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Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma

“Special color” per l’ultimo F-104 ASA del 21° Gruppo del 53° Stormo.

Anno LV N. 11 NOVEMBRE 2010


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NOVEMBRE 2010 ANNO LV

In copertina Il cippo che a El Alamein attesta l’eroismo dei nostri soldati in quella battaglia del 1943, soldati che sono stati ricordati nel corso della visita organizzata dall’AAA in Egitto e alla quale è dedicato l’articolo di pag. 28.

In quarta di copertina “Special color” per l’ultimo F-104 ASA del 21° Gruppo del 53° Stormo.

AERONAUTICA Anno di fondazione 1956 Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica Direttore editoriale GIANBORTOLO PARISI Direttore responsabile SILVANO BRONCHINI Direzione, Redazione, Amministrazione 00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23 Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882 C.F. 80248150585 – Partita IVA n. 10925071002 e-mail: assoaerorivista@libero.it (per il periodico sociale) e-mail:assoaeroamministra@libero.it (per l’amministrazione) www.assoaeronautica.it (per l’Associazione) www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Militari Aeronautici) c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003 c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949 Realizzazione grafica e stampa Raia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66 Tel. 06/5571229 - Fax 06/5599675 - e-mail: a.raia@raiaweb.eu Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56 Iscrizione al R.O.C. n. 6972 “Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono. Chiuso in redazione il 13 novembre 2010.

Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno una somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio nazionale. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione. ISSN: 0391-7630

Soci aeromodellisti Il bel modello di un P-38 Lightning realizzato dal socio dr. Emilio Villani della sezione AAA di Fidenza.

Rosario Abate - Giorgio Apostolo, Caproni nella prima guerra mondiale. Vignola (MO), Vaccari, 2010. Cm. 22x24,5, pp. 297, euro 45,00.

Luigino Caliaro, Trent’anni di acrobazie a colori - dal 1952 al 1982. Ponte San Nicolò (PD), Duegi Editrice, 2010. Cm. 25x26,5, pp. 160, euro 35 + s.p.

Nel contesto del suo impegnativo lavoro di ricostruire dettagliatamente eventi e personaggi dell’aviazione militare italiana e dopo altri volumi editi negli anni scorsi dedicati uno alla guerra di Spagna e due all’Aeronautica Italiana nelle guerre coloniali, l’autore ha dato ora alle stampe questo libro che copre i dodici mesi che vanno dall’epica battaglia di El Alamein, in Africa settentrionale nel luglio 1942, da dove cominciò l’avanzata delle truppe anglo-americane, fino al loro sbarco in Sicilia il 9 luglio 1943. Nei dodici capitoli del volume vengono dettagliatamente ricostruiti gli eventi che, partendo dal “Mediterraneo nella strategia anglo-americana” giungono alla “neutralizzazione delle difese siciliane” soprattutto attraverso un’analisi accurata delle operazioni condotte dai piloti dei reparti della Regia Aeronautica, ma anche della Luftwaffe, contro le forze aeree alleate. Ricco di fotografie spesso inedite, illustrazioni, mappe e tabelle, il lavoro di Pedriali costituisce un prezioso elemento di consultazione per quanti intendono avere precisazioni e particolari su quell’importante periodo della storia della nostra Arma Azzurra. (SB)

Gli autori, entrambi esperti del settore, descrivono in questo volume soprattutto la storia del velivolo trimotore da bombardamento prodotto dalle industrie Caproni nel periodo della prima guerra mondiale essenzialmente nelle tre versioni da 300, 450 e 600 HP, versioni che sono le protagoniste dei capitoli principali dell’opera: l’idea del bombardamento strategico e le prime azioni di tali velivoli; i successivi più potenti bombardieri e le loro imprese da Pola a Cattaro; i programmi di coproduzione internazionale fino al 1918; i Caproni impiegati da altri utilizzatori in Italia compresi i reparti statunitensi nei quali militò anche il futuro sindaco di New York Fiorello La Guardia. In aggiunta al capitolo dedicato poi ai triplani, all’epoca veri giganti del cielo, non mancano nel libro alcune note relative anche ai monomotori Caproni (dal ricognitore monoplano al caccia triplano) e, infine, la descrizione di come veniva pianificato e condotto il volo sul tipico trimotore. Con numerose fotografie, tabelle, documentazioni e illustrazioni, il volume - la cui prima edizione risale al 1970, ma ora rielaborato e con i testi anche in inglese - costituisce certamente una fonte completa di informazioni per tutti gli appassionati del settore. (SB)

“Dal Cavallino Rampante alle Frecce Tricolori, storia fotografica delle Pattuglie Italiane” è il sottotitolo di questa pubblicazione con la quale l’autore, noto fotografo aeronautico - dopo una breve rievocazione del “volo folle” nato alla fine degli anni Venti - ripercorre per immagini la storia della Pattuglie acrobatiche italiane dal 1952 - anno nel quale, dopo il conflitto, le formazioni espresse di volta in volta dai reparti operativi, ricominciarono a solcare i cieli italiani e stranieri - al 1982. Sono descritti, quindi, con l’elencazione dei piloti che ne fecero parte e dei v e l i v o l i i n d o t a z i o n e , i l “Cavallino Rampante”, i “GuizzoGetti Tonanti”, le “Tigri Bianche”, ancora il “Cavallino Rampante”, i “Diavoli Rossi”, i “Lanceri Neri”, di nuovo i “Getti Tonanti”, nuovamente il “Cavallino Rampante” e, infine, le “Frecce Tricolori” degli anni dal 1961 al 1982. Ampiamente illustrato il volume si presenta come un accurato documento su quelle formazioni acrobatiche che costituirono il ”fiore all’occhiello” della nostra Aeronautica Militare e le cui tradizioni sono state poi ereditate dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale. Da ricordare che per ordinazioni cumulative da parte delle sezioni AAA verrà applicato uno sconto del 10%. (SB)

Disponibile presso l’Ufficio Storico dell’AM, Viale Università 4 - 00185 Roma, telef. 0649864636, fax 0649865545, www.aeronautica.difesa.it (link: Storia-Ufficio Storico).

Disponibile presso l’editore Vaccari srl, Via M: Buonarroti,46 - 41058 Vignola (MO). Telef. 059764106, fax 059760157, info@vaccari.it www.vaccari.it

F e r d i n a n d o P e d r i a l i , L’ I t a l i a nella guerra aerea - Da El Alamein alle spiagge della Sicilia. Roma, Ufficio Storico dell’AM, 2010. Cm. 21x30, pp. 499, euro 31,00.

Disponibile nelle librerie specializzate o presso la Duegi Editrice, Viale Francia, 7 - 35020 Ponte San Nicolò (Padova) - tel.049 711363, fax 049 86260 7 7 , w w w. d u e g i e d i t r i c e . i t ; e.mail: duegi@duegieditrice.it


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L’Aeronautica Militare

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Celebrato il 4 Novembre, festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle FFAA

All’AM la medaglia d’oro della Protezione Civile

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La terza edizione dei “colloqui fra aviatori” tra l’AM e la RAF

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L’AM alla 53ª “Parabolic Flight Campaign” dell’ESA

Scienza, tecnica e industria

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I microsatelliti: potenzialità e possibili impieghi operativi per la Difesa di Giovanni Falcucci

Sul filo dei ricordi

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Anni Trenta: l’aviazione per i bambini di Giorgio Torelli

Varie

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Il Museo “Francesco Baracca” di Lugo di Romagna di Pier Luigi Bacchini

M A R

La riconfigurazione delle forze armate britanniche

Il 70° anniversario della “Operazione Cinzano” di Antonio Poggi Steffanina

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Cipriano Carpi: un sogno tra le nuvole di Carlo Migliavacca

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Volandia ha ricordato Geo Chavez

L’Associazione Arma Aeronautica

Libri

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4 Novembre, festa dell’unità nazionale e giornata delle FFAA

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e cerimonie celebrative sono state aperte dalla deposizione di una corona d’alloro al sacello del Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mentre il monumento veniva sorvolato dalla formazione di nove MB.339 della PAN. E’ seguita, al Quirinale presenti numerose alte autorità civili e militari della Repubblica - la consegna da parte del capo dello Stato delle decorazione dell’Ordine Militare d’Italia conferite nel 2010 al gen. CA Claudio Graziano, al gen. BA Vitantonio Cormio, al CA Giovanni Gumiero, al gen. B. Rosario Castellano e ai luogotenenti dei Carabinieri Antonino Marzullo e Mauro De Cinti.
 In particolare il gen. Cormio ha ricevuto la croce di Cavaliere OMI con la seguente motivazione: «Comandante la 46ª Brigata Aerea, unità costantemente impegnata nelle operazioni di supporto a contingenti nazionali ed internazionali, in territorio ostile e soggetti a costante minaccia, ha messo in evidenza notevoli capacità organizzative e di pianificazione delle missioni di trasporto aereo ed ha partecipato in maniera diretta come capo equipaggio a diverse missioni. Grazie alla sua brillante azione di comando, caratterizzata da esemplare impegno, perizia e valore, ha contribuito in maniera significativa al buon esito delle operazioni “Leonte” in Libano e “International Security Assistance Force” in Afghanistan. Il suo efficace e incisivo operato, ha consentito alla Brigata Aerea di riscuotere l’incondizionato apprezzamento delle autorità nazionali ed internazionali, dando prestigio e grande lustro all’Italia, alle Forze Armate e all’Aeronautica Militare.
 Pisa, 26 ottobre 2006 - 27 maggio 2009». E’ da ricordare che, in precedenza, il capo dello Stato aveva incontrato una rappresentanza degli allievi delle Accademie Militari. Cerimonie celebrative, rispettivamente presiedute dal presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini e dal presidente del Senato Renato Schifani, hanno avuto luogo al Sacrario di Redipuglia e al Sacrario militare dei Caduti d’Oltremare a Bari. Oltre a consentire ai cittadini, come da tradizione, la visita di numerosi enti militari in tutta Italia il ministero della Difesa ha disposto l’affissione in tutti i comuni del Paese del manifesto celebrativo dell’evento. A Roma, al Circo Massimo, è stata allestita una mostra che, aperta al pubblico dal 4 al 7 novembre, ha esposto mezzi e materiali delle FFAA. In particolare l’Aeronautica Militare era presente, tra l’altro, con un simulacro del caccia AM-X, un elicottero AB-212, una Torre di Controllo mobile per il Traffico Aereo e l’Unità

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Il messaggio del capo dello Stato alle Forze Armate: 
«Il 4 novembre di 92 anni fa aveva termine il primo conflitto mondiale e si completava il grande disegno dell’Italia unita. 
Oggi, all’Altare della Patria, a nome di tutti gli italiani, renderò il mio deferente omaggio a tutti coloro che sono caduti per costruire un’Italia libera, democratica e prospera. In quel momento di commosso raccoglimento, il mio pensiero andrà in particolare ai tanti giovani che, anche recentemente, hanno perso la vita mentre assolvevano il proprio compito nelle missioni di pace.
 Il loro ricordo così vivo e doloroso in tutti noi ci deve indurre non a desistere ma a persistere nel nostro impegno, a moltiplicare gli sforzi, anche per onorare la memoria di quei ragazzi e dare il significato più alto al loro sacrificio, che altrimenti sarebbe stato vano.
 Nell’attuale periodo storico di profondi mutamenti e drammatiche trasformazioni che mettono in pericolo i valori fondanti della nostra società e il nostro stesso benessere economico e sociale, nessun paese libero e democratico può sottrarsi al dovere di contribuire alla stabilità e alla sicurezza della comunità internazionale. 
Le Nazioni Unite, l’Alleanza Atlantica, l’Unione Europea sono interpreti e strumenti operativi di questo dovere condiviso. Ed è nel quadro dei dispositivi di intervento messi in campo da queste istituzioni e sulla base di decisioni consensuali assunte nell’ambito dei loro organi collegiali di governo che le Forze Armate italiane operano insieme a quelle di moltissimi altri Stati sovrani, nel pieno rispetto dei principi sanciti dall’articolo 11 della nostra Costituzione. È perciò dovere delle autorità politiche e militari preposte continuare ad aggiornare e migliorare strategie, strutture e capacità operative delle Forze Armate, per rendere più efficace il contrasto delle minacce da fronteggiare, garantendo nel contempo la massima protezione ai contingenti impiegati e alle popolazioni civili coinvolte.
 Ma è anche dovere di tutte le istituzioni e di ogni cittadino sostenere, in Italia e nel contesto sinergico delle organizzazioni internazionali, a partire dall’Unione Europea, questo primario impegno democraticamente condiviso su scala globale.
 Nella ricorrenza del 4 novembre, che quest’anno, nel quadro delle Celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, assume significato ancor più profondo, rendiamo onore ai soldati, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri e ai finanzieri che operano nelle aree di crisi con perizia, abnegazione ed entusiasmo. Riconosciamone l’impegno e la professionalità e ringraziamoli per i progressi che ci hanno permesso di compiere verso un mondo più stabile, pacifico e sicuro.
 Siamo orgogliosi di quanto essi fanno ogni giorno, in nome del nostro paese e della comunità internazionale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia».

Meteo Mobile oltre a grandi modelli dei caccia Eurofighter, AM-X e Tornado, dei velivoli da trasporto C-130J e C-27J, dell’elicottero HH-3F nonché con equipaggiamenti di volo, un seggiolino eiettabile, una barella di bio-contenimento, motori del velivolo Tornado e dell’elicottero NH-500E, un

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missile Aspide sezionato a scopo illustrativo e un’esposizione cartografica ed aerofotografica. Personale dell’Aeronautica Militare e pannelli esplicativi hanno illustrato il materiale esposto. La Banda Musicale dell’Aeronautica Militare si è esibita nel pomeriggio del 4 Novembre in Piazza di Spagna e, nel pomeriggio del 7, a Roma, la PAN ha sorvolato Piazza del Popolo dove era in corso la grande giornata conclusiva delle celebrazioni del 4 Novembre che ha visto anche un concerto della Banda militare interforze.

Da sottolineare, infine, che l’Associazione Arma Aeronautica - oltre ad essere presente il 4 Novembre con il proprio Labaro alla cerimonia all’Altare della Patria e con il Medagliere a Redipuglia - ha partecipato con molte rappresentanze e Labari delle sue sezioni periferiche alle relative celebrazioni indette dalle sezioni stesse o dagli enti militari e/o civili nelle località dove esse sono costituite, allestendo anche mostre e vetrine dedicate alla nostra forza armata o organizzando conferenze per studenti.

All’AM la Medaglia d’Oro della Protezione civile

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l 9 Novembre, nella Caserma della Guardia di Finanza di Coppito a L’Aquila, si è svolta la cerimonia per la consegna da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, delle Medaglie d’Oro della Protezione civile e degli attestati di pubblica benemerenza di I Classe alle Istituzioni che - fin dalle prime ore del 6 aprile 2009 -hanno operato con impegno, dedizione e disponibilità a L’Aquila e nei comuni abruzzesi colpiti dal terremoto. Per l’Aeronautica Militare - la cui attività a favore delle popolazioni colpite dal sisma è stata sovente determinante - l’importante riconoscimento è stato ritirato dal suo capo di Stato Maggiore, gen. SA Giuseppe Bernardis.

Terza edizione degli ATAT tra l’AM e la RAF

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l 25 ottobre, a Roma, ha avuto luogo la 3ª edizione degli ATAT (Airmen To Airmen Talks - colloqui tra aviatori) di forza armata tra le delegazioni dell’Aeronautica Militare e della Royal Air Force (RAF) rispettivamente guidate dal sottocapo di Stato Maggiore, gen. SA Maurizio Lodovisi, e dal suo omologo, Air Vice-Marshal Barry Mark North. Nel corso dei lavori, le due delegazioni hanno illustrato i processi di trasformazione in atto nelle due forze aeree, condiviso le significative esperienze maturate nei teatri operativi su sistemi d’arma comuni, analizzando, infine, le criticità degli attuali programmi di cooperazione industriale. 
In particolare il rappresentante britannico ha illustrato i contenuti dello Strategic Defence and Security Review (SDSR), recentemente reso noto dal premier Britannico (v. anche altro articolo a pag. 21), evidenziando come la RAF sia impegnata nella rivisitazione del “planning Review” che dovrà identificare, entro quest’anno, le soluzioni da adottare per l’attuazione del SDSR operando tra l’altro. un’efficace razionalizzazione delle attuali capacità e la revisione dell’approccio alla logistica ed all’addestramento, privilegiando l’adozione di soluzioni condivise con i Paesi alleati ed amici. I colloqui, si legge in una nota dell’AM, «hanno consentito di creare i presupposti per una rafforzata cooperazione in grado di assicurare un confronto costante sulle scelte da adottare, anche con riferimento ai programmi di investimento, nella consapevolezza che le decisioni rispettivamente assunte a livello nazionale hanno un impatto significativo sulla pianificazione dello strumento della controparte. Passi in avanti, particolarmente significativi, sono stati registrati nella prospettiva di cooperazione anglo-italiana nella generazione della capacità JFACC (Joint Force Air Component Commander) che l’AM metterà a disposizione della NATO nel 2015». I molteplici, comuni interessi emersi nel corso dei colloqui e l’opportunità di ricercare sinergie nelle capacità operative oggi esprimibili dalle due forze aeree, compreso l’esame «di settori totalmente nuovi quali “space” e “cyber”, ha suggerito di programmare la prossima edizione degli ATAT entro l’autunno 2011».

