Experience Magazine Novembre 2021. Lisbon Story.

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MAGAZINE

Lisbon Story

NOVEMBRE 2021


EXPERIENCE MAGAZINE É un attimo e siamo a novembre. Mi lascio ispirare da una capitale che corre veloce, velocissima. Affacciata sul fiume Tago, d'una bellezza spontanea e piacevole, conta ben due milioni di abitanti ma ha il piglio dei piccoli centri e un ritmo tranquillo, a misura d'uomo. Cosmopolita, moderna e antica, contrapposizioni che divengono il suo incredibile valore aggiunto. Culturalmente stimolante, eclettica di notte, affascinante per le sue infinite mescolanze. Ecco Lisbona oggi, una capitale europea al passo coi tempi, proiettata al futuro, mai noiosa. Vi va di scoprirla insieme a me? ecco Experience Magazine di novembre. Un tuffo in Portogallo, dove respirare ultimi scampoli di tepore e vita all'aria aperta. Un tuffo che mi rinnova l'entusiasmo e l'amore incondizionato per il viaggiare. Prima che l'inverno ci avvolga completamente....

RAFFAELLA VACIS


PER ME NON ESISTONO FIORI IN GRADO DI REGGERE IL CONFRONTO CON LA VARIETÀ DEI COLORI CHE ASSUME LISBONA ALLA LUCE DEL SOLE. (FERNANDO PESSOA)


LET'S GO TO LISBON Baixa è il posto giusto per mangiare pesce.

Cenare all'aperto, con l'aria tiepida di fine estate,

La

mi trasporta in una dimensione distesa e

All'aperto o al chiuso poco importa, ciò che

piacevole.

conta davvero, è godersi la città al massimo.

Tavoli sparpagliati in piazze pittoresche, tapas in

Dai caffè storici alle birre portoghesi, dai vini

giardinetti curati e naïf, pizza con vista sul fiume.

locali sempre eccellenti ai brandy.

La sensazione è che qui non possa fare mai

Il porto bianco, il ginginha, la caipirinha, l'offerta

freddo. In effetti, da aprile a ottobre Lisbona è

è molto ampia e l'assaggio è d'obbligo.

calda e seducente. Da vivere, da respirare, da

La vita notturna di Lisbona è vibrante.

assaporare camminando senza sosta.

La tradizione musicale affonda le radici nel

Da fare propria, per osmosi.

passato della città. Il Fado è una sorta di blues

Anche a metà inverno raramente fa freddo da

portoghese. Fado è fato, destino, si ritiene derivi

queste parti, basta un pochino di sole per

dalla musica diffusa tra gli immigrati delle

riscaldare una delle capitali più soleggiate

colonie portoghesi. Amore, morte, corrida, dolore,

d'Europa.

temi popolari che si intersecano e ingarbugliano

Nel

Barrio Alto la proposta culinaria è eclettica e

dando vita alla musica portoghese per

variegata. Ristoranti a buon mercato si alternano

eccellenza. Musica che vibra sino all'anima e

a locali più cool. Locali dove il Fado suona sino

tutta la avvolge annodando attimi d'eternità.

all'alba.




FOR ME, THERE ARE NO FLOWERS THAT CAN COMPARE WITH THE VARIETY OF COLORS THAT LISBON TAKES ON IN THE SUNLIGHT. (FERNANDO PESSOA)


EXPERIENCE MAGAZINE A moment and we are in November. I let myself be inspired by a capital that runs fast, very fast. Overlooking the Tagus River, of a spontaneous and pleasant beauty, it has two million inhabitants but has the simplicity of small towns and a calm and human-sized pace. Cosmopility and ancient, an oxymoron that becomes its incredible added value. Culturally stimulating, eclectic at night, fascinating for its infinite mixes. Here is Lisbon today, a European capital in step with the times, projected towards the future, never boring. Would you like to discover it with me, here is Experience Magazine. A dip in Portugal where you can breathe the last remnants of warmth and life in the open air.




LET'S GO TO LISBON Baixa is the right place to eat fish.

Dining outside immediately projects into the Lisbon

La

that has enchanted me.

Outdoors or indoors, it doesn't matter, the

Outdoor tables scattered in picturesque squares,

important thing is to enjoy the city to the fullest.

Tapas in the gardens, pizza overlooking the river.

From historic cafes to Portuguese beers, from

The feeling is that it can never get cold here.

always excellent local wines to brandies of

Indeed, from April to October Lisbon is warm and

course.

pleasant.

The white port, the ginginha, the caipirinha, the

To live, to breathe, to know by walking non-stop.

offer is very wide and the tasting is a must.

