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DALLA FUSIONE TRA SOCIAL MEDIA E SHOPPING DIGITALE ARRIVA IL SOCIAL COMMERCE: L’ANALISI DI WORLDZ SUI COMPORTAMENTI DI ACQUISTO ON-LINE E SUI TARGET DI UTENTI

IL SOCIAL COMMERCE

Pixabay

Fabrizio Vallari

Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa Le molte giornate trascorse a casa negli ultimi mesi hanno fatto riscoprire a molti italiani la passione per l’ambiente domestico e la cura del verde, aumentando gli acquisti on-line nel settore home & gardening del +190% (Fonte Idealo, 2020). Il fenomeno ha riguardato vari settori, tra cui in particolare è apprezzabile l’interesse dimostrato verso i prodotti per animali (+116%). Il boom dell’e-commerce è stato rilevante anche per gli articoli legati alle misure anti-contagio, i prodotti per la cura di sé (+164%) e il food (+159%).

Anche dopo la riapertura dei negozi fisici, l’e-commerce continua a registrare un’accelerazione costante. I vantaggi degli acquisti on-line sono stati scoperti anche da quei target di utenti che prima non si interessavano a questo canale; apprezzato perché efficiente ma soprattutto conveniente in quanto dà la possibilità di confrontare prodotti e prezzi, scegliendo quello più vantaggioso. L’utilizzo dei social

Gerd Altmann - Pixabay network rappresenta ora per l’e-commerce un’ulteriore opportunità, sia per favorire i contatti con i clienti che naturalmente le occasioni di vendita. Ecco perché si parla di Social Commerce, ovvero della fusione tra social media e shopping digitale.

Moltiplicatori di contatti

I social media nello specifico hanno acquisito nelle strategie di marketing un ruolo sempre più strategico poiché sono in grado di mettere in contatto un brand o un’azienda con milioni di consumatori. Sono infatti circa 35 milioni gli italiani che utilizzano i social e il 98% di essi vi accede tramite mobile. Trascorrono on-line buona parte della giornata per comunicare con altre persone, esplorare contenuti e compiere scelte di acquisto. I social network giocano un ruolo importante nella formazione delle opinioni dei consumatori. Per Casaleggio Associati il 75% dei consumatori acquista uno specifico prodotto dopo averlo visto sui social. Secondo Forrest Research il 23% dei consumatori dichiara di essere influenzato negli acquisti dalle raccomandazioni che intercetta sulle piattaforme social. Infine, secondo l’ultima ricerca di Blogmeter, il 19% degli italiani afferma di aver cambiato opinione su un prodotto dopo aver letto dei contenuti sui canali social.

Acquistare sui social network

È noto come il ruolo dei social network sia cambiato nel tempo, tanto per i consumatori quanto per le aziende. Questo perché tutti, o quasi, pos-

UNA STARTUP INNOVATIVA

Worldz è una startup italiana, fondata nel 2015 da Joshua Priore (30 under 30 Forbes nel 2018), che ha ideato e sviluppato con il suo team un software per e-commerce in grado di integrare le funzioni dei social network all’interno dei negozi digitali. Conta più di 250 partner e-commerce e una community di oltre 400mila utenti che hanno scelto di utilizzare il principale servizio offerto dalla startup: un credito personalizzato in cambio della condivisione sui social.

siedono un profilo social. Su Facebook, per esempio, sono oltre 2,5 miliardi gli utenti attivi (fonte Digital 2020 We Are Social). E-commerce e social media diventano quindi un ottimo binomio e per questo sempre più aziende hanno interesse a integrare le loro strategie con queste piattaforme. I principali social network hanno introdotto nuovi elementi che danno la possibilità agli utenti di finalizzare l’acquisto direttamente sulla piattaforma, senza alcuna interruzione nel flusso di navigazione e senza dover “atterrare” sul sito del venditore. Queste piattaforme si stanno proponendo come veri e propri canali di vendita alternativi e interattivi, implementando funzionalità legate allo shopping online. Facebook ha affiancato al suo Marketplace, dove è possibile vendere sia prodotti nuovi che second hand, lo strumento “Facebook Shops” che consente agli utenti di vendere attraverso la piattaforma. Instagram ha lanciato la feature “Shopping”, consentendo ai brand di taggare i prodotti nei post e nelle storie, indirizzando così i clienti direttamente all’articolo che vogliono acquistare o ancora la feature “Checkout”, attraverso la quale gli utenti non devono più uscire dalla piattaforma per acquistare i prodotti visualizzati. Anche Pinterest si è adeguato a questo trend inserendo la funzionalità “Rich Pins” con la quale l’utente viene reindirizzato ad una landing page in cui lo stesso troverà uno o più oggetti rappresentati nell’immagine. Shopify ha implementato le funzionalità di TikTok per dare la possibilità ai merchant di vendere i propri prodotti direttamente attraverso

Justynafaliszek - Pixabay

video promozionali che gli utenti del social possono visualizzare. Telegram invece sta puntando sui pagamenti digitali all’interno dell’app, pensando ad una nuova soluzione che consenta agli utenti di fare gli acquisti attraverso chatbot integrati. Anche Youtube sta valutando di introdurre la funzione ecommerce, consentendo agli utenti di acquistare i prodotti direttamente dai video, appoggiandosi a piattaforme di proprietà Google.

Millennials, Gen Z e Gen X: come acquistano e cosa comparano

Il cluster della Generazione X rappresenta circa il 24% della popolazione italiana ed è composto dagli individui nati tra il 1965 e il 1979. Sono stati i primi digital adopters, ovvero coloro che sono nati in un mondo analogico e hanno abbracciato poi la trasformazione tecnologica. Sono i maggiori utilizzatori delle e-mail e del computer, che usano per navigare in Internet e fruire giornalmente di contenuti online. Sono propensi all’innovazione e sono i più curiosi nel fare social login per scoprire il proprio valore di popolarità. Si posizionano secondi, dopo i Millennials, tra i più propensi a condividere sui social con amici e followers i propri acquisti. I Millennials sono invece le persone nate tra il 1980 e il 1994 che rappresentano circa il 17% della popolazione. Sono i cosiddetti nativi digitali, cresciuti insieme alla digitalizzazione. Sono sempre connessi, utilizzano principalmente lo smartphone e comunicano tramite messaggi istantanei e vocali. Condivisione è la loro parola d’ordine: condividono case, mezzi di trasporto, oggetti e la loro vita sui social network. Sono in assoluto i più abituati a condividere i propri acquisti con altri utenti sulle reti social.

La Generazione Z infine è composta dai nati tra il 1997 e il 2012. Sono i primi a non aver conosciuto un mondo senza ambienti digitali, cosa che non può non influire su come vivono quotidianità, consumi e aspettative di vita. Per questi giovanissimi (nel 2021 hanno tra 9 e 24 anni) cresciuti con i selfie, il vero rito di passaggio dall’infanzia all’adolescenza è rappresentato dal possesso di uno smartphone connesso a Internet. Qualsiasi loro azione quotidiana passa attraverso le tecnologie, che portano con sé tutto il giorno. È la prima generazione per cui viene meno la distinzione tra vita reale e virtuale, che vive i social media come il proprio habitat naturale. Sono consumatorinomadi: amano passare da un brand all’altro alla ricerca del prodotto che soddisfa al meglio le loro esigenze o che, semplicemente, assicura loro una migliore esperienza d’acquisto. Sono anche mediamente più sensibili alle cause ambientali e sociali e sono spesso impegnati in attività di volontariato dopo il lavoro o lo studio. ●

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