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n° 11 22 LUGLIO 2016
SOMMARIO
www.fashionmagazine.it
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L’Editoriale
PROTAGONISTI
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andrea dini/PAUL&SHARK
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«Diamo alla qualità dell’heriage un sapore contemporaneo»
12 MEN’S FASHION WEEK Prove di convivenza con il genderless 14 PITTI UOMO 90 Promosso con lode. Ma si può fare di più
In copertina
Bottega Veneta per la primavera-estate 2017 propone il cappotto in cotone con stampa grafica, camicia in cotone organico con tasche, pantalone da fit ampio in cotone, sneaker in suede (Courtesy Bottega Veneta)
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buyers’ OPINION
Milano fa i conti con Pitti e Parigi BUSINESS
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21 DIGITAL FASHION DAY OVERVIEW
Il consumatore è digitale quanto lo sono le aziende?
23 DIGITAL FASHION DAY OMNICHANNEL Puntare su qualità, coerenza e valore 24 DIGITAL FASHION DAY
SELLING STRATEGIES
La grande sfida: ottimizzare il conversion rate
26 DIGITAL FASHION DAY
cross-border
All’estero con l’e-commerce: vietato il fai da te
28 DIGITAL FASHION DAY
CUSTOMER EXPERIENCE
È il momento del C2B
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n° 11 22 LUGLIO 2016 www.fashionmagazine.it
SOMMARIO
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41 71 30 DIGITAL FASHION DAY GUESTS
L’importanza di fare network
34 DIGITAL FASHION MARKETING TERADATA SUMMIT
«Non sono un numero, sono io»
41 DOSSIER Made in Puglia
70 FAIRS Berlin Fashion Week: la carica dei giovani tedeschi
71 FAIRS Pitti Filati: più glamour per essere al top
121 Q&A/LUCA LARENZA «Non chiamatemi stilista, faccio il creativo»
122 English version
TREND
73 PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017 Enter the next number
68 MARKETS Ex Urss: un ritorno di fiamma?
92 MEN’S FASHION SHOWS
SPRING-SUMMER 2017
Summer wind
106 MENSWEAR SPRING-SUMMER 2017 Tailoring 3.0
108 WHITE SPRING-SUMMER 2017 A certain something
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110 WOMEN’S RESORT 2017 Cruise time 112 childrenswear
SPRING-SUMMER 2017
Summer lovin’
PEOPLE
120 CAREERS
129 Fashion people 130 Red carpet
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NEWS a cura di ELISABETTA FABBRI
hermès rileva una quota di pierre hardy French luxury house Hermès Group acquired a minority stake in footwear and accessory company Pierre Hardy. Il gruppo del lusso Hermès ha acquisito, per una cifra non precisata, una quota di minoranza del marchio francese di calzature e accessori di lusso Pierre Hardy. Obiettivo: sostenere lo sviluppo globale del brand e rafforzare una collaborazione che dura da 25 anni. Infatti, il creativo francese Pierre Hardy disegna le calzature Hermès dal 1990 e i gioielli dal 2001. Nel 1999 ha lanciato il marchio eponimo, di cui è direttore artistico, che oggi è distribuito in 200 punti vendita nel mondo, oltre che in tre monomarca (a Parigi, New York e Tokyo).
21 investimenti rileva philippe model Italian fund 21 Investimenti has bought Philippe Model, a high-end fashionable shoe brand based in the Riviera del Brenta cluster.
PURE LONDON
maredamare
pIù di 800 brand al salone di i2i Events
tutti I trend del beachwear a firenze
At Olympia London based Pure London fair, over 800 brands will showcase their SpringSummer 2017 collections. On the agenda fashion show alternated with seminars.
Maredamare fair, in Florence from 23rd to 25th July, will present 200 beachwear brands and four trends related to SpringSummer 2017 season.
Oltre 800 brand internazionali da scoprire in tre giorni (dal 24 al 26 luglio) a Pure London che, al centro fieristico Olympia London di Kensington, presenta le collezioni primavera-estate 2017 di abbigliamento maschile e femminile, oltre alle calzature e agli accessori premium. Tra i marchi del menswear gli organizzatori di i2i Events Group (in capo alla media company Escential) citano Bench, Cheap Monday e Ben Sherman, mentre nelle giovani proposte del womenswear ci saranno Glamorous, Neon Rose e Urban Bliss. Tra le label italiane spiccano Colors of California, NeroGiardini, Oblique e SH by Silvian Heach. Un ricco programma di sfilate animerà l’appuntamento londinese, alternate a seminari che si occuperanno delle tendenze per la prossima stagione calda - il cui filo conduttore è “A life less ordinary”, ispirato al Sud America e ai suoi colori vivi - e di temi di attualità: tra questi i social media e le strategie di engagement, come prendere decisioni d’acquisto di successo, lo sviluppo del business omnicanale e come utilizzare con profitto le informazioni sul consumatore e i suoi acquisti. A Pure London ritorna anche la sezione Retail Solutions, con tutte le novità nel commercio online e offline: dai Pos alle luci, dai trasporti alla logistica, fino al marketing e al financing.
Dal 23 al 25 luglio in Fortezza da Basso, a Firenze, oltre 200 brand del beachwear sotto i riflettori di Maredamare, per cogliere i maggiori trend del 2017 nelle collezioni mare. La formula degli organizzatori di Toscana d’Amare prevede stand-showroom e sfilate a rotazione dei marchi più qualificati del settore a livello internazionale. Quattro i temi chiave individuati per la prossima spring-summer, a partire da “Bourgeoise”, che indica una femminilità autentica, uno stile sexy e sofisticato, adulto e consapevole. Il mood “Flamboyant” esprime invece il desiderio di spontaneità, in contrasto con una moda sempre più standardizzata. Il trend “Impression” allude a un’idea di benessere psico-fisico mentre “Survivalist” ha un’ispirazione acquatica, un design futuribile e un’estetica army. Una serie di workshop, nella giornata di sabato 23 luglio, vedono tra i focus il visual merchandising, spiegato da Massimiliano Pivetta, presidente di Assovisual. Federazione Moda Italia affronterà il tema dell’etichettatura. Nel pomeriggio Gaia Bocola di BF Coach parlerà delle tecniche di “beach fitting”. Domenica 24 luglio si discuterà di come coinvolgere i clienti all’interno del punto vendita con Massimo Giordani, vicepresidente dell’Associazione Italiana Marketing.
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Attraverso il fondo 21 Investimenti, Alessandro Benetton ha acquisito la maggioranza di Philippe Model, etichetta di sneaker uomo e donna dall’impronta luxury-fashion. Con sede a Vigonovo (Ve), nel distretto calzaturiero della Riviera del Brenta, Philippe Model è diretta da Roberto Doro e vede al design Paolo Gambato. Il fatturato è di circa 100 milioni di euro, al 50% realizzati all’estero. L’obiettivo di Benetton è dare slancio al business internazionale, con aperture di flagship store nelle principali capitali mondiali, e l’estensione della collezione a nuovi target. Per supportare il programma è in arrivo un nuovo ceo.
INVESTINDUSTRIAL CEDE STROILI A THOM EUROPE Private equity house Investindustrial has sold Italian jewellery manufacturer Stroili to Thom Europe, the holding controlling Histoire d’Or brand. Accessible Luxury (controllata dal private equity Investindustrial e partecipata da 21 Investimenti, Wise e NB Renaissance), L Catterton (Lvmh) e altri soci di minoranza hanno ceduto la catena di gioielli Stroili a Thom Europe, primo retailer di gioielleria in Francia e tra i leader di mercato in Europa. Stroili - con sede a Udine, 1.370 addetti e un fatturato in store di 216 milioni di euro - conta circa 370 negozi a gestione diretta e un migliaio di punti vendita wholesale. Si fonderà con una realtà che ha all’attivo 572 punti vendita diretti, principalmente in shopping center, con i marchi Histoire d’Or, Marc Orian e TrésOr. Il closing dell’operazione è previsto in ottobre.
Foto Imaxtree
MEN’S FASHION WEEK
IL FUTURO DELLE SFILATE MASCHILI
PROVE DI CONVIVENZA CON IL GENDERLESS Con le differenze tra il guardaroba uomo-donna sempre più fluide, molte aziende optano per show misti, che piacciono al pubblico finale, ma mettono in discussione la fashion week uomo. «Milano non è solo sfilate, ma un evento diffuso», dice Boselli di Cnmi. I grandi imprenditori, da Bertelli a Rosso, avvertono: in futuro ognuno si comporterà in base al proprio prodotto. Cresce la fronda di chi chiede calendari integrati con Firenze DI ANDREA BIGOZZI
Differences between men’s and women’s wardrobes are becoming increasingly indistinct and many companies are wondering whether it makes sense to organize separate fashion weeks in Milan. «Milan is not just fashion shows, but a widespread event», says Boselli of Cnmi. The great entrepreneurs, from Bertelli to Rosso, issue a warning: in the future, every company will operate in line with its own product. But there is an increasing number of industry professionals who are calling for calendars to be integrated with Florence.
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a moda genderless sta mandando in crisi di identità le sfilate uomo? Un numero crescente di addetti ai lavori la pensa così, anche se la Camera Nazionale della Moda Italiana ostenta ottimismo per il futuro. Il fatto è che oggi, anche alla luce di quanto visto sulle ultime passerelle del menswear, i confini tra il guardaroba maschile e femminile sono sempre più labili e allora le aziende si chiedono se abbia ancora senso dover presentare le loro collezioni separatamente. Anche se giugno sembra confermarsi il timing migliore per il buying delle collezioni, in questo momento di mercato, la donna sembra prevalere sull’uomo. Considerazione che vale non solo per Milano, ma anche per le altre piazze straniere, come dimostra l’accoglienza “freddina” ottenuta dall’ultima New York Fashion Week:
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Men’s. Intanto a Milano tiene banco il caso Gucci: dal 2017 il marchio sarà impegnato in due sole sfilate all’anno (a febbraio e a settembre), quindi il suo nome potrebbe scomparire dal calendario del menswear. Anche la linea uomo di N°21 sta attraversando una evoluzione creativa: a giugno lo stilista Alessandro Dell’Acqua non solo ha optato per una presentazione al posto del classico défilé ma ha lanciato Petite Taille, una collezione che crea un tipo di abbigliamento femminile che corrisponde a quello descritto dalla collezione maschile. DAL 2017 IL RITORNO DI ZEGNA, MA ARMANI NON CHIUDE PIÙ Ma cosa ci riserva il futuro? L’interrogativo tocca già l’edizione di gennaio di Milano Moda Uomo, che non solo non avrà più
Il finale della sfilata di Gucci dedicata alla primaveraestate 2017
Gucci nel programma ma dovrà trovare anche un marchio disposto a sfilare il martedì, perché Giorgio Armani ha già fatto sapere di essere stanco di chiudere la fashion week: «Così non mi va più bene. Se siamo un sistema, dimostriamolo. E decidiamo che lo show finale sia a rotazione. Ogni grande marchio deve fare il sacrificio che gli compete». Per la Camera della Moda quindi la programmazione delle sfilate autunnoinverno 2017/2018 inizia già in salita, con la necessità di trovare un nome forte che accetti di chiudere il calendario. Gli interrogativi riguardano poi nomi come Corneliani, Brioni, Calvin Klein e l’eventualità o meno del loro ritorno in passerella, mentre la rentrée di Ermenegildo Zegna con il nuovo designer Alessandro Sartori è data per scontata. Di certo non vedremo le aziende
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e gli stilisti che fanno parparte di questi addetti ai lache dalla giornalista e grande conoscitrice te della Camera Nazionale vori». Il più conservatore di del settore Giusy Ferré, che prevede che della Moda uniformare tutti è apparso Sassi: «Noi molti marchi focalizzati esclusivamente sul almeno per ora - le proprie continueremo presentare il menswear, non interessati alla sfilata unica, strategie, oggi diversificate, menswear e womenswear «potrebbero ripiegare su Firenze, visto che tra chi lascia la passerelseparatamente, e a Parigi: è gli organizzatori di Pitti Uomo in questi la maschile per una preuna specificità del brand che periodo stanno portando avanti un’offensisentazione, chi unifica gli non vogliamo perdere». va totale». «La Cnmi dal canto suo - proseshow uomo e donna e chi gue - sta moltiplicando le iniziative dedicate conferma la tradizionale C’È VOGLIA DI agli emergenti. Un progetto importante, ma scansione semestrale. Una UN EVENTO UNICO quello che manca in questo momento alla GIORGIO ARMANI molteplicità di approccio Non solo chi le ha fatte, settimana della moda milanese è un nome CHIUDERE LA FASHION ma anche chi le ha seguite confermata da tre big del di richiamo internazionale. Senza contare settore come Patrizio Ber- WEEK NON MI VA PIÙ BENE. dalle prime file è convinto che questa idea di contaminare i generi sta FACCIAMO SISTEMA E telli, Stefano Sassi e Renzo che le sfilate maschili debindebolendo tutte la fashion week uomo, DECIDIAMO CHE LO SHOW Rosso, protagonisti del conbano essere ripensate. Le compresa quella di Parigi». Secondo Giavegno organizzato da Cnmi FINALE SIA A ROTAZIONE aziende che hanno deciso como Piazza, titolare di Showroom 247, a chiusura della fashion di essere presenti alla questa volta il problema non arriva dalweek, che hanno evidenziato come quello fashion week hanno cercato di la concorrenza. «Per il menswear che davvero c’è da attendersi per il futuro elevare il livello di attenzione, Londra e New York sono praè che ogni azienda agisca in linea con le realizzando eventi sempre ticamente inesistenti e Parigi caratteristiche del proprio prodotto e della più spettacolari. «Questo sta risentendo più di noi. Ora propria struttura. «Prada presenta uomo e accadrà anche in futuro, è tempo che Pitti Uomo e pre-collezione donna insieme già da un paio ma le iniziative individuali Milano facciamo seriamente d’anni - ricorda Bertelli - e da tempo porto potrebbero non bastare», team. A Firenze il calendaavanti la proposta di far sfilare le collezioni riflette Riccardo Grasrio di eventi parallelo alla donna a metà luglio e non a settembre. Ma si, titolare dell’omonima fiera dovrebbe essere potenprendere una decisione è difficile, c’è anshowroom multimarca. «Il ziato e includere marchi in cora troppo individualismo». «Far sfilare la problema - prosegue - non arrivo da Milano, dove doSTEFANO SASSI RENZO ROSSO donna e l’uomo insieme - concorda Rosso è solo il prodotto o il mervrebbero continuare a sfilare PATRIZIO BERTELLI - sarebbe “fico”: aiuterebbe a tagliare i costi. cato della moda maschile solo i grandi come Prada, QUANDO E DOVE Ma risulterebbe anche complicato. La stamche è in affanno, ma anche Dolce&Gabbana e Armapa di settore è divisa tra uomo e donna, così la mancanza di iniziativa da È GIUSTO SFILARE? I GRANDI ni, più altri nomi internazioDEL SETTORE NON HANNO come i buyer e, oggi come oggi, scegliere parte dei protagonisti del nali». Piazza non riconosce DUBBI: OGNI AZIENDA una fashion week significherebbe perdere sistema». Tesi sposata ana Camera Moda neppure la SCEGLIE IN PROPRIO tanto sbandierata svolta giovane. «La Camera - aggiunge - dice di offrire chance vere ai giovani talenti, ma poi non si oppone alla decisione di RESTYLING un grandissimo marchio di organizzare una cena per la stampa proprio in concomitanza delle due sfilate di Damir Doma e Marcelo Burlon, che sono tra le novità più interessanti Via Gesù in grande spolvero durante i giorni di Milano del calendario». A respingere le accuse di diModa Uomo per la mostra a cielo aperto “Un vestito su minuzione di importanza della fashion week misura per via Gesù”, l’iniziativa con cui l’Associazione maschile ci pensa Mario Boselli, presidente via Gesù, in collaborazione con Fondazione Riccardo onorario di Cnmi: «Alcune assenze hanno peCatella, ha presentato il progetto di riqualificazione sato, ma si tratta di decisioni temporanee. In della via (con relativa ricerca di sponsor) e celebrare questa edizione abbiamo registrato una serie la storia della storica strada milanese. Che tra i suoi di ripensamenti, cambi di strategie che hanno punti fermi, oltre all’hotel più famoso della città, portato a una “tempesta perfetta”. Ma presto il Four Seasons, conta le più belle vetrine della tutto tornerà al suo posto, anche perché a Mimoda maschile italiana, da Brioni a Caruso e Uman lano non ci sono solo le sfilate, ma le presenpassando per Stefano Ricci a Lardini (opening soon). tazioni e soprattutto le showroom. Ormai la Il progetto di restyling, firmato ndall’architetto nostra manifestazione si è trasformata in un Andreas Kipar dello studio Land Milano. evento diffuso tra i più forti al mondo». ■
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UN NUOVO ABITO PER VIA GESÙ
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MEN’S FASHION WEEK
Promosso CON lode. MA si può fare di più Gli addetti ai lavori assegnano a Pitti Uomo il gradino più alto del podio tra le rassegne del settore maschile a livello internazionale. E sono sicuri di una cosa: c’è ancora spazio per migliorare. Come confermano tre nomi di spicco di Carla Mercurio
The insiders assign at Pitti Uomo the top of the podium among the international menswear fairs. And they are sure of one thing: there is still room for improvement. As three of them confirm.
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n parterre di special guest d’eccezione, da Raf Simons a Karl Lagerfeld, da Gosha Rubchinskiy a Visvim, Lucio Vanotti e Fausto Puglisi: l’edizione estiva di Pitti Uomo è stata scandita da un calendario di eventi di altissimo profilo, per festeggiare il 90esimo appuntamento della rassegna. Momenti che hanno catalizzato l’attenzione di un folto pubblico e che hanno consacrato il ruolo di primo piano della manifestazione nel panorama fieristico internazionale. Quattro giorni dedicati a più di 1.200 marchi, con 20.500 compratori, di cui 8.400 esteri (in crescita del 2.5%) e oltre 30mila visitatori in totale, come riportano gli organizzatori. Una macchina da guerra che di stagione affila le armi per offrire una selezione di marchi sempre più mirata e attenta alle esigenze di uno scenario globale. Un impegno riconosciuto e apprezzato da quanti Pitti Uomo lo frequentano e lo vivono da anni. Ora è tempo di guardare avanti, alla prossima edizione, in calendario dal 10 al 13 gennaio 2017. Gli organizzatori sono già al lavoro, in vista dell’appuntamento di gennaio 2017. Saranno utili i consigli degli addetti ai lavori che ■ riportiamo in questo servizio, per dare al salone un ulteriore upgrade.
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Raffaello Napoleone
Foto Enrico Labriola
PITTI UOMO 90
A.d. di Pitti Immagine
«Pitti Uomo resta l’appuntamento del La nostra È vera menswear per eccellenza ricerca: andiamo a nel panorama fieristico visitare paesi, città, internazionale. È stata manifestazioni e un’edizione straordinaria realtà distributive da tutti i punti di vista, di rilievo con buyer in crescita da Italia ed estero. A partire dall’offerta, frutto di un lavoro di scouting attento, con una focalizzazione puntuale sul best of the market, e un’attenzione sempre più forte al concetto di internazionalizzazione. La nostra è vera ricerca: andiamo a visitare Paesi, città, manifestazioni. Valutiamo in prima persona tutte le rassegne dedicate al menswear nel mondo e i fenomeni distributivi di rilievo. Internazionalizzazione è la parola d’ordine anche sul fronte dei buyer. Lo dimostrano le cifre: 997 compratori dalla Germania, 847 dal Giappone, 660 dalla Spagna, 632 dal Regno Unito, con la Russia che si è riaffacciata e che ha fatto segnare un +10% di presenze. Un’affluenza distribuita in modo diverso nell’arco delle quattro giornate, con la quarta che si conferma per gli espositori stranieri un momento di ordini concreto. A fare la differenza è il fatto che Pitti Uomo gode del sostegno del Centro di Firenze per la Moda Italiana, del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia Ice, per il programma di incoming, le iniziative promozionali e la realizzazione di alcuni degli eventi speciali. Ben riuscito l’insieme degli happening collaterali promossi per festeggiare l’edizione numero 90 della rassegna. Ma anche per il prossimo Pitti basta guardare il track record degli ■ ultimi dieci anni per immaginare il calendario».
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Andrea Cané
Enzo Fusco
Titolare di Fgf Industry (Prince Tees, Ten C e BPD)
«Considero Pitti Uomo la fiera più importante del settore e la presenza di eventi e sfilate la rende sempre più interessante. Un vero collettore di novità, stilisti emergenti, giovani talenti ed eventi di interesse anche per il grande pubblico. L’ultima edizione mi è sembrata positiva, con un’altissima affluenza e un innalzamento della qualità dei visitatori, molti in arrivo da oltreconfine. Per noi questa è una piattaforma per dialogare con stampa, influencer e clienti, mostrando non più solo prodotto ma raccontando storie. Certo, la struttura andrebbe rimodernata: occorrono più spazi dedicati al business dove fare meeting di lavoro e aree food migliori. Inoltre è fondamentale che il salone sia interamente Internet free e che vengano inserite aree di promozione per i servizi al retail. Ossia un padiglione dove l’ambiente retail sia al centro È fondamentale dell’attenzione - vedi alla voce visual service, green design, che vengano inserite crm, sistemi di gestione del punto vendita, materiali di aree di promozione per consumo retail e altro - per aiutare i commercianti a i servizi al retail evolvere il sistema di consumer engagement, che in questo momento è il problema maggiore del nostro sistema, e contribuire all’aumento del foot traffic. Sarebbe interessante sviluppare in fiera anche servizi di HR, per agevolare l’incontro tra chi cerca lavoro e chi lo offre. Credo inoltre che la parte accessori e scarpe vada meglio identificata, perché attualmente rappresenta un’importante area di fatturato dei nostri clienti. Infine sono convinto che tre giorni di manifestazione siano sufficienti. In ogni caso a un’edizione molto ridotta di Milano Moda Uomo, Pitti ha ■ contrapposto un appuntamento forte, con un ventaglio di happening di profilo alto».
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Flavio Massa
Titolare dello studio di rappresentanza, Gruppo FVM «È l’unica fiera italiana importante del menswear. Un momento espositivo con una valenza internazionale, rispetto ad altri appuntamenti europei che hanno dimensione più locale. Un’occasione per visionare tanti marchi e scoprire nuovi trend. Grazie anche al calendario di eventi, feste e sfilate in programma, la rassegna riesce a catalizzare l’attenzione di tanti buyer, soprattutto dall’estero. Purtroppo in questo quattro giorni momento di crisi i negozianti italiani che si muovono sono di manifestazione sempre gli stessi e nel segmento medio-alto del settore sono eccessivi. Il c’è tanta paura di osare. Al contrario è fondamentale che i clienti si muovano, così come è necessaria una buona dose venerdì restano di coraggio per animare il sell out. Anche le aziende devono sempre pochissime persone scommettere sulle novità, invece di arroccarsi su posizioni conservatrici per timore di non incontrare il favore dei consumatori. Ecco perché c’è bisogno di un dialogo costante e fluido tra gli attori della filiera: aziende, rappresentanti e dettaglianti. Trovo che i quattro giorni di manifestazione siano eccessivi, perché il venerdì restano pochissime persone e già a metà giornata si cominciano a smontare gli stand. Negli altri giorni c’è tanta vita, compreso il viavai di influencer sponsorizzati dalle aziende, che con i loro look, a volte un po’ improbabili, scatenano i flash dei fotografi: fanno colore e portano animazione. Il giorno dopo si trova ■ tutto sui social network, ma non credo che questo faccia invecchiare il prodotto».
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«Il salone fiorentino è il numero uno per il menswear, l’unico con una valenza internazionale. Un momento di pubbliche relazioni e la conferma che il prodotto realizzato è mirato. Anni fa si scrivevano anche gli ordini, oggi la rassegna è un punto di confronto, dove si incontrano buyer e importatori di spicco. Agli organizzatori consiglierei di passare dai quattro giorni attuali a tre giorni pieni, che ritengo più che sufficienti. Una scelta che aiuterebbe anche a ridurre i costi dei padiglioni, piuttosto elevati. Inoltre a mio avviso nelle ultime stagioni il piazzale si è riempito troppo di nuovi stand e postazioni che creano confusione. Viceversa penso che sia utile lavorare bene sui padiglioni, ribadendo la vocazione di ciascuno, dando spazi più precisi agli emergenti e creando un’area dedicata espressamente alle calzature e agli accessori, per facilitare il lavoro dei compratori. Forse, e parlo dell’edizione estiva in particolare, gli eventi speciali sono un po’ troppi e rischiano di distrarre l’attenzione dalla Fortezza. Ma capisco che gli organizzatori fanno di tutto per rendere il salone più appealing». ■ Foto Ioan Pilat
Direttore Creativo di Woolrich Europe e Wp Lavori in Corso (Woolrich, Baracuta, B.D. Baggies, Blundstone, Palladium)
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sarebbe utile creare un settore specifico dedicato a calzature e accessori
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MEN’S FASHION WEEK
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Prada
BUYERS’ opinions
Milano fa i conti con Pitti e Parigi Un’edizione di transizione per Milano, che sconta una serie di difficoltà: dall’assenza di alcuni brand alla ripetitività di certe collezioni, dal successo di Pitti alla guerra non dichiarata di Parigi. Ma che brilla, secondo i buyer, per gli show di Gucci, Prada e Fendi. Consensi pure per Dolce&Gabbana, Missoni, Etro e Versace. Budget in aumento grazie all’e-commerce di Elisabetta Campana
A transitional edition for Milan, facing a series of difficulties: from the absence of several brands to the repetitiveness of certain collections, from the success of Pitti to the undeclared war of Paris. But, according to the buyers, the Gucci, Prada and Fendi shows made the occasion sparkle. And there was also appreciation for Dolce&Gabbana, Missoni, Etro and Versace. Increasing budget due to e-commerce.
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uesta volta Milano Moda Uomo ha avuto vita difficile. L’edizione dedicata alle proposte maschili della prossima primavera-estate è stata giudicata nel complesso «di transizione» da parte dei buyer italiani e stranieri intervistati da Fashion, giunti in città in numero visibilmente minore rispetto al passato. Le responsabilità dei chiaroscuri di Milano sono molteplici. Innanzitutto le defezioni di alcune sfilate, a partire da quelle di Ermenegildo Zegna e Bottega Veneta, non fanno certo bene
all’immagine, così come l’annuncio che brand come Gucci da settembre presenteranno l’uomo insieme alla donna. A mettere in ombra la capitale della moda italiana anche Pitti, che ha festeggiato i 90 anni con una serie di show di indiscussa risonanza: da Raf Simons al debutto dell’uomo di Fausto Puglisi, da Lucio Vanotti a Gosha Rubchinskiy, fino al più che gettonato Visvim (vedi box nella pagina successiva). Infine, è in atto - come sostengono alcuni retailer, soprattutto italiani - una
sorta di guerra non dichiarata da parte dei cugini d’oltralpe: Kering Group ha infatti fissato la campagna vendita di buona parte dei suoi brand proprio sulle date di Milano, obbligando molti buyer a rinunciare ai fashion show meneghini o a fare salti mortali per parteciparvi. Nonostante tutto ciò, la capitale della moda italiana ha dato il suo colpo di coda con la sfilata di Gucci, per tanti retailer la collezione al top di tutto il fashion system. Accompagnata da Prada, altro show in grado di strappare com-
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MEN’S FASHION WEEK
menti entusiastici. Pure Fendi si conferma ai vertici del gradimento dei compratori. Promossi anche Dolce&Gabbana, Missoni, Etro, Moncler e Versace. Tra i giovani, spicca Sunnei: allo show-performance si sono visti pochi buyer, ma i presenti hanno apprezzato. Le TOP COLLECTION di milano «Gucci ha cambiato il modo di fare moda» sintetizza Ken Downing, fashion director di Neiman Marcus, con sede a Dallas: «Riunisce in sé tutto ed è in grado di far sognare». Downing, che parla di una «transitional season», cita come best show anche Prada e Fendi. «Bravo Alessandro Michele: una collezione bella e divertente» concorda Ekaterina Moiseeva, alla guida del Bosco di Ciliegi a Mosca insieme al marito Mikhail Kusnirovich, pur ammettendo che i prezzi elevati della collezione, soprattutto per i giovani, possono rappresentare un ostacolo alla vendita. Prada che questa volta ha dato una virata decisamente sportiva, riuscendo di nuovo a sorprendere soprattutto per il lifestyle e lo styling, è «the best in Milan» per Eric Jennings, fashion director di Saks Fifth Avenue a New York. «Una collezione - spiega Jennings - che mixa il mondo dell’activewear con quello del viaggio, in chiave decisamente cosmopolita e moderna. Bella l’idea dei modelli che indossano zaini, con appesi scarpe e accessori». Jennings segnala pure le sfilate di Gucci, Fendi e Neil Barrett. «Chi ha osato, assumendosi rischi maggiori, è stato ripagato degli sforzi fatti - precisa Jennings - mentre coloro che si sono concentrati più sui loro pezzi iconici sono apparsi ripetitivi». «Senza dubbio - conclude Jennings - è un momento di transizione, ma noi siamo ottimisti perché facciamo un bel business con le aziende italiane e continueremo a supportarle, nell’attesa di vedere come la situazione evolverà. I nostri budget rimarranno stabili». «Peccato che gli impegni a Parigi si sovrappongono a quelli di Milano: non è giusto che ciò accada» lamenta Daniela Kraler, dei luxury multibrand store Franz Kraler a Dobbiaco (Bz) e Cortina d’Ampezzo (Bn). «Anche perché nel capoluogo lombardo abbiamo visto sfilate “outstanding” - aggiunge Kraler -. Fantastica Gucci, che grazie a Michele indica una nuova strada mixando il giorno e la sera, l’uomo e la donna,
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Dolce&Gabbana
omaggiando pure miti come Coco Chanel e Karl Lagerfeld: segno di intelligenza e umiltà». «Prada è un tripudio di originalità e di sostenibilità a 360 gradi - prosegue Kraler - mentre Fendi declina il lusso in modo soft». Giornate se non piene di sfilate, «ricche di presentazioni, eventi, visite in showroom e con un po’ di tempo per qualche ordine»: è soddisfatto Federico Giglio di Giglio e Giglio.com a Palermo . «Anche perché il menswear si presta più a essere toccato, che a essere visto sulle passerelle» precisa. Il negoziante siciliano indica Versace come «show ricco di idee, che strizzano l’occhio anche al mercato», Philipp Plein «sempre forte» ed Etro, «piacevole, con una bella atmosfera». Giglio aumenterà gli ordini ma quasi esclusivamente per l’online, come dichiarano anche numerosi altri interpellati. Senza dubbio lo show-evento più coinvolgente è stato quello di Dolce&Gabbana: «Una grande festa, con un’ottima musica, per una collezione che rispecchia perfettamente l’essenza del brand» commenta Salvatore Nida di Nida a Caserta. UNO SGUARDO A TREND E MERCATI A livello di must have per la primaveraestate 2017, Tiberio Pellegrinelli, buyer consultant per importanti multimarca italiani, segnala il parka in nylon in tela paracadute, il pantalone morbido, con la coulisse o le pince, il sandalo da trekking e lo zaino oversize. Tra i colori primeggeranno
PITTI UOMO VIsTO DAI COMPRATORI
90 anni festeggiati alla grande Grazie anche ai numerosi eventi à côté, la manifestazione fiorentina ha fatto centro. Secondo alcuni buyer ha tolto un po’ di visibilità a Milano, per altri ha invece rafforzato l’immagine della fashion week maschile italiana Il traguardo della 90esima edizione di Pitti Uomo è stato festeggiato alla grande, secondo pressoché tutti i buyer italiani e stranieri interpellati da Fashion. Per merito anche dai numerosi eventi à côté, a partire da quelli di Fausto Puglisi, Gosha Rubchinskiy, Lucio Vanotti, Raf Simons e Visvim, che secondo alcuni hanno tolto un po’ di visibilità a Milano e secondo altri hanno invece rafforzato l’immagine della fashion week maschile italiana nella sua globalità. Sta di fatto che Pitti, dopo 42 anni, resta la rassegna numero uno al mondo per la moda uomo. «Un appuntamento imperdibile» dice Eric Jennings, fashion director di Saks Fifth Avenue a New York: «Impensabile occuparsi di menswear e non partecipare a Pitti» concorda Kiyohiko Takada, fashion director uomo di Isetan-Mitsukoshi a Tokyo. «Una rassegna che sa anche mettersi in gioco e fa ricerca, allettando negozi super fashion come i nostri - aggiunge Claudio Antonioli di Antonioli e Antonioli.eu a Milano -. Lo show di Raf Simons è stato super, grazie anche alla location spettacolare della Leopolda, alle luci e alla musica». Dello stesso parere Hirofumi Kurino, co-founder e creative advisor di United Arrow: «Un bel compleanno per Pitti: tante proposte che,
Fendi
Fausto Puglisi
se ben selezionate da noi buyer, conquisteranno pure i clienti più difficili». «Ottimi - precisa Kurino Gosha Rubchinskiy, attento a come veste la gente in strada, Lucio Vanotti, che con la sua essenzialità mixa Ovest ed Est, uomo e donna, passato e futuro, Raf Simons, in grado di portare l’arte nella moda e Visvim, all’insegna dell’artigianalità». «Tanta la propositività soprattutto a livello di colore, un passepartout per l’estate - dichiara Giorgio Molteni di Tessabit a Como -. Fausto Puglisi, al debutto con l’uomo, ha dato una sferzata di novità e lo inseriremo senz’altro. Da segnalare pure la collezione Doppia A, così come i pantaloni con stampe uniche di Ermanno Gallamini». «Interessanti - aggiunge Molteni - anche le tante proposte da cerimonia rivisitate in chiave moderna, fondamentali per le vendite della primavera-estate, compresi i gilet particolari e i papillon». «Un Pitti migliore del solito: con un’atmosfera positiva e maggiore affluenza - conclude Gianni Amati di Leam a Roma -. Ho apprezzato la nuova organizzazione degli stand, più fruibile e piacevole. Credo sia di buon auspicio per le prossime 90 edizioni». (e.c.)
il rosso pompeiano, il blu e il verde militare, mentre i buyer bocciano il giallo ocra visto in alcune sfilate che, come le nuance del verde più tendenti al giallo, è poco amato dagli uomini. In tema di tendenze, Kiyohiko Takada, fashion director uomo di Isetan-Mitsukoshi a Tokyo, pone l’accento su tutto ciò che è legato ai temi della natura, del tempo libero e dello sport - a cui si sono ispirati per esempio Prada, Ferragamo, Etro e Moncler - scommettendo su polo e pantaloni sportivo-chic come best seller della prossima stagione calda. Infine un’occhiata ai vari mercati: terminata l’era dei Paesi di Bengodi - vedi Russia prima e Cina poi - bisogna fare i conti con dinamiche di vendita ovunque complesse. Negli Stati Uniti i top department store stanno rivedendo le proprie strategie, a fronte delle difficoltà create dal dollaro forte, ma non solo, che ha ridotto in modo significativo lo shopping degli stranieri. Nella Repubblica Popolare i brand di moda devono ottimizzare le proprie reti distributive, a causa di un calo a doppia cifra del business dovuto alla politica anti-corruzione e anti-lusso adottata dal presidente Xi Jinping, ma anche dell’affermarsi di una clientela più evoluta e attenta a ciò che spende. Per aumentare il consumo nei negozi della mainland, il governo cinese ha aumentato a vario titolo i dazi d’importazione dei prodotti sia acquistati online, sia portati dai viaggi. Ha così creato problemi a nazioni come il Giappone, che negli ultimi tre anni ha visto una crescita esponenziale della spesa dei cinesi, ma anche al business del parallelo, nelle versioni “daigou” ed e-commerce. La Russia resta in forte crisi, «anche se a Mosca intravediamo qualche spiraglio in più rispetto alla provincia» dice Ekaterina Moiseeva, aggiungendo: «Vista la svalutazione del rublo, cerchiamo di ridurre il gap tra il prezzo europeo e quello russo, che una volta pagati dazi e tasse è più alto del 30%, ma non è commercialmente possibile eliminarlo. Chiediamo alle aziende di fare gli ordini con il listino europeo e non con quello maggiorato russo: alcune ci vengono incontro, altre no». Torna in primo piano la cara, vecchia Europa, un mercato maturo ma consolidato, anche se a causa della Brexit le sorprese non mancheranno nemmeno qui. E c’è chi scommette che Milano, all’interno di questi nuovi equili■ bri, potrebbe trovare linfa vitale.
