EXPERIENCE L A G O D I G A R D A E D I N T O R N I a g o s t o 2 0 2 2
Indice Il Lago di Garda. Tanto amato da poeti, viaggiatori, pittori e letterati. EXPERIENCE4 GARDONE RIVIERA E IL VATE 8 IL MIO LAGO20 TORRI DEL BENACO E ANDRÉ GIDE 28 PUNTA SAN VIGILIO: NAPOLEONE, LO ZAR ALESSANDRO II E WINSTON CHURCHILL 38 2 LEGGENDE DEL LAGO48 SIRMIONE E "CALL ME BY YOUR NAME" 55 PESCHIERA E ATTILA59
Anche Goethe non mancò di andare sul Lago di Garda nel suo Grand Tour, il viaggio compiuto nell’Italia a cavallo tra Sette e Ottocento.
Una zona geografica tanto amata dai visitatori stranieri, forse per questo motivo, in passato, ho scelto altri percorsi, più fuori mano Probabilmente anche per il suo essere dietro l'angolo, facilmente fruibile. Viceversa, in questa calda estate italiana, con le vacanze estive ancora lontane, mi sono tuffata nella bellezza del Lago di Garda e dei suggestivi borghi che ne incastonano il blu. Catullo, Kafka, Mann, Gide, D’Annunzio…prima di me Scrittori e poeti di ogni tempo hanno amato il grande lago e il suo territorio, i pittoreschi borghi, il clima piacevole, l’atmosfera di serenità. Dalle sue magiche sponde e dal suo clima così mediterraneo si sono lasciati ammaliare viaggiatori nei secoli e nella storia. La bellezza, la trasparenza delle acque e la particolarità del paesaggio del Lago di Garda sono state oggetto dell’interesse di artisti e letterati fin dall’epoca romana. Catullo scelse questi paesaggi lacustri per viverci e ancora oggi i resti della villa dell’amante di Lesbia sono visitati da turisti di tutto il mondo. Proprio ai grandi del passato mi sono ispirata per questo numero di Experience Magazine. Ho scoperto un'infinità di storie, narrazioni di epoche lontane e l'eco riecheggia ancora da una sponda all'altra.
Buona lettura amici viaggiatori e una meravigliosa estate senza fine, con il vento che scompiglia i capelli e la salsedine sulla pelle. Un'estate che ci regali esperienze, attimi emozionanti, bellezza. Della bellezza non ci si stanca mai. 4
Fu lui a scrivere, incantato da Torbole, nel suo diario di viaggio: «Quanto vorrei che i miei amici fossero per un attimo accanto a me e potessero godere della vista che mi sta dinnanzi! Stasera avrei potuto raggiungere Verona ma mi sarei lasciato sfuggire una meraviglia della natura, uno spettacolo incantevole, il Lago di Garda: non ho voluto perderlo, e sono stato magnificamente ricompensato di tale diversione».
A geographical area so loved by foreigners, perhaps for this reason I have always been a little snubbed Perhaps also for its being around the corner, easily accessible. But in this hot Italian summer, with the summer holidays still far away, I plunged into the beauty of Lake Garda and the suggestive villages that surround its blue. Catullus, Goethe, Kafka, Mann, Gide, D'Annunzio ...
Writers and poets of all times have loved the great lake and its territory, the picturesque villages, the pleasant climate, the atmosphere of serenity. From its magical shores and its Mediterranean climate, travelers over the centuries and in history have let themselves be enchanted. The beauty, transparency of the waters and the uniqueness of the landscape of Lake Garda have been the subject of the interest of artists and writers since Roman times. Catullus chose those lake landscapes to live in and still today the remains of the villa of the lover of Lesbia are visited by tourists from all over the world. I was inspired by the greats of the past for this issue of Experience Magazine I discovered an infinite number of stories, narratives of distant times whose echoes still echo from one shore to the other Goethe also did not fail to go to Lake Garda on his Grand Tour, the journey he made in Italy between the eighteenth and nineteenth centuries. It was he who wrote, enchanted, in his travel diary from Torbole in September 1787: “How I wish my friends were next to me for a moment and could enjoy the view in front of me! Tonight I could have reached Verona but I would have let slip a marvel of nature, an enchanting spectacle, Lake Garda: I did not want to lose it, and I was magnificently rewarded for this diversion ». Happy reading friends travelers and a wonderful endless summer, like the most beautiful and most impossible love. A summer that gives us experiences, exciting moments, beauty. You never get tired of beauty
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GardoneRiviera e il Vate 8
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Non soltanto gli stranieri affollavano le rive del lago. Tra gli italiani, il più noto è senza dubbio Gabriele D’Annunzio. Dal 1921 al 1938 il poeta vi soggiorna assiduamente, fino a quando, poco prima della sua morte, si ritira al Vittoriale, a Gardone Riviera, proprio sulle sponde del Garda La località è stata una delle prime a ospitare i villeggianti nell’Ottocento ma la sua fama si accrebbe di molto soltanto dopo la costruzione del 'buon ritiro' del Vate D’Annunzio. Il progetto del Vittoriale degli italiani, dimora del poeta da lui lasciata in eredità allo Stato alla sua morte nel 1938, si deve all’architetto Giancarlo Maroni che trasformò nel 1921 l’abitazione originaria in quello che nel 1925 fu dichiarato monumento nazionale Nove ettari di terreno in cui si trova un complesso di edifici, piazze, viali e fontane fra cui la casa del poeta, il Museo della Guerra, il Mausoleo, la nave Puglia donata allo scrittore dalla Marina, un auditorium in cui è custodito l’aeroplano con il quale D’Annunzio compì il famoso volo su Vienna e il teatro all’aperto, costruito ispirandosi ai modelli dell’antichità, che può ospitare sino a 1.500 persone.
