MAGGI O
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E X P E R I E NC E
THAILANDIA
MAGAZ I NE
Mi sono innamorata dell'Asia dopo il primo viaggio. Quello tra Thailandia e Malesia. Da Bangkok a Singapore via terra. Varcando frontiere. Mostrando passaporti, compilando documenti. Bus, auto, treni e aerei. Solcando mari su barchette a motore o imbarcazioni più grandi. Scoprendo una zona geografica unica al mondo. La Thailandia mi ha stregato e Bangkok è diventata la mia città del cuore. Era molto tempo fa, per certi versi è passata quasi una vita. Da allora, dal primo viaggio in Thailandia, non ho mai smesso di sognare e viaggiare. Non ho mai smesso di tornarci. I suoi templi sono stati ispirazione per sogni, studi, letture e poesia. Ho camminato, fatto trekking, mi sono crogiolata al suo splendido sole, nuotato in acque cristalline, fatto snorkelling. Mi sono innamorata del suo cibo, della frutta matura. Ho assaggiato il durian. Ho conosciuto la furia del monsone. Ho curiosato in mercati galleggianti e visitato siti archeologici sperduti. Da Nord a Sud, saltando da un'isola all'altra. Il Mar delle Andamane. Ma anche quello Cinese Meridionale.
Pesci, villaggi, Pad Thai, una cultura da togliere il fiato. Accoglienza e benessere. Da allora non ho mai più smesso di sorridere. Bangkok ha rappresentato le mie Colonne d’Ercole, nulla sarebbe più stato lo stesso. L’ho odiata Bangkok, le prime 48 ore, per poi amarla per sempre. Bangkok mi ha stordita, catapultata nel mondo dei demoni, nel mondo del puzzo di marcio, del corpo perennemente umido, bagnato. Era solo l’inizio di un ventennio fatto di viaggi, partenze, scoperte, ritorni. Asia, Africa, Oceania, Americhe. Viaggiare è diventata la mia più grande passione. Quello che mi muove. Ciò che mi rende felice e libera. Ma in tutto questo peregrinare mai ho scordato la "terra del sorriso". Non ho mai smesso di tornarci, gli scali a Bangkok non si contano e i viaggi all'interno del Paese, numerosi. Non può che essere così, soprattutto viaggiando con un bimbo piccolo. La Thailandia è un approdo sicuro. La sua bellezza infinita. La gentilezza di casa. Un Paese unico e imperdibile. Scopritelo insieme a me.
I fell in love with Asia. After our first trip. Our mythical crossing of Thailand and Malaysia. From Bangkok to Singapore by land. Crossing borders. We took buses, cars, motor boats, planes and trains. I discovered a geographical area that is unique in the world. Thailand has bewitched me and Bangkok has become my favorite city. It was a long time ago and in some ways almost a lifetime. Since then, since my first trip to Thailand I have never stopped dreaming and traveling. His temples have been the inspiration for dreams, readings and poetry. I walked, hiked, stretched out in its splendid sun, swam in crystal clear waters, snorkeled. I fell in love with its food, with ripe fruit. I have known the fury of the monsoon. I browsed through floating markets and visited remote archaeological sites. From north to south, jumping from island to island. The Andaman Sea. but also the South Chinese one. Fish, villages, Pad Thai, a culture to take your breath away. Hospitality and well-being. I have never stopped smiling since then.
Bangkok represented my Pillars of Hercules, nothing would ever be the same again. I hated Bangkok, the first 48 hours, to then love her forever. Bangkok stunned me, catapulted into the world of demons, in the world of rotten stench, of the body perpetually damp, wet. It was only the beginning of twenty years of travel, departures, discoveries, returns. Asia, Africa, Oceania, the Americas. Traveling has become my greatest passion. What moves me. What makes me happy and free. But in all this wandering I have never forgotten the land of smiles. I never stopped going back, stopovers in Bangkok cannot be counted and numerous trips within the country. It can only be like this, especially when traveling with a small child. Thailand is an easy landing. Its infinite beauty. The kindness of home. A unique and unmissable country.
THAILAND
Experience MAGAZINE torna a viaggiare e vi porta, vi accompagna in Thailandia. Nel cuore dell'Asia. Bella. Bellissima, da togliere il fiato. D'una bellezza pari a pochi altri luoghi al mondo. Le mie Colonne d'Ercole. Lì ha avuto inizio il mio peregrinare attraverso quel continente a me tanto caro. L'ASIA, è là che mi sento a casa. Da Bangkok a Koh Lipe. Il Nord con le sue etnie. Il Chao Praya, fiume della capitale, i villaggi galleggianti e il profumo della frutta. Le isole ventilate e le escursioni in barca con gli Zingari del Mare. Adoro la Thailandia. La adoro e ci torno spesso scoprendola ogni volta più bella.
THAILAND
Experience MAGAZINE returns to travel and takes you, ferries you, accompanies you to Thailand. In the heart of Asia. Beautiful. Of a beauty equal to few other places in the world. My Pillars of Hercules. There my wanderings through that continent so dear to me began. ASIA, that's where I feel at home. From Bangkok to Koh Lipe. The North with its ethnic groups. The Chao Praya, the river of the capital, the floating villages and the scent of fruit. The breezy islands and boat trips with the Sea Gypsies. I love Thailand. I love it and I go back often discovering it more beautiful every time.
Documenti e visti I viaggiatori di nazionalità italiana, così come i visitatori di molti paesi occidentali, possono entrare nel paese con un visto turistico gratuito della durata di 30 giorni, emesso direttamente all'arrivo in Thailandia. Sarà sufficiente esibire il passaporto con una validità superiore ai sei mesi e il biglietto aereo di andata e ritorno o di proseguimento del viaggio. Quando andare Per quanto riguarda il clima, il periodo migliore per gran parte della Thailandia va da novembre a febbraio, i mesi meno piovosi e meno caldi. Se si intende visitare solamente il sud, i mesi più indicati sono invece marzo, aprile e maggio, quando nel resto del paese si soffoca dal caldo. Mentre al nord il periodo più consigliabile è quello compreso fra la fine di novembre e l'inizio di dicembre oppure il mese di febbraio, quando la temperatura ricomincia a salire. I mesi peggiori per andare a Bangkok sono aprile, quando la città si trasforma in una fornace, e ottobre, mese delle piogge torrenziali. La Thailandia raggiunge il pienone a dicembre e ad agosto; i mesi con il minor numero di turisti sono maggio, giugno e settembre.
NOT TO BE MISSED IN THAILAND a zonzo per la Thailandia, da non perdere!!!!
phi phi island
temples
people and culture
adventures
bangkok
ayuttaya
food
durian
Documents and visas Travelers of Italian nationality, as well as visitors from many Western countries, can enter the country with a free 30-day tourist visa issued directly upon arrival in Thailand. It will be sufficient to show a passport with a validity of more than six months and a return or onward flight ticket. When to go As for the climate, the best time for much of Thailand is from November to February, the least rainy and least hot months. If you intend to visit only the south, the most suitable months are March, April and May, when the rest of the country suffocates from the heat. While in the north the most advisable period is the one between the end of November and the beginning of December or the month of February, when the temperature begins to rise again. The worst months to go to Bangkok are April, when the city turns into a furnace, and October, the month of torrential rains. Thailand reaches full house in December and August; the months with the least number of tourists are May, June and September.
