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Magazinn e r4

Eventi FRIENDS4ARTS, Italian Gospel Choir Canto Antico

La tradizione musicale in chiave moderna

Samoa wedding trio il jazz declinato in chiave milanese

Cinema

Hitchcock visto da Francois Truffaut


Magazine

nr 4

MENSILE DI ATTUALITA’ COSTUME, ARTE E CULTURA

SOMMARIO

EDITORIALE

PAG.3

Samopa wedding trio

PAG.8

Italian Gospel Choir

PAG.4

Canto antico

Giovanni Manzoni Piazzalunga Giovani Pianisti al Pozzolino Fabio Villa Canale 11

Truffaut-Hitchcock Giovanna Motta Aforismi

PAG.10 PAG.13 PAG.18 PAG.19 PAG.20 PAG.22 PAG.23 PAG.24

FRIENDS4ARTS SRL EDITORE via arrigo boito 3 20900 monza - tel +39 0392622470

http://www.synthesis.co.it

Testata in fase di registrazione presso il Tribunale di Monza, Direttore Responsabile Natale Caccavo; hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Manuela Belli, Tazio Tenca, , Guido Magrin, Giovanna Motta, Luigi Melzi, Roberto Gelli, Francesco Zarbano


Editoriale Arte, radici e originalita’

Abbiamo recentemente assistito a una matinée di jazz in un famoso teatro milanese dove, grazie a una proposta artistica di altissimo livello (e a un prezzo contenuto), ormai da 15 anni si registra il tutto esaurito ogni domenica mattina. La cosa ci ha piacevolmente stupito e ci ha portato a tre riflessioni che desideriamo condividere con gli amici di Friends 4 Arts.

La prima riflessione è che se l'arte è vera Arte (e se è anche alla portata delle tasche, ahi noi, non troppo piene di questi tempi), il pubblico la apprezza e non diserta gli eventi che reputa di alto livello. Un pubblico sicuramente competente in materia che viene ad ascoltare un concerto jazz, riempiendo un grande teatro di domenica mattina (magari senza nemmeno conoscere gli artisti che suoneranno) fa un vero atto di fiducia verso chi organizza i concerti, riconoscendogli competenza e gusto nella proposta artistica.

Ed ecco la seconda riflessione: in un periodo in cui non esistono più i talent scout di “vecchio stampo” (i discografici, gli editori, i galleristi di una volta, quelli che puntavano su artisti sconosciuti sulla base dell'intuito, contrattualizzandoli PRIMA che diventassero famosi, anche senza i Talent Show), c'è chi va controcorrente, chi fa le proprie scelte con coraggio, senza deludere il suo pubblico e da quel pubblico viene ancora premiato. Abbiamo scritto “senza deludere il pubblico” perché è chiaro che in caso di “bufale” gli errori si pagano cari, con la perdita di credibilità. Così abbiamo provato a fare qualche domanda a chi organizza queste matinée di jazz, confermando in noi l'idea che la chiave del successo è tutta nella ricerca degli artisti, quasi tutti di oltreoceano, di grande valore, magari sconosciuti ma assolutamente originali, con una originalità ai limiti della “stranezza”. Non abbiamo potuto non notare che in quella selezione artistica erano difficilmente presenti jazzisti italiani, da 15 anni, cioè da sempre... e non è solo un motivo di esterofilia.

Arriviamo così alla terza riflessione. Quell'organizzatore (e il suo pubblico) vuole su quel palco chi quella musica l'ha respirata sin dalla culla, ascoltandola da chi l'ha inventata, vivendola quotidianamente e continuando a reinventarla ogni giorno, per darle continua evoluzione, magari con influenze o contaminazioni etniche diverse, innestate sul tronco dell'antica pianta. Per noi Italiani è forse un concetto discutibile ma, riflettendoci, quanti di noi sarebbero disponibili ad andare ad ascoltare un artista (tecnicamente) eccezionale che propone un repertorio originale di musica italiana, francese o giamaicana e viene dal... Giappone? Ovvero con un paragone gastronomico per noi puristi della tavola: sceglieremmo un eccezionale “parmigiano”... fatto in Cina? Così come quando si impara “tardi” un'altra lingua, si potrà anche studiarla e parlarla benissimo, ma l'accento, le sfumature espressive (e qualche piccola castroneria qua e la’) faranno sempre notare che non siamo effettivamente madrelingua... perché per la musica e per l'arte in generale dovrebbe essere diverso?

Ma allora non c'è speranza per un artista italiano? Assolutamente il contrario! Dalle nostre riflessioni scaturisce che per puntare all'eccellenza e rivolgersi a un pubblico artisticamente esigente occorrono 2 elementi: essere “legittimamente titolari” dell'espressione artistica ed essere originali, aggiungendo qualcosa di proprio.Con un patrimonio artistico e culturale smisurato quale quello italiano, che ha radici antichissime, e con l'originalità che ci contraddistingue, non dovremmo avere assolutamente problemi... a patto di non farci colonizzare culturalmente. Infine, anche laddove si scelgano modalità di espressione artistica che non sono nate da noi, la strada è quella di portare una contaminazione importante delle nostre radici, esaltandole, invece che nasconderle, quasi ci vergognassimo di millenni di storia. FRIENDS 4 ARTS



halleluia da milano a Montecarlo

Italian Gospel Choir

La Federazione Italiana Ricerca di Musica e Arte, (f.i.r.m.a.), nata come “strumento” per valorizzare la Musica e l’Arte in tutte le forme,attraverso la diffusione della Cultura, ha fondato e gestisce l’ITALIAN GOSPEL CHOIR (www.italiangospelchoir.it): il coro che rappresenta l’Italia in questo meraviglioso genere musicale. ITALIAN GOSPEL CHOIR è nato principalmente con l’obiettivo di raggruppare ed essere punto di riferimento per le “Formazioni” (Corali, Ensamble o Gruppi) che trattano e operano nella musica Gospel: vicini al mondo “Black” anche nei generi Soul, Blues, R&B e Jazz. La musica Gospel, di ben note “radici” afroamericane, ha conquistato la Nostra cultura che ha importato queste “preghiere” facen- L’orchestra diretta dal maestro Max Repetti dole proprie. Per questo si è pensato di dar vita ad un nuovo filone “Made in Italy” che possa rappresentare, appieno, quello che in realtà siamo e non quello