I must della p-e 2017
Il parKa in nylon • Il pantalone largo con coulisse o pince • La polo-shirt e la polo in maglia • Le stampe militari o rétro • I sandali da trekking • Lo zaino oversize •
Etro
Versace
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Foto Marco Piraccini
DIGITAL FASHION DAY
SCENARI
Il consumatore è digitale. Quanto lo sono le aziende? Grande partecipazione al primo Digital Fashion Day, il convegno sulle best practice dell’e-commerce a confronto, organizzato dal nostro magazine, in collaborazione con il consorzio Netcomm di ELENA AZZOLA
No less than 350 decision makers from the fashion industry took part in the first Digital Fashion Day, the conference on e-commerce best practices organised by this very magazine, in collaboration with the Netcomm consortium.
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ono stati oltre 350 i decision maker del settore moda che hanno partecipato al primo Digital Fashion Day, il convegno sulle best practice dell’e-commerce a confronto, organizzato dal nostro magazine, in collaborazione con il consorzio Netcomm, nel mese di giugno a Milano, presso il Rosa Grand Starhotel di piazza Fontana. La giornata di studio, articolata in quattro panel principali, con le testimonianze di esperti, top executive e respon-
sabili dell’e-commerce di realtà di rilievo del fashion, nasceva dalla consapevolezza di trovarsi in uno scenario nuovo, caratterizzato da un’ulteriore accelerazione della rivoluzione in atto, e dalla volontà di stimolare un dialogo tra gli attori. «Per il settore moda integrare la strategia digitale con quella retail non è più un’opportunità di incremento marginale del fatturato, come molti credevano - spiega il ceo e direttore di Fashion Marc Sondermann
- ma una questione di vera e propria sopravvivenza del brand stesso e delle sue prospettive di crescita». Tant’è che anche il leader incontrastato nell’e-commerce tra i luxury brand italiani come Gucci, che vanta un fatturato digitale diretto di ben oltre 200 milioni di euro, non ha più in programma di avviare nuovi store, secondo il ceo Marco Bizzarri, bensì di triplicare il proprio giro d’affari online in tempi brevissimi. Fatte queste considerazioni, un
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momento di “knowledge sharing” è parso quanto mai utile e stimolante. Ad aprire i lavori del convegno, Marc Sondermann e Roberto Liscia, presidente di Netcomm (il Consorzio del Commercio Elettronico in Italia), che hanno offerto un quadro introduttivo d’insieme. Sondermann si è detto convinto che il digitale possa fare la differenza per i prodotti made in Italy e la nostra industria della moda. «Le imprese del settore realizzano ancora una parte esigua del loro fatturato online, in molti casi dell’ordine dell’1%, ma molte hanno compreso l’importanza di questo canale e si stanno attrezzando - ha detto -. Il nostro obiettivo di oggi è quello di dare strumenti concreti per affrontare questa sfida». Liscia ha offerto un’interessante overview. «Nel mondo ci sono 1.300 milioni di persone che acquistano online e 2.800 milioni che si informano sulla Rete. Inoltre, il 7% delle merci è intermediato a livello globale via Internet», ha rivelato, presentando dati appena usciti sul fenomeno dell’ecommerce. A livello europeo gli e-shopper sono 296 milioni, gli user 516 milioni e la percentuale delle merci transate sul web sale all’8%. In questo contesto il fashion continua ad avere un ruolo determinante nel trainare la rivoluzione digitale, anche se nessuno se lo sarebbe aspettato agli albori dell’e-commerce. Clothing, shoe e personal lifestyle rappresentano una fetta significativa di questo mercato. OLTRE I SOLITI PLAYER: AVANTI I PROSSIMI Nel settore della moda si riscontra un processo di concentrazione delle piattaforme di vendita nei vari Paesi. Attori come Zalando, vente-privee, Farfetch, Yoox, Amazon, Asos, Sarenza e Tmall rappresentano i player di riferimento per i consumatori e aumenta progressivamente la loro notorietà. «Tuttavia, oltre alla concentrazione, si osserva una “coda lunga” del fenomeno degli acquisti online, che avvantaggia anche gli altri soggetti attivi con siti di e-commerce», ha sottolineato Liscia. Inoltre, quello che il presidente di Netcomm ha battezzato già alcuni anni fa come info-commerce è ormai una realtà consolidata. Su 19 milioni di utilizzatori di smartphone in Italia, il 72% dice di aver cercato in negozio un prodotto su cui si era già documentato online. Il 45% afferma
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Roberto Liscia
Presidente di Netcomm
Marc Sondermann
Editor-in-Chief e CEO di Fashion
I NUMERI DELL’E-COMMERCE IN ITALIA
1,8 miliardi
Gli acquisti online di moda da parte dei consumatori italiani supereranno gli 1,8 miliardi di euro nel 2016, in crescita del 25% sull’anno precedente
1,3 miliardi
Le vendite da siti italiani a clienti stranieri aumenteranno del 30% nel 2016, oltrepassando quota 1,3 miliardi di euro
5%
Il business via web di abbigliamento e accessori rappresenta oggi in Italia il 5% del totale retail del settore Fonte: Osservatorio eComerce b2c del Politecnico di Milano/Netcomm
di aver fatto anche il contrario: comprato via telefonino un articolo visto in negozio. Del resto, l’integrazione dei canali di vendita è già una realtà per molte catene della moda. Nel fast fashion il 53% dei punti vendita permette di ritirare in store gli articoli acquistati online sul sito del brand. Curiosamente il tasso di soddisfazione dei consumatori è maggiore nell’acquisto via Internet di calzature (71%) che di abbigliamento (59%), a fronte di un livello di gradimento molto alto in generale verso questo canale, dell’ordine del 89%: dati che suggeriscono come ci sia ancora molto da fare nella moda per innalzare la customer satisfaction. Liscia ha concluso osservando che siamo entrati a pieno titolo nella fase del consumatore digitale: «Il customer journey è cambiato, bisogna prenderne atto e intervenire, ripensando completamente i modelli di business delle aziende. La vera scommessa del futuro è l’innovazione esperienziale, su cui dovrà cimentarsi particolarmente il fashion, cercando di capire come ingaggiare il cliente sul piano emozionale». Recenti dati diffusi dall’Osservatorio eCommerce b2c del Politecnico di Milano mettono in evidenza le potenzialità del canale digitale soprattutto in termini di export: si stima che nel 2016 le vendite da siti italiani a clienti stranieri aumenteranno del 30%, oltrepassando quota 1,3 miliardi di euro. L’e-commerce di moda gode, peraltro, di buona salute anche nel nostro Paese: gli acquisti da parte dei consumatori italiani supereranno gli 1,8 miliardi di euro nel 2016, in crescita del 25% sull’anno precedente. Complessivamente il business via web di abbigliamento e accessori rappresenta oggi in Italia il 5% del totale retail del settore. Le dot com (realtà nate sulla Rete) veicolano il 69% delle vendite di moda via Internet, le aziende cosiddette produttrici (i brand sostanzialmente) il 19% e, infine, quelle commerciali (retailer tradizionali attivi anche nell’e-commerce) il 12%. Secondo l’Osservatorio eCommerce b2c del Politecnico (che si basa su un panel di 350 merchant, di cui 70 del comparto moda), si tratta di un mercato fortemente concentrato, in cui i primi cinque operatori realizzano il 54% delle vendite. Ma nuovi player, soprattutto aziende produttrici e retailer tradizionali, sono scesi in campo e la sfida ■ è più che mai aperta.
Puntare su Qualità, Coerenza E valore
1.
Mastering the Quest for Digital Growth
Come affrontare la prova della multicanalità? Cinque protagonisti del settore sono concordi nel dire che, in questa fase, è prioritario concentrarsi sulla qualità: dal tempo che il nostro cliente passa in Rete alle modalità di interazione
Claudio Antonioli Chief Executive Officer Antonioli.eu
di Angela Tovazzi
A chance to discuss strategies, with five prominent industry figures agreeing that the priority is to focus on quality, both in terms of the time customers spend on the Internet and ways of interacting with them.
Francesco Bottigliero Chief Digital Officer Brunello Cucinelli
Sauro Mariani Marketing & Retail Director Antony Morato
I
l Digital Fashion Day è entrato nel vivo con la prima tavola rotonda della giornata, animata da cinque protagonisti del settore. Sul tavolo i temi clou che fanno da trama e ordito al complesso tessuto dell’e-commerce, un ecosistema apparentemente alla portata di tutti ma che ormai non ammette approcci improvvisati o estemporanei. Vincere la partita è quasi sempre una questione di strategia, partendo da un’analisi di chi si è e di dove si vuole andare, come nel caso di Brunello Cucinelli. «Per noi il mondo digitale è davvero una sfida - ha raccontato il chief digital officer del brand umbro, Francesco Bottigliero -. Il nostro è un posizionamento particolare, non abbiamo fame di crescere in fretta, soprattutto non vogliamo mettere a repentaglio l’esclusività del marchio. Per questo evitiamo il mainstream». Qualità, coerenza, valore: sono queste le nuove key-word del lessico digitale. «Stiamo entrando in una nuova fase, quella della gestione della qualità dei contenuti ha dichiarato Carlo Torrani, chief digital officer di Missoni -. Il boom dei numeri passa in secondo piano. Adesso il discorso
prioritario è concentrarci sulla qualità: sul tempo che il nostro cliente passa in Rete, sulla modalità di interazione. Questi sono i temi del futuro». Fondamentale poi non perdere la bussola nel passaggio dall’offline all’online: «Ci deve essere coerenza. Il consumatore - ha concluso Torrani - non deve avvertire discrepanze». Un concetto ribadito da Claudio Antonioli, chief executive officer di Antonioli.eu: «Per arrivare al cuore del consumatore è indispensabile avere un taglio mirato, preciso. Sparare nel mucchio, esagerando magari con gli stimoli, non serve a niente. Anzi, può essere controproducente. Meglio un approccio all’insegna della misura, della qualità». Alla luce di queste considerazioni, abbattere i silos diventa prioritario all’interno delle imprese. Ogni azione e intervento digitale deve essere il frutto di una macrostrategia maturata con tutte le unit aziendali, come ha rimarcato Sauro Mariani, marketing e retail director di Antony Morato: «Le piattaforme digitali offrono la possibilità di ridurre la distanza tra marca ed esperienza e sono, come nel nostro caso, un driver per
«Quanti comunicano in maniera targettizzata con i clienti, scegliendo il modo ma anche il momento più adatto? - ha fatto notare Maurizio Alberti -. La tecnologia è un fattore abilitante, ma bisogna saperla usare come strumento di engagement».
Carlo Torrani Chief Digital Officer Missoni
Maurizio Alberti Managing Director Teradata
la costruzione della brand equity: operare in chiave sinergica è fondamentale. Anche perché il cliente non si muove in maniera lineare e prevedibile: il customer journey lo decide lui, non noi. Il digitale è un’arma di business, ma va gestita su tutti i fronti». Soprattutto, l’e-commerce va affrontato con competenza e metodologia “scientifica”: «Outsourcing o internalizzazione dell’online: non mi schiero per l’uno o per l’altra - ha commentato Maurizio Alberti, managing director di Teradata -. L’importante è cavalcare il cambiamento muniti di più strumenti: la tecnologia, la volontà di rivedere i processi aziendali e, fondamentale, di costruire contenuti “rilevanti” per il consu■ matore con cui stiamo dialogando».
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La grande sfida: ottimizzare il conversion rate Convertire il traffico in vendite è il nodo cruciale per chi opera soprattutto nel segmento del lusso. I protagonisti del secondo panel hanno offerto la loro personale ricetta per migliorare questo importante aspetto del business online di Elisabetta Campana
Converting traffic into sales is the holy grail for everyone, but it is particularly relevant for those in the luxury sector. The speakers of the second panel introduced their personal recipe for improving this crucial aspect of online business.
2.
Conversion Optimization as a Key Driver of Online Success
Giuseppe Giglio Chief Executive Officer Giglio.com
Umberto Tesoro Head of Digital Marketing Philipp Plein
Alessandro Milia Armand Farsi Raffaele Nardo Head of Global Head of Digital & E-Commerce Director E-Commerce Omnichannel La Martina Elisabetta Franchi Competence Center Arvato
Secondo Armand Farsi di Arvato, provider leader in Europa, l’80% del conversion rate si gioca sull’assortimento e sul prezzo, un altro 10% sulla localization e l’ultimo 10% sulla perfetta usability.
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l secondo panel è entrato nel merito dell’operatività dell’e-commerce, affrontando un argomento clou: il conversion rate. «Convertire il traffico - ha premesso Marc Sondermann, direttore di Fashion - è la grande sfida per come chi opera in special modo nel lusso, dove i conversion rate sono spesso tra lo 0,05% e lo 0,2%, anche per importanti siti di e-commerce». Come si può quindi aumentare questo valore? «Credo che la vera svolta sia l’integrazione - ha detto Giuseppe Giglio, che guida la parte online (con un fatturato di diversi milioni di euro, cresciuto del 134% nel 2015) della storica insegna multimarca palermitana Giglio. -. Noi siamo integralisti in questo. Un consiglio che mi sento di dare,
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soprattutto ai multimarca come noi, è di creare per le vendite online un’unità interna, alla stessa stregua di come avviene al banco. Con tutte le sinergie derivanti dall’online e dall’offline è possibile anche migliorare il tasso di conversione». Alessandro Milia di La Martina ha messo l’accento sull’importanza di una visione omnichannel, in grado di integrare retail e digitale a 360 gradi in una sola shopping experience, offrendo anche la possibilità di ritirare i prodotti in negozio. «Per ottimizzare il conversion rate - ha proseguito Milia - è indispensabile il “back to basics”, ovvero ritornare ai fondamentali, garantendo gli elementi essenziali dell’e-commerce, a partire da un efficiente servizio di spedizioni». Per Um-
berto Tesoro di Philippe Plein migliorare il conversion rate passa attraverso la volontà di ascoltare e comprendere le esigenze del cliente, «considerando che dalla prima visita possono essercene altre 28-30, nell’arco anche di 60-90 giorni, prima che si concretizzi la vendita». «Ma bisogna stare attenti - ha avvertito Raffaele Nardo di Elisabetta Franchi - che chi arriva al check out poi non demorda. Da una recente ricerca emerge che il 28% di chi abbandona il carrello lo fa perché incappa in un costo imprevisto, come quello della consegna, non dichiarato prima. Un altro 21% lascia perché è obbligato a registrarsi sul sito. O, ancora, un 13% si spaventa per la modalità di inserimento dei dati della carte di credito». ■
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All’estero con l’e-commerce: vietato il fai da te Il terzo panel ha messo in evidenza le principali problematiche legate alle vendite cross-border: dai servizi di pagamento alla gestione dell’invenduto, fino alla tutela del consumatore. Senza trascurare il nodo cruciale della logistica di Elisabetta fabbri
SIMONE MAGGI/Lanieri
«Al sito affianchiamo gli atelier»
The third panel highlighted the main themes linked to cross-border sales, such as payment methods, managing surplus stock and consumer protection. And of course, it is vital not to forget the key area of logistics.
There are new openings on the horizon for the Italian start-up specialising in online bespoke men’s clothing. Il Digital Fashion Day ha offerto l’occasione per conoscere da vicino interessanti case history. Per chi segue da vicino le start up ad alto tasso innovativo, il nome Lanieri suona ormai familiare e sinonimo di sartoria made in Italy real-time. Ma al nostro convegno Simone Maggi, che con Riccardo Schiavotto ha dato vita all’e-commerce italiano dedicato all’abito su misura in tessuti biellesi, ha annunciato l’apertura di nuovi atelier fisici: «Dopo i quattro punti vendita già inaugurati, presto arriveranno anche quelli di Monaco, Parigi e altre città europee». Lanieri nasce come una web company pura, ma la tecnologia del made to measure 3.0, incentrato su un servizio impeccabile, fatto di tutorial che guidano alla scelta dell’abito e che culmina con la consegna gratuita in quattro settimane di capi dal fit perfetto, non basta più. «Ci siamo resi conto - ha raccontato Maggi dal palco del seminario di Fashion - che arricchire l’esperienza di acquisto online, rendendola sempre più reale, era il passo obbligatorio per fidelizzare i clienti, specie all’estero. Il 50% del nostro target ripete l’acquisto dopo 12 mesi, ma si può incentivarli a una maggiore frequenza, con la presenza di punti vendita fisici». L’azienda, che nel 2015 ha visto i ricavi crescere del 150%, intende rafforzare il proprio ruolo su scala globale. «I nostri competitor sono americani e forti in patria, noi invece vorremmo costruirci una leadership in Europa. Già una fetta importante dei nostri acquisti viene completata all’estero, dove la sartoria italiana è molto apprezzata». «Oggi siamo l’unico player in grado di offrire il meglio della sartoria made in Italy online e grazie all’introduzione del nuovo configuratore 3D, l’esperienza di acquisto sarà sempre più simile a quella in store. Per ora questa tecnologia è attiva sulla camicia, ma da settembre lo sarà anche sull’abito». (an.bi.)
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l Digital Fashion Day si è parlato anche di internazionalizzazione tramite l’e-commerce. La tavola rotonda si è aperta con l’intervento di Maria Beatrice Falcione, digital department manager di Space 2000 (Bomboogie tra i brand in portfolio), che ha elencato i punti fondamentali di una strategia di internazionalizzazione: la tecnologia, la geolocalizzazione e l’esame dei dati, per un web store sempre più mirato al consumatore di un singolo Paese (o macro-area), l’ausilio delle agenzie in loco per la comunicazione (e per ricevere input) e, non ultima, la capacità di osare, per rispondere prontamente alle esigenze del consumatore. Quando si approccia un nuovo mercato ci sono molte insidie e un avvocato esperto della materia è indispensabile, anche per regolare i rapporti con il partner scelto per lo sviluppo del web retail. Diverse le clausole a cui prestare attenzione citate da Caterina Alessia Dibitonto, legale di Costume National: dai servizi di pagamento alla gestione dell’invenduto, fino alla tutela del consumatore. «Quello con il partner dell’ecommerce - ha sottolineato l’avvocato - è un rapporto che si basa sulla fiducia, ma è sbagliato firmare e lasciare tutto in mano sua: bisogna stabilire una collaborazione». Anche i costi vanno negoziati
3.
Internationalizing the Digital Enterprise
«Marketing, comunicazione, customer service: tutto è segmentato a seconda dei gruppi di consumatori che vogliamo raggiungere», ha dichiarato Veronique Franzen.
Maria Beatrice Falcione Digital Department Manager Space 2000
Caterina Alessia Dibitonto Legal Council Costume National
MARGOT ZANNI/Dalani
«Nell’home & living vince l’emozione» Veronique Franzen
e non bisogna dimenticare di regolare Programmatic Marketing Manager LuisaViaRoma la percentuale di fatturato da corrispondere al partner: meglio al netto dei resi, vista la loro alta incidenza (in alcuni mercati anche intorno al 30% degli acquisti online). Il multimarca fiorentino LuisaViaRoma è stato tra i pionieri dell’e-commerce e da subito Evgeniy Schepelin Chief Executive Officer è nato in inglese. Oggi, che il sito è eSolutions - Otto Group Russia declinato in otto lingue, deve molto del suo successo al fatto di disporre di un team interno internazionale. «Marketing, comunicazione, customer service: tutto è segmentato a seconda dei gruppi di consumatori che Maurizio Capobianco vogliamo raggiungere», ha dichiarato Sales Director Veronique Franzen, programmaDemandware tic marketing manager di LuisaViaRoma. Fondamentale, a suo avviso, conoscere i clienti, individuare i migliori e cercare di raggiungere quelli nuovi o i dormienti. «Il lusso - ha spiegato Franzen - ha customer journey complesse e piuttosto lunghe: dobbiamo essere sempre più precisi e andare sul sicuro». A Evgeniy Schepelin, ceo del provider russo eSolutions-Otto Group, il compito di fornire una view sul mercato locale. «La Russia - ha raccontato - sta attraversando una fase di transizione con la moda italiana, ma il fashion e-commerce non si è fermato». Maurizio Capobianco, sales director di Demandware, che realizza piattaforme per le vendite online con focus sulla moda, ha riportato l’attenzione sulle complessità dell’internazionalizzazione, dai pagamenti ai resi, dalla logistica fino alle gestione delle immagini (diverse da Paese a Paese, anche solo per ragioni culturali). Con la tecnologia adatta si possono raggiungere diversi mercati in breve tempo come nel caso, citato da Capobianco, di Versace, che in cinque mesi ne ha conquistati sei. ■
90% of Dalani.it’s target market is women who go on the internet to “discover” what they want to buy. Chiusura all’insegna del design ispirazionale per il Digital Fashion Day. Margot Zanni ha svelato il segreto del successo di Dalani.it, il sito italiano di home & living che ha fondato quattro anni fa: «Emozionalità e attenzione all’immagine prima di tutto». Dalani è la costola italiana del gruppo Westwing, presente in 14 Paesi del mondo, che in cinque anni di attività ha raggiunto un giro di affari di 219 milioni di euro, con 26 milioni di utenti, ciascuno dei quali visita il sito in media quattro volte al mese. «Il drive di crescita principale per noi - ha raccontato - è l’emozionalità, che vuol dire attrarre e fidelizzare l’utente». In che modo? «Studiando con attenzione il target di riferimento, le donne, che rappresentano il 90% delle nostre utenti. Un esercito di navigatrici che, a differenza degli uomini, va sui siti per “scoprire” ciò che vuole comprare e non per comprare ciò che vuole». «Le nostre referenti - ha puntualizzato Zanni - sono alla ricerca di storie, di valori, per questo abbiamo concepito il sito come uno shoppable magazine, con ingenti investimenti sull’immagine, che si accompagnano a una selezione attenta del prodotto. Un discorso che funziona, a giudicare dal repurchase rate, che tocca una percentuale dell’80%». Determinante, per l’esperienza di acquisto, il lancio della app per mobile, tre anni fa, che ha dato slancio al business, soprattutto nei periodi estivi, quando il desktop è meno a portata di mano: «Se prima il 50% degli acquisti veniva iniziato su mobile e poi finiva sul desktop, oggi il 50% degli acquisti è effettuato da mobile». Un approccio che si accompagna a una velocità estrema, con vendite flash che durano dai cinque ai sette giorni e un flusso continuo di nuovi prodotti: «Ogni mattina alle 8 parte la mail con le nostre proposte: ben 1.200 articoli al giorno per 365 giorni l’anno. Perché il vero obiettivo, per un business dinamico come il nostro, è trovare ogni giorno nuovi best seller». (c.me.)
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Customer experience: è il momento del c2b
4.
Customer Experience Striving for Excellence
Enrico Fantaguzzi E-Commerce Manager Twin Set Simona Barbieri
Informazioni e servizi ma anche prodotti personalizzati: è questa la strada per fidelizzare il consumatore, in un’ottica “consumer to business” di Alessandra Bigotta
Information, services and personalised products - this is the three-pronged attack necessary to make future customers satisfied and keep them loyal.
Giuseppe Grandinetti Global Head of Digital Vibram
Alessandro Pacetti Digital PR Manager Hogan
Jarvis Macchi Digital Director Brooks England
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sperienza di acquisto: qual è la formula davvero vincente? «Il ruolo della customer experience - ha esordito Enrico Fantaguzzi, e-commerce manager di Twin Set Simona Barbieri - è ormai quasi più importante in ambito digital che nel negozio fisico. Per questo in Twin-Set abbiamo rafforzato il customer service, inizialmente gestito all’interno e ora in parte esternalizzato, in modo da non tradire mai la consumatrice dal punto di vista del servizio e di interagire con lei, monitorando i punteggi che lascia ma anche i commenti, e fornendole qualcosa in più: vedi le virtual fitting room». La fidelizzazione è tutto, in un ambito variegato e complesso come la Rete. «Il nostro è un caso anomalo - ha fatto notare Giuseppe Grandinetti, global brand ambassador di Vibram - perché, producendo suole dal 1937, siamo partiti con un’impostazione b2b, arrivando a 1.300 clienti fra i top brand e a 50 milioni di nuove suole prodotte l’anno». L’aggancio con il consumatore finale ha coinciso con il lancio delle FiveFingers, le scarpe high-tech con le dita. «È stato ed è un boom, non solo a livello di vendite ma anche di seguaci - ha proseguito Grandinetti -. Possiamo contare su una community di 9 milioni di consumatori e oltre 1 milione di follower nell’ultimo anno». Per ribadire il concetto di un mercato non più basato solo sul b2b e sul b2c, ma
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sempre più sul c2b, il consumer-to-business, Grandinetti ha ricordato il recente debutto di una scarpa intelligente in edizione numerata, messa a punto da Vibram con Lenovo e Intel, in grado di incamerare dati e “restituirli”, tramite una app, sotto forma di servizi e informazioni personalizzate su chi indossa la calzatura. «Anche per una griffe come Hogan la priorità - ha affermato Alessandro Pacetti, digital pr manager - è rendere il prodotto aspirazionale. Un obiettivo che, nel nostro caso, si centra anche attraverso il lavoro insieme agli influencer, volto a realizzare un advertising forte e coinvolgente sui social. I risultati si vedono: in poco tempo siamo passati da 20mila a 130mila follower su Instagram». Il prodotto funziona, se comunica un lifestyle. Lo sanno bene da Brooks England, marchio che ha reso iconici gli accessori destinati agli appassionati di bicicletta. «La nostra esperienza ci dice che
Giovanni Meda Managing Director Kooomo
Marco Trezzi Global Industry Principal Consumer Products Sap
la customer experience è legata a due fattori - ha sottolineato Jarvis Macchi, digital director -. La “promessa” da mantenere sempre con il consumatore e la cultura aziendale. Per molto tempo i brand di alta gamma hanno avuto la tendenza a imporre una customer experience, mentre la comprensione del consumatore parte dal basso, con i social analytics e strumenti analoghi». A questo proposito, Marco Trezzi di Sap (leader nell’ambito dei software applicativi per le aziende) ha citato il caso di Under Armour, marchio statunitense di athleisure, sempre più sulla cresta dell’onda anche in Italia, «che a un certo punto ha acquisito MyFitnessPal, una app per sportivi che ha consentito all’azienda di accumulare informazioni sul suo target di riferimento». Come ha spiegato Giovanni Meda (managing director di Kooomo, piattaforma di “collaborative international e-commerce”, oltre che artefice di Zerogrey, specializzata in soluzioni su misura per l’omnicanalità), «il consumatore ha preso una velocità diversa rispetto al mondo della produzione: ogni tre-sei mesi si aspetta qualcosa di nuovo». «Siamo il Paese dell’eccellenza di prodotto - ha tirato le fila Marc Sondermann, direttore di Fashion -. Ora è il momento di dare a coloro che acquistano il prodotto il potere di plasmarlo». ■
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Protagonisti e ospiti Al Convegno
L’importanza di fare NETWORK Una gallery dei momenti salienti della nostra giornata di studio sull’e-commerce, tra informazione, confronto, relazioni e convivialità di Elena Azzola
A gallery of the highlights of our workshop on e-commerce, between information, discussion, relationships and conviviality.
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1. Accoglienza e registrazione al convegno 2. Un momento di networking 3. Presenze internazionali al nostro summit 4. Marc Sondermann intervistato da Lucia Bortolone, giornalista di Beesness 5. Giancarlo Tafuro di De Primera con Barbara Sertorini di Fashion 6. In primo piano Roberto Massa di Massa Boutique 7. Dennis Valle di PWC e Ileana Turrini 8. Partecipanti orientali 9. Francesco Bottigliero di Brunello Cucinelli con un’ospite
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1. Carlo Fei, professore di marketing e fashion management all’Università Luiss 2. Da sinistra a destra, Bruno Landi di Vitale Barberis Canonico, Alessandro Barberis Canonico e Simone Maggi di Lanieri 3. Il consulente Alfredo Mattiroli 4. Benedetta Pistilli di Mr&Mrs Italy 5. Il team di Demandware 6. Marcello Messina di Furla e Laura Zolla di Boyden 7. Simone Bittoto di Eurostep 8. Francesco Casile della showroom Casile & Casile 9. La giornalista di Fashion Angela Tovazzi 10. Al centro Giovanni Meda con il team di Kooomo
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DIGITAL FASHION DAY - SPONSOR
MARKETING DIGITALE
Partner per l’e-commerce Arvato è un provider leader in Europa nelle soluzione per l’e-commerce per i settori moda, cosmesi e retail. Arvato copre l’intera catena dei servizi: consulenza strategica, implementazione e mantenimento del sito, photo shooting, online marketing, logistica e trasporto, gestione dei resi, pagamenti e fatturazione e customer service.
PROGETTI OMNICHANNEL La piattaforma “K-nimbus” di Keros Digital permette di gestire progetti omnichannel in maniera completa, coprendo tutte le necessità di gestione catalogo, promozioni, ordini, fatturazione, fiscalità marketplace, marketing intelligence e collegamento con i negozi fisici, completando il tutto con una gestione delle localizzazioni avanzata che la differenziano da ogni altra piattaforma presente sul mercato.
PERSONALIZZazione La personalizzazione dell’esperienza di acquisto tramite la proposta di prodotti correlati è oggi una necessità per molti shop online. Prudsys offre una piattaforma flessibile e modulare per gestire in totale automazione questa fondamentale attività. La gamma di soluzioni comprende raccomandazioni ottimizzate di prodotti e la personalizzazione dei contenuti per shop online, newsletter, mobile e punto vendita.