BANGKOK LA CITTÀ DEGLI ANGELI
B A N G K O K
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Fu Rama I a porre la prima pietra di Bangkok, era il 1782. La città anfibia nacque e si sviluppò lungo il suo fiume, il Chao Praya River. In principio c'erano soltanto barche, palafitte, canali, che nel corso degli anni furono in parte coperti, e la città iniziò la sua lenta, inarrestabile trasformazione. Una città sempre più moderna. Di anno in anno, ogni volta che ci rimetto piede, mi accorgo di quanto sia mutata e stia mutando. Tuttavia a Bangkok sopravvivono, e dentro al viaggiatore si fissano, frammenti di Siam. Odori e profumi antichi. A Chinatown il caos, la frenesia, la velocità si mescolano al color
zafferano dei calmi, imperturbabili monaci buddisti. Bangkok è il luogo della modernità ma al contempo quello della tradizione. E' qui che ci sono i templi buddhisti più imperdibili, quelli dove torniamo sempre. Appena giunti a Bangkok. Quelli che sono patrimonio culturale del Paese e dell'umanità intera. Una visita al Wat Arun non può mancare. Situato sul fiume, sembra lì da sempre. Spettatore silenzioso della metamorfosi in atto. Con le sue pietre colorate, a formare un puzzle meraviglioso. Una composizione perfetta. Armoniosa. I giardini attorno, le preghiere, qualche venditore, l'incenso che brucia. La nuvola di fumo che sale al cielo.
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C'è l'afa di una città soffocante. Umida, appiccicosa. A tratti quasi ostile, ma allo stesso tempo invitante. Le preghiere, le mani giunte e il capo chino. Fede e progresso. Le piccole ghirlande colorate. Rosa, giallo, qualche nastro. Il Wat Arun è il mio posto. Amo visitarlo all'alba, il tempio dell'aurora si colora. La luce calda e avvolgente lo rende quasi impalpabile, etereo. Sedersi e osservare il lento o frenetico scorrere del fiume. Il viavai di battelli, fischi a richiamar l'attenzione. Il fiume, con quel suo colore poco invitante, funge da via di comunicazione. Ecco i battelli che zigzagano, lo navigano, ci salto sopra. Sempre con curiosità.
Quella è una buona occasione per mescolarsi alla Bangkok vivace, dei pendolari, degli studenti, delle signore, dei monaci, col loro saliscendi. Il fiume è il cuore della città degli angeli. Bangkok è anche, e soprattutto, una città elettrizzante, immensa. Enorme e inquinata. Dalle infinite sfaccettature. L'impatto non può che essere forte e immediato. Seduti a bordo dei suoi tùk-tùk, a farsi strada nel traffico, nel rumore dei clacson. Incessante. Vorticoso a volte. Fiancheggiando templi dorati, immersi in immensi giardini tropicali. Tutto un alternarsi di palcoscenici di vita. Un Paese ipermoderno e antichissimo. Commovente di inchini e forte nella sua identità.
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I Wat sono i templi, quelli che ti scorrono dinnanzi agli occhi, uno dopo l'altro. Maestosi, Abbaglianti. Intrisi di spiritualità e tranquillità inspiegabili. Bangkok è anche sorrisi, spontanei del suo popolo. Tenerezza di visi mai aggressivi, volti rasserenanti in corpi minuti, avvolti in abiti semplici. Cibo. Arrostito. Intingoli piccanti. Bancarelle di insetti saltati, montagne di orchidee tigrate, ai bordi delle strade.. Mercati galleggianti e non. Bangkok è una città sconfinata. Moltiplicata all'infinito. I miei posti del cuore le cose che faccio a Bangkok: Prendo i battelli che attraversano il Chao Praya, mi fermo ad osservare i monaci, le ragazzine con le minigonne e la gente che sale e scende.
Ascolto il fischietto che dirige il traffico di ogni battello di Bangkok. Risalgo il fiume sino alle ultime fermate, a nord. Anche solo arrivando fin lì la città si trasforma. Scendo e mangio qualcosa. Osservo e mi perdo. Adoro perdermi per le strade di Bangkok. Di solito passeggio per Chinatown, i cinesi vendono qualsiasi cosa. Mi attirano sempre. C'è Little India, che mi inebria di colori e profumi. Vado al Wat Arun, è un luogo che amo. A cena mi siedo sulle sedie di legno un po’ scomode del mio ristorante preferito: il Royal India dove mangio pakora, loro lo fanno davvero bene. Scruto i volti dei clienti, indiani turbantati, signore coloratissime. Naan con l’aglio alternato a mille piatti profumati. E mi sento a casa.
BANGKOK THE CITY OF ANGELS
B A N G K O K
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It was Rama I who laid the first stone of Bangkok, it was 1782. The amphibious city developed along its river, the Chao Praya River. In the beginning there were only boats, stilts, canals, which over the years were partially covered and the city began its slow transformation. An increasingly modern city From year to year, every time I set foot on it, I realize how much it has changed and is changing. However in Bangkok they survive, and inside the heart they enter without escape, the moments in which the smell of gas meets the bittersweet one of the food displayed on the stalls in every corner of the city. Chinatown, for example, where chaos and speed mix.
to the saffron color of the calm, imperturbable, jovial Buddhist monks. Bangkok is the place of modernity but at the same time that of tradition. Here are the most unmissable Buddhist temples, the ones we return to every time we set foot in the city. Those that are the cultural heritage of the country and of all humanity. Even with only one day available, a visit to Wat Arun cannot be missed. Located on the river, it looks like it has always been there, With its colored stones, forming a wonderful puzzle, A perfect composition. Harmonious. Then there is the green around, some vendors,
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heat of a city that is at times suffocating. Almost hostile but at the same time inviting. The prayers, the folded hands and the bowed head, The little colored garlands. Pink, yellow, some ribbons .... Wat Arun is my place. I love to visit it at dawn, the temple of dawn is colored. The warm and enveloping light makes it almost impalpable, ethereal. Sit back and watch the slow or frantic flow of the river. The comings and goings of boats, whistles to draw attention. The river, with its uninviting color, also acts as a communication route. I love the Chao Praya and I love to sail it with the boat that runs daily.
This is a good opportunity to mix with lively Bangkok, that of commuters, of students on their way to school. Monks with their ups and downs. The river is the heart of the city of angels. Bangkok is also, and above all, an electrifying, immense city. Huge and polluted and with its constant chaos it wears different clothes. The impact can only be strong and immediate. Sitting aboard his tuk-tùk, making his way through the traffic, in the noise of the horns. Relentless. Swirling at times. Flanking golden temples, immersed in immense gardens.
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Lush places to rest from the traffic of the city.
