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INDICE E LEGENDA
INDICE •Introduzione •Il porto •La stazione •L’aeroporto •I nonluoghi
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INTRODUZIONE Dalle epoche più remote la circolazione delle persone e il trasporto delle merci hanno costituito uno dei fenomeni più importanti della vita sociale. Infatti gli uomini fin dalla preistoria, non trovando cibo sufficiente per il loro sostentamento in un unico luogo, hanno dovuto trasportare se stessi o i prodotti di cui avevano bisogno. La vera e propria storia del trasporto, tuttavia, inizia più tardi con l’invenzione dei primi mezzi di trasporto. DALLA FINE DEL PALEOLITICO DAL IV-III MILLENNIO
BARCHE ADDOMESTICAMENTO DI ANIMALI DA SOMA (ASINO, CAVALLO, BUE, MULO, CAMMELLO) E INVENZIONE DELLA RUOTA E DEL CARRO
DALL’EPOCA ROMANA
CREAZIONE DI UNA EFFICIENTE RETE STRADALE
XVIII-XIX SECOLO
INSTALLAZIONE DELLE FERROVIE, CONQUISTA DELL’ARIA CON MONGOLFIERE E AEROPLANI, SVILUPPO DEL TRASPORTO SU TERRA GRAZIE ALLE AUTOMOBILI
IL PORTO Il porto è uno specchio d’acqua sufficientemente ampio, protetto naturalmente o artificialmente dai moti ondosi e dalle correnti, dove le navi possono entrare e sostare. Nel porto sono predisposte le attrezzature e gli spazi per effettuare sia i rifornimenti, le manutenzioni e le riparazioni delle navi, sia le operazioni di carico e scarico delle merci. Alla primitive insenature naturali, i greci e i fenici iniziarono ad aggiungere alcune protezioni artificiali, come piccoli moli per completare la chiusura delle baie e pontili per facilitare l’attracco delle navi. Mura puniche di Palermo del III secolo a.C.: il porto di Palermo fu di fondamentale importanza per il commercio dei Fenici nel Mediterraneo.
IL PORTO I Romani hanno perfezionato e incrementato la costruzione di porti artificiali sia durante il periodo repubblicano che durante quello imperiale, grazie soprattutto alla progredita tecnica costruttiva e all’impiego di malte idrauliche. A Roma, poiché il porto fluviale di Ostia si era dimostrato insufficiente, Claudio (imperatore dal 41 al 54) isolò poco più a nord della foce del Tevere un amplissimo bacino circondato da due imponenti moli e, sulla bocca del porto, fece costruire un’isola artificiale con un faro. Nella seconda metà del I secolo, Traiano vi aggiunse un secondo bacino, interamente scavato nell’entroterra, che si estendeva su una superficie di circa 40.000 metri quadri. Porta di un magazzino che si affaccia sulla strada nell’area archeologica di Ostia antica.
IL PORTO
“Ulisse, il piacere della scoperta”, programma di Piero e Alberto Angela, ha dedicato una puntata intera all’area archeologica di Ostia Antica, con interessanti ricostruzioni della vita della città: http://www.youtube.com/watch?v=TLHM zSxXAzI
IL PORTO Nei secoli intorno al Mille si nota una ripresa dei traffici marittimi con il conseguente recupero di molte costruzioni portuali che si erano progressivamente degradate. Nacquero così le repubbliche marinare, le più note delle quali furono Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, che vantavano porti di primaria importanza. Con il trascorrere dei secoli si perfezionò la tecnica costruttiva, che permise la realizzazione di moli e dighe sempre più ampi e robusti, necessari per ospitare le manovre delle navi di grande tonnellaggio.
Stemmi delle quattro principali repubbliche marinare: dall’alto a sinistra, in senso orario, Venezia, Genova, Pisa e Amalfi.
UN ESEMPIO: IL PORTO DI GENOVA A Genova il porto è stato il cuore delle attività commerciali sin dal medioevo: nei tempi più antichi città e porto erano saldamente unite da una sottile striscia di terra porticata, il mercato, dove la vita pulsava alacremente tra le contrattazioni per l’acquisto e la vendita di merci provenienti dall’ Europa e dall’Oriente. Oggi, l’area del porto antico di Genova è diventata un importante centro turistico e culturale, grazie alle opere di riqualificazione condotte negli anni novanta dall’architetto Renzo Piano. Tra le costruzioni degne di nota segnaliamo l’acquario, che comprende la visita alla biosfera, una sfera in vetro e acciaio che ospita flora e fauna dei climi tropicali, e il bigo, una struttura ispirata alle gru usate nel porto, che sostiene un ascensore panoramico.
LA STAZIONE FERROVIARIA Le stazioni ferroviarie sono il complesso di impianti che costituiscono il punto di contatto e di scambio per le operazioni di trasporto di merci e passeggeri. Più precisamente si differenziano in:
STAZIONI DI INTERSCAMBIO
SCALI
SE UTILIZZATE PER IL TRASPORTO DI PERSONE
SE UTILIZZATE PER IL TRASPORTO DI MERCI
Lo sviluppo delle stazioni è legato alla presenza di centri urbani, industriali o minerari: essi rappresentano una concentrazione notevole di traffico e movimento e creano un grande incremento di attività collaterali, quali quelle commerciali, alberghiere e terziarie. Le fabbriche – Miniere e cave
LA STAZIONE FERROVIARIA
Le stazioni ferroviarie italiane sono classificate in base alla loro importanza: PICCOLE STAZIONI
generalmente dotate di due o tre binari, collegati da scambi, sui quali possono muoversi, di solito, non piĂš di due treni nello stesso senso. Assimilabili alle piccole stazioni sono le fermate, particolari localitĂ di servizio pubblico per viaggiatori, solitamente provviste di uno o due binari soltanto.
