Anno 49 | N°3 del 06.02. 2018 | quindicinale | € 5,50 | www.fashionmagazine.it
E H I S SI D GL IN EN ION RS VE
Il magazine di news, business e trend
Fresh
Determination È il momento della modernizzazione: per poter seguire i mercati e le tecnologie, il made in Italy deve trovare nuove formule di imprenditorialità
Nella foto:Dirk Bikkembergs
circolo1901.it
N° 3 6 FEBBRAIO 2018
SOMMARIO
www.fashionmagazine.it
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L’EDITORIALE
PROTAGONISTI
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MATTEO SINIGAGLIA/REPLAY
«Dopo il turnaround avanti tutta sul prodotto»
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BUSINESS
14 BUYERS @ PITTI UOMO Tra street e athleisure avanza il new classic 18 BUYERS @
In copertina
Un outfit di Dirk Bikkembergs per l’autunno-inverno 2018/2019 @Imaxtree
MILANO MODA UOMO
«Tifiamo per Milano ma serve un nuovo stile»
22 NEW CHALLENGES Confindustria Moda entra in azione
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25 FROM MILANO UNICA TO PREMIÈRE VISION & TEXWORLD
Febbraio, tempo di buoni propositi
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N° 3 6 FEBBRAIO 2018 www.fashionmagazine.it
SOMMARIO
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VITALE BARBERIS CANONICO
77 BERLIN FASHION WEEK
Il gentleman nomade viaggia con Supersonic
FALL-WINTER 2018/2019
Contemporary rhythm
REPORT PITTI FILATI 82
78 BRAND TO WATCH
Lana a prezzi record ma c’è fiducia sul 2018
81 CHILDRENSWEAR
TREND
41 PITTI 93 FALL-WINTER 2018/2019 Living on the edge 55 PITTI 93 FALL-WINTER 2018/2019 Big chill 61 MEN’S FASHION SHOWS
FALL-WINTER 2018/2019
Aesthetic crash
71 MENSWEAR
FALL-WINTER 2018/2019
Cool factor
76 WHITE FALL-WINTER 2018/2019 Urban soft 4
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FALL-WINTER 2018/2019
PEOPLE
Dress & play
90 PORTRAIT/ROCCO IANNONE «Il mio uomo non deve mostrare i muscoli»
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91 CAREERS 92 Q&A/ROBERT CAVALLI «Non mi faccio condizionare, anche a rischio di inciampare» 93 ENGLISH VERSION 97 FASHION PEOPLE 98 RED CARPET
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È un mondo che trascende i suoi tradizionali confini, quello della moda uomo visto in occasione di Pitti e delle sfilate di Milano e Parigi. Sono ormai tramontati i tempi in cui l’abbigliamento maschile seguiva canoni tradizionali, tutto sommato immutati nel tempo, in cui il tocco di eleganza, se non di classe, si aggiungeva variando di stagione in stagione quasi imperscrutabilmente il colore, la tonalità, l’accessorio, il materiale, il taglio e la silhouette, ma non la scelta dei capi in sé, che si riassumeva, semplificando, in camicia, giacca, pantalone, scarpa di pelle. Oggi, a parte forse il pantalone (ma anche qui i pareri sono discordi), ognuno di questi capi vive una fondamentale messa in discussione. Si tratta di un fenomeno già in atto da qualche tempo, ma che, nel solco dell’imperare dello streetwear, proprio in occasione di questa tornata di sfilate ha ricevuto un forte avallo di ufficialità da parte delle griffe milanesi e parigine. Tutto sembra ormai girare intorno a un activewear tutt’altro che sottotono, dai contorni sempre più nitidi, forti, di rottura con il passato. A livello di business si fa tanto parlare di disruption, ma in effetti stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione dei costumi anche nel contenuto moda. I nuovi must have sono gli hoodie, i pantaloni da tuta, le giacche termoregolate, gli stretch, l’accessorio tecnico, la sneaker. Imprenditori insospettabili del made in Italy hanno ormai nei loro look da lavoro non solo abbandonato la cravatta, ma anche, a scelta, almeno uno dei seguenti capi, se non tutti e tre: la giacca, la camicia o la scarpa di pelle. È vero che dall’altro estremo dello scibile assistiamo a un revival del sartoriale più raffinato, con tanto di su misura, anche e non solo tra i Millennial. In generale si tratta, però, di un fenomeno fortemente minoritario. Il trend va da un’altra parte. La sfida per il made in Italy, in tutto ciò, è lampante: non sono più le merceologie tradizionali a fare da volano della crescita. Bisogna inventarsi capi nuovi, rivoluzionari, anticonformisti. Che possono anche ispirarsi, come dice il grande Nino Cerruti, alla moda dei nobili del Cinquecento. Ma che non possono essere più, assolutamente, solo business as usual.