SOLUZIONI SOFTWARE Fondata nel 1972 e presente in Italia dal 1988, SAP è leader mondiale nelle soluzioni software per il business. SAP fornisce applicazioni e servizi per supportare le imprese di qualsiasi dimensione e operanti in qualunque settore di mercato: dal back office alla direzione, dal magazzino al punto vendita, dai computer ai dispositivi mobili, SAP consente a persone e organizzazioni di lavorare insieme in modo più efficiente e utilizzare le informazioni di business in modo più efficace, per competere con successo.
LOgistica per la moda Traconf è un’organizzazione 100% made in Italy specializzata nella logistica per la moda e il lifestyle, che si è espansa in tutto il mondo seguendo le esigenze della clientela. Da New York a Hong Kong, le aziende interagiscono con un unico interlocutore.
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Teradata Marketing Applications permette alle aziende di sfruttare i dati degli utenti per ottimizzare le campagne di marketing omnicanale e instaurare un rapporto one to one con i clienti, grazie a Digital Marketing Center: la piattaforma di marketing integrato, che consente di raggiungerli facilmente sui canali e-mail, mobile, social e web.
PIattaforma cloud aperta Demandware è leader globale nelle soluzioni cloud commerce per le imprese attive nel retail. Si basa su una piattaforma cloud aperta che offre importanti vantaggi, tra cui la velocità nell’espansione internazionale, un altro livello di innovazione continua, l’ecosistema LINK che riunisce e integra i migliori partner per ogni ambito di attività e le conoscenze acquisite da tutta la community.
Integrazione Kooomo è una piattaforma e-commerce molto avanzata con funzionalità specifiche nel settore fashion, luxury e beauty; nasce da uno sviluppo durato 15 anni su più di 300 progetti, e oggi finalmente è offerta come piattaforma indipendente. Kooomo è stata recentemente inserita nel prestigioso report Cool Vendor Gartner 2016, sia per la profondità di funzionalità incluse per la creazione e gestione di un negozio digitale internazionale multicanale, sia per la semplicità di integrazione con partner terzi.
Assistenza legale e fiscale I Rödl & Partner è uno dei maggiori studi multidisciplinari del mondo con 106 uffici in 49 Paesi. Grazie a un team di professionisti nelle aree IT, media ed e-commerce, Rödl & Partner presta servizi di assistenza legale e fiscale nella creazione di portali e-commerce b2b e b2c e nello sviluppo di progetti di commercio digitale transfrontalieri, offrendo supporto in materia di privacy, contrattualistica, diritto della concorrenza e compliance.
DIGITAL AGENCY Competenze in information architecture, design, web development, system integration e servizi cloud caratterizzano la digital agency Tinext con pluriennale esperienza nello sviluppo di progetti web e nell’analisi della customer experience. Tinext può contare su Salesforce Marketing Cloud, potente soluzione di marketing digitale, per costruire un’esperienza personalizzata e coerente a favore dei propri clienti.
DIGITAL fashion MARKETING
l’era del consumatore
«non sono un numero, sono io» Le nuove dinamiche del digital marketing vanno verso un approccio olistico al consumatore. Gli esperti consigliano un cambio di mentalità e di struttura di elisabetta fabbri
Last “Connecting Conference 2016” by Teradata Marketing Applications analized new digital marketing theories focused on an holistical understanding of the customer. E-mail remains one of the best engagement tools.
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na due giorni di appuntamenti densi di spunti sulle nuove rotte del digital marketing, la “Connect Conference 2016” organizzata a Londra il 14 e 15 giugno da Teradata Marketing Applications (TMA), società specializzata nel marketing resource management, digital e omni-channel marketing e data management. L’evento annuale di TMA ha aperto con un assunto: «L’era del consumatore aleggia su di noi, portata dal vento delle evoluzioni del digitale». Come è emerso a Londra, le aziende stanno investendo ingenti somme nel digital marketing, nella digital transformation e nella customer experience senza, però, conoscere a fondo i propri clienti. A sentire gli esperti, invece, le imprese devono tendere a una comprensione quasi “olistica” del loro target, possibile grazie alle nuove tecnologie che consentono la raccolta, l’incrocio e l’analisi dei dati. L’holistic approach al momento risulta ben recepito dai mercati di lingua inglese, come spiega Volker Wiewer, vicepresidente di TMA che precisa: «Molto dipende dalla cultura del Paese e dalla legislazione vigente sulla privacy. La Germania, per esempio, che ha una normativa severa, è solo agli inizi. L’Italia, invece, si sta muovendo velocemente». Gli sviluppi di questa nuova sensibilità “clientecentrica”, come spiega il manager, è strettamente connessa anche alle evoluzioni dei business online, che continuano a sorprendere, «vedi il caso di Uber». «Ora - aggiunge Wiewer - è un buon momento per il fashion: alcuni brand ridimensionano il retail offline in favore di quello online. Tra gli operatori puri del fashion e-commerce stanno cambiando le leadership e alcuni sono destinati a scomparire». Sarà sempre più necessario
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comprendere il comportamento quotidiano del consumatore, per rispondere tempestivamente alle sue richieste. «Sono certo - dice Wiewer - che la moda reagirà con creatività: le idee, di solito, non le mancano. I problema è che, per cambiare approccio, le aziende devono adeguare la loro struttura interna e porre la giusta attenzione allo storytelling, spesso non coerente nei vari canali di comunicazione e distributivi». Bisognerà attrezzarsi perché in un futuro non troppo lontano, come prospetta Wiewer, gli shopper acquisteranno sprofondati sul divano: entreranno in uno store virtuale semplicemente indossando occhiali 3D, a realtà aumentata, e potranno fare un ordine, oltre che pagare, usando unicamente la voce, grazie ai comandi locali. Una delle regole basilari, spesso disattesa, di una visione “customer-centric” è analizzare e imparare dalle interazioni con lo stesso consumatore. Ne è convinto James McCormick, analista di Forrester Research (nella foto), che consiglia di ot-
timizzare costantemente il digital marketing attraverso strumenti come le ricerche a pagamento, il programmatic buying e le metodologie algoritmiche di targeting. Un percorso possibile solo se le imprese superano un blocco culturale e organizzativo, creando un “analitycs staff” e affidandosi a partner tecnologici specializzati. «Le app sono uno dei maggiori canali di engagement ma anche le e-mail hanno molto da esprimere e non sono affatto anacronistiche», sostengono da TMA. Stando alle previsioni, nel 2019 esisteranno 5,6 miliardi di account, dai 4,3 miliardi del 2015. Già oggi, poi, si sa che il 75% degli user di Gmail accedono alla posta elettronica attraverso dispositivi mobile, ma emergeranno nuovi modi di consultazione, soprattutto con gli sviluppi nella wearable technology. In base alle statistiche, una e-mail è 40 volte più efficace di Facebook o Twitter, per acquisire nuovi consumatori. Tuttavia l’e-mail marketing non va improvvisato. «Solo se tra Advertising e Crm nasce una love story - dicono gli esperti si può creare un unico customer journey». Una volta ottenuto un contatto targetizzato, occorre stabilire un dialogo continuo con il potenziale cliente, fatto di contenuti personalizzati e sincronizzati. il contesto per creare nuove INTERAZIONI con il cliente Per creare un’interazione Philip Kok, ceo dell’olandese The Valley (sviluppo di siti web e app, comunicazione e advertising) propone, in alternativa, di «identificare e usare il contesto», poi la tecnologia farà il resto. Una strategia adottata con successo da Vans, con The House of Vans: una piattaforma online e un punto d’incontro fisico di skateboarder, mix di cultura skate e BMX, musica, arte e moda, sicuri catalizzatori di preziosi dati per l’engagement. Nike si è inventata una vender machine che regala un paio di sneaker, a chi si connette con lei attraverso lo smartphone. Per catturare informazioni dalla sua community di milioni di atleti, la rivale Under Armour, ha progettato un “healthbox”: un kit di dispositivi indossabili che, attraverso un’App, permettono di misurare, monitorare e gestire gli allenamenti. Tutte iniziative che cavalcano l’onda dell’individualized marketing, quello dove il consumatore dice: «Ehi, non sono un numero: sono io, ■ un individuo».
La Fondazione Fashion Research Italy valorizza creatività, talento, innovazione tracciando le traiettorie del cambiamento. Master in Fashion, Design & Technology con l’Università di Bologna e corsi di alta formazione sulle più moderne tecnologie per la comunicazione del Made in Italy. Archiviazione scientifica e digitale del patrimonio fotografico delle eccellenze fashion, di un Fondo di 20.000 disegni dipinti a mano e 5.000 volumi per gli uffici studi.
www.fashionresearchitaly.org
FRI FASHION RESEARCH I T A L Y
sede legale
BOLOGNA, VIA BORGONUOVO 5 - 051 220086
FASHION RESEARCH I T A L Y
NEWS
At.P.Co
L’offerta cresce, il fatturato corre Born as a pants collection, At.P.Co is nowadays a total look for men and women. From the next season the offer will be enriched with polo shirts for men and knitwear for women. Retail is in the viewfinder: Milan, Rome, Florence and Naples are the cities to watch for the near future.
PEOPLE OF SHIBUYA
«Monoprodotto sì, ma alle polo non diciamo di no» People of Shibuya is synonimous of outerwear, with a minimal look and a lot of technological research. And now it’s also time for polo shirts
At.P.Co, marchio di abbigliamento nato con i pantaloni e approdato a un total look uomo donna, dalla prossima stagione si completa con le polo al maschile e la maglieria da donna. Il 2015 si è chiuso con un fatturato di oltre 20 milioni di euro (+20%) per il brand dell’azienda bresciana Golden Season, guidata dal presidente, Luca Orsatti,
che la gestisce con un pool di tre partner industriali franco-cinesi. Un percorso che lascia intravedere sul filo di lana del 2016 un’analoga percentuale di crescita. «Stiamo aprendo una serie di piazze straniere - racconta il direttore commerciale, Angelo Loffredo - con l’obiettivo di dare slancio all’export, che oggi rappresenta un 20% circa del nostro giro di affari. Spagna, Francia e Nord Europa sono i mercati principali ma stiamo avendo buoni riscontri anche in Corea e Giappone. Siamo ai primi passi in Australia e Canada e in chiusura di accordo per inaugurare
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una showroom a New York, a settembre». Con sette monomarca in Italia, il retail integra il network wholesale di 670 punti vendita: vetrine come Biffi a Milano, Maxi Ho a Napoli, Lord a Taranto. «Milano, Roma, Firenze e Napoli sono le tappe a cui puntiamo nei prossimi due anni - annuncia Loffredo - per andare a integrare gli spazi già esistenti a Brescia, Como, Salò, Ischia, Potenza, Ancona e Formentera. Intanto la collezione evolve. Al menswear si è aggiunto il womenswear, che rappresenta il 30% del giro di affari. Poi è stata la volta del denimwear, alla terza uscita: «Una precollezione di 35 modelli, con un tasso di crescita altissimo che sfiora il 30%», spiega Loffredo. Strategiche le scelte in fatto di comunicazione: dopo essere approdato sulle maglie del Genoa, il logo di At.p.Co spicca sui look di Bob Sinclar e dei suoi ballerini, nelle serate di sabato al Pacha di Ibiza ed e è la label ufficiale delle pre-serate al Mambo, altro locale cool dell’isola. (c.me.)
Partita con due articoli, quattro stagioni fa, People of Shibuya identifica oggi una linea monoprodotto di sei capispalla da uomo e tre da donna. «Giacconi tecnici dall’impronta minimal, che sostituiscono la piuma con materiali all’avanguardia e con una cura del dettaglio elevatissima. Vedi alla voce nastrature doppie, fodere traspiranti, zip in carbonio, copri-bottoni in materiali ad alta resistenza, tasche al taglio laser», spiegano Angelo Loffredo e Marco Locatelli, titolari della label insieme a Luca Orsatti e a un socio cinese, che lo scorso dicembre hanno dato vita alla società Good Fellas, per gestire il marchio. Proposte dal design “japanese” (Shibuya è il nome di una nota stazione ferroviaria di Tokyo), che vanno in vendita dai 399 ai 499 euro sell out per l’invernale e da 199 a 399 per l’estivo, in negozi come Russo a Capri, I Gemelli a Bari e Tessabit a Como. Fra le chicche il capo in TXP, Text x Plus, tessuto antistrappo di derivazione aerospaziale in fase di brevetto, che segue i movimenti del corpo in tutte le direzioni, è antigoccia e antivento, pur garantendo la traspirabilità. «Stiamo anche elaborando una polo realizzata con filati luminescenti, che integrerà la proposta della prossima estate», spiegano Loffredo e Locatelli. Ma l’avventura non finisce qui: «Abbiamo allo studio una nuova label che lanceremo dall’invernale 2017/2018. Saranno sempre capispalla, ma con un’impronta sportswear». (c.me.)
REPORTER NELL’ERA 2.0
Camicie bespoke E abiti Techno Tailored Reporter invests on technology with two new projects: the bespoke service for shirts, that uses a universal digital meter to create personalized items, and the Techno-tailored capsule, tailored garments that combine aesthetic values with a high technological content. Successo nello stand di Reporter a Pitti Uomo per due progetti all’insegna delle tecnologia, che inaugurano una nuova stagione per la label del Gruppo Inghirami. «Si chiama Reporter Italy il servizio bespoke brevettato di camiceria, che utilizza un metro digitale universale per creare capi personalizzati sulle esigenze del consumatore», racconta Giovanni Inghirami, presidente del
a partire dalla Gran Bretagna», chiarisce Inghirami. Altro asso nella manica è il progetto Techno Tailored, figlio dell’antesignana Quick Jacket, capo da viaggio ingualcibile e fresco. Proposte sartoriali dal taglio moderno, realizzate con tessuti di alta qualità, arricchiti di contenuti tecnici grazie alle moderne nanotecnologie. L’offerta comprende abiti in tessuti leggerissimi e giacche in materiali high twist che non si stropicciano in valigia, grazie anche alla bag speciale in cui sono venduti. Ci
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1. Le camicie del progetto Reporter Italy 2. Una proposta della linea Techno Tailored di Reporter
gruppo. Basta collegarsi al sito www.reporteritaly. com e scattare la foto della camicia preferita in guardaroba. Quest’ultima viene automaticamente inviata ai designer del brand, che realizzano un modello su misura in base alle indicazioni ulteriori fornite: colletto, tessuto, polsino e asole. Interamente realizzato in Italia, il capo viene spedito al mittente entro otto giorni a un prezzo di 100 euro, spese incluse. «Attivo per il momento in Italia, il servizio è pronto per spiccare il volo in Europa,
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sono anche un raincoat trattato al Teflon, che lo rende impermeabile ma traspirante, e una camicia in cotone ritorto con trattamento “no stiro”. «In vendita dal prossimo dicembre, le nuove proposte hanno incontrato il favore degli operatori, soprattutto stranieri - sottolinea Giovanni Inghirami -. È il momento di innovare». (c.me.)
LA MARTINA
anche la pelletteria entra in casa From spring-summer 2017 La Martina focuses directly on the manufacture of leather goods, giving space not only to the technical equipment but also to lifestyle products. Tagliato il traguardo dei 30 anni, La Martina si proietta verso nuovi orizzonti. Dopo aver internalizzato la produzione dell’abbigliamento per tutta Europa, Medio Oriente e Far East, nel 2011, il brand scende in campo in prima persona anche in Italia, con la distribuzione diretta dell’abbigliamento e con la gestione a 360 gradi del comparto pelletteria, a partire dall’ufficio stile per proseguire con la produzione e la distribuzione. Dalla primaveraestate 2017 l’azienda si concentra sulla lavorazione della pelletteria in prima persona, dando spazio non più solo al technical equipment ma anche al prodotto lifestyle, con l’obiettivo di integrare l’expertise maturata nel comparto tecnico con il mondo degli accessori di lusso, fondato su pellami pregiati, sapienza artigianale e lavorazioni manual. Gli ultimi anni hanno segnato un momento di svolta per La Martina, attraverso un piano di investimenti strutturali molto importanti: nel 2012 è stata inaugurata la sede europea in Svizzera, che si è fatta carico della produzione della collezioni di abbigliamento e della gestione della filiale tedesca. A seguire è stata la volta delle aperture delle filiali in Inghilterra e in Italia e, nel 2014, dell’attivazione delle prime fasi del piano di digitalizzazione dell’azienda. Il 2015 ha visto il lancio del progetto TailorNet, con un approccio innovativo al franchising, nell’ottica di un dialogo sempre più intenso con i negozianti, mentre il 2016 segna l’attivazione delle polo experience, sia virtuali sia reali: eventi e iniziative in tutto il mondo per coinvolgere i consumatori nell’universo e nei valori della label. (c.me.)
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FRANKIE MORELLO
PASHMERE
Tutte le mosse del rilancio A new owner and new plans for the Italian brand Frankie Morello: Fmm is
Al top anche nei nuovi prodotti Specialized in knitwear made of cashmere and
expected to reach 50 million euro in five years.
precious yarns, Pashmere explores new products, first of all mens’ polo shirts.
Dopo l’uscita di scena dei fondatori Pierfrancesco Gigliotti e Maurizio Modica (che ora si dedicano tempo pieno al progetto Piermau), rimettersi in gioco è d’obbligo. Accade al marchio Frankie Morello, che ha scelto la Milano fashion week e Pitti Bimbo per presentare le nuove collezioni, quelle della rinascita in virtù non solo di un proprietario unico, la Fmm, ma anche di un nuovo direttore creativo, Nicholas Poggioli. Fmm, in capo alla Ludoil Energy della famiglia Ammaturo, ha messo a punto un piano industriale quinquennale che prevede un aumento del fatturato, da 14 a 50 milioni e aperture destinate a portare a 20 (attualmente sono sette, tutti in Cina) il numero di monomarca. «Essere proprietari al 100% di Frankie Morello ci incentiva a investire con più decisione e i riscontri ottenuti dalle prime collezioni sembrano darci ragione», spiega Angela Ammaturo, a.d. di Fmm. La rinascita è stata svelata in due tappe: a Milano, dove sono state presentate le collezioni menswear e womenswear, «300 capi contemporary e con un prezzo più accessibile», ha sintetizzato Ammaturo, e a Firenze, dove l’azienda era presente con la collezione bimbo (riportata in casa) che da questa stagione includeva anche la femmina. «Nei nostri piani - ha concluso l’a.d. - c’è quello di riaprire uno store a Milano, dove vorremmo trasferire anche l’ufficio stile (che oggi si trova a Napoli, ndr) e inaugurare gli headquarters».
Il marchio Pashmere (da pashmina, il morbido vello della pancia e del collo dell’animale, e cashmere) è frutto dalla lunga storia - iniziata nel 1965 - dell’azienda della famiglia Galatioto di Perugia, specializzata nella maglieria in cashmere e in altri filati preziosi, che nel tempo si è focalizzata sulle finezze leggere di target luxury: un prodotto che si vende bene anche nei Paesi caldi. Due le collezioni l’anno, per l’uomo e la donna, dallo stile raffinato, con volumi morbidi e dettagli minimal-chic. L’ultima novità in casa Pashmere è una polo in 100% cotone, presentata in occasione di Pitti Immagine Uomo di giugno. Versatile, parte da una T-shirt con collo Serafino, realizzato con mini asole. Si può completare il capo con un colletto-polo del colore e della fantasia preferiti. “Make your polo” è l’invito che fa Pashmere all’uomo di oggi. (e.a.)
TAGLIA MC
Men’s tailor revolution 100% made in Italy Taking inspiration from the justicoat, Marco Canali treasures a strong familiar background to launch a new menswear brand, Taglia MC. Taglia MC è un nuovo marchio al maschile, creato da Marco Canali lavorando sulla sperimentazione di nuove texture bio-tecnologiche e partendo dal giustacuore, un pezzo importante nella storia del costume, in grado di infondere personalità e originalità al look dell’uomo di oggi. Marco Canali fa parte di una famiglia con una lunga tradizione nell’industrializzazione del tessile alle spalle. La sua start up nasce nell’aprile del 2015 dal desiderio di misurarsi in prima persona con il prodotto, i materiali e lo stile, nel segno di una men’s tailor revolution. Lavorando con artigiani tessitori, Marco Canali mette a punto tessuti 3.0, che mescolano fibre naturali con filati ipertecnologici, in grado di sfruttare le qualità benefiche di elementi come il carbonio, l’argento e il rame. Il capo simbolo della nuova proposta, alla sua prima vera collezione con la primavera-estate 2017 dopo un test nell’invernale, è appunto il giustacuore: Taglia MC ha anche collaborato con Alcantara, sempre più vicina al mondo del lifestyle e della moda, per realizzare due modelli in questo materiale, artificiale sì ma carbon free. Fra i riconoscimenti già ottenuti da questa giovane impresa innovativa, il premio ricevuto nell’ambito del progetto “Far volare Milano” di Assolombarda. (e.a.)
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Puglia Testi di Elena Azzola Alessandra Bigotta Andrea Bigozzi Elisabetta Campana Elisabetta Fabbri Carla Mercurio Angela Tovazzi
Bottega Martinese
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English version on pages 122 - 127
La sartorialità come punto di forza delle aziende pugliesi (nella foto, NCM/Futuro)
da bari aL SALENTO prove di fashion HUB L’ultima edizione di Pitti Uomo lo ha confermato: a tenere alta la bandiera del made in Italy ci sono i marchi pugliesi del menswear, esponenti di spicco di un'area forte di oltre 4.600 realtà fra tessileabbigliamento e calzature. Un territorio dalle grandi potenzialità a patto che accetti la sfida del cambiamento, puntando su innovazione, internazionalizzazione, formazione e capacità di fare sistema di Angela Tovazzi
Menswear from Puglia has been one of the hot tickets at the recent edition of Pitti Immagine Uomo, thanks to its commitment to quality, mostly in the formal sector. But the region has many more facets, with its network of 4.600 firms, many of which born from a family tradition and focused on textile-clothing and on footwear. The main challenges of internationalization and innovation are at hand, provided that the entrepreneurs are able to go beyond individualism and invest on young generations.
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a bella notizia è arrivata a fine giugno, quando l’Istat ha diffuso la stima preliminare del Pil e dell’occupazione a livello territoriale: nel 2015, per la prima volta dopo un ciclo di sette anni di cali ininterrotti, nel Mezzogiorno si è arrestata la recessione, con una crescita del Prodotto interno lordo più marcata (+1%) che nel resto del Paese (+0,7%) e un recupero occupazionale pari a un +1,5%. Nonostante gli osservatori invitino alla cautela prima di attribuire a questi dati una valenza strutturale, è lecito salutare l’inversione di tendenza come incoraggiante dopo una così prolungata apnea. Un discorso che vale soprattutto per la Puglia, una delle regioni che hanno saputo alimentare questo dinamismo: lo dimostra il fatto che nel 2015, in base al report annuale
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della Banca d’Italia (su un campione di oltre 330 imprese di diversi comparti), l’economia dopo tre anni di segno negativo è tornata a registrare una «lieve crescita», con un fatturato delle aziende monitorate in aumento del 3,8%. Una ripresa dell’attività industriale che ha avuto ricadute positive sul mercato del lavoro, con un incremento nel numero degli occupati (+1,6%) superiore a quello della media nazionale (+0,8%) e trainata anche dal settore della moda: un ecosistema per lo più parcellizzato in realtà di piccole-medie dimensioni e polarizzato in diversi distretti produttivi (vedi box a pag. 46), che sta dimostrando di saper sfruttare il proprio storico savoir faire come arma di riscatto e leva per crescere, anche se le sfide sul piatto sono molte e complesse.
ANGELO NARDELLI
angelonardelli.it - store.angelonardelli.it
made in puglia
1. Un sarto all'opera da Gica Textile Group 2. Una veduta di Martina Franca (courtesy of comunemartinafranca.gov.it) 3. Una vecchia Singer da Itn/Angelo Nardelli
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la scommessa È affrancarsi da un sistema regolato ancora da logiche di subfornitura, per affermarsi con idee e brand propri in italia e all'estero
«Oggi sono 4.663 le aziende attive nel settore e 41.827 gli addetti», informa Loredana Capone, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, che evidenzia come nel 2015 siano state esportate merci nei comparti del tessile-abbigliamento e del calzaturiero per quasi 670 milioni di euro. Numeri che fotografano un humus produttivo d’eccellenza, nutrito da maestranze qualificate che «disegnano modelli, tagliano, cuciono e ricamano con la creatività tipica dell’Italia e l’abilità artigianale nata e cresciuta in Puglia nel corso di una tradizione secolare»: risorse che anche oggi rappresentano il vero asset per alzare l’asticella della competitività. La scommessa? Affrancarsi da un sistema regolato ancora da logiche di subfornitura, per affermarsi con idee e brand propri: «Per decenni - evidenzia Capone - la Puglia ha lavorato conto terzi, spesso a servizio di grandi marchi. Oggi però le imprese stanno dimostrando di avere tutto il potenziale per recuperare il ritardo nell’attivazione delle politiche di marchio, soprattutto nella moda maschile, dove c’è già un’ottima specializzazione in segmenti come camiceria, capispalla, abbigliamento casual, calzetteria, cravatte e calzature». Per spingere in questa direzione, come ribadisce l’assessore allo Sviluppo Economico, dal 2010 è attivo in loco il “Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia”, che riunisce oltre 240 imprese, quattro università e centri di ricerca, tre sindacati e una ventina di enti e associazioni di categoria: «Uno strumento particolarmente incisivo - sottolinea - per la promozione dello sviluppo locale». Senza contare il supporto offerto dagli strumenti di incentivazione regionale legati ai fondi europei, che nel ciclo di programmazione 2014-2020 «mettono a disposizione delle imprese di tutti i settori, moda inclusa, più di 2 miliardi di euro di agevolazioni pubbliche». «Attualmente - aggiunge Capone - abbiamo sei bandi attivi per il settore manufatturiero che hanno il pregio di non avere scadenza, ma di essere
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sempre aperti per tutto il ciclo di programmazione, finché ci sono risorse disponibili. Così le imprese hanno il tempo per predisporre i progetti di investimento migliori». Innovazione, internazionalizzazione, formazione: solo cosÌ si puÒ competere Di certo quello della Puglia è un sistema al centro di un forte cambiamento, tra forze proattive che spingono verso il futuro e retaggi che ingabbiano in schematismi obsoleti. «Le imprese osserva Mario Totaro, presidente del Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia, nonché patron della Mafrat di Putignano - sono prevalentemente di piccole dimensioni, anche con solo dieci dipendenti, ma non è sempre stato così. Fino all’inizio degli anni Novanta esistevano realtà anche da centinaia di lavoratori, ma poi tutto è cambiato in seguito alla tendenza dei committenti a delocalizzare fuori dall’Italia, attratti dal costo del lavoro più
I numeri delLA moda Made in Puglia nel 2015 Tessile-abbigliamento e calzature
Provincia Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale (Fonte: CIIAA BARI)
Imprese Attive 2.766 222 227 1.052 396 4.663
SHOWROOM SHOWROOM MILANO MILANO -- Corso Corso Vercelli, Vercelli, 16 16 •• infoline infoline +39 +39 080 080 4315291 4315291 •• www.sartorialatorre.it www.sartorialatorre.it
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1. Gli stabilimenti della Icomen, che produce il marchio Berwich 2. Una fase del lavoro da Dickson, realtà con quartier generale ad Andria
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basso». «Oggi qualcosa è cambiato, perché non è più così conveniente produrre in Cina oppure in Turchia e questo sottolinea - ci può favorire, a patto che anche noi pugliesi ci abituiamo a ragionare in modo europeo e internazionale». L’internazionalizzazione è infatti una delle “conditio sine qua non” per agganciare la ripresa (a questo fine Regione e Ice stanno anche promuovendo attività di incoming di operatori dall’estero, focalizzati su diversi settori, con il prossimo in agenda a Bari dall’8 al 10 novembre), ma gli altri punti chiave, come ribadisce Loredana Capone, sono «innovazione e formazione». «Sono convinto che il nostro distretto abbia tutte le carte in regola per diventare il numero uno nel nostro Paese - interviene Salvatore Toma, alla guida di Gst-Gruppo Sviluppo Tessile e Vean Fashion - ma questo obiettivo non potrà essere mai
I FANTASTICI QUATTRO
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Barletta - Andria - Trani
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BRINDISI
taranto LECCE
(Immagine tratta da internazionalizzazione.regione.puglia.it)
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i DISTRETTI della moda nella regione
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raggiunto senza l’apporto decisivo di nuove generazioni preparate, in grado di incarnare la trasformazione del comparto, puntando sempre più su qualità e innovazione». La sfida è riuscire a gestire il ricambio generazionale delle maestranze, predisponendo piani ad hoc per la formazione: «Oggi i nostri sarti e modellisti hanno 60 anni - dice Toma -. La generazione dei 30-40enni ce la siamo giocata, ora dobbiamo puntare sui 20enni». Un discorso che vale anche per i futuri imprenditori: «Dieci, ma anche 20 anni fa - sottolinea Mario Totaro - i nostri ragazzi tendevano ad andarsene, attratti da professioni “appealing”, mentre oggi non sono pochi quelli che tornano indietro per mettere a frutto gli studi, magari fatti fuori dalla Puglia, a favore del family business». Un cambio di rotta da assecondare, se la regione vuole crescere, «facendo tesoro da un lato del suo dna, ma dall’altro di competenze nel marketing e nel digitale, oggi ancora piuttosto ridotte», conclude Totaro. Non solo. Il vero tallone d’Achille dell’imprenditoria locale,
Oggi sarti e modellisti hanno piÙ o meno 60 anni. Il ricambio generazionale È un nodo fondamentale da sciogliere
Il tessuto produttivo della moda pugliese è composto per la maggior parte da piccole e medie imprese che si concentrano in quattro poli, contraddistinti da una forte specializzazione. Partendo da Nord, l’area tra Barletta, Andria e Trani rappresenta il nucleo a più alta densità manifatturiera, con numerosi player di maglieria, calzature sportive e da donna e soprattutto di scarpe antinfortunistiche, richieste in tutto il mondo. La zona di Bari (Conca barese) è conosciuta per l’abbigliamento casual e l’intimo, mentre nel Salento la Puglia dà il meglio di sé in fatto di casual e denimwear, calzetteria e cravatte, oltre che calzature. Il quarto polo è quello delimitato dalla Valle d’Itria, famosa per i trulli, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, dove c’è tutto un pullulare di aziende attive in segmenti come i capispalla, il childrenswear e gli abiti da sposa e cerimonia, questi ultimi locomotiva (a.t.) dell’intera produzione italiana con una quota del 40%.
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GIANFRANCO DI NATALE (SMI) Chiara Ferragni
The Blonde Salad goes to Puglia Nei giorni scorsi anche l'influencer per eccellenza, Chiara Ferragni alias The Blonde Salad, ha visitato la Puglia, creando l'hashtag #TheBlondeSaladGoesToPuglia e ottenendo a ogni scatto migliaia di like. Un viaggio di piacere, ma anche di lavoro: qui è nello stabilimento dove vengono prodotte le calzature del suo marchio. Una foto da oltre 39mila like.
portavoce di un tessuto produttivo fortemente parcellizzato, è un difetto che accomuna la Puglia al resto del Paese: la mentalità individualistica e la resistenza a un approccio teamoriented, l’unico che può consentire ad aziende dalle dimensioni contenute di fare massa critica per competere in un mercato esigente e globalizzato. L’importanza di fare network «Fare impresa in Puglia ha vantaggi e svantaggi - dice Pino Lerario, alla guida di Tagliatore -. Di sicuro non aiuta il fatto di essere lontani da tutti i nuclei attivi del sistema moda italiano e a ben 1.000 chilometri da Milano. Peraltro non ci agevolano i collegamenti ferroviari e aerei, per cui diventa difficile pianificare viaggi e spostamenti, così come non è sempre facile farsi recapitare materiali. Soprattutto, trovo che da noi manchi il concetto di sistema, nel senso che ogni azienda fa un po’ per sé e cerca di tenere stretti i propri segreti e i propri clienti». Ci sono talento «In Puglia - conferma Bruno e voglia di fare ma Gianfrate di Gica Textile non aiuta il fatto di Group - ci sono grande fermento, essere lontani da voglia di fare e valorizzare il tutti i nuclei attivi territorio. Eppure c’è ancora del sistema moda molto individualismo, quando italiano e i limiti invece la chiave per il futuro è o infrastrutturali sarebbe fare network». Costruire reti d’impresa: questo dunque il prossimo obiettivo. «Se anche le aziende della moda - osserva l’assessore Loredana Capone - imparassero a lavorare in rete come avviene per altri settori produttivi, avremmo un’offerta più completa e dinamica». Un passaggio d’obbligo, perché Puglia le risorse ci sono: lo ribadiscono le storie delle aziende produttrici di menswear, una delle punte di diamante dell’Apulian style, che costituiscono il nucleo centrale di questo speciale e che dimostrano, attraverso un intreccio di storie in parte simili, ma anche diverse nel loro sviluppo e nelle loro aspirazioni, la vitalità e la propositività della regione. Che non è solo sole, mare e spiagge ■ del Salento, ma tanto lavoro, che va valorizzato.
