maggio 2022
EXPERIENCE MARRAKECH
Indice 8
LA MIA MARRAKECH Uno spazio geografico che si trasforma in spazio emotivo ed emozionale. Marrakech attraverso gli occhi di un viaggiatore
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GIARDINI BOTANICI JARDIN MAJORELLE La bellezza e l'armonia dei Jardin Majorelle, un'oasi di pace e magia appena fuori la Medina di Marrakech.
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RIAD MOOD Pace e tranquillità, l'atmosfera unica dei Riad di Marrakech.
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MELLAH A zonzo per il quartiere ebraico di Marrakech. Le strade strette di Mellah ospitavano un tempo il ghetto ebraico della città.
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JARDIN SECRET Le Jardin Secret fa parte della grande tradizione dei maestosi palazzi araboandalusi e marocchini.
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MAISON DE LA PHOTOGRAPHIE La Casa della Fotografia di Marrakech
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Nel mio immaginario c'era da tempo un viaggio in
lettori un frammento di mondo, uno spiraglio di
Marocco.
mahgreb, un assaggio di cultura e tradizioni che
Percorrerlo, conoscerlo, per osmosi, attraverso
racchiudono secoli di storia.
strade e chilometri.
Il Marocco è quindi il protagonista assoluto della
Questa partenza è stata apparentemente casuale,
mia narrazione, ma come spesso sottolineo non è
ma come spesso succede, la vita ha già deciso
mai una descrizione esclusivamente geografica, gli
prima di te il dove, il quando e il con chi.
spazi che sfioro sono, il più delle volte, spazi
Halima è entrata nella mia esistenza a fine 2021 e a
emozionali, geografia emotiva.
marzo 2022 passeggiavamo già insieme per le
Una piazza non è mai solo una piazza, è un cuore
strade di Beni Mellàl, dove vive la sua famiglia e
pulsante di vita, dove artisti e mendicanti, principi
dove io sono stata loro ospite per poco meno di
e regine si susseguono in una danza di luci, colori,
una settimana. Le emozioni che ho provato a casa
musica, parole, gesti.
Abib sono state molteplici. L'emozione
La terrazza di un caffè una platea che si riempie di
dell'accoglienza, l'emozione della grande famiglia,
attori, altrettanto attivi e pieni di vita.
l'emozione d'una tavola imbandita da re, l'emozione
Coreografie e giochi di luci. Verso l'alto sale il
della frutta profumata che in bocca si scioglie come
profumo di cibo cotto e di frutta matura.
miele. La famiglia Abib mi ha donato gentilezza e
Tutto si vende, si compra, si osserva, passa da una
affetto incondizionato.
mano all'altra, si dona, si riceve.
Io, il Marocco, l'ho vissuto davvero.
Vi accompagno in questo viaggio a Marrakech,
Experience Magazine vola a Marrakech, si colora di
sperando vi trasmetta anche solo una minima parte
Blu Majorelle, calpesta piastrelle dalle figure
della bellezza, della gioia, dell'amore che ho
geometriche perfette, si scalda al tiepido sole
ricevuto in quel Paese perchè anche quella minima
marocchino, attraversa mercati colorati. Annusa
parte sarà tantissimo.
spezie e assaggia piatti nuovi e saporiti.
Questo mese il Magazine s'è trasformato, perchè
Experience Magazine, anche questa volta, cerca di
come me ha bisogno di cambiare la veste, spero
abbattere frontiere e pregiudizi regalando ai suoi
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possiate apprezzarne le mutazioni. Buona lettura.
In my imagination there had been Morocco for a
Smell spice and taste new and tasty dishes.
long time.
Experience Magazine, once again, tries to break
Travel there, follow it, get to know it, by osmosis,
down borders and prejudices, giving its readers a
through roads and kilometers.
fragment of the world, a glimpse of mahgreb, a
Going there was apparently random, but as often
taste of culture and traditions that contain
happens, life has already decided before you
centuries of history. Morocco is therefore the
where, when and with whom.
absolute protagonist of my narration, but as I often
Halima came into my life at the end of 2021 and in
emphasize it is never an exclusively geographical
March 2022 we were already walking together
description, but the spaces I touch are, more often
through the streets of Beni Mellàl, where her family
than not, emotional spaces, emotional geography.
lives and where I was their guest for just under a
A square is never just a square, it is a beating heart
week. The emotions I felt at the Abib house were
of life, where artists and beggars, princes and
many.
queens follow one another in a dance of lights,
The emotion of welcome, the emotion of the big
colors, music, words, gestures.
family, the emotion of a table set like a king, the
The terrace of a café is an audience filled with
emotion of fragrant fruit that melts like honey in
actors, equally active and full of life. Choreography
the mouth.
and play of lights. The scent of cooked food and
This month Experience Magazine has been
ripe fruit rises upwards. Everything is sold, bought,
transformed, because like me it needs to change
observed, passed from one hand to the other,
the look, I hope you can appreciate the mutations
given, received.
and the graphic choice.
I accompany you on this trip to Marrakech,
Experience Magazine then flies to Marrakech, is
hoping it will transmit to you even a small part of
colored with Majorelle Blue, treads on tiles with
the beauty, of the joy, of the love that I received in
perfect geometric figures, warms up in the warm
that country, even that small part will be a lot.
Moroccan sun. 6
La mia Marrakech DI RAFFAELLA VACIS
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dalle zone più frequentate, regala vita vera. Botteghe e preghiera. Profumi e aromi avvolgenti. C’è aroma nei suk, e freschezza, e varietà di colori, e silenzi alternati a parole, incomprensibili per me. L’odore cambia, a poco a poco, a seconda della merce esposta. Non ci sono prezzi, tutto ciò che si vede, posato quasi per caso, è in vendita. Ma non si sa mai quanto costeranno le mercanzie. Tutti gli stanzini e le minuscole botteghe, che uno accanto all’altro scorrono dinnanzi ai miei occhi, vendono le stesse cose, o cose molto simili tra loro. Ma il prezzo è sempre un mistero. Cerco di non fare cenni, evito di avvicinarmi troppo, altrimenti divento immediatamente preda di uno di questi affascinanti venditori. È un attimo e ti tengono in scacco. Le botteghe sono bauli di tesori, piene zeppe di incredibili articoli. Chincaglierie, marocchinerie, come dicono i francesi. C’è un bazar per le spezie, uno per i cestai, poi le lampade. Articoli che si susseguono. Bellissimi e luccicanti. L’artigianato è davvero prezioso e ben fatto. Spesso accanto alla bottega c’è chi crea i prodotti. Chi intreccia paglia, chi lavora la pelle, chi tinge Esco prestissimo oggi. Voglio regalarmi una
filati. È incredibile la dignità che acquistano questi
mattinata alla scoperta di Marrakech.
oggetti. Vederli nascere nelle mani, vederli
I negozi del suk sono ancora chiusi.
prendere una forma, una sorta di creazione.
Qualche signore spazza lo spazio adiacente la
L’osservazione mi mette di buon umore.
sua bottega. Incrocio un localino dove servono
Abbiamo perso questa abitudine.
la prima colazione, piatti che non conosco ma
Fa parte del nostro modo di vivere ricevere a casa
che mi avvolgono di profumo di cibo.
oggetti bell’e fatti, pronti per essere utilizzati.
