Manfredi, F. (2015), “Paesaggi in attesa”

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Un Altro Mediterraneo. Progetti per Paesaggi critici A cura di Daniela Colafranceschi

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Coordinamento editoriale di Fabio Manfredi Progetto grafico di Fabio Manfredi e Alessandro Battaglia

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SCALA 1:500

UNIVERSITA’DEGLISTUDIMEDITERRANEADIREGGIOCALABRIAFACOLTA’DIARCHITETTURACORSODILAUREAINARCHITETTURAQUINQUENNALE TESI:PARCODELTACOATENERIFE_RELATORE:PROF.DANIELACOLAFRANCESCHI_CORRELATORE:ARCH.ELENASANTANGELO_STUDENTESSA:VITTORIAPARRETTA_MAT.84295

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UN ALTRO MEDITERRANEO. PROGETTI PER PAESAGGI CRITICI Daniela Colafranceschi (ed.)

Daniela Colafranceschi. Architetto, Dottore in Progettazione Architettonica, è Professore Ordinario in Architettura del Paesaggio all’Università degli Studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria – Dipartimento dArTe, dove insegna dal 1991. Ha svolto la borsa di studio CNR NATO 1998-99 sul tema dello spazio pubblico a Barcellona ed è stata consulente per il Comune di Barcellona – Dipartimento Progetti Urbani (1996-99). E’ stata Direttore Scientifico del Programma europeo IP “Changing Landscapes. Mediterranean Sensitive Areas Design” dell’Università Mediterranea (2008-11). Svolge Visiting, Seminari di Studio e Workshop in numerose Università italiane e straniere. Tra le sue opere, i giardini effimeri di Fara Sabina (Roma, 1993), Chaumont-Sur-Loire (Francia, 1996), Canet de Mar (Barcellona, 1999) Girona (Barcellona 2002), per il quale ha ottenuto il Premis FAD arquitectura espai efimer, nel 2003 e per il Festival del Giardino e del Paesaggio 2013 (progetto vincitore). Ha già pubblicato i volumi: Architettura in superficie, (Gangemi, Roma, 1995); Sull’involucro in architettura, (Ed. Librerie Dedalo, Roma, 1996); Mirades foranes: lectures ibèriques, (Col·legi d’Arquitectes de Barcelona, Barcellona, 2006); Landscape+100 words to inhabit it/ Landscape+100 palabras para habitarlo, (Gustavo Gili, Barcellona 2007); Un Mediterraneo. Progetti per Paesaggi Critici, (Alinea, Firenze 2007); Changing Landscapes. Mediterranean Sensitive Areas Design, (Alinea, Firenze 2010), TAV4 Carme Pinòs Arquitecturas, (Gustavo Gili, Barcellona 2015) e diretto tra il 2000 e 2011 la collana di libri di paesaggio “Land&Scapes” (Gustavo Gili, Barcellona) per la quale ha ottenuto la menzione d’onore al Premis FAD Pensamiento y Critica nel 2011.

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UN ALTRO MEDITERRANEO PROGETTI PER PAESAGGI CRITICI Daniela Colafranceschi (ed.)

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Progetti di: Marina Aitala, Alessio Andaloro, Alessandro Battaglia, Giuseppe Bonavita, Claudio Coltello, Antonio Costa, Giovanni Criseo, Rossana Cuticchia, Adele D’Andrea, Alberto D’Angelo, Angela Denaro, Marzia Faranda, Laura Faroti, Dionigi Gerace, Ilde Graziano, Sara La Piana, Elisa Maccarrone, Fabrizio Mangione, Andrea Massimino, Giuseppina Mellino, Concetta Messineo, Ivan Multari, Francesca Palmisano, Vittoria Parretta, Antonella Salvadore, Michelangelo Scriva, Giovanna Vadalà, Tany Vazzana. Traduzioni dall’inglese (testo di Imen Benkirane) dal Castigliano (Juan Manuel Palerm) e dal Catalano (Pere Sala) di Daniela Colafranceschi Pubblicazione realizzata grazie al contributo del Dipartimento dArTe – Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e in crowdfunding, con docenti, assistenti, e gli ormai dottori in Architettura.

