degli anni precedenti, la detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. A decorrere dal 1º gennaio 2017 e fino al 31 dicembre 2021, è possibile usufruire dell’agevolazione non solo per gli edifici ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zona 1 e 2) ma anche per quelli ubicati in zona sismica 3 dove, anche se raramente, possono verificarsi forti terremoti. Le detrazioni non sono cumulabili con agevolazioni già spettanti per le medesime finalità sulla base di norme speciali per interventi in aree colpite da eventi sismici. DOCUMENTI Al via la classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni per prevenzione e Sismabonus (slide 28/02/2017) Dm 28 febbraio 2017 di approvazione delle Linee guida per la classi-
PER SAPERNE DI PIÙ Proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili (Art. 16 del Dl 4 giugno 2013, n.63) Art. 1 cc. 2septies-3 della Legge 11 dicembre 2016, n. 232 Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 marzo 2003) Fonte: governo.it
ficazione del rischio sismico Linee Guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni (Allegato A del Dm 28/02/2017) Asservazione ai sensi dell’art. 4 c. del Decreto Ministeriale (Allegato A del Dm 28/02/2017)
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CASA E CONDOMINIO, RIFARE IL TETTO CONVIENE
Che sia una intervento di manutenzione ordinaria o finalizzato al miglioramento energetico non fa differenza: chi è alle prese con il rifacimento del proprio tetto di casa o del condominio è meglio che non perda tempo. Fino a fine anno, infatti, i lavori per la sostituzione della copertura possono beneficiare della detrazione fiscale del 50% in relazione alle spese sostenute per gli interventi di manutenzione ordinaria (condomini) o straordinaria (case private) per un massimo di 96.000 euro. Sconto fiscale che, in caso di interventi di coibentazione del tetto, sale al 65% (il cosiddetto Ecobonus). I lavori di rifacimento possono infatti essere considerati validi per la riqualificazione energetica della casa, a seconda del tipo di intervento scelto.
Per poter accedere al beneficio del 65%, infatti, il rifacimento del tetto deve garantire il rispetto di determinati parametri di risparmio energetico che sono previsti dalla norma. Per le detrazioni fiscali al 65% è possibile consultare la guida dedicata dell’Enea. LA DETRAZIONE DEL 50% Molto spesso, invece, il semplice rifacimento del tetto rientra negli interventi di ristrutturazione edilizia, quindi con il beneficio fiscale del 50%. Ad ogni modo si tratta di uno sconto fiscale molto importante che ammortizza l’investimento fatto con il recupero della metà della spesa sostenuta in 10 rate annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di sostenimento delle spese.
L’AGENZIA DELLE ENTRATE La guida dell’agenzia dell’Entrate è chiara: è ammesso alla detrazione l’intervento mirato alla riparazione con sostituzione di parte della struttura e dei materiali di copertura, conservando le caratteristiche preesistenti. In casi di unità immobiliari private, invece, per beneficiare del bonus fiscale del 50% è necessario un intervento di manutenzione straordinaria che preveda la sostituzione dell’intera copertura e modifica della pendenza delle falde con o senza aumento di volume.
In concreto, gli interventi di ristrutturazione riguardano la sostituzione dell’intera copertura con rifacimento del tetto (per esempio travi e travetti quando la struttura è in legno o se la struttura è in laterocemento si tratterà di soletta inclinata…). Se l’intervento mira invece a sostituire solo le tegole danneggiate, non sarà possibile accedere alle detrazioni fiscali; al contrario, se l’intervento mira a sostituire tutte le tegole per l’adozione di tegole di materiale o forme diverse, sarà possibile accedere alle detrazioni per ristrutturazione.
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BARRIERE ARCHITETTONICHE LE AGEVOLAZIONI PREVISTE Parliamo ora della detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili è possibile fruire di una detrazione Irpef pari al: 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2017 36%, da calcolare su un importo massimo di 48.000 euro, per le spese effettuate dal 1° gennaio 2018. Rientrano nella categoria degli interventi agevolati: quelli effettuati per l’eliminazione delle barriere architettoniche (per esempio, ascensori e montacarichi) i lavori eseguiti per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, siano idonei a favorire la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992. La detrazione non è fruibile contemporaneamente alla detrazione del 19% prevista per le spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento del disabile. La detrazione è prevista solo per interventi sugli immobili effettuati per favorire la mobilità interna ed esterna del disabile. Non si applica, invece, per il semplice acquisto di strumenti o beni
mobili, anche se diretti a favorire la comunicazione e la mobilità del disabile. Per esempio, non rientrano nell’agevolazione l’acquisto di telefoni a viva voce, schermi a tocco, computer o tastiere espanse. Per questi beni, comunque, è già prevista la detrazione Irpef del 19%, in quanto rientranti nella categoria dei sussidi tecnici e informatici.
Tra gli interventi che danno diritto alla detrazione rientrano: la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, se conforme alle prescrizioni tecniche previste dalla legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche.
Tutte le indicazioni utili per usufruire della detrazione (per esempio, l’obbligo di pagare le spese con bonifico, quello di ripartire la detrazione in dieci anni) sono illustrate nella guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” consultabile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate nella sezione “l’Agenzia informa”.
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«SCONTO» SULLA CASA GRAZIE ALL’ECOBONUS
Il bonus sulle ristrutturazioni si trasforma anche in uno sconto sul prezzo d’acquisto della nuova casa che può arrivare fino al 20% del prezzo dell’immobile che si vuole acquistare. In concreto, le detrazioni maturate con l’ecobonus rimborsato in dieci anni per ristrutturazioni edilizie (50% e spesa massima di 96mila euro) o per interventi di riqualificazioni energetica dell’abitazione (65% o più nel caso di grandi palazzi con tetto del rimborso variabile) e non ancora “incassate” possono infatti essere cedute al nuovo proprietario e quindi figurare come parte del prezzo che comunque viene recuperato. La precisazione arriva dall’articolo 16-bis del Testo Unico delle Imposte sui redditi: «La detrazione non utilizzata in
tutto o in parte è trasferita per i rimanenti periodi di imposta all’acquirente persona fisica dell’unità immobiliare. In caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene». Per esempio, un immobile venduto quest’anno al
prezzo di 200mila euro, sul quale il proprietario ha sostenuto nel 2015 una ristrutturazione da 50mila euro. Il 50% detraibile è pari a 25mila euro spalmabili su dieci anni, vale a dice 2.500 euro ogni anno, nello specifico caso a partire dalla dichiarazione dei redditi 2016. Questo significa che il proprietario che vende ha utilizzato “solo” due rate (2016 e 2017) delle dieci previste. Le altre otto rate da incassare seguono la casa passando così all’acquirente. Al momento della compravendita resta quindi una somma di 20mila euro ancora da rimborsare: il 10% del prezzo della casa. E qui si aprono due ipotesi: se il credito ancora da rimborsare è inferiore alla propria Irpef dovuta di quella trasferita a credito. Oppure, nel caso non convenisse fiscalmente, si apre
la seconda prospettiva di uno sconto sul prezzo di acquisto pari all’agevolazione trasferita: in sostanza scalare 20mila euro dai 200mila del prezzo pattuito. I limiti del meccanismo Le detrazioni er lavori di ristrutturazione edilizia ed efficienza energetica degli immobili, nel caso in cui si venda casa, vengono automaticamente trasferite al nuovo proprietario e, gli eventuali sgravi Irpef spalmati in dieci e ancora non goduti, possono diventare un’agevolazione utilizzabile dal nuovo acquirente. L’agenzia delle Entrate su questo capitolo ha dato un ulteriore chiarimento, spiegando che questo meccanismo rispetti un unico requisito: la proprietà deve essere trasferita per intero. Il meccanismo ha quindi un vantaggio per chi acquista, ma
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I CASI PARTICOLARI
non è escluso che possa mettere in moto anche un meccanismo contrario da parte di chi vende. Il credito d’imposta, infatti, avendo o potendo avere un impatto sul prezzo di vendita della casa, non è così escluso
che il proprietario, a fronte di una ristrutturazione effettuata, possa ritoccare in aumento il costo della casa. È vero che l’acquirente può utilizzare la detrazione per la parte rimanente. È a questo punto
che occorre verificare bene i conti sulla reale convenienza quando si presenta la dichiarazione dei redditi: se l’Irpef pagata è più bassa del valore delle detrazioni, non ci sarà convenienza.
