Roberto Faenza. Uno scomodo regista

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Ignazio Senatore ISBN 978-88-89782-39-2

uno scomodo regista

FAENZA “Questa è la seconda volta che giro un film a New York. La prima è stata nel 1983 quando

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ROBERTO

ho realizzato Copkiller. (...) Da allora a oggi le cose sono molto cambiate e fare cinema a

dei nostri sindacati, pronti a inginocchiarsi di fronte a qualsiasi produzione americana che arrivi in Italia. Il tema della reciprocità dovrebbe essere una battaglia da ingaggiare, perché non è

per la prima volta nella parola “clearance”. Alla riunione partecipa un team di avvocati. Da noi uno è libero di girare in esterni, per esempio se voglio girare a Roma davanti al Colosseo nessuno mi verrà a chiedere la liberatoria. Qui non è così. Un edificio, per esempio un famoso grattacielo, può essere soggetto a copyright, un manifesto idem, una vetrina pure. Se voglio girare a Times Square e riprendere le immagini proiettate sugli edifici, devo prima chiedere le autorizzazioni agli aventi diritto. Insomma un incubo. (...) In una scena del film squilla il telefono? La suoneria può essere soggetta a copyright, per cui prima sarà bene sondarne la licenza. Il protagonista preme un campanello? Se la targhetta porta un nominativo va prima eseguita la clearance. In un’altra scena fa una telefonata e compone un numero sul cellulare? Attenzione il numero dev’es-

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ai tecnici alle maestranze, mentre noi italiani o europei non possiamo far lavorare in America quasi nessuno. (...) In una delle prime riunioni di preparazione di questo nuovo film mi imbatto

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New York è diventato molto più difficile. A causa soprattutto delle union che si oppongono in ogni modo alle produzioni intenzionate a impiegare tecnici e maestranze straniere, a differenza

giusto né leale che le produzioni americane possano far lavorare in Italia chiunque, dagli attori

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sere inventato (...) In pratica tutto ciò che compare anche in un solo fotogramma del film può essere oggetto di contestazione, specie in America dove gli avvocati sono più numerosi delle formiche e dove chiunque può diventare milionario intentando le cause più azzardate”. Da Diario Americano di Roberto Faenza Ignazio Senatore è psichiatra e psicoterapeuta dell’Università “Federico II” di Napoli e presidente della Sezione “Arte, Musica, Spettacolo e Mass Media” della Società Italiana di Psichiatria. Giornalista pubblicista e critico collabora con “Segnocinema” e con “Il Corriere del Mezzogiorno”. È autore di numerosi volumi: ricordiamo L'analista in celluloide (1994), Curare con il cinema (2002), Il cineforum del dottor Freud (2004) e il recente Cinema e terapia familiare con Rodolfo De Bernart (2011). Ha organizzato diverse rassegna cinematografiche ed ideato il concorso “I corti sul lettino. Cinema e psicoanalisi” oltre al sito www.cinemaepsicoanalisi.com. Sono in uscita due sue monografie dedicate a Daniele Luchetti e Giuseppe Piccioni. EDIZIONI FALSOPIANO

€ 22,00

www.falsopiano.com/robertofaenza.htm

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