A zonzo per le Eolie. Experience Magazine numero di Agosto 2021.

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E S P L O R A MAGAZINE

ISOLE EOLIE E SICILIA AGOSTO 2021 UNCONVENTIONAL PEOPLE UNCONVENTIONAL WORLD


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I N D I C E

EXPERIENCE

NEL BLU, TUTTA LA BELLEZZA CHE C'È

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ISOLE EOLIE

LIPARI

ISOLE EOLIE

SALINA

ISOLE EOLIE

PANAREA

ISOLE EOLIE

VULCANO

SICILIA

MILAZZO


A

La natura è stata generosa qui. Me lo ripeto mentre mi guardo attorno. Annuso l’aria. Profumo di cibo mescolato a quello della vegetazione. Il mirto probabilmente. Adoro il profumo della macchia mediterranea. Lascio che Invada i miei sensi. Come la luce di oggi del resto, percorre sentieri che portano tutti qui. Non c’è scampo, entrano dentro. La natura sparge bellezza a piene mani. Le isole di Eolo sono manifestazione del divino. La loro scoperta coinvolge olfatto e spirito. Il mio interamente. Lo spirito si rallegra, inebria. Danza. Una settimana a zonzo per le Eolie. Questo è il regalo che facciamo a noi stessi. Scoprire un territorio che è sì, Patrimonio dell’Umanità Unesco, ma che soprattutto è patrimonio nostro, italiano sino al midollo. Il blu cobalto ritorna nei decori delle ceramiche appese ovunque. Quello stesso blu che al largo della costa siciliana si staglia immobile e beffardo sul profilo dell’orizzonte.

Le acque sono incantevoli. Le isole sembrano rinascere ogni giorno. I vulcani ci ricordano tutta la precarietà del vivere. La nostra precarietà immobile e infinita. Mentre lascio che il mio pane cunzato, la quintessenza dei sapori eoliani, si sciolga nella bocca, diventando tutt’uno con me, annuso l’aria. Socchiudo gli occhi, come faccio spesso, lo sguardo si perde nel panorama perfetto che dall’alto, dal Belvedere Quattrocchi, scende giù, sino al mare. Le scogliere grigie precipitano a picco, mentre si alzano inquietanti, da Vulcano, pennacchi di fumo. La mia pagnotta di pane casereccio condita con pomodori, basilico, capperi, olive, olio, è una sorta di Comunione. Mi disseto con la Malvasia. Il gioco è fatto amici di Experience Magazine. Le Eolie ormai sono dentro di me.



A

Nature has been generous here. I repeat it to myself as I look around. I smell the air. Scent of food mixed with that of vegetation. With myrtle. I love the scent of the Mediterranean scrub. It invades my senses. Like the light of today, after all, which travels paths that lead everyone here. There is no escape, they go inside. How much generosity. Nature spreads beauty with both hands. The islands of Aeolus are a manifestation of the divine. They involve the sense of smell and the spirit. Mine entirely. The spirit rejoices, intoxicates. Dance. A week wandering around the Aeolian Islands. This is the gift we give to ourselves. Discover a territory that is, yes, a UNESCO World Heritage Site, but above all it is our heritage, Italian to the core. Cobalt blue returns in the decorations of the ceramics hanging everywhere. That same blue that off the Sicilian coast stands motionless and mocking the profile of the horizon.

The waters are enchanting. Islands seem to be born every day. Volcanoes remind us of all the precariousness of life. Our immovable and infinite precariousness. While I let my cunzato bread, the quintessence of Aeolian flavors, melt in my mouth, becoming one with me, I smell the air. I half close my eyes, as I always do, my gaze is lost in the perfect panorama that descends from the top, from Belvedere Quattrocchi, down to the sea. The gray cliffs plummet, while disturbing plumes of smoke rise from Vulcano. My loaf of homemade bread topped with tomatoes, basil, capers, olives, oil, is a kind of Communion. I quench my thirst with Malvasia. The game is made friends of Experience Magazine. The Aeolian Islands are now within me.







da Settembre Yoga all'Experience



L I P A R I ISOLE EOLIE


A

L'isola principale dell'arcipelago, la porta d'accesso alle isole Eolie, Lipari continua a essere luogo di arrivo e partenza. Sicuramente ne custodisce la storia, alcune tra le baie più belle e una straordinaria varietà di sentieri da trekking. Ciò che la rende davvero unica sono i punti panoramici di cui abbonda. Autentiche e suggestive finestre sull'intero arcipelago. Lipari, chiamata “Meligunis” (dolce in greco) in antichità, è di rara dolcezza e tranquillità. Racchiude in sé quel mix di bellezze naturalistiche, rarità geologiche ed echi di millenni di Storia che hanno portato l’Unesco, nel 2000, ad includere le Eolie nella lista del Patrimonio dell’umanità. Bella, piacevole da scoprire a bordo di due ruote, è un autentico concentrato di tipicità eoliane. Spiagge e calette certo, ma anche piazzette suggestive, una cittadella fortificata, l'acropoli e il castello. Sono numerosi, inoltre, i sentieri di trekking che toccano le varie frazioni di Lipari: camminare tra muretti a secco, cespugli di ginestre o di finocchietto selvatico e candide chiesette che ricordano le Cicladi, è il modo migliore per godersi la quiete di Quattropani, di Pianoconte, di Lami o del Cappero. Lo scorcio più suggestivo, e probabilmente il più famoso belvedere di Lipari è Quattrocchi, che offre una panoramica su tutta la costa sudest dell'isola, dove, sullo sfondo, campeggiano i faraglioni Pietra lunga, Pietra Menalda e Vulcano. Qui ci imbattiamo nella bancarella di Graziella, rifocillarsi con una birretta Messina