La villa chiamata Prioria, dove abitò D’Annunzio contiene più di 33 mila libri
Riaperto nel 1953 con l’Orchestra del Teatro alla Scala, da allora ospita nei mesi di luglio e agosto una ricca stagione di spettacoli che sarebbero piaciuti molto al poeta.
All’ingresso sono visibili due stanze: una per gli ospiti indesiderati e una per quelli desiderati.
Continuando si incontra lo studio del poeta, dove morì il 1° marzo 1938: sulla scrivania ci sono ancora i suoi occhiali. La stanza più suggestiva è quella dove il poeta si ritirava a meditare: piccola, fitta di oggetti, con il letto a forma di culla.
La sala da pranzo presenta una tartaruga a capo della tavola. Si dice che D’Annunzio facesse notare ai suoi ospiti che quella tartaruga era morta di indigestione: un modo tutto particolare per invitarli a mangiare di meno. Lo studio del poeta è chiamato “Officina”, ha tre scalini e per accedervi bisogna piegarsi per evitare il basso architrave della porta: questo per obbligare il visitatore a inchinarsi al cospetto del luogo dove si respirava arte e lavoro È l’unica stanza dove la luce diurna entra liberamente. La stanza da letto, invece, presenta numerosi oggetti di origine esotica: sete persiane, maioliche cinesi e piatti arabo persiani Il bagno è in stile francese e viene chiamato “bagno blu”, per via del colore prevalente nell’arredamento composto da 900 oggetti. Il Vittoriale è la cittadella di un poeta Entro queste mura D’Annunzio trascorse gli ultimi 16 anni della propria esistenza. Scrisse, meditò, si interrogò sulla propria vita, pianse il vigore dei propri vent'anni e lo scorrere inesorabile del tempo
Visse rinchiuso nella penombra della sua villa, poiché a causa di una ferita all’occhio era divenuto foto fobico o semplicemente da buon esteta non voleva accettare l’onta della decadenza sul suo volto.
Sperava di ingannare con l’oscurità i sensi e vivere nuovamente quel vigore che ancora lo aveva accompagnato. "La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi Non ho mai tregua…" Così scriveva negli ultimi giorni della sua vita, rinchiuso nella sua prigione dorata, nella penombra sepolcrale della sua Villa incantata Cosa rimane della vita d’un artista mosso dalla passione, travolto dalla fiumana della voluttà, sospinto dalla scintilla di genio battagliero ?
Poesia, tanta veemenza, fervore, entusiasmo, trasporto, tripudio per l’inclinazione smisurata di quel genio che : "Fece della sua vita ciò che si fa con un'opera d'arte..." 11
Gardone Riviera and the "Vate" 14
The villa called Prioria, where D'Annunzio lived, contains more than 33,000 books.
Reopened in 1953 with the Teatro alla Scala Orchestra, it has since hosted a rich season of shows in July and August
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The locality was one of the first to host vacationers in the nineteenth century but its fame only increased considerably after the construction of the Vittoriale del Vate D'Annunzio. The project for the Vittoriale degli Italiani, the poet's residence bequeathed by him to the state on his death in 1938, is due to the architect Giancarlo Maroni who in 1921 transformed the original house into what was declared a national monument in 1925. Nine hectares of land where there is a complex of buildings, squares, avenues and fountains including the poet's house called the Prioria, the War Museum, the Mausoleum, the Puglia ship donated to the writer by the Navy and set on the side of the hill , an auditorium which houses the airplane with which D'Annunzio made the famous flight over Vienna, the open air theater, built inspired by the models of antiquity, which can accommodate 1,500 people.
Not only foreigners crowded the shores of the lake Among the Italians, the best known is undoubtedly Gabriele D'Annunzio. From 1921 to 1938 the poet stayed there assiduously, until, shortly before his death, he retired to the Vittoriale, a residence built in Gardone Riviera, right on the shores of Lake Garda.
The bedroom, on the other hand, features numerous objects of exotic origin: Persian silks, Chinese majolica and Arab Persian dishes.
"Passion in everything. I desire the smallest things hopelessly, like the greatest. I never respite ... "
The dining room features a turtle at the head of the table. It is said that D'Annunzio pointed out to his guests that that turtle had died of indigestion: a very special way to invite them to eat less.
Continuing on, one encounters the poet's studio, where he died on March 1, 1938: his glasses are still on the desk.
