Catalogo Real Bodies 2014

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CATALOGO REAL BODIES Scopri il corpo umano CURATRICE Laura Navarro Alegría Biologa CONSULENZA SCIENTIFICA Dr. Antonello Cirnelli Patologo forense, Specialista in Medicina legale e delle Assicurazioni Consulente e perito – Tribunale di Venezia SUPERVISORE E TESTIMONIAL Prof. Alessandro Cecchi Paone Docente universitario, giornalista professionista, autore divulgatore scientifico-culturale REVISIONE TESTI Francesco Macaluso RESPONSABILE MARKETING Fabio Visentin Web'nGo Italia Srl www.webngo.net

PROGETTO GRAFICO Eva Casagrande STAMPA L'Artegrafica s.r.l. Casale sul Sile - TV

www.realbodies.it www.facebook.com/RealbodiesJesolo 1ª edizione Tutti i diritti sono riservati, in particolare il diritto alla riproduzione, pubblicazione e riutilizzazione delle illustrazioni, nonché il diritto alla traduzione. Non è consentita la pubblicazione, sia essa in toto o in parte, della presente pubblicazione in qualsivoglia forma né la sua diffusione in formato elettronico senza previo consenso scritto da parte della casa editrice.


"Non importa la razza, non importano le tue credenze religiose, non importa il tuo orientamento politico, non importa se sei ricco o povero.... tutti noi condividiamo la stessa cosa: il nostro corpo."



Parlare di "Real Bodies" ossia di "corpi reali" è per me parlare della passione di una vita; parlare di "Real Bodies" è parlare infatti della mia passione per i misteri del corpo umano. Quando mesi fa mi fu proposto di assumere l'incarico di responsabile dei contenuti scientifici di questo straordinario evento, capii che era giunto il momento di condividere le conoscenze acquisite e gli interessi coltivati nel corso degli anni, con chi ancora non aveva avuto modo di toccare con mano la grandezza della macchina perfetta, il corpo umano. Non può quindi non definirsi altro che un grande onore per me, poter mettere a disposizione di tutti, ma soprattutto dei bambini e degli adolescenti, gli strumenti di lettura per la comprensione dei singoli meccanismi della biologia e dell'anatomia umana. Nella attività quotidiana di medico legale, attività per la quale dedico, ormai da anni, il mio tempo alla sezione ed allo studio dei corpi umani, in tutte le sue più diversificate manifestazioni e circostanze, ho subito colto una grande partecipazione ed un grande interesse da parte di tutti; una partecipazione pura, sincera, e profonda, basata sull'esclusivo desiderio di sapere. Nel percorso che seguirete durante la mostra, sarete accompagnati per mano alla scoperta di realtà mai immaginate; vedrete, con una modalità che solo "Real Bodies" può offrire, formazioni anatomiche reali a pochi centimetri dai vostri occhi; osserverete e potrete comprendere dettagli sul funzionamento della fisiologia e della fisiopatologia umana che certamente lasceranno in voi un segno indelebile, il segno della scoperta! Dr. Antonello Cirnelli Medico Chirurgo Specialista in Medicina legale e delle Assicurazioni


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Sono passati cinque secoli da quando Leonardo da Vinci rischiava guai con la giustizia perche' usava i corpi delle persone decedute senza famiglia per i suoi studi di anatomia. Che ancora oggi sono considerati fondamentali passi avanti della storia della medicina e delle arti figurative. Il grande genio sarebbe certamente entusiasta di sapere che, invece di ricorrere a operazioni clandestine, oggi e' possibile imparare tutto sul corpo umano grazie a una mostra pubblica, scientifica ed educativa, come quella presentata in questo catalogo. E rimarebbe affascinato dalla tecnica della plastinazione, che rende indistruttibili gli esemplari scelti, sottraendoli alla consunzione, per mostrare come siamo fatti, come funzioniamo, cosa succede ai nostri organi quando siamo a riposo e in attivita', giovani o anziani, sani o malati. Grazie a questa tecnica oggi chiunque può' scrutare nei minimi particolari della complessa e meravigliosa macchina umana, un privilegio riservato in precedenza solo agli studenti di medicina, e rispetto a loro con il vantaggio supplementare di non dover temere alcuna controindicazione ed effetto spiacevole o negativo. Come vedrete, l'atmosfera della mostra non ha nulla di estremo o di impressionante. Sembra piuttosto di trovarsi a meta' tra una modernissima situazione universitaria e un ordinato laboratorio medico appena ripulito e riordinato. Lo hanno capito gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, che in tutto il mondo hanno utilizzato l'esposizione Real Bodies per offrire ai propri allievi l'occasione migliore, oggi disponibile, per capire con immediatezza e completezza tutti i segreti del nostro fisico. Come divulgatore scientifico e docente universitario ho da tempo imparato che le nuove generazioni preferiscono la visione diretta, al semplice ascolto o alla lettura dei testi anche se illustrati, per imparare con profitto dai loro studi. E' come se, nell'era della comunicazione virtuale, la parte fondante della conoscenza si avvantaggiasse del contatto diretto e reale con l'oggetto della ricerca e dell' apprendimento. D'altra parte le giovani generazioni hanno il pregio di comprendere al volo cosa realmente é loro utile per la propria crescita e la propria formazione. E le lunghe file e attese di ragazze e ragazzi davanti agli ingressi della mostra nelle sedi precedenti, che fossero gruppi di amici, classi scolastiche, o figli accompagnati dai genitori, hanno già decretato, per loro scelta spontanea, che questo é il modo migliore per scoprire e scoprirsi, in termini di fisiologia e patologia umana. Quale risposta migliore ai quesiti sulla maturazione sessuale dell'adolescenza, che la visione diretta degli organi maschili e femminili nella loro strutturazione reale all'interno del corpo? Quale miglior modo per sviluppare attenzione e rispetto per il processo della riproduzione umana, del trovarsi al cospetto di un vero utero col suo feto in evoluzione? Se é vero, come é vero, che non serve una mera istruzione, cioé la comunicazione di nozioni, senza una corrispondente conseguente educazione, cioé lo stimolo all'applicazione di quanto appreso; allora potete ben credere che la visione di corpi umani in tensione sportiva sia il modo migliore per combattere sedentarietà e obesità; o che l'esposizione contestuale di un polmone sano e pulito e di uno annerito e consumato da un tumore, sia l'unica vera soluzione per sconsigliare il fumo di sigaretta a chi non ha ancora iniziato e a chi non trova la forza di smettere. Insomma la visita a Real Bodies può' essere un'esperienza indimenticabile, da soli o in compagnia, per imparare l'anatomia, la prevenzione della salute propria e altrui, e per i più' sensibili, per una riflessione sulla condizione umana. Buona visita, Alessandro Cecchi Paone


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1. Sistema scheletrico 2. Sistema muscolare 3. Sistema digerente 4. Sistema circolatorio 5. Sistema respiratorio 6. Sistema nervoso 7. Sistema riproduttivo 8. L'attivitĂ fisica

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SISTEMA SCHELETRICO

Il vostro corpo si regge su fondamenta molto solide, costituite da un sistema di 206 ossa connesse tra loro di cui: 8 appartengono al cranio, 14 alla faccia e 26 alla colonna vertebrale. Vi sono poi 24 costole e lo sterno, le 64 ossa degli arti superiori (27 per ogni mano) e i 62 elementi ossei degli arti inferiori (26 per ogni piede), i 3 ossicini dell’apparato uditivo (staffa, incudine e martello) e l’osso ioide, l'unico osso del corpo umano che non si articola con nessun altro osso. A questi elementi vanno aggiunte le piccole ossa soprannumerarie del cranio e le piccole ossa sesamoidee delle mani e dei piedi. A seconda della loro forma, le ossa si distinguono in "ossa lunghe" (ad esempio l'omero ossia l'osso del nostro braccio), "ossa brevi o corte" (come ad esempio il calcagno del nostro piede) ed "ossa piatte" (come ad esempio lo sterno, ossia l'osso presente al centro del torace). Lo scheletro conferisce al corpo la sua statura, il suo sostegno e la sua mobilità. Inoltre le ossa svolgono altri compiti essenziali per la vita: proteggono i delicati organi interni, come cuore e cervello, immagazzinano i sali minerali necessari per il metabolismo e la funzione nervosa e producono le cellule ematiche nel midollo osseo, presente all'interno delle ossa. Sono costituite di acqua e una combinazione per lo più di fibre di collagene e fosfato di calcio (ma anche sali di magnesio, fluoro e altre minerali) che le rendono dense, rigide e resistenti, più dure dell’acciaio ma più leggere dell’alluminio. Come tutti sappiamo, le ossa si rigenerano quando sono rotte, ma più invecchiamo, più perdono la loro robustezza e più facilmente si possono rompere. Il movimento regolare e la pratica dello sport rafforzano le ossa riducendo così il rischio di fratture.

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ARTICOLAZIONI articolazione fibrosa

OSSA osso frontale

mascella articolazione a perno (sinoviale)

mandibola

clavicola

articolazione sferoidale (sinoviale)

scapola

articolazione cartilaginea

sterno omero costola

colonna vertebrale articolazione a cerniera (sinoviale) radio bacino ulna

articolazione sferoidale (sinoviale) articolazione piana (sinoviale)

carpali metacarpali falangi

femore

articolazione a cerniera (sinoviale)

patella

fibula

tibia

articolazione a cerniera (sinoviale)

astragalo tarsali metatarsali falangi

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sutura (articolazione fibrosa)

articolazione a perno (sinoviale)

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articolazione sferoidale (sinoviale)

articolazione invertebrale (cartilaginea)

articolazione a cerniera (sinoviale)

articolazione sferoidale (sinoviale)

articolazione piana (sinoviale)

articolazione condiloidea (sinoviale)

articolazione a cerniera (sinoviale)

articolazione talocrurale (sinoviale) sistema scheletrico

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OSSA E ARTICOLAZIONI Le articolazioni sono le aree in cui le ossa si connettono fra loro. Le articolazioni possono però permettere oppure no, il movimento delle ossa; le articolazioni possono quindi essere fisse oppure mobili. I legamenti poi connettono le ossa nelle articolazioni mobili e prevengono movimenti eccessivi delle stesse articolazioni e quindi delle ossa ossia le lussazioni. Quando invece un osso si rompe, si verifica la cosiddetta "frattura ossea". Molto schematicamente le articolazioni possono essere suddivise, dal punto di vista strutturale, in 3 categorie:

Articolazioni fibrose, come quelle del cranio, sono unite reciprocamente da suture immobili e sono tenute insieme da tessuto connettivo fibroso.

Articolazioni cartilaginee, come le articolazioni intervertebrali tra le vertebre della colonna, nella foto, o le estremità delle costole dove incontrano lo sterno, consentono movimenti leggeri come respirare o tossire.

Articolazioni sinoviali possono essere osservate alla spalla, al gomito, alla tibia, al polso, all’anca, al ginocchio e alla caviglia. Queste articolazioni si muovono liberamente, grazie all’aiuto di un lubrificante denominato fluido sinoviale che rende più efficiente il funzionamento di queste articolazioni.

Le articolazioni sinoviali sono ulteriormente classificate in base al movimento che consentono:

Articolazioni a cerniera (gomito, nella foto, ginocchio, dita) permettono alle ossa di muoversi in due direzioni, simile al movimento di una porta o di un cancello.

Articolazioni con cavità articolare e sfera (anca, nella foto, e spalla) consentono alle ossa di ruotare.

Articolazioni a perno (collo) consentono movimenti destrasinistra.