e due "cucunzi" è gioia pura, e un'autentica esperienza sensoriale. Parcheggiamo la nostra motoretta 150 e ci sediamo dinnanzi a uno dei panorami costieri più belli di Lipari. Là sotto, l'incantevole spiaggia Valle Muria, con le acque limpide e le scogliere così ripide, sembra invitarci alla sua scoperta. Chiediamo informazioni a Graziella, che ci mostra la direzione da prendere. C'è un sentiero sconnesso e lievemente scosceso ma in poco meno di mezz'ora siamo sulla riva, semi deserta. La spiaggia è tranquilla. Pochissime sono le persone giunte sin qui oggi. Accoccolata tra due promontori rocciosi, i faraglioni di Pietra Lunga e Pietra Menalda, la spiaggia è scura, lunga e stretta, caratterizzata dalla presenza di piccole grotte scavate all’interno della roccia tufacea. Proprio in una piccola grotta ripariamo le nostre cose e ci tuffiamo nell'acqua trasparente. Lo sguardo incontra la bellezza imponente delle scogliere. Il paesaggio ocra abbacinante sortisce un effetto quasi ipnotico. Mi prende la voglia di scrivere, raccontarlo, metterlo su carta. Queste spiagge poco agevoli preservano dal caos, ci sentiamo dei privilegiati, due piccoli tiranni nel loro regno. Mi tuffo di nuovo, mi abbandono a questa ninnananna dello scrosciare delle onde. La spiaggia non è di sabbia, come la maggior parte di quelle alle Eolie, ma io la adoro lo stesso.



A

I piedi mi dolgono e talvolta le smorfie percorrono il mio viso, ma il tempo trascorso qui, in un angolo così tranquillo e appartato, è prezioso e indimenticabile. Risaliamo la scogliera e ci addentriamo in una zona selvaggia. Erba alta, cactus, fiori, il frinito assordante delle cicale, lentamente giungiamo alla stradina asfaltata.. Rimettersi in moto è piacevole. L'aria fresca di questi giorni rende ogni spostamento godibile. Quest'isola tranquilla, senza particolare traffico, si visita con estrema facilità. Curve, vegetazione, scogliere, tramonti, nuvole. Tranquillità. Incontriamo anche qualche centro abitato, sempre di dimensioni modeste. Le case graziose, di tinte pastello, i giardini, l'entroterra brullo e più aspro. Il profumo di vegetazione che si alterna a quello del cibo, magari qualche frittura, la macchia bassa, mediterranea, poi silenziosi altopiani continuamente spazzati dal vento, infine il blu cobalto del mare che ammalia come non mai. Dopo mesi di digiuno annuso salsedine e umidità. Il cielo che lo incontra, blu su blu, nuvole su blu, disegni del cielo. Ritorno con la memoria a quei viaggi di ragazza, alle Cicladi. A bordo di una motoretta. La sensazione è pressoché la stessa, Libertà. Il senso di libertà di questa due ruote è innegabile.

Mi rendo conto che è davvero impagabile spostarsi in questo modo. Rilassa, rigenera, ritempra corpo e anima. la motocicletta si trasforma in un tappeto volante, magico e leggero, proprio come mi sento io, oggi. Lipari, luglio 2021.



A

The main island of the archipelago, the gateway to the Aeolian Islands, Lipari continues to be a place of arrival and departure. It certainly preserves its history, some of the most beautiful bays and an extraordinary variety of hiking trails. What makes it truly unique are the viewpoints it abounds with. Authentic and evocative windows overlooking the entire archipelago. Lipari, called "Meligunis" (sweet in Greek) in ancient times, is of rare sweetness and tranquility. It embodies that mix of naturalistic beauties, geological rarities and echoes of millennia of history that led Unesco, in 2000, to include the Aeolian Islands in the World Heritage list. Beautiful, pleasant to discover on two wheels, it is an authentic concentrate of Aeolian typicality. Beaches and coves of course, but also suggestive squares, a fortified citadel, the acropolis and the castle. There are also numerous trekking paths that touch the various hamlets of Lipari: walking among dry stone walls, bushes of gorse or wild fennel and white churches reminiscent of the Cyclades, is the best way to enjoy the quiet of Quattropani, Pianoconte, Lami or Cappero. The most evocative glimpse, and probably the most famous viewpoint of Lipari is Quattrocchi, an overview of the entire southeast coast of the island where, in the background, the stacks of Pietra Lungo, Pietra Menalda and Vulcano stand out. Here we come across Graziella's stall, refresh ourselves with a Messina beer

and two "cucunzi" is pure joy, and an authentic sensory experience. We park our scooter 150 and sit in front of one of the most beautiful coastal views of Lipari. Below, the enchanting Valle Muria beach, with its clear waters and steep cliffs, seems to invite us to its discovery. We ask Graziella for information, who shows us the direction to take. There is a bumpy and slightly steep path but in just under half an hour we are on the shore, semi-deserted. The beach is quiet. Very few people have come here today. Nestled between two rocky promontories, the stacks of Pietra Lunga and Pietra Menalda, the beach is dark, long and narrow, characterized by the presence of small caves carved into the tufa rock. Right in a small cave we repair our things and dive into the transparent water. The gaze meets the imposing beauty of the cliffs. The dazzling ocher landscape produces an almost hypnotic effect. It takes me the desire to write, tell it, put it on paper. These uncomfortable beaches protect us from chaos, we feel privileged, two little tyrants in their kingdom. I dive again, I abandon myself to this lullaby of the roar of the waves. The beach is not sandy, like most of those in the Aeolian Islands, but I love it all the same.