Il coro sul palco dell’auditorium Rainier III

che non possiamo essere. .L’iter istituzionale seguito per la nascita del “Coro Gospel Nazionale” è iniziato, con serietà ed impegno, in occasione della “Presentazione Formale” avvenuta il 21 dicembre 2010 a Roma presso la Camera dei Deputati, con una solenne cerimonia tenutasi alla presenza di numerosi Deputati e Senatori della Repubblica Italiana. La “Presentazione Artistica”, è avvenuta il 10 settembre 2011 a Milano sul prestigioso Sagrato del Duomo, con un concerto senza precedenti, che ha coinvolto 450 coristi provenienti da tutta Italia, in rappresentanza di oltre 100 cori aderenti alla “Nazionale”. Uno spettacolo suggestivo, esaltato da giochi di luce e da videoproiezioni inedite, che hanno intrattenuto e incantato un pubblico di oltre 40mila persone di diverse nazionalità e culture. Una sintesi la sezione ritmica di un lavoro enorme e del talento non solo canoro di musicisti, tecnici e coristi, una energia che diventa sinergia, e trascina il pubblico con la forza di musica, parole e danze.


Ogni squadra che punti alla vittoria ha uno staff di protagonisti di assoluta eccellenza: il coach della nazionale e’ il Maestro Alessandro Pozzetto (a sinistra) e nella foto sopra e’ ritratto un acuto della performance di Katia Ricciarelli, un mito del bel canto che si e’ unita all’Italian Gospel Choir nell’esibizione di Montecarlo, a un team gia’ ricco di talento, portando il contributo della fuoriclasse. A sinistra i due solisti, Sherrita Duran, cantante californiana adottatadalla pianura padana, e Francesco Zarbano, che oltre ad essere uno dei solisti, e’ anche il presidente di Firma, il motore organizzativo e l’energia di tutto il coro. Nelle foto sotto invece il gruppo dei Vice-Direttori Silvia Benzi, Carlo Rinaldi, Claudio Paduraru e Lodovico Bernardi



SSA AM MO OA AW WEED DD DIIN NG G TTR RIIO O

Da Milano in JAZZ : nice to meet you

Nice to meet you è il primo lavoro di Samoa Wedding Trio, Roberto Gelli (contrabbasso), Marco Confalonieri (pianoforte) e Andrea Bruzzone (batteria), regi strato tutto di un fiato e in “presa di retta” del tipo “buona la prima”, nel giugno 2011 al Mu Rec Studio di Milano. Nonostante la giovane età dei mu sicisti, il CD presenta caratteristi che di maturità e originalità artistica non comuni in un'opera prima. Eleganza e gusto sono sicu ramente privilegiate rispetto alle tentazioni di altri prodotti jazz in cui gli interpreti vogliono colpire essenzialmente con il tecnicismo. Così il contrabbasso di Roberto è sempre equilibrato, sia nel “cesellare” la sezione ritmica, che negli assoli mai tirati oltre misura (con buona pace di Checco Za lone nella sua lezione sul Jazz allo IULM), eseguiti con una piacevolissima leggerezza da basso al canto.Il piano di Marco spazia dalle sonorità e armo nie alla Lyle Mays (tanto da chiedersi: “Ma quando entra Pat Metheny?”) fino ai fraseggi più coinvolgenti degni di Hancock o Corea. La batteria di Andrea scandisce ogni passaggio con un tocco preciso e discreto, resta spesso “dietro” senza so vrastare gli altri strumenti, per emergere quando serve e sempre per raffinatezza, non per muscolarità, come solo i grandi batteristi jazz sanno fare. In questo disco c'è anima, c'è voglia di divertirsi e divertire, c'è desiderio di ringraziare i grandi Maestri del Jazz (come gli immensi Michel Petrucciani e Miles Davis), con citazioni appena accennate che diventano omaggio di riconoscenza, portato con grande umiltà, senza mai “approfittare della cir costanza”, più nell'atmosfera che nell'utilizzo di “note al trui”... A questo riguardo i Samoa giocano anche con le parole: per esempio, nel nome Ralos c’è la lettura a lettere invertite di Solar di Miles Davis (medesimo significante e intenzioni op poste), così altre citazioni appaiono in So hot (assonante solo nel titolo con So what sempre di Davis), che contiene omaggi a Coltrane e Mingus. 9 brani in tutto (più un “alternative take”) di cui 7 pezzi composti e arrangiati dai Samoa (5 firmati da Roberto Gelli e 2 da Marco Confalonieri), più 2 arrangiamenti originali (Children' s Song di


TRACKS

1. Little Man Big Heart (To Michel) - R.Gelli

2. Twentyfivefourfourtyfive (Il Partigiano Peppe) R.Gelli 3. Let's Take A Ride – M.Confalonieri 4. Children's Song – C.Corea 5. Ralos - R.Gelli

6. Yes...but! – M.Confalonieri

to e c ni you et me

7. So Hot! (As A Charles Mood) - R.Gelli 8. Still Waitin' - R.Gelli

9. Little Piece In C For You – M.Petrucciani

10. Little Piece In C For You (Alternative Take) – M.Petrucciani

Chick Corea e Little Piece in C for You di Michel Petrucciani). Ospiti importanti dei Samoa Wedding Trio in 3 brani, la chitarra di Francesco Villa (in Yes ... But!), Roberto Pedroni al sax alto (in entrambi i takes di Little Piece in C for You) e la tromba di Marco Gal letta (in “Children' s Song” e nei 2 takes di Little Piece in C for You). I nostri complimenti ai Samoa, per un'opera prima che lascia presagire un promettente futuro!