Cambi di comando e assunzioni d’incarico nell’AM Il 15 ottobre, sull’aeroporto AMIKo (Aeronautica Militare Italiana in Kosovo), il col. pil. Paolo Baldasso ha assunto il comando della Task Force Air (TFA) di Gjacova/Djakovica in sostituzione del pari grado Riccardo Ferraresi. Il 19 ottobre, a Borgo Piave (Latina), il col. AAran Antonio Celletti è subentrato al gen. div. AAran Donato Scattarelli nel comando del 4° Reparto Tecnico Manutentivo (RTM) Difesa Aerea, Telecomunicazioni e Assistenza al Volo dell’AM. Il 20 ottobre, a Viterbo, il col. nav. Antonio Gaetano Coppola ha assunto il comando della Scuola Marescialli A.M. in sosti-

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tuzione del col. pil. Giandomenico Gaudenzi destinato a ricoprire l’incarico di vice comandante della Scuola Unica Interforze Difesa NBC di Rieti. Il 21 ottobre, a Roma, il generale DA Valter Mauloni ha assunto la responsabilità della 3ª Divisione del Comando Logistico dell’AM subentrando al pari grado Gianfranco Trinca. Il 27 ottobre, a Perdasdefogu, il gen. BA Sanzio Bonotto ha assunto il comando del Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ) in sostituzione del pari grado Roberto Quattrociocchi.

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Visite straniere a enti e reparti dell’AM Delegazione argentina a basi e reparti vari Il 21 settembre il generale Normando Costantino, capo di Stato Maggiore Generale della Forza Aerea Argentina, con una delegazione di tale Forza Armata, è giunto al Palazzo Aeronautica di Roma per un incontro con il gen. SA Giuseppe Bernardis, capo di Stato Maggiore dell’AM. Dopo il rituale scambio di crest, gli argentini hanno assistito all’illustrazione delle attività dell’AM per poi recarsi in visita, sulla base aerea di Pratica di Mare, al Centro Sperimentale Volo, al Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (CNMCA) e al 6° Reparto Manutenzione Elicotteri (RMEl). Il giorno seguente la delegazione della Forza Aerea Argentina, ha visitato il 70° Stormo di Latina, assistendo, tra l’altro, ad un briefing sui compiti del reparto con particolare riferimento alla formazione dei piloti militari ed ai programmi addestrativi in vigore, sviluppati per il nuovo velivolo Aermacchi SF-260EA.

L’11 ottobre gli Addetti Aeronautici di Austria, Federazione Russa, Francia, Gran Bretagna, Grecia e Stati Uniti - accompagnati dalle loro assistenti - che per la prima volta hanno partecipato ad una visita conoscitiva - sono giunti al 37° Stormo di Trapani dove hanno assistito all’illustrazione dell’organizzazione e della missione del Reparto soffermandosi poi presso la Torre di Controllo, il Gruppo Efficienza Aeromobili, il 18° Gruppo Caccia, e l’82° Centro CSAR (Combat Search and Rescue).

Addetti militari stranieri a tre Stormi Il 23 settembre una delegazione di 13 addetti militari stranieri accreditati presso le rispettive ambasciate in Italia hanno compiuto una visita al 70° Stormo di Latina. Gli ufficiali - appartenenti a Corea del Sud, Croazia, Federazione Russa, Francia, Ecuador, Grecia, Marocco, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Popolare Cinese, Senegal, Stati Uniti e Tunisia - dopo aver assistito all’illustrazione delle attività del Reparto - hanno visitato l’aula “Computer Base Training (CBT)”, utilizzata per l’addestramento teorico a terra degli allievi piloti, e l’aviorimessa del Gruppo Efficienza Aeromobili dove è stato loro descritto nei suoi particolari il velivolo SF-260EA.

Il sottocapo di S.M. della RAF al 61° Stormo Il 26 ottobre, una delegazione britannica guidata dall’Air Vice-Marshall Barry Mark North, sottocapo di Stato Maggiore della RAF, in Italia per la 3ªedizione degli ATAT (v. altro articolo a pag. 5), ha visitato il 61° Stormo dove, dopo l’illustrazione delle attività del reparto, si è soffermata presso i nuovi simulatori di volo dell’MB-339 (versione Alpha e CD) e assistendo infine all’analisi e debriefing di una missione del corso pre-operativo (Lead-in Fighter Program) con l’ausilio del RES, il sistema informatico di ricezione, elaborazione e presentazione dei parametri di volo ad alte prestazioni.

Onorificenza russa al gen. Massetti

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l 13 ottobre, a Mosca, il presidente della Federazione Russa Dmitrij Medvedev ha conferito al gen. SA Luciano Massetti, direttore generale “Attività Aeronautica” del nostro Dipartimento della Protezione civile, l’onoreficenza di Stato per il contributo che due Canadair della Protezione civile stessa hanno offerto, operando per 125 ore di volo, nella lotta contro i disastrosi incendi che hanno colpito vaste località del territorio russo nell’agosto scorso.

Il 14 ottobre gli stessi partecipanti hanno poi compiuto una visita al 41° Stormo Antisom di Sigonella, dove - dopo la presentazione delle attività del Reparto - hanno visitato le principali infrastrutture aeroportuali della base soffermandosi presso l’88° Gruppo Volo, il Centro Addestramento Equipaggi, il Radar e l’11° Reparto Manutenzioni Velivoli.

Accordo sulla sicurezza del volo

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l 27 ottobre, al Palazzo Aeronautica in Roma e nel «contesto di collaborazione istituzionale fra comparti della Pubblica Amministrazione», il Commissario straordinario dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), Bruno Franchi, e il sottocapo di Stato Maggiore dell’AM, gen. SA Maurizio Lodovisi, hanno firmato un protocollo d’intesa nel campo della prevenzione e dell’investigazione tecnica degli incidenti aerei. Il documento prevede, in particolare, il rafforzamento del rapporto di collaborazione istituzionale tramite la reciproca condivisione, nel campo della prevenzione, di informazioni e dati riguardanti l’attività di volo civile e militare e, per gli aspetti investigativi, delle specifiche esperienze tecnico-professionali soprattutto allo scopo di migliorare l’attività di prevenzione in tale importante settore.

L’AM alla “Parabolic Flight Campaign” dell’ESA Dal 18 al 21 ottobre, sull’aeroporto francese di Bordeaux, ha avuto luogo la 53ª “Parabolic Flight Campaign” dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) alla quale, per la prima volta, hanno partecipato due piloti, due ingegneri e due medici del Centro Sperimentale di Volo (CSV) dell’Aeronautica Militare, insieme a personale dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Università degli Studi di Cagliari. Scopo della campagna era soprattutto lo sviluppo del programma COSMIC (Combustion Synthesis under Microgravity Conditions), volto ad analizzare il processo di sintesi di materiale lunare o marziano in condizioni di microgravità e che, brevettato dall’università di Cagliari e dall’ASI, servirà a produrre direttamente nello spazio elementi strutturali utilizzando materiale già disponibile. Nei tre giorni di attività, il personale dell’AM ha volato su un Airbus A.300, verificando direttamente le modalità di svolgimento delle manovre, la necessaria crew coordination ed il comportamento dell’aereo durante le fasi di volo in assenza di gravità. E’ da sottolineare in proposito che la partecipazione dell’AM «si inserisce nel più ampio quadro di cooperazione tra l’AM e l’ASI nel settore del volo umano e nell’ambito della strategia della Forza Armata, tesa a valorizzare la propria competenza ambientale nel settore aero-spaziale».

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A unità cinofila AM il premio “Cani con le stellette” Il 15 ottobre, a Roma, in occasione delle celebrazioni per il 188° annuale della fondazione del Corpo Forestale dello Stato, l’unità cinofila dell’AM composta dal serg. Alessandro Intellisano e dal cane “Rex Von Strothetal” del Centro cinofili presso il 4° Stormo di Grosseto, ha ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il premio “Cani con le Stellette”, istituito per sottolineare il prezioso e silenzioso lavoro svolto dalle unità cinofile delle diverse Amministrazioni nella salvaguardia di vita umane. Nella motivazione si legge che: 
 « …nonostante le problematiche condizioni ambientali, i continui rischi per l’incolumità fisica ed il progressivo accumulo di stress, il sergente Intelisano e Rex continuavano ad operare con rar a professionalità e pregevole senso di responsabilità, riuscendo a soddisfare costantemente le richieste operative provenienti dalle diverse articolazioni della base…. significativo esempio di virtù militare, abnegazione e volontà di sacrificarsi in nome dell’interesse collettivo».

Medicina aerospaziale: incontro di aggiornamento al CSV Il 25 ottobre, al Centro Sperimentale Volo (CSV) di Pratica di Mare e alla presenza del responsabile del Comando Logistico (ComLog), gen. SA Giuseppe Marani, ha avuto luogo un incontro in materia di medicina aerospaziale al quale hanno preso parte - con alti rappresentanti del ComLog, dell’Ispettorato Sicurezza Volo e della Sanità Militare - numerosi medici, infermieri, piloti e equipaggi di volo dell’AM. Il convegno. organizzato dal Reparto di Medicina Aeronautica e Spaziale (RMAS) del CSV ha avuto, come sempre, lo scopo di aggiornare i partecipanti su tematiche di attualità in materia di medicina aeronautica migliorando, quindi, le prestazioni e la sicurezza. In particolare sono stati trattati argomenti sul disorientamento spaziale, vedere chiaro in alta quota, ejection in volo e addestramento a terra, immersione subacquea e attività di volo, processi cognitivi, vigilanza e stress nell’attività di volo, idoneità al volo e certificazioni mediche per l’aviazione civile.

Una mostra sull’AM a Loreto In concomitanza con il 35° raduno degli ex allievi ONFA

5.000 ore di volo per i Predator... Il 19 ottobre i due Predator dell’AM rischierati a Herat (Afghanistan) con la Joint Air Task Force (JATF) hanno oltrepassato le 5.000 ore di volo svolte in più di 600 missioni effettuate dal 2007 ad oggi soprattutto a favore del contingente italiano e delle forze alleate dell’ISAF.

... e 3.000 ore per i C-130J in Afghanistan Il 20 ottobre i C-130J che l’Aeronautica Militare ha rischierato dal febbraio 2007 a Herat (Afghanistan) alle dipendenze della JATF (Joint Air Task Force), hanno raggiunto le 3.000 ore di volo svolte in oltre 2.600 missioni di supporto alle operazioni dei contingenti multinazionali dell’ISAF (International Security Assistance Force) e nel corso delle quali sono stati trasportati circa 50.000 passeggeri, poco meno di 5.000 tonnellate di materiali vari ed effettuati 70 aviolanci di beni di prima necessità.

Come reperire il DVD sul 50° anniversario della PAN Con riferimento a quanto pubblicato a pag. 7 di Aeronautica n. 89/2010 circa la realizzazione, da parte del Centro Produzione Audiovisivi dello Stato Maggiore AM di un filmato (in versione Blu-Ray e in quella DVD) dedicato ai 50 anni delle “Frecce Tricolori” con immagini a terra e in volo, si rappresenta che informazioni sulle modalità di acquisto di tale opera possono essere reperite accedendo al sito internet www.aeronautica.difesa.it e consultando poi il link CPA Troupe Azzurra.

Il 18 settembre, nella Villa Bonci ubicata all’interno delle Scuole Lingue Estere e Perfezionamento Sottufficiali dell’Aeronautica Militare di Loreto, è stata inaugurata la mostra “L’Aeronautica e Loreto, percorsi di storia” che attraverso un’ampia esposizione di fotografie e documenti vari ha inteso evidenziare il legame tra la nostra forza armata e la città. 
 Tra le autorità intervenute, il sen. Salvatore Piscitelli che ha compiuto il tradizionale taglio del nastro, il vescovo mons. Giovanni Tonucci e il sindaco Paolo Niccoletti, ricevuti dal comandante degli Istituti col. Mauro Sabbione. Un pezzo di storia marchigiana, dunque, quella che è stata narrata nei 90 anni documentati dalla mostra fotografica, ma anche una iniziativa all’insegna della devozione dell’Aeronautica Militare alla Madonna di Loreto, iniziativa concretizzata proprio nell’anno in cui si festeggia la ricorrenza dei novanta anni dalla proclamazione a sua Santa Protettrice. L’occasione per l’inaugurazione della mostra è coincisa con il 35° raduno degli ex allievi dell’Istituto “Francesco Baracca” di Loreto, già sede dell’Opera Nazionale Figli degli Aviatori (ONFA), l’Ente morale che dal 1930 e fino agli anni ‘80 svolse la sua attività assistenziale “diretta” nella città mariana a favore degli orfani degli aviatori, prima del suo definitivo trasferimento a Cadimare (La Spezia). Tra i numerosi presenti al raduno l’attuale presidente dell’Opera, gen. SA Piergiorgio Crucioli, e il presidente del loro “Club”, dott. Francesco Meacci.

Riunione della “5+5” al 61° Stormo Dal 20 al 24 settembre, sull’aeroporto di Galatina sede del 61° Stormo, si è svolta - nell’ambito delle attività di cooperazione internazionale fra i paesi aderenti all’Iniziativa “5+5” - la riunione di un Gruppo di Lavoro di tale organizzazione al quale hanno preso parte i rappresentanti delle Aeronautiche Militari di Algeria, Francia, Italia, Libia, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia. La costituzione del Gruppo fa seguito alla riunione, avvenuta sempre presso il 61° Stormo nell’ottobre 2009, tra i capi di Stato Maggiore delle Forze aeree di dieci Paesi del Mediterraneo Occidentale sul tema della formazione e addestramento del personale militare impiegato nel settore della sicurezza aerea (v. pag. 7 di Aeronautica n. 11/2009). Nel corso della riunione sono state trattate diverse problematiche sui programmi addestrativi basici e avanzati delle Nazioni partecipanti e sui criteri di selezione, valutazione e standardizzazione dell’addestramento al volo, e i partecipanti hanno anche preso parte ad alcune missioni di volo che, con equipaggi misti, sono state effettuate su MB-339 (nella versione A e CD).

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I microsatelliti: potenzialità e possibili impieghi operativi per la Difesa di Giovanni Falcucci*

I

l settore spaziale, da sempre caratterizzato dall’impiego di alta tecnologia, da ingenti oneri per la progettazione e la realizzazione delle missioni, capace di assicurare un ritorno di immagine in determinati casi unico (basti citare l’effetto propagandistico che l’impresa dell’uomo sulla Luna ha giocato a favore degli USA) è attualmente in una fase di rapida evoluzione. Mentre nuovi Paesi, come Cina, India, Giappone, Corea, Brasile e Argentina, stanno investendo nel settore per potenziare le proprie capacità, altri “storici” leader del settore, come i principali Paesi europei, hanno deciso di unire le forze per la realizzazione di progetti estremamente ambiziosi, quali il GMES1 ed il GALILEO, capaci di assicurare all’UE rispettivamente dati accurati per monitorare la salute del pianeta, aumentare la sicurezza della popolazione e conseguire l’indipendenza dagli USA nel settore della navigazione e del posizionamento. Parallelamente, sono in corso contatti tra le Difese di vari Paesi europei per la realizzazione dei futuri sistemi satellitari di osservazione della terra e di telecomunicazioni. In questo contesto in forte evoluzione si ritiene di interesse analizzare le tendenze progettuali relative alla realizzazione dei vari tipi di satelliti, con particolare riferimento alle missioni di tipo applicativo in un settore, quello dei microsatelliti, che vede, a livello internazionale, un costante e crescente livello di interesse. Nel merito, il Piano Spaziale della Difesa (PSD), ed. 2009-2020, elaborato dallo Stato Maggiore della Difesa, IV Reparto, ed approvato dal capo dello SMD nel luglio 2009, prevede che: «la Difesa procederà alla valutazione di opportunità di definire i necessari Requisiti Operativi, interfacciandosi con quanti (Agenzia Spaziale Italiana, Indu-

stria, Università) hanno maturato esperienze e know-how nel settore. […] la Difesa manterrà una completa ed aggiornata conoscenza dello stato dell’arte e dei programmi avviati nel settore dei micro satelliti. L’eventuale acquisizione di un tale capacità, andrà, invece, valutata alla luce degli approfondimenti di carattere organizzativo, gestionale e finanziario indispensabili per l’avvio di iniziative nel settore». Analizziamo ora gli assetti in argomento da un punto di vista tecnico, con particolare riferimento a missioni di interesse della Difesa. La trattazione, pur

senza addentrarsi eccessivamente nel dettaglio, prenderà in considerazione anche aspetti tecnici per illustrare i criteri alla base della progettazione allo scopo di meglio evidenziare i vantaggi che tali assetti offrono in confronto ai satelliti di taglia standard. Sebbene la classificazione comunemente adottata preveda per i micro satelliti una massa complessiva contenuta al di sotto dei 100 kg, nella presente trattazione tale limite verrà spostato a 150 kg, per poter assolvere determinati tipi di missione, più avanti illustrati. La realizzazione di un microsatellite

permette innanzitutto di contenere i costi di produzione per ovvi motivi di scala. Questo vantaggio, di per sé già determinante, è solo il primo di una conseguente catena di effetti “benefici”. In tale quadro, infatti, il progettista sarà più propenso ad adottare margini di dimensionamento dei vari sottosistemi più rilassati, accettando un lieve aumento dei rischi a fronte di un beneficio in termini prestazionali. E’ così possibile impiegare componenti elettronici di ultima generazione: batterie ricaricabili agli ioni di litio, in luogo delle tradizionali nichel-cadmio o, tutt’al più, nichel-metallo idruro, con guadagni in termini di capacità, diminuzione degli ingombri e delle masse, ma anche celle solari innovative con i medesimi benefici in termini di massa e superfici necessarie, oppure computer di bordo più aggiornati per potenziare e velocizzare la gestione dei dati a bordo. Per quanto riguarda la vita media dei micro satelliti, essa può essere prevista, sin dall’inizio, di durata limitata rispetto a quella di missioni tradizionali. Anche questo aspetto porta conseguenze positive in termini progettuali: i cicli di carica e scarica delle batterie nelle fasi di eclissi si riducono e con essi la capacità richiesta alle stesse, che a loro volta diminuiscono di volume e di massa; anche l’invecchiamento dei pannelli solari, per effetto delle radiazioni presenti al di fuori dell’atmosfera, è limitato, richiedendo superfici di celle inferiori e, più in generale, l’affidabilità richiesta ai singoli componenti può essere soddisfatta con prodotti commerciali o Commercial Off The Shelf (COTS), scelta che implica un ulteriore abbattimento dei costi di produzione. La vita utile limitata ha, poi, un influsso diretto sull’impianto di propulsione potendo prevedere l’impiego