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UNIVERSITA’DEGLISTUDIMEDITERRANEADIREGGIOCALABRIAFACOLTA’DIARCHITETTURACORSODILAUREAINARCHITETTURAQUINQUENNALE

TESI:PARCODELTACOATENERIFE_RELATORE:PROF.DANIELACOLAFRANCESCHI_CORRELATORE:ARCH.ELENASANTANGELO_STUDENTESSA:VITTORIAPARRETTA_MAT.84295 ‘Mediterraneo’ è un pensiero, una attitudine di progetto, una cultura di leggere e interpretare i nostri territori, i nostri spazi, le nostre città. E’ una dimensione dalle molte nevralgie e criticità, in cui il progetto di paesaggio può istruirsi come strategia, come sistema, come dispositivo, laddove costruisce una interfaccia tra valori fisici e concettuali differenti. Questo libro, può legittimamente considerarsi in diretta continuità con Un Mediterraneo. Progetti per Paesaggi critici, (Alinea, 2007) e prosegue la raccolta di riflessioni, temi e progetti, sviluppati nelle tesi di laurea in Architettura del MASTERPLAN Paesaggio- in continuità con i Laboratori di Sintesi, condotti nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria - e discusse da allora fin qui.

17 € 24,00


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Daniela Colafranceschi. Architetto, Dottore in Progettazione Architettonica, è Professore Ordinario in Architettura del Paesaggio all’Università degli Studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria – Dipartimento dArTe, dove insegna dal 1991. Ha svolto la borsa di studio CNR NATO 1998-99 sul tema dello spazio pubblico a Barcellona ed è stata consulente per il Comune di Barcellona – Dipartimento Progetti Urbani (1996-99). E’ stata Direttore Scientifico del Programma europeo IP “Changing Landscapes. Mediterranean Sensitive Areas Design” dell’Università Mediterranea (2008-11). Svolge Visiting, Seminari di Studio e Workshop in numerose Università italiane e straniere. Tra le sue opere, i giardini effimeri di Fara Sabina (Roma, 1993), Chaumont-Sur-Loire (Francia, 1996), Canet de Mar (Barcellona, 1999) Girona (Barcellona 2002), per il quale ha ottenuto il Premis FAD arquitectura espai efimer, nel 2003 e per il Festival del Giardino e del Paesaggio 2013 (progetto vincitore). Ha già pubblicato i volumi: Architettura in superficie, (Gangemi, Roma, 1995); Sull’involucro in architettura, (Ed. Librerie Dedalo, Roma, 1996); Mirades foranes: lectures ibèriques, (Col·legi d’Arquitectes de Barcelona, Barcellona, 2006); Landscape+100 words to inhabit it/ Landscape+100 palabras para habitarlo, (Gustavo Gili, Barcellona 2007); Un Mediterraneo. Progetti per Paesaggi Critici, (Alinea, Firenze 2007); Changing Landscapes. Mediterranean Sensitive Areas Design, (Alinea, Firenze 2010), TAV4 Carme Pinòs Arquitecturas, (Gustavo Gili, Barcellona 2015) e diretto tra il 2000 e 2011 la collana di libri di paesaggio “Land&Scapes” (Gustavo Gili, Barcellona) per la quale ha ottenuto la menzione d’onore al Premis FAD Pensamiento y Critica nel 2011.

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Progetti di: Marina Aitala, Alessio Andaloro, Alessandro Battaglia, Giuseppe Bonavita, Claudio Coltello, Antonio Costa, Giovanni Criseo, Rossana Cuticchia, Adele D’Andrea, Alberto D’Angelo, Angela Denaro, Marzia Faranda, Laura Faroti, Dionigi Gerace, Ilde Graziano, Sara La Piana, Elisa Maccarrone, Fabrizio Mangione, Andrea Massimino, Giuseppina Mellino, Concetta Messineo, Ivan Multari, Francesca Palmisano, Vittoria Parretta, Antonella Salvadore, Michelangelo Scriva, Giovanna Vadalà, Tany Vazzana. Traduzioni dall’inglese (testo di Imen Benkirane) dal Castigliano (Juan Manuel Palerm) e dal Catalano (Pere Sala) di Daniela Colafranceschi Pubblicazione realizzata grazie al contributo del Dipartimento dArTe – Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e in crowdfunding, con docenti, assistenti, e gli ormai dottori in Architettura.