I Wat, one after the other. Majestic, Dazzling. Unforgettable places of worship. Infused with spirituality and inexplicable tranquility. Bangkok is smiles, the spontaneous ones of its people. Tenderness of the faces, small bodies wrapped in simple clothes. Food. Roasted, Spicy dips. I always walk a lot in Bangkok. I dedicate myself to constant assimilation. Daily. My favorite places the things I do in Bangkok: I take the boats that cross the Chao Praya, I stop to observe the monks, the girls in miniskirts and the people going up and down.
Lush places to rest from the traffic of the city. I Wat, one after the other. Majestic, Dazzling. Unforgettable places of worship. Infused with spirituality and inexplicable tranquility. Bangkok is smiles, the spontaneous ones of its people. Tenderness of the faces, small bodies wrapped in simple clothes. Food. Roasted, Spicy dips. I always walk a lot in Bangkok. I dedicate myself to constant assimilation. Daily. My favorite places the things I do in Bangkok: I take the boats that cross the Chao Praya, I stop to observe the monks, the girls in miniskirts and the people going up and down.
EXPERIENCE WORKSPACE UNCONVENTIONAL SPACE
Da noi puoi allestire il tuo temporary shop. Contattaci e ti daremo tutte le informazioni.
Questo è il nostro spazio.
Può trasformarsi nel tuo spazio.
In uno spazio senza confini, un luogo di scambio.
Qui, dove le esperienze si condividono.
Dove ci incontriamo, interagiamo, mescoliamo e trasformiamo.
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Pensieri in movimento. Mai statici.
Mai immobili. Pronti al cambiamento.
Questo è il luogo della nostra metamorfosi.
Questo è EXPERIENCE WORKSPACE.
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This is our space.
It can transform into your space.
In a space without borders, a place of exchange.
Here, where experiences are shared.
Where we meet, interact, mix and transform.
Where you can be a bit of me and vice versa.
Art, culture, travel, reading, beauty, food, music, movement.
Thoughts in motion. Never static.
Never motionless. Ready for change.
This is the place of our metamorphosis.
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As soon as I set foot i n hi s cl ub I breathe an atmosphere that I l i ke and i t i nfects me. I smi l e as I si p her herbal teas. Those who taste good. those that energi ze me i n the morni ng. Then on the pl ates, you can go around the worl d. si tti ng at the tabl e. Afri ca of course, but al so I ndi a and Northern Europe, I tal y - i ts home i s uni que. Di scovery and wel come. Wonderful to be i nfected by i ts nomadi c spi ri t. Wi th that smi l e that i l l umi nates the Borgo and the awareness of maki ng art. At the tabl e.
Per gli antropologi rappresentano un enigma: ancora oggi nessuno sa da dove vengono né come si sono spostati nel corso dei secoli. Si sa però dove trovarli: in Thailandia sulle coste del mare delle Andamane, sulle isole dell’arcipelago Mergui nel sud della Birmania, in Malesia e in molte isole del Borneo. I moken (moor-gan), conosciuti in Thailandia come chow lair (popolo del mare) in Birmania selong o anche salon sono gli zingari del mare, ufficialmente riconosciuti come uno dei pochi gruppi umani che vive essenzialmente in mare, senza radici con la terra. Un’etnia nomade che naviga da tempi antichissimi nel Sud Est Asiatico su imbarcazioni di legno, fatte a mano, chiamate kabang. I racconti coloniali li dipingono come i pirati che depredavano i traffici nello stretto di Malacca. Si stabiliscono sulla terraferma solo nella stagione dei monsoni, per il resto dell’anno vagabondano fra le isole più ricche di pesce fregandosene di governi e confini, vivono di pesca e raccolta di molluschi e crostacei. I moken sono subacquei eccezionali in apnea: riescono a scendere fino a 20 metri di profondità portandosi in spalla un lungo tubo di gomma per prendervi aria.
Lo studio di un’università svedese ha evidenziato come, sott’acqua, la visibilità dei bambini moken sia doppia rispetto a quella dei bambini europei. Gli zingari del mare hanno sempre vissuto in maniera quasi primitiva, lavorando il necessario per procurarsi il pesce che barattano per pagarsi il carburante e le barche, il riso, i vestiti e gli attrezzi in ferro, ma tralasciando altre attività. Piccoli, tarchiati, dal colore brunito che li fa somigliare agli indonesiani, sono timidi, riservati, vulnerabili.
Its multiculturalism is an element of study by anthropologists and sociologists. Originally this people consisted of European settlers and slaves brought from Madagascar and the nearby African coasts to work on the sugar cane plantations. An island with a sea full of fish and fertile land, inhabited by different ethnic groups, a true paradise for travelers who love to discover ever new foods and cuisine. You can try the typical dishes of the French tradition combined with traditionally Chinese soups, taste Indian dishes or let yourself be conquered by the complex Creole cuisine. Spices are the real protagonists of the local cuisine that takes inspiration and suggestions from the tandoori and masala tradition, from distant China and from the delicate Provençal preparations.
There are two things that all the inhabitants of the island have in common: the French language and the cult of ylang-ylang. The latter is the famous local flower, yellow in color, used in international perfumery and cosmetics. Both for its presence - which characterizes the local nature, with trees that reach 12 meters in height - and for its impact on the local economy, the ylang-ylang is one of the symbols of the country and is often depicted in churches
PHI PHI ISLAND, CAPODANNO CON GLI ZINGARI DEL MARE
THAILANDIA
Bao sorride. Io non posso che ringraziarlo. Oggi, 31 dicembre, siamo stati invitati "ufficialmente" ai festeggiamenti per il nuovo anno. Il piccolo villaggio, dove trovano riparo gli Zingari del Mare, sarà il luogo della festa. Tutti gli abitanti si raduneranno sulla spiaggia a festeggiare. Danze, canti e piccole stelle filanti nel cielo, per salutare il nuovo anno. Saremo loro ospiti. Sono un po' emozionata. Siamo su quest'isola splendida da una decina di giorni e con loro abbiamo fatto escursioni quotidiane. Abbiamo condiviso giornate intere, cibo. Spiagge, isole, mare turchese trasparente. Soprattutto abbiamo conosciuto queste persone, una dopo l'altra. Giorno dopo giorno. Hanno condiviso con noi la bellezza che li circonda. La loro, quella di questi luoghi, delle loro famiglie, è stata una scoperta quotidiana. Reciproca. Il modo in cui si approcciano a noi, in cui si prendono cura del nostro Tommaso è commovente. Spontaneo.
Avevamo già deciso che non avremmo preso parte alle feste dei resort. Non ci andava. Pensavamo di trascorrere l'ultimo giorno dell'anno sulla spiaggia. Tranquilli. Poi l'invito, col benestare del capo villaggio. L'esibizione delle bimbe che danzano, Tommy che scorrazza con i bimbi del villaggio. Qualche scatto tra le risate generali. Danze a piedi nudi. La sostanza della libertà. Phi Phi è un paradiso di edonismo. Nonostante lo tsunami, nonostante i turisti che ogni anno sembrano depredarla irreparabilmente. Nonostante tutto PhiPhi Island resta splendida. Un paradiso quasi perduto. Quasi. Perché Phi Phi resta incantevole. Sbalorditiva. Unica. In questi giorni ne abbiamo visitato angoli quasi sperduti. Magari meno blasonati.