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«per Le aziende Ora la sfida è il reshoring» As Gianfranco Di Natale (Sistema Moda Italia) says, the crisis has forced many Apulian companies to find new exit strategies. And institutions are planning a reshoring project.
La moda from Puglia è entrata in una nuova fase di crescita. «L’imprenditoria locale ha cambiato marcia - commenta Gianfranco Di Natale, direttore generale di Sistema Moda Italia -. Se in passato gli imprenditori si appellavano alle istituzioni in cerca di supporto, oggi sembrano essere affrancati da qualsiasi dipendenza dal settore pubblico e mostrano una maggiore consapevolezza del loro ruolo». Un cambio di passo che paradossalmente è stato incentivato dalla crisi, che ha costretto le aziende a trovare nuove exit strategy. «Le collezioni, molte delle quali espongono a Pitti Uomo, sono più appealing e frutto di politiche dove l’asse si è spostato ancor di più dalla quantità alla qualità, facendo leva anche su una storica tradizione manifatturiera». Per questo la missione reshoring - un’iniziativa corale lanciata da Smi insieme al Ministero per lo Sviluppo Economico, le Regioni, in collaborazione con Pwc e Mise, che dovrebbe drenare risorse anche dal “forziere” europeo del ciclo 2014-2020 - ha intravisto nella Puglia (oltre che nel Veneto) smi e altre un’area con un forte potenziale istituzioni, per avviare un progetto pilota compreso il di rilocalizzazione produttiva in mise, stanno Italia. Questo nonostante i costi per avviare del lavoro - in tempi di margini un progetto compressi come gli attuali pilota di continuino a rappresentare un rilocalizzazione deterrente per un possibile ritorno produttiva in Italia, partendo a casa. «Stiamo monitorando da puglia e a livello numerico e statistico veneto le due regioni per verificare la fattibilità del progetto, anche se non abbiamo ancora ottenuto una fotografia precisa - spiega Di Natale -. Indubbiamente la Puglia, con il suo know how, avrebbe le maestranze e le risorse interne per un’eventuale operazione di reshoring. Basti pensare che nel periodo pre-crisi nel settore lavoravano oltre 20mila persone e che a livello nazionale la Puglia risulta la sesta regione per numero di aziende attive nel tessile-abbigliamento, seconda tra quelle del Sud dopo la Campania». (a.t.)
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La voce dei multimarca
«Più che vestiti, vendiamo la nostra cultura» Dal Nord barese al Sud salentino, le testimonianze di tre dettaglianti di riferimento per la moda in Puglia raccontano del forte legame con questa terra, fonte di ispirazione e di orgoglio di Elisabetta Campana
Nugnes 1920
From northern Bari to southern Salento, the testimonies of three top fashion retailers in Puglia tell about the strong bond with this land: a source of inspiration and pride.
In Puglia l’amore per il bello, la passione per l’eccellenza e l’attenzione alla qualità sono nel dna anche dei negozi di moda. Dal Nord barese al Sud salentino, i multimarca al top sono quasi sempre frutto di una lunga tradizione sartoriale artigiana, i cui protagonisti invece di convertirsi all’industria - come tanti hanno fatto - si sono dedicati al commercio. «Ricordo bene quando andavo in bottega dallo zio e dal papà sarti e dovevamo consegnare ai clienti, la domenica mattina presto, gli abiti da sfoggiare in chiesa. Da noi la cultura dell’abbigliamento e la ricerca dell’eleganza sono un fatto di costume» dice Beppe Nugnes di Nugnes 1920 a Trani, la cui insegna, come sartoria, risale a quasi 100 anni fa e adesso conta tre negozi. «Ovviamente vendiamo anche marchi made in Puglia soprattutto di capispalla e camiceria, che portano avanti il nostro saper fare, evolvendolo», commenta Nugnes. Una terra che grazie al suo patrimonio artistico beneficia di un l’amore per il turismo culturale, a cui contribuiscono bello, la passione pure le boutique e i loro e-commerce: per l’eccellenza e l’attenzione «Nel nostro sito, proprio sotto il nome, alla qualità sono abbiamo scritto “from Puglia”» racconta nel dna anche dei Roberto Massa di Massa Boutique negozi di moda (sette store tra uomo, donna e bambino) e Massaboutique.com a Martina Franca, dove tra le proposte in vendita spiccano brand locali come Tagliatore, Berwich e John Sheep. «Sempre online - prosegue il dettagliante - diamo consigli e indicazioni sul nostro territorio per invitare i navigatori del web a visitare la Puglia. La cosa bella è che poi ci vengono a trovare in negozio. Così scoprono il nostro mondo, quello vero, che non è fatto solo di shopping, ma anche di tradizione, storia, natura e divertimento». Scendendo nel Salento si arriva a Lecce. «Siamo il frutto della nostra terra in tutti i suoi aspetti - ribadisce Gianfranco
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Massa Boutique
Bray di Suit, (due store uomo e donna) -. L’essere immersi nel Barocco e nella bellezza alimenta l’attitudine a un’eleganza personalizzata, intrinseca alla nostra essenza». Qui non esiste una modalità di vestire codificata, «ma filtrata dal nostro modo di essere che si riflette, e ne sono orgoglioso, anche nelle scelte moda effettuate per i negozi», prosegue Bray, che tra i brand pugliesi cita «uno per tutti, Tagliatore». «Di contro paghiamo pegno per tutta una serie di difficoltà imprenditoriali e, non ultimo, di spostamenti visto che siamo nel “tacco d’Italia” - conclude -. Questo ci rende inevitabilmente più allenati ad affrontare i ■ problemi. Anche nel nostro splendido Salento».
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Suit
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la moda uomo come vocazione Da località come Martina Franca, Andria, Barletta, Locorotondo e la Val d’Itria il menswear pugliese va alla conquista dei mercati internazionali.
Piace ai compratori stranieri la moda maschile che nasce dalle aziende e dai laboratori immersi in luoghi da sogno, scendendo da Bari fino al Salento. Quali storie si nascondono dietro collezioni per le quali parole come manualità e artigianalità sono una bandiera da tenere alta? La risposta nella carrellata di storie di queste pagine e nelle testimonianze di imprenditori che declinano, ognuno a suo modo, una «pugliesità» che rappresenta un motivo di orgoglio prima ancora che un mestiere, spesso tramandato di padre in figlio.
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TAGLIATORE
«Giacche al top. adesso È tempo di total look» Impeccable cuts, fabrics coming from Prato and Biella, a strictly made in Italy production, together with a great attention to patterns, shades and unique details: Tagliatore jackets are appreciated in the markets and stores that count. Now is the time for a total look, ahead of the first flagship store opening in Milan. di Carla Mercurio
Pino Lerario
«So che in giro è dura. Ma noi continuiamo a crescere». varcato la soglia di boutique come Eral 55 e Brian & Il segreto di Pino Lerario, direttore creativo nonché Barry a Milano, Massa Boutique a Martina Franca, titolare di Tagliatore (Confezioni Lerario) con i Eraldo a Ceggia, realizzate con i migliori tessuti di due fratelli e la sorella, è legato a un percorso lungo Biella e di Prato e caratterizzate dalla continua ricerca tre generazioni e a una zona della Puglia da decenni di disegni, sfumature e dettagli unici. «Tagliatore vocata alla produzione di giacche e abiti maschili, la non è più solo giacche, abiti e cappotti - puntualizza Valle d’Itria. Una di quelle storie che tanto affascinano Lerario - ma è una collezione che vira verso il total gli appassionati del vero made in Italy. È il nonno a look, anche in considerazione dell’obiettivo di aprire dare avvio all’attività di famiglia. Soprannominato il primo monomarca a Milano, nell’arco di un paio di “il tagliatore” per la sua attività di ciabattino, Vito anni». Recente l'introduzione di cravatte, pochette, polo, comincia a usare le forbici per tagliare tessuti e camicie, maglieria. Per il futuro l'obiettivo è inserire le confezionare abiti. Anche il figlio Francesco segue le calzature, per poi aggiungere la pelletteria. In parallelo sue orme e nel 1972 apre un’attività la scommessa è sulla donna: «È nata siamo venduti in proprio come façonnista a Martina nel 2007 e adesso è il momento di nei paesi che Franca, con 15 dipendenti. Ancora valorizzarla: sono giacche, pantaloni, contano, giappone bambino Pino divide il suo tempo tra tailleur, spolverini e cappotti, con in pole position. ci la scuola e il laboratorio, dove nasce la possibilità di scelta tra linee sentiamo pronti ad il suo amore per la confezione, per superslim e forme più ampie» (sotto affrontare gli Usa. e a sinistra, giacche Tagliatore). ■ i tessuti e la perfezione del taglio E a dare slancio al e dei dettagli. Nel 1990 è tempo di womenswear metterci la faccia, con un marchio proprio, battezzato Lerario, che nel 1999 si trasforma in Tagliatore. Anni in cui la bravura incrocia la fortuna e l’incantesimo è fatto: l’azienda di Martina Franca viene “scritturata” per realizzare gli abiti di scena del primo film di Batman, del 1989. L’inizio di un percorso di crescita che oggi vede Tagliatore protagonista nello scenario della moda maschile internazionale, con 180 dipendenti, un giro di affari di 18,5 milioni di euro previsti nel 2016, in progress del 15% sul 2014, e una quota export del 50%. «Siamo venduti in tutti i Paesi che contano, con il Giappone in pole position. Mancano gli Stati Uniti, che affrontiamo a partire dalla prossima stagione, e la Russia». Merito di una collezione di giacche a abiti rigorosamente made in Italy, per il 90% realizzati internamente dai 130 sarti e sarte che lavorano da anni per il brand. Creazioni ancora oggi prevalentemente rifinite a mano, che hanno
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made in puglia
G.S.T.
ITN/ANGELO NARDELLI
«The companies from Apulia - Salvatore Toma, head of G.S.T. with his brother Sergio says - will see an upturn in business if they will be able to invest in the training of the next generation of artisans».
The consumer of Angelo Nardelli menswear is informed and appreciates the lines developped by ITN: this is the reason why, even the advertising campaigns are made in Apulia.
«Con la coesione e la formazione salgono anche i fatturati»
«Qui c'è il know how».E anche Checco Zalone apprezza
Salvatore e Sergio Toma
«Abbiamo in progetto di raddoppiare il fatturato e per far questo abbiamo bisogno di inserire nuove maestranze artigianali per il ricambio generazionale»: Salvatore Toma sa bene come far crescere G.S.T. l’azienda di Sava (Taranto) che guida insieme al fratello Sergio. Continueremo «Abbiamo tutte le intenzioni di continuare a a lavorare lavorare in Puglia, ma per far questo abbiamo in puglia, bisogno di giovani che imparino la professione: ma c'è bisogno non solo designer ma artigiani. Professionisti che i 20enni che sappiano trasformare le idee in prodotti». imparino a fare Sulla base di questa convinzione l’imprenditore, gli artigiani a cui fanno capo i marchi Havana&Co., Alessandro Dell’Acqua e Angelo Toma, ha deciso di sostenere una serie di corsi formativi promossi da Smi e Confindustria Taranto. «A settembre - racconta - si inizia con quello dedicato ai modellisti, ma poi spero che toccherà anche a ricamatori e sarti. È importante sensibilizzare istituzioni, media e imprenditori sulla formazione giovanile». G.S.T. in questo momento è impegnata nell’internazionalizzazione e nel potenziamento delle collezioni femminili. All’orizzonte c’è anche l’idea di acquisire marchi in licenza, ma per Toma in questo momento la priorità è fare sistema. «Lo dice sempre il presidente di Smi, Claudio Marenzi, per cui ho grande ammirazione: se non si fa squadra non si va da nessuna parte. Dobbiamo mettercelo in testa anche noi imprenditori del Sud, da sempre molto individualisti». Fra le chance da non perdere secondo Toma anche quella del re-shoring: diverse aziende stanno tornando. I problemi legati al gap sul costo del lavoro sono rimasti, ma per il manifatturiero sta diventando prioritario puntare sull’alta qualità, sul saper fare, come elementi competitivi. «Ci sono diversi progetti di rientro sulla Puglia che Smi sta portando avanti- conclude Toma -. Dobbiamo far capire al di fuori dei nostri confini che in questa terra non c’è solo turismo e gastronomia, ma la possibilità vera di fare business, specie nel tessile». (an.bi.)
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L’expertise di ITN-Industria Tessile Nardelli nell’abbigliamento maschile ha più di 60 anni. L’azienda, nota per i marchi Angelo Nardelli e Cinquantuno, nasce nel 1951 a Martina Franca (Ta) per mano di Angelo Nardelli e in seguito, sotto la guida del figlio Domenico, si impone nei capispalla maschili. Pure oggi, che ITN produce un vero e proprio total look, per un giro d’affari annuale di 10 milioni, di pugliese non ha soltanto la proprietà Persino alcuni ma anche la manodopera e i terzisti, servizi fotografici cui vengono affidate alcune lavorazioni. sono stati «Persino diversi servizi fotografici - tiene realizzati nelle a precisare Domenico Nardelli - sono stati nostre terre realizzati nelle zone più belle di questa terra». La scelta di mantenere le radici in loco permette di mantenere alti standard qualitativi e di avvantaggiarsi di uno speciale know how per i capi sartoriali. «Il nostro consumatore - dice l'imprenditore - è informato e apprezza i nostri progetti made in Italy». Non mancano le iniziative per legare a doppio filo il brand al territorio, come la sponsorizzazione del Festival della Valle d’Itria o una “partecipazione” al blockbuster Quo Vado: erano firmati Angelo Nardelli gli abiti del protagonista, l’attore barese Checco Zalone, che in Puglia ha girato alcune sequenze del film. (e.f.)
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Diktat
Una vocazione dalla lunga storia Diktat is the flagship menswear label of Airon Moda, a company based in Barletta: the area is specialized in knitwear and boasts a network of small artisan laboratories.
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un punto di stringere con le filature per avere Diktat è il marchio di punta forza È il tessuto filati su misura, che garantiscano nell’uomo di Airon Moda, azienda di Barletta con focus sulla maglieria produttivo diffuso, ai capi finiti texture interessanti, in con elevate termini di bellezza e innovazione, ma ma in grado di sviluppare total look competenze anche prezzi contenuti. «Gli aspetti completi. L’impresa, guidata dalla di debolezza del nostro distretto terza generazione della famiglia riflette Bosso - vanno ricercati nella poca coesione fondatrice, conta quattro brand del menswear e tra gli imprenditori, poco inclini ad avviare attività di due del womenswear. Con una struttura di 5mila metri cooperazione, magari per la promozione della moda quadri coperti, 50 addetti diretti e 300 nell’indotto, è pugliese nel mondo. Siamo anche poco supportati da tra le realtà leader nel locale distretto della maglieria, politici e istituzioni e permangono in generale difficoltà dalla lunga storia. «Circa dieci anni fa producevamo ad accedere al credito bancario». Per contro, nel maglie per le griffe, ma poi abbiamo scelto di puntare sui nostri marchi - spiega Francesco Bosso, direttore territorio si riscontra uno spirito imprenditoriale forte: nascono moltissime micro imprese e alcune di queste marketing -. Volevamo infatti costruire un business riescono a diventare grandi. «Negli ultimi anni si è più stabile, non soggetto alle incertezze legate alle commesse». Il punto di forza dell’azienda, che permette assistito al consolidamento di alcune eccellenze della moda nella Regione - conclude -. Quella che prima era alle sue linee di essere competitive sul fronte del rapporto qualità prezzo, è l’essere inserita in un territorio una scommessa, ora è diventata una realtà». Airon Moda, ad esempio, ha portato per la seconda volta caratterizzato da una rete di piccoli laboratori, molto a Pitti Immagine Uomo di giugno Diktat, brand spesso artigianali. «Grazie a questo tessuto produttivo dallo spirito di ricerca disegnato da Francesco diffuso e alle competenze presenti, i nostri capi hanno Magnanini, ottenendo buoni riscontri sul fronte spesso una componente di manualità, che si traduce delle prospettive di sviluppo all’estero. Per la serie, sostanzialmente in qualità», fa notare Bosso. Altro il made in Puglia non sta a guardare. (e.a.) plus sono le collaborazioni che Airon Moda riesce a
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NCM for
NCM parte da Milano per l’espansione all’estero di Futuro Il produttore di menswear si struttura per conquistare i mercati esteri con la linea Futuro: 100% made in Italy, pensato per l’uomo sicuro di sé.
Nata nel 2005 a Martina Franca, l’azienda di abbigliamento maschile NCM - cui fa capo il marchio Futuro - fonda da subito la sua strategia aziendale sul made in Italy, avvalendosi dell’esperienza di laboratori ben radicati nel noto distretto pugliese dei capispalla e dell’abbigliamento maschile. Con la recente apertura di una showroom a Milano e la costituzione di un team commerciale, ora NCM sta strutturando l’espansione del brand Futuro, con un focus sul Nord Europa, a partire
dal Regno Unito e dalla Germania. La linea di abbigliamento maschile - che ha presentato la collezione primaveraestate 2017 allo scorso Pitti Uomo - si connota per l’approccio sartoriale unito a una spiccata anima fashion, che si rinnovano continuamente nei volumi e nel fitting, grazie a un vero e proprio culto dei dettagli e a un’attenta selezione dei tessuti. Il target? Un uomo sicuro di sé, competente, artefice del suo destino, che predilige i percorsi alternativi a quelli battuti e trafficati.
NCM Srl Via Mottola zona industriale km 2,200 - Martina Franca (TA) Tel. +39 080 480 02 72 - info@ncmgroup.it - www.ncmgroup.it Showroom: Viale Piceno 42, Milano
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FRADI
BERWICH
Characterized by a Mediterranean allure, Fradi total look is gaining ground: it's about a product entirely made in Italy in one of the menswear districts of excellence in our Peninsula. Now it's time to bet on internationalization.
Born in 2007, Berwich pants are the highlight of Icoman, a company founded in 1976 as a contractor, and nowadays on the fore with a brand of its own, entirely produced internally, with the utmost attention to quality, style and details.
snelli, flessibili, pronti al salto di qualitÀ
«Il nostro motto? Partire, viaggiare e scoprire»
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Mimmo e Francesco Dimarco
Dopo il corner da isetan, sono arrivati importanti accordi per Olanda, belgio e lussemburgo. presto nuove intese
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Il menswear dall’allure mediterranea firmato Fradi conquista terreno all’estero. Merito del dinamismo di Francesco e Mimmo Dimarco, i due titolari della Eurofradi di Martina Franca, da 20 anni sulla breccia, nonostante la giovane età (rispettivamente 45 e 44 anni), al timone di una realtà snella e flessibile, che conta sulla collaborazione di 25 addetti. E merito di un prodotto realizzato totalmente in Italia, nei distretti di eccellenza dell’abbigliamento maschile, da un network di 14 laboratori, che si interfacciano con 40 produttori di materie prime e accessori, per un indotto di lavoratori di circa 400 persone. Un total look ispirato ai colori e alle atmosfere solari della Puglia, con un mix attento di tessuti naturali, che si completa con gli accessori, scarpe comprese. E con un rapporto prezzo/qualità decisamente competitivo: giacche che non superano i 190 euro sell in, pantaloni non oltre i 58 euro e camicie che sfiorano i 45 euro. Un meccanismo rodato negli anni, che ha portato l’azienda a fatturare circa 8 milioni di euro nel 2015, con una presenza presso 400 multimarca, tra cui realtà come LuisaViaRoma e Sorelle Ramonda e presso gli e-store di punta del settore, fra cui Yoox. Ora è il momento di fare il salto di qualità per dare slancio all’export, che rappresenta il 20% su un giro di affari di 8 milioni di euro. Dopo il recente approdo da Isetan a Tokyo, con un corner, è stata la volta di un importante accordo di distribuzione per l’Olanda, seguito da un’intesa per Belgio e Lussemburgo. In attesa di nuovi deal per Spagna, Germania, Svizzera e Paesi Scandinavi. Strategica per la crescita all’estero è anche la recente apertura di una showroom a Milano, in viale Monte Nero 60. (c.me.)
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«Partire, viaggiare, scoprire». Non poteva che suonare così lo slogan di Berwich, Massimo Gianfrate il brand di Martina Franca che prende il nome da un esploratore scozzese. «Perché nei progetti la nostra ricerca è come un viaggio alla per il futuro l'approdo a Milano scoperta di spunti e ispirazioni», racconta il direttore creativo, Massimo Gianfrate. con un monomarca e un piano retail Un percorso partito nel 1976, quando mirato ai mercati Michele e Anna Fumarola hanno esteri fondato la Icoman, azienda contoterzista che ha "messo i pantaloni” a tante griffe di punta del settore moda. Nel 2007 l’intuzione: scendere nell’arena con una linea propria, la punta di diamante di una realtà a conduzione famigliare da 11 milioni di euro di fatturato: un’azienda integrata, che i pantaloni li produce tutti internamente, a eccezione dei lavaggi, secondo le migliori tradizioni sartoriali. Merito anche della ventata di freschezza introdotta dalle nuove generazioni: Massimo Gianfrate, il direttore commerciale Angelo Fumarola, Antonella e Graziana Fumarola, rispettivamente direttore di produzione e direttore amministrativo. Una congiuntura astrale felice per Berwich, arrivata a conquistare gli scaffali di negozi come Brian & Barry e The Store a Milano, George’s a Roma, Barneys a Tokyo. Ciò grazie a un prodotto attento alla qualità, allo stile e alla vestibilità, con una cura speciale nella scelta dei tessuti, nel mix di colori e nel pregio di cuciture e accessori, che a Pitti Uomo ha vinto il premio Gazzalook, assegnato da una giuria speciale. Una linea partita al maschile - e arricchitasi nel 2014 della serie Madame Berwich -, che ha tagliato il traguardo del 2015 a 4 milioni e 200mila euro di fatturato, di cui il 40% realizzati all’estero, e conta di chiudere il 2016 a 4 milioni e 600mila euro, con un network di 500 vetrine tra Italia ed estero. Nei progetti per il futuro l’approdo a Milano con un monomarca e un piano retail mirato ai mercati esteri: Nord e Sud America, Medio Oriente, India e Cina in primis. Non ultimo, l’e-commerce: recente l’accordo di collaborazione con Massaboutique.com. (c.me.)
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NCM/FUTURO
Tutto a chilometro zero The relocation of the production might be cheaper, but if you want high standars, you must remain in Italy. This is the NCM corporate philosophy.
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Delocalizzare può essere conveniente, ma non paga in termini di qualità
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Il maggiore legame con la Puglia di NCM, azienda di Martina Franca che realizza le collezioni di abbigliamento maschile a marchio Futuro, è il savoir faire tipico del distretto. «Lavoriamo solo con laboratori nel raggio di 20-40 chilometri - tiene a precisare l'amministratore unico e product manager Francesco Cito -. Siamo sempre rimasti qui, perché qui sono le nostre radici». La scelta del “chilometro zero”, che di fatto va a preservare il know how del territorio, è legata a un discorso di qualità. «Delocalizzare - dice Cito - può essere più conveniente, ma qualitativamente non paga: se si vuole produrre in un certo modo, occorre restare in Italia». L’etichetta “Made in Italy” c’è, ma è data ormai per scontata dai clienti di Futuro, che grazie alla coerenza dimostrata nel tempo, ne riconoscono la particolarità dei tessuti, delle costruzioni, delle finiture e del gusto. Tutti plus che la società, da circa 6 milioni di euro di fatturato l’anno, si prepara a declinare in un nuovo progetto. Al momento è in fase di studio, ma si sa che si riferisce al target di sempre - i 25-45enni - con un nuovo posizionamento di mercato. (e.f.)
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GIAN RICCARDO RAGUSO
«tempo di upgrading. E ora facciamo rotta su Shanghai e dubai» Born in 1995, menswear total look by Gian Riccardo Raguso bets on upgrading, leveraging on higher quality and an accurate selection of fabrics. Soon a store will be opened in Shanghai. In the viewfinder the opening of an office in Dubai, to serve the Middle East.
L'amore per la sartoria glielo ha trasmesso sua madre, che confezionava abiti con cura e precisione, seduta alla macchina da cucire. Poi, quando ha lanciato il suo marchio nel 1995, Leonardo Raguso ha deciso di battezzarlo con il nome del figlio, Gian Riccardo Raguso, che oggi ha 21 anni. Un modo per tenere insieme tre generazioni sul filo del made in Italy. Realizzato interamente a Martina Franca, il total look maschile del brand è confezionato in parte all’interno dell’azienda di famiglia, la Rg Eventi, che impiega 15 addetti, e in parte presso laboratori della zona, per un indotto di 60 persone. Abiti e accessori sono declinati in una vasta gamma di mood, a partire dalla cerimonia per arrivare alla quotidianità, con la possibilità di scegliere anche produzioni mirate per il singolo cliente, mescolando forme e tessuti, trattamenti e lavaggi. Un impegno che si traduce in un’offerta mirata anche dal punto di vista dei listini: giacche a 450 euro sell out, cappotti a 600 euro e abbiamo riscosso scarpe intorno ai 200-250 euro. «Stiamo molti consensi lavorando all'upgrading della collezione a pitti uomo per - racconta Leonardo Raguso, che produce l'innovazione delle anche conto terzi - investendo su qualità proposte superiore e tessuti migliori. Un impegno che ci è stato riconosciuto allo scorso Pitti Uomo, dove gli addetti ai lavori hanno apprezzato la collezione e la carica innovativa delle proposte». Con un fatturato di 2 milioni di euro, Gian Riccardo Raguso è venduta per il 60% all’estero: Russia, Giappone e Cina in pole position. «Fra gli obiettivi imminenti l’apertura di uno store a Shanghai con un partner, il secondo dopo quello di Martina Franca, e l’inaugurazione di un ufficio a Dubai, per servire il Medio Oriente». (c.me.)
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TO BE HAPPY
GICA TEXTILE GROUP
«giovani ma con mezzo secolo di storia» Outerwear and coats, both for men and women, are the core business of Gica Textile Group that, treasuring 50 years of experience, is boosting its Hevò (menswear) and Manuela Conti (womenswear) brands.
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dopo gli studi di economia a milano sono tornato alle origini, per investire con la famiglia sul nostro business
«Con il marchio Sartor ribadiamo la nostra Italian attitude» Specialized in custom made shirts, To Be Happy launches its own brand Sartor from spring-summer 2017 and invests on Apulian know how, organizing a training course for tailors.
La storia di To Be Happy è un bell’esempio di intraprendenza e cooperazione tra giovani pugliesi: nasce infatti dalla sinergia di un gruppo di amici, in primis il 33enne Massimo Marchegiano, che avvalendosi di una struttura di 1.500 metri quadri a Modugno (Bari) si è specializzata nel su misura applicato alla camiceria, con un approccio trasversale che non si ferma al prodotto ma riguarda anche l’immagine. «Al patrimonio inestimabile delle sarte professioniste di cui ci avvaliamo - racconta Marchegiano - uniamo l’attenzione allo sviluppo tecnologico, un’impostazione che ci permette ora di concretizzare un progetto importante,
Massimo Marchegiano
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La famiglia al centro di ambizioni, sfide e innovazioni. «Abbiamo alle spalle mezzo secolo di storia - racconta Bruno Gianfrate, che insieme al fratello Mauro, alle sorelle e ai cognati gestisce Gica Textile Group, azienda di Martina Franca specializzata nell’outerwear uomo e donna -. Tutto è partito con l’attività di nostro padre, nato come sarto e successivamente partner nella società che faceva capo a un parente». Inizialmente specializzato nella produzione conto terzi di alto livello, per marchi e department store internazionali, cinque anni fa Gica Textile Group ha lanciato anche la sfida dei brand propri. «Un'ambizione realizzata, che ha coinciso con la tendenza da parte di alcuni committenti a delocalizzare in aree a basso costo del lavoro spiega Bruno Gianfrate -. Noi, che alla qualità ci teniamo, anche nel progetto che ci riguarda più da vicino abbiamo messo tutto il nostro dna». I due marchi Hevò (menswear) e Manuela Conti (womenswear) sono prodotti in Italia e identificabili con uno stile “classico rinnovato”, costruito sul leitmotiv del capospalla, soprattutto il cappotto. «Siamo più sbilanciati sull’uomo che sulla donna, che comunque ci sta dando soddisfazioni - prosegue il giovane imprenditore, che dopo studi alla Bocconi è tornato alle origini -. Hevò evolve il nostro patrimonio in chiave contemporanea e funzionale. I tessuti, per esempio, sono pregiati ma anche resistenti, protettivi e, quando occorre, tecnologici». Il target è un lusso accessibile, che piace all’estero (soprattutto in Asia, con l’intenzione di potenziare la presenza nell’ex Urss e in Usa) e piace anche al consumatore italiano, grazie ai prezzi interessanti: dai 160 ai 300 euro sell in per un modello in cashmere. «Il nostro motto? - conclude Gianfrate -. Fare quello che sappiamo fare da tanto tempo, ma sempre meglio». (a.b.)
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Un macchinario negli stabilimenti To Be Happy
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il termine sartor evoca il sarto, ma anche il verbo "sarcire", ossia restaurare
il nostro marchio Sartor». Il nome, Sartor (che richiama la professione del sarto ma anche il termine antico "sarcire", restaurare, ossia l'essenza del "taglia e cuci") racchiude l’essenza del prodotto: una collezione di camicie classiche e sartoriali, inizialmente dedicate solo al pubblico maschile, al via con la primavera-estate 2017. «Capi realizzati in Italia, ovviamente - precisa Marchegiano - per i quali preferisco tuttavia parlare di “Italian attitude” piuttosto che di made in Italy, un’espressione inflazionata». Il brand avrà una forte vocazione internazionale: «Pensiamo di introdurlo in mercati come Germania, Belgio, Gran Bretagna, Spagna e, non ultima, l'America, puntando a negozi con un posizionamento alto». Marchegiano ha in cantiere un’altra iniziativa a cui tiene molto: «Un corso di formazione per sarti e sarte - anticipa - che partirà a metà 2017, coinvolgendo al massimo 18 allievi. Ci teniamo a non (a.b.) disperdere il nostro patrimonio di conoscenze e abilità».
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Sartoria Latorre
L’eccellenza di padre in figlio «Sartoria Latorre is proud to create his menswear totally in Apulia» says Alberto Latorre. The company, founded by Michele Latorre in 1965, is now led by his sons Vito, Alberto, Luciano and Alessio, who still mantain the same passion for high tailoring, excellence and quality.
Alberto Latorre
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l'essere pugliesi è parte integrante di tutto ciò che facciamo
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«Il nostro è un made in Italy 100% certificato: essere stati sempre fedeli alla produzione in Puglia è motivo d’orgoglio» dice Alberto Latorre, responsabile prodotto della Sartoria Latorre di Locorotondo, borgo immerso nella Valle D’Itria. La passione per l’eccellenza e la cultura del bello sono nel dna dell’azienda, fondata dal papà Michele, sarto di lunga esperienza che tuttora si dedica al su misura, e guidata da Alberto insieme ai fratelli Vito, Luciano ed Alessio. «L’essere pugliesi è parte integrante di tutto ciò che facciamo - aggiunge -. Per i colori delle collezioni ci ispiriamo alla nostra terra, al mare, agli ulivi, ai muretti a secco, ai chiarori dei borghi». La sede stessa è immersa nella natura: «Si tratta di una vecchia fabbrica ristrutturata con due stabilimenti e circa 150 collaboratori tra diretti e indiretti - precisa Latorre -. Basta girare nei nostri spazi e guardare le persone che realizzano i capi seguendo i paradigmi di qualità e alta precisone del classico metodo sartoriale per
Michele Latorre
continuare ad avere la forza di migliorare e innovare». Sartoria Latorre è anche tra i fondatori di Apulia Fashion Makers, un’associazione no profit con oltre 100 iscritti, «i cui diktat sono il rispetto per l’etica del lavoro e il 100% produzione pugliese», spiega. Per la prossima stagione estiva, l’azienda scommette sui giacche super leggere in jersey o in lana/cotone e soprabiti ingualcibili, water repellent, realizzati in collaborazione con i migliori tessutai Italiani. Altri cavalli di battaglia sono gli abiti nel tessuto natural stretch esclusivo e la capsule cerimonia. L’ultima nata in casa Latorre è la proposta al femminile Donna Vittoria (in ricordo della signora Latorre), disegnata da Bruno Simeone che, dopo il debutto come capsule, sarà presentata a settembre in forma più completa. (e.c.)
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made in puglia
Dickson
BOTTEGA MARTINESE
Shirtmaker from 1947, Dickson is an Andria based company, totally made in Italy, that translates the taste and the experience of the tradition in a contemporary concept.
Last year the company of Martina Franca launched its first house brand, that is winning the top level Italian stores.
