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Alimentazione

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Zoodiaco

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SECONDO IL REG. (CE) 767/2009, GLI INGREDIENTI UTILIZZATI PER PRODURRE GLI ALIMENTI “SERVONO A SODDISFARE I FABBISOGNI, AD ESEMPIO IN TERMINI DI ENERGIA, SOSTANZE NUTRIENTI, MINERALI O FIBRE ALIMENTARI” E VENGONO ELENCATI IN ETICHETTA SOTTO LA DICITURA “COMPOSIZIONE”

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LE MATERIE PRIME NEL PET FOOD

Elisa Quitadamo

Dottoressa in Scienze Animali, curriculum Animal Nutrition and Feed Safety - Esperta in nutrizione animale L’elenco degli ingredienti di un prodotto è una delle caratteristiche che i proprietari di cani e gatti esaminano sempre con più attenzione al fine di poterne valutare la qualità. Purtroppo, i nomi di determinate materie prime non sono sempre facili da comprendere e possono dare adito a fraintendimenti. Per esempio, termini come “carni e derivati”, “sottoprodotti di origine vegetale” o “proteine animali trasformate” vengono spesso travisati e messi sotto inchiesta in quanto si teme che si tratti di scarti o rifiuti dell’alimentazione umana e quindi, di ingredienti di qualità scadente se non addirittura pericolosi per la salute dei pet. In realtà questo tipo di diciture non è frutto della fantasia delle industrie di petfood ma sono precise e regolamentate.

Sottoprodotti: facciamo chiarezza

A questo riguardo è bene sapere che ci sono delle regole specifiche riguardo a cosa può e soprattutto cosa non può essere utilizzato come ingrediente per gli alimenti per animali da

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compagnia. Alla parola “sottoprodotti” spesso viene data un’accezione negativa, come se si trattasse di scarti o rifiuti, mentre indica semplicemente un prodotto secondario di un processo di produzione che verrebbe sprecato se non venisse utilizzato. Per esempio, dalla lavorazione del grano, oltre al seme decorticato, si ottiene anche la crusca che è un sottoprodotto ed è un’ottima fonte di fibre insolubili che potranno essere quindi utilizzate anziché essere scartate. Oppure, parlando di sottoprodotti di origine animale (SOA), durante la macellazione alcune parti dell’animale - come per esempio polmoni, reni o fegato - vengono dichiarate non idonee al consumo umano per motivi non sanitari ma commerciali (es. difetti estetici o mancanza di richiesta sul mercato). Questo tipo di sottoprodotti è molto ricco di nutrienti e, può essere tranquillamente usato per la produzione di petfood. In questo modo, inoltre, vengono sfruttati anche per la loro elevata appetibilità. In sintesi, l’industria del petfood può essere considerata un esempio virtuoso di sostenibilità. Un altro punto a favore delle materie prime usate per la produzione di petfood è rappresentato dai rigidi controlli a cui vengono costantemente sottoposte, sia da parte dei fornitori sia delle aziende produttrici, oltre a quelli previsti dal PNAA (Piano Nazionale Alimentazione Animale). Ma quindi cosa c’è dentro a una crocchetta o a dei bocconi di alimento umido?

Fonti di amido: cereali e fonti alternative

I cereali costituiscono una fonte di carboidrati e quindi di energia, ma non solo, in quanto l’amido naturalmente presente al loro interno è un ottimo alleato delle crocchette o dei bocconi. Infatti, le alte temperature alle quali viene sottoposto il prodotto durante il processo di estrusione fanno sì che l’amido all’interno della miscela gelatinizzi diventando una sorta di “legante” che permette alla crocchetta di espandersi, di acquisire la forma e la consistenza desiderata e di avere una migliore digeribilità. Normalmente i cereali vengono utilizzati sotto forma di granella o farina. Tra le tipologie più comunemente impiegate troviamo il mais, il frumento e l’orzo. Ognuno

APPETIZZANTI E INGREDIENTI FUNZIONALI/NUTRACEUTICI

Gli appetizzanti spesso vengono visti come un qualcosa che invoglia il soggetto a mangiare un alimento di qualità scadente. In realtà, solitamente, si tratta di proteine animali o vegetali idrolizzate che vengono sprayzzate sull’esterno della crocchetta per esaltarne l’odore e il sapore. Alcune materie prime vengono utilizzate per le loro caratteristiche specifiche che potrebbero essere utili nel supportare il mantenimento della salute dei soggetti che se ne nutrono. Per esempio, i FOS (fruttoligosaccaridi) sono zuccheri con proprietà prebiotiche ovvero, costituiscono il nutrimento della flora batterica intestinale e contribuiscono quindi alla sua funzionalità.