Siamo partiti presto la mattina. L'unico modo per evitare i barconi che arrivano da Phuket per le gite in giornata. All'alba tutti dormono e l'isola torna a essere un luogo magico. Solo nostro e degli zingari che con noi solcano il mare. L'isola rigogliosa, di spiagge sinuose, all'alba deserte. Queste cattedrali calcaree che sul mare sono edificate. Le grotte di pipistrelli, lo snorkelling, la giungla lussureggiante. Cristallo di luce. Sole e azzurro di pesci pagliaccio enormi. Tuffarsi e sentirsi in paradiso. Phi Phi island è il paradiso, nelle prime ore del giorno si colora di arcobaleno. E impazzisco solo all'idea di essere qui. Dicembre di un anno che quasi non so. Nella totale, appagante, incredibile bellezza d'una Thailandia ormai perduta.
A bordo delle piccole imbarcazioni thailandesi, quelle rumorose, con annodati tessuti colorati, ghirlande propiziatorie. Con la tettoia svolazzante. Lì siamo noi. Solcare il mare, circumnavigare isole che ricordano quelle di pirati e storie di bambini. Il Mar delle Andamane è incantevole. Figlio dell'Oceano Indiano. Con sfumature che dal blu passano al turchese, poi, a tratti trasformarsi nel verde, verde smeraldo. Trasparente e caldo. Queste isole grandi e piccole, che dal mare si ergono meravigliose. Incantevoli rifugi d'uccelli. Preziose di tesori sepolti in forzieri corrosi dall'acqua, dal vento, dal sole.
Osservo Tommaso piccino che nel mare si tuffa coraggioso. Infila la testa sotto per osservare, per innamorarsi di tutti i pesci che riesce a scorgere. Viaggiare con un bimbo in Thailandia è davvero semplice. Troviamo sempre qualcosa che gli piaccia. Qui ha iniziato a utilizzare le bacchette per portare il cibo alla bocca. Assaggia frutta dolcissima e si ferma a tutte le bancarelle del pesce per osservarne i metodi di cottura. Annusa curioso il durian, e ispeziona le stanze alla ricerca di qualche geco. Questi giorni, su e giù per le isole Andamane, sono un dono autentico. Ce le godiamo senza esitazioni.
THAILAND
Bao smiles. I can only thank him. Today, December 31st, we were "officially" invited to the New Year celebrations. The small village, where the Sea Gypsies find shelter, will be the place of the party. All the inhabitants will gather on the beach to celebrate. Dances, songs and little streamers in the sky, to greet the new year. We will be their guests. I am a little excited. We have been on this beautiful island for about ten days and we have made daily excursions with them. We shared whole days, food. Beaches, islands, transparent turquoise sea. Above all we got to know these people, one after the other. Day after day. They shared with us the beauty that surrounds them. Theirs, that of their places, of their families, was a daily discovery. Mutual. The way they approach us, the way they take care of Thomas. With spontaneity.
We had already decided that we would not be attending the resort parties. He didn't go there. We were planning on spending the last day of the year on the beach. Don't worry. Then the invitation, with the approval of the village chief. The performance of the girls dancing, Tommy running around with the children of the village. A few shots between the general laughter. Dancing barefoot. The substance of freedom. Greeted with all honors. Bao introduces us to his family. The blue sky of this country and this island is incredible. Despite the tsunami, despite the tourists who every year seem to plunder her virginity. Despite everything PhiPhi Island remains splendid. An almost lost paradise. Almost. Why Phi Phi remains beautiful.
In these days we have visited almost lost corners. We left early in the morning. The only way to avoid the boats that unload crowds of tourists .. At dawn everyone sleeps and the island becomes a magical place again. Only ours and the gypsies who sail the sea with us. The lush island of limestone beaches. These cathedrals that are built on the sea. The bat caves, Tommaso's snorkelling. Crystal of light. Huge clown fish blue and sun. Dive in and feel in paradise. Phi Phi island is paradise, in the early hours of the day it is colored with rainbow. And I'm just crazy about being here. December of a year that I hardly know. In the total, satisfying, incredible beauty of a Thailand now lost.
On board the small Thai boats, the noisy ones, with knotted colored fabrics and propitiatory garlands. With the fluttering canopy. Sail the sea, circumnavigate islands reminiscent of those of pirates and children's stories. The Andaman Sea is lovely. Son of the Indian Ocean. With shades that go from blue to turquoise, then, at times it seems green, emerald green. Transparent and warm. These large and small islands, which rise marvelously from the sea. Enchanting bird shelters. Precious of treasures buried in coffers corroded by water, wind, sun.
I observe little Tommaso who plunges courageously into the sea. Put your head under to observe, to fall in love with all the fish you can see. Traveling with a child in Thailand is really simple. We always find something they like. Here he began using chopsticks to bring food to his mouth. He tastes the sweetest fruit and stops at all the fish stalls to observe their cooking methods. He sniffs the durian curiously, and inspects the rooms for any geckos. Its sweetness, with animals or insects or small hermit crabs on the beach, is disarming. He learned that the small colored garlands are given to the temple and that Bhudda sits in different positions.
GIOIA DI ESSERE
I
ANGELA GIOIA
ANGELA
GIOIA Rinascono ogni volta. Abiti, che come anime alla ricerca perenne del loro Nirvana, si trasformano e vivono infinite vite. Si adattano a esigenze sempre nuove. Pezzi unici creati dall'unione di abiti. Una veste che era una giacca, una gonna in perenne mutazione, proprio come le donne che indossano le creazioni di Angela Gioia. GioiaDiEssere. Gioia di vestire, interpretare, giocare con la propria essenza.
Angela e GioiaDiEssere sono la stessa sostanza. Una fusione che non ha frontiere da varcare. Angela spazia da abiti da sposa, nati da tessuti dimenticati per un po', a abiti del quotidiano. Adattati e adattabili alle esigenze di tutti i giorni. In modo quasi inspiegabile capita che un tessuto incontri una donna, o viceversa, nel suo atelier, che è la sua casa, nascono e si inventano stili. Stili che non sono mai figli di una moda.
Angela e Gioiadiessere sono la stessa anima che in due sembra dividersi, ma che possiede un'unica sostanza. La sostanza di cui siamo fatte, la riscoperta di noi stesse. La consapevolezza della nostra forza, della nostra identità.
Abiti che si trasformano in altro dando vita a infinite possibilità di stile e di interpretazione della vita. GioiaDiEssere, abiti unici, artigianali, che si prendono cura del corpo nel rispetto della natura. Sono sempre evocazioni. Schegge di emozioni che abbracciano il sentire e incontrano il desiderio di rinascita, ma anche di interpretazione. Interpretazione della vita, quella che non segue mai i sentieri della logica. L'abito rosso si affianca alla mantella al profumo di Tirolo. I fiori abbracciano profili neri, ricami a mano. Angela gioca. La sua visione della donna è quasi frutto del caso. Le capita di pensare a una persona, mentre crea, immaginare una mantella sulle spalle di una donna, che poi bussa alla sua porta. C'è sempre un abito che attende l'arrivo di qualcuno. Qualcuno che si riconosce. Qualcuno che sa interpretare quel sogno, esattamente quello. L'attenzione al riutilizzo è centrale. Nulla si butta. Forse resta lì per mesi, ma è solo in attesa di un'idea, una ispirazione, la sua. Crea abiti per pièce teatrali Angela. Abiti da sposa che erano tende dimenticate in una soffitta. Ruba tessuti all'oblio. Li stringe tra le mani e li accarezza. Li immagina diversi. Nuovi. Da lì nasce il sogno. E il Nirvana sembra più vicino.
