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INDICE E LEGENDA
INDICE • Definizione • Storia • Su cosa si scriveva? • Le biblioteche greche • Le biblioteche romane • Le biblioteche nel Medioevo • Le biblioteche nel Rinascimento • Il ‘600 e il ‘700 • Le biblioteche dell’età moderna
I termini in rosso sono spiegati nel GLOSSARIO
DEFINIZIONE
La biblioteca è un ambiente dove vengono raccolti in modo organizzato libri, manoscritti, riviste e, recentemente, anche materiali digitali (come CD, DVD, film …). La funzione della biblioteca è quella di soddisfare esigenze di studio, aggiornamento professionale e svago.
Si considerano biblioteche sia le raccolte costituite da privati per uso personale nelle proprie case, sia quelle create da enti privati e pubblici, in questo caso aperte a tutti.
Biblioteca Cassano d’ d’Adda
LA BIBLIOTECA - STORIA
La presenza di biblioteche è attestata nelle più antiche civiltà. Nella città di Ninive per esempio, nel luogo dove sorgeva il palazzo del re assiro Assurabipal, furono rinvenute ventiduemila tavolette d’argilla, una testimonianza preziosa della civiltà assiroassiro-babilonese. babilonese
Biblioteca di Assurabipal a Ninive
Le prime biblioteche erano normalmente annesse ai templi e ai palazzi reali e avevano la funzione di una sorta di archivio di stato; erano costituite da banconi di muratura allineati lungo le pareti sui quali venivano collocati in ordine le tavolette di terracotta.
SU COSA SI SCRIVEVA?
Dopo le tavolette d'argilla, il supporto piÚ usato per la scrittura fu il papiro (pianta acquatica caratterizzata da un fusto a sezione triangolare che può misurare dai tre ai cinque metri di altezza; ai tempi dei faraoni, cresceva soprattutto nella zona del Delta del Nilo), poi sostituito dalla pergamena ricavata da pelli di capra, pecora o vitello, che essendo piÚ resistente permetteva una maggiore conservazione dei rotoli. La pergamena fu utilizzata come supporto scrittorio fino al XIV secolo.
Tavoletta di argilla
Piante di papiro
LE BIBLIOTECHE GRECHE
Si hanno poche notizie delle prime biblioteche greche. greche Probabilmente la più importante fu quella privata di Aristotele, anche se fu più nota quella fondata da Pisistrato nel 550 a. C. Le più grandi biblioteche dell’età ellenistica non rappresentavano un semplice luogo di raccolta e catalogazione di volumi, bensì costituivano dei veri e propri centri culturali. culturali La biblioteca più famosa dell’antichità fu quella di Alessandria d’ d’Egitto, Egitto fondata nel III sec. a. C.: fu uno dei principali poli culturali ellenistici, ricco di centinaia di rotoli di papiro dove gli studiosi, appartenenti a una ristretta élite, potevano liberamente dedicarsi alla ricerca nelle proprie discipline. Biblioteca greca, Villa Adriana
LE BIBLIOTECHE ROMANE
Le prime biblioteche romane furono private, private costituite da raccolte di libri che arrivavano perlopiù da bottini di guerra. Furono le famiglie patrizie a impossessarsi di questo ricco patrimonio artistico, cominciando ad allestire vere e proprie collezioni personali da esibire, come una sorta di “status symbol”.
Biblioteca romana di Celso ad Efeso
Diventò di moda possedere una biblioteca da ospitare per lo più nelle grandi ville suburbane. Cicerone, per esempio, ne aveva una in ogni tenuta, prediligendo quelle conservate nelle ville di Tuscolo, Arpino e Pompei, dove poteva dedicarsi all’otium intellettuale al riparo dagli impegni della vita pubblica.
LE BIBLIOTECHE ROMANE
Il primo progetto di biblioteca pubblica romana risale a Giulio Cesare; la biblioteca però sorse più tardi, nel 37 a.C. ad opera di Asinio Pollione; era posta sul colle Aventino, nell’atrio del Tempio della Libertà, dove erano già custoditi gli atti ufficiali della vita pubblica di Roma.
Biblioteca di Augusto
Altre biblioteche furono istituite da Augusto e dai suoi successori, tanto che nel IV secolo si contavano ben 28 biblioteche pubbliche.
Augusto
LE BIBLIOTECHE ROMANE
Anche nella periferia dell’Impero sorsero biblioteche pubbliche e si diffuse, tra i personaggi più ricchi, l’uso di possedere una propria biblioteca in cui gli schiavi lavoravano alla copiatura dei testi. Poco si sa dell’organizzazione interna di questi luoghi, si ha solamente notizia che erano suddivisi in una sezione latina e una greca. Anche nei complessi termali erano previste biblioteche messe a disposizione dei frequentatori, ma raccoglievano più che altro opere di svago e intrattenimento che meglio si adattavano alla natura di quei luoghi. Museo della Civiltà Romana - Biblioteca Romana
LE BIBLIOTECHE NEL MEDIOEVO
Le antiche biblioteche di Roma cominciarono a essere abbandonate con la crisi dell’ dell’impero romano, romano ma la formazione di grandi raccolte librarie riprese nel V secolo grazie alla nascita dei monasteri benedettini, benedettini dove i monaci si occupavano della conservazione e della trasmissione dei testi greci e latini.