Nome americano, dna pugliese
Dickson è sinonimo di camicia creativa e di qualità, totalmente made in Puglia. Con una storia che parte dal 1947, quando l’andriese Carlo Maria di Chio iniziò a cucire camicie con i tessuti in seta ricavati Michele di Chio dai paracaduti della guerra. Poi partì per gli States, esportando il suo lavoro, e qui il suo cognome venne tradotto in Dickson: proprio il connubio italiano-americano ha dato vita a capi dalla filosofia sportiva e metropolitana. L’azienda attuale - fondata nel 1999, con sede ad Andria - è guidata dai nipoti Angelo e Michele di Chio. «Per noi è fondamentale realizzare tutto nella nostra regione, anche perché essere rigorosamente made in Italy è ciò che ci chiedono in special modo i mercati stranieri, dove esportiamo il 70% della nostra produzione», commenta Michele di Chio. «Pur essendo molto legati alla nostra tradizione, non a caso anche la campagna pubblicitaria per la prossima primavera-estate è stata scattata in una tipica Per noi è tenuta pugliese, ci siamo aperti con interesse sia fondamentale all’e-commerce, utilizzando anche marketplace, realizzare tutto sia ai social network» aggiunge di Chio. Per nella nostra la prossima primavera-estate le novità di regione Dickson si concentrano sul colore - tra i più audaci il rosso corallo e l’arancione -, su lavaggi particolari e sui tessuti: innanzitutto il lino, ma pure il seersucker e il popeline. «A livello di motivi, abbiamo puntato molto sul fasciato, in particolar modo indaco - precisa di Chio -. Abbiamo scommesso anche su due nuovi modelli di camicia: uno è il “Capri”, con collo sciallato, leggermente più aperto del normale. L’altro è la “Casacca”, con collo alla coreana e solo quattro bottoni perché chiusa sul davanti. Fermo restando il nostro servizio su misura». Uno sguardo al passato, dunque, e uno al futuro. (e.c.)
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La sfida (vinta) della private label
Bottega Martinese è una di quelle realtà pugliesi che, complice la crisi della Russia (fonte fino a qualche anno fa del 70-80% del fatturato), hanno saputo Salvatore Genghi e Gaetano Tagliente reinventarsi, facendo il grande salto con un house brand. Dal 2015 realizziamo tutto Bottega Martinese è anche sinonimo nella nostra struttura di un marchio di abbigliamento di 5mila metri quadri su uomo e donna, che è subito riuscito cinque piani in centro a martina franca a imporsi nel panorama italiano grazie al savoir faire artigianale e imprenditoriale della famiglia Tagliente di Martina Franca. Timonieri della virata strategica sono Gaetano e Concetta Tagliente, seconda generazione al comando, che trasferito la tradizione sartoriale capitalizzata in oltre 40 anni nella costruzione di capispalla di alta qualità in un marchio che unisce «eleganza, immagine contemporanea e praticità, perché la vestibilità è la nostra priorità», piega Gaetano Tagliente. Fiore all’occhiello è la produzione 100% made in Puglia: «Realizziamo tutto nella struttura di 5mila metri quadri su cinque piani in centro a Martina Franca» evidenzia Tagliente, reduce dalla presentazione del menswear a Pitti Uomo. I riscontri sulla rassegna fiorentina hanno avallato il valore esclusivo del progetto: «Alla terza stagione - interviene il direttore commerciale Salvatore Genghi - abbiamo conquistato 192 boutique top level in Italia, diventata ora il nostro mercato di riferimento. E nei prossimi tre anni puntiamo a triplicare il fatturato». (a.t.)
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un circolo virtuoso
l'asse biella-puglia crea sinergie FORTI Biella fabrics are often an essential ingredient of the success of "made in Puglia" men's clothing. A link celebrated by an event on 27th July in Vitale Barberis Canonico's milanese showroom, organized with Fashion.
Abitudini e paesaggi diversi, una collocazione geografica agli antipodi della Penisola: Piemonte e Puglia sembrerebbero aver poco a che spartire, ma non è così. Un filo rosso lega le due regioni e le vede in prima linea nella definizione di una qualità autenticamente italiana. Lo ribadisce Francesco Barberis Canonico, direttore creativo del Lanificio Vitale Barberis Canonico. «In Puglia, come dalle nostre parti, esiste una grande tradizione manifatturiera nell'abbigliamento formale: a Biella per i tessuti e in Puglia per il capospalla» dice l'esponente dello storico lanificio. «In particolare - aggiunge - i confezionisti pugliesi
di moda maschile apprezzano parte della nostra linea Vintage, dal look upper casual grazie a filati bouclé, fondi irregolari e mossi e armature tridimensionali, insieme alle flanelle cardate e ai tessuti da cappotto: dal double in pura lana ai materiali funzionali, che abbinano alte performance alla naturalezza e al piacere della fibra naturale». La sera del 27 luglio Vitale Barberis Canonico ospita un cocktail nella sua showroom milanese di via Fatebenefratelli 16, organizzato insieme a Fashion per celebrare, insieme agli imprenditori pugliesi, l'eccellenza di una sinergia che ribadisce la forza unica del made in Italy. (a.b.)
Tessuti Vitale Barberis Canonico in lana 21 micron
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biella e la puglia sono accomunate da una grande tradizione nella moda uomo formale: la prima nei tessuti, la seconda nella confezione
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Francesco Barberis Canonico
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MARKETS
ex-urss
un ritorno di fiamma? Per Armani è un mercato fondamentale, per Bulgari un’area dove scommettere sul turismo asiatico. Le continue turbolenze impongono però nuove regole di approccio
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di elisabetta fabbri
Giorgio Armani reaffirms that Russia is a key market, while for Bulgari the country is an area where to bet, thanks to the Asian tourism. One thing is certain: the continuing turmoil in this market forces to a change in the brands’ approach. Someone advices a “revenue share model”, someone else is planning to meet buyers directly. 3
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ei numeri più aggiornati forniti da SmiSistema Moda Italia, tra gennaio e marzo 2016 le esportazioni italiane di tessile-moda in Russia hanno frenato la discesa (-7%), dopo le pesanti perdite del 2015 (-31%). I dati mensili riportati dall’Agenzia per il commercio estero-Ice mostrano inoltre che, in aprile, l’export italiano verso la Federazione, alla voce “Moda e Accessori”, è salito del 5,7%: nonostante la svalutazione del rublo e le flessioni del prezzo del petrolio, il fashion va in controtendenza rispetto alle esportazioni totali nell’area (-9% nel mese e -22% nel 2015). E non sono gli unici segnali di una possibile schiarita, se si considerano i progetti retail di alcuni noti marchi (dal lusso estremo a quello accessibile, fino al denimwear) ed
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eventi come la due giorni di Giorgio Armani a Mosca. In aprile lo stilista-imprenditore ha presentato - nella boutique di Tretyakovsky Proezd, inaugurata nel 2015 - il libro Giorgio Armani, dove ripercorre le tappe della sua carriera. In più ha realizzato una sfilata nello spazio Tesla 4000 (alla presenza di 480 ospiti) e un party. «Sono felice di essere tornato a Mosca dopo tanti anni - ha detto Armani -. La Russia è un mercato fondamentale, con clienti speciali, che da sempre accolgono con entusiasmo il mio messaggio di stile e lifestyle». «Quella attuale - spiega Evgeniy Schepelin, ceo di eSolutions (Otto Group Russia), specializzata nello sviluppo di business online - è una situazione complessa da decifrare. Alcuni brand stanno crescendo, altri stanno sparendo.
Qualcuno ha chiuso negozi in certe aree per riaprire in zone con nuove possibilità». Non tutti i marchi, però, stanno andando incontro ai consumatori, che si trovano a dover fare i conti con il rublo deprezzato e l’inflazione (ora viaggia al 7,5%, dal 15% del 2015). «I più - dice Schepelin - stanno a guardare cosa fanno i vicini. Altri invece, come la catena spagnola Mango, hanno tagliato i prezzi». Non sempre, inoltre, i brand investono per acquisire nuovi consumatori. «La crisi - osserva l’esperto di eSolutions - è una sorta di “cleaning machine”, ma crea opportunità per chi pianifica con un orizzonte periodale di almeno tre o quattro anni. I prezzi per metro quadrato degli affitti dei negozi, per esempio, si sono ridimensionati, quindi è più facile spostarsi,
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1. Giorgio Armani a Mosca, lo scorso aprile, per una due giorni di eventi 2. Il flagship store United Colors of Benetton in Ulitza Tverskaya 3. Un rendering dell’hotel moscovita di Bulgari, che dovrebbe aprire nel 2019
rinnovare e ampliare gli spazi». Il manager cita Benetton, che ha deciso di replicare in Russia il concept dei suoi negozi “On Canvas”, lanciato nel 2014 con il flagship store di piazza Duomo, a Milano. E Furla, che in maggio ha aperto una boutique nel Gum di Mosca. Ma c’è anche Baldinini, che vanta una presenza capillare sul territorio: a fine 2016 avvierà una filiale nel centro di Mosca. Bulgari (Gruppo Lvmh) ha inaugurato di recente un nuovo negozio nella capitale, dove
stanno aumentando le visite dei turisti cinesi, e prevede l’avvio di altri quattro nei prossimi 10 anni. Nel 2019 invece dovrebbe debuttare con il suo settimo hotel nel mondo: 65 camere a 300 metri dal Cremlino. Restando nel lusso, in dicembre Hermès ha triplicato la superficie di uno dei suoi due negozi moscoviti. Anche nel casualwear si pianifica: il marchio di Los Angeles Guess? prepara un opening nell’Europeisky Mall di Mosca e con il partner locale pensa di aprire altri 10 store quest’anno e una quarantina nei prossimi tre. Oltre a estendere l’orizzonte periodale, i marchi ancora interessati all’ex Urss dovrebbero forse cambiare i rapporti con i partner retail: Schepelin suggerisce un “revenue share model” o la condivisione dei rischi legati all’oscillazione dei cambi. Anche l’e-commerce può essere strategico. «Per quanto riguarda i monomarca online - dice il manager - siamo solo agli inizi: Zara ha debuttato in Russia nel 2013, H&M nell’autunno 2015 e Levi’s circa un mese fa». Le vendite online in Russia continuano la fase di sviluppo, anche se hanno rallentato un po’, passando dal +20% o +25% nel 2012 e 2013 al +18% circa nel 2015 (che scende al +3%, depurato dagli effetti dell’inflazione). «Alcuni e-store accelerano sopra la media, perché intercettano nuovi consumatori o quelli già affezionati alla marca, che comprano via web perché sul territorio sono stati chiusi i negozi fisici», precisa l’esperto di eSolutions, nel 2015 artefice del lancio di quattro nuovi negozi online, saliti a otto quest’anno. In base alle stime più ottimistiche, in Russia le vendite online di alcuni monobrand dovrebbero arrivare al 5-6% del turnover totale nell’area. Nello scenario più pessimistico, si ipotizza un 2-3%. Già oggi, per alcuni marchi della moda molto noti, come quelli del mass market, il fatturato dell’e-store è circa pari a quello di due flagship store offline. GLI IMPRENDITORI ITALIANI ALLA VOLTA DELLE PROVINCE Anche gli imprenditori italiani della moda pensano a un cambio di approccio. «La sensazione di un cambiamento di rotta si avverte dice Gianfranco Di Natale, direttore generale dell’associazione del tessile-abbigliamento Smi - e pensiamo di affrontarla ragionando non più per Paese bensì per province. Ci piacerebbe riprendere il progetto Transiberiano, avviato nel 2008-2009, che aveva portato a una serie di incontri B2B, in collaborazione con Ice, anche con operatori di città remote
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più design russo e più eyewear Cpm-Collection Première Moscow apre l’edizione dal 31 agosto al 3 settembre al Krasnaya Presnya Expocenter di Mosca con Tatyana Mikhalkova, presidente del più famoso fashion contest locale, Russian Silhouette (per anni sponsorizzato a Cpm), e membro della Russian Academy of the Arts. A ribadire la connessione tra il salone della tedesca Igedo Company e i giovani talenti russi c’è anche una nuova sezione, nell’area Premium, che ospiterà una selezione di accessori russi artigianali. Complessivamente l’area Premium accoglierà 80 collezioni da 13 diversi Paesi. Le aziende italiane coordinate da Emi-Ente Moda Italia nell’area speciale Italian Fashion saranno 92. Tra le novità di Cpm c’è pure una nuova merceologia, che si aggiunge all’abbigliamento donna, uomo e bimbo, a borse e calzature e all’intimo e mare: è il fashion eyewear, ospitato nella Hall 82 dedicata agli accessori. La maggiore fiera della moda dell’Est Europa si aspetta circa 20mila visitatori.
come Novosibirsk». «Finora - aggiunge - abbiamo cercato di consolidare il rapporto con i buyer importanti, ma adesso vorremmo anche riallacciare con quelli delle aree periferiche. L’idea è avvicinarci a Krasnodar, alla Crimea, all’area siberiana, fino all’estremo Oriente russo, a Vladivostok, che è vicina a Tokyo, Shanghai e Seul: tutte aree ricche, con una grande attenzione al mondo della moda». Intanto, al prossimo Cpm (vedi box) è stato organizzato un incoming di compratori, che sarà riproposto nell’edizione invernale. «E nella seconda metà del 2017 inizieremo a pensare a un progetto sulla Grande Russia. Molto però - conclude - dipende dalle prossime due edizioni di Cpm, se confermeranno o meno l’aria ■ che tira da maggio a questa parte».
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FAIRS
STYLIGHT AWARDS
Candela fashion influencer al top Global trendsetters in the fashion, beauty and lifestyle sectors were honoured in Berlin by Stylight.
BERLIN FASHION WEEK
Uno scatto dal salone Premium
La carica dei giovani tedeschi La settimana della moda berlinese si è rivelata dinamica, grazie alla capacità dei saloni di rinnovarsi e dare nuovi stimoli ai retailer. In crescita Der Berliner Mode Salon sulla creatività made in Germany di ELENA AZZOLA
The Berlin fashion week proved to be a dynamic affair as fashion trade shows managed to reinvent themselves and provide retailers with new ideas. Der Berliner Mode Salon, for emerging young German designers, is on the up.
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ove saloni specializzati con un’offerta di womenswear e di menswear, moda contemporary, sostenibile, denim e sportswear. Der Berliner Mode Salon sugli emergenti. Numerosi eventi, tra cui le sfilate e le presentazioni della Mercedes Benz Fashion Week Berlin. Questi i contenuti salienti della settimana berlinese della moda, andata in scena dal 27 giugno al primo luglio. Malgrado le incertezze economiche e politiche della vigilia, inclusa la Brexit, il mood è stato positivo tra gli addetti ai lavori in città, grazie alla capacità delle fiere di innovare e ridefinire il proprio profilo. Fatto sta che, a detta degli espositori, il numero dei visitatori è rimasto stabile, con pure un miglioramento della qualità dei buyer (soprattutto delle nazioni di lingua tedesca e dei Paesi Bassi, tradizionale bacino d’utenza di Berlino). Partito con un giorno di anticipo, il salone Show & Order alla Kraftwerk di Berlin Mitte ha rafforzato la sua caratteristica di essere una sorta di boutique, con un focus sugli accessori e i prodotti lifestyle, allestito come un’area di department store, al fine di ispirare i
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retailer. La piattaforma dal taglio più commerciale Panorama a Messe Berlin ha espanso la sua superficie con spazi extra dedicati all’abbigliamento femminile plus-size, al lifestyle e al menswear. Clima vivace anche a Premium, Seek e Bright, fiere del gruppo Premium Exhibitions, guidato da Anita Tillmann. Una realtà emergente come il men’s trade show Selvedge Run ha fatto passi avanti, aggiungendo una parte giapponese e sartoriale al suo profilo focalizzato sul denim e l’handcraft. Ma i progressi più sorprendenti li ha messi a segno Der Berliner Mode Salon. Alla quarta stagione, questa vetrina collettiva di oltre 40 stilisti e brand tedeschi ha avuto un’attenzione crescente a livello internazionale e pure è aumentato l’interesse da parte dei department e specialty store della nazione, tradizionalmente piuttosto conservatori nelle scelte d’acquisto. Tra i visitatori è stato avvistato il titolare della boutique fiorentina LuisaViaRoma, Andrea Panconesi, arrivato a Berlino per vedere di persona i new talent “born in Germany”, in preparazione di uno speciale corner DBMS che lo store
Terza edizione in occasione della fashion week berlinese per gli Stylight Awards, organizzati dall’omonima piattaforma di moda e stili, per segnalare i trendsetter di fashion, beauty e lifestyle. Presenti i digital infuencer di tutto il mondo e un’ospite d’eccezione in giuria: Mischa Barton. Un evento con oltre 700 ospiti, che ha visto tra i giudici, accanto a Mischa, l’hair stylist delle celebrity Wendy Iles, la top model Lena Gercke, Julian Jansen, patron dell’eshop You&Idol e Max Müller, managing director di Stylight. Nella sezione fashion ha primeggiato Candela, argentina ma milanese d’adozione, la cui carriera è cominciata in veste di modella, per poi decollare come it-girl e influencer. Il “Vision Award” è andato allo streetstyle photographer e digital innovator Yvan Rodic (Facehunter), co-fondatore di A Little Nation, la prima agenzia di content-marketing dedicata interamente a Snapchat. Madeleine Shaw ha guadagnato il gradino più alto del podio alla voce lifestyle: 26 anni, inglese, è food blogger, yoga coach e nutrizionista. Altri “oscar” sono stati assegnati a Nova Lana Love per il beauty e ad Alexandra Maria Lara, che ha portato a casa il National Style Icon of the Year, annunciato da Barbie. (a.b.)
fiorentino allestirà dopo Pitti Uomo di gennaio 2017. Le collezioni dei berlinesi saranno anche vendute online su luisaviaroma.com almeno per una stagione completa. Panconesi ha rivelato di aver visto collezioni giovani, fresche e originali. I nomi più promettenti, da tenere d’occhio, sono Odeeh (che ha sfilato in un cantiere edile), Michael Sontag e René Stork. Hanno lasciato il segno anche gli accessori in pelliccia di Gabriele Frantzen e quelli in pelle di PB 0110. Da Berlino è arrivato un messaggio molto forte anche sul fronte della sostenibilità: i giovani consumatori di oggi chiedono prodotti moda dalla provenienza sicura e affidabile sul piano etico e la città è ■ particolarmente sensibile al tema.
PITTI FILATI
più glamour per essere al top
Il salone fiorentino dedicato alle novità della maglieria dell’autunno-inverno 2017/2018 si scopre sempre più attento ad aspetti più “social” come sfilate, contest ed eventi. Ma l’innovazione resta la base, per un settore da 2,9 miliardi di ANDREA BIGOZZI
Internationalization, research quality, but also glamour. These are the key words of Pitti Filati, that in this edition introduced the Sansovino 6 fashion show in its schedule. Pitti Filati’s managers were satisfied: 5,400 buyers visited the fair.
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rima volevano che si parlasse solo di ricerca e innovazione, o quasi. Adesso che gli organizzatori di Pitti Filati hanno deciso di portare all’interno del programma della manifestazione la sfilata di Sansovino 6, le aziende espositrici auspicano che quel tocco glamour e social che già contraddistingue Pitti Uomo e Pitti Bimbo prenda piede anche nel più istituzionale dei saloni fiorentini. Agli imprenditori dei filati, insomma, l’idea di introdurre in calendario lo 1 show di Pitti Italics è piaciuta (e gli organizzatori intendono proseguire su questa strada), anche perché non ha fatto male alla fiera, che si è conclusa con un’alta affluenza di compratori (5.400, +4% rispetto a un anno fa). L’edizione numero 79 di Pitti Filati è stata tra le più “anomale” degli ultimi anni, anche perché le previsioni della vigilia, condizionate dal clima internazionale pesante a causa della concomitanza con il referendum inglese della Brexit e il relativo responso shock, non avrebbero mai fatto pensare a un risultato così brillante. Invece vari fattori hanno spinto la rassegna fiorentina, a cominciare appunto dal buzz creato da alcuni 2 eventi extra come il fashion show di Sansovino 6 (realizzatao al Teatro della Pergola con il contributo del Mise e dell’Ice), la serata evento organizzata da Loro Piana per promuovere Knit Game, il contest destinato a promuovere i giovani talenti della maglieria, la premiazione di Feel The Yarn, il party Fun-Tastic night by Millefili, la serata di Safil/Südwolle Group alle Serre Torrigiani. Dentro la Fortezza da Basso, a ispirare è soprattutto la vasta offerta di collezioni per maglieria autunno-inverno 2017/2018 in mostra negli stand delle 130 aziende presenti, con lo stradominio di filati in colori vitaminici, super tecnologici e “green”, «apprezzati soprattutto oggi che il consumatore finale fa molta attenzione a quello che c’è dietro al filo in termini di ambiente», conferma Leandro Gualtieri, presidente di Filpucci. La crescita di presenze in Fortezza da Basso è stata trainata dai compratori provenienti dall’Europa (Francia, Spagna, Olanda), Stati Uniti (+10% a livello di aziende presenti), Giappone e Corea del Sud. «C’è stata una grande attenzione da parte dei mercati internazionali - conferma l’a.d. di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone - che prosegue i risultati raccolti a Pitti Uomo e a Pitti Bimbo, nonostante una congiuntura internazionale
1. C’era anche Marcelo Burlon alla sfilata di Sansovino 6 durante Pitti Filati 2. I vincitori di Knit Game, il contest promosso da Loro Piana 3. Il filato realizzato da Cariaggi con Swarovski 4. Wang Yanjun del Beijing Institute of Fashion Technology ha conquistato il premio Feel The Yarn 2016 5. Pitti Filati è stata l’occasione per l’esordio della prima collezione congiunta Safil/ Südwolle Group 6. Una proposta autunno-inverno 2017/2018 di Filpucci
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piuttosto complessa. La filatura italiana dimostra una leadership mondiale». La sfida ora sarà proprio quella di tradurre queste accresciute presenze di buyer al salone in ordini. Tra gli imprenditori del settore regna un moderato ottimismo: da Filpucci a Cariaggi, passando per Tolllegno1900 e Südwolle Group hanno riscontrato un miglioramento del mercato nei primi sei mesi dell’anno, ma temono un rallentamento per il prossimo semestre. Le previsioni di Smi-Sistema Moda Italia fanno comunque ben sperare e parlano di un incremento dell’1% nel 2016, dopo la crescita zero del 2015, con ricavi a 2,9 miliardi di euro ■
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premiere-classe.com
Cordialement ¤ Fakepaper
whosnext.com
International Fashion & Accessory Trade Shows Paris, Porte de Versailles
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ENTER
Pitti
THE NEXT NUMBER a cura di ALBERTO CORRADO photo Di FZEROPHOtOGRAPHERS/imaxtree/ PITTI UOMO 90: ENRICO LABRIOLA
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Il dandy contemporaneo crea un armadio dal gusto classico o trasgressivo, ma sartoriale nel look sportivo e informale con abiti più ricercati. La giacca di taglio sartoriale è svuotata e alleggerita diventando sartoriale con tocco sportivo o sportiva con raffinatezza con la spalla arricciata. I revers sono a lancia e i bottoni sono spesso tre, i pantaloni restano corti. Sotto l’immancabile giacca, T-shirt o maglie leggere. Trionfano le sneaker luxury e calzature dal sapore vintage. Niente calze, ma se proprio devono esserci, allora originali e colorate. Mai senza gli occhiali da sole e sulla testa cappelli da viaggio. Il viaggio estivo è servito.
The contemporary dandy creates a wardrobe with a classic or transgressive, yet tailored style for the sporty look and informal style for the most sophisticated garments. The tailored jacket is stripped down and lightened, producing a sartorial look with a sporty, refined touch with curled shoulders. Pointed lapels, buttons – usually three, short pants. T-shirts or lightweight sweaters under the inevitable jacket. Luxury sneakers and vintage-style shoes under the spotlight. No socks, but if there have to be, then they must be original and colored. Never without sunglasses and travel hats. The summer trip is served. 22_07_2016
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PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017
boombogie
strellson
Parka in tessuto tecnico in fantasia grigia dĂŠgrade spruzzato Technical fabric parka with sprayed gray dĂŠgrade pattern
Parka in tessuto tecnico color arancio su abito grigio a un bottone Orange technical fabric parka on dress a grey one-button
RAF SIMONS
urban S H E R PA s
Le linee sportive si arricchiscono di sfumature e giochi di colore per un guerrigliero metropolitano dal sapore combattivo e tenace. baracuta
Giubbotto in tessuto tecnico con zip. Polsini e vita realizzati in maglia coste Technical fabric jacket with classic collar, breathable lining, zip closure, cuffs and waist made in ribbed knit
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The sporty designs are enriched with shades and plays of color for a metropolitan guerrilla with a combat and tough style.
mino ronzoni
Biker in pelle leggera con lettering a contrasto Lightweight leather biker jacket with visible lettering
blauer
Giubbotto super-light Super-light jacket
tatras
luciano barbera
Bomber con cappuccio in tessuto tecnico e imbottitura leggera Bomber with technical fabric hood and light padding
Giubbotto con zip,polsini e vita realizzati in maglia a coste Jacket with zips, cuffs and waist made from natural leather color ribbed knit fabric.
C.P. Company
Rivisitazione del modello GoogleJacket in tessuto “Piuma 50” Remake of the Goggle Jacket version with “Piuma 50” fabric
parajumpers
RRD by roberto ricci designs
Armonia performante per il giubbotto ad alto valore tecnologico, applicato ai tessuti di ultima generazione Balanced performance for a high-tech jacket featuring the latest generation fabrics
NORTON
Parka in tessuto tecnico con tascone punto vita color off-white Off-white for Alaska parka with waist pocket
Field jacket 4 tasche con zip Field Jacket with 4 pockets and zip
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underground d i a l o g u es s
GABRIELE PASINI
Giacca a un bottone dal collo a scialle in motivo check One-button jacket with shawl neck in check pattern
Vere proprie creazioni narrative, che rivelano il processo creativo di ogni griffe. Stampe e colori affiorano dal passato con uno sguardo romantico.
BROOKsFIELD
Camicia in tessuto stampato palmizi Shirt in printed fabric with palm trees
Veritable narrative creations that reveal the creative process of every label. The prints and colors emerge from the past with a romantic look
BARENA
Giacca-camicia alla coreana in tessuto naturale con stampa mosaico Jacket-shirt with mandarin collar in natural fabric with mosaic print
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POLLINI
Francesine bicolore con puntale e contrafforte d’ispirazione “Art Déco” Two-tone loafers with Art Déco-inspired toe and stiffener
FREedomday
Bomber in ecopelle turchese con fodera in stampa digitale Turquoise faux leather bomber with digital print lining
LARDINI +
Giacca con doppia texture e bermuda a check macro Raw cut jacket with double texture matched with macro check shorts
sealup
Modello Portofino in 100% cotone leggero malfilé, interamente foderato in cotone bianco Portofino model in lightweight 100% malfilé cotton, fully lined in white cotton
ERNESTO
Giacca con collo a scialle su stampa etnica tribale Jacket with shawl collar with ethnic tribal print
GALLUCCI
Mocassino in vernice con mascherina e rifiniture a contrasto bianco Patent leather loafers with contrasting white toecap
INGHIRAMI
Camicie in cotone con stampe rètro o in colori mediterranei Retro-style shirt with floral or mediterrean prints
A.TESTONI
Sandali con doppia fibbia e interno in suede Sandals with double buckle and suede interior
22_07_2016
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PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017
ESSENTIEL
Giacca-camicia a righe, abbinata a una maglia girocollo a trama larga con bermuda in cotone Striped jacket-shirt combined with an open-weave crew neck sweater, with lightweight fabric shorts
VISVIM
pashmere
Polo a trama finissima con lavorazione ad intarsio e modellatura senza tagli Very fine-weave polo shirt with inlay work with fully-fashioned moulding without cuts
andrea fenzi
MIX &MEN
Polo rigata a due bottoni in puro cotone Striped two-button pure cotton polo shirt
s
Fashion attitude a cromosoma XY. Gli sportivi fanno tendenza in palestra, al parco mentre si corre, in barca a vela.
B.SETTECENTO
Jeans stretch nei toni del blu e del grigio con lavaggio artigianale Men’s stretch jeans in shades of blue and charcoal gray with artisan wash 78
22_07_2016
XY chromosome fashion attitude. Sporty garments that are trendy at the gym, while running in the park or on a sailing boat.
superdry sport
Felpa girocollo logata con bermuda in tessuto leggero Crew neck sweatshirt with lightweight cotton shorts
HAPPINESS
Borsone camouflage e berretti in cotone leggero per un viaggio on the road Camouflage duffel bag and lightweight cotton cap for a road trip
The gigi
Maglia con taschino in tinta unita color giallo sole e a righe in color ocra e bianco Sweater with plain color sun-yellow pocket and yellow and white striped sweater
FORTELA
Felpe in bianco o nero in cotone con logo Black and white cotton sweatshirts with brand logo
mizuno
Modello Etamin: running con intersuola in Pebax Etamin model, running shoes with Pebax midsole
ANNAPURNA VIRTUS PALESTRE Il sapore tradizionale dello sport coniugato nei materiali naturali e nei tagli ergo-fit The traditional flavor of sport combined with natural materials and ergo-fit cuts typical of technical products.
Felpa doppiata di cotone a righe by Alessandro Onori Sweatshirt lined with striped cotton by Alessandro Onori 22_07_2016
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PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017
ANGELO NARDELLI
D’ACQUASPARTA
Zaino in cuoio e sneaker realizzate secondo la tradizione artigianale conciaria Leather backpack with large pockets paired with sneakers made using traditional tanning techniques
Polo a micro pois con colletto a contrasto e pantalone rigato e mocassino con nappine Micro polka dots polo shirt with contrasting collar, striped pants. Loafers with blue tassels
U T ILI T Y W E AR s
Un uomo pratico, che possiede un’eleganza innata priva di affettazione. Praticità e purezza delle linee conferiscono al look un che d’intellettuale. A practical man, who possesses innate elegance without affectation. Practicality and pure designs give an intellectual look.
Drumohr
Total look per uno stile crociera : polo, camicia, T-shirt stampata completati da giacca doppiopetto in maglia e pantaloni leggeri in cotone bianco Total look for a cruise style: polo shirt or printed T-shirt completed by double-breasted jacket with contrasting white buttons and lightweight fabric pants
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SERAPIAN
Briefcase in pelle martellata color asfalto Briefcase in asphalt color textured leather
EDEN PARK
Giacca, camicia e bermuda per un look “dècalé” nei toni del blu Jacket, shirt and shorts for a “dècalé” look with natural shades of blue
CAMPOMAGGI
Trolley in cuoio naturale: doppia zip e metalleria vintage Natural leather trolley with double zipper and vintage metal details
HERITAGE
Polo in tessuto leggero in unique color o con motivo paisley Lightweight fabric polo shirt in total color or paisley print
MESSAGERIE
Giacca, pantaloni e maglia nei colori Sahara by Patrizio Piscaglia Jacket, pants and vest in the warm colors of the Sahara, designed by fashion designer Patrizio Piscaglia
MARK GIUSTI
Shopping bag e piccola pelletteria in pelle punzonata Shopping bag and small leather accessory in stamped leather
HAVANA&CO
Camicia coreana con gilet stile militare a 5 bottoni Mandarin shirt with military-style 5-button vest
22_07_2016
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PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017
DIKTAT FRADI
Giacca in tessuto bottonato con camicia alla coreana Buttoned fabric jacket with white shirt with mandarin collar
Giacca a due bottoni con gilet dal taglio slim fit, camicia e bermuda in cotone leggero Two-button jacket with slim fit vest coupled with a shirt and lightweight cotton shorts
PAOLONI
Giacca e gilet con texture cromatica a contrasto Jacket and vest with contrasting color texture
RO T ARIAN A T T IR E s
La tradizione sartoriale si tinge di contrasti armonici, sviluppandosi attorno all’importante lavoro su tessuti e dettagli. The sartorial tradition is tinged with harmonious contrasts around the elegant work of fabrics and details.
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HERNO
Giacca in morbido jersey bi-stretch, per garantire la massima libertĂ di movimento Jacket made from soft bi-stretch jersey,to ensure maximum freedom of movement
BARBANERA
Francesine bicolor nelle nuance del deserto Two-tone brogues made in the desert nuance
GIAN RICCARDO RAGUSO
Eleganza, qualità e creatività per la giacca pinstripe con colletto stretto Elegance, quality and creativity for the pinstripe jacket with a narrow neck and single button
LUBIAM 1911
Check e jacquard per giacche con armature e filati mossi da effetti tridimensionali Check and jacquard for jackets with weaves and yarns featuring three-dimensional effects
SARTORIA LATORRE
Completo per cerimonia in Drop9, dalla linea pulita e dalla texture soffice Formal suit in Drop9 with a clean design and soft texture
tagliatore
felisi
Un must have: weekend-bag in pelle con la doppia chiusura A must-have for traveling: leather weekend duffel bag with double closure
Giacca e gilet dal taglio sartoriale e vestibilità sciancrata. Bottoni ricoperti e pochette in seta damascata Jacket and vest with a tailored cut and waisted fit. Open sleeve buttonholes and covered buttons. The silk damask handkerchief in the upper pocket completes the look
laboratori italiani
Total look con bermuda in lino 100% Total look with shorts, vest and 100% linen jacket
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PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017
marine P ARADI S E s
Mille modi diversi per un unico stile: quello sporty e casual, con un tocco di eleganza blasé e un solo comandamento…colore! HAMAKI-HO
Style navy in chiave contemporanea con righe orizzontali e verticali Navy in style with a contemporary twist with the horizontal and vertical stripes
A thousand different approaches with a single style: sporty and casual, with a touch of blasé elegance and just one commandment…color!