E poi ci sono le eccezioni o i casi particolari. Per esempio, se la parte di detrazione non ancora utilizzata si trasferisce all’acquirente, questo vale anche in caso di cessione gratuita, di permuta e di donazione. E, sempre nel caso di compravendita, questa regola vale anche nel caso di lavori agevolati su parti comuni del condominio. Diverso il caso in cui viene venduta solo una quota dell’immobile: la detrazione passa all’acquirente solo nel caso in cui, per effetto del passaggio di proprietà, questi acquisisca il possesso dell’intera casa. Altrimenti il beneficio resta in capo al venditore ovvero a colui che ha sostenuto le spese. Stesso discorso per la nuda proprietà: la detrazione è utilizzabile da chi ha l’usufrutto dell’immobile. Ultimo caso: la legge prevede che possa esserci un diverso accordo fra le parti. Significa che, all’atto della compravendita, è possibile stabilire che la detrazioni resti in capo al venditore. In questo caso, va stipulato un apposito accordo scritto, in sede di rogito.
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LA CASA INTELLIGENTE IL BONUS DOMOTICA
Anche le spese sostenute per l’installazione di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda e/o climatizzazione delle unità abitative sono detraibili nella misura del 65 per cento, da recuperarsi in 10 anni. Cos’è il bonus domotica? Tutti sono a conoscenza degli sgravi fiscali garantiti dal Governo Italiano a tutti coloro che ristrutturano, in parte o totalmente, la loro casa. La novità del 2016 riguarda le spese sostenute per la domotica: anche queste possono rientrare nei bonus delle ristrutturazioni, a patto che l’impianto permetta di misurare i consumi dei dispositivi manovrati tramite gli strumenti domotici. La domotica, detta anche casa intelligente, sta appassionando anche gli italiani, attirati dalle grandissimi possibilità di questo campo: grazie ai nuovi strumenti tecnologici è oggi possibile installare delle apparecchiature
che ci consentono di accendere o spegnere a distanza diversi elettrodomestici presenti in casa, anche attraverso lo smartphone. Grazie alla novità del 2016, da oggi è possibile richiedere il bonus di ristrutturazione anche sulle spese sostenute per la domotica, in misura del 65% della spesa totale. Tali bonus funzionano proprio come quelli di qualsiasi altro impianto: il contribuente può
richiedere un bonus che ammonta ad un massimo di 10000 euro, che devono essere suddivisi in 10 rate annuali, che verranno detratte dalle tasse da pagare nei prossimi anni. Per poter detrarre le spese il contribuente, che può essere una persona fisica, un’azienda, un professionista o un Ente pubblico, dovrà presentare tutte le fatture e la documentazione riguardante le spese sostenute per installare i servizi di domotica all’in-
terno dell’abitazione. Sono ritenute ammissibili tutte le spese che implicano l’installazione di impianti multimediali che riguardano il comando a distanza di impianti di riscaldamento, climatizzazione e produzione di acqua calda. La domotica è una grande novità per le abitazioni, già diffusa da qualche anno. Grazie ai nuovi apparati è possibile comandare tutta la casa restando comodamente seduti sul divano, o addirittura dall’ufficio. I bonus garantiti dal Governo Italiano sono motivati dal fatto che le ristrutturazioni, così come l’inserimento della domotica, permettono una migliore gestione degli impianti delle abitazioni, portando anche ad un maggiore risparmio energetico. Poter spegnere la caldaia di casa mentre si è al lavoro o accendere il climatizzatore mezz’ora prima di arrivare a casa, permette di rendere maggiormente efficienti anche gli impianti già presenti, sfruttandoli nel modo migliore.
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VALTELLINA ECO ENERGY L’ESEMPIO DI CHIAVENNA Andrea (a sinistra) e Lucio Lorenzini
Il risparmio passa sia dalla riqualificazione di edifici preesistenti, sia dalla realizzazione di strutture che si basano su t e c n o l og i e i n n ova t ive . L a situazione di partenza non è incoraggiante in provincia di Sondrio. Recentemente Politec ha osservato, in occasione di una delle tante iniziative formative promosse a Montagna in Valtellina, che il patrimonio edilizio della zona è molto energivoro ed è importantissimo intervenire sul fronte di queste abitazioni antiche, anche per risparmiare suolo evitando di costruire nuovi edifici. Vari progetti, fra i quali si può citare Valtellina EcoEnergy, hanno formato centinaia di professionisti con nozioni tecniche e
dalla notevole valenza culturale, senza dimenticare il coinvolgimento delle scuole superiori di tutta la provincia di Sondrio, creando una spiccata sensibilità negli operatori e nella cittadinanza. Un esempio in questi giorni arriva da Chiavenna con il posizionamento della targhetta della prima casa passiva di Valtellina eco energy, realizzata in legno massiccio x-lam. L’ha costruita il geometra Lucio Lorenzini, attivo nell’ambito del risparmio energetico dal 1976, imprenditore a capo con il figlio Andrea di una società che sta operando in un altro cantiere di questo tipo a Mese. «Utilizzando strutture in legno e il super isolamento termico che richiede il progetto di una casa
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QUANTO SI RISPARMIA CON LE RISTRUTTURAZIONI Ma la costruzione di abitazioni super tecnologiche non è l’unica soluzione per risparmiare energia e denaro. Il risparmio che si può ottenere con degli interventi di ristrutturazione è spesso rilevante. Si va, secondo i dati diffusi dagli addetti ai lavori, dal
sui principi dell’architettura bioclimatica, in questi quarant’anni abbiamo portato il fabbisogno energetico di una casa da 100 kilowattora metro quadro all’anno a undici», spiega. L ucio
Lorenzini ha ridotto al minimo le bollette della casa targata Valtellina eco energy. «Ora c’è la possibilità di dimostrare che non è indispensabile l’allacciamento al gas, ad esempio. Per riscaldare
10 al 15% in caso di sostituzione del generatore di calore o dei serramenti. Se si tratta di cappotto o di rifacimento del tetto si può arrivare al 30%. «Negli ultimi anni la clientela è sempre più formata e richiede interventi di livello sempre più elevato:
un’abitazione d una famiglia può bastare una piccola stufa a pellet da utilizzare nei momenti caratterizzati da condizioni climatiche complicate. L’energia elettrica viene prodotta da pannelli foto-
anche in caso di crescita dei costi, si è consapevoli del risparmio che ne deriverà», osserva Manuel Martelletti, titolare della Termoassistenza Martelletti di Piuro, che ha partecipato al percorso di formazione di Valtellina EcoEnergy.
voltaici e per l’acqua sanitaria abbiamo installato una pompa di calore aria-acqua. I fornelli della cucina, con le piastre a induzione, funzionano con i pannelli fotovoltaici».
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DETRAZIONE DEL 65% PER GLI INFISSI ne preventiva nei confronti dell’amministrazione finanziaria né alla Asl, salvo quanto previsto dalle norme in materia di tutela della salute e di sicurezza sul luogo di lavoro e nei cantieri. PAGAMENTO E DOCUMENTI DA CONSERVARE
Nel 2017 è ancora valida la detrazione fiscale del 65% per chi compie presso la propria casa lavori indirizzati al risparmio energetico. Il bonus viene distribuito in 10 anni con rimborsi annuali di pari importo. Per quanto riguarda il limite massimo di spesa, è stato confermato in € 60.000 (Involucro edifici, pareti, finestre comprese di infissi) su edifici esistenti.
i soggetti che sono titolari di un diritto reale sull’immobile; i condomini, per le parti comuni condominiali; gli inquilini; i comodatari; ha poi diritto al bonus anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’abitazione, sempreché effettui personalmente le spese e risultino a lui intestati bonifici e le fatture; i soggetti con reddito d’impresa CHI PUÒ USUFRUIRNE (persone fisiche, società di persone, società di capitali); Possono godere del bonus del le associazioni tra professionisti; enti pubblici ed anche privati 65%, tutti i soggetti, anche se titolari di reddito d’impresa, residenti che non svolgono attività como non residenti in Italia che siano: merciale.