A

My feet ache and sometimes grimaces run across my face, but the time spent here, in such a quiet and secluded corner, is precious and unforgettable. We go up the cliff and enter a wild area. Tall grass, cacti, flowers, the deafening chirping of cicadas, we slowly reach the paved road .. Getting back on the bike is pleasant. The fresh air of these days makes every trip enjoyable. This quiet island, with no particular traffic, can be visited very easily. Curves, vegetation, cliffs, sunsets, clouds. Calm. We also meet some inhabited centers, always of modest size. The pretty houses, of pastel colors, the beautiful gardens, the barren and more rugged hinterland. The scent of vegetation that alternates with that of food, perhaps some frying, the low Mediterranean scrub, then silent plateaus continually swept by the wind, finally the cobalt blue of the sea that captivates like never before. After months of fasting I smell salt and humidity. The sky that meets him, blue on blue, clouds on blue, drawings of the sky. I go back to those girl travels in the Cyclades. On board a scooter. The feeling is almost the same, Freedom. The sense of freedom of this two-wheeler is undeniable.

I realize that it is truly priceless to travel this way. Relax, regenerate, restore body and soul. the motorcycle turns into a magical and light flying carpet, just like I feel. Lipari, July 2021.







LIPARI

Il porticciolo di Marina corta, immerso nella luce di questo sole di fine luglio, è brulicante di vita. Vita che mancava, un po’ a tutti. Diverse le nazionalità presenti qui, italiani certo, ma anche gente varia di mondo. Tutti ammaliati da questa beltà. La chiesa color pesca che si staglia nel blu intenso del cielo. Una scalinata di boutique e botteghe, alternate a ristoranti e locali dove fare colazione. Mi siedo anche io, parte integrante del brulichio. Del movimento e della voglia di vivere. Annuso il vento che porta profumo di mare. Gabbiani e persone. Il mio caffè, questa splendida pozione magica capace di risvegliare i sensi. Il ponticello dinanzi agli occhi mi impedisce la vista, così immagino anni e anni di vite. Anni che sono giorni, ma anche secoli. Anni in cui, da queste parti, si sono succedute civiltà. Meravigliose al punto d’aver sparso, un po’ ovunque, effigi del passato. Secoli lontani la cui presenza è forte. Si percepisce anche solo passeggiando al tramonto, quando avvolto dal silenzio, l’antico borgo sembra risorgere, come una fenice immortale, dalle sue stesse ceneri. Il rumore dei passi, sul selciato antico. Gli angoli nascosti, dove il tempo ha segnato edifici, volti, anime. Incrostazioni profonde. Lipari, suocero di Eolo, ha dato il nome a questa isola. I primi insediamenti risalgono al IV millennio a.C. L’ossiadiana, una roccia vetrosa di origine vulcanica, fu la prima fonte di ricchezza. Per secoli. Poi arrivarono greci e romani, eruzioni vulcaniche che portarono morte e terrore. Barbarossa la incendiò e ne rapì la popolazione femminile. Depredò un territorio. La povertà accompagnò giorni, mesi, anni, dando slancio all’emigrazione, allo spopolamento. Arrivarono pure i fascisti, che qui vi confinarono dissidenti, proprio nel castello di Lipari.


LIPARI Una targa, quella che ho appena osservato, ricorda tutti gli oppositori, la grandezza del sacrificio. Una placca color oro mi ricorda il dono inestimabile della libertà. Passeggio. I colori addolciti, come temperati, dalla tenue luce di questo giorno, che ha il sapore della sera, si impossessano delle mura. Qualche anziano, bambini che s’avviano verso casa. Panni stesi, balaustre arrugginite, tetti malmessi, lampioni mossi dal vento. Ombre che si rincorrono senza mai incontrarsi. Angoli di lattine vuote, tre gradini, tovaglie a scacchi, una pianta secca, una canzone che scende giù dal balcone, investendomi di ricordi anni ’80, meteore d’un tempo perduto. Un tempo che qui appare dilatarsi in prospettive evocative di infinito.



LE MIE SCELTE A LIPARI Ho scelto di alloggiare a Lipari, ottimo punto di partenza per escursioni alle Eolie. Dove dormire: personalmente ho alloggiato in questa deliziosa sistemazione. A due passi dal centro storico. New Sensoria-UP-STYLE HOME LIPARI. Qui li potete contattare direttamente: http://www.sensoria.it Tipica casa eoliana sapientemente ristrutturata, al fine di preservare tracce del suo utilizzo originale. Eleganza e funzionalità si coniugano perfettamente garantendo un soggiorno piacevole e con tutti i confort.

Per spostarvi a Lipari vi consiglio un mezzo tutto vostro, vi darà una libertà impagabile.... Noi ci siamo rivolti a Noleggio Foti, in via Crispi 30. Ve lo trovate a poche centinaia di metri dalla biglietteria aliscafi. Elena, la signora Rita e Marco. Molto gentili e professionali. I mezzi sono in ottime condizioni!!!



