Fashion 22 2015

Page 1

Anno 45 | N°22 del 15.10.2014 | quindicinale | €. 5,50 | www.fashionmagazine.it

se gle -in on no rsi lia ve ita lish g ne sio n-En lia Ita

r Ve

Il magazine di news, business e trend

Interviews Markets focus Usa, Medio Oriente, Corea, Giappone United States, Middle East, Korea, Japan

Brands to watch Designer e marchi veramente giovani Really young designers and brands

Alessandro Bogliolo «Ecco la nuova Diesel» «This is the new Diesel»

Ingie Chalhoub «Come cambia l’area del Golfo» «How the Gulf area is changing»

The new woman I commenti dei buyer sulla fashion week milanese Buyers’ comments after Milan fashion week

Nella foto: Stella Jean



Sommario

n°22

15 OTTOBRE 2014 www.fashionmagazine.it

7

L’Editoriale

8

Business & fnance

10 Persone e poltrone

20

12 Pubblico e privato 14 Spazi e vetrine

MARKETS In copertina/On the cover Un modello di Stella Jean per la primavera-estate 2015 A spring-summer 2015 outft by Stella Jean (foto Imaxtree.com/Andrea Adriani)

16 Key luxury markets Interview with Armando Branchini

Il lusso cresce da Est a Ovest

Luxury grows from East to West 18 Bcg-Boston Consulting Group The rise of second tier cities

La nuova geografa dello shopping The new geography of shopping

20 Usa - 1 Department stores - the road ahead

Più fessibili e web oriented

Department stores: More flexible and web oriented

22 Usa - 2 Bits and bytes on the catwalk

Siamo pronti per il tech-to-wear? Are we ready for tech-to-wear?

24 Usa - 3 Focus on Sustainability

Il tessile made in Italy si tinge di green

The Italian textile industry takes on a green hue 26 Usa - 4 Interview with Carlo Calenda

«Libero scambio, solo vantaggi» «Free trade, only advantages»

16 22 15_10_2014

3


Summary

n°22

15 OTTOBRE 2014 www.fashionmagazine.it

73 78

40 29 middle east - 1 A region takes center stage

Nel Golfo nasce un mondo nuovo In the Gulf a new world is born

30 middle east - 2 Interview with Ingie Chalhoub

Si fa presto a dire Medio Oriente The Middle Est, a multi-faceted region

32 Korea Interview with Yun Jeong Ae

Distribuzione: work in progress Distribution at a crossroad

33 Japan Case histories

From like to love

SPrInG/SUmmer 2015 34 Buyers’ opinions

Applause for Milan

40 Catwalk review

Latin mélange

54 Upcoming designers

Born to be young

63 Accessories in the spotlight

New bags & shoes

73 Key trends in menswear

Uomo 2.0

BuSinESS 78 Diesel’s new Ceo Interview with Alessandro Bogliolo

63

«Il nostro reboot? Io lo chiamo sviluppo»

«Our reboot? I call it growth» 80 Ipo frenzy The big digital cash in

Il fashion torna in Borsa con multipli importanti Fashion is back on the stock market with important multiples

TRAdE FAiRS 84 Mipap

Supera la prova e per il 2015 alza l’asticella Mipap passes the test and raises the stakes for 2015 86 milano Unica

Il tessile si proietta nel futuro Textiles look to the future

88 Première Vision Pluriel

Più innovazione e appeal internazionale More innovation and international appeal 90 Lineapelle

Scatta il feeling con Milano Good feelings in Milan 92 Cpm moscow

L’importanza di esserci The importance of being there

in BRiEF 93 Limited edition 94 Digital fashion 96 Fashion education 98 Art & books

4

15_10_2014




l’editoriale

Marc Sondermann

Direttore/Editor-in-Chief

A caccia di nuove frontiere

C

om’è nella sua natura, il sistema moda italiano sta dando inevitabili segni di adattamento ai cambiamenti in atto sullo scacchiere economico globale. Dal punto di vista creativo, Milano sta finalmente portando alla ribalta una giovane generazione di stilisti. Nomi freschi come Stella Jean, a cui abbiamo dedicato la copertina, sono sulla bocca di tutti. Anche l’influente comunità dei buyer esteri ne sta valutando molto attentamente il potenziale, come rivela il nostro sondaggio tra i più importanti clienti mondiali del made in Italy. Presentiamo, dunque, in questo numero una selezione di nomi nuovi tra i più degni di nota insieme ad un’accurata analisi delle tendenze proposte dai big del lusso durante la recente tornata di passerelle. Nel frattempo, e parallelamente, gli orizzonti commerciali si stanno ancora una volta ampliando. Mentre Russia e Cina sono alle prese con i loro rispettivi problemi, gli Stati Uniti insieme a Medio ed Estremo Oriente offrono nell’immediato le più interessanti opportunità di business. Abbiamo intervistato alcuni dei più autorevoli esperti a riguardo, studiosi e imprenditori, traendone l’insegnamento di fare particolare attenzione agli hub metropolitani più rilevanti, alle second tier cities e ai mutamenti dovuti alla dirompente rivoluzione digitale. Anche le diverse sensibilità culturali vanno tenute nel dovuto conto. E anche in questo senso le aziende italiane si stanno evolvendo. Organizzativamente parlando, si fa strada un trend verso una sempre maggiore managerializzazione della gestione aziendale. Fondatori e famiglie continuano tuttora a esercitare una trazione determinante nell’affermare nuove, avvincenti storie di successo. Oltrepassati certi limiti dimensionali, però, accade sempre più di frequente che vengano chiamati in posizioni di leadership professionisti dall’esterno. Tra i casi più eclatanti si contano quelli di Etro e di Diesel, di cui abbiamo intervistato l'amministratore delegato. Si tratta solo delle nomine più recenti. Data la crescente complessità del fare affari nel mondo oggi, non saranno sicuramente le ultime. n

The quest for new frontiers

A

s lies in its nature, the Italian fashion system is quickly adapting to the rapid pace of change shaping the world economy today. Creatively speaking, Milan is pushing a new generation of designers to the forefront. Fresh names such as Stella Jean, who we feature on our cover, are all the hype. Crucially, newcomers also seem to be able to attract the favor of the global buyer community, as our review of important international wholesale clients shows. Therefore, we present a selection of some of the most interesting emerging names alongside the key trends of bespoke luxury brands as seen on the catwalk. Meanwhile, commercial horizons are once again widening. As Russia and China are engaged in problems of their own, it is the US as well as the Middle and Far East who currently make for the most interesting trading opportunities. We did hence speak to some of the most renowned market experts in the field, scholars and entrepreneurs alike, and learned that a big part of the game is about getting the degree of one’s exposure to primary commercial hubs, second tier cities and the effects of the digital revolution right. Cultural differences also have to be taken into due account, of course. But Italian fashion companies also evolve from another point of view. Organizationally, a trend towards a more professional view of managerial competence is under way. While founders and families still are the main driving force behind many a fascinating growth story, managers from the outside are now often being called in once a certain jump in size has been achieved. Etro and Diesel, whose Chief Executive Officer we interviewed for this issue, are only the latest examples. Given the complexity of running a global business today, we feel quite sure there are more to come. n

15_10_2014

7


business finance

y e dail tutte l ss news su e busin hionmagazine.it

a cura di/by Elisabetta Fabbri

www.fas

I grandi numeri del fast fashion I

Tod’s GRoUP valUTa lo sPin off di HOGAN il marchio di calzature Hogan potrebbe essere scorporato dal Gruppo Tod’s, al momento opportuno. la notizia è emersa nel corso del recente investor day del gruppo presieduto da diego della valle. il brand pesa sulle performance dell’intera azienda, che controlla anche i marchi Tod’s, fay e Roger vivier. nei primi sei mesi del 2014 i suoi ricavi sono scesi di circa il 6% a 104,5 milioni di euro, mentre quelli dell’intero gruppo hanno totalizzato 477,7 milioni (-2,7%). Una fessione che risente della razionalizzazione della distribuzione in italia. Per recuperare, il management farà leva sull’espansione all’estero, a partire dall’apertura di 10 store in Cina, e sulla diversifcazione nell’ambito dei leather goods.

Tod’S grouP ConSiderS hogan SPin off The Hogan footwear brand could be spun off from the Tod’s group, at the frst suitable opportunity. This was disclosed at the group’s recent investor day chaired by diego della Valle. The brand weighs on the performance of the entire company, which also controls the Tod’s, fay and roger Vivier brands. during the frst half of 2014, earnings dropped by around 6% to 104.5 million euro, while the consolidated revenues of the Marche company totalled 477.7 million (-2.7%). A drop that is caused by the rationalization of distribution in italy. To recover, the management will focus on greater expansion abroad, starting with the opening of 10 stores in China, and further diversifcation in the feld of leather goods.

8

15_10_2014

nditex e H&M crescono a ritmi accelerati e si contendono la leadership del fast fashion, puntando su nuovi negozi fisici e online. Il gruppo spagnolo, cui fanno capo insegne come Zara, Bershka e Pull&Bear, al momento è leader in termini di ricavi annuali: 16,7 miliardi di euro, contro i 14,1 miliardi del concorrente svedese, che controlla label come Cos, & Other Stories e Cheap Monday. Inditex batte H&M anche nella recente classifica dei 100 top brand del mondo stilata da Eurobrand: quest’anno è salito al 72esimo posto (dal 79esimo del 2013) con un valore del marchio di 2 miliardi di euro, mentre H&M risulta 75esimo (da 78esimo) con 11,7 miliardi. Alla chiusura dell’esercizio in corso, Pablo Isla però, le distanze potrebbero accorciarsi. Nei primi sei mesi terminati il 31 maggio H&M ha messo a segno un +20% delle vendite, una performance replicata anche nel bilancio a nove mesi. Inditex, che ha concluso il semestre il 31 luglio e pubblicherà i dati del terzo quarter in dicembre, è invece cresciuto del 6%. In sei mesi le aperture nette del gruppo guidato da Karl-Johan Persson risultano 153, rispetto alle 120 della società presieduta da Pablo Isla. Nell’ecommerce è il gruppo galiziano a battere quello scandinavo: 27 i mercati presidiati, contro i 13 del concorrente, che però ha già fatto sapere di voler raggiungere 8-10 nuove aree nel 2015.

The big fast fashion numbers

Inditex and H&M are growing fast and disputing leadership in the fast fashion sector, with focus on new physical and online stores. The Spanish group, owner of brands like Zara, Bershka and Pull&Bear is, for the time being, leader in terms of annual turnover: 16.7 billion euro, compared to the 14.1 billion of its Swedish competitor, which controls labels like Cos, & Other Stories and Cheap Monday. Inditex also beats H&M in the recent 100 top world brand ratings drawn up by Eurobrand: this year, it has moved up to 72nd place (from 79th in 2013) with a brand worth of 2 billion euro, while H&M is in 75th position (from 78th) with 11.7 Karl-Johan Persson billion. When the current business year comes to a close however, this gap could be narrowed. In the first six months which ended on 31 May, H&M’s sales increased by 20%, a performance also replicated according to the nine-month financial statements. Inditex, which closed the six-month period on 31 July and will be publishing its third-quarter figures in December, grew by 6%. In six months, the net openings of the group led by Karl-Johan Persson amounted to 153, compared to the 120 of the company run by Pablo Isla. The Galician group beats its Scandinavian rival as regards e-commerce: 27 the markets covered, compared to the 13 of its competitor which has however already said it wants to reach 8-10 new areas by 2015.

Chanel continua ad accelerare

Il fashion show Chanel spring/summer 2015 a Parigi

il gruppo del lusso Chanel ha archiviato l’esercizio 2013 con ricavi pari a 4,98 miliardi di euro, in progresso dell’8,5% sull’anno prima. Come riporta il magazine Challenges, un’analoga performance ha interessato gli utili operativi, saliti a 1,15 miliardi di euro. i proftti sono diminuiti a 726 milioni, dagli 1,13 miliardi del 2012, che però includevano una plusvalenza straordinaria di 496 milioni. da inizio anno la maison di rue Cambon, di proprietà dei fratelli Wertheimer, ha investito 270 milioni di euro nel real estate (soprattutto per rilevare gli spazi dei propri store) e l’85% di questa cifra è focalizzata su Parigi.

Chanel continues to gain speed The Chanel luxury group ended 2013 with sales totalling 4.98 billion euro, an 8.5% improvement over the previous year. As the Challenges magazine informs, a similar performance was also put on by the operating profts, which touched 1.15 billion euro. Profts dropped to 726 million, from the 1.3 billion of 2012, which however included an exceptional capital gain of 496 million. Since the start of the year, the fashion house in rue Cambon, which belongs to the Wertheimer brothers, has invested 270 million euro in real estate (above all to purchase its own store premises) and 85% of this fgure centres on Paris.



persone e POLTRONE a cura di/by Andrea Bigozzi

it agazine. m n o i h s a f iri tti i g

Su

Etro si affda

tu trone di pol

a un manager esterno

Il RITORNO DI GALLIANO È CON MAISON MARGIELA

ph. Patrick Demarchelier

John Galliano torna in passerella. E lo fa come direttore creativo di Maison Martin Margiela, la griffe “senza volto”, quella in cui l’identità del designer, dal fondatore Martin Margiela in poi, è rimasta sconosciuta ai media. La notizia ha fatto subito discutere per la diversità dei nomi coinvolti, ma Renzo Rosso (patron di Otb, che controlla la maison) non sembra aver avuto dubbi nello scegliere personaggio sopra le righe come Galliano. «Non vedo l’ora che torni a creare un ‘fashion dream’ come solo lui sa fare. Mi auguro che qui trovi la sua nuova casa». ll debutto in gennaio, durante l’haute couture parigina.

GALLIANO’S back with MAISON MARGIELA John Galliano is back on the catwalk. as creative director of Maison Martin Margiela, the “faceless” label; the one where the identity of the designer, from the founder on, has remained unknown to the press. the news soon had the sector buzzing because of the diversity of the names involved, but Renzo Rosso (president of Otb, which controls the fashion house) seems to have had no qualms about choosing an over-the-top designer like Galliano. «i look forward to his return to create the Fashion Dream that only he can create, and wish him to fnd his new home here». Galliano’s debut will trade place in January, during the Paris haute couture week.

10

15_10_2014

L

a nuova sfida di Etro è diventare un marchio ancora più internazionale e potenziare l’offerta focalizzandosi sugli accessori. Per questo l’azienda ha deciso di dare la gestione della strategia a un manager esterno alla famiglia e ha scelto Francesco Giannaccari come direttore generale al posto di Ippolito Etro (figlio del fondatore Gimmo), che aveva lasciato l’incarico ad aprile. Dal cambio di management il gruppo da 325 milioni di euro di ricavi annui si attenderebbe un nuovo sprone, soprattutto sul piano della gestione finanziaria. In più ci sarebbe anche l’intenzione di potenziare i mercati meno esplorati come gli Stati Uniti e di incrementare il business di borse e calzature che prima erano in licenza e da quest’anno sono stati riportati in house. Tutti aspetti che sono le specialità di Giannaccari, che a lungo ha ricoperto il ruolo di cfo di Bottega Veneta. Ma l’executive conosce bene anche gli Usa visto che Francesco Giannaccari ha lavorato per Abercrombie&Fitch e per Tom Ford international, dove è stato vice president. Il manager poi ha ricoperto il ruolo di ceo di Pelletteria Artigiana, società produttrice degli accessori di Tom Ford.

Etro bets on external manager

Etro’s new challenge is to gain further international exposure and expand its offer by focusing on accessories. This is why the house has decided to call in a person from outside the family, choosing Francesco Giannaccari as General Manager in place of Ippolito Etro (son of Etro’s founder Gimmo), who left the company in April. The group totalling 325 million euro in revenues is said to expect a boost from the change at the held, especially with respect to its financial dealings. Furthermore, a strong push into the US market thriving is planned. Moreover, Etro intends to increase the performance of its handbags and footwear, which were previously under license and have this year been brought back into the house. All aspects are specialities of Giannaccari, who has long held the position of CFO of Bottega Veneta . The manager knows the US market well, having worked for Abercrombie & Fitch and Tom Ford International. He also served as CEO for Pelletteria Artigiana, the company that produces accessories for Tom Ford

CARVEN: La sfIDa CONTINua sENza “RE” HENRy Lo scorso 25 settembre, Il direttore artistico del marchio Carven ha presentato la sua ultima collezione durante la settimana della moda parigina. Per lui ora si aprono le porte di Nina Ricci. Negli ultimi cinque anni Henry ha restituito una nuova identità a Carven. In tanti prima di lui avevano cercato di far decollare l’azienda, ma è stato solo con il suo arrivo che il marchio fondato nel 1946 ricomincia a risalire all’attenzione dei buyer. Il proprietario della maison, Henri sebaoun, assicura che il successo proseguirà, ma intanto non ci sono idee su chi lo possa sostituire.

CARVEN:the challenGe cOntinues withOut “kinG” henRy On september 25, carven’s creative director, Guillaume henry, presented his latest collection during Paris Fashion week. nina Ricci is about to open its doors to him, while Peter copping is leaving. Over the past fve years, henry created a new identity for carven. Many before him had attempted to help the company take off, but not until his arrival did the brand, founded in 1946, begin to regain the attention of buyers. the owner of the house, henri sebaoun, ensures that this success will continue, but in the meantime is it utterly unclear of who might replace him.



pubblico e PRIVATO

o sul sit hionmagazine.it a .f www s sezione nella le gallery People te agli a dedic eventi i m i ult

a cura di/by Carla Mercurio

TORNA A MILANO IL TOP DELLA MODA RUSSA Arriveranno a Milano il prossimo mese da sette repubbliche dell’ex Urss i talenti più interessanti del fashion design, che partecipano alla settima edizione del Festival della Moda Russa. La manifestazione è in calendario dall’11 al 13 novembre, sempre sotto l’egida di Società Italia, che distribuisce sul territorio dell’ex Unione Sovietica importanti griffe del lusso (nella foto, i titolari Roberto Chinello e Tatiana Souchtcheva). Un’occasione importante per avere una panoramica completa della creatività in un mercato così vasto e complesso. Previsti incontri e workshop, meeting tra designer russi e imprenditori italiani e, come sempre, i premi: l’International Promise, l’Original Design, il Tailoring Quality e lo Special Award della boutique N. 30 Milano.

BIG NAMES OF RUSSIAN FASHION BACK IN MILAN The most interesting fashion design talents from seven republics of the former USSR will be arriving in Milan next month to take part in the seventh Russian Fashion Festival. The event is scheduled on November 11-13, always under the auspices of Società Italia, the distributor of leading luxury labels in the former Soviet Union (in the photo, the owners, Roberto Chinello and Tatiana Souchtcheva). A great opportunity to obtain a complete overview of the creativity of such a huge and complex market. Workshops and meetings will be organized between Russian designers and Italian entrepreneurs and, as always, various awards will be presented: named International Promise, Original Design, Tailoring Quality and the Special Award of boutique No. 30 Milan.

12

15_10_2014

Prada e il Fai donano un sipario al Teatro Regio di Torino

P

rada ribadisce il legame con il mondo dell’arte rendendo omaggio alla città di Torino, alla quale ha donato un nuovo sipario per il Teatro Regio. Un’iniziativa con cui la casa di moda ha celebrato l’inaugurazione del nuovo punto vendita di Torino, in piazza San Carlo, promossa in collaborazione con il Fai, Fondo Ambiente Italiano, con cui ha intrapreso un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale italiano. «Siamo felici che Prada e il Fai ci consentano di avere un nuovo elemento scenografico altamente tecnologico, permettendo così di aggiungere splendore a uno dei teatri di più antica tradizione», ha dichiarato il sovrintendente del Regio, Walter Vergnano. Distrutto da un incendio nel 1936, il Regio di Torino è stato riaperto nel 1973, su progetto dell’architetto Carlo Mollino.

Prada and the Fai donate a curtain to the Teatro Regio of Turin Prada reiterates its ties with the world of art by paying tribute to the city of Turin, to which it has donated a new curtain for the Teatro Regio. An initiative promoted by the fashion house to celebrate the opening of a new sales outlet in Turin, in piazza San Carlo, with the collaboration of Fai, Fondo Ambiente Italiano (Italian Environment Fund),a partner in the project being implemented to promote Italian cultural heritage. «We should like to thank Prada and the Fai for enabling us to make use of a cutting-edge technology stage element, able to provide additional splendour to one of the country’s oldest theatres», said the superintendent of the Regio Theatre, Walter Vergnano. Destroyed by a fire in 1936, the Regio Theatre of Turin reopened in 1973 following a renovation project by architect Carlo Mollino.

ALL’UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO I MERCOLEDÌ DI MISSONI «Che gli stilisti entrino in Università». Questo l’appello di Maria Canella, docente del corso di Storia e documentazione della moda, nell’ambito del corso di laurea magistrale in “Editoria, culture della comunicazione e della moda” all’Università Statale di Milano. «Vogliamo insegnare agli studenti a non temere la globalizzazione, dando enfasi ai valori dell’artigianalità e della formazione, all’importanza degli archivi delle case di moda e al loro legame con il territorio». Non stupisce, dunque, che il primo “ospite” del ciclo di lezioni sia Missoni, che incarna tutti questi valori. Previsti una serie di incontri battezzati “I mercoledì di Missoni”, durante i quali componenti della famiglia e rappresentanti dell’azienda condivideranno con gli studenti le loro esperienze. Da questo percorso nascerà un volume monografco che diventerà libro di testo.

MISSONI WEDNESDAYS AT THE MILAN STATE UNIVERSITY «Let designers lecture at University». This is the appeal of Maria Canella, holder of the Fashion History and Documentation course within the “Publishing, culture of communication and fashion” master’s degree course at the State University of Milan. «We want to teach students not to fear globalization, and to emphasize the values of craftsmanship and training, as well as the importance of fashion house archives and their ties with the local district». It was hardly a surprise then to see Missoni, who integrates all these values, invited to hold a frst cycle of lessons named “The Missoni Wednesdays”, during which members of the family and company representatives will share their experiences with students. Out of this initiative, a monographic book will be published that will subsequently become a textbook.



spazi e vetrine a cura di/by Elisabetta Campana

it agazine. fashionm zione la se

Su

nel l gli Retai ing i open m i t l u

Liu Jo RAffoRzA LA

PRESENzA IN EuRoPA Dopo la recente apertura a Madrid, nella centralissima calle de Serrano, Liu Jo accelera lo sviluppo retail in Europa inaugurando il primo punto vendita a Berlino, di 100 metri quadri, nel nuovo Mall of Berlin. «Abbiamo fortemente voluto questo opening - dichiara Marco Marchi, presidente e head of style di Liu Jo - per strutturarci in maniera radicata in Germania: i segnali che ci arrivano dal mercato sono positivi». Il marchio carpigiano, con un fatturato 2013 di 281 milioni di euro, conta oltre 320 monomarca al mondo.