PER QUALI LAVORI SPETTANO LE AGEVOLAZIONI Rientrano nelle agevolazioni i lavori relativi al miglioramento dell’ efficienza energetica dell’abitazione come: la sostituzione delle finestre, comprensive di infissi; la sostituzione dei portoni d’ingresso a patto che siano rispettosi degli indici di trasmittanza termica richiesti per la sostituzione delle finestre; i cassonetti, le persiane, gli scuri o antoni e le tapparelle. ATTENZIONE: per godere dell’agevolazione fiscale non è necessaria nessuna comunicazio-
Per utilizzare il bonus è indispensabile che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale , da cui emerga: la causale del versamento, in relazione alla normativa ( legge 296/06 e successive modifiche, risparmio energetico) ; il codice fiscale del beneficiario della detrazione ; il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento ALIQUOTA IVA APPLICABILE In merito agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili a prevalente destinazione abitativa, è corretto e indispensabile applicare la disciplina dei cosiddetti beni significativi (individuati nell’elenco contenuto nel D.M. 29 dicembre 1999) tra i quali risultano infissi esterni ed interni, impianti di sicurezza. Qui l’Iva al 10% va applicata solo su una parte della fornitura e l’Iva del 22%, sulla parte rimanente.
L’Impresa Folini si costituisce a Sondrio nel febbraio 1991 con esatta denominazione “Impresa Folini di Folini Fabio & c. S.n.c.”, con sede legale ed operativa in Sondrio via Visciastro 1/b ed intestata congiuntamente ai fratelli Folini Fabio e Folini Paolo, con prevalente ragione sociale originaria in lavori di tinteggiatura, verniciatura, imbiancatura, posa di rivestimento plastici, decorazioni e tutti gli interventi affini. L’attività lavorativa si svolge prevalentemente nell’ambito della regione Lombardia per conto di privati committenti, imprese di costruzioni, amministrazioni condominiali, società immobiliari, aziende di finiture chiavi in mano, banche pubbliche, istituti di credito privati, enti ospedalieri, appaltatori di opere civili di strutture ferroviarie e pubblica committenza. L’azienda opera attualmente in cinque settori complementari di attività, sia in modo distinto che integrato a seconda delle esigenze della clientela, e precisamente: PITTURAZIONI EDILI GENERALI, quali opere di specifiche preparazioni dei supporti, rasature tradizionali o armate, imbiancature, tinteggiature, formazione di rivestimenti a spessore ed interventi decorativi su superfici interne ed esterne di stabili nuovi o esistenti da recuperare, a destinazione abitativa, commerciale, ricettiva, logistica o di pubblico utilizzo, oltre a verniciatura di supporti metallici e lignei nuovi o esistenti da conservare, resinatura di pavimentazioni industriali, trattamenti ignifughi ed antiscritta. RIVESTIMENTI TERMICI, quali cicli di isolazione a cappotto classici, con finiture a rivestimento a spessore o rasature lisce tinteggiate. RESTAURO EDILE SPECIALISTICO, quali opere di restauro e risanamento conservativo di facciate e vani interni di stabili storici anche sottoposti a tutela dalle competenti sovrintendenze, finiture decorative storiche come realizzazione a nuovo di decori a finto marmo, graffiti a rilievo, recupero intonaci pregiati, comprese realizzazione stratigrafie e redazione volumi di indagini conoscitive e metodologie di intervento. MANUTENZIONI EDILI, quali opere integrate di recupero, ripristino e manutenzione esterne di stabili esistenti e/o ristrutturazione di vani interni a diverse destinazioni d’uso, con servizio completo a partire dalla progettazione degli interventi da eseguire alle lavorazioni edili occorrenti, comprese formazione di impalcature, opere da pavimentista, fabbro lattoniere, elettricista, impiantista idraulico, sostituzione coperture, realizzazione di intonaci deumidificanti tradizionali o con sistemi innovativi e quanto altro inerente. COSTRUZIONI EDILI, quali opere di edificazione completa di nuovi stabili ad
uso abitativo, comprese le opere da impiantista, serramentista, piastrellista, e tutte le restanti finiture occorrenti alla consegna “chiavi in mano. L’organico aziendale complessivo risulta ben distinto per qualifiche e competenze in modo tale da soddisfare le diverse esigenze logistiche ed i termini di consegna, nonché potere garantire il celere intervento anche autonomo in caso di necessità. A permanente disposizione della società sono allestiti un ufficio in Sondrio via Visciastro 1/b ed un deposito sito in Montagna Valtellina (So) con superficie coperta di mq. 1200, ove sono ricoverate le attrezzature, le scorte ed i mezzi d’opera occorrenti all’attività lavorativa. La società possiede idonee capacità tecniche, adeguate attrezzature ed aggiornati strumenti informatici per il celere e costante recepimento delle continue evoluzioni riguardo le nuove metodologie esecutive ed, applicative, in particolare per l’impiego di nuovi materiali, e si distingue nella stesura di progetti, capitolati e preventivi, sempre particolarmente dettagliati e tecnicamente validi, derivanti anche dall’esperienza acquisita nelle diverse collaborazioni con i più importanti studi tecnici sondriesi. L’Impresa Folini è in possesso di attestazione SOA per l’esecuzione di opere pubbliche relativa a tre distinte categorie di lavoro, e precisamente categoria OGL (edifici civili ed industriali), categoria OG2 (restauro e manutenzione immobili sottoposti a tutela) e categoria OS7 (finiture di opere generali di natura edile e tecnica).
Impresa Folini di Folini Fabio & C. s.n.c. Via Visciastro, 1/B - SONDRIO - Tel. 0342.515123 Fax 0342.200228 - info@impresafolini.com
www.impresafolini.com
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LE AGEVOLAZIONI DEL BONUS SICUREZZA
La nuova legge di Stabilità ha prorogato fino al 31 dicembre 2017 la detrazione fiscale irpef del 50% per chi compie dei lavori di ristrutturazione presso la propria abitazione e le parti comuni in condominio. Il bonus viene spalmato in 10 anni con rimborsi annuali di pari importo. Il tetto di spesa massima detraibile è stato confermato in € 96.000.
imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce; i soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che realizzano redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali. Ha poi diritto al bonus anche il familiare convivente del possessoCHI PUÒ USUFRUIRNE re o detentore dell’abitazione, sempreché effettui personalmenCondizione indispensabile è che i te le spese e risultino a lui intestacontribuenti siano soggetti a Irpef ti bonifici e le fatture. (imposta sul reddito delle persone PER QUALI LAVORI fisiche) residenti o non residenti SPETTANO in Italia: proprietari delle abitazioni LE AGEVOLAZIONI oppure titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobi- Rientrano nelle agevolazioni i li come i proprietari o nudi pro- lavori relativi alla prevenzione del compimento di atti illeciti da prietari; titolari di un diritto reale di parte di soggetti terzi, ossia quelli godimento (intendiamo l’usufrut- rientranti nel concetto di illecito to, l’uso, l’abitazione o la superfi- penale come i furti, i sequestri di cie); persona, le aggressioni e comuni soggetti locatari ed anche i que quelle azioni che comportino comodatari; lesioni di diritti protetti giuridicai soci delle cooperative divise e mente. Qui il bonus è applicabile indivise ; alle spese realizzate per compiere
i lavori presso la propria abitazione. In particolare: l’installazione di grate/inferriate sulle finestre; la posa di porte blindate; l’installazione o la sostituzione di serrature o catenacci; le saracinesche; le tapparelle metalliche con bloccaggi; le casseforti gli antifurti o impianti di videosorveglianza. PAGAMENTO E DOCUMENTI DA CONSERVARE Per utilizzare il bonus è indispensabile che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale, da cui emerga: la causale del versamento, in relazione alla normativa (art. 16 -bis del Dpr 917/1986 oppure L.449/97); il codice fiscale del beneficiario della detrazione; il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
SE CAMBIA IL POSSESSO DELL’IMMOBILE? Se l’immobile presso il quale è stato svolto il lavoro viene venduto la detrazione, salvo diverso accordo delle parti, viene trasferita per la parte residua alla persona che acquista la casa. Nel caso invece di decesso dell’avente diritto, la detrazione passa all’erede che ha la “detenzione materiale e diretta dell’immobile”. ALIQUOTA IVA APPLICABILE In merito agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili a prevalente destinazione abitativa, è corretto ed indispensabile applicare la corretta disciplina dei cosiddetti beni significativi (individuati nell’elenco contenuto nel D.M. 29 dicembre 1999) tra i quali risultano infissi esterni ed interni, impianti di sicurezza. Qui l’Iva al 10% va applicata solo su una parte della fornitura e l’Iva del 22%, sulla parte rimanente.
