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Ornitologia

ORIGINARIO DEL SUDAMERICA, È UN PAPPAGALLO DALLA GRANDE CAPACITÀ DI ADATTAMENTO, TANTO CHE I SOGGETTI SCAPPATI DALLE GABBIE NIDIFICANO IN MOLTE NAZIONI DEL SUD EUROPA

IL PARROCCHETTO MONACO

Il Parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus) è un pappagallo della famiglia degli Psittacidi originario del Sudamerica (Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay, Bolivia), ma la sua estrema capacità di adattamento lo rende potenzialmente invasivo di molti altri areali. Insieme al Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) sono gli unici pappagalli nidificanti in Italia e in molte nazioni del Sud Europa come Spagna, Portogallo, Grecia, ecc. I soggetti di queste due specie, scappati dalle gabbie, si sono adattati rapidamente al nostro clima, sono riusciti facilmente a riprodurre aumentando Diego Cattarossi Medico veterinario accreditato Fnovi per la cura degli animali esotici

così il loro areale di distribuzione in maniera molto rapida.

Questo fenomeno non è mai auspicabile ed è conosciuto come introduzione di specie aliene (alloctone) in un ecosistema con danneggiamento dello stesso. Spesso i danni da rottura di un ecosistema si possono osservare solo a distanza di anni e possono anche portare all’estinzione di specie animali o vegetali autoctone.

La morfologia

È un uccello di circa trenta centimetri di lunghezza dalla punta della coda alla testa, con una livrea poco

appariscente di color verde sul dorso e grigia sul ventre. Esistono alcune sottospecie che possono essere distinte sulla base della distribuzione dei colori sulla livrea, ma spesso i soggetti in commercio sono frutto di meticciamento tra le diverse sottospecie e quindi hanno perso questi segni distintivi.

In cattività sono state anche selezionate mutazioni del piumaggio (lutino, blu, bianca, ecc.) che non è possibile osservare in natura in quanto poco o per nulla mimetiche.

Quando abituati alla presenza dell’uomo sono psittacidi molto docili e giocherelloni.

Il carattere

In natura vivono in colonie piuttosto numerose e costruiscono dei nidi complessi, molto belli, intrecciando grandi quantità di rami secchi. Il nido dello stormo può arrivare a pesare più di un quintale e presenta diverse camere di incubazione dove ogni femmina depone da quattro e sei uova, che cova per circa ventuno giorni. I piccoli a due mesi di età sono quasi uguali agli adulti e sono perfettamente in grado di pensare a se stessi. La nidificazione in colonia è caratteristica di questo psittacide.

La sua grande fertilità e facilità in riproduzione lo hanno reso un pet

UNA VOCE SQUILLANTE

Come succede alla maggior parte dei pappagalli, anche il monaco, con la sua voce squillante e dal timbro forte, si dimostra un compagno piuttosto rumoroso, va quindi sempre valutato il fattore disturbo sonoro prima dell’acquisto. Spesso i pappagalli venduti nei negozi sono “allevati allo stecco”, ovvero tolti prematuramente dal nido per essere nutriti dall’allevatore e quindi maggiormente abituati alla manipolazione da parte dell’uomo. Questi soggetti sono convinti di appartenere alla nostra stessa specie e quindi, nella maggior parte dei casi, hanno un’interazione molto intensa con gli umani con cui convivono.

molto comune, facilmente reperibile nei negozi di animali.

La vita in casa

Facendo attenzione a tenere chiuse e oscurate finestre e tende per evitare fughe o spiacevoli collisioni, i pappagalli devono essere fatti volare liberi in casa ogni giorno per tenere le loro ali in esercizio. Il volo libero è anche molto utile come arricchimento ambientale e per permettere una piena socializzazione con tutte le persone della famiglia. Il parrocchetto monaco può imparare a ripetere molte parole, che saprà anche utilizzare nel giusto contesto. Ama tenere pulito il suo piumaggio con abluzioni di acqua e immergendosi nella vaschetta per il bagnetto. Alcuni animali gradiscono che gli venga spruzzata l’acqua con effetto pioggia.

L’alimentazione e la cura delle malattie

In natura questo pappagallo si nutre di bacche, fiori, frutta, germogli, saltuariamente di insetti. In cattività bisognerà scegliere per lui un miscuglio di granaglie per parrocchetti, un pastoncino completo per uccelli granivori e fornire ogni giorno piccole quantità di frutta e verdura, che andranno rin

IL DIMORFISMO SESSUALE

Il Parrocchetto monaco non presenta dimorfismo sessuale, ovvero la femmina e il maschio non sono distinguibili attraverso la sola osservazione esterna dei caratteri fenotipici. Per stabilire il sesso è necessario fare un sessaggio, che potrà essere endoscopico (attraverso la visualizzazione delle gonadi in anestesia tramite endoscopio) oppure molecolare inviando a un laboratorio specializzato un campione di sangue o di penne per eseguire un esame del Dna del soggetto. In presenza di cromosoma doppio XX avremo una femmina, mentre XY determinerà il sesso maschile.

novate di frequente in quanto cibo fortemente deteriorabile. Le spighe di graminacee, disidratate o fresche, sono sempre molto apprezzate.

Come tutti i pappagalli dovrà essere visitato almeno una volta all’anno da un veterinario con specifiche competenze in patologia aviare, il quale darà indicazioni sulla corretta gestione del pet.

La voliera

Per ospitare il nostro amico, quando non potrà essere lasciato libero, la voliera non sarà mai troppo grande, ma dovrà avere dimensioni minime tali da consentire all’animale di compiere brevi voli da un lato all’altro della stessa.

All’interno della gabbia, oltreché gli alimenti e acqua sempre pulita, dovremmo inserire molti giochi e rametti di piante atossiche per permettere al pappagallo di avere sempre delle attività da svolgere e ridurre il rischio che si annoi.

La noia è infatti portatrice di patologie comportamentali tali da indurre a comportamenti di auto lesione come per esempio la depurazione inferta con il becco. ●

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