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GMES = Global Monitoring for Environment and Security

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di innovative forme di propulsione (motori “elettrici2”), ancora ritenute non del tutto mature per l’impiego in missioni di durata standard, o la necessità di una quantità di carburante limitata, o ancora, al limite, la scomparsa totale del sottosistema di propulsione per quei satelliti le cui orbite e il cui coefficiente balistico3 siano di per sé tali da non richiedere le spinte necessarie a compensare le perdite di velocità dovute alla resistenza aerodinamica. Il contenimento dei costi e la vita utile limitata di fatto permettono di dedicare completamente un micro satellite all’espletamento di una ben determinata missione. Rinunciando alla flessibilità operativa che il satellite tradizionale deve assicurare in ragione degli investimenti in esso profusi, il microsatellite potrà essere perfettamente attagliato allo scopo per cui viene progettato. In tale contesto non solo potrà essere posizionato su orbite tali da massimizzare le performance del payload di bordo, ma i vari sottosistemi potranno ancora una volta esser dimensionati sulla base delle esatte esigenze, limando i margini e le ridondanze comunemente adottate. Accettando limitazioni operative anche severe, ad esempio il numero di riprese possibili per orbita per le missioni di osservazione della terra, o la precisione di puntamento nelle missioni TLC (in questo caso prevedendo dei requisiti aggiuntivi per i terminali di terra), saranno possibili grosse economie in termini di potenza elettrica richiesta, dimensionamento del controllo di assetto e delle antenne di bordo. Quanto sopra, come visto prima, a sua volta influenzerà il design del gruppo batterie - pannelli solari, ma anche del sottosistema di controllo termico che, se del tipo passivo, risulterà anche più affidabile e leggero. Per quanto riguarda il bilancio di massa (mass budget), vero fattore guida delle

prime fasi di progettazione, sarà necessario adottare ogni utile strategia per il contenimento della massa complessiva e, in tale direzione si segnala il crescente impiego di materiali compositi per la realizzazione del sottosistema struttura. Detti materiali, infatti, assicurano le caratteristiche meccaniche richieste e la rigidezza necessaria a sopportare i notevoli carichi che si sperimentano durante le fasi di lancio, permettendo sensibili risparmi di peso rispetto ai materiali tradizionali (il peso risulterà come minimo dimezzato). In tale ambito, poi, potrebbe essere particolarmente utile prevede-

Orbite cObra possibili orbite di interesse per microsatelliti

re cablaggi opportunamente annegati nella struttura con connettori e prese di alimentazione standard dislocate nel modo più idoneo. Come noto, infatti, il peso del cablaggio rappresenta una percentuale non trascurabile del mass budget complessivo e una progettazione innovativa, quale quella ora descritta, potrebbe contribuire in maniera significativa a contenere un peso che, di fatto, non ha rilevanze funzionali ai fini della missione da svolgere. L’impiego dei materiali compositi, unito alle tecniche di progettazione ad hoc so-

pra accennate, rende oggi possibile il raggiungimento di capacità ragguardevoli, pur riferite a satelliti di massa inferiore ai 150 kg. Tale classe di satelliti ha, poi, l’ulteriore vantaggio di poter essere lanciata tramite un ampio ventaglio di opzioni. Oltre al lancio singolo o in abbinamento ad altri satelliti, infatti, un sistema che offre interessanti spunti si sviluppo, specie ai fini Difesa, è rappresentato dai lanciatori aviotrasportati. Partendo dalla considerazione che, quale rule of thumb, un lanciatore è in grado di inserire in orbita payload pari a circa l’1% della propria massa, i satelliti oggetto della presente trattazione potranno essere lanciati con l’impiego di razzi della classe delle 15 tonnellate e, pertanto, aviotrasportabili. Il lancio da aereo, oltre a permettere di limitare le perdite dovute alla resistenza aerodinamica (non dovendo attraversare gli strati più densi dell’atmosfera all’inizio del volo), e quelle imputabili alla gravità (la traiettoria potrà essere ottimizzata e non dovrà precedere un tratto iniziale verticale, in verso opposto alla forza peso), ha l’indubbio vantaggio di abbattere i costi di lancio che spesso rappresentano una porzione significativa degli oneri dell’intera missione spaziale. Ai fini Difesa, tuttavia, i vantaggi ancor più importanti sono: - il tempo di riposta, con la concreta possibilità di dispiegare assetti in orbita in tempi ristretti e di avere i primi ritorni operativi nel giro di giorni; - la completa indipendenza con la capacità di accesso autonomo allo spazio ed alle relative applicazioni, al fine di garantire il corretto ed efficace utilizzo della dimensione spazio, componente essenziale della Capacità Operativa Fondamentale C4ISTAR; - la riservatezza che il lancio può garan-

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I motori “elettrici” si basano sul terzo principio della dinamica e perciò sono anch’essi dei motori a reazione: un fluido (gas ionizzato, plasma, ecc.) viene accelerato ed espulso tramite l’uso di opportuni campi elettromagnetici e, per reazione, il satellite riceve una spinta nella direzione opposta. Si tratta di spinte estremamente basse, ma di interesse nel settore spaziale, dove non vi sono attriti o resistenze significative. Il vantaggio è nell’altissima efficienza che tale propulsione assicura: in altri termini sarà sufficiente una quantità di combustibile estremamente ridotta rispetto a quanto sarebbe necessario impiegando dei tradizionali motori chimici. Con una limitata quantità di carburante sarà quindi possibile posizionare il satellite a quote più basse e sfruttare la spinta continua assicurata dalla propulsione elettrica per contrastare l’incrementata resistenza aerodinamica. Tale soluzione permetterà, a parità di payload, di ottenere, ad esempio, immagini a più alta risoluzione, risultando il sensore più vicino alla zona di ripresa. 3 Il coefficiente balistico è il rapporto tra la massa del satellite ed il prodotto dell’area frontale per il coeff. di penetrazione aerodinamica. In pratica la decelerazione che il corpo subisce per effetto dell’attrito con l’atmosfera è inversamente proporzionale a tale coefficiente (un oggetto di elevata massa e con buona capacità di penetrazione subirà decelerazioni minime).

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USaF - Quick Launch (velivolo c-17)

tire non dovendo ricorrere ai consueti lanciatori e relativi poligoni che, in aggiunta, devono essere prenotati con mesi/anni di anticipo. Nello specifico settore, il PSD prevede che, «auspicabilmente, la Difesa mantenga una conoscenza ad ampio spettro delle opzioni disponibili dei lanciatori tradizionali sia in ambito nazionale, sia internazionale. Al tempo stesso appare importante seguire i progetti di nuovi sistemi per lo sviluppo di lanciatori operabili dal poligono di Malindi, o riutilizzabili all’interno del programma PRORA 4 dell’ASI e per i sistemi aviotrasportati dedicati ai micro satelliti. L’Aeronautica Militare, avendo avviato studi di settore per valutare la fattibilità di sistemi di lancio aviotrasportati, seguirà le problematiche relative all’acquisizione di tale capacità, in coordinamento con SMD, per le valutazioni di competenza nel piano finanziario e capacitivo per quanto att7iene alla definizione dei Requisiti Operativi per i payload». Sempre nell’ottica di ridurre i tempi per la realizzazione della missione, inoltre, potrebbe considerarsi l’opportunità di qualificare un bus di dimensioni e ingombri tali da essere compatibile con vari payload e diversi profili

di missione e dotarsi di una scorta di tali carrozze. Una volta autorizzata la missione, sarà possibile recuperare un bus opportunamente immagazzinato, procedere all’assemblaggio delle parti, impiegando i citati componenti COTS, con opportuni attacchi, connettori e prese di alimentazione standard. In altri termini questa classe di satelliti permette l’adozione di nuove tecniche di assemblaggio, integrazione e testing che, adottando una filosofia aggressiva, sarebbero in grado di abbattere drasticamente i tempi tradizionalmente associati a tali delicate operazioni. A valle di queste si dovrà, poi, procedere al lancio aviotrasportato. In tale ottica la scelta di propellente solido per il lanciatore faciliterà lo stoccaggio dello stesso e velocizzerà le operazioni di preparazione del razzo. L’adozione di tali strategie, in definitiva, permetterebbe un impiego realmente “tattico” degli assetti spaziali in argomento, diversamente da quanto avviene con i tradizionali satelliti, classificabili come “strategici”. Oltre alla missione di osservazione della Terra, ambito applicativo di elezione per gli assetti in argomento, capaci, pur rientrando nella citata soglia dei 150 kg, di assicurare riprese con risoluzioni submetriche, e dunque di interesse ai fini

operativi, i microsatelliti potrebbero trovare impiego anche in particolari missioni TLC in cui, peraltro, il contenimento della massa al lancio risulta agevolato, non essendo presenti gli stringenti requisiti di dimensionamento relativi al telescopio da impiegare nelle missioni di osservazione5. Dove fosse richiesta una capacità TLC prolungata su una determinata area di interesse, non potendo garantire la copertura continuativa assicurabile solo dai tradizionali satelliti Geostazionari, potrà essere previsto l’impiego di una costellazione di microsatelliti che, in base alla disposizione relativa degli assetti, potrà garantire alternativamente una copertura prolungata su una determinata zona (con successivo prolungato “buco” capacitivo) o un servizio equiripartito nel tempo. Tali assetti potrebbero, poi, essere impiegati sinergicamente con assetti

Virgin Galactic II WhiteKnight.

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PRORA = PROgramma nazionale di Ricerca Aerospaziale. La risoluzione raggiungibile da un determinato telescopio è sostanzialmente influenzata dalle dimensioni della lente/specchio frontale impiegato. Quale regola di carattere generale, si riporta la formula per la massima risoluzione raggiungibile al nadir (limiti di diffrazione e di campionamento dell’elemento sensibile): Risoluzione a terra (Ground Sample Distance) = dove, appunto, la lunghezza d’onda di interesse (per lo spettro “visibile” ca. 0.6 * 10-6 m), h la quota del satellite e D il diametro del citato specchio/lente frontale.

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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA UAV, in un’ottica di impiego net-centrico delle risorse. Più promettente sembrerebbe l’impiego per le missioni di tipo ELINT6: in questo caso, un satellite della classe 30-50 kg (addirittura classificabile come nano-satellite) potrebbe rilevare l’emissione di sorgenti elettro-magnetiche, assicurando

ScraMJET (Mach = 10) Propulsore innovativo, capace di avvicinarsi alle velocità necessarie per l’immissione in orbita

una copertura potenzialmente globale, sfruttando la caratteristica dei satelliti di poter sorvolare zone altrimenti interdette e di operare, nel caso di impiego di sensori di tipo passivo, nel più totale riserbo. Nel caso specifico, la possibilità di disporre di una costellazione di nano-satelliti ELINT, permetterebbe anche di triangolare e determinare con precisione il luogo di emissione della sorgente elettromagnetica. Tale capacità sarebbe assicurabile in maniera continuativa, su scala globale e probabilmente avrebbe costi confrontabili con quanto ottenibile solo su scala ridotta e per determinati periodi di tempo con assetti UAV che, oltre alle limitazioni relative all’endurance, ai costi di manutenzione e di esercizio, potrebbero essere soggetti al rischio di abbattimento con conseguente perdita di mezzi e servizi.

aErOSPaZIOPLaNO (velivolo per voli sub-orbitali)

Per quanto sopra descritto, l’impiego di microsatelliti potrebbe permettere, nel prossimo futuro, la realizzazione di una vasta gamma di missioni con oneri e tempi di realizzazione relativamente contenuti, contribuendo ad innovare fortemente un settore di per sé già particolarmente dinamico.

————————— * Capitano GArn dell’Ufficio Spazio del IV Reparto dello Stato Maggiore Difesa 6

ELINT = ELectronic INTelligence, da non confondere con la SIGINT (SIGnal INTelligence). La prima capacità, infatti, si limita a localizzare ed al limite a fornire le caratteristiche salienti di una sorgente elettro-magnetica; la seconda analizza i contenuti dei segnali elettro-magnetici rilevati e, quindi, rappresenta un notevole valore aggiunto ai fini intelligence.

Lanciato dall’ASI il quarto satellite del CosmoSkyMed

I

l 6 novembre, dal poligono californiano di Vandenberg, è stato lanciato con un vettore Delta II il quarto satellite del programma CosmoSkyMed (Constellation of Small Satellites for Mediterranean basin Observation) progettato e realizzato dall’Agenzia spaziale italiana (ASI) per monitorare l’ambiente terrestre con assoluta precisione, ma che viene utilizzato anche dal ministero della Difesa per scopi legati alla sicurezza nazionale (v. anche pag. 14 di Aeronautica n. 4/2003). Con questo quarto lancio (i primi due furono nel 2007 e il terzo l’anno dopo) si completa la costellazione di satelliti che, costruiti da Thales Alenia Space (e integrati dai satelliti argentini Saocom e francesi Pleiades) terrà sotto costante osservazione e in qualsiasi condizione meteorologica il nostro pianeta, grazie ai sofisticati sensori radar ad apertura sintetica di cui sono dotati e che trasmetteranno 1800 immagini quotidiane (sono 1.350 quelle attuali) ai centri di raccolta di Telespazio e ASI del Fucino e di Matera. Immagini che, con una una risoluzione inferiore al metro (per le applicazioni militari), rendono la costellazione CosmoSkyMed unica al mondo. Sull’utilizzazione di questo sistema satellitare da osservazione è da ricordare che esso, come prima indicato, viene impiegato dalla Difesa per compiti che vanno dalla sorveglianza delle nostre coste per segnalare imbarcazioni in avvicinamento, quali quelle usate dagli scafisti per l’immigrazione clandestina, alla sorveglianza delle zone “fuori area” in cui sono impegnati i nostri contingenti militari e per prevenire e gestire le crisi nonché per far fronte alle

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nuove sfide e minacce alla sicurezza che emergono sempre di più nello scenario internazionale. In campo prettamente civile, invece, il CosmoSkyMed è utilizzato, tra l’altro nel settore della prevenzione e gestione delle catastrofi naturali (alluvioni, frane, disastri ambientali, terremoti ecc.) anche a favore di altri Paesi colpiti da queste calamità, come è avvenuto, ad esempio, per il Tsunami in Indonesia. La realizzazione dell’intero sistema, ora divenuto pienamente operativo, ha richiesto un investimento complessivo di oltre un miliardo di euro. Resta da sottolineare, infine, che l’ASI sta già operando per la realizzazione di una seconda generazione più potente di satelliti CosmoSkyMed due dei quali saranno messi in orbita nel 2014.

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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA L’esito del concorso bandito dall’ASI

Scelti il nome e il logo della missione STS-134 della NASA

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l 7 ottobre, presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) a Roma, ha avuto luogo la cerimonia per la premiazione dei vincitori del concorso nazionale a premi “Disegna e Designa” promosso dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e riservato ai frequentatori della quarta e quinta classe elementare e delle tre classi della scuola media inferiore per dare un nome e un logo rappresentativi della missione STS-134 che la NASA ha programmato verso la Stazione spaziale internazionale (ISS) per il 27 febbraio 2011 e che - con la navetta Endeavour - sarà forse l’ultima missione del programma Shuttle. “DAMA”, abbreviazione di “DArk MAtter”, ovvero Materia Oscura, e una navicella spaziale con una particella di antimateria

inserite nella bandiera italiana sono stati scelti dalla apposita Commissione giudicatrice come nome e logo della missione che servirà anche al trasporto sulla ISS del sofisticato laboratorio scientifico di ricerca AMS (Alpha Magnetic Spectrometer) che potrebbe risolvere l’enigma della materia oscura nell’Universo. E, da qui, il nome DAMA. Le vincitrici del concorso, Alessia Casasanta della scuola media “Benedetto Croce” di Chieti per la categoria “Nome”, ed Elena Nadalini, della scuola elementare “Dante Alighieri” di Nonantola (Modena) per la categoria “Disegno-Logo” sono state premiate con un viaggio al Kennedy Space Center in Florida per assistere direttamente al lancio dell’Endeavour. La premiazione è avvenuta alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’ASI, Enrico Saggese, del sottocapo di Stato Maggiore dell’AM, gen. SA Maurizio Lodovisi e dell’astronauta col. pil. Roberto Vittori che, con la STS-134, sarà al suo terzo volo spaziale dopo quelli compiuti con la Soyuz russa per le missioni Marco Polo ed Eneide (v. rispettivamente

Attività aerospaziali dell’India L’India è da tempo attiva anche nel settore aeronautico e spaziale dove - sia pur con alcuni insuccessi - ha raggiunto significativi traguardi e sta operando per migliorare le proprie linee di volo. Di seguito diamo alcune note sulle più importanti e recenti di queste attività. Fallita la prova di un sistema antimissile La prova del sistema antimissili indiano Advanced Air Defence (AAD) non è recentemente riuscita per un problema del missile che doveva simulare l’ordigno attaccante. Tale missile, un Prithvi modificato (v. pag. 10 di Aeronautica n. 5/2009) lanciato dal poligono di Balasore, non è riuscito a raggiungere la quota programmata facendo così rinunciare al lancio di quello che avrebbe dovuto intercettarlo. L’Indian Air Force acquista dodici elicotteri AW-101 L’aeronautica militare dell’India ha firmato con AgustaWestland un contratto, del valore di 560 milioni di dollari, per la fornitura di dodici elicotteri AW-101 da adibire ai trasporti di Stato. Nuove prove per il missile Brahmos La Marina dell’India ha effettuato un altro lancio di prova del missile da crociera di concezione indo-russa Brahmos (v. pag. 3 di Aeronautica n. 3/2009) che, sparato da una nave militare in navigazione nel Golfo del Bengala, ha raggiunto con successo il bersaglio designato. Ricordiamo che tale arma - in grado di portare una testata convenzionale o nucleare - ha un raggio d’azione di circa 300 km. Ai primi di settembre, inoltre, l’esercito indiano ha effettuato con successo il lancio di prova dello stesso tipo di missile facendolo partire dal Launching Complex 3 dell’Integrated Test Range di Chandipur, al largo dello stato di Orissa.