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TESI:PARCODELTACOATENERIFE_RELATORE:PROF.DANIELACOLAFRANCESCHI_CORRELATORE:ARCH.ELENASANTANGELO_STUDENTESSA:VITTORIAPARRETTA_MAT.84295 ‘Mediterraneo’ è un pensiero, una attitudine di progetto, una cultura di leggere e interpretare i nostri territori, i nostri spazi, le nostre città. E’ una dimensione dalle molte nevralgie e criticità, in cui il progetto di paesaggio può istruirsi come strategia, come sistema, come dispositivo, laddove costruisce una interfaccia tra valori fisici e concettuali differenti. Questo libro, può legittimamente considerarsi in diretta continuità con Un Mediterraneo. Progetti per Paesaggi critici, (Alinea, 2007) e prosegue la raccolta di riflessioni, temi e progetti, sviluppati nelle tesi di laurea in Architettura del MASTERPLAN Paesaggio- in continuità con i Laboratori di Sintesi, condotti nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria - e discusse da allora fin qui.

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Vorrei dedicare questo libro agli studenti della Mediterranea di Reggio Calabria, e a tutti coloro che lo sono stati. Da 25 anni il più grande regalo che ricevo è il loro intessere idee e curiosità in quello che impariamo insieme e, ritrovarli nel mondo, alimenta di bellezza ed emozione un dialogo che continua e ‘abitiamo’. dc


UN ALTRO MEDITERRANEO. PROGETTI PER PAESAGGI CRITICI Daniela Colafranceschi

© Altralinea Edizioni s.r.l. – 2015 Via P.L. da Palestrina 17/19 rosso – 50144 Firenze Tel. +39 055 333428 info@altralinea. it www.altralineaedizioni.it tutti i diritti sono riservati: nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo (compresi fotocopie e microfilms) senza il permesso scritto dalla Casa Editrice ISBN 978-88-98743-47-6 Finito di stampare nel luglio 2015 Stampa: Bandecchi&Vivaldi - Pontedera (Pisa) www.bandecchievivaldi.com


UN ALTRO MEDITERRANEO PROGETTI PER PAESAGGI CRITICI Daniela Colafranceschi (ed.)


NOTE INTRODUTTIVE PROLOGO p 6 Daniela Colafranceschi PAESAGGI DIDATTICI, PAESAGGI DI RICERCA Gianfranco Neri

p 8

ABITARE E APPRENDERE IL PAESAGGIO Gian Piero Donin

p 11

INSEGNARE PAESAGGIO p 14 Daniela Colafranceschi

CALABRIA E SICILIA

p 19

PAESAGGI IN ATTESA p 24 Fabio Manfredi PROGETTI Alessio Andaloro p 29 Giovanna Vadalà p 36 Elisa Maccarrone p 43 Giuseppe Bonavita p 50 Angela Denaro - Adele D’Andrea p 57 Rossana Cuticchia p 64 Dionigi Gerace p 70 Marina Aitala p 76 Sara La Piana p 82

MAROCCO p 87

IL PAESAGGIO IN MAROCCO COME PRIORITÀ NAZIONALE p 92 Imen M. Benkirane

PROGETTI Tany Vazzana - Francesca Palmisano p 98 Concetta Messineo p 104 Giuseppina Mellino p 110 Michelangelo Scriva p 118 Claudio Coltello - Fabrizio Mangione p 124 Antonio Costa p 130


CANARIE

p 137

SULL’ECONOMIA, LA SOSTENIBILITÀ E IL PAESAGGIO Juan Manuel Palerm Salazar

p 142

PROGETTI Alessandro Battaglia Vittoria Parretta Andrea Massimino Giovanni Criseo - Antonella Salvadore Ivan Multari Alberto D’Angelo Ilde Graziano - Laura Faroti