Even in mid-winter it is rarely cold, just a little sun

Lisbon's nightlife is vibrant. The musical tradition

is enough to warm up one of the sunniest capitals

has its roots in the past of the city.

in Europe.

of Portuguese blues. Fado is fate, destiny, is

In the

Barrio Alto the culinary offer is eclectic and

Fado is a kind

believed to derive from the music widespread

varied. Cheap restaurants alternate with cooler

among the immigrants of the Portuguese

clubs.

colonies. Love, death, bullfighting, destiny, popular themes that intersect and tangle giving life to Portuguese music par excellence.





FACE TO FACE António Ribeiro Chiado è proprio lì, faccia a

Sguardi sulla vita, sulle vite, letteratura e

faccia con Pessoa.

letterature. Parole che una accanto all’altra

A dividersi una piazza e il suo flusso in continuo

compongono pensieri, i suoi.

movimento.

Mentre osservo la piccola contrattazione che

Mi siedo proprio sul muretto che sembra tagliare a

accompagna la vendita d’un bracciale

metà un incrocio di strade.

intrecciato mi soffermo a riflettere su quell’Uno e

Un sabato pomeriggio di passanti veloci, di vite

quei Centomila.

solo sfiorate, a pelo d’acqua.

Quanti uomini popolano ognuno di noi?

Pessoa, col suo volto indecifrabile e beffardo,

Dove si celano ?

quasi come le frasi lette, rilette e sottolineate dei

Dove li nascondiamo da sguardi indiscreti, da

suoi libri, è seduto lì.

giudizi approssimativi, da preamboli buoni solo a

Ancora.

generare confusione...?

Imperturbabile e solo. Si inventa nomi.

E qual è il volto di Lisbona? Quale maschera

E biografie, e case, indirizzi, impieghi. Poeti,

indossa, pure lei, per nascondere le fragilità e i

filosofi, ingegneri, insegnanti e pensatori.

pianti? Da che “mirador” si osserva per

Tutti come infinite sfaccettature di se stesso.

comprendere il dolore incommensurabile che

Uomini che diventano lo specchio di un uomo solo

devasta la sua anima? Lisbona tiepida, vivace, e

che tutti li contiene, come in un enorme crogiolo di

leggera come una piuma, ma anche facile alla

infinito.

malinconia, abissale come oceani plumbei.



Avvezza alla saudade. Una malinconia di un bene perduto, d’una ninnananna scordata, d’un attimo dolce e triste insieme. Qualcosa che è allo stesso tempo assenza e disìo. Dolce e anelato, drammatico e perduto. Lisbona cosmopolita e verde, tra nuovo e antico. Decadente e sostenibile, moderna e sgretolata. Alla mercé del vento e della salsedine. Lo stridente incedere del tram mi riporta al presente. La sua fragilità e precarietà mi assomigliano. Barcollo pure io, mi fermo, prendo fiato e riparto. Accolgo senza mai tirarmi indietro e salgo su in alto, fino a toccare il cielo ma scendo anche giù, all’impicchiata, rischiando di schiantarmi in una piazza vecchia di cinquecento anni.



IL FADO Quando si parla di Lisbona non si può non citare il FADO.

“Il fado è nato un giorno, quando il vento non soffiava e il cielo prolungava l’orizzonte del mare e, sul ponte di un veliero, un marinaio triste cantava” (José Régio). Il fado è la musica tipica popolare portoghese. Ispirandosi al sentimento della saudade (nostalgia), il fado canta le pene d’ amore, la nostalgia per qualcuno lontano, gli incontri e le separazioni, le lotte della vita quotidiana. Dà voce ai rancori, alla sofferenza, ai sentimenti più spontanei delle classi popolari di Lisbona. La voce del fadista è accompagnata dalla chitarra, dalla viola e dal basso portoghese, strumenti che producono toni bassi e molto armoniosi. Durante un concerto di Fado in genere i fadisti indossano abiti neri, le luci si abbassano per ricreare l’atmosfera raccolta della notte, cala il silenzio e qualche volta scende una lacrima di commozione.

Nel 2011 il Fado è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’ UNESCO come simbolo dell’identità del Paese.



FACE TO FACE António Ribeiro Chiado is right there, face to face

Looks on life, on lives, literature and literatures.

with Pessoa.

Words that make up his thoughts side by side.

To divide a square and its constantly moving

While I observe the small bargaining that

stream.

accompanies the sale of a woven bracelet, I

I sit right on this wall that seems to cut a

pause to reflect on that One and those Hundred

crossroads in half.

Thousand.

A Saturday afternoon of fast passers-by, of lives

How many men populate each of us?

only touched, on the surface of the water.

Where are they hiding?

