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Paola Palmaro intervista

Cristina Masoni



Paola Fotografare per te è una domanda od una risposta? Cosa cerchi nell'obiettivo, oppure cosa vuoi trovare scegliendo di concentrare nell'obiettivo un volto, un’emozione, un paesaggio... Una risposta ad una tua esigenza espressiva o semplicemente alla tua curiosità di inquadrare istanti, attimi, sentimenti, atmosfere?

Cristina Direi più una domanda, o meglio una curiosità, un'emozione, la mia è un'attesa che qualcosa accada e che mi colpisca a tal punto da far muovere l'indice sulla macchina. Per usare un eufemismo la mia è una pesca da aspetto.

Intervista a Cristina Masoni

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Paola Cosa ti ha spinto a fotografare, una scelta casuale dettata dalla curiosità del linguaggio stesso oppure un motivo preciso? Se si, quale? Cristina Mio padre mi ha trasmesso l'amore per l'arte e per la fotografia, coinvolgendomi nella sua passione ho seguito le sue orme. Era un bravo incisore e da ciò io ho ereditato l'amore per il bianco e nero per le luci e le ombre. Quando mi si è presentata l'occasione di avere per le mani una reflex ho prima voluto capirne le potenzialità e poi, quando ho capito che questo strumento altro non era che un'originale evoluzione dell'incisione, più immediato ed efficace, me ne sono innamorata.

Intervista a Cristina Masoni

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Paola Chi fotografa spesso lo fa a mente fredda e con la passione nel cuore, tu come fotografi? D'istinto o seguendo la grammatica del linguaggio fotografico, cosa prevale in te prima del fatidico click. Cristina Il mio modo di fotografare è puro istinto quando fotografo per miei "progetti" personali, un istinto un po' "calcolato" quando si tratta di lavori commissionati, per ovvi motivi. Certo è che con il tempo alcuni parametri fondamentali sono automatici, certi schemi li visualizzo immediatamente nello scatto che voglio realizzare.

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Paola Nel corso del tempo qualcuno ti ha influenzato con i suoi lavori oppure hai affinato un tuo stile personale? Se pensi di avere un tuo stile preciso da seguire quanto sei aperta alla sperimentazione, ti piace cambiare e metterti in gioco, oppure cerchi conferme da te stessa? Cristina Nel corso del tempo mi hanno influenzato varie foto, più che persone, guardo tanta fotografia, di ogni tipo, e da tutto quello che vedo traggo insegnamento personalizzando. Non nego che ci sono state persone che hanno voluto dire molto nel mio percorso formativo a livello tecnico, due fra tutte Paolo Bellisai e Marco Tomei che a loro modo mi hanno fatto prendere coscienza delle mie potenzialità, due veri e propri tutorial viventi! Questo insieme di cose ha fatto si che sviluppassi un mio stile che si può riconoscere anche nei miei lavori più sperimentali. Avere uno stile non vuol dire fossilizzarsi, ma riconoscere il proprio marchio su qualsiasi cosa faccia, anche abbracciando generi diversi e a dire il vero ho ancora tante idee da sperimentare, chissà dove mi porteranno! Intervista a Cristina Masoni

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Paola Osservando i tuoi lavori noto una grande cura per i dettagli, per i gesti. Quanto ciò è frutto dell'esperienza o dell'intuito secondo te, ed in quale misura scegli di far prevalere quello che hai imparato sull'istinto? Cristina La mia è proprio una ricerca spasmodica del dettaglio, perché anche se sembrerà un luogo comune, sono i dettagli che fanno la differenza, che raccontano la parte più "invisibile" di noi, quella non immediata, che solo un occhio attento riesce a percepire e tradurre. Uso quello che ho intorno, se ho a che fare con persone, amo scattare nel loro ambiente naturale, questo fa si che si sentano più a loro agio immediatamente. Non ho mai scattato a modelle, bensì ad amiche o amiche di amiche, con le quali si instaura subito un discorso personale, tutto è istintivo, sulla base di come la persona di fronte a me si atteggia, nel suo parlarmi, guardarmi sorridermi naturalmente come se la macchina fotografica pian piano sparisse dalla loro vista e restassi solo io a far conversazione. Intervista a Cristina Masoni

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Paola I volti spesso li fai parlare attraverso luci ed ombre, sia in bianco e nero che a colori, tutto è giocato sulla gestualità ed espressività , Cosa cercano i tuoi obiettivi, quello fotografico ed il tuo sguardo nei volti e nei corpi che ritrai?

Cristina Nonostante tutto ancora mi stupisco, mi stupisco molto. Negli sguardi e atteggiamenti che ritraggo, cerco l'attimo che fa la differenza, cerco il momento in cui io non sono piĂš chi li fotografa, ma chi passa con loro del tempo piacevolmente, tanto da confidarsi e far uscire sentimenti anche profondi e a quel punto i volti si stendono o si ritraggono, si illuminano o si incupiscono, escono sorrisi o lacrime, brividi. Umane reazioni a umani pensieri. Quello cerco, l'emozione profonda che esce in superficie per farsi catturare e lasciare un ricordo visivo di se stessa. Intervista a Cristina Masoni

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Paola Ognuno di noi ha la sua scrittura Cristina, tu hai scelto quella fotografica, cosa cancelleresti di quel che hai già scritto e cosa invece vorresti ancora scrivere con la luce? Cristina Niente da cancellare, nemmeno il selfie al bagno con mia figlia!!! Mentre quello che ancora devo scrivere non so che forma avrà, ma come mi ha detto qualcuno di recente, "le tue immagini hanno il sapore dell'amore". Spero che manterranno questa caratteristica, spero che continuerò a trasmettere il sentimento più bello del mondo attraverso il mio obiettivo. La fotografia fa parte della mia vita, come la famiglia, le amicizie , la passione , i ricordi e i dolori.

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