I luoghi del tempo libero: IL TEATRO

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INDICE E LEGENDA

INDICE •Il teatro nell’antica Grecia •Il teatro romano •Nel Medioevo •Tra ‘400 e ‘500 •Il teatro all’italiana •Il teatro nel suo massimo splendore •Il teatro nel Novecento •Il teatro più piccolo del mondo! •Video

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IL TEATRO NELL’ANTICA GRECIA Il teatro, una delle prime manifestazioni culturali dell’uomo, ha origini antichissime; ma fu con i Greci che ebbe il suo massimo sviluppo e acquistò una struttura definita.

Per i Greci il teatro non era considerato una semplice occasione di divertimento, ma piuttosto un evento di massa dalla forte valenza religiosa e educativa, un rito collettivo in cui la polis (la città) si riuniva per celebrare le storie dei miti, patrimonio culturale comune della popolazione. La struttura era a cielo aperto, dapprima un semplice spiazzo trapezoidale o circolare attorno al quale si radunava la collettività; nel VIV secolo a.C. diventa una costruzione in pietra o marmo. Teatro di Delfi (Grecia), costruito nel IV secolo a.C.


IL TEATRO NELL’ANTICA GRECIA STRUTTURA Lo spazio si distribuiva intorno all’area riservata al coro, l’orchestra, di forma circolare; questa era circondata da un lato dalla cavea, che ospitava le gradinate per gli spettatori, inizialmente ricavate dai pendii di una collina e successivamente costruite in legno, pietra o marmo; dall'altro lato c’era la scena (skené), costruzione allungata situata a un livello più alto dell'orchestra, davanti alla quale agivano gli attori su un palco.

Il teatro greco, composto di questi tre elementi principali, fu perfezionato e trasformato fino a raggiungere l’aspetto imponente degli esemplari di Atene, Delfi e Epidauro in Grecia, Efeso e Priene in Asia Minore, Taormina e Siracusa nella Magna Grecia siciliana.


IL TEATRO NELL’ANTICA GRECIA Il teatro greco di Siracusa Il maggiore esempio dell’architettura teatrale dell’occidente greco, il teatro di Siracusa, posto sulle pendici del colle Temenite, ha la particolarità di essere quasi interamente scavato nella roccia. Costruito nel V sec. a.C. e rifatto nel III secolo a.C., fu poi trasformato in epoca romana. Rimasto in stato di abbandono per lunghi secoli, ha subito una serie di spoliazioni nella prima metà del ‘500. Tra il ‘700 e l'800 iniziarono importanti campagne di scavo per riportare alla luce la sua struttura. Oggi il teatro è uno dei monumenti del Parco Archeologico di Siracusa e accoglie rappresentazioni di opere della classicità greca. Il teatro di Siracusa in Sicilia.


IL TEATRO ROMANO

Nella Roma antica i ‘ludi’ furono le prime forme di spettacolo teatrale, allestiti inizialmente nel Circo Massimo in onore di Giove, Giunone e Minerva.

Ricostruzione dell'esterno del Teatro Pompeo.

Il primo teatro in pietra di Roma fu quello edificato da Pompeo (55 a.C.), oggi purtroppo andato distrutto.

Solo in tarda età repubblicana si costruirono edifici destinati esclusivamente alle rappresentazioni teatrali.


IL TEATRO ROMANO Come nel teatro greco, la struttura del teatro romano si organizzava attorno all’orchestra (platea), ridotta a semicerchio. Ma a differenza dei modelli ellenistici, la cavea era appoggiata su costruzioni in muratura, articolate in gallerie e suddivise in settori, con una facciata esterna a piÚ piani.

Ricostruzione dell'esterno del Teatro Pompeo.

I resti del teatro romano di Aosta. .


IL TEATRO ROMANO Sia i teatri greci che quelli romani cessarono di svolgere la loro funzione quando, a partire dal V secolo d.C., furono abbandonati o trasformati a causa della disapprovazione cristiana per ogni sorta di rappresentazione pagana; spesso, al pari degli anfiteatri e dei circhi romani, costituirono cave da cui asportare materiali da costruzione.

Ricostruzione dell'esterno del Teatro Pompeo.

Resti di teatri romani


IL TEATRO ROMANO Il Teatro di Marcello Iniziato da Cesare, fu completato da Augusto, che lo inaugurò nel 13 a.C. dedicandolo al nipote Marcello, da lui designato come successore a capo dell'impero, ma morto prematuramente. Aveva una cavea alta più di 30 metri, costituita da due ordini architettonici: dorico al primo piano e ionico al secondo; l’attico, che concludeva la struttura, era invece scandito da lesene corinzie; l'esterno era in travertino con 41 arcate inquadrate da pilastri. Poteva ospitare fino a 20.000 persone.

Quel che rimane della facciata del Teatro di Marcello a Roma.

Oggi possiamo ammirare solo una parte dell’originaria facciata esterna; in epoca medievale, infatti, il teatro fu incluso in una fortezza e nel ‘500 venne trasformato in palazzo residenziale.