Tod’s: new look sulla Madison A

New York, mercato di grande attrattiva per la moda e il lusso, cresce la competitivitˆ dei brand che investono per aprire nuovi monomarca o rinnovarli nellÕimmagine. Come ha fatto Diego Della Valle, patron del Gruppo Tod’s, con il restyling del flagship della linea ammiraglia al 650 di Madison avenue (350 metri quadri, con otto vetrine), che scommette sull’artigianalità del made in Italy. «L’obiettivo è far sentire i nostri clienti a casa propria. Una casa dal gusto italiano, fatta di mille dettagli raffinati, sempre pi• rari da trovareÈ ha spiegato Della Valle, aggiungendo che per evitare la monotonia, la noia di vedere negozi tutti uguali in ogni parte del mondo, ogni punto vendita deve avere un proprio carattere distintivo, pur mantenendosi coerente con il concept store dellÕinsegna.

Tod’s: new look on Madison

In New York, a highly appealing market for fashion and luxury goods, the competition is growing among brands, that invest in new or restyled monobrand stores. Like Diego Della Valle, owner of the Tod’s Group, did with the restyling of the main lines’s flagship store in Madison avenue 650 (350 square metres with eight windows), which bets on made in Italy craftsmanship. «The aim is to make our customers feel at home. An Italian style home, made up of a thousand refined details, increasingly harder to find» explained Della Valle, adding that, to avoid the monotony of seeing shops that all look alike in every part of the world, each store must have its own distinctive trait, while remaining consistent with the company’s store concept.

Liu Jo STRENGTHENS ITS

EUROPEAN BUSINESS

After the recent opening in Madrid, in the central calle de Serrano, Liu Jo is speeding up its retail expansion in Europe by opening a 100 square metre sales outlet in Berlin, whitin the new Mall of Berlin. «We have been looking forward to this opening for some time - says Marco Marchi, Liu Jo president and head of style - to set roots frmly in Germany: the signs we are receiving from the market are positive». The brand, totalling 281 million euro revenues in 2013, runs 320 monobrand stores worldwide.

14

15_10_2014

Woolrich debutta a New York Il nuovo monomarca Woolrich a New York - di 190 metri quadri, in Wooster street 125, a Soho - segna un passo signifcativo nella politica di sviluppo retail del marchio, che sbarca nel Paese d’origine. «Woolrich è stato l’abbigliamento outdooor degli americani per più di 180 anni. Con il piano di espansione in corso ci sentiamo pronti a diventare nuovamente protagonisti» ha dichiarato Josh Rich, vice presidente di Woolrich Inc, che gestisce l’attività del brand nel Nord America, mentre in Europa e in Asia fa capo a Wp Lavori in Corso.

Woolrich opens in New York The new 190 square metre Woolrich monobrand store in New York, in Wooster street 125, Soho, represents a major step in the retail development policy of the brand, now back in its country of origin. «Woolrich has been the outdoor clothing of Americans for the past 180 years. With the current expansion plan, we feel once again ready to play lead role» said Josh Rich, vice president of Woolrich Inc, which manages the brand’s business in North America. In Europe and Asia the business is run by Wp Lavori in Corso.



mercati OVERVIEW

Armando BRANCHINI ALTAGAMMA

Il lusso cresce da Est a Ovest

Il mercato mondiale dei beni per la persona di lusso, pari a 217 miliardi di euro nel 2013, aumenterà quest’anno del 6%. Stati Uniti, Giappone, Corea e Medio Oriente sono tra i protagonisti della crescita, al centro di questo numero di Fashion. Armando Branchini, vice presidente di Altagamma, ne illustra pro e contro di /by Elisabetta Campana

N

umero uno nelle vendite del lusso, gli Stati Uniti si presentano come il rinnovato motore di crescita internazionale: quali i trend in atto? È dagli anni Sessanta che gli Stati Uniti sono il più importante mercato di riferimento del lusso per dimensione, numero di abitanti (attualmente 314 milioni) ed elevato numero di affluent people. Valgono 62,5 miliardi di euro, con un trend di crescita, dal 2010 a oggi, del 6% annuo. E continueranno a essere i più “brillanti” al mondo anche nel 2015. New York da sola genera un terzo delle vendite di prodotti dell’alto di gamma di tutto il Paese. Altri poli d’interesse sono la California (Beverly Hills e San Francisco) e la Florida. Seguono città come Boston e Chicago. A livello retail, i brand puntano a trasformare in concession gli shop in shop all’interno dei department store, per uniformarli ai monomarca diretti, in termini di pricing, prodotto e immagine. Una strategia adottata da tutti i big player, per avere un maggiore controllo sulla distribuzione e interfacciarsi con la clientela finale. Certo è che un marchio intenzionato ad aprire negli Usa in una location di pregio deve essere disposto a investire almeno 10 milioni di euro.

16

15_10_2014

Armando Branchini, vice presidente di Altagamma Armando Branchini, deputy chairman of Altagamma

Il Giappone è il secondo Paese di riferimento per l’alto di gamma, con una spesa pari a 17,2 miliardi di euro. Quali gli effetti della Abenomics sul lusso? Uno delle conseguenze della Abenomics e della svalutazione dello yen del 15% (avvenuta nel gennaio del 2013) è che da allora i giapponesi acquistano molto meno all’estero e più in patria. Quest’anno le previsioni di crescita del lusso (+9%) sono maggiori delle aspettative, grazie all’impatto positivo delle strategie sui consumi domestici. E se a Ginza sono diminuiti gli acquisti dei cinesi, si mantengono elevati quelli dei coreani, che da sempre considerano

il Giappone un modello di riferimento. D’altra parte, Tokyo e New York sono le uniche due capitali al mondo in grado di offrire il top di gamma ai massimi livelli. La scommessa dei brand internazionali è intercettare i consumatori più giovani, che mostrano attitudini all’acquisto diverse da quelle dei propri genitori. Quali le dinamiche e le caratteristiche del mercato coreano, all’ottavo posto nella luxury top ten, con acquisti pari a 8,3 miliardi di euro? In Corea del Sud è molto importante il mercato domestico. La capitale Seoul beneficia anche dall’indotto creato dall’aeroporto internazionale Incheon,


uno dei più grandi al mondo, con oltre 40 milioni di passeggeri l’anno. Il business del duty free è talmente importante, che Louis Vuitton ha aperto qui il suo unico negozio (420 metri quadri) nel canale travel retail. Una formula di successo che, per attirare i turisti, è stata adottata anche nel centro della capitale, dando vita a una realtà unica: il “downtown duty free”. Caratteristica, ma anche limite, del sistema distributivo coreano è lo strapotere dei department store che veicolano il 75% delle vendite del lusso. C’è una sola luxury street, la Cheongdam di Seoul, dove si concentrano i big del fashion e del design. Il Medio Oriente, da Dubai all’Arabia Saudita fino al Libano: quali le potenzialitˆ di questi Paesi, che valgono per il lusso 6,6 miliardi di euro?

Con un mercato dei beni dell’alto di gamma pari a 3,6 miliardi di euro, Dubai è sicuramente protagonista nell’area e lo resterà nei prossimi anni, grazie anche ai benefici che deriveranno dell’Expo 2020. Fra gli altri Emirati Arabi Uniti cresce bene Abu Dhabi (0,8 miliardi di euro). Da tenere d’occhio l’Arabia Saudita (1,2 miliardi di euro), protagonista di un significativo aumento demografico: attualmente il mercato luxury è prevalentemente maschile, ma lo sviluppo socio-culturale porterà ad ampliare gli orizzonti del business. Al di fuori dei Paesi del Golfo, riferimento per il lusso è il Libano, con vendite pari a 1 miliardo di euro. n

Luxury grows from East to West As a leading player in luxury sales, the United States again present themselves as an international growth engine: what are the trends under way? The United States have been the major market as regards luxury goods since the Sixties, in terms of size, number of inhabitants (currently 314 million) and a high number of affluent people. The US market is worth 62.5 billion euro, with a 6% annual growth rate since 2010. And it will continue to be the front runner in 2015 as well. New York alone generates one third of the entire country’s luxury sales. Other areas of interest are California (Beverly Hills and San Francisco) and Florida. These are followed by cities such as Boston and Chicago. At a retail level,

brands are transforming shop-in-shops inside department stores into concessions, to level them with direct monobrand stores, in terms of pricing, product and image. A strategy adopted by all big players, to have greater control of distribution and direct interface with end customers. One thing is for sure - a brand intending to open a store in a US top location must be prepared to invest at least 10 million euro. Japan is in second place as regards the sale of luxury goods, with an expenditure of 17.2 billion euro. What are the effects of Abenomics on this market? One of the consequences of Abenomics has been a 15% devaluation of the yen (in Janu-

ary 2013). Since then, the Japanese have bought much less abroad and much more at home. This year, the growth forecast for luxury items (+9%) is better than expected, thanks to the positive effect of these strategies on domestic consumption. And while the number of Chinese at Ginza has dropped, that of Koreans, who traditionally look at Japan as a benchmark, is still high. After all, Tokyo and New York are the only two world capitals able to offer the very best in terms of luxury goods. The real challenge for international brands is to manage to intercept younger consumers, who tend to buy differently than their parents. What are the dynamics and the characteristics of the Korean market, at the eighth place in the luxury top ten, with purchases amounting to 8.3 billion euro? The domestic market is important for South Korea. Seoul, the capital, also benefits from the business created by Incheon international airport, one of the biggest in the world, with over 40 million passengers per year. Its duty-free business is so important, that Louis Vuitton has opened its only store in the travel retail channel here (420 square metres). A successful formula which, to attract tourists, has also been adopted in the centre of the capital, giving life to a unique solution: the Òdowntown duty freeÓ. A characteristic, but also a limit of the Korean distribution system is the excessive power of department stores, who account for 75% of luxury sales. There is one luxury street, the Cheongdam in Seoul, where the big names of fashion and design are concentrated. The Middle East, from Dubai to Saudi Arabia right up to the Lebanon: what is the potential of these countries, which altogether are worth 6.6 billion euro on the luxury market? With a luxury-goods market worth 3.6 billion, Dubai plays a leading role in the area and will mantain this position over the next few years, thanks also to the benefits of Expo 2020. Among the other Emirates, Abu Dhabi does very well (0.8 billion euro). We should also keep an eye on Saudi Arabia (1.2 billion euro), where demographic growth is taking place: for the time being, the luxury market is prevalently male, but the socio-cultural development will broaden the horizons of business. Outside the Gulf States, the reference country for luxury goods is Lebanon, with sales of 1 billion euro. n 15_10_2014

17


mercati Overview

La nuova geografia dello ShoppinG In tutto il mondo, da Est a Ovest, il potere d’acquisto sta crescendo a ritmi maggiori nelle città di seconda fascia, dove il retail ha ancora significativi margini di crescita. Tra le nuove mete ci sono Atlanta e Istanbul Sopra, il centro dell città di Atlante, a sinistra un centro commerciale a Istanbul Above, downtown Atalnta. Left, shopping centre in Istanbul

di/by Andrea Bigozzi

S

iete un imprenditore e state pensando di aprire un negozio negli Stati Uniti, nel Middle East o in Asia? I luoghi giusti sono Atlanta, Dallas, Singapore, Seul, Ankara. Segnatevi questi nomi, perché lo shopping 2.0 passerà per città “secondarie” non ancora completamente colonizzate dalle griffe, ma dove l’aumento dei consumi è un realtà. Ad accendere i riflettori su queste mete è uno studio di BCG-Boston Consulting Group che si sofferma sulle nuove geografie dello shopping, che non includono più solo le piazze mature come New York e Tokyo. Dall’analisi si scopre che negli Usa il 40% dei ricchi si trova in quelle città che in Cina verrebbero chiamate Tier2, che non a caso sono rientrate nei piani di espansione dei brand europei. Atlanta (meno di mezzo milione di abitanti contro gli otto di New York), ad esempio, nel 2014 è stata presa in considerazione per gli opening e le relocation da Hermès, Dior, Etro, Canali, La Perla e Kiton, solo per fare alcuni nomi. Altro fattore decisivo è il turismo. Secondo BCG, Istanbul ha un ottimo potenziale di crescita e traina il mercato del lusso turco che vale circa 10 miliardi di dollari e cresce al ritmo del 15% annuo grazie non ai super ricchi locali, ma anche alla classe media e al turismo mediorientale ed europeo in grado di apprezzare brand come Harmont & Blaine, Paul&Shark, Napapijri e Karl Lagerfeld, protagonisti delle più recenti inaugurazioni sul Bosforo. Per capire quindi quali destinazioni saranno prioritarie per i brand del lusso, l’istituto di ricerca ha sviluppato una serie di indici sul potenziale di crescita delle città più ricche del mondo. Secondo uno di questi, il Local Metroluxe Index, nel 2017 gli Usa avranno 21 città nella top 50 (confermandosi primo merca18

15_10_2014

to mondiale dell’alto di gamma), mentre la Cina (Taiwan e Hong Kong incluse) solo sei. Il resto dell’Asia (incluso Giappone e Corea) potrà contare su nove capitali della moda, solo una nel Middle East. Houston, Boston e Philandelphia sono nella top 15, davanti a giganti asiatici come Seul e Shanghai, rispettivamente 15esima e 16esima. Ferma n nelle retrovie Pechino, solo 22esima.

The new geography of shopping Are you an entrepreneur, thinking of opening a store in the USA, the Middle East or Asia? The right places are Atlanta, Dallas, Singapore, Seoul and Ankara. Take a note of these names, because “shopping 2.0” is moving to the “secondary” cities that have not yet been colonised by the luxury brand but Gli Usa guidano la top 50 delle città più ricche U.S. lead the top 50 of richest cities Number of cities in top 50 in 2017

25

20

21

15

10 9 6

5

0

8 5 1

China

Other Asia Western Middle East Other Europe Fonte/Source: BCG analysis U.S.

(excluding China)

where an increase in consumption is a reality. Turning the spotlight on this reality is a study by the BCG-Boston Consulting Group with its eyes firmly on the new geography of shopping, no longer focused only on the traditional luxury capitals like New York and Tokyo. The analysis reveals that 40% wealthy people in the USA live in second Tier cities and it is not by chance that they have been incorporated in the expansion plans of European brands. In 2014 Atlanta (less than half a million inhabitants, compared to the eight million living in New York), for example, hosted the openings and relocations of Hermès, Dior, Etro, Canali, La Perla and Kiton, to mention but a few. Another decisive factor is tourism. According to BCG, Istanbul has excellent potential for growth: the turkish luxury market is worth around 10 billion dollars and is growing at a rate of 15% a year, not due to the local super-rich, but to the middle class and the number of tourists from the Middle East and Europe who appreciate brands like Harmont & Blaine, Paul&Shark, Napapijri and Karl Lagerfeld, among the latest to inaugurate stores on the Bosphorus. BCG created a series of indices on the potential for growth in the richest cities in the world. According to one of these, the Local Metroluxe Index, the USA will have 21 cities in the top 50 by 2017 (confirming it as the leading world market for top of the range goods), while China (including Taiwan and Hong Kong) will have only six. The rest of Asia (including Japan and Korea) will boast nine fashion capitals with only one in the Middle East. Houston, Boston and Philadelphia are in the top 15, ahead of Asian cities like Seoul and Shanghai, 15th and 16th respectively. Beijing brings up the rear in only 22nd place. n



mercati USA

Department store: più flessibili e

web oriented

Alle crescenti sfide di mercato, le più importanti catene americane di grandi magazzini rispondono con nuovi progetti retail e investimenti nell’e-commerce. New York resta la meta privilegiata, seguita da Los Angeles di /by Elisabetta Campana

N

uove aperture, restyling e progetti di e-commerce: negli Stati Uniti i department store e gli specialty store (che rispetto ai primi non vendono private label) stanno vivendo un periodo di forti cambiamenti. La posta in palio è elevata: mantenersi competitivi nel mercato numero uno al mondo per la moda e il lusso (62,5 miliardi di euro i consumi di personal luxury good), che è in significativa crescita e oggetto d’interesse di tutti i retailer internazionali. Riflettori accesi, dunque, su Neiman Marcus, specialty store leader nel segmento lusso, che conta 34 punti vendita compresi i due Bergdorf Goodman a New York, ma anche su Saks Fifth Avenue, con 39 department store negli Usa e cinque all’estero, Bloomingdale’s con 34 store, Barneys NewYork con 17 negozi e Nordstrom che, grazie all’ultima apertura a Calgary, in Canada, ha raggiunto quota 118. I big a stelle e strisce vantano una lunga storia - alcuni sono più che centenari - e un’indiscussa esperienza del mercato. Spesso però l’elevato numero di punti vendita di cui dispongono e le enormi dimensioni di alcuni di essi rendono più difficile rispondere velocemente alle esigenze di cambiamento dell’era digitale. Le strategie messe in atto puntano pertanto a realizzare format più piccoli, flessibili, ad alto contenuto tecnologico e di servizi, oltre a raggiungere aree geografiche ancora inesplorate. La vera scommessa è però rappresentata dall’e-commerce: un terreno ancora poco battuto che permette di ampliare in modo esponenziale gli orizzonti commer-

20

15_10_2014

ciali e i fatturati (a doppia cifra). Come ha fatto Neiman Marcus Group - per il quale le vendite online valgono 1,2 miliardi di dollari pari al 24% dei ricavi globali (4,84 miliardi di dollari) - che ha da poco acquisito mytheresa.com e il multimarca Teresa di Monaco per quasi 190 milioni di dollari. Il retailer texano - che investirà 275 milioni di dollari nell’anno fiscale 2015 ha annunciato anche lo sbarco nella Grande Mela, previsto nel 2018: «Si tratta di un progetto innovativo e audace, che completa la proposta della nostra insegna», ha detto Karen Katz presidente e ceo di Neiman Marcus Group, presentando il nuovo store di circa 25mila metri quadri nel retail complex Shops at Hudson Yards, parte del complesso Hudson Yards, in realizzazione nella West side di Manhattan. D’altra parte New York, che da sola assorbe un terzo dei consumi (circa 20 milioni di euro) dell’alto di gamma del Paese, resta la più allettante meta negli States. A maggior ragione adesso che si stanno ampliando le zone dello shopping, oltre che nella parte Ovest, in quella a Sud: la Downtown Manhattan. Saks Fifth Avenue inaugurerà qui nella primavera 2016 uno store di 8 mila metri quadri all’interno del Brookfield Place. Anche Nordstrom - che esordirà nel 2018 con il suo primo punto vendita newyorchese sulla 57th street tra Broadway e le Seventh avenue - sta cercando in questa parte della città un secondo spazio. Barneys New York l’ha già trovato e aprirà nel gennaio 2016. Sempre Barneys, che sta ristrutturando il fagship sulla

1. Il complesso Hudson Yards che ospiterà il primo Neiman Marcus store di New York (opening nel 2018). 2. Saks Fifth Avenue a New York 3. Il sito mytheresa. com acquisito da Neiman Marcus Group 1. The Hudson Yards complex that will host the frst Neiman Marcus store in New York (opening in 2018) 2 Saks Fifth Avenue in New York 3 The site mytheresa. com acquired by Neiman Marcus Group

Madison, festeggia in questi giorni a Beverly Hills il restyling del suo department store di Los Angeles. La California è l’altro polo d’attrazione per i department store a stelle e strisce. Anche Neiman Marcus, Saks Fifth Avenue e Bloomingdale’s stanno investendo pesantemente nei loro punti vendita a Los Angeles, aggiornando la propria offerta, migliorando i servizi e dando loro un aspetto più moderno. Bloomingdale’s ha appena inaugurato uno store di circa 12.500 metri quadri nello Stanford Shopping Center di Palo Alto, che rimpiazza quello di 22mila metri quadri all’interno dello stesso centro. Come ha spiegato Tony Spring, chairman e ceo, il negozio è il più piccolo dei full-line store della catena, ma rappresenta il modello del futuro. n


ph. Kpf-Kohn Pedersen Fox

1

Department stores: more fexible and web oriented New openings, restylings and e-commerce projects: in the Usa, department stores and specialty stores (which unlike the former do not sell private labels) are experiencing a period of strong changes. The odds at stake are high to stay competitive on what is the world’s number one fashion and luxury market totalling sales of personal luxury goods worth 62.5 billion euro, and growing. In the spotlight is Neiman Marcus, the leading specialty store in the luxury segment, which has 34 sales outlets, including the two Bergdorf Goodman stores in New York. But also Saks Fifth Avenue, with 39 department stores in the Usa and five abroad, Bloomingdale’s with 34 stores, Barneys NewYork with 17 stores and

Nordstrom which, thanks to the most recent opening in Calgary, Canada, has reached 118 point of sales, play a key role. These big US department stores boast a long history – some are over one hundred years old – and undisputed market experience. Sometimes however, the large number of sales outlets available and the huge size of some of them make it more difficult to respond quickly to the shift of demand in the digital era. The strategies put in place thus aim at creating smaller, more flexible, hi-tech and service-oriented formats, as well as reaching still unexplored geographic areas. The real challenge however is represented by e-commerce: a still fairly unexploited medium able to exponentially expand trade horizons and generate a double-digit revenue increases. This is the case of the Neiman Marcus Group – whose online sales are worth 1.2 billion dollars, equivalent to 24% of global earnings (4.84 billion dollars) – which recently purchased mytheresa.com and the multibrand store Theresa of Munich for nearly 190 million dollars. The Texan retailer – which will invest 275 million dollars in the 2015 fiscal year – has also announced its intention to move to the Big Apple in 2018: «This is an innovative and bold project, which goes to make our range more compre-

hensive», says Karen Katz president and ceo of the Neiman Marcus Group, presenting the new, almost 25 thousand square metre store in the Shop at Hudson Yards retail complex, part of the Hudson Yards complex, being completed in Manhattan’s West side. The fact is that New York, which alone 2 accounts for one third of the entire country’s high-end sales (about 20 million euro) remains the most appealing destination in the States. And all the more so now that shopping districts are being extended, not only in the Western part of town but also in the South: in Downtown Manhattan. In the spring of 2016, Saks Fifth Avenue will be opening a 8 thousand square metre 3 store here, inside Brookfield Place. Nordstrom too – which in 2018 will be opening its first New York store on 57th street between Broadway and Seventh Avenue – is seeking a second location in this part of town. Barneys New York has already found it and will be opening in January 2016. Barneys, which is restructuring its fagship store on Madison, is currently celebrating the restyling of its Beverly Hills, Los Angeles department store. California is another centre of attraction for US department stores. Neiman Marcus, Saks Fifth Avenue and Bloomingdale’s are investing heavily in their stores in Los Angeles, updating their range, upgrading services and giving them a more modern look. Bloomingdale’s has just opened 12,500 square metre premises in the Stanford Shopping Center of Palo Alto, which replaces the 22 thousand square metre store inside the same centre. As Tony Spring, chairman and ceo, explains, the store is smaller than the chain’s full-line stores, but represents a model for the future. n 15_10_2014

21


mercati USA

Siamo pronti per il tech-to-wear? Sulle passerelle internazionali le tecnologie indossabili sono state protagoniste. Tra le novità non ci sono solo i Google Glass: l’americana Intel si candida a diventare partner delle aziende di moda. E anche per Ralph Lauren il tema è “caldo” di /by Andrea Bigozzi