Canto Antico: SOUTH BEAT, l’evoluzione ..... della tradizione Interviste Friends4arts

Si può rendere moderna una tradizione e contemporanea- simo rispetto della tradizione, talvolta pescano da altri gemente lasciare che resti... tradizionale? neri musicali, così anche il basso che a tratti porta intePer rispondere a questa domanda, Friends 4 Arts ha in- ressanti innesti “funky” nel tessuto sonoro di una pizzica contrato il gruppo musicale Canto Antico. o di una tarantella, con un risultato “dirompente”. I Canto Antico sono Armando Illario (fisarmonica e voce), Ma come nasce un pezzo di Canto Antico? Francesca Di Ieso (tamburi a cornice Un pezzo può nascere in tanti modi, magari c'è un'emoitaliani e voce) e Francesco Nastasi (flauto, cornamusa e zione forte alla quale dai voce scrivendo un piffero), un gruppo nato a Milano nel testo, con un'idea musicale, un riff che ti gira e poi ci co2000 all'interno del secondo grande “Folk Revival” italiano minci a lavorare. Così è nato per esempio Me vulesse ad(il primo era quello degli anni '70, con La Nuova Compagnia durmì, un nostro brano, da un'emozione quasi di rabbia di Canto Popolare, Eugenio Bennato e i Musicanova, ecc.). (odi et amo). Sentivamo che questo tema potesse essere Pescando dalle origini mediterranee dei suoi componenti, ben espresso dalla potenza ritmica di un tipo di tammuil gruppo si impegna in un’intensa attività riata che si fa in Campania, una modalità di cantare sul di divulgazione della musica, delle danze e culture del Sud: tamburo della zona di Giuliano, in provincia di Napoli, che i testi sono quelli della tradizione orale è molto rabbiosa, con una danza di lotta, di sfida, quasi contadina, gli strumenti sono composti da tamburi, chitarre animalesca. Ispirandoci a quel tessuto ritmico, abbiamo battenti, flauti e ciaramelle, i balli sono tarantelle nelle loro rivisitato le sonorità tradizionali mettendoci dentro questa differenti declinazioni rituali e regionali. emozione (che era proprio “umana”) e le influenze che ci Come ci fa notare Francesca: Se il primo Folk Revival degli anni '70 era partito da un'operazione di ricercatori etno-musicologi sul campo, il secondo Folk Revival degli anni 2000 ha come protagonisti i giovani, la gente che va a cercare una comunità e che sceglie la musica del Sud come veicolo. Si è diffusa una moda straordinaria, si sono moltiplicate le piazze in cui si balla e si sono trasformati i linguaggi. Questo è un fenomeno sociale che noi troviamo interessante, Francesca Di Ieso, Armando Illario e Franceso Nastasi che però secondo noi va guardato nella globalità, altrimenti porta alla cristallizzazione di alcuni linguaggi e quindi alla morte. derivano dall'essere cittadini del 2000 in una metropoli, La musica e la danza popolare diventano veicolo di aggre- che viaggiano e che vivono in una società globale, invegazione dei giovani, che in un concerto dei Canto Antico ri- stiti da 1000 input, che rielaborano molteplici informazioni. trovano il piacere di balli della nostra più antica tradizione. Armando aggiunge: Quello che abbiamo fatto dal punto di Ma i Canto Antico fanno di più e nei loro concerti, pur ri- vista musicale è stato non tanto ricalcare una tradizione manendo in un ambito rigorosamente acustico, affiancano (come hanno fatto negli anni '70), quanto utilizzare della sonorità più moderne agli strumenti tipici della tradizione musica tradizionale quello che noi sentiamo come “esporpopolare, aggiungendo basso e batteria, ovvero utilizzando tabile”, cioè degli elementi comunicativi della musica trapedali looper per creare in tempo reale ripetizioni di cori vo- dizionale che possono essere però “ricollocati” in quello cali (campionati “al volo” dalla voce dello stesso Armando), che noi vogliamo dire. con un impatto sonoro decisamente coinvolgente. Siamo partiti dalla musica tradizionale per appropriarci Anche le scale utilizzate negli assoli, sempre con il mas- della loro modalità di esprimere i contenuti,


in qualche modo utilizzare lo stesso tipo linguaggio espressivo, per veicolare dei concetti che appartengono a noi oggi, nel 2012. Quindi non si tratta nemmeno di “contaminazione” ma di “evoluzione” della musica tradizionale? Francesca: Si esattamente! Noi immaginiamo sempre la tarantella (il fenomeno culturale della tarantella) come un essere vivente che con la valigetta è emigrato, è andato via dal Sud e ormai si è sistemato in tanti posti. Ci piace immaginare che quella musica, che è basata su radici profonde, sistemi di valori, modalità di relazioni umane, tratti belli e brutti del vissuto delle società rurali, “emigrando” si trasformi. Musicalmente quelle radici noi le sentiamo dentro, le ripiantiamo a Milano e vediamo che nasce una nuova pianta che è una pianta attuale, è di oggi! Ha quella pulsazione lì, del Sud, dei posti da dove veniamo, però ha anche dentro tutti i colori di una città, di una metropoli, del nostro vivere nella società globale, della ricerca di nuove forme di aggregazione.