Recupero. Impatto zero. Sostenibilità. Abiti figli del pianeta, della natura, delle risorse. Lentezza, cura, Ri- utilizzo. La materia vive infinite metamorfosi. Mai statica, ma che, dinamica, assume svariate forme. I suoi concetti cardine sono il recupero, l'impatto zero sull'ambiente. Gli abiti sono sostenibili. Le creazioni "GioiaDiEssere" nascono dal concetto di RECUPERARE tessuti già esistenti e nati con uno scopo, ma che non vengono utilizzati, così, essendo ancora belli, riutilizzabili sotto altre forme. Da qui il concetto di Ri-generare abbigliamento e, la novità dal 2021, l'uso di tessuti certificati presidio medico sanitario. Insomma una moda Eco&Logica, come Angela ama definirla, che aiuta il corpo fisico a stare bene. E l'anima a fluire. Angela è armonia. E il sorriso che la accompagna testimone di una donna dalle infinite sfumature.
GioiaDiEssere Angela and GioiaDiEssere are the same soul that seems to divide into two, but which possesses a single substance. The substance of which we are made, the rediscovery of ourselves. The awareness of our strength, of our identity. They are reborn every time.
Nothing is thrown away. Maybe he stays there for
Dresses, which like souls in the perennial search for
months, but he's just waiting for an idea, his own.
their Nirvana, are transformed and live new lives.
Create clothes for theater plays Angela.
They adapt to ever new needs.
Wedding dresses that were forgotten curtains in a
Unique pieces created by the union of clothes. A
cellar. Steal fabrics from oblivion. He holds them in
dress that was a jacket, a constantly changing skirt,
his hands and caresses them. Imagine them
just like the women who wear Angela Gioia's
different. New.
creations.
From there the dream was born. And nirvana
Joy of being.
seems closer.
Joy of dressing, interpreting, playing with one's
Someone who can interpret that dream, exactly
essence, Angela and Gioiadiessere are the same
that.
thing. A fusion that has no borders to cross.
Attention to reuse is central.
Angela ranges from wedding dresses, born from
Nothing is thrown away. Maybe he stays there for
forgotten fabrics for a while, to everyday dresses.
months, but he's just waiting for an idea, his own.
Adapted and adaptable to everyday needs.
Create clothes for theater plays Angela.
In an almost inexplicable way it happens that a
Wedding dresses that were forgotten curtains in a
fabric meets a woman, or vice versa, styles are born
cellar. Steal fabrics from oblivion. He holds them in
and invented in her atelier, which is her home.
his hands and caresses them. Imagine them
Styles that are never the children of a fashion. They
different. New.
are always evocations.
From there the dream was born. And nirvana
Shards of emotions that embrace feeling and meet
seems closer.
the desire for rebirth, but also for interpretation.
Its key concepts are recovery, zero impact on the
Interpretation of life, one that never follows the
environment. The clothes are sustainable.
paths of logic.
The "Gioiadiessere" creations are born from the
The red dress joins the Tyrolean perfume cape.
concept of RECOVER existing fabrics born for
The flowers embrace black profiles, hand
something, but which are no longer used for their
embroidered.
task, and being still beautiful, reusable in other
Angela plays. And his vision of the woman is almost
forms.
the result of chance.
Hence the concept of RE-generating clothing and
She happens to think of a person, while she creates,
the novelty from 2021 the use of certified fabrics
imagine a cape on the shoulders of a woman who
for medical health care. In short, an Eco & Logic
then knocks on her door.
fashion, as Angela likes to define it, which helps
There is always a dress waiting for someone to
the physical body to feel good.
arrive.
Angela is harmony.
Someone who recognizes himself. Someone who can
And the smile that accompanies her witness of a
interpret that dream, exactly that.
woman of infinite shades.
Attention to reuse is central.
Unicità. Ri-utilizzo. Sostenibilità. Vestiti dell'anima. Tessuti in trasformazione. Concetto di rinascita. Spiritualità.
AYUTTHAYA I LUOGHI CHE INCANTANO IL CUORE
Bellezza senza tempo
Ayutthaya Circa 86 chilometri a nord di Bangkok. Fu la capitale del Siam dal 1350 al 1767. Pare fosse una città di straordinaria bellezza. Fiorente. Ricchezza culturale ed economica, spesso vanno di pari passo. La città di Ayutthaya, dal sanscrito Ayodhya, inattaccabile, invincibile. Di rara eleganza, grazia, la casa di Rama, nel poema Ramayana. "La città sacra" e imbattibile. Non ci vuole molto per comprenderne la forza, la maestosità. Uno dopo l'altro questi enormi stupa, questi templi, di cui la città trabocca, sono lì a testimonianza del culmine storico del Paese.
Scendiamo dal treno preso presto,
Subito fuori Tùk-Tùk appostati.
stamane a Bangkok. Un'ora circa,
Le solite attese, luoghi più o meno
seconda classe.
strategici. Per fare il colpo, magari con
La stazione di Hua
Lampong.
qualche straniero, disposto a pagare di
Persone, quante persone a percorrere
più. Con quei bath ci compri due
binari, percorrere vite e sentieri d'oblio.
quaderni per tuo figlio, o la cartella
La Hua Lampong Station di Bangkok è il
nuova o chissà.
fulcro della nazione. L'umanità del Paese
Contrattazioni e si va. In un attimo
passa da qui.
sprofondiamo in questo parco storico.
Borse, sacchi enormi pieni di vita. Pacchi
I templi di Ayatthaya si trovano quasi a
incredibili. Scritte ovunque. Rumore.
ogni angolo e lungo i fiumi di questa città
Fischi di capistazione con la divisa tirata
dal passato glorioso.
a lucido.
Quanta bellezza, me lo dico, ce lo
Perfetti di scarpe nere.
ripetiamo.
Si fanno in quattro per indicarti la giusta
Va così. Forse non conosciamo l'epoca
direzione. Si prodigano in gesti, inchini,
esatta di ogni Wat, ma di fatto poco ci
salamelecchi se necessario.
importa.
La stazione piccina di Ayutthaya è poca
Sono le emozioni che ci restano come
cosa. Te ne accorgi subito d'aver
attaccate addosso.
abbandonato la metropoli.
Ecco il Wat Phra Si Sanphet, il tempio più
Qui sei lontano quasi anni luce dal
grande della città, quello che i sovrani
traffico di Bangkok.
utilizzarono come palazzo reale.