L’EDITORIALE
Stili in evoluzione
Also in the realm of men, streetwear has invaded the catwalk. Shirts, trousers and leather shoes are not as inescapable in a modern wardroom as they used to be. Nowadays, everything rotates around hoodies, sweatshirts, stretchpants and the like. All of this is reflected by the modern state of made in Italy: artisanal makes and refined finishing can also be applied to support athleisure. Because that is where the market is.
Marc Sondermann
Direttore/Editor-in-Chief
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INTERVIEW
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MATTEO SINIGAGLIA/REPLAY
«DOPO IL TURNAROUND AVANTI TUTTA SUL PRODOTTO» Matteo Sinigaglia ha traghettato Fashion Box verso una ritrovata serenità, riportando il marchio Replay alla redditività e ridando slancio al giro di affari. Ora si concentra sul prodotto e scommette sui nuovissimi jeans Hyperflex+, al crocevia tra innovazione tecnica, performance ed estetica. «Abbiamo un laboratorio gigantesco, la strada», racconta l’imprenditore.. DI CARLA MERCURIO
Matteo Sinigaglia has driven Fashion Box towards a rediscovered serenity, bringing the Replay brand back to profitability and giving new impetus to its revenues. Now he focuses on the product and bets on the brand new Hyperflex+ jeans, at the crossroads of technical innovation, performance and aesthetics:«We have a huge laboratory, the street».
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scito corroborato dagli anni della crisi, Replay torna a imporsi nel panorama della moda internazionale. Merito delle strategie messe in atto dal ceo Matteo Sinigaglia, titolare con il fratello Massimo del 70% del brand e giunto nel 2009 al timone di Fashion Box, cui fa capo il brand. Uomo lontano dai riflettori, di poche parole ben soppesate, Sinigaglia è riuscito a riportare l’azienda alla redditività e a ridare slancio al fatturato, che nel 2017 valeva 230 milioni di euro. «Nel 2018 saranno 245», annuncia Sinigaglia, che a Pitti Uomo è uscito allo scoperto con un evento speciale alla Manifattura Tabacchi, per presentare i rivoluzionari jeans Hyperflex+: «I primi con tre dimensioni di flessibilità: il punto di incontro tra innovazione tecnica, performance ed estetica - sottolinea -. Il denim è la quintessenza dell’azienda. Sono felice di essere considerato uno specialista del settore, ma Replay oggi è molto di più».
model e il riadeguamento dell’azienda alle esigenze di mercato. Il 2017 si è chiuso con un fatturato di 230 milioni di euro e un ebitda di 18 milioni, vicino a una soglia del 10%, quindi redditività assoluta. Per il 2018 pianifichiamo un turnover di 245 milioni di euro, con aumento dell’ebitda e della bottomline. Adesso abbiamo la tranquillità per creare ottimi prodotti ed emozionare il nostro pubblico.
Un 2018 all’insegna dell’ottimismo, dopo i buoni risultati del 2017... È stato un percorso lungo ma pianificato: abbiamo terminato il processo di turnaround, che ha visto il cambiamento totale del business
L’export copre l’85% del giro di affari: quali i principali sbocchi? Il Nord Europa in primis, seguito da mercati maturi come il Giappone che, con i suoi 14 monomarca, registra una crescita anno su anno a
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Come avete lavorato sulle collezioni in queste ultime stagioni? È stato un processo qualitativo di base, partendo da proposte innovative, concepite e fatte con cura, abbinate a un metodo più raffinato di comunicarle rispetto ai canoni del mercato. Questo ci ha permesso di performare su tutte le geografie in maniera omogenea: ciò vuol dire che il prodotto è veramente apprezzato in questo momento.