Mi fermo curiosa. « Salam Aleikum ». « Aleikum
Qui ne osservo la scelta del filo per cucire, le
Salam », signore. È un attimo per me sentirmi a
carezze alla pelle per stenderla, le mani diventano
casa. Un attimo. Sorseggio un tè alla menta che mi
un bene prezioso, preziosissimo, come anche la
porge gentilmente il proprietario della bottega.
creatività, la cura, l’amore.
Resto in disparte, mi sembra di spezzare, con la mia
Adoro questa ostentazione del produrre.
presenza non usuale, quello spaccato di vita vera.
Le botteghe aperte diventano fucine di vita,
Di quotidianità. Marrakech, se ti allontani
brulichio felice, e io mi smarrisco. 9
La sensazione che mi accompagna è quella che ormai mi appartiene. È come se una sostanza, una sorta di pozione magica, fluisca dentro di me. Un fluire che si fa beffa delle parole. Cosa c’è in quella lingua? In quei segni che come geroglifici raccontano misteri lontanissimi eppure mai così vicini? Che cosa mi nasconde? Cosa mi regala? Cosa aggiunge o toglie? Le strane grida che sento mi colpiscono. Allah risuona spesso ed è sempre una sorta di benedizione, ma anche di rassegnazione, una sorta di arrendevolezza a Dio. Mi metto nelle mani di Dio. Se Dio vorrà. Ancora una volta la volontà del mio libero arbitrio incontra le braccia alzate in segno di resa. Resa alla vita, al suo scorrere, al fato. Dio. Dio mi accompagna e protegge, Dio mi accoglie e canta le mie lodi. Dio è in ogni creatura meravigliosa che ho la fortuna di incontrare sul mio cammino. Vagando per i suk, per le vie strette, per i mercati e attraverso l’anima delle persone ritrovo il senso della mia strada. Del mio viaggio. Gli altri, quelle
Non sono attesa da nessuno.
creature così diverse ma così simili sono me
Non ho alcun vincolo oggi. Sono come un monarca
stessa allo specchio. Sono sempre io.
assoluto, il Re Sole di Marrakech.
Riflessa in occhi che non so. Che credo di non
Mi perdo in vicoli strettissimi.
sapere. Che azzardano percorsi sconosciuti.
Vicoli di gatti e bambini che come da noi un tempo,
Che incontro ogni volta che mi metto in cammino,
giocano e si rincorrono per le strade.
viandante o Pellegrino.
La Medina è un regno. Come un regno, con i suoi
Il cammino apre ponti.
confini, il suo dentro e fuori, i suoi asini, carretti, le
Apre cuore, anima e mente.
gincane per svincolarsi dagli ingorghi. Mi ritrovo.
Una città questa dalle infinite bellezze.
Invece di perdermi e vagare la sensazione è che
Dalle meraviglie impavide.
quello spazio geografico sia mio da sempre.
Dagli infiniti silenzi.
Che lo conosca come le mie tasche.
Una città che si apre. Regalandomi emozioni.
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My Marrakech DI RAFFAELLA VACIS
I go out very early today. I want to give myself a morning to discover Marrakech. The shops in the souk are still closed. Some ladies sweep the space adjacent to his shop. I cross a little place where they serve breakfast, dishes that I don't know but that envelop me in the scent of food.
There is aroma in the souks, and freshness, and variety of colors, and silences alternating with words, incomprehensible to me. The smell changes, little by little, depending on the goods on display. There are no prices, everything you see, placed almost by chance, is for sale. But you never know how much the merchandise will cost. All the closets and tiny shops, which run side by side before my eyes, sell the same things, or things very similar to each other. But the price is always a mystery. I try not to nod, I avoid getting too close, otherwise I immediately fall prey to one of these charming sellers. It's a moment and they keep you in check. The shops are chests of treasures, crammed with incredible items. Trinkets, Moroccan shops, as the French say. There is a bazaar for spices, one for baskets, then lamps. Articles that follow one another. Beautiful and shiny. The craftsmanship is truly precious and well done. Often next to the shop there are those who create the items. Those who weave straw, those who work the leather, those who dye yarns. It is incredible the dignity that these objects acquire. To see them I stop curious.
born in the hands, to see them take a shape, a kind
"Salam Aleikum". "Aleikum Salam", sir.
of creation.
It's a moment for me to feel at home.
The observation puts me in a good mood.
A moment.
We have lost this habit. It is part of our way of life
I sip a mint tea that the shop owner kindly hands
to receive beautifully made objects at home, ready
me.
to be used.
I stay on the sidelines, it seems to me to break,
Here I observe the choice of sewing thread, the
with my unusual presence, that slice of real life. Of
caresses to the skin to spread it out, the hands
everyday life.
become a precious, very precious asset, as well as
Marrakesh, if you move away from the busiest
creativity, care, love.
areas, give real life.
I love this show of producing.
Shops and prayer.
The open shops become forges of life, a happy
Enveloping aromas and aromas.
swarm, and I get lost. 15
The feeling that accompanies me is the one that now belongs to me. It is as if a substance, a kind of magic potion, is flowing into me. A flow that makes fun of words. What's in that language? In those signs that like hieroglyphics tell mysteries that are far away yet never so close? What are you hiding from me? What does it give me? What does it add or take away? The strange cries I hear hit me. Allah often resounds and for me it is always a kind of blessing, but also of resignation, a kind of surrender to God. I put myself in God's hands. God willing. Once again the will of my free will meets the arms raised in surrender. Surrender to life, to its flow, to fate. God. God accompanies me and protects me, God welcomes me and sings my praises. God is in every wonderful creature that I have the good fortune to meet on my path. Wandering through the souks, the narrow streets, the markets and through the soul of the people, I find the meaning of my way. Of my trip. The
I am not expected by anyone.
others, those creatures so different but so similar
I have no ties today. I am like an absolute monarch,
are myself in the mirror. It's always me.
the sun king of Marrakech.
Reflected in eyes I don't know. Which I don't think
I get lost in very narrow alleys.
I know. Who venture unknown paths.
Alleys of cats and children who, like us in the past,
Which I meet every time I set out on a journey,
play and chase each other in the streets.
traveler or pilgrim.
The Medina is a kingdom. Like a kingdom, with its
The path opens bridges.
borders, its inside and out, its donkeys, carts,
Opens heart, soul and mind.
gymnastics to free itself from traffic jams. Instead
A city of infinite beauty.
of getting lost, I find myself.
From fearless wonders.
Instead of getting lost and wandering, the feeling is
From infinite silences.
that that geographical space has always been mine.
A city that opens up. Giving me emotions.
Know him like the back of my hand. 17
JARDIN MAJORELLE
Botanic Garden & Art JARDIN MAJORELLE Realizzato dall’artista francese Jaques Majorelle, che si stabilì nella città di Marrakech nel 1919, il Giardino Majorelle è un mix perfetto d'arte, botanica, giardinaggio e design.
Una bellezza a trecento sessanta gradi.
Comprarono il giardino nel 1980, decidendo poi di
Qui l'arte, il design e la moda incontrano la
vivere nella casa dell'artista, ribattezzata Villa
botanica e il giardinaggio.
Oasis, e intraprendendo un ampio lavoro di
Una compenetrazione che è essenza di questo
restauro.
luogo dove la magia è tangibile.