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pag. 4 e pag. 13 di Aeronautica n. 5/2002 e n. 5/2005). Ricordiamo che nella missione STS-134 l’Italia svolge un ruolo di primaria importanza, non solo con la partecipazione diretta del col. Vittori, ma anche dal punto di vista scientifico. L’Endeavour, infatti, oltre al trasporto del citato laboratorio AMS, ospiterà una serie di esperimenti selezionati congiuntamente dall’ASI e dall’Aeronautica Militare, e realizzati sinergicamente da industrie italiane, enti di ricerca e università (v. anche pag. 8 di Aeronautica n. 10/2010).

L’India acquisirà gli idrovolanti russi Be-200? Secondo quanto recentemente pubblicato da DedaloNews l’India sarebbe in procinto di acquisire «un numero imprecisato» di idrovolanti russi Beriev Be-200 da adibire a compiti di pattugliamento. E, prosegue DedaloNews, sempre all’India sarebbero destinati gli anfibi Bombardier CL-415 la cui vendita è stata recentemente annunciata dal costruttore canadese senza peraltro rivelare il cliente. Il C-17 forse acquisito anche da New Delhy L’Indian Air Force ha da poco inoltrato una “lettera di richiesta” alla Boeing relativa al possibile acquisto di dieci esemplari del velivolo da trasporto militare C-17 Globemaster III con i quali sostituire l’attuale linea costituita dai russi Antonov AN-32 e Ilyushin IL-76 Lanciato l’Agni-II L’India ha effettuato con successo il lancio di prova di Agni-II, un nuovo missile balistico bistadio a medio raggio capace di portare una testata convenzionale o nucleare fino a 2.000 km di distanza. Fallito un lancio del missile Prithvi-II Un missile balistico Prithvi-II (v. pag, 10 di Aeronautica n. 5/2009) non è riuscito ad alzarsi dall’Integrated Test Range di Chandipur durante un lancio di prova nell’ambito del programma di prove che lo Strategic Forces Command (SFC) indiano sta conducendo su tale vettore. Ha volato il primo UAV Il 19 ottobre l’India ha fatto volare il suo Rustom, un UAV (Unmanned Aerial Vehicle), costruito dall’Aeronautical Development Establishment indiano, UAV che per circa 30 minuti è stato in aria raggiungendo la quota di circa 1.000 m.

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SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA

Ha volato l’UAV Global Observer Il 26 ottobre la società statunitense AeroVironment ha annunciato che il suo Global Observer, primo aereo a pilotaggio remoto (UAV) costruito nell’ambito dell’omonimo programma di dimostrazione tecnologica, ha completato con successo la prima fase di prove di volo sulla base aerea californiana di Edwards. Il velivolo, designato anche come UAS (Unmanned Aircraft System) e che sfrutta un sistema di propulsione basato su quattro motori ad alta efficienza elettrici e a batteria, è stato progettato come aereo da ricognizione prolungata in grado di operare ad una quota di oltre 20.000 m per 5-7 giorni consecutivi coprendo un’area fino a 500 chilometri di raggio.

Primo volo per il terzo prototipo del Poseidon Il terzo Boeing P-8A Poseidon, il futuro aereo da pattugliamento marittimo dell’US Navy, arriverà tra breve al centro sperimentale di quella forza armata a Patuxent River, dove si affiancherà ai due esemplari già in valutazione (v. anche pag. 14 di Aeronautica n. 6/2009). Questo terzo prototipo, che ha effettuato il 29 luglio a Seattle il suo primo volo durato due ore e 48 minuti, è per ora destinato alla certificazione del sistema di missione e dell’armamento. Ricordiamo che il programma Poseidon, che prevede sei prototipi e 117 esemplari operativi, raggiungerà la capacità operativa iniziale nel 2013.

(Foto da Google)

Anche Israele avrà il JSF L’8 ottobre il ministero della Difesa israeliano ha firmato il documento contrattuale per l’acquisizione di velivoli F-35 Lightning II (JSF- Joint Strike Fighter) dalla statunitense Lockheed Martin. Lo ha annunciato l’azienda costruttrice del velivolo la quale, tuttavia, non ha indicato né il numero delle macchine previste né il valore del contratto, dati che, peraltro, alcuni organi d’informazioni stimano rispettivamente in 20 esemplari e in 2,75 miliardi di dollari. Nell’occasione la Lockheed Martin ha precisato che gli aerei saranno nella versione F-35A (Conventional Take-Off and Landing - CTOL) e che dovrebbero entrare in servizio nel 2016.

Fallito il lancio di un satellite della Corea del Sud... Recentemente, per un guasto è fallito il lancio del primo razzo della Corea del Sud, denominato Korea Space Launch Vehicle1, con il quale quel paese aveva programmato di mettere in orbita il satellite Scienze and Technology Satellite-2. Sia il vettore, realizzato in collaborazione con la Russia, sia il satellite sono andati perduti.

... quello di un vettore spaziale dello stesso paese... Il razzo vettore sudcoreano Naro-1, fabbricato in cooperazione con la Russia e lanciato allo scopo di mettere in orbita un satellite scientifico per lo studio del riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, è esploso 137 secondi dopo il lancio, mentre si trovava ad una quota stimata 70 km, probabilmente quando

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Nuovi lanci di prova di missili russi Tre lanci di prova di missili balistici intercontinentali sono stati recentemente effettuati da Mosca che ha sperimentato quello di un RS-12M Topol, fatto partire dal cosmodromo di Plesetsk, e quelli di un RSM-50 Stingray e di un Sineva rispettivamente lanciati da due sottomarini nucleari in navigazione uno nel Mar di Okhotsk e l’altro nel Mar di Barents.

è stato acceso il suo secondo stadio. È da rilevare in proposito che si tratta del secondo fallimento consecutivo del programma spaziale di Seoul dopo quello avvenuto nell’agosto 2009 quando il satellite con potè inserirsi in orbita peché uno dei due pannelli di protezione che lo ricoprivano rimase bloccato.

... e un lancio di prova del missile russo Bulava È fallito un lancio di prova, eseguito da un sottomarino nucleare in navigazione nel Mar Bianco, dell’SLBM (Submarine Launched Ballistic Missile) russo “Bulava” (SS-NX-30 nel codice NATO), un missile balistico a tre stadi in gtrado di portare fino a dieci testate nucleari in un raggio di 8.000 km, che si è autodistrutto dopo un guasto al primo stadio. Fino ad oggi questo missile è stato provato in 11 lanci, di cui soltanto cinque hanno avuto successo.

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SUL FILO DEI RICORDI

Anni Trenta: l’aviazione per i bambini Caro Gianbortolo, durante una ricognizione nel solaio della mia vecchia casa di Parma, ho ritrovato il tesoretto che ormai, nostalgicamente, pensavo collocato solo nella memoria delle cose viste: due splendide annate di un giornalino per bambini che mio padre Gino aveva fatto rilegare perché in quelle pagine - chissà quando e chissà come - io potessi ritrovare le immagini indelebili percorse con occhi avidi nelle stagioni dorate della fanciullezza. Il giornalino di cui ti dico era bellissimo. Si chiamava Il cartoccino dei piccoli, era molto ben stampato su carta pesante, costava 50 centesimi e veniva redatto a Monza. Le copie ritrovate sono del 1931 e 1932, quando io avevo tre e poi quattro anni, non sapevo ancora leggere, ma potevo e volevo di continuo inoltrarmi nelle figure, che - del resto - non ho mai più dimenticate e appartengono di diritto al repertorio delle rimembranze collezionate. Tu dirai: e perché hai pensato di far conoscer anche a noi di Aeronautica le immagini del Cartoccino? Ma perché si risappia in quale considerazione fossero tenute le ali e le imprese a elica di quei giorni, lontani quasi ottant’anni. Per noi, ragazzi di allora, gli aeroplani erano sinonimo di audacia e perizia. Una volta, degli ultimi anni Trenta, in piazza Garibaldi, sempre a Parma e non lontano dal monumento in bronzo del generale (monumento che lo raffigura a piedi perché non c’erano i quattrini per effigiarlo a cavallo), venne esposto un caccia CR.42: così, parcheggiato sulle pietre storiche in vista dell’austero palazzo del Comune. Beh, caro Gianbortolo, io ero lì a bocca aperta, guardare e non toccare, fantasticare anche, come il Cartoccino mi aveva prescritto: un aeroplano, un vero aeroplano, vero e vicino, poi. Mio padre fotografava il caccia con la macchina a soffietto. Garibaldi non faceva una piega ma, visto che i monumenti ci osservano, sono sicuro che una cosa la considerasse: pensa! sistemarsi su una fusoliera e dar motore, invece che fare l’Unità d’Italia diritto e sfiancato sulla groppa della pur nobile e generosa cavalla Marsala. Giorgio Torelli

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Guida ai Musei Aeronautici italiani A cura di Pier Luigi Bacchini

I principi cui si ispira il Museo Francesco Baracca, la cui prima sezione fu inaugurata nel Giugno del 1993, mirano a sottolineare la figura di Francesco Baracca sia dal punto di vista scientifico, come ad esempio la sua curiosità per il progresso che è ampiamente testimoniata nelle lettere alla madre, sia dal punto di vista umano, come la sua proverbiale sensibilità cavalleresca verso i nemici,

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inserendo le doti di questo personaggio nel contesto di un'epoca di grande rilievo, a cavallo tra i primordi dell'aviazione e la Grande Guerra. Sede attuale del Museo è la casa natale dell'eroe, situata nella via che da lui ha preso il nome; un palazzo riedificato in stile liberty dalla famiglia e che il padre Enrico lasciò al Comune affinché fosse destinato a conservare i cimeli e gli oggetti appar-

tenuti all'Eroe. Il museo rappresenta il punto di partenza di un itinerario cittadino che comprende il Monumento, costruito nel 1936 dallo scultore faentino Domenico Rambelli, e la Cappella sepolcrale, situata nel cimitero di Lugo. Istituito dal Comune di Lugo nel 1924 e collocato fino al 1990 in una sala affacciata sul voltone di ingresso della Rocca Estense, il Museo Francesco Baracca ha testimoniato nel corso dei decenni la persistenza del mito formatosi all'epoca delle imprese dell'asso dell'aviazione italiana e mantenutosi vivo fino ad oggi. Senza dubbio il cimelio di maggior importanza, conservato a casa Baracca, è il caccia della Prima Guerra Mondiale lo Spad VII S 2489, di costruzione francese, restaurato nel 1993 dalla Sezione di Torino del Gruppo Amici dei Velivoli Storici (GAVS), con il contributo della Fiar di Milano, all'interno di un progetto denominato Operazione Grifo. Sul fianco sinistro della fusoliera dell'aereo compare l'emblema personale del maggiore Francesco Baracca, quel cavallino rampante divenuto noto in tutto il mondo per essere stato adottato da Enzo Ferrari quale stemma sulle vetture di Maranello.

via Baracca, 65 Lugo 48022 (RA) Tel. 0545.24821 Direzione 0545.38561 Fax 0545.38534 museobaracca@comune.lugo.ra.it ORARIO martedì - domenica 10-12 / 16-18 Chiuso lunedì PREZZI Intero 1,00 € Ridotto 0,50 €

Come arrivare Lugo si raggiunge imboccando da Bologna l'autostrada A14 e proseguendo poi in direzione Ravenna.

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Resi noti i futuri programmi della Difesa del Regno Unito

La riconfigurazione delle forze armate britanniche Molte le decisioni relative, in particolare, alle componenti aeree militari

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l premier britannico David Cameron ha presentato al Parlamento di Londra lo Strategic Defence and Security Revue (SDSR), nuovo piano decennale per la difesa e la sicurezza interna della Gran Bretagna. Molte le novità che interessano le forze armate e, in particolare, la Royal Air Force (RAF) e la componente aerea della Royal Navy. Di seguito le decisioni più importanti in materia quali risultano dal documento sopracitato. Le “future capabilities” della RAF, il cui personale diminuirà di 5.000 unità, saranno essenzialmente fondate su due velivoli: l’Eurofighter Typhoon in configurazione ammodernata multiruolo e il Joint Strike Fighter F-35 Lightining II allo scopo di assicurare alla forza armata capacità ISTAR (combat intelligence, sorveglianza, acquisizione bersagli e ricognizione), capacità nella quale sono comunque previste anche piattaforme per sorveglianza strategica e intelligence tra cui l’aereo radar E-3D Sentry AWACS, il Rivet Joint (basato sul quadrigetto Boeing RC-135) per monitorare le attività elettroniche dell’avversario e vari tipi di UAV (velivoli a pilotaggio remoto). Per quanto concerne il trasporto aereo, alla già programmata acquisizione del McDonnell Douglas C-17 Globemaster III si affiancheranno i grandi aerei da trasporto Airbus A400M, che sostituiranno i C-130 Hercules da radiare, e il futuro aerorifornitore Airbus A.330, noto anche come “Future strategic transport and tanker aircraft”. Oltre alla radiazione anticipata dei C-130, sarà radiato anche il velivolo da sorveglianza Sentinel mentre rimarranno in servizio i Tornado. Per quanto riguarda la componente aerea della Royal Navy il documento indica che saranno definitivamente radiati i caccia Harrier GR.9/9A e gli addestratori Harrier T.12 con la contestuale acquisizione di aerei JSF F-35C (versione imbarcata del caccia statunitense) preferita all’iniziale scelta dell’F-35B (versione STOVL) in quanto decisamente più «interoperabile» con i multiruolo Typhoon della RAF. Da rilevare che il SDSR prevede la «immediata radiazione» dell’unica portaerei ancora operativa, la Ark Royal, anche se dovranno passare vari anni prima dell’entrata in servizio delle due nuove unità portaerei della classe Queen Elizabeth che sono attualmen te in costruzione e destinate a imbarcare (con una dotazione standard di 12 velivol) gli F-35C.

Ancora sulla mostra dedicata a Fulco Ruffo di Calabria In occasione della mostra su Fulco Ruffo di Calabria, comandante della 91ª Squadriglia “degli Assi” dopo la morte di Francesco Baracca, tenutasi da maggio ad ottobre 2010 a Lugo, presso il Museo Baracca ed inaugurata dalla figlia dell’asso, la regina Paola del Belgio (v. pag. 23 di Aeronautica n. 5/2010) l’Associazione Pionieri dell’Aeronautica ha consentito l’esposizione del primo volume della raccolta delle documentazioni originali riguardante la concessione dei brevetti di volo ai primi piloti italiani - pionieri antesignani tra i quali figura la documentazione sulle prove di volo e la concessione del brevetto al principe Fulco Ruffo di Calabria. Nella foto si riconosce la regina Paola che accompagnata dal sindaco di Lugo Raffaele Cortesi, dal sen. Marcello Pera e dal pioniere Giovanni Baracca, ascolta la spiegazione sul volume che il curatore della mostra Paolo Varriale le sta indicando.

Cerimonie al Verano a ricordo dei defunti dell’AM

Omaggio al Sacrario Militare e alla tomba del gen. Douhet Il 1º novembre, presso il Sacrario Militare del Cimitero del Verano in Roma, a cura dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti dell’Aeronautica (ANFCMA) presieduta del gr. uff. Renzo Fausti, è stata celebrata una messa commemorativa dei Caduti dell’A.M. Sono intervenuti il capo di Stato Maggiore dell’AM gen. SA Giuseppe Bernardis ed altre autorità della Forza Armata. L’A.A.A. era presente con il Labaro ed il presidente nazionale gen. SA Gianbortolo Parisi che, successivamente, insieme al segretario generale gen. brig. Antonio Sasso e al gen. sq. Mario Martinelli, ha reso omaggio alla tomba del generale Giulio Douhet con la deposizione di una corona d’alloro.

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Il socio Antonio Poggi Steffanina della sezione di Cameri ha inviato uno scritto con il quale, nel settantesimo anniversario dell’evento, intende ricordare l’operazione “Cinzano”, condotta dal Corpo Aereo Italiano in Francia durante la battaglia d’Inghilterra, operazione nella quale il nonno, ten. pil. Pier Antonio Poggi, scomparve l’11 novembre 1940 su un Fiat BR.20 insieme all’altro pilota novarese ten. Enzio Sguazzini e all’av. sc. Lino Bettio, al 1° av. Vittorio Lanfaloni e al 1° av. Felice Agnetti.