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di essi possiede delle qualità e delle proprietà intrinseche. Per esempio, il mais ha un contenuto di grassi maggiore rispetto al frumento che in compenso apporta un tenore più elevato di proteine. Negli ultimi anni i cereali sono stati considerati spesso in modo molto negativo a causa della diffusa credenza che non siano adatti alla dieta di cani o gatti, e che possano inoltre essere responsabili di reazioni avverse al cibo; di conseguenza è aumentato il numero di prodotti presenti sul mercato classificati come “grain free”, ovvero senza cereali. In questo tipo di prodotti l’amido viene ricavato da materie prime alternative, come per esempio piselli o patate, che oltre a essere ottime fonti di proteine e fibre, contengono amido. Queste materie prime alternative si possono trovare tal quali o anche in polvere o pellet. Sono ingredienti che spesso vengono impiegati nelle ricette delle referenze premium e super premium dato il loro costo spesso maggiore rispetto ai cereali, dovuto anche al processo di lavorazione più elaborato.

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Fonti proteiche di origine animale

Le proteine utilizzate possono essere di origine vegetale (come già accennato nel paragrafo precedente) ma, data la naturale predisposizione di cani e gatti, sono principalmente di origine animale. La qualità di una fonte proteica dipende principalmente dalla sua digeribilità e dal valore biologico ovvero, dalla sua ricchezza in amminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di sintetizzare. Le proteine di origine animale (in primis le uova) hanno solitamente un valore biologico maggiore rispetto a quelle vegetali. Nella maggior parte degli alimenti secchi la principale fonte proteica è rappresentata dalle farine di carne, ovvero dalle cosiddette “proteine animali trasformate”, o dalle farine di pesce; queste materie prime vengono ottenute partendo dai sottoprodotti che sono trasformati in farine in appositi impianti di rendering. La presenza di una moderata quantità di ossa all’interno della farina di carne non è indice di bassa qualità, in quanto da esse si ricavano alcuni minerali necessari nella dieta dei nostri amici a quattro zampe come il calcio e il fosforo. Un’altra materia prima che sta sempre più prendendo il sopravvento negli alimenti secchi è la carne fresca, un ingrediente altamente digeribile dotato di una elevata appetibilità che prima di essere incluso nel prodotto finito viene sottoposto solo ai trattamenti utili al mantenimento della catena del freddo. Negli alimenti umidi i sottoprodotti di origine animale possono essere impiegati tal quali (per esempio organi freschi oppure congelati), oppure sotto forma di “mechanically deboned meat - MDM”, ovvero carne ottenuta tramite il disossamento meccanico delle carcasse.

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Fonti di grassi, di fibre e di minerali

I grassi impiegati nel petfood possono essere di origine animale e vegetale e differiscono tra loro per le proprietà nutrizionali. I grassi animali sono un altro sottoprodotto delle carni, in quanto vengono ottenuti per separazione dalla parte proteica negli stessi stabilimenti di rendering che producono le farine. Tra gli oli di origine animale troviamo anche quelli di pesce, come l’olio di salmone, noto per la sua ricchezza in omega 3: esso viene ottenuto tramite un processo di produzione che comprende una pressatura meccanica del pesce e una successiva raffinazione. Tra gli oli vegetali, invece, uno dei più utilizzati è l’olio di girasole, ricco di acido linoleico appartenente alla famiglia degli omega 6. Le fibre ricoprono un importante ruolo nell’alimentazione dei pet. Esse sono spesso il sottoprodotto di altre materie prime di origine vegetale. Per esempio, vengono molto utilizzate le polpe di barbabietola, che sono ottenute essiccando le fettucce di barbabietola dopo che è stato prelevato lo zucchero oppure la crusca di pisello, che viene estratta dal legume integrale. I sali minerali non sono solo contenuti in altre materie prime già presenti nell’alimento, ma possono essere forniti anche da sostanze inorganiche come, calcio carbonato, fosfato bicalcico e cloruro di sodio. Oltre al loro ruolo nutrizionale, talvolta possono avere anche una funzione tecnologica, per esempio possono essere utilizzati come supporto per il premix vitaminico, ovvero costituiscono una base in cui le vitamine vengono diluite: se fossero utilizzate tal quali, infatti, il loro dosaggio potrebbe risultare talmente piccolo da essere difficile da miscelare in maniera omogenea con l’alimento, mentre in questo modo se ne aumenta il volume e quindi la lavorabilità. ●

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