L’apertura al pubblico avvenne nel 1947.
Prende forma.
Fanno parte del parco tantissime specie e varietà
Realizzato dall’artista francese Jaques Majorelle,
vegetali : palme, olivi, cipressi, banani, limoni, lauri,
che si stabilì nella città di Marrakech nel 1919, il
cactus, noci di cocco, bambù, gelsomini, agave,
Giardino Majorelle fu costruito nel 1920, completa
fiori.
la proprietà una grande villa in stile liberty,
Tutto il parco è una vera e propria opera d’arte, tra
caratterizzata da pareti interamente dipinte di blu.
colori intensi, piante e fiori meravigliosi,
Da amante della botanica, Majorelle creò il suo
l’atmosfera è veramente unica nel suo genere.
giardino botanico ispirato ai giardini tradizionali
I colori, i profumi, la tranquillità che si respirano
marocchini, il risultato finale fu un lussureggiante
nel Giardino Majorelle, fanno si che questo parco
giardino tropicale intorno alla sua villa, un giardino
rappresenti un’oasi di pace e relax nella caotica
impressionista, una cattedrale di forme e colori,
Marrakech, regalando attimi di stupore agli amanti
incentrata su un lungo bacino centrale con vari
di arte e natura.
ambienti differenti, dove centinaia di uccelli
“Un’oasi in cui i colori di Matisse si mescolano a
nidificano.
quelli della natura”.
Questo giardino è un'opera d'arte vivente in
Il blu Majorelle mi inebria, riempendo tutti i miei
movimento, con piante esotiche e rare specie, e
pori, mi entra dentro, mi scorre quasi nelle vene.
ornato con fontane, laghetti, vasi in ceramica,
Sì, il mio sangue è blu Majorelle oggi. Ho scelto di
sentieri, pergolati. Yves Saint Laurent e Pierre
venirci al tramonto, preferivo evitare la luce troppo
Bergè scoprirono il giardino nel 1966, durante il
diretta e aggressiva.
loro primo soggiorno a Marrakech, rimanendone
Desideravo misurarmi con una luce più tenue e
incantati.
morbida, volevo che i miei scatti accarezzassero 21
la vegetazione. Scatti che sono essenza di questo momento. Amo i giardini botanici, ne ho visitati molti nel mio peregrinare per Paesi, ma certo, questo di Marrakech è davvero seducente. Pregevole e equilibrata l'anima dei Jardin Majorelle. Il blu in continuo contrasto col giallo, le tonalità sempre accese e incantevoli. La scelta delle piante, esotiche, floride e rigogliose. Misura e simmetria. Rigore e abbondanza. È un'alternanza continua di sensazioni diverse, di ispirazioni, di spunti. Qui la moda incontra arte e botanica. La boutique all'interno dei Jardin è ammirevole. Ci sono tessuti cangianti che riprendono i colori dei fiori e del colore che qui tutto avvolge, il blu Majorelle. Seta blu Majorelle che mi riporta immediatamente al colore dei foulard Touareg ma anche alle sete indiane che tanto amavo nei mercati di Delhi. È questa fusione continua che forse più mi ammalia. Sembra quasi che tanti piccoli pezzetti di me completino lentamente questo puzzle. Forse, da qualche parte era scritto da tempo che oggi sarei dovuta arrivare sino a qui, seduta in questo prezioso luogo, ammirando estasiata la luce del tramonto, sorseggiando tè alla menta, attendendo i miei anni che fanno un numero perfettamente imperfetto. Esattamente come ho imparato ad essere io. Forse, il senso autentico di tutto questo vivere, è la sensazione di pienezza di questa sera, seduta qui a sfogliare la mia agenda dove le parole scorrono come un fiume in piena e sono pronte a violare argini, e convenzioni, e paure ataviche, e silenzio profondi. Qui, all'ombra di quest'albero, con un profumo dolciastro misto a selvatico che pervade il mio spirito. Con la sensazione che tutto cominci e finisca esattamente qui.
Jardin Majorelle Il giardino botanico tra i più celebri al mondo è quello che ha sede in Marocco perché attira gli amanti dell'arte in generale ma anche gli amanti del giardinaggio, della flora e che adorano osservare i giardini botanici di tutto il mondo. E' forse il giardino dove l'arte si fonde perfettamente con la botanica e la coltivazione di fiori in generale, ed è per questo che attira turisti di diverso genere da tutto il mondo.
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JARDIN MAJORELLE
Botanic Garden & Art MAJORELLE GARDEN Created by the French artist Jaques Majorelle, who settled in the city of Marrakech in 1919, the Majorelle Garden was built in 1920, it includes a large Art Nouveau villa, characterized by walls entirely painted in blue.
A beauty at three hundred and sixty degrees.
They bought the garden in 1980, then decided to
Here art, design and fashion meet botany and
live in the artist's house, renamed Villa Oasis, and
gardening.
embarked on extensive restoration work.
An interpenetration that is the essence of this
The opening to the public took place in 1947.
place where magic is tangible.
Many plant species and varieties are part of the
It takes shape.
park: palm trees, olive trees, cypresses, banana
Created by the French artist Jaques Majorelle, who
trees, lemons, laurels, cacti, coconuts, bamboo,
settled in the city of Marrakech in 1919, the
jasmine, agave, flowers etc ...
Majorelle Garden was built in 1920, it includes a
The whole park is a real work of art, with intense
large Art Nouveau villa, characterized by walls
colors, wonderful plants and flowers, the
entirely painted in blue.
atmosphere is truly one of a kind.
As a lover of botany, he created his botanical
The colors, the scents, the tranquility that can be
garden inspired by traditional Moroccan gardens,
breathed in the Majorelle Garden, make this park
the end result was a lush tropical garden around
an oasis of peace and relaxation in the chaotic
his villa, an impressionist garden, a cathedral of
Marrakech, giving moments of amazement to
shapes and colors, centered on a long central basin
lovers of art and nature.
with various different environments , where
"An oasis where Matisse's colors mix with those of
hundreds of birds nest.
nature".
This garden is a living work of art in motion, with
Majorelle blue intoxicates me, filling all my pores,
exotic plants and rare species, and adorned with
enters me, almost runs through my veins.
fountains, ponds, ceramic pots, paths, pergolas.
Yes, my blood is Majorelle blue today. I chose to
Yves Saint Laurent and Pierre Bergè discovered the
come at sunset, I preferred to avoid too direct and
garden in 1966, during their first stay in Marrakech,
aggressive light.
remaining enchanted.