NEL MEDIOEVO

Nel Medioevo si assiste alla sparizione dell’organizzazione stabile e strutturata del teatro, com'era in età ellenistica e romana, ma non per questo scompaiono gli spettacoli scenici. Le rappresentazioni didattico-edificanti, rilanciate sulle basi della dottrina cristiana, vengono messe in scena in sedi “improprie”, per esempio nelle chiese nel caso delle sacre rappresentazioni o in spazi all’aperto di volta in volta attrezzati per l’occasione.

Ricostruzione dell'esterno del Teatro Pompeo.


TRA ‘400 E ‘500 Ancora all’inizio del Rinascimento gli spettacoli teatrali continuano a svolgersi in luoghi ‘impropri’: nelle grandi sale adibite a ricevimenti e feste o nei cortili dei palazzi signorili. La scena era provvisoria, delimitata da ampi tendaggi che venivano aperti e chiusi durante l'entrata e l'uscita degli attori.

Ricostruzione dell'esterno del Teatro Pompeo.

Solo dalla metà del XV secolo si afferma la volontà di definire una struttura architettonica adatta alla rappresentazione teatrale, messa in scena dai primi attori professionisti.


TRA ‘400 E ‘500 Grazie anche alla suggestione degli esempi e dei testi - in particolare il De architectura di Vitruvio - dell’età classica, nasce il cosiddetto teatro da sala: un ambiente caratterizzato dalla cavea semicircolare di ispirazione classica, col palcoscenico sopraelevato e la scena davanti alla quale si svolge la rappresentazione.

Teatro Olimpico di Vicenza, progettato da Andrea Palladio nel 1580-84.


TRA ‘400 E ‘500 Verso la metà del Cinquecento, la scena viene incorniciata da un prospetto scenico in legno decorato, concepito per suggerire la sensazione di una parete divisoria tra il luogo della scena e quello occupato dal pubblico.

La La scena scena prospettica prospettica L’immagine prevalente della scenografia teatrale italiana del primo L’immagine prevalente della scenografia teatrale italiana del primo Cinquecento era la piazza urbana, porzione emblematica dell’universo Cinquecento era la piazza urbana, porzione emblematica dell’universo cittadino dell’epoca, riprodotta partendo da uno specifico punto della cittadino dell’epoca, riprodotta partendo da uno specifico punto della sala teatrale, luogo dello spettatore ideale. Tale punto determinava la sala teatrale, luogo dello spettatore ideale. Tale punto determinava la posizione della linea dell’orizzonte e del punto di fuga verso cui posizione della linea dell’orizzonte e del punto di fuga verso cui convergevano tutte le linee della scenografia. Fissati tali parametri, la convergevano tutte le linee della scenografia. Fissati tali parametri, la scena veniva realizzata dipingendo prospetticamente l’immagine della scena veniva realizzata dipingendo prospetticamente l’immagine della piazza cittadina sulle quinte (pannelli dipinti con gli edifici degradanti piazza cittadina sulle quinte (pannelli dipinti con gli edifici degradanti quanto più vicini al punto di fuga) dislocate in coppie simmetriche ai lati quanto più vicini al punto di fuga) dislocate in coppie simmetriche ai lati del palcoscenico e convergenti verso il fondale (pannello più grande del palcoscenico e convergenti verso il fondale (pannello più grande posto in fondo, al centro del palcoscenico) che completava il quadro posto in fondo, al centro del palcoscenico) che completava il quadro scenico. scenico.


TRA ‘400 E ‘500 Esempi notevoli di questo tipo di teatro stabile sono il Teatro Olimpico di Vicenza, opera del Andrea Palladio (1580-84) e il Teatro Olimpico di Sabbioneta di Vincenzo Scamozzi (1588), costruito per Vespasiano Gonzaga.

Teatro Olimpico di Sabbioneta: visione dall’alto, la galleria o pergula e la scena.


IL TEATRO ALL’ITALIANA Una nuova evoluzione del teatro e della sua struttura si ebbe in età barocca, quando si impone il teatro detto “all’italiana”, che risponde alla necessità di ospitare un numero sempre maggiore di spettatori. La diffusione del melodramma porta inoltre al bisogno di aggiungere uno spazio che accolga i suonatori, ricavato ai piedi del proscenio, la parte del palcoscenico protesa verso la platea. Le strutture semplici e lineari che caratterizzavano il palco cinquecentesco vennero trasformate in grandiosi prospetti scenici, riccamente decorati, con vistosi effetti di apparizione e sparizione degli attori. Interno del Teatro Regio di Torino, 1752. Giovanni Michele Graneri.


IL TEATRO ALL’ITALIANA Verso la metà del ‘600 la sala venne caratterizzata da ordini di palchetti “ad alveare”, completamente autonomi e sovrapposti, con accessi e servizi indipendenti dal palcoscenico. Questo permise il massimo sfruttamento dello spazio per il pubblico, suddiviso tra le diverse classi sociali: la platea per la borghesia, i palchi riservati alle famiglie aristocratiche e il loggione, galleria nel sottotetto per i meno abbienti.

Il Teatro La Scala di Milano.

Il Teatro Filarmonico di Verona.