The poet's studio is called “Officina”, has three steps and to access it you have to bend down to avoid the low architrave of the door: this is to force the visitor to bow in front of the place where you can breathe art and work. It is the only room where daylight enters freely.
The Vittoriale is the citadel of a poet soldier
The bathroom is in French style and is called the "blue bathroom", due to the prevailing color in the furniture made up of 900 objects
Within these walls, D'Annunzio lived the last 16 years of his existence, he wrote, meditated, wondered about his life, wept over the vigor of his twenty years and the inexorable passage of time He lived locked up in the dim light of his villa, because due to an eye injury he had become a phobic photo or simply as a good esthete he did not want to accept the shame of decadence on his face He hoped to deceive the senses with darkness and experience again that vigor that had still accompanied him.
So he wrote in the last days of his life, locked up in his gilded prison, in the sepulchral penumbra of his enchanted Villa What remains of the life of an artist moved by passion, overwhelmed by the flood of voluptuousness, driven by the spark of combative genius? Poetry, so much vehemence, fervor, enthusiasm, transport, jubilation for the boundless inclination of that genius who: HE MADE OUT OF HIS LIFE WHAT IS A WORK OF ART 17
Two rooms are visible at the entrance: one for unwanted guests and one for those desired.
The most suggestive room is the one where the poet retired to meditate: small, full of objects, with the bed in the shape of a cradle.
Il mio Lago 20
Assorbo la luce Una vegetazione rigogliosa che sembra tuffarsi nel lago o addirittura nascere proprio lì. In mezzo al blu. Oleandri, olivi, cipressi, cespugli di rosa selvatica, dittamo, ciuffi di citronella, mimosa, ginestrella, acacia. Questo microclima così mite sembra quasi una calda coperta che tutto avvolge delicatamente Una temperature media annuale che difficilmente scende sotto lo zero permette a piante tipicamente mediterranee di vivere e prosperare. Prosperità e bellezza. Olivi e limoni, il profumo inonda le mie narici facendo riaffiorare ricordi e rimembranze dolci e molli Giardini a pilastri e muri di ciottoli distribuiti a gradinate Il mio sguardo si perde nel blu del lago che abbraccia il cielo, in un'unione che è talmente intima da inondarmi di emozione. Percorrendo con l'auto strade che costeggiano vegetazione e case la vista volteggia compiendo ampi giri. Cerchi concentrici d'armonia e perfezione.
Figure geometriche che non sono altro che le geometrie dell'anima che rifugge ostacoli dando spazio all'infinita lontananza, all'infinità dell'azzurro e del verde e del giallo e del fucsia e del bianco. Al ciclo perenne della vita. Annuso l'aria abbandonando zavorre metafisiche. Mi permetto il lusso di volare alta, di buttare uno sguardo fabuloso su ciò che mi circonda, regalandomi la dolcezza del paesaggio, tutto 21
quello che posso portare a me Sono ingorda di vita, me la bevo a garganella e giungo sin nel punto più alto del lago, San Zeno di Montagna. Da qui la chiazza è ancora più blu. Il sole, quasi inclinato, lo colora di riflessi argentei che si trasformano in dorati, poi ancora argentei. La luce trasforma il paesaggio in continuazione, in ogni istante regala nuove prospettive, nuovi punti di vista, infiniti sguardi sempre diversi Poi ecco lentamente la sua discesa quasi discreta Silenziosa e inevitabile. Ma quieta. Tranquilla. La luna lassù compare, sale lenta nel cielo prendendosi il suo posto da protagonista mentre il sole, nascosto dietro la montagna, regala tinte calde Attimi di vita, languidi Vigne e limoni Un bicchiere di vino che cambia più volte colore, trasformandosi in specchio di eternità. Infiniti specchi e giochi accecanti. *San Zeno di Montagna è un paese che vanta una posizione magica, essendo situato in prossimità del Monte Baldo, massiccio di oltre 2000 metri, direttamente sul Lago di Garda. Gli scorci panoramici sono quindi particolarmente suggestivi. Particolare è la caratteristica urbana di San Zeno, in quanto è costituito da varie contrade collegate tra loro dalla lunga strada provinciale che ancora oggi lo percorre del tutto, regalando scorci di ineguagliabile splendore. 23
My Lake 24
My gaze is lost in the blue of the lake that embraces the sky, in a union that is so intimate that it floods me with emotion. Traveling by car along roads that flank vegetation and houses, the view sails like the small boats that cut the lake. Geometric figures that are nothing more than the geometries of my heart that shuns obstacles giving space to the infinite distance, to the infinity of blue and green and yellow and fuchsia and white. I smell the air, abandoning metaphysical ballast. I allow myself the luxury of flying high, of throwing a fabulous glance on what surrounds me, giving me the sweetness of the landscape everything 25
I absorb the light A luxuriant vegetation that seems to dive into the lake or even be born right there. In the middle of the blue. Oleanders, olive trees, cypresses, wild rose bushes, dittamus, tufts of lemongrass, mimosa, gorse, acacia. This mild microclimate almost feels like a warm blanket that delicately envelops everything An average annual temperature that hardly drops below zero allows typically Mediterranean plants to live and thrive. Prosperity and beauty. Olives and lemons, the scent floods my nostrils making sweet and soft memories and memories resurface Pillar gardens and cobblestone walls distributed a bleachers
what I can take I am greedy for life, I drink it at garganella and reach the highest point of the lake, San Zeno di Montagna.
Moments of life, languid Vineyards and lemons
San Zeno di Montagna is a town that boasts a magical position, being located near the Monte Baldo, a massif of over 2000 meters, directly on Lake Garda. The panoramic views are therefore particularly suggestive
The urban feature of San Zeno is particular, as it consists of various districts connected to each other by the long provincial road Each district, in ancient times, had its own fountain and was distinct from the others. 27
From here the lake is even bluer. The sun, almost tilted, colors it with silver reflections that turn into gold, then again silver. Light transforms the landscape continuously, in every moment it offers new perspectives, new points of view, infinite looks that are always new, always different Then here is his almost discreet descent slowly. Silent and inevitable. But quiet. Calm. The moon appears up there, slowly rises in the sky, taking its place as the protagonist while the sun, hidden hidden ehind the mountain, it gives warm colors.
A glass of wine that changes color several times, transforming itself into a mirror of eternity Infinite mirrors and blinding games.
Torri del Benaco e André Gide 28
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Torri del Benaco Adagiata sulla riva del lago, verso il quale protende il suo antichissimo porto, Torri è una delle perle del Benaco, provvista ancor oggi, come Sirmione, Lazise e Malcesine, di cinte murarie.
D’estremo interesse per la storia di Torri è senz'altro il lungo periodo della dominazione scaligera, con l'opera di fortificazione del castello e il proliferare di molte iniziative economiche. Gli Scaligeri, riprendendo probabilmente un circuito esistente fin dal sec. X, guardarono a Torri come nodo del controllo del Garda: la sua darsena fortificata, baricentrica a Malcesine e a Lazise, era, infatti, troppo importante per essere trascurata Secoli dopo, sul finire dell'ottocento, il lago era diventato l’estremità più a sud dell’impero austroungarico, dopo il passaggio del Veneto all’Italia. Per questo motivo tedeschi e austriaci erano soliti recarvisi in vacanza. Assieme a turisti anonimi prendeva casa da queste parti nel periodo estivo anche André Gide.
Lo scrittore francese (1869 1951) sceglie Torri del Benaco, borgo di epoca romana È ospite di un albergo nell'estate del 1948 L’anno precedente Gide era stato insignito del premio Nobel per la letteratura A lui viene riservata la camera più bella, la numero 24, dal cui terrazzo si possono contemplare il lago, il porto, il castello. Ne viene completamente conquistato, tanto da scrivere: «Io non avevo ancora visto una così lunga serie di bei giorni, così splendidi.
Amo ripercorrere le orme dei letterati che da qui son passati, sembrano quasi rivivere negli anfratti del paese.
L’autore de "I sotterranei del Vaticano" si alza presto, compie lunghe passeggiate, fa il bagno nel lago, si intrattiene a parlare con i pescatori, scrive, conversa, gioca a scacchi e a dama. Quando parte da Torri, Gide è quasi rinato e lascia in municipio una dedica: «Dal meraviglioso ricordo che ne serbo, trarrò la forza per sopportare il lungo cammino dell’inverno».
Ma dall’ inizio di settembre l’aria è leggera, il calore a metà del giorno non è più eccessivo: i mattini e le sere sono freschi».
Ho la sensazione di scorgerli a ogni angolo, con un taccuino in mano, a prendere appunti, descrivere le sensazioni di un attimo. Trattenere immagini e parole. Attraversare un piazza, fermarsi dinnanzi a un tramonto, sedermi accanto in un caffè all'aperto. Fare due chiacchiere o non parlar di nulla. Gide, col suo carico di complessità e coraggio Col suo talento e il suo bisogno di partire, con la sua eversione morale, per quei tempi, con le speranze e le delusioni, Gide passeggia accanto a me in questa tarda serata estiva, una serata di luce e ombre. Di ristoranti affollati dove la lingua parlata dai più resta il tedesco. Mi infilo curiosa nei vicoli dell'antico borgo, ho quasi la sensazione di essere in un luogo del Sud. Un musicista intona malinconiche canzoni del passato. Anche a me prende il desiderio di scrivere, di istanti ed emozioni legati a questo presente. Quelli che mi attraversano lasciando riemergere la mia essenza più vera La luna illumina il cielo, una piccola falce generosa di luce. Il lago giace. Silenzioso e immobile, antico come la vita. Giace e emana tranquillità, lo costeggio lentamente e mi smarrisco nel bagliore di piccoli argentei disegni che la luce crea e distrugge senza sosta
Lying on the shore of the lake, towards which its ancient port juts out, Torri is one of the pearls of Benaco, still equipped today, like Sirmione, Lazise and Malcesine, with city walls. Of great interest for the history of Torri is undoubtedly the long period of the Scaligeri domination, with the fortification of the castle and the proliferation of many economic initiatives.