I wanted to measure myself with a softer and softer light, I wanted my shots to caress 27
Water vapor generated through surface evaporation is transported by circulatory patterns in the atmosphere. When atmospheric conditions permit an uplift of warm, humid air, this water condenses and falls to the surface as precipitation. Most of the water is then transported to lower elevations by river systems and usually returned to the oceans or deposited into lakes. This water cycle is a vital mechanism for supporting life on land and is a primary factor in the erosion of surface features over geological periods. Precipitation patterns vary widely, ranging from several meters of water per year to less than a millimeter. Atmospheric circulation, topographic features, and temperature differences determine the average precipitation that falls in each region. The amount of solar energy reaching Earth's surface decreases with increasing latitude. At higher latitudes, the sunlight reaches the surface at lower angles, and it must pass through thicker columns of the atmosphere. As a result, the mean annual air temperature at sea level decreases by about 0.4 °C (0.7 °F) per degree of latitude from the equator. Thermal energy causes some of the molecules at the outer edge of the atmosphere to increase their velocity to the point where they can escape from Earth's gravity. This causes a slow but steady loss of the atmosphere into space. Because unfixed hydrogen has a low molecular mass, it can achieve escape velocity more readily, and it leaks into outer space at a greater rate than other gases. The leakage of hydrogen into space contributes to the shifting of Earth's atmosphere and surface from an initially reducing state. 29
Jardin Majorelle The botanical garden among the most famous in the world is the one based in Morocco because it attracts art lovers in general but also lovers of gardening, flora and who love to observe botanical gardens from all over the world. It is perhaps the garden where art blends perfectly with botany and the cultivation of flowers in general, and that is why it attracts tourists of various kinds from all over the world.
RIAD MOOD Riad a Marrakech Pace, tranquillità e lo sciabordio dell’acqua che scorre, l'atmosfera unica dei Riad, e dei loro silenziosi cortili. Peace, tranquility and the lapping of flowing water, the unique atmosphere of the Riads, and their silent courtyards.
perfetti per ospiti molto esigenti. In un autentico riad non può mancare un giardino interno diviso in quattro parti, con una fontana al centro. Più di qualsiasi altra città del Nord Africa, Marrakech vanta oltre mille riad autentici, alcuni dei quali risalgono addirittura al XV secolo. Protetti da mura poderose, spesso non si riesce ad immaginarne la quantità di tesori che vi si celano. I portoni di legno possente borchiati d'ottone nascondono un mondo fatto di vegetazione, fontane, soffitti in legno, balconi con sponde in ferro battuto e stucchi a profusione. I muri, cotruiti in argilla o in mattoni crudi, sono perfetti per isolare l'ambiente dal caldo soffocante della città. Sono materiali del passato che funzionano molte bene anche al giorno d'oggi. Ecco alcuni riad di Marrakech che ho selezionato per voi:
Riad Tajania Nato come una casa privata e poi trasformato in un Riad, questo gioiello di Marrakech è dotato di 4 suite curate fin nei minimi dettagli con due piscine, Nelle principali città del Marocco, accanto ai
bar e la possibilità di cenare sulla bellissima
palazzi dei sovrani sorgevano sontuosi riad, con
terrazza. Caratteristica unica di questo Riad è la
giardini lastricati di zelljj e ombreggiati da alberi da
piscina sul tetto, per godersi fino in fondo la città.
frutto, sui quali cinguettavano gli uccelli.
Un luogo dove rilassarsi con la musica diffusa in
Oggi è possibile vivere la stessa esperienza
ogni stanza, anche in bagno!
meravigliosa perchè molti riad sono stati riportati alla loro originaria bellezza e trasformati in 'maison
Be Marrakech
d'hotes''. A Marrakech la scelta è davvero molto
Piccolo, ma estremamente curato nel design il Be
vasta e per tutte le esigenze e la disponibilità.
Marrakech è più distante dal Souk ma rimane uno
Ci sono piccoli, deliziosi riad a conduzione
dei più belli di Marrakech. Silenzioso ed elegante,
famigliare. Semplici, magari con poche stanze, ma
ha anche un piccolo hammam: un vero angolo di
che racchiudono bellezza, autenticità ed esotismo.
paradiso.
Ci sono riad più grandi, con molte facilities, 32
Riad El Mezouar Restaurato con cura nel 2015, questo Riad ha utilizzato l'artigianato e i materiali tradizionali marocchini. Il cortile presenta intricate piastrelle smaltate a mano provenienti dall'antica città di Fez e splendide fontane. La piscina dai colori turchesi regala pace e tranquillità. El Fenn Con 28 camere e suite arredate individualmente, cortili alberati, una terrazza sul tetto di 7000 piedi quadrati e una famiglia di tartarughe residenti, El Fenn è il rifugio perfetto da cui godersi la città più esotica d'Africa. È un luogo perfetto in cui rilassarsi e godersi la tranquillità in un'abbondanza di spazi nascosti, prima di uscire per immergersi nell’atmosfera della Medina. La Sultana La Sultana Marrakech è un intimo hotel di lusso situato nella storica Medina di Marrakech. Questo luogo è perfetto per per gli amanti degli hotel in cui ogni pezzo di architettura è unico. 28 camere o suite, ognuna con un proprio design e decorazioni che offrono un'atmosfera lussuosa ed elegante.
Riad, petit maison d'hotes Pace, tranquillità e lo sciabordio dell’acqua che scorre, l'atmosfera unica dei Riad e dei loro silenziosi cortili. Luoghi senza tempo dove sfogliare un libro, leggere una poesia sottovoce, ascoltare Mozart.
RIAD MOOD
Riad in Marrakech Peace, tranquility and the lapping of flowing water, the unique atmosphere of the Riads, and their silent courtyards.
Perfect for very demanding guests. In an authentic riad, however, an internal garden divided into four parts, with a fountain in the center, cannot be missing. More than any other city in North Africa, Marrakech boasts over a thousand authentic riads, some of which date back as far as the 15th century. Protected by mighty walls, it is often not possible to imagine the quantity of treasures that are hidden there. The massive wooden doors studded with brass hide a world made of vegetation, fountains, wooden ceilings, balconies with wrought iron sides and stuccoes in profusion. The walls, built in clay or adobe, are perfect for isolating the environment from the suffocating heat of the city. They are materials from the past that work very well even today. Here are some riads in Marrakech that I have selected for you: Riad Tajania Born as a private house and then transformed into a Riad, this jewel of Marrakech is equipped with 4 suites with attention to the smallest detail with two In the main cities of Morocco, sumptuous riads
swimming pools, a bar and the possibility to dine
rose alongside the palaces of the sovereigns, with
on the beautiful terrace. The unique feature of this
gardens paved with zelljj and shaded by fruit trees,
Riad is the rooftop swimming pool, to fully enjoy
over which birds chirped.
the city. A place to relax with music played in every
Today it is possible to live the same wonderful
room, even in the bathroom!
experience because many riads have been restored to their original beauty and transformed into
Be Marrakech
'maison d'hotes'. In Marrakech the choice is very wide and for all needs and availability.
Small, but extremely well designed, the Be
There are small, delightful family-run riads. Simple,
Marrakech is further away from the Souk but
perhaps with few rooms, but which contain beauty,
remains one of the most beautiful in Marrakech.
authenticity and exoticism.
Quiet and elegant, it also has a small hammam: a
There are larger riads, with many facilities,
true corner of paradise. 36
Riad El Mezouar Carefully restored in 2015, this Riad used traditional Moroccan craftsmanship and materials. The courtyard features intricate hand-glazed tiles from the ancient city of Fez and beautiful fountains. The turquoise colored swimming pool offers peace and tranquility.
El Fenn With 28 individually decorated rooms and suites, leafy courtyards, a 7000 square foot roof terrace, and a resident turtle family, El Fenn is the perfect retreat from which to enjoy Africa's most exotic city. It is a place to relax and enjoy the tranquility in an abundance of hidden spaces before heading out to immerse yourself in the atmosphere of the Medina.
