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Alla riscoperta di Camillo Cortellini Le 12 Messe
DI LUIGI DI TULLIO
Le Messe, edizione critica a cura di Cristian Gentilini e Pier Paolo Scattolin, Armelin Musica, Padova, 2020. Quando la ricerca diventa un modo di essere, assume aspetti diversi dalla “riesumazione”, attività a cui correntemente spesso la si associa. Diventa il volano sinergico per un progetto che non conosce pace fino a quando non vengono esplorati tutti i risvolti storici, editoriali, discografici e, in questo caso, corali. È proprio dalla coralità che inizia la riscoperta di Camillo Cortellini, detto il Violino (1561-1630), con la pubblicazione di un cofanetto contenente 3 CD, registrazioni integrali delle 12 Messe (Tactus, 2017), su progetto dello stesso Pier Paolo Scattolin e del Coro Euridice che, insieme ad altri dieci cori italiani, continua una vera e propria “prassi esecutiva” di riscoperta di autori del passato. Coinvolgendo e condividendo, quasi ad allargare le braccia per arrivare in tutta Italia, il coro bolognese ha ormai messo a punto un meccanismo che produce collaborazioni in grado di esprimere professionalità. I suoi 140 anni di storia si vedono tutti. Il volume raccoglie il risultato su carta di quello che era stato il lavoro audio su disco, a completamento di un percorso curato e approfondito nei minimi dettagli da Gentilini e Scattolin, senza trascurare nulla. Inserito nelle collane En Clara Vox di Armellin Musica e Scintille Solidali, il volume presenta un formidabile apparato critico e storico che poggia, oltre che sulle fondamentali esperienze dei curatori, su collaborazioni eccellenti. Il lavoro storiografico di Rossana Dalmonte si è integrato con quello del Corso di “Composizione Corale e Direzione di Coro” del Conservatorio di Musica “Giovan Battista
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Martini” di Bologna che, dal 2005, ha espresso tesi proprie su alcune di queste messe (Nicola Russo, Patrizia Laura Ferioli, Andrea Vitello, Elia Orlando), oltre che sul completamento delle trascrizioni ad opera dei curatori e di Carmine Leonzi. Finalmente si ascolta e si intravede “il confine del Barocco” e non solo quello “bolognese”. Le schede di analisi riservate ad ogni Messa tracciano un percorso di “musica viva” inserita in un contesto linguistico nel quale la retorica riconquista il proprio posto nella costruzione estetica delle composizioni dei brani, illuminando così la musica e il testo e saldando Cortellini al suo tempo, emancipandolo quindi dalla figura di “semplice” autore tardo rinascimentale. Termini come exclamàtio, anàbasi e catàbasi, pleonàsmo, circulàtio, noèma, pallilogìa, suspiràtio e altri illuminano la lettura e l’analisi di un linguaggio solo apparentemente lontano, offrendoci basi solide su cui poggiare la lettura della Messa concertata e della polivocalità, forme di lì a poco raggiungeranno, in San Petronio, vette di livello assoluto. Un volume che ci offre strumenti utili a conoscere la figura di Camillo Cortellini con la consapevolezza di addentrarci in un contesto nodale della cultura e della musica tra Cinque e Seicento, a Bologna e in Italia.