FASHION N 2_2019

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Anno 50 | N°2 del 16.01. 2019 | quindicinale | € 8,00 | www.fashionmagazine.it

Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N.46) Art. 1, Comma 1 Lom/Mi/1769

Il magazine di news, business e trend

BRAND

NEW GENERATION Nella foto: N° 21


SPRING SUMMER 19 KOCCA.IT




N° 2 16 GENNAIO 2019

SOMMARIO

www.fashionmagazine.it

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7 L’EDITORIALE

PROTAGONISTI

8 MICHAEL KLIGER/MYTHERESA.COM «Investire sul bambino? Sì, perché ora è cool» 12 PITTI BIMBO 88 Trasversale come vuole il mercato 16 PAOLA EMILIA MONACHESI/AU197SM «Ecco i nostri bambini senza confini»

BUSINESS

23 BUYERS’ SURVEY Più che un’evoluzione una profonda mutazione 28 BUYERS’ OPINIONS Vince l’effetto novità In copertina

Il bimbo secondo N°21: dall’autunnoinverno 2019/2020 Brave Kid (Gruppo Otb) si occupa dello sviluppo, della produzione e della distribuzione in esclusiva mondiale di questa collezione 4-14 anni

30 LICENSING Tutta una questione di marketing 35 GRIFFE & KIDS La fashionizzazione del childrenswear cresce

TREND

41 PREVIEW FALL-WINTER 2019/2020 Little temptations

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50 LIFESTYLE Design a confronto PEOPLE 53 Q&A/ PAOLA NOÈ «L’arte non è solo per grandi» 54 PORTRAITS/RUGGERO JENNA Un ingegnere esperto di Asia per la svolta di Gimel 55 CAREERS 57 FASHION PEOPLE 58 RED CARPET

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elisabettafranchi.com


L’onda lunga del cambiamento è arrivata ormai in pieno nel mondo della moda bimbo. L’indirizzo dei consumi ne è la prova più lampante. Sono tre le forze in campo. Prima, la casualizzazione. Nel nostro sondaggio tra i dettaglianti del comparto non sono più i marchi della cerimonia a trainare il settore, ma quelli del casualwear evoluto. Seguendo un trend ormai consolidato nel segmento adulto, i negozianti indicano marchi alla stregua di Moncler e Stone Island come vincitori assoluti in termini di sell-out. Seconda, la virtualizzazione. I testimonial dirompenti tra i piccolissimi non sono più i cartoon d’antan o le celebrity televisive, bensì gli youtuber, le vblogger e i rapper. Nomi come Favij, iPantellas e J-Ax a volte il target maggiorenne non lo penetrano neanche più, ma hanno seguiti mastodontici tra chi il mobile device e le sue app più innovative li conosce meglio di chiunque altro: i giovanissimi. Non a caso la Chiara Ferragni Collection in versione kid è stata indicata dai negozianti in rapidissima ascesa. Chi passa dallo screen, vince. Chi si ostina a perseguire percorsi antichi, no. Infine, la terziarizzazione. Avere un sito in grado di offrire funzionalità omnichannel offre semplicemente un set di servizi di gran lunga migliore del tradizionale acquisto in negozio duro e puro. Esso permette ai propri clienti di acquistare fuori dai normali orari di apertura, di farsi recapitare la merce comodamente al proprio indirizzo o di ritirarla in negozio se la desidera ordinare da casa, ma comunque prima provarla e magari aggiungere qualche altro articolo. Non a caso, i dati di Confindustria Moda indicano che l’unico canale distributivo in Italia in crescita oggi nella moda bimbo di fascia premium è quello dell’e-commerce, con un secco +16,3%. L’insieme di questi dati fa capire che, nonostante il quadro d’insieme sia tuttora difficile, con una domanda interna in calo del 2% e il totale dettaglio in flessione del 7,6%, ci sia comunque spazio per gli innovatori. In un panorama ancora in gran parte immobile, chi scommette in modo deciso sul futuro può avere i numeri per vincere in grande stile.

L’EDITORIALE

Un universo nuovo

The full broadside of digital change is finally impacting on the childrenswear market, due to three factors. Firstly and foremostly, rampant casualization is changing the patterns of consumption. Secondly, virtual vectors of engagement such as vbloggers are now rampant. Thirdly, digitally enabled customer service is changing the game at all levels. The overall market may not always be easy. But the odds are staked in favour of who dares to innovate.

Marc Sondermann

CEO & Editor-in-Chief

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INTERVIEW

MICHAEL KLIGER /MYTHERESA.COM

«INVESTIRE SUL BAMBINO? SÌ, PERCHÈ ORA È COOL»

Dal 2015 Michael Kliger è presidente e ceo di mytheresa.com. Prima di arrivare alla guida dell’e-commerce tedesco, aveva lavorato per il gigante del settore eBay

Dal 9 gennaio è partita ufficialmente la sezione Kids di mytheresa.com, con una brand list di 35 nomi tra grandi griffe e marchi specializzati. «I risultati del pre-lancio natalizio sono stati ottimi, con Gucci bestseller e mercati come Germania, Medio Oriente e Usa super performanti», ha commentato il numero uno dell’e-tailer Michael Kliger DI ANDREA BIGOZZI

A

ncora una scommessa per mytheresa.com. Se il 2018 è stato segnato dal lancio di un magazine cartaceo, The Album, e dal restyling della boutique monomarca di Monaco «che ora funziona ancora meglio di prima», il 2019 inizia nel segno del kidswear per l’e-tailer tedesco: dal 9 gennaio infatti è attiva una sezione permanente Kids, dedicata all’abbigliamento e agli accessori in taglie mini, tutto per bimbi dagli 0 ai 36 mesi e per ragazzi e ragazze dai 2 ai 12 anni. Stesso posizionamento (lusso), stesso livello di servizio offerto dal 2006 nella moda donna, con in più una newsletter settimanale e contenuti dedicati. «Ora le nostre clienti potranno fare shopping per sé e per i loro figli su un’unica piattaforma, così perderanno meno tempo e avranno la garanzia di aver fatto un buon acquisto», osserva Michael Kliger, presidente e ceo di mytheresa.com spiegando le motivazioni che hanno spinto la società da 245 milioni di euro di fatturato (dato 2017, ultimo disponibile) ad andare all’assalto del childrenswear.

Per il lancio di mytheresa Kids avete creato un team di buyer dedicato? Chi lo guiderà? Già dalla metà dello scorso anno abbiamo reclutato un professionista specializzato nell’abbigliamento junior, che prima di entrare a far parte del nostro team lavorava da Harrods. Attualmente è il principale responsabile di tutti gli acquisti nella sezione kidswear e lavora a stretto contatto con la nostra fashion buying director Tiffany Hsu e del chief commercial officer Richard Johnson.

Una nuova scommessa, una nuova avventura. Come è nata l’idea di affrontare l’universo del bambino? L’apertura alla moda per bambini è stata un passaggio logico per noi. Il primo test lo avevamo fatto nell’agosto del 2016, quando avevamo lanciato una campagna pop-up Mini-Me, con modelli di calzature per grandi e piccini di marchi come Aquazzura e Gucci. Ma al di là dei nostri esperimenti nel settore, ci siamo resi conto che una delle conseguenze del grande successo dello streetwear ha portato a un immenso sviluppo del kidswear di lusso, che oggi è diventato molto “cool”. È normale, quindi, che le richieste dei nostri clienti siano aumentate in continuazione. La nostra nuova offerta è rivolta principalmente alle clienti abituali, il 40% delle quali ha figli.

Prima del debutto ufficiale del 9 gennaio siete stati protagonisti di un pre-lancio, vendendo online le collezioni natalizie di alcuni importanti marchi: come è andata? Abbiamo ricevuto feedback molto positivi, specialmente sul brand Gucci. I mercati più performanti finora sono stati la Germania, il Medio Oriente, gli Stati Uniti e Hong Kong. I maglioni e le pantofole in velluto firmati Gucci sono stati i veri bestseller di questi primi giorni di test. Anche Fendi Kids ha registrato un ottimo successo iniziale, spinto dal grande hype intorno alla logo-mania, ma anche perché la collezione è davvero molto cool. Queste pop-up capsule hanno portato risultati particolamente incoraggianti e ci fanno ben sperare nella startup vera e propria di questi giorni.

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1. Le collezioni del marchio Gucci sono state protagoniste a dicembre del pre-lancio di mytheresa Kids 2. e 4. La sezione dell’e-shop dedicata alla moda junior parte con un’offerta di 35 marchi, comprese molte griffe del lusso come Burberry, Fendi, Balenciaga, Balmain e Stella McCartney, ma anche brand specializzati come Il Gufo e Monnalisa 3. Prevista anche una newsletter con novità di prodotto e contenuti ad hoc 2

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nell’arco delle prossime stagioni, ma come già succede con l’offerta di abbigliamento e accessori femminili la nostra priorità è il lusso, noi selezioniamo solo il meglio. Finora a dominare nel mercato del kidswear d’alta gamma sono state le piattaforme specializzate come childrensalon.com. Pensa che per mytheresa.com il fatto di essere famosa per la moda degli adulti sarà un vantaggio? Sì, crediamo proprio di sì. Abbiamo una cliente che sta già comprando abbigliamento per bambini da qualche altra parte. Ama la nostra offerta e il nostro servizio e ora l’aiuteremo a fare acquisti anche per i suoi bambini sulla stessa piattaforma, perdendo meno tempo e avendo la garanzia di aver fatto un buon acquisto. Quanti brand si possono già trovare sul sito? Siamo partiti con 35 dei migliori marchi per bambini, con griffe iconiche come Gucci, Burberry, Dolce&Gabbana, Fendi, Balenciaga, Balmain e Stella McCartney. Ma abbiamo voluto a bordo anche brand specializzati, tra cui Bonpoint, Monnalisa, Il Gufo, Rachel Riley e Tartine et Chocolat. In totale, inizieremo con 21 griffe Mini Me, cinque brand specializzati, due marchi di costumi da bagno e cinque aziende di calzature. Tutto per ragazzi e ragazze dai 2 a 14 anni e per bambini da 0 a 36 mesi. Pensa che il numero di marchi presenti aumenterà entro un anno? Qual è il suo obiettivo? Naturalmente, miglioreremo e amplieremo la nostra brandlist

Come vede il futuro della moda per i più piccoli? Se pensiamo a com’era solo 10 anni fa, mai avremmo potuto prevedere che si sarebbe trasformata in un business così allettante. Crediamo che nei prossimi anni questo mercato diventerà sempre più grande. Inizierete a vendere moda junior anche nel vostro negozio fisico a Monaco? Per il momento non è previsto. Dopo il restyling dello scorso anno, il nostro punto vendita funziona ancora meglio di prima, cosa che ci rende davvero felici e molto orgogliosi. Tutto lo spazio che abbiamo a disposizione è dedicato alla moda donna e purtroppo per il momento non c’è modo di inserire il kidswear. ■

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NEWS A CURA DI ELISABETTA FABBRI

RIASSETTO PER SWINGER INTERNATIONAL

LA MODA JUNIOR IN ITALIA

Fatturato

Variazione %

Export

2015

2016

2017

2018*

2.688

2.763

2.861

2.926

997

1.041

1.102

1.174

1,7%

2,8%

5,9%

2,3%

Variazione %

5,3%

Import

1.787 6,7%

-0,6%

1.777 1.787

0,6%

1.804

Saldo con l’estero

-790

-736

-685

-629

Consumi finali

4.242

4.231

4.224

4.139

Variazione %

-0,7%

-0,2%

-0,2% -2,0%

Variazione %

4,4%

3,6%

6,5%

0,9%

Dati in milioni di euro *Stime Fonte: Confindustria Moda su dati Istat, Sita Ricerca, indagini interne

LA FURIA DEI GILET GIALLI

ABBIGLIAMENTO INFANTILE

DANNI AL RETAIL PER 2 MILIARDI DI EURO

IN ITALIA CRESCE MA A RITMO PIÙ LENTO

Superato l'ottavo sabato di proteste del movimento dei gilet gialli in tutta la Francia, che hanno evidenziato un innalzamento dei livelli dello scontro, le stime sono di un calo medio delle vendite al dettaglio del 25%. Ora ci si chiede se il periodo dei saldi, che in media rappresenta il 20% del giro d'affari annuale dei commercianti, andrà in parte a compensare le mancate vendite natalizie. Il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire ha parlato di catastrofe per il commercio e l'economia francese, in visita ai negozi di Parigi danneggiati e colpiti da saccheggi (i primi scontri non hanno risparmiato insegne blasonate come Chanel in rue Cambon, Christian Dior sugli ChampsElysées e Givenchy in rue François-1er). Nelle previsioni della Fédération du Commerce et de la Distribution-Fcd e del Conseil National des Centres Commerciaux-Cncc, le perdite ammonterebbero a 2 milliardi di euro (contro il miliardo ipotizzato ai primi di dicembre). Tuttavia, dicono, bisognerà aspettare la fine del primo trimestre 2019 per avere un'approssimazione migliore dei danni subiti. Printemps Haussmann ha già annunciato l'ipotesi di un calo delle vendite del 10% in dicembre, ma prevede comunque di chiudere l'esercizio con numeri da record. Alle Galeries Lafayette non si sbilanciano ma i conti sono presto fatti: un sabato di dicembre mediamente rappresenta 5 milioni di euro di ricavi.

Le aziende italiane di abbigliamento infantile continuano a crescere ma a ritmo più lento. Nel 2018 il giro d’affari è arrivato a 2,93 miliardi di euro, in aumento del 2,3% nelle stime di Confindustria Moda, dal +3,6% del 2017. Questo per effetto soprattutto dei consumi interni, nei 12 mesi previsti in calo del 2% (in peggioramento rispetto al biennio precedente). Sul fronte export, invece, arrivano segnali di ulteriore progresso: +6,5% la variazione annuale, a 1,17 miliardi (+5,9% nel 2017). Anche le importazioni continuano a crescere ma dello 0,9% (a 1,8 miliardi). Il saldo della bilancia commerciale è quindi negativo per 630 milioni, ma migliore del dato precedente (685 milioni). Il dettaglio sulle principali destinazioni estere del childrenswear italiano, circoscritto al solo abbigliamento per neonati (l’unico per il quale si possono isolare le voci doganali di pertinenza e quindi i flussi commerciali), mostra che nei primi nove mesi del 2018 la moda bébé ha superato i 153 milioni (+28,8%), sostenuta dalle griffe della moda. Il Regno Unito ha raddoppiato le importazioni, arrivando a coprire il 17,5% dell’export settoriale, contro il 12,2% e il 9,4% rispettivamente di Germania e Francia. La Spagna si colloca fra questi due Paesi con una quota dell’11,8%. In calo le vendite in Russia (-17,1%), che un anno prima era tornata a crescere, e in Grecia, che arretra del 10%.

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Mathias Facchini ha dato vita a Novalux, una holding di cui è azionista al 100% che custodisce il 97% di Swinger, il 100% di Genny e il 70% di Brands Industry (manifattura di pelletteria e calzature, che produce per le label del gruppo di Bussolengo). Il nuovo assetto è alla base di un piano di espansione che dovrebbe portare alla quotazione. Novalux chiuderà il 2018 a 90 milioni di euro di ricavi ma dovrebbe superare i 100 milioni nel 2019, grazie anche a nuove licenze come quella siglata in dicembre con Automobili Lamborghini per il marchio di abbigliamento Collezione Automobili Lamborghini: quest'ultimo si aggiunge a linee come Versace Jeans Couture e Cavalli Class. Per quanto riguarda Genny, è allo studio un'apertura a Los Angeles, mentre una nuova showroom è stata inaugurata in via San Prospero, a Milano, con un piano dedicato a Genny e un altro alle licenze.