The Scaligeri, probably taking up an existing circuit since the century X, looked at Torri as a hub for controlling the Garda: its fortified dock, central to Malcesine and Lazise, was, in fact, too important to be neglected. Centuries later, at the end of the nineteenth century,
The author of The Vatican Underground gets up early, takes long walks, takes a bath in the lake, talks to the fishermen, writes, converses, plays chess and checkers. When he leaves from Torri, Gide is almost reborn and leaves a dedication in the town hall: "From the wonderful memory I keep of it, I will draw the strength to endure the long journey of winter".
The previous year Gide had been awarded the Nobel Prize for literature
The most beautiful room is reserved for him, number 24, from whose terrace you can contemplate the lake, the port, the castle. He is completely conquered by it, so much to write “I had not yet seen such a long series of beautiful days, so splendid. But from the beginning of September the air is light, the heat in the middle of the day is no longer excessive: mornings and evenings are cool "
The lake had become the southernmost tip of the Austro Hungarian Empire, after the passage of Veneto to Italy. For this reason Germans and Austrians used to go there on vacation. Along with anonymous tourists, André Gide also took home in these parts during the summer
The French writer (1869 1951) chooses Torri del Benaco, a Roman village. He was a guest in a hotel from 22 July to 13 September 1948.
I have the sensation of seeing them at a corner, with a notebook in hand, taking notes, describing the sensation of a moment.
Cross a square, stop in front of a sunset, sit next to me in an outdoor café Gide, with its load of complexity and courage. With his talent and his need to leave, with his moral subversion, for those times, with hopes and disappointments, Gide walks beside me in this late summer evening, an evening of light and dark.
Of crowded restaurants where the language spoken by most remains German. I slip curiously into the alleys of the ancient village, I almost have the feeling of being in a place in the South. A musician sings melancholy songs from the past. Me too takes the desire to write, to stop moments and emotions.
Those that always cross me, letting my truest essence re emerge The moon illuminates the sky, with that little sickle of its generous with light. The lake lies. Silent and immobile, as old as life. It lies and emanates tranquility, I pass it slowly and I lose myself in the glow of small silvery designs that the light creates and destroys relentlessly
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Punta San Vigilio: Napoleone, lo Zar Alessandro II, Winston Churchill 37 38
Nella cura per i dettagli, nel mantenimento della vegetazione, nell'accoglienza che riservano agli ospiti 39 Punta San Vigilio
Intorno agli anni ’20 la gestione della Locanda passò al celebre cuoco inglese Leonardo Walsh, amico del beau monde dell’epoca. In quegli anni furono molte le celebrità che contribuirono a rendere famoso questo angolo di paradiso: da Winston Churchill (che qui, rapito dalla vista, amava dipingere i suoi acquarelli) a Lawrence Olivier e Vivien Leigh, da Otto Hahn a Gabriele d’Annunzio. Si deve, pare, proprio a d’Annunzio la nascita del logo di Punta san Vigilio Si dice che passeggiando per la tenuta egli si fermò ad ammirare, nella piccola chiesetta del borgo, l’iscrizione “En somnii explanatio”, collocata sulla statua del profeta biblico Daniele, da tradursi come “ecco, l’interpretazione del sogno”, e suggerì al conte Guarienti di Brenzone di adottarla come motto della Locanda. Di questa e tante altre storie e leggende si gode anche solo passando di lì durante una camminata lungo il lago. È questione di un attimo, la sensazione è proprio quella di attraversare secoli di storia, epoche lontane ma che sembrano sopravvivere, grazie alla cura che gli attuali proprietari mettono nel mantenere l'edificio e tutta l'area circostante.
A Garda, con una vista eccezionale sul lago, Punta San Vigilio è uno luogo affascinante, magnetico e di rara bellezza Confine occidentale più estremo della regione, ospita un piccolo borgo risalente al ‘400, nato con lo scopo di ospitare i viandanti che transitavano tra la sponda bresciana a quella veneta del lago.
L’atmosfera della Locanda, trasformatasi oggi in resort, come sospesa nel tempo, cullata dalla calma che infonde il lago che la circonda, è rimasta incredibilmente la stessa per 600 anni.
Arrivando nel porticciolo il viaggiatore, oggi come allora, è accolto da una scritta incisa sull’arco di accesso che lo esorta a “lasciare gli affari e gli affanni alla città” e godere della serenità di un luogo che ha davvero fatto la storia del Lago di Garda e ospitato uomini illustri come Napoleone III o lo Zar Alessandro II Dal 1540 la Punta era di proprietà dei conti Guarienti di Brenzone, legati da parentela alle case reali Savoia, d’Assia e di Windsor. In quegli anni venne edificata la villa che si trova vicino alla Locanda. Ancora oggi l'abitazione è abitata dai discendenti della famiglia, per volontà di Agostino di Brenzone, che la fece costruire su disegno dell’architetto Michele Sanmicheli come luogo di riposo e di studio.