Pessoa, with his face indecipherable and mocking,

Where do we hide them from prying eyes, from

almost like the sentences read, reread and

approximate judgments, from good preambles

underlined in his books, is sitting there.

only to generate confusion ...?

Still.

And what is the face of Lisbon? What mask do

Unperturbed and alone. He invents names.

you wear to hide your frailties and tears?

And biographies, and homes, addresses, jobs.

From which "mirador" does he observe himself to

Poets, philosophers, engineers, teachers and

understand the immeasurable pain that ravages

thinkers.

his soul? Lisbon warm, lively, and light as a

All as infinite facets of himself. Men who become

feather, but also easy to melancholy, abysmal like

the mirror of a single man who contains them all

leaden oceans.

as in a huge crucible of infinity.




Accustomed to saudade. A melancholy of a lost good, of a forgotten lullaby, of a sweet and sad moment at the same time. Something that is both absence and desire at the same time. Sweet and longed for, dramatic and lost. Cosmopolitan and green Lisbon, between new and old. Decadent and sustainable, modern and crumbling. At the mercy of the wind and salt. The strident pace of the tram brings me back to the present. Its fragility and precariousness resemble me. I stagger too, I stop, take a breath and leave. I welcome without ever pulling back and go up high, until I touch the sky but I also go down, hanged, risking crashing into a square that is five hundred years old.

RAFFAELLA VACIS


IL FADO When we talk about Lisbon we cannot fail to mention the FADO. "Fado was born one day, when the wind did not blow and the sky extended the horizon of the sea and, on the deck of a sailing ship, a sad sailor sang" (José Régio). Fado is the typical Portuguese popular music even if its origin is still uncertain today. Inspired by the feeling of saudade (nostalgia), fado sings the pains of love, nostalgia for someone far away, encounters and separations, the struggles of everyday life. It gives voice to the resentments, to the suffering, to the most spontaneous feelings of the popular classes of Lisbon. The voice of the fadist is accompanied by the Portuguese guitar, the viola and the Portuguese bass, instruments that produce low and very harmonic tones. During a Fado concert, the fadists usually wear black clothes, the lights are dimmed to recreate the intimate atmosphere of the night, silence falls and sometimes a tear of emotion falls. In 2011, Fado was declared a World Heritage Site by UNESCO as a symbol of the country's identity.


“PRONTO A PERDERSI DIETRO IL SECONDO ANGOLO DELLA VIA E DECISO A NON DOMANDARE LA STRADA: È LA MANIERA MIGLIORE DI CONOSCERE IL MONDO.”


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STROLLING AROUND LISBON RAFFAELLA VACIS Belém è giustamente uno dei quartieri più

La sensazione è quella che si respira nelle grandi

conosciuti di Lisbona.

città, quelle dove il meeting pot culturale è un

La sua posizione sul fiume è sicuramente

autentico ponte verso il futuro. Una scommessa,

un’attrazione non da poco, ma il visitatore, che vi

l’unica possibile secondo me.

giunge per la famosa torre e l’imponente Mosterio

Questo luogo, che centinai di anni fa fu il punto

dos Jerónimos, rimane fortemente colpito dai

di partenza per la scoperta del mondo, oggi

piccoli musei d’arte contemporanea.

sembra volersi soffermare e riflettere.

Il MAAT, il Museo d’arte, architettura e tecnologia,

Sul concetto di libertà.

ha sede in una struttura impressionante.

Libertà di andare, mista a coraggio, sete di

Un edificio futuristico che si affaccia sul fiume, a

conoscenza. Libertà di portare se stessi

pochi passi dal ponte XXV de Abril.

nell’altrove geografico.

Accanto vi è il Museu de Electricidade, un edificio

Allo stesso tempo, in una mostra temporanea in

di mattoni rossi che ospita otto gallerie espositive

corso proprio in questi giorni, si riflette sul

dedicate ad artisti, architetti, designer e creativi di

concetto di sfruttamento, sul concetto di

vario genere.

schiavitù, sul depauperamento incontrollabile di

Passeggiamo lungo il fiume e veniamo attratti

un territorio altro.

dalla quantità di persone che si trovano nello

L'apogeo portoghese ma anche l'abisso della

spazio antistante questo polo culturale.

violenza di cui i colonizzatori furono protagonisti.



Nel 1497 Vasco da Gama partì proprio da qui per

Lisbona è una città sconosciuta e conosciuta allo

l’India. Ricordo quando a Cochi, nel sud del

stesso tempo.

continente indiano, visitammo proprio le sedi degli

Una città dove il nuovo convive col vetusto, con il

avamposti portoghesi.

decadente. Dove la storia incrosta e sbriciola.