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OSSICINI DELL'UDITO Nel nostro cranio, ci sono le più piccole ossa del nostro corpo. Chiamate ossicini uditivi, queste ossa si trovano all’interno delle ossa temporali del cranio ed hanno forme distinte per le quali prendono il nome. Esse sono il martello, l’incudine e la staffa. Connesse con le più piccole articolazioni mobili del corpo, queste ossa trasferiscono il suono e le vibrazioni del timpano all’orecchio interno. Questa efficiente struttura ci permette di sentire anche i suoni più deboli, ma può essere danneggiata da una prolungata esposizione a suoni che superano gli 80 decibel.

STRUTTURA OSSO LUNGO Le ossa lunghe sono formate da due tipi di tessuto osseo: il tessuto osseo spugnoso si trova principalmente alle estremità delle ossa, è composto da lamelle che si allineano come le arcate di un ponte, distribuendo il peso sul tessuto osseo compatto che forma la struttura esterna delle ossa lunghe e sopportano il nostro peso. Il tessuto osseo spugnoso serve ad assorbire gli urti alle estremità dell’osso. All'interno delle ossa ci sono molti spazi vuoti che contengono il midollo osseo rosso produttore dei globuli bianchi, rossi e delle piastrine.

FRATTURA OSSEA Quando un osso si rompe si verifica, come detto, la "frattura ossea"; in questo caso, le sue estremità devono essere allineate e impostate in modo da garantire una corretta guarigione. Il processo di guarigione coinvolge delle cellule particolari chiamate "osteoblasti"; gli osteoblasti sono cellule specializzate per formare osso, ed migrano nel punto in cui si è verificata la frattura e creano nuovo tessuto osseo. Nella foto in alto si vede un omero che dopo una frattura non si è allineato correttamente. Quando un osso non è correttamente allineato, la sua forma distorta non solo indebolisce l’osso stesso, ma può compromettere la funzione biomeccanica dell’intero arto.

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COLONNA VERTEBRALE Atlante regione cervicale

Epistrofeo

regione toracica

Vertebra Cervicale

Vertebra Toracica

regione lombare

Vertebra Lombare

regione sacrale

regione del coccige

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Osso sacro e Coccige


1. CURIOSITÀ Nell’arco di sette anni, ogni osso del corpo viene lentamente sostituito fino a diventare un osso nuovo. Il midollo all’interno delle ossa piatte e lunghe dello scheletro di un adulto, crea 2,5 milioni di nuovi globuli rossi ogni secondo, facilitando il trasferimento di ossigeno dai polmoni ai tessuti. La vertebra “Atlante” prende il nome dal mitico guerriero greco che reggeva sulle proprie spalle il cielo. Gli esseri umani e le giraffe hanno lo stesso numero di vertebre nel collo, ma le vertebre della giraffa sono molto, molto più lunghe! Il coccige alla base della vostra colonna vertebrale è tutto ciò che resta della coda dei vostri antenati. Il condotto uditivo contiene cerume che cattura i germi e le impurità. Quando masticate e parlate il cerume viene espulso dall’orecchio. È imprudente rimuovere da soli il cerume, usando cotton fioc o getti d'acqua.

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SISTEMA MUSCOLARE

Il corpo è costituito da più di 620 muscoli volontari; a seconda della forma i muscoli si distinguono per lunghezza e/o per larghezza; una forma particolare è rappresentata poi dai muscoli orbicolari (ad es. palpebre) e sfinteriali (ad es. ano); il volume di ciascun muscolo è molto variabile, modificandosi con l'età, il sesso, la costituzione fisica, il tipo di attività lavorativa o sportiva praticata etc.; essi definiscono quasi la metà del peso del corpo umano e garantiscono:

IL MOVIMENTO E LA POSTURA. Attraverso le contrazioni, i muscoli muovono i nostri corpi, mantengono il tono muscolare, un livello di tensione e contrazione continua che stabilizza le ossa e le articolazioni, e ci mantengono in piedi nonostante la gravità.

PROTEZIONE. Gli organi interni della cavità addominale sono protetti e tenuti in posizione da quattro strati muscolari che collegano le ossa, la cassa toracica e pelvica.

CALORE CORPOREO. Attraverso le contrazioni e la respirazione cellulare, i muscoli scheletrici svolgono un ruolo importante nell'omeostasi, il mantenimento della temperatura corporea costante a 36.8 °C. Se l’ipotalamo, che è il centro di controllo nel cervello, rileva un calo della temperatura corporea, segnala ai muscoli di tremare. L’aumento dell’attività produce calore, aumentando la temperatura del corpo.

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STRUTTURA DEI MUSCOLI I muscoli si differenziano notevolmente per dimensioni ed aspetto. Contraddistinti da compiti diversi, secondo la loro struttura, i muscoli si distinguono in 3 tipi:

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A. I muscoli scheletrici eseguono i movimenti volontari e garantiscono la postura eretta del corpo. Al microscopio le loro fibre sono riconoscibili per la caratteristica forma striata, grazie alla quale sono definiti anche muscolatura striata trasversale. Questi muscoli sono quindi comandati dalla nostra volontà e ci permettono di assumere la posizione che vogliamo.

B. I muscoli lisci sono privi della striatura. Le loro fibre compongono la struttura delle pareti degli organi cavi come l'utero, la vescica, l'intestino ed i vasi sanguigni e sono involontarie. Vale a dire che non sono sottoposte al controllo della coscienza. Senza la nostra volontà, questi muscoli controllano quindi le funzioni vitali di tutti gli apparati del corpo, come la quantità d’aria che entra nei polmoni e la velocità alla quale il cibo viaggia nel tubo digerente.

C. I muscoli cardiaci, collocati ovviamente nel cuore, rappresentano un caso particolare. Sono infatti muscoli striati trasversalmente, pur essendo involontari. La loro funzione consiste nel far contrarre il cuore ritmicamente per pompare il sangue a tutto il corpo umano; più lentamente quando siamo a riposo; più velocemente quando facciamo uno sforzo o siamo spaventati.

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MUSCOLI SCHELETRICI Questo esemplare dimostra chiaramente come i muscoli scheletrici (in questa foto vediamo muscoli striati volontari ossia comandati dalla nostra volontĂ ) ricoprano la maggior parte del corpo, rappresentando gran parte della nostra forma fisica. Le contrazioni muscolari muovono quindi il nostro corpo. Quando decidiamo di muoverci, il nostro cervello, attraverso il midollo spinale presente nelle vertebre e attraverso i nervi, invia un impulso elettrico ai muscoli necessari a quel particolare movimento, creando migliaia di contrazioni delle fibre muscolari. Questa contrazione delle fibre muscolari provoca cosĂŹ il movimento dei muscoli facendo spostare le ossa sottostanti. Normalmente i movimenti del corpo sono resi possibili non da un solo muscolo, ma dalla complessa interazione tra gruppi muscolari funzionali che hanno spesso funzioni di comando opposte. Per esempio, il bicipite dell'omero - flette l'articolazione del gomito - mentre il tricipite, nella sua funzione di antagonista, lo estende. Entrambi operano in perfetta sintonia: se il primo si contrae, il secondo limita flessioni eccessive. In tal modo si generano fluenti e graduali movimenti.

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MUSCOLI DELLA MANO La mano è dotata di molti muscoli corti che si collegano agli oltre 50 altri muscoli dell'avambraccio per agevolare la destrezza della mano. I muscoli sono collegati ai tendini lunghi che passano nella mano, sulla parte posteriore del polso o attraverso il tunnel carpale, contribuendo ad estendere e flettere le dita, permettendoci di afferrare oggetti e formare un pugno.

MUSCOLI DEL PIEDE I quattro strati di muscoli sulla pianta del piede sono coperti da un'area spessa di legamenti fibrosi denominata "fascia plantare". La fascia plantare protegge nervi, vasi sanguigni e tendini del piede. È possibile vedere in che modo il tessuto si combina con muscoli e legamenti per mantenere gli archi del piede e per proteggere dagli urti che avvengono quando si cammina o si corre.

MUSCOLI DEL BRACCIO E DELLA GAMBA I muscoli del braccio e della gamba sono simili ma svolgono differenti funzioni. I grandi muscoli della gamba supportano e stabilizzano il corpo, i muscoli del braccio non devono sostenere peso e sono liberi di svolgere lavori di precisione, ma tutti sono allo stesso tempo robusti e delicati. I muscoli sono formati da unità motorie, uno specifico gruppo di cellule muscolari controllate da un nervo. Un movimento di precisione necessita di piccole unità motorie, un movimento che richiede più potenza necessita di unità motorie più grandi.

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Esistono pi첫 di 620 muscoli volontari, ognuno caratterizzato da una determinata funzione, una propria innervazione ed uno specifico punto di origine e d'inserzione. I muscoli scheletrici di questo esemplare sono stati separati dai loro punti di origine sulle ossa, ma restano collegati ai loro punti di inserzione.

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Tra il suo punto di origine e il punto di inserzione, un muscolo scheletrico attraversa una o più articolazioni.

Il punto di origine, che si trova più vicino all’asse del corpo e consente di ancorare il muscolo ad un osso fisso o immobile.

Il punto di inserzione, che si trova più distante dall’asse del corpo e lega il muscolo a un osso meno fisso o più mobile. Quando il sistema nervoso centrale invia un impulso elettrico ad un muscolo, migliaia di microscopiche cellule muscolari all’interno di quel muscolo si contraggono. Questa contrazione, o accorciamento delle cellule muscolari nel punto di inserzione, fa muovere sia l’articolazione sia l’osso.

I muscoli sono legati alle ossa tramite i tendini, fasci densi di tessuto connettivo con grande resistenza alla trazione, centinaia di volte più forti dei muscoli, che agiscono per evitare che i muscoli tesi si strappino. Con l'esercizio fisico regolare, i muscoli diventano più grandi ossia si ipertrofizzano (pensiamo agli atleti che praticano body building); con l'assenza di movimento, i muscoli invece si atrofizzano. Guardatevi il muscolo del polpaccio che si prolunga nel tendine di Achille quando si inserisce nell'osso del calcagno. Ergendosi sulla dita dei piedi, è possibile sentire

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che si contrae, provateci!. sistema muscolare


2. CURIOSITÀ

Sei mesi di esercizio consentono di migliorare del 15-20% la memoria, la capacità decisionale e l’attenzione.

Per fare un passo utilizzate fino a 200 muscoli. La vostra lingua è formata da 16 singoli muscoli. Se tutti i vostri muscoli potessero tirare contemporaneamente in un'unica direzione, potreste generare una forza di traino di almeno 25 tonnellate! Il muscolo più forte del corpo è il massetere utilizzato per masticare! A parità di peso, i muscoli delle donne sono forti quanto quelli dei maschi. 6 muscoli sono necessari per muovere il bulbo oculare, 9 per muovere il braccio e 16 per controllare le diverse espressioni del viso che consentono di manifestare le emozioni.

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SISTEMA DIGERENTE

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Tutti i processi del nostro corpo necessitano di energia. Questa energia viene ricavata dagli alimenti. Gli organi dell'apparato digerente scindono gli alimenti ingeriti in nutrienti utilizzabili mediante un processo sia meccanico che chimico. Dopodiché vengono assorbiti dal flusso sanguigno e trasportati ad ogni singola cellula del corpo. La digestione è la scomposizione del cibo nei quattro nutrienti necessari al corpo: carboidrati, grassi, aminoacidi e glucosio. La cavità addominale contiene i sei organi del sistema digestivo. Nessuno spazio è sprecato: il fegato e il pancreas si adattano perfettamente alla base del diaframma, mentre la colecisti è posizionata dietro il fegato. Lo stomaco in parte alloggia dietro il fegato, mentre i circa 7 metri di piccolo e grande intestino si svolgono a spirale avanti e indietro su se stessi.