OLANDA

p 152 p 158 p 164 p 170 p 176 p 182 p 188

p 195

PAESAGGI DI DUNE Fabio Manfredi

p 198

PROGETTI Marzia Faranda

RIFLESSIONI

p 204

p 211

PAESAGGIO EDUCAZIONE Alessandra Romeo

p 212

LINEARSCAPE Fabio Manfredi

p 215

AGRISCAPE. Esperienze Didattiche di Agricoltura Urbana Letizia Schiavone

p 219

PEOPLESCAPE Giovanna Vadalà

p 224

ECOLOGIA - DESIGN - PAESAGGIO Stefania Condurso

p 229

EPILOGO

p 235

MAPPE, PAESAGGIO E PROGETTO Pere Sala

p 236


Paesaggi in attesa Fabio Manfredi

Dottore di Ricerca in Architettura dei Parchi, dei Giardini e Assetto del Territorio, Università degli Studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria. PostDoc e Visiting Teacher presso la Delft University of Technology (Olanda). Nell’ambito geografico dello Stretto di Messina sono molteplici i luoghi in attesa e i paesaggi privi di definizione che cercano un ruolo. Il territorio appare nella sua interezza un contesto di paesaggi diversi che mancano apparentemente di relazioni e determinazioni. Ambiti urbani e naturali coesistono in rapporti flessibili, come se fossero sistemi autonomi che si sovrappongono in totale arbitrio. Un’incredibile stratificazione colora uno scenario eterogeneo in cui infrastrutture, architetture industriali, quartieri abusivi, archeologie e natura dalla bellezza straordinaria finiscono per identificare un ambito costantemente ibrido e incoerente. Un mosaico di tasselli sfumati e diluiti crea un carattere unico e straordinario, seducente e suggestivo ma allo stesso tempo difficile e ostile, in cui “sotto i fiori è pronta ad apparire la nuda pietra”1. 
La straordinaria interazione tra clima, morfologia e vegetazione lascia affiorare segni di eventi naturali devastanti, terremoti, maremoti, siccità, a testimonianza di un territorio che l’uomo ha cercato spesso e invano di dominare. Nel corso degli anni tracce antropiche e naturali si sono sovrapposte. Il paesaggio è stato ferito da una pianificazione che poco ha tenuto conto del valore e della fragilità del territorio e sfregiato dallo sciacallaggio d’insediamenti spontanei o illegali, nei quali la natura è stata spesso residuo, scarto, mero avanzo del piano costruito della città. Il paesaggio di oggi è il risultato dell’intreccio di abitudini e interessi, individuali e collettivi e non evidentemente il prodotto di concertazione o programmazione. È piuttosto la somma di residui e quindi un rifugio di diversità; ha, per lunghi tratti, il carattere indeciso delle grandi aree abbandonate del pianeta elette a “Terzo Paesaggio” da Gilles Clément2. Il paesaggismo, come disciplina e come ricerca, ha sempre espresso una certa predilezione per gli ambiti di limite e di frontiera, nell’accezione soprattutto di spazi rifiutati, negati o inutilizzati, sperimentando interventi di sutura o di trapianto volti a reinventare, riqualificare o strutturare. In un contesto come quello di Calabria e Sicilia tuttavia, la riqualificazione paesaggistica assume un valore differente rispetto ad altre geografie, perché differenti sono le esigenze, le opportunità, le risorse; diversa è soprattutto la predisposizione e l’attitudine al cambiamento. 1 F. Braudel, Il Mediterraneo, Bompiani, Milano 2005 2 G. Clément, “Manifesto del Terzo paesaggio”, Quodlibet, Macerata, 2004