Il cameriere gentile ci serve sorridendo, anche lui se la può prendere comoda, ci scatta persino una fotografia e scambia con noi qualche battuta. Un paio di ragazze dell'Est, vestite di tutto punto, si regalano selfie infiniti e scatti che immediatamente fanno capolino nei loro profili social. In effetti qui è tutto cosi bello che scattare risulta inevitabile e di grande effetto.
Rigorosamente prima del tramonto, per vivere il meglio della luce del lago e tutta la magia di un luogo davvero unico al mondo Innegabile il fascino del tramonto a Punta San Vigilio: scintillano le acque del lago e una luce rosata avvolge la pietra antica degli edifici. Il tempo resta sospeso: un aperitivo sul porto, con gli amici o la persona amata, accompagna la fine del giorno, intervallo di serenità in attesa della sera. La storia racconta del viandante che giungendo alla taverna aveva la possibilità di gustare buon cibo e sorseggiare ottimo vino Anche oggi, come allora, la tradizione si ripete e si rinnova con l’antica ospitalità. A ridosso della taverna vi è un ampio giardino ombreggiato da olivi secolari da dove si scorge una vista meravigliosa sul Benaco.
Mollemente, languidamente lasciamo scorrere il tempo. Quasi con la sensazione sia infinito, con il fresco sorso in bocca al sapore di questi vigneti del Garda. Così prodighi di incanto. 41
Per vivere alcune ore di romantica bellezza, è possibile prenotare una cena al ristorante con vista sul lago oppure prendere un aperitivo nel bar adagiato lungo il romantico porticciolo d’attracco.
Ci fermiamo qui estasiati. Sorseggiamo il bianco fermo di San Vigilio accompagnato da un piatto di stuzzichini deliziosi.
Il tramonto sul lago, nella tranquillità di questa serata di luglio, ci sembra un bene prezioso. La rinomata località non è ancora stata presa d'assalto dai numerosi turisti venuti da nord. Ce ne sono certo, ma ancora in numero esiguo e i tavoli all'aperto non fanno il tutto esaurito.
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This and many other stories and legends can be enjoyed even just passing by during a walk along the lake. It is a matter of a moment, the sensation is precisely that of going through centuries of history, distant eras that seem to survive, thanks to the care that the current owners put in maintaining the building and all the surrounding area.
Punta San Vigilio
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In Garda, with an exceptional view of the lake, Punta San Vigilio is a fascinating, magnetic place of rare beauty
The most extreme western border of the region, it hosts a small village dating back to the 1400s, created with the aim of hosting travelers who passed between the Brescia and the Venetian shores of the lake, which has now become a luxury resort. The atmosphere of the Inn, as if suspended in time, lulled by the calm that the lake that surrounds it infuses, has remained incredibly the same for 600 years. Arriving in the marina, the traveler, today as then, is greeted by an inscription engraved on the entrance arch that urges him to "leave the business and cares for the city ”and enjoy the serenity of a place that has really made the history of Lake Garda and hosted illustrious men such as Napoleon III or Tsar Alexander II. From 1540 the Punta was owned by the Guarienti di Brenzone counts, linked by kinship to the royal houses of Savoy, Hesse and Windsor In those years the villa located near the Locanda was built, still inhabited by the descendants of the family today, by the will of Agostino di Brenzone, lawyer, humanist and philosopher, who had it built according to the design of the architect Michele Sanmicheli as a place of rest and study
Around the 1920s the management of the Locanda passed to the famous English chef Leonardo Walsh, friend of the beau monde of the time, on whom his niece Claire Sargint, who now lives in Bardolino, wrote a book entitled "Leonardo Walsh in San Vigilio ”Which tells the many curious events that lie behind Punta San Vigilio In those years there were many celebrities who contributed to making this corner of paradise famous: from Winston Churchill (who here, enraptured by the sight, loved to paint his watercolors) to Lawrence Olivier and Vivien Leigh, from Otto Hahn to Gabriele d'Annunzio It seems that d'Annunzio was responsible for the birth of the logo of Punta San Vigilio: it is said that walking around the estate, he stopped to admire the inscription "En somnii explanatio" in the small church of the village, placed on the statue of the prophet biblical Daniel, to be translated as “here, the interpretation of the dream”, and suggested to Count Guarienti of Brenzone to adopt it as the motto of the Locanda.
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The renowned resort has not yet been stormed by the numerous tourists from the North.
The charm of the sunset at Punta San Vigilio is undeniable: the waters of the lake sparkle and a pink light envelops the ancient stone of the buildings.
The kind waiter serves us with a smile, he too can take it easy, he even takes a picture of us and exchanges a few words with us.
The sunset on the lake, in the tranquility of this July evening, seems to us a precious asset.
A couple of girls from the East, all dressed up, they give themselves endless selfies and shots that immediately pop up in their social profiles In fact, everything is so beautiful here that shooting is inevitable and impressive.
To experience a few hours of romantic beauty, you can book a dinner at the restaurant overlooking the lake or have an aperitif in the bar located along the romantic dock. Strictly before sunset, to experience the best of the lake light and all the magic of a truly unique place in the world.