LIPARI

The small port of Marina Corta, bathed in the light of this late July sun, is teeming with life. Life that was missing, a little for everyone. There are different nationalities present here, Italians of course, but also people from all over the world. Everyone bewitched by this beauty. The peach-colored church that stands out against the intense blue of the sky. A staircase of boutiques and shops, alternating with restaurants and places to have breakfast. I sit down too, an integral part of the swarm. Of movement and the will to live. I smell the wind that carries the scent of the sea. Seagulls and people. My coffee, this splendid magical potion capable of awakening the senses. The small bridge in front of my eyes blocks my view, so I imagine years and years of life. Years of life. Years that are days, but also centuries. Years in which civilizations have followed one another in these parts. Wonderful to the point of having scattered, almost everywhere, effigies of the past. Distant centuries whose presence is strong. It can be perceived even just walking at sunset, when surrounded by silence, the ancient village seems to rise again, like an immortal phoenix, from its own ashes. The sound of footsteps on the ancient pavement. The hidden corners, where time has marked buildings, faces, souls. Deep encrustations. Lipari, father-in-law of Aeolus, gave the name to this island. The first settlements date back to the fourth millennium BC. Osiadian, a glassy rock of volcanic origin, was the first source of wealth. For centuries. Then came the Greeks and Romans, volcanic eruptions that brought death and terror. Barbarossa set fire to it and kidnapped the female population. He plundered a territory. Poverty accompanied days, months, years, giving impetus to emigration, to depopulation. The fascists also arrived, who confined dissidents here, right in the castle of Lipari.


LIPARI A plaque, the one I have just observed, reminds all the opponents, the greatness of the sacrifice. A gold-colored plaque reminds me of the priceless gift of freedom. Stroll. The colors softened, as if tempered, by the soft light of this day that has the flavor of the evening, take possession of the walls. A few elderly people, children on their way home. Clothes hanging, rusty balustrades, shabby roofs, street lamps blown by the wind. Shadows that chase each other without ever meeting. Corners of empty cans, three steps, checkered tablecloths, a dry plant, a song that descends from the balcony, investing me with memories of the 80s, meteors of a lost time. A time that here appears to expand into evocative perspectives of infinity.


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MY CHOICES IN LIPARI I chose to stay in Lipari, an excellent starting point for excursions to the Aeolian Islands. Where to sleep: I have personally stayed in this delightful accommodation. A stone's throw from the historic center. New Sensoria-UP-STYLE HOME LIPARI. Here you can contact them directly: http://www.sensoria.it Typical Aeolian house expertly restored, in order to preserve traces of its original use. Elegance and functionality are perfectly combined, guaranteeing a pleasant stay with all the comforts. Rent CAR, SCOOTER, BIKE, BOAT...

To move to Lipari I recommend your own vehicle, it will give you priceless freedom .... We turned to Noleggio Foti, in via Crispi 30. You can find it a few hundred meters from the hydrofoil ticket office. Elena, Mrs. Rita and Marco. Very kind and professional. The vehicles are in excellent condition !!!


S A L I N A ISOLE EOLIE



A

Un manto verde, leggero, quasi soffice e protettivo, ricopre Salina. Al primo colpo d’occhio, da lontano, l’isola appare diversa dalle sorelle. Le sue fonti naturali d’acqua dolce, la rendono unica. La sua diversità subito mi incanta. Ne colgo i tratti distintivi, il valore aggiunto, l’unicità che spesso vado cercando. Mille pensieri avvolgono questo mio sguardo. Danze che corrono oltre il tempo. Salgo a bordo della vecchia bicicletta da uomo, immagino di consegnare la posta all’anziano poeta che ha pensato di rifugiarsi a Salina. In una casa minuscola, nel paese di Pollara. E’ qui che l’innocente postino di Troisi ha conosciuto la poesia e il suo valore incommensurabile. Le parole che assumono mille significati, o forse più. Contorni musicali o poetici o dolorosi o fantasiosi o sonori o incalzanti o lentissimi. Le parole dell’anima, questo penso io. C’è ancora la bicicletta ad accogliere i visitatori. Ferma, immobile. Antitesi del concetto di due ruote e mobilità. Bloccata in una vecchia locandina applicata su di un muro. Come murata viva ma pronta a rimettersi in moto alla sola vista del postino. O semplicemente in sua attesa, silenziosa. Delizioso questo contrasto con le altre isole. Brulle e a tinte scure.

. Boschi, fiori selvatici, macchie di ginestre, filari di vite rivestono le colline. Accanto, quasi a spezzare lo sguardo, quasi a gettar scompiglio, scogliere bianco ocra che sul mare si ergono possenti. A picco se ne stanno, nella loro maestosità, nel loro scranno di bellezza. Le saline di Lingua, ormai in disuso, le danno il nome. Fino a pochi anni fa erano la fonte di sostentamento per molte famiglie, oggi, la laguna d’acqua salmastra, d’un verde brillante ma opaco, è luogo di ristoro per uccelli migratori, e nulla più. Navigarle attorno, circumnavigarla appunto, è il modo migliore per riconoscerne la singolarità. La malvasia, il suo vino dolce come il miele, sembra, in qualche modo, raccontarla meglio di tutte le parole che conosco, quando in bocca si mescola alle papille gustative, in un’estasi di piacere ininterrotto. Dorata e ambrata. Un nettare che si sposa bene con i sapori decisi di queste parti. Formaggi o biscotti di mandorle. Ho imparato da tempo che il cibo racconta luoghi, oltre a evocare ricordi. Sinestesie nella mente, cibo e vino, qui al Sud, sono più che altrove, tratti distintivi. Pieghe dell’anima, autentiche porte per corridoi di emozioni. Ci fermiamo a Lingua per un pranzo. Dinnanzi agli occhi il mare imperturbabile. Starei qui per sempre. Un pensiero che per qualche attimo mi sfiora.