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LINGUA, FARINGE ED ESOFAGO

Le papille gustative associate alle papille presenti sulla superficie superiore della lingua aiutano ad

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informare il cervello su ciò che il corpo sta mangiando e quali enzimi servono per digerire quel cibo successivamente. Ogni persona ha circa 10.000 papille gustative che vengono sostituite ogni due settimane.

La faringe, comunemente conosciuta come gola, è comune per il passaggio dell’aria e del cibo, connettendosi sia con la parte posteriore del naso (rinofaringe) dove sono presenti le adenoidi, che con la parte posteriore della bocca (orofaringe), dove sono presenti le tonsille. Le adenoidi e le tonsille sono accumuli di tessuto linfoide che proteggono queste grandi aperture nel corpo da patogeni (virus e batteri) e quindi da possibili malattie.

La laringe forma la parte superiore delle vie aeree. È tenuta aperta dall’osso ioide, che protegge le vie aeree dallo schiacciamento. La laringe ha due funzioni principali: proteggere (attraverso una cartilagine detta epiglottide) le vie aeree dei polmoni dall’inalazione di cibo o acqua e produrre (attraverso le corde vocali) una fonte di vibrazione dell’aria per la voce. Quando si ingerisce, l'epiglottide chiude la laringe, evitando che cibo o liquidi vadano nella trachea. Una volta ingoiato, il cibo entra nell’esofago dove viene trasportato allo stomaco da contrazioni muscolari ritmiche e ondose, la peristalsi, che avviene in tutto il tratto digerente spingendo il cibo in avanti lungo tutto il tratto digerente. sistema digerente

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STOMACO Lo stomaco è un organo cavo muscolare con una capacità tra i 2 e i 3 litri. Nello stomaco ci sono tre strati di muscolo liscio che mescolano il cibo parzialmente digerito con potenti succhi gastrici, trasformando il cibo in una sostanza pastosa, il chimo, e uccidendo molti batteri che altrimenti potrebbero portare malattie al corpo. Una volta che il cibo è scomposto, entra nel duodeno, una sezione a C del piccolo intestino dove l’alimento è ulteriormente digerito in aminoacidi, carboidrati semplici (glucosio), acidi grassi e colesterolo, sostanze delle quali il corpo ha bisogno per restare in vita. Lo stomaco contiene molte pieghe che scompaiono quando l'organo si riempie di cibo per creare più superficie interna. Ci sentiamo sazi quando i recettori nervosi dello stomaco trasmettono al cervello che lo stomaco è pieno. Le circa di 5 milioni di ghiandole all’interno del rivestimento dello stomaco producono sia muco che succhi digestivi. Il muco protegge le pareti dello stomaco dai suoi potenti ed acidi succhi gastrici.

Un'infezione da Helicobacter pylori, un batterio noto per essere uno dei pochi resistenti ai succhi gastrici può favorire la comparsa di una lesione della parete dello stomaco provocando così un'infiammazione della mucosa con conseguente maggiore sensibilizzazione ai succhi gastrici. Con il tempo, se non curata, la parete dello stomaco può quindi consumarsi (ulcera) e lacerarsi (perforazione gastrica). Questo processo quindi può provocare gravi complicanze, come le emorragie e le perforazioni gastriche (come nella foto) o intestinali. Se si verificano queste ultime, il contenuto dello stomaco o dell'intestino si riversa nella cavità addominale; la conseguenza è una peritonite (infiammazione del peritoneo ossia del foglietto sieroso che avvolge l'intestino), e quindi potenzialmente anche la morte.

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VISTA INTERNA DELL’INTESTINO TENUE L’intestino tenue processa la maggior parte della digestione, comportando l’assorbimento dei nutrienti nel tratto digestivo per oltre 10 metri di lunghezza contenente milioni di villi e microvilli. Queste microscopiche sporgenze simili a dita si insinuano negli spazi vuoti dell’intestino tenue aumentando la sua superficie migliaia di volte. Attraverso queste proiezioni i prodotti finali della digestione passano nel sangue da cui sono trasportati, attraverso la vena porta, al fegato per l’ulteriore elaborazione.

PANCREAS Il pancreas è un organo di grande importanza all'interno del sistema digerente. Produce ogni giorno circa 1,5 litri di succo pancreatico che, con gli enzimi digestivi, è funzionale alla scissione di carboidrati, proteine e lipidi. All'arrivo degli alimenti nell'apparato digerente, il suo succo viene rilasciato nel duodeno. Il pancreas rilascia inoltre due ormoni: l'insulina e il glucagone, direttamente nella circolazione sanguigna. Il loro compito è la regolazione del livello di glucosio nel sangue, la fonte principale di energia per le nostre cellule. Il glucosio in eccesso viene immagazzinato nel fegato come glicogeno fino a quando non sarà necessario al corpo.

Se c'è una scarsa produzione di insulina, il livello di glucosio nel sangue aumenta patologicamente e si verifica una malattia chiamata “diabete mellitus”. Nella foto si osserva il fegato, la cistifellea, lo stomaco e la arteria gastrica oltre a un tumore al pancreas.

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FEGATO È’ l'organo singolo più pesante del corpo, con i suoi 1,5 chilogrammi di peso medio. Il fegato metabolizza le sostanze nutritive che affluiscono dall'intestino. Produce la bile, chiave per la corretta digestione dei grassi, immagazzina vitamina A, e crea diverse proteine essenziali per il flusso del sangue e la coagulazione. Il fegato inoltre riceve sangue arricchito di glucosio proveniente dall'intestino e lo trasforma in gran parte in glicogeno che il nostro corpo può conservare come riserva d'energia.

Il fegato produce quotidianamente circa un litro di bile. La dissezione del fegato visibile in questa foto rivela alcuni dei milioni di piccoli passaggi attraverso i quali viene trasportata alla cistifellea. La bile prodotta nell'intervallo tra i pasti affluisce alla cistifellea che la concentra. Ove necessario, viene rilasciata, attraverso un particolare sistema di condotti, nel duodeno.

Se la composizione chimica del fluido biliare è sbilanciata, quest'ultimo può solidificarsi formando i calcoli biliari che possono avere le dimensioni di un granello di sabbia, ma anche di una pallina da golf. Sono causa di infiammazioni e di disturbi, inoltre se si forma un calcolo nel dotto biliare, si scatena un attacco molto doloroso, comunemente noto come colica biliare.

FEGATO CIRROTICO Il fegato svolge anche la funzione di "depuratore", assorbendo e distruggendo le sostanze tossiche (alcool, droghe e microbi) e trasformandole in innocui prodotti di scarto. L'abuso di alcool e droga può portare alla morte delle cellule del fegato ed alla loro sostituzione con tessuto cicatriziale adiposo. Questa malattia spesso fatale, chiamata cirrosi, ha visibilmente colpito questo esemplare. sistema digerente

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INTESTINO CRASSO Dall'intestino tenue i residui alimentari indigeribili si convogliano al colon dove, grazie alla disidratazione, vengono riassorbiti nel flusso sanguigno sia l'acqua che gli elettroliti. Il materiale rimanente viene trasformato in materiale di scarto, feci, e inviato al retto per l'espulsione. La mucosa del colon è popolata da miliardi di batteri. Loro compito è coadiuvare le funzioni dell'apparato digerente e produrre le vitamine importanti per il corpo, compresa la vitamina K, necessaria per la corretta coagulazione del sangue. Nella foto si osserva l'unione tra la sezione terminale dell’intestino tenue e il cieco, primo settore del colon ascendente, oltre all'appendice vermiforme, una piccola tasca. In studi recenti i ricercatori sostengono che l’appendice serve da rifugio sicuro per i batteri buoni quando il resto dell’intestino è colpito da una malattia.

RETTO Quest'area espelle dal corpo ciò che resta del materiale digerito, le feci, terminando il processo digestivo. Le difficoltà di questa eliminazione, definite “stipsi”, hanno molte cause, come l'assunzione insufficiente di acqua e fibra, lo stress, i viaggi, i farmaci e la mancanza di esercizio fisico.

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3. CURIOSITÀ Siete nati con una preferenza per il dolce o il salato. Se distesa, tutta la mucosa dell'intestino tenue ricoprirebbe circa 200 m2. Durante la nostra vita mangiamo oltre 27 tonnellate di cibo, ovvero il peso di sei elefanti. Non dovete preoccuparvi se ingerite la gomma da masticare. Attraverserà l’apparato digerente e uscirà intatta all’altra estremità.

L’odorato è molto importante per il gusto del cibo. Quando siete molto raffreddati e il vostro naso è congestionato, spesso il cibo diventa per voi insapore.

Il fegato umano svolge oltre 500 funzioni.

Il LDL è il cosiddetto “colesterolo cattivo” che ostruisce le arterie, mentre l’HDL è il cosiddetto “colesterolo buono” che porta via i depositi di grasso in eccesso.

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SISTEMA CIRCOLATORIO Il sistema circolatorio serve per distribuire al corpo umano, i nutrienti, l'ossigeno e gli ormoni di cui necessita, raccogliendo contemporaneamente le scorie del metabolismo delle cellule per poi eliminarle. Il sistema cardiovascolare è formato da un circuito idraulico chiuso, composto inoltre dal cuore e da 100 milioni di vasi sanguigni, attraverso il quale circolano circa 5 litri di sangue. Il cuore è un potentissimo muscolo che pompa il sangue attraverso questa rete di più di 100 mila chilometri di arterie, vene e capillari al fine di trasportare i nutrienti e l'ossigeno ad ogni singola cellula del corpo e raccogliere i loro rifiuti.

PROCEDIMENTO Gli esemplari della sezione cardiovascolare sono stati preparati utilizzando un processo particolare, durante il quale è stato dapprima iniettato un polimero plastico colorato che sostituisce il sangue; il polimero indurendosi si è quindi adattato alla forma dei vasi sanguigni. Il tessuto circostante è stato poi rimosso con una sostanza chimica corrosiva a base acida che non attacca la plastica ma scioglie solo la materia organica; con ciò è stato quindi possibile arrivare alla sorprendente riproduzione in dettaglio del sistema vascolare che avete davanti ai vostri occhi.

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sistema circolatorio


4.

LA CIRCOLAZIONE E LA RETE DEI VASI SANGUIGNI La circolazione inizia con il cuore che pompa sangue ricco di ossigeno, proveniente dai polmoni nelle arterie, partendo dall'arteria più grande del corpo umano: l'aorta. L'aorta è quindi come il tronco di un albero da cui si diramano i rami ossia le arterie di calibro via via minore, per trasportare il sangue alla testa, agli organi interni e agli arti superiori e inferiori. Per far sì che il sangue trasporti ossigeno e nutrienti alle cellule e possa acquisire da queste ultime le loro sostanze "di scarto" le arterie si devono trasformare in vasi sottili come un capello: i capillari. È proprio a livello dei capillari che avviene il passaggio dell'ossigeno e dei nutrienti, incamerati attraverso l'intestino, dal sangue verso le cellule, ed il passaggio inverso delle sostanze di rifiuto, dalle cellule verso il sangue.

Dopo aver nutrito le cellule e ceduto ossigeno alle cellule, il sangue deve ritornare al cuore e quindi ai polmoni per potersi riossigenare; ed è a questo punto quindi che intervengono le vene, le quali aumentano di dimensione man mano che si avvicinano al cuore. Arrivato nei polmoni il sangue rilascia quindi anidride carbonica e si carica nuovamente d'ossigeno, per poi ripartire attraverso il cuore e quindi l'aorta. Nel suo passaggio attraverso il fegato, milza e reni, il sangue viene pulito e filtrato per eliminare i rifiuti. E così via, per tutti i 2,6 miliardi di battiti nel corso della vita di un individuo. Il colore rosso del sangue arterioso è dovuto all'emoglobina, una proteina dei globuli rossi che quando si unisce all'ossigeno assume questo tipico color vermiglio. Una volta rilasciato l'ossigeno, i globuli rossi si legano con l'anidride carbonica assumendo una tonalità violacea e ritornano, come detto, al cuore attraverso le vene.