At . P. Co
Check e righe s’incontrano sul fit marina e sui tessuti chino dei pantaloni Check and stripes meet in a marine fit and chino fabrics for lightweight pants
BAGUTTA
Camicia con bottoni in madreperla, espadrillas e boxer da bagno a righe Shirt with mother-of-pearl buttons, espadrilles and lightweight cotton swimming trunks with stripes
FERRANTE
Polo color pastello con applicazioni floreali a rilievo Pastel color polo shirt with raised floral applications 84
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BONFANTI
Borsa da mare con lettering de “Compagnia della Vela” Beach bag with “Compagnia della Vela” lettering
P Le Moult
Marchio storico francese. Completo da bagno d’ispirazione ‘50 Legendary French brand. ’30s-inspired lightweight cotton bathing suit.
Tricot Chic for
La Grande Bellezza di Tricot Chic La bellezza, intesa come qualità e creatività, è il leitmotiv della nuova collezione per la primavera-estate 2017 di Tricot Chic, pronta al tour di presentazioni che la vedranno protagonista dall’Europa alla Russia, fino agli Stati Uniti. Flavio Nava e Mara Martini, titolari di Tricot Chic, ne sono convinti: la moda deve saper innanzitutto emozionare. E questa è da sempre la mission del marchio di Paderno d’Adda, protagonista sul mercato da oltre 40 anni grazie a un mix di creatività, grande savoir faire artigianale e qualità delle materie prime, pronto ora a svelare le proposte per la primavera-estate 2017. «Una collezione superlativa - promettono gli stilisti - che segna un’importante evoluzione per il brand, al centro di un processo di upgrading». Denim Cruise, Tropical Dream,
Rockabilly, Black and Green i temi clou di stagione, che firmano capi sofisticati, con il valore aggiunto di intagli, trasparenze e sovrapposizioni. Un’offerta made in Italy, ma dall’appeal internazionale: la collezione estiva di Tricot Chic, che sarà presentata nelle showroom di Milano e Parigi, si prepara a conquistare i buyer di piazze strategiche come Nord Europa, Russia, Giappone e Stati Uniti, oltre che i visitatori di appuntamenti fieristici come White a Milano, Fashion Coterie a New York, Who’s Next a Parigi e Cmp a Mosca.
TRICOT CHIC SRL Via Roma 3 - 23877 Paderno d’Adda - www.tricotchic.it
PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017
antony morato
Camicia su stampa architettonica minimalista d’ispirazione Tokyo Shirt with Tokyo-inspired minimalist architectural print
WOOLRICH
Pt01
Maglia color militare su bermuda e cappello fantasia camouflage Military color sweater with shorts and hat with camo design
Pantaloni sartoriali nei colori sabbia e terra Tailored pants in sand and ochre colors
pIQUADRO
Set valigie con dispositivo Connequ, che in caso di allontanamento per dimenticanza o furto si collega con il tuo smartphone Luggage set with Connequ device, that connects to your smartphone if you are separated from it due to forgetfulness or theft
K-WAY
Soprabito 3/4 a vestibilità regolare, in memory poliestere Ength men’s coat with a regular fit, made from extremely water repellent, breathable and windproof white memory polyester
a u gme n te d R E ALI T Y s
L’universo maschile, sospeso tra l’onirico e la tecnologia, incontra i colori e tessuti ideali per un consumatore urbano, sempre desideroso di sperimentare. The male universe suspended between dreams and technology meets colors and fabrics for urban consumers that are always keen to experimen
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ROY ROGER’S
Borsa in tela con una termosaldatura che la rende completamente waterproof Canvas bag with a heat seal that makes it completely waterproof
FURLA
Cartella da lavoro in pelle color fango Mud-colored leather workbook
FABIANI for
Fabiani
Fabiani
Pronti per ritornare in vetrina in Italia e nelle capitali europee
Sara Kent
Stati Uniti, Cina, Italia ed Europa: il calzaturificio di Fermo prosegue a tutto campo nell’espansione del canale wholesale, affiancato da settembre da quello online 130 West 57th street, New York: questo l’indirizzo della showroom inaugurata lo scorso gennaio dal calzaturificio marchigiano Giovanni Fabiani, che approda ufficialmente negli Stati Uniti con i suoi tre marchi: Giovanni Fabiani, Fabiani e Sara Kent. Una scelta importante nella strategia di espansione di questa realtà, fondata nel 1970 e oggi portabandiera della qualità della scarpa femminile italiana nel mondo, soprattutto in Russia e in Asia. Nel mercato americano sono già attivi clienti importanti e si sta lavorando per acquisirne di nuovi. Un’altra direttrice di sviluppo è rappresentata dalla Cina, per servire la quale a settembre 2015 è stata avviata una showroom a Shanghai. Ma l’azienda non guarda solo ai
Paesi lontani, dove è forte la leva del made in Italy. Il percorso di upgrandig sullo stile e sull’immagine che è stato fatto negli ultimi anni sui tre marchi di casa le consente di ritornare ad approcciare l’Italia e l’Europa, partendo dalle sue capitali. Giovanni Fabiani, fiore all’occhiello della manifattura, è sinonimo di eleganza e qualità, per una donna contemporanea, mai eccessiva nelle scelte; Fabiani si rivolge a una consumatrice più classica ed è destinato principalmente al mercato russo; infine Sara Kent, dal mood giovane, fresco e trendy, vuol essere una ventata di novità, per colpire un pubblico trasversale, attento ai dettami della moda. Ed è proprio il ritorno in grande stile nel Vecchio Continente la
più significativa novità del calzaturificio. «Stiamo valutando l’apertura di una showroom a Milano - afferma il titolare Giovanni Fabiani -. Inoltre puntiamo sulla partecipazione alle più importanti fiere di settore per agganciare i più qualificati negozi multibrand delle capitali europee della moda». Si investe dunque sul canale wholesale, affiancato anche da quello online. «A settembre saremo attivi con una nostra piattaforma di e-commerce», preannuncia infatti l’imprenditore, da sempre legato al suo territorio e mecenate dello Sferisterio di Macerata per il Macerata Opera Festival. Stile, qualità, passione, nuove tecnologie e cultura sono le parole d’ordine della nuova stagione dello storico polo della calzatura.
CALZATURIFICIO GIOVANNI FABIANI S.R.L. Via dell’Industria 50 - 63900 Fermo (FM) - Tel +39 0734 642479 - info@giovannifabiani.it - www.giovannifabiani.it
PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017
CIVIDINI
XACUS
Eleganza a fior di pelle per la stampa “flower power” Sensual elegance for the “flower power” printed shirt
HARMONT&BLAINE
Camicia a righe in puro cotone Pure cotton striped shirt
Tessuti al massimo della leggerezza e maestria costruttiva per un prodotto premium Very lightweight materials and expert craftsmanship have produced a premium product
FREE EXIT s
Il guardaroba diventa sportivo e rilassato, per uomini d’azione anche nello stile. Lo spirito d’avventura entra nel quotidiano.
ALPHA STUDIO
Tradizione e avanguardia per maglie ad effetto felpa Tradition and innovation for sweatshirt-effect sweaters
BEVILACQUA
Camicia effetto denim o con stampa floreale Denim-effect or floral print shirt for a historic shirt brand 88
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The wardrobe is sporty and relaxed, for stylish men of action. The spirit of adventure becomes part of everyday life.
la martina
Sartorialità inglese in chiave mediterranea, con linee slim e colori vivaci Summer collection dedicated to English tailoring with a Mediterranean twist with slim designs and the trendy colors
gta
Sartorialità del pantalone con l’effetto vintage’70 del foulard come cintura Tailored pants and vintage-effect scarf placed like a belt
LA FABBRICA DEL LINO for
Un mondo autentico, che guarda al futuro LAFABBRICADELLINO HA ELABORATO UN GUSTO CHIC E CONTEMPORANEO UTILIZZANDO LA FIBRA CHE IN ASSOLUTO RAPPRESENTA LA NATURALEZZA E IL BENESSERE. DAL PRIMO AMORE, IL TESSILE PER LA CASA, ALL’ABBIGLIAMENTO UOMO, DONNA E ORA ANCHE BAMBINA. RESTANDO FEDELE A UN MESSAGGIO DI QUALITÀ E AUTENTICITÀ.
Una collezione che ama la natura e se ne fa portavoce: LaFabbricadelLino, marchio fondato nel 2007 da Monica Bergianti e Luca Pagliani, è la dimostrazione che fare bene quello in cui si crede è una scelta premiante. Nato con il tessile per la casa, il brand ha progressivamente sviluppato un mondo sul filo conduttore del lino, simbolo per antonomasia di autenticità, purezza e, soprattutto, di una ricerca di qualità che si traduce in prodotti contraddistinti da un fascino senza tempo. Non solo il mercato italiano, ma anche quelli esteri (al momento una ventina) apprezzano il lifestyle firmato LaFabbricadelLino, nel quale l’abbigliamento gioca un ruolo sempre più significativo. Le collezioni uomo e donna, integrate da una capsule dedicata alla bambina, raccontano per la primavera-estate 2017 altrettante storie, accomunate da un messaggio di raffinatezza unita alla praticità e al benessere. Per l’uomo si punta a un easy dressing fresco e confortevole, adatto sia per l’ufficio sia per il tempo
libero: un guardaroba in cui trovano spazio pantaloni, bermuda, giacche sfoderate, camicie e T-shirt, con il tocco di nobiltà che solo il lino sa dare. Elemento cardine del womenswear sono gli abiti, che mixano a volte il lino con la garza, il jersey e la viscosa, in nome di un’estrema leggerezza. Importanti i dettagli: ricami anche in 3D, piccole borchie, lavorazioni croquette, applicazioni di pietre preziose, in nome di un gusto hippy-chic di grande attualità. Dulcis in fundo, il childrenswear, una novità all’interno delle proposte de LaFabbricadelLino: una capsule di 12 pezzi, dedicata a bimbe e ragazzine dai 4 ai 12 anni che amano “copiare” le mamme ma vogliono essere anche se stesse. Per loro non c’è che l’imbarazzo della scelta tra colorati prendisole a balze nelle sfumature del rosa, vestiti bianchi illuminati da ricami rossi e gialli e modelli con preziose lavorazioni floreali tridimensionali. La storia poetica, moderna e appassionata de LaFabbricadelLino continua.
BERGIANTI & PAGLIANI s.r.l. Via del Commercio 10 - 41012 Carpi (MO) Italy - ph. +39 059 686 818 - www.lafabbricadellino.com
PITTI 90 SPRING-SUMMER 2017
BRUNELLO CUCINELLI
BUGATTI
Micro texture, righe e check per giacche uno/due bottoni effetto piuma Micro texture, stripes and check for one/twobutton jackets, with a feather effect fabric
Sneaker con contrafforte in suede sul completo elegante e sulla weekend bag Leather sneakers with suede stiffener coupled with a stylish sand-colored suit and the weekend-bag
ARALDI 193O
Briefcase e mocassino in coccodrillo Briefcase with crocodile loafers
BLACKFIN
Ispirazione ’70 per il modello da sole con lenti grandi e squadrate e doppio ponte Sunglasses with large, square lenses and a double bridge, distinctly ’70s-inspired
manuel ritz
Sneaker camouflage su pantalone sartoriale in micro texture amouflage sneakers with micro texture tailored pants
UNI F OR M C H AR M s
L’uomo contemporaneo non rinuncia alla sicurezza che può dare solo l’uniforme, sia nel look formale, sia nel fit sportivo. COLMAR
Nella Field Jacket lo stile incontra la tecnicità del tessuto e i contrasti in pelle Field Jacket in which the style of the design encounters the technical fabric and leather contrasts 90
22_07_2016
Contemporary man does not disregard the security that only a uniform can bring, both for a formal look and for a sporty fit.
INDIVIDUAL
Field Jacket sfoderata in color caffè Unlined Field Jacket in coffee shades
SHOWROOM VITTORIO EMANUELE for
«Бросаем вызов кризису, грамотно подбирая ассортимент товаров» ОКСАНА ФЕДИЧКИНА, ВЛАДЕЛИЦА МИЛАНСКОГО ШОУРУМА VITTORIO EMANUELE, В КОТОРОМ ПРЕДСТАВЛЕНО МНОЖЕСТВО РАЗЛИЧНЫХ БРЕНДОВ ОДЕЖДЫ И АКСЕССУАРОВ, ЗАНИМАЕТСЯ ПРОДВИЖЕНИЕМ ЭЛИТНЫХ БРЕНДОВ В СТРАНАХ БЫВШЕГО СССР, В РОССИИ И ВОСТОЧНОЙ ЕВРОПЕ. НЕ ТАК ДАВНО В ШОУРУМЕ ЗАКОНЧИЛАСЬ ПРОДАЖА КОЛЛЕКЦИИ ОСЕНЬ ЗИМА 2016/2017, ПРИ ЭТОМ ПРИБЫЛЬ УВЕЛИЧИЛАСЬ НА 30%.
«Sfidiamo la crisi, con un giusto mix di proposte» CON IL SUO POOL DI ETICHETTE OXANA FEDICHKINA, TITOLARE DELLA SHOWROOM MILANESE VITTORIO EMANUELE, CHE RAPPRESENTA E DISTRIBUISCE MARCHI DI ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI IN EX UNIONE SOVIETICA, RUSSIA ED EUROPA DELL’EST, HA CHIUSO LA CAMPAGNA VENDITE DELL’AUTUNNOINVERNO 2016-2017 A QUOTA +30%. Crescere in tempi di crisi si può. Con il suo pool di etichette, frutto di una ricerca attenta e costante, Oxana Fedichkina conferma questa tesi. La titolare della showroom milanese Vittorio Emanuele, che rappresenta e distribuisce marchi di abbigliamento e accessori in ex Unione Sovietica, Russia ed Europa dell’Est, racconta la sua ricetta vincente, che l’ha portata a chiudere la campagna vendite autunnoinverno 2016/2017 a +30%. «Merito del mix che proponiamo a department store, concept store e multimarca, grazie al quale abbiamo acquisito i clienti della prime linee, che in precedenza non compravano la moda contemporary». «Dal gusto sport chic di Parajumpers - prosegue - si spazia allo spirito romantico di Cacharel, dalla linea cool e divertente 10x10 Anitaliantheory, con uno spiccato dna italiano, si passa ai marchi moda della fast fashion, come l’australiano OneTeaspoon, gettonatissimo dalla clientela delle prime linee». Altro cavallo vincente per Fedichkina è stato Ballantyne: «Una collezione classica ma contemporanea, che ha ricevuto nuova linfa in seguito al recente passaggio di proprietà e che ha avuto ottimi riscontri nelle boutique al top». Un elenco che prosegue con realtà note come l’abbigliamento in pelle di Gimo’s, la maglieria firmata Morgano, i capispalla di Project Foce e il womenswear di Infinee. Sulla scia dei riscontri ottenuti con l’abbigliamento, Oxana Fedichkina ha messo il turbo anche alle calzature, con un’offerta di marchi come E8by Miista, Colors of California, Castori, 28:28 Luca Sabbioni e Pertini. Per il futuro il feeling è positivo: «Con un’offerta così strutturata siamo sicuri di poter fare ancora meglio», conclude Oxana Fedichkina.
Возможности для роста есть всегда, даже во время экономического кризиса. Объединив в одном шоуруме разные бренды в результате постоянного и пристального поиска, Оксана Федичкина подтверждает этот факт. Владелица миланского шоурума Vittorio Emanuele, которая занимается продвижением брендов одежды и аксессуаров в странах бывшего СССР, в России и Восточной Европе, делится своим рецептом успеха, ведь кампания по продаже коллекции осень - зима 2016/2017 в ее шоуруме была завершена с увеличением прибыли на 30 %. «Благодаря подборке брендов, которую мы предлагаем универсальным магазинам, концептуальным бутикам и мультибрендовым салонам, мы завоевали доверие влиятельных клиентов, которые до этого не были поклонниками современной моды». «От спортивного шика Parajumpers к романтичному духу Cacharel, от непосредственного и новаторского бренда 10x10 Anitaliantheory с самобытным итальянским характером к маркам сегмента быстрой моды, таким как OneTeaspoon из Австралии, которая пользуется большой популярностью среди влиятельных клиентов». Еще одним преимуществом для Федичкиной стал легендарный бренд Ballantyne: «Классическая, но в то же время современная коллекция, которая получила свежее дыхание с появлением нового владельца, а также отличные отзывы от клиентов элитных бутиков». Список продолжают такие известные бренды, как Gimo’s (изделия из кожи), Morgano (трикотажные изделия), Project Foce (верхняя одежда) и Infinee (женская одежда). На волне положительных отзывов ассортимент шоурума пополнился и обувью таких брендов, как E8by Miista, Colors of California, Castori, 28:28 Luca Sabbioni и Pertini. Шоурум ждут хорошие перспективы: «Мы уверены, что с правильно подобранным ассортиментом наши результаты будут еще лучше», - убеждена Оксана Федичкина.
Piazzale Antonio Baiamonti 4 - 20154 Milano sales@showroomvittorioemanuele.com - dll@diamond-ll.com - www.showroomvittorioemanuele.com tel. +39 02 62086046 +39 02 97378350 mob. +39 328 5941243
MEN’S FASHION SHOWS SPRING-SUMMER 2017
SUMMER WIND C’è uno stile per ogni uomo, ma anche per ogni viaggio, sogno, suggestione. un percorso che va dallo street metropolitano alle assolute collisioni active - wear, dai colori degli anni’70 al romanticismo decadente DEI CAPI DUREVOLI E MULTIFUNZIONALI. di ALBERTO CORRADO
@imaxtree.com
There is a style for every man, as well as for every trip, dream and suggestion. Discover the trends on a journey that goes from metropolitan street style to active- wear absolute clashes, from’70s colors to the decadent romanticism of durable and multifunctional clothes.
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PRADA
22_07_2016
dries Van Noten
MCM
MONCLER gamme bleu
VALENTINO
Les Hommes
VERSACE
URBAN WARRIOR STYLE : camicie, pullover, giubbotti, felpe, short, pantaloni lunghi/corti ampi, sahariane, blouson. COLORS : navy, blu, verde, bianco, grigio, azzurro, bordeaux, nero. FABRICS: cotone, popeline, lino, jersey, seta, nappa, tessuto elasticizzato.
STYLE: shirts, sweaters, jackets, sweatshirts, shorts, long/short baggy pants, safari jackets, blousons. COLORS: navy, blue, green, white, gray, light blue, burgundy, black. FABRICS: cotton, poplin, linen, jersey, silk, nappa, stretch fabric. Ports 1961
Givenchy
22_07_2016
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MEN’S FASHION SHOWS FALL-WINTER 2016 /2017
Bobby Abley
Sibling
Balmain
AcTIVE WEAR
astrid andersen
STYLE: poncho, cappe, kimono, bomber, jogging pant, maglie, short, parka, jeans, felpe. COLORS: arancio, turchese, rosso, nero, blu, grigio, verde, viola, oro, marrone. FABRICS: suede, cotone, maglia, felpa, nappa, denim, Pvc raso, tessuti tecnici.
STYLE: ponchos, capes, kimonos, bomber jackets, jogging pants, sweaters, shorts, parkas, jeans, sweatshirts. COLORS: orange, turquoise, red, black, blue, gray, green, purple, gold, brown. FABRICS: suede, cotton, jersey, fleece, nappa, denim. PVC, satin, technical fabrics. Neil Barrett
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22_07_2016
KTZ
Liam Hodges
gosha Rubchinskiy
christopher shannon
Miaoran
PRADA
Nasir Mazhar
philipp plein
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MEN’S FASHION SHOWS SPRING-SUMMER 2017
DYNAMIC AESTHETICS STYLE: Parka, completi, blouson, pantaloni taglio dritto/cargo, T-shirt, soprabiti, impermeabili, camicie, jeans, blazer, maglie. COLORS: bianco, beige, blu, nero, ottanio, grigio chiaro, marrone. FABRICS: nylon, seta, maglia in cotone, lino, pelle, jersey, fresco di lana, denim. margaret Howell
STYLE: parkas, suits, blousons, straight-cut/cargo pants, T-shirts, overcoats, raincoats, shirts, jeans, blazers, sweaters. COLORS: white, beige, blue, black, teal, light gray, brown. FABRICS: nylon, silk, cotton jersey, linen, leather, jersey, cool wool, denim.
yohji Yamamoto
Louis VUITTON
HERMÈS
GIORGIO ARMANI 96
22_07_2016
issey Miyake
Wooyoungmi
JIL SANDER
LEMAIRE
Boglioli
ETRO
KENZO
MARNI
salvatore FERRAGAMO
22_07_2016
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MEN’S FASHION SHOWS SPRING-SUMMER 2017
christopher Raeburn
DSquared2
SUnnei
marcelo burlon county of milan
Lou Dalton
Juun. j
FAST STREETWEAR
E. Tautz
STYLE: giacconi, bomber, felpe, pantaloni ampio/jogging, blouson oversize, short, maglie. COLORS: nero, bianco, beige, verde, khaki, grigio, giallo, arancio, blu, rosso. FABRICS: cotone, nylon, popeline, raso, maglia, jersey di cotone, seta, denim, cotone vichy.
EMPORIO ARMANI
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22_07_2016
STYLE: parkas, bomber jackets, sweatshirts, baggy/jogging pants, oversized blousons, shorts, sweaters. COLORS: black, white, beige, green, khaki, gray, yellow, orange, blue, red. FABRICS: cotton, nylon, poplin, satin, jersey, cotton jersey, silk, denim, gingham cotton.
DIESEL black gold
ОТКРЫВАЕТ МИРОВЫЕ ВЫСТАВКИ ИТАЛЬЯНСКОЙ МОДЫ EMI Ente Moda Italia via Faenza 111 50123 Firenze T +39 055 214835 F +39 055 288326 firenze@emimoda.it
www.emimoda.it
MEN’S FASHION SHOWS SPRING-SUMMER 2017
Berluti
topman design
maison Margiela
Damir Doma
Comme Des GarÇons homme plus
FENDI
COLLISION GAME STYLE: giacche a due bottoni, capispalla, pantaloni a sigaretta, bomber, camicie, gilet, maglie, short. COLORS: nero, bianco, rosso, grigio, marrone,beige, cognac, blu, verde FABRICS: vichy, pelle, pied de poule, nylon, fresco di lana, denim, seta, cotone.
STYLE: two-button jackets, coats, straight pants, bomber jackets, shirts, vests, sweaters, shorts. COLORS: black, white, red, gray, brown, beige, cognac, blue, green. FABRICS: gingham, leather, houndstooth, nylon, cool wool, denim, silk, cotton. DIOR homme
100
Balenciaga
22_07_2016
Your top fashion platform in Germany 6673
NEWS
FASHION
BUSINESS
SONDER EDITION No 12 / SCHUTZGEBÜHR 18,- h
D O B / H A K A
H E R B S T
2 0 1 5 /1 6
EDITION
No
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The special edition Top Fashion is published right on time for the main buying season and focuses on the high end of the fashion business. With the special edition Top Fashion, we get TextilWirtschaft’s Top Fashion specials into the hands of the decision-makers, thereby letting them know about high-genre must-haves at the point of sale.
Foto: istock
Book an ad in the Top Fashion Men or Top Fashion Women specials (issues TW 26 and 29) and get a second ad in the special edition Top Fashion for free. Further information is available from advertising services: phone: +49 69 75 95-17 17, email: sales@TextilWirtschaft.de
www.TextilWirtschaft.de NEWS
FASHION
BUSINESS
MEN’S FASHION SHOWS SPRING-SUMMER 2017
officine generale
LAnvin
AgnÈs B
ann Demeulemeester
DOLCE&GABBANA
Junya Watanabe
ROMANTIC DECADENCE
Daks
STYLE: pantaloni a sigaretta/over, giacche mono/doppio petto, blouson, caban, camicie, T-shirt, short, maglie. COLORS: bianco, tortora, beige, nero, grigio, rosso, verde, bordeaux. FABRICS: popeline di cotone, tessuto tecnico, nylon, fresco di lana, seta, cady, cotone.
STYLE: straight/oversized pants, single/double-breasted jackets, blousons, pea coats; shirts, t-shirts, shorts, sweaters. COLORS: white, taupe, beige, black, gray, red, green, burgundy. FABRICS: cotton poplin, technical fabric, nylon, cool wool, silk, cady, cotton. haider Ackermann
102
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MISSONI
MEN’S FASHION SHOWS SPRING-SUMMER 2017
Agi& Sam
Tiger Of Sweden
Rynshu
Paul Smith
grace Wales Bonner
vivienne WESTWOOD
we love seventies
Craig Green
STYLE: giacche due bottoni/doppiopetto, spalle importanti, polo, camicie con baveri ampi, pantaloni ampio, denim pant ricamati, cappe. COLORS: blu, nero, ottanio, bianco, verde. FABRICS: fresco di lana, jersey, cotone, nylon, denim, cashmere, seta.
Casely Hayford
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STYLE: two-button/double-breasted jackets, large shoulders, polo shirts, shirts with wide collars, baggy pants, embroidered denim pants, capes. COLORS: blue, black, teal, white, green. FABRICS: cool wool, jersey, cotton, nylon, denim, cashmere, silk.
GUCCI
menswear spring-summer 2017
ta i lo r i n g 3.0 s
Il nuovo formalwear? Silhouette dinamiche, colori soft, vestibilità loose. Con il tocco sporty di scarpe pensate per urban globetrotter. Dynamic silhouettes, soft colors, loose fits: this is the new formalwear. With the sporty touch of shoes dedicated to the urban globetrotters. CARUSO
DEL MARE 1911
ELEVENTY
C.P. COMPANY
TOD’s
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22_07_2016
FERUtDIN ZAKIROV
ALBERTO GUARDIANI
ORCIANI
FURLA
BOSIDENG BRUNELLO CUCINELLI
KITON
t r av e l l e r s’ club s
Caban, bomber e giubbotti, ma anche pull, pantaloni e accessori sul filo conduttore del blu, per un look riviera style Cabans, bomber jackets and vests, but also pulls, pants and accessories with a touch of blue, for a Riviera style look. LANIFICIO LUIGI COLOMBO
CANALI
SANTONI
SLOWEAR
ARTIOLI
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WHITE SPRING-SUMMER 2017 a cura di ELISABETTA FABBRI
a c e r ta i n something s
Caos e ordine, tinte unite e variegate, linee canoniche e dettagli inattesi: al White la moda contemporary non dĂ nulla per scontato. Chaos and order, plain and varied colors, classic lines and unexpected details: contemporary fashion takes nothing for granted at White fair.
soulland
Gean Luc paris
Lupe
Maurizio Miri
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AlysĂŠe yin chen
ri_creazione RM913
NO hats
LABO.art
RE-BELLO
robot eyewear
TERRE ALTE
neO minimalism W8
s
Nonchalance, comfort e voglia di ritornare all’essenza delle cose. Concedendosi di tanto intanto qualche piccola incoerenza. Nonchalance, comfort and desire to return to the essence of things. From time to time, indulging some small inconsistency. Onto
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women’s resort 2017
cruise TIME Chiuso il sipario sul menswear per la primavera-estate 2017, a conquistare la ribalta sono le pre-collezion donna. C’è chi le ha svelate in grande stile e in location d’eccezione (vedi Chanel, Gucci, Louis Vuitton e Dior), chi ha scelto la discrezione. In ogni caso, per tutti l’imperativo è osare. Nel solco del proprio dna. di ANGELA TOVAZZI
After the menswear catwalks, the spotlight is now all for the cruise collections: a few brands chose the mega-shows, others presentations “for happy few”. Anyway, for everyone the imperative is to dare, reaffirming its Dna.
genny
rossella jardini
lanvin
louis vuitton givenchy
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alberta ferretti MSGM
roberto cavalli
BOTTEGA VENETA
FENDI
GUCCI
PORTS 1961
chanel
calvin klein
versace
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CHILDRENSWEAR SPRING -SUMMER 2017
SALVATORE FERRAGAMO -COLLEZIONE MINI
SUMMER LOVIN’ Stampe, righe e pois, comics e grafiche STILE video game: è una stagione piena di giochi all’aria aperta e colore, Dove gli abiti diventano romantici o friendly in nome della libertà di movimento allo stato puro, senza farsi limitare dalla paura di sudare o rovinare i capi. di ALBERTO CORRADO
Prints, stripes and polka dots, comics and video game graphics: the season on show in the new children's collections is full of outdoor games and color. Romantic clothes that offer complete freedom of movement, without the limitation of worrying about sweating or ruining the clothes.
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y-CLU'
Blazer destrutturati blu China, abbinati a camicie in cotone e pantaloni bianco perla Unlined China blue blazer, coupled with cotton shirts and pearl white pants
barbie by msgm kids
Smanicato di tessuto tecnico con cappuccio e logo a contrasto Technical fabric sleeveless jacket with hood and contrasting logo
stone island
Bomber stampato e tinto in capo su Rip Stop di cotone Printed bomber, garment-dyed on cotton Rip Stop
PA S S E Pa r t o u t
KOCCA
Salopette in denim con gilet a frange in suede Denim overalls with fringed suede vest
Felpe, bomber, T-.shirt, jeans e deliziosi abiti sono l’asset della versalità dei modelli da indossare tutti i giorni
FRACOMINA
Maglia con spalle in canneté a contrasto e applicazioni in paillettes Sweater with contrasting cannetè shoulders and sequin applications
Sweatshirts, bomber jackets, T-shirts, jeans and delightful dresses – versatile clothes that can be worn every day.
SIMONETTA MINI
I più iconici modelli di macchinine diventano soggetti della stampa popeline abbinata al jeans The most iconic toy car models are subjects for the print on poplin for the shirt combined with jeans
SARABANDA
N°21 KIDS
Giubbotto blu navy con T-shirt e jeans, per un look da marinetto grintoso Navy blue jacket with iconic T-shirt and jeans, for a bold maritime look
Parka in twill di cotone verde abbinato a T-shirt caraibica su jeans Cotton green parka with Carribean T-shirt and jeans
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CHILDRENSWEAR SPRING -SUMMER 2017
DESIGUAL KIDS
Collezione Girl in colori accesi e tessuti cangianti Girls’ collection in bright colors and iridescent materials
LIU JO JUNIOR
armani junior
Abito "fit&flare" in rasatello, versione stampata a fiori Fit&flare” dress in sateen for the floral print version
Completi : giacchina, short, abito e felpa bouclé con filo lurex Jacket, short, dress, and sweatshirt In a bouclé fabric with lurex
SWEET AND CHIC
Un eleganza sussurrata nei dettagli dove i volumi dialogano in un equilibrio perfetto di colori e texture The details of the visible contrasts convey an elegant look, in which volumes perfectly harmonize with colors and textures
HERNO KIDS
Trench ad A con maniche a trombetta, foderato in cotone microfantasia
roberto cavalli junior
LEI: Macchie bicolori su abito leggero con ruches e volants. LUI: Il simbolo iconico del giaguaro su stampa per la giacca da smoking For her, two-tone spots on a lightweight dress with ruffles and flounces. For him, the iconic symbol of the jaguar for the print on the smoking jacket
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A-shape trench coat with trumpet sleeves, lined with micro-patterned cotton
so twee by miss grant
Silhouette cortissima per un stile pop art attack,impreziosito da bomber metallico Very short silhouette for a pop art attack style, enhanced by a metallic bomber jacket
alishav
Arancio e oro si uniscono in un mix perfetto, con un tocco psichedelico Orange and gold come together in a perfect mix, with a psychedelic touch
SARAH JANE Gonna e pantaloncino in cotone 100% stampa fantasia, con camicette bianche stesso tessuto
FUN & FUN
In bianco,tessuti leggeri con bomber in blu elettrico White,light fabrics with an electric blue bomber
100% cotton skirt and shorts with printed pattern, with white blouses in the same fabric
MImisol
L'arte strizza l'occhio all'attualità con le stampe surrealiste che si ispirano ai disegni di Mirò Art gives a nod to contemporary style with surrealist prints inspired by Miró’s childish drawings
marni
I tradizionali volumi geometrici degli abiti sono animati da variazioni di motivi check : grandi quadretti bianchi e gialli Traditional geometric clothing volumes are enlivened by variations of check patterns: large white and yellow squares
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CHILDRENSWEAR SPRING -SUMMER 2017
LANVIN ENFANTS
Abito Mini Me in duchesse rosa cipria con inserto di pieghe in organza di cotone bianco Powder pink duchesse satin Mini Me dress with white cotton organza folds insert
M Y FA I R BABY
Un touch romantico e contemporaneo fatto di abiti, giacche e pantaloni abbinati a camicie rĂŠtro-style
KI6 PRETTY
Maxi camicia in pizzo e pantalone in felpa con bande in lino Maxi lace shirt e fleece pants with linen bands
A romantic and contemporary touch for dresses, jackets and trousers combined with retro-style shirts.