Percorsi e viaggi che si sovrappongono, partenze,

Sembra raschiare il fondo del fiume, riportando a

arrivi, mescolanze, sogni di ricchezza e speranze

galla, in ogni dove, pezzi più o meno grandi, più o

di libertà.

meno scomodi, di storia portoghese ed europea.

Quante storie sembrano sussurrate dai versi striduli

Lisbona è verde di parchi e moderna.

dei gabbiani che non smettono di danzare tra il

Lisbona è malinconica di gabbiani e nuvole

fiume e l’oceano Atlantico, che lento avanza

basse. Lisbona è profumata di cibo fritto,

facendosi spazio con la sua salsedine.

mangiato agli angoli delle strade.

Metà ottobre e il clima di Lisbona è tiepido e

Istantanee che non sono mai statiche. Strade in

perfetto per stare all’aria aperta.

cui si avvicendano venditori di castagne e guide

Una nebbiolina, compatta al mattino, sembra

turistiche. Donne eleganti e mendicanti. Politici e

avvolgere e appesantire l’orizzonte. Cielo

poeti. Commessi viaggiatori forse, la cui

lattiginoso che con lo scorrere delle ore si apre

inquietudine è stata già tutta raccolta e

leggermente, regalandoci sprazzi d’azzurro e sole.

raccontata nel libro che di Lisbona canta note

Ripercorro, rientrando verso Plaça do Comércio,

d’amore universale.

sentieri conosciuti attraverso romanzi o racconti o

Note di bellezza. Note criptiche di infinito.

frasi.

Note che son parole dalle molteplici significanze.



Cinque cose da fare a Belem:

2. Visitare il monastero dos Jerónimos. Dopo la pausa gustosa, è giunto il momento di

1. Mangiare una ventina di Pasteis de nata alla storica pasticceria Belém.

ammirare le bellezze di questo quartiere. Appena dopo la pasticceria, sempre dallo stesso lato

Prendete il ponte sopraelevato e scegliete la

della strada, vi ritroverete davanti il maestoso

direzione verso destra. Passeggerete così verso il

monastero dos Jerónimos (o dei Geronimiti, in

famoso Monastero dos Jerónimos e, nel tragitto,

italiano).

dovrete:

Lo stile è di tipo “manuelino”, nel senso che è

attraversare il Parco Jardim Afonso de

caratterizzato da elementi decorativi gotici e

Albuquerque;

rinascimentali. La sua facciata bianca è

passare per una stradina piena di ristoranti

interamente ricoperta di guglie, torri e da

con menù turistici più o meno invitanti;

elementi intarsiati con cura e precisione.

imbattervi in un edificio particolare, che si

Arrivati qui, non potete solo fermarvi ad ammirare

distingue dagli altri per via delle sue pareti

la bellezza dell’esterno: vale sicuramente la pena

ricoperte dalle tipiche piastrelle in porcellana

entrare e visitare il suo interno.

(azulejos) e per un’immancabile fila di persone in attesa di entrare… Quella è la famosa pasticceria Pastéis de Belém!

3. Passeggiare nella grande Praça do Império



Uscendo dal monastero, proprio di fronte, troverete un immenso parco con una bella fontana

5. Salire sul Monumento alle Scoperte e gustarsi il panorama

al centro: è la Praça do Império (Piazza dell’Impero, in italiano). Risale al 1940, quando fu

Continuando la passeggiata sulla banchina, in

costruita in occasione della Grande Esposizione

direzione del Ponte 25 de Abril, vi imbatterete in

del Mondo Portoghese per celebrare l’Impero

un monumento relativamente recente ma di

portoghese.

grande impatto: è il Monumento alle Scoperte. Si tratta di un grande costruzione in pietra che

4. Ammirare la Torre di Belém

raffigura una nave con le vele spiegate al vento,

E finalmente eccoci. Dopo aver passeggiato dal

in direzione del mare. Nella parte frontale

Centro Culturale fino ad arrivare al ponte che

rappresenta un’enorme spada e fu realizzata nel

sovrasta la strada e i binari del treno (circa 1

1960 per celebrare l’epoca d’oro del Portogallo,

chilometro), vi troverete di fronte la Torre di Belém.

con le scoperte effettuate dai navigatori portoghesi tra il XV e il XVI secolo. L’opera commemora, in particolare, il cinquecentesimo anniversario di uno dei più grandi navigatori del Portogallo, Enrico il Navigatore, che scoprì le Azzorre, Capo Verde e Madera. E nell’elenco di cosa vedere a Belem non può non esserci!