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RIFARE IL BAGNO I LAVORI CONSENTITI Chi vuole ristrutturare il bagno può contare sul bonus mobili, bonus ristrutturazione, ecobonus e conto termico. L’ecobonus è riservato a chi, nell’intervento di ristrutturazione, va a migliorare le prestazioni energetiche dell’abitato mentre il conto termico è dedicato a chi decide di sostituire la vecchia caldaia con un impianto più efficiente e a biomasse o per chi intende installare un sistema di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Vediamo insieme tutti gli interventi di ristrutturazione bagno che possono avvalersi delle detrazioni fiscali. Innanzitutto chiariamo subito che possono usufruire delle detrazioni fiscali quali bonus mobili, bonus ristrutturazione ed ecobonus tutti i contribuenti soggetti a Irpef. Il conto termico è aperto a tutti e l’incentivo è erogato non in forma di detrazione fiscale bensì in forma di incentivo economico con un rimborso effettivo di parte della cifra investita per l’intervento oggetto del beneficio. RISTRUTTURAZIONE BAGNO E DETRAZIONI FISCALI Le detrazioni fiscali sono volte a coprire parte della spesa (il 50%) necessaria per gli interventi di manutenzione straordinaria. Va da sé che per gli interventi di manutenzione ordinaria non è possibile accedere al beneficio. Quali sono gli interventi di manutenzione ordinaria che NON possono accedere alle detrazioni fiscali?
Modifiche alla rete idrica di Sostituzione dei sanitari varia entità Sostituzione delle piastrelle Rifacimento dell’impianto eletTrasformazione della vasca da trico Spostamento di tramezze bagno nel box doccia Tinteggiatura Adeguamento del bagno per le necessità di un disabile Chi vuole ristrutturare il bagno, per accedere alle detrazioni fiscali, La sostituzione della rubinetteria deve abbinare a opere di manuten- e dei sanitari (trasformazione zione ordinaria, lavori di manu- della vasca in box doccia, sostitutenzione straordinaria quali: zione del wc, delle piastrelle…) Rifacimento dell’impianto idro- può beneficiare delle detrazioni sanitario fiscali se accompagnata da un
ARREDO BAGNO E BONUS MOBILI
Chi effettua interventi di ristrutturazione (manutenzione straordinaria così come descritto in precedenza) può accedere al bonus mobili. L’acquisto dei mobili del bagno può contare sul bonus mobili sia se gli interventi di ristrutturazione si sono concentrati in bagno, sia se gli interventi di ristrutturazione hanno coinvolto altre parti dell’edificio (restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia…). Con l’accesso al bonus ristrutturazione è possibile portare in detrazione il 50% di tutte le spese sostenute per l’acquisto di mobili da bagno, letto, divano, tavolo, sedie, lampade… La richiesta d’accesso alle detrazioni fiscali può essere effettuata al momento della dichiarazione dei redditi. E’ necessario pagare l’intervento con metodi tracciabili (carta di credito, carta di debito, bonifico bancario), non sono ammessi pagamenti con assegno o in contanti. Chi paga con il bonifico, nella causale del pagamento dovrà indicare il nome e codice fiscale del contribuente che vuole accedere al bonus e il nome e partita iva della ditta che esegue i lavori di ristrutturazione bagno o del venditore dei complementi d’arredo.
intervento di manutenzione straordinaria così come elencato sopra. Altri interventi di manutenzione straordinaria che possono accedere alle detrazioni fiscali per ristrutturazione del bagno sono: sostituzione degli infissi realizzazione di un sistema di ventilazione realizzazione di un controsoffitto coibentazione realizzazione di lucernari risanamento delle vecchie
murature sostituzione della caldaia Se in casa avete deciso di costruire un secondo bagno, qualsiasi tipo di intervento può beneficiare delle detrazioni fiscali al 50%. L’unica condizione per portare in detrazione la spesa per la realizzazione di un secondo bagno consiste nello sfruttare il perimetro già disponibile dell’abitato quindi il secondo bagno non deve prevedere un ampliamento dell’edificio.
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TRA AMBIENTE E MERCATO LA CASA DEL FUTURO È GIÀ QUI di Luca Begalli
Il settore delle costruzioni «è il solo che non mostra alcuna risalita dei livelli produttivi e occupazionali dal 2013, e che anzi avrebbe visto una nuova flessione dell’occupazione (-1,1 per cento nel 2015, dopo il -4,4 per cento nel 2014 e il -8,6 per cento nel 2013)». Sono parole contenute nel XXI Rapporto sull’economia globale e l’Italia realizzato dal Centro di ricerca “Luigi Einaudi” con la collaborazione di Ubi Banca, a cura di Mario Deaglio, che di recente è stato presentato a Sondrio in un incontro pubblico organizzato dall’istituto di credito. L’analisi è impietosa, ma al tempo stesso non è pervasa solo da pessimismo: ci sono tutte le condizioni per trovare «uno sbocco alle innovazioni che si sono prodotte negli ultimi dieci anni e che sono rimaste nel cassetto per semplice mancanza della domanda». Per fare questo non c’è che una strada da percorrere: rammendare l’attuale patrimonio edilizio di «grande valore storico ma tecnicamente obsoleto» in funzione «non semplicemente della costruzione bensì dell’innovazione costruttiva (non solo energetica)». Attraverso un sistema coerente di incentivi che incoraggi l’Italia a muoversi lungo questo sentiero di crescita. L’inserto che avete
fra le mani si muove appunto lungo questa direzione, per illustrare, in maniera speriamo esaustiva, tutto ciò che è possibile fare e acquistare nell’orbita del pianeta casa mediante i bonus 2017. Dall’illuminazione agli infissi, dagli interventi anti sismici a
quelli di natura “eco”, c’è un’ampia varietà di misure che possono unire la bellezza al risparmio, la qualità alla sicurezza. Per avere abitazioni più moderne ed efficienti dal punto di vista del risparmio energetico, ma non solo. E se nel settore dell’edilizia residenziale la costruzione di nuove case si è ulteriormente ridotta, non ha accennato «a fermarsi la crescita di manutenzioni straordinarie e ristrutturazioni (+19,1 per cento tra il 2008 e il 2015), con un fatturato nell’ordine di 25 miliardi di euro, grazie agli incentivi fiscali e alla ripresa del mercato immobiliare (dopo una compravendita, è quasi inevitabile che si proceda a una ristrutturazione)», continua il Rapporto del Centro Einaudi. I n s o m m a , i l “ n u ovo ” patrimonio edilizio degli italiani è sempre più spesso quello “vecchio” che non si è solo rifatto un lifting facciale, ma ha provveduto a rigenerare se stesso partendo da concetti tanto semplici quanto basici come luce, aria e calore. Case che si adeguano a un ambiente che cambia e a un mercato che premia solo quegli immobili che sanno stare al passo con queste impetuose novità dove si fondono tecnologie e nuovi modelli di vita. Buona lettura a tutti.
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«CONTO TERMICO, I CONSUMI POSSONO RIDURSI FINO AL 70%»
Con i nuovi meccanismi del Conto termico gli incentivi hanno avuto «un cambio di passo» e sempre più enti pubblici sfruttano i contributi per realizzare interventi legati all’efficienza energetica e al risparmio. E ormai «parlare di riduzioni fino al 70% dei consumi energetici non è utopia», a beneficio dell’ambiente e delle casse degli enti. È il messaggio arrivato dal recente convegno “Il Conto termico: l’efficienza energetica fatta... e pagata”, organizzato da Politec in collaborazione con il Gse per presentare a privati, imprese e soprattutto Comuni gli incentivi previsti per l’efficientamento energetico. Temi su cui Politec lavora da tempo, quelli dell’innovazione e del risparmio energetico, come ha sottolineato il presidente Gionni Gritti in apertura del convegno in
te – ha spiegato Di Giamberardino -, anche grazie all’attivazione di una serie di strumenti di sostegno. Il Conto termico mette a disposizione 900 milioni all’anno per contributi a fondo perduto che coprono fino al 65% delle spese ammissibili e in molti casi sono cumulabili con altre misure, arrivando anche alla copertura del 100%».