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Sono storicamente territori poco propensi ad accogliere contemporaneità, dove spesso l’architettura si è estraniata, si è isolata o si è resa troppo evidente, ottenendo comunque lo stesso effetto: annullarsi in una sorta di silenzioso minimalismo. Il lavoro d’indagine affrontato su questo paesaggio3 ha evidenziato quanto sia difficile progettare e quanto sia ancor più arduo per l’architettura conquistare una riconoscibilità ed essere adottato dalla popolazione. L’Università Mediterranea conduce da molti anni un’intensa attività di ricerca sul rapporto tra il paesaggio di Calabria e Sicilia e i “modi d’uso” dello stesso, con l’obiettivo d’individuarne le vocazioni “latenti” e ipotizzare strategie di riqualificazione compatibili. Leggere o cercare di interpretare il paesaggio calabrese e siciliano, capirne le emergenze e le apparenti necessità, è passato anche attraverso la comprensione dell’idea di paesaggio presso la popolazione che lo vive. La CEP stimola la ricerca in questo senso, suggerendo una nuova sensibilità di lettura, un’attenzione particolare ai nuovi paesaggi da proteggere, “quelli della vita quotidiana, così come percepiti dalla popolazioni”4. La relazione tra la popolazione e il paesaggio è qui esplicitata soprattutto negli spazi aperti (pubblici, semipubblici o privati) dove il rapporto incerto, distante, freddo che ha determinato abusivismo e appropriazioni indebite, in tanti casi lascia il posto a uno molto più stretto e quasi patologico.

3 F. Manfredi, Paesaggi, Progetti d’autore. Calabria e Sicilia, Alinea 2010 4 Convenzione Europea del Paesaggio, “Articolo 1- Definizioni”, “Articolo 2 – Campi di applicazione”.

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La piazza e la strada, ad esempio, assumono un ruolo strategico ed essenziale diventando spazi pubblici per eccellenza, punti di ritrovo, di scambio, e spazi di attestazione di un’identità collettiva: oltre a luogo d’incontro, socializzazione e di gioco, sono il luogo del mercato, dei concerti, delle manifestazioni politiche e religiose che mobilitano il ‘pubblico’ nella sua totalità. La piazza e la strada assumono la connotazione di spazio polivalente e flessibile, luogo per tutti e di tutti, trasformandosi in particolari occasioni nel centro nevralgico della vita sociale di una città e di una comunità. Allo stesso modo, un ruolo importante nella sfera pubblica dell’organismo urbano è riservato alle corti, ai vicoli e agli spazi residuali tra gli edifici, ambiti non ancora privati e quindi semipubblici, in cui il limite tra il pubblico e il privato è sottile, indefinito e quasi indefinibile. Il senso di non-appartenenza lascia il posto a un senso d’identità molto forte, a un’idea di qualità domestica e quotidiana in cui si concretizza ancora una volta una “spessa” stratificazione di attività e di modalità di uso. Gli orti, gli stenditoi per la biancheria, le antenne paraboliche delle tv, i parcheggi coperti in lamiera: tutto diventa stabilmente parte integrante dello spazio ritagliato e recintato gelosamente, come continuazione, all’esterno, della residenza. Spazio che è pubblico ma allo stesso tempo privato per vocazione. Gli spazi aperti diventano spesso rappresentativi nonostante la mancanza di qualità: marciapiedi stretti, pavimentazioni banali, illuminazioni insufficienti, sedute e sistemi di pergole e coperture completamente assenti. Per fattori ‘altri’ che non sono coincidenti evidentemente con gli standard di qualità universalmente riconosciuti, lo spazio pubblico è concretamente ambito relazionale, delimitato da confini riconoscibili dalla popolazione, è spazio di appartenenza con le sue maglie, i suoi nodi, le sue reti, i suoi codici di comportamento.

Come risposta a sempre più pressanti esigenze di sostenibilità e pianificazione, le ricerche promosse dai docenti di paesaggio dell’Università Mediterranea si sono mosse da queste considerazioni, pensando agli spazi aperti come emblema e obiettivo prioritario per il rilancio del territorio. Sono stati sperimentati dei progetti e delle strategie in cui si potesse individuare l’innovazione ma anche il carattere delle comunità e i propri valori culturali, estendendo così le analisi a un contesto più ampio, coinvolgendo storia, geologia, ecologia, ma soprattutto abitudini e “ways of life”. 26