STROLLING AROUND LISBON RAFFAELLA VACIS Belém is rightly one of the best known

The feeling is the one you breathe in big cities,

neighborhoods in Lisbon.

those where the cultural meeting pot is an

Its position on the river is certainly a major

authentic bridge towards the future. A bet, the

attraction, but the visitor, who arrives there for the

only one possible in my opinion.

famous tower and the imposing Mosterio dos

This place, which hundreds of years ago was the

Jerónimos, is strongly impressed by the small

starting point for the discovery of the world,

contemporary art museums.

today seems to want to stop and reflect. On the

The MAAT, the Museum of Art, Architecture and

concept of freedom.

Technology, is housed in an impressive structure.

Reflect on the meaning of freedom.

A futuristic building overlooking the river, a few

Freedom to go, mixed with courage, thirst for

steps from the 25 de Abril bridge.

knowledge, freedom to take oneself to

Next door is the Museu de Electricidade, a red

geographic elsewhere. At the same time, in a

brick building that houses eight exhibition galleries

temporary exhibition currently underway, the

dedicated to artists, architects, designers and

concept of exploitation, the concept of slavery,

creatives of various kinds.

the uncontrollable impoverishment of another

We walk along the river and we are attracted by

territory are reflected.

the amount of people who are in the space in

The great Portuguese apogee, the discoverers,

front of this cultural pole.

who with very limited means have accomplished incredible feats, gave birth to slavery,



In 1497 Vasco da Gama left from here for India. I

Lisbon is a city both unknown and known at the

remember when in Cochi, in the south of the

same time.

Indian continent, we visited the locations of the

A city where the new coexists with the old, with

Portuguese outposts.

the decadent. Where history crumbles and

Overlapping paths and journeys, departures,

crumbles. It seems to scrape the bottom of the

arrivals, mixes, dreams of wealth and hopes of

river, bringing back to the surface, everywhere,

freedom.

more or less large, more or less uncomfortable

How many stories seem to be whispered by the

pieces of history.

shrill cries of the seagulls that never stop dancing

Lisbon is green with parks and modern. Lisbon is

between the river and the Atlantic Ocean, which

melancholy of seagulls and low clouds. Lisbon is

seems to advance in here making space with its

smelling of fried food eaten on street corners.

saltiness.

Angles that are never static. Streets where

Mid-October and the Lisbon climate is warm and

chestnut sellers and tourist guides alternate.

perfect for being outdoors.

Elegant women and beggars. Politicians and

A mist, compact in the morning, seems to envelop

poets. Perhaps traveling salesmen, whose

and weigh down the horizon. Milky sky that opens

restlessness has already been collected and

slightly with the passing of the hours, giving us

recounted in the book that sings notes of

flashes of blue and sun.

universal love about Lisbon.

I retrace, returning to Plaça do Comércio, paths known through novels or stories or phrases.



2.

Five things to do in Belem:

Visit the Jerónimos Monastery (of the

Hieronymites). After the tasty break, the time has come to admire the beauties of this

1. Eat about twenty

Pasteis de nata at the

neighborhood. Just after the pastry shop, always

historic Belém pastry shop.

on the same side of the road, you will find

Take the elevated bridge we were talking about a

yourself in front of the majestic monastery dos

little while ago and choose the direction to the

Jerónimos (or of the Hieronymites, in Italian).

right. You will walk towards the famous Jerónimos

The style is of the "Manueline" type, in the sense

Monastery and, on the way, you will have to:

that it is characterized by Gothic and

cross the Jardim Afonso de Albuquerque Park;

Renaissance decorative elements. Its white

go through a small street full of restaurants with

facade is entirely covered with spiers, towers and

more or less inviting tourist menus;

elements inlaid with care and precision.

come across a particular building, which stands

Once here, you can't just stop and admire the

out from the others because of its walls covered

beauty of the outside: it is definitely worth

with typical porcelain tiles (azulejos) and the

entering and visiting the inside.

inevitable line of people waiting to enter ... That's the famous Pastéis de Belém pastry shop!

3.

Stroll around the large Praça do Império



Climb the Monument to the Discoveries and enjoy the view 5.

Leaving the monastery, right in front, you will find an immense park with a beautiful fountain in the center: it is the Praça do Império (Piazza

Continuing the walk on the quay, in the direction

dell’Impero, in Italian). It dates back to 1940, when

of Ponte 25 de Abril, you will come across a

it was built on the occasion of the Great

relatively recent monument but of great impact: it

Portuguese World Exhibition to celebrate the

is the Monument to the Discoveries.

Portuguese Empire.

It is a large stone building that depicts a ship with sails outstretched to the wind, heading towards

4.