IL TEATRO ALL’ITALIANA

Il palco reale Il palco reale era un particolare tipo di palco, destinato ad accogliere il monarca e i componenti della sua famiglia.

Il Teatro San Carlo di Napoli, il più antico teatro d'opera europeo, fra quelli oggi esistenti.

Presente ancora in alcuni dei maggiori teatri all’italiana, era di ampiezza e altezza maggiori rispetto ai normali palchetti ed era posto frontalmente al palcoscenico, generalmente sopra il primo ordine di palchi. Oggigiorno è per lo più riservato alle alte cariche dello Stato.


IL TEATRO NEL SUO MASSIMO SPLENDORE La complessa tipologia del teatro all’italiana conosce il suo massimo splendore nel Settecento. Il neoclassicismo porta alla costruzione di edifici che rispondono ai principi della solidità e della comodità e cancella le impronte decorative di origine barocca o rococò. Si strutturano gli ambienti di ritrovo per il pubblico (come il foyer), la facciata assume forme monumentali e compare spesso un portico centrale per accogliere le carrozze degli spettatori.

Foyer Teatro la Fenice a Venezia.

La facciata neoclassico del Teatro La Scala di Milano.


IL TEATRO NEL SUO MASSIMO SPLENDORE Molto diffuse sono le soluzioni dei palchi disposti a ferro di cavallo, come nel caso del Teatro Argentina a Roma, La Scala a Milano o la Fenice a Venezia; il Teatro San Carlo a Napoli propone invece una soluzione a campana. L’architetto Filippo Juvarra per il Teatro Regio di Torino preferì utilizzare la forma di un’ellisse, tagliata all’estremità da un arco di proscenio. Per oltre due secoli il teatro “all’italiana” costituì il modello dominante in tutta Europa: si moltiplicano gli esempi pubblici e privati, che privilegiano la pianta a ferro di cavallo.

Opéra di Parigi, costruito su modello del teatro all’italiana.


IL TEATRO NEL NOVECENTO

Nel Novecento si assiste alla revisione della struttura del teatro “all’italiana” nel tentativo di riformulare il rapporto tra spettatori e attori; quello che viene rifiutato è l’effetto della “quarta parete”, cioè quella sorta di “muro” immaginario attraverso il quale il pubblico osserva l’azione che si svolge sul palcoscenico.

Il National Theatre di Londra.

In molti teatri del Novecento si ha l’abolizione dell’arco scenico, che separava lo spazio tra attore e spettatore, e si tende a rifiutare la suddivisione rigida del pubblico per classi sociali, come avveniva nella sala all’italiana attraverso l’uso dei palchi e dei diversi ordini di gallerie.


IL TEATRO NEL NOVECENTO Il movimento delle Avanguardie Storiche, dei primi del ‘900, attraverso il suo radicale sperimentalismo e spirito provocatorio, propose l’esportazione degli spettacoli teatrali in ambienti diversi da quelli tradizionali, il cosiddetto “teatro fuori dai teatri”: le rappresentazioni avvenivano nelle strade, nei cabaret o nei caffè.

Il Futurismo trasformò lo spazio scenico con l’obiettivo di suscitare emozioni dirette e violente sullo spettatore. La nuova scenografia futurista viene quindi pensata come sintesi di "dinamismo, simultaneità e unità d'azione tra uomo e ambiente" che si esprime in un trionfo di colori, forme geometriche e un ampio utilizzo della luce elettrica come elemento scenografico.


IL TEATRO NEL NOVECENTO La seconda metà del Novecento vede la progettazione di teatri polifunzionali: oltre ad ospitare rappresentazioni teatrali, concerti e spettacoli musicali di vario tipo, accolgono al loro interno sale cinematografiche, biblioteche, sale conferenze e ristoranti. È questo il caso dell’Opera House di Sydney (Australia), della Casa della Cultura di Grenoble (Francia) o del Barbican Arts Centre di Londra. Londra.

Opera House di Sydney.


IL TEATRO PIU’ PICCOLO DEL MONDO!

Incluso nel “Guinnes dei primati” 1997 come il più piccolo teatro storico pubblico del mondo, il Teatrino di Vetriano, in provincia di Lucca, misura solo 71 metri quadrati, ma è completo di tutto quanto si richieda a una sala teatrale in piena regola. Costruito nel 1890, è caratterizzato da una pianta trapezoidale e due ordini di balconate.

Negli anni Ottanta minacciosi dissesti alle strutture portanti ne hanno imposto la chiusura. Grazie alla Delegazione FAI di Lucca, il bene è stato acquisito nel 1997 dal FAI che si è impegnato a restaurare il teatrino e a renderlo nuovamente agibile, per ospitare opere di prosa e arte varia.

Teatrino di Vetriano. Vetriano di Pescaglia, Lucca.


VIDEO

Piccola storia del teatro a palchi detto all'italiana – P. Daverio YouTube: http://youtu.be/DSCoLHBzNKQ Il Teatro alla Scala di Milano (chiedere all’Accademia!) Real Teatro Borbonico di San Carlo, Napoli YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=P27YJCNzu8Q Teatro La Fenice, Venezia YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=zdpCXHMUV8k


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