70° anniversario della “Operazione Cinzano” di Antonio Poggi Steffanina

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’11 novembre 1940 venne pianificata, di concerto con il comando tedesco. un’azione complessa (denominata “Cinzano”) che prevedeva la partecipazione del 99° Gruppo BT. Ad esso fu affidato il compito principale, ossia il bombardamento della base navale di Harwich, sulla costa orientale della Gran Bretagna. La scorta era affidata ai Fiat CR.42, mentre i Cant.Z.1007bis della 172ª Squadriglia da Ricognizione Strategica erano destinati ad una azione diversiva sull’estuario del Tamigi. L’ordine di operazione giunto alla base di Chievres comportò l’utilizzo di dieci BR.20 M: ne vennero

come gregario da destra era dei novaresi tenenti piloti Pier Antonio Poggi e Enzio Sguazzini) ed uno della 243ª. Alla testa c’era il comandante del 99° Gruppo, ten. col. Ciccu e alla sua destra il cap. Volpe comandante della 242ª Squadriglia. La seconda formazione, guidata dal cap. Rubino, decollò subito dopo. In totale furono sganciate, secondo le relazioni operative, oltre sei tonnellate di bombe. I dieci aerei compirono in pratica due azioni separate e questo spiega, in parte, la poca efficacia della scorta. Infatti i primi cinque, quelli condotti dal comandante di Gruppo,

L’equipaggio del Fiat BR. 20 n. 242-3. Da sinistra: il ten. Enzio Sguazzini, il ten. Pier Antonio Poggi, l’av. sc. Lino Bettio, il 1° av. Vittorio Lanfaloni e il 1° av. Felice Agnetti.

scelti quattro della 242ª Squadriglia e sei della 243ª. Ognuno dei bombardieri trasportava tre bombe da 250 kg. I decolli avvennero regolarmente alle 15,00: la prima formazione di cinque velivoli, nella consueta formazione a cuneo, era formata da quattro bimotori della 242ª (il n. 3 che si dispose

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vennero attaccati a pochi chilometri dalla costa inglese e fu colpito ed abbattuto il gregario esterno di destra, il “242-3” dei tenenti Poggi e Sguazzini che scomparve in mare con l’equipaggio; invece l’aereo del comandante incassò parecchie raffiche di proiettili. Nessun bombardiere della seconda

formazione uscì indenne dall’attacco e due vennero abbattuti. Un sottufficiale pilota del 99° Stormo, ricordando la missione, raccontò: «I BR.20 giunti puntuali non trovarono i CR. 42 e pertanto girarono per un’ora su Bruges a quota 5000 metri e fu un sollievo di tutti gli equipaggi quando alle ore 14:30 passate i CR.42 si accostarono alla formazione (al rientro si seppe che il ritardo fu causato dalla nebbia incontrata e non preventivata). Alle ore 15:00 circa in perfetta formazione e già in vista di Harwich due gruppi di Hurricane in unità molto superiori alle nostre ci attaccarono da tutti i lati, il cruento attacco durò 20 minuti, una vita. Tre BR. 20 uno della 242ª e due della 243ª vennero abbattuti subito, mentre altri quattro duramente colpiti giunsero sulla costa belga atterrando fuori campo; altri tre che formavano la pattuglia di testa trovarono casualmente oppure in modo calcolato, scampo tra le nubi. Mi sento profondamente addolorato e sconvolto pensando agli equipaggi abbattuti con particolare angoscia per quello della 242ª squadriglia n. 3 sul quale i piloti erano il ten. Pier Antonio Poggi e il ten. Enzio Sguazzini, con i quali oltre ad essere in forza alla medesima Squadriglia eravamo uniti da una fraterna amicizia fin da quando insieme abbiamo conseguito il brevetto da pilota civile di 1° grado a Cameri nel 1934-35. Nonostante averli visti precipitare non mi sembra vero e non voglio crederci. L’11 novembre 1940 è una data da non “ricordare volentieri”, ma difficile da dimenticare: “Indimenticabile». La missione, già difficile di per sé, lo divenne ancora di più per il fatto di essere la prima svolta di giorno, invece delle consuete operazioni notturne. Inoltre bisogna considerare alcune variabili casuali che si aggiunsero durante lo svolgersi della missione stessa: la nebbia che ritardò l’appuntamento tra i CR.42 ed i BR.20 posticipando l’inizio ufficiale della missione;

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l’eccessiva distanza tra le due formazioni di BR.20 forse dovuta al fatto che la seconda sezione si era attardata più della prima “girando” sui cieli di Bruges in attesa di esser raggiunta dalla caccia di scorta. Questo creò una distanza abissale di circa 8 km tra il primo velivolo e l’ultimo. Se l’azione fosse stata contenuta nell’orario prestabilito e se le due sezioni fossero riuscite ad essere più vicine tra loro avendo subito alle spalle la scorta, sicuramente la missione non avrebbe subìto le pesanti perdite di vite umane e probabilmente avrebbe inflitto pesanti colpi alla contraerea nemica e agli obiettivi prestabiliti. Dal punto di vista storico, l’11 novembre 1940 assunse anche una valenza molto importante, ovvero fu il primo tentativo di “invasione” italiana sull’Inghilterra dai tempi degli antichi romani, il cui governo sulla Britannia terminò intorno al 429 d.C.. Avrei voluto sentire questo racconto da mio nonno e soprattutto poterlo conoscere. Sicuramente fu una persona eccezionale e coraggiosa che servì sempre con purezza di sentimenti la Patria sia in pace che in guerra e che si sacrificò in virtù dei propri ideali quali l’amore, la fiducia, il rispetto, lo spirito di abnegazione e alto senso di appartenenza alla nazione.

Il ten. pil. Pier Antonio Poggi.

I

l tenente pilota Pier Antonio Poggi, nato a Novara il 17 ottobre 1908, dottore in Economia e commercio e stimato commercialista novarese, aveva subìto, come

molti altri coetanei, il fascino irresistibile del volo e dell’uniforme azzurra (essendo uno dei soci dell’Aero Club di Novara). Il 3 dicembre 1938 conseguì il brevetto di pilota militare venendo poi destinato al 7° Stormo Bombardamento. All’indomani dell’inizio del secondo conflitto mondiale diede la propria disponibilità ad esser arruolato come volontario e partì dall’aeroporto di Cameri il 27 settembre 1940, con la 242ª Squadriglia del 99° Gruppo del 43° Stormo BT su BR.20M - che faceva parte della Divisione Aerea Drago - con destinazione finale sull’aeroporto belga di Chievres (nome in codice “Icaro”). Scomparve l’11 novembre 1940, a trentadue anni, durante l’Operazione “Cinzano” sui cieli della Manica meritando la medaglia di bronzo al Valor Militare. Lasciava la giovane moglie Eralda e due figli, una bambina di quattro anni e un bambino di cinque mesi, poi padre dell’autore dell’articolo di cui sopra.

Il programma dei concerti alla Casa dell’Aviatore Per la stagione 2010-2011 la Casa dell’Aviatore a Roma ha programmato, sotto la direzione artistica del gen. Aldo Loi, i seguenti concerti:

Anno 2010

4 maggio - Flauto e pianoforte: Da Bach a Gershwin;

10 novembre - Compagnia Flamenco “La Baracca”: Il Flamenco;

24 maggio - Concerto Azzurro.

2 dicembre - Vocintransito: Gospel & Spirituals.

I concerti si terranno nella Sala Baracca (salvo imprevisti, la Direzione comunicherà in tempo altra sede).

Anno 2011 Inizio ore 17.30 - buffet ore 20.00. 12 gennaio - Pianoforte a quattro mani; 9 febbraio - Duo pianistico: Ritratti d’Autore; 9 marzo - Alessandra Sanmarchi: Musica classica e lirica; 6 aprile - Licia Missori: Pianoforte e vocalist;

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Le date dei concerti potrebbero subire qualche variazione per motivi organizzativi. Costo a persona: € 25,00. Per prenotazioni e maggiori informazioni contattare la sezione AAA di Roma - Telefono n. 06 3216481.

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In una triste giornata dell’estate appena trascorsa è deceduto l’av. sc. Cipriano Carpi, consigliere ed alfiere della sezione di Parma - socio infaticabile e molto attivo, autentico punto di riferimento per tutti gli iscritti - che ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti quelli che l’hanno conosciuto. Per questo motivo desideriamo ricordarlo con il racconto di un grande volo di cui è stato protagonista qualche anno fa.

Cipriano Carpi: un sogno tra le nuvole di Carlo Migliavacca

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resso l’Aeroclub “Gaspare Bolla” di Parma si trova l’ultimo esemplare volante al mondo di caccia con motore a pistoni Fiat G.59 perfettamente restaurato. Il G.59 deriva direttamente da quello che fu unanimamente considerato il miglior intercettore Italiano dell’ultimo conflitto mondiale: il Fiat G.55 Centauro. Nel primo dopoguerra vennero recuperate parecchie cellule di G.55 e, semplicemente sostituendo il motore Fiat con un Rolls-Royce Merlin 500/20 da 1440 CV, furono trasformate nel nuovo velivolo G.59 che operò in Italia soprattutto come addestratore avanzato, contribuendo a forgiare centinaia di piloti della rinata Aeronautica Militare. Il proprietario di questo autentico monumento volante è il nostro concittadino Pino Valenti, noto ed esperto pilota acrobatico, che si esibisce in tutto il mondo con il suo fantastico G.59-4B biposto. Il velivolo venne recuperato da Valenti presso l’aeroporto di Guidonia ridotto ad un autentico rottame, ma che, dopo otto anni di duro lavoro e sacrifici, poté rinascere dalle sue ceneri come la mitica “Fenice” tornando a volare. Il motore Merlin venne modificato da una ditta

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americana che lo portò, seguendo una specifica Rolls-Royce, all’attuale potenza di 1750 CV. Cipriano era un caro amico di Pino Valenti ed espresse il grande desiderio di effettuare un volo con il mitico velivolo Fiat. Pino accondiscese ben volentieri alla richiesta, ed una domenica pomeriggio di qualche anno fa, Cipriano si recò all’aeroporto di Parma per veder soddisfatto il suo desiderio. Eravamo nella tarda primavera, il pomeriggio era perfetto, il cielo terso e cristallino prometteva uno splendido e tranquillo volo. Durante il briefing prevolo Cipriano volle sapere tutti i segreti del G.59: le sue caratteristiche tecniche, il suo comportamento in volo, il percorso da effettuare. Infilata la tuta di volo ed il casco si issò nell’angusto abitacolo prendendo posizione dietro al pilota. Dopo l’accensione del motore, con i consueti scoppi, fumate e ritorni di fiamma tipici del 12 cilindri “Merlin”, Cipriano indossò la maschera dell’ossigeno allacciandosi poi le cinture; il suo cuore per l’emozione accelerava all’unisono con i giri del motore. Dopo qualche minuto di riscaldamento l’aeroplano si mosse dalla sua piazzo-

la di sosta dirigendosi verso la testata pista. Ricevuto l’ok dalla torre di controllo il Fiat rullò sul nastro d’asfalto allineandosi con l’asse centrale, le vibrazioni salirono insieme all’emozione di Cipriano. Freni allentati, tutta manetta, il rombo possente del propulsore “Merlin” ruppe il silenzio del tranquillo pomeriggio parmigiano. La potenza vibrante del motore si trasmise dal seggiolino al suo corpo, si sentì diventare tutt’uno con il cuore pulsante del caccia. Il velivolo balzò in avanti e, dopo poche centinaia di metri di corsa, era in volo. Valenti effettuò un rapido sorvolo della città, che diede modo a Cipriano di vedere per la prima volta la sua amata Parma dall’alto. Osservò stupito e meravigliato i tetti degli antichi palazzi, le chiese ed in lontananza lo scintillio dell’”Angiol d’Or”, simbolo della nostra città, un angelo dorato posto alla sommità del campanile della Cattedrale. Il pilota diresse poi l’aeroplano verso la campagna della bassa padana, verso il fiume Po. Giunti in vista del ”Grande Fiume”, così chiamiamo il Po dalle nostre parti, uno splendido panorama si aprì alla vista di un entusiasta Cipriano: in lontananza svettavano le cime ancora imbiancate delle Alpi, dalla parte opposta si vedevano le linee sinuose e verdeggianti dei nostri Appennini, sotto di loro si stendeva un magico e scintillante nastro d’argento che attraversava le fertili pianure. Incantato da questa vista, gli arrivò da lontano, attutita dall’interfono, la voce di Pino che chiedeva se andava tutto bene. Cipriano non si era mai sentito meglio, il sogno di una vita si stava avverando, l’emozione lo confondeva al punto da essere capace solo di rispondere con un timido: «Si, tutto bene…». Per rendere il tutto ancora più emozionante, Valenti scese di quota e giunto a circa quattro metri dalla superficie dell’acqua, iniziò a seguire il corso del fiume a volo radente. L’esperienza fu bellissima e coinvolgente. Cipriano vide, ai lati della carlinga,

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scorrere veloce la tipica campagna della nostra pianura, immensi pioppeti ai lati degli argini, filari di vigna e campi di frumento che iniziavano ad imbiondire, e fu letteralmente estasiato da questa vista. Alcuni contadini al lavoro alzarono la testa per vedere questo curioso velivolo che sfrecciava rombando sopra il fiume. Dopo alcuni chilometri percorsi sorvolando il Po, Valenti tirò la cloche per guadagnare quota e, con una stretta virata di 90° in direzione sud, fece rotta verso gli Appennini. Giunti sopra ai nostri monti uno spettacolo forse ancor più bello si aprì davanti agli occhi di Cipriano. Sotto di lui scorrevano vallate e rilievi coperti da boschi di castagno e faggio, acque di torrenti ingrossati dalle nevi disciolte che scendevano a valle. Nonostante il rombo sordo del motore che riempiva l’abitacolo, una sensazione di grande pace invase l’animo di Cipriano: il mondo visto dall’alto ha tutto un altro significato, tutto sembra più bello ed incontaminato.

Ma come tutte le cose belle anche questa finì, era ormai trascorsa circa un’ora dal momento del decollo, era giunto il momento di rientrare. Arrivati in vista dell’aeroporto, Valenti chiese a Cipriano se se la sentiva di effettuare qualche manovra acrobatica e, ricevuta risposta affermativa, Pino si cimentò in una apertura degna di un consumato pilota da caccia, e dopo una ripida picchiata verso l’asse pista che lo portò ben oltre la velocità massima, circa 850 km orari, raddrizzò il velivolo ed effettuò un velocissimo passaggio radente il nastro d’asfalto. A fine pista cloche tirata al petto e brusca risalita, al culmine della quale effettuò uno stretto looping. A quel punto Cipriano non capì più nulla: si ritrovò a testa in giù senza avere la minima idea di cosa stava succedendo, consapevole solo del grande divertimento e felicità che stava provando. All’uscita del looping un tirato e velocissimo tonneau aumentò il numero dei “g”, le cinghie strinsero Cipriano al seggiolino, la testa gli girò, ma non protestò né si

lamentò volendole godersi pienamente il volo, costi quel che costi. Qualche altra spettacolare manovra acrobatica lo fecero sentire come un “manico“ della “Regia” durante un accanito combattimento, ed infine il Fiat scese all’atterraggio. Dopo tante manovre tirate al limite a motore imballato, il suono del “Merlin”, che girava ormai al minimo dei giri, arrivò ovattato e dolce, quasi una musica di saluto per un entusiasta e senza parole Cipriano. Con consumata perizia Valenti portò giù il G.59 toccando la pista dolcemente e senza sobbalzi, un vero atterraggio da manuale. Dopo il rullaggio condusse il velivolo alla sua piazzola di sosta e, spento il motore, chiese al passeggero come andava, quali fossero state le sue impressioni. Cipriano era letteralmente deliziato da questa esperienza, con gli occhi raggianti e lucidi per l’emozione, era incapace di esprimere un qualunque commento, riuscì solo a dire che andava tutto bene ed a ringraziare per lo splendido ed indimenticabile volo. Sceso con passo malfermo dall’aeroplano si diresse verso i familiari che lo stavano aspettando, con un abbraccio cercò di comunicare loro la gioia per la straordinaria esperienza appena vissuta. Nonostante le tante manovre a testa in giù si sentiva abbastanza bene ma, ci disse poi, gli effetti arrivarono a scoppio ritardato, tanto che, tornando a casa, al momento di infilare l’automobile in garage un improvviso capogiro gli fece mancare l’ingresso e centrò in pieno lo stipite del portone! Con il sorriso dato da quest’ultimo aneddoto vogliamo chiudere il ricordo della splendida avventura vissuta dal nostro amico Cipriano Carpi. Un amico che ci mancherà molto e che vogliamo ricordare così: sorridente a bordo del caccia che lo ha fatto sognare e che ha fatto sognare tutti noi.

All’asta un Mirage V francese

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a Francia ha annunciato che, nell’ambito dell’evento “Dall’aerostazione al supersonico - 200 anni di leggende aeronautiche» e nel quadro delle celebrazioni per il cinquantenario del primo volo del Mirage III, la casa d’aste Artcurial di Parigi metterà all’incanto un caccia Dassault Mirage V partendo da un prezzo iniziale di 30.000 euro. Nella circostanza è stato anche annunciato che, con il velivolo, verranno venduti altri 600 cimeli aeronautici e che una parte dei ricavati sarà devoluto alla federazione “Cheer Up” quale contributo a favore degli ammalati di cancro.