AM66 BY ANDREA MONTELPARE
Collezione di Andrea Montelpare si ispira ai toni glam di NY con dettagli di ricami tridimensionali The Collection by Andrea Montelpare is inspired by New York glam shades with three-dimensional embroidery details
FABIO BORSETTO
Scarpine in morbida pelle color banana, chiuse da un nastro in raso Soft leather banana-colored little shoes, fastened with a satin ribbon
STORY LORIS
Eleganti calzini in fresco cotone verde mela, con delicati fiori in chiffon Stylish, green apple fresh cotton socks, with delicate chiffon flowers
QUIS QUIS DESIGNED BY STEFANO CAVALLERI
Delicate violaciocche in chiffon, tulle e organza si appoggiano sull'abito a corolla Delicate wallflowers in chiffon, tulle and organza decorate a corolla dress
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ERMANNO SCERVINO JUNIOR
Maglia con gonna lunga realizzata in tessuto ultraleggero, impreziosite da un ricamo Sangallo con disegno a maxi fiore Sweater with a long skirt made from ultralight, fresh fabrics, embellished with eyelet embroidery with a large flower design
BRUMS
Mood "bon-ton" per il fit giacca, pantalone e gilet abbinato alla camicia bianca in cotone The ‘Bon Ton’ mood offers the right look for a main actor, with jacket and trousers stylishly combined with a white shirt
MONNALISA COUTURE
trottolini milano Modello a corolla in taffettà e seta, realizzato in modo sartoriale Taffeta and silk corolla model, with sartorial details
MISS GRANT
Abito dalla linea classica e sartoriale, realizzato in taffetà e organza
Ispirazione couture per abito in oro con giacchina in maglia outure inspiration for the gold dress with a deluxe knit jacket
Dress with a classical design and tailored cut, made from taffeta and organza
antony morato
Look anni'70 per il completo blu con pantaloni check a contrasto Look inspired by the ’70s and its music for a blue suit with contrasting check trousers
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CHILDRENSWEAR SPRING -SUMMER 2017
L:U'L:U'
Chiodo dai toni rosso lacca con abito su stampa Candy
TRUSSARDI JUNIOR
Il nuovo Rebel Boy indossa t-shirt con levriero in camouflage con bomber in cotone
Bomber jacket with red lacquer shades with t-shirt-dress on the Candy print
The new Rebel Boy wears shorts and a camouflaged greyhound t-shirt with a cotton bomber
FENDI KIDS
Le nuvolette fumetto giocano su bomber e camicia invadendo il tessuto per un twist ironico Comic clouds adorn the bomber and shirt, invading the fabric with an ironic twist
BOYS &GIRLS Una gara di stile sotto il sole. Per le bimbe, pois , stampe, righe. Per i maschi fantasie dal sapore anni’70 o look californiano
HARMONT & Blaine Junior
Polo con stampa Capri
A style contest under the sun. For girls, polka dots, prints and stripes. For boys, ’70s-style prints or a Californian look
Polo shirt with patch printed inspired by the island of Capri
IL GUFO
Ispirazione equatoriale: colori turchesi che virano nelle nuance del verde Equatorial inspiration in which colors blend turquoise with the most varied shades of green
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BOBOLI
Foglie tripicali sbocciano sulla maglia e giacchino da abbinare sullo short Tropical leaves blossom on the sweater and jacket combined with cotton shorts
miss blumarine
Abito con manica a giro, volant e applicazioni in rosa in organza Dress with tailored sleeves, ruffles and organza rose applications on the bust
VIVETTA KIDS
Leitmotiv: il sapore rétro o edoardiano su stampe surrealiste A retro or vaguely Edwardian leitmotiv on surrealist-style prints
SARAGHINA JUNIOR
Modello Gildino in acetato superleggero con lenti polarizzate Superlight acetate Gildino model with polarized lenses
ICE ICEBERG
Il linguaggio street-style esplode nel gioco di blocchi a contrasto, illuminati dal macro lettering The Street Style language explodes in a skilful game of contrasting colored blocks, illuminated by large lettering
K-WAY KIDS
Giacca unisex, impacchettabile nella tasca laterale e trasportabile con marsupio Unisex jacket, specially packable in the side pocket and transportable as a waist-bag
B A C KPA C K E R Parole chiave: avventura, natura, sport. Il risultato è uno stile dinamico, allegro e contemporaneo
naturino
Slip-on in canvas effetto délavé con ricami multicolor Faded effect canvas slip-on with multicolored floral embroidery
Key words: adventure, nature, sport. The result is a dynamic, cheerful and contemporary style
Bumper
Sneaker con finiture zig e zag e fondo in gomma Sneakers with zig zag finishes and rubber soles
walk safari
Linea del calzaturificio Elisabet: sneaker con stampa insetti Elisabet footwear collection that stands out for its strong urban traits
BLAUER JUNIOR
Bomber in nylon antivento in color arancio fluo Fluorescent orange windproof nylon bomber
frankie morello junior
Il tema sportivo marinaro ripreso in chiave ironica e con il jeans in primo piano The marine sports theme is reinterpreted with an ironic twist for overalls for her and a windproof jacket for him
LITTLE TOKYOBIKE
Modello Little in sgargiante color senape Gaudy mustard-colored Little model
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CAREERS a cura di ANDREA BIGOZZI
Burberry, ora comandano in due Marco Gobbetti was named CEO of Brit group. Christopher Bailey, confirmed creative director, will became president. Both will report to chairman Peace. Marco Gobbetti è il nuovo ceo di Burberry. Il manager italiano, che è cresciuto in Givenchy, Moschino e Bottega Veneta, lascerà dal 2017 la guida di Céline (gruppo Lvmh) per assumere il ruolo di ceo del gruppo britannico, qualifica negli ultimi tre anni riservata a Christopher Bailey, che diventerà presidente e rimarrà direttore creativo. La nomina, oltre a ridimensionare drasticamente la posizione di Bailey, crea anche una sorta di posizione paritetica ai vertici (tutti e due risponderanno al chairman John Peace) come confermato dallo stesso Bailey: «Io e Gobbetti? Siamo entrambi “the boss”.
A guidare Loro Piana un ex Luxottica: Fabio d’Angelantonio
La Chiuri sceglie Dior e lascia Piccioli solo alla prova Valentino With Maria Grazia Chiuri’s move to Dior, Pierpaolo Piccioli becomes sole creative director of Valentino. Dopo 25 anni di sodalizio professionale con Pierpaolo Piccioli, Maria Grazia Chiuri lascia Valentino per Dior. Prima donna della storia a guidare la maison, prende il posto occupato in passato da Yves Saint Laurent, Gianfranco Ferré, John Galliano e per ultimo da Raf Simons e presenterà la sua prima collezione durante la settimana del prêt-à-porter di Parigi il prossimo 30 settembre. Per Valentino si apre quindi una nuova fase, con Piccioli direttore creativo unico.
Nicola Zotta alla presidenza di Marchon Eyewear
WHAT IS LONDONEDGE... AUTHENTIC, RETRO, PUNK, 60’S, BOLD, CREATIVE, VINTAGE, FORWARD-THINKING, 70’S, CURRENT, 50’S, PASTEL, GOTH, RAINBOW, METAL, From nextGLITTER, September Fabio d’Angelantonio, of the PIN-UP, 70’S,Nicola ZottaMERMAID...LONDONEDGE is the new president of Marchon Eyewear: he takes& IT’S... FESTIVAL, DARK, ROCK, CONTEMPORARY, 90’S,one GRUNGE, RAVE, MOD, IS CULTURE, IT’S CLASSIC top managers of the Luxottica Group, will become CEO the place of Claudio Gottardi. from Loro Piana. Nicola Zotta sale alla presidenza di Marchon Eyewear al posto Fabio d’Angelantonio, uno dei manager di punta di Claudio Gottardi, che va in pensione dopo essere stato sette anni del gruppo Luxottica, dal prossimo primo settembre al vertice dell’azienda. Zotta è nello staff del gruppo dell’occhialeria assumerà la carica di ceo da Loro Piana, da tre anni dal 2009 e attualmente ricopre la posizione di managing director per nell’orbita di Lvmh. Prende il posto del francese le aree Emea e Apac. «Siamo certi che, con Nicola Zotta al timone, Matthieu Brisset. Ai vertici della griffe del lusso Marchon sarà in ottime mani - afferma Jim McGrann, ceo del gruppo sventola dunque nuovamente la bandiera tricolore: californiano VSP Global, cui fa capo Marchon -. La sua competenza in d’Angelantonio proviene dal gruppo controllato termini di strategie go-to-market, prodotto e supply chain ha permesso dalla famiglia Del Vecchio, dove dal 2005 al 2009 ha a questa realtà di crescere in modo rilevante in Europa e in Asia e ricoperto il ruolo di chief marketing officer, per diventare continuerà a essere uno strumento prezioso in questo nuovo ruolo». successivamente presidente di Sunglass Hut, catena Prima dell’esperienza in Marchon, Zotta ha lavorato quasi 15 anni presso retail di Luxottica specializzata negli occhiali da sole. In laIslington, concorrente SafiloN1 Group. B.D.C. London, 0QH. Laureato in Economia e Management precedenza il manager ha lavorato a Bruxelles, presso all’Università Trento, con un Sunday 4th - Mondaydi5th - Tuesday 6thMba presso la Essec Business School la casa editrice Hemma, a Milano da Ciaoweb (portale Parigi,Only. attualmente vive tra Amsterdam e Padova ma presto dovrà Trade di Buyers info@londonedge.com fondato dal gruppo Fiat), e al gruppo Indesit, azienda di trasferirsi a New York. Marchon realizza gli occhiali per marchi come Register online for your elettrodomestici dove era a.d. Andrea Guerra. Marni, Etro, Salvatore Ferragamo, Chloé, Calvin Klein e Nike.
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4-6TH SEPTEMBER 2016 Business Design Centre
visitor e-ticket now.
DI Andrea bigozzi
stilista
luca larenza
«non chiamatemi stilista, faccio il creativo»
Luca Larenza’s creativity is not influenced by a conventional train in design, but is gained from his experience of traveling in the world and the passion of street art. He founded his own menswear brand under his own name focused on knitwear and outerwear. In the past he attend a lot of new talent competition. «But don’t call me emerging designer anymore». Da graffitaro a stilista: come è accaduto questo passaggio? In un modo molto naturale: le mie passioni sono sempre state l’arte e la moda maschile finché un giorno si sono incontrate. Il termine “stilista” non credo mi appartenga; pur essendo portato per il disegno, non ho mai studiato moda, sono un autodidatta e ho imparato tutto sul campo trascorrendo giornate intere tra aziende e laboratori. Mi sento molto più “designer” o “creativo”. Dov’era a 18 anni? A Caserta, nella mia città natale: stavo per intraprendere gli studi in Legge. Dopo la laurea mi sono trasferito a Madrid per un Master in Fashion Management e al mio
ritorno a Milano, dopo alcune esperienze come buyer e come consulente creativo presso Angelo Fusco, ho iniziato a lavorare al brand Luca Larenza.
Il magazine di news, business e trend
Direttore e Amministratore Delegato
Marc Sondermann (m.sondermann@fashionmagazine.it) Caposervizio
Chi erano i suoi idoli? Sono tuttora le persone che lavorano con costanza per vedere i propri sogni realizzati: artisti, imprenditori e persone comuni.
Senior Fashion Editor
C’è qualcosa che cambierebbe del suo percorso creativo? Mi piacerebbe trascorrere più tempo all’estero per assorbire diverse influenze, amo molto viaggiare. Milano, pur restando una vetrina internazionale per la moda, dopo un po’ di tempo è statica e si rischia di restare intrappolati in “noiosissime dinamiche”.
Segreteria di redazione
Alessandra Bigotta (a.bigotta@fashionmagazine.it) Alberto Corrado (a.corrado@fashionmagazine.it) Redazione
Elena Azzola (e.azzola@fashionmagazine.it), Andrea Bigozzi (a.bigozzi@fashionmagazine.it), Elisabetta Campana (e.campana@fashionmagazine.it), Elisabetta Fabbri (e.fabbri@fashionmagazine.it), Carla Mercurio (c.mercurio@fashionmagazine.it), Angela Tovazzi (a.tovazzi@fashionmagazine.it) Daniela Locatelli (d.locatelli@fashionmagazine.it) Realizzazione grafica
Nadia Blasevich, Carlo Maraschi, Laura Marcarini Collaboratori
Mariella Barnaba, Filippo Bellini, Peppe Orrù (Londra), Giuliana Poletto (Parigi), Cristiana Lopez (New York)
Cosa non le piace del suo lavoro? I favoritismi e il “mercato parallelo”, un fenomeno tutto italiano che gioca a sfavore delle nuove aziende.
Direttore pubblicità
Meglio essere titolari di un brand di successo o direttore creativo di una maison? Penso che una cosa non escluda l’altra, specialmente in questo periodo di cambiamenti all’interno del sistema. Trovo stimolante lavorare su diversi progetti, è un modo per esercitare la creatività e apportare la propria visione all’interno di una nuova realtà, significa mettersi in discussione.
Special Projects
È attento al lavoro degli altri colleghi? Chi trova interessante? Sono attento a quello che mi succede intorno. Apprezzo il lavoro di Stella Jean, con cui condivido la passione per il colore. Ha preso parte a Who Is On Next, Milano Unica On Stage, Woolmark Prize. Quanto contano i contest per la carriera di un designer? I contest contano molto per la visibilità e per il networking. Se successivamente a nascono delle opportunità, allora vuol dire che sono validi. Quale la parola del fashion system che non vorrebbe mai fosse attribuita a lei? “Emergente”. All’inizio del percorso di un giovane va bene, poi rischia di diventare una gabbia. Sogni nel cassetto? Raggiungere un buon posizionamento sul mercato con il mio brand e apportare la mia visione in un’azienda del manswear. ■
Stefano Giordano (s.giordano@fashionmagazine.it) Pubblicità e promozione
Ilaria Roberta Galli (i.galli@fashionmagazine.it) Raffaella Giannattasio (r.giannattasio@fashionmagazine.it) Barbara Sertorini (b.sertorini@fashionmagazine.it) Matteo Ferrante Veneziani (m.veneziani@fashionmagazine.it) Ufficio traffico
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ENGLISH TEXT
ANDREA DINI / Paul&Shark
«We strive to enrich the quality of our heritage with a contemporary touch» In this interview, CEO Andrea Dini of the acclaimed menswear label Paul&Shark explains the cornerstones of his global growth strategy and how his team is enacting the shift towards a global lifestyle brand. by Marc Sondermann
Your company is famous for its forays into commercially unchartered territory. What is the main geographical thrust of your expansion drive today? I have to say that I am very satisfied with the reach of our commercial endeavours, but would at the same time like to underscore that 60 per cent of our turnover continues to stem from the European heartland. Behind Italy, which stands at the center of our endeavours and remains Paul&Shark’s biggest market, countries such as Germany, the Netherlands, the United Kingdom and Spain play a pivotal role. This said, I am happy to announce that our newest store will be opening within Yangon airport in Myanmar. We are also intensifying our presence with a shop-in-shop within Jordan, the beautiful multibrand boutique in Punta Arenas, Chile, just to name two examples. More in general, apart from the US where we operate with four monobrand stores in New York, Miami, Las Vegas and Los Angeles, as well as with significant presences within the main department stores, I would like to mention Canada as a very promising market with a refined, European-style taste. How are you reacting to the most recent developments in China and Russia? We are to a certain extent approaching both markets with a renewed, more precise perspective. In China, after years of successful partnership, we 122
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What are your priorities from the product point of view? In my perception the global consumer is changing in a fundamental way. Logos, stitchings and embellishments are not as important as they used to be, whereas a smart casual attitude is slowly but surely taking hold. As Paul&Shark, we are reacting to this macrotrend by strengthening the stylistic component of our collections, for instance by exploring the opportunity of launching co-branded capsules together with namesake designers and, why not, also emerging ones. One thing, however, is clear to me: An excellent product in itself is not sufficient anymore, it is becoming a commodity. The client needs to be engaged in manifold, new ways, by working with influencers and bloggers, for example, and by stretching new crucial aspects of one’s production, such as issues related to sustainability. Right now, as a company we are investing into a project of making organic cotton traceable. By using a unique code, every single garment can be traced to the specific allotment in the Nile Delta where its cotton was grown using only the most natural of methods.
companies are consequently wondering whether it still makes sense to present their collections separately. Many have made a clear decision and are continuing along their path: the Americans and British recently launched their men’s fashion weeks, but they are already transforming them into something different, forced in part by the lack of interest that the classical format provokes among international buyers. Meanwhile, the case of Gucci has resonated in Milan: from 2017, the brand will be involved in only two fashion shows a year (in February and September), so its name could disappear from the menswear calendar. N°21 men’s collection is also undergoing a creative evolution: in June, designer Alessandro Dell’Acqua opted for a presentation instead of the classic fashion show and launched Petite Taille, a collection that presents a kind of women’s clothing that corresponds to that of the men’s collection. In 2017 Zegna will be back but Giorgio Armani not closing What lies ahead? The question is already relevant to the January edition of Milano Moda Uomo, which will not have Gucci in its schedule and will also have to find a label ready to parade on Tuesday because Giorgio Armani has already made it clear that he is no longer willing to close fashion week. «I’m no longer happy about this. Courtesy of Gucci
are taking the local distribution network into our hands. The goal of this significant operation is to pass on pricing advantages to the final consumer, in order to set a clear standard. As a matter of fact, in Russia we are currently enacting a similar rationale. We are clearly communicating to the consumer that we are selling locally using Milano price points in order to intensify trust and to uphold our strong market positioning in a crucial moment, with the consumer appreciating a high degree of transparency and of linearity in international pricing matters.
men's fashion week
learning to deal with the age of genderless Differences between men’s and women’s wardrobes are becoming increasingly indistinct and many companies are wondering whether it makes sense to organize separate fashion weeks in Milan. «Milan is not just fashion shows, but a widespread event», says Boselli of Cnmi. The great entrepreneurs, from Bertelli to Rosso, issue a warning: in the future, every company will operate in line with its own product. But there is an increasing number of industry professionals, who are calling for calendars to be integrated with Florence. by Andrea Bigozzi
Is genderless fashion changing the rules of men’s fashion week? A growing number of experts think so, even if the Italian National Fashion Chamber seems to be not too worried. Today, even in light of what was seen at the latest menswear catwalks, the boundaries between men’s and women’s wardrobes are increasingly blurred and
We are an industry and we need to show that. And we have decided that the final show should rotate. Every major brand needs to make the necessary sacrifice». Therefore, the schedule of Fall-Winter 2017/2018 fashion shows is already an uphill struggle for the Fashion Chamber, which needs to find a major label that agrees to close the calendar. But there are also questions about labels such as Corneliani, Brioni and Calvin Klein, regarding whether or not they will return to the runway (the return of Ermenegildo Zegna with new designer Alessandro Sartori is taken for granted). We certainly will not see – at least for the time being –
the companies and designers that are part of the National Chamber of Fashion standardizing their strategies, which now vary from those who opt for a presentation instead of the men’s catwalk, those who bring together the men’s and women’s shows and those who stick with the traditional format of the biannual show. This variety of approaches is evidenced by three major names in the industry Patrizio Bertelli, Stefano Sassi and Renzo Rosso -, the stars of the conference organized by CNMI at the end of the fashion week, who stressed that the expectation for the future is that every company will operate in line with the features of their own product and structure. «Prada has presented its men’s collection and women’s pre-collection together for a few years - remarks Bertelli - and I have been suggesting for some time that women’s collections should be paraded in mid-July rather than in September. But it is difficult to take a decision - there is still too much individualism». «Presenting women’s and men’s fashion shows simultaneously would be “cool” - Rosso agrees since it would help to cut costs. But it would also be complicated. The industry press is divided between men’s and women’s shows, much like the buyers, and at present choosing a fashion week would mean losing part of these industry professionals». Sassi appears to be the most conservative voice: «We will continue to present menswear and womenswear separately in Paris: this is a part of the brand’s identity that we do not want to lose». Pitti and Milano should team up «The situation could get even worse in 2017», reflects Riccardo Grassi, owner of the multibrand Riccardo Grassi showroom. «The problem - he continues - is not only that the men’s fashion product and market are in trouble, but also the lack of initiative from industry professionals». This point of view is shared by the journalist and great connoisseur of the industry, Giusy Ferré, who predicts that many labels that are focused exclusively on menswear and are not interested in a single fashion show «could retreat to Florence, given that the organizers of Pitti Uomo are currently carrying out a total offensive». «Meanwhile, the CNMI - she continues - is multiplying the number of initiatives dedicated to emerging labels. This is an important project, but what is currently lacking at Milan fashion week is a name with an international appeal. Not to mention that this idea of mixing up the genders is weakening all the men’s fashion weeks, including the Paris event». Giacomo Piazza, owner of Showroom 247, believes that this time the problem is not competition. «London and New York are virtually non-existent for menswear and Paris is hearing more from us. Now it is time for Pitti Uomo and Milan to seriously team up. In Florence, the calendar of events taking place at the same time as the fair should be strengthened and should include upcoming brands from Milan, where only major labels such as Prada, Dolce&Gabbana and Armani, along with other international names, should continue to put on fashion shows». Piazza
does not even acknowledge the much-acclaimed young breakthrough labels as part of the Chamber of Fashion. «The Chamber - he adds - claims that it offers real opportunities for young talents, but then it does not oppose a major brand’s decision to organize a press dinner that coincides with the Damir Doma and Marcelo Burlon fashion shows, which are among the most interesting new additions to the calendar». Mario Boselli, honorary president of CNMI, rejects accusations that men’s fashion week has become less relevant. «Some absences have had an impact, but these are temporary decisions. We have rethought this edition and changed strategy, which has resulted in a “perfect storm”. Soon, however, everything will return to normality, because Milan does not only host fashion shows, but also presentations and above all, showrooms. Our show has now turned into a popular event that is one of the most important in the world».
PITTI UOMO 90
TOP MARKS, BUT THERE’S STILL ROOM FOR IMPROVEMENT Pitti Uomo was punctuated by a calendar of very high profile events, with more than 1,200 labels with 20,500 buyers, 8,400 of which foreign (up 2,5%) and more than 30,000 visitors, organizers say. Now it’s time to look forward to the next edition, scheduled from 10th to 13th January 2017. by Carla Mercurio
RAFFAELLO NAPOLEONE Managing Director of Pitti Immagine «Pitti Uomo is still "the" menswear event. This past summer edition was extraordinary, with more Italian and foreign buyers than ever. In order to offer an increasingly international focus, we scout out the opportunities in advance. We research firsthand by travelling to shows in other cities and countries. Internationalization is the buzzword, even among buyers, and numbers prove it. We welcomed 997 buyers from Germany, 847 from Japan, 660 from Spain, 632 from the UK, and Russia returned with a 10% increase. The turnout varied over the four days, with foreign exhibitors confirming orders on the last day. What made the difference was the
support we received from the Florence Centre for Italian Fashion, the Ministry of Economic Development and the Italian Trade Agency with organising arrivals, launching promotions and producing some of the special events. And the side events we promoted to celebrate the tradeshow’s 90th anniversary were particularly successful. All we have to do is to maintain our ten-year track record of spectacular events». ANDREA CANÉ Woolrich Europe & WP Lavori in Corso (Woolrich, Baracuta, B.D. Baggies, Blundstone & Palladium) «Pitti Uomo is the most important tradefair in the sector. It brings together all the latest and greatest fashions, emerging designers, young talents and exciting events. The tradeshow could use some more space for business functions and meetings, as well as better food services. Free Internet is a musthave and a promotional space where retail services take centre stage would be brilliant. Separate stands with clear signage for such things as visual services, green design, CRM, store management systems, retail and other consumable items. It would also be great to have access to HR services. Shoes and accessories space could be better marked. Finally, I truly believe that three days are more than adequate for Pitti Uomo. However, in contrast with the smaller Milano Moda Uomo, Pitti is a much more significant». ENZO FUSCO Owner of FGF Industry (Prince Tees, Ten C & BPD) «Pitti is number one for menswear and the only one with international scope and reach. It’s a great opportunity for engaging in public relations and gauging whether our products are targeted properly. My advice to the organizers would be to change it from the current 4 to 3 full days. This would also reduce the rather high cost of the stand. In my opinion, the tradeshow space has also been overly packed with stands and stations in recent years, which creates confusion. The stands themselves could use some improvement and stand signage could be clearer. The layout could be better, with a more well-defined area for newcomers, as well as a designated shoes and accessories area. As regards the summer tradeshow, in particular, there are a few too many special events that truly divert attention away from the main event at the Fortezza da Basso. However, I do appreciate all the hard work of the organizers». FLAVIO MASSA Owner & CEO of the Gruppo FVM agency «It’s a great place to exhibit to an international audience, a great opportunity to have a look at a wide range of other labels and discover new trends, events, parties and fashion shows. Unfortunately, I note that it is always the same Italian retailers who are moving merchandise during these shaky economic times and those in the mid-market segment of the sector are too fearful to take risks. 22_07_2016
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Courtesy of Prada
Conversely, clients must also step up and make a move, as we all need a good dose of courage to stimulate sales. Companies should bet on what’s new, rather than resting on their conservative laurels for fear of not pleasing consumers. This is the very reason why we need to establish an ongoing open dialogue between companies, reps and retailers in the sector. I must say that I find four days to be a bit excessive for this tradeshow, because very few people stay around on Friday and participants start dismantling their stands by mid-morning. The previous three days are very well-attended and the tradeshow is bustling with company-sponsored influencers whose occasionally off the wall looks capture the flash of photographers, keeping things colourful and exciting. The day after the tradeshow ends, all these images appear on social media and it's very good».
MILAN MEN’S FASHION WEEK/BUYERS’ OPINION
MILAN STRUGGLES WITH PITTI AND PARIS The June edition of Milano Moda Uomo was «transitional», according to the international buyers interviewed by Fashion magazine. by Elisabetta Campana
Milano Moda Uomo didn’t have the easiest time of it this year. The men’s spring-summer edition was defined as a «transitional week» by Italian and foreign buyers interviewed by Fashion, that were visibly fewer than in the past editions. The reasons for Milan’s ups and downs are many. First up, the absence of certain shows, especially Ermenegildo Zegna and Bottega Veneta, certainly hasn’t helped the event’s image - nor the announcements from brands like Gucci, that from September will showcase menswear and womenswear together. Further shadow was cast on the traditional capital of Italian fashion by Pitti, which celebrated its 90th edition with a series of shows that really struck a chord in the industry. Last but not least, according to some retailers - especially those from Italy - we are in the midst of some sort of undeclared war with our friends from across the Alps: Kering Group organised the sales campaign of many of its 124
brands for the same dates as Milano Moda Uomo, forcing many buyers to miss the Milanese fashion week or bend over backwards to attend. Despite all, the capital of Italian fashion hit back with the Gucci show, which many retailers see as the most prestigious collection in the entire fashion industry. It was followed up by Prada, another show that was met by enthusiastic comments, while Fendi also consolidated its position at the top of the buyers’ hit list. There were positive reviews too for Dolce&Gabbana, Missoni, Etro, Moncler and Versace. One of the younger names on show was Sunnei: although there weren’t many buyers in attendance at the brand’s performance-style show, those that were there were very complimentary. Gucci, Prada and Fendi steal the plaudits «Gucci has changed the way to do fashion - said Ken Downing, fashion director of Neiman Marcus, based in Dallas -. Gucci is “everything” and allow you to dream». Downing, who was one of those talking about a “transitional season”, named Prada and Fendi as his other highlights. «Alessandro Michele did well: a beautiful, playful collection» said Ekaterina Moiseeva, who runs Bosco di Ciliegi in Moscow with her husband Mikhail Kusnirovich. Moiseeva did admit, however, that the collection’s high prices might represent a problem for sales, especially for young people. Prada, whose collection had a noticeable sporty feel to it, managed once again to wow buyers with its lifestyle and styling and was dubbed “the best in Milan” by Eric Jennings, men’s fashion director of Saks Fifth Avenue in New York. «It’s a collection that mixes activewear with travel, with a markedly cosmopolitan, modern vibe. It was a great idea to show backpacks with shoes and other accessories tied to them» explained Jennings, who also lauded the Gucci, Fendi and Neil Barrett shows. «The brands that were a bit more daring, taking more risks, have seen their efforts pay off, while those focused on their signature pieces seemed rather repetitive» continued Jennings. «There’s no doubt that this is a transitional moment, but we’re optimistic because we do good business with Italian companies and we’ll continue to support them as we wait to see how the situation evolves. Our budgets will remain stable» he added. Daniela Kraler of luxury multi-brand stores Franz Kraler in Toblach and Cortina d’Ampezzo, was less happy. «It’s a shame that Paris overlaps with Milan - it’s not right, especially because we’ve seen some outstanding shows here in Milan. Gucci was fantastic: Michele is blazing a new trail which merges day and nightwear, menswear and womenswear. It pays tribute to legends like Coco Chanel and Karl Lagerfeld and that shows intelligence and humility - said Kraler -. Prada is a shining example of originality and all-round sustainability, while Fendi brings a softer vibe to luxury» she added. Though the fashion week wasn’t absolutely packed with catwalk shows, there were «plenty of presentations, events and showroom visits - and a bit of time for a few orders. Menswear lends itself more to being felt with your hands rather than being simply observed on the catwalk» said satisfied Fed-
erico Giglio of Giglio and Giglio.com in Palermo. Giglio described Versace as «a show rich in ideas», while Philipp Plein was «strong as ever» and Etro «pleasant, with a great atmosphere». Giglio is set to increase its orders, but almost exclusively for its online store, a strategy echoed by many other buyers in attendance. Without doubt, the most engaging show was Dolce&Gabbana. «It was a real celebration, with great music. The collection perfectly reflects the essence of the brand» said Salvatore Nida of Nida in Caserta. Focus on trends and markets As for the must-haves of spring-summer 2017, Tiberio Pellegrinelli - buying consultant for many leading Italian multi-brand stores - picks out the nylon parka in parachute fabric, loose trousers with drawstring and pience, trekking sandals and oversized backpack. Key colours for the season include Pompeii red, blue and military green, while buyers have rejected the ochre yellow seen in some shows along with certain yellowy greens that don’t seem to go down well with men. In terms of trends, Kiyohiko Takada, men’s fashion director of IsetanMitsukoshi in Tokyo, emphasises the importance of anything linked to nature, leisure and sport themes from which Prada, Ferragamo, Etro and Moncler have all taken inspiration from - gambling on polo-shirts and sporty-chic trousers being the best sellers of the next spring-summer. Lastly, the markets suggest that the land of plenty era is well and truly over (Russia first, China after), making it necessary to closely analyse the complex sales dynamics at hand. In the Usa, the top department stores are re-examining their strategies in the wake of difficulties caused by the strength of the dollar amongst other things: this has greatly reduced the shopping of tourists. In China, fashion brands must optimise their distribution network following a double-figure drop in business due to anti-corruption and anti-luxury measures adopted by president Xi Jinping, but also to the emergence of a more sophisticated clientele that takes greater care of their spending. In order to increase instore spending on the mainland, the Chinese government has increased duties on imports of products bought online or physically brought home from trips abroad. That in turn has created problems both for countries like Japan, which over the past three years had seen exponential growth in spending by the Chinese and for parallel imports (including the “daigou” channel and e-commerce). Russia remains gripped by crisis, «although Moscow is showing a few more glimmers of hope than the rest of the region», said Ekaterina Moiseeva. «After the devaluation of the rouble, we’re trying to cut the gap between the European price and the Russian price, which is 30% higher after duties and taxes. Unfortunately, it’s not commercially possible to eliminate it. We ask companies to make orders from the European price list and not the increased Russian one - some do, some don’t». Europe is returning to centre stage: it is a mature, consolidated market, though Brexit means that we will be in for a few surprises here too. Some are predicting that with this new equilibrium, Milan might just find a new lifeblood.
