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Ricerche scientifiche

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Erpetologia

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Eric - Ward - Unsplash

SECONDO UNO STUDIO SVEDESE I CANI PRESENTANO LO STESSO LIVELLO DI STRESS MANIFESTATO DAI LORO PROPRIETARI. MA CHI INFLUENZA CHI? GLI SCIENZIATI RITENGONO DI AVER TROVATO LA RISPOSTA

LO STRESS SI TRASMETTE

Sulla rivista Scientific Reports è stato pubblicato un interessante studio condotto dall’Università di Linköping, in Svezia. In base ai risultati della ricerca appare evidente che i livelli di stress osservati nei cani vanno di pari passo con quelli dei loro proprietari. L’obiettivo dei ricercatori svedesi era quello di accertare, per mezzo di uno specifico studio, se i livelli di stress manifestati dai cani fossero in qualche modo influenzati dal loro stile di vita e dalle persone conviventi. Un punto di partenza per questo studio sono stati i risultati di un lavoro precedente che aveva già dimostrato come gli individui appartenenti alla stessa specie tendano a influenzarsi reciprocamente, rispecchiando gli uni gli stati emotivi degli altri. A quest’ultimo proposito un esempio lampante è dato dalla correlazione appurata tra lo stress a lungo termine nei bambini e nelle loro madri. Lo studio dell’Università di Linköping ha voluto andare oltre i confini della stessa specie e indagare se una simile influenza, capace di produrre livelli di stress a lungo termine, possa ravvi-

Lauren Whitaker - Pexels

sarsi anche tra il cane e il suo proprietario.

Il cortisolo

Lo studio ha preso in esame un campione costituito da alcuni cani e dai loro proprietari. In particolare sono stati selezionati 25 border collie e 33 cani da pastore delle Shetland, tutti appartenenti a donne, al fine di ridurre le variabili da esaminare. La ricerca si è svolta nell’arco di diversi mesi attraverso un costante monitoraggio dei livelli di stress espressi tanto dai cani quanto dalle loro proprietarie. Ciò è stato possibile grazie al controllo della concentrazione di un ormone dello stress, il cortisolo, che è presente sia nei peli dei cani sia nei capelli degli esseri umani. In due occasioni diverse, a distanza di alcuni mesi tra loro, si è così proceduto a prelevare dai cani e dalle loro proprietarie i campioni necessari all’esperimento. Dalle misurazioni effettuate è risultato che i livelli di cortisolo presenti nei cani erano sempre “sincronizzati” con quelli rilevati nelle loro proprietarie: in altre parole è stato appurato che le proprietarie con alti livelli di cortisolo hanno cani con alti livelli di questo ormone, mentre alle proprietarie con bassi livelli di cortisolo corrispondono cani con bassi livelli di questo ormone.

Stress a breve e a lungo termine

Per essere certi dell’attendibilità dei risultati ottenuti, i ricercatori hanno tenuto presente anche il tipo di attività praticata dai vari cani che hanno partecipato all’esperimento. L’attività fisica infatti può aumentare i livelli di cortisolo e per questo motivo, durante il periodo in cui si è realizzato l’esperimento, i ricercatori hanno tenuto presente i diversi livelli di attività fisica svolta dai cani partecipanti. Alcuni di questi erano cani da compagnia, mentre altri praticavano abitualmente agiliy e obedience. Il grado di attività fisica di ogni cane è stato perciò monitorato per mezzo di un apposito collare che registra ogni movimento effettuato dall’animale. Lo studio ha così permesso di eseguire anche un raffronto sulle influenze determinate dalle concentrazioni di cortisolo a breve termine (presente nella saliva) e dalle concentrazioni di cortisolo a lungo termine (presente nei peli). Alcune ricerche precedenti hanno infatti già dimostrato che i livelli di cortisolo a breve termine aumentano in modo sincrono nel cane e nel proprietario che stanno svolgendo assieme un’attività competitiva. Lo studio svedese, al contrario, ha rilevato che l’attività fisica dei cani non ha alcuna influenza sui livelli di cortisolo a lungo termine presenti nel loro pelo.

Il cane è influenzato dal suo proprietario

Al fine di accertare che i livelli di stress rilevati non dipendessero da tratti della personalità dei cani e/o delle loro proprietarie, i ricercatori hanno chiesto a queste ultime di rispondere a un questionario riguardante la loro personalità e quella dei loro animali. Dai dati raccolti non è stato riscontrato alcun effetto significativo che il temperamento del cane possa aver influito sullo stress a lungo termine, mentre si è visto che la personalità della proprietaria ha avuto un’influenza importante in questo senso. Tutto ciò fa ritenere che il cane rispecchi lo stress del suo proprietario e lo studio suggerisce quindi che il livello di stress dell’animale sia influenzato dal suo partner umano.

Prima di poter trarre conclusioni sulla causa di questa correlazione, sono tuttavia necessari ulteriori approfondimenti. A questo proposito i ricercatori stanno pianificando di effettuare esperimenti analoghi a quello svolto coinvolgendo però altre razze canine. Sia il border collie che lo Shetland sheepdog sono infatti cani da pastore, razze che sono state selezionate per collaborare attivamente con gli esseri umani e per rispondere con precisione a specifiche richieste.

Il gruppo di ricerca svedese sta pensando di indagare se una sincronizzazione simile a quella registrata durante l’esperimento sia osservabile anche con altre razze, come per esempio quelle da caccia che sono state addestrate per essere più indipendenti dei cani da pastore. Un’altra linea di ricerca esaminerà se il sesso del proprietario svolge un ruolo in questa correlazione tra stress umano e canino. I risultati di questi studi sono particolarmente interessanti perché consentiranno di offrire spunti importanti per migliorare gli abbinamenti caneproprietario dal punto di vista della gestione dello stress. ●

Le fonti

• IFM Biology, AVIAN Behavioural Genomics and Physiology group, Linköping University, 581 83, Linköping,

Sweden, Ann-Sofie Sundman, Enya

Van Poucke, Ann-Charlotte Svensson

Holm, Per Jensen & Lina S. V. Roth. • Department of Medical and Health

Sciences, Linköping University, 581 85, Linköping, Sweden, Åshild Faresjö. • Department of Clinical and Experimental Medicine, Linköping University, 581 85, Linköping, Sweden, Elvar

Theodorsson.

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