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Un convegno e una mostra per celebrare il centenario della trasvolata delle Alpi

Volandia ha ricordato Geo Chavez Come preannunciato al termine dell’articolo sulle celebrazioni per i 100 anni della trasvolata delle Alpi di Geo Chavez pubblicato a pag. 17 di Aeronautica n. 10/2010, il 16 ottobre il Parco e Museo del Volo Volandia di Malpensa ha organizzato il convegno “Per le vie del cielo. Geo Chavez e la trasvolata delle Alpi” per ricordare il giovane pilota peruviano e celebrare il centenario della sua storica impresa del 23 settembre 1910. L’evento è stato programmato nell’ambito delle manifestazioni promosse dalla Provincia di Milano per i centocinquanta anni dell’Unità di Italia ed in particolare, in collaborazione con l’Aeronautica Militare e il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, all’interno della manifestazione “1910/2010 oltre le nuvole”, dedicata appunto alla Trasvolata delle Alpi di Chavez. Durante il convegno - moderato da Claudio Tovaglieri, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Museo dell’Aeronautica e seguito con attenzione da un numeroso pubblico di esperti e appassionati - sono stati analizzati ed approfonditi gli aspetti tecnici, pratici, storici e scientifici del primo sorvolo delle Alpi. Tema, questo, che è stato introdotto dall’intervento “La via del Sempione, crocevia internazionale” di Cesare Yager, presidente dell’Ente Regio Sempione, dedicato all’importanza del valico del Sempione, vera cerniera tra l’area mediterranea e la Mitteleuropa, e del traforo ferroviario più lungo d’Europa costruitovi nel 1906 e del quale la Trasvolata di Chavez del 1910 fu la consacrazione come determinante via di trasporto e collegamento tra popoli. Gregory Alegy, docente di Storia dell’Aeronautica all’Accademia Aeronautica, ha trattato il tema “L’aviazione nel 1910”, soffermandosi sui progressi dei pionieri aviatori (record di altezza, quota, autonomia

e distanza) che negli anni seguenti portarono alla nascita dell’industria e all’impiego dell’aereo per il trasporto civile, ma anche alla sua utilizzazione in guerra. Dopo Giovanni Caprara, redattore scientifico del Corriere della Sera, che ha illustrato le caratteristiche del Blériot XI di Chavez, lo scrittore Edgardo Ferrari, autore di un volume su Jorge Chavez, ha raccontato la breve vita del giovane pilota peruviano. Da parte sua Giancarlo Zanardo, pilota e costruttore di repliche volanti di velivoli storici, tra i quali proprio un Blériot XI, nel suo “Il volo di Chavez. Il racconto e l’esperienza di un pilota” ha descritto la sua esperienza diretta con tale macchina. Il convegno è stato concluso dall’intervento “Da Taliedo a Linate. Da campo di volo a City Airport” di Marco Iezzi, curatore del Dipartimento dei Trasporti del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, intervento incentrato sull’evoluzione del sistema aeroportuale milanese. Nel pomeriggio dello stesso giorno, in un Padiglione del Parco e Museo del Volo, è stata inaugurata una mostra dedicata a Chavez e più in generale ai Circuiti Aerei di Milano, Brescia e Verona, quali testimonianze della passione aviatoria che ha caratterizzato i primi anni del ‘900. L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 19 dicembre, è suddivisa in sezioni (1909/1910 da Brescia a Milano: i circuiti aerei, i protagonisti; l’uomo Geo Chavez; la macchina: il Blériot XI; l’impresa: la Trasvolata delle Alpi, dal trionfo alla morte; il mito: il novello Icaro; oltre Chavez) e presenta anche la teca, in prestito dal Museo Caproni di Trento, contenente un frammento dell’ala del Blériot XI di Chavez. Attraverso la raccolta di articoli di giornale dell’epoca, opere d’arte, filmati storici, fotografie, cimeli e documen ti vari l’esposizione porta il visitatore alla scoperta non solo del contesto storico nel quale si inserisce il volo di Chavez (con ampio spazio dedicato alla sua preparazione, al percorso stabilito dalla gara e all’incidente che ne causò la morte), ma amplia la prospettiva al clima culturale dell’epoca, agli eventi di grande risonanza, ai velivoli, piloti e costruttori del periodo pionieristico, ai record e alle imprese che hanno segnato la storia. I più piccoli, invece, hanno modo di conoscere Chavez, il Blériot XI e la sua storia grazie ad attività dedicate che sono svolte nell’area “Baby Volandia”. Per visitare il Parco Museo e la Mostra contattare: tel. 0331.230007 o consultare www.volandia.it o info@volandia.it

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Sono i primi a seguito dell’iniziativa del ministero della Difesa

Soci dell’AAA due ragazzi di “Vivi le Forze Armate” Il 14 ottobre, nella sede del nostro sodalizio di Piacenza, i giovani “avieri” Tamara Preli e Davide Pedrocca hanno ricevuto la tessera di “socio effettivo” dell’AAA avendo partecipato al corso di formazione che dal 13 settembre al 1° ottobre scorsi ha avuto luogo sulla base aerea di Rivolto nell’ambito dell’iniziativa “Vivi le Forze Armate” promossa dal ministero della Difesa per far conoscere ai ragazzi italiani la funzione della Difesa nel sistema Paese. Una iniziativa per la quale il Consiglio Permanente di Coordinamento fra le Associazioni d’Arma (Assoarma) ha disposto che, a seconda di della Forza Armata in cui hanno vissuto questa esperienza, i frequentatori possono iscriversi come soci a una delle sezioni dipendenti, appunto, dall’Assoarma stessa. E ciò ha consentito ai due giovani piacentini di entrare a far parte a pieno titolo del nostro sodalizio. “Vivi le Forze Armate - Militare per tre settimane”, in base ad un apposito decreto ministeriale, riguardava lo svolgimento di corsi gratuiti della durata di 20 giorni presso reparti e unità delle Forze Armate per giovani di ambo i sessi dell’età compresa fra i 18 e i 30 anni, corsi - simpaticamente definiti “mini naia” - che hanno avuto lo scopo di far conoscere ai partecipanti il mondo militare nelle sue varie caratteristiche ai partecipanti. Per quanto riguarda l’Aeronautica Militare essa ha partecipato ospitando nei propri Reparti circa 180 giovani provenienti da tutta Italia, giovani che sono affluiti

Altri AgustaWestland T.129 per la Turchia Con il recente contratto del valore di 150 milioni di euro che la direzione dei programmi industriali della Turchia ha firmato con AgustaWestland per la fornitura di altri nove elicotteri da combattimento T.129 entro il 2012, tale paese porta a 60 le macchine di questo tipo da esso finora ordinate. Secondo quanto reso noto in proposito il contratto, che comprende le parti di ricambio, prevede che l’assemblaggio sia effettuato in Turchia dalla Turkish Aerospace Industries (TAI), capo commessa del programma di cui AgustaWestland è subfornitore. Gli altri 51 T.129 nella configurazione soprattutto caratterizzata dall’installazione di sistemi ed equipaggiamenti turchi, inizieranno ad essere consegnati dal 2013.

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inizialmente presso il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico del 2° Stormo di Rivolto, la Scuola Volontari di Truppa A.M. di Taranto e la Scuola Allievi Marescialli A.M. di Viterbo, dove è stata loro impartita una formazione basica a carattere teorico-pratico, con particolare attenzione ai concetti di disciplina e di difesa della Patria e all’ordinamento dell’Aeronautica Militare. I frequentatori sono stati poi divisi in gruppi, uno dei quali è rimasto a Rivolto, e gli altri inviati alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, al 4° Stormo di Grosseto, al 36° Stormo di Gioia del Colle, al 50° Stormo di Piacenza, al 51° Stormo di Istrana ed al 61° Stormo di Lecce, dove hanno potuto vivere da vicino la realtà operativa di ogni giorno, vedendo in azione gli uomini e le donne dell’Arma Azzurra, nonché i velivoli in dotazione all’Aeronautica Militare, in una “full immersion” che ha permesso loro di conoscere da vicino quanto è complessa ed articolata l’attività quotidiana di una base aerea - dalle missioni di volo alla manutenzione dei velivoli e di familiarizzare con il volo grazie all’ausilio dei simulatori. Ricordiamo, infine, che a seguito del successo riscosso dalla prima edizione di “Vivere le Forze Armate” è stato disposto lo svolgimento, per il corrente anno, di un ulteriore e analogo corso di formazione, con inizio l’8 novembre, per coloro che non sono stati convocati al corso precedente e che il ministero della Difesa ha in animo di organizzarne altri per il futuro. Per informazioni dettagliate sull’iniziativa gli interessati possono visitare la paginawww.vivileforzearmate.difesa.it

Igino Coggi consulente editoriale di AirPress Il giornalista Igino Maria Coggi ha lasciato la direzione della nota Agenzia di stampa aeronautica AirPress per assumere l’incarico di consulente editoriale di quel periodico settimanale. A lui i più sentiti auguri della direzione e redazione di “Aeronautica.

Inaugurato il centro sistemi di missione della Boeing per il Poseidon La statunitense Boeing ha inaugurato a Seattle il suo centro per l’installazione dei sistemi di missione sui pattugliatori marittimi P8A Poseidon (v. anche altro articolo a pag. 13). Ricordiamo che tali velivoli, finora previsti in 117 esemplari per l’US.Navy e in otto per l’India, sono realizzati per svolgere missioni antisom, contro unità navali in superficie, raccogliere dati per intelligence, sorveglianza e ricognizione. La capacità operativa iniziale è prevista per il 2013 negli USA mentre la consegna degli otto all’India è prevista tra 2013 e 2015.

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Viaggio in Egitto della presidenza nazionale AAA

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rganizzato dalla presidenza nazionale dell’AAA, dal 22 al 29 ottobre si è svolto un viaggio turistico-culturale in Egitto. Hanno partecipato, assieme ad alcuni membri della presidenza stessa, numerosi soci appartenenti a diverse sezioni. Scopo principale del viaggio era quello di compiere una visita ai luoghi della battaglia di El Alamein e di rendere omaggio, nell’anniversario della 2ª battaglia (2 novembre 1942), ai circa 5000 Caduti le cui salme, raccolte dal 1948 al 1960 dal colonnello del Genio alpino Paolo Caccia Dominioni, riposano nella Torre da lui stesso progettata e costruita. Il 25 ottobre i partecipanti, partiti da Alessandria dove il giorno prima avevano reso omaggio alla tomba del re Vittorio Emanuele III, si recavano sul luogo della battaglia dove visitavano il museo egiziano,

con settori distinti dedicati ai tre eserciti che avevano partecipato allo scontro, con un’interessante esposizione di armamenti e equipaggiamenti vari. Successivamente, aveva luogo il trasferimento all’ossario italiano, dove l’addetto militare aggiunto in Egitto, ten. col. in S.S.M. Franco Merlino venuto espressamente dal Cairo, accomcompagnato dal m.llo 1ª cl. Raffaele Portento, incaricato della manutenzione del sito, illustrava brevemente le fasi salienti della battaglia. Successivamente il prof. Gianbattista Carulli, presidente della sezione AAA di Trieste, accompagnato dal m.llo 1ª cl. Nicola Clementoni, della segreteria generale AAA, deponevano una corona d’alloro ai piedi dell’altare. Seguiva la celebrazione della Santa Messa, officiata dal Padre francescano Andrea della Chiesa di Santa Caterina di Alessandria d’Egitto,

conclusa con la lettura della Preghiera dell’Aviatore da parte del gen. DA. Antonio Lippi della presidenza azionale AAA. Alla messa seguiva una breve visita a “Quota 33”, osservatorio d’artiglieria durante la battaglia e, successivamente, base di lavoro di Paolo Caccia Dominioni nelle attività di ricerca delle salme dei Caduti. Una visita all’adiacente piccola moschea dove sono raccolti i resti

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mortali degli ascari libici caduti concludeva la visita del sito. Nel viaggio di ritorno i partecipanti sostavano brevemente in raccoglimento presso il monumento, distante pochi chilometri, dove una lapide ricorda il sacrificio dei soldati italiani con la celebre scritta “ MANCO’ LA FORTUNA NON IL VALORE”. G.P.

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A proposito di El Alamein... «Caro Gianbortolo, quando ho saputo che voi Azzurri sareste atterrati in Egitto per poi salutare con la presenza del silenzio e il corale tributo della preghiera i nostri morti di El Alamein, ti ho chiesto - ricorderai -: "Fai una cosa per me, portami un piccolissimo sasso raccolto apposta tra quelle pietraie assolate che si tinsero di sangue giovane e quelle sabbie che le salve multiple dei cannoni mandarono in vortice. Ti ringrazio perché l'hai fatto, inviandomi il ciottolino a Milano dentro una sacrale piccola scatola legata col nastro tricolore. Magari potesse parlare, questo sassetto: ha visto tutto, ha sentito tutto, forse l'hanno premuto i cingoli dei carri armati o, forse, è stato dentro una buca dove i nostri ragazzi di allora fecero i nidi di guerra. Erano assetati, spogli, soverchiati, male in armi, male in viveri, male in bocche da fuoco, male in tutto quel che sarebbe stato indispensabile per battersi e tuttavia risoluti ad ascoltare l'imposizione delle voci interiori. Conosco anch'io El Alamein, ho sorvolato il deserto delle mine e dei fragori, delle vite lacerate e delle voci che il vento africano ha tenuto sicuramente in serbo. Nell'ottobre del 1961, con un piccolo monomotore Piper, un esperto pilota ed io dirigevamo a tappe verso il Congo. Ogni nuvola stampava lievemente la sua ombra sulla vastità ocra. Ci tenevamo bassi per poter fare la ronda quando avessimo avvistato il sacrario pensato e voluto dal grande Paolo Caccia Dominioni. Al punto giusto, gli unici colori ci presero gli occhi: la bandiera italiana al picco del sacrario e il violento indaco del mare. Principiammo la cerchia d'onore ai Caduti, una volta, due volte, tre volte con strette virate. E c'involammo. Rispettammo il silenzio fino alla pista del Cairo. Pensavamo che sarebbe bastato avere qualche anno in più in quel tragico 1942 (io sono del '28, il pilota del '30) per essere chiamati alle stellette e magari, mobilitati nel deserto, diventare anche noi compagni dei Morti sul campo di Alamein, il Carso di sabbia. Grazie ancora, Gianbortolo, vi ho pensato fermi nel saluto. Il sasso dentro lo scatolino blu è riposto tra le cose care che a un giornalista capita di raccogliere perché parlino. La pietruzza ha già cominciato a narrare e ne avrà per molto.

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Postscriptum Ho ritrovato questo mirabile reportage di Paolo Monelli (cronista di due guerre, Alamein compresa, sahariana e monocolo, penna sul cappello alpino e penna per mettere in perenne scrittura le cose affrontate). Te ne mando un frammento, perché chiunque voglia intendere davvero cosa furono i giorni di fuoco ad Alamein se ne faccia pensoso e dolente partecipe. Giorgio Torelli»

"Le piaghe del deserto". (Frammento di una rievocazione scritta da Paolo Monelli per il settimanale Epoca). «Era fatale che combattendo in terra d'Egitto anche i soldati avessero come gli Egizi ai tempi dei faraoni sette piaghe da sopportare. Non riesco più a ricordarmele tutte e sette. Ma la prima era certamente questa, la piaga delle mosche, plaga muscarum; le minuscole mosche della Marmarica, più tormentose di quelle della Cirenaica, più di quelle di Massaua, le più appiccicaticce del mondo. Non si capiva di dove venissero, di cosa si nutrissero, pareva nascessero per generazione spontanea dal sudore, dal sangue, dalla sete, dalla putrefazione; soltanto quando il crepuscolo cancellava le lunghe ombre dal deserto scomparivano, ma non tutte; ce n'erano di nottambule che si ficcavano nella buca o sotto la tenda, indugiavano viscide agli angoli della bocca sugli occhi chiusi. La seconda piaga era il vento, venisse dal mare o dal Sud; appena rinfrescava un poco, il deserto si alzava in polvere densa e gialla che penetrava dappertutto, sotto i panni, fra i capelli, tappava gli occhi e le orecchie, guastava il cibo e il bere. Quando poi veniva dal Sud, arso del sabbione ardente su cui era passato, ci gravava per soprappiù di un'afa che illanguidiva i muscoli, tagliava le gambe, faceva inerti e abbandonati sotto il cielo polveroso. E la terza piaga era la siccità. Si aveva sempre sete, nonostante una volonterosa organizzazione di serbatoi e di autobotti; ma l'acqua era severamente razionata; i tedeschi avevano tanti carri cisterna che ai loro

soldati toccavano cinque litri d'acqua al giorno, ma ai nostri solo due (era sempre la vecchia storia, la differenza fra le Divisioni italiane appiattate e quelle tedesche motorizzate; i tedeschi avevano macchine per andare a prendere la legna sull'altipiano e riscaldare il rancio, i nostri no, i tedeschi si portavano via i feriti nelle rapide camionette catturate agli inglesi o in aereo, i nostri erano sballottati a morte in autocarri sulle piste sconvolte). Non credevano più i soldati che potesse esistere al mondo la felicità di tracannare acqua a sazietà, di tuffare la faccia in un catino pieno. E la quarta piaga era l'aeroplano; nuova forma di minaccia che scendeva a perpendicolo dall'alto, che giungeva inattesa, che si spostava senza regola, che aveva distrutto quelle consolanti certezze che aveva il combattente nell'altra guerra, di poter passare una buona volta qualche giorno al sicuro nella seconda linea, nella retrovia immune dai bombardamenti. E la quinta piaga era la solitudine. Mancava il conforto di star vicini, di potersi contare, di sentirsi massa rassicurante e solidale; nell'enorme vastità i comandi, i reparti, i carri, i ricoveri, le cucine, i capisaldi, gli appostamenti, erano sparpagliati come le stelle dell'universo, ogni uomo era solo, nel deserto senza confini e senza forma, sotto il cielo ostile, con le nostalgie di casa».