Questo è un po' il senso della ricerca musicale. Armando: Utilizziamo gli strumenti tipici della tradizione che esploriamo. Tutto si basa principalmente sui tamburi a cornice (il tamburo italiano che Francesca suona, che si declina nelle varie regioni con diversi nomi: la tamborra in Campania, il tamburello in Puglia), la fisarmonica, la chitarra battente, il flauto, la cornamusa, il piffero. Accanto a questi, utilizziamo anche degli strumenti “tecnologici”: la loop station, dei filtri per le le voci e per gli strumenti a fiato, la batteria e il basso elettrico, perché questi strumenti riescono a essere, come dire, “riconosciuti” dalle orecchie

delle persone che ci ascoltano oggi (almeno per quello che noi stiamo facendo dal punto di vista musicale). La finalità è sempre “estetica”: per raggiungere quel tipo di concetto artistico/espressivo, noi veicoliamo il tutto in parte attraverso gli strumenti tradizionali e in parte attraverso gli strumenti elettronici e la tecnologia. Un concerto dei Canto Antico è uno spettacolo coinvolgente dove il pubblico è parte integrante e già dai primi pezzi inizia a ballare spontaneamente, in un'atmosfera magica, moderna e antica al tempo

stesso. Chi pensasse che il pubblico sia costituito da pochi “nostalgici” delle tradizioni popolari si sbaglierebbe di grosso, infatti ritroviamo tanti giovani che magari al Sud ci sono stati ben poco. Ed è così anche nei concerti all'Estero, sia in Europa che in America: restano coinvolte dalle danze “italiche” non solo, come potremmo erroneamente supporre, le comunità di emigrati italiani, ma anche la gente del luogo, persino a Cuba! È forse una rivincita della nostra musica e dei nostri balli sui balli latini? Forse si, forse è proprio questo il senso di questa bellissima operazione, che è artistica e culturale, ma che è anche allegria, solarità, gioia, aggregazione. È la sfida vincente di chi decide di puntare sulle nostre radici, attualizzandole, facendo vivere quel “battito antico”, quel nostro “canto antico”,nel nostro tempo moderno. Per rispondere allora alla domanda da cui siamo partiti, diciamo: SI! Si possono “modernizzare le tradizioni”, mantenendone al tempo stesso la natura originale, perché quelle tradizioni sono vive in noi e, finché quelle tradizioni vivono in noi, noi siamo vivi.


I L p r o g e t t o S O U T H - B E AT SOUTH-BEAT è un termine coniato dal gruppo Canto Antico che non trova precisa collocazione nei generi musicali attualmente diffusi e conosciuti in Italia: non è folk, non è tradizionale, non è pop rock né cantautorato. E’ world music, italian new roots, con un modus definito appunto South-beat. Nel nuovo progetto di Canto Antico la musica del vulcano e della tarantola, inarrestabile muove dalle campagne alla città e si arricchisce di nuovi respiri e visioni musicali. In Soutbeat ritualità ancestrali e ritmi ipnotici della terra si fondono con sonorità urbane, echi di blues, suggestioni seventies e groove della musica nera made in Naples. Il progetto South-beat è realizzato con la collaborazione di vari musicisti: Lorenzo Gasperoni (percussioni) Gianantonio Felice (basso), Marcello Lomascolo (voce), Massimiliano Serafini (basso) e Simone Mongelli (percussioni). Dopo la presentazione al Womex 2012 di un promotional EP, prodotto dall’associazione Canto Antico Movimenti, dal progetto avrà presto vita un nuovo album che Canto Antico pubblicherà nel corso del 2013. Tra i primi brani del nuovo album: Cicerenella E’ la versione South-beat di una tarantella tradizionale, un vero e proprio "standard" della musica popolare campana. Nella nuova interpretazione, la presenza del Fender Rhodessostenuto da un Basso Fender Precision conferiscono al brano un tipico sapore seventies. L'andamento del brano e l'interpretazione vocale richiamano le atmosfere blues napoletane, il ritmo ipnotico del tamburello intersecato con un cajon pulsante mantiene il tipico sapore roots-sud. Me vulesse addurmì Brano di composizione che si costruisce sul ritmo imponente della "tammurriata alla giuglianese". Tradizionalmente questo ritmo del tamburo accompagnava un ballo di sfida, di lotta quasi animalesca e resa dei conti. Nella versione originale di Canto Antico il conflitto è trasferito dentro il corpo: amore e odio sono i veri protagonisti dello scontro. Musicalmente il brano si basa su due caratteristiche portanti: momenti scarni di sole percussioni e basso in cui la figurazione sincopata della cassa e del basso fanno da contrappunto al ritmo feroce della tammorra; e il piffero, strumento tradizionale ad ancia doppia dal suono potente, che viene suonato come prosecuzione naturale della voce acuta e spiegata. Il brano ricorda molto gli Stomp,i tamburi del bronx o gli Harlem Percussion group. Zamara Ispirato dalle immagini documentate da De Martino sulle tarantate in Salento, è una rilettura contemporanea di una pizzica che vuole condurre l'ascoltatore non nella posizione di spettatore, ma di orecchio della donna, all'interno cioè della sfera emotiva della posseduta. Il risultato è un brano moderno che racconta la storia delle tarantate salentine nella sua pura umanità, scevra dal contesto rituale di appartenenza, e per questo esportabile, condivisibile,universale. La malinconia della tarantata diventa icona della solitudine esistenziale della società globale. Musicalmente in questo brano l'uso della loop station (usata dal vivo, costruendo in maniera estemporanea le sovrapposizioni vocali) permette di costruire un intreccio sonoro ipnotico che si alterna ad una voce filtrata a ricordare le vecchie radio degli anni '50. Carpinese Revolution E’ un omaggio al famoso cantante Gil Scott Heron. Il testo dei Canto Antico, originale e cantato in napoletano, si ispira al celebre "The Revolution will not be televised" e tratta un tema quanto mai contemporaneo: la televisione come mezzo coercitivo anziché educativo e informativo, veicolo di un'ideologia che ci vuole ottusi e quindi facilmente governabili. Nel brano, dal sapore marcatamente modale, è inserito il canto "alla carpinese", un tema tradizionale che sottolinea il potere della volontà e dell'amore, nel raggiungimento dei propri obiettivi. www.cantoantico.org


EMO EM O X T I O N S , ARTE O AR TE E R E C UP U P ER E RO

GIOVANNI MANZONI PIAZZALUNGA, artista milanese creativo ed originale, presenta nello spazio Arty-b di via Lovanio a Milano la sua collezione di creazioni ispirate all’ecologia e al riciclo, di materiali e di anime. Borse e accessori ispirati e apprezzati, con tecniche che hanno fatto di Giovanni un artista conosciuto e riconosciuto nel panorama italiano, sia come pittore che come innovatore, in un percorso di qualita’ dei contenuti e dei soggetti artistici.