C

he il legame tra il mondo Ceremony, Fossil, Barneys della moda e quello della New York e il Cfda-Council tecnologia sia sempre of Fashion Designers of più stretto è ormai evidenAmerica. Ma la presente. E lo è a diversi livelli: le za a Milano dei vertici del case di moda sono impegruppo, durante i giorni gnate non solo a potendella moda donna, lascia ziare la propria presenza intendere che ben presto in Rete e sui social netanche i nomi del made work, ma anche a dare in Italy annunceranno Ayse Ildeniz di Intel un impulso decisivo alla progetti di abiti e acces“wearable technology”. Finora la tecsori intelligenti. «Abbiamo bisogno nologia indossabile ha prodotto predell’aiuto degli stilisti e dei creativi per valentemente gadget hi-tech carenti sviluppare questo genere di prodotti», in fatto di stile, ma alle ultime fashion spiega Ayse Ildeniz, vice president buweek internazionali si è notata una siness development and strategy new certa inversione di tendenza. I fashion device di Intel, presentando il bracciabrand sono interessati a rendere più letto MICA (acronimo di “My Intelligent glam certi oggetti, per favorirne una Communication Accessory”), realizzapiù rapida diffusione sul mercato. Se a to in pelle e materiali semi-preziosi, Milano i Google Glass sono diventati sarà in vendita per Natale da Barneys, lo strumento attraverso cui una make che permette di ricevere le notifiche diup artist di Maybelline NY ha potuto rettamente sul polso tramite il display registrare le sedute di trucco alle sfitouch e si ricarica senza filo. «Il nostro late di Aigner e Kristina Ti, a Londra - prosegue - è un progetto a lungo tersulla passerella dello stilista britanmine. Per questo con Fossil abbiamo nico Richard Nicoll è salito un abito dato vita a un fondo che supporta gioin fibra ottica Led, ispirato alla fatina vani creativi e regolarmente facciamo Trilli di Peter Pan, frutto della collaboincontrare i nostri “developers” con i razione con Disney. Chi vuole avere un designer del Cfda per sviluppare nuoruolo da protagonista sul mercato della ve idee di prodotto. Fino ad oggi la “wearable technology” - che secondo le wearable technology è stata un affare analisi potrebbe raggiungere un valore delle compagnie tecnologiche, ma noi di 15 miliardi di euro entro il 2018 - è pensiamo che le aziende della moda Intel. Il colosso americano, leader neldebbano stare in prima fila». La lista la produzione di microprocessori, ha di big name impegnati nella tecnoloannunciato una serie di collaboraziogia indossabile è lunga. In cima ci sono ni con nomi di spicco del fashion syLuxottica, al lavoro sui Google Glass, stem a stelle e strisce, come Opening e Ralph Lauren, che ha inventato la

22

15_10_2014

Polo Tech, super aderente e sexy, capace di misurare la frequenza respiratoria e il battito cardiaco, che arriverà sul mercato all’inizio del 2015. L’elenco comprende Marchon e Dvf, già sul mercato con i loro occhiali a realtà aumentata, e Tory Burch, che firmerà i braccialetti fitness con Fitbit Flex. n

Are we ready for tech-to-wear? That the link between fashion and technology has become increasingly tighter is rather evident. And this holds true at various levels: fashion houses are not only engaged in strengthening their presence on the Web and social networks, but also in giving a decisive boost to “wearable technology”. To date, wearable technology has mainly produced hi-tech gadgets somewhat lacking in style, but the recent international fashion weeks have, to some extent, inverted the trend. Fashion brands are increasely interested in making certain objects more glamorous, so that they sell better on the market. In Milan, Google Glass eyewear has become an instrument for a make-up artist of Maybelline NY to record the make-up sessions at the Aigner and Kristina Ti fashion shows, while on the runway of the British designer, Richard Nicoll, there was an LED optic fibre dress on show, inspired by Peter Pan’s Tinkerbell,


Anche l’haute couture romana è fatta al computer 1. Le top model Kirsten Owen e Ajak Deng indossano MICA, il braccialetto frutto della collaborazione tra Opening Ceremony e Intel 2. Diane von Furstenberg • stata la prima a portare in passerella i Google Glass 3. La Polo Tech con i sensori di Ralph Lauren 4. A Londra Richard Nicoll ha presentato la collezione ispirata alla fata Trili con lÕabito LED

1 3

4

1. The super models Kirsten Owen and Ajak Deng wearing Opening Ceremony and Intel’s MICA bracelets 2. Diane von Furstenberg was the frst designer to bring the Google Glass eyeglasses on the catwalk 3. Ralph Lauren’s Polo Tech shirt with sensores 4. Richard Nicoll’s LED Tinkerbell dress at the London Fashion Week

upshot of collaboration with Disney. Seeking a lead role on the “wearable technology” market - which according to analysts will be worth 15 billion euro by 2018 - is Intel. The US giant, leading manufacturer of microprocessors, has announced a series of agreements with major US fashion names such as Opening Ceremony, Fossil, Barneys New York and the Cfda-Council of Fashion designers of America. The group’s management pres-

Grazie ad AltaRoma, il brand CuteCircuit ha fatto sfilare una collezione di capi intelligenti

2

ence in Milan, during the womenswear fashion week, would seem to point to the fact that Made in Italy brand names will soon be announcing smart apparel and accessory projects. ÇWe need the help of designers and creative talents to develop this kind of productÈ, explains Ayse Ildeniz, vice president business development and strategy new device of Intel, has she presents the bracelet named MICA (acronym of “My Intelligent Communication Accessory”), made of leather and semi-precious materials, due to go on sale at Christmas at Barneys and thanks to which news can be received directly on your wrist. ÇWe invest - continues Ildeniz - in the long term. With Fossil we have created a fund aimed at supporting young creative talents and we 3 work with the CFDA to make developers of technology team up with designer to develop new products. Until now wearable technology has been a business for technology companies alone, but we think the fashion industry should sit in the first row». The list of big names involved in wearable technology is long. Top of the heap is Luxottica, hard at work on Google Glass, and Ralph Lauren, who has launched the close-fitting and sexy super hi-tech Polo Tech shirt, capable of measuring breathing rates and heart beats. The list includes Marchon and Dvf, already on the market with their augmented reality eyewear, and Tory Burch, who has designed fitness bracelets together with n Fitbit Flex.

Anche la moda romana è investita dal turbine creativo della wearable technology. In occasione di Maker Faire, rassegna dedicata agli “artigiani digitali”, andata in scena dal 3 al 5 ottobre scorso al Parco della Musica di Roma, il brand CuteCircuit sono stati protagonisti di una sflata realizzata in collaborazione con AltaRoma. In pedana giacche, abiti e gonne con trame a LED, che possono essere controllate attraverso una app per iPhone. Tra i capi più interessanti del marchio, guidato da un direttore creativo italiano, Francesca Rosella, c’è l’Hug Shirt, una maglietta che riproduce la sensazione di un abbraccio. Inclusa dalla rivista Time tra le migliori invenzioni dell’anno.

Haute couture created by computer on catwalk in Rome The CuteCircuit brand and AltaRoma bring interactive “smart” clothes to the stage Even the Rome fashion world has come under the influence of the creative turbine of wearable technology. During Maker Faire, an event dedicated to “digital artisans”, staged from October 3 to 5 at Rome’s Parco della Musica, the brand CuteCircuit were the main playersof a fashion show organised in collaboration with AltaRoma. On stage jackets, dresses and skirts with iPhone controlled LEDS where show. Among the most interesting items presented by the brand, designed by Italian creative director, Francesca Rosella, is Hug Shirt, a T-shirt that reproduces the sensation of an embrace. Selected it by Time magazine as one of the best inventions of the year.

15_10_2014

23


mercati uSA

Il tessile made in Italy si tinge di green Per competere su un mercato strategico come gli Stati Uniti, diventa sempre più importante associare il concetto di eccellenza italiana con elevati parametri di ecosostenibilità di/by Elena Azzola

M

ercati internazionali sempre più eco-consapevoli spingono gli attori del lusso globale ad alzare l’asticella in termini di trasparenza nella produzione. Il tessile-abbigliamento italiano non si esime da questa sfida. Anzi. Numerose aziende della Penisola stanno investendo sul fronte della ecosostenibilità per competere specialmente in Nord America, un’area particolarmente sensibile ai temi ambientali. «Gli Stati Uniti sono un mercato molto evoluto», conferma Silvio Albini, titolare del Cotonificio Albini e presidente di Milano Unica, la fiera rappresentativa del tessile made in Italy, che realizza uno specifico catalogo sui prodotti sostenibili in mostra al Portello. «I grandi gruppi nordamericani - prosegue - hanno richieste elevate, ma per le aziende italiane questa è un’opportunità: nel Vecchio Continente esistono leggi stringenti, che ci danno una vantaggio competitivo». Con questa consapevolezza, numerosi player dell’industria italiana si sono messi in gioco modificando il loro modo di produrre. Un antesignano è Thermore (vedi box). «Siamo confortati da quanto sta avvenendo», afferma Giusy Bettoni, titolare dell’agenzia GB Network, che sette anni fa ha dato vita alla eco-library C.L.A.S.S. (Creativity Lifestyle and Sustainable Synergy), repertorio di materiali realizzati con tecnologie sostenibili. «In passato stile e innovazione erano i due valori fondamentali nel creare moda. Ora si è aggiunto, in molti casi, l’aspetto della responsabilità», spiega Bettoni, che nei giorni di Milano Unica ha fatto partire il primo C.L.A.S.S. Tour, viaggio per presentare in giro per il mondo le eco-collezioni più sorprendenti per l’autunno-inverno 2015/2016. Tra le ìchicche” c’è Re.Verso,

24

15_10_2014

Un’immagne della campagna di Greenpeace/An image of the Greenpeace campaign

un cashmere rigenerato, a basso impatto ambientale, nato dalla collaborazione di tre realtà italiane (Nuova Fratelli Boretti, Green Line e Lanificio Stelloni), che insieme hanno messo a punto un sistema integrato completamente tracciabile. L’utilizzo di prodotti Re.Verso da parte di Gucci, nelle collezioni uomo, donna e bambino dell’autunno-inverno 2015/2016, dà lustro alla piattaforma, che si è aggiudicata il Kering Sustainability Award. Un appello a una moda ìmeno dannosa” si è levato inoltre alle recenti sfilate milanesi della donna: nell’ultimo giorno della kermesse, Greenpeace ha convocato una conferenza stampa in cui ha comunicato l’impegno di sei aziende italiane per la produzione di

tessuti e accessori privi di sostanze tossiche. Si tratta di Miroglio, Berbrand, Tessitura Attilio Imperiali, Italdenim, Besani e Zip: realtà che hanno aderito alla campagna Detox. Già da oggi otto degli 11 gruppi di sostanze chimiche giudicate pericolose sono esclusi dalle filiere e dai prodotti delle aziende citate. In particolare, il gruppo Miroglio ha annunciato la volontà di estendere l’adesione a Detox alla divisione Fashion, oltre che Textile: i suoi numerosi marchi, tra cui ricordiamo Motivi, Elena Mirò e Caractère, si aggiungono così a quelli che già scommettono su un futuro libero da sostanze tossiche, come Benetton, H&M, Burberry e Zara, secondo quanto comunicato da Greenpeace. Sono sempre di più le aziende italiane del tessile impegnate a favore dell’ambiente. «Stiamo seguendo il programma di sviluppo Goats - informa Roberto Colombo del Lanificio Luigi Colombo -: un protocollo di ecosostenibilità inserito nel processo laniero che permette la tracciabilità, dalla materia prima al prodotto finito, a partire dagli allevatori di pecore, che garantiscono una metodologia eco-compatibile». Gli animali devono essere allevati in luoghi in cui non si usano diserbanti e pesticidi e dove non è praticato il Mulesing (rimozione di pelle da animali vivi, che produce sofferenza). Sulla stessa lunghezza d’onda Canepa, che con

Thermore: «Sostenibili anche grazie agli Usa» A inizio anni Ottanta la milanese Thermore, leader nelle imbottiture termiche per l’abbigliamento, immetteva sul mercato il suo primo prodotto realizzato con fbre riciclate. A richiederlo erano in primis i grandi committenti americani, che hanno premiato questo impegno stringendo un legame sempre più saldo con l’azienda, fondata nel 1972 da Lucio Siniscalchi. Oggi Thermore è fortemente internazionalizzata, con sedi in Europa, Usa e Asia. Gli States sono il primo fronte di esportazione del marchio, che realizza in quest’area il 40% del fatturato, mentre il restante 60% è suddiviso fra Italia (40%) e Germania (20%), con prospettive di espansione nei Paesi del Nord Europa e nel Regno Unito. Tre anni fa la famiglia Siniscalchi ha fatto un passo avanti, rendendo sostenibili tutti i suoi prodotti base, che possono contare sull’assenza di PFOA e PFOAs, sostanze condannate da Greenpeace. L’ultimo nato in casa Thermore, EVOdown, riproduce un “effetto piuma” ma senza nuocere agli animali. è inoltre in grado di mantenere intatta la propria struttura anche dopo ripetuti lavaggi, grazie ai due strati esterni che “imprigionano” quello interno. (a.b.)


Tessitura del Salento ha sviluppato una metodologia di produzione che riduce il consumo di acqua di 12 volte, di energia del 90% ed elimina completamente le emissioni inquinanti. «Nel mondo - commenta Elisabetta Canepa, presidente dell’omonima società - va crescendo la consapevolezza che il benessere individuale sia sempre più condizionato dalla qualità dell’ambiente in cui si vive e da quello che si indossa. E anche il concetto di qualità di un tessuto si va evolvendo». All’avanguardia anche Eurojersey, il player della microfibra in poliammide e Lycra per underwear, swimwear e altri capi stretch, che utilizza energia esclusivamente da fonti rinnovabili dal 2008. Ricicla inoltre l’acqua, gli scarti tessili e il cellophane usato in produzione. n

1 2

The made in Italy textile industry takes on a green hue

1. Alcune etichette di Canepa 1. Some labels of Canepa

Increasingly more environment-aware international markets have prompted the global luxury players to raise their standards in terms of production transparency. The Italian textile-clothing industry is no exception. Many Italian manufacturers are investing heavily in environment protection to compete in particular in North America. ÇA highly developed marketÈ, observes Silvio Albini, owner of Cotonificio Albini and president of Milano Unica, the trade fair dedicated to made in Italy textiles, which has published a specific catalogue of environment-friendly products on show at the Portello. ÇThe requests of the large US groups are highly demanding, but for Italian companies, this is an opportunity: in Europe, stringent laws already exist, which give us a competitive edgeÈ. A lot of Italian industry players have taken concrete measures. Thermore is a pioneer (see box). ÇWe

are comforted by what is happeningÈ, says Giusy Bettoni, owner of the GB Network agency, which seven years ago created the C.L.A.S.S. (Creativity Lifestyle and Sustainable Synergy) eco-library, a selection of materials that make use of sustainable technologies. ÇIn the past, style and innovation were two fundamental values behind fashion creation. Today, in many cases, an additional factor is that of responsibilityÈ, explains Bettoni, who, during the Milano Unica days, saw the departure from her via Vittorio Veneto showroom of the first C.L.A.S.S. Tour, a trip around the world, organized to present the most surprising eco-collections for fall-winter 2015/2016. Among the illustrated ÒnoveltiesÓ was Re.Verso, a regenerated cashmere with low environmental impact, the upshot of cooperation between three Italian companies (Nuova Fratelli Boretti, Green Line and Lanificio Stelloni), which developed

2. La campagna sulla sostenibilitˆ di Eurojersey 2. The campaign on the sustainability of Eurojersey

Thermore: «Sustainable also thanks to the Usa» In the early-Eighties the milanese company Thermore, leader in the feld of down padding for apparel, launched its frst product based on recycled fbres. It was requested frst and foremost from large US customers, who rewarded this commitment through stronger and stronger ties with the company, founded in 1972 by Lucio Siniscalchi and extensively internationalized, with offces in Europe, the USA and Asia. Today, the USA are Thermore’s main export market, and account for 40% of company turnover, while the remaining 60% is split up between Italy (40%) and Germany (20%), with prospects of expansion in the northern European countries and the UK. Three years ago, the Siniscalchi family made all its basic products environment-friendly. Among their distinctive features is the fact that they are free of PFOA and PFOS, substances banned by Greenpeace. Thermore’s latest product, EVOdown, reproduces a “down effect” but without harming animals. It is also able to maintain its structure intact even after repeated washes thanks to two outer layers that “trap” an inside layer. (a.b.)

together a fully-traceable integrated system. The use of Re.Verso products by Gucci, for its fall-winter 2015/2016 menswear, womenswear and childrenswear collections, gives lustre to the platform, which took the Kering Sustainability Award. An appeal for a Òless harmfulÓ fashion was also made at the recent womenswear shows in Milan: on the last day of the event, Greenpeace organized a press conference during which the environmentalist association announced the commitment of six Italian companies in manufacturing fabrics and accessories free of toxic substances. These are Miroglio, Berbrand, Tessitura Attilio Imperiali, Italdenim, Besani and Zip: companies that endorsed the Detox campaign. Eight of the eleven groups of hazardous chemical substances, which according to Greenpeace must be urgently eliminated, have in fact already been removed from the supply chains and products of the above companies. The Miroglio group has announced its intention to extend Detox endorsement to its Fashion, as well as its Textile division: the companyÕs brands, which include Motivi, Elena Mirò and Caractère, go to join, according to Greenpeace, those already banking on a future free of toxic substances such as Benetton, H&M, Burberry and Zara. More and more Italian textile companies are committed to elevating their standards in favour of the environment. ÇWe are following the Goats development program - says Roberto Colombo of the Lanificio Luigi Colombo -: an environment-friendly protocol included in the wool production process that ensures traceability, from the raw material to the finished product, starting with the sheep breeders, who guarantee an environment-friendly methodÈ. The animals have to be raised in places where no weed-killers and pesticides are used and where Mulesing is not practised (removal of skin from live animals which produces suffering). On the same wavelength is Canepa, who together with Tessitura del Salento has developed a production method that cuts water consumption twelve-fold, energy by 90% and completely eliminates the emission of pollutants. ÇAwareness is growing around the world - says Elisabetta Canepa, president of the namesake company - that individual well-being is increasingly more conditioned by the quality of the environment in which we live and by what we wear and the concept of fabric quality also is evolvingÈ. Since 2008 Eurojersey, the polyamide microfiber player and Lycra for underwear, swimwear and other stretch garments, has only used energy from renewable sources. It also recycles water, textile wastes n and the cellophane used in production. 15_10_2014

25


mercati usa di/by Elisabetta Fabbri

Calenda: «Libero SCAMBIO, un vantaggio per la moda» I negoziati per il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) - il grande accordo commerciale Europa-Stati Uniti, che dovrebbe dare un impulso all’economia sulle due sponde dell’Atlantico - procedono a rilento. Il viceministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, spiega a Fashion perché la moda è il settore che potrà trarre il maggior vantaggio dall’intesa

A

che punto sono i negoPer quanto riguarda la ziati per il Ttip? moda, quali potrebbero Il 3 ottobre • terminato essere i pro e i contro? a Washington il 7¡ round neIl sistema moda, comgoziale in poco pi• di un anno plessivamente inteso, dallÕavvio. I lavori proseguo• il settore che trarrˆ il no e - sebbene le due parti maggior vantaggio da siano su posizioni ancora diuna conclusione positiva stanti - vengono affrontate in dei negoziati, con un acprofonditˆ tutte le principali cordo che riduca drastiaree di discussione. I Òpilacamente dazi e barriere stri negozialiÓ sono lÕaccesso non tariffarie. Secondo al mercato (per beni, servizi, uno studio dÕimpatto di investimenti e appalti pubbliPrometeia, lÕexport del ci), gli aspetti regolamentari e comparto verso gli Usa le barriere non tariffarie (per Carlo Calenda potrebbe crescere del Viceministro allo conseguire una maggiore uni- Sviluppo Economico 18%. Questo soprattutto formitˆ degli standard tecnici in ragione delle attuali di produzione) e le ÒregoleÓ sul commercio barriere non tariffarie, che rendono pi• dove si trattano, tra lÕaltro, temi come i didifficile per le nostre imprese esportare ritti di proprietˆ intellettuale, per noi imnegli Stati Uniti. Non • immaginabile che portanti in rapporto alla tutela delle nostre la moda possa essere penalizzata dallÕacindicazioni geografiche nell’alimentare. cordo. Semmai ne sarˆ favorito, ma occorre impegnarsi per trarne i maggiori Quando ci si può attendere una conclubenefici. Sta per partire un piano speciale sione, che potrebbe portare a compendi promozione per portare pi• prodotsare il calo di export verso la Russia? ti italiani (food e non food) nella grande Giudichiamo il ritmo dei negoziati insoddidistribuzione americana. Puntiamo sosfacente e vediamo lontana la conclusione. prattutto a quegli Stati che, come il Texas, Proponiamo, come Governo italiano e con presentano ottime potenzialitˆ, ma dove n maggior forza durante il turno di Presisiamo ancora poco presenti. denza del Consiglio Ue, un Òinterim agreementÓ entro il 2015 sui capitoli meno controversi del negoziato, per poi proseguire con la restante negoziazione. Questa priCalenda: «Free trade will ma intesa dovrebbe consolidare i risultati help the fashion industry» in tre ambiti: lÕampliamento dellÕaccesso al mercato, con la reciproca riduzione dei The negotiations for the Transatlantic Trade dazi e apertura degli appalti pubblici; la and Investment Partnership (Ttip) - the larliberalizzazione dellÕexport di prodotti gest EU-US trade agreement, which should energetici dagli Usa; gli standard e le regodrive additional growth on both sides of the lamentazioni, dove le associazioni imprenAtlantic ocean - are moving slowly. The deditoriali Ue e Usa mostrano un alto grado puty minister for Economic Development, di convergenza su sei settori (chimica, auCarlo Calenda, explains to Fashion why toveicoli, farmaceutica, cosmetica, tessilefashion industry is the sector that could gain abbigliamento e dispositivi medici). the most from the agreement.