Cerchiamo di capire quale sia la
Leggiamo che rappresenta lo stile puro di
direzione da prendere.
Ayutthaya. Incredibile la maestosità.
Ma di fatto mi lascio guidare dalla massa
Ci sediamo all'ombra di enormi piante.
che prende la sinistra e sale le scale.
Osserviamo l'estensione di questo sito
Qualche pescatore. Uccelli. Panni
archeologico. Qui arrivarono mercanti da
stesi.
tutto il mondo. Nel suo periodo di
Intravediamo Wat Tammikarat, a est
massimo fulgore giunsero francesi,
dei giardini del vecchio
olandesi, portoghesi, cinesi e giapponesi. Ayutthaya, alla fine del 1600 era la città più bella del Siam. Così raccontano le mie guide, le annotazioni prese qua e là. In quegli anni la sovranità si estendeva sino ai territori attualmente occupati da Laos, Cambogia e Myanmar. Ci alziamo e noleggiamo una longtail boat. Dal canale si possono individuare molte delle rovine degli antichi Wat. Ma non solo. Gli scorci pittoreschi che si aprono ai nostri occhi valgono questa giornata.
palazzo, con
le sue rovine interamente ricoperte di vegetazione e le statue dei leoni. Un Wat dopo l'altro. Vegetazione rigogliosa che sembra essersi impossessata del passato glorioso di questo incredibile Paese. La ricchezza culturale e architettonica di Ayutthaya è incommensurabile. Un giorno è troppo poco certo. Adesso ne sono consapevole. Abbiamo solo assaggiato questo luogo, ce ne aspettano molti altri. Ma Ayutthaya resta memorabile.
La vita che si svolge lungo il fiume è
Con quel suo color ocra intervallato al
sempre interessante da osservare.
marrone e al verde della vegetazione.
Vita quotidiana in piccole abitazioni che
Le rovine sono inserite perfettamente
si affacciano sul corso d'acqua.
nel paesaggio circostante. Armonia.
Bambini che giocano, anziane signore
Conserviamo il ricordo di un luogo
intente nella pulizia della casa.
armonioso e rilassante.
EXPLORING AYUTTHAYA
Ayutthaya About 86 kilometers north of Bangkok. It was the capital of Siam from 1350 to 1767. It seems it was a city of extraordinary beauty. Flourishing. Cultural and economic wealth often go hand in hand. The city of Ayutthaya, from the Sanskrit Ayodhya, unassailable, invincible. Of rare elegance, grace, the house of Rama, in the Ramayana poem. "The sacred city" is unbeatable. It doesn't take long to understand its strength, its majesty. One after the other these huge stupas, these temples, which the city overflows with, are there as testimony to the historical peak of the country.
We get off the train taken early this
Immediately outside Tuk-Tuk, stationed.
morning in Bangkok. About an hour,
The usual expectations, more or less
second class.
strategic places. To make the hit, perhaps
Hua Lampong station.
with some foreigner, willing to pay more.
People, how many people to walk tracks,
With those baths maybe you buy two
walk lives and paths of oblivion.
notebooks for your child, or a new folder
Bangkok's Hua Lampong Station is the
or who knows.
nation's hub. The humanity of the country
Bargaining and off you go. In a moment
passes through here.
we sink into this historic park.
Bags, huge bags full of life. Incredible
Ayatthaya temples can be found at
packs. Written everywhere. Noise.
almost every corner and along the rivers
Stationmaster whistles with a polished
of this city with a glorious past.
uniform.
How much beauty, I tell myself, we repeat
Perfect of black shoes.
it to ourselves.
They go out of their way to point you in
It goes like this. We may not know the
the right direction. They do their utmost in
exact time of each Wat, but in fact we
gestures, bows, salamons if necessary.
don't care.
The small station of Ayutthaya is a small
These are the emotions that remain as if
thing. You realize immediately that you
attached to us.
have left the metropolis.
Here is Wat Phra Si Sanphet, the largest
Here you are almost light years away from
temple in the city, the one that the kings
Bangkok traffic.
used as a royal palace. We read that it
Let's try to understand which direction to
represents the pure style of Ayutthaya.
take.
Incredible majesty.
But in fact I let myself be guided by the
We sit in the shade of huge plants.
crowd that takes the left and climbs the stairs.
Let's observe the extent of this
A few fishermen. Birds.
archaeological site. Here came
Clothes hanging.
merchants from all over the world. In its
We catch a glimpse of Wat
heyday came the French, Dutch,
Tammikarat, east of the old palace
Portuguese, Chinese and Japanese.
gardens, with its completely
Ayutthaya, at the end of the 1600s was the most beautiful city in Siam. So tell my guides, the annotations taken here and there. In those years the sovereignty extended to the territories currently occupied by Laos, Cambodia and Myanmar. We get up and rent a longtail boat. From the canal you can spot many of the ruins of the ancient Wat. But not only. The picturesque views that open to our eyes are worth this day. Life along the river is always interesting
overgrown ruins and lion statues. One Wat after another. Lush vegetation that seems to have taken over the glorious past of this incredible country. The cultural and architectural richness of Ayutthaya is immeasurable. One day it is too little certain. Now I am aware of it. We have only tasted this place, many others await us. But Ayutthaya remains memorable. With its ocher color interspersed with
to observe.
brown and green vegetation. The ruins
Daily life in small houses overlooking the
fit perfectly into the surrounding
watercourse.
landscape. Harmony. We keep the
Children playing, elderly ladies intent on
memory of a harmonious and relaxing
cleaning the house.
place.
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KO TARUTAO MARINE NATIONAL PARK
Il Parco Nazionale Marino di Ko Tarutao
e della vita da spiaggia.
racchiude una delle regioni più belle e senza
Il parco è pazzesco da visitare.
dubbio più incontaminate della Thailandia.
E' sufficiente una barchetta a motore, di
La superficie è molto vasta, stiamo infatti
quelle che utilizzano i pescatori da queste
parlando di un parco che racchiude ben 51
parti.
isole.
Trascorrere le giornate a zonzo fra le isole è
Tutte diverse certo, ma con un
un vero privilegio.
denominatore comune, la bellezza.
Le sistemazioni, all'interno del parco, sono
La rigogliosa foresta vergine che le
piuttosto semplici. La sensazione è quella di
caratterizza, le numerose specie animali che
essere approdati in una nuova dimensione.
le abitano e le fantastiche barriere coralline
Nella zona del parco vivono macachi, lontre
ne fanno un paradiso per gli amanti del relax
marine, buceri, cinghiali, varani e pitoni articoli.
Ko Tarutao è l'isola più estesa per dimensioni.
Per anni quest'isola fu un luogo di prigionia,
Chi arriva da queste parti non se la perde, anche
venivano mandati qui i detenuti in isolamento.
perchè vi trova la direzione del parco e semplici
E questo le ha permesso di conservarsi così.
alloggi gestiti dal governo.
Di conservarsi, anche grazie all'appartenenza al
La giungla che riveste l'isola è antichissima.
parco, che ne fa un luogo protetto e
Ko Tarutao è un luogo davvero incontaminato.
salvaguardato.