Admire and visit the Belém Tower

the sea. On the front it represents a huge sword

And finally here we are. After walking from the

and was made in 1960 to celebrate the golden

Cultural Center to the bridge over the road and

age of Portugal, with the discoveries made by

the train tracks (about 1 kilometer), you will find

Portuguese navigators between the fifteenth and

yourself in front of the Belém Tower.

sixteenth centuries. In particular, the work commemorates the 500th anniversary of one of Portugal's greatest navigators, Henry the Navigator, who discovered the Azores, Cape Verde and Madeira. And in the list of what to see in Belem, it cannot be missing!



Rock Project & Experience Flexible Space Il Rock Project è un progetto che ha coinvolto alcune delle più talentuose allieve della scuola di moda Fashion Atelier, fondata nel 2004 a Bergamo, dalla costume designer tedesca Jana Grossmann. La partnership nasce al fine di sviluppare e realizzare una "capsule" collection per un temporary shop all'interno dei concept store "Halibut gioielli" ed "Experience Flexible Space", situati nel centro cittadino di Bergamo.

Partendo da scarti industriali, e in totale coerenza con il concetto "zero waste" del progetto, la Fashion Designer Jana Grossmann ha disegnato una originalissima linea di gonne. Le allieve hanno avuto quindi la possibilità di apprendere in modo pratico il processo di creazione e

realizzazione dei prototipi di una collezione, così come

ogni affermato fashion designer affronta e risolve, adattandoli alle richieste della committenza.

La confezione dei capi è stata curata dalle allieve Francesca, Giulia e Maria.


"Il mio obiettivo è di offrire anche ai giovani che vivono e crescono in questa città, che da sempre si distingue per la capacità del “saper fare”, la possibilità di esprimere la propria creatività attraverso l’apprendimento delle tecniche fondamentali che stanno alla base della produttività nell’industria del Fashion…”

Jana Grossmann


AZULEJOS MOOD Al-zuleique è la parola araba che ha dato origine a quella portoghese azulejo e indicava la "piccola pietra liscia e levigata" che i mussulmani usavano nel medioevo. Il modo in cui gli arabi impiegavano gli azulejos per decorare i pavimenti piacque molto ai sovrani portoghesi e questo tipo di decorazione finì per svolgere un ruolo importante nell’architettura, a partire dal XV secolo, al punto che questa arte è stata adottata e sviluppata in Portogallo in una maniera che non ha eguali in nessun altro paese europeo. Nel XVIII secolo l’azulejo "invase" chiese e conventi, palazzi e case, giardini, fontane e scalinate. Con disegni geometrici, o raffigurazioni delle vite dei santi o di temi profani come le favole di La Fontaine, i pannelli di azulejos diventarono uno dei principali elementi della decorazione portoghese. Viaggiare per il Portogallo è come visitare un museo all’aperto dell’arte dell’azulejo, ma nel Museu Nacional do Azulejo, a Lisbona, se ne può conoscere in modo approfondito tutta la storia e l’evoluzione tecnica e artistica, dai primordi sino ai giorni nostri. Le stazioni della Metropolitana di Lisbona sono tutte rivestite di pannelli di azulejos, con opere di artisti portoghesi come Vieira da Silva o Júlio Pomar.



Passeggiando per Lisbona si scopre di essere entrati in una specie di grande museo dedicato all’arte degli azuelejos. Ecco quindi le ceramiche seicentesche delle sale interne di

Palácio de Fronteira, quelle ottocentesche

Ferreira das Tabuletas e gli splendidi azulejos della facciata esterna della vecchia fabbrica di ceramiche Viuva Lamego. Seguendo le indicazioni della mappa di Lisbona si incontra l’imponente Igreja (o convento) de São Vicente de Fora con gli azulejos che rappresentano alcune delle più belle fiabe dello scrittore del palazzo

Jean de La Fontaine; nelle stradine dell’antico quartiere dell’Alfama si ammirano le piastrelle che raffigurano i santi posti all’ingresso delle case, mentre percorrendo il Chiado e il Bairro Alto si rimane estasiati di fronte alle facciate delle case riccamente decorate dagli azulejos.

Igreja de São Roque, quelle delle sale interne del ristorante della Casa do Alentejo in Rua das Portas de Santo Antão e della famosa e antica birreria Trindade, nel quartiere Chiado. Nel quartiere Lumiar vale la pena fermarsi davanti alla Quintas dos Azulejos, con ceramiche del XVIII e XIX secolo, entrare nella non lontana Capela de São Sebastião, abbellita da decorazioni seicentesche. Il tour nella Lisbona degli azulejos può concludersi golosamente nell’Antiga Confeitaria de Belem dove si ammirano splendide Imperdibili le decorazioni in ceramica della

piastrelle colorate mentre si degustano i tipici Pasteis de Belem, dolci di pasta sfoglia con un ripieno simile alla crema inglese, cotti in forno e serviti tiepidi o freddi spolverati di cannella e/o zucchero a velo.