Lo spazio pubblico è stato considerato come opportunità per valorizzare le potenzialità, le vocazioni, le risorse e favorire azioni e fenomeni di riqualificazione prevedendo un coinvolgimento diretto delle persone. Si è tenuta in debito conto la possibilità di creare ambiti idonei ad attività tanto collettive quanto individuali, mercati, orti urbani, attrezzature sportive, auspicando una riqualificazione economica, sociale e politica del paesaggio. Si sono sperimentati sistemi di parchi, giardini, piazze che potessero essere dispositivo detonante di una qualità paesaggistica diffusa e non puntuale, e contrastare le attuali condizioni di marginalità di aree particolarmente sensibili: waterfront, sistemi fluviali, zone industriali dismesse, ambiti archeologici. Prevedendo una predisposizione all’adeguamento si è ricercata duttilità e flessibilità, a discapito di un’estetica o di un’ideologia architettonica che potesse apparire paradossalmente estranea alla contaminazione dominante. Si è tentata una riqualificazione non orientata alla ricerca frenetica di una coerenza linguistica a tutti i costi ma ad assecondare l’eterogeneità, lo “stile libero” e il carattere ibrido di questi paesaggi in attesa. Il progetto del vuoto è stato concepito quindi come un’importante occasione per promuovere una riconversione – anche attraverso una maggiore consapevolezza delle comunità insediate – e diventare generatore e catalizzatore del paesaggio. Le sperimentazioni si sono assunte il compito di rilevare le qualità esemplari del paesaggio e rivelarne quelle nascoste, offrendo chiavi di lettura alternative. Interrogandosi sulla necessità di un progetto di architettura piuttosto che di architettura ‘del’ paesaggio o ancora di architettura ‘nel’ paesaggio intesa come somma di piccoli interventi nel territorio, un folto gruppo di studenti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha condotto le sperimentazioni progettuali di Troina, Brolo, Milazzo, Messina, Scilla, Cittanova che in questo volume vengono raccontate. I progetti raccolti in questa pubblicazione rappresentano delle risposte e delle interpretazioni diverse e originali che hanno spalleggiato l’esigenza di un rapporto con il contesto e la sua storia senza rinunciare a sperimentare. Assecondando la naturale stratificazione, la natura di frangia e di limite di questo paesaggio, hanno fornito risposte esterne ed estemporanee – niente affatto scontante – come punti di vista alternativi non prevedibili. A volte provocatori, non hanno mai trascurato l’importanza di una riqualificazione attraverso la predisposizione di nuovi “programmi” volti a riportare in vita il paesaggio, sfruttando lo stesso come volano per un nuovo sviluppo. Rappresentano preziosi momenti di riflessione sul tema di un progetto economicamente socialmente sostenibile come quello auspicato per questo territorio.

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Un Altro Mediterraneo. Progetti per Paesaggi critici A cura di Daniela Colafranceschi

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Coordinamento editoriale di Fabio Manfredi Progetto grafico di Fabio Manfredi e Alessandro Battaglia

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UNIVERSITA’DEGLISTUDIMEDITERRANEADIREGGIOCALABRIAFACOLTA’DIARCHITETTURACORSODILAUREAINARCHITETTURAQUINQUENNALE TESI:PARCODELTACOATENERIFE_RELATORE:PROF.DANIELACOLAFRANCESCHI_CORRELATORE:ARCH.ELENASANTANGELO_STUDENTESSA:VITTORIAPARRETTA_MAT.84295

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UN ALTRO MEDITERRANEO. PROGETTI PER PAESAGGI CRITICI Daniela Colafranceschi (ed.)