Camera di commercio: uno dei frutti è il protocollo di certificazione Valtellina Ecoenergy, del quale Francesco Pradella ha illustrato gli elementi chiave, presentando anche diversi esempi di edifici realizzati o riqualificati secondo questo percorso. A livello
nazionale c’è un’attenzione crescente su questo ambito, come ha sottolineato Luciana Di Giamberardino del Gse (dopo una breve presentazione dell’ente da parte di Antonio Negri). «Dal 2012 ad oggi gli interventi in questo campo mostrano un incremento crescen-
Per gli enti pubblici c’è poi la possibilità di richiedere gli incentivi con il sistema “a prenotazione”, con il quale «un acconto pari al 40-50% del contributo può essere erogato in presenza della diagnosi energetica», consentendo di ottenere subito le risorse per l’appalto. E molte realtà hanno già iniziato a sfruttare queste opportunità: da dicembre in poi al Gse sono arrivate circa tremila richieste di incentivi al mese, ha spiegato Di Giamberardino, da parte di privati
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«UN’ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE CON TUTTI I COMUNI DELLA PROVINCIA»
ed enti pubblici, in aumento rispetto al passato. Dal 2013 ad oggi, dalla provincia di Sondrio sono state presentate complessivamente 204 richieste per un totale di 1,6 milioni di euro di incentivi, e l’auspicio è che le
cifre possano aumentare. Durante il convegno Manuela Maliardo del Gse ha illustrato l’utilizzo pratico della piattaforma online per le richieste sul Conto termico, poi nel pomeriggio i tecnici del Gse hanno tenuto una serie di incontri “faccia a faccia” con aziende ed
enti interessati, per informazioni più dettagliate su singoli progetti e situazioni. A completare l’approfondimento proposto da Politec, gli interventi di Carmen Disanto sul Cluster energia di Regione Lombardia e del presidente di Rse Stefano Besseghini.
«Da tempo i temi dell’efficienza energetica e del risparmio sono al centro dell’attenzione per Politec - ha ricordato Gritti - e questo progetto si inserisce pienamente nella nostra “mission”. Insieme al Gse, il Gestore dei servizi energetici, ci attiveremo sul territorio per far conoscere i meccanismi del Conto termico, che per le amministrazioni pubbliche mette a disposizione contributi molto interessanti, bypassando anche i vincoli sulle spese per i Comuni. Nelle prossime settimane porteremo avanti un’attività di sensibilizzazione con gli enti locali - ha spiegato -, perché la pubblica amministrazione su questi temi può fare da volano per l’intero territorio. Un giovane ingegnere di Politec, Mattia Della Vedova, farà un’attività di informazione con tutti i Comuni della provincia, presentando anche il protocollo Valtellina EcoEnergy».
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LE NUOVE REGOLE PER IL FISCO 2017 Dichiarazione dei redditi 2017 in arrivo, appuntamento fisso con il Fisco. E con il suo strumento preferito: il modello 730 ( bozza e istruzioni sono già disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate). Anche quest’anno ovviamente nel modello trova nuovamente spazio anche la casa e l’edilizia, in particolare i nuovi bonus e le detrazioni previste dalla legge di Stabilità 2017, oltre ai dettagli per calcolare le detrazioni legate agli incentivi e a come detrarre gli interessi sui mutui già avviati o non necessariamente quest’anno. I mutui, il fronte più caldo: le istruzioni sono molto dettagliate. Così nel rigo E7, con codice 7, andranno indicati gli interessi passivi, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione pagati nel 2016 per i mutui destinati all’acquisto dell’abitazione principale per i quali, misura confermata anche per quest’anno, spetta la detrazione del 19%. In caso si usufruisca di sovvenzioni o contributi statali - precisa l’Agenzia la detrazione spetta solo sull’importo effettivamente a carico del contribuente. I VALORI DEGLI IMPORTI Unica eccezione gli interessi di mutui stipulati nel 1991-92: se i prestiti ipotecari sono stati accesi, ma non per acquistare la prima casa, non sono detraibili.
Lo stesso per gli interessi dei mutui a partire dal 1993, mentre sono detraibili i mutui stipulati nel 1997 anche per ristrutturazione e quelli sottoscritti nel 1998 anche per costruzione e ristrutturazione. La detrazione spetta su un importo massimo di 4.000 euro. In caso di contitolarità del contratto o di più contratti di mutuo, questo limite si riferisce all’ammontare complessivo degli interessi, oneri accessori e quote di rivalutazione sostenuti (per esempio i coniugi cointestatari in parti uguali del mutuo possono indicare al massimo un importo di 2.000 euro ciascuno). Se invece il mutuo è cointestato con il coniuge fiscalmente a carico, il coniuge che sostiene interamente la spesa può fruire della detrazione per entrambe le quote di interessi passivi.
tipologia di lavoro). Data questa condizione, vale il bonus mobili per un massimo di 10.000 euro di detrazione da spalmare su dieci anni, a patto che i mobili e i grandi elettrodomestici acquistati (anche tramite finanziamento) siano destinati all’immobile ristrutturato. Per usufruire della detrazione non sarà più necessario, come in precedenza, il cosiddetto bonifico “parlante” (con tutte le informazioni sulla destinazione del pagamento), ma sarà sufficiente quello ordinario, oppure un pagamento con bancomat e carta di credito. Saranno detraibili i pagamenti effettuati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2017. Detrazione del 65% in dieci anni anche per le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di controllo da remoto, che andranno indicate nel rigo E62 con il codice 7.
Nel dettaglio, per una breve rassegna sui codici da utilizzare, l’Agenzia indica che nei righi da E8 a E10, codice 8, vanno indicati gli interessi dei mutui per l’acquisto di altri immobili (sempre detraibili al 19%); con codice 9 quelli per recupero edilizio contratti nel 1997; con codice 10 quelli per la costruzione dell’abitazione principale; con codice 11 gli inte- Non solo. Benché il bonus mobili non sia stato rinnovato specificaressi per prestiti o mutui agrari. mente per le giovani coppie nel MOBILI 2017, in dichiarazione dei redditi E RISTRUTTURAZIONI i conviventi, anche di fatto, da almeno tre anni (istruzioni indiPer quanto riguarda le altre age- cati dall’Abi), se almeno uno dei volazioni, fino al 31 dicembre componenti la coppia abbia 2017 è stato prolungato il bonus meno di 35 anni, si vedranno mobili per chi chiederà una riconosciuta una detrazione del detrazione del 50% per i lavori di 50% delle spese sostenute per recupero edilizio intrapresi a arredare l’abitazione principale, partire dal 1 gennaio 2016 (l’ini- entro il limite di 16 mila euro. zio dei lavori andrà documentato Tali spese andranno indicate nel come da modalità prevista dalla rigo E58 del nuovo 730.
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SPESE PER L’ILLUMINAZIONE I REQUISITI PER LO “SCONTO”
Le spese relative all’illuminazione, compresa la sostituzione delle sorgenti luminose con i Led, se rientrano in una spesa complessiva più ampia di lavori di ristrutturazione di unità abitative, godono della detrazione Irpef del 50%, in particolare facendo riferimento al bonus mobili ed elettrodomestici. Lo specifica .il decreto legge n.63/2013. Come detto il principale presupposto per avere la detrazione è l’effettuazione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio ( ristrutturazione, restauro, ecc). Per usufruire della detrazione è sufficiente indicare il totale della spesa nel proprio 730 o nel modello Unico. I documenti da conservare sono: ricevuta del bonifico; fatture di acquisto riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni acquisiti e, preferibilmente; il codice fiscale dell’acquirente. Questo beneficio spetta anche alle coppie che nel 2016 risultano
coniugate sia alle coppie conviventi more uxorio da almeno tre anni. È necessario: che almeno uno dei componenti la coppia non abbia superato i 35 anni di età; aver acquistato, a titolo oneroso o gratuito, un’unita immobiliare da adibire ad abitazione principale; l’acquisto può essere effettuato sia da entrambi i componenti della coppia sia da uno solo di essi. Per usufruire della detrazione è sufficiente indicare il totale della spesa nel proprio 730 o nel modello Unico. Ricordiamo che gli apparecchi di illuminazione (non necessariamente a LED) sono considerati “mobili nuovi” e pertanto rientrano nel bonus del 50% valido su tutti gli acquisti effettuati dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2017 per un importo massimo di spesa pari a 10.000 euro. Attenzione però perché non basta acquistare i mobili o gli elettrodomestici, occorre che l’acquisto sia effettuato a seguito di ristrutturazione edilizia iniziata a partire dal
primo gennaio 2016. Spieghiamo meglio questo punto e vediamo cosa si intende con il termine “ristrutturazione edilizia”. TIPOLOGIE DI RISTRUTTURAZIONE PER OTTENERE IL BONUS MOBILI Chi volesse approfittare del bonus mobili per risparmiare il 50% sull’acquisto degli apparecchi di illuminazione deve ricordare che l’agevolazione fiscale è valida solo se si effettuano lavori di ristrutturazione su singole unità immobiliari residenziali o su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Per le parti condominiali sono ammessi: la manutenzione ordinaria e straordinaria. la ristrutturazione parziale o integrale; il restauro e il risanamento conservativo. Per l’appartamento sono ammessi: la manutenzione straordinaria (NO MANUTENZIONE ORDINARIA); la ristrutturazione parziale o integrale; il restauro e il risanamento conservativo.
AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE AZIENDE Tutto cambia se parliamo di agevolazioni fiscali per l’illuminazione a LED delle aziende. In questo caso l’incentivo viene erogato sotto forma di certificato bianco (o Titolo di Efficienza Energetica) qualora venga conseguito (e attestato da un tecnico abilitato) un effettivo risparmio dovuto al minor consumo di energia elettrica. In sostanza se cambiamo il vecchio impianto di illuminazione con un nuovo sistema di lampade a risparmio energetico (e qui il discorso LED si fa particolarmente interessante) possiamo ricevere tot certificati bianchi del valore medio di 100 euro l’uno, da utilizzare nel mercato gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
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ARREDAMENTO: DOMANDE E RISPOSTE I contribuenti che fruiscono della detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio possono fruire di un’ulteriore riduzione d’imposta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione. La detrazione, che va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, spetta sulle spese sostenute dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro. È possibile che le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici siano sostenute prima di quelle per la ristrutturazione dell’immobile, a condizione che siano stati già avviati i lavori di ristrutturazione dell’immobile cui i beni sono destinati. In altri termini, basta che la data di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici; non è quindi necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione. La data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, dalla comunicazione preventiva all’Asl (indicante la data di inizio dei lavori) se obbligatoria, oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000), come prescritto dal provvedimento del direttore dell’Ag enzia delle Entrate del 2 novembre 2011 Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto al beneficio più volte. L’importo massimo di 10.000 euro va, infatti, riferito a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
QUALI BENI La detrazione spetta per le spese sostenute dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 per l’acquisto di: mobili nuovi grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. A titolo esemplificativo, rientrano tra i mobili agevolabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (ad esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo. Per quel che riguarda i grandi elettrodomestici, la norma limita il beneficio all’acquisto delle
tipologie dotate di etichetta energetica di classe A+ o superiore, A o superiore per i forni, se per quelle tipologie è obbligatoria l’etichetta energetica. L’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica è agevolabile solo se per quella tipologia non sia ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica. Rientrano, per esempio, fra i grandi elettrodomestici: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Nell’importo delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati, purché le spese stesse siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione (bonifico, carte di credito
o di debito. La realizzazione di lavori di ristrutturazione sulle parti comuni condominiali consente ai singoli condomini (che usufruiscono pro quota della relativa detrazione) di detrarre le spese sostenute per acquistare gli arredi delle parti comuni, come guardiole oppure l’appartamento del portiere, ma non consente loro di detrarre le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per la propria unità immobiliare. In sintesi, la detrazione è collegata agli interventi: di manutenzione ordinaria, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale di manutenzione straordinaria effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali di restauro e di risanamento conservativo, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali
BONUS CASA | LE AGEVOLAZIONI mini, l’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici è agevolabile anche se i beni sono destinati all’arredo di un ambiente diverso da quelli oggetto di interventi edilizi, purché l’immobile sia comunque oggetto degli interventi edilizi.
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I DOCUMENTI DA CONSERVARE
ADEMPIMENTI
di ristrutturazione edilizia, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se non rientranti nelle categorie elencati nei punti precedenti, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza di restauro e di risanamento
conservativo, e di ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. Non è richiesto che ci sia un collegamento fra i mobili e l’ambiente ristrutturato. In altri ter-
Il contribuente, per avvalersi del beneficio fiscale, deve eseguire i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, indicando: il codice fiscale del beneficiario della detrazione il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. Come precisato nella circolare n. 7/2016, se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia. Per esigenze di semplificazione legate alle tipologie di beni acquistabili, è consentito effettuare il pagamento degli acquisti di mobili o di grandi elettrodomestici anche mediante carte di credito o carte di debito. In questo caso, la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta di credito o di debito da parte del titolare, evidenziata nella ricevuta telematica di avvenuta transazione, e non nel giorno di addebito sul conto corrente del titolare stesso. Non è consentito, invece, effettuare il pagamento mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Fonte: Agenzia delle Entrate
L’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente). Le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti. Rispettando tutte queste prescrizioni, la detrazione può essere fruita anche nel caso di mobili e grandi elettrodomestici acquistati all’estero. Se il pagamento avviene mediante bonifico bancario o postale, la ritenuta d’acconto deve essere operata anche sulle somme accreditate su conti in Italia di soggetti non residenti. Se il destinatario del bonifico è un non residente e non dispone di un conto in Italia, il pagamento dovrà essere eseguito mediante un ordinario bonifico internazionale (bancario o postale) e dovrà riportare il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la causale del versamento, mentre il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato possono essere sostituiti dall’analogo codice identificativo eventualmente attribuito dal paese estero.
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MOBILI: OTTO QUESITI TRA I PIÙ FREQUENTI Posso usufruire della detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici se ho realizzato un intervento di riqualificazione energetica dell’edificio, per il quale è prevista la detrazione del 65%? Gli interventi per i quali si usufruisce della detrazione del 65%, finalizzati al risparmio energetico (per esempio, l’installazione di pannelli solari, la sostituzione impianti di climatizzazione invernale, la riqualificazione energetica di edifici esistenti), non consentono di poter ottenere la detrazione per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici Ho diritto alla detrazione se acquisto dei mobili all’estero, documentando la spesa con fattura e pagando con carta di credito o di debito? Se si possiede la documentazione richiesta dalla legge e si eseguono i medesimi adempimenti previsti per gli acquisti effettuati in Italia, non esistono motivi ostativi ai fini della fruizione della detrazione
contribuente deceduto per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici possono essere portate in detrazione, per le quote non ancora fruite, dall’erede che conserva la detenzione materiale dell’immobile ? No, la norma non prevede il trasferimento agli eredi della detrazione Ho sostituito la caldaia, non utilizzata in tutto o in parte. posso usufruire dell’agevolazioSui pagamenti di mobili ed ne per l’acquisto di mobili ? Si, la sostituzione della caldaia elettrodomestici effettuati con rientra tra gli interventi di “manu- bonifico bancario o postale è tenzione straordinaria”. È neces- sempre prevista l’applicazione sario, comunque, che ci sia un della ritenuta? risparmio energetico rispetto alla Premesso che è possibile pagare anche con carte di credito e di situazione preesistente debito (bancomat), il bonifico non Le spese sostenute da un sarà soggetto a ritenuta se si utiliz-
Se per un acquisto effettuato con carta di credito è stato rilasciato uno scontrino che non riporta il codice fiscale dell’acquirente, può quest’ultimo usufruire lo stesso del bonus mobili? Ai fini della detrazione, lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente e indica natura, qualità e quantità dei beni acquistati, equivale alla fattura. Se manca il codice fiscale, la detrazione è comunque ammessa se in esso è indicata natura, qualità e quantità dei beni acquistati e se esso è riconducibile al contribuente titolare della carta in base alla corrispondenza con i dati del pagamento (esercente, importo, data e ora) za un bonifico diverso da quello appositamente predisposto da banche e Poste per le spese di ristrutturazione edilizia (circ. Agenzia delle Entrate n. 7del 31 marzo 2016) Ho acquistato un box pertinenziale, per il quale ho diritto alla detrazione Irpef del 50%. Posso richiedere anche il bonus mobili? Tra gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che permettono di avere la detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici non sono compresi quelli per la realizzazione di box o posti auto pertinenziali rispetto all’abitazione principale.