The Sultana La Sultana Marrakech is an intimate luxury hotel located in the historic Medina of Marrakech. This place is perfect for hotel lovers where every piece of architecture is unique. 28 rooms or suites, each with its own design and decoration offering a luxurious and elegant atmosphere.
Riad, petit maison d'hotes In the main cities of Morocco, sumptuous riads rose alongside the palaces of the sovereigns, with gardens paved with zelljj and shaded by fruit trees, over which birds chirped.
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Mellah Il quartiere ebraico di Marrakech viene chiamato comunemente Mellah. Si trova all’interno della cerchia muraria, a breve distanza dal palazzo imperiale di El Badi, tra stretti vicoli odorosi di spezie. Il Mellah risale alla metà del ‘500 ed era il cuore nevralgico di una nutrita comunità ebraica dedita ai commerci, soprattutto di zucchero, ed alle attività bancarie. Oltre a questo tra loro vi erano anche artigiani, gioiellieri e sarti. La sua edificazione è legata alla dinastia dei Saadiani. Il quartiere ebraico per molto tempo è rimasto una città nella città, separato da essa da mura che potevano essere attraversate solo a piedi nudi dagli abitanti. Agli ebrei veviva quindi concesso di vivere a Marrakech ma in una sorta di isolamento e per questo per approvvigionarsi avevano un mercato proprio. The Jewish quarter of Marrakech is commonly referred to as Mellah. It is located within the walls, a short distance from the imperial palace of El Badi, among narrow alleys smelling of spices. The Mellah dates back to the mid-16th century and was the nerve center of a large Jewish community dedicated to trading, especially sugar, and banking. In addition to this, among them there were also artisans, jewelers and tailors. Its construction is linked to the Saadian dynasty. The Jewish quarter remained a city within a city for a long time, separated from it by walls that could only be crossed by the inhabitants barefoot. The Jews were therefore allowed to live in Marrakech but in a sort of isolation and for this reason they had their own market to get supplies.
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Slat Al Azama LA SINAGOGA DI MARRAKECH
Tra stretti vicoli quasi deserti, in una zona poco turistica e a mio avviso ancora autentica, spicca delicata la deliziosa sinagoga di Marrakech. All'ingresso mi sorridono e accolgono con gentilezza sincera. La sinagoga si presenta come un riad, con un grazioso cortile bianco e azzurro dove mi siedo per assaporare l'atmosfera. Un raggio di sole illumina l'edificio, amplificandone la bellezza, mentre gli uccellini cinguettano vivaci e curiosi. La sinagoga ha interni austeri che contrastano con l'esterno, nelle sale sono allestite piccole mostre, per dare informazioni sulla storia della comunità ebraica di Marrakech. Among narrow, almost deserted alleys, in an area not very touristy and in my opinion still authentic, the delightful synagogue of Marrakech stands out delicately. At the entrance they smile and welcome me with sincere kindness. The synagogue looks like a riad, with a lovely blue and white courtyard where I sit to savor the atmosphere. A ray of sunshine illuminates the building, amplifying its beauty, while the birds chirp lively and curious. The synagogue has austere interiors that contrast with the exterior, small exhibitions are set up in the rooms, to give information on the history of the Jewish community of Marrakech.
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Tombe Sa'diane Le tombe risalgono al tempo del sultano Aḥ mad al-Manṣ ūr alDahabī (1578-1603), sono state scoperte solo recentemente, nel 1917, e sono state restaurate dal Ministero delle Belle arti marocchino. Il mausoleo comprende i corpi di circa sessanta membri della dinastia sa'diana originaria della valle del fiume Draa. Tra i sepolcri ci sono quelli di Aḥ mad al-Manṣ ūr alDhahabī e della sua famiglia. La costruzione è composta da tre stanze. La più famosa è la stanza delle dodici colonne, che contiene il sepolcro del nipote del sultano Aḥ mad al-Manṣ ūr alDhahabī. La stele è finemente intagliata in legno di cedro e stucco. Tutti i monumenti sono in marmo di Carrara Nel giardino fuori dalla costruzione sono situate le tombe dei soldati e dei servitori. The tombs date back to the time of Sultan Aḥ mad al-Manṣ ūr alDahabī (1578-1603), were only recently discovered, in 1917, and have been restored by the Moroccan Ministry of Fine Arts. The mausoleum includes the bodies of about sixty members of the Sa'dian dynasty originating from the Draa River valley. Among the graves are those of Aḥ mad al-Manṣ ūr al-Dhahabī and his family. The building consists of three rooms. The most famous is the room of the twelve columns, which contains the tomb of the grandson of Sultan Aḥ mad al-Manṣ ūr al-Dhahabī. The stele is finely carved in cedar and stucco. All the monuments are in Carrara marble The graves of soldiers and servants are located in the garden outside the building.
JARDIN SECRET LE JARDIN SECRET FA PARTE DELLA GRANDE TRADIZIONE DEI MAESTOSI PALAZZI ARABO-ANDALUSI E MAROCCHINI.
Le Jardin Secret apre le sue porte al pubblico per la
di recupero è tornato ad essere un luogo fruibile,
prima volta nella sua storia.
composto da due giardini: il giardino islamico e il
Le origini del complesso risalgono alla dinastia
giardino esotico, entrambi alimentati dall'originale
Saadiana, più di quattrocento anni fa.
khettara.
Ricostruito a metà del diciannovesimo secolo per
«Il primo palazzo edificato sull’odierno Jardin
volere di un influente kaid delle montagne
secret risale con ogni probabilità alla seconda metà
dell'Atlante, le Jardin Secret è stato la casa di
del cinquecento.
alcune delle figure politiche più importanti di
Protagonista del Jardin Secret è l’acqua, che arriva
Marrakech e del Marocco.
dal bacino principale di raccolta e che circola in
Oggi è possibile apprezzarlo appieno, grazie alla
tutte le parti del giardino.
recente ristrutturazione. Fa parte della grande
Scorre nelle fontane e nei canali chiamati seguia ed
tradizione dei maestosi palazzi arabo-andalusi e
è usata per irrigare le piante così come per creare
marocchini, di conseguenza i visitatori possono
favolosi giochi d’acqua, grazie alla pressione offerta
scoprire i suoi giardini e gli edifici, che sono
da un sistema di vasi comunicanti che si estendeva
eccezionali esempi di arte e architettura islamica.
ben oltre al riad.