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CALCO POLIMERIZZATO DEI VASI SANGUIGNI DEI POLMONI, CUORE, FEGATO E INTESTINO.

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CALCO POLIMERIZZATO DEI VASI SANGUIGNI DEL FEGATO

CALCO POLIMERIZZATO DEI VASI SANGUIGNI DEL PANCREAS

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IL CUORE Il cuore è il motore del sistema cardiovascolare. Ha all'incirca la dimensione di un pugno; nei soggetti di sesso maschile e di media statura pesa attorno ai 300 - 350 grammi, mentre nei soggetti di sesso femminile di media statura attorno ai 250 - 300 grammi. È un organo cavo muscolare che si mantiene in costante movimento, con una frequenza di circa 70 - 80 battiti al minuto. Ad ogni battito il cuore pompa intorno a 75 millilitri di sangue; il che significa circa 200 milioni di litri nella vita media di 75 anni di una persona. Il battito cardiaco è regolato da un complesso sistema che, non visibile ad occhio nudo, si dirama all'interno cuore; le strutture principali di tale sistema sono il

nodo del senoatriale - il nodo atrioventricolare - ed il Fascio di Hiss.

Il cuore è diviso in 4 camere: due superiori chiamate atri (atrio destro ed atrio sinistro) e due inferiori (ventricolo destro e ventricolo sinistro); se immaginiamo quindi di dividere il cuore in due parti avremo una parte destra ed una sinistra a loro volta distinte in atrio e ventricolo destro ed in atrio e ventricolo sinistro. Gli atri raccolgono il sangue in arrivo e rappresentano le anticamere attraverso le quali il sangue arriva ai ventricoli. In particolare l'atrio destro riceve il sangue dalle vene e lo spinge nel ventricolo destro; il ventricolo destro lo spinge nei polmoni perché si possa ossigenare; l'atrio sinistro riceve il sangue ossigenato e lo spinge poi nel ventricolo sinistro; ed infine il ventricolo sinistro pompa il sangue nell'aorta perché il sangue ossigenato arrivi a tutte le cellule. In sostanza quindi il ventricolo sinistro, più muscoloso, pompa il sangue fino alle zone più lontane del corpo (circolazione sistemica), il ventricolo destro, meno muscoloso, pompa il sangue ad una distanza più breve, fino ai polmoni (circolazione polmonare).

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VALVOLE CARDIACHE

4.

Il flusso sanguigno all'interno del cuore è regolato da valvole unidirezionali, costituite da tessuto fibroso. A causa della loro forma si definiscono valvole cuspidali. Se il cuore si contrae, la pressione nei ventricoli aumenta e le valvole si chiudono. Così facendo, il reflusso del sangue negli atri non si verifica. Nei passaggi attraverso l'aorta e l'arteria polmonare le valvole semilunari impediscono il reflusso del sangue ai ventricoli.

AORTA CON ARTERIOSCLEROSI Nella fotografia qui sopra sono visibili le placche tipiche dell'arteriosclerosi che si formano all'interno delle arterie. Queste placche sono deposizioni di colesterolo, proteine e sostanze minerali, accumuli che induriscono e fanno perdere elasticità ai vasi sanguigni. In seguito, la membrana interna dei vasi diventa fragile e nei punti dove la parete si è indebolita si formano delle dilatazioni note come aneurismi, i quali, sotto la pressione del sangue, possono rompersi con conseguenze fatali. A ridosso di queste dilatazioni si formano poi spesso piccoli trombi che restringono ancora di più l'arteria interessata.

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IL SANGUE Il sangue è un tessuto composto per il 55% da una sostanza liquida e giallina chiamata plasma, formata da acqua che mantiene in soluzione proteine, sostanze minerali e sostanze ottenute dalla digestione degli alimenti. Il restante 45% lo compongono 3 specie di elementi cellulari:

I globuli rossi, o eritrociti, sono prodotti dal midollo rosso delle ossa, in numero pari a circa un trilione al giorno; essi vivono mediamente 120 giorni e la loro funzione è trasportare l'ossigeno e l'anidride carbonica. Quando diventano “vecchi” vengono distrutti nella milza e nel fegato.

I globuli bianchi, hanno il compito di assimilare e distruggere i batteri o altri corpuscoli estranei e dannosi all’organismo, possono essere definiti la “polizia sanitaria” del nostro corpo. Hanno la proprietà di spostarsi, di deformarsi, di attraversare le pareti dei capillari e di penetrare negli interstizi dei tessuti per fare meglio il loro lavoro. Le piastrine, sono frammenti di cellule prodotte dal midollo rosso delle ossa. Esse hanno parte attiva nell’importante fenomeno della coagulazione del sangue in caso di ferite. Vivono in media 10 giorni.

MILZA La milza presenta una doppia funzione: è sia un organo linfoide secondario implicato nella risposta immunitaria, sia un "filtro" in grado di eliminare gli eritrociti e le piastrine vecchie. La milza non è essenziale per la sopravvivenza e può essere rimossa se danneggiata. Essa inoltre distrugge i batteri e ogni particella inerte che le vengono convogliati dalla corrente sanguigna. Accumula poi grandi quantità di piastrine che riversa in circolo in caso di necessità (per esempio in presenza di sforzi, stress, etc).

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sistema circolatorio


4. CURIOSITÀ

Nel suo viaggio ogni singola goccia di sangue attraversa il cuore una volta ogni 60 secondi. Per compiere questa attività straordinaria, il cuore deve battere all’incirca 100.000 volte al giorno… 2,6 miliardi di battiti nel corso della vita. Un globulo rosso può attraversare il corpo in meno di 20 secondi. I nostri vasi sanguigni se collegati uno dopo l'altro potrebbero coprire una distanza superiore a due volte la circonferenza terrestre.

L’aorta, la più grande arteria del corpo, ha un diametro quasi uguale a quello di un tubo di gomma da giardino. I capillari, invece, sono così piccoli che per arrivare allo spessore di un capello umano ne occorrono dieci.

La frequenza cardiaca normale di un adulto è di 70-80 battiti al minuto ma può variare in base a fattori quali salute, stress, ormoni, caffeina, alcool, esercizio fisico ed età.

Mentre pompa il cuore crea una pressione sufficiente a spruzzare il sangue ad una distanza di oltre nove metri.

Le vene varicose sono vene indebolite o danneggiate che appaiono scure e gonfie sotto la pelle. Esse provocano l’accumulo e il ristagno del sangue durante il ritorno di quest’ultimo al cuore.

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sistema scheletrico


5.

SISTEMA RESPIRATORIO La respirazione è il modo in cui portiamo l'ossigeno vitale dall'aria al nostro corpo. L’ossigeno è indispensabile per il metabolismo cellulare, il processo che trasforma i nutrienti in energia per mantenere le funzione fisiologiche. Consente, ad esempio, al vostro cuore di battere e al cervello di pensare. Ma non tutte le cellule ne hanno bisogno nella stessa maniera: le cellule dei muscoli volontari sono abbastanza resistenti all'anossia ossia all'assenza di ossigeno; pertanto, una volta ripristinato il flusso di sangue, riprendono senza troppi inconvenienti la loro funzione. Purtroppo avviene però l'opposto con le cellule del cervello: bastano infatti pochi minuti senza ossigeno per ucciderle irreversibilmente. Ora, inspirate ed espirate. Avete appena assunto il controllo della respirazione. Pensate a quanto sarebbe difficile ricordarsi di farlo 15 volte al minuto per il resto della vostra vita. Fortunatamente, è un processo automatico regolato dal centro della respirazione cerebrale che adegua automaticamente la profondità e la frequenza del respiro secondo le necessità. Questo ci permette di respirare anche quando dormiamo.

SEZIONE TRASPARENTE A LIVELLO DEI POLMONI

sistema respiratorio

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DIAFRAMMA Il diaframma è un muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica, dove si trovano il cuore e i polmoni, dalla cavità addominale, dove alloggiano fegato, milza, pancreas, stomaco, reni, intestino e organi riproduttivi. È il muscolo principale impiegato nella respirazione. Quando il diaframma è a riposo forma una cupola alta; quando invece si contrae, la cupola si sposta verso l’addome generando un'aspirazione sottovuoto, come farebbe una ventosa che espande la cavità toracica e crea nuovo spazio per l’aria esterna. l’ sistema respiratorio

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LARINGE La nostra laringe costituisce la parte superiore delle vie aeree. Situata nella parte anteriore della gola, è costituita dalle corde vocali e dall’epiglottide. Si compone di nove cartilagini distinte che, insieme, proteggono le vie aeree e contribuiscono a produrre le vibrazioni che servono per parlare. L'epiglottide si chiude durante la deglutizione per evitare di inalare cibo e acqua. L'aria fluisce tra le pieghe vocali della laringe per produrre i suoni che diventano le parole di un discorso.

CORDE VOCALI Il segmento inferiore della laringe contiene le corde vocali, due legamenti di tessuto elastico coperte da una membrana mucosa che consente il linguaggio. L'aria viene spinta dai polmoni nella laringe, facendo vibrare le corde vocali. La lingua e le labbra convertono le vibrazioni delle corde vocali in parole.

CARTILAGINE TIROIDEA Conosciuta anche come il pomo d’Adamo, protegge la parte anteriore della laringe e le corde vocali. Poiché gli uomini hanno corde vocali più lunghe e più spesse rispetto alle donne, il pomo d’Adamo degli uomini è più grande.

TRACHEA Conduce l’aria dalla laringe all’albero bronchiale, ed è mantenuta aperta da 15 a 20 anelli cartilaginei a forma di C che servono per prevenire il collasso ostruttivo delle vie aeree durante la respirazione.

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ALBERO BRONCHIALE La trachea si ramifica in due bronchi principali ognuno dei quali sbocca in un polmone; i bronchi si diramano quindi nel polmone come rami di un albero.

5.

ALVEOLI Sempre piÚ sottili questi rami terminano in uno dei milioni di alveoli; ed è proprio a livello degli alveoli che avviene lo scambio gassoso, ossia la perdita dell'anidride carbonica e l'arricchimento di ossigeno nel sangue. Queste minuscole sacche di aria assomigliano a grappoli d'uva e conferiscono al polmone il suo aspetto spugnoso.

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POLMONI I polmoni sono gli organi principali del nostro sistema respiratorio. Si trovano all'interno della cavità toracica, circondano il cuore, si espandono e si contraggono ritmicamente nel respiro. I nostri polmoni hanno dimensioni e forme leggermente diversi. Il polmone sinistro è leggermente più piccolo per lasciare spazio al cuore, con cui condivide lo spazio. I polmoni sono responsabili dell’ossigenazione del sangue. Una volta inalata l'aria proveniente dall'esterno, la funzione principale dei polmoni è quella di pompare ossigeno nel flusso sanguigno ed espellere nel contempo, fuori dal sangue, il prodotto di scarto, l'anidride carbonica. Il processo è denominato scambio gassoso. Un polmone si divide in 20 aree funzionalmente distinte, ciascuna con il proprio flusso sanguigno; tali aree possono continuare a funzionare anche nel caso in cui un altro segmento diventi malato o venga rimosso, garantendo così che la respirazione possa continuare nel caso in cui altre parti del polmone si siano ammalate.