È previsto un termine dalla fine dei lavori di ristrutturazione entro il quale devono essere acquistati i mobili e gli elettrodomestici? La data entro cui si possono acquistare i beni agevolati è stata spostata al 31 dicembre 2017. La legge che ha prorogato l’agevolazione non ha previsto alcun vincolo temporale nella consequenzialità tra l’esecuzione dei lavori e l’acquisto dei beni. Per gli acquisti effettuati nel 2017 ha però introdotto un limite alla detrazione: spetta solo in riferimento a interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1 gennaio 2016. Fonte: Agenzia delle Entrate
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TUTTE LE TAPPE DEL BONUS ARREDI
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IL BONUS FISCALE NEI CONDOMÌNI Il bonus fiscale entra nei condomini e la misura del 65% previsto come sconto fiscale può arrivare a garantire una detrazione Irpef fino al 75%, dieci punti in più dell’applicazione ordinaria. L’aiuto determinante in questi ultimi cinque-sei anni dagli incentivi alle ristrutturazioni e riqualificazioni energ etiche diventa così una leva ulteriore di rilancio sia per il settore edile sia per allargare la platea dei contribuenti che possono usufruire degli sconti. La riqualificazione energetica degli edifici verso una classe energetica superiore e allargarne il campo d’azione dalla riqualificazione dei singoli appartamenti ai condomini o addirittura ad interi quartieri è un po’ la spinta contenuta nella legge di Stabilità 2017. Lo spirito del potenziamento dell’ecobonus per i condomini va proprio in questa direzione: stimolare, ma più incentivati, interventi globali sull’edificio, arrivando a coibentare tutte le pareti esterne, ad esempio attraverso un cappotto termico. Un esempio, partendo da un patrimonio edilizio, come quello dei grandi palazzi e dei condomini, vecchio di almeno 50-60 anni, che soffre di pessime condizioni e dai costi energetici estremamente alti: bollette che sfiorano i 1.5002.000 euro l’anno contro tagli dei consumi e risparmi garantiti fino al 50-60% assicurati proprio dagli interventi di riqualificazio-
ne. Così, fra le novità che riguardano interventi edili nei condomìni emerge quella specifica di garantire benefici fiscali per almeno 5 anni, cioè fino al 2021: la riqualificazione energetica delle parti comuni godrà infatti di “sconti” fino al 75%, mentre gli interventi di miglioramento sismico potranno usufruire di una detrazione fino all’85%. In più per tutto il 2017 si potrà continuare a usufruire della detrazione del 50% per la ristrutturazione delle parti comuni del condominio. Priorità quindi agli interventi di efficientamento energetico nei condomìni che potranno beneficiare di bonus graduati in base all’entità dei lavori e ai risultati raggiunti. In più tutti i proprietari di appartamenti nei condomini avranno la possibilità di cedere il bonus alle imprese e ai fornitori che hanno
garantito i lavori. Il punto di partenza sarà sempre la detrazione del 65% (come nelle singole abitazioni) ma si potrà salire al 70% se l’intervento interessa almeno il 25% dell’involucro edilizio (come succede in caso di cappotto termico) e arrivare al 75% nel caso in cui l’intervento porti al miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva. IL PESO DEGLI INCENTIVI Gli incentivi, che interessano i fabbricati esistenti di tutte le categorie catastali, saranno validi per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Le detrazioni saranno calcolate su un ammontare delle spese fino a 40mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Il rim-
borso avverrà in rate uguali da suddividere lungo dieci anni. Naturalmente, come nel caso di una qualsiasi compravendita di edificio, immobile o appartamento dovrà essere accompagnato da un Ape, l’attestato di prestazione energetica, che certifichi i termini di efficientamento energetico raggiunto in seguito all’intervento edilizio e che dia conto delle prestazioni raggiunte. In caso di discrepanza con l’Attestato di prestazione energetica rilasciato dai professionisti dopo i lavori, il bonus sarà revocato. Altra agevolazione per i proprietari di condominio cosiddetti incapienti, cioè con un livello di reddito tale da non poter usufruire della detrazione fiscale del bonus per rientrano nella no tax area, titolari di redditi cioè esclusi dall’imposizione Irpef per espressa previsione di legge o perché l’imposta lorda è assorbita dalle detrazioni per redditi: si tratta di contribuenti con un reddito da lavoro dipendente o assimilato fino a 8mila euro e, da quest’anno, anche i pensionati over 75 anni. In questo caso, il bonus fiscale potrà essere ceduto a imprese, a Esco (le società specializzata nei servizi di efficientamento energetico) o altri soggetti diversi da banche e intermediari finanziari. L’Agenzia delle Entrate ha ha fatto sapere che nel caso di cessione va la comunicazione va fatta pervenire entro il 31 marzo.
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GLI INTERVENTI SULLE PARETI
Di tutta l’energia utilizzata per riscaldare un edificio durante la stagione invernale, una buona parte viene dispersa dalle pareti e dal tetto. Eseguendo interventi di isolamento termico possiamo ridurre fino al 40% il consumo di combustibile. IMPORTANTE Se hai deciso di eseguire dei lavori sull’edificio approfitta delle detrazioni fiscali del 65% Per scegliere l’intervento più adatto e conveniente da fare, consigliamo di affidarti ad un tecnico esperto, ma di seguito trovi una panoramica delle possibili soluzioni. ISOLAMENTO DELLE PARETI ESTERNE L’isolamento dei muri può essere realizzato dall’interno, dall’esterno o nell’intercapedine. Tutti e tre i sistemi presentano dei vantaggi: la scelta dell’intervento da adottare dipenderà dallo stato di degrado dell’edificio e dalla somma di denaro
disponibile per la sua realizzazione. Isolamento dall’esterno È senza dubbio la soluzione più efficace per isolare bene un edificio. In particolare è molto conveniente quando è comunque previsto un rifacimento della facciata. Isolamento dall’interno È un intervento non eccessivamente costoso, provoca, però, una leggera diminuzione dello spazio abitabile e può comportare anche la risistemazione dei radiatori, delle prese e degli interruttori elettrici. Isolamento nell’intercapedine Quando la parete contiene un’intercapedine è possibile riempirla con degli opportuni materiali isolanti. La spesa è modesta e l’intervento è conveniente. ISOLAMENTO DELLE COPERTURE Tra tutte le superfici esterne di un edificio, spesso, il tetto è l’elemento che disperde più calore durante la stagione invernale e provoca surriscaldamento nei mesi estivi, a causa del basso livello di isolamento.
Se la copertura non è mai stata isolata è consigliabile intervenire immediatamente. Se la copertura è stata isolata più di 10 anni fa è consigliabile verificare lo stato dell’isolante: deve essere perfettamente asciutto, non lacerato, coprire tutta la superficie del tetto e aver conservato il suo spessore iniziale. Nel caso contrario è meglio provvedere alla sua sostituzione. Copertura piana Se la copertura dell’edificio è piana (terrazzato) è possibile intervenire dall’interno oppure dall’esterno. L’isolamento esterno è un intervento delicato perché il terrazzo ha bisogno di un’accurata impermeabilizzazione e, se è calpestabile, anche di un’adeguata pavimentazione. Sottotetto non praticabile Conviene posare l’isolante sul pavimento del sottotetto. Isolare la parte inclinata porterebbe solo a riscaldare inutilmente il volume del sottotetto con il calore che sale dagli ambienti sottostanti. Sottotetto praticabile Conviene isolare dall’interno, fissando l’isolante parallelamente alla pendenza del tetto. Ricordia-
mo che se interveniamo dall’interno, nel soffitto dell’ultimo piano, generalmente non sono richieste decisioni condominiali. Mansarda Se la mansarda è abitata conviene posizionare l’isolante all’esterno, sotto i coppi o le tegole, in modo da non ridurre la superficie utile, altrimenti è possibile isolare dall’interno. Fonte: www.efficienzaenergetica.enea.it
ISOLAMENTO DI SOLAI SU LOCALI NON RISCALDATI Gli appartamenti costruiti sopra porticati disperdono calore attraverso il pavimento essendo a diretto contatto con l’ambiente esterno più freddo. Anche le cantine e i garage beneficiano inutilmente degli apporti di calore provenienti dai locali superiori abitati e riscaldati. Per evitare questi inconvenienti basta isolare il soffitto dei locali non riscaldati e dei porticati.