Daniela Colafranceschi. Architetto, Dottore in Progettazione Architettonica, è Professore Ordinario in Architettura del Paesaggio all’Università degli Studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria – Dipartimento dArTe, dove insegna dal 1991. Ha svolto la borsa di studio CNR NATO 1998-99 sul tema dello spazio pubblico a Barcellona ed è stata consulente per il Comune di Barcellona – Dipartimento Progetti Urbani (1996-99). E’ stata Direttore Scientifico del Programma europeo IP “Changing Landscapes. Mediterranean Sensitive Areas Design” dell’Università Mediterranea (2008-11). Svolge Visiting, Seminari di Studio e Workshop in numerose Università italiane e straniere. Tra le sue opere, i giardini effimeri di Fara Sabina (Roma, 1993), Chaumont-Sur-Loire (Francia, 1996), Canet de Mar (Barcellona, 1999) Girona (Barcellona 2002), per il quale ha ottenuto il Premis FAD arquitectura espai efimer, nel 2003 e per il Festival del Giardino e del Paesaggio 2013 (progetto vincitore). Ha già pubblicato i volumi: Architettura in superficie, (Gangemi, Roma, 1995); Sull’involucro in architettura, (Ed. Librerie Dedalo, Roma, 1996); Mirades foranes: lectures ibèriques, (Col·legi d’Arquitectes de Barcelona, Barcellona, 2006); Landscape+100 words to inhabit it/ Landscape+100 palabras para habitarlo, (Gustavo Gili, Barcellona 2007); Un Mediterraneo. Progetti per Paesaggi Critici, (Alinea, Firenze 2007); Changing Landscapes. Mediterranean Sensitive Areas Design, (Alinea, Firenze 2010), TAV4 Carme Pinòs Arquitecturas, (Gustavo Gili, Barcellona 2015) e diretto tra il 2000 e 2011 la collana di libri di paesaggio “Land&Scapes” (Gustavo Gili, Barcellona) per la quale ha ottenuto la menzione d’onore al Premis FAD Pensamiento y Critica nel 2011.

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Progetti di: Marina Aitala, Alessio Andaloro, Alessandro Battaglia, Giuseppe Bonavita, Claudio Coltello, Antonio Costa, Giovanni Criseo, Rossana Cuticchia, Adele D’Andrea, Alberto D’Angelo, Angela Denaro, Marzia Faranda, Laura Faroti, Dionigi Gerace, Ilde Graziano, Sara La Piana, Elisa Maccarrone, Fabrizio Mangione, Andrea Massimino, Giuseppina Mellino, Concetta Messineo, Ivan Multari, Francesca Palmisano, Vittoria Parretta, Antonella Salvadore, Michelangelo Scriva, Giovanna Vadalà, Tany Vazzana. Traduzioni dall’inglese (testo di Imen Benkirane) dal Castigliano (Juan Manuel Palerm) e dal Catalano (Pere Sala) di Daniela Colafranceschi Pubblicazione realizzata grazie al contributo del Dipartimento dArTe – Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e in crowdfunding, con docenti, assistenti, e gli ormai dottori in Architettura.

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TESI:PARCODELTACOATENERIFE_RELATORE:PROF.DANIELACOLAFRANCESCHI_CORRELATORE:ARCH.ELENASANTANGELO_STUDENTESSA:VITTORIAPARRETTA_MAT.84295 ‘Mediterraneo’ è un pensiero, una attitudine di progetto, una cultura di leggere e interpretare i nostri territori, i nostri spazi, le nostre città. E’ una dimensione dalle molte nevralgie e criticità, in cui il progetto di paesaggio può istruirsi come strategia, come sistema, come dispositivo, laddove costruisce una interfaccia tra valori fisici e concettuali differenti. Questo libro, può legittimamente considerarsi in diretta continuità con Un Mediterraneo. Progetti per Paesaggi critici, (Alinea, 2007) e prosegue la raccolta di riflessioni, temi e progetti, sviluppati nelle tesi di laurea in Architettura del MASTERPLAN Paesaggio- in continuità con i Laboratori di Sintesi, condotti nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria - e discusse da allora fin qui.