26

15_10_2014

At what point are the negotiations for Ttip? Washington just held, from September 29 to October 3, the 7th negotiating round, in little more than a year. The talks are continuing and although both parties are still holding different positions, the three main areas of discussion, the so-called negotiating pillars, are being covered in depth: access to the market (for goods, services, investments and government procurement), aspects of regulatory and non-tariff barriers (to achieve a greater uniformity in the technical standards of production) and the “rules” on trade, where the focus is, among other things, on topics such as intellectual property rights, which we consider to be important in relation to the protection of our geographical indications in the food sector. When can we expect a conclusion, to offset the current decrease of exports to Russia? We consider the pace of the negotiations unsatisfactory and still far from being closed. We propose, as Italian Government and with greater force during the Presidency of the EU Council, an “interim agreement” by the year 2015 on the less controversial chapters of the negotiation. Then the rest of the negotiations could continue. This first agreement should consolidate results in three areas: expansion of market access, with a mutual reduction of duties and opening-up of public procurement; liberalisation of energy export from the US; standards and regulations, where industrial associations of the EU and the US already show a high degree of convergence in six industrial sectors (chemicals, motor vehicles, pharmaceuticals, cosmetics, textiles-clothing, and medical devices). As regards fashion industry, what are the pros and cons? The fashion system as a whole will benefit the most from a successful conclusion of the negotiations, for instance from an agreement that drastically reduces duties and non-tariff barriers. According to a Prometeia impact study, exports of the sector to the US could rise by 18%. This holds especially true because of current non-tariff barriers that make it more difficult for our companies to export to the US. It is not conceivable that fashion industry should be penalized by the agreement; if anything, it will be favoured, but efforts must be made to draw the greatest benefit. A promotion plan is about to be launched in the US to bring more Italian products (food and non-food) into the American mass market. We aim mainly at states with excellent potential in which our presence is still scarce, such as the Texas. n




mercati MIDDLEEAST rosi di visitare i musei di prossima inaugurazione ad Abu Dhabi (il Guggenheim e il Louvre, disegnati rispettivamente da Frank Gehry e da Jean Nouvel) e attratti da scommesse innovative come il Dubai Design District (D3), futuro distretto da 2 milioni di metri quadri che farà da contenitore evoluto per negozi, residenze, hotel, showroom di stilisti e creativi, gallerie d’arte, installazioni. n

1. Harvey Nichols a Doha 2. Un rendering del Dubai Design District 1. Harvey Nichols in Doha 2. A rendering of the Dubai Design District

2 1

Nel Golfo nasce un MONDO NUOVO Cresce lÕexport di made in Italy in Medio Oriente. UnÕarea dove cÕ• voglia di shopping ma anche di cultura, design e nuovi brand. Grazie anche a una giovane generazione, cosmopolita e proiettata nel futuro

di/by Alessandra Bigotta

M

edio Oriente e made in Italy: la love story continua. Lo confermano i dati di Sistema Moda Italia-Smi sul 2013, che evidenziano esportazioni di abbigliamento e moda verso quest’area pari a quasi 561 milioni di euro, +8,9% rispetto al 2012. Il ruolo di superstar, in un territorio che nella distribuzione di moda è dominato da realtà del calibro del Chalhoub Group e dell’Al Tayer Group (con sede a Dubai), del kuwaitiano Al Ostoura e del libanese Tony Salame Group, spetta a Dubai: l’Emirato più popoloso è anche quello di cui si parla di più, soprattutto dopo l’Ipo miliardaria della divisione centri commerciali di Emaar Properties, cui fa capo il Dubai Mall, in fase di espansione. Recente l’annuncio dell’ennesimo progetto immobiliare faraonico, il Mall of the World: 4 milioni di metri quadri, sovrastati da una cupola in vetro che garantirà condizioni climatiche perfette 24 ore su 24 e che sarà pronta nel 2020, anno in cui la città-stato ospiterà l’Expo. Anche sul

Ascia Akf Bahri, fashion blogger born in Kuwait, living in Dubai (from Facebook)

fronte fiere si profilano novità, sia a Dubai (che accoglierà il 3 e 4 novembre la prima edizione dell’International Textile Fair) che in Qatar, con il lancio, dal 10 al 12 novembre, del “salone dell’italianità” Brand Italy. Un elemento di forza di tutti i Paesi del Golfo è l’alta percentuale di giovani. Secondo il “White Paper”, rapporto sul 2014 stilato dal Gruppo Chalhoub, il 55% della popolazione, pari a 26 milioni di persone, ha meno di 30 anni. Ragazzi e ragazze che si stanno aprendo alla moda, alla cultura, al mondo. Deside-

Italian fashion exports to the Middle East in 2013 (including textiles)

751 million euro (+8,7%)

Fonte/Source: Smi on ISTAT data

In the Gulf a new world is born Middle East and made in Italy: the love story continues. So say the figures of Sistema Moda Italia-Smi for 2013, which show apparel and fashion exports to this area worth nearly 561 million euro, +8.9% compared to 2012. The superstar role in a part of the world dominated, as regards fashion distribution, by big concerns, the likes of the Chalhoub Group and the Al Tayer Group based in Dubai, the Kuwaiti Al Ostoura and the Tony Salame Group, with headquarters in the Lebanon, is played by Dubai. The most densely populated Emirate is also the one most in the news, after the billion dollar Ipo of the shopping mall division of Emaar Properties, owner of the Dubai Mall (currently under expansion), and the announcement of another huge real-estate project, the Mall of the World: 4 million sqm, covered with a glass dome able to provide perfect climatic conditions around the clock. It will be ready by 2020, the year the city will host the Expo. Big news on the trade fair front as well, both in Dubai (due to host the first International Textile Fair on 3-4 November) and in Qatar, with the launch, on 10-12 November, of the ÒItalian style showÓ Brand Italy. One of the strong points of all the Gulf States is the high percentage of young people. According to the 2014 ÒWhite PaperÓ of the Chalhoub Group, 55% of the population, amounting to 26 million people, are under 30. These are young men and women who are thirsty for fashion, culture and the world. Anxious to visit the museums due to open soon in Abu Dhabi (the Guggenheim and the Louvre, designed respectively by Frank Gehry and Jean Nouvel) and attracted by innovative projects, such as the Dubai Design District (D3), a future district covering 2 million square metres, a cutting edge container for shops, resorts, hotels, showrooms of designers and creative talents, art galleries and installations. n 15_10_2014

29




mercati corea YUN JeoNG ae/a.B.S.T.

Distribuzione: work in prOgress I department store, big player del mercato, stanno mettendo a punto strategie di rinnovamento. E aprono anche dei premium outlet. Il duty free cresce, ma dipende quasi esclusivamente dal turismo cinese

di/by Elisabetta Campana

O

ttavo Paese al mondo per i consumi dei beni di lusso per la persona, con 8,3 miliardi di euro nel 2013 (+1% sul 2012), la Corea del Sud nel 2014 • previsto mantenga le posizioni - restando uno dei mercati di rilievo per il made in Italy - nonostante le attuali difficoltˆ. La tragedia del traghetto coreano affondato ad aprile con numerosi bambini a bordo, sommata ai problemi di rallentamento dellÕeconomia, questÕanno ha alimentato in Corea del Sud un clima di austerity. Le vendite di moda e lusso nei department store, il principale canale di vendita nel Paese, sono diminuite del 4,8% nella primavera-estate 2014, penalizzando in special modo il menswearÈ spiega Yun Jeong Ae titolare di A.B.S.T. agenzia di rappresentanza, ufficio di consulenza e buying office per il Paese asiatico di brand come Blumarine, Fabiana Filippi, Ter et Bantine, Hache, Aquilano.Rimondi, Peuterey ed Essentiel, con sede a Milano. In questo clima • stata bloccata, per motivi di sicurezza, la costruzione del mega progetto Lotte Jamsil C2 Town (un investimento di 2,4 miliardi di euro) di cui fa parte il Lotte World Tower, che dovrebbe diventare il terzo grattacielo pi• alto al mondo (123 piani). ÇAnche noi Ð precisa Yun Jeong Ae - abbiamo dovuto rimandare lÕapertura di tre store in questo complessoÈ. Nonostante queste difficoltˆ, sono tre i tipi di marchi che mantengono alta la loro performance in Corea: ÇVanno bene i global luxury brand che piacciono molto anche ai turisti cinesi - spiega lÕimprenditrice -, i marchi di alta qualitˆ e pregio amati dalla clienti locali abbienti di una certa etˆ, e le proposte contemporaryÈ. Pure in Corea la clientela pi• fashion conscious tende a mischiare i brand del lusso con quelli della fast fashion. ÇQuesto trend, insieme ai problemi di vendita - spiega Ð ha alimentato la nascita di shopping mall misti

32

15_10_2014

3

1. Yun Jeong Ae 2. Fabiana Filippi nello Hyundai Coex di Seoul 3. La boutique Blumarine nello Hyundai Main di Seoul

1

2

e soprattutto di Òpremium outletÓ delle pi• note insegne di department store, come Shinsegae, Lotte e Hyundai, in zone strategiche del Paese (a fine 2015 saranno otto)È. I grandi magazzini, oltre a investire sul duty free alimentato dai turisti cinesi, stanno modificando le strategie per rivolgersi alla clientela coreana pi• eclettica e utilizzano la formula dei pop up store per testare nuovi nomi. ÇI temporary store sono unÕarma a doppio taglio per i distributori - commenta Yun Jeong Ae -. Rendono pi• facile lÕintroduzione di label, ma non assicurano una presenza duratura sul mercatoÈ. Tra i department store cÕ• anche chi imbocca la strada del restyling completo, come ha fatto Galleria nel quartiere di Apgujung di Seoul: dopo aver rinnovato il palazzo ÒWestÓ sta rifacendo quello ÒEastÓ, il Luxury Hall. n

Distribution: work in progress Eighth country in the world for the consumption of luxury goods per person, with 8.3 billion euro in 2013 (1% more than 2012), South Korea is expected to maintain this position despite current difficulties and remain one of the major markets for made in Italy. «The tragedy of the Korean ferry which sank in April with numerous children on board, along with the problems caused by the slowdown of the economy, has this year fuelled a climate of austerity in South Korea. Fashion and luxury sales in department stores, the main sales channel in the country, dropped by 4.8% in spring-summer 2014, hiting menswear sales in particular» explains Yun Jeong Ae owner of A.B.S.T. the representative agency and consultancy and buying office for the Asian country of brands such as

1. Yun Jeing Ae 2. Fabiana Filippi’s boutique inside Hundai Coex in Seoul 3. Blumarine’s store inside Hyundai Main in Seoul

Blumarine, Fabiana Filippi, Ter et Bantine, Hache, Aquilano.Rimondi, Peuterey and Essentiel, based in Milan. In this climate, to stay on the safe side, the Government has stopped the construction of the Lotte Jamsil C2 Town mega project (a 2.4 billion euro investment) of which the Lotte World Tower – due to become the third highest skyscraper in the world (123 floors) – is part. «We too – points out Yun Jeong Ae – have had to postpone the opening of three stores in this complex». Despite these difficulties, there are three types of brands whose performance remains high in Korea: «All the global luxury brands are doing well and are very popular with Chinese tourists – explains the entrepreneur -, as top notch brands, who sell well with local wealthy customers of a certain age, and contemporary proposals». Even in Korea, the most fashion-conscious customers tend to mix luxury brands with fast-fashion. «This trend, together with sales problems – Yun Jeong Ae explains – has fuelled the creation of mixed shopping malls and, above all, “premium outlets” by the best-known department stores, such as Shinsegae, Lotte and Hyundai, in strategic areas of the country (eight by the end of 2015)». These large department stores, besides investing in the duty free fuelled by Chinese tourists, are changing their strategies and turning to more eclectic Korean customers using the pop-up store formula to try out new names. «Temporary stores are a double-edged sword for distributors - says Yun Jeong Ae -. They make it easier to introduce labels, but do not ensure a lasting presence on the market». Some department stores have even tried the idea of a complete restyling, like Galleria, in the Apgujung district of Seoul: after renovating the “West” building, it is now revamping the “East”, Luxury Hall. n


mercati Japan

From like to love Colti e preparati, i clienti giapponesi non chiedono solo il bel prodotto e un servizio impeccabile. Anche le emozioni sono fondamentali, perché la moda non è semplicemente questione di numeri

di/by Carla Mercurio

Q

uello giapponese è un mercato attento ai trend e alla qualità, amante del bello e ben fatto. Chiede un servizio impeccabile ed esige lealtà. Ma alla fine sa premiare che è in grado di soddisfare queste esigenze. Lo dimostrano le cifre di interscambio, che alla voce abbigliamentomoda evidenziano un’evoluzione del 15,6% in quantità e del 2,7% a valore per quanto riguarda l’export dall’Italia nell’anno 2013 (fonte Smi su dati Istat). «I clienti giapponesi - spiega Claudio Marenzi, numero uno di Herno e presidente di Smi - amano i marchi dalle grandi tradizioni. Sono fra i più sofisticati al mondo, informatissimi, attenti al dettaglio e alla ricerca tecnologica». Nato nel 1948, Herno è approdato in Giappone negli anni Settanta. Oggi realizza in loco il 10% del giro di affari, conta 200 clienti wholesale, ha inaugurato lo scorso anno a Tokyo il primo monomarca freestanding e ha otto corner nei department store delle città più importanti. Un mix vincente di retail e wholesale. «Siamo partiti circa 20 anni fa con la filiale Furla Japan - racconta Eraldo Poletto, a.d. di Furla - e ora il Paese del Sol Levante è il nostro secondo mercato, con il 23% del nostro giro di affari». Attualmente sono tre i monomarca Furla sul territorio, di cui due a Tokyo e uno a Hyogo. Il brand è presente in due shopping mall, 51 corner nei principali department store e 14 outlet, per un totale di 70 door. «È un Paese che si è evoluto in maniera sempre più competitiva - racconta Poletto - soprattutto per

2

1. Lo store Furla di Tokyo, a Ginza 2.La boutique Herno a Tokyo, nel quartiere di Aoyama 3. Una proposta della sartoria Cesare Attolini Napoli per l’estate 2015

1. The Furla store in Tokyo Ginza 2. The Herno boutique in Tokyo Aoyama 3. A proposal by sartoria Cesare Attolini Napoli for spring-summer 2015

1

l’ingresso di un numero considerevole di brand dall’estero. Oltre al fascino stilistico e all’affidabilità qualitativa, è importante scommettere sull’immagine aziendale e di prodotto, anche perchÈ i giapponesi basano le loro relazioni sui valori della lealtà e della fedeltà. Occorre lavorare sul passaggio “from like to love”, trasmettendo emozioni». «È una nazione - osserva Giuseppe Attolini, a.d. della sartoria Cesare Attolini Napoli che apprezza il nostro prodotto sartoriale, realizzato a mano, con tessuti di altissima qualità». «L’importante - conclude - è seguire i clienti con serietà e assiduità. Per questo ogni stagione organizziamo eventi e trunk show in loco. E nella nostra showroom milanese c’è una persona giapponese che segue n esclusivamente questo mercato».

From like to love The Japanese market pays a lot of attention to trends and quality, it is a market that appreciates the beautiful and the well-made. It insists on impeccable service and loyalty. Those who can meet these demands will be well rewarded. The balance of trade figures demonstrate this. Imports of Italian fashion-clothing products soared by 15.6% in quantity and 2.7% in value in 2013 (Istat data processed by Smi). «Japanese customers - explains Claudio Marenzi, CEO of Herno and chairman of Smi - adore the big name brands. They are among the most sophisticated in the world, extremely well informed, appreciative of the details and

technological research». Established in 1948, Herno moved into Japan in the seventies. Today, 10% of its turnover comes from its operation there through 200 wholesale clients. Last year, it inaugurated its first freestanding monobrand store in Tokyo and has eight shop-in-shops in the city’s most important department stores. A winning combination of retail and wholesale. «We started around 20 years ago with the Furla Japan branch - recalls Eraldo Poletto, CEO of Furla - and now the land of the Rising Sun is our second market, generating 23% of our turnover». Currently, there are three monobrand Furla stores in Japan, two in Tokyo and one in Hyogo. The brand is present in two shopping malls, 51 shop-in-shops in the main department stores and 14 outlets, for a total of 70 retail premises. «It is a country that has developed in an increasingly competitive manner - says Poletto - due in particular to the entry of a considerable number of brands from abroad. In addition to stylistic appeal and reliable quality, it is important to stress the corporate and product image because the Japanese place great emphasis on loyalty and fidelity. Some effort is needed to move “from like to love” by conveying excitement». «It is a country - comments Giuseppe Attolini, CEO of the sartoria Cesare Attolini Napoli - that appreciates our hand-tailored products in fabrics of the highest quality». «The important thing - he concludes - is to treat customers with professionalism and diligence. That is why we organise events and trunk shows on site. Moreover, in our Milan showroom we have a Japanese person who focuses solely n on this market».

3 15_10_2014

33








trends spring/summer2015

40

15_10_2014


Foto/photos Imaxtree.com/Andrea Adriani

LAtiN

MÉLANGE

Sulle passerelle internazionali il leitmotiv è nel segno del métissage: una contaminazione stilistica che dalle dissonanze fa scaturire nuove armonie di/by Angela Tovazzi

C

ontaminare, reinventare, abbattere steccati stilistici, convenzioni e registri estetici. Per la primavera-estate 2015 gli stilisti tracciano un nuovo solco di contemporaneità, facendo leva su un sincretismo di ispirazioni. In un intreccio di atmosfere d’antan e avanguardia, stratifcazioni di epoche, luoghi esotici, rimandi culturali e artistici, in una sorta di cortocircuito spazio-temporale. Non una mera operazione citazionista, ma una sintesi dialettica con il milieu che ci circonda, per dargli forma e corposità. Ne è un esempio la sfda iconoclasta di Prada, che nella sua rilettura del passato smonta i pezzi per rimontarli in un assemblaggio post-moderno che spiazza e apre squarci su nuove frontiere di sperimentazione. Oppure i numerosi echi revival, da Gucci a Givenchy, che catturano gli elementi clou dell’iconografa Seventies per innestarli nella propria poetica, in un collage inedito. Una gara di abilità creativa ma anche sartoriale, che parte dallo studio delle alternanze materiche e delle texture - in passerella si sono visti il nobile broccato mescolato a trame grezze e sflacciate, l’organza con il neoprene, lo chiffon con la pelle, la vernice lucida con il denim - per approdare nelle decorazioni, che esibiscono un pot-pourri di applicazioni, ricami tridimensionali, inserti all’insegna del mix and match, come insegnano Stella Jean, Dolce & Gabbana, Chanel. Nel segno della cross fertilization anche l’evoluzione del côté sporty, sublimato in un’ottica deluxe, superglam. Con un comune denominatore: l’adesione a un modello di eleganza vera, che nasce da capi ben fatti, frutto di grande maestria manifatturiera. Un esempio su tutti, visto a Parigi: Valentino. n

Dolce&Gabbana

Contaminating, reinventing, eliminating stylistic boundaries, conventions and aesthetic standards. For spring-summer 2015, designers are charting a new course of contemporaneity, appealing to a syncretism of inspirations. In a mix of yesteryear and avant-garde, stratifications of different periods, exotic places and cultural and artistic cross references, in a sort of space-time short circuit. Not a mere operation of quotations, but a dialectic synthesis with the milieu that surrounds us, to give it shape and body. A good example of this is the iconoclast challenge of Prada, where a reinterpretation of the past disassembles pieces and puts them together again in a post-modern way that catches you unprepared and provides an insight into new frontiers of experimentation. Or the numerous revival echoes, from Gucci to Givenchy, that capture the key elements of Seventies iconography and graft them onto their poetics, in an original mix. A contest of creative, but also sartorial ability which starts with the study of material and texture alternations - on the runway, noble brocade mixed with rough and frayed weaves, organza with neoprene, chiffon with leather, patent leather with denim - and ends with decorations, displaying a pot-pourri of applications, three-dimensional embroideries, and mix and match inserts, presented by Stella Jean, Dolce&Gabbana, Chanel. Cross fertilization, too, for the evolution of the côté sporty, sublimated in a deluxe perspective, superglam. With a common denominator: the endorsement of a true model of elegance, based on well-made garments, the upshot of fine manufacturing n skills. An example for all, seen in Paris: Valentino. 15_10_2014

41


trends spring/summer2015

Pinko Uniqueness

DiLiborio

Dolce&Gabbana

Bottega Veneta

Givenchy

Peter Pilotto

3D couture Fiori tridimensionali sembrano sbocciare direttamente sui capi. Un tripudio di pietre, ricami, piume e applicazioni impreziosiscono il look e sottolineano le competenze artigianali delle maison. Three-dimensional fowers seem to blossom directly on the garments. A jubilation of stones, embroideries, feathers and applications embellish the look and emphasize the craft skills of the maison. Valentino

42

15_10_2014


Chanel

Ter Et Bantine

Giamba

Iceberg

Di Morabito

Nยก 21

Antonio Marras

Dondup 15_10_2014

43


trends spring/summer2015

Devotion

Who’s Who

Tommy Hilfger

Leitmotiv

PoP-Ă -Porter Il denimwear e i pezzi di derivazione gym si trasformano in chiave glam con incursioni etno, texture luminiscenti, inserimenti tecno, stampe pop. Denimwear and gym-inspired models are interpreted with a glam mood, thanks to ethnic details, luminescent textures, techno inserts and pop prints.

Burberry Prorsum

44

15_10_2014

Massimo Rebecchi

Fay


Au Jour le Jour

Moschino

Dsquared2

Brunello Cucinelli Gucci

Trussardi

Stella Jean Golden Goose Deluxe

15_10_2014

45


trends spring/summer2015

Malloni

Maurizio Pecoraro Ilaria Nistri

Kenzo

Sportmax

Msgm

Fendi

abstracts reloaDeD Stampe multicolor e sfumature dŽgradŽ trasformano gli abiti in tele astratte. Per unÕimmagine allÕavanguardia, anche quando si tratta dei classici del guardaroba. Multicolor prints and dŽgradŽ nuances transform dresses into abstract canvases. For an avant-garde image, also for wardrobe classics.

Marni

46

15_10_2014



trends spring/summer2015

County of Milan Lanifcio Luigi Colombo

Emilio Pucci

Marco De Vincenzo

haPPy hiPPy Stampe foreali, frange e sflacciamenti, silhouette ariose: gli ingredienti del look bohÊmien sono rivisti e corretti in chiave deluxe. Grazie a texture impalpabili, ricami preziosi e un lavoro di cesello sui materiali. Flower prints, fringes and frayed, airy silhouettes: the ingredients of the bohŽmian look are reinterpreted and corrected with a deluxe mood. Thanks to impalpable textures, precious embroideries and a painstaking attention to materials. Alberta Ferretti

48

Angelo Marani

15_10_2014

Paul Smith


Roberto Cavalli

Etro

Blugirl

Bosideng

Black Believe Missoni

Prada

Blumarine Hanita 15_10_2014

49


trends spring/summer2015

Avant Toi

Louis Vuitton

Ermanno Scervino

Drome

laser DÉco Pizzi macramé dal gusto origami e pelli traforate al laser disegnano Xxxxxxxxxx sofsticate trasparenze. Tra Xxxxxxxxxx romanticismo e avanguardia. MacramŽ laces of origami taste and laser-perforated leathers design sophisticated transparencies. Between romanticism and avant-garde.

Versace

50

TodÕs

15_10_2014

Les Copains



trends spring/summer2015

white Delight Purezza tattile e visiva per il look pi• understated. Il bianco si associa a forme morbide, per unÕeleganza senza fronzoli. Tactile and visual purity for the most understated look. White is associated with soft shapes, for a no-frills elegance.