Firmato dal paesaggista inglese Tom Stuart Smith,
L’acqua proveniva infatti dalla vicina moschea alla
il giardino privato è d'una bellezza coinvolgente.
quale, a sua volta, confluiva dall'antico bacino
Uno spazio di 4000 metri quadrati restituito
artificiale del Agdal.
all'antico splendore, col suo patio centrale,
Si alternano poi le splendide piante: ulivi, fichi,
rinfrescato da una fontana, ed un giardino intorno
melograni, palme, aranci e limoni, un tripudio di
al quale si affacciano edifici e una torre di 17 metri
profumi e colori inebrianti.
che si eleva al di sopra dei tetti, offrendo una vista
Decido di visitarlo al tramonto della mia prima
emozionante della città. Eccolo "Il giardino
giornata a Marrakech.
segreto" di Marrakech, che dopo un lungo lavoro
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Rimango colpita immediatamente dall'armonia che regna in questo luogo, pittoresco e sontuoso, ricco di verde ma mai stucchevole. È equilibrio e misura e mi trasporta immediatamente nel suo mondo islamico, nell'architettura che qui come altrove trovo magnifica. Sublime. Pavimenti finemente decorati, uccelli che cantano e pochi visitatori, mi siedo su una deliziosa sedia in ferro battuto, sulla grande terrazza che ospita un caffè all'aperto, il cielo si tinge lievemente di rosso, il sole si fa più morbido. Mi accompagna il mio taccuino mentre sorseggio la prima spremuta d'arancia di Marrakech. Mi coglie una profonda emozione, che nel petto sembra fermarsi e stringere forte forte. Riesco a scrivere qualcosa, riguardo gli scatti che pochi attimi prima ho fatto nel giardino. Uno più bello dell'altro, a mio giudizio. Sto cercando di godermi questo immenso e privilegiato ora. Consapevole del fatto che questo momento è solo mio e rimarrà per sempre impresso nella mia memoria. Questo antico riad, finemente restaurato, è perfetto per rifugiarsi dopo questa lunga giornata, stamane le tre ore d'autobus, poi l'arrivo alla mia maison d'hotes, le mie prime ora in questa città completamente nuova e sconosciuta, le infinite sollecitazioni, gli odori, i profumi e l'atmosfera unica di questo giardino. Facile ritemprarsi qui, sentirsi una principessa o qualcosa del genere, una moderna Sherazade forse, o semplicemente io, piena di me e di questi splendidi giorni trascorsi in Marocco ospite dalla famiglia Abid. È a loro che penso, mentre sorseggio la spremuta, ricordando le tante bevute a Beni Mellàl. Mi sento quasi rinata, immersa in questa primavera in anticipo, immersa in pensieri felici. Nella gioia di questo giardino profumato di luce e armonia. Sorrido.
Le Jardin Secret opens its doors to the public for
of recovery has returned to being a usable place,
the first time in its history.
thanks to the commitment of Lauro Milan, an
The origins of the complex date back to the
Italian entrepreneur very close to the Maghreb
Saadian dynasty, more than four hundred years
city, and Giovanni Albonetti who has been working
ago.
in Marrakech for 10 years.
Rebuilt in the mid-nineteenth century at the
It consists of two gardens: the Islamic garden and
behest of an influential kaid from the Atlas
the exotic garden.
Mountains, le Jardin Secret was the home of some
"The first building built on today's Jardin secret
of the most important political figures in Morocco
dates back in all probability to the second half of
and Marrakech.
the sixteenth century.
Today it is possible to fully appreciate it, thanks to
The star of the Jardin Secret is water, which comes
the recent renovation. It is part of the great
from the main collection basin and circulates
tradition of the majestic Arab-Andalusian and
throughout all parts of the garden.
Moroccan palaces, as a result visitors can discover
It flows in the fountains and in the canals called
its gardens and buildings, which are outstanding
Seguia and is used to irrigate the plants as well as
examples of Islamic art and architecture. Designed
to create fabulous water features, thanks to the
by the English landscape architect Tom Stuart
pressure offered by a system of communicating
Smith, the private garden is of captivating beauty. A
vessels that extended far beyond the riad.
space of 4000 square meters returned to its
In fact, the water came from the nearby mosque
ancient splendor, with its central patio, cooled by a
which, in turn, flowed from the ancient artificial
fountain, and a garden around which buildings and
basin of Agdal. Then the splendid plants: olive
a 17-meter tower that rises above the roofs,
trees, figs, pomegranates, palms, oranges and
offering an exciting view. of the city. Here it is "The
lemons, a riot of intoxicating scents and colors.
secret garden" of Marrakech, which after a long
I decide to visit it at sunset on my first day in
work
Marrakech. 50
I am immediately struck by the harmony that reigns in this picturesque and sumptuous place, rich in green but never cloying. It is balance and measure and it immediately transports me to its Islamic world, to the architecture that here as elsewhere I find magnificent. Sublime. Finely decorated floors, singing birds and few visitors, I sit on a delightful wrought iron chair, on the large terrace that houses an outdoor café, the sky is slightly tinged with red, the sun becomes softer. My notebook accompanies me while I sip the first orange juice from Marrakech. A deep emotion seizes me, which seems to stop in my chest and squeeze tightly. I can write something about the shots I took a few moments before in the garden. One more beautiful than the other, in my opinion. I am trying to enjoy this immense and privileged now. Aware of the fact that this moment is mine alone and will remain forever suspended in my memory. This ancient riad, finely restored, is perfect for taking refuge after this long day, this morning the three hours by bus, then the arrival at my maison d'hotes, my first hours in this completely new and unknown city, the endless stresses , the smells, the scents and the unique atmosphere of this garden place. It's easy to unwind here, feel like a princess or something like that, perhaps a modern Sherazade, or simply me, full of me and these wonderful days spent in Morocco as a guest of the Abid family. It is of them that I think, as I sip the juice, remembering the many drinks at Beni Mellàl. I feel almost reborn, immersed in this early spring, immersed in happy thoughts. In the joy of this fragrant garden of light and harmony. I smile.
Maison de la Photographie
La Casa della Fotografia di Marrakech, struttura privata creata da Hamid Mergani e Patrick Manac'h, è aperta dal 2009. Il primo obiettivo è mostrare la straordinaria diversità del Marocco, vista da coloro, anonimi o famosi, che lo visitano dagli inizi della fotografia fino all'età moderna: 1870-1957. Un invito a conoscere meglio il Marocco.
The House of Photography of Marrakech, private structure created by Hamid Mergani and Patrick Manac’h, has been open since 2009. Our first goal : show the extraordinary diversity of Morocco, as seen by those, anonymous or famous, who visit it from the beginnings of photography until the modern period : 1879-1960. An invitation to get to know Morocco better.
Maison de la Photographie
Quando il parigino Patrick Menac'h e Hamid Mergano di Marrakech compresero che stavano facendo entrambi una collezione di fotografie marocchine d'epoca, pensarono di unirsi ed esporle in una galleria fotografica che potesse valorizzare i loro scatti. Una galleria nel cuore di Marrakech, dove sono raccolte 4500 fotografie, risalenti al periodo compreso fra il 1870 e il 1957. Il materiale, interessate e autentico è suddiviso per tema e racchiude un patrimonio culturale davvero unico. Quasi tutte le fotografie in mostra sono stampate da negativi originali e sono in vendita. Al termine della visita, non scordate di concedervi un tè o un caffè sulla terrazza panoramica, luogo altrettanto rilassante e silenzioso. Una meraviglia....da non perdere! When the Parisian Patrick Menac'h and Hamid Mergano from Marrakech realized that they were both making a collection of period Moroccan photographs, they thought of joining and exhibiting them in a photo gallery that could enhance those shots. A gallery in the heart of Marrakech, where 4500 photographs are collected, dating back to the period between 1870 and 1957. The material, interesting and original, is divided by theme and contains a truly unique cultural heritage. Most of the photographs on display are printed from original negatives and are for sale. At the end of the visit, do not forget to treat yourself to a tea or a coffee on the panoramic terrace, an equally relaxing and quiet place. Wonderful....