Case bianche, piccoli balconi di piante fucsia, porte dipinte di colori pastello. La sensazione è di accoglienza. Mi piace. Santa Marina Salina, il porto più importante dell’isola è un tipico insediamento eoliano. Strade vivaci le principali, vetrine d’artigianato e boutique più ricercate. Un luogo tranquillo dove assaporare il ritmo locale. Una chiesa, una piazza, persone a passeggio, piante ovunque, curate. Salina, bellezza e malinconia. Poesia e semplicità. Binomi infiniti. La saluto a malincuore certa che ritornerò.




RAFFAELLA VACIS A green, light, almost soft and protective mantle covers Salina. At first glance, from afar, the island appears different from its sisters. Its natural sources of fresh water make it unique. Its diversity immediately enchants me. I capture the distinctive features, the added value, the uniqueness that I am often looking for. A thousand thoughts envelop my gaze. Dances that run beyond time. I get on board the old man's bicycle, I imagine delivering the mail to the elderly poet who has thought of taking refuge in Salina. In a tiny house in the village of Pollara. It is here that Troisi's innocent postman discovered poetry and its immeasurable value. Words that take on a thousand meanings, or maybe more. Musical or poetic or painful or imaginative or sonorous or pressing or very slow contours. The words of the soul, that's what I think. There is still the bicycle to welcome visitors. Stop, still. Antithesis of the concept of two wheels and mobility. Stuck in an old poster affixed to a wall. As if it were alive but ready to start again at the sight of the postman. Or simply waiting for her, silent. This contrast with the other islands is delightful. Barren and dark hues.

Woods, wild flowers, patches of broom, rows of vines line the hills. Next to it, as if to break one's gaze, as if to cause havoc, white ocher cliffs that rise mighty over the sea. They stand, in their majesty, in their beauty seat. The Salinas of Lingua, now in disuse, give it its name. Until a few years ago they were the source of livelihood for many families, today, the brackish water lagoon, of a bright but opaque green, is a resting place for migratory birds, and nothing more. Navigating around it, circumnavigating it, is the best way to recognize its singularity. Malvasia, its wine as sweet as honey, somehow seems to tell it better than all the words I know, when in the mouth it mixes with the taste buds, in an ecstasy of uninterrupted pleasure. Golden and amber. A nectar that goes well with the strong flavors of these parts. Cheese or almond biscuits. I have long learned that food tells about places, as well as evoking memories. Synaesthesia in the mind, food and wine, here in the South, are more than anywhere else, distinctive features. Folds of the soul, authentic doors for corridors of emotions. We stop in Lingua for a lunch. Before the eyes the imperturbable sea. I'd be here forever. A thought that touches me for a moment.



White houses, small balconies with fuchsia plants, doors painted in pastel colors. The feeling is welcoming. I like. Santa Marina Salina, the most important port of the island is a typical Aeolian settlement. The main streets are lively, craft showcases and the most sought-after boutiques. A quiet place to savor the local rhythm. A church, a square, people walking, plants everywhere, well cared for. Salina, beauty and melancholy. Poetry and simplicity. Infinite binomes. I greet you reluctantly certain that I will return.








V U L C A N O ISOLE EOLIE


Crateri fumanti e fumi sulfurei.

ammaliante, quella che permette uno scorcio

Ecco la prima immagine dell'isola di Vulcano.

sulle Eolie accompagnato dalla vista del cratere

Arriviamo molto presto, vogliamo affrontare la

fumante.

salita con il favore del clima, prima che la calura

È difficile immaginare, ed ancora di più rendere

prenda il sopravvento. L'ascesa al vulcano è

con le parole, ciò che si prova nel trovarsi su uno

semplice, direi per tutti, alto 391 metri, in una

stretto sentiero che da un lato mostra gli ampi e

trentina di minuti abbondanti si può raggiungere

tranquilli orizzonti del mare e delle isole e

la cima.

dall'altro il cuore di una montagna viva che

Il sentiero è ben segnalato, arrivati al porto si

emette fumi, calore e sibili e che costruisce

prende la sinistra, l'ampio e tortuoso sentiero sale

strutture variopinte di zolfo.

dolcemente le pendici rossastre del vulcano.

La consapevolezza che dal fondo del cratere, dove

A mano a mano che ci si eleva al di sopra

si trova il "tappo", si siano scatenate, nel passato,

dell'abitato, il paesaggio e le sensazioni

le forze di una natura in grado di cambiare le

cambiano notevolmente, e tutte le isole si vanno

forme del paesaggio, invita al rispetto e al timore

via via svelando allo sguardo. Dinnanzi agli occhi

per questo luogo palpitante di vita.

panorami generosi dell'isola, sino al più

Il mio è un timore quasi reverenziale, come fossi

inquietante di tutti, l'ampio cratere fumante.

al cospetto d'un Maharaja o un Gran Visir.

Percorrerlo è un Must do, è incredibile come lo

Scendiamo e ci rifocilliamo con una colazione

spettacolo cambi, a seconda dell'angolazione.

pantagruelica, di quelle che da queste parti

Il bordo meridionale è quello da cui è possibile

costituiscono la normalità, ma che per noi sono

ammirare la vista che ritengo più

tutt'altro che usuali.