Ralph Lauren

Salvatore Ferragamo

Christian Dior

Cividini

Peserico

Kangra

Giorgio Armani Lorena Antoniazzi 52

15_10_2014


Mariella Rosati

Mauro Grifoni

Prada

Roccobarocco

Aimo Richly

Digital Design Mosaici optical, fgure geometriche, intermittenze grafche, reticoli e impunture tratteggiate vivacizzano silhouette pulite e lineari. Optical mosaics, geometric fgures, graphic intermittences, traced meshes and stitches liven up clean and linear silhouettes.

Jil Sander

Byblos

Fausto Puglisi

15_10_2014

53


new names SPRING/SUMMER 2015

Veramente

GIOVANI AlessiA XoccAto_as seen at

Milano fashion week

Il tempo dei big non è certo finito, ma tra le note positive dell’ultima fashion week milanese c’è l’avanzata di una nuova generazione di giovani designer rigorosamente under 35 e di marchi emergenti ricchi di potenzialità, pronti ad affrontare il mercato. Trasversalità è la loro parola d’ordine: protagonisti alle sfilate, ai saloni e nelle showroom con abbigliamento accessori e gioielli. Creativi, ma vendibili

a cura di/by

MAKI SUNGLASSES_as seen at

54

15_10_2014

SUPER

Andrea Bigozzi Elisabetta Fabbri Angela Tovazzi

Arthur Arbesser_as seen at

C

Milano fashion week

hi l’avrebbe mai detto? Nonostante il calendario della fashion week milanese resti dominato dai big, c’è una nuova generazione di designer made in Italy (ma non solo) che si è messa in luce con le collezioni della primavera-estate 2015, riuscendo nell’impresa di accontentare stampa e compratori. E non stiamo parlando di quei designer ormai sulla quarantina, che nel nostro Paese vengono ancora considerati emergenti (da Andrea Pompilio ad Andrea Incontri, passando per Francesco Scognamiglio e Giambattista Valli), ma di una generazione under 35, nata negli anni Ottanta (e in alcuni casi Novanta), che potenzialmente costituisce un serbatoio di rinnovamento generazionale, che è indispensabile nel panorama della fashion system italiano. Senza dimenticare le start-up di brand emergenti, nati soprattutto per promuovere la moda contemporary. Ripercorrendo idealmente i sei giorni di sfilate, presentazioni e saloni a Milano vengono in mente davvero tanti nomi: tra questi Alessia Xoccato, Giulia Marani e Bea Bongiasca (tutte figlie d’arte avendo genitori affermati professionisti del settore, che di certo hanno fatto da trampolino nelle loro carriere). La lista include anche Salvatore Piccione, Licia Florio e Francio Ferrari di L’F Shoes, Arthur Arbesser, Ssheena, Alessia Ait e Fabio Di Biagio di Feat. Nord e Sud, disegnatori di ready to wear o specializzati in accessori e i gioielli: la trasversalità per loro è la regola, anche per quanto riguarda la scelta di dove e come presentare le loro creazioni. Alcuni hanno presenziato nel calendario delle presentazioni di Camera Nazionale della Moda Italiana, altri hanno optato per eventi off schedule realizzati in autonomia. Altri ancora hanno preferito prendere parte ai saloni milanesi - da Super a Mipap, passando per White - o farsi notare direttamente nelle showroom di ricerca.


Braintropy_as seen at

WHITE

JAne reeVe cAmerA nAZionAle moDA itAliAnA

Geometrics in technicolor

Ci siamo impegnati a dare maggior spazio in calendario agli emergenti. Sono loro la generazione di stilisti che assicurerˆ un futuro al made in Italy e questo non • poco. Dobbiamo garantire il ricambio.

Linee rette e diagonali, angoli acuti, trapezi e triangoli: le geometrie si contagiano e si tingono di nuovi colori. Straight and diagonal lines, acute angles, trapezoids and triangles: shapes infected and tinged with new colours. Giulia Marani_as seen at

We tried to grant more room on the calendar to emerging designers. It is this generation who will ensure a future for made in Italy, and that’s important. We have to clear a path for the young.

Milano fashion week

Really

YOUNG

hoever would have thought it? Despite the Milan fashion W week calendar continuing to be dominated by big names, a new generation of made in Italy designers (but not only) came to the fore with spring-summer 2015 collections, managing to please both of press and buyers. And we are not talking those designers nearing their forties who in our country are still considered as up-and-coming (from Andrea Pompilio to Andrea Incontri, Francesco Scognamiglio and Giambattista Valli), but of a generation of under-35ers, born in the Eighties (and in some cases in the Nineties), who potentially represent a source of generational renewal, so crucial for the Italian fashion system. Without forgetting the start-ups of emerging brands, created above all to promote contemporary fashion. Taking an ideal look at the six days of shows, presentations and salons in Milan, many different names come to mind: they include Alessia Xoccato, Giulia Marani and Bea Bongiasca (all of whom were born into the profession, in as much as their parents are well-known professionals in the industry, and this has undoubtedly given a boost to their careers). The list includes Salvatore Piccione, Licia Florio and Francio Ferrari of L'F shoes, Arthur Arbesser, Ssheena, Alessia Ait and Fabio Di Biagio of Feat. From the north or south, designers of ready to wear or specialists in accessories and jewellery: for them transversality is the rule, including the choice of where and how to present their creations. Some of them took part in the calendar of presentations of the Italian National Fashion Chamber, while others opted for independently organized, off schedule events. Others still preferred to take part in the Milan shows, from Super to Mipap and White, or to present their collections directly in research showrooms.

mAssimiliAno BiZZi m.seventy - White

A ogni edizione il White si conferma una fucina di idee per nuovi linguaggi della moda e della comunicazione. Il nostro focus • quello di selezionare label sempre nuovi per i nostri buyer. Every edition of the White show is a breeding ground of ideas for a new vocabulary in fashion and communication. Our focus is to always select the new labels for our buyers.

AGostino Poletto pitti immagine - super

All'ultima edizione di Super i new name erano oltre il 40% del totale. A partire dai designer dell'area speciale Super Talents, con i creativi e i brand pi• promettenti: sentiremo presto parlare di loro. During the last edition of Super, new names made up more than 40% of the total. Starting with the designers of the Super Talents special area, with the most promising creatives and brands: we will soon be hearing from them.

15_10_2014

55


new names SPRING/SUMMER 2015

Joshua Fenu_as seen at

MILANO FASHION WEEK

JOAILLERIE NOMADE_as seen at

SUPER

hAnDmADe remix Bikini tricottati, denim "perlati", stiletti ricamati di paillette, brogue impunturate ispirate alla fotografia: fatto a mano sì, ma con molta ironia. Knitted bikinis, “pearled” denim, stilettos embroidered with sequins, stitched brogues inspired by photography: handmade, certainly, but with great irony.

FORTE COUTURE_as seen at

IN STYLE SHOWROOM

IN STYLE SHOWROOM

people for peace_as seen at

L'F ShoeS_as seen at

56

KIINI_as seen at

15_10_2014

Milano fashion week

SUPER

DARLING_as seen at

ZAPPIERI SHOWROOM


Ermanno Gallamini_as seen at

White

nAtUrAl APPeAl Sughero, legno, cuoio, lana e cotone: l'estate esplode nei colori caldi della natura. Per capispalla, maglieria e accessori. Cork, wood, leather, wool and cotton: the summer explodes in the warm colours of nature. For outerwear, knitwear and accessories. AineA_as seen at

LE BORSE DELLA ROSA DEI VENTI_as seen at

Bistrusso_as seen at

Studio Zeta Showroom

SUPER

White

Flogg_as seen at Bioneuma_as seen at

WHITE

WHITE

15_10_2014

57


ph. Giovanni Gastel

new names SPRING/SUMMER 2015

Giuliette Brown & Filippa laGerBäck_as seen at

WHITE

BrilliAnt All DAy lonG Top luminescenti, completi argento, accessori lamé, gioielli preziosi: l'imperativo è risplendere. Luminescent tops, silver suits, lamé clutch bags, precious jewels: to sparkle is a must.

Bea Bongiasca_as seen at

ViVetta_as seen at SARA BATTAGLIA_as seen at

VIA ROSMINI 13_as seen at

CHARLINE DE LUCA_as seen at

58

15_10_2014

SUPER

MILANO FASHION WEEK

L.A. DISTRIBUZIONE

MILANO FASHION WEEK

Milano fashion week


bazar deluxe_as seen at

FUlly emBroiDereD Filles à PaPa_as seen at

WHITE

ALESSANDRO SQUARZI SHOWROOM

Ricami e applicazioni ˆ go-go: per il look da sera, che diventa superglam, e il dailywear, dalla maglie alle camicie di stampo maschile. Embroidery and applications ˆ go-go: for an superglam evening look or a relaxed dailywear, from sweaters to shirts.

Lisa C_as seen at

WHITE

PICCIONE·PICCIONE_as seen at

SHOOWROOM THE SPACE

Christian Pellizzari as seen at STUDIO ZETA SHOWROOM

AntPitAgorA as seen at RiccaRdo GRassi showRoom

15_10_2014

59


new names SPRING/SUMMER 2015

FEAT_as seen at

DANIELE CARLOTTA_as seen at

SUPER

MILANO FASHION WEEK

BlAcK & White I non-colori per eccellenza restano un atout e diventano motivo grafico per abiti e insiemi contemporary. Con tocchi multicolor. Non-colours par excellence remain a real plus and become the graphic motif for contemporary suits and outfits. With multicoloured touches.

SARA ROKA_as seen at

ATLANTIC STARS as seen at ALESSANDRO SQUARZI SHOWROOM

60

15_10_2014

ZAPPIERI SHOWROOM

SSHEENA_as seen at

WHITE



ADV: LAVINIASTYLE.COM


Foto Imaxtree.com/Andrea Andreani

trends SPRING/SUMMER2015

New

Bags s e o h s & Bottega Veneta

Borse dalle forme pulite ma dai dettagli creativi, scarpe che vanno oltre il classico tacco 12 per rendere ultra-glam persino le sneaker: dietro le nuove borse e scarpe c’è un bagaglio di ricerca e attenzione alla qualità Bags with clean lines but creative details, shoes with heels higher than the classic 12 inches to make even sneakers ultra-glam: behind the new bags and shoes, there is a wealth of research and attention to quality di/by Elena Azzola

L

e difficoltà sul mercato interno e verso l’area russa inducono le aziende italiane degli accessori ad accelerare gli investimenti per conquistare nuove regioni: in primis Medio Oriente e Stati Uniti. Per affrontare questi mercati mettono in campo le armi più consoni alle produzioni made in Italy: qualità e stile. Nella primavera-estate 2015 sono in primo piano forme pulite e rigorose, molto colore - anche in abbinamenti insoliti - e le applicazioni a profusione di pietre, borchie e simili. Spazio anche al denim, protagonista della stagione calda, insieme a tutte le sfumature del blu. Un’ultima annotazione: sempre più marchi riservano attenzione alle sneaker (le ha proposte pure René Caovilla). Un buon segnale per le donne: eleganza e glamour non sono solo appannaggio dei modelli tacco 12. n

T

he difficulties of the domestic market and the Russian speaking region are spurring Italian accessory companies to accelerate investments in order to conquer new markets, first and foremost the Middle East and the United States. To address these markets sheer quality and style play a main role. In spring-summer 2015 sober and clean shapes will be in the limelight, with lots of colour – even in unusual combinations – and profuse appliqués of stones, studs and the like. There is also plenty of room for denim , the leading player of the summer, along with all shades of blue. More and more attention is also being given to sneakers (even René Caovilla has proposed them). A good sign for women: elegance and glamour are not just the prerogative of 12-inch heel models. n 15_10_2014

63


trends SPRING/SUMMER2015

Roberto Botticelli

Bonomea

Trussardi

PURity

Materiali naturali, forme pulite, colori neutri: l’eleganza è un gioco discreto, fatto di misura e sobrietà. In primo piano, la qualità delle materie prime, la sapienza delle lavorazioni e la raffnatezza di abbinamenti materici e cromatici. Il resto è superfuo. Furla

64

15_10_2014


A.Testoni

Caterina Lucchi

Natural materials, clean shapes, neutral colours: elegance is a discreet game, made of proportions and sobriety. In the foreground stand the quality of raw materials, the skill of the craftsmen and the refnement of matching materials and colours. Everything else is superfuous.

Zanellato

Bally

Eduardo Wongvalle

Roberto Del Carlo

15_10_2014

65


trends SPRING/SUMMER2015

Baldinini

COLOUR BLOCK Parola dÕordine: vietato non osare. Sul colore puntano in molti, incoraggiati dalla stagionalitˆ e dal potere che le tonalitˆ vivaci possono avere sullÕumore. Se i tempi non sono rosei, meglio affrontarli con accessori in grado di farsi notare.

Bally

LÕed Emotion Design

Fratelli Rossetti

Sergio Rossi

66

15_10_2014

Valextra


Francesco Biasia

Desa 1972

Miu Miu

Nowadays, the punchline is to never turn down a dare. Colour is important, encouraged as it is by seasonality and the mood-enhancing power that bright colours have. If times are not rosy, one way to cope is to use accessories that get you noticed. Ballin

15_10_2014

67


trends SPRING/SUMMER2015

Rodo

StONES & CO.

Impreziosire gli accessori con pietre, borchie e applicazioni di ogni tipo • unÕarte, portata ad altissimi livelli. Swarovski e simili non sono mai stati cos“ gettonati. E mai si erano visti in tante forme e colori diversi.

Le Silla

Dolce&Gabbana

68

15_10_2014

Mia Bag


Car Shoe

Ballin

Tavecchi

Orciani

Accessories embellished with stones, studs and all types of appliquŽs amounts to an art, raised to the highest levels. Swarovski and the like have never been so popular. And they have never been seen in so many different shapes and colours.

Loriblu

Giuseppe Zanotti Design

15_10_2014

69


trends SPRING/SUMMER2015

Vic MatiŽ

Tavecchi

Felisi

tRUE BLUE

Eleventy

Il denim continua a offrire spunti. Che sia lÕautentica tela blu o solo il suo colore, nelle pi• diverse sfumature, • un tema forte della prossima stagione estiva, intrepretato da griffe e marchi secondo la propria sensibilitˆ. Zagliani

Denim continues to offer clues of inspiration. Whether it is the blue canvas itself or just its colour, in different shades, here lies a strong theme of the upcoming summer season, interpreted by designer labels and brands interpretable according to their sensitivity.

Hogan

Attilio Giusti Leombruni

70

15_10_2014

A.S. 98




trends SPRING/SUMMER2015

UOMO 2.0

Trovare uno stile, un dettaglio che permetta di spiccare tra la folla è l’imperativo che scandisce le più recenti e, soprattutto, le prossime stagioni del fashion system al maschile. Emerso alla scorsa edizione di Pitti Immagine Uomo e sulle passerelle milanesi dedicate alla prossima stagione calda, questo orientamento è stato ribadito anche per i tessuti dell’inverno 2015-2016, di scena a Milano Unica lo scorso settembre. È l’individualismo che si fa tendenza, elaborando anche gli stilemi più classici in un’ottica contemporanea. Ecco che lo chic sarà bohémien (o hipster, che dir si voglia), il formale riaffronterà i tessuti più tradizionali, equilibrando pesi e contenuti in nome di un ritorno conclamato al sartoriale attualizzato in chiave 2.0 e l’informale si dividerà equamente tra il relax e l’avventura. Persino la natura darà spettacolo, con le sue nuance più vitaminiche e con texture di matrice organica. Messo al bando il conformismo a favore di forza e mascolinità, audacia creativa e grandi visioni, l’obiettivo è creare un’estetica del tutto personalizzata, capace di esprimere l’io interiore.

Finding a style, a detail that allows you to stand out from the crowd is imperative and marks the most recent, and the upcoming seasons of men’s fashion collections. Presented at the last edition of Pitti Immagine Uomo and on the Milan catwalks for next summer, this orientation has also been reaffirmed in the winter fabrics of 2015-2016, presented at Milano Unica, last September. Individualism is the trend, as well as developing classic styles with contemporary taste. So, bohemian (or hipster) will be chic, while formal will revisit the more traditional fabrics, balancing weights and content in the name of an overt return to tailoring made new in version 2.0. Moreover informalwear will be divided equally between relaxation and adventure. Even nature will play a major role, with its more vitamin-packed nuances, and textures having organic matrices. Conformity is banned in favor of strength and masculinity, creative audacity and grand visions: the goal is to create an entirely customized aesthetic that expresses the inner self. BRUNELLO CUCINELLI

15_10_2014

73


trends SPRING/SUMMER2015

Mario Dell’Oglio boutique Dell’Oglio, Palermo

C’è un ritorno fortissimo al sartoriale, a capi attenti agli stilemi classici, ma attualizzati in ottica contemporanea. Ecco che i ft tendono ad asciugarsi, i revers si allungano, i pantaloni si ammorbidiscono e si abbassano in vita, i tessuti scelgono disegni molto fusi, desunti dalla tradizione, con un look naturale.

CARUSO

A. TESTONI

ERMENEGILDO ZEGNA

rich sobriety

There is a defnite return to tailoring, garments that prioritize stylistic elements that are classic but updated from a contemporary perspective. The fts tend to be more snug, the lapels are longer, the trousers are soft and fall low at the waist. The fabrics have tapered designs, derived from tradition, with a natural look.

Anche la scelta del colore contribuisce a dare una sigla inedita all’eleganza maschile, in equilibrio tra le istanze della tradizione, la voglia di personalizzare e il desiderio di cedere alle lusinghe del fashion. Also the choice of colour gives a fresh signature to male elegance in a balance between the standards of tradition, the desire for customization and the desire to give in to the lure of fashion.

CESARE ATTOLINI NAPOLI

BOGLIOLI 74

15_10_2014


LUIGI BIANCHI MANTOVA

INCOTEX FERRANTE

TONELLO

Giuseppe Attolini Sartoria Cesare Attolini Napoli

Noi consigliamo un gusto sartoriale che mixi spunti della tradizione inglese con quella italiana. I tessuti ideali sono quelli di altissima qualitˆ ma sani e pieni, declinati in colori sobri. Sconsigliamo di farsi tentare dai materuali lucidi super leggeri. We recommend a sartorial taste that combines Italian tradition with hints of the English one. Ideal fabrics are those of superb quality but wholesome and full, in an assortment of sober colours. We recommend avoiding the temptation of shiny super light materials. CORNELIANI

PAOLONI

ARTIOLI

15_10_2014

75


trends SPRING/SUMMER2015

Roberto Colombo Lanifcio Luigi Colombo

Gli uomini indossano abiti per avere un aspetto formale. Ma poi in uffcio tolgono la giacca perché non è confortevole. Noi abbiamo creato un tessuto inedito, con un peso più leggero e un aspetto più elegante, in modo che la nuova giacca possa essere confortevole come una camicia.

TAGLIATORE

Men’s suits are ideal for a formal look. But then in the offce men remove their jackets because they are uncomfortable. We now created a new fabric with a lighter weight and a more elegant appearance, so the new jacket will be as comfortable as a shirt.

ANGELO NARDELLI

LARDINI

sartorial comfort Anche il vestire informale guarda al mondo della tradizione, in una costante tensione verso un gusto sempre più raffinato. Contaminazione è la parola d’ordine. Even casual apparel is getting its cues from the world of tradition, in a constant attraction toward an increasingly refined taste. Contamination is the buzzword.

HAVANA & CO. 76

FELISI

15_10_2014

ELEVENTY


PAUL & SHARk BAGUTTA

CLEOFE FINATI BY ARCHETIPO

ALLEGRI

ANTONIO CRISTAUDO PITTI IMMAGINE

Il sartoriale maschile pi• attuale sceglie la duplice alternativa: look classico, riletto nei dettagli e nelle silhouette con forme pi• geometriche, e istanze modaiole, con volumi pi• ampi e decontratti e accostamenti inediti. Il vestire informale, parallelamente, guarda al formale, assumendo unÕimmagine sempre pi• elegante.

CANALI

HERNO

HERITAGE

TOD’S

Most current men’s tailored suits have a dual alternative: a classic look, re-interpreted in its details and silhouettes with more geometric shapes, and fashion statements, whith larger and looser volumes and unusual combinations. Informal dress imitates formalwear, taking on an increasingly elegant look.