MARRAKECH DI ANTONELLA ALESSI
Il primo incontro avuto con Marrakech risale al
Ecco l'alto Minareto della Koutoubia, la Moschea
2013 e il primo ricordo è legato al profumo,
di Marrakech, chiusa ai non musulmani, che con i
quello dei fiori coltivati proprio fuori
suoi 77 mt. svetta su tutta la città e vigila sulla
dall’Aeroporto “Menara”.
Piazza Jemaa el Fna.
Il profumo è un tema ricorrente: piacevole quello
Qui i marrachi (gli abitanti di Marrakech) e i
del cibo, quello dei giardini della città, sgradevole
turisti si mescolano per cenare, passeggiare, fare
quello degli escrementi dei muli e degli asini che
acquisti.
attraversano i vicoli, fastidioso lo scarico dei
La Piazza del mercato – la famigerata Jemaa el
motorini che sfrecciano in spazi ristretti. E poi
Fna - che in passato era luogo di impiccagioni,
ricordo la piacevole temperatura di marzo con il
oggi è Sito Unesco, per il suo patrimonio
calore che brucia sulla pelle e i pori infreddoliti
immateriale che viene trasmesso dai più anziani
che si aprono, si allargano, a ricevere i raggi
ai più giovani.
solari.
E viene fatto attraverso “l’halqa”, il cerchio che si
E fu subito amore per me.
forma intorno all’artista, che può essere un
Dopo 7 giorni da quell’atterraggio e di un turbinio
cantastorie, un incantatore di serpenti, un
di emozioni, feci ritorno a Marrakech, ma avevo
danzatore, un musicista, un giocoliere, un
poche ore a disposizione per farmi un’idea di
fachiro...Gli “hlaiqi” hanno l’importante compito
questo luogo, che nella mia testa doveva essere
di comunicare ai visitatori la tradizione di un
esotico: immaginavo un’architettura del tipo
popolo, di una cultura, di una città.
yemenita, con castelli e merletti ovunque, il
E probabilmente è questo ciò che si insinua
colore scuro della terra e qua e là tanti colori. Mi
sottopelle e fa sì che, ora dopo ora, ci si innamori
ritrovai in un’immensa piazza, circondata da km
di questa città. Ti innamori della sua atmosfera,
di mura rosate, realizzate in paglia e argilla, e i
dei suoi tramonti struggenti quando il sole va a
merletti, sì, quelli ci sono, così come un festival
riposare dietro le vette dell’Alto Atlante.
di colori!
Ti innamori della sua magia.
Una città molto bella che, come in tutto il Mondo, ha due facce: quella storica e quella moderna. La Medina è il cuore storico di Marrakech, dove sono presenti i Riad, le strutture nobiliari autentiche, che oggi sono diventati strutture ricettive; poi c’è la città nuova, che mantiene una linea di continuità con la medina: tutte le costruzioni di Marrakech devono essere “rosse”. In realtà non è proprio un rosso acceso, ma un colore che cambia dal rosa all’arancio, in funzione della sfumatura che il sole regala creando il suo arco di luce sulla città.. Nella città nuova gli abitanti di Marrakech conducono una vita non troppo diversa dalla nostra: il lavoro del terziario e del commercio, per alcuni le serate al Café o nei locali di divertimento (discoteche, piscine, locali in cui consumare alcol). Ma torniamo alla Marrakech del Centro storico, dove si concentrano le strutture monumentali che spiegano a cultura araba. Su tutte un gioiello: la Medersa Ben Youssef che, al momento della scrittura di questo articolo, è chiusa per restauro. È magia quando la musica tradizionale,
Una scuola coranica che poteva ospitare fino a
caratterizzata da tamburi e cori, accompagna la
900 studenti di teologia e scienze, che
tua merenda fatta di té alla menta e corna di
trascorrevano la loro vita in questi spazi, nel
gazzella (Kaab el ghzal), un dolcetto di pasta
silenzio delle sue cellette (132 in totale).
sfoglia sottile, con all’interno la pasta di
In un attimo immagini le loro voci che ripetono le
mandorle.
sure
È magia quando ti perdi nel dedalo di vicoli del
(i capitoli e i versetti del corano).
suq, tutti uguali a sé stessi … anche se basta
Costruita con la forma del "Riad”, quindi con il
alzare la testa per ritrovare i cartelli che indicano
patio centrale e la relativa piscina e le abitazioni
la direzione della Piazza.
intorno, è la massima espressione della
È magia quando chiedi un'informazione, e nel
tradizione e della cultura araba.
99,99% dei casi ti troverai a dover rifiutare la
Stucchi in gesso e legno, milioni di piastrelline –
visita al negozio dell’amico, del cognato, del
zellij – con i colori dell’islam: il verde su tutto, il blu,
cugino, “buoni prezzi, facciamo sconto”.
il bianco, l’ocra, il nero.
Con tutta probabilità, con la fine della pandemia,
E' un cinguettio continuo, di varie specie, che
potremo anche ritrovare questo gioiello.
popolano le piante provenienti da ogni angolo del
Per sopperire a questa mancanza, non mancano
pianeta.
spunti di eccellenza. A partire da Dar el Bacha, il
Uno spazio che ospita il Museo Berbero che
Museo delle Confluenze, con la sua esposizione
proprio in questi giorni ha preso dal suo
permanente di oggetti rappresentativi di varie
fondatore il nome di “Musée Pierre Bergé des
culture: l’arte islamica, l’arte asiatica, l’arte pre-
Arts Berbères". Ma uno sguardo speciale lo
colombiana, l’arte giudaico marocchina che
merita il Mellah, il quartiere ebraico che
occupa uno spazio speciale in Marocco, l’arte
troviamo ritornando in Medina.
africana intesa come Africa “nera”...Una struttura
È sempre stata forte la presenza giudaica in
monumentale di eccezionale bellezza, con i suoi
Marocco.
giardini coltivati con aranci e limoni e tutta
Il Marocco è sempre stato terra di accoglienza
l’eccellenza dell’arte islamica.
per i testimoni di tutte le religioni, che qui hanno
Da qui con facilità si può raggiungere il Giardino
potuto vivere e prosperare.
Segreto: una struttura che ha lo scopo di
Intorno al quartiere spicca per la sua bellezza il
illustrare il metodo di raccolta delle acque e di
Palazzo Bahia.
distribuzione delle stesse.
Il Palazzo è pressoché scarno di arredi, ma sono
Uscendo dal centro storico, il giardino che
intatte tutte le decorazioni, che ci raccontano i
ancora oggi per me rappresenta il massimo della
fasti di questi luoghi.
bellezza, è quell0 di Majorelle.
Poco più in là il Palazzo "el Badi", completamente
Uno spazio di natura e silenzio nel cuore di un
distrutto dal sultano Mulay Ismail che
moderno quartiere, quello di Gueliz.
necessitava di quegli arredi per costruire
Dietro un grosso portone è nascosta questa oasi
Meknes, la più piccola delle città imperiali.
di pace: i clacson sono lontani, così come le urla
Comunque, nonostante la distruzione, ci mostra
dei commercianti che cercano di richiamare
quella che era la pianta della struttura, che oggi
l’attenzione.
raccoglie la coltivazione di aranci.