Ca r i a mi ci d i Fri e nd s 4 A r t s, il n os t ro p ro g e t t o h a o rm ai f a t t o i p ri mi p a ssi , gr azi e all a c om m unit y c he è or m ai una bel l a r eal tà e v iv e di “ v it a p rop ria ” ( ta n ti te mi dib a tt u ti, d is c u s s ion i, s ug g eri men t i, po s t di am ic i ch e p ro p on g o n o o p e re a rt i st ic he , e cc. ) . G uar da ndo al le com pe te nze, cap acit à e a l po te nzial e a rtist ico d i t u t t i vo i , n o n si p u ò ch e c on cl u de r e c he si a mo p ro p ri o u n a gr a n di ssi ma sq u ad r a ! E a llo r a ? A l lo ra f a cci a mo il no st r o gi o co !

Dopo av er avv iat o l e at t ivit à edit or iali e l a pr oduz ione audio/ video s iamo or a p ront i per av via re F 4A Ag ency , agen zia di pr omozi one, m anagem ent , c omunic azion e e p ubblicit à, che p r o p on g a s u l m e r c a t o i l g r a n d i s s i m o p o t en z i a l e d e l la C o m m u n it y d eg l i A r ti s t i F r ie n d s 4 A r t s .

Ma c hi s o n o i n o st ri C l i en t i ? e co s a p o s s i a m o p ro p o r re l or o ?

S e ri s po n de s s im o “ t ut t i” e “ t u t t o ” , s ic u r am e nt e n on s b ag li er e m m o, ma r i sc h ie r em m o di se mb r a re p o c o co n cr e t i ; vi c e ve rsa q u e l l o ch e vo g l i a m o re a l i zz a r e è e s tr e m a me n te co n cr et o e t angibi le. O l t re a i cl a ss i ci c l i e n ti d e p u t a t i a ri c e ve r e u n a p ro d u zi o n e a r t i st i c a , l a n u o va a g e n z i a si m u o v e r à s u u n m e r c a to a l la r g a t o a d a m b it i “ no n tr a d i z i o n a li ” , pe r p r o p o r r e ad a z i e n de p u b b l i c h e e p r i va t e d i o g n i se t t o re e d i me n si o n e (m a a n ch e a t e a tr i , l o c a l i , g a l l e ri e , T V, e cc. ) la cr eat ivit à della Comm unit y F 4A.

Co n la p o t e nz a d e ll a no st r a co mm un i t y, p o t re mo re a li zza re p u b b li cit à p e r la ra d io o pe r la TV , sp o t , j in g le s, s pe tt ac ol i , e ve nt i l i v e, m a an c he si t i w e b, br oc hu r es e ta nt i s si m i al t r i p ro d o t t i p e r la co m un i ca zio n e , cre a n d o co sì n u ov e op p o rt u n it à p e r t u t t i g li a rt is t i Fr ie n d s 4 Ar t s.


R i s p e t t o a l l a p r o p o st a d i a l t re ag e n z i e c h e g i à o p e ra n o su u n m e rc a t o e s t re ma m e n t e c o mp e t i t i v o , s i a mo c e rt i d i p o t e r p u n t ar e su u n a ma g g i o r e or i g i n a l i t à, q ua li t à e d i na m ic i tà , g r azi e a un po t en zi al e ar t i st i co e c r ea t i vo p ra t i c a me n t e i l l i mi t at o . P e r p re s e n ta re la n u o v a a g e n zi a a i p o tenziali clienti , evidenziandone i l potenzi a le , st i am o cr e an do un “ po r t f ol i o ar ti stico ”, che r accogl ier à esem pi del le cap aci t à dei si ng ol i m em br i de ll a com munit y: fot ografi , pitt ori, cantanti, musici st i , co r eo gr a f i, a t t or i , r eg is t i, t e cni c i del m ontaggio audio/ video, gr afici, ecc. U na vo l t a c on so li d at o i l po r t f ol i o ( che s ar à se m pr e i n cos t an t e a gg i or n ame n t o ) , i l n o s t ro c o mp i t o s a rà q u e l l o d i a p p ro c ci a r e i cl i e n t i , l e a z i e n d e, l e T V e tu tt e le or g ani zza zi oni po t enzi al i t ar ge t dei n ost r i ser vi zi , per pr ese nt ar e c os a s ap p i a mo f a re , f a r V I co n o sc e re , o t t e n e re d e l l e po s si bi l i “c om me ss e ”, i n d i v i d u a r e d e i t e a m d i c r e at i v i t à a i q u a l i a s s e g na r e i pr o g e t t i e p o i p ro p o r re l e b o z ze p e r a c c e tt a zi o n e ... in s o mm a , u n a b e lla s fi d a !!!