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All’Italia la presidenza dell’EPAA

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resenti, o rappresentate, le delegazioni delle Associazioni aeronautiche di Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Svizzera, il 12 novembre ha avuto luogo nella città ceca di Brno la periodica riunione dell’European Partnership of Airforce Associations (EPAA - v. anche pag. 27 di Aeronautica n. 11/2004) nel corso della quale la presidenza di tale organizzazione, a decorrere dal 1 gennaio 2011, è stata affidata per turnazione all’Italia nella persona del presidente nazionale dell’AAA gen. SA Gianbortolo Parisi. La riunione, dopo il saluto del vice ministro della Difesa ceca Michael Hrbata e l’introduzione del presidente in carica, il tedesco brig. Dierk-Peter Merklinghaus, ha visto l’illustrazione, da parte di ogni capo delegazione, delle attività svolte e programmate dalla propria associazione Per quanto riguarda l’AAA il gen. Parisi ha ricordato il 3° Raduno del Dipartimento Volo a Istrana, il convegno di Roma sull’etica nelle relazioni tra la Difesa e l’industria, il 7° Premio letterario svoltosi a Trento con il contestuale raduno interregionale AAA e gli ultimi sviluppi della pratica volta a creare in seno al Sodalizio una struttura di supporto alle attività della Protezione civile nazionale.

Il “passaggio di consegne” tra i generali Merklinghaus e Parisi

Circa il prossimo futuro egli ha poi accennato al Raduno di Torino nel giugno 2011 per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità del Paese e la possibilità di avere, nello stesso tempo, la prima riunione dell’EPAA in Italia o, comunque, la partecipazione di una dele-

L’EPAA davanti al cippo che a Austerlitz ricorda la famosa battaglia

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gazione delle Associazioni dell’EPAA stessa all’evento torinese. Dopo l’esame della futura struttura organizzativa dell’EPAA i convenuti hanno poi assistito all’illustrazione dell’organizzazione e dei compiti della Forza aerea ceca da parte del suo comandante brig. gen. Jin Verner e a quella dell’Università della Difesa ceca - struttura che ospitava i lavori dell’EPAA - da parte del suo responsabile delle relazioni internazionali ten. col. Vladimir Siola. I lavori sono stati conclusi dal simbolico “passaggio di consegne” nell’incarico di presidente dell’EPAA tra il gen. Merklinghaus e il gen. Parisi per il periodo 2011-2013, incarico che quest’ultimo, come sopra ricordato, assumerà a decorrere dal 1° gennaio del prossimo anno. Nel pomeriggio i partecipanti - dopo una breve sosta al cippo che, a pochi chilometri di distanza da Brno, ad Austerlitz, ricorda la vittoriosa battaglia del 2 dicembre 1805 dell’armata di Napoleone contro quella austro-russa - si sono recati al locale cimitero per rendere

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omaggio alla tomba del col. pil. Stanislav Filip, già primo presidente dell’Associazione aeronautica ceca e protagonista dell’intercettazione di un F-84F italiano sconfinato nei cieli cecoslovacchi nel 1959, episodio che questo giornale ha ampiamente ricordato con gli articoli apparsi a pag. 13 e a pag. 28 rispettivamente dei numeri 8/2007 e 6/2008. Successivamente, nella cittadina di Morkuvky, analogo omaggio è stato reso alla tomba del gen. Frantisek Perina, il leggendario pilota ceco che nel corso del secondo conflitto mondiale combatté eroicamente nei ranghi della RAF meritando alte ricompense e riconoscimenti da parte di numerose Nazioni ed al quale il paese dove è sepolto ha dedicato un apposito Museo.

L’omaggio alla tomba del col. Filip

Versamento del 5 per mille a favore dell’AAA nel 2011 Salvo imprevisti ostativi da parte dell’Agenzia delle Entrate, è intenzione della Presidenza nazionale di dare corso anche per il 2011 alla campagna del “5 per mille” a favore dell’AAA. Anche se sino ad oggi non è avvenuta alcuna erogazione per la raccolta relativa al 2008 (euro 25.063,59 per 619 sostenitori), appare opportuno fin da ora una doverosa azione divulgativa nei confronti degli associati e dei simpatizzanti AAA (ciò anche in relazione all’esiguità del numero dei donatori del 2008).

Scopo, pertanto, del presente avviso è la sensibilizzazione di tutti i soci/simpatizzanti per ogni possibile iniziativa informativa a riguardo del “5 per mille” pro-AAA. Non appena l’Agenzia delle Entrate emanerà le disposizioni di dettaglio per il 730/2011- redditi 2010, si provvederà ad informare i soci/simpatizzanti per il tramite di apposita circolare alle sezioni, del periodico Aeronautica e del sito internet AAA (www.assoaeronautica.it).

RINNOVO CARICHE Sarno Presidente: lgt. Enrico Annunziata; vice presidenti: 1° m.llo Michelangelo Annunziata e m.llo 1ª cl. Aniello Celzo; segretario: av. capo Alfonso Annunziata; tesoriere: lgt. Enrico Annunziata; consiglieri: m.llo 1ª cl. Massimo Corrado, m.llo Giuseppe Ingenito, 1° av. Roberto Sedia e aiut. Attilio Vicedomini.

Maglie La signora Graziella Corsini è stata nominata rappresentante dei soci aggregati in sostituzione della dimissionaria signora Francesca Caroppo.

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NUOVI INDIRIZZI Loreto La sezione ha ora il seguente indirizzo: Via S Giovanni Bosco - 60025 Loreto (Ancona) - C/P 60.

Montecassiano La sezione ha ora anche il sito internet: www.aaamontecassiano.it

Pavia La sezione ha ora i seguenti indirizzi: Associazione Arma Aeronautica - Via Gazzaniga n. 2, 27100 Pavia; e.mail: assoaeronautica.pavia@gmail.co

Pesaro La posta diretta alla sezione può essere ora inviata a: Assoaeronautica Pesaro - C/O Casella Postale n.38 Pesaro Centro - 61121 Pesaro (PU).

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( AV V E N I M E N T I L I E T I ( PROMOZIONI A colonnello - Giuseppe Ria (sezione di Collepasso). MEDAGLIA MAURIZIANA - lgt. Raffaele Radogna (sezione di Casamassima). LAUREE In giurisprudenza - Pierluigi Corrado, figlio del socio m.llo sc. Salvatore (sezione di Lecce); - socio av. capo Alfonso Annunziata (sezione di Sarno). In ingegneria meccanica - Dario Filippi, figlio del socio col. Roberto (sezione di Monteroni di Lecce). In medicina e chirurgia - Maria Elena Marini, figlia del socio col. GdF Lanfranco (sezione di Guidonia); - Marco Salsano, figlio del socio m.llo sc. Antonio (sezione di Salerno).

65 ANNI DI MATRIMONIO Li hanno felicemente raggiunti e festeggiati il socio Aldo Pennati e la signora Irene (sezione di Milano).

NOZZE D'ORO Le hanno felicemente festeggiate: - il socio 1° av. Rosario Spina con la signora Venera (sezione di Acirale); - il socio Piero Signorini con la signora Teresa (nucleo di Cirié); - il socio Salvo Brusciano con la signora Noemi e il socio Paolo Segreti con la signora Valeria (sezione di Latina); - il socio Pietro Colombo con la signora Silvia e il socio Eligio Salerio con la signora Carla (sezione di Legnano); - il socio av. sc. Carlo Zanatta con la signora Gabriella (sezione di Milano); - il socio m.llo sc. Salvatore Saggese con la signora

Anna e il socio m.llo sc. Mario Sordoni con la signora Francesca (sezione di Santa Maria Capua Vetere); - il socio m.llo Piero Bardi con la signora Raffaella (sezione di Viareggio); - il socio Giuseppe Monti con la signora Adria (sezione di Viterbo).

NOZZE Si sono uniti in matrimonio: - il socio m.llo 1ª cl. Massimo Corrado e la signorina Anna Prisco (sezione di Sarno); - il socio serg. Arsenio Pepe e la signorina Rosa Luisi e il socio av. capo scelto Antonio Pietro Sammartino e la signorina Francesca Pesce (sezione Vallo di Diano); - il socio av. capo Giuseppe Valisano e la signorina av. capo Angela Pacifico (sezione di Vizzini).

CULLE - il socio avv. sc. Mirko Bonfanti e la signora Chiara annunciano la nascita della primogenita Aurora (nucleo di Cerea); - il socio ten. Roberto Viansone e la signora Tiziana annunciano la nascita di Simona (nucleo di Cirié); - il socio m.llo 1ª cl. Alessandro Massaro e la signora Luciana annunciano la nascita di Sveva (sezione di Galatina); - il socio Oronzo Albanese e la signora Teresa annunciano la nascita di Diego (sezione di San Vito dei Normanni); - Il socio 1° av. capo Marco Di Bella e la signora Stefania annunciano la nascita di Gabriele (sezione di Soleto); - il socio Roberto Patriarca e la signora Francesca annunciano la nascita del primogenito Iacopo (sezione di Zagarolo).

Pagine di vecchi album Ricordando “Rachelina”...

Il socio col. Vito Minardi della sezione di Viterbo, con riferimento a quanto pubblicato a pag. 14 di Aeronautica n. 5/2010 sull’auto “Rachelina” del XII Gruppo allora in seno alla 4ª Aerobrigata C.I. a Grosseto, ha inviato questa fotografia , scattata negli anni ’60, nella quale è ripresa la “mitica” Fiat 509 Torpedo alla cui guida è il comandante del Reparto, l’allora col. pil. Giorgio Bertolaso. Indicati con i gradi rivestiti all’epoca vi sono, seduto al suo fianco, il ten. GArat Giuseppe Camurati, il cap. pil. Ferruccio Ferrari in piedi a sinistra davanti al cofano aperto e, a destra, il ten. Minardi.

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SEZIONI E NUCLEI PIEMONTE

Sant’Anselmo di Butrio - e un pranzo a favore degli ospiti del “Soggiorno Bor-

salino” per anziani, istituzione presso la quale il sodalizio ha la sua sede.

Acqui Terme Celebrato il 30° anniversario della costituzione della sezione Il 16 e il 17 ottobre la sezione ha organizzato alcuni eventi per celebrare il 30° anniversario della sua costituzione, eventi che il primo giorno hanno visto l’inaugurazione di una piazza cittadina intitolata al ten. pil. Franco Grillo, al quale è intestato il sodalizio e una “Serata Azzurra” nel salone del Kursaal. Il giorno dopo ha avuto luogo la celebrazione della S. Messa da parte del cappellano del sodalizio don Aldo Colla alla quale sono seguiti il rito dell’alzabandiera e la deposizione di una corona al cippo dell’Aeronautica, cippo inserito nel Sacrario cittadino.

Nell’ambito delle celebrazioni è stata anche allestita una mostra fotografica avente come oggetto la retrospettiva sui trenta anni di vita della sezione - mostra che è stata visitata e ammirata da un folto pubblico tra il quale quanti hanno poi preso parte ad un convegno organizzato presso il salone del citato Kursaal, evento cui erano presenti, con il presidente regionale AAA col. Cosimo Restivo e il presidente della sezione com.te Ernesto Giolito, numerose autorità del Comune e della Provincia di Alessandria e della Regione Piemonte.

Torino Inaugurazione di una chiesetta ai Caduti senza croce Il 10 ottobre, a San Carlo Canavese, ha avuto luogo la cerimonia per l’inaugurazione della chiesetta di San Grato che, già in completo stato di abbandono, è stata in parte restaurata grazie all’impegno di un apposito comitato e con la collaborazione di varie associazioni

d’arma tra le quali il nucleo AAA di Cirié e Valli di Lanzo. La chiesetta - che sarà intitolata alla Madonna del Camminio e ai Caduti senza croce divenendo così Sacrario militare - verrà ora sottoposta ad ulteriori lavori di recupero soprattutto nel suo interno.

Alessandria Giornata con gli ospiti del “Soggiorno Borsalino” Come ormai consuetudine, anche quest’anno la se-

zione ha organizzato una gita - svoltasi all’Eremo di

LOMBARDIA Desenzano del Garda Il 23 ottobre, con il patrocinio del Comune, la sezione ha svolto l'annuale cerimonia per ricordare il Reparto Alta Velocità (RAV), che ebbe sede in

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quell’idroscalo dal dicembre 1927 all'agosto 1936, e il record di velocità conquistato con un MC.72 dal maresciallo Francesco Agello esattamente 76 an-

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SEZIONI E NUCLEI ni prima alla velocità di 709,209 km/h, primato tuttora imbattuto per la categoria degli idrocorsa. La cerimonia, iniziata con l'alzabandiera accompagnata dall'Inno nazionale, è proseguita con la deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato agli aviatori del RAV,

gli interventi delle autorità presenti, la celebrazione del rito religioso nel Duomo e il pranzo sociale durante il quale sono stati consegnati riconoscimenti ad un pilota, un navigatore e uno Specialista del 6° Stormo particolarmente distintisi nell'attività di Reparto.

Successivamente, il 27 ottobre, nel corso della cerimonia per il passaggio di consegne nel comando del 2° Deposito Centrale AM, la sezione ha consegnato al comandante uscente, col. Cosimo Lospinoso, una targa ricordo quale riconoscimento della collaborazione sempre offerta dal comando di quell’ente alla sezione stessa.

TRENTINO -ALTO ADIGE Merano Il 16 ottobre la sezione ha preso parte alla cerimonia per la commemorazione dei Caduti delle Guerre Mondiali che - alla presenza di numerose

alte autorità - ha avuto luogo nel cimitero militare austriaco di Amras (Innsbruck), dove riposano anche i resti di 617 militari italiani.

Gallarate Rito in suffragio dei soci deceduti Il 19 ottobre la sezione ha celebrato l’annuale rito religioso di suffragio dedicato a tutti i soci deceduti

nel corso dell’anno tra i quali il presidente del sodalizio Piero Bottini.

VENETO Cerea “Giornata Azzurra” Il 3 ottobre il nucleo ha celebrato la “Giornata Azzurra” nel corso della quale sono stati commemorati, con un apposito rito religioso, quattro aviatori concittadini: i fratelli ten. dirigibilista Luigi Somma-

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riva e ten. pil. Camillo Sommariva, il cap. pil. Bruno Melchiori e il m.llo pil. Mario Tarocco, tutti decorati di medaglia d’argento al V.M. Successivamente gli intervenuti, tra i quali varie

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SEZIONI E NUCLEI autorità civili e militari, hanno deposto una corona d’alloro al monumento ai Caduti per visitare poi la mostra fotografica che i fratelli Sommariva hanno allestita per l’occasione

con riproduzioni di fotografie e documenti storici relativi ai due eroi omonimi ai quali il nucleo ha dedicato anche un volume che ripercorre la loro breve vita.

gnani - settore aeronautico, partecipanti al concorso letterario indetto sullo stesso tema della sopracitata Mostra fotografica, cerimo-

nia alla quale era presente, tra gli altri, il comandante della PAN, ten. col. pil. Marco Lant, che ha premiato una vincitrice.

Palmanova Nella ricorrenza del 7° anniversario di fondazione della sezione, la vedova dell'aviatore palmarino ten. pil. Mario Zandonà

caduto in guerra, signora Silvia, ha donato al sodalizio la sciabola di ordinanza appartenuta a suo marito.

FRIULI-VENEZIA GIULIA Collaborazione di sodalizi AAA alla “Festa della Cavalleria” In occasione della Festa dell’Arma di Cavalleria che ha avuto luogo dal 5 al 9 ottobre in alcune località del Friuli V.G., il nucleo di Codroipo, dipendente dalla sezione di Udine, e la sezione di Campoformido hanno collaborato con l’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria ed altri enti e istituzioni locali alla realizzazione delle cele-

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brazioni programmate per tale evento allestendo anche una mostra fotografica sul tema “La Cavalleria e l’Aviazione” nella Villa Manin di Passariano, esposizione che è stata inaugurata il 6 ottobre alla presenza di varie autorità. Da sottolineare che il 9 ottobre, nella stessa Villa Manin, sono stati premiati gli studenti dell’Istituto Mali-

LIGURIA La Spezia “Giornate dell’aria”

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SEZIONI E NUCLEI Il 5 ottobre si è conclusa sull’aeroporto di Luni Sarzana l’attività volativa patrocinata dalla sezione in collaborazione con l’Aeroclub Lunense e svolta con il cortese supporto del Comando del Distaccamento AM di Luni. Nelle cinque “Giornate dell’aria” programmate, l’attività di volo ha riscosso, notevole successo ri-

chiamando circa 300 simpatizzanti molti dei quali hanno potuto provare il piacere di volare per la prima volta e, per tutti, di godere dall’alto le bellezze del golfo ligure. Un nuovo appuntamento per gli appassionati del volo è stato fissato per il 2011 con inizio dell’attività in aprile.

EMILIA ROMAGNA Forlì Incontro con l’Associazione famiglie combattenti polacchi in Italia Il 16 ottobre, nella sede della sezione, soci del sodalizio hanno incontrato una rappresentanza dell’Associazione Famiglie dei Combattenti Polacchi in Italia. Nel corso dell’evento il

dott. Maurizio Nowak presenti varie autorità locali - ha illustrato, anche con l’aiuto di audiovisivi, la storia del 2° Corpo Polacco in Italia nel corso del secondo conflitto mondiale.

Modena Il 26 ottobre una delegazione della sezione ha compiuto una visita di cortesia al nuovo comandante del 14° Deposito

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AM di Modena, ten. col. Maurizio Cattarinuzzi, al quale è stato fatto omaggio di un crest del sodalizio stesso.