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IL PROCESSO DELLA RESPIRAZIONE: Inspirazione. Durante l'inspirazione i muscoli espandono la nostra gabbia toracica. Il diaframma, il muscolo più importante della respirazione a forma di cupola, si muove verso il basso e i muscoli intercostali si espandono; così la pressione dell’aria nella gabbia toracica diminuisce e l’aria esterna entra per il naso e la bocca, per poi transitare attraverso la trachea, i bronchi, i bronchioli ed arrivare finalmente agli alveoli.

5.

Scambio di gas. Le pareti degli alveoli hanno lo spessore di una sola cellula e sono in contatto diretto con le pareti dei capillari polmonari; a questo livello si diffonde l’ossigeno alla rete di capillari che circonda ogni alveolo e viene assorbita l'anidride carbonica presente nel sangue per essere poi restituita all'aria esterna.

Espirazione. Durante l’espirazione, il diaframma e i muscoli intercostali si rilassano, lo spazio della gabbia toracica diminuisce e la pressione alveolare aumenta; in questo modo, l’anidride carbonica, che è stata scambiata con l’ossigeno, viene espulsa nell’aria esterna.

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FUMO L’esposizione al fumo passivo provoca malattie e morte

prematura nei bambini e negli adulti

che non fumano. Il fumo passivo

contiene centinaia di sostanze

chimiche note per la loro tossicità o cancerogenicità, tra cui formaldeide,

benzene, cloruro di vinile, arsenico e

cianuro di idrogeno. Nel 90% dei pazienti affetti da

tumori polmonari il cancro si deve a causa del fumo. I fumatori sono inoltre

maggiormente esposti al rischio

di sviluppare: tumore della vescica,

tumore del rene, tumore della

faringe e tumore della bocca,

tumore dell’esofago, tumore del

pancreas, tumore dello

stomaco, tumore del naso e dei seni

nasali, tumore del collo uterino,

tumore dell’intestino, tumore delle

ovaie e infine tumore del seno. I fumatori hanno il doppio delle probabilità di perdere i denti rispetto ai non fumatori. Le donne che fumano impiegano più tempo a concepire un bambino, soffrono più frequentemente di infertilità

e presentano percentuali più alte di aborto. Le madri che fumano possono inoltre trasmettere la nicotina ai loro

figli attraverso il latte materno. Gli adolescenti con entrambi i genitori che fumano hanno il doppio delle probabilità di diventare fumatori rispetto

agli adolescenti i cui genitori non fumano. Il fumo diminuisce il flusso sanguigno e provoca rughe, causando successivamente la perdita di elasticità cutanea. Il fumo è un fattore che contribuisce in maniera significativa al rischio di patologia coronarica e quindi di infarto. Gli studiosi stimano che ogni anno il fumo passivo provochi circa 379.000 decessi per malattie cardiache, 165.000

decessi per patologie dell’apparato respiratorio inferiore, 36.900 decessi per asma e 21.400 decessi per tumore ai

polmoni. IL FUMO UCCIDE!

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5. CURIOSITÀ

Una coppia sana di polmoni contiene più di 300 milioni di alveoli la cui totale superficie coprirebbe la metà di un campo di calcio o un intero campo di tennis. I polmoni sono organi del corpo in grado di galleggiare sull’acqua. L’adulto medio effettua tra i 10 e i 15 respiri al minuto; i neonati ne effettuano circa 40. Quando siete assonnati i polmoni non inalano ossigeno a sufficienza. Il cervello avverte tale mancanza di ossigeno e invia un messaggio che vi fa effettuare un respiro lungo e profondo, uno sbadiglio. Il tono della voce dipende dalla tensione delle corde vocali: quanto più vengono allungate, più alto sarà il tono della voce. Il volume dipende dalla forza dell’aria proveniente dai polmoni. Un colpo di tosse può superare la velocità di 96 km/h, è il modo nel quale l’apparato respiratorio libera le vie aeree. Uno starnuto è causato da un’irritazione alle vie aeree superiori. Le particelle emesse durante uno starnuto viaggiano a velocità che possono raggiungere 160 chilometri all’ora. Mi spiace, mamma, ma sono i virus e non il freddo che causano il raffreddore! Comunque, il freddo fa sì che le persone restino al chiuso favorendo il passaggio dei virus da una persona all’altra. Il singhiozzo è uno spasmo del diaframma. Il suono “hic” proviene dalla chiusura delle corde vocali. Entro i 60 anni di età, il 60% degli uomini e il 40% delle donne russano. Il vostro naso non sarà sensibile quanto quello di un cane, ma è in grado di ricordare 50.000 odori diversi.

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SISTEMA NERVOSO

6.

Ogni millimetro del nostro corpo, dalla testa alla punta dei piedi, è percorso dal sistema nervoso; grazie al sistema nervoso, noi riusciamo a ordinare così al nostro corpo di muoversi; nel contempo, grazie al sistema nervoso, riusciamo a ricevere informazioni dal mondo esterno; guardiamo la nostra mano: con essa possiamo afferrare oggetti, eseguire lavori di precisione ma anche sentire se un corpo è caldo o freddo, piccolo o grande, liscio o ruvido etc. Il sistema nervoso si divide in due parti: sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico. Il sistema nervoso centrale è deputato all'invio ed alla ricezione di impulsi nervosi; il sistema nervoso periferico è deputato a concretizzare gli ordini che provengono dal sistema nervoso centrale ed a trasferire a quest'ultimo le informazioni che riceviamo dall'ambiente (sensibilità tattile, termica e dolorifica). Il sistema nervoso centrale (SNC) è costituito dall'encefalo, racchiuso nella scatola cranica, e dal midollo spinale, racchiuso nel canale vertebrale; il SNC riceve in continuazione migliaia di informazioni al secondo da tutto il corpo, per poi decodificarli. Il sistema nervoso periferico (SNP) è un insieme di strutture nervose che possono sia raccogliere informazioni per poi dirigerle al cervello (pensiamo ad esempio alle strutture nervose presenti nella pelle o nell'occhio che ci permettono di vedere), che eseguire gli ordini di movimento che il SNC gli richiede di attuare (muovere una gamba, un braccio, una mano etc). Il sistema nervoso periferico comprende il sistema nervoso somatico, che innerva le formazioni muscolo-scheletriche, ed il sistema nervoso autonomo (SNA) che innerva strutture non comandate dalla nostra volontà come il cuore, la muscolatura liscia dei visceri e dei vasi sanguigni, le ghiandole che producono il sudore, e le formazioni della cute che permettono la piloerezione (pensiamo alla "pelle d'oca"). Il SNA grazie alle sue due componenti (sistema simpatico e parasimpatico) riesce a governare, senza la nostra volontà, l' "omeostasi", ossia la stabilità in tutto il corpo. Così quando ad esempio il corpo inizia a surriscaldarsi, il sistema nervoso autonomo fa sì che le ghiandole sudoripare producano il sudore, che, raffreddando il corpo, lo aiuta a mantenere una temperatura costante. sistema nervoso

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NERVI DELLA MANO La mano è innervata da 3 grandi nervi: il nervo radiale, il nervo mediano ed il nervo ulnare. Schematicamente: Il nervo radiale innerva la maggior parte del dorso della mano ed il dorso del pollice. Il nervo mediano innerva il palmo della mano, il pollice, l’indice ed il medio, così come il lato adiacente del dito anulare. Il nervo ulnare innerva infine il mignolo e il lato adiacente del dito anulare.

TUNNEL CARPALE Il tunnel carpale è uno spazio anatomico situato immediatamente sopra le ossa carpali del polso; tale spazio - alcune volte - è colpito da una malattia molto diffusa: la sindrome del tunnel carpale. Questa sindrome è causata dall'infiammazione di alcuni tendini; in particolari condizioni, come la gravidanza, l'ipotiroidismo, etc., questi tendini possono infatti infiammarsi e comprimere il nervo mediano che decorre all’interno di tale tunnel. Anche l'utilizzo posturale scorretto dei mouse del computer può incidere negativamente sulla comparsa di tale sindrome.

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NERVI CRANICI FACCIALI Dodici paia di nervi cranici si dipartono dalla parte inferiore del cervello, bypassando il midollo spinale. Il nervo facciale è il settimo paio di nervi cranici. È un nervo principalmente motorio che regola tutta la motilità di metà faccia. Il nervo ha altre funzioni secondarie quali il controllo della lacrimazione e di parte della

6.

salivazione. Inoltre attraverso il nervo facciale le sensazioni gustative dei 2/3 anteriori della lingua raggiungono il sistema nervoso centrale. Dal punto di vista anatomico il nervo facciale è composto da circa 7000 fibre nervose ed ha un percorso molto complesso, che lo porta dalla radice nervosa posta sul tronco dell'encefalo, fino ai muscoli del volto.

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TRATTO OTTICO

Il cervello nell'immagine soprastante mostra una dissezione del tratto ottico. Il tratto ottico è una continuazione del nervo ottico, che corre dal chiasma ottico al corpo genicolato laterale del talamo e termina nella corteccia ottica del lobo occipitale del telencefalo, il luogo in cui il cervello assembla i segnali in un'immagine a colori. Nel chiasma ottico la metà delle fibre nervose di ogni occhio passa all'emisfero controlaterale, per cui ogni emisfero da quel momento in poi dispone delle informazioni veicolate da entrambi gli occhi.

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PLESSI NERVOSI Un plesso nervoso è una rete di nervi spinali intersecanti raggruppati per servire una zona specifica del corpo.

6.

Plesso brachiale: il punto di partenza dei nervi periferici che si estendono lungo il braccio.

Plesso solare: al centro dell’addome.

Plesso lombosacrale: visibile sulla superficie interna della pelvi, fornisce nervi motori e sensori alla parte posteriore della coscia, a gran parte della parte inferiore della gamba, al piede e a parte della pelvi.

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L'ENCEFALO L'encefalo, noto solitamente come cervello, costituisce insieme al midollo spinale il sistema nervoso centrale. Con un peso di circa 1,4 kg in un adulto medio, esso contiene più di un trilione di cellule nervose, che sono in costante comunicazione tra loro e il corpo. Alcune cellule cerebrali fanno collegamenti con più di 10.000, altre in una frazione di secondo. Una ricerca recente ha indicato che il cervello è un organo “utilizza o perdi”, mantenendo la sua salute e la vitalità funzionale finché viene continuamente sollecitato e utilizzato.

L'encefalo a sua volta viene suddiviso in tre aree principali:

1.

2.

Il cervello, riempie quasi tutto il cranio, ed è responsabile dei ricordi, della capacità di risolvere problemi, del pensiero e dei sentimenti. Inoltre controlla il movimento. Il cervelletto è ubicato nella parte posteriore della testa, al di sotto del cervello. Controlla il coordinamento e l'equilibrio.

3. Il tronco cerebrale è ubicato anch'esso sotto il cervello, di fronte al cervelletto.

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Collega il cervello al midollo spinale e controlla le funzioni automatiche come il respiro, la digestione, il battito cardiaco e la pressione sanguigna.

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6. CERVELLO Il cervello comprende due parti: il telencefalo e il diencefalo.

Il TELENCEFALO: È suddiviso in due formazioni giustapposte e quasi identiche, denominate emisferi che sono collegate al corpo calloso, una struttura formata da milioni di fibre nervose che ritrasmettono le informazioni tra gli emisferi per assicurare che la loro attività sia coordinata. L'emisfero destro controlla i movimenti e riceve le sensazioni del lato sinistro del corpo, mentre per l'altro emisfero vale il contrario. A causa della loro rapida crescita attraverso l’evoluzione, gli emisferi cerebrali hanno sviluppato una serie di

circonvoluzione o pieghe che permettono loro di adattarsi all’interno del cranio. Ciò conferisce alla superficie del cervello il suo aspetto rugoso, espandendola diverse centinaia di volte. Ognuno di noi ha un proprio calco individuale delle rughe. La corteccia cerebrale è lo strato superficiale di materia grigia che copre la superficie di ogni circonvoluzione cerebrale. Composto da neuroni, la materia grigia consente a ciascun emisfero di svolgere una propria serie di funzioni uniche. Sotto la materia grigia della corteccia cerebrale si trova la materia bianca cerebrale, costituita da fibre nervose che trasmettono informazioni da e verso la corteccia.

Il DIENCEFALO: Situato al di sotto degli emisferi cerebrali, il diencefalo contiene il talamo, importante zona di elaborazione delle informazioni sensoriali, e l’ipotalamo, un importante centro viscerale che controlla le funzioni essenziali come mangiare, bere, e il comportamento riproduttivo, così come la regolazione della temperatura. Al suo interno si ritrova la cavità del terzo ventricolo dove sporge all'estremità posteriore una ghiandola endocrina, delle dimensioni di una nocciola, nota come ghiandola pineale o epifisi, che produce la melatonina che regola il ritmo circadiano sonno-veglia. sistema nervoso

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VENTRICOLI CEREBRALI Nell'encefalo sono presenti 4 ventricoli (aree cave): due laterali più voluminosi, il terzo e il quarto ventricolo, tutti connessi tra loro e con gli spazi subaracnoidei mediante fori o canali in cui scorre il liquido cerebrospinale

(CSF). Il terzo e il quarto ventricolo sono connessi da un canale, l'acquedotto di Silvio. Il CSF è un liquido simile all’acqua che circola anche tra gli strati delle meningi, ammortizzando il cervello e il midollo spinale, e rimuovendo i loro rifiuti. Il CSF è prodotto di continuo, distribuito, e riassorbito.

MENINGI Le meningi sono un sistema di membrane che, all'interno del cranio e del canale rachidiano, rivestono il sistema nervoso centrale, e proteggono l'encefalo e il midollo spinale. Sono involucri membranosi costituiti di tre lamine concentriche denominate, dall'esterno all'interno:

dura madre, aracnoide e pia.

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6.

CERVELLETTO Il cervelletto è una parte del sistema nervoso centrale disposto nella fossa cranica posteriore, di forma ovoidale, con un peso di circa 130-140 g. Il cervelletto è coinvolto nell'apprendimento e nel controllo motorio (correzione del movimento e mantenimento della stazione eretta), nel linguaggio, nell'attenzione e, forse, in alcune funzioni emotive, come le risposte alla paura o al piacere.

TRONCO ENCEFALICO Il tronco encefalico è la parte più primitiva del cervello e il collegamento tra gli emisferi cerebrali e il midollo spinale. Il tronco cerebrale controlla molte delle funzioni più vitali del corpo, tra cui il battito cardiaco e la respirazione. Esso è diviso in 3 regioni:

Mesencefalo: Contiene importanti centri di riflesso per la vista e l’udito. In situazioni di pericolo - questi centri riflessi rispondono immediatamente, chiudendo gli occhi, tendendo i muscoli uditivi - o tirando via il corpo dal pericolo.

Ponte di Varolio: Contiene fibre che collegano gli emisferi cerebrali con il cervelletto.

Midollo allungato: È il collegamento dell'encefalo al midollo spinale. Contiene centri riflessi che regolano la frequenza cardiaca, la velocità e la profondità della respirazione e la pressione sanguigna. Esso serve anche come punto di attacco per la maggior parte dei nervi cranici.

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MIDOLLO SPINALE Questo esemplare offre una splendida vista del midollo spinale e dei nervi che si diramano da esso. Le vertebre sono state rimosse e la guaina aperta. Il midollo spinale attraversa una zona chiamata forame vertebrale, un'apertura presente in tutte e 33 le vertebre nella zona in cui si congiungono gli archi vertebrali. Il midollo spinale è costituito principalmente da cellule e fibre nervose che trasmettono le informazioni al cervello. Nel midollo inoltre c'è una zona intermedia in cui arrivano le informazioni sensoriali e partono le risposte adeguate senza coinvolgere il cervello. Questi sono i riflessi spinali, come ad esempio lo scatto del ginocchio quando viene percosso o come quando si toglie immediatamente la mano per il dolore provato toccando un ferro caldo. Anche se le vertebre e i nervi spinali continuano lungo la parte inferiore della schiena, il midollo spinale è lungo circa 46 cm negli adulti, e si ferma appena sopra la linea dei fianchi. Da li si assottiglia in decine di sottili fibre nervose note come coda di cavallo. Molte di queste fibre nervose si uniscono nel plesso lombare per formare il nervo sciatico, il nervo più grande del corpo. L'irritazione di questo nervo può causare la sciatica, un dolore che parte dalla parte bassa della schiena e si irradia lungo tutta la gamba.

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6. CURIOSITÀ

Il vostro orologio biologico interno consiste in un ciclo di 24 ore regolato dai passaggi esterni di luce e oscurità. Il cervello cambia forma durante la pubertà. Incrociare le braccia può ridurre il dolore confondendo il cervello. Il cervello, da solo, utilizza il 20% dell’ossigeno che entra nel nostro corpo che è trasportato nel sangue. La massa cerebrale è pari al 2% del nostro corpo, ma consuma più ossigeno di qualsiasi altro organo. L’attività cerebrale è maggiore durante la notte rispetto al giorno. Questo perchè, al contrario di quanto si possa credere, succede che il cervello si mette in azione, proprio quando noi ci “spegniamo”. Il sonno è fondamentale per il vostro benessere quanto il cibo e l’acqua. Anche se potete abituarvi a privarvi del sonno, la vostra capacità di giudizio, il tempo di reazione e altre funzioni, risultano compromesse. Gli scienziati affermano che più alto è il tuo quoziente intellettivo (IQ), più sogni farai. Questo però non deve farvi pensare che se non vi ricordate i vostri sogni allora siete delle capre! Anche perchè la maggior parte dei sogni ha una durata davvero breve. Il cervello delle ragazze rappresenta mediamente circa il 2,5 % del loro peso corporeo. Il cervello dei ragazzi rappresenta mediamente circa il 2 % del loro peso corporeo. La diagnostica per immagini del cervello degli uomini e delle donne mostra che negli uomini sotto stress, il flusso sanguigno aumenta a livello della corteccia orbito-frontale sinistra, suggerendo un’attivazione della risposta “combatti o scappa”. Nelle donne invece, lo stress attivato nel sistema limbico, suggerisce una risposta emotiva. Oggi sappiamo che esistono in realtà alcune piccole ma significative differenze anatomiche fra il cervello della donna e dell'uomo: in particolare le connessioni fra i due emisferi cerebrali sono relativamente più sviluppate nella donna che nell'uomo, mentre nei piccoli centri nervosi dell'ipotalamo dell'uomo esistono neuroni maggiori in numero e dimensioni. In linea di massima è possibile ipotizzare oggi che l'uomo possegga un cervello che segue schemi logici più basati sulla razionalità, mentre nella donna sarebbe maggiormente di tipo intuitivo. Nell'uomo il funzionamento dei circuiti nervosi sarebbe inoltre più rigido mentre nella donna sarebbe più plastico. sistema nervoso

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7.

SISTEMA RIPRODUTTIVO E URINARIO Nella maggioranza dei vertebrati, l’apparato urinario è in stretto rapporto morfologico e di origine con gli organi riproduttori o gonadi. I due sistemi, escretore e riproduttore, sono perciò così inseparabilmente muniti da poter essere trattati insieme. Nel corpo femminile i principali organi della riproduzione (ovaie, tube di Falloppio, utero, cervice e vagina) sono ben protetti all’interno della cavità pelvica mentre nel corpo maschile gli organi della riproduzione come i testicoli e il pene, si trovano all’esterno della cavità pelvica, mentre le vie spermatiche, le vescicole seminali e la prostata si trovano all'interno. L’apparato urinario è schematicamente rappresentato dai reni, l’uretere, la vescica e l’uretra. Quest’ultima presenta nei due sessi sostanziali differenze: nell’uomo, assume rapporti con la prostata, essendo comune per l'uscita sia dell'urina oppure dello sperma attraverso il pene; nella donna l'uretra sbocca nella porzione anteriore della vulva, sul davanti della vagina.

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SISTEMA RIPRODUTTIVO MASCHILE La principale funzione del sistema riproduttivo maschile è formare le cellule sessuali maschili, gli spermatozoi, e liberarli dal corpo. Le parti del sistema riproduttivo maschile includono:

1. TESTICOLI: dove vengono prodotti gli spermatozoi e l’ormone

maschile della riproduzione, il testosterone. Siccome la migliore

produzione di sperma avviene a 2ºC sotto la temperatura corporea

normale, i testicoli sono contenuti all’interno dello scroto ma

7.

all’esterno della cavità del corpo.

2. CORDONE SPERMATICO: inizia con l’epididimo, lunghi condotti

attorcigliati sopra il testicolo dove si immagazzinano gli spermatozoi,

e continua con il dotto deferente, il condotto principale che trasporta

lo sperma fuori dai testicoli. Contiene anche l’arteria testicolare che

nutre il testicolo e il muscolo cremastere, che solleva i testicoli più

vicino al corpo quando fa freddo.

3. VESCICOLE SEMINALI: sono delle piccole ghiandole poste dietro

alla vescica urinaria che secernono quasi il 75 per cento del liquido

seminale.

4. PROSTATA: a forma di una piramide invertita, la prostata circonda

l’uretra in quanto lascia la vescica urinaria, evitando che durante

l'erezione possa uscire l'urina. Le sue secrezioni rappresentano circa

il 25 per cento del liquido seminale e hanno la funzione di proteggere

gli spermatozoi dal pH acido della vagina.

5. PENE: formato dai corpi cavernosi che contengono tessuto erettile,

e dall’uretra che trasporta l’urina e il liquido seminale fuori dal corpo.

SEZIONE TRASVERSALE DEL PENE

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sistema riproduttivo


SISTEMA RIPRODUTTIVO FEMMINILE

Le funzioni del sistema riproduttivo femminile sono immagazzinare e rilasciare le cellule sessuali femminili, gli ovuli, ed incubare l'ovulo fecondato per lo spermatozoo per creare una nuova vita. Le parti del sistema riproduttivo femminile sono:

1. OVAIE: sono le gonadi femminili e contengono più di 250.000 ovuli;

diversamente dagli spermatozoi prodotti durante tutta la vita dell'uomo,

tutti gli ovuli sono già impiantati nelle ovaie della donna nel momento

della nascita. Una volta raggiunta l'età fertile, ogni 28 giorni circa e

7.

alternando tra destra e sinistra, le ovaie rilasciano un uovo in un processo

chiamato ovulazione. Producono anche gli ormoni femminili, estrogeno e progesterone. 2. TUBE DI FALLOPPIO: queste tube aperte catturano l'ovulo rilasciato

quando si rompe la parete del follicolo delle ovaie e lo trasportano verso

l’utero. Le uova vengono generalmente fecondate dagli spermatozoi

maschili all’interno delle tube uterine.

3. UTERO: questa è l'incubatrice in cui un ovulo fecondato si impianta

e si sviluppa. Ha un rivestimento che per effetto degli ormoni ogni mese

si inspessisce in preparazione dell'impianto dell'embrione; questa

mucosa ricca di vasi sanguigni viene espulsa se non avviene la

4.

fecondazione, causando le mestruazioni.

CERVICE: La porzione inferiore dell’utero che si apre nella vagina. La

parete della cervice è meno muscolare di quella del resto dell’utero.