Un altro gioiello visitabile in questa parte della Medina, è il nucleo delle Tombe Saadiane o saadite: costruite con marmi italiani, raccolgono le arti dei migliori artigiani del tempo. Marrakech è una città che andrebbe vissuta e assaporata con calma, ma il tempo è spesso tiranno, e ciò che vi ho raccontato potrete racchiuderlo in un paio di giorni di visita, con molta calma. La città può essere visitata durante tutto l’anno, facendo attenzione ai mesi estivi di luglio e agosto, quando le temperature raggiungono facilmente i 50 gradi, rendendo più difficile la visita. L’inverno può essere freddo, le nevicate sull’Alto Atlante ne condizionano le temperature. che si abbassano notevolmente anche in città. Adesso tocca a voi trovare il tuo punto di osservazione per riportare a casa le vostre emozioni. www.merzougatours.com
MARRAKECH DI ANTONELLA ALESSI
The first meeting I had with Marrakech dates
The high minaret of the Koutoubia, the mosque
back to 2013 and the first memory is linked to
of Marrakech closed to non-Muslims, which with
perfume, that of flowers grown right outside the
its 77 meters. stands out over the whole city and
"Menara" Airport.
watches over the Jemaa el Fna square, where the
The scent is a recurring theme: pleasant that of
marrakes (the inhabitants of Marrakech) and
food, that of the city gardens, unpleasant that of
tourists mix to dine, stroll, shop.
the excrement of mules and donkeys crossing
The market square - the infamous Jemaa el Fna -
the alleys, annoying the unloading of scooters
which in the past was a place of hangings, today
whizzing in confined spaces. And then I
is a Unesco Site, for its intangible heritage that is
remember the pleasant temperature of March:
transmitted from the oldest to the youngest.
the heat that burns on the skin and you feel the
And they do it through "the halqa", the circle that
cold pores that open, widen to receive the sun's
forms around the artist, who can be a storyteller,
rays. And it was love for me right away.
a charmer of
After 7 days from that landing and a whirlwind of
snakes, a dancer, a musician, a juggler, a fakir.
emotions,
The "hlaiqi" have the important task of
I returned to Marrakech but I had a few hours
communicating to visitors the tradition of a
available to get an idea of this place that must
people, a culture, a city.
have been exotic in my head: I imagined an
And this is probably what creeps under the skin
architecture of the Yemeni type, with castles and
and makes you fall in love with this city hour
lace everywhere, the dark color of the earth and
after hour. You fall in love with its atmosphere,
here and there many colors. I found myself in an
with its poignant sunsets when the sun goes to
immense square, surrounded by miles of pink
rest behind the peaks of the High Atlas, which
walls, made of straw and clay, and the lace, yes,
are covered with snow during the winter, and
those are there, as well as a festival of colors!
palm trees stand out from the terraces in contrast with the white peaks. 61
A very beautiful city that, as in everything the world has two faces: the historical and the modern. The Medina is the historical heart of Marrakech, where there are the Riads, the authentic noble structures, which today have become accommodation facilities; then there is the new city, which maintains one line of continuity with the medina: all buildings in Marrakech must be "red". In reality it is not really a bright red, but a color that changes from pink to orange, depending on the shade that the sun gives, creating its arc of light on the city. In the new city, the inhabitants of Marrakech lead a life that is not too much different from ours: the work of the tertiary sector and commerce, for some the evenings at the Café or in the entertainment venues (discos, swimming pools, places to consume alcohol). But let's go back to the Marrakech of the Old Town, where the monumental structures they explain are concentrated Arab culture. A jewel above all: the Medersa Ben Youssef which - at the time of writing this article - is closed for restoration. A Koranic school that could accommodate up to And it is immediately magic. It's magic when the
900 students of theology and sciences, who
music
spent their lives in these spaces, and in the
traditional, characterized by drums and choirs,
silence of its cells (132 in total), you can imagine
accompanies your snack of mint tea and gazelle
listening to the voice of the students who repeat
horns (Kaab el ghzal), a pastry sweet thin sheet,
the suras (the chapters and verses of the Koran).
with almond paste inside. It's magic when you
Built with the shape of the "Riad", therefore with
get lost in the maze of alleys of the souk, all equal
the central patio, the swimming pool and the
to themselves ... even if you just need to raise
houses around it, it is the best example of the
your head to find the signs indicating the
tradition of Arab culture.
direction of the square. It is magic when you ask
Plaster and wood stucco, millions of tiles - zellij
for information, and in 99.99% of cases you will
- with the colors of Islam: green above all, blue,
find yourself having to refuse the visit to the
white, ocher, black.
shop of your friend, brother-in-law, cousin,
In all probability with the end of the pandemic
"good prices, let's discount".
we will also be able to find this jewel.
To make up for this lack, there is no lack of
A space that houses the Berber Museum which
points of excellence. Starting from Dar el Bacha,
just recently took the name of “Musée Pierre
the Museum of the Confluences, with its
Bergé des Arts Berbères” from its founder. But a
permanent exhibition of representative objects
special look deserves the Mellah, the Jewish
of various cultures: Islamic art, Asian art, pre-
quarter that we find when returning to Medina.
Columbian art, Moroccan Judaic art that
The Jewish presence in Morocco has always been
occupies a space special in Morocco, African art
strong, and that is why in many cities find the
understood as "black" Africae. A monumental
Mellah. Morocco has always been a land of
structure of exceptional beauty, with its gardens
welcome for witnesses of all religions, who have
planted with orange and lemon trees and all the
been able to live and prosper here. Around the
excellence of Islamic art.
neighborhood, the Bahia Palace stand out for
From here you can easily reach the Secret
their beauty; a Moroccan “telenovelas” filmed
Garden: a structure that aims to highlight the
here the episodes that tell the life of Pacha at the
method of water collection and distribution.
time of the maximum splendor of this Palace.
Leaving the historic center, the Garden that still
A palace where the favorite wives had the
represents the height of beauty for me today, is
warmest rooms in winter and coolest in summer,
that of Majorelle.
while the concubines had to make do a little.
A space of nature and silence in the heart of a
The palace is almost sparse in furnishings, but all
modern district, that of Gueliz.
the decorations are intact, which tell us about
Behind a large door this oasis of peace is hidden:
the splendor of these places.
the horns are far away as are the screams of the
A little farther on is Palazzo el Badi, completely
traders who call attention: it is a continuous
destroyed by Sultan Mulay Ismail, because I
chirping, of various species, that populate the various spaces occupied by plants from every corner of the planet .
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needed those furnishings to build Meknes, the smallest of the imperial cities; despite the destruction it shows us what was the plant of the structure, which today collects the cultivation of oranges. Another jewel that you find in this part of the Medina, are the Saadian Tombs (or Saadite, nothing changes): built with Italian marbles, they collect the arts of the best craftsmen weather. Marrakech is not a city that you can discover in a few hours, it should be lived and savored calmly, but time is always running out, and what I have told you you can enclose in a couple of days of visit, very calmly. The city can be visited throughout the year, with great attention in the months of July and August when temperatures easily reach 50 degrees, making it difficult to visit. During the winter it can be cold, it depends on the snowfalls on the High Atlas which lower the temperature even in the city, but nothing hinders your discovery! Now it's your turn to find your observation point to bring your emotions home. www.merzougatours.com
Testi e fotografie a cura di Raffaella Vacis