La sabbia vulcanica nera e finissima contraddistingue la spiaggia di ponente che ospita nella sua baia una miriade di imbarcazioni ed è la più frequentata dai bagnanti. La spiaggia delle sabbie nere è delimitata a sinistra dallo scoglio delle Sirene e a destra da Vulcanello in cui si trova la Valle dei Mostri. La valle prende il nome dalle particolari forme delle rocce modellate dal vento e dal mare, in mezzo a dune di sabbia nera. Vulcanello ha due crateri spenti e una rigogliosa vegetazione. Per visitare il resto dell’isola il modo migliore è affittare una vespa o un motorino. Sprint da Luigi affitta auto e moto nel suo negozio ben segnalato, subito a sud del porto. Accanto al porto, ai piedi di un faraglione, la piscina di denso fango sulfureo vi attende per curare o semplicemente abbellire la pelle. La Pozza dei fanghi è nota sin dall'antichità per le sue proprietà.


Smoking craters and sulphurous fumes.

bewitching, the one that allows a glimpse of the

Here is the first image of the island of Vulcano.

Aeolian Islands accompanied by the sight of the

We arrive very early, we want to face the climb

smoking crater.

with the favor of the climate, before the heat

It is difficult to imagine, and even more to express

takes over. The ascent to the volcano is simple, I

with words, what it feels like to be on a narrow

would say for everyone, 391 meters high, in about

path that on the one hand shows the wide and

thirty minutes you can reach the top.

peaceful horizons of the sea and islands and on

The path is well signposted, once you arrive at

the other the heart of a living mountain that

the port, take the left, the wide and winding path

emits fumes, heat and hisses and that builds

gently climbs the reddish slopes of the volcano.

multicolored structures of sulfur.

You gradually rise in altitude and, as you rise

The awareness that from the bottom of the crater,

above the town, the landscape and the

where the "cap" is located, the forces of a nature

sensations change considerably and all the

capable of changing the shapes of the landscape

islands gradually reveal themselves to the eye. In

have been unleashed in the past, invites respect

front of the eyes generous views of the island, up

and fear for this throbbing place of life.

to the most disturbing of all, the large smoking

Mine is an almost reverential fear, as if I were in

crater. Going through it all is a Must do, it's

the presence of a Maharaja or a Grand Vizier.

amazing how the show changes, depending on

We go down and refresh ourselves with a

the angle. The southern edge is the one from

gargantuan breakfast, of those that in these parts

which you can admire the view that I consider

are the norm, but which for us are anything but

the most

usual.



The black and very fine volcanic sand distinguishes the west beach which hosts a myriad of boats in its bay and is the most popular with swimmers. The black sand beach is bordered on the left by the Scoglio delle Sirene and on the right by Vulcanello where the Valle dei Mostri is located. The valley takes its name from the particular shapes of the rocks shaped by the wind and the sea, in the middle of black sand dunes. Vulcanello has two extinct craters and lush vegetation. To visit the rest of the island the best way is to rent a Vespa or a moped. Sprint da Luigi rents cars and motorcycles in his well-marked shop, just south of the port. Next to the port, at the foot of a cliff, the pool of dense sulphurous mud awaits you to heal or simply beautify the skin. The mud pool has been known since ancient times for its properties.





P A N A R E A ISOLE EOLIE



EOLIE

PANAREA La più piccina delle Eolie è un gioiello di inestimabile valore. Da Cala Junco alla spiaggia della Calcara. Da cala degli Zimmari al villaggio preistorico di Punta Milazzese, uno scrigno attraversato da un'unica strada, anch'essa piccola e a misura d'uomo. Tra tutte le isole Eolie, Panarea è quella più contenuta in termini di dimensioni. Qui il relax è di casa, e la sensazione di essere in un paradiso terrestre, è costante in noi. Ci accompagna davvero il senso di piacere, di scoperta, di semplicità. La scelta mai casuale dei colori, la vegetazione rigogliosa e curatissima. Tutto appare al posto giusto senza però farti sentire nel posto sbagliato. Giardini, spiagge, locali, negozi e boutique. Semplicità misurata, mai banale, mai grossolana. Panarea mi coccola. Raffinata e perfetta in questi giorni di metà luglio. L'altissima stagione turistica è ancora lontana, il privilegio di essere qui, ora, ci permette di trovare posto nei locali, per bere un drink o fare colazione. Fra due, tre settimane qui diventerà tutto più caotico e complicato. Banalmente anche pranzare fuori. In estate, gli yacht di lusso riempiono il piccolo porto e frotte di villeggianti la invadono chiassosi. Le bianche e pittoresche vie pedonali sono oggi deserte. La decisione di arrivare presto, stamane, è stata azzeccata. Poche le persone a passeggio e il silenzio ci accompagna ovunque. Ci concediamo una colazione vista mare davvero invidiabile. Granita e brioche trionfano sul tavolo. Un caffè per dare la carica, e la giornata comincia proprio nel migliore dei modi. Il clima mite di questi giorni invita al movimento, non fa troppo caldo e camminare è piacevole e quasi corroborante. Con la mia macchina fotografica mi diverto a rubare scorci unici, stupendi, che, felice, condivido con voi.