Paludi, scogliere calcaree, grotte e spiagge di
Un autentico paradiso da scoprire, dal quale farsi
sabbia bianca. Il paesaggio è selvaggio, da "isola
avvolgere, dove trovare un angolo di paradiso in
del tesoro". Incantevole. Estremamente
terra. Lontano dalle destinazioni più frequentate
tranquillo, perfetto per qualche giorno da
della Thailandia.
Robinson Crusoe.
Forse anche perchè meno raggiungibile. Metto su carta le mie impressioni, le emozioni di
questi luoghi.
Abbiamo le scarpe adatte.
Il molo principale, Ao Pante Malacca, si trova
Arrampicarsi, raggiungere le alture per scoprire
sulla costa ovest. Una spiaggia di alabastro con
tutt'intorno la bellezza che c'è.
qualche minuscolo locale, ristorantino.
Tommaso insegue paguri e si immerge per
Pandani e casurine all'ombra dei quali ristorarsi
l'ennesimo snorkeling. Mi incanto a osservarlo,
dalla calura. Un torrente da risalire per giungere
mentre impavido scruta il fondo. Esce e mi
alla "Grotta del coccodrillo", dove vivevano
descrive gli incontri sottomarini.
pericolosi coccodrilli marini.
Non ha paura. Nemmeno dopo aver saputo che
Sentieri che si snodano. A destra e a sinistra.
qui vivevano pericolosi coccodrilli. Si sente
Da ogni parte giungla e scogliere calcaree
invincibile, come è giusto che sia alla sua età.
ricoperte di vegetazione.
Storie di pirati e forzieri nascosti. Una mappa del tesoro, stilizzata sulla battigia.
Piccoli giochi da spiaggia.
Le sue mezzelune di sabbia sono assolutamente
Non ci sono altri bambini qui, in questo
meravigliose. Sunrise Beach offre una vista
momento. Siamo noi i suoi compagni di giochi.
spettacolare su Ko Adang mentre Sunset Beach è
A breve ci sposteremo a Ko Lipe, l'isola è riuscita
rimasta piuttosto selvaggia. Si respira ancora
a sottrarsi alla tutela del parco e offre un'offerta
un'atmosfera antica.
più ampia, sia di servizi che di alloggi.
Un tempo i padroni dell'isola erano i chow lair,
Ko Lipe è più frequentata e, sebenne resti una
gli zingari del mare. Comunità che fin dai tempi
destinazione alternativa, si sta lentamente
antichi hanno vissuto alla maniera nomade,
popolando di vita. Resta comunque un'isola molto
spostandosi da un’isola all’altra su imbarcazioni
piacevole dove trascorrere giorni di puro relax
in legno fatte a mano. Se ne incontrano ancora nel parco, dediti però ad una vita stanziale.
KO TARUTAO MARINE NATIONAL PARK
Ko Tarutao Marine National Park
and beach life.
encompasses one of the most beautiful and
The park is crazy to visit.
undoubtedly the most pristine regions of
Just a motor boat, the kind used by
Thailand.
fishermen in these parts.
The surface is very large, in fact we are
Spending the days strolling among the
talking about a park that includes 51 islands.
islands is a real privilege.
All different of course, but with a common
The accommodations, inside the park, are
denominator, their beauty.
quite simple. The feeling is that of having
The lush virgin forest that characterizes
landed in a new dimension.
them, the numerous animal species that
In the area of the park live macaques, sea
inhabit them and the fantastic coral reefs
otters, hornbills, wild boars, monitor lizards
make it a paradise for lovers of relaxation
and pythons.
Ko Tarutao is the largest island in size.
For years this island was a place of
Those who arrive in these parts do not miss it,
imprisonment, prisoners were sent here in
also because they find the direction of the park
solitary confinement.
and simple accommodations managed by the
And this has allowed her to stay that way.
government.
To be preserved, also thanks to belonging to the
The jungle that covers the island is very ancient.
park, which makes it a protected and
Ko Tarutao is a truly unspoiled place. Swamps,
safeguarded place.
limestone cliffs, caves and white sand beaches.
An authentic paradise to discover, from which to
The landscape is wild, like a "treasure island".
be enveloped, where to find a corner of paradise
Enchanting. Extremely quiet, perfect for a few
on earth. Far from the busiest destinations in
days at Robinson Crusoe's.
Thailand. Perhaps also because it is less accessible. I put my impressions, the emotions of
these places.
We have the right shoes.
The main pier, Ao Pante Malacca, is located on
Climb, reach the heights to discover all around
the west coast. An alabaster beach with a few
the beauty that is there.
tiny bars and restaurants.
Tommaso chases hermit crabs and dives for yet
Pandani and casurine in the shade of which you
another snorkeling. I am delighted to observe it,
can refresh yourself from the heat. A stream to
while fearless it scans the bottom. He goes out
climb up to reach the "Crocodile Cave", where
and describes the submarine encounters to me.
dangerous marine crocodiles lived.
He is not afraid. Not even after learning that
Paths that wind. To the right and to the left.
dangerous crocodiles lived here. He feels
On all sides jungle and limestone cliffs covered
invincible, as he should be at his age.
with vegetation.
Stories of pirates and hidden chests. A treasure map, stylized on the shoreline.
Small beach games.
Its sand crescents are absolutely gorgeous.
There are no other children here at this time. we
Sunrise Beach offers spectacular views of Ko
are his playmates.
Adang while Sunset Beach has remained quite
Soon we will move to Ko Lipe, the island has
wild. There is still an ancient atmosphere.
managed to escape the protection of the park
Once the masters of the island were the chow
and offers a wider offer, both of services and
lairs,
accommodation.
the sea gypsies. Communities that have lived in a
Ko Lipe is busier and, although it remains an
nomadic way since ancient times, moving from
alternative destination, is slowly filling up with
one island to another on handmade wooden
life. However, it remains a very pleasant island
boats. We still meet some in the park, but
where you can spend joyful moments of pure
dedicated to a permanent life.
relaxation.
AL POLO TECNOLOGICO DI BERGAMO INNOVAZIONE E SVILUPPO, IL FUTURO É GIÀ INIZIATO. ODYSSEUS PLATFORM E SMART PRECAST VI TRAGHETTANO VERSO IL FUTURO. DIVISIONE INDUSTRIA 4.0, MODERNIZZAZIONE ED EFFICIENZA A COSTO ZERO.
Cinque anni di attività nel settore della domotica industrial webbased che si sommano ad ulteriori tre anni di collaborazione con la Energy Service Company più importante nel panorama italiano nel settore dell’efficientamento energetico e dei servizi smart city, hanno permesso lo sviluppo e l’irrobustimento della piattaforma Io T Odysseus.
Odysseus ha permesso l’interfacciamento con i più disparati dispositivi elettrico/elettronico installati in realtà esistenti, per connetterli via web con l’utente (manutentore, energy manager, fruitore finale del servizio, ecc.), attraverso interfacce dedicate, disponibili su pc, tablet, smart phone connessi ad internet. L’interconnessione realizzata è tra uomo e oggetti e tra gli oggetti stessi. Odysseus crea una comunicazione bidirezionale, che passa dal cloud, per permettere non solo la ricezione di dati, ma anche l’attuazione, con l’invio di dati dal cloud verso i dispositivi di campo.