Time remains suspended: an aperitif on the port, with friends or a loved one, accompanies the end of the day, an interval of serenity waiting for the evening.
Softly, languidly we let time go by. Almost with the feeling that it is infinite, with the fresh sip in the mouth to the flavor of these Garda vineyards. So lavish with enchantment. 45
The story tells of the traveler who, arriving at the tavern, had the opportunity to enjoy good food and sip excellent wine. Even today, as then, the tradition is repeated and renewed with ancient hospitality Behind the tavern there is a large garden shaded by centuries old olive trees from where you can see a wonderful view of the Benaco We stop here ecstatic. We sip the still white of San Vigilio accompanied by a plate of delicious appetizers.
I am sure, but they are still small in number and the outdoor tables are not sold out.
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LEGGENDE N E L L E N U M E R O S E L E G G E N D E , C H E P O P O L A N O L A S T O R I A A N T I C A D E L L A V A S T A R E G I O N E D E L L A G O D I G A R D A , C , È L A F O R T E P R E S E N Z A D E L F I G L I O D E L D I O D E L M A R E N E T T U N O , I L D I O B E N A C O , N U M E P R O T E T T O R E D E L L A G O E P R O T A G O N I S T A D E L L E S U E O R I G I N I E D E L L A S U A S T O R I A . 48
ll dio Benàco sposò la bellissima ninfa gardesana Fillide ed ebbero due figli, Limone e Garmeo che, per ordine del padre, svilupparono la coltivazione gardesana dei limoni e dei cedri e la cura e la pesca del lago, fondando anche i paesi di Limone e Gargnano. Il dio Benàco fu anche padre della meravigliosa ninfa di nome Garda che fece innamorare perdutamente il nume Sarca che dominava le montagne e le acque della più fredda regione alpina. Fu proprio a questo dio che Benàco la concesse in sposa, con il patto nuziale che l’unione facesse nascere il grande lago che prese appunto il nome della sposa. Il loro figlio si chiamerà Mincio e farà giungere le acque fino al mare lontano. Dal dio Benàco nasce quindi il grande lago, simile al mare, con clima, vegetazione e ambiente che hanno i colori e il calore di un mare ma più temperato e solare, azzurro e mediterraneo. Nel corso dei secoli il dio Benàco continuerà a ricordare ai gardesani la sacralità e la bellezza delle origini di questa terra creata millenni e millenni prima, con le sue straordinarie bellezze. Il Lago di Garda ancora ripete il nome del mitico protettore, portatore di bene e fortuna per i gardesani e gli amici che lo frequentano.
The god Benàco married the beautiful Garda nymph Fillide and had two sons, Limone and Garmeo who, by order of their father, developed the beautiful Garda cultivation of lemons and cedars and the care and fishing of the lake, also founding the villages of Limone and Gargnano.
The god Benàco was also the father of the wonderful nymph named Garda who made the god Sarca fall madly in love with him, who dominated the mountains and waters of the coldest Alpine region.
The god Benàco granted her in marriage to it, with the nuptial pact that the union would give birth to the great lake that took the name of the bride. Their son will be called Mincio and will make the waters reach the distant sea. The great lake, similar to the sea, was born from the god Benàco, with climate, vegetation and environment that have the colors and warmth of a sea but more temperate and sunny, blue and Mediterranean. Over the centuries, the god Benàco will continue to remind the Garda inhabitants of the sacredness and beauty of the origins of this land created millennia and millennia earlier, with its extraordinary beauties. Lake Garda still repeats the name of the mythical protector, the bearer of good and fortune for the Garda inhabitants and the friends who frequent it.
LEGENDS A M O N G T H E L E G E N D S T H A T P O P U L A T E T H E A N C I E N T H I S T O R Y O F T H E V A S T R E G I O N O F L A K E G A R D A , T H E R E I S T H E S T R O N G P R E S E N C E O F T H E S O N O F T H E G O D O F T H E S E A N E P T U N E , T H E G O D B E N A C O , P A T R O N D E I T Y O F T H E L A K E A N D P R O T A G O N I S T O F I T S O R I G I N S A N D H I S T O R Y . 54
Tesserandosi si potrà accedere alla terrazza e si potrà godere delle numerose iniziative in programma per questa stagione.
Nasce a Bergamo, sulla terrazza del Mercure Hotel Aeroporto sito a Stezzano, il Summer Experience Club.
Summer Experience Club
L'idea parte dal desiderio di ricreare l'atmosfera che si respira d'estate, in spiaggia.
Relax ma anche divertimento, musica, eventi di vario genere, attività sportive e non.
Drink e Food sono disponibili ovviamente, ma anche sdraio, sole e zone in ombra, wifi, Yoga, musica dal vivo e un ambiente informale e cool.
Summer Experience Club
Born in Bergamo, on the terrace of the Mercure Hotel Aeroporto located in Stezzano, the Summer Experience Club.
The idea starts from the desire to recreate the atmosphere that reigns in the summer, on the beach. Relax but also fun, music, various kinds of events, sporting and non-sporting activities. By registering, you can access the terrace and enjoy the numerous initiatives scheduled for this season. Drinks and Food are obviously available, but also deckchairs, sun and shaded areas, wifi, Yoga, live music and an informal and cool environment.