LAZIO Bracciano Un socio dona 500 aeromodelli al Museo Storico dell’AM

Il socio Valerio D’Orio, noto a eromodellista ed anche guida al Museo Storico dell’AM di Vigna di Valle, ha donato a quell’Istituzione 500 modelli di aerei civili e mili-

tari da lui realizzati con appassionato e accurato lavoro, modelli che il Museo stesso ha esposto in forma permanente in due apposite vetrine collocate al suo interno.

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SEZIONI E NUCLEI Tarquinia Delegazione brasiliana all’aeroportodi Tarquinia

CAMPANIA Afragola

Il 27 ottobre, come da tradizione, la sezione ha ospitato una delegazione di personale dell'ambasciata del Brasile a Roma, guidata dall'Addetto Militare Aeronautico col. Sergio Roberto de Almeida, per la rievocazione della presenza, nel 1944, del 1° Gruppo da caccia brasiliano sul locale aeroporto dopo l'oc-

cupazione alleata della cittadina tirrenica. Nel corso della cerimonia, all'ingresso dell'ex aeroporto, è stata deposta una corona di fiori in memoria dei Caduti dell'aeronautica brasiliana durante il II conflitto mondiale quando la nazione sudamericana vi partecipò al fianco degli angloamericani.

Il 1° novembre, in occasione della commemorazione dei defunti, la sezione - presenti numerose autorità locali e una folta rappresentanza con

labaro del sodalizio - ha deposto un corona d’alloro al Monumento dell’Aviatore per ricordare i Caduti di tutte le guerre.

PUGLIA

svolti in varie sezioni da qualificati soci AAA e il mancato loro riconoscimento da parte dell’AM quali titoli di merito per i

concorsi nella Forza Armata. In proposito tutti i numerosi convenuti hanno auspicato un autorevole intervento della presi-

denza nazionale AAA presso lo Stato Maggiore AM affinché riconosca tutti i corsi svolti dalle sezioni fino al 31 dicembre 2009.

Assemblea dei presidenti e capi nucleo AAA della Puglia Il 28 e il 29 ottobre, presso il 36° Stormo di Gioia del Colle e presieduta dal presidente regionale AAA gen. brig. Giuseppe Genghi, ha avuto luogo l’Assemblea dei presidenti di sezione e dei capi nucleo dell’AAA in Puglia. Nel corso dell’incontro, che ha compreso anche una visita alle principali componenti del Reparto ospitante, sono stati trattati vari argomenti tra i quali la cancellazione dei corsi di Cultura Aeronautica e di Meteorologia che fino al 2009 sono stati

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VISITE DI AGGIORNAMENTO TECNICO E G I T E T U R I S T I C O - C U LT U R A L I

Bari al 61° Stormo

Brescia negli USA a New York, New Orleans e Memphis

Campi Salentina a Castel del Monte

Casalmaggiore al 50° Stormo

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Casamassima in Croazia e alla Madonna di Medjugorie

Chioggia a nave Vespucci nel porto di quella cittadina veneta

Francavilla Fontana all’Accademia Aeronautica

Novara e il nucleo di Oleggio al Museo “Volandia” a Malpensa

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Perugia alla Basilica di Loreto

Roma all’antica città di Petra in Giordania

Sinalunga a Lignano Sabbiadoro

Trieste, Istria, Fiume e Dalmazia, all'aeroporto di Aviano

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Udine In Giordania (foto al sito archeologico di Jerash) e in Siria

Vicenza al 6° Stormo

HANNO CHIUSO LE ALI Riccardo Tonini Il 29 ottobre è deceduto il gen. SA Riccardo Tonini della sezione AAA di Roma. Nato nel 1941, dopo la frequenza dell’Accademia Aeronautica con il corso Urano 2°, ha prestato servizio alla 4ª Aerobrigata C.I. e, dopo il corso di pilota collaudatore negli USA, al Reparto Sperimentale Volo. Successivamente ha svolto vari incarichi negli organi centrali dell’AM, ha comandato il 4° Stormo, è stato capo del 4° Reparto dello SMA, vice comandante della 1ª Regione Aerea, vice direttore e poi direttore di Persaereo, comandante della 1ª Regione Aerea e, infine, capo del Comando Logistico dell’AM. Per i suoi significativi trascorsi aviatorii era stato nominato “pioniere del progresso aeronautico” dall’Associazione Pionieri dell’Aeronautica. - serg. magg. Antonio Gaibotti, socio decano della sezione (sezione di Adro); - av. Romeo Iannazzi (sezione di Arpino); - 1° av. marc. Luigi Berrini, socio fondatore (sezione di Bolzano); - signora Rosanna Colaiacono Capecci (sezione di Brescia); - av. sc. Luigi Accordini, av. sc. Gioacchino Pizzini (nucleo di Bussolengo); - cap. CSA Luigi Pintus, medaglia d’oro al merito della Sanià (sezione di Cagliari); - magg. Raffaele De Luca, Salvatore Saracino (sezione di Cavallino); - 1° av. mot. Giorgio Poletti (nucleo di Cogollo del Cengio); - Alfredo Marinetti (sezione di Como); - gen. Aldo Caliari (sezione di Desenzano); - Flavio Narduzzi (sezione di Frosinone); - m.llo sc. Antonino Tarantino (sezione di Grosseto); - av. Francesco Milletti (nucleo di Latera);

- m.llo sc. MRM Gaetano Di Carluccio, signora Clementina Motolese, m.llo Addis Pugliese (sezione di Latina); - av. sc. Pasquale Colombo (sezione di Legnano); - Delio Benetti (sezione di Lucca); - ten. Adalberto Borromeo, Giuseppe Roberto Gabrielli, col. Francesco Marcheselli (sezione di Milano); - gen. br. Palmo Radogna (sezione di Roma); - s.ten. Dino Cobelli (sezione di Salò); - m.llo sc. Gaetano Vecchione (sezione di Sarno); - Fermo Albizzati (sezione di Saronno); - m.llo Girolamo Leardi (nucleo di Scanzorosciate); - Giovanni Bombardi (sezione di Sutri); - m.llo sc. Michele Aloisio Sconza, s.ten.(to) Guerrino De Santa (sezione di Treviso); - av. Ferdinando Bignotti (nucleo Valle Sabbia) - m.llo sc. mot. Vito Michelutti (sezione di Vicenza); - m.llo sc. aut. Costantino Campanelli (sezione di Viterbo); - all. uff. Franco Lemme (nucleo di Vittorio Veneto); - av. Adelino Favaro (nucleo di Zero Branco).

Il presidente nazionale dell'A.A.A., ricordando le elette virtù di questi commilitoni che ci hanno lasciato, a nome proprio e di tutti i soci esprime ai familiari degli scomparsi il più vivo cordoglio.

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Libri a cura di Gregory Alegi Maurizio Lanza e Rosellina Piano, Gaspare Bolla, “cavaliere perdutissimo”. Baldissero d’Alba, Soletti, 2010. Cm 21,5 x 31,5, pp. 88, euro 25.

Disponibile presso l’editore (Umberto Soletti Editore, loc. Sigola 41, 12040 Baldissero d’Alba (CN); tel. 0172/40097; info@umbertosolettieditore.com) Louis Blériot, L’envol du XXe siècle. Blériot Aéronautique. Parigi, Larivière, 2010. Cm 25 x 31,5, pp. 240, euro 55.

Proseguendo nella propria ricerca sui rapporti tra cavalieri e pionieri dell’aviazione, gli autori si sono imbattuti in Gaspare Bolla, 79° italiano brevettato pilota, le cui vicende ricostruiscono con l’aiuto dell’archivio della famiglia. Il futuro aviatore nasce e cresce a Parma, figlio di un vice prefetto ucciso un mese e mezzo prima da un colpo di pugnale all’addome, forse per motivi politici. Dopo il collegio a Moncalieri e la Scuola di Cavalleria a Pinerolo, presta servizio nel Nizza Cavalleria, diviene istruttore e partecipa a numerosi concorsi. Entra in aviazione nel novembre 1911, consegue il brevetto in Francia nel gennaio 1912 e due mesi dopo è già comandante di squadriglia a Derna, in piena guerra italo-turca, alle cui vicende sono dedicate molte pagine ed immagini inedite. È poi comandante di squadriglia a Torino fino al 1914, quando rientra in cavalleria. Ma la guerra lo riporta a volare sul Blériot, sul quale cade il 18 luglio 1915 al rientro da una missione. Non ostante una certa frammentarietà del racconto, la ricchezza iconografica e la documentazione sull’ambiente agiato di provenienza rendono interessante la vicenda anche al di là della figura individuale.

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A oltre vent’anni dalla prima edizione torna disponibile, questa volta nella celebre collana Docavia, la storia delle attività aeronautiche di Louis Blériot scritte dall’omonimo nipote. Nato diversi anni dopo la scomparsa del nonno nel 1936, per un infarto seguito alla nazionalizzazione della sua azienda, l’autore ha dedicato la vita a raccogliere testimonianze documentarie e materiali su di lui. Il risultato è un libro ricchissimo sotto il profilo iconografico, a partire dagli accessori automobilistici sui quali si fondò la fortuna imprenditoriale di Blériot sino alle diverse aziende aeronautiche acquisite nel corso degli anni. Tra queste la più famosa fu senz’altro la Spad, costruttrice dei celebri biplani da caccia, ma i lettori italiani troveranno più d’un cenno alla collaborazione di Filippo Zappata conclusasi solo nel 1933. Il libro oscilla tra i due registri della biografia e del catalogo degli aeroplani, venendo a costituire una risorsa preziosa e di utile consultazione. Le ultime pagine ricordano il destino delle aziende, le cui tradizioni

sono confluite per la parte aeronautica in EADS e per quella automobilistica in Valéo, controllata dal gruppo De Benedetti. Disponibile presso l’editore (www.editions-lariviere.fr) o le librerie specializzate. Luigino Caliaro, Legendary warbirds. Aerei da combattimento in volo. Gribaudo, Milano, 2009. Cm 28,5 x 26, pp. 192, euro 29.

Belle immagini a colori di aerei militari d’epoca in condizioni di volo, legate da brevi schede tecniche, citazioni di piloti che le utilizzarono e qualche foto storica in bianco/nero per riportare al clima originale. La formula, semplice ed efficace, è qui interpretata per una volta da un fotografo italiano, il vicentino Luigino Caliaro, che ha raccolto alcune delle più belle foto scattate in una decennale carriera. Si tratta di 24 aerei, dal quadrimotore Avro Lancaster ai monomotori giapponesi ricostruiti per il film Tora, tora, tora! partendo dai Texan. In mezzo c’è di tutto, dal P-38 Lightning al B-25 Mitchell. Si tratta di un libro da gustare essenzialmente con gli occhi, anche perché il fotografo ha saputo resistere - a nostro avviso a ragione - al discutibile vezzo di un’eccessiva correzione delle immagini con strumenti elettronici praticata da troppi suoi colleghi. Disponibile presso l’editore (www.edizionigribaudo.it; Regione Domini S.S. 30 Km 40 15010 Terzo (Alessandria)) o le librerie specializzate.

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NOVEMBRE 2010 ANNO LV

In copertina Il cippo che a El Alamein attesta l’eroismo dei nostri soldati in quella battaglia del 1943, soldati che sono stati ricordati nel corso della visita organizzata dall’AAA in Egitto e alla quale è dedicato l’articolo di pag. 28.

In quarta di copertina “Special color” per l’ultimo F-104 ASA del 21° Gruppo del 53° Stormo.

AERONAUTICA Anno di fondazione 1956 Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica Direttore editoriale GIANBORTOLO PARISI Direttore responsabile SILVANO BRONCHINI Direzione, Redazione, Amministrazione 00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23 Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882 C.F. 80248150585 – Partita IVA n. 10925071002 e-mail: assoaerorivista@libero.it (per il periodico sociale) e-mail:assoaeroamministra@libero.it (per l’amministrazione) www.assoaeronautica.it (per l’Associazione) www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Militari Aeronautici) c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003 c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949 Realizzazione grafica e stampa Raia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66 Tel. 06/5571229 - Fax 06/5599675 - e-mail: a.raia@raiaweb.eu Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56 Iscrizione al R.O.C. n. 6972 “Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono. Chiuso in redazione il 13 novembre 2010.

Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno una somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio nazionale. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione. ISSN: 0391-7630

Soci aeromodellisti Il bel modello di un P-38 Lightning realizzato dal socio dr. Emilio Villani della sezione AAA di Fidenza.

Rosario Abate - Giorgio Apostolo, Caproni nella prima guerra mondiale. Vignola (MO), Vaccari, 2010. Cm. 22x24,5, pp. 297, euro 45,00.

Luigino Caliaro, Trent’anni di acrobazie a colori - dal 1952 al 1982. Ponte San Nicolò (PD), Duegi Editrice, 2010. Cm. 25x26,5, pp. 160, euro 35 + s.p.

Nel contesto del suo impegnativo lavoro di ricostruire dettagliatamente eventi e personaggi dell’aviazione militare italiana e dopo altri volumi editi negli anni scorsi dedicati uno alla guerra di Spagna e due all’Aeronautica Italiana nelle guerre coloniali, l’autore ha dato ora alle stampe questo libro che copre i dodici mesi che vanno dall’epica battaglia di El Alamein, in Africa settentrionale nel luglio 1942, da dove cominciò l’avanzata delle truppe anglo-americane, fino al loro sbarco in Sicilia il 9 luglio 1943. Nei dodici capitoli del volume vengono dettagliatamente ricostruiti gli eventi che, partendo dal “Mediterraneo nella strategia anglo-americana” giungono alla “neutralizzazione delle difese siciliane” soprattutto attraverso un’analisi accurata delle operazioni condotte dai piloti dei reparti della Regia Aeronautica, ma anche della Luftwaffe, contro le forze aeree alleate. Ricco di fotografie spesso inedite, illustrazioni, mappe e tabelle, il lavoro di Pedriali costituisce un prezioso elemento di consultazione per quanti intendono avere precisazioni e particolari su quell’importante periodo della storia della nostra Arma Azzurra. (SB)

Gli autori, entrambi esperti del settore, descrivono in questo volume soprattutto la storia del velivolo trimotore da bombardamento prodotto dalle industrie Caproni nel periodo della prima guerra mondiale essenzialmente nelle tre versioni da 300, 450 e 600 HP, versioni che sono le protagoniste dei capitoli principali dell’opera: l’idea del bombardamento strategico e le prime azioni di tali velivoli; i successivi più potenti bombardieri e le loro imprese da Pola a Cattaro; i programmi di coproduzione internazionale fino al 1918; i Caproni impiegati da altri utilizzatori in Italia compresi i reparti statunitensi nei quali militò anche il futuro sindaco di New York Fiorello La Guardia. In aggiunta al capitolo dedicato poi ai triplani, all’epoca veri giganti del cielo, non mancano nel libro alcune note relative anche ai monomotori Caproni (dal ricognitore monoplano al caccia triplano) e, infine, la descrizione di come veniva pianificato e condotto il volo sul tipico trimotore. Con numerose fotografie, tabelle, documentazioni e illustrazioni, il volume - la cui prima edizione risale al 1970, ma ora rielaborato e con i testi anche in inglese - costituisce certamente una fonte completa di informazioni per tutti gli appassionati del settore. (SB)

“Dal Cavallino Rampante alle Frecce Tricolori, storia fotografica delle Pattuglie Italiane” è il sottotitolo di questa pubblicazione con la quale l’autore, noto fotografo aeronautico - dopo una breve rievocazione del “volo folle” nato alla fine degli anni Venti - ripercorre per immagini la storia della Pattuglie acrobatiche italiane dal 1952 - anno nel quale, dopo il conflitto, le formazioni espresse di volta in volta dai reparti operativi, ricominciarono a solcare i cieli italiani e stranieri - al 1982. Sono descritti, quindi, con l’elencazione dei piloti che ne fecero parte e dei v e l i v o l i i n d o t a z i o n e , i l “Cavallino Rampante”, i “GuizzoGetti Tonanti”, le “Tigri Bianche”, ancora il “Cavallino Rampante”, i “Diavoli Rossi”, i “Lanceri Neri”, di nuovo i “Getti Tonanti”, nuovamente il “Cavallino Rampante” e, infine, le “Frecce Tricolori” degli anni dal 1961 al 1982. Ampiamente illustrato il volume si presenta come un accurato documento su quelle formazioni acrobatiche che costituirono il ”fiore all’occhiello” della nostra Aeronautica Militare e le cui tradizioni sono state poi ereditate dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale. Da ricordare che per ordinazioni cumulative da parte delle sezioni AAA verrà applicato uno sconto del 10%. (SB)

Disponibile presso l’Ufficio Storico dell’AM, Viale Università 4 - 00185 Roma, telef. 0649864636, fax 0649865545, www.aeronautica.difesa.it (link: Storia-Ufficio Storico).

Disponibile presso l’editore Vaccari srl, Via M: Buonarroti,46 - 41058 Vignola (MO). Telef. 059764106, fax 059760157, info@vaccari.it www.vaccari.it

F e r d i n a n d o P e d r i a l i , L’ I t a l i a nella guerra aerea - Da El Alamein alle spiagge della Sicilia. Roma, Ufficio Storico dell’AM, 2010. Cm. 21x30, pp. 499, euro 31,00.

Disponibile nelle librerie specializzate o presso la Duegi Editrice, Viale Francia, 7 - 35020 Ponte San Nicolò (Padova) - tel.049 711363, fax 049 86260 7 7 , w w w. d u e g i e d i t r i c e . i t ; e.mail: duegi@duegieditrice.it


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Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma

“Special color” per l’ultimo F-104 ASA del 21° Gruppo del 53° Stormo.

Anno LV N. 11 NOVEMBRE 2010


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