Divisione industria 4.0 La Legge di Bilancio 2019 riconfermava il piano di incentivazioni Industria 4.0 che prevedeva la possibilità di applicare una maggiorazione del costo di taluni beni digitali o ad alto valore tecnologico, ai fini
Le applicazioni di telecontrollo della piattaforma digitale
della determinazione degli ammortamenti e dei canoni
web based Odysseus non solo sono riconosciute come
di leasing deducibili dalle imposte sui redditi.
iperammortizzabili ma rendono iperammortizzabili anche i
Questo si traduceva nella possibilità di
beni strumentali telecontrollati, abbattendone il costo di
IPERAMMORTIZZARE gli investimenti per l’acquisto
entrambe fino al 65% con effetto retroattivo a partire dal
di tecnologie riconosciute.
01/01/2017. Questo beneficio fiscale dell’iperammortamento è cumulabile anche per i beni che sono stati superammortizzati o acquistati con leasing beneficiando della legge Sabatini, migliorandone per quest’ultima la percentuale di rimborso. A fronte di questa opportunità Smart Precast ha istituito la “DIVISIONE INDUSTRIA 4.0”, che comprende tecnici esperti in telecontrollo e tecnici certificatori che studiano
Odysseus crea una comunicazione bidirezionale. Ricezione e attuazione dei dati che passano dal cloud.
applicazioni dedicate, con la finalità di rendere iperammortizzabile il bene strumentale che viene telecontrollato. Il servizio comprende anche lo studio e la stesura della perizia giurata da tecnico abilitato, da utilizzare per la pratica fiscale di iperammortamento del congiunto sistema di telecontrollo e bene telecontrollato.
CREDITO DI IMPOSTA 4.0
La Legge di Bilancio per il 2020 ha confermato i benefici fiscali legati al piano di incentivazioni Industria 4.0. Come ulteriore agevolazione, dal 1 gennaio 2020 è stato introdotto il Credito d’Imposta per investimenti 4.0 in sostituzione all’Iperammortamento. Il credito è compensabile in quote costanti per cinque anni, a partire dall’anno successivo a quello in cui l’investimento è stato effettuato. Il credito può essere compensato con tutti i tributi che passano dal modello F24. Essendo un credito può essere utilizzato anche da chi è in perdita fiscale, contrariamente all’Iperammortamento che era scalabile solo dall’IRES, tassa applicata sul margine d’impresa. L’agevolazione fiscale del corrente anno è strutturata prevedendo per investimenti inferiori all’importo di 2,5 milioni di Euro un CREDITO D’IMPOSTA pari al 40% dell’importo agevolato da utilizzare in cinque quote annue, che si somma al 24% scalabile dall’IRES ed al 3,9% scalabile dall’IRAP del consueto ciclo di ammortamento, traducendosi in percentuali di beneficio fiscale simili allo scorso anno 2019. E’ ancora prevista la redazione della perizia per i beni 4.0, obbligatoria per valori al di sopra dei 300 mila Euro di investimento. E’ infine previsto che per gli investimenti in relazione ai quali entro la data del 31 dicembre 2019 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, valgono le regole previgenti e quindi non è applicabile il credito d’imposta ma si applica l’iperammortamento (270% per il 2019 e 250% per il 2018)
Il credito può essere compensato con tutti i tributi che passano dal modello F24.
SMART PRECAST E ODYSSEUS, TECNOLOGIA APPLICABILE IN SVARIATI SETTORI
-Handling Equipment 4.0 -Combined Handling Equipment 4.0 -Platform 4.0 -Stone Working Equipment 4.0 -Handling Machine 4.0 -Rail 4.0 Sulla base delle esperienze in ambito di telecontrollo web based, Smart Precast propone il sistema Handling Equipment 4.0, studiato per “gru idrauliche”, “caricatori”, “scarrabili” e “multibenna”, realizzato per Smart Precast propone inoltre il sistema Platform 4.0, abilitare tali macchine ai benefici fiscali 4.0. Evoluzione 2020 dell’Handling Equipment 4.0, il Combined Handling Equipment 4.0 risponde alla
studiato per “piattaforme a braccio, a pantografo, a ragno e telescopiche”, realizzato per abilitare tali macchine ai benefici fiscali 4.0 e il sistema Stone Working Equipment 4.0, studiato per “tagliatrici a
richiesta degli allestitori che sono chiamati ad
filo e segatrici a catena” per cave di marmo, realizzato
installare due macchine di tipologia e marca diverse
per abilitare tali macchine ai benefici fiscali 4.0.
sullo stesso autocarro o semirimorchio ed hanno la
L'azienda propone infine il sistema Handling
necessità di abilitare il congiunto di tali macchine ai
Machine 4.0, studiato per “carrelli motorizzati da
benefici fiscali 4.0.
piazzale”, e il sistema Rail 4.0, studiato per “mezzi d’opera su rotaia”, realizzato per abilitare tali macchine ai benefici fiscali 4.0. Per digitalizzare la vostra azienda e proiettarla nel futuro dell'industria 4.0 non esitate a contattarci, siamo a vostra completa disposizione per informazioni e consulenze.
INNOVATION AND DEVELOPMENT AT THE TECHNOLOGICAL CENTER OF BERGAMO. THE COUNTRY'S FUTURE HAS ALREADY BEGAN. ODYSSEUS PLATFORM AND SMART PRECAST THEY BRING YOU TO THE FUTURE. INDUSTRY 4.0 DIVISION, MODERNIZATION AND EFFICIENCY AT NO COST.
Five years of activity in the industrial web-based home automation sector that are added to a further three years of collaboration with the most important Energy Service Company in the Italian panorama in the sector of energy efficiency and smart city services, have allowed the development and strengthening of the Io T Odysseus platform.
SMART PRECAST AND ODYSSEUS, TECHNOLOGY APPLICABLE IN VARIOUS SECTORS. -Handling Equipment 4.0 -Combined Handling Equipment 4.0 -Platform 4.0 -Stone Working Equipment 4.0 -Handling Machine 4.0 -Rail 4.0 Smart Precast Sede legale: Passaggio Limonta n.4 Bergamo 24122 Sede operativa: Point-Polo per l'innovazione tecnologica della provincia di Bergamo- 24044 Dalmine BG Ing. Dario Vacis: dario.vacis@smartprecast.it Ing. Alessandro Vacis: alessandro.vacis@smartprecast.it Ing. Stefano Vacis: Stefano.vacis@smartprecast.it
NATIONAL PARKS
NATIONAL
PARKS
Alcune delle zone più affascinanti della Thailandia si trovano all'interno di parchi.
La loro tipologia è molto vasta e spazia da isole remote a foreste di mangrovie.
Isole Surim e Similan
Ang Thong
Ao Phang-Nga
Khao Sok
Khao Sam Roi Sam
Laem Son
Ko Phi Phi
Pubblicazione a cura di Raffaella Vacis