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1. Matteo Sinigaglia con Joan Smalls, Lance Stroll, Meredith Mickelson, Adrien Brody e Bar Refaeli alla Manifattura Tabacchi, in occasione del lancio dei nuovi jeans Hyperflex+ 2. L’allestimento dedicato ai jeans Hyperflex+ in occasione dell’evento 3. Il nuovo store di Replay a Kiev. Il marchio conta 111 monomarca e 136 tra corner e shop in shop, con il wholesale sviluppato soprattutto nei mercati maturi 3
doppia cifra. L’America Latina è certamente un’area con un grande potenziale, in cui prevediamo ottimi risultati. Avete in programma nuovi opening nei prossimi mesi. Nel 2017 ci sono stati tre vernissage importanti in Brasile, mercato che ci sta dando segnali molto positivi e dove abbiamo programmato un ulteriore opening nel 2018. In Paraguay abbiamo inaugurato un monomarca ad Asunción e uno shop in shop a Ciudad del Este, mentre abbiamo in cantiere l’apertura del mercato colombiano, con due negozi programmati tra aprile e maggio a Bogotà e Medellin. Focus anche sull’Europa dell’Est: dopo il recente esordio del primo negozio in Ucraina, a Kiev, il piano prevede il raggiungimento di nove store in quattro anni nel Paese, mentre a fine marzo inaugureremo uno spazio a Skopje in Macedonia.
Da che presupposti siete partiti per il lancio di Hyperflex+? Oggi tra le priorità delle persone ci sono da un lato il desiderio di vivere sempre meglio e, dall’altro, la tendenza a utilizzare prodotti multitasking, dagli iPhone alle automobili, dall’entertainment alla ristorazione. Il denim in questo senso è un potenziale attore principale del fashion, utilizzabile in ogni occasione, per il lavoro, la sera, il tempo libero. In materia di wellness abbiamo lavorato intorno al concetto di funzione dell’abito che si indossa e già quattro anni fa abbiamo introdotto il jeans Hyperflex: in un panorama in cui lo stretch sembrava il protagonista, con performance del 40% o del 60%, siamo arrivati al 120% e abbiamo vinto sul mercato. Ora nasce la seconda generazione.
Cosa cambia con Hyperflex+? Ci siamo dati come benchmark i prodotti più comodi e performanti al mondo, che appartengono al mondo tecnico-sportivo: hanno performance pazzesche in termini di elasticità ma sono principalmente sintetici e quindi non ideali per tutti i giorni. Se Hyperflex aveva un’unica dimensione di flessibilità, con Hyperflex+, brevettato in partneship con Isko, abbiamo sperimentato il primo jeans con tre dimensioni di flessibilità, quindi a 360 gradi e oltre il 100%, partendo da una base di cotone. Ciò permette di avere un pantalone con un effetto quasi di aria e con un fit perfetto mantenuto nel tempo. Ma Hyperflex+ non è solo tecnologia e performance, perché è anche una proposta molto premium, con una grande valenza estetica.
A che punto siete con l’e-commerce? L’e-commerce ci sta dando ottimi risultati. Oggi copre il 5% del giro di affari e quindi è il nostro negozio più performante. Lo scorso anno abbiamo fatto un refresh del sito, ma tecnicamente il web va rinfrescato quotidianamente, perché è un mondo in completa evoluzione e ha canoni diversi di implementazione rispetto alla strada. Io credo molto al cross-selling tra e-commerce e strada.
Come lo spiegate al consumatore? 15 anni fa il consumatore aveva molte meno informazioni e, quando vedeva un capo nuovo, la prima domanda era «che cosa è?». Oggi, in un panorama sovraffollato a livello di offerta e informazioni, la prima domanda è «cosa posso fare con questo capo?». Perciò abbiamo voluto raccontare il nuovo prodotto a Pitti Uomo con una performance speciale, davanti a 800 dei nostri migliori clienti a livello internazionale, e a personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della moda.
Quanto è importante l’Italia? Copre il 15% del giro di affari. Non è un brutto numero: il mercato è complesso, perché altamente frequentato, e bisogna avere la pazienza di crescere in modo organico. Ma io sono ottimista e lo dimostra la scelta di Firenze come palcoscenico per l’evento di presentazione del nuovo Hyperflex+.
Quanto è importante