MEDIE STAZIONI
attrezzate con fasci di binari per il movimento contemporaneo di piĂš treni, compresi i treni per il trasporto di merci. Di regola sono dotate di parecchi servizi, tra cui biglietterie, automatiche e normali, obliteratrici, sale d'aspetto, pensiline e sottopassaggi per attraversare i binari.
GRANDI STAZIONI
poste nelle città molto grandi, nelle quali il servizio viaggiatori è di regola separato da quello merci, che si svolge in spazi appositamente dedicati. Presentano solitamente un'ampia offerta di servizi utili al viaggiatore.
Per saperne di più sulle grandi stazioni italiane visita il sito dedicato delle Ferrovie dello Stato: http://www.grandistazioni.it/grandistazioni.html
LA STAZIONE FERROVIARIA
LA STAZIONE FERROVIARIA
Le stazioni ferroviarie apparvero in Europa tra le attrezzature collettive di un centro abitato a partire dal 1830, data dell’inaugurazione della stazione di Manchester. Le prime stazioni ferroviarie italiane sono state quelle di Napoli, a Carmine e a Portici, costruite e inaugurate nel 1839, a servizio della prima linea ferroviaria dell’Italia pre-unitaria, lunga 7 Km, tra Napoli e Portici.
Salvatore Fergola, L’inaugurazione della ferrovia Napoli – Portici, Museo nazionale di San Martino, Napoli
LA STAZIONE FERROVIARIA In Italia il secondo decennio del XX secolo segna l’inizio di un periodo di progettazione e realizzazione di molte stazioni nei maggiori centri urbani in sostituzione degli edifici ottocenteschi, secondo i lineari e funzionali principi dell’architettura razionalista. Ciò ha comportato la scomparsa di significative architetture della prima età della ferrovia, segnate dall’eclettismo stilistico che coniugava lo stile neoclassico con l’architettura del ferro, dalle grandi e spettacolari tettoie che coprivano i binari di sosta adiacenti il fabbricato viaggiatori.
Vecchia stazione centrale di Milano, in funzione dal 1864 al 1931 e poi demolita
La tettoia in ferro e vetro copriva i binari
Il fabbricato viaggiatori comprendeva le sale d’aspetto per prima, seconda e terza classe, le biglietterie, il salone per il servizio bagagli e gli uffici.
LA STAZIONE FERROVIARIA
Le stazioni sono state, tra Ottocento e Novecento, il simbolo del progresso e della modernità , tanto che molti pittori le hanno rappresentate nei loro quadri: dagli impressionisti francesi ai futuristi italiani, come Umberto Boccioni nel trittico degli Stati d’animo, del 1911, conservato presso il Museo del Novecento di Milano.
Quelli che restano, contraddistinto da linee verticali e statiche e da pochi colori freddi.
Gli addii, che rappresentano i saluti e gli abbracci dei passeggeri all’interno di una stazione.
Quelli che vanno, che riproduce il paesaggio dinamico e in continuo movimento che si scorge dal finestrino di un treno in corsa.
L’AEROPORTO
Un aeroporto è un'infrastruttura attrezzata per il decollo e l'atterraggio di aeromobili, per il transito dei relativi passeggeri e del loro bagaglio, per il ricovero e il rifornimento dei velivoli. Dal punto di vista funzionale può essere suddiviso in tre aree: operativa, terminale e di manutenzione. Area operativa
Area terminale
Comprende le piste di volo, le piste di rullaggio, i raccordi, le vie di circolazione…
Complesso in cui si svolgono tutte le pratiche e le operazioni connesse con il traffico dei passeggeri e delle merci.
Area di manutenzione Comprende le aviorimesse o hangar, le officine meccaniche, i piazzali di sosta tecnica.
L’AEROPORTO
Per saperne di più sugli aeroporti italiani visita il sito dell’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile: http://www.enac.gov.it/Aeroporti_e_Com pagnie_Aeree/Aeroporti_italiani/index.ht ml
I NONLUOGHI Alcuni antropologi contemporanei come Marc AugĂŠ hanno definito le vie aeree, autostradali e ferroviarie, i mezzi di trasporto, gli aeroporti, le stazioni ferroviarie, cosĂŹ come le grandi catene alberghiere, i centri commerciali e le strutture per il tempo libero, nonluoghi: spazi senza identitĂ , storia e tradizioni, realizzati per facilitare la circolazione e il consumo, dove migliaia di individui si incontrano senza entrare in relazione gli uni con gli altri. I nonluoghi sono frutto della nostra societĂ globalizzata, provvisoria e caratterizzata da un individualismo solitario. In base a quanto descritto prova ad individuare il nonluogo tra le due immagini proposte:
Perugia, Piazza del Municipio
Fiumicino (Roma), Aeroporto Leonardo da Vinci