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c os a n e p en s i? b


VEDIAMO ALCUNI PUNTI DI FORZA DELLE NOSTRE SOLUZIONI Competitività economica e flessibilità grazie al potenziale creativo potenzialmente illimitato Velocità nell'elaborazione e proposta delle idee Originalità delle proposte e capacità di gestire la comunicazione a 360° Autonomia nella creazione del messaggio pubblicitario (sia nella forma grafica che nei testi, laddove l'azienda non abbia capacità interne di elaborazione degli stessi) Management F4A con lunga esperienza aziendale, in ruoli commerciali/marketing/comunicazione

1) F4A per le Aziende

Organizazione eventi, spettacoli, fiere Comunicazione aziendale (interna/esterna) Creazione/rinnovamento del logo Realizzazione siti internet Creazione brochure (istituzionali, di prodotto, pubblicitarie) Creazione/rinnovamento del logo Realizzazione siti internet Servizi fotografici Filmati pubblicitari o istituzionali Creazione di jingle, spot televisivi, videoclip, ecc. Campagne pubblicitarie integrate Realizzazione corsi e videocorsi di formazione Realizzazione di manuali di prodotto per gli utenti (video) Manuali/videomanuali per clienti e utenti

2) F4A per gli Esercizi Commerciali, Locali per spettacoli live/Teatri

Direzione Artistica Attività di PR Servizio Prenotazioni Creazione materiale pubblicitario per promuovere gli eventi Promozione eventi via internet (portale F4A, Social Networks), stampa, radio/web radio, tv digitale terrestre, web tv Selezione della proposta artistica Realizzazione di riprese video, dirette, ecc. Inserimento dell'esercizio commerciale in network nazionale per la realizzazione di eventi live tra loro collegati, concorsi, programmi TV, ecc. Pubblicità Siti internet


3) F4A per gli Artisti

Community virtuale per collaborazioni online finalizzate alla realizzazione di progetti multiartistici (prodotti e performance live) Inserimento dell'artista in team di creativitĂ per proposta verso aziende (spot pubblicitari, dischi, video, fotografia, ecc.) Agenzia spettacoli Agenzia Management e P.R. per spettacoli live Ufficio Stampa e gestione della comunicazione/P.R. Casa Editrice Produzioni Audio Produzioni Video Distribuzione prodotti via web, in abbinamento editoriale, ecc. Realizzazioni e gestione siti internet, pagina di social network dell'artista, ecc. Vetrina dei contributi artistici sul portale www.friends4arts.com e su F4A Magazine distribuzione e vendita dei prodotti Partecipazione a programmi televisivi, presentazioni dei prodotti artistici in varie location anche "non convenzionali" (Librerie, gallerie d'arte, villaggi turistici, ecc.) Consulenza artistica per il Lancio dell'Artista (look, repertorio, ecc.) Supporto legale Deposito di brani (Gestione del diritto d'autore) Ricerca di sponsorizzazioni e partecipazioni per coprodu-

4) F4A per le TV/Radio

Produzione di programmi televisivi (musica, danza, pittura, fotografia, cucina, ecc.) Produzione di talent show Produzione di streaming audio e podcast

5) F4A per gli Enti Pubblici e Turistici (Comuni, Province, Pro Loco)

Organizzazione Eventi di Piazza o Feste Rassegne culturali, eventi a tema Editore di Guide delle CittĂ e dei percorsi culturali, valorizza zione del territorio (arte e percorsi enogastronomici)


giovani pianisti

I l “ P o z z o l i n o ” p a r la

Co r e an o

È Artyom Pak il vincitore della prima edizione de «Il Pozzolino», concorso pianistico internazionale riservato ai giovanissimi talenti del pianoforte (dai 6 ai 17 anni), «figlio» del Concorso «Ettore Pozzoli», fondato nel 1959 da Gina Gambini, vedova di Pozzoli, e vinto nella prima edizione da Maurizio Pollini. Domenica 18 novembre il giovane coreano e’ risultato il vincitore tra i sessantuno pianisti provenienti da nove Paesi (Azerbaijan, Cina, Corea del Sud, Giappone, Italia, Lituania, Perù, Russia e Spagna) i piccoli pianisti iscritti alla prima edizione de «Il Pozzolino». Pak, in gara nella Categoria D (15-17 anni), è stato premiato sul palco del Teatro «San Rocco» dal Sindaco Giacinto Mariani e dalla presidente di giuria Françoise Thinat, docente dell’École Normale de Musique di Parigi. Pak, nato il 5 luglio 1996 a Tashkent in Uzbekistan, ma di nazionalità coreana, in finale ha eseguito la «Sonata K576 1° movimento» di Mozart e la «Parafrasi del Rigoletto» di Liszt. Il pianista coreano, assistito dalla maestra Elmira Mirkasimova, nelle eliminatorie aveva eseguito i due brani obbligatori di Ettore Pozzoli, «Studi di media difficoltà n. 21» e «Riflessi dal mare n. 1». Secondo posto per l’azera Narmin Najafli, 16enne di Baku, in finale con Chopin («Andante Spinato» e «Grande Polacca») e terzo gradino del podio per Valeria Tetriakova, 17 anni, russa, che ha eseguito l’«Allegro in si bemolle op. 8» di Schumann e il «Preludio op. 3 n. 2» di Racmaninoff. Artyom Pak, che ha vinto anche il premio del pubblico, ha ottenuto una borsa di studio di 2.000 euro e un concerto con l’Orchestra «Verdi» di Milano per la Stagione 2013/2014. Il montepremi complessivo del Concorso era di 8.900 euro «Il livello tecnico della competizione è stato altissimo, ha dichiarato Françoise Thinat al termine delle prove. Non ho mai trovato così tanti bravi pianisti in gara in un concorso giovanile».La Giuria, era composta dagli italiani Vincenzo Balzani, Barbara Tolomelli, entrambi docenti presso il Conservatorio «G. Verdi» di Milano, da Eugenio Maria Fagiani, organista dell’Orchestra Sinfonica «G. Verdi» di Milano e dal pianista russo Oleg Marshev, docente all’Università «Anton Bruckner» di Linz. Nella Categoria A (6-8 anni) ha vinto la russa Eva Gevorgyan (8 anni) che in finale ha eseguito le «Piccole Scintille» di Ettore Pozzoli e «In spring time» di Grieg. Nella categoria B (9-11 anni) la Giuria ha scelto il giapponese Nari Yamaguchi (10 anni) che davanti al pubblico del San Rocco ha eseguito «L’isle joyeuse» di Debussy. Nella categoria C (12-14 anni), infine, la vittoria è andata a Marina Sokovikova, russa di 14 anni, che ha eseguito il «Mephisto Valzer n. 1» di Liszt. Due le italiane in finale: Vera Cecino di Treviso seconda nella Categoria A, e Gaia Sokoli di Erba, seconda nella Categoria C. «Il Pozzolino è come il settore giovanile per le squadre di calcio: serve a preparare i giovani di talento alla musica e al linguaggio musicale». Così il Sindaco di Seregno Giacinto Mariani, che ha fortemente voluto il concorso, spiega l’idea di una competizione pianistica dedicata ai più piccoli.


FABIO VILLA, UN GIOVANE FOTOGRAFO IN CERCA DEL SUO “SWING” Quando hai iniziato ad appasionarti al mondo della fotografia? In che modo ti sei avvicinato a questa disciplina? E quali sono stati i tuoi primi lavori? Da sempre sono appassionato di fotografia. Per ora ho attraversato due fasi: nella prima la vedevo semplicemente come un modo per fissare i ricordi, nella seconda, finite le superiori, ho scoperto la possibilità di dare una mia visione del mondo. Poi chi lo sa se ci sarà una terza, una quarta... Sinceramente non ricordo il primi lavori che ho realizzato... Quali sono i tuoi soggetti preferiti? Per principio non ho un soggetto preferito, mi piace rappresentare il bello! Considerando il viso di una ragazza "bello" ho sperimentato la fotografia Beauty che non considero semplicemente come un "ritratto ravvicinato" ma una branca della fotografia ben distinta. Nel Beauty il fotografo ha l'obbligo di ritrovare la bellezza: quando realizzo questo tipo di immagini non sento la necessità di dare un messaggio al "lettore" ma voglio solamente trasmettere bellezza. L'unico commento che apprezzo è quando sento la parola "bella", non mi aspetto da chi guarda una mia immagine una spiegazione del significato... le mie immagini non sono niente di tutto ciò!

A quale fotografo famoso vorresti assomigliare da grande? Quali sono i fotografi dai quali trai ispirazione? Sinceramente non ho la volontà di "assomigliare" a un fotografo famoso, mi piacerebbe trovare il mio stile (in gergo golfistico: il mio swing) per rendere le mie immagini riconoscibili a prescindere dalla mia firma. Cerco di trovare qualche spunto per caratterizzare maggiormente le mie immagini e le mie ricerche le faccio guardando le immagini sia dei famosi che dei non. Se una foto è bella è bella, punto!

Guardando i tuoi lavori spesso ho notato che monti più immagini nella stessa fotografia? www.fabiovillaph.it Come procedi in questo montaggio? Come scegli i soggetti da incorporare in un'immagine che poi diventa unica? Mi piace accostare più immagini tra di loro che abbiano qualche punto di contatto: colore, soggetto ritratto ecc... Mi sembra che le immagini appaiano più complete! Per realizzare il montaggio prima di tutto penso alle immagini che voglio incorporare, le realizzo e le assemblo in Photoshop.


UNA TELEVISIONE DOVE IL PUBBLICO E’ PROTAGONISTA CANALE 11

Nel panorama del digitale terrestre, molte emittenti stanno cercando una proposta che sia al tempo stesso popolare e qualitativa, anche sfruttando le tanto decantate sinergie tra le molte frontiere della moderna tecnologia delle comunicazioni, tra mobile, web e televisione “tradizionale”.

Canale 11, Sport Canale 11 e Tele Monza Brianza 11 presentano la nuova linea editoriale e un rinnovato palinsesto di programmi pensati per i cittadini e vicino al territorio. Programmi nuovi dedicati al lavoro, allo sport di nicchia, ai servizi pubblici e al sociale. Si è tenuta presso il ristorante “Il 10” di Meda la conferenza stampa di presentazione della nuova linea editoriale di Canale 11, televisione generalista della Brianza, visibile in chiaro anche su Milano e hinterland e nelle provincie di Lecco e Como.


Con l’avvento di Frani Comunication, subentrata nella compagine sociale il luglio scorso, Canale 11 completa la sua parabola di rinnovamento con il restyling dell’immagine aziendale, l’ideazione di nuovi format e contenuti pensati per cittadini realtà commerciali e amministrazioni comunali. una realta’ locale, giovane e dinamica, attenta alle nuove tecnologie, ma anche ai contenuti, aperti al pubblico degli sportivi, delle associazioni, culturali e a sfondo sociale, con un orizzonte ampio, e molto sano realismo Per un approccio più diretto con il territorio e i suoi protagonisti, le nuove trasmissioni avranno come set di registrazione i teatri, le ville e i suggestivi scenari naturali della Brianza. Una scelta anche dettata dalla volontà di riscoprire una terra generosa di bellezze e valorizzare il suo patrimonio architettonico.

Numerose le novità che interesseranno i tre canali per tutta la famiglia: Canale 11 arricchirà la vasta programmazione di film, anteprime e varietà con speciali pensati per coloro che sono in cerca di un’opportunità lavorativa. Le telecamere di Canale 11 entreranno infatti negli uffici delle aziende in cerca di personale, un modo per avvicinare domanda e offerta occupazionale sul territorio. Su Sport Canale 11 ampio spazio sarà riservato agli sport minori come la ginnastica artistica, il basket e il tennis spesso trascurati dalla tv dei grandi numeri. Il canale dedicato allo sport manderà in onda video girati da operatori esperti, ma anche materiale prodotto dalle associazioni sportive coinvolte. Tele Monza Brianza, la tv istituzionale dedicata alle amministrazioni e associazioni presenti sul territorio, ha in serbo servizi di sicura utilità per il cittadino come la trasmissione“Davide contro Golia” nata con l’intento di favorire il confronto tra cittadini e amministrazioni comunali su questioni potenzialmente conflittuali. La nuova programmazione ,in onda a partire dal mese di novembre e molti contenuti saranno visibili in diretta sulla piattaforma web streamit e su youtube.un connubio particolarmente apprezzato da friends4arts, da sempre sostenitrice della modernizzazione dei linguaggi e delle piattaforme legate al video