Guadagnino scelse di girare il suo film in luoghi non troppo distanti da dove lui stesso risiedeva: l’accogliente dimora dei Perlman è ambientata a Villa Albergoni a Moscazzano e la maggior parte delle riprese sono state effettuate nella campagna di Crema, con una scena alle Grotte di Catullo a Sirmione in cui risplende l’impareggiabile azzurro delle acque gardesane.
SIRMIONE E "CALL ME BY YOUR NAME"
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Guadagnino chose to shoot the entire film in places not too far from where he himself resides: the cozy Perlman home is set in Villa Albergoni in Moscazzano and most of the shooting was done in the Crema countryside, with a scene to the Grotte di Catullo in Sirmione where the incomparable blue of the Garda waters shines. I love this film and I like to remember the famous Grotte di Catullo in this somewhat unusual way.
Adoro questo film e mi piace ricordare le famose Grotte di Catullo in questo modo un po' inusuale.
La Villa Romana di Sirmione venne edificata agli inizi del I secolo dopo Cristo e, anche se non si conosce il periodo e il motivo del declino della villa, il ritrovamento di tombe, sia all'interno che all'esterno dell'edificio, risalenti al IV e al V secolo indica che in quel periodo la struttura era già stata abbandonata e trasformata in una cava di estrazione delle antiche pietre da utilizzare come materiali da costruzione.
La villa, che aveva una pianta di forma rettangolare, con due avancorpi sui lati corti, copre un'area complessiva di oltre due ettari.
La tradizione, che risale al 1500, identifica questo complesso, che è l'esempio più grandioso di edificio privato di carattere signorile di tutta l'Italia settentrionale, come la villa di famiglia di Catullo, il poeta latino morto nel 54 a.C.
Gli scavi archeologici realizzati sotto la Villa Romana attribuita alla famiglia di Catullo, hanno portato alla luce strutture del I secolo avanti Cristo.
I resti della villa romana vennero riscoperti e descritti da cronisti e viaggiatori del XVI e XVII secolo, ma i primi studi sulle rovine furono effettuati solo nel 1801 da un generale di Napoleone durante la Campagna d'Italia. Nel 1856 viene pubblicata dal veronese Girolamo Orti Manara una relazione contenente gli studi e le osservazioni eseguite durante gli scavi, correlandola con una planimetria La Soprintendenza delle Belle Arti ha iniziato nel 1939 40 gli scavi ed i restauri acquistando in seguito tutta l'area, per tutelare il complesso archeologico ed il suo prezioso ambiente naturale.
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The remains of the Roman villa were rediscovered and described by chroniclers and travelers of the sixteenth and seventeenth centuries, but the first studies on the ruins were carried out only in 1801 by a general of Napoleon during the Italian campaign.
Tradition, which dates back to 1500, identifies this complex, which is the most grandiose example of a private building of a noble character in all of northern Italy, as the family villa of Catullus, the Latin poet who died in 54 BC
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The Superintendence of Fine Arts began excavations and restorations in 1939 40, later purchasing the entire area to protect the archaeological complex and its precious natural environment.
The villa, which had a rectangular shape, with two projections on the short sides, covers a total area of over two hectares.
The Roman Villa of Sirmione was built at the beginning of the first century after Christ and, even if the period and the reason for the decline of the villa are unknown, the discovery of tombs, both inside and outside the building, dating back to 4th and 5th centuries indicates that at that time the structure had already been abandoned and transformed into a quarry for the extraction of ancient stones to be used as building materials.
In 1856, Girolamo Orti Manara from Verona published a report containing the studies and observations carried out during the excavations, correlating it with a plan
The archaeological excavations carried out under the Roman Villa attributed to the family of Catullus, have brought to light structures of the first century BC.
Peschiera e Attila
Una ricostruzione fatta in tempi recenti dell’itinerario che Attila avrebbe percorso nella Pianura Padana lo situa nei territori tra Mantova e il Lago, e nello specifico ipotizza un incontro con il pontefice nei pressi di Peschiera del Garda. La leggenda vuole che sia stato proprio il Papa ad arrestare la discesa in Italia di Attila, ottenendo la ritirata delle truppe unne semplicemente esibendo il crocifisso. Risulta chiaro che i fattori responsabili del ripiegamento di Attila verso la Pannonia devono essere stati vari e diversi, e l’avanzata lenta e ostica proprio nei territori del Lago di Garda può rientrare tra questi.
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A reconstruction made in recent times of the itinerary that Attila would have traveled in the Po Valley places him in the territories between Mantua and the Lake, and specifically assumes a meeting with the pontiff near Peschiera del Garda. Legend has it that it was the Pope who arrested Attila's descent into Italy, obtaining the retreat of the Hun troops simply by exhibiting the crucifix. It is clear that the factors responsible for Attila's retreat towards Pannonia must have been various and different, and the slow and difficult advance precisely in the territories of Lake Garda may be one of these.
Testi e fotografie a cura di Raffaella Vacis