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LA SCELTA DEGLI INCENTIVI PER LA NUOVA CALDAIA Si può usufruire di incentivi fiscali per caldaie nel caso in cui si sostituisca la vecchia caldaia o la si ripari con innovazioni. Se si decide di sostituire la caldaia con una nuova si potrà scegliere di usufruire degli incentivi statali optando una delle seguenti possibilità (le due detrazioni non sono cumulabili):
IMPIANTO DA CENTRALIZZATO AD AUTONOMO: NO AL 65% Passare da impianto di riscaldamento centralizzato a impianto individuale autonomo, non rientra nei casi di risparmio energetico, per approfondimenti consultare il punto 3.4 della Circolare n. 36 del 31.05.2007 dell’Agenzia delle Entrate. Le pompe di calore rientrano fra gli interventi che possono usufruire della detrazione del 65%. L’Agenzia delle Entrate ha poi chiarito a tale proposito con la Circolare n. 29/E del 18/09/2013 che possono rientrare nella detrazione del 65% gli interventi d’installazione di pompe di calore pagati a partire dal 6 giugno 2013. Mentre per ottenere la detrazione fiscale del 50%, prevista per i casi di ristrutturazione edilizia, non bisogna fare alcun tipo di comunicazione, nel caso si scelga di poter usufruire della detrazione del 65% per riqualificazione energetica, per installazione di caldaie a condensazione o pompe di calore, si deve trasmettere all’ENEA il cosiddetto Allegato E che è una scheda informativa, compilabile dall’utente, relativa all’intervento effettuato.
detrazione fiscale del 50% (caso di interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio) detrazione fiscale del 65% (caso di interventi di riqualificazione energetica) Ecco in sintesi in quali casi la normativa prevede che si possa usufruire della detrazione fiscale (dati aggiornati dopo la Legge di Bilancio 2017): A detrazione 50% a partire dal 6 giugno 2013 e fino al fino a 31 dicembre 2017 detrazione fiscale 50% per le ristrutturazioni edilizie (spalmabile su 10 anni) B detrazione 65% dal 6 giugno 2013 fino a 31 dicembre 2017 per i privati (e fino al 31 dicembre 2021 per le parti comuni dei condomini), detrazione fiscale del 65%, spalmabile su 10 anni (significa che l’incentivo fiscale viene recuperato con 10 quote di uguale entità ripartite in dieci anni) Caso A detrazione 50% Ristrutturazione La scelta di usufruire della detrazione fiscale IRPEF del 50% è prevista per diverse tipologie di interventi di recupero del patrimonio edilizio che si possono consultare anche nell’elenco riportato nella Guida dell’Agenzia delle Entrate, che riporta anche il caso della sostituzione di una caldaia con una nuova che può essere sia di tipo tradizionale, ma anche di tipo a condensazione, a biomassa, o pompa di calore. Fino al 31 dicembre 2017, la detrazione è pari al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare e tenendo conto, in caso di mera prosecuzione dei lavori, delle spese sostenute negli anni precedenti.
Dalla data del 1° gennaio 2018, a meno di ulteriori proroghe, la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro per unità immobiliare. L’ammontare complessivo della spesa va suddiviso fra tutti i soggetti che l’hanno sostenuta e che hanno diritto alla detrazione. Se gli interventi realizzati in ciascun anno consistono nella prosecuzione di lavori iniziati in anni precedenti, per determinare il limite massimo delle spese detraibili si deve tenere conto di quelle sostenute nei medesimi anni: si avrà diritto all’agevolazione solo se la spesa per la quale si è già fruito della relativa detrazione non ha superato il limite complessivo previsto. Caso B detrazione 65% Riqualificazione Energetica La scelta di usufruire della detrazione fiscale Irpef del 65% è prevista per interventi di riqualificazio-
ne energetica nei seguenti casi previsti dalla recente normativa e previste nella Guida al risparmio energetico dell’Agenzia delle Entrate. La detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici prevede che la percentuale di detraibilità delle spese sostenute dai privati (singole unità abitative) nel periodo che va dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2017 sia del 65% (invece che del 55%, come era fino al 5/6/2013). Per i condomini la Legge di Bilancio 2017 ha portato varie novità: la scadenza per gli interventi di riqualificazione energetica che riguardano le parti comuni degli edifici condominiali è stata prorogata di 5 anni, fino al 31 dicembre 2021 (detrazione 65 per cento). Inoltre è stato deciso che la detrazione possa essere del 70% nel caso in cui l’intervento interessi almeno il 25% dell’involucro edili-
zio e al 75% nel caso in cui l’intervento sia destinato a migliorare la prestazione energetica sia invernale che estiva delle parti comuni condominiali. È ritenuto un intervento di riqualificazione energetica l’installazione di una caldaia a condensazione con valvole termostatiche oppure di una caldaia a biomassa (in tal caso però l’intervento riqualificativo deve avvenire nell’ambito della riqualificazione globale dell’edificio e non della singola unità immobiliare). Con la Legge di Stabilità 2015 è stato deciso che all’interno degli interventi di risparmio energetico (quindi ecobonus 65%) anche le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, per un valore massimo della detrazione di 30.000 euro (periodo d’imposta 2015, 2016, 2017).
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RISPARMIARE SULLA CASA AGEVOLAZIONI E NOVITÀ È ancora una volta la casa a essere uno dei capisaldi della manovra 2017. Questa volta con i bonus fiscali per le ristrutturazioni edilizie, energetiche e antisismiche, che vengono ampliati e potenziati. Il capitolo doveva subire ulteriori correttivi nel corso dell’esame del ddl al Senato, ma l’iter accelerato dettato dalla crisi di governo ha lasciato le norme così come inizialmente pensate dal governo. La Legge di Bilancio 2017 ha dunque prorogato alcune agevolazioni sulla casa e apportato numerose novità. ECOBONUS Prorogata al 31 dicembre 2017 la detrazione fiscale pari al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Per gli interventi alle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli che riguardano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, si potrà godere dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2021. BONUS SISMA Prorogata fino al 31 dicembre 2017 la detrazione per gli interventi di ristrutturazione ai fini del miglioramento o dell’adeguamento antisismico e per la messa in sicurezza degli edifici. Importanti novità sia per quanto riguarda la percentuale di detrazione la ripartizione
annuale e l’estensione delle zone dove è possibile usufruirne.
BONUS MOBILI
Confermata anche per il 2017 la possibilità di detrarre le spese sostenute per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe Prorogata fino al 31 dicembre energetica non inferiore ad A+ (A 2017 la detrazione del 50% delle per i forni) destinati agli immobili spese sostenute per interventi di oggetto di ristrutturazione. ristrutturazione edilizia fino a un Fonte: www.governo.it massimo di 96.000 euro di spese. BONUS RISTRUTTURAZIONI
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BONUS MOBILI 2017 I PRINCIPALI CAMBIAMENTI La Legge di Bilancio 2017 ha prorogato fino al 31 dicembre 2017 la detrazione del 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia fino a un massimo di 96.000 euro di spese. Con lo stesso provvedimento è stata confermata, per gli immobili oggetto di ristrutturazione, anche la possibilità di detrarre le spese sostenute fino al 31 dicembre 2017 per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+ (A per i forni). Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro e va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. Tale importo massimo riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione per cui il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte rassi, apparecchi di illuminazioal beneficio. ne. Elettrodomestici nuovi di LA DETRAZIONE SPETTA classe energetica non inferioPER LE SPESE SOSTENUTE re alla A+, come rilevabile dall’ePER L’ACQUISTO DI: tichetta energetica: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici Mobili nuovi: lavastoviglie, apparecchi di cottuletti, armadi, cassettiere librerie, ra stufe elettriche, forni a microscrivanie, tavoli sedie, comodini, onde piastre riscaldanti elettriche divani poltrone, credenze mate- apparecchi elettrici di riscalda-
PER SAPERNE DI PIÙ mento radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il Proroga delle detrazioni condizionamento. fiscali per interventi di Elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferio- ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili (Art. 16 del re alla A: forni. DL 4 giugno 2013, n.63) Art. 1 cc. 2septies-3 della È escluso l’acquisto di porte, paviLegge 11 dicembre 2016, mentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri com- n. 232 Fonte: governo.it plementi di arredo.
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ECOBONUS, LE NOVITÀ NELLA LEGGE DI BILANCIO Prorogata al 31 dicembre 2017 la detrazione fiscale, pari al 65% e da ripartire in dieci annualità di pari importo, per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Per gli interventi alle parti comuni degli edifici condominiali e per quelli che riguardano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, si potrà godere dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2021. In questo caso la detrazione sale al 70% se gli interventi interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo, e al 75% se finalizzati a migliorarne la prestazione energetica invernale ed estiva. Le detrazioni sono calcolate su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. In alternativa alla detrazione, per i soggetti beneficiari vi è la possibilità di cedere il corrispondente credito ai fornitori che hanno eseguito i lavori o ad altri soggetti privati con la facoltà di successiva cessione del credito. Questa scelta può essere fatta solo per le spese sostenute nel 2017 per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali e con le modalità stabilite dal provvedimento del direttore dell’Agenzia
delle Entrate da emanare entro 60 giorni. Rimane esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.
PER SAPERNE DI PIÙ
Detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica (Art. 14 del DL 4 Da quest’anno anche gli istituti giugno 2013, n. 63) autonomi per le case popolari Art. 1 cc. 2-2-sexies della possono beneficiare delle detraLegge 11 dicembre 2016, zioni per interventi realizzati su immobili di loro proprietà adibiti n. 232 Fonte: governo.it ad edilizia residenziale pubblica.