EOLIE

PANAREA The smallest of the Aeolian Islands is a jewel of inestimable value. From Cala Junco to the Calcara beach. From Cala degli Zimmari to the prehistoric village of Punta Milazzese, a treasure chest crossed by a single road, also small and on a human scale. Of all the Aeolian islands, Panarea is the smallest in terms of size. Here relaxation is at home, and the feeling of being in an earthly paradise is constant in us. The sense of pleasure, of discovery, of simplicity really accompanies us. The never random choice of colors, the luxuriant and well-kept vegetation. Everything appears in the right place without making you feel in the wrong place. Gardens, beaches, clubs, shops and boutiques. Measured simplicity, never banal, never coarse. Panarea pampers me. Refined and perfect in these days of midJuly. The very high tourist season is still far away and this privilege allows us to find a place in the premises, to have a drink or have breakfast. In two, three weeks everything will get more chaotic and complicated here. Trivially even having lunch outside. In the summer, luxury yachts fill the small harbor and flocks of vacationers flock to it. The white and picturesque pedestrian streets are now deserted. The decision to arrive early this morning was a good one. Few people walking and silence everywhere. We allow ourselves a truly enviable sea view breakfast. Granita and brioche triumph on the table. A coffee to energize, and the day begins in the best way. The mild climate of these days invites you to move, it is not too hot and walking is pleasant and almost invigorating. With my camera I enjoy stealing unique views. Stupendous, which I share with you.





M I L A Z Z O SICILIA



L A S U

T E M P E S T A M I L A Z Z O

SUL FAR DELLA SERA

LA COSTA TIRRENICA, DA MILAZZO A PALERMO, È RICCA DI MERAVIGLIOSE SPIAGGE E PAESAGGI MONTANI SUGGESTIVI. DAI MONTI DELLE MADONIE AI NEBRODI. LA VITA TRADIZIONALE, CHE QUI SI RESPIRA, COLPISCE E AFFASCINA, REGALANDO SCORCI E MOMENTI CHE SI FISSANO, PIÙ DI ALTRI, NELLA MENTE.

Arriviamo a Milazzo sul far della sera, il tramonto lentamente sembra raccontarsi attraverso una luce più calda, più morbida, madreperlata, quasi materna. La finestra lascia intravedere un chiarore al sapore di pesca. Un balcone, di quelli che mi piacciono tanto, e la curiosità immediata. Forte, come sempre. Mi affaccio e il grazioso borgo antico, col suo richiamo inesauribile, mi sorride. In lontananza, nuovoloni carichi di pioggia, annunciano il temporale che a breve si abbatterà su Milazzo. Corro fuori, non posso sprecare un secondo di questa mia Sicilia. Non importa se per molti Milazzo è solo la porta d'accesso alle Eolie. Stasera voglio immergermi nella sua atmosfera tranquilla, dimessa, di questi giorni di metà luglio. Eccolo, lassù, il castello. Federico II, nel 1239, lo fece costruire, poi, nel corso dei secoli venne ampliato, trasformato, saccheggiato. Questa sera lo esploro. La cinta muraria aragonese, che lo attornia, è maestosa, imponente. Alzo lo sguardo, che si perde in nuvole e fichi d'India. Il cielo ha un sapore speciale stasera.


Non è sgombro, come spesso accade da queste parti. Accigliato, immusonito, aggrottato. I miei pensieri, al contrario, volano sereni e accompagnano questi passi che lentamente si inzuppano di pioggia. Una pioggia che si trasforma in diluvio. Universale no, però talmente forte che ci si chiude in una sala della rocca. Una sala grande con un enorme camino. Trovarmi nel castello che Federico II costruì, mi riporta a Dante, i passaggi della Divina Commedia, l'opera che tanto amo. Allo stesso tempo, la mia attenzione viene richiamata dalla presenza di attori. Danze e recitazione che sono un tutt'uno qui, stasera. Il teatro dal vivo, un teatro di pietra e nella pietra. Come scolpito ma allo stesso tempo itinerante. Il comune mamertino propone cinque spettacoli teatrali, accolti e avvolti dalla stupenda cornice del bene più prezioso di Milazzo. L’obiettivo è rilanciare il teatro dal vivo ma, anche, far riscoprire alcuni dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia della città. L'opera in scena stasera, "La Tempesta" appunto, è la prima di una serie. Tempesta di fatto, aggiungo io. Tempesta di emozioni, perchè il mare e il cielo, che stasera si incontrano sulla linea frastagliata dell'orizzonte, raccontano storie tragiche. Storie di mare e di uomini, tanti quelli passati di qui. Greci, arabi, normanni, persino Garibaldi con le sue truppe. Questa terra ne ha vista molta di vita e il suo valore aggiunto, sarà sempre figlio di una mescolanza, un'unione, una fusione di stili, architetture, colori ed essenze.



La bellezza selvaggia di stasera mi ammalia. Adoro perdermi in nuvole in trasformazione. Le ultime prove, quelle a cui ora assistiamo sono una tempesta anche nel cuore. Una «tempesta» di emozioni che coinvolgono noi spettatori, trasportandoci simbolicamente su quelle carrette del mare, immersi nel buio. In balia delle onde, dove gli attimi diventano l’eternità. L'Eneide si mescola all'attualità. La musica e la danza, con la pioggia e la tempesta, che nel cielo disegnano nuvole imperfette. Le prove vengono sospese, immediatamente. La pioggia si porta via tutto, tranne la maestosità e la possanza dell'antica fortificazione. Un luogo piacevole da visitare. Fiori, piante profumate, la Torre Normanna, il Duomo Vecchio, le rovine del Palazzo dei Giurati. Aspettiamo spiova. Ci allontaniamo lentamente dal complesso, lasciamo scorrere il tempo, come il fiume d'acqua che accompagna i nostri passi. Milazzo mi piace, mi sorprende la sua ricchezza di angoli pittoreschi. I vasi di piante grasse, il gatto pigro raggomitolato sul cuscino, i tavolini scrostati che si perdono in minuscole piazzette scrostate anch'esse. Milazzo accende lampioni, ristoranti, caffè. Una cena di pesce, all'aperto. Due passi nel centro cittadino. Porte e cortili, panchine di anziani che si raccontano vecchie storie. Pescatori, reti rosse, gabbiani.