Molto importante a questo proposito fu l'opera del Monastero di Montecassino in provincia di Frosinone, fondato nel 527 da San Benedetto.
Monastero di Montecassino
LE BIBLIOTECHE NEL MEDIOEVO
Nel XII secolo la nascita delle prime università università, come quella di Bologna e di Parigi, incrementò l’organizzazione delle biblioteche adibite allo studio. Sorsero anche centri di cultura legati al crescente mecenatismo dei principi e delle corti. Ricordiamo tra questi l’importante biblioteca di Parigi voluta da Luigi IX nel XIII secolo Per tutto il Medioevo, l'abbazia fu un centro vivissimo di cultura con biblioteche, archivi, scuole scrittorie e miniaturistiche, che trascrissero e conservarono molte opere dell'antichità. Biblioteca Università Università di Bologna
LE BIBLIOTECHE NEL RINASCIMENTO
Durante il Rinascimento le biblioteche acquistano ulteriore importanza grazie all’influsso della cultura umanistica – che rinnova l’interesse per i testi classici - e l’invenzione della stampa, stampa con il conseguente incremento della produzione di libri.
LE BIBLIOTECHE NEL RINASCIMENTO
Fiorirono le biblioteche “laiche” presso le grandi famiglie nobili; tra queste, quelle dei Visconti, degli Sforza, dei Gonzaga, degli Estensi e dei Medici.
Quest’ultima, la famosa Biblioteca Medicea Laurenziana a Firenze, è non solo una delle principali raccolte di manoscritti classici esistente in Italia, ma anche uno dei capolavori dell’architettura del Cinquecento.
Biblioteca Medicea Laurenziana
LE BIBLIOTECHE NEL RINASCIMENTO
La Biblioteca, ultimata solo nel 1571 grazie all'impegno di Cosimo I de' Medici, fu realizzata su progetto di Michelangelo Buonarroti, Buonarroti che tra il 1524 e il 1534 seguì personalmente i lavori; l’artista fornì anche i disegni per le decorazioni e l'arredo interno (per esempio gli stalli di legno per la lettura dei manoscritti).
Nel Rinascimento ebbero impulso anche le biblioteche ecclesiastiche, la più importante delle quali è la Biblioteca Apostolica Vaticana fondata da papa Sisto IV nel 1475.
Biblioteca Apostolica Vaticana
IL ‘600 E IL ‘700
Nella prima metà del Seicento si assiste alla nascita di grandi e importanti biblioteche pubbliche in Italia e negli altri paesi d'Europa. Si aprono tra le altre la Biblioteca Ambrosiana a Milano (1608), l'Angelica a Roma (1614), la Bodleiana a Oxford e quella della Università di Cambridge.
Biblioteca Ambrosiana, Milano
Biblioteca Angelica, Roma
Biblioteca Bodleiana, Bodleiana, Oxford
Anche nel corso del '700 si vengono a costituire cospicui nuclei librari, librari soprattutto grazie al rinnovamento politico-culturale proprio del pensiero illuminista europeo, caratterizzato da un'illimitata fiducia nella capacità liberatrice della ragione.
IL ‘600 E IL ‘700
Nacquero molte biblioteche destinate al pubblico che furono ben presto arricchite dal mecenatismo delle case regnanti o delle più eminenti famiglie aristocratiche. In questo periodo furono create la Biblioteca Palatina di Parma e la Braidense di Milano, volute rispettivamente dai sovrani d'Asburgo e di Borbone.
Biblioteca Nazionale, Torino
Biblioteca Palatina, Palatina, Parma
Nello stesso periodo sorgono la Nazionale di Milano fondata da Maria Teresa d'Austria e quella di Torino creata da Vittorio Amedeo II di Savoia.
LE BIBLIOTECHE DELL’ETA’ MODERNA
Lo sviluppo delle biblioteche si intensifica per tutto il XIX secolo, anche grazie al trasferimento delle collezioni private nelle strutture pubbliche. pubbliche
Ma è solo a partire dal Novecento, Novecento con la nascita della scienza biblioteconomica - la disciplina che studia l'organizzazione delle biblioteche che le biblioteche conoscono una radicale trasformazione, dovuta al miglioramento dei cataloghi e della classificazione delle opere.
LE BIBLIOTECHE DELL’ETA’ MODERNA
In questo periodo si assiste anche alla diversificazione delle attività bibliotecarie, con l'organizzazione di mostre, incontri di lettura, sezioni speciali per il potenziamento dei servizi offerti agli utenti. Nel 1995 l’UNESCO UNESCO pubblica il Manifesto per le biblioteche pubbliche, pubbliche che proclama che la biblioteca, in quanto "via di accesso locale alla conoscenza, costituisce una condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali".