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INDICE •L’ippodromo greco •Il circo romano •Struttura •I giochi circensi •E oggi? •Video e film
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L’IPPODROMO GRECO La tradizione di gareggiare con i carri è molto antica. Sia gli ippodromi greci sia, successivamente, i circhi di epoca romana condividevano la stessa destinazione d’uso: luogo per eccellenza dedicato alle corse dei carri e dei cavalli.
L’IPPODROMO GRECO In Grecia le corse dei carri si tenevano in occasione dei ‘Giochi Panellenici’, tra cui le Olimpiadi. Era solo durante queste celebrazioni atletiche che si raccoglieva un vasto pubblico, motivo per cui non esistevano strutture permanenti per gli spettatori. L’ippodromo era generalmente un campo all’aperto, di forma ellittica, con attrezzature provvisorie: recinti e gradinate in legno, che venivano smontate alla fine dello spettacolo. Pochissime furono le eccezioni: solo in alcune città, per esempio Salonicco e Costantinopoli, vennero infatti eretti ippodromi in muratura.
Un ippodromo nell'antica città di Afrodisia, nell'odierna Turchia.
IL CIRCO ROMANO All’epoca dell’Impero romano invece le gare equestri erano un grande spettacolo con una specifica organizzazione, e richiedevano perciò strutture permanenti e monumentali, generalmente costruite all’interno delle città.
Mosaico: la corsa delle bighe nell’antica Roma.
Pur derivando dall’ippodromo greco, il circo romano (dal latino circus, "cerchio", perché il percorso di gara aveva originariamente la forma di un anello) era un edificio architettonicamente complesso e imponente: una struttura polifunzionale, usata prevalentemente per le corse dei carri (bighe) trainate da cavalli, anche se talvolta vi si realizzarono combattimenti di gladiatori e cacce (venationes), prima che a questo scopo venissero costruiti gli anfiteatri.
Per saperne di più vedi l’approfondimento «L’anfiteatro romano».
IL CIRCO ROMANO La struttura del circo romano si è andata via via definendo in età repubblicana (tra il 509 a.C. e il 27 a.C.), fino a giungere alla costruzione del Circo Massimo di Roma, il primo esempio di circo monumentalizzato. Questa grande costruzione in pietra divenne il modello che, adattato alle varie situazioni territoriali e sociali, venne riprodotto in tutto l'impero, diffondendosi tra il II e il III sec. parallelamente al crescente interesse per le corse dei carri. Modellino ligneo del Circo Massimo
IL CIRCO ROMANO
Il Circo Massimo fu costruito a Roma nella zona tra il Palatino e l’Aventino, occupando un’area vastissima: era lungo 600 metri e largo più di 100 e poteva contenere 150mila spettatori. Inizialmente la struttura era di carattere provvisorio – con semplici sedili in legno per gli spettatori – e solo successivamente - nel I sec. a. C. - vennero realizzate delle vere e proprie gradinate in muratura.
Quello che è ancora visibile oggi è un vasto prato che riporta l’impronta Ricostruzione dell'esterno del Teatro Pompeo. dell’antico circo, oltre a parziali resti dei lati corti e dei carceres per la partenza dei carri.
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IL CIRCO ROMANO Contemporaneamente alla costruzione di nuovi circhi e al restauro di quelli più antichi, intorno al IV sec. circa si sviluppa il circo palaziale, cioè una tipologia legata strutturalmente a una residenza imperiale.
Milano, ricostruzione del circo e del palazzo imperiale.
A Milano, per esempio, il circo romano era facilmente raggiungibile dall'imperatore, che attraverso un passaggio privato poteva raggiungere la tribuna a lui dedicata senza dover uscire dal proprio palazzo.
Il successo degli spettacoli romani terminò con l’affermarsi del Cristianesimo, ma, a differenza degli anfiteatri che caddero presto in disuso perché condannati a causa dei cruenti combattimenti, l'utilizzo dei circhi, per le corse dei cavalli ma ancor più per le assemblee o le celebrazioni pubbliche, proseguì ancora per molto tempo, almeno fino al VII sec.
CIRCO - STRUTTURA La struttura di base del circo romano rimase quella dell’ippodromo greco: un edificio quadrangolare, con uno dei lati corti semicircolare. Le gare avvenivano sulla pista, l’arena, ricoperta di sabbia, divisa in due da un lungo basamento, detto spina, alla cui estremità erano fissate le metae, elementi decorativi come obelischi, fontane, statue, edicole dedicate a divinità, intorno alle quali dovevano girare i carri.
CIRCO - STRUTTURA La partenza dei carri avveniva dai carceres (un’innovazione romana rispetto al modello greco): appositi cancelli situati lungo il lato semicircolare, destinati alla sosta dei carri nell’attesa del segnale di partenza. I carceres, costituiti da due gruppi di sei elementi ciascuno collocati ai lati dell’ingresso monumentale, erano disposti a semicerchio secondo una linea leggermente obliqua, così che il percorso di ogni concorrente fosse di uguale lunghezza. Sui lati più lunghi del circo sorgevano le gradinate per gli spettatori, divise in settori: quelli più vicini alla pista destinati ai senatori, mentre all’imperatore era riservata Ricostruzione dell'esterno del Teatro Pompeo. una loggia speciale, detta pulvinar. A differenza dell’anfiteatro, le donne sedevano insieme agli uomini. Circo di Massenzio, una delle torri dei carceres.
CIRCO - STRUTTURA Arena di Milano L’impianto sportivo, inaugurato nel 1807, è stato realizzato dall’architetto neoclassico Luigi Canonica che si ispirò, come richiamo alla tradizione imperiale romana, al Circo di Massenzio, una delle strutture meglio conservate degli antichi monumenti romani.
« ...[il popolo] due sole cose ansiosamente desidera: pane e i giochi circensi » (Decimo Giunio Giovenale)
I GIOCHI CIRCENSI L'organizzazione degli spettacoli con i carri durante i “Ludi romani” era l’intrattenimento preferito dai romani e, malgrado il grande costo organizzativo, furono usati dagli imperatori per accrescere la popolarità e ostentare il proprio potere. Le corse erano numerosissime in epoca imperiale: si pensi che nella sola Roma 65 giorni all’anno erano dedicati a questo tipo di spettacoli. Lo spettacolo aveva inizio con una processione nella quale sfilavano, accanto agli atleti, i magistrati che avevano offerto i giochi e i sacerdoti, oltre a musici, buffoni e acrobati.
I GIOCHI CIRCENSI Seguendo l'usanza greca, i cavalli venivano aggiogati a un carro a due ruote guidato da un auriga ("guidatore"). La biga era un carro trainato da due cavalli; la quadriga da quattro. Talvolta gareggiavano carri trainati da sei o otto cavalli; durante l’impero di Nerone si arrivò persino a dieci cavalli.
Biga romana.
L'enorme lavoro organizzativo iniziava con la preparazione degli equipaggi, le factiones, identificati da diversi colori. Gli aurighi, che guidavano i carri, erano dei veri e propri professionisti ai quali, in caso di vittoria, andava il premio: corone di foglie di alloro e denaro.
I GIOCHI CIRCENSI Nei circhi si svolgevano anche spettacoli diversi dalle corse dei carri: i già citati combattimenti di gladiatori, le venationes o altre manifestazioni pubbliche, spesso di considerevole importanza e imponenza.
Anche le naumachiae, grandiose battaglie navali, si svolgevano all’interno dei circhi. L’arena del Circo Massimo, per esempio, fu inondata con le acque del fiume Tevere così da simulare combattimenti navali, e riportare alla memoria leggendarie battaglie avvenute per mare.
E OGGI? Oggi le competizioni di ippica si svolgono in strutture simili a quelle dove avvenivano le corse dei carri al tempo dei romani. Gli ippodromi moderni, a seconda del tipo di competizione che ospitano, si suddividono in ippodromi per le corse al trotto, al galoppo e impianti polivalenti, in grado di ospitare entrambi i tipi di corsa. Le strutture dispongono di una pista a forma ellittica e di tribune atte a ospitare gli spettatori e permetter loro di effettuare scommesse sulle corse in programma.
Nelle corse al galoppo il cavallo viene montato dal fantino, che si tiene sollevato su una leggera sella; nelle corse al trotto invece il guidatore (driver) siede su di un piccolo carro a 2 ruote (calesse o "sulky") trainato dall'animale.
E OGGI?
Il circo moderno Il circo, come lo intendiamo oggi, è nato circa 150 anni fa in Inghilterra. Le prime acrobazie erano eseguite sui cavalli, proprio come negli spettacoli circensi al tempo dei romani. Nel tempo lo spettacolo si è articolato in varie esibizioni di abilità fisica: numeri aerei, acrobazia ed equilibrismo, giocoleria, comicità e arte del clown, addestramento di animali e arte equestre. Questi ‘numeri’ si svolgono generalmente in una pista circolare sotto il tendone o in appositi edifici (circhi stabili), ma anche all'aperto o in sale teatrali regolari - mentre gli spettatori sono posizionati sulla cavea, una struttura di gradinate simile a quella dei circhi dell’antichità. Il circo, Georges Seurat, 1891
VIDEO E FILM
Video Circo Massimo - ricostruzione in 3D YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=aksOAH7dYsQ
Film Ben-Hur - La corsa delle bighe YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=sDuLMCXALqg