“Il cinema secondo Hitchcock”

RECENSIONI - LETTERATURA

di F. Truffaut

Immaginate due mostri sacri della cinematografia mondiale seduti a un tavolo, il regista de “I quattrocento colpi” intervista quello di “Gli uccelli” e nasce un vero e proprio caposaldo della bibliografia di settore. La conversazione, costellata di ironia e sarcasmo, si snoda attraverso più argomenti: inizialmente viene trattato il grande divario che tra gli anni ’50 e ’60 si era creato in America tra il pubblico e la critica. Hitchcock fortemente votato al successo, alla ricchezza e alla fama viene definito come un regista incapace di poter produrre film di qualità, affermazione che va in netto contrasto con continue conferme di gradimento da parte del pubblico che attraverso i suoi capolavori scopre un cinema diverso rispetto a quello conosciuto all’epoca. Il genio di Hitchcock viene spogliato dal cinismo che lo caratterizza e messo a nudo dalle domande di Truffaut: l’animo sensibile e profondamente interessato alle dinamiche delle relazioni umane rivela un’attenzione maniacale nell’elaborazione delle pellicole che vogliono in prima cosa essere specchio del mondo in continuo cambiamento. Il colpo vincente di Hitchcock è stato quello di introdurre la suspence, elemento mai sperimentato a quel tempo, non tanto per il brivido che crea ma proprio perchè rende il pubblico partecipe dell’azione: la genialità del “maestro del brivido” è stata quella di portare gli spettatori dentro il film, coinvolgendoli a tal punto da farli sentire parte attiva della scena. Si entra poi in una fase dell’intervista più tecnica dove vengono spiegate le ragioni di inquadrature soggettive, la ragione della predominanza del gesto e dello sguardo rispetto al dialogo, il rifiuto di fare trasposizioni cinematografiche di grandi capolavori letterari. Un libro stimolante.


cucina

IL P OLLO de ll ’ i mp er a to r e di giovanna motta

Palazzo Massimo alle Terme è uno di quei luoghi dove il Tempo la fa da padrone, e dove non c'è angolo che non racconti una storia. Il vissuto di 20 secoli ti piomba addosso: ti sorprende, ti coinvolge, ti affascina, ti seduce e ti lascia, all'uscita, stupito di dover "rientrare" in un banale secolo XXI°. Anche per chi, come me, si occupa di storia della cucina (e non solo) trova pane per i suoi denti o, meglio, materiale per una ricerca che sembrerebbe non dover finire mai. Un esempio? Non mi sarei mai aspettata di trovare, al 2° piano, un mosaico del 1° secolo che raffigura, con colori freschissimi, un cesto di frutta. Niente di speciale,direte voi. Peccato che fra uva e cotogne spicchi unYananas che proprio lì non dovrebbe starci. Si, perché ci è stato sempre raccontato che questo frutto è arrivato in Europa dopo la scoperta del Nuovo Mondo: a meno che, negli anni in cui l'Impero si estendeva sin dentro il continente africano, non ne esistessero di autoctoni. Ossia piccoli ananas africani, grossi poco più di una mela, che venivano esportati in Europa e poi messi in vendita, come golose rarità, ai Mercati Traianei. Molti fra i mosaici raffigurano pesci, selvaggina, animali da cortile, erbe profumate e fiori. Tanta abbondanza mi riporta ad una ricetta per carne bianca che preparo spesso, e che consiglio a chi vuol fare un figurone con poca spesa.

Eccola: è il POLLO ALLA ELIOGABALO

L'Imperatore Eliogabalo era, a dir poco, un originale ed un depravato: se i commensali gli stavano antipatici poteva pure obbligarli e nutrirsi di VETRI ROTTI E TRITURATI(!!!). Se invece erano suoi amici (e doveva essere comunque un ruolo molto scomodo quanto imprevedibile) faceva piovere sulle mense petali di rosa in abbondanza.Salvo farli letteralmente soffocare sotto di essi: un invito a cena da parte di Eliogabalo era, comunque, un rischio. Anche se, in circostanze normali, la cucina imperiale era nota per essere raffinatissima ed i cuochi dei veri e propri artisti. Ecco una della loro ricette. DOSI PER 4 PERSONE: 1 pollo da 1 chilo (già tagliato a pezzi) 1 mazzetto di erbe (porro,coriandolo e santoreggia) 2 bicchieri di vino bianco (secco e fermo) 1 cucchiaio di olio d'oliva 1 cucchiaino di pasta d'acciughe (sostituisce il GARUM)

PER LA SALSA: 3 uova sode (solo l'albume) 1 etto di pinoli 1 bicchiere di latte/panna Pepe bianco in grani q.b.

Preparate il mazzetto con le erbe, legandole in modo che non si disperdano cuocendo: mettetelo in una casseruola con vino, olio e pasta d'acciughe. Da ultimo aggiungete i pezzi di pollo ed infornate a calore minimo. A 2/3 della cottura, preparate la salsa bianca con cui lo servirete tritando finemente pepe bianco e pinoli e bagnando con qualche cucchiaio del fondo di cottura del pollo ed il latte/panna fresca. Togliete dalla casseruola il mazzetto odoroso e bagnate il pollo con la salsa appena fatta: lasciate cuocere per altri 10', poi aggiungete l'albume tritato. Mescolate bene e servite subito, ben caldo, magari accompagnando il piatto con lo stesso vino usato in cottura.


A FO R I SM I E S OR R I SI parlare d’Arte migliora l ‘umore Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così la critica. Luciano Pavarotti Non c'è via più sicura per evadere dal mondo, che l'arte; ma non c'è legame più sicuro con esso che l'arte. Johann Wolfgang Goethe La musica non è un’arte ma una categoria dello spirito umano Friedrich Nietzsche L'arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo.i. Vladimir Majakovskij


SHOPPING 4 ARTS NOVEMBRE 2012


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