15_10_2014

77




business moda&ipo

Il fashion torna in Borsa con multipli importanti Riprendono le quotazioni sui listini europei e d’oltreoceano. E la moda balza in primo piano con Ipo che vanno dalle vendite online a quelle tradizionali. Passando per il lusso estremo di/by Elisabetta Fabbri

M

ercato delle Ipo in fibrillazione con l’inizio dell’autunno e il fashion, più o meno direttamente, torna protagonista con valutazioni elevate. Molto clamore ha suscitato in settembre la cinese Alibaba: il più grande bazar online ha raccolto a Wall Street la cifra record di 25 miliardi di dollari e con i suoi 217 miliardi di capitalizzazione, mentre scriviamo sta eclissando big dell’e-commerce come Amazon (149 miliardi) ed Ebay (67,6 miliardi). Il primo ottobre il web retailer di moda Zalando ha debuttato alla Borsa di Francoforte al prezzo di 21,5 euro per azione. E anche se dalla prima seduta al momento di andare in stampa ha perso quota, la società di Berlino vale 4,5 miliardi di euro, cioè circa 2,6 volte i ricavi 2013 (1,76 miliardi). L’altra matricola tedesca, Rocket Internet, e-commerce investor che nel 2008 ha dato vita a Zalando, dal giorno dell’esordio è scambiata sotto il prezzo dell’Ipo (42,50 euro). Nonostante ciò il mercato sta valutando l’incubator 5,4 miliardi di euro, oltre sette volte il fatturato degli 11 business “più maturi” su cui ha investito (757 milioni di euro nel 2013). Si profilano ci-

80

15_10_2014

1. I vertici di Zalando (da sinistra David Schneider, Robert Gentz e Rubin Ritter) alla Borsa di Francoforte per l’opening bell ceremony 2. Uno stiletto Jimmy Choo

1. Zalando management board (from left, David Schneider, Robert Gentz and Rubin Ritter) rings the Frankfurt Stock Exchange opening bell 2. A Jimmy Choo pump shoe 2

fre importanti anche per il puro lusso di Jimmy Choo, che a fine ottobre dovrebbe sbarcare sul London Stock Exchange. Secondo alcune stime la griffe degli accessori vale 890 milioni di euro: quasi due volte e mezzo il fatturato 2013 (358 milioni) e 15 volte l’ebitda adjusted (60 milioni). In Italia sta scaldando i motori per Piazza Affari il fashion retailer Ovs. Il gruppo controllato dal 1 fondo di BC Partners dovrebbe sbarcare sul listino milanese a fine novembre e si parla di un multiplo pari a 10 volte l’ebitda, che porta a un enterprise value di 1,5 miliardi. Numeri che fanno pensare, soprattutto in una fase sempre più interlocutoria, per quanto riguarda la geografia dei consumi di moda. E che lasciano aperta l’ipotesi di ulteriori listing: da tempo si parla di Pianoforte Holding (brand Yamamay e Carpisa), Twin Set Simona Barbieri e Harmont & Blaine, ma anche di future quotate sfornate da Elite, la piattaforma di servizi creata da Borsa Italiana per avvicinare le Pmi ai mercati di capitali, che conta al suo interno oltre una decina di fashion company. n

Fashion is back on the stock market with important multiples The IPO market is in fibrillation with the onset of autumn and fashion, more or less directly, is again in the spotlight. Alibaba, the Chinese conglomerate, caused a tremendous outcry in September: the largest bazaar raised a record

$25 billion on Wall Street and with its market capitalization of $217 billion, as we write is eclipsing big e-commerce companies such as Amazon ($149 billion) and Ebay ($67.6 billion). Web fashion retailer Zalando took off on the Frankfurt Stock Exchange on October 1, at the price of €21.5 per share. And although the company’s share experienced a sharp drop in prices on the first day of trading, at the time of going to press Zalando is worth €4.5 billion, or about 2.6 times 2013 revenues. The other German newly quoted company, Rocket Internet, an e-commerce investor who gave birth to Zalando in 2008, is below the Ipo price (€42,50) as we go to press. Despite this, the market is pricing the incubator €5.4 billion, more than seven times the turnover of the 11 “more mature” businesses in which it has invested. Important figures are mentioned also for the pure luxury brand Jimmy Choo, which should land at the London Stock Exchange in late October. According to some estimates the label of accessories is worth €890 million: almost two and a half times the 2013 turnover and 15 times the adjusted Ebitda. Furthermore, in Italy the fashion retailer OVS is gearing up for Piazza Affari. The group controlled by BC Partners will go public on the Milan Stock Exchange in late November. Numbers that lead to some mindsearching, especially in an interlocutory moment for the global luxury industry. And that conjure up additional listings: for a long time there has been talk about Pianoforte Holding (Yamamay and Carpisa owner), Twin Set Simona Barbieri and Harmont & Blaine and about 10 potential IPOs prepared by Elite, the service platform created by Borsa Italiana to bring SMEs closer to n capital markets.



flash NEWS Praio

Un’altra idea di jerSey S

i aprono nuove prospettive per il marchio Praio, che si sta affermando per i “jj”, alias i jeans in jersey. A caratterizzarli confort, elasticità, vestibilità, oltre al rispetto di tutti i canoni del pantalone. Questo grazie a una particolare tecnologia, che permette di ottenere un prodotto finito senza elastici o coulisse in vita. «Finalmente questa tecnologia è ufficialmente brevettata - dice l’inventore e fondatore Riccardo Manente, con trascorsi in Dolce&Gabbana e Dsquared2 - . Ora si apre la possibilità di cedere il brevetto a marchi di fama». Per sostenere le strategie di crescita di Praio, che dall’autunno-inverno in corso spazia nei capispalla, il giovane imprenditore - con trascorsi in Dolce&Gabbana e Dsquared2 - pensa di aprire a nuovi partner. «Non sono geloso del mio progetto - dichiara -. Abbiamo avviato un dialogo con un potenziale socio, che forse potrebbe concretizzarsi in un’intesa già entro dicembre». Con 100 punti vendita in Italia e 60 all’estero, l’azienda di casualwear di San Donà di Piave ha chiuso il 2013 a circa 600mila euro di ricavi, ma punta al traguardo del milione di euro nel 2015 e a raddoppiare nel 2016, grazie anche a una maggiore presenza sui mercati esteri. Soprattutto in Europa, Paesi Nordici in testa. (e.f.) Un look Praio spring-summer 2015 A Praio spring-summer 2015 look

Another idea of jersey New prospects are opening up for the Praio brand, which is becoming well known for “jj”, alias jeans in jersey. These are characterized by comfort, stretch, perfect fit and full compliance with all pant principles. All this is made possible by a special technology whereby a finished product can be made without elastics or waist drawstrings. «Finally this technology has been officially patented - says the inventor and founder, Riccardo Manente, with experience in Dolce&Gabbana and Dsquared2 -. Now the chance exists to sell it to famous brands». To sustain Praio’s growth strategies, which since this fall-winter have been centred on outerwear, the young entrepreneur is thinking of entering into new partnerships. «I am not jealous of my project - he points out -. We have started talks with a potential partner and this could already well lead to an agreement before the end of December». With 100 sales outlets in Italy and 60 abroad, the San Donà di Piave casualwear company closed 2013 with sales of around 600 thousand euro, but intends reaching one million euro in 2015 and doubling this figure in 2016, thanks also to an increase in exports. Above all in Europe, first and foremost the Nordic countries. (e.f.) 82

15_10_2014

Pango

Nuovi progetti con la donna curvy Gaia Life C’era anche lo chef stellato Carlo Cracco, a fne settembre alla Bibilioteca della Moda di Milano, per festeggiare il quarantennale della Confezioni Pango, azienda di abbigliamento bresciana che veste le donne morbide con il brand Gaia Life. Un’occasione per discutere del connubio tra cibo e moda con lo scrittore e Carlo Cracco conduttore televisivo Alfredo Antonaros ed Elisa d’Ospina, autrice del libro “Una vita tutta curve”. Al giro di boa dei 40 anni, l’amministratore unico di Pango, Gianfranco Scotuzzi, ha annunciato i nuovi progetti dell’azienda, che realizza abbigliamento femminile made in Italy per marchi propri, private label di note insegne della grande distribuzione (la Rinascente, per citarne una) e cataloghi internazionali. «Pensiamo - ha anticipato - allo sviluppo di boutique Gaia Life in Italia, che al momento sono otto. In più stiamo cominciando a entrare nei negozi Coin». L’imprenditore punta a una maggiore presenza all’estero e nel frattempo comincia a esplorare canali non tradizionali di vendita. «Gli acquisti della linea “entry price” Extesa attraverso il canale QVC (tra i leader mondiali dello shopping televisivo, ndr) - rivela - ci stanno sorprendendo». Il prossimo step per accelerare la crescita (10,6 milioni di euro i ricavi, stimati in aumento dell’8% nel 2014) potrebbe essere l’e-commerce. (e.f.)

New projects for the curvy Gaia Life woman At the end of September, the Brescia company Confezioni Pango, which dresses curvier women in the Gaia Life brand, celebrated its frst fortieth anniversary in Milan’s Biblioteca della Moda. A chance to discuss the bond between food and fashion with the starry chef, Carlo Cracco, the writer and TV presenter, Alfredo Antonaros and the author of the book “Una vita tutta curve”, Elisa d’Ospina. After 40 years on the go, Pango’s sole director, Gianfranco Scotuzzi, announced the new projects which the made in Italy Il womenswear curvy di Gaia Life womenswear company has in store Gaia Life curvy womenswear not only for its proprietary brands, but also for the private labels of well-known large-scale distribution stores (la Rinascente, to mention just one) and international catalogues. «We are thinking - he disclosed - of extending the number of Gaia Life boutiques in Italy. At the moment there are eight. What is more, we are starting to enter Coin stores». The entrepreneur is also thinking of boosting exports and is meanwhile starting to explore less traditional sales channels. «We are surprised - reveals - by the strong sales of the entry price line Extesa through the QVC channel (among the global leaders of TV shopping, editor’s note)». The next step to speed up growth (sales totalling 10.6 million euro, expected to rise by 8% in 2014) could well be e-commerce. (e.f.)


Braccialini

Ritorno negli Usa Il Gruppo Braccialini, attivo con i marchi di borse e pelletteria Braccialini, Gherardini, Francesco Biasia e Amazonlife, ha raggiunto un accordo di distribuzione con LRPNY (Luxury Retail Partners di New York), al fne di espandere la sua presenza nel mercato nordamericano. Le collezioni della primavera-estate 2015 dei brand aziendali sono state presentate a metà settembre al salone Edit Show e nella showroom permanente, situata al 37 di West 57th Street a Manhattan. LRPNY è una divisione di Luxury Retail Partner, società di Miami specializzata nella distribuzione wholesale e retail di marchi Italiani del lusso. Il primo passo sarà quello di reintrodurre Francesco Biasia e Braccialini nel mercato wholesale a stelle e strisce, dal quale erano assenti da qualche anno, e di inserire per la prima volta Gherardini. L’obiettivo di Braccialini per i prossimi due anni sarà quello di supportare lo sviluppo wholesale partendo da alcune iniziative retail: dalla gestione diretta della boutique già presente a Miami all’apertura di nuovi store a New York, Las Vegas e Los Angeles, in joint venture con LRP. (e.a.)

Preciosa

Un mondo scintillante, tutto da scoprire Preciosa ha presentato in Italia le sue novità di settembre 2014 in occasione di Lineapelle a Milano. L’azienda boema, il cui core business è rappresentato dai componenti in cristallo per l’industria della gioielleria, degli accessori e dell’abbigliamento, opera a livello globale ed è il secondo player al mondo del settore. «Non è facile defnire esattamente il nostro target group - spiega il marketing manager Jiří Vojtěch -. Lavoriamo con stilisti e uomini prodotto, sia di big brand, sia di realtà di nicchia, in tutto il mondo. L’Europa è per noi un’area particolarmente importante, per la sua forte vocazione moda e la presenza di griffe di primo piano. Qui vogliamo aumentare la nostra notorietà e penetrazione commerciale attraverso collezioni sempre più ricche e stimolanti». Le “innovations” di settembre 2014 (l’azienda presenta le sue novità due volte l’anno, a settembre e febbraio) includono, per la linea Preciosa, l’inedita Palette Rose Opal e la Copertura Crystal Starlight Gold. Mentre per la linea top di gamma Maxima, che prevede i più elevati standard qualitativi (assenza di piombo e di altri metalli pesanti, brillantezza, precisione di taglio e resilienza) sono state sviluppate nuove forme, come Mc Square, MC Baguette, MC Heart e MC Oval. (e.a.)

A sparkling world just waiting to be discovered

Due modelli Braccialini per la primavera-estate 2015 Two bags by Braccialini for spring-summer 2015

Preciosa presented its new September 2014 products in Italy at the Lineapelle fair in Milan. The Bohemian company, whose core business centres on crystal glass components for the jewellery, accessory and apparel industry, operates at global level and is the second industry player in the world. «It is not easy to exactly defne our group target - explains the marketing manager Jiří Vojtěch -. We work with designers and product men belonging to both large companies and niche frms worldwide. For us, Europe is a particularly important area because of its strong fashion vocation and because it is home to top designer labels. We want to make ourselves better known in Europe and increase market penetration by means of increasingly richer and more stimulating collections». The “innovations” of September 2014 (the company presents its new products twice a year, in September and February) include, for the Preciosa line, the original Palette Rose Opal and the Crystal Starlight Gold Coating. While for the top-of-the-range line, Maxima, with its very highest quality standards (completely free of lead and other heavy metals, shine, cutting precision and resilience) new shapes have been developed such as Mc Square, MC Baguette, MC Heart and MC Oval. (e.a.)

Return to the USA The Braccialini Group, whose bag and leather goods brands include Braccialini, Gherardini, Francesco Biasia and Amazonlife, has reached a distribution agreement with LRPNY (Luxury Retail Partners of New York), with the idea of expanding its presence on the North-American market. The spring-summer 2015 collections were presented in mid-September at the Edit Show and in the permanent showroom located at number 37 of West 57th Street in Manhattan. LRPNY is a division of Luxury Retail Partner, a Miami company specialized in the wholesale and retail distribution of Italian luxury brands. The frst step will be to reintroduce Francesco Biasia and Braccialini onto the US wholesale market, after an absence of a few years, and to introduce Gherardini for the frst time. Braccialini’s aim for the next two years will be to support the growth of its wholesale business starting from a number of retail initiatives: from the direct management of the boutique already operating in Miami to the opening of new stores in New York, Las Vegas and Los Angeles, in joint venture with LRP. (e.a.)

Cristalli Maxima MC Heart in più formati e colori Crystals Maxima MC Heart in more sizes and colors

15_10_2014

83


business FAIRS

MIPAP

Mipap supera la prova e per il 2015 alza l’asticella Il cambio di location e la nuova immagine premiano Mipap, che ha chiuso con un aumento dell’affluenza pari al 24%. I vertici: «Siamo sulla strada giusta. Ora puntiamo a crescere» di /by Angela Tovazzi

l dato relativo all’affluenza parla da solo: +24%, per un totale di oltre 4.350 visitatori. Una performance positiva per il salone del womenswear Mipap, con la regia di Fiera Milano, che si è presentato all’ultima edizione forte di importanti novità: un numero maggiore di espositori (circa 170 marchi, in crescita del 13% rispetto a settembre 2013) e soprattutto una location inedita, il padiglione 3 di Fieramilanocity, che ha permesso di lanciare un nuovo layout e di beneficiare della sinergia con la rassegna Super (frutto della collaborazione tra Pitti Immagine e Fiera Milano), per il 60% focalizzata sugli accessori. «I risultati sono la conferma che il percorso intrapreso è quello giusto - racconta Emanuela Forlin, exhibition manager della manifestazione -. Non ci siamo limitati ad ampliare la gamma delle proposte, ma abbiamo scommesso su una ridefinizione dell’offerta, in modo che tutte le collezioni fossero in linea con l’identikit di Mipap: una fiera dedicata all’abbigliamento donna di fascia media, ossia a un prodotto fondamentale e non collaterale negli acquisti dei buyer. Non necessariamente made in Italy. Ma in grado di vantare una distribuzione internazionale strutturata». Un lavoro di riposizionamento che continuerà anche in vista del prossimo appuntamento di febbraio 2015: «I nostri obiettivi sono soprattutto due - spiega Forlin -. Aumentare ulteriormente il numero delle aziende partecipanti, purché in sintonia con il dna

I

84

15_10_2014

del salone, e intercettare sempre più l’interesse dei buyer stranieri, che all’ultima edizione sono aumentati di circa il 10%». Un giudizio positivo sulla rassegna viene anche dagli espositori: «Questo Mipap è risultato più fresco, esteticamente up-todate - commenta Flavio Nava, titolare di Tricot Chic -. Vincente soprattutto l’idea di offrire degli spazi aperti, senza percorsi obbligati». «Gli organizzatori si stanno dando molto da fare, passi avanti ne sono stati fatti tanti - aggiunge Sauro Degli Esposti, alla guida del brand Le Fate - ma bisogna accelerare il passo. Mipap, Super e White sono fiere ancora troppo piccole per riuscire a essere competitive. L’unica soluzione è unire le forze, avvicinando logisticamente i tre eventi». n

Mipap passes the test and raises the stakes for 2015 The increase in the number of visitors (4,350 in all) speaks for itself: +24%. A great performance for a womenswear show like Mipap, under the direction of Fiera Milano, the last edition of which achieved some record figures: more exhibitors (about 170 brands, a 13% increase over September 2013) and above all an original location - hall 3 of Fieramilanocity, where a new layout was presented and synergies were exploited with the Super show (upshot of

cooperation between Pitti Immagine and Fiera Milano), 60% of which focused on accessories. «The results achieved confirm that we are on the right track - says Emanuela Forlin, exhibition manager of the event -. We did not merely extend the range of proposals, but also wagered on a redefinition of the products on offer, so all the collections were in line with the identikit of Mipap: a trade fair dedicated to mid-bracket womenswear, i.e. a fundamental and non-collateral part of buyer purchases. Not necessarily made in Italy, yet able to boast organized international distribution». A repositioning all set to continue in view of the next February 2015 appointment: «We have two main goals - explains Forlin -. To further increase the number of companies taking part, as long as these are in line with the show’s DNA and to attract the interest of more and more foreign buyers who, at the last event, increased by 10%». A positive reaction to the show also comes from the exhibitors: «This Mipap was fresher and aesthetically more up to date - says Flavio Nava, owner of Tricot Chic -. A particularly winning idea was the open-space layout, without any obligatory routes». «The organizers have worked hard and made a lot of big strides forward - adds Sauro Degli Esposti, who directs the Le Fate brand, but they need to quicken their pace. The Mipap, Super and White events are still too small to be competitive. The only solution is to join forces and bring the three shows n closer together logistically».



business fairs 3

1. Un’immagine di Milano Unica 2. The Swarovski Crystal Collection App 3. Lo stand del Gruppo Albini al salone milanese

1

2

uovo asteln stian C by Chri to o h P

1. A picture of Milano Unica 2. The Swarovski Crystal Collection App 3. The booth of Albini Group at the Milanese exhibition

Aumenta l’export del tessile italiano nei primi sei mesi del 2014, che registrano anche un +7,6% dei ricavi. Proiettate verso una dimensione sempre più internazionale, le aziende protagoniste di Milano Unica sanno di poter contare su un heritage forte. Ma il mercato globale richiede più investimenti in innovazione

A Milano Unica il tessile si proietta nel futuro di/by Gianpiero Di Bari

«P

er sfuggire a una competizione basata solo sul prezzo, bisogna spostare il baricentro su innovazione, qualità, sostenibilità, marketing e comunicazione». Bastano poche battute a Silvio Albini, presidente di Milano Unica (il salone del tessile svoltosi a settembre a Fieramilanocity) per fotografare la direzione seguita dal tessile italiano, alle prese con esportazioni in crescita (+4,2% secondo i dati forniti da Smi), che lo portano a ripensare le proprie strategie. La qualità fa parte di una lunga tradizione nazionale, sulla quale si è innestata già da tempo la vocazione a innovare il prodotto. Ma sono sostenibilità e marketing evoluto le parole entrate più recentemente nel vocabolario del settore, a cui vengono richiesti una maggiore trasparenza, nel rispetto della salute del consumatore (si pensi al progetto #TheFashionDuel di Greenpeace, cui hanno aderito ufficialmente sei aziende made in Italy produttrici di stoffe e accessori), e stra-

86

15_10_2014

tegie multisfaccettate di comunicazione. Come racconta Silvio Albini, all’interno dell’Albini Group (leader nei tessuti per camiceria d’alta gamma) si sta investendo su strumenti di brand building lungo la filiera, «con attività di formazione del personale interno dei clienti, organizzazione di eventi e un impegno costante sulla tracciabilità». Un tema, quest’ultimo, di grande attualità, come sostiene Ercole Botto Poala di Reda (che ha ottenuto la certificazione TF-Traceability & Fashion): «Per poter “fare industria” oggi essere sostenibili non è un optional, ma una priorità». Sostenibilità è anche lavorare con lentezza per ottenere i risultati migliori, come si fa ancora oggi, in piena era 3.0, da Bonotto. «Ci alleniamo a produrre sempre meno, ma sempre più verso l’alto di gamma» dice Giovanni Bonotto, proprietario con il fratello Lorenzo della realtà veneta, una “fabbrica lenta” dove si impiegano telai meccanici degli anni ‘50 e ‘60. Risultato, un +20%

dei ricavi nei primi sei mesi del 2014, con l’Europa come principale mercato di riferimento, mentre la Cina è terza, «perchÈ vogliono fibre nobili e tessuti tradizionali». In casa Ermenegildo Zegna il parco clienti è volutamente ridotto, come ribadisce Mauro Bellini, marketing manager del gruppo. È da veri intenditori, per esempio, l’ultima “creatura” dell’azienda, un fustagno fatto di “cashco”, cashmere e cotone. Intanto Angelico punta sull’innovazione stilistica con Ke Idea, collezione che per la prima volta guarda anche alla donna. È frutto di un nuovo staff creativo e tecnico e ha un obiettivo ambizioso: arrivare al 30% delle vendite totali in tre anni. L’impegno sul prodotto è importante, ma come comunicarlo? Alla voce accessori, un colosso del cristallo come Swarovski investe sui new media. «Abbiamo lanciato pochi mesi fa The Swarovski Crystal Collection App, un’app che permette l’accesso al nostro catalogo, di cui fanno parte oltre 20mila varianti


4

5

6

7

di cristalli - informa Claudio Marcolli, managing director Swarovski Professional Italia - mentre partirà il 14 novembre una partnership con Galeries Lafayette Beijing, all’interno della quale Swarovski farà da catalizzatore di creatività. Per questo progetto 47 brand, di cui nove italiani, hanno realizzato circa 100 edizioni limitate e 45 oggetti d’arte». Per la multinazionale i Paesi più ricettivi sono Italia e Francia in primis, accanto a nazioni consolidate come Usa e Giappone. Fra le aree sotto la lente c’è l’Africa. n 4. Tessuti di Bonotto per l’autunno-inverno 2015/2016 5. La stilista Uma Wang durante la celebrazione dei 10 anni di On Stage, l’iniziativa di Milano Unica e The Woolmark Company per valorizzare i giovani fashion designer 6. Ke Idea, nuova collezione di Angelico 7. Alcune proposte di Reda 4. Fall-winter 2014/2015 fabrics by Bonotto 5. The designer Uma Wang during the celebration of 10 years of On Stage, the project of Milano Unica and The Woolmark Company for young designers 6. Ke Idea, a new collection by Angelico 7. Some fabrics by Reda

At Milano Unica textiles look to the future ÇTo win a competition based only on price, we must focus, more than ever, on innovation, quality, sustainability, marketing and communicationÈ. Silvio Albini, president of Milano Unica (the textile show staged last September in Fieramilanocity) points out the direction taken by Italian textiles, currently enjoying a growth in exports (+4.2% according to Smi-Sistema Moda Italia data), which means a revision of strategies. Quality is part of a long Italian tradition, strengthened by a vocation for product innovation. But the most recent words in the vocabulary of the textile sector are sustainability and a cutting-edge marketing, with a strong demand for greater transparency, in order to safeguard the health of consumers (take for instance Greenpeace’s #TheFashionDuel project, officially endorsed by six Made in Italy manufacturers of fabrics and accessories), and for multi-faceted communication strategies. As Silvio Albini recounts, the Albini Group (leader

in high-end shirt fabrics) is investing in brand-building tools along the supply chain, Çsuch as the training of the staff of our customers, the organization of events and a steady commitment to traceabilityÈ. According to Ercole Botto Poala of Reda (which obtained TF-Traceability & Fashion certification): «Today, to be able to “do industry”, you must be sustainable : it is no longer an optional, but a priorityÈ. Sustainability also means a ÒslowÓ way of working, to achieve the best results; at Bonotto this is still a general rule today, in the midst of the 3.0 era. ÇWe train ourselves to make increasingly smaller quantities, to remain focused on the high-end bracketÈ says Giovanni Bonotto, owner of the Veneto firm together with his brother, Lorenzo. Theirs is a Òslow production facilityÓ, where mechanical looms of the Fifties and Sixties are still used. The result of this commitment? Earnings up by +20% in the first six months of 2014, with Europe as the main reference market, while China is in third place, Çbecause they want noble fibres and traditional fabricsÈ. The customer base of Ermenegildo Zegna textiles is intentionally small, as Mauro Bellini, marketing manager of the group, points out. For example, the company’s last ÒcreatureÓ, a fustian made of cashmere and cotton called ÒcashcoÓ, is conceived for true conoisseurs. Angelico focuses on stylistic innovation with Ke Idea, a collection which, for the first time, also focuses on the women’s side of fashion. Produced by a new creative and technical staff, it has an ambitious goal: to account for 30% of total sales within three years. Product commitment is important, but what is the best way to communicate it? With regard to accessories, a crystal giant like Swarovski is investing in the new media. ÇA few months back, we launched The Swarovski Crystal Collection App, which permits accessing our catalogue, containing over 20 thousand crystal variations - says Claudio Marcolli, managing director Swarovski Professional Italia while on 14 November, a partnership will start with Galeries Lafayette Beijing, where Swarovski will act as a creativity catalyzer. For this project, 47 brands, nine of which Italian, have made about 100 limited editions and 45 objets d’artÈ. For this multinational concern, the most receptive countries are, first of all, Italy and France, together with Usa and Japan. Focus on Africa as well: this could be one of the future markets. n 15_10_2014