Questo le permette di ammorbidire e dilatare prima del parto per

5.

facilitare il passaggio del feto nella vagina. VAGINA: Questo tubo fibro-muscolare inizia al collo dell’utero e si

apre in associazione con i genitali esterni. Si espande anche durante il

parto per consentire la nascita.

6. GENITALI ESTERNI: La vulva nel loro complesso, è costituita dalle grandi labbra, cuscinetti adiposi di protezione ricoperti di peli e

con ghiandole sudoripare; le piccole labbra, all'interno, racchiudono le ghiandole di Bartolini, la vagina e l'orifizio uretrale. Presso la piega anteriore si trova la clitoride, un piccolo organo formato da tessuto erettile corrispondente evolutivamente al pene maschile.

SENO Il seno è costituito da tessuto ghiandolare circondato da tessuto adiposo. Come in tutti i mammiferi, le ghiandole mammarie forniscono il latte al neonato. Ogni mammella contiene ghiandole che producono latte che viene trasportato al capezzolo mediante una rete di dotti galattofori.

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FECONDAZIONE Quando uno spermatozoo si unisce con un ovulo, avviene un processo noto come la fecondazione e si forma la prima cellula di un nuovo individuo. Il materiale genetico proveniente dalla madre (23 cromosomi) e quello proveniente dal padre (23 cromosomi) si uniscono per formare un individuo unico (46 cromosomi), diverso da entrambi i genitori. Questa cellula embrionale si divide ripetutamente, scende lungo la tuba di Falloppio e si installa nel rivestimento dell’utero dove si sviluppa durante le 40 settimane di gestazione.

PLACENTA La placenta è un organo che esiste soltanto nella gravidanza. La placenta, collegata attraverso il cordone ombelicale, fornisce al feto ossigeno e sostanze nutritive, mentre rimuove i rifiuti attraverso la madre. All’interno della placenta, tuttavia, il sangue materno e fetale non si mescolano mai essendo separati da una barriera cellulare sottile. Questa barriera non protegge da sostanze nocive come la droga e l’alcool che purtroppo possono passare dal sangue materno a quello fetale. Una donna incinta deve perciò prestare molta attenzione a ciò che mangia e beve in modo che non interferisca con il normale sviluppo dell’embrione e del feto.

NELLA FOTO UNA PLACENTA DI GEMELLI MONOZIGOTI

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SVILUPPO FETALE Gli esemplari di scheletro fetale della foto sono stati trattati con alizarina per mettere in evidenza la crescita delle ossa. L’alizarina è un pigmento organico rosso che si lega al calcio. Qui si lega ai depositi di calcio dall’ossificazione e rende visibili le nuove ossa in formazione. Nella fase fetale le ossa sono formate prevalentemente da cartilagine morbida che ci consente da feti di raggomitolarci all’interno dello spazio limitato del ventre materno. Tuttavia, a partire dalla settima settimana di sviluppo fetale, il calcio si deposita sulla cartilagine e si formano le nuove ossa in un processo denominato ossificazione. A partire della nona settimana di gestazione il piccolo viene chiamato feto. Questa fase si caratterizza per la formazione e maturazione degli organi. Alla fine del quarto mese fegato, pancreas, intestino e reni sono formati. Cominciano anche a crescere capelli e unghie. Nel quinto mese matura il sistema nervoso e il feto si muove abbastanza da farsi sentire. Dopo il settimo mese la maturazione di tutti gli organi, tranne i polmoni, è completa. Negli ultimi due mesi il feto guadagna peso ed altezza e maturano i polmoni. Il travaglio inizia mediamente 280 giorni dopo il primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale della madre. Alla nascita il cordone ombelicale che unisce il bambino alla madre attraverso la placenta viene tagliato, lasciando un segno rappresentato dall'ombelico.

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APPARATO URINARIO L’apparato urinario è costituito da due

reni, due ureteri, una vescica urinaria e un’uretra. Dopo aver filtrato il sangue, i reni restituiscono la maggior parte dell’acqua e dei soluti al circolo sanguigno. L’acqua e i soluti residui costituiscono l’urina che fluisce negli ureteri e viene accumulata nella vescica urinaria fino alla sua espulsione dal corpo attraverso l’uretra. I reni sono gli organi chiave del sistema urinario, filtrando quasi 1,2 litri di sangue al minuto. Questa dissezione rivela come il sangue entra nel rene attraverso l’arteria renale e passa nei vasi sanguigni sempre più piccoli fino a raggiungere i capillari che costituiscono oltre un milione di nefroni nella corteccia renale, l'unità di filtraggio. Qui la normale pressione capillare costringe i rifiuti, l'acqua, gli elettroliti e i sali attraverso i piccoli pori nella parete capillare, lasciando le cellule sanguigne più grandi e le proteine del sangue all’interno. Il sangue filtrato ritorna in circolo attraverso le vene renali, mentre i rifiuti formati all’interno dei reni scorrono attraverso gli ureteri (visibile nella foto) per raggiungere la vescica urinaria.

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7. CURIOSITÀ Le donne hanno una pelvi a forma svasata e più larga degli uomini per favorire la nascita del bambino. Quando una donna entra in travaglio, il suo corpo rilascia un ormone denominato relaxina che allarga la pelvi e facilita il passaggio del bambino attraverso il canale. Le donne esposte al fumo passivo hanno probabilità significativamente maggiori di avere problemi di infertilità. Nelle donne l’obesità e la bulimia possono influire sulla fertilità così come l’eccessiva perdita di peso dovuta ad anoressia. Nelle donne che praticano attività fisica eccessiva i livelli di prolattina possono aumentare fino ad interrompere l’ovulazione. Negli uomini l’attività fisica eccessiva può determinare una riduzione del numero di spermatozoi, principale causa di infertilità maschile. Tra gli altri fattori che diminuiscono il numero di spermatozoi vi sono età, stress, surriscaldamento testicolare, abuso di droghe e fumo. Il primo caso documentato di un feto che sbadiglia è stato osservato a undici settimane dal concepimento. Studi recenti indicano che l’apprendimento del suono e del ritmo avviene nel ventre materno. I bambini singhiozzano già nel ventre materno perché il centro respiratorio del cervello funziona come quello di un adulto, anche se il feto non respira ancora aria. La vescica di un adulto può contenere circa 473 millilitri, ma il desiderio di urinare inizia già quando la vescica contiene circa 150 millilitri. In un adulto il volume giornaliero di urina è di circa 1500 millilitri. Le bevande contenenti caffeina e cola possono accelerare il riempimento della vescica e il consumo abituale di bibite gassate contenenti edulcoranti può influire nel tempo sulla funzionalità renale.

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L'ATTIVITÁ FISICA

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L'organismo umano non è nato per l'inattività: il movimento gli è connaturato e una regolare attività fisica, anche di intensità moderata, contribuisce a migliorare la qualità della vita, favorisce uno stile di vita sano e comporta benefici evidenti per l’apparato muscolare e scheletrico. L’esercizio fisico riduce infatti la pressione arteriosa, controlla il livello di glicemia, modula positivamente il colesterolo nel sangue, aiuta a prevenire le malattie metaboliche, cardiovascolari, neoplastiche, le artrosi e riduce il tessuto adiposo in eccesso. Inoltre, riduce i sintomi di ansia, stress, depressione e solitudine. Al contrario la scarsa attività fisica è implicata nell'insorgenza di alcuni tra i disturbi e le malattie oggi più frequenti come il diabete di tipo 2, le malattie cardiocircolatorie (infarto, miocardico, ictus, insufficienza cardiaca) e i tumori, come il tumore al colon.

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Per gli anziani è dimostrato che svolgere attività sportiva ritarda l'invecchiamento e aiuta a invecchiare bene. Il movimento quotidiano aumenta le resistenze dell’organismo, previene l'osteoporosi, contribuisce a prevenire la disabilità, la depressione e la riduzione delle facoltà mentali. Previene il rischio di cadute accidentali migliorando l'equilibrio e la coordinazione.

Per i ragazzi, oltre agli effetti benefici generali sulla salute, l’attività fisica aiuta l’apprendimento, rappresenta una valvola di sfogo alla vivacità tipica della giovane età, stimola la socializzazione e abitua alla gestione dei diversi impegni quotidiani.

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LE RACCOMANDAZIONI INTERNAZIONALI L'esercizio fisico, preferibilmente aerobico, non deve essere necessariamente intenso: bastano dei semplici movimenti che fanno parte della vita quotidiana, come il camminare, ballare, andare in bicicletta e fare i lavori domestici. L'attività fisica è infatti definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”. Nel 2010 l’OMS ha pubblicato le “Global recommendations on Physical activity for Health”, in cui definisce i livelli di attività fisica raccomandata per la salute,

8.

distinguendo tre gruppi di età: bambini e ragazzi (5-17 anni): almeno 60 minuti al giorno di attività moderata–vigorosa, includendo almeno 3 volte alla settimana esercizi per la forza che possono consistere in giochi di movimento o attività sportive. adulti (18-64 anni): almeno 150 minuti alla settimana di attività moderata o 75 di attività vigorosa (o combinazioni equivalenti delle due) in sessioni di almeno 10 minuti per volta, con rafforzamento dei maggiori gruppi muscolari da svolgere almeno 2 volte alla settimana. anziani (dai 65 anni in poi): le indicazioni sono le stesse degli adulti, con l’avvertenza di svolgere anche attività orientate all’equilibrio per prevenire le cadute. In ogni caso è stato evidenziato che in verità non esiste una precisa soglia al di sotto della quale l'attività fisica non produce effetti positivi per la salute. Risulta quindi molto importante il passaggio dalla sedentarietà ad un livello di attività anche inferiore ai livelli indicati dalle linee guida.

CONSIGLI PER CHI NON HA TEMPO Non tutti possono dedicare una parte del giorno all'attività fisica. Ciò non significa che non sia però possibile svolgere comunque la giusta quantità di movimento. Basta mantenersi attivi sfruttando ogni occasione. Per esempio è possibile: andare a lavorare o a scuola a piedi o in bicicletta. quando si usano i mezzi pubblici, scendere una fermata prima e finire il tragitto a piedi. non prendere la macchina per effettuare piccoli spostamenti e, quando la si usa, scegliere di parcheggiare un po'

più lontano dalla destinazione finale. fare le scale e non prendere l'ascensore. portare a spasso il cane. fare giardinaggio o i lavori domestici. andare a ballare. giocare con i bambini possibilmente all'aperto o praticando attività che richiedono movimento fisico. l'attività fisica

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I BENEFICI DELL'ATTIVITÀ FISICA SULLE OSSA: Stimola lo sviluppo in lunghezza e aumenta la resistenza e la robustezza:

favorisce la produzione di nuove cellule, contribuendo così alla crescita

della statura. Le ossa di chi compie un’intensa attività motoria hanno linee e

protuberanze molto più marcate rispetto a quelle di chi non svolge nessuna

attività. Infatti è dimostrato che le trazioni esercitate dai muscoli in movimento

sulle ossa ne stimolano lo sviluppo in spessore e in larghezza.

SULLE ARTICOLAZIONI: Irrobustisce le capsule articolari: il movimento rende più forti le nostre

articolazioni contro distorsioni e lussazioni, agendo sui muscoli interessati e sui

legamenti. Conserva la mobilità fisiologica: per

mantenere mobili le articolazioni è

necessario utilizzarle al massimo della

loro potenzialità. Se le articolazioni rimangono immobili a lungo (traumi,

ingessature, etc.) il recupero della loro

mobilità richiede rieducazione del movimento ed è a volte lento e doloroso.

SUI MUSCOLI: Aumenta la sezione trasversale totale: il muscolo, se deve lavorare per vincere delle resistenze, diventa più grosso e quindi aumenta la sua forza (ipertrofia). Se viene scarsamente utilizzato perde in volume, lasciando spazio agli strati adiposi. Varia la forma: il muscolo cambia la sua forma e la sua lunghezza in base al lavoro a cui è sottoposto. Se richiede il massimo allungamento, il muscolo assume una forma allungata; se l’esercizio richiede accorciamento incompleto, il muscolo si sviluppa in modo più tozzo e corto (come il polpaccio del ciclista). Aumenta la resistenza: quando si sottopone il muscolo a un lavoro di blanda intensità, ma di lunga durata, avviene un aumento della sua capillarizzazione per cui, arrivando più ossigeno alle fibre, il muscolo aumenta la capacità di sostenere sforzi prolungati. Incrementa i legami fosforici ricchi di energia: l’allenamento aumenta il deposito di glicogeno, da cui deriva il glucosio, necessario per la contrazione muscolare. Migliora la trasmissione degli stimoli nervosi: la ripetizione degli esercizi rende più rapida e precisa la trasmissione degli stimoli nervosi dal cervello ai muscoli, migliorando la coordinazione. Facilita lo smaltimento dell’acido lattico.

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SULLA RESPIRAZIONE: Abbassa la frequenza respiratoria: nei soggetti che fanno attività motoria

e sportiva la quantità di aria inspirata in un minuto, a riposo, è più bassa

che in soggetti non allenati. Questo dimostra che nelle persone sportive si

instaura una migliore economia respiratoria, dovuta a una maggiore capacità di trasporto del sangue, che porta a un’ottima utilizzazione

dell’ossigeno nei tessuti.

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Riduce i tempi di recupero: chi è allenato è in grado di riportare

velocemente il ritmo della propria respirazione a valori normali dopo uno

sforzo. Aumenta il tempo di apnea: la capacità di sospendere la respirazione

volontariamente per un dato periodo di tempo si potenzia con

l’allenamento e permette al soggetto allenato di rimanere in apnea più a

lungo.

SULL’APPARATO CARDIOVASCOLARE: Aumenta il volume e lo spessore delle pareti del cuore: precisamente,

produce una maggior dilatazione e un maggior ispessimento delle pareti dei ventricoli (ipertrofia del miocardio). Aumenta la gittata sistolica e facilita il ritorno del sangue al cuore: si

accrescono il volume delle cavità interne e la forza muscolare e il cuore

può pompare più sangue a ogni contrazione. Il movimento richiama il

sangue nei muscoli impegnati, che con la loro contrazione spremono le

vene e convogliano il sangue verso il cuore. Migliora la capacità di trasporto dell’ossigeno e la capillarizzazione del

cuore: il cuore di chi svolge attività motoria migliora le sue condizioni di nutrizione e irrorazione con l’aumento del numero dei capillari. Inoltre aumentano i globuli rossi e le piastrine nel sangue. Riduce il numero delle pulsazioni (bradicardia): ciò dimostra una maggior

economia di lavoro del sistema cardiocircolatorio che si manifesta già dopo poche settimane di allenamento. Riduce i tempi di recupero: i soggetti abituati al lavoro fisico tornano

velocemente al ritmo cardiaco di riposo. La frequenza cardiaca a

riposo negli atleti allenati nella specialità della resistenza raggiunge valori

intorno ai 36-40 battiti al minuto, mentre una persona normale ha dei

valori intorno ai 70-80.

SUL SISTEMA NERVOSO: Affina le funzioni degli organi di senso: migliora la qualità delle informazioni, il meccanismo di trasmissione degli stimoli e lo sviluppo

degli automatismi. Produce una maggiore economia delle funzioni dell’organismo a riposo,

dovuta alla regolazione vagotonica. L’esercizio aerobico aumenta la memoria: è stato dimostrato che

l'esercizio aerobico aumenta inoltre la memoria del flusso sanguigno

cerebrale nella corteccia cingolata anteriore, regione collegata

alla cognizione, e anche nell'ippocampo, regione colpita dal morbo di Alzheimer.

Per far si che questi benefici abbiano effetto l’esercizio fisico deve essere costante!!! l'attività fisica

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IL DOPING Il doping non è soltanto slealtà e inganno verso gli avversari, lo è soprattutto verso se stessi. Il doping è un tema strettamente legato all’attività sportiva. L’attività fisica è un fattore di protezione della salute e non ha nulla a che vedere con l’uso di farmaci e sostanze farmacologicamente attive, naturali e sintetiche, vietate nello sport.

8.

Doping è tentare di essere migliori con l'inganno, non essendo interessati a impegnarsi per raggiungere un risultato con le proprie risorse, volendo raggiungerlo anzi senza dover faticare, attraverso il ricorso a potenziamenti farmacologici e manipolazioni sleali. Si tratta della deviazione del concetto di sport, che dovrebbe comprendere invece stili di vita sani a qualsiasi livello, ricerca della forma fisica e del benessere, entusiasmo per la partecipazione, consapevolezza delle proprie capacità, rispetto per l'avversario e, soprattutto, divertimento e rispetto delle regole. In generale le sostanze più usate sono gli stimolanti (per accelerare e migliorare le prestazioni sportive), gli ormoni della crescita (per l’aumento rapido di massa muscolare) e gli anabolizzanti.

EFFETTI NEGATIVI L'assunzione di sostanze come anabolizzanti, stimolanti o ormoni, anche dopo brevi periodi di utilizzo, può, infatti, compromettere il fisiologico funzionamento dell'organismo con effetti che, nella maggior parte dei casi, si manifestano solo a lungo termine, dopo mesi o anche anni. Qualsiasi sostanza di questo tipo è molto pericolosa perché in generale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e di tumori epatici, nonché di patologie dell’apparato riproduttivo. L'assunzione di ormoni come il testosterone rende la donna più mascolina: abbassamento del tono di voce e crescita dei peli sono i due effetti più evidenti. Gli uomini invece possono rischiare una diminuzione della produzione di sperma, atrofie testicolari e calvizie. Ma è sugli adolescenti che il processo determina i rischi più gravi: il blocco dell’altezza definitiva, ad esempio, a causa di una maturazione precoce del processo di sviluppo. Nemmeno la sfera psicologica è immune dagli effetti del doping: aumentano i livelli di stress, i repentini sbalzi di umore e gli scatti di nervosismo. I soggetti che assumono sostanze dopanti possono, alla lunga, diventare particolarmente aggressivi e pericolosi per chi gli sta intorno. La dieta, da sola, può soddisfare in modo ottimale tutti i fabbisogni in energia e nutrienti dell'atleta. L'alimentazione quotidiana può fornire tutti i nutrienti necessari per praticare sport e sentirsi in forma. L'alimentazione equilibrata, in quantità e qualità, fornisce un apporto bilanciato che non può essere sostituito da queste sostanze né da succedanei ed integratori.

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RICORDA Non è mai troppo tardi per iniziare un programma di esercizi. L’intensità e la durata dell’esercizio sono proporzionali al grado di miglioramento. E’ necessario aumentare con gradualità la quantità di lavoro e l’intensità dell’impegno per non incorrere in borsiti, strappi muscolari, fratture da stress. Se interrompi l’attività per un paio di settimane, si vanificano i benefici ottenuti. Tuttavia, a qualsiasi età, prima di intraprendere un’attività fisica costante, è comunque fondamentale il consiglio e il parere del medico sulla propria condizione personale: per una conferma dell’assenza di particolari controindicazioni, oltre che per un suggerimento sul tipo e sull’intensità dell’attività che si può intraprendere. In particolare, se durante lo svolgimento di una prestazione fisica si presentano disturbi, difficoltà di respirazione, dolore al torace, palpitazioni, nausea, svenimento, dolori muscolari accentuati, offuscamento della vista, vertigini e stanchezza eccessiva. E' consigliabile sospendere la prestazione stessa.

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8. CURIOSITÀ Le persone sedentarie usano meno del 10% della forza a disposizione dei muscoli degli arti. Usate la forza o la perderete!

I muscoli possono essere rafforzati e modellati con l’esercizio fisico perché sono muscoli volontari, sotto il vostro controllo.

Il riscaldamento prima dell’esercizio fisico aumenta la circolazione sanguigna dei muscoli e diminuisce la probabilità di rigidità e stanchezza.

Per aumentare i propri muscoli serve la metà del tempo necessario per perderli. Questa però non dev’essere una scusa per i pigri che non hanno voglia di mettersi in forma, ma anzi una spinta in più per iniziare.

Fra le giustificazioni più stravaganti del mondo dello sport riguardo al doping c’è senza dubbio quella del calciatore Marco Borriello, che nel 2006 disse di avere avuto un rapporto sessuale non protetto con Belen Rodriguez la quale, per curare un’infezione vaginale, assumeva una crema al cortisone (che lo rese positivo ai controlli). Ebbe tre mesi di squalifica. Per giustificare valori eccessivi di nandrolone (uno steroide), i calciatori Christian Bucchi e Salvatore Monaco dissero invece di aver mangiato troppe bistecche di cinghiale. Il tennista Richard Gasquet, nel 2009, ha giustificato la sua positività alla cocaina sostenendo di aver baciato una ragazza che aveva appena assunto la sostanza. Ai prodotti per capelli diedero la colpa i calciatori Fernando Couto e Manuele Blasi: il primo, noto capellone, parlò di uno shampoo fortificante, il secondo di una lozione schiarente. Il mezzofondista Dieter Baumann accusò il dentifricio (manipolato da qualcuno) di contenere steroidi, mentre per il calciatore brasiliano Santos Mozart la colpa era della crema applicata sulla pelle della figlia punta da un insetto. A sentire la nuotatrice Astrid Strauss e lo sprinter Linford Christie, la causa della loro positività al testosterone fu il consumo, rispettivamente, di fragole e avocado. Ma il meglio lo diede il ciclista Tyler Hamilton, che attribuì i globuli rossi estranei trovati nel suo sangue al fratello gemello morto prima della nascita. l'attività fisica

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IL PROCESSO DELLA PLASTINAZIONE Prima di tutto si deve bloccare la decomposizione del corpo con formalina pompandola all'interno del corpo attraverso le arterie.

L’esemplare viene dissezionato per mostrare strutture ed apparati anatomici specifici.

Si congela il corpo dopo averlo tagliato in fette di diverso spessore.

Si procede alla disidratazione. Tutti i liquidi e fluidi del corpo vengono sostituiti dall'acetone, un solvente. Se l'immersione avviene in acetone caldo esso sostituisce anche i grassi solubili dei tessuti.

Una volta disidratato, l’esemplare viene posto in un bagno di polimeri di silicone e sigillato all’interno di una camera a vuoto. Sotto vuoto, l’acetone viene sostituito dal polimero liquido che penetra nell’esemplare fino al livello cellulare più profondo.

L'esemplare viene posizionato in maniera corretta secondo le strutture da mostrare.

Si indurisce il polimero di silicone mediante il gas.

Risulta un esemplare saturo di cacciù siliconico.

Le sezioni di corpo si pongono tra fogli di pellicola protettiva.

Si indurisce il polimero mediante il calore.

Risulta una sezione satura di resina epossidica.

Una volta che il polimero è indurito, l’esemplare è conservato in via permanente e le strutture sono intatte ed è pronto per essere esaminato e studiato.

Il processo della plastinazione

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sistema scheletrico


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"Con profondo apprezzamento e rispetto per coloro che hanno donato i loro corpi alla scienza in modo che altri possano imparare"



"Questa mostra non sarebbe stata possibile senza l'aiuto di Allison, Ariane, Fredy, Florian e del team di Real Bodies, ma soprattutto senza l'aiuto incondizionato di Arnie e Judy e le idee e la voglia di rischiare di Mauro e Monica".


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www.realbodies.it sistema scheletrico


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