AZULEJOS MOOD Al-zuleique is the Arabic word that gave rise to the Portuguese azulejo and indicated the "small smooth and polished stone" that the Muslims used in the Middle Ages. The way in which the Arabs used azulejos to decorate the floors was very popular with the Portuguese kings and this type of decoration ended up playing an important role in architecture starting from the 15th century. It can be said that the way this art was adopted in Portugal has no equal in any other European country. In the 18th century, the azulejo "invaded" churches and convents, palaces and houses, gardens, fountains and stairways. With geometric designs, or depictions of the lives of saints or profane themes such as the fables of La Fontaine, sometimes commented on by writings almost as if they were a primitive version of modern comics, the azulejos panels became one of the main elements of Portuguese decoration. Traveling around Portugal is like visiting an open-air museum of azulejo art, but in the Museu Nacional do Azulejo, in Lisbon, you can learn in depth all the history and technical and artistic evolution, from the beginnings up to to the present day. The stations of the Lisbon Metro are all paneled with azulejos, with works by Portuguese artists such as Vieira da Silva or Júlio Pomar.



Walking through the city, you discover that you have entered a kind of large museum dedicated to the art of the azuelejos. So here are the seventeenth-century ceramics of the internal rooms of Palácio de Fronteira, the nineteenth-century ones of the Ferreira das Tabuletas palace and the splendid azulejos of the external facade of the old Viuva Lamego ceramics factory. Following the directions on the map of Lisbon, you will come across the imposing Igreja (or convent) de São Vicente de Fora with the azulejos representing some of the most beautiful fairy tales by the writer Jean de La Fontaine; in the narrow streets of the ancient Alfama district you can admire the tiles depicting the saints placed at the entrance to the houses, while walking along the Chiado and Bairro Alto you are entranced in front of the facades of the houses richly decorated with azulejos. Do not miss the ceramic decorations of the Igreja de São Roque, those of the interior rooms of the restaurant of the Casa do Alentejo in Rua das Portas de Santo Antão and of the famous and ancient Trindade brewery, in the Chiado district. In the Lumiar district it is worth stopping in front of the Quintas dos Azulejos, with ceramics from the 18th and 19th centuries, to enter the nearby Capela de São Sebastião, embellished with seventeenth-century decorations. The azulejos tour in Lisbon can end greedily in the Antiga Confeitaria de Belem where you can admire splendid colored tiles while tasting the typical Pasteis de Belem, puff pastry cakes with a filling similar to English cream, baked in the oven and served warm or cold sprinkled with cinnamon and / or powdered sugar.




LISBONA STREET ART Le vie di Lisbona sono un tripudio di colori. Non sono solo quelli degli splendidi azulejos, ma anche dei tanti murales di cui la capitale portoghese è ricca. La street art a Lisbona ormai è parte integrante della città, ne caratterizza i quartieri e ne racconta le sfumature. Il fiorire di tante opere è stato incentivato anche da un progetto denominato

GAU (Galeria de Arte Urbana),

attraverso il quale il Comune ha cercato, da un lato, di preservare il patrimonio locale, dall’altro di promuovere forme d’arte urbana, lasciando spazio alla creatività. Ne sono scaturite vie che sono musei a cielo aperto. I writer portoghesi sono noti a livello internazionale e a Lisbona arrivano artisti da tutto il mondo per realizzare lì le loro opere. Insomma, tra le cose da vedere in questa spumeggiante città, vanno indubbiamente annoverati anche i murales, almeno quelli dei quartieri più caratteristici.



Non posso farci nulla, mi perdo a zonzo per le strade di Lisbona osservando questo tripudio cromatico. Volti, occhi enormi, uccelli con ali dorate, infiniti mondi immaginari. La street art è una forma d'arte che amo molto. Forse per l'immediatezza del suo messaggio, per la facile fruizione, per la sua bellezza e bruttezza. Per le sue lacrime e i suoi sorrisi. Perchè spesso nasce da un disagio e sa trasformarlo in opportunità di espressione. Ne materializza i contorni, esorcizzandolo. Forma d'amore, di luce, di rinascita. Forma che prende tante forme. La street art è giovane. Regala spazi urbani che sono come tele. Muri scrostati che si colorano di vita. Che raccontano la storia di un Paese o semplicemente interpretano la necessità di espressione generazionale. Un po' come fosse un dono. Io almeno la vedo così. Per molti giovani sono divenuti un veicolo per trasformare una difficoltà in una occasione. Occasione di mostrare tutto quello che c'è dentro, un'anima che finalmente può prendere forma attraverso linee, nuvole di colore, scritte che sono spunti di riflessione continua.