87


business FAirs PremiÈre Vision PLUrieL

Più innovazione e appeal inteRnazionale R Dal 2015 Première Vision Pluriel diventa Première Vision Paris e promette di investire di più sull’internazionalizzazione del salone. Al servizio di aziende che, con l’arma dell’innovazione, sono sempre più proiettate verso i mercati mondiali di/by Giuliana Poletto

1

iunendo da febbraio 2015 i sei saloni finora racchiusi sotto l’ombrello di Première Vision Pluriel sotto il nome collettivo di Première Vision Paris, e ribattezzandoli uno a uno (per esempio, Expofil, Première Vision e Cuir à Paris diventeranno rispettivamente Première Vision Yarns, Première Vision Fabrics e Première Vision Leather), la più grande rassegna mondiale dei tessuti intende ribadire, a partire dal logo, la propria forza sinergica e l’appeal internazionale: del resto, i visitatori esteri, quasi 62.500 all’ultima edizione, sono ormai il 72% del totale, da 120 Paesi (erano 114 un anno fa). La manifestazione fa da vetrina a circa 800 espositori italiani, export oriented per vocazione e necessità. «Negli anni tra il Duemila e il 2006 i nostri ricavi provenivano all’80% dal mercato nazionale e per il 20% da oltreconfine: oggi le percentuali si sono invertite» conferma Michele Ruffin, ceo di Okinawa, azienda produttrice di etichette che per venire incontro alle esigenze della clientela globale ha creato un dipartimento focalizzato sull’ecosostenibilità. «Sono stati i Paesi nordici - prosegue Ruffin - a chiederci articoli in cuoio, lavabili, tollerati dalle pelli più sensibili. Abbiamo provato a rivolgerci alle concerie italiane,

ma questo tipo di cultura non è radicato nel nostro Paese e quindi abbiamo deciso di fare da soli. Ottenendo la certificazione Ecotex». Il fatturato, anche alla luce di questo impegno, è aumentato del 40%. Intanto un gigante del tessile come Miroglio ha raggiunto una percentuale di esportazioni pari al 70%, con i mercati europei e la Russia in pole position e, in vista, sviluppi in Brasile e Cina. La parola per conquistarli? Ancora una volta innovazione. L’azienda di Alba ha presentato una tecnica numerica per riprodurre i colori, Colour DNA. Basata sulla tecnologia multi-spettrale della Caddon, permette di «digitalizzare» i campioni, creando file ad alta definizione da inviare in tempo reale ai clienti. Ad attirare l’attenzione da Eurojersey, come spiega la responsabile marketing e comunicazione Mariangela Proscia, sono le stampe effetto 3D, le stoffe lavorate al laser e la tecnologia ecoprint, che fa risparmiare acqua, utilizza meno coloranti e va bene anche per piccole superfici. «La produzione - dice la manager - è realizzata in Italia ma il 90% dei clienti è straniero. Quindi ben venga la svolta di Première Vision». Guido Capelli, ceo del Gruppo Dondi, sintetizza: «La clientela rifiuta tutto quanto è “piatto”. A vincere sono le superfici che danno un’impressione di movimento. E che richiedono un accurato lavoro di progettazione». Tra gli accessori si fanno avanti materiali come il silicone, utilizzato da Lampo per zip a effetto opaco o lucido, che piaceranno a clienti del calibro di Prada e Gucci. Come sottolinea Fabio Sanclemente, export manager, l’azienda non conosce crisi. Ed esplora nuove possibilità di collaborazione, soprattutto nella pelletteria,. Non è un

TexwoRld Hub of numbers, sustainability, new creativity Texworld, the textile show organized last September (at the same dates of Texworld, il salone tessile di Messe Frankfurt France che si è svolto a settembre Première Vision) by Messe Frankfurt France in the Paris Le Bourget centre, is a Paris Le Bourget in concomitanza con Première Vision, sta cambiando pelle: reinventing itself: apart from its international appeal, with 1,116 exhibitors, the event ferma restando l’internazionalità, con 1.116 espositori, la rassegna investe su nuove iniziative, come la presenza dei giovani stilisti, una maggiore attenzione all’informazione invests in new initiatives, such as the participation of young designers, a greater focus on information about new trends and, last but not least, its sustainability days. The sulle nuove tendenze e le giornate della sostenibilità. La ricetta funziona: nonostante formula works: despite the Air France strike, over 15 lo sciopero dell’Air France, a settembre sono state thousand people focked to the show (5.16% more than superate le 15mila presenze (+5,16% rispetto a un last year), with a jump in the number of operators from anno fa), con un +18,32% di operatori asiatici, ma Asia (+18.32%), but also positive signs from European anche segnali molto positivi da Paesi europei come countries such as Ireland (+22%), Poland (+20%) l’Irlanda (+22%), la Polonia (+20%) e la Norvegia and Norway (+25%). Deserving a “special mention” is (+25%). «Special mention» alla Bulgaria, +64%. Intanto Bulgaria, +64%. Meanwhile, Texworld is about to land il format Texworld si prepara ad approdare a Istanbul, in Istanbul, a location also targeted by Première Vision, città nel mirino anche di Première Vision, che lancia la which debuts in the Turkish city on October 29-31 at trasferta nella città turca dal 29 al 31 ottobre presso the CNR International Fair and Convention Center with il CNR International Fair and Convention Center, dove about 150 exhibitors. More or less the same number schiererà circa 150 espositori. Lo stesso numero, più o of companies taking part in the new fair Texworld meno, delle aziende partecipanti a Texworld Istanbul, Una brochure di Cotton Usa, tra gli espositori di Texworld Istanbul, scheduled on November 4-6, inside the Lüfti dal 4 al 6 novembre nel Lüfti Kirdar International A brochure by Cotton Usa, among the exhibitors of Texworld Kirdar International Convention and Exhibition Center. Convention and Exhibition Center. 88

15_10_2014


caso, comunque, il fatto che tutti e quattro i PV Awards, premi del salone per le aziende più all’avanguardia, siano andati a realtà italiane: la seteria GdA (Grand Prix), Luxury Jersey (Handle Prize), il lanificio Faisa (Imagination Prize), Ala Campolmi (Innovation Prize). Ma i competitor stranieri sono agguerriti. Arriva dal Giappone Toyobo, specialista nelle fibre d’avanguardia che, come informa il business development manager Alberto Benelli, ha visto raddoppiare le visite nello stand, grazie a Gukui, la più sottile fibra acrilica al mondo, e EKS, che trasforma l’umidità in calore. n

MUNICH FABRIC START

Textiles and the city

Munich Fabric Start ha raggiunto quota 20mila visitatori durante l’edizione di inizio settembre. Partita come vetrina destinata ai compratori dei Paesi di lingua tedesca, la fera tessile di Monaco di Baviera ha ormai un respiro internazionale. «Abbiamo visto tra i buyer molti europei - commenta il presidente Wolfgang Klinder - ma sono arrivati anche operatori da molto più lontano, in particolare dall’America». Fanno parte della “famiglia” di eventi targati MFS anche i due appuntamenti semestrali con View, il salone di preview fssato dal 9 al 10 dicembre. Ma c’è di più. Un’alleanza con Premium Exhibitions, altro ente feristico di Monaco di Baviera, mira a dare un impulso alla città come polo d’attrazione per la moda. L’intesa si focalizza in particolare su Premium Order Munich, trade show dedicato ai pre-ordini di abbigliamento e accessori, che ad agosto si è trasferito nel centro espositivo Moc, dove si svolge Munich Fabric Start. Nel futuro, Premium Order aprirà le porte al tessile. Il prossimo Munich Fabric Start si svolgerà dal 2 al 4 febbraio, per limitare a un giorno la sovrapposizione con Milano Unica (4-6 febbraio). The last Munich Fabric Start attracted 20 thousand visitors. Initially a showcase for buyers from Germanlanguage countries, this Munich textile fair has now become more internationally-oriented. «In September, we saw a lot of European buyers - says the president, Wolfgang Klinder - but also from afar, especially from America». The “family” of the “MFS” events can count also on the twice-yearly appointments with View, the preview show scheduled on December 9-10. Moreover, Wolfgang Klinder and his son Sebastian have signed an alliance with Premium Exhibitions, another major Munich fair organizer, to give an extra boost to the city as a fashion location. The focus is on Premium Order Munich, the trade show dedicated to the pre-orders of clothing and accessories, which last August moved into the Moc exhibition centre, where Munich Fabric Start is staged. In the future, Premium Order will open its doors to textiles. The next Munich Fabric Start will, exceptionally, be staged from Monday 2 to Wednesday 4 February, to restrict the overlap with Milano Unica, scheduled on 4-6, to just one day.

More innovation and international appeal In February 2015, the six shows until then united under the Première Vision Pluriel umbrella will be collectively known as Première Vision Paris and change their single names: for example, Expofil, Première Vision and Cuir à Paris will be renamed Première Vision Yarns, Première Vision Fabrics and Première Vision Leather respectively. The world’s largest fabric event aims to confirm, starting with the logo, its synergic strength and international appeal: after all, visitors from abroad, almost 62,500 at the last appointment, now account for 72% of the total, from 120 countries (one year ago they were 114). The event represents a showcase for about 800 Italian exhibitors, all of whom export oriented by vocation or necessity. ÇIn the years between 2000 and 2006, 80% of our earnings came from the domestic market and 20% from exports: today, these percentages have been reversed» confirms

it permits ÒcomputerizingÓ samples, creating high-definition files to be sent to customers in real time. At Eurojersey, as the company’s marketing and communication manager, Mariangela Proscia explains, what attracts attention are the 3D-effect prints, the laser-worked fabrics and ecoprint technology, which saves water, uses less dyes and is also ideal for small surface areas as well. «All our products - says the manager - are made in Italy, but 90% of our customers are from abroad. So the further internationalization of Première Vision is welcomeÈ. Guido Capelli, CEO of Gruppo Dondi, sums it up: ÇCustomers tend to reject anything “flat”. What appeal are surfaces that convey an impression of movement. And which call for careful design». Among accessories, gaining ground are materials that represent an alternative to traditional ones such as silicone, used by Lampo to make matt or gloss effect zips, which will appeal to customers the likes of Prada and Gucci. As the export manager Fabio Sanclemente points out, the company has not been affected by the crisis. It is also exploring new possibilities of collabo-

3

2

1. Nuove fantasie per i tessuti Sensitive di Eurojersey 2. Un’etichetta Okinawa in Jackroki, materiale fatto di cellulosa riciclabile e latex 3. I giovani fnalisti del premio Texprint a Première Vision: tra loro Charlotte Hetheridge, vincitrice del Miroglio Texprint Award for Digital Innovation

New patterns for the Sensitive fabrics by Eurojersey 2. A label by Okinawa Michele Ruffin, CEO of 1. made in Jackroki, a material made of recyclable cellulose and latex 3. The Okinawa, a manufac- young fnalists of the Texprint award at Première Vision: among them Charlotte turer of labels which, Hetheridge, who won the Miroglio Texprint Award for Digital Innovation to cater to the needs of the global customers, has set up a departration, above all in the leather goods sector. ment focused on environment friendliness. Worth mentioning that all four PV Awards, «The first to ask for washable leather arprizes presented by the show to the most ticles, tolerated by even the most sensitive cutting-edge companies, went to made skins, were the Nordic countries - continin Italy concerns: the silk manufacturer ues Ruffin - but this kind of ‘culture’ is not GdA (Grand Prix), Luxury Jersey (Handle rooted in our country and we decided to go Prize), the woollen mill Faisa (Imaginait alone. Hence we obtained the Ecotex certion Prize) and Ala Campolmi (Innovation tification». And turnover increased by 40%. Prize). But the competition from abroad is A textile giant like Miroglio has achieved a strong. From Japan comes Toyobo, a spe70% export share, with European markets cialist in cutting-edge fabrics which, as the and Russia in pole position and future debusiness development manager Alberto velopments in Brazil and China. The keyBenelli informs, saw the number of visitors word? Once again innovation. The Alba to its stand double thanks to the appeal of company presents a numerical technology Gukui, the world’s thinnest acrylic fibre, to reproduce colours - Colour DNA. Based and EKS, a thermal material that transon Caddon’s multi-spectrum technology, forms humidity into heat. n

15_10_2014

89


business FAIRS Trends

‘‘

Nell’autunno-inverno 2015/2016 andrà di moda una pulizia che non signifca banalità. Prevarranno le lavorazioni che fanno emergere la grana naturale del pellame. Dopo alcune stagioni tornerà alla ribalta il bordeaux. Il metallico sarà un altro nuovo classico. Un ulteriore trend saranno materiali, lavorazioni e accessori normalmente usati nell’estivo riproposti nell’invernale, come, ad esempio, il double face

‘‘

LINEAPELLE

Scatta il feeling con Milano di /by Elena Azzola

I

l trasferimento a Milano, dopo 28 anni a Bologna, ha fatto bene a Lineapelle, il salone di pellami, tessuti, componenti e accessori per l’industria della moda e del design, andato in scena nel quartiere fieristico di Rho dal 10 al 12 settembre. Anche la data anticipata, rispetto al timing consueto (la rassegna si svolgeva a metà ottobre), è stata tutto sommato accolta positivamente dagli operatori, soprattutto da coloro che lavorano nell’abbigliamento. «Lineapelle, che vanta un 40% di visitatori stranieri, ha lievemente incrementato i livelli di adesione rispetto a ottobre 2013. Si è registrato un calo di compratori cinesi, a causa della congiuntura nel Paese, ma i flussi da Europa e Americhe sono stati buoni», rivela Fulvia Bacchi di Unic (Unione Nazionale Industria Conciaria), la potente organizzazione di categoria che cura la manifestazione. La conceria italiana rappresenta un settore in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia: esportiamo il 70% della produzione e nel primo semestre del 2014 si è registrato un +7% nell’export. Il giro d’affari totale dal comparto è di 5 miliardi di euro, di cui due terzi realizzati all’estero. «Alla pelle italiana - commenta Graziano Balducci, titolare della conceria Antiba di Santa Croce sull’Arno - viene riconosciuto in tutto il mondo un valore aggiunto in termini di qualità, ricerca e sostenibilità». La sinergia con il salone dei tessuti Milano Unica, svoltosi in parziale concomitanza al Portello di Fieramilanocity, si è concretiz90

15_10_2014

zata grazie a navette che facevano la spola tra i due quartieri espositivi. «Ci sarebbero scambi maggiori se fossimo tutti sotto lo stesso tetto - fa notare Fulvia Bacchi di Unic -, ma è pur vero che la parziale concomitanza di date si verifica solo a settembre (a febbraio 2015 Milano Unica è fissata dal 4 al 6, Lineapelle dal 25 al 27, ndr) e che non si tratta esattamente dello stesso target di visitatori». n

Lineapelle in Milan: there is a good feeling The move to Milan, after 28 years in Bologna, has done Lineapelle good. The show dedicated to leatherware, fabrics, components and accessories for the fashion and design industry was staged in the Rho exhibition centre on 10-12 September. This year’s earlier dates (the show used to be held in mid-October) were generally considered to be a good thing by operators, above all by those who work in the apparel industry. «Lineapelle, which boasts a 40% share of foreign visitors, slightly increased its participation figures compared to the previous appointment, staged in October 2013. There was a drop in the number of Chinese buyers due to the situation in the country, but flows from Europe and the Americas were good», reveals Fulvia Bacchi of Unic (Italian Tanning Industry Union), the powerful trade organization which organizes the

Antonella Bertagnin, curatrice dell’area tendenze di Lineapelle Antonella Bertagnin, in charge of the LIneapelle trends area

‘‘

In fall-winter 2015/2016 clean lines will be all the rage, but without ever being banal. Finishes will prevail that show off the natural grain of the leather. After an absence lasting a few seasons, dark red will be back. Metallic will be another new classic. Another trend will be materials, fnishes and accessories normally used in summer and re-presented for the winter, such as, for example, reversible

‘‘

Soddisfazione degli operatori per il trasferimento a Milano e il nuovo timing della fiera di pellami, tessuti e accessori per l’industria della moda e del design. La conceria italiana segna un +7% nel primo semestre 2014

show. Italian leather tanning is enjoying a reverse trend with respect to the general economic situation: we export 70% of our products and in the first half of 2014 our exports upped by 7%. The total turnover of the sector amounts to 5 billion euro and two thirds of this figure comes from exports. «Italian leather - says Graziano Balducci, owner of the Antiba tannery of Santa Croce sull’Arno - is recognized the world over as being superior in terms of quality, research and environment friendliness». The synergy with the Milano Unica fabric show - the dates of which overlapped to some extent - at the Portello di Fieramilanocity, took on concrete shape thanks to the shuttle service organized between the two exhibition centres. «Trade would be even better if we were both under the same roof - points out Fulvia Bacchi of Unic -, but it is also true to say that the partial overlap of dates only occurs in September (in February 2015, Milano Unica is scheduled on 4-6, Lineapelle on 25 - 27, editor’s note) and that the visitor target is not exactly the same». n



business fairs Cpm a mosCa

L’importanza di esserCi Alla fiera moscovita della moda il calo di visitatori è stato contenuto e gli espositori si sono detti mediamente soddisfatti degli ordini scritti durante la quattro giorni di lavoro

Una sflata all’ultimo Cpm A fashion show at the last Cpm

di/by Elena Azzola

H

a tirato un sospiro di sollievo Christian Kasch, direttore della fiera Cpm di Mosca, al termine dell’edizione andata in scena ai primi di settembre. Il più importante salone della moda nell’Europa orientale, organizzato dai tedeschi di Igedo Company, ha ribadito il suo ruolo, nonostante i problemi geopolitici che attanagliano il Paese, e già si guarda alla prossima tornata, fissata dal 24 al 27 febbraio 2015. Il bilancio è stato di 18.500 visitatori, in calo del 4%. I buyer sono arrivati da 38 nazioni e gli espositori in generale si sono detti mediamente soddisfatti degli ordini scritti durante la quattro giorni di lavoro. «Per noi era fondamentale che anche questa Cpm servisse alle aziende e ai compratori per rafforzare le relazioni commerciali in essere e creare nuovi contatti - afferma Christian Kasch -. Siamo riusciti nel nostro intento e abbiamo mandato un segnale importante in vista dei prossimi appuntamenti». Networking, informazione e scambio di esperienze sono stati al centro della manifestazione. I seminari del Russian Fashion Retail Forum, ad esempio, hanno visto il tutto esaurito. Eurovet ha illustrato le novità che riguarderanno la sezione Body & Beach, in seguito alla partnership siglata da Cpm con la società leader a livello internazionale nei saloni di intimo e mare. Un buon riscontro hanno avuto le sfilate, sia singole sia collettive, così come la Fashion Night, il get-together degli addetti ai lavori della moda. In primo piano anche lo show di costumi da bagno ìLight Blue”, organizzato dal gruppo italiano Intimagroup. Ente Moda Italia ha curato come sempre l’area speciale ìItalian Fashion” con 283 brand italiani protagonisti e le loro nuove collezioni di abbiglia-

92

15_10_2014

mento e accessori uomo, donna, bambino, intimo e beachwear per la primaveraestate 2015, su una superficie espositiva di oltre 13mila metri quadri. «Nei quattro giorni di Cpm le nostre aziende hanno incontrato tutti i loro buyer di riferimento - dichiara Antonio Gavazzeni, presidente di Emi -. I retailer hanno apprezzato le proposte made in Italy e al tempo stesso dimostrato fiducia rispetto all’evoluzione dello scenario e dei rapporti commerciali tra Russia, Italia e resto del mondo». «È proprio nei momenti di incertezza come questo - aggiunge Alberto Scaccioni, amministratore delegato di Emi - che diventa ancora più importante inviare un segnale di commitment ai buyer locali, alimentando un rapporto di fiducia anche in vista di un auspicabile miglioramento delle conn dizioni politiche e commerciali».

Cpm: the importance of being there Big sigh of relief from Christian Kasch, director of the Cpm trade fair in Moscow, at the end of the early-September appointment. Eastern Europe’s biggest fashion show, organized by the Germans of Igedo Company, reiterated its role, despite the geo-political problems affecting the country, and sights are already set on the next round, scheduled on 24 - 27 February 2015. Altogether, 18,500 visitors flocked to the event, a 4% drop over the previous season. Buyers came from 38 different countries and, generally speaking, the exhibitors said they were satisfied with the orders placed during the four event days. «For us, it is crucial that this Cpm also helps companies and buyers strengthen the trade

relations that already exist and create new contacts - says Christian Kasch -. Our endeavours have been rewarded and we have sent out an important signal in view of the next appointments». Networking, information and exchange of experiences were at the centre of the event. The seminars of the Russian Fashion Retail Forum, for example, were always packed. Eurovet displayed all the latest concerning the Body & Beach section following the partnership signed by Cpm with the company that leads the way at international level in the underwear and beachwear sector. Much appreciated were the fashion shows, both individual and collective, as was Fashion Night, the get-together of fashion operators. Also at the forefront was the “Light Blue” bathing costume show, organized by the Italian group, Intimagroup. As always, Ente Moda Italia organized the special “Italian Fashion” area, with 283 Italian brands playing lead role, along with their new collections of menswear and accessories, womenswear, childrenswear, underwear and beachwear for spring-summer 2015, on a show area of over 13 thousand square metres. «During the four Cpm days, our companies were able to meet all their reference buyers - says Antonio Gavazzeni, president of the Emi -. The retailers appreciated the made in Italy proposals and, at the same time, showed confidence in how the scenario and trade relations were developing between Russia, Italy and the rest of the world». «It is precisely at times of uncertainty like these - adds Alberto Scaccioni, managing director of Emi – that it becomes even more important to send a signal of commitment to local buyers, fuelling a relationship of confidence, also in view of a hoped-for improvement of political and n trade conditions».


limited EDITION di/by Angela Tovazzi

Kartell à la Mode

Accessori eco-friendly Kartell à la Mode, il marchio di accessori fashion dell’azienda milanese di design, ha presentato al salone Super le sue ultime novità, tra cui la capsule per il Natale Grace K xmas. Segni particolari, il materiale plastico 100% riciclabile, che fa da leitmotiv a due modelli: un secchiello e una shopper.