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Daniela Colafranceschi. Architetto, Dottore in Progettazione Architettonica, è Professore Ordinario in Architettura del Paesaggio all’Università degli Studi ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria – Dipartimento dArTe, dove insegna dal 1991. Ha svolto la borsa di studio CNR NATO 1998-99 sul tema dello spazio pubblico a Barcellona ed è stata consulente per il Comune di Barcellona – Dipartimento Progetti Urbani (1996-99). E’ stata Direttore Scientifico del Programma europeo IP “Changing Landscapes. Mediterranean Sensitive Areas Design” dell’Università Mediterranea (2008-11). Svolge Visiting, Seminari di Studio e Workshop in numerose Università italiane e straniere. Tra le sue opere, i giardini effimeri di Fara Sabina (Roma, 1993), Chaumont-Sur-Loire (Francia, 1996), Canet de Mar (Barcellona, 1999) Girona (Barcellona 2002), per il quale ha ottenuto il Premis FAD arquitectura espai efimer, nel 2003 e per il Festival del Giardino e del Paesaggio 2013 (progetto vincitore). Ha già pubblicato i volumi: Architettura in superficie, (Gangemi, Roma, 1995); Sull’involucro in architettura, (Ed. Librerie Dedalo, Roma, 1996); Mirades foranes: lectures ibèriques, (Col·legi d’Arquitectes de Barcelona, Barcellona, 2006); Landscape+100 words to inhabit it/ Landscape+100 palabras para habitarlo, (Gustavo Gili, Barcellona 2007); Un Mediterraneo. Progetti per Paesaggi Critici, (Alinea, Firenze 2007); Changing Landscapes. Mediterranean Sensitive Areas Design, (Alinea, Firenze 2010), TAV4 Carme Pinòs Arquitecturas, (Gustavo Gili, Barcellona 2015) e diretto tra il 2000 e 2011 la collana di libri di paesaggio “Land&Scapes” (Gustavo Gili, Barcellona) per la quale ha ottenuto la menzione d’onore al Premis FAD Pensamiento y Critica nel 2011.

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UN ALTRO MEDITERRANEO PROGETTI PER PAESAGGI CRITICI Daniela Colafranceschi (ed.)

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Progetti di: Marina Aitala, Alessio Andaloro, Alessandro Battaglia, Giuseppe Bonavita, Claudio Coltello, Antonio Costa, Giovanni Criseo, Rossana Cuticchia, Adele D’Andrea, Alberto D’Angelo, Angela Denaro, Marzia Faranda, Laura Faroti, Dionigi Gerace, Ilde Graziano, Sara La Piana, Elisa Maccarrone, Fabrizio Mangione, Andrea Massimino, Giuseppina Mellino, Concetta Messineo, Ivan Multari, Francesca Palmisano, Vittoria Parretta, Antonella Salvadore, Michelangelo Scriva, Giovanna Vadalà, Tany Vazzana. Traduzioni dall’inglese (testo di Imen Benkirane) dal Castigliano (Juan Manuel Palerm) e dal Catalano (Pere Sala) di Daniela Colafranceschi Pubblicazione realizzata grazie al contributo del Dipartimento dArTe – Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e in crowdfunding, con docenti, assistenti, e gli ormai dottori in Architettura.

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UNIVERSITA’DEGLISTUDIMEDITERRANEADIREGGIOCALABRIAFACOLTA’DIARCHITETTURACORSODILAUREAINARCHITETTURAQUINQUENNALE

TESI:PARCODELTACOATENERIFE_RELATORE:PROF.DANIELACOLAFRANCESCHI_CORRELATORE:ARCH.ELENASANTANGELO_STUDENTESSA:VITTORIAPARRETTA_MAT.84295 ‘Mediterraneo’ è un pensiero, una attitudine di progetto, una cultura di leggere e interpretare i nostri territori, i nostri spazi, le nostre città. E’ una dimensione dalle molte nevralgie e criticità, in cui il progetto di paesaggio può istruirsi come strategia, come sistema, come dispositivo, laddove costruisce una interfaccia tra valori fisici e concettuali differenti. Questo libro, può legittimamente considerarsi in diretta continuità con Un Mediterraneo. Progetti per Paesaggi critici, (Alinea, 2007) e prosegue la raccolta di riflessioni, temi e progetti, sviluppati nelle tesi di laurea in Architettura del MASTERPLAN Paesaggio- in continuità con i Laboratori di Sintesi, condotti nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria - e discusse da allora fin qui.

17 € 24,00


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