Alfama è il quartiere più vecchio di Lisbona, sono molti i murales in cui imbattersi da quelle parti,

L’

enormi pareti di colore che sembrano nascondersi in vicoli bui.



Se, come me, amate le proposte alternative non perdetevi la LX Factory e il Village Underground. È un ex complesso industriale un tempo sede Companhia de Fiação e Tecidos Lisbonense, una delle stamperie portoghesi più importanti, ubicata proprio sotto il Ponte rosso XXV Abril, nel quartiere di Alcantara. Dopo anni di totale abbandono e inutilizzo l’area è stata riqualificata e portata a nuova vita. Oggi si trovano atelier, negozi di design, spazi creativi, uffici e ristorantini di ogni genere. Un luogo dove la creatività fa da padrona e ogni forma artistica è incentivata. All’interno del complesso LX FACTORY si respira un’aria tutta particolare. La LX Factory è un inno alla creatività. La domenica si svolge un mercatino molto apprezzato, potrete curiosare e sicuramente acquistare qualche ricordino tra bancarelle vintage, oggetti realizzati a mano e antiquariato. Per chi, oltre alla street art, ama follemente i libri, come me, lo spazio più interessante all’interno del LX Factory è sicuramente la Ler Devagar, una libreria indipendente fondata nel 1999. Gli scaffali stipati di libri di ogni genere in lingua portoghese ed inglese occupano ben tre piani collegati tra loro da scale in ferro. Fotografia, cucina, arte, letteratura, viaggi e anche fiabe. Libri nuovi e usati. Ce n’è davvero per tutti i gusti. E se la mole di carta non fosse sufficiente a lasciarvi a bocca aperta, dal soffitto pende un'enorme bicicletta alata che non lascia indifferenti.


LISBON STREET ART The streets of Lisbon are a riot of colors. They are not only those of the splendid azulejos, but also of the many murals that the Portuguese capital is full of. Street art in Lisbon is now an integral part of the city, it characterizes its neighborhoods and tells its nuances.

Portuguese writers are internationally known and artists from all over the world come to Lisbon to create their works there. In short, among the things to see in Lisbon there are undoubtedly also the murals, at least those of the most characteristic neighborhoods. I can't help it, I get lost wandering through the

The flourishing of many works has also been encouraged by a project called GAU (Galeria de Arte Urbana), through which the Municipality has tried, on the one hand, to preserve the local heritage, on the other to promote urban art forms, leaving room for creativity. Streets that are openair museums have sprung from it.

streets of Lisbon observing this chromatic riot. Faces, huge eyes, birds with golden wings, infinite imaginary worlds. Street art is an art form that I love very much. Perhaps for the immediacy of its message, for its easy use, for its beauty and ugliness. For her tears and her smiles. Because it often comes from a discomfort and knows how to transform itself into an opportunity for expression.



Form of love, of light, of rebirth. Form that takes many forms. Street art is young. Give urban spaces that are like canvases. Peeling walls that are colored with life. Which tell the story of a country or simply a generational unease. A bit like a gift. I see it like this. Alfama is the oldest neighborhood in Lisbon, there are many murals to come across in those parts. For many young people they have become a vehicle for turning a difficulty into an opportunity. An opportunity to show everything inside, a soul that can finally take shape through lines, clouds of color, writings that are continual food for thought. If, like me, you love alternative proposals, don't miss the LX Factory and the Village Underground. It is a former industrial complex that was once the headquarters of Companhia de Fiação and Tecidos Lisbonense, one of the most important Portuguese printing houses, located right under the XV Abril red bridge, in the Alcantara district. After years of total abandonment and inactivity, the area has been redeveloped and brought to new life. Today there are ateliers, design shops, creative spaces, offices and restaurants of all kinds. A place where creativity reigns supreme and every artistic form is encouraged.


Inside the LX FACTORY complex there is a very special air. The LX Factory is a hymn to creativity. On Sundays there is a very popular market, you can browse and certainly buy some souvenirs among vintage stalls, hand-made objects and antiques. For those who, in addition to street art, are madly in love with books, like me, the most interesting space inside the LX Factory is certainly the Ler Devagar, an independent bookshop founded in 1999. The shelves crammed with books of all kinds in Portuguese and English occupy three floors connected to each other by iron stairs. Photography, cooking, art, literature, travel and even fairy tales. New and used books. There really is something for everyone. And if the mass of paper wasn't enough to leave you speechless, a huge winged bicycle hangs from the ceiling that does not leave you indifferent.






LISBON

BLACK AND WHITE

STRADE DI LISBONA





Testi e fotografie a cura di Raffaella Vacis


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