Eco-friendly accessories Kartell à la Mode, the brand of fashion accessories of the Milan design firm, presented its latest products at the Super show, including the Grace K xmas Christmas capsule collection. Distinguishing marks, the 100% recyclable plastic material, the leitmotiv of two models: a bucket bag and a shopper.

Eastpak duetta con Courregès Da un lato il marchio di zaini Eastpak, dall’altro la maison francese Courregès: insieme per una capsule di accessori, al via a novembre Il mondo di Eastpak si arricchisce di una nuova partnership. È pronta a debuttare nei negozi la capsule di accessori firmata a quattro mani dal marchio di zaini nell’orbita di Vf Corporation e dalla griffe francese Courregès, dal 2011 in mano ai proprietari Jacques Bungert e Frédéric Torloting. Si tratta di una serie di modelli che si ispirano alla “libertà di espressione e di movimento”, dove spicca The Plister, una grande borsa da viaggio in canvas e pelle appositamente creata per portare lo skateboard Mini Cruiser Diva. Completano l’offerta altre quattro proposte: uno zaino piccolo e uno grande, una miniborsa e una borsa a spalla.

Pierre Mantoux

Arte à porter Si chiama Pop Art la nuova capsule collection di Pierre Mantoux. La maison italiana di hosiery e beachwear ha messo a punto una collezione di legging che nelle stampe e nei colori si ispirano alla corrente artistica degli anni Sessanta. Totalmente made in Italy, sono abbinati a maglie e calzini, che presentano rifniture in maglia a contrasto.

Art à porter The name of Pierre Mantoux’s new capsule collection is Pop Art. The Italian hosiery and beachwear company has developed a legging collection with prints and colours inspired by the art movement of the Sixties. Totally made in Italy, the leggings are combined with vests and socks featuring contrasting knitted details.

Eastpak duets with Courregès A new partnership for the Eastpak world. An accessories capsule collection jointly designed by the backpack brand, which is part of Vf Corporation, and the French label Courregès (since 2011 in the hands of the owners Jacques Bungert and Frédéric Torloting) is set to make its debut in stores. The collection is inspired by “freedom of expression and movement”: its main piece is a travel bag, dubbed The Plister. It is made of canvas and leather and is purposely designed to carry the Mini Cruiser Diva skateboard. Other four proposals complete the range: a small backpack and a large one, a mini-bag and a shoulder bag.

15_10_2014

93


digital FASHION di/by Elena Azzola

Motivi

Hermès

Lo shopping si fa smart con PowaTag

La nuova casa della seta

Con un happening che ha coinvolto il monomarca milanese di corso Vittorio Emanuele II e dintorni, Motivi ha introdotto in Italia il concetto di “smart store”, adottando l’app di “instant shopping” PowaTag. Una tecnologia destinata a cambiare il modo in cui i consumatori si relazionano ai brand, in un’ottica di integrazione tra offine e online: è suffciente inquadrare con il proprio smartphone un “QR code” oppure usufruire dell’opzione “Audio Tag” (da utilizzare dopo aver visto la pubblicità in tv, ascoltato la promozione in radio o sentito un annuncio durante un evento) per acquistare in pochi click. «Motivi - spiega Giuseppe Miroglio, presidente dell’omonimo gruppo - punta a migliorare l’esperienza di acquisto dei clienti. L’integrazione di questa tecnologia rifette la nostra flosofa, semplifcando il processo di shopping, che potrà essere fatto in tanti modi nuovi e diversi».

Shopping gets smart with PowaTag With a ‘happening’ involving the milanese monobrand store in corso Vittorio Emanuele II and surrounding area, Motivi introduced Italy to the “smart store” concept by adopting the PowaTag “instant shopping” app. A technology all set to change the way consumers relate to brands, in a perspective of integration between offine and online: all you have to do is focus on a “QR code” with your smartphone or use the “Audio Tag” option (to be used after watching an ad on TV, listening to a commercial on the radio or hearing an announcement during an event) to purchase what you want in just a few clicks. «Motivi - explains Giuseppe Miroglio, group president - aims at upgrading the customer purchasing experience. The integration of this technology refects our philosophy, simplifying the shopping process, which can be performed in many new and different ways».

The new silk house Hermès has opened a refned virtual store dedicated to women’s silk universe: La Maison des Carrés (lamaisondescarres.com). The e-shop is available in 27 countries in Europe, the USA and Asia. Customers can choose from 600 different models of foulards, shawls, twilly wraps, scarves and stoles. Developed to together with the collaboration of the Akqa webagency as a pop-up, the site has been designed in detail like a house with numerous rooms by Pierre Marie (who has already designed a number of Hermès scarves) and is visually rich and imaginative. «An online store with a broad selection of our collections and a place to enjoy incredible experiences, in continuous evolution: La Maison des Carrés proposes Hermès silk, in a playful and unconventional way», explains Bali Barret, artistic director of the French label’s women’s universe.

Browsing with Mabelle

Coccinelle

Navigando con Mabelle Nuovo sito per Coccinelle.«Uno spazio digitale innovativo e integrato, in cui i contenuti editoriali e lo shopping si fondono per trasmettere ed esaltare i valori distintivi del brand», afferma Angelo Mazzieri, a.d. del marchio di borse e accessori. Nato dalla collaborazione tra un team interno, l’agenzia di comunicazione creativa digitale Bitmama e l’e-commerce provider Triboo Digitale (che gestisce in outsourcing l’e-shop), il sito è attivo in 40 Paesi, prevede una navigazione multidevice e l’integrazione con i social netrwork.«Al nuovo sito Coccinelle dedicheremo molte energie, in quanto crediamo che abbia un grande potenziale - spiega Alessio Barbati, a.d. della divisione e-commerce di Triboo Digitale -. Il progetto conferma il nostro ruolo nella moda: un settore in cui ci qualifchiamo come il partner ideale per l’internazionalizzazione digitale». Il lancio è accompagnato da un video in cui Mabelle, testimonial virtuale di Coccinelle, guida il visitatore alla scoperta del sito. 94

Hermès ha aperto un raffnato store virtuale dedicato all’universo della seta femminile: La Maison des Carrés (lamaisondescarres.com). L’e-shop è disponibile in 27 Paesi tra Europa, Usa e Asia. I clienti possono scegliere tra 600 differenti modelli di foulard, scialli, twilly, sciarpe e stole. Sviluppato in collaborazione con l’agenzia Akqa a mo’ di pop-up, il sito è progettato come un edifcio dalle numerose stanze, disegnate dall’illustratore Pierre Marie (già autore di alcuni carré Hermès) in ogni dettaglio, all’insegna di un linguaggio visivo ricco e fantasioso. «Uno store online, dove trovare un’ampia selezione delle nostre collezioni, e anche un luogo di esperienze incredibili, in continua evoluzione: La Maison des Carrés propone in modo ludico e non convenzionale la seta Hermès», spiega Bali Barret, direttore artistico dell’universo donna della griffe francese.

15_10_2014

New website for Coccinelle. «A innovative and integrated digital space, where the editorial content and e-shop merge to communicate and enhance the distinctive values of the brand» says Angelo Mazzieri, ceo of the bag and accessories brand. Born from the collaboration among an in-house team, the digital creative communication agency Bitmama and the e-commerce provider Triboo Digitale (which manages the e-shop in outsourcing), the website reaches 40 countries and presents a multi-device browsing and the integration with social networks. «We will devote to the new Coccinelle website a lot of energy, as we believe it has great potential - explains Alessio Barbati, ceo of the e-commerce division of Triboo Digitale - . The project Coccinelle confrms the role of Triboo Digitale in fashion: we are the ideal partner for the digital internationalization of this sector». The launch was accompanied by a video where Mabelle, Coccinelle’s virtual spokeswoman, takes the visitor to explore the site.



fashion education a cura di/by Elisabetta Fabbri

ferrari fashion school

Una nuova sede a Milano Dopo 13 anni di formazione nella moda maturata a Lodi, con l’anno accademico 2014/2015 Ferrari Fashion School inaugura una sede a Milano, in via Savona 112/A. L’istituto prepara modellisti, fashion designer, sarti per il prêt-à-porter e l’alta moda ma anche - grazie a corsi brevi personal shopper, consulenti d’immagine e visual merchandiser. L’offerta è molto diversifcata anche a livello di master postdiploma. Non solo design e modellistica in aree come il ready to wear (donna, uomo, bambino), gli abiti da sposa e da sera, l’haute couture, gli accessori e le calzature, ma anche computer Cad/ Cam e computer design, moulage (o draping, cioè la tecnica del drappeggio su manichino), fashion photography e, non ultimo, fashion management.

New headquarters in Milan After 13 years of fashion training in Lodi, for the 2014/2015 academic year, the Ferrari Fashion School will be opening new headquarters in Milan, in via Savona 112/A. The institute trains pattern makers, fashion designers, ready-to-wear and haute couture tailors, but also (by means of short courses) personal shoppers, image consultants and visual merchandisers. The range is also diversifed at master post-diploma level. Not only design and pattern making in areas such as ready to wear (women, men, children), wedding and evening dresses, haute couture, accessories and footwear, but also computer Cad/Cam and computer design, moulage (or draping, i.e., draping techniques on dummies), fashion photography and, last but not least, fashion management.

oracle-luiss business school

A Roma si diventa data scientist Sempre più aziende stanno cambiando modello di business per trarre un vantaggio competitivo dai “big data”: quei dati talmente numerosi che diffcilmente si possono processare usando i tradizionali database o software, ma così importanti da infuire sensibilmente sull’evoluzione di diversi settori, non ultimo quello della moda. In parallelo cresce la richiesta di analisti dei dati, che uniscano conoscenze di statistica, informatica ed economia. Per questo il colosso informatico Oracle lancia un master universitario in Big Data Analytics in collaborazione con la Luiss Business School. Il corso prende il via nell’ateneo romano in novembre: in lingua inglese, durerà 12 mesi, di cui otto in aula e quattro di stage. Diplomerà “data scientist” in grado di selezionare le fonti di dati potenzialmente utili, leggere opportunamente i dati raccolti e trasformarli in informazioni che sostengano le decisioni manageriali.

Become a data scientist in Rome More and more companies are changing their business model to achieve a competitive edge from “big data”: data so numerous that they are hard to process using traditional databases or software, yet important enough to strongly affect the evolution of various sectors, the fashion amongst them. At the same time, there is a growing demand for data analysts, well versed in statistics, information technology and economics. Hence the IT giant Oracle is launching a university master in Big Data Analytics in conjunction with the Luiss Business School. The course will start in the Rome university in November: held in English, it will last 12 months, eight in the classroom and four dedicated to workshops. Pupils will graduate as “data scientists” able to select sources of potentially useful data, correctly read collected data and transform them into information able to support managerial decisions. 96

15_10_2014

safilo

Presto una Scuola Prodotto

n occasione dell’80esimo anniversario dalla Iannuncia fondazione, il gruppo dell’occhialeria Safilo la nascita, prevista per il 2015, di

una Scuola Prodotto per creare i direttori prodotto eyewear di domani. La formazione - tre anni di apprendistato, concessi a un massimo di 10 giovani per anno - sarà gestita con partner nazionali ed esteri, università, istituti tecnici e di certificazione dei prodotti ottici e con il network di clienti e fornitori di Safilo, oltre al suo management team. La nuova scuola, aperta a diplomati presso gli istituti tecnici e a laureati, è supportata dai prestigiosi partner nel portafoglio licenze dell’azienda di Padova, che avranno un ruolo attivo nella qualificazione degli apprendisti. Uno su tutti Dior, che per l’occasione ha istituito un premio speciale.

Product School coming soon To mark the 80th anniversary of its foundation, the Safilo eyewear group has announced the setting up, scheduled for 2015, of a Product School, to create the eyewear product directors of tomorrow. Training - three years of apprenticeship for at most 10 youngsters a year - will be managed with Italian and foreign partners, universities, technical institutes and optical product certification institutes and with the Safilo customer and supplier base, together with the company’s management team. The new school, open to graduates from technical institutes and universities, is supported by the prestigious partners in the Padua company’s licence portfolio, which will play an active role in the qualification of the apprentices. To mention just one: Dior, for the occasion created a special award.


libri & mostre

Storie di collezioni

In giro per il mondo tra arte, cultura e esposizioni

Collection stories

Travelling the world amidst art, culture and exhibitions a cura di/by Tatiana Tincani

B

orbonese, marchio legato per tradizione e predilezione all’arte, diventa sponsor della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, per la mostra Martino Gamper: design is a state of mind. Dal 22 ottobre al 22 febbraio 2015, presso la galleria torinese sarà possibile ammirare librerie e mobili che raccontano la storia del design e il loro impatto sulle nostre vite, dagli anni ’30 ad oggi. L’esposizione includerà oggetti di noti designer come Franco Albini, Ercol, Charlotte Perriand, Gaetano Pesce, Gio Ponti, Ettore Sottsass disposti accanto a proposte di arredo frmate IKEA e Dexion. Dalla bellezza del quotidiano alla meraviglia della reliquia, le collezioni esposte offrono una panoramica delle ispirazioni e delle ossessioni dei designer. Dopo Torino, la rassegna si trasferirà al Museion di Bolzano dal 12 giuno al 13 settembre 2015. Martino Gamper: design is a state of mind, Pinacoteca Agnelli, Torino, 22 ottobre-22 febbraio 2015

Borbonese, a brand tied to tradition and a passion for art, has become a sponsor of the Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, for the exhibition, Martino Gamper: design is a state of mind. From 22 October to 22 February 2015, at the Turin art gallery, it will be possible to admire bookcases and furniture that recount the history of design and their impact on our lives, from the 1930s to the present day. The exhibition will include objects of well-known designers such as Franco Albini, Ercol, Charlotte Perriand, Gaetano Pesce, Gio Ponti and Ettore Sottsass alongside furnishing items produced by IKEA and Dexion. From the beauty of daily objects to the wonder of relics, the collections on show provide an overview of the inspirations and the obsessions of the designers. After Turin, the exhibition will be moving to the Museion of Bolzano from 12 June to 13 September 2015. Martino Gamper: design is a state of mind, Pinacoteca Agnelli, Turin, 22 October-22 February 2015

B

iografa o romanzo? La giornalista e scrittrice Marie Dominique Lelièvre presenta una Gabrielle Chanel inedita, nel libro pubblicato da Edizioni Ultra intitolato Chanel&Co. Coco e le sue amiche. Attraverso i ricordi di donne bellissime e famose, da Maria Pavlona granduchessa di Russia a Romy Schneider, da Misia Sert a Vera Bate fno a Mona Von Bismark, l’autrice ricostruisce gli aspetti più intimi e nascosti della donna Coco, più che della stilista. E Chanel non sarebbe stata Chanel senza le sue amiche. Un ritratto fedele, fatto di testimonianze autentiche, di una delle donne che hanno fatto la storia della moda.

F

ino all’8 febbraio 2015 il Mueo Gucci di Firenze ospita una rassegna dedicata alla giovane artista francese Camille Henrot, classe 1978. La sua opera abbraccia numerose discipline dell’arte e si avvale di un’ampia varietà di mezzi (flm, video, disegno, fotografa, scultura, installazione) per esprimersi. La Maison Gucci con questa esposizione permette di rivedere in Italia il cortometraggio di 13 minuti dal titolo Grosse Fatigue, presentato per la prima volta lo scorso anno alla 55esima Biennale di Venezia, dove si è aggiudicato il Leone d’Argento. La mostra è inoltre l’occasione per ammirare altre due opere della Henrot, frutto del suo lavoro di scultrice. Camille Henrot, Mueo Gucci, Firenze, fno all’8 febbraio 2015

Until February 8 2015, the Gucci Museum of Florence will be hosting an exhibition dedicated to Camille Henrot a young French artist, born in 1978. Her works embraces various artistic disciplines as she avails herself of a broad variety of media (flms, videos, drawings, photographys, sculptures, installations) to express herself. Thanks to this exhibition, the Gucci Fashion House has brought the 13-minute short entitled Grosse Fatigue back to Italy, presented for the frst time last year at the 55th Venice Biennial, where it was awarded the Leone d’Argento (Silver Lion). The exhibition will also make it possible to admire two other works by Henrot, the upshot of her works as a sculptor. Camille Henrot, Gucci Museum, Florence, until 8 February 2015

Sala di lettura

I nostri suggerimenti per scoprire le novità su moda, tendenze e attualità

The reading room

Our suggestions regarding the latest fashion publications a cura di/by Tatiana Tincani

F

orse non tutti sanno che l’ascesa della Maison Dior durò in tutto una decina d’anni, dal primo déflé al numero 30 di avenue Montaigne del 1947, fno alla morte del couturier Christian Dior, nel 1957. L’illustratrice Annie Goetzinger ripercorre con la graphic novel La ragazza indossava Dior, edita da Bao Publishing, le stagioni che hanno cambiato per sempre il mondo della moda. Attraverso gli occhi di Clara, un’immaginaria cronista della rivista Jardin de Modes, il libro racconta per immagini, mescolando storia e fnzione, il successo della maison. La ragazza

indossava Dior, Bao Publishing, pp. 128, 19 euro

Chanel&Co. Coco e le sue amiche, Edizioni Ultra, pp. 330, 22 euro

Biography or novel? The journalist and writer, Marie Dominique Lelièvre presents an original Gabrielle Chanel in the book published by Edizioni Ultra entitled Chanel&Co. Coco e le sue amiche. Through the memories of beautiful and famous women, from Maria Pavlona, grand-duchess of Russia to Romy Schneider, Misia Sert, Vera Bate right up to Mona Von Bismark, the author reconstructs the most intimate and hidden aspects as a Coco woman, rather than the designer. And Chanel would not have been Chanel without her friends. An accurate portrait, made up of authentic testimonies, of one of the women who made the history of fashion. Chanel&Co. Coco e le sue amiche, Edizioni Ultra, 330 pages, 22 euro

Perhaps not everyone knows that the Maison Dior’s rise to fame lasted about ten years altogether, from the frst fashion show at number 30 of avenue Montaigne in 1947, until the death of the couturier, Christian Dior, in 1957. Illustrator Annie Goetzinger with La ragazza indossava Dior, a graphic novel, published by Bao Publishing, retraces the seasons that changed the fashion world forever. Through the eyes of Clara, an imaginary journalist of the magazine, “Jardin de Modes”, the book recounts the fashion house’s success in images, in a mix of history and fction. La ragazza indossava Dior, Bao Publishing, 128 pages, 19 euro 15_10_2014

97


MO I N S O S I O H R S P A IF D NEL O R E NUM

Il magazine di news, business e trend

Direttore Marc Sondermann (m.sondermann@fashionmagazine.it) Caposervizio Alessandra Bigotta (a.bigotta@fashionmagazine.it) Redazione Elena Azzola (e.azzola@fashionmagazine.it), Andrea Bigozzi (a.bigozzi@fashionmagazine.it), Elisabetta Campana (e.campana@fashionmagazine.it), Elisabetta Fabbri (e.fabbri@fashionmagazine.it), Carla Mercurio (c.mercurio@fashionmagazine.it), Angela Tovazzi (a.tovazzi@fashionmagazine.it) Segreteria di redazione Daniela Locatelli, Tatiana Tincani Realizzazione grafca Nadia Blasevich, Carlo Maraschi, Laura Marcarini

H&M in Gran Via, Madrid

✓NEW DISTRIBUTION

getti , outlet: cifre, pro le sa le o h w l, ai one Ret della distribuzi r ye la p ei d e gi e strate , outlet centers: Retail, wholesale, projects and strategies facts and figures s in the distribution sector of the key player

✓ ONLINE SHOPPING

merce: lore dell’e-com ide La catena del va i emergenti, le sf m o n i , ei p ro eu i big gistica igitale e della lo del marketing d big e-commerce: the e th , The value chain of es m s, the new na European player tal marketing and logistics challenges of digi

REAL ESTATE

getti enti e grandi pro Grandi investim commerciale, per il real estate Mapic di Cannes protagonista del d big projects for otlight sp Big investments an estate, under the commercial real bition in Cannes at the Mapic exhi

The new project

98

Scalo Milano

15_10_2014

Collaboratori Mariella Barnaba, Ornella Bignami, Marcelo Crescenti, Valentina De Giorgi, Gianpiero Di Bari, Maddalena Ghezzi, Katya Lavrovskaia, Paola Pisa, Eugeny Utkin, Laura Varalla, Peppe Orrù (Londra), Giuliana Poletto (Parigi), Cristiana Lopez (New York), Alessandra Colombo (Madrid), Vladimir Gridin (Mosca), Caterina Bernardini de Pace (Shanghai), Simrita Dhillon (Mumbai), Stefania Viti (Tokyo) Amministratore delegato Marc Sondermann Direttore pubblicità Stefano Giordano Pubblicità e promozione Ilaria Roberta Galli, Barbara Sertorini (pubblicita@fashionmagazine.it) Uffcio traffco Stefania Aguanno (traffco@fashionmagazine.it) Segreteria e servizi Valentina Capra, Tiziana Grazioli (fashion@fashionmagazine.it) Amministrazione Cristina Damiano, Ester Miazzo Diffusione e abbonamenti Daniele Costanzo (abbonamenti@fashionmagazine.it) Edizioni Ecomarket Spa Redazione, Amministrazione, Pubblicità: piazza Pio XI 1, 20123 Milano telefono: 02 80620-1 telefax: 02 80620-444 (redazione) - 02 80620-333 (pubblicità e abbonamenti) Edizioni Ecomarket Spa Fashion - Il magazine di news, business e trend Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 389 del 6-11-1970 Iscrizione n. 1418 al ROC Registro Operatori della Comunicazione Direttore responsabile Gianni Passavini È vietata la riproduzione anche parziale Articoli, disegni e fotografe, anche se non pubblicati, non verranno restituiti © Fashion 2014 Edizioni Ecomarket - Milano Abbonamento annuale 185,00 e (quindicinale) - c/c postale n. 16879207 È possibile richiedere gratuitamente la rettifca o la cancellazione scrivendo a: Edizioni Ecomarket Spa - servizio abbonamenti - piazza Pio XI 1 - 20123 Milano Numeri Arretrati: 11,00 e cad L’editore garantisce che i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione come quelli relativi agli invii in omaggio non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Garanzia di riservatezza per gli abbonati in ottemperanza al D. Lgs. n.196/2003 (tutela dati personali) Pre-press: CLX Europe spa - Via dell’Artigianato 8/b - 37135 Verona Stampa: Vela Web Srl - Via Copernico 8 - 20082 Binasco (Mi) Distribuzione esclusiva per l’Italia: Messaggerie Periodici Me.Pe. Spa - Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano Fashion fa parte del Gruppo DFV - Verlagsgruppe Deutscher Fachverlag www.dfv.de Le altre testate moda del gruppo sono: TextilWirtschaft, Frankfurt; TextilJurnal, Praha; Sportswear International, Frankfurt; öTz österreichische Textil zeitung, Wien; DivatMarketing, Budapest; Images Business of Fashion, New Delhi.




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.