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PITTI UOMO/BUYERS’ OPINION
FITTING CELEBRATION FOR 90TH EDITION Top buyers agree: the 90th edition of Pitti Immagine Uomo was a success.«It was a great birthday» they say and underline the important of important events in addition of the «number 1 men's fashion trade fair in the world». by Elisabetta Campana
The milestone 90th edition of Pitti Uomo was a fitting tribute to the event, according to the buyers from Italy and abroad that Fashion interviewed. The success was partly down to the many events taking place throughout, particularly those by Fausto Puglisi, Gosha Rubchinskiy, Lucio Vanotti, Raf Simons and Visvim. Some believe this stole a bit of visibility from Milan, while others think it strengthened the global image of the Italian men’s fashion week. The fact is that even after 42 years, Pitti is still the No.1 men’s fashion trade fair in the world. «It’s an unmissable event» said Eric Jennings, men’s fashion director of Fifth Avenue in New York. «It’s unthinkable to be in the menswear business and not come to Pitti», agreed Kiyohiko Takada, men’s fashion director of IsetanMitsukoshi in Tokyo. «It’s an event that knows how to put itself out there and definitely does its homework, attracting super-fashionable stores like ours» said Claudio Antonioli of Antonioli and Antonioli.eu in Milan. «Raf Simons’ show was fantastic, thanks partly to its wonderful location at the Leopolda as well as the lights and music» he added. Of the same view was Hirofumi Kurino, the co-founder and creative advisor of United Arrow: «This is a great birthday for Pitti. We’ve seen lots of pieces that will win over even the most difficult customers if we buyers make the right picks. Gosha Rubchinskiy was excellent and had clearly taken notice of how people dress in the street, while Lucio Vanotti with his essential taste merged East and West, menswear and womenswear, past and future. Raf Simons injected a bit of art into fashion and Visvim was all about craftsmanship». Giorgio Molteni of Tessabit in Como, was also impressed: «Pitti showed some really daring ideas, especially in terms of colour, which is going to be vital this summer. Fausto Puglisi, who is making his menswear debut, has been a breath of fresh air and we’ll certainly be adding him to our assortment. Also worth a mention is the Doppia A collection and Ermanno Gallamini’s unique printed trousers. The modern formalwear ideas were really interesting too, especially the waistcoats and bow ties – that will be a key part of our spring-summer sales». Last but not least, Gianni Amati of Leam in Rome was another buyer full of praise for the event: «This edition of Pitti has been even better than usual. There’s been a positive atmosphere and a better turnout. I liked the way the stands were organised this year - they were easier to enjoy and more pleasant in general. I think it’s a good omen for the next 90 editions».
DIGITAL FASHION DAY
CONSUMERS ARE DIGITAL. HOW DIGITAL ARE COMPANIES?
350 decision makers in the fashion industry participated in the first Digital Fashion Day, the conference on comparative best practices for e-commerce, organized by our magazine in collaboration with the Netcomm consortium. by Elena Azzola
350 decision makers in the fashion industry participated in the first Digital Fashion Day, the conference on comparative best practices for e-commerce, organized by our magazine, in collaboration with the Netcomm consortium, in June in Milan, at the Rosa Grand Starhotel in Piazza Fontana. The conference was organized to address the new scenario in which the industry finds itself, characterized by further acceleration of the ongoing revolution, and to open up a dialogue. «For the fashion industry, integrating the digital strategy with the retail strategy is no longer an opportunity for a marginal increase in sales, as many believed - explains Marc Sondermann, CEO and director of Fashion - but a real question of survival for the brand and its growth prospects». Sondermann and Roberto Liscia, president of Netcomm (the Consortium of Electronic Commerce in Italy), opened the conference, offering an introductory overview. Sondermann said that he was convinced that digital can make a difference for Made in Italy products and the Italian fashion industry: «Among companies in the industry, still only a small proportion of sales take place online, in many cases as little as 1%, but many companies have understood the importance of this channel and are gearing up». Liscia offered an interesting overview. «1.3 billion people in the world buy online and 2.8 billion use the internet to find information. 7% of products are traded globally via the Internet», he revealed. In Europe, as Liscia underlined, there are 296 million e-shoppers, 516 million users and 8% of goods are traded online. In this context, fashion continues to have a key role. Sales Concentration and the “Long Tail” In the fashion industry, we can observe a process of sales platform concentration in various countries. Companies such as Zalando, vente-privee, Farfetch, Yoox, Amazon, Asos, Sarenza and Tmall are key players. «However, in addition to sales concentration, the online shopping phenom-
enon has a “long tail”, which also benefits others with e-commerce sites», Liscia stressed. What the president of Netcomm baptized several years ago as info-commerce is now an established fact. Among the 19 million users of smartphones in Italy, 72% say that they have looked in a shop for a product that they had already researched online. 45% say that they have done the opposite: bought an item seen in a store via their mobile phone. The integration of sales channels is already a reality for many fashion chains. In fast fashion, 53% of sales outlets allow you to pick up items purchased on the brand’s site in-store. Customer satisfaction is higher for footwear purchased on the internet (71%) than clothing (59%), compared to a very high level of satisfaction in general towards this channel (89%). Liscia concluded by remarking that we have fully entered the phase of the digital consumer: «The customer journey has changed - we must take note and act, completely rethinking companies’ business models. The real challenge for the future is experiential innovation, which will be a particular challenge for the fashion industry». Recent figures released by the B2C eCommerce Observatory at the Polytechnic University of Milan highlight the potential of the digital channel, especially in terms of exports: it is estimated that sales from Italian sites to foreign customers will increase by 30% in 2016, exceeding 1.3 billion euro. Fashion e-commerce is also flourishing in Italy: purchases by Italian consumers will exceed 1.8 billion euro in 2016, up 25% on the previous year. Overall, online clothing and accessories business now accounts for 5% of the industry’s retail total in Italy. The dot coms (companies set up on the internet) account for 69% of online fashion sales, so-called manufacturing companies (essentially the brands) for 19% and finally, commercial companies (traditional retailers that are also active in e-commerce) for 12%. According to the Polytechnic’s B2C eCommerce Observatory (which is based on a panel of 350 merchants, 70 of which belong to the fashion sector), it is a highly concentrated market, in which the first five operators achieve 54% of sales. However, new players, particularly manufacturers and traditional retailers, have taken to the field. MADE IN PUGLIA
FROM BARI TO LECCE, BURGEONING FASHION HUBS
The latest edition of Pitti Uomo confirmed it: menswear brands from Puglia are holding up the Made in Italy banner, leading representatives of a dynamic region that boasts over 4,600 textileclothing and shoewear companies. An industry with great potential, providing that it accepts the challenge of change, focusing on innovation, internationalization and training by Angela Tovazzi
The good news came in late June, when ISTAT released a preliminary estimate of regional GDP and employment: in 2015, for the first time after a seven-year cycle of uninterrupted decline, the reces22_07_2016
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sion ended in Southern Italy, with more significant growth of the gross domestic product (+1%) than in the rest of Italy (+0.7%) and employment recovery of +1.5%. Although observers urge caution before contributing structural value to this data, it is certainly reasonable to welcome this turnaround as an encouraging sign after such a long period of decline. This especially holds true for Puglia, one of the regions that has successfully contributed to this trend: this is evidenced by the fact that in 2015, according to the annual report of the Bank of Italy (on a sample of over 330 businesses in different industries), after three years of decline the economy recorded “slight growth”, with an increase of 3.8% in turnover among the monitored companies. This recovery of industrial activity has had a positive impact on the labor market, with an increase in the number of employees (+1.6%) higher than the national average (+0.8%), and has been partly driven by the fashion industry, an ecosystem fragmented for the most part into small-medium businesses and polarized into different production areas, which, despite the burden of its past legacy, is proving to be capable of exploiting its historic know-how in order to promote its growth. “Today, there are 4,663 companies active in the industry and 41,827 employees,” observes Loredana Capone, Councillor for Economic Development of the Puglia Region, who highlights that in 2015, goods exported in the textile-clothing and footwear sectors had a value of “almost 670 million euro”. Figures that reveal an outstanding production environment, nourished by skilled workers who “draw patterns, cut, sew and embroider with typical Italian creativity and craftsmanship born and developed in Puglia in the course of centuries of tradition”: these craftsmen still represent the greatest asset when it comes to raising the bar of competitiveness. The challenge? To break free from an industry still governed by the logic of subcontracting, to succeed with their own ideas and brands: «For decades - stressed Capone - Puglia has been working for third parties, often for major brands. Today, however, businesses are proving that they have the potential to catch up with the activation of brand policies, especially in men’s fashion, where there is already excellent specialization in segments such as shirts, outerwear, casual wear, hosiery, ties and footwear». To move in this direction, as the Councillor for Economic Development reminds us, the “Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia” (Production District of the Puglia Fashion Chain) has been active in the region since 2010, bringing together over 240 companies, four universities and research centres, three unions and around twenty industry bodies and associations: «It is a particularly powerful tool - she stresses - for the promotion of local development». Not to mention the support offered by regional incentives linked to EU funds, which, in the 2014-2020 planning cycle, «are making over 2 billion in public subsidies available to businesses in every industry, including fashion». «Currently - Capone adds - we have six active tenders for the manufacturing sector that have the 126
advantage of not having a deadline and of being always open throughout the planning cycle, as long as there are available resources. So businesses have time to prepare the best investment projects». Innovation, internationalization, training: three priorities The Puglia industry is certainly undergoing considerable changes, between proactive forces that push it towards the future and legacies that cage it within obsolete schematics. «The businesses observes Mario Totaro, president of the Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia and patron of Mafrat in Putignano - are mostly small (some have only ten employees) but this has not always been the case. Up until the early nineties, there were companies with hundreds of employees, but
then everything changed as a result of the tendency among buyers to relocate outside of Italy, attracted by the lower cost of labour». «Today something has changed, because it is no longer so economical to produce in China or Turkey - Totaro observes - and this is beneficial to us, as long as we in Puglia get used to thinking in a European and international way». Indeed, internationalization is one of the prerequisites for ensuring the recovery (for this reason, the Region and ICE are also promoting incoming activities for operators from abroad, focused on different sectors, with the next planned in Bari from 8 to 10 November), but the other key points, as Loredana Capone stresses, are “innovation and training”. «I am convinced that our district has all the credentials to become number one in Italy - remarks Salvatore Toma, head of GstGruppo Sviluppo Tessile and Vean Fashion - but this goal can never be achieved without the crucial contribution of new generations that are prepared and able to embody the transformation of the sector, focusing more and more on quality and innovation». The challenge is to successfully manage the generational change of the workers, providing custom training plans: «Today, our tailors and pattern makers are sixty years old - says Toma -. We have failed with the generation of 30-40 year olds and now we must focus on the 20 year olds». This is also true for future entrepreneurs: «Ten or twenty years ago - Mario Totaro remarks - young people tended to move away, attracted by “appealing” pro-
fessions, but today many return to apply what they have learnt in their studies, which they may have undertaken outside of Puglia, to a family business». If the region wants to grow, it should support this change of direction, «capitalizing on its identity as well as on marketing and digital expertise, which is still somewhat limited» Totaro concludes. And this is not the only weak area. The real Achilles heel of local entrepreneurs, which represent a highly fragmented manufacturing base, is a defect shared by Puglia and the rest of the country: the individualistic mentality and resistance to a team-oriented approach, which is the only approach that can enable small companies to seriously compete in a demanding and globalized market. «Doing business in Puglia has advantages and disadvantages - remarks Pino Lerario, head of Tagliatore -. It certainly does not help to be so far from all the active centres of the Italian fashion industry and around 1,000 km from Milan. The rail and air links do not help us either, so it becomes difficult to plan trips and transportation and it is not always easy to get materials delivered. Above all, I find that we lack the concept of an industry, in the sense that every company acts for themselves and tries to hold on to their secrets and customers». «In Puglia - confirms Bruno Gianfrate of Gica Textile Group - there is a great excitement - a desire to act and to promote the local area - in part because the Region supports our internationalization projects. We do not feel alone. Yet there is still much individualism, when the key to the future is networking». «If fashion companies learn to work in a network as is in the case of other manufacturing sectors - observes the Councillor Loredana Capone - we will have a more complete and dynamic offer. In a word, we will be more competitive». СТРАНЫ БЫВШЕГО СССР НОВЫЕ ПЕРСПЕКТИВЫ? Для Armani эта территория — основной рынок, для Bulgari — пространство, где можно делать ставку на азиатский туризм. Но постоянные пертурбации на этом рынке диктуют новые правила и требуют динамичного подхода. По последним данным, предоставленным
федерацией текстильной промышленности и индустрии моды Италии Smi — Sistema Moda Italia, с января по март 2016 года итальянский экспорт модной одежды в Россию практически перестал снижаться (−7 %) после серьезного спада в 2015 году (−31 %). Ежемесячные данные, предоставляемые агентством при Институте внешней торговли Италии Agenzia per il commercio estero-Ice, показывают, что в апреле итальянский экспорт модной одежды и аксессуаров в Российскую Федерацию поднялся на 5,7 %: несмотря на обесценивание рубля и падение цен на нефть, в модной индустрии отмечается противоположная тенденция по сравнению с общим объемом экспорта в эту страну (−9 % в этом месяце
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Русская версия
и −22 % в 2015 году). И это не единственные показатели возможного улучшения ситуации, если учесть проекты открытия розничных салонов некоторых известных брендов (от представителей высокой моды до более доступных брендов, например, джинсовой одежды) и такие мероприятия, как двухдневный визит Джорджио Армани в Москву. В апреле модельер-предприниматель презентовал в фирменном бутике в Третьяковском проезде, открытом в 2015 году, книгу Giorgio Armani, в которой он рассказывает об этапах своей карьеры. Кроме того, маэстро представил свою новую коллекцию и организовал вечеринку в пространстве Tesla 4000, где присутствовало 480 приглашенных. «Я счастлив вернуться в Москву после стольких лет, - сказал Армани. - Россия - очень важный рынок для нас и наших особых клиентов, которые всегда разделяли мое видение стиля и образа жизни».«Сегодняшняя ситуация, - объясняет Евгений Щепелин, генеральный директор компании eSolutions (Otto Group Россия), специализирующейся на развитии онлайн-бизнеса, - сложна для понимания. Некоторые бренды стремительно развиваются, а другие исчезают. Кто-то закрывает свои бутики, чтобы открыть их в более перспективных местах». Но не все бренды идут навстречу потребителям, которым приходится считаться с обесцененным рублем и инфляцией (на сегодняшний день уровень инфляции составляет 7,5 % по сравнению с 15 % в 2015 году). «Самые осторожные, - говорит Щепелин, - наблюдают за действиями конкурентов. Другие же, например испанская сеть магазинов одежды Mango, снижают цены». Кроме того, бренды не всегда используют инвестиции, чтобы привлечь новых клиентов. «Кризис, - отмечает эксперт компании eSolutions, - это своего рода “очистительная машина”, он создает возможности для тех, кто строит планы с перспективой минимум на три-четыре года вперед. Цены за квадратный метр аренды магазинов снизились, поэтому сейчас проще поменять место, обновить или расширить площадь». К примеру, менеджер бренда Benetton решил открыть концептуальное пространство On Canvas в России. Первый флагманский магазин On Canvas был открыт на площади Дуомо в Милане в 2014 году. А в мае в московском ГУМе открылся бутик Furla. В конце 2016 года в Москве будет открыт филиал популярного бренда Baldinini. Бренд Bulgari (группа компаний Lvmh) недавно открыл фирменный бутик в столице, где увеличивается число туристов из Китая, и планирует открыть еще четыре магазина в течение следующих десяти лет. На 2019 год запланировано открытие седьмого отеля Bulgari в мире: 65 номеров в трехстах метрах от Кремля. Продолжая тему высокой моды, в декабре площадь одного из московских салонов Hermès увеличилась втрое. Строят планы и производители повседневной одежды: бренд Guess из ЛосАнджелеса готовится к открытию магазина в ТРЦ «Европейский» в Москве. Кроме того, совместно с местным партнером бренд
планирует открыть еще десять магазинов в этом году и около сорока в течение следующих трех лет. Кроме расширения перспектив, бренды, которых интересует постсоветское пространство, должны изменить взаимоотношения с розничными партнерами: Щепелин рекомендует применить «модель разделения доходов» или совместное разделение рисков, связанных с колебаниями курса. Электронная торговля тоже может обрести стратегическое значение. «Что касается онлайн-продаж монобрендовой продукции, - говорит менеджер, - эта отрасль только начинает развиваться: интернет-магазин бренда Zara появился в России в 2013 году, H&M - осенью 2015 года, а Levi’s - около месяца назад». Электронная коммерция в России продолжает развиваться, несмотря на незначительное снижение объемов продаж с 20 % и 25 % в 2012–2013 годах до 18 % в 2015 году (снизившись на 3 % с учетом инфляции). «Темпы развития некоторых интернет-магазинов значительно увеличились благодаря привлечению новых клиентов и доверию преданных покупателей, которые приобретают продукцию через Интернет, поскольку физические магазины на территории их стран закрылись», - уточняет Щепелин, который совместно с компанией eSolutions в 2015 году содействовал открытию четырех новых интернет-магазинов, а в этом году их количество увеличилось до восьми. Основываясь на самых оптимистичных прогнозах, в России объемы продаж некоторых монобрендовых интернет-магазинов должны увеличиться до 5–6 % от общего оборота. Самый пессимистичный сценарий предусматривает увеличение объемов продаж на 2–3 %. Уже сегодня доходы интернет-магазинов некоторых известных модных брендов сегмента масс-маркет практически равны доходам двух флагманских магазинов».
итальянские предприниматели внимание на провинции Итальянские предприниматели в модной индустрии тоже подумывают об изменении
подхода к торговле. «Предчувствуя смену курса, - говорит Джанфранко ди Натале, генеральный директор отраслевой ассоциации Smi, - мы хотим справиться с этой проблемой, изменив способ мышления, стараясь рассуждать не в масштабе страны, а в масштабе провинций. Нам было бы интересно возобновить Транссибирский проект, запущенный в 2008–2009 годах, в связи с которым состоялся целый ряд бизнесвстреч в формате двусторонних переговоров с дилерами даже в таких отдаленных городах, как Новосибирск, в сотрудничестве с агенством при Институте внешней торговли Италии Ice». «Прежде, - добавляет Джанфранко ди Натале, - мы старались укрепить отношения с основными оптовиками, но сейчас хотелось бы подключить и дилеров с периферийных областей. Мы хотим приблизиться к Краснодару, Крыму, к сибирским регионам, Дальнему Востоку России, а также к Владивостоку, который находится недалеко от Токио, Шанхая и Сеула, богатых городов, имеющих большой интерес к миру моды». Полагаясь на следующую сводку данных CPM (см. вкладыш), мы хотим привлечь больше покупателей. «А во второй половине 2017 года начнем разрабатывать проект в масштабах всей России. Но очень многое зависит от следующих двух сводок данных CPM, которые подтвердят или опровергнут положительные тенденции в период с мая по сегодняшний день». МЕЖДУНАРОДНАЯ ВЫСТАВКА МОДЫ CPM РАЗВИТИЕ РУССКОГО ДИЗАЙНА И РАСШИРЕНИЕ АССОРТИМЕНТА СОЛНЦЕЗАЩИТНЫХ ОЧКОВ С 31 августа по 3 сентября в Москве пройдет выставка CPM-Collection Première Moscow в Экспоцентре на Красной Пресне. Специальным гостем станет Татьяна Михалкова, член Академии художеств России и президент известного благотворительного фонда Русский Силуэт, который в течение многих лет был спонсором этой выставки. Результаты сотрудничества немецкой компании Igedo Company с молодыми российскими дизайнерами можно будет увидеть в Премиум Зоне, где будут представлены аксессуары ручной работы отечественных мастеров. В общей сложности в Премиум Зоне будет представлено 80 коллекций из 13 стран. Количество итальянских компаний, согласованное с ассоциацией Emi-Ente Moda Italia составит NN (данные необходимо уточнить). Среди новинок летней коллекции на выставке CPM будет представлена линейка товаров, которые дополнят коллекции женской, мужской и детской одежды, обуви и сумок, нижнего белья и купальников. Речь идет о модных очках, которые будут представлены в Павильоне 82, посвященном аксессуарам. Ожидается, что крупнейшую выставку моды Восточной Европы посетит около 20 тысяч человек. 22_07_2016
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EDIZIONI ECOMARKET S.P.A.
(sogg.alla direzione ed al coordinamento della soc. DFV Deutscher Fachverlag Gmbh - a socio unico) Sede Legale: Milano, Piazza Pio XI, 1 - Capitale Sociale: Euro 1.000.000,00 interamente versato - Iscritta al Registro Imprese di Milano al n.: 10074660159 BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2015 Forma abbreviata ex art. 2435 bis del C.C. ATTIVO
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A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti 0 0 di cui parte già richiamata 0 0 di cui parte ancora da richiamare 0 0 B) IMMOBILIZZAZIONI I Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni immateriali lorde 2.721.014 2.719.337 fondo ammortamento immobilizzazioni immateriali (2.709.331) (2.695.041) fondo svalutazione immobilizzazioni immateriali 0 0 Totale 11.683 24.296 II Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni materiali lorde 288.146 294.925 fondo ammortamento immobilizzazioni materiali (261.878) (257.273) fondo svalutazione immobilizzazioni materiali 0 0 Totale 26.268 37.652 III Immobilizzazioni finanziarie 1.033 1.033 Totale 1.033 1.033 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 38.984 62.981 C) ATTIVO CIRCOLANTE I Rimanenze 100 100 II Crediti che non costituiscono immobilizzazioni 680.667 583.294 esigibili entro l’esercizio successivo: 680.667 583.294 esigibili oltre l’esercizio successivo: 0 III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 0 IV Disponibilità liquide 852.896 953.930 TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE 1.533.663 1.537.324 D) RATEI E RISCONTI ATTIVI I Disaggio su prestiti 0 0 II Altri ratei e risconti attivi 12.050 15.363 TOTALE RATEI E RISCONTI ATTIVI 12.050 15.363 TOTALE ATTIVO 1.584.697 1.615.668 PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO I Capitale II Riserva da sovrapprezzo delle azioni III Riserva di rivalutazione IV Riserva legale V Riserve statutarie VI Riserva per azioni proprie in portafoglio VII Altre riserve VIII Utili (perdite) portati a nuovo IX Utile (perdita) dell’esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO B) FONDI PER RISCHI ED ONERI C) T.F.R. D) DEBITI esigibili entro l’esercizio successivo esigibili oltre l’esercizio successivo E) RATEI E RISCONTI PASSIVI I Aggio su prestiti II Altri ratei e risconti passivi TOTALE PASSIVO E NETTO CONTI D’ORDINE fidejussioni Altri conti d’ordine Totale
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1.000.000 1.000.000 0 0 0 0 0 2.667 0 0 0 0 2 0 (392.433) 0 (118.309) (395.099) 489.260 607.568 979 1.100 683.165 629.028 402.633 362.129 402.633 362.129 0 8.660 15.843 0 0 8.660 15.843 1.584.697 1.615.668 36.250 0 36.250
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CONTO ECONOMICO
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A) 1. 2. 3. 4. 5. B) 6. 7. 8. 9.
Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2.699.523 2.620.356 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 0 0 Variazioni dei lavori in corso su ordinazione 0 0 Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0 0 Altri ricavi e proventi 60.040 109.437 Totale 2.759.563 2.729.793 Costi della produzione Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 93.221 82.175 Per servizi 1.129.708 1.242.685 Per godimento beni di terzi 149.108 147.673 Per il personale: 1.437.866 1.429.754 a) salari e stipendi 1.057.452 1.033.748 b) oneri sociali 290.927 311.485
c) trattamento di fine rapporto 87.787 83.982 d) trattamento di quiescenza e simili 0 0 e) altri costi 1.700 539 10. Ammortamenti e svalutazioni: 50.491 a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 14.570 17.055 b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali 14.622 14.056 c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni 0 0 d) svalutazioni dei crediti compresi nell’ attivo circolante e delle disponibilità liquide 5.798 19.380 11. Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 0 0 12. Accantonamenti per rischi 0 0 13. Altri accantonamenti 0 0 14. Oneri diversi di gestione 37.965 42.794 Totale 2.882.858 2.995.572 Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) (123.295) (265.779) C) Proventi e oneri finanziari 15. Proventi da partecipazioni 0 0 16. Altri proventi finanziari: 4.867 13.163 a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni 0 0 b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni 0 0 c) da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 0 0 d) proventi diversi dai precedenti 4.687 13.163 17. Interessi e altri oneri finanziari: 0 0 verso imprese controllate 0 0 verso altri 0 0 17. Bis Utile e perdite su cambi 0 utile su cambi 0 0 perdite su cambi 0 0 Totale (15+16-17+17bis) 4.867 13.163 D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 18. Rivalutazioni: a) di partecipazioni 0 0 b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 0 0 c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono immobilizzazioni 0 0 19. Svalutazioni: a) di partecipazioni 0 0 b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 0 0 c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono immobilizzazioni 0 0 Totale delle rettifiche (18-19) 0 0 E) Proventi e oneri straordinari 20. Proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5 0 0 21. Oneri straordinari, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni i cui effetti contabili non sono iscrivibili al n. 14, e delle imposte relative a esercizi precedenti (2) (2) di cui: imposte relative agli esercizi precedenti (2) (2) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (AB+-C+-D+-E) (118.430) (252.618) 22. Imposte sul reddito dell’esercizio 121 (142.481) correnti 0 (29.360) anticipate 0 (113.534) differite 121 413 23. UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO (118.309) (395.099) PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31.12.2015 pubblicato ai sensi dell’art. 9, della delibera 129/02/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni denominata Informativa Economica di Settore
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI Ricavi della vendita di copie 78.721 di cui per abbonamenti 67.359 Ricavi della vendita di spazi pubblicitari 1.584.811 di cui per la vendita tramite concessionarie di pubblicità 0 COSTI PER SERVIZI lavorazioni presso terzi 0 agenzie di informazione 0 Il presidente del consiglio di amministrazione Sig. Klaus Kottmeier
people di Carla Mercurio
lucia del pasqua
«Ho fatto dell'ironia il mio marchio di fabbrica» With her thefashionpolitan.com blog, launched in 2010, Lucia Del Pasqua gained the attention of many followers and of the fashion companies. Thanks to her frankness and irony. «La mia particolarità? È che sono str.....Sono sincera e spontanea e ho fatto dell'ironia il mio marchio di fabbrica». 32 anni, di Arezzo, Lucia Del Pasqua ha la schiettezza tipica di tutti i toscani, anche a costo di non essere sempre "politically correct". «I miei video su You Tube sono famosi proprio perché mi piace prendere in giro tutti». Dal 2010 Lucia ha un suo blog, thefashionpolitan. com, dopo aver lavorato come giornalista (è pubblicista) e pr. «All'inizio parlavo solo di moda. Poi ho capito che per le tendenze c'erano già i giornali e ho cominciato a raccontare. Parto da un oggetto per arrivare a una storia, che spesso si lega al passato o alle mie esperienze. Ai follower piace leggere le mie avventure, tra le discese in parapendio e i viaggi in moto, il surf e le arrampicate in montagna. Le aziende hanno iniziato a contattarmi e il blog è diventato il mio lavoro principale, anche se le "marchette" (sic) le faccio solo se mi piace il prodotto. Fra i brand preferiti ci sono adidas, Stella McCartney, Albino, P.A.R.O.S.H. e la stilista cinese Weili Zheng». «Adoro fare video - prosegue - e sono ovunque sui social network, che in questo momento danno più visibilità dei blog. In particolare mi piacciono molto Pinterest, una raccolta di immagini aspirazionali, e Facebook, per la possibilità di mixare foto e testo: un buon compromesso democratico. Su Instagram ho 10.800 follower. E non ho mai comprato un like in vita mia». Lucia ha scritto anche un libro: «Si intitola Quella certa dipendenza dal tasto invio ed è edito da Baldini &Castoldi. È la storia di una giornalista-blogger e dei suoi amori ai tempi dei social network: cioè sono io». E poi ci sono le collaborazioni con alcuni giornali e le consulenze come copy. Il tutto all'insegna dell'#acaso: «Ho fatto di questo hashtag il mio stile di vita», puntualizza Lucia. Che in realtà ha le idee molto chiare: sa organizzarsi e barcamenarsi agilmente tra i meandri dell'online e quelli dell'offline. Una vera surfer 2.0.
federica di nardo
«Non più solo moda. È il viaggio la nuova frontiera» With her pop and colorful style Federica Di Nardo has gained an audience of more than 55 thousand followers on Instagram. Her blog, federicadinardo.com, born in 2013, has projected her in the elite of top brands. Il suo stile pop e colorato le è valso una platea di oltre 55mila follower su Instagram. Il suo blog, nato nel 2013, l'ha proiettata nel giro di tre anni nell'olimpo dei brand al top. Quale il segreto di Federica Di Nardo, 27 anni di Bergamo, laurea in diritto internazionale? «Quello che caratterizza il mio blog è l'approccio non convenzionale - spiega -. Tante colleghe puntano su un'immagine adulta e molto brandizzata, che spesso le rende simili le une alle altre. Io seguo la mia strada, senza assecondare le macrotendenze. Se un marchio è alla ricerca di un'influencer più al top e, al tempo stesso, più leggera e divertente, la scelta cade su di me». Coca-Cola, Sprite, Calvin Klein, adidas, Eastpak, Vans, Wolford, Garnier, L'Oréal sono solo alcuni dei brand con cui ha collaborato sulle pagine del blog, federicadinardo. com, in precedenza battezzato thecutielicious.com («Troppo difficile da pronunciare»). Naturalmente a monte di tutto questo c'è un'organizzazione puntuale: «Lavoro con un team di persone che seguono video, foto, trucco e parrucco, statistiche, ottimizzazione e parte informatica - racconta -. Sono molto attenta alla qualità dei contenuti e punto molto sulla ricerca delle immagini: le mie foto non sono mai scontate. In realtà sono una piccola azienda e investo tanto su me stessa». Con un parterre di follower dai 18 ai 30 anni circa, Federica dialoga soprattutto con il pubblico femminile: «Seguono la moda e sognano anche loro di avere un blog. A loro ho deciso di parlare anche di viaggi e non più solo di fashion. Mi piace fare shooting all'estero, realizzando co-branding in località molto particolari. C'è voglia di evasione e viaggiare arricchisce tanto». «Il web è la nuova televisione. I giovani sono sempre incollati al computer - conclude Federica -. Per questo è importante proporre contenuti di qualità».
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red carpet a cura di CARLA MERCURIO
Dolce&GAbbana A NAPOLI
MODA, AMORE E...MAMBO
Evento mediatico ad alto tasso di like, a Napoli, per l’istrionico duo Dolce&Gabbana, con l’alta gioielleria di scena a Villa Pignatelli, l’Alta Moda ambientata nel centro storico e l’Alta Sartoria maschile sotto i riflettori a Castel dell’Ovo. Fra una passerella e l’altra, assegnazione della cittadinanza onoraria a Sophia Loren, special guest dell’evento, alla presenza del sindaco, Luigi de Magistris. Chiusura in bellezza ai Bagni Elena di Posillipo, il 10 luglio, con party sul tema “Mambo Italiano”. E scatta l’amore: «Questa città non è solo problemi», è la dichiarazione commossa di Domenico Dolce e Stefano Gabbana.
Un’immagine del défilé dedicato alla collezione Alta Sartoria Dolce&Gabbana
L’assegnazione della cittadinanza onoraria a Sophia Loren: a sinistra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris; a destra i due stilisti
FENdi HAUTE FOURRURE
L’uscita finale della sfilata
Un momento dell’evento di chiusura ai Bagni Elena di Posillipo
Un outfit della sfilata di Alta Moda
STYLIGHT awards
WALKING ON WATER
Per i 90 anni di Fendi Karl Lagerfeld ha portato la collezione di haute fourrure del prossimo inverno sulle acque della Fontana di Trevi, restaurata grazie al sostegno della casa di moda e allestita per l’occasione con una speciale passerella trasparente. Una sfilata spettacolare, ispirata al mondo delle fiabe.
Tema “Mambo” per il closing party del 10 luglio
INFLUENCER NIGHT
Un’uscita del défilé
Karl Lagerfeld e Silvia Venturini Fendi
Terza edizione, in occasione della fashion week berlinese, per gli Stylight Awards, organizzati dall’omonima piattaforma di e-commerce di moda e stili, per premiare i trendsetter di fashion, beauty e lifestyle: un evento con oltre 700 ospiti. Tra i premiati Candela, argentina ma milanese d’adozione, vincitrice del fashion award.
Mischa Barton, fra i membri della giuria
Max Müller, managing director di Stylight
Candela, vincitrice del Fashion Award
I vincitori del contest
An event with a high rate of likes, in Naples, for Dolce&Gabbana, with the high jewelry collection oh show at Villa Pignatelli, the Haute Couture set in the historic center of the city and the Alta Sartoria proposals on catwalk in Castel dell’Ovo. Between a walkway and the other, the honorary citizenship to Sophia Loren, special guest of the event. For the 90 years of the maison Fendi Karl Lagerfeld brought the haute fourrure collection for next winter on the waters of the Trevi Fountain, restored with the support of the fashion house and staged for the occasion with a special transparent walkway. Third edition, on the occasion of the Berlin fashion week, for the Stylight Awards, organized by the eponymous fashion and styles e-commerce platform, to reward the trendsetters of fashion, beauty and lifestyle. Among the winners Candela, from Argentina but adopted by Milan, who won the fashion award.
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22_07_2016