LA MIA SCELTA A MILAZZO Ho scelto di alloggiare a Milazzo, ottimo punto di partenza per escursioni alle Eolie e per visitare la Sicilia tirrenica. Dove dormire: personalmente ho alloggiato in questa deliziosa sistemazione, proprio nel cuore del centro storico di Milazzo: B&B RE Umberto.

Qui li potete contattare direttamente: http://www.bbreumberto.com Ospitato in un edificio dei primi dell'Ottocento, questo bed & breakfast dista 1 km dal castello della città e 10 minuti a piedi dal Duomo di Santo Stefano. Ho trovato davvero graziosa l'ubicazione, a pochi passi da ristoranti, negozi e dal porto. Un particolare elogio alla cortesia dell'oste Piero, padrone di casa e cultore di bellezza.


MY CHOICE IN MILAZZO I chose to stay in Milazzo, an excellent starting point for excursions to the Aeolian Islands and to visit Tyrrhenian Sicily. Where to sleep: I personally stayed in this delightful accommodation, right in the heart of the historic center of Milazzo: B&B RE Umberto.

Here you can contact them directly: http://www.bbreumberto.com Housed in an early 19th-century building, this bed and breakfast is 1 km from the town's castle and a 10-minute walk from St. Stephen's Cathedral. I found the location really nice, within walking distance of restaurants, shops and the harbor. A particular praise to the courtesy of the host Piero, landlord and beauty lover.


T H E S T O R M M I L A Z Z O

AT DESK

HE TYRRHENIAN COAST, FROM MILAZZO TO PALERMO, IS FULL OF WONDERFUL BEACHES AND SUGGESTIVE MOUNTAIN LANDSCAPES. FROM THE MOUNTAINS OF THE MADONIE TO THE NEBRODI. TRADITIONAL LIFE, WHICH YOU CAN BREATHE HERE, STRIKES AND FASCINATES, GIVING GLIMPSES AND MOMENTS THAT ARE FIXED, MORE THAN OTHERS, IN OUR MIND.

We arrive in Milazzo at dusk, the sunset slowly seems to tell itself through a warmer, softer, mother-of-pearl, almost maternal light. The window reveals a peach-flavored glow. A balcony, the kind I like so much, and immediate curiosity. Strong, as always. I look out and the pretty old village, with its inexhaustible call, smiles at me. In the distance, cirrus clouds laden with rain announce the storm that will soon hit Milazzo. I run out, I can't waste a second of this Sicily of mine. It does not matter if for many Milazzo is only the gateway to the Aeolian Islands. Tonight, I want to immerse myself in its quiet, discreet atmosphere of these days in mid-July. Here it is, up there, the castle. Frederick II, in 1239 had it built, then, over the centuries it was enlarged, transformed, plundered. I explore it tonight. The Aragonese walls that surround it are majestic, imposing. I look up, which is lost in clouds and prickly pears. Heaven has a special flavor tonight.

O N


It is not mackerel, as often happens in these parts. Frowning, frowning, frowning. My thoughts, on the contrary, fly calmly and accompany these steps that slowly fill with rain. A rain that turns into a deluge. Universal no, but so strong that you lock yourself in a room in the stronghold. A great room with a huge fireplace. Being in the castle that Frederick II built brings me back to Dante, the passages of the Divine Comedy, the work I love so much. At the same time, my attention is drawn by the presence of actors. Dancing and acting that are one here tonight. The live theater, a theater of stone and in stone. As if sculpted but at the same time itinerant. The Mamertine municipality offers 5 theatrical performances, welcomed and enveloped by the beautiful setting of the most precious asset of Milazzo. The goal is to relaunch live theater but also to rediscover some of the most evocative and history-rich places in the city. The opera on stage tonight, "The Tempest" in fact, is the first of a series. Storm in fact I add. Storm of emotions, because the sea and the sky, which meet tonight on the jagged line of the horizon, tell tragic stories. Stories of the sea and men, many have passed through here. Greeks, Arabs, Normans, even Garibaldi with his troops. This land has seen a lot of life and its added value will always be the result of a mixture, a union, a fusion of styles, architectures, colors and essences.


The wild beauty of tonight bewitches me. I love getting lost in changing clouds. The latest tests, the ones we are witnessing now, are also a storm in the heart. A "storm" of emotions that involve us spectators, symbolically transporting us on those sea carts, immersed in the darkness. At the mercy of the waves, where moments become eternity. The Aeneid mixes with current events. Music and dance, with rain and storm, which draw imperfect clouds in the sky. The tests are suspended, immediately. The rain takes everything away, except the majesty and might of the ancient fortification. A pleasant place to visit. Flowers, fragrant plants, the Norman Tower, the Old Cathedral, the ruins of the Palazzo dei Giurati. Let's wait for it to rain. We slowly move away from the complex, we let time go by, like the river of water that accompanies our steps. I like Milazzo, its wealth of picturesque corners surprises me. The pots of succulents, the lazy cat curled up on the pillow, the peeling tables that are lost in tiny squares also peeling. Milazzo lights up street lamps, restaurants, cafes. A fish dinner, outdoors. Two steps in the city center. Doors and courtyards, old people's benches who tell old stories. Fishermen, red nets, seagulls.

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Experience Magazine testi e fotografie a cura di Raffaella Vacis


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