FOOT LOCKER INVESTE NELLE SNEAKER BIMBO Il marchio di sneaker per bambini Super Heroic, creato da Jason Mayden - un ex designer di Nike per il marchio Jordan -, sta raccogliendo nuovi fondi per crescere. Tra gli investitori ha trovato Foot Locker che, con 3 milioni di dollari, ha rilevato una quota di minoranza. Dalla fondazione, nel 2016, Super Heroic ha rastrellato con il fund rising 10 milioni di dollari. Foot Locker sarà anche board advisor della label californiana e collaborerà a diverse iniziative, dal prodotto ai contenuti.

PRECA BRUMMEL OTTIENE L'OMOLOGA AL CONCORDATO L'azienda di abbigliamento infantile Preca Brummel nota per i marchi Brums (nella foto, un look) e Mek, ha ottenuto l'omologa al concordato con continuità aziendale e la conferma, anche dagli organi della procedura, del piano di ristrutturazione e rilancio 2018/2022. «Ci attende una sfida importante - commenta Carola Prevosti, amministratore unico della società di Varese e sono certa che la passione e la forte dedizione, da sempre sinonimi della nostra azienda familiare, porteranno risultati oltre le attese».


ilgufo.com


LE NOVITÀ DENTRO E FUORI LA FORTEZZA DA BASSO

TRASVERSALE COME VUOLE IL MERCATO

Ph. Eeva Sutari

PITTI BIMBO 88

Un osservatorio sul cambiamento di un settore che sta ribaltando le proprie tempistiche, regole e dinamiche. Così si connota Pitti Bimbo, in programma dal 17 al 19 gennaio a Firenze con un input preciso: fornire uno spaccato dell’universo bambino in ogni sua sfaccettatura compreso il lifestyle, che si ritaglia un ruolo sempre più significativo DI ALESSANDRA BIGOTTA

B

ambini iperconnessi e sempre più informati, anche in fatto di marchi e tendenze. E aziende che si ricalibrano per stare al passo con i tempi, consapevoli del fatto che la qualità è molto ma non è tutto, in un mondo in cui chi non è smart, veloce e pronto a ribaltare regole e paradigmi rischia di restare indietro rispetto ai competitor. Pitti Bimbo, all’88esima edizione dal 17 al 19 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze, è la cartina al tornasole di questi cambiamenti, con le sue 553 collezioni internazionali (360, ossia il 62%, provengono dall’estero) e un’impostazione ormai da diverse stagioni improntata al lifestyle nella sua accezione più ampia. L’appuntamento di gennaio, dedicato alle proposte per l’autunno-inverno 2019/2020, prosegue su questa falsariga, puntando a fornire ai compratori dei department store, delle boutique indipendenti, dei siti di ecommerce e dei concept store un amalgama di marchi nuovi e consolidati e un’offerta oltre l’abbigliamento e gli accessori. Settori, questi ultimi, che comunque continuano a trainare la “macchina” Pitti Bimbo, come ribadiscono i lanci di progetti speciali, i nuovi ingressi e i rientri, che coinvolgono nomi come C.P. Company, Roberto Cavalli, Rrd, Monnalisa, Sophia Webster, Yves Salomon Enfant, Karl Lagerfeld, Oilily, Vingino che lancia una capsule con il rapper J-Ax, Liu Jo Girl, Sprayground,

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Bjanko, Theophile & Patachou, Filobio e Tot, il brand con cui il IN CIFRE marchio Au197Sm entra ufficialmente nell’arena 553 1. La sfilata dedicata alla del kidswear. Oltre alle COLLEZIONI sezione Apartment è ormai un sezioni consolidate, gli appuntamento fisso del salone: organizzatori di Pitti Im360 stavolta va in scena il 18 gennaio magine spingono su aree alle 14.30 nella Sala della DALL’ESTERO (62%) Ronda 2. Un modello di Stefania improntate alla ricerca, Pinyagina, marchio on stage alle come KidzFizz al Padi152 16 del 17 gennaio, sempre alla glione Medici, The Nest TRA NOMI NUOVI Sala della Ronda 3. Una buyer in che trova una nuova sede E RIENTRI AL SALONE fiera 4. Il lifestyle a Pitti Bimbo agli Archivi ed EcoEthic 5. J-Ax è tra i protagonisti di sui brand sostenibili al 11 questa edizione: il 17 gennaio al pianterreno del PadiglioSEZIONI Padiglione delle Ghiaia presenta una capsule per il brand Vingino ne Centrale. Sempre agli archivi si colloca #AcUn tassello di una più ampia esplorazione tivelab, vetrina di un leisurewear che poco dei lifestyle, in cui rientrano l’allestimeno nulla ha a che fare con il basic, mentre to speciale The Great Wall of Fun messo a Apartment al Lyceum esplora la dimensiopunto dalla stylist Maria Giulia Pieroni e ne contemporary couture del childrenswear. la mostra bibliografica sui libri “toddler” per Al raddoppio, con 74 marchi contro i prei piccolissimi The Extraordinary Library, in cedenti 44, il settore Fancy Room, che su collaborazione con la Bologna Children’s una superficie ampliata al piano inferiore Book Fair. Spazio anche alle licenze con del Padiglione Centrale presenta compleNice Licensing al Cavedio del Padiglione menti d’arredo, homewear, gadget, giocatCentrale (un’iniziativa in partnership con toli e oggetti tecnologici, con nomi come la Bologna Licensing Trade Fair e con la 3 Sprouts, Franck&Fischer, My Little Bologna Children’s Book Fair), mentre Porthault e il progetto di comunicazione uno dei personaggi più amati dai bimbi di sull’arte e il design per i bambini Unduetresempre, Hello Kitty, al traguardo dei 45 stella Design Week, a cura di Paola Noè.

PITTI BIMBO

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FLASH NEWS Il “fuori salone” di Pitti Bimbo si chiama KidsLab Palazzo Strozzi, il Museo Marino Marini, la Fondazione Scienza e Tecnica, il Museo degli Innocenti, le Gallerie degli Uffizi e il Museo della Moda e del Costume sono protagonisti di un “fuori salone” sui generis durante i giorni di Pitti Immagine Bimbo. Da giovedì 17 a domenica 20 gennaio va infatti in scena KidsLab: un programma di laboratori e workshop per le famiglie, gratuiti e su prenotazione, che nasce dalla sinergia tra queste storiche istituzioni fiorentine e Pitti Immagine, che in questo modo esplora una dimensione diversa dal semplice B2B.

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anni, è protagonista delle limited edition di Fashion Comics: un progetto realizzato in collaborazione con Sanrio e ideato da Alessandro Enriquez, artefice anche di Kid’s Evolution, ossia le proposte under 14 disegnate ad hoc da stilisti che abitualmente si cimentano nella moda per l’adulto. Tra gli eventi, da segnare in agenda gli show in Fortezza delle label Stefania e Miss Dm, insieme alle sfilate collettive di Children’s Fashion From Spain e di una selezione di marchi delle sezioni Apartment e KidzFizz, mentre fuori dalla sede espositiva i riflettori si accendono la sera di giovedì 17 gennaio

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su Il Gufo alla Stazione Leopolda e su Monnalisa nell’ottocentesco Palazzo della Borsa Valori sul Lungarno Diaz, mentre il giorno successivo è la volta di Emilio Pucci, con una colazione a Palazzo Pucci. Pitti Bimbo, che raggiunge una platea sempre più vasta di buyer da tutto il mondo anche grazie al contributo straordinario di Mise e Agenzia Ice - a gennaio si attendono circa 6.800 compratori, su un totale di 10mila visitatori -, rafforza questo impatto globale tramite la versione online del salone su e-Pitti.com: il portale è attivo già durante la rassegna, a partire da sabato 19 gennaio. ■

I primi 60 anni di Barbie: si brinda alla Polveriera I festeggiamenti per i 60 anni di Barbie iniziano a Pitti Bimbo, con una mostra celebrativa alla Polveriera e il lancio di un’intesa con Patrizia Pepe, che presenta all’interno della collezione Fall-Winter 2019/2020 una selezione di capi caratterizzati da effetti tie&dye, applicazioni di strass, ricami di paillette e grafiche in perfetto pop-style. Anche l’istituto Polimoda scende in campo in occasione dell’anniversario, con un workshop sulla fashion doll più famosa del mondo, inserito nell’open day a Villa Favard per il lancio del suo secondo Summer Camp.

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PITTI BIMBO 88

ALESSANDRA CHIAVELLI/IL GUFO

noni tradizionali del brand vengono rivisitati attraverso materiali nuovi, per un’immagine più allineata al contenuto dei capi e al valore della filiera da cui provengono.

«Torniamo a Firenze per fare sistema» Dopo un anno di eventi milanesi, il brand dei “bambini vestiti da bambini” rientra in grande stile alla manifestazione fiorentina con un fashion show. E intanto conquista posizioni nel retail offline e online

Fervono i preparativi ad Asolo (Treviso) in vista del big event de Il Gufo alla Stazione Leopolda, in programma il 17 gennaio, che segna la rentrée del marchio nel palinsesto del calendario fiorentino. Impegnata con gli ultimi ritocchi alla collezione per l’autunno-inverno 2019/2020, la ceo Alessandra Chiavelli racconta gli sviluppi del brand, che prosegue nel suo percorso di internazionalizzazione e digitalizzazione, con l’e-commerce in crescita a doppia cifra. Come è andato il 2018? Chiuderemo a quota 31 milioni di euro di fatturato, confermando la performance dell’anno scorso. L’andamento flat è determinato da un quarto trimestre sotto le attese, dove il clima mite e una certa tensione sui mercati internazionali non hanno aiutato. Degni di nota i risultati del canale online, che ha registrato una crescita superiore al 30% rispetto all’anno precedente, e del retail, che ha visto un dicembre nettamente al di sopra delle aspettative. Su quali Paesi state investendo? L’estero incide ormai per quasi il 60% sul fatturato dell’azienda, con la Russia che con-

tinua a essere il mercato di riferimento, mantenendo performance brillanti. Nel 2019 sono previsti obiettivi di ulteriore crescita anche per Medio Oriente e Cina, dove proseguono gli investimenti a sostegno della distribuzione, attraverso l’apertura di nuovi franchising e grazie alla notorietà apportata al brand da progetti di marketing e comunicazione. Una piccola anticipazione: in primavera è previsto l’opening di una boutique Il Gufo a Kuwait City, all’interno dell’esclusivo mall The Avenues. Abbiamo da poco aperto i nostri account ufficiali sui social media e i motori di ricerca cinesi per favorire la brand awareness a livello locale e per condividere in maniera diretta la nostra shopping experience con i turisti asiatici che ci comprano nel mondo. Dopo piazze strategiche come Parigi, New York e Londra, avete altri progetti retail? In questo momento le nostre attenzioni sono tutte dedicate alla recente apertura di Londra e all’imminente trasloco della boutique di New York. La nuova location si trova ancora in Madison avenue, ma con una superficie triplicata e un progetto espositivo dove i ca-

E-commerce e digitale: come vi state muovendo? A oggi le vendite provenienti dall’e-commerce del marchio incidono per il 6% sul fatturato retail e con la comunicazione digitale stanno rappresentando leve sempre più strategiche e funzionali alla crescita del giro d’affari. Continuiamo a credere in un media mix dove la stampa resta presente, con una programmazione che ci permette di essere incisivi su più livelli in base alla penetrazione del marchio nei vari Paesi. La tendenza va comunque verso un graduale aumento degli investimenti destinati ai social media e alle attività di influencer marketing. Il Gufo torna a sfilare a Firenze dopo due stagioni a Milano... Non abbiamo mai abbandonato l’idea di sfilare a Firenze, anzi. Per noi tradizione e innovazione muovono tutti gli ingranaggi del brand. Firenze ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella storia de Il Gufo. La scelta di sfilare durante Pitti Bimbo, dopo un anno di eventi milanesi, risiede nel valore che vediamo nella fiera, nel desiderio di fare sistema con gli altri player del settore e nel piacere di organizzare una sfilata che sia più vicina ai nostri buyer storici. (a.t.)

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE NEL MIRINO

I Pinco Pallino accelera in Cina con Little Star Brands Prosegue il percorso di rilancio de I Pinco Pallino, portato avanti dal gruppo cinese Little Star Brands, leader nell’ambito del childrenswear e della puericultura nel Paese asiatico, con licenze distributive per realtà quali Stokke e marchi di proprietà come Yeehoo e Peekaboo. Dopo la capsule collection lanciata a Pitti Bimbo la scorsa stagione, il brand di childrenswear ritorna infatti alla manifestazione fiorentina con un’offerta «riposizionata nel prezzo - spiega un portavoce dell’azienda - ma con la qualità che contraddistingue da sempre il marchio». Una nuova linfa per far crescere I Pinco Pallino nel retail internazionale attraverso una serie di new opening: dopo l’esperienza positiva di un pop up store in Rinascente Piazza Duomo, a febbraio sarà il turno di un corner a Marbella, presso El Corte Inglés, e di altre aperture nell’ex Repubblica Popolare, con monomarca che vanno ad aggiungersi a quelli in piazze strategiche come Pechino, Shanghai, Chengdu, Shenyang, Nanjing e Tianjing. (a.t.)

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CHRISTIAN SIMONI/MONNALISA

«Nel 2019 focus sulla shopping experience»

UNIQUE CHILDREN WEAR

«Estero e baby la ricetta vincente per Douuod Kids»

L’espansione in Cina, in Russia, negli Stati Uniti. I progetti retail e l’accelerazione nell’e-commerce. L’amministratore delegato Christian Simoni parla dei nuovi sviluppi del brand aretino dopo il debutto all’Aim

Siete sbarcati in Borsa lo scorso luglio: qual è il bilancio di questi primi mesi? Dopo il percorso Elite e la relativa certificazione, il debutto all’Aim è stato un momento di crescita irrinunciabile. Siamo orgogliosi di aver raccolto la fiducia di tanti investitori nazionali e internazionali e abbiamo uno sguardo di lungo periodo rispetto a questa opportunità. Con le risorse raccolte, stiamo andando avanti nell’implementazione del nostro ambizioso piano industriale con grande senso di responsabilità. State investendo moltissimo sulla Cina: a che punto siete in questo Paese e che aspettative avete dal debutto su siti come Mei.com e Secoo? L’andamento delle vendite sui due portali ci fa ben sperare. Ci aspettiamo che la percentuale di fatturato derivante dal web in Cina sia maggiore rispetto al trend nel resto del mondo. Stiamo ottenendo ottimi riscontri anche dall’omnicanalità: il cliente cinese è particolarmente evoluto, pronto per acquistare online anche nel punto vendita fisico tramite app messe a disposizione dagli addetti alla vendite. Come va negli Usa, dove siete entrati nel King of Prussia di Philadelphia? Gli Stati Uniti sono un mercato pieno di potenzialità e al contempo molto sfidante. Le numerose celebrity americane che ci amano e scelgono i nostri outfit nelle boutique di Miami, Beverly Hills e New York hanno già fatto da apripista al mercato e stiamo investendo per far sì che questa popolarità si diffonda anche in altre città. A breve apriremo anche il primo outlet negli Stati Uniti a Sawgrass Mill, in un outlet mall ad altissimo traffico, anche turistico, in Florida. Altri progetti in cantiere? In vista ci sono tre punti vendita diretti a Taiwan. Più in generale, nel 2019 ci concentreremo sulla ridefinizione della shopping experience, prima all’interno dei nostri negozi e poi estesa all’e-commerce. Riteniamo di avere idee piuttosto innovative in questo senso. Richiederanno tempo per essere implementate, ma sarà un’opportunità fondamentale per allinearci alle aspettative di clienti sempre più “distratti” dalla tecnologia e al contempo più esigenti. Come sta andando il mercato russo? Purtroppo il rublo è ancora molto lontano dai valori precedenti e la crisi valutaria ha determinato una riduzione significativa del potere d’acquisto della clientela russa, soprattutto fuori da Mosca. Ciononostante, il Paese rimane un mercato estremamente importante, tanto che nei mesi scorsi abbiamo aperto una nuova showroom sopra al nostro negozio più grande al mondo. Recentemente abbiamo iniziato a lavorare con Bosco dei Ciliegi, con buoni risultati. E pianificato anche un’altra apertura. Cosa vedremo a Pitti? Presenteremo la nuova collezione in una cornice raffinatissima come l’ottocentesco palazzo della Borsa Valori. Tanto per rimanere in linea con la grande esperienza della quotazione di luglio 2018, sfileremo….in Borsa. (a.t.)

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Continua l’avanzata sui mercati internazionali di Unique Children Wear, realtà nata nel 2010 a suggello di una sinergia fra Tessilform (proprietaria del marchio Patrizia Pepe) e Zeis Excelsa (con in portafoglio brand come Dirk Bikkembergs). «Oggi - racconta l’a.d. Francesco Pizzuti - esportiamo il 55% del totale. Stiamo lavorando molto bene in tutta Europa e in Russia, che dopo qualche anno di crisi sta dando risultati positivi, ma anche in Turchia, che vale ormai il 15% del fatturato, in Medio Oriente e negli Usa, un mercato sempre più ricettivo. La prossima scommessa si chiama Cina, una grande area presidiata per il momento solo con una manciata di clienti, ma nella quale crediamo molto, perché dopo l’abolizione della legge sul figlio unico la partita è tutta da giocare». A trainare il business sono griffe come Patrizia Pepe Junior Girls’, Bikkembergs, Marcelo Burlon Kids of Milan e Stella Jean Kids, ma anche la licenza Douuod (nella foto), ultima arrivata nella scuderia di Ucw: «Abbiamo preso questo marchio in corsa e consideriamo la Fall-Winter 2019/2020 come la prima vera collezione con la nostra mano. Abbiamo esteso l’offerta con il segmento baby e stiamo lavorando per internazionalizzare il marchio, che al momento conta circa 140 clienti in Italia e una cinquantina all’estero». Investimenti che hanno consentito di mantenere stabili le performance di Unique Children Wear (10-11 milioni di euro il giro d’affari nel 2018, in linea con gli anni scorsi) e di «ipotizzare una crescita a partire dal 2019». (a.t.)

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PITTI BIMBO 88

AU197SM DEBUTTA NEL CHILDRENSWEAR CON TOT

«ECCO I NOSTRI BAMBINI SENZA CONFINI» Nel 2019 il marchio di luxury streetwear cambia marcia e mette in cantiere una serie di nuovi progetti. Dopo il lancio del menswear a Pitti Uomo, ora è il turno di Tot, con abbigliamento e accessori in piccole taglie. In attesa del primo monomarca

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1. Paola Emilia Monachesi, direttore artistico di Au197Sm 2. Lo stile di Tot, collezione in piccole taglie di Au197Sm, al debutto a Pitti Bimbo

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DI ANGELA TOVAZZI

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l 2019 inizia con i fuochi d’artificio per Au197Sm, brand di prêt-à-porter e couture che fa capo a Belumbury Fashion Group (Eos Spa) di Stefano Maccagnani, imprenditore poliedrico che dal 2000 opera in diverse realtà industriali, dal settore automotive a quello bio-medicale. A circa tre anni di distanza dal debutto nella moda con la linea di abbigliamento donna e il lancio della collezione maschile all’ultimo Pitti Uomo, il marchio aggiunge un altro tassello al business e muove i primi passi nel segmento del kidswear. Ne parliamo con il direttore artistico Paola Emilia Monachesi. Cosa vedremo a Firenze? Vedrete Tot, “marmocchio” in inglese, un total look per bambini e bambine dai 4 ai 14 anni, dove le applicazioni in oro e metalli preziosi e le fusioni a ultrasuono che caratterizzano il concept di Au197Sm si sommano all’utilizzo di materiali nuovi a misura di bambino, con l’ovatta naturale leggera in soia, utilizzata per l’imbottitura di alcuni capispalla. Non mancheranno naturalmente tessuti riflettenti e catarifrangenti, per outfit dinamici e divertenti. Vogliamo dialogare con i piccoli shopper di nuova generazione: senza confini, di territorio e di stile. Viaggiare, giocare con i look e condividere ogni esperienza sono per loro non solo una passione o una scelta, ma l’unico modo d’essere che conoscono.

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Il lancio del childrenswear segue quello del menswear... Au197Sm aveva già fatto un’incursione nel segmento maschile con alcuni outfit, ma la presenza a Pitti Uomo ha sancito il debutto di una vera e propria collezione di menswear. L’abbiamo chiamata “Climbers”, utilizzando la retorica dell’arrampicata per rappresentare la propensione a raggiungere la cima, qualsiasi sia l’ambito in cui si opera, alla perenne ricerca di nuovi orizzonti da conquistare. Si tratta di 120 modelli componibili, che uniscono performance hightech e grande maestria couture. Appena finirà Pitti Bimbo, sarete di nuovo impegnati con la donna. Novità? Grandi novità. Lo scorso giugno abbiamo

partecipato ad Altaroma e ora siamo pronti a fare il nostro ingresso alla fashion week milanese. Stiamo preparando un format particolare, non la solita sfilata. Un evento esperienziale, dove spiccheranno una decina di pezzi scultura, in sintonia con il concept avveniristico del brand. A livello distributivo come procede? Dialoghiamo con una settantina di clienti, ma contiamo di crescere sensibilmente attraverso la partnership con Studio Zeta. Nel 2019 abbiamo anche in programma l’opening del primo monomarca: Roma costituisce al momento l’ipotesi più accreditata per testare il mercato. Il progetto è di portare poi Au197Sm in due piazze strategiche per lo shopping come Parigi e Milano. ■

Fracomina sempre più mini me Con l’autunno-inverno 2019/2020 il brand in piccole taglie che fa capo al gruppo campano P.f.c.m.n.a. (recentemente entrato nel programma Elite di Borsa Italiana) cambia nome e da Fracomina Mini diventa semplicemente Fracomina. Un renaming che sottolinea la volontà di legarsi in maniera più forte all’identità del womenswear, grazie a proposte che permettono a bambine e ragazzine di trarre ispirazione dallo stile delle proprie mamme. Tra le novità anche l’inserimento della linea baby, dedicata alla fascia 3-7 anni, che va ad affiancare quella girl, con una collezione per il target 8-16 anni. (a.t.)

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NEWS PITTI BIMBO 88

Il 2019, un anno chiave per Miniconf

ALBERTO DALENA/GIMEL

«Estero e multicanalità per raddoppiare» A fine 2018 Gimel ha cambiato assetto azionario. Ma i valori restano quelli di sempre, come spiega il riconfermato ceo Alberto Dalena

Lo scorso novembre la maggioranza di Gimel è passata a Italglobal Partners (vedi anche a pag.54): cosa cambia 1 e cosa resta invariato nell’azienda? Cambiano gli strumenti a disposizione che, con la nuova compagine societaria, permettono di effettuare altri investimenti e intraprendere nuove sfide. Inoltre vengono inserite nuove professionalità e avviate importanti collaborazioni, anche commerciali. Rimangono invariati i valori: il made in Italy e la ricerca di innovazione, sostenibilità e cura artigianale. L’obiettivo è il raddoppio dei ricavi in cinque anni: quali saranno le leve? Punteremo allo sviluppo dei mercati esteri e alla multicanalità. Inoltre, sono in fase di studio le strategie più appropriate nell’ottica di un’integrazione del portfolio marchi in licenza e/o dell’acquisizione di brand o lancio di marchi propri. A che punto siete con l’e-commerce? Avendo solo marchi in licenza, non abbiamo un e-commerce gestito da Gimel, ma collaboriamo con molti clienti che vendono anche online. Riteniamo che questo canale vada sviluppato ulteriormente. Come utilizzate i social network? Oggi sono fondamentali per veicolare il marchio e avere un rapporto diretto con il consumatore, ottenere un feedback e migliorare il servizio. Il timing è cruciale: comunicare in tempo reale ha rivoluzionato tutto l’advertising. Partecipate al programma Elite di Borsa Italiana: a quando la quotazione? Il percorso del programma Elite è abbastanza lungo e articolato, con diversi step intermedi da raggiungere. Al momento stiamo lavorando su quelli, non è ancora possibile definire il quando della quotazione. (a.b.)

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1. Alberto Dalena, ceo di Gimel 2. Alcuni look Philosophy by Lorenzo Serafini Kids per l’estate 2019. La collezione invernale viene presentata a Pitti Bimbo 88

Comincia un triennio di nuove sfide per Miniconf, realtà del childrenswear che realizza le linee Sarabanda, iDO (entrambi di scena a Pitti Bimbo 88) e Dodipetto. «Le priorità del 2019-2021 vanno dalle risorse umane alla brand awareness, dalla vicinanza al mercato allo sviluppo multicanale», anticipa Simona Luraghi, da inizio 2018 country manager e global brands dell’azienda aretina. Per procedere in questa direzione Miniconf ha riorganizzato la struttura interna, rafforzato le competenze esistenti e introdotto nuove figure. Tra le novità nell’organizzazione, c’è il digital. «Giocherà un ruolo fondamentale nell’ambito della multicanalità, da sempre una scelta strategica dell’azienda - spiega la manager ex Estée Lauder, Diageo Spirits, Novartis e Unilever -. Vogliamo anche creare una comunicazione web distintiva, che vada a incrementare la brand awareness, diffondendo i valori del marchio, e ad aumentare l’affluenza nei punti vendita». Intanto il 2019 comincia con una lista di obiettivi. Luraghi parla di comunicazione on e offline integrata, del rinnovo dei monomarca fisici e del sostegno del trade attraverso la formazione. Nell’e-commerce sono previsti la vendita di capsule esclusive e lo sviluppo di canali B2B. Per rafforzare i legami con i consumatori e conoscerli meglio sarà lanciato un programma di fedelizzazione con fidelity card. Sul fronte prodotto, invece, è stato avviato un dialogo con potenziali licenziatari. Quanto ai target futuri, la manager chiarisce: «Da piano industriale, il 2019 dovrebbe evidenziare una leggera ripresa, mentre è prevista una crescita importante nel 2020». Questo ipotizzando che nel triennio l’export arrivi a superare il 50% dei ricavi totali (75 milioni di euro nel 2017). I focus sono Russia, Spagna, Regno Unito ed Est Europa.

(a.b.)

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1. Un abitino invernale iDO 2. Simona Luraghi, country manager e global brand di Miniconf

ANNIVERSARI

Stefano Cavalleri racconta 40 anni di moda bimbo in un video A fine 2018 due eventi a Shanghai, ai primi di gennaio la sfilata “Red Collection” a Shenzhen mentre a Firenze, all’avvio di Pitti Bimbo 88, Stefano Cavalleri festeggia a modo suo 40 anni di moda dedicata ai bambini. In Fortezza, nello spazio Show Box, sono in programma un cocktail e la presentazione di un video. Realizzato da Mauro Balletti documenta, attraverso immagini e filmati, i ricordi e le emozioni di una lunga carriera «vissuta con grazia e speciale incantamento» e con la complicità di tanti bambini che con una giacca o una gonna, anche se solo per un attimo, hanno potuto trasformarsi in piccoli lord e principesse. (e.f.)



PITTI BIMBO 88

20 MILIONI DI FATTURATO IL TARGET PER IL 2019

Marbel amplia il parco licenze e cambia ragione sociale Con nuovi marchi nel portafoglio licenze, di scena a Pitti Bimbo 88, la realtà del childrenswear fondata da Giuseppe Cariello punta a crescere in Italia e all’Estero e a passare da 16 a 20 milioni di euro di giro d’affari

Marbel si presenta a Pitti Bimbo 88 con un cambio di ragione sociale e un parco licenze più ampio. L’azienda di Bari fondata da Giuseppe Cariello è diventata infatti una Spa (da Srl) e si prepara a crescere sul fronte nazionale e internazionale con nuove partnership, come quelle con il marchio americano della moda industrial-chic Caterpillar e con lo sportswear di Sergio Tacchini, entrambi di scena Firenze insieme a marchi già in scuderia come Gaëlle Paris, Daniele Alessandrini Kids e Marcobologna. New entry sono anche i capispalla Refrigue e il brand Vicolo Girl. L’azienda di abbigliamento infantile, che ha una serie di altre label in licenza, punta ora a raggiungere i 20 milioni di euro di fatturato, dopo un 2018 terminato a 16 milioni, in crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Come spiega Cariello, l’incremento si deve sia al mercato italiano che a quello estero, dove i principali buyer sono Russia e Medio Oriente. La fascia di età più dinamica per il gruppo è quella che va dai 3 mesi ai 7 anni. (e.f.) 1. La bambina Marcobologna 2. Un total look Gaëlle Paris

Nell’area The Nest, Pirouette premia gli emergenti con una bussola Venerdì 18 gennaio alle 15 il fashion blog Pirouette assegna il premio One to Watch nell’ambito di The Nest, la sezione di Pitti Bimbo che riunisce i marchi più originali e curiosi. Il nuovo award, ideato dai designer Maria e João, coppia di creativi portoghesi del marchio So-So, è una maxi bussola in legno che invita a non “smarrire la strada”. Gli One to Watch Award andranno a premiare anche i brand anticonformisti dei saloni Dot to Dot di Londra (in calendario dall’1 al 2 febbraio) e Playtime di New York (di scena dal 10 al 12 febbraio). (e.f.)

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PIÙ ATTENZIONE A NEONATO E TAGLIA UN ANNO

MiMiSol pensa ai piccolissimi

Sviluppata sul leitmotiv dell’elefantino, simbolo portafortuna e delle stampe savana, la collezione MiMiSol per l’autunno-inverno 2019/2020 si amplia con nuove proposte. «Ho voluto dedicare un’attenzione speciale ai piccolissimi - spiega l’artefice del marchio, Imelde Bronzieri - con una parte nursery in materiali naturali e anallergici, a partire dal puro cotone: dalla tutina alla coperta, al sacco, confortevoli e soft ma sempre con uno sguardo contemporaneo al vestire, anche dei neonati». «Mi sono anche concentrata sulla taglia “un anno”, nello specifico dai nove ai 36 mesi, sia per il maschio che per la femmina - aggiunge - riprendendo colori e ispirazioni della fascia sei anni». Eleganza, ma sempre con un’attenzione particolare al quotidiano e alla vita reale dei bimbi, è la parola d’ordine di tutti i modelli, dietro i quali c’è l’esperienza di Imelde Bronzieri nella ricerca su materiali e proporzioni, oltre che su uno stile curato ma non stucchevole. Dopo la presenza a Pitti Bimbo 88, la stilista e imprenditrice volerà alla volta del Kuwait, dove tutto è pronto per l’apertura di un monomarca MiMiSol. (a.b.)




BUYERS’ SURVEY

VENDITE CHILDRENSWEAR AUTUNNO-INVERNO 2018/2019

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PIÙ CHE UN’EVOLUZIONE UNA PROFONDA MUTAZIONE I negozi italiani del kidswear al centro di radicali trasformazioni e nuove sfide. Se un tempo la cerimonia era il fulcro dell’offerta, oggi avanzano sportswear e streetwear, senza contare i cosiddetti “marchi social”. Ripensarsi è l’unica strada per mantenere la propria competitività o addirittura arrivare a rafforzarla, seppure in tempi difficili DI ALESSANDRA BIGOTTA

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1. Un insieme di Moncler, che si aggiudica il gradino più alto del podio tra i marchi best seller di stagione 2. In seconda posizione si colloca Stone Island Junior 3. Medaglia di bronzo per uno storico specialista dell’abbigliamento in piccole taglie, il brand aretino Monnalisa

Come sono andate le vendite di ABBIGLIAMENTO INFANTILE in questo autunno-inverno?

na stagione con il freno tirato, l’autunno-inverno 2018/2019 per i negozi italiani di abbigliamento infantile: lo rivela il nostro consueto sondaggio, realizzato con quasi 60 selezionati dettaglianti da Nord a Sud della Penisola, che attraverso le loro testimonianze tracciano un quadro decisamente meno soddisfacente rispetto a quello di un anno fa. Se infatti nel gennaio 2018 il 58% degli intervistati segnalava un andamento stabile del sell out e il 26% addirittura migliore, stavolta la percentuale di chi chiude il periodo in modo positivo è di appena il 17%, contro un 35% di delusi e un 48% che è riuscito a evitare tracolli ma non è andato oltre. È DIFFICILE Eppure i mesi autunnali e invernali, tra AMALGAMARE NELLO STESSO AMBIENTE back to school e periodo natalizio, doLO STILE ROMANTICO vrebbero essere tra i più propizi per le DEL NEONATO vendite. Se non è andata così le ragioni E LA VOGLIA DEI sono tante, a partire dalle temperature KID DI SENTIRSI che non accennavano a scendere, fino GRANDI al Black Friday che ha dato una boccata d’ossigeno a molti, ma temporanea e pagata cara in un secondo momento, nel mese di dicembre: a conti fatti, se per un complessivo 44% di negozianti il Venerdì Nero ha dato una mano, in modo più o meno consistente, non va sottovalutato quel 34% che ha ammesso di non aver tratto un grande vantaggio, mentre il 20% ha dichiarato apertamente di non condividere l’iniziativa. «Dovrebbe durare un giorno, nel 2017 è diventato un weekend e a novembre scorso una settimana: di questo passo nell’autunno 2019 si protrarrà per un mese», mette in guardia un intervistato, mentre un altro arriva a definire

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Come lo scorso anno

35%

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Meglio

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BUYERS’ SURVEY

La parola ai negozi multibrand Qual è la TIPOLOGIA di prodotto bimbo più venduta in questo momento?

32%

Quali sono stati i MARCHI BEST SELLER in negozio? 1 Moncler 2 Stone Island 3 Monnalisa

Sportswear e fashion

28%

Streetwear

8%

Cerimonia

Qual è un NUOVO BRAND che sta incontrando il favore del pubblico? 1 Chiara Ferragni Collection 2 Berna Kids

LEVI’S KIDS

3 Elisabetta Franchi La Mia Bambina,

Gucci, Diadora, Levi’s Kids

Collezioni A-GENDER: funzionano per gli under 14?

46%

CELINUNUNU

39%

Sì, funzionano

15%

No, non funzionano

Il best seller sul vostro sito di VENDITA ONLINE e/o su un portale multimarca dove vendete? 1 Moncler 2 Burberry 3 Monnalisa BURBERRY

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Hanno qualche potenzialità, ma non più di tanto

CHIARA FERRAGNI COLLECTION

BERNA KIDS

Quanto contano i SOCIAL come vostro canale di promozione?

52% 40% 4% 4%

Abbastanza Molto Poco Per nulla

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Papalla - Novara

Ada & Zucchero - Arezzo

Peter Pan - Mirano (Ve)

Il Marmocchio - Andria (Bt)

Il Cucciolo 2.0 - Torino

Morbillo - Thiene (Vi)

Colognese 1882 - Montebelluna (Tv)

Cosa incide di più sul SELL OUT di un capo?

30% 20% 19% 12%

La popolarità del brand sui social Il marchio in sé (Entrambi 19%) Qualità/prezzo, legame con un influencer Altro

il Black Friday «un losco gioco». Più che altro, si tratta della punta dell’iceberg, in un momento in cui molti retailer stanno vivendo una vera fase di mutazione: spesso i loro punti vendita sono nati come avamposti del bel vestire, soprattutto di matrice italiana, e hanno mantenuto a lungo questa connotazione. Ma la musica è cambiata e chi vuole garantirsi un futuro deve abbandonare i porti sicuri per trovare un nuovo modo di dialogare con chi ha ancora la voglia, il tempo e la curiosità di entrare in negozio: in molti lamentano - e non è la prima volta - il fatto che la troppa offerta, online e offline, la dimensione di entertainment degli outlet che spinge le famiglie a passare lì e non altrove il proprio tempo libero, la disaffezione verso le insegne storiche sono tutti elementi che distolgono e confondono persino i clienti più affezionati. «A

Marinely - Messina

noi rimangono le briciole», sostengono i pessimisti, mentre altri constatano semplicemente che il loro modo di lavorare si è trasformato e che, soprattutto per motivare all’acquisto i ragazzi più grandi - dai 12 ai 16 anni -, è necessario che in boutique non manchino i cosiddetti “prodotti social”, a partire dalla Chiara Ferragni Collection, che anche questa volta si aggiudica il podio tra i nuovi marchi graditi dal pubblico: solo in questo modo anche il resto dell’offerta viene preso in considerazione, anche se far convivere il vecchio e il nuovo non è immediato. «È difficile amalgamare in uno stesso ambiente l’animo dolce e romantico del neonato e la voglia dei bambini di ottodieci anni di sentirsi grandi», sottolinea per esempio Federica Sambo di Liliana Bimbi a Chioggia (Venezia), mentre Jessica Fanton di Tato e Tata a Costabissara (Vi-

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BUYERS’ SURVEY

Petite Madeleine- Termoli (Cb)

Vela Shop Junior - Cagliari

cenza) mette l’accento sul ruolo del negoziante, che deve porsi come «un educatore del vestire e reinsegnare i giusti valori». Alla domanda sulla tipologia di prodotto più venduta in questo momento, solo l’8% del panel segnala la cerimonia: a dominare sono lo sportswear e il fashion (32%), tallonati dallo streetwear, segnalato dal 28%. Non sorprende quindi che sul podio dei marchi best seller si insedino Moncler Enfant (al primo posto) e Stone Island (al secondo), mentre a tenere alta la bandiera degli specialisti del settore è Monnalisa, in terza posizione. Ma in questo scenario le bambine vogliono ancora essere vestite “da femmine” e i bambini “da maschi”? Non è detto. La tendenza agender, cavalca-

Quanto il BLACK FRIDAY ha dato una spinta al sell out?

44%

Molto o abbastanza

ta da alcuni new brand tra cui Celinenununu, disegnato dalla popstar Céline Dion, può fare proseliti: ne è convinto il 39% del panel, mentre il 46% ammette che ha qualche potenzialità, ma senza esagerare. Interessanti le risposte alla domanda: «Cosa incide di più sul sell out in questo momento?». A sorpresa, il tanto osannato mini-me viene citato solo da un 5% del campione, ma fa specie anche che non si vada oltre una percentuale analoga alla voce “qualità e durevolezza dei capi”. Ciò che conta davvero è la popolarità di un brand sui social (30%), seguita dalla forza del marchio (20%) e dal rapporto qualità-prezzo (19%), pari merito con il fatto che un brand sia associato a un influencer. «Specchio di

Gli SCONTI ormai sganciati dalle date abituali aiutano le vendite?

68%

Inquinano il mercato

Gagliardone - Saluzzo (Cn)

Bulli e Belli - San Nicolò (Te)

Come sarà il vostro BUDGET bimbo per l’inverno 2019/2020?

64%

Stazionario

In calo

34%

Poco

19%

19%

22%

Per nulla

13%

Solo in parte

17%

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In aumento

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RINGRAZIAMO IL NOSTRO PANEL

Marco Guerci Group - Casteggio (Pv)

Anni Verdi Susi - Prato e Montemurlo (Po)

Paperino Bambini - Martina Franca (Ta) Biancaneve - Francavilla Fontana (Br)

Depinto Kids - Barletta (Bt)

un radicale cambiamento del consumatore finale - ribadisce Verdiana Pedico di Pedico a Barletta - che porta anche noi a ritarare le nostre strategie: l’incessante comunicazione sui social è diventata parte integrante della nostra attività, insieme alla ricerca». Non si tratta di un caso isolato: per il 52% degli intervistati i vari Instagram e Facebook contano abbastanza a livello di attività di comunicazione e marketing legati al negozio e per il 40% molto. Diverso il discorso dell’e-commerce: circa un terzo degli interpellati non lo ha avviato e non ha intenzione di farlo. Più possibilista il 29%, che ancora non è sceso nell’arena del web, almeno per quanto concerne

Cavallucci - Terni

le vendite, ma ci sta ragionando. Il 17% ha già un e-store e vende su quello, mentre il 10% sperimenta i due canali: monomarca online e piattaforma multimarca, dall’internazionale Farfetch, all’italiana About K1ds. Il 6% si affida esclusivamente a un portale multimarca e solo il 4% ha sperimentato Instagram come vetrina per lo shopping dei suoi piccoli clienti. Ma come vedono il futuro i retailer protagonisti del sondaggio? Non molto roseo, a giudicare dalla risposta sul budget per l’autunnoinverno 2019/2020, che solo per il 17% dei nostri dettaglianti sarà in aumento. Gli altri preferiscono un approccio tendenzialmen■ te low profile.

Claudia Randellini ADA & ZUCCHERO Arezzo Anna Castagna AL NIDO DEL CONDOR Piacenza - Annalisa Cuomo ANDREA Vico Equense (Na) - Elisabetta Bonello e Daniela de Luca ANNA ANNIBALI Civitanova Marche (Mc) - Silvia Caniglia ANNI VERDI SUSI Prato e Montemurlo (Po) - Matteo Barbera BARBERA JUNIOR Castellammare del Golfo (Tp) - Caterina Fanelli BIANCANEVE Francavilla Fontana (Br) - Bruna Galli BRUNA Fossombrone (Pu) - Emilia di Simone BULLI E BELLI San Nicolò (Te) - Francesco Pennisi CAPRICCI Bari - Manuela Bizzarri CAVALLUCCI Terni - Paolo Colognese COLOGNESE 1882 Montebelluna (Tv) - Annalisa Crea CREA Treviglio (Bg) - Cristina Sartori CRISTINA SARTORI Torino - Gaetano De Florio DEFLORIO - Noicattaro (Ba) - Francesco Depinto DEPINTO KIDS Barletta (Bt) - Wally Schäfer DERBY YUNIOR Brunico (Bz) Marinella Pancini DIMENSIONE KID Montevarchi (Ar) - Stefano Sparapano FOUR SEASONS JUNIOR - Cerignola (Fg) - Chiara Nodari FREEPORT BABY Clusone (Bg) - Nadia Gagliardone GAGLIARDONE Saluzzo (Cn) - Vito Michele Andrisani GIOIA DEI BIMBI Potenza - Marco Bollero IL CUCCIOLO 2.0 Torino - Alessandra Sacerdote e Andrea Vinelli IL GATTO E LA VOLPE Santa Margherita Ligure (Ge) - Giuseppe Roberto IL MARMOCCHIO Andria (Bt) - Anna Maria Cammi IL MONELLO Piacenza - Serena Santandrea IMPRONTA Forlì - Giordana Conte IN MODA Belvedere di Tezze sul Brenta (Vi) - Luigia Angelucci LA FATINA Lucera (Fg) Martina Rossi LA VOLPE ROSSA San Miniato (Pi) - Federica Sambo LILIANA BIMBI Chioggia (Ve) Marco Guerci MARCO GUERCI GROUP Casteggio (Pv) - Paolo Marini MARCOS Mondovì (Cn) Mari Arena MARINELY Messina - Erika e Patrizia Bardazzi MINIMODA Prato - Anna Lamperti MONDO PICCINO San Benedetto del Tronto (Ap) - Debora Mari MORBILLO Thiene (Vi) - Emanuela Iannascoli NINNA NANNA Pescara e Montesilvano (Pe) - Franca Bojeri PAPALLA Novara - Emanuela Schiavone PAPERINO BAMBINI Martina Franca (Ta) - Verdiana Pedico PEDICO Barletta - Cristina Simionato PETER PAN Mirano (Ve) - Marilena D’Urbano PETITE MADELEINE Termoli (Cb) - Franco Costabile PICCOLI IDOLI Torre del Greco (Na) Gabriella Ghislandi PINOCCHIO Lecco - Fulvio Ciardullo PRIMAMODA Cosenza - Paola Sciacca RIBES Marsala (Tp) - Daniela Ruggeri ROBIRÒ Bergamo - Emanuele Sozzi SOZZI AGHINA Catania - Bruna Arcuri STYL BABY Crotone - Jessica Fanton TATO E TATA Costabissara (Vi) - Enza Staropoli TOPOLINO MODA Vibo Valentia - Didi Corbetta VALTELLINI Rovato in Franciacorta (Bs) - Andrea Diaz VELA SHOP JUNIOR Cagliari - Ildebrando Saltari VESPRINI Civitanova Marche (Mc) - Virginia Zingone ZINGONE Roma

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BUYER’S OPINIONS

PARLANO I RETAILER INTERNAZIONALI

TRA CONTENUTI MODA E QUALITÀ AL TOP, VINCE L’EFFETTO NOVITÀ Prodotti belli e di grande qualità: dagli Stati Uniti al Giappone, passando per il Regno Unito, i buyer stranieri prediligono la fascia luxury, in uno scenario sempre più polarizzato tra alto di gamma e proposte low cost. Griffe blasonate e marchi storici del childrenswear occupano i primi posti nelle vendite, con il mini-me in pole position, ma c’è sempre posto per le novità DI CARLA MERCURIO

ARIANNA VACCAS

CHILDRENSALON REGNO UNITO

Come sono andate le vendite dell’autunno-inverno in corso? Nonostante lo scenario internazionale incerto, le vendite per Childrensalon sono state in linea con le previsioni. Giacche e cappotti hanno performato bene, insieme alle nostre collezioni per le occasioni speciali del Natale. Tra le griffe Gucci, Balmain, Armani, Burberry e Dolce&Gabbana hanno sempre un grande successo, insieme a brand più accessibili come Stella McCartney, Patachou e Billieblush. In parallelo investiamo su nuovi designer, tra cui in primo luogo quelli scoperti a Pitti Bimbo negli anni passati. Su quali stili e marchi puntate in particolare per la primavera-estate 2019? Per la primavera-estate 2019 lanceremo su Childrensalon.com Alberta Ferretti, Diadora, Eirene e Rosalitas Señoritas: non vediamo l’ora! Quale sarà secondo lei lo stile vincente per l’autunnoinverno 2019/2020? Non mi sbilancerei per il momento. I nostri buyer saranno a Pitti Bimbo proprio per acquistare le collezioni del prossimo inverno ed è lì che le idee si chiariranno. Cosa vi aspettate di trovare a Pitti Bimbo? Speriamo di scoprire nuovi marchi e stilisti che ci sorprendano. Cerchiamo prodotti bellissimi e di qualità. A cosa state lavorando? Il 2018 è stato un anno molto prolifico per Childrensalon: abbiamo lanciato moltissimi progetti tra cui il Childrensalon Rewards, la capsule Fendi Special Edition Collection for Childrensalon, le collezioni di loungewear con Peter Rabbit, Flower Fairies e Gresham Blake for Childrensalon. E il 2019 sarà altrettanto pieno di sorprese. Quali i dati aggiornati del portale? Childrensalon.com conta 1.8 millioni di visitatori al mese. Dal lancio nell’ottobre 2017 la iOS App di Childrensalon sta diventando una delle forze trainanti del business. Siamo anche soddisfatti della performance di ChildrensalonOutlet.com, che migliora di mese in mese.

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KAZUNORI FUKE

MA MERE, GIAPPONE

Quali sono i best seller del momento nei vostri negozi? Il Gufo è apprezzato da un segmento sempre più ampio di consumatori per l’alta qualità e il buon equilibrio tra moda, qualità e prezzo. Fendi è in progress per il forte legame e la coerenza con la linea adulta. Anche MiMiSol è un’etichetta insostituibile, grazie alle belle creazioni di Imelde Bronzieri. In occasione del nostro 40esimo anniversario molte ragazze hanno scelto di indossarne le proposte. Bene anche le proposte per le occasioni speciali di Simonetta e di Armani. Tra i marchi nuovi, Givenchy è in progress e ci aspettiamo che evolverà ulteriormente, grazie alla direzione artistica di Clare Waight-Keller. Ci descrive i trend vincenti nel childrenswear in questo momento in Giappone? I look mini-me di etichette famose come Fendi, Chloé e Ghivenchy sono molto popolari. Vanno alla grande anche le limited edition e le proposte personalizzate. Cosa si aspetta di trovare a Pitti Bimbo? Siamo costantemente alla ricerca di nuovi marchi, soprattutto per il maschietto e il baby. Ci interessano anche le linee di accessori e giocattoli. Cosa influenza le mamme giapponesi e i loro figli al momento dell’acquisto? I social media hanno superato i media tradizionali. La maggior parte della mamme segue gli account Instagram e Facebook di celebrity o donne famose che ammirano come madri. Quali sono stati i vostri progetti più importanti nel 2018? Abbiamo celebrato il nostro 40esimo anniversario presso la residenza dell’ambasciatore italiano Giorgio Starace. Erano presenti molti clienti vip e numerosi partner, tra cui il presidente di Lvmh Japan, Norbert Leuret e il director, senior managing executive officer di Isetan Mitsukoshi Ltd., Toru Takeuchi. Per il futuro progettiamo di lanciare una private label di capi basic di qualità, che siano trasversali rispetto a tutte le collezioni luxury da noi distribuite. Inoltre rinnoveremo il sito online, con l’obiettivo di dare il via alla nostra piattaforma di e-commerce. Quali i dati aggiornati di Ma Mere? Ma Mere è insegna di 18 negozi (sei boutique, 11 corner e un franchising all’interno di un department store). Di recente, su richiesta dei maggiori department store, abbiamo ampliato la superficie di tre corner a Tokyo e uno a Nagoya. Abbiamo anche aperto il nostro primo store in franchising a Kagoshima. Scelte che hanno portato a incrementare le vendite del 10% rispetto all’anno precedente.

Il punto vendita di Ma Mere nell’Hotel New Otani di Tokyo


COURTNEY GOSS

THE TOT, STATI UNITI

Quali sono i best seller del momento? La collaborazione con Levis’ per i giubbini in denim sta andando alla grande, perché consente ai clienti di personalizzare i loro capi grazie all’applicazione di patch. Una cosa che piace molto a mamme e bambini. Quali i brand più richiesti? Vogliamo offrire ai nostri clienti un vasto assortimento di marchi venduti sia negli Stati Uniti che in tutto il mondo. Ciò spiega perché siamo assidui frequentatori di fiere internazionali come Pitti Bimbo. Cosa piace di più ai piccoli consumatori statunitensi? La personalizzazione è un trend molto forte in questo momento: alla clientela - mamme e bambini - piace customizzare i capi di abbigliamento. Un altro filone che predomina è il mini-me. Cosa mette d’accordo mamme e figli? I contenuti moda e la funzionalità vengono al primo posto. Nella vita quotidiana i bambini amano essere alla moda e al tempo stesso comodi. Cerchiamo sempre capi classici, senza tempo e unici.

Ci sono nuovi progetti in cantiere? Siamo molto contenti del successo del pop up store che abbiamo aperto a New York City in occasione delle recenti festività. Inoltre abbiamo inaugurato un pop up anche ad Aspen, in Colorado, che rimarrà aperto durante tutta la stagione dello sci. È stato bello presentare l’insegna The Tot a nuovi consumatori in nuove località.

CAFFÈ D’ORZO DIESEL KIDS DSQUARED2 HERNO IL GUFO JOHN GALLIANO MARNI MYTHS N.21 PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI PINKO UP ROCK’N’ LULLABY SUN68 STONE ISLAND TRUSSARDI WHITESAND BACCH snc di Bacchini Chiara & C. Nuova Darsena int.12 - 47841 Cattolica Rn tel 0541 951498 info@bacchrappresentanze.com www.bacchrappresentanze.com

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LICENSING

DA BARBIE A HELLO KITTY

TUTTA UNA QUESTIONE DI MARKETING Il target che vuole vestirsi con i beniamini dei cartoni animati & co. si va contraendo ma gli accordi di licensing restano un’opportunità nell’abbigliamento infantile, per licenziatari e licenzianti

1. Una t-shirt di MC2 Saint Barth con Hello Kitty 2. La prima Barbie, nata nel 1959, in mostra a Pitti Bimbo 3. Il logo per il 35esimo di Ghostbusters

DI ELISABETTA FABBRI

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l business delle licenze non dorme mai. Archiviati i festeggiamenti per i 90 anni di Topolino - sottolineati da continue uscite di proposte per grandi e piccini, dall’alto di gamma al fast fashion -, nel 2019 è di turno Hello Kitty, che di anni ne compie 45. Le celebrazioni iniziano a Pitti Bimbo 88 con l’iniziativa Fashion Comics curata da Alessandro Enriquez. Al padiglione Centrale marchi come Monnalisa, Melissa e MC2 Saint Barth presenteranno alcune creazioni ispirate alla gatta di Sanrio. «Altri partner - anticipano dall’azienda giapponese - lanceranno limited edition, tra cui una serie di rivisitazioni del fiocco rosso di Hello Kitty, focus delle camapagne per il compleanno. Nell’anno non mancheranno attività in store, online e on the street mirate a ragazze e giovani donne». Nello spazio Nice Licensing di Pitti Bimbo, curato con Bologna Licensing Trade Fair, si celebra un altro anniversario: i 35 anni del fantasma di Ghostbusters, che strizza l’occhio alla moda under 14 con un corner ad hoc. Alla Polveriera c’è Barbie, che spegne 60 candeline con una retrospettiva e una capsule collection con Patrizia Pepe. «La moda è da sempre l’area di maggiore sviluppo del licensing legato a Barbie, per il suo naturale link all’essenza del marchio spiega Eleonora Schiavoni, a capo di Victoria Licensing & Marketing che segue il business per Mattel - . Grazie al grande lavoro di riposizionamento, oggi siamo tornati a comunicare alle bambine il dna della label, sintetizzato dal mantra “You-can-be-anything”. Questo rende il licensing lo strumento perfetto per completare il messaggio». Ma chi saranno gli altri beniamini delle piccole taglie? Orientarsi sulla base dei cartoon alla TV o dei film di animazione in uscita è complesso, vista l’offerta (Dumbo, Pokemon, Frozen e Toy Story, solo per citare alcuni ritorni nelle sale). «Al momento non vedo new entry all’orizzonte, almeno in grado di replicare il boom di Peppa Pig - dice Riccardo Arien-

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ta, titolare dell’agenzia di comunicazione Fashion Services ed esperto di licensing. Di certo ci sarà sempre spazio, con alti e bassi, per i grandi classici». Un altro aspetto da tenere in conto è che i bambini sono sempre più precoci nell’interessarsi ai marchi dei grandi. «Fino a non troppo tempo fa - osserva Arienta - il target che voleva vestirsi con i cartoon arrivava ai 12 anni, ma oggi si è abbassato. Parallelamente si va ampliando la categoria dei teen che apprezza lo sportswear griffato e vuole le sneaker Balenciaga da 800 euro. Di fatto, quello del licensing è un business che oggi tende molto di più al mondo dell’adulto e dello sportswear. Lo si è notato anche all’Hong Kong Licensing Show, dove a farla da padrone non sono stati i marchi dei character o dell’entertainment ma quelli sportivi, alla ricerca di partner anche per le piccole taglie». In qualunque campo ci si muova, quello delle licenze è un mondo con regole che vanno ben soppesate. Arienta parla di royalty tra il 7% e il 12% e del pagamento di un minimo, sulla base delle previsioni di fatturato. A carico del licenziatario anche i costi per lo stile, il campionario e la produzione, mentre alla comunicazione ci pensa il licenziante. Una figura, questa, sempre più selettiva nella scelta dei partner, che guarda alla qualità e vuole un prodotto coerente con il brand. Se l’intesa funziona, il successo non è solo in termini di ricavi: arricchendo o completando l’offerta, il marchio acquista

importanza e il partner produttivo ne guadagna in affidabilità (potendo attrarre nuovi licensor). «Con Warner Bros e Y-Clù abbiamo aperto una proficua parentesi nel mondo baby - conferma Carlo Canelli, della direzione licenze del Gruppo Casillo -. Mediamente le royalty vanno dal 10% al 14%, a seconda dell’importanza del partner e dal programma di investimenti dei quali si va a beneficiare. Anche il minimo garantito dipende dal progetto che si condivide: di solito corrisponde al 50% delle royalty». 2 I licenzianti chiedono un business plan dedicato, una collezione abbastanza ampia e garanzie economiche. «L’incidenza sul fatturato - ammette Canelli - è abbastanza irrisoria. Più che altro, si tratta di un’operazione di comunicazione e marketing». ■

UN BUSINESS DA 272 MILIARDI DI DOLLARI Il licensing è un business che nel 2017 ha raggiunto nel mondo la cifra di 272 miliardi di dollari (+3,3% annuale). Nei dati dell’associazione di categoria Lima, Character & Entertainment svettano con 121,5 miliardi di dollari (44,7% delle vendite al dettaglio totali di prodotti su licenza). L’area più dinamica è invece quella dei Corporate & Brand Trademarks (55,8 miliardi), seguita da Fashion (32,1 miliardi) e Sport (26,5 miliardi). Tenendo conto della tipologia di prodotto, spicca l’abbigliamento, seguito da giochi e accessori moda. Usa e Canada sono il maggiore mercato di merci e servizi concessi in licenza (58% dei ricavi globali).



NEWS

ATTILIO MUCELLI/SIMONETTA

«Proiettati nel futuro, tra creatività e managerializzazione» La riorganizzazione dell’azienda, il focus su Balmain Kids, l’evoluzione dei mercati stranieri e gli investimenti sull’e-commerce: dopo il passaggio nelle fila di Isa Seta, Simonetta ha messo il turbo alle strategie

La riorganizzazione dell’azienda in un’ottica di maggiore efficienza, l’attenzione alla recente new entry Balmain Kids, il focus sui mercati stranieri e l’evoluzione dell’e-commerce: sono solo alcuni dei capisaldi della politica di sviluppo di Simonetta, dopo il passaggio nelle fila di Isa Seta nel 2017. «Una realtà che si colloca nella parte luxury del kidswear, con l’omonimo marchio e il resto del portafoglio, e che vive una fase di rinnovamento - racconta il direttore generale Attilio Mucelli -. La totale managerializzazione delle funzioni aziendali e il rinnovamento dei processi interni vedono coinvolte tutte le aree. In particolare il maggiore impegno organizzativo è rivolto all’evoluzione della fase creativa delle collezioni, dello sviluppo del prodotto e dei processi produttivi, associato alla razionalizzazione della supply chain e al rafforzamento del reparto commerciale». Una strategia che «genererà importanti risultati sia per il marchio di proprietà sia per quelli che ge-

stiamo attraverso contratti di licenza produttiva e distributiva». La linea Simonetta (nella foto) si caratterizza per una parte cerimonia, a cui si affiancano temi più daily e sport chic, completati da capi dalle forme e dalle nuance attuali. In parallelo ci sono grandi aspettative sul fronte Balmain Kids, di cui Simonetta cura produzione e distibuzione in virtù di un recente contratto pluriennale: «Il lancio è stato accolto con grande entusiasmo dal mercato - spiega Attilio Mucelli -. Siamo convinti che Olivier Rousteing abbia traghettato la maison verso una nuova identità di successo. Mantenere la distribuzione selettiva del marchio e ben bilanciata tra online e offline è stato un aspetto importante nelle strategie legate al brand». Simonetta gestisce anche la produzione di Fendi Kids e la produzione e distribuzione di Lanvin Enfant, Aston Martin, Vespa Kidswear ed Emilio Pucci Junior, di scena a Palazzo Pucci il 18 gennaio, durante Pitti Bimbo. «Riusciamo a personaliz-

Kocca Girls: trendy e glamour, proprio come mamma Dal tempo libero alle occasioni, Kocca Girls veste bambine che amano “rubare” i capi dagli armadi delle mamme, con un look glamour e easy chic. Per l’estate 2019 l’offerta spazia dal tema Sport College al più raffinato Detail Blue, declinato nelle nuance del blu e del grigio accostate al bianco. Non mancano i momenti speciali, interpretati dal filone Romantic Touch, tra pizzi bianchi, accenti di corallo e dettagli dorati. La collezione segue la rete distributiva della donna, fattore trainante per le vendite, che vedono in pole position l’Italia, seguita da Germania, Spagna, Belgio e Olanda, con un interesse particolare per la Francia, dove sono previsti progetti di comunicazione nel corso dell’anno. Kocca - che è insegna di 20 negozi, tutti in Italia, di cui due dedicati alla linea Girls - prevede di chiudere il 2018 con un turnover di 41 milioni di euro, di cui 13 coperti dall’export e 11 realizzati con il retail Italia. (c.me.)

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zare le strategie di crescita di ogni marchio in modo mirato». Strategico in questo momento è il digitale: «Ci siamo strutturati con figure professionali dedicate e il portale proprietario dell’e-commerce sarà ulteriormente sviluppato per proporre l’intera collezione di Simonetta». L’azienda chiuderà l’anno con un giro di affari di poco inferiore ai 21 milioni di euro, di cui l’export rappresenta oltre il 75%. In pole position Regno Unito, Emirati Arabi, Giappone e la Russia. L’e-commerce rappresenta una percentuale a doppia cifra sul turnover, alimentato sia in modo endogeno che esogeno. (c.me.)

PER LA GENERAZIONE Z

Berna Kids anche per la ragazzina, nel segno dell’unisex Dal prossimo inverno al maschietto di Berna Kids si affiancherà una linea per le teenager dai 4 ai 16 anni. Una proposta dedicata a ragazze che amano prendere in prestito vestiti dal guardaroba maschile e mixarli con quelli femminili: maxi felpe e camicioni a motivi check abbinati a gonne kilt o legging in ecopelle, maxi pull e felpe crop top accostati a gonne plissé e jegging. Dedicata ai giovani della Generazione Z, Berna Kids si compone di capi di derivazione sportswear alternati a proposte con un approccio rock, arricchiti da dettagli preziosi o tattoo, in un gioco di mix and match creativo. Proposte di target medio-alto, in sintonia con il dna della linea adulti, legata ai concetti di energia, creatività e street culture, con una grande attenzione a vestibilità, comfort e qualità italiana. Partito nel 2017, il childrenswear di Berna è prodotto in licenza da Ri.Volta, azienda di Napoli. Nato nel 1977, il marchio fa capo alla Successori Bernagozzi di Bologna e ha un fatturato di 30 milioni di euro, di cui il 10% è rappresentato dalla linea Kids, presente in circa 250 negozi, prevalentemente in Italia e che presto si strutturerà per l’e-commerce. La collezione è stata presentata alla scorsa Shanghai Fashion Week Kids, partecipa anche a Premium e Panorama a Berlino e sarà al Magic a Las Vegas. (c.me.)

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GRIFFE & KIDS

DESIGNERS’ PREVIEW FALL-WINTER 2019 & MORE

LA FASHIONIZZAZIONE DEL CHILDRENSWEAR CRESCE A tutti gli addetti ai lavori della moda under 14: procuratevi un’agenda big size, perché fra trend e capsule collection da tenere d’occhio, proposte degli stilisti sempre più ampie, accordi di licenza al debutto e nuovi indirizzi dello shopping, i save the date griffati per il mondo del kidswear sono numerosissimi DI ANDREA BIGOZZI

EMPORIO ARMANI La moda casual chic è sempre al centro della collezione dello stilista, anche quando si parla di bimbi. I ragazzi si divertiranno a indossare un pezzo iconico del guardaroba del papà, la giacca in pelle con tanto di aquilotto stampato sulle spalle, mentre fasce orizzontali in nylon ed elasticizzate rinnovano il guardaroba delle ragazzine.

DOLCE&GABBANA: PRIMO STAND IN FORTEZZA L’esperienza da special guest di Pitti Bimbo è piaciuta a Dolce&Gabbana che, dopo essere stato protagonista nelle ultime due edizioni estive di un’installazione nel cortile della Fortezza da Basso, ha deciso di partecipare anche alla versione invernale. La presenza sarà ancora più istituzionale, visto che per il marchio fondato da Domenico Dolce e Stefano Gabbana si apriranno le porte del Padiglione Centrale, dove al piano terra è stato allestito uno stand per la nuova collezione, che non passerà inosservato (nella foto, la campagna pubblicitaria SS2019, scattata da Marco Tassinari).

ALBERTA FERRETTI JUNIOR Per la seconda stagione della linea Junior, Alberta Ferretti punta su una collezione che conserva i tratti tipici della sua moda: eleganza e dolcezza. Pizzi, tulle, lurex, pellicce flou e gonne in vinile rendono iper glam il guardaroba. Come nella linea donna, immancabile la capsule rainbow, fatta di maglioncini di cashmere.

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GRIFFE & KIDS

DSQUARED2 Che grinta, le nuove proposte junior di Dsquared2! Proprio come nelle collezioni per l’adulto, Dean e Dan Caten hanno disegnato un guardaroba colorato e audace, fatto di jeans strappati, berretti da baseball e stampe colorate.

BOSS La vera novità di stagione per Boss è il grande potenziamento della parte Athleisure, che introduce l’utilizzo del logo Hugo Boss come pattern. La gamma Casual segue i trend più fashion e il capo must è un giubbotto grigio totalmente catarifrangente (nella foto). Torna la capsule Kid Girl, con 38 pezzi per ragazze 12/14 anni.

BIKKEMBERGS Colore, freschezza e tanto sport: queste le ispirazioni principali dei “bad boy” che scelgono di indossare la nuova collezione invernale firmata Bikkembergs, dove i capi più importanti sono felpe con cappuccio, T-shirt e tute. Un guardaroba adatto alle occasioni quotidiane, con scritte e loghi che conferiscono il definitivo tocco di modernità a ogni look.

PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI KIDS La collezione invernale di Philosophy di Lorenzo Serafini Kids mixa il romanticismo con uno stile urbano. Disponibili nelle taglie 4-14 anni preziosi abiti e bluse con fantasia check, pizzi e velluti, ma anche felpe e T-shirt con scritte stampate e stampe spray, che si abbinano a gonne corte, legging e jeans.

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LA NUOVA SFIDA DI SILVIA BINI A VIAREGGIO

Una boutique old style per bambini griffati e 4.0 L’imprenditrice toscana ha aperto Baby Carousel, una boutique dedicata esclusivamente al bambino, con il meglio delle grandi griffe con cui già collabora: Dolce&Gabbana, Moncler, Burberry, Balenciaga e presto Gucci. «Feedback subito positivi»

LITTLE MARC JACOBS Per l’autunno-inverno 2019 Marc Jacobs fa scoprire la cultura pop ai suoi giovani fan. Un movimento artistico che si conferma a misura di bambino, tra stampe e illustrazioni dai colori vivaci come il rosso, il blu cargo e l’écru. In collezione solo pezzi cool e streetstyle, come il parka militare.

KARL LAGERFELD KIDS Tutti i pezzi iconici del guardaroba adulto di Karl Lagerfeld (chiodo, camicia bianca, slim noir) sono presenti nella collezione, ma rivisitati in chiave kid, con l’aggiunta di stampe della mitica gatta Choupette e di Bad Cat, oltre all’esplosione di loghi, patch e paillettes.

Nuovo investimento, nuovo progetto per Silvia Bini. La buyer, sinonimo di shopping multimarca a Viareggio, non si è fatta sfuggire l’occasione di uno spazio libero proprio accanto a Càos, il negozio con shop in shop dedicati ad alcune grandi griffe inaugurato un anno fa, per lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale: Baby Carousel, il primo negozio di abbigliamento per bambini della sua carriera. Come è nata l’idea di questo new opening? Tutto è partito dalle richieste dei clienti, che da tempo si lamentavano dell’assenza a Viareggio di un negozio che vendesse le collezioni junior di tutti quei marchi e stilisti che invece si trovano nei nostri negozi da adulto. Ci ho pensato un po’ e alla fine ho deciso di colmare questo vuoto di offerta. Certo, la disponibilità di uno spazio proprio accanto a Càos mi ha dato la spinta decisiva.

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Commercialmente sta funzionando? Ci vuole tempo per poter parlare di investimento riuscito, ma i primi feedback sono molto positivi. Abbiamo iniziato a collaborare con aziende con cui lavoriamo da tempo come Dolce&Gabbana, Moncler, Burberry, Balenciaga e aggiungeremo altri nomi: dalla prossima stagione ci sarà Gucci e abbiamo inserito anche brand specializzati come Bonpoint. Avete creato un concept nuovo per Baby Carousel? Al contrario, abbiamo dato vita a un negozio vecchio, anzi antico. Abbiamo deciso di ricreare una cameretta dei bambini d’antan: ci sono il cavallo a dondolo, le bambole di un tempo, la giostra stile Mary Poppins. Un ambiente d’altri tempi, ma che si è rivelato contemporaneo perché se ne sono innamorati tutti, grandi e piccini. (an.bi.)

1. L’interno di Baby Carousel a Viareggio (foto tratta dall’account Instagram del multimarca) 2. Silvia Bini è alla sua prima esperienza nella moda junior 2

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GRIFFE & KIDS

N°21 DIVENTA MINI-ME CON BRAVE KID Inizia da Pitti Bimbo e dalla collezione autunno-inverno 2019 la partnership tra N°21 e Brave Kid. Per cinque anni (con opzione di rinnovo per altri cinque ) sarà la società del gruppo Otb dedicata al childrenswear a occuparsi della produzione e della distribuzione a livello mondiale dell’abbigliamento e degli accessori della griffe per bambini e bambine dai 4 ai 14 anni. Il nuovo corso prevede una declinazione in miniatura delle collezioni disegnate da Alessandro Dell’Acqua, con Brave Kid che avrà la responsabilità del canale wholesale: la campagna vendita sarà nella showroom di Milano e attraverso una rete di agenti e distributori.

DKNY Dkny invita a vivere l’inverno con grinta. La collezione è all’insegna di un’attitudine street style, con il logo del marchio Usa e le bande laterali praticamente omnipresenti. Il guardaroba si compone di pezzi chic e cool al tempo stesso, per un’atmosfera anni Novanta anche nei colori, che vanno dal giallo acceso al nero.

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ELISABETTA FRANCHI LA MIA BAMBINA Stars all over. La stella è il motivo dominante della collezione di Elisabetta Franchi La Mia Bambina e ne illumina il guardaroba, sia in versione super romantica sia nella variante coloratissima. Nel rispetto dell’approccio mini-me del marchio, fa parte della linea junior anche la Moves collection, ovvero la parte più sporitva.

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Per il prossimo inverno le collezioni kid ruotano sempre intorno ai temi militare, cashmere, denim, marinière e camicie coreane. Le stampe, le customizzazioni e i patch sono ripresi tutti dall’adulto, rendendo questa linea un vero e proprio mini-me.

ICEBERG Colore, protezione e influssi metropolitani nelle proposte under 14 di Iceberg, la cui parola d’ordine è assoluta libertà di movimento, per ragazzini e ragazzine in vena di logomania e con un debole per i maxi piumotti con cappuccio, i morbidi pantaloni tipo tuta, le felpe, i bomber in versione tricolore.

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PREVIEW FALL-WINTER 2019/2020

LITTLE

TEMPTATIONS IL MADE IN ITALY SI CONFERMA UNA STRAORDINARIA PIATTAFORMA DI TENDENZE E LIFESTYLE LEGATI ALLA MODA DEI PIÙ PICCOLI, IL CUI GUARDAROBA È SEMPRE PIÙ GRINTOSO. L’ALTA QUALITÀ E LA RICERCA SU TESSUTI, MATERIALI E COLORI SONO GLI INGREDIENTI COMUNI TRA LE VARIEGATE PROPOSTE DELLE AZIENDE ITALIANE, DALLO SPORTSWEAR ALL’ACTIVE, DAI GRANDI CLASSICI AI BRAND EMERGENTI, DALL’ECOETHIC ALLO STREETWEAR: AI BUYER NON RESTA CHE SCEGLIERE, ALL’INTERNO DI UN’OFFERTA SEMPRE PIÙ VASTA ED ECLETTICA. DI ALBERTO CORRADO

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PREVIEW FALL-WINTER 2019/2020

GALLO

JOYFULLY

PEPE JEANS LONDON

PRACTICAL

U.S. POLO ASSN.

Essere allegri con ironia, ma avere un look perfetto, è una sfida possibile. L’importante è munirsi di capi morbidi, avvolgenti, caldi ma colorati. Niente proibisce di arricchirli con un piccolo dettaglio o con il giusto abbinamento: maglie e felpe a maxi righe, pantaloni skynny, un paio di calze abbinate alle scarpe o stivali. Per un dress code pratico ed elegante.

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REFRIGUE WEAR BLAUER JUNIOR

BACK

TO SCHOOL

Anche per la scuola ognuno ha il suo stile, ma la comodità è fuori discussione: risultare sobri senza rinunciare alle tendenze è semplice, basta mixare jeans, T-shirt, piumini e sneaker. Immancabile, poi, la camicia per i ragazzi, mentre le ragazze non possono fare a meno degli abiti e delle gonne, purché comode e casual. Tutto è concesso durante le lezioni e nell’intervallo, ma senza strafare.

K-WAY KIDS

PRIMIGI

BILLYBANDIT

GOGANGA


PREVIEW FALL-WINTER 2019/2020

ANTHONY MORATO KIDS

HERNO KIDS

MONNALISA CHIC

BUDDIES

ROCKSTARS I PINCO PALLINO

Uno stile rock, fun and shock, all’insegna del colore e dell’ironia, che prende spunto degli idoli

MELANIA

del rock’n’roll, mixandoli con le tendenze più cool del momento nel mondo teen. Le mise anni ‘50, fatte di abiti e gonnelline a ruota per le femmine, fanno da contraltare a bomber, jeans e sneaker per i maschi dal ciuffo ribelle, domato dalla brillantina. GALLUCCI

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SALESFORCE for

Insieme ai brand per una vera crescita digitale DALLE PASSERELLE DI MILANO A QUELLE DEL WEB IL PASSO È BREVE E NECESSARIO. DA SALESFORCE, PARTNER TECNOLOGICO DI CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA, ARRIVA L’INVITO AI FASHION BRAND A RIPENSARE IL RETAIL, AVVALENDOSI DI UN’OTTICA SEMPRE PIÙ RIVOLTA AL DIGITALE Più che un big bang, la digitalizzazione è una vera rivoluzione culturale, un processo costante d’innovazione che sta trasformando radicalmente le nostre abitudini. E lo shopping non si sottrae alle nuove regole: si compra online e sempre più tramite smartphone. La conferma arriva anche dai dati raccolti da Salesforce durante le ultime festività: nella sola Cyber Week di novembre il traffico mobile ha rappresentato circa il 70% del totale transazioni. «Il confronto con strategie retail sempre più rivolte al digitale - dice Maurizio Capobianco, Regional Vice President di Salesforce Commerce Cloud, piattaforma di riferimento mondiale per la gestione delle relazioni con i clienti - è diventato ormai una priorità per le aziende che calcano le passerelle della moda internazionale. Abbiamo quindi deciso di essere al fianco di Camera Nazionale della Moda Italiana durante l’ultima edizione di Milano Moda Uomo, come primo e unico partner tecnologico, e da qui

avviare un processo di sensibilizzazione e collaborazione con gli attori del comparto». La partnership permetterà ai brand di accrescere le proprie competenze in fatto di innovazione digitale e offrire un valore aggiunto alle relazioni con i loro clienti. Il come è presto detto: «Grazie alla personalizzazione delle comunicazioni sui diversi touchpoint, come sito web, e-commerce, e-mail, social media, mobile e punto vendita fisico - prosegue Capobianco - aiuteremo le aziende a sviluppare contatti con nuovi potenziali clienti, ma anche a intercettare tendenze e abbracciare iniziative volte a migliorare le esperienze d’acquisto, rendendole fluide, coerenti, interattive quindi perfettamente aderenti alle abitudini di ciascun consumatore». Un percorso guidato, già intrapreso con successo da piccole, medie e grandi aziende, che con Salesforce hanno ottimizzato i processi di gestione, eliminato inefficienze, migliorato i propri servizi, implementato le vendite.

www.salesforce.com

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PREVIEW FALL-WINTER 2019/2020

BRUMS

SIMONETTA

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MY PARENTS’

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LIU JO JUNIOR

È un vezzo sempre più diffuso tra gli stilisti creare collezioni mini me e maxi you, quelle per cui i figli si vestono come i genitori o viceversa. Un fenomeno lanciato dalle star di Hollywood come Jennifer Lopez e Kim Kardashian, che ora piace anche a noi italiani, purché non si confondano i ruoli.

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BERNA KIDS for

La street culture incontra il dna italiano GRAZIE A FORTI CONTENUTI STILISTICI E A UNA CURA APPROFONDITA DEI DETTAGLI, BERNA KIDS È UN MARCHIO 100% ITALIANO MA CON UN APPEAL INTERNAZIONALE, RICCO DI ENERGIA E CREATIVITÀ: A GESTIRE IN TOTO IL PROGETTO È RI.VOLTA, AZIENDA CON UN SOLIDO KNOW HOW NEL KIDSWEAR CHE DETIENE LA LICENZA DEL BRAND, DI PROPRIETÀ DEL GRUPPO BERNAGOZZI. Ri.volta: un nome che evoca i concetti di rivoluzione, svolta e proattività, per una solida realtà imprenditoriale italiana, che punta su valori sicuri come i contenuti stilistici evoluti, l’esclusività del design e il pregio dei materiali, applicandoli al settore della moda infantile. “Quality over quantity”, questo il motto di un’azienda dove è forte il senso di corporate identity, che si traduce nella capacità di affrontare in modo vincente i repentini cambiamenti del fashion system. Fin dagli esordi Ri.volta si è distinta grazie alla realizzazione di capi di abbigliamento da bambino curati nei minimi dettagli, ma al di là del prodot-

to c’è molto di più. La rapidità e l’immediatezza nel problem solving e il servizio avanzato al cliente hanno trasformato la storia di Ri.volta in un successo. Punta di diamante dell’attività di Ri.volta è la licenza esclusiva stipulata con Berna Kids, di proprietà del Gruppo Bernagozzi, con alle spalle un’attività di oltre 80 anni: un marchio dall’impronta grintosa, contemporanea e internazionale, che si traduce in una collezione diversa da tutte le altre. Un concentrato di energia, creatività e street culture nel quale si coglie il dna 100% italiano, frutto di ricerca ed esperienza, un patrimonio che non si improvvisa.

www.bernaitalia.it/kids ` bernaitalia

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bernaitalia

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PREVIEW FALL-WINTER 2019/2020

IDO

PETIT BATEAU

TECHNO

NERDS SARABANDA

La tecnologia, cosĂŹ amata dai ragazzi di oggi, i giochi di ruolo e le serie televisive fanno tendenza, traducendosi in uno stile riconosciuto e riconoscibile: miniabiti, ROSSIGNOL

gonne stampate, bretelle, T-shirt che, a volte, raffigurano i personaggi delle serie piĂš amate. Tra gli accessori non possono mancare le sneaker, gli occhiali con la montatura grossa e le borse capienti, da riempire di libri, astucci e giochi per la playstation.

JARRETT

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BOMBOOGIE 16_01_2019


VICOLO for

Sulla scena, l’esordio con il kidswear per lei IL MARCHIO CHE FA CAPO ALL’AZIENDA VENETA FONDATA DALLA FAMIGLIA ZANCHI METTE SULLA RAMPA DI LANCIO LA PRIMA LINEA DEDICATA ALLA BAMBINA Ancora un passo più in là. GGZ - impresa veneta nata nel 1968 e specializzata nel fast fashion, a cui si riconducono i marchi Vicolo e Solotre - lancia per l’autunno-inverno 2019/2020 Vicolo Girl, una linea total look al femminile dedicata al target 4-16 anni, con cui il brand fa il suo esordio nel segmento kidswear. Il progetto prevede una prima fase di lancio rivolta principalmente al mercato italiano, ma in programma c’è già l’espansione europea. Per la produzione e la distribuzione di Vicolo Girl, GGZ - che ha chiuso il 2017 a quota 40 milioni di euro, realizzati per il 70% in Italia e per il 30% all’estero - ha finalizzato un accordo pluriennale con il gruppo Marbel, già licenziatario di noti marchi per piccoli consumatori. Acceleratore spinto anche sulla rete retail del brand: con tre flagship store già all’attivo sul ter-

ritorio nazionale a Padova, Forte dei Marmi e Treviso, Vicolo ha in serbo per il 2019 un’ulteriore diffusione, con una scaletta di aperture. Il controllo sempre maggiore della rete distributiva, insieme all’espansione verso nuovi mercati, rappresentano infatti l’obiettivo su cui si concentra l’attenzione dell’azienda, che oggi presidia i mercati europei e asiatici con oltre 1.500 multimarca dove il marchio Vicolo è distribuito. Prodotti 100% Made in Italy, ricerca stilistica che sfocia in un design tipicamente italiano e alti standard qualitativi sono i capisaldi del patrimonio distintivo del brand, identificativo soprattutto della produzione knitwear. Una proposta total look combinata con lo sviluppo di capsule stagionali che si esprime in una gamma di prodotto declinata in più di 2.000 modelli per ogni collezione.

www.vicolo.com

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DESIGN A CONFRONTO IL LIFESTYLE È UN UNIVERSO IN CONTINUA EVOLUZIONE, CHE CATTURA OGNI CAMBIAMENTO. INNOVATIVE SOLUZIONI AD ALTO TASSO CREATIVO REINVENTANO GLI SPAZI DEI PIÙ PICCOLI, IN COLLABORAZIONE CON AZIENDE, DESIGNER E ARTISTI IMPEGNATI NEL MONDO DELL’INFANZIA. OLTRE AL GUARDAROBA C’È DI PIÙ: COMPLEMENTI D’ARREDO, OGGETTI TECNOLOGICI O CHE RICORDANO IL PASSATO, HOMEWEAR, GADGET, GIOCATTOLI. DI ALBERTO CORRADO

ETTE TETE SEGGIOLONE CON SCALINO

MOULIN ROTY MADEMOISELLE AGATHE

PLAY&GO SACCO PORTAGIOCHI MY LITTLE PORTHAULT INTERIOR DESIGN

HAPE GIOCO IMPARARE DIVERTENDOSI

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PLANTOYS FLOWER POWER

PLANTOYS IL GIOCO DEI NUMERI

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JAQ JAQ BIRD, LAVAGNA PORTATILE

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INGLESINA APTICA COLLECTION

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FRANK&FISCHER PELUCHE MUSICALE

KIDDIMOTO PER PICCOLI VALENTINO ROSSI 16_01_2019

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BRAND TO WATCH Marchi al debutto, in fase di rilancio o con alle spalle poche stagioni, forti di un concept originale e una storia da raccontare DI ANGELA TOVAZZI

ME IN WIEN È ospite alla sezione KidzFizz di Pitti Bimbo questa giovane collezione (nata nel 2017), disegnata da Maria Beyrl e realizzata in Austria. Protagonisti pezzi unisex, handmade e componibili, che possono essere giocosamente sovrapposti e mescolati a piacimento, adatti a bambini e bambine dai quattro anni in su. Con showroom a Vienna, Me in Wien ha cominciato i muovere i primi passi nel wholesale, con tappa da Der Affe und der Bräutigam e Carrousel Kids nella capitale austriaca, oltre che online su Fourmonkeys e Haselundgretel, con prezzi compresi fra 55 e 150 euro.

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FORNARINA GIRL

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Tra gli asset del rilancio di Fornarina (nell’orbita della Bright Fame Holdings di Hong Kong da fine 2016) c’è anche Fornarina Girl, dedicata a bambine e teenager dai 6 ai 16 anni e in distribuzione nel canale wholesale di Italia, Spagna e Grecia dallo scorso settembre. Mix & match è il leitmotiv del brand, che prende spunto dagli anni Ottanta e Novanta per disegnare bomber, chiodi in pelle, pullover e felpe con maxi scritte. Con showroom in via Senato a Milano, la linea arriva al pubblico con prezzi compresi tra 69 e 99 euro per le calzature e fra 39 e 129 euro per l’abbigliamento.

Da luglio 2019 le fan del womenswear Vicolo, che insieme a Solotre fa capo all’azienda veneta Ggz, potranno acquistare capi con la stessa immagine glamour anche per le loro figlie. È infatti sulla rampa di lancio Vicolo Girl, una collezione in piccole taglie (4-16 anni) prodotta e distribuita su licenza dal gruppo Marbel, già partner di noti marchi kidswear. Al via con l’autunnoinverno 2019/2020, Vicolo Girl punterà dapprima sull’espansione attraverso selezionati multimarca nel mercato italiano, per poi approcciare quello europeo. Intorno ai 30 euro i prezzi sell in.

THE NEW SOCIETY Design ed etica vanno di pari passo in questo brand, fondato dalla stilista e fotografa spagnola Estefanía Grandío Gayoso e vincitore - alla scorsa edizione di Pitti Bimbo - del premio Pirouette One to Watch. A ispirare il progetto sono solo le emozioni, capaci di riflettersi in pezzi di alta qualità, come evidenzia la designer, che ha piazzato la collezione in multibrand specializzati come Matao, Smallable, Anna Pops, 248. e Goldfish. Con showroom a Madrid, il brand presenta prezzi sell in fra i 45 e i 55 euro.

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Q&A A CURA DI ANGELA TOVAZZI

FONDATRICE DI UNDUETRESTELLA

PAOLA NOÈ

«L’ARTE NON È SOLO PER GRANDI» L’estetica è una ricerca quotidiana, da imparare sin da piccoli. Ne è convinta Paola Noè, appassionata di arte contemporanea e fondatrice di Unduetrestella, progetto poliedrico di arte, design e soluzioni d’arredo ad alto tasso creativo per i bambini, online e offline. Alla vigilia di Pitti Bimbo, dove è presente con lo spazio espositivo Unduetrestella Design Week, racconta la sua avventura. Da critica d’arte a fondatrice di Unduetrestella: com’è nato il progetto? È stato difficile continuare a lavorare in redazione con due creature nate a un anno di distanza e il loro papà ricercatore a Trento. È stato invece facile capire che non potevo vivere senza arte contemporanea. E soprattutto che l’arte contemporanea resta una realtà più vicina a un bambino rispetto a un adulto non del settore. È una delle poche cose che non dà risposte, ma costringe a farci delle domande. Mi è capitato spesso, quando le bambine erano piccole, che di fronte a un’opera d’arte facessero delle osservazioni semplici ma verissime. Due esempi: davanti alla copertina di Flash Art con il teschio di Damien Hirst “For the love for God”, (in italiano Per l’amor di Dio), Carlotta, che avrà avuto tre o quattro anni, mi disse: “Mamma, che brutti denti!” L’unica cosa reale, nel senso lacaniano del termine, ovvero perturbante, erano i denti. Mentre avevo passato ore a leggere su quell’opera diatribe su scandali tra arte e beni di lusso. Un’altra volta, passando in piazza Affari in bici con Ami e vedendo il nuovo dito di Maurizio Cattelan, lei mi ha detto che era per guardare il cielo! Che cos’è oggi Unduetrestella? È diventato uno studio di comunicazione, pr e scouting per tutte le forme di creatività, in primis il design. Deve dire grazie a qualcuno? Beh, all’arte, alla bellezza. L’arte e i bambini: una passione che si impara? A mio parere sì. Penso che insegniamo tutto ai bambini fin dai primi anni, basti pensare alle lingue. I bambini possono imparare anche a gironzolare in un museo, a guardare un quadro. Devono sapere che nel mondo esiste anche l’arte contemporanea.

Ci sono regole per arredare uno spazio a misura di bambino? Non mi piace parlare di uno spazio a misura di bambino. Di solito si pensa che si tratti semplicemente di miniaturizzare uno spazio per adulti e riempirlo di colore. Penso invece che ci siano oggetti fondamentali per rendere consona e funzionale la vita quotidiana dei più piccoli. I luoghi dove vivono non devono essere per forza iper colorati e pieni di sticker. Sono convinta che anche il bianco, il vuoto, la luce possono aiutare l’immaginazione di un bambino.

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Qual è l’aspetto più bello del suo lavoro? Di sicuro scoprire nuovi designer per bambini e produrre con specialisti oggetti e prodotti per loro. Qual è il suo motto? La bellezza del quotidiano aiuta a vivere. Sarà presente anche a Pitti Bimbo: cosa vedremo questa volta? Vedremo designer per la prima volta in Italia, di nicchia. E nello stesso tempo una grande azienda tedesca che con il legno ha costruito un vero supermercato per giocare. Ha un (altro) sogno nel cassetto? Esportare il mio progetto di design per il Fuori Salone, la Unduetrestella Design Week, all’estero. ■

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PORTRAITS

RUGGERO JENNA

UN INGEGNERE ESPERTO DI ASIA PER LA SVOLTA DI GIMEL

Il nuovo presidente di Gimel è il co-fondatore di una holding di investimenti milanese che punta alle Pmi italiane con un alto potenziale all'estero. Esperto di consulenza aziendale, vanta una profonda conoscenza dei mercati asiatici, dove ha trascorso sette anni della sua carriera DI ELISABETTA FABBRI

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a Gimel di Putignano (Ba) si prepara a nuove sfide. L'occasione per pensare in grande è arrivata sul finire del 2018, quando un gruppo di investitori italiani coordinati da Italglobal Partners-Igp ha rilevato il 70% della società del childrenswear che ha in licenza marchi come Cavalli Junior, Elisabetta Franchi La Mia Bambina, Philosophy di Lorenzo Serafini, Young Versace, Dondup e Berwich. Con il riassetto è stato confermato nella carica di amministratore delegato Alberto Dalena (vedi a pag.18), che è anche socio di minoranza, con una parte della storica compagine societaria. Invece la presidenza del cda è stata assegnata a Ruggero Jenna. Ingegnere gestionale, sposato con due figli, Jenna è il co-fondatore di Igp, una società di investimenti con base a Milano il cui target sono le piccole e medie imprese italiane consolidate, con buona redditività, che realizzano prodotti e tecnologie esportabili sul mercato globale e con un potenziale di crescita all’estero. Gimel è l'ottavo investimento della holding, il primo nell'abbigliamento (seppure in taglie mini) ma non l'unico nel fashion, se si guarda la filiera in senso esteso. Infatti in portafoglio annovera anche la vicentina Amf, attiva nel design, produzione e commercializzazione di accessori metallici per la moda e la bellunese Ideal, specializzata nell'ingegnerizzazione e produzione di micro componenti metallici per occhiali. Igp opera secondo la logica del “club deal” strutturato: è supportata da un gruppo di investitori privati che hanno un ruolo attivo nelle operazioni selezionate. Infatti posso-

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no indirizzare le decisioni aziendali, sulla base delle singole competenze. «Sono molto soddisfatto dell’ingresso in un'ulteriore nicchia della moda - ha dichiarato Jenna all'annuncio del deal - . Abbiamo trovato in Gimel gli elementi determinanti per favorire un deciso percorso di crescita nei prossimi anni: innovazione di prodotto e processo, focalizzazione piena sulla customer satisfaction e produzione full made in Italy». Una delle prime mosse, con il nuovo assetto, è stata la nomina di un ex Arthur Andersen, Deloitte e Bdo, Roberto Cangiano, alla direzione finanziaria di Gimel. L'ingresso di Jenna nel board significa invece circa un ventennio nella consulenza strategica aziendale in realtà come McKinsey & Co. e Value Partners, dove ha assistito clienti di diversi settori, tra cui anche il tessile-abbigliamento. Inoltre vanta una profonda conoscenza dei mercati asiatici: il neopresidente di Gimel ha trascorso cinque anni a Shanghai, alla guida dell’ufficio cinese di Value Partners, e altri due a Singapore, al vertice di Value Partners Asia. Esperienza che gli è valsa i premi “Lombard Elite” (nel 2007, per la migliore società di consulenza italiana in Cina) ed “Emilio Massa” (nel 2008, conferito agli Alumni del Politecnico di Milano che si sono distinti all’estero). Jenna è stato anche imprenditore: nel 2004 ha fondato Cuspes, società di consulenza orientata al supporto delle aziende italiane in Cina (acquisita da Value Partners

• Nel 1989 Ruggero Jenna si laurea in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano • Nel 1992 segue un Mba presso Insead Business School • In seguito lavora per 13 anni in McKinsey & Company • Nel giugno 2004 fonda Cuspes, che l'anno successivo sarà ceduta a Value Partners • Nel 2005 entra in Value Partners dove resterà per circa sette anni, ricoprendo prima il ruolo di managing partner della sede cinese e in seguito quello di managing director per il Sud Est Asiatico • Dal novembre 2011 a oggi è managing partner di Italglobal Partner • Dal maggio 2018 a oggi è managing director di Ethica Global Investments (Ethica Group)

l'anno successivo). Nel 2011 la decisione di fondare Igp con Francesco Sala, partner con 15 anni di esperienza nel private equity. Tra gli incarichi recenti c'è quello di managing director di Ethica Global Investments, holding di partecipazioni promossa da Ethica Group, che investe in medie aziende italiane. L'obiettivo per Gimel è il raddoppio dei ricavi in cinque anni. Ricavi che alla fine del 2018 sono stati di circa 21 milioni di euro (nel 2017 sfioravano i 18 milioni), mentre l'ebitda si è attestato a 3,2 milioni (dai 2,7 milioni precedenti). Secondo stime, la società dell'abbigliamento bimbo è stata valutata 13 milioni di euro. ■


CAREERS A CURA DI ELISABETTA FABBRI

Raf Simons esce da Calvin Klein Raf Simons e Calvin Klein hanno interrotto la loro collaborazione, quando mancano circa otto mesi alla scadenza naturale del contratto. In base a un comunicato ufficiale, si tratta di una decisione presa di comune accordo. Tuttavia sembra strettamente connessa alle performance dello stilista alla guida del brand. Lo scorso novembre, commentando i risultati trimestrali, il ceo di Pvh (proprietaria del marchio) Emanuel Chirico si era detto insoddisfatto dello scarso ritorno dagli investimenti per la linea Calvin Klein 205W39NYC disegnata da Simons. Nel bilancio emergevano inoltre 10 milioni di dollari relativi a maggiori spese per la creatività e il marketing. Il designer belga, 50 anni, considerato uno dei talenti della sua generazione, era passato da Dior alla direzione creativa del marchio americano nel 2016. Da Calvin Klein fanno sapere che la collezione 205W39NYC non sfilerà a febbraio durante la New York fashion week, come inizialmente previsto. Per il futuro del marchio si parla di un approccio più commerciale, mentre sui social si fa il nome, come successore ideale di Raf Simons, di Phoebe Philo, ufficialmente disoccupata dopo l’addio a Celine, dove si è insediato al suo posto Hedi Slimane.

Un ex Tod’s per far crescere Valentino negli Usa

A circa tre mesi dall’uscita di Sandra Jovicic, che ha ricoperto l’incarico dal luglio 2017, Valentino ha nominato a presidente e ceo della filiale americana Gianfranco Ditadi. Nel suo curriculum spicca un’importante esperienza maturata in Asia, presso gruppi del calibro di Ralph Lauren e Prada e più recentemente da Tod’s, dove ha ricoperto il ruolo di regional manager in Cina. Gianfranco Ditadi entrerà da fine febbraio a far parte della maison, controllata da Mayhoola e con al timone creativo Pierpaolo Piccioli (nella foto, il ready-to-wear Valentino per la prossima estate).

Grifoni scommette su Luca Magliano

Uzzell al posto di Grasso al timone di Converse

Birgit Adels lascia s.Oliver G. Scott Uzzell è il nuovo presidente e ceo di Converse, marchio controllato da Nike. Il manager, che prende il posto dell’italiano Davide Grasso, ha trascorsi al vertice di brand emergenti del Gruppo Coca-Cola come Honest Tea, Zico Coconut Water e Fairlife Milk. Riferirà direttamente a Michael Spillane, presidente Categories and Products del gruppo Nike.

Birgit Adels non sarà più ceo di Libeskind Berlin, marchio di borse nel portafoglio del gruppo tedesco s.Oliver. Le ragioni della separazione, come si legge in una nota, sono le differenze di opinioni in merito alla gestione del brand. I suoi incarichi saranno temporaneamente affidati a un team interno che riporterà a Bernd Freier, chief executive officer di s.Oliver Group. In passato Adels ha lavorato in realtà come Emi Music, Prada e Viktor & Rolf.

Luca Magliano, già vincitore nel 2017 del premio Who Is On Next? Uomo e successivamente protagonista di Pitti Italics a Firenze durante Pitti Uomo, è il nuovo direttore artistico di Grifoni. Il marchio, acquisito tre anni fa da Federico Zannini, punta al rilancio insieme al giovane stilista, dopo l’uscita di scena del fondatore Mauro Grifoni. La prima prova di Magliano nel nuovo ruolo è stata durante Milano Moda Uomo, con un guardaroba all’insegna di un’essenzialità anticonvenzionale.

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MALVI & CO. for

Il bel vestire che conquista mamme e bimbi IL CAPPOTTO SARTORIALE IN LANA RUBINO, L’ABITINO RICAMATO A MANO, IL PAGLIACCETTO IN TARTAN, IL PULL DI CASHMERE, LA SALOPETTE DI VELLUTO: QUELLO PROPOSTO DA MALVI & CO. È UN GUARDAROBA CHE FA SOGNARE CON UN TOCCO DI MAGIA, MA SENZA PERDERE DI VISTA LA REALTÀ DI UN MERCATO ALLA RICERCA DEL GIUSTO RAPPORTO TRA QUALITÀ E PREZZO La prima sorpresa è l’artigianalità: ricami, decorazioni, rifiniture e applicazioni sono eseguiti a mano. La seconda è la naturalità: i tessuti prediligono fibre come cotoni, lini, flanelle, mohair e cashmere. La terza è l’accessibilità: i prezzi per le collezioni invernali oscillano mediamente tra i 30 e i 35 euro, e per le estive tra i 25 e i 28, garantendo un buon sell out. E i plus non si esauriscono qui. Perché questo brand di origini venete, nato 15 anni fa e progettato per essere a prova di bambino, è prodigo di modelli (190 capi per l’estivo e 160 per l’invernale) e propone un vasto range di taglie che accompagna le femmine dalla nascita allo scoccare del fatidico ‘teen’, e i maschietti fino alla soglia dell’età scolare. Con due linee di prodotto: Malvi & Co., il guardaroba Girl 2-14 anni, e Isi Baby, che va da 0 a 4 anni per le Baby Girl, e fino ai 6 anni per i Baby Boy. Lo stile è bon ton ma con un tocco contemporaneo, ribadito nella collezione per l’inverno 2019/2020 e nella

capsule dedicata al Natale, che spalanca le porte alla magia con morbidi abiti in interlock verdi e rossi, ornati da fiocchi o ricamati con palline e alberelli festivi, polo, T-shirt e body ricamati a tema, graziosi pagliaccetti, bermuda e vestitini vaporosi in tartan con lo smock. Per il boy, pantaloni, bermuda e salopette da fuoriclasse in pied de poule, flanella o millerighe, giacche, gilet e camicie; e per le baby girl, romantici abiti in twill stampato, gonne scozzesi con camicette o T-shirt, da alternare a più sportivi pantaloni millerighe e pratiche tutine ricamate. La maglieria predilige lo jacquard, animato da pon pon e ricami, e su tutto, cappotti in lana rubino o navy con colletti di velluto a contrasto e mini cappotti azzurri e rosa baby. Le collezioni di Malvi & Co. sono distribuite in tutto il mondo tramite agenti e le principali vetrine fieristiche: Pitti Bimbo a Firenze, Playtime a Tokyo e Parigi, Supreme Kids a Monaco ed ENK Childrenswear a New York.

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PEOPLE DI CARLA MERCURIO

J-AX

«DA QUANDO È ARRIVATO NICKOLAS SONO TORNATO UN PO' BAMBINO ANCH'IO» Nickolas gli ha cambiato la vita e lui non perde occasione per raccontare l’esperienza della paternità. Dopo la vita sregolata, il bungee-jumping, il paracadute e il tunnel del volo, per J-Ax la più grande emozione è stata la nascita del figlio, due anni a febbraio. «Tu sei un sortilegio, perché sei una magia» canta in Tutto sua madre, la canzone-hit in cui racconta il dramma di voler creare una nuova vita senza riuscirci e la strada difficile percorsa con sua moglie, la modella statunitense Elaina Coker, costellata di frustrazioni e di ansie, alla fine ripagate dall’arrivo di Nickolas («Adesso asciugo tutti con la tua fotografia», sempre da Tutto Tua Madre). 46 anni, il cantante, amatissimo dai suoi fan e seguitissimo sul suo account Instagram (2,2 milioni di follower), si “esibisce” ora in una nuova performance, sempre ispirata dall’arrivo del piccolo: a Pitti Bimbo debutta infatti Vingino feat. J-Ax, una capsule collection di capi che il brand olandese di kidswear ha affidato al suo estro: «Cari bambini, sì è vero, ho fatto un feat - racconta -. Questa volta però non è una canzone, ma si tratta comunque di esprimere la mia creatività artistica, disegnando una capsule dedicata a voi. Ringrazio Vingino per avermi coinvolto in questo bellissimo progetto, soprattutto perché mi dà la possibilità di vedere la realtà attraverso i vostri occhi. Come sapete, da quando è nato Nickolas sono cambiato, sono tornato un po’ bambino anch’io, mi sento molto felice di poter creare qualcosa

LAVINIA BIANCALANI

«PER BIANCA SCELGO LA PRATICITÀ. E PER I SOCIAL C'È TEMPO» Moglie di Andrea Mariano, tastierista dei Negramaro, influencer da oltre 40mila follower su Instagram e fondatrice del blog Thestylepusher (oggi evoluto in agenzia creativa), Lavinia Biancalani è divenuta mamma di Bianca un anno e mezzo fa circa. Una new entry che ha dato un nuovo senso alla sua vita: «Il mio primo e ultimo pensiero ogni giorno va a lei, che ha portato tantissima nuova energia nella nostra quotidianità». Per Bianca Lavinia ha scelto un guardaroba di capi pratici, dallo stile contemporaneo: «Cerco di vestirla per valorizzarla, ma non voglio imporle il mio gusto. So che preferisce le sneaker con lo strappo e che sta più comoda con il piumino invece che con il cappotto. Le metto pochissime gonne e abitini a favore di pantaloni e jeans, perché i bambini devono stare comodi». La praticità ha guidato le scelte di Lavinia pure per quanto riguarda gli accessori: «Abbiamo scelto il sistema modulare Trilogy, il passeggino leggero Zippy Light, la sdraietta Lounge, il

che fa stare bene voi e a me scalda il cuore». Ci sarà lui in persona a raccontare il progetto a Pitti Bimbo, giovedì 17 gennaio, nello stand del brand, dove sarà possibile vedere le nuove proposte: felpe, T-shirt, pantaloni e bermuda che guardano alla musica rap e hip-hop, unita al mondo tattoo e mixata con rivisitazioni delle grafiche anni Novanta: «È una linea ispirata agli anni in cui ho cominciato a fare sul serio con il rap - annuncia -. Spero di aver colto nel segno e di essere riuscito a reinterpretare in chiave contemporanea quel sapore vintage degli anni Novanta. Avere un pargolo in casa mi stimola quotidianamente a scoprire il mondo dei bambini, i loro colori e la loro voglia di giocare».

seggiolone per la casa Gusto e anche Fast, il seggiolino da tavolo di Inglesina, un marchio storico, garanzia di qualità, stile e comfort». Per la cura quotidiana, invece, la fedeltà a Mustela non le impedisce di variare, «purché siano prodotti di buona qualità». Attiva su Instagram, Lavinia non espone troppo Bianca sulla Rete, dove la piccola compare sempre di spalle o con gli occhi coperti: «Lavoro sul web da sempre. Mostrare i bimbi è una scelta e io preferisco aspettare ancora qualche anno, quando Bianca sarà abbastanza consapevole e in grado di scegliere. Non condivido chi espone troppo i piccoli, ma neanche chi fa dei social network un tabù. I bambini di oggi sono già immersi nella tecnologia e lo saranno sempre più. Voglio solo “accompagnare” Bianca in questo mondo nel giusto modo». A proposito di web, Lavinia ha dato da poco una svolta alla sua piattaforma Thestylepusher: «Oggi è un’agenzia creativa, specializzata nella comunicazione digitale, che conta otto collaboratori, quasi tutti under 30 e si sta affermando sul mercato». «Non è facile conciliare vita privata e lavoro - conclude ma abbiamo trovato un equilibrio. Vorrei insegnare a Bianca il valore dell’indipendenza, anche economica, dandole il giusto esempio».

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RED CARPET A CURA DI CARLA MERCURIO

A PITTI UOMO

DA EST A OVEST, LA CREATIVITÀ NON HA CONFINI Dal belga Glenn Martens di Y/Project al coreano Ko Tae Yong di Beyond Closet, dal cino-americano Jon Koon di Haculla alla danese Astrid Andersen, arruolata per il progetto Fila Fjord: il percorso di eventi speciali in calendario nei giorni di Pitti Uomo ha fatto tappa anche in Italia, con l’esordio in passerella di Aldo Maria Camillo, che ha debuttato con il marchio che porta il suo nome, allo Spazio Alcatraz della Stazione Leopolda. Uno spaccato della scena creativa globale, frutto della selezione attenta dei talenti più interessanti. Un lavoro di scouting che si riflette nella geografia in Fortezza, con il Portogallo guest nation e progetti dedicati a Scandinavia e Giappone, per un totale di 568 marchi stranieri su 1.200. Una trama fitta di spunti e idee, che si riflette nell’immagine disegnata da Italo Lupi per il francobollo celebrativo dei 30 anni del marchio Pitti Immagine: tanti fili colorati che avvolgono la scritta, a riassumere graficamente il concetto di network.

Glenn Martens sulla passerella di Y/Project

Aldo Maria Camillo al debutto con il suo marchio

Claudio Marenzi presenta il francobollo celebrativo dei 30 anni di Pitti Uomo, emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico

Il direttore creativo Jon Koon e Harif Guzman per Haculla

Ko Tae Yong, lo stilista coreano di Beyond Closet

IN FORTEZZA E IN CITTÀ

MOSCHINO A ROMA

POKER DI ANNIVERSARI

TRA FELLINI E CARACALLA RELOADED

Tempo di compleanni a Pitti Uomo. Barbour ha festeggiato i 125 anni con un party in stand, Diadora ha spento 70 candeline con una mostra dal titolo “It Plays Something Else” alla Stazione Leopolda, location scelta anche da Moon Boot, che ha celebrato i 50 anni del suo iconico scarpone. Tra arte contemporanea e cultura undergound, Slam Jam ha organizzato un evento al Museo Giancarlo Zanatta, Marino Marini per i suoi primi fondatore di Moon Boot 30 anni.

Enrico Moretti Polegato, presidente e a.d. di Diadora

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Helen Barbour, vicepresidente di Barbour

Luca Benini, fondatore di Slam Jam

I capolavori di Fellini e l’antica Roma: per la sfilata di Moschino nella Capitale, Jeremy Scott ha proposto un tourbillon di uscite in cui ha mischiato le atmosfere di via Veneto degli anni ruggenti di Aïché Nana, gli antichi fasti capitolini e accenni ai preziosi abiti da corte della nobiltà italiana. «L’obiettivo è stato ispirare e affascinare», spiegano dalla maison, che per l’occasione ha schierato un nutrito parterre di vip.

L’attrice Claudia Gerini

Elisabetta Canalis con Salmo

Astrid Andersen ed Elgar Johnson per Fila Fjord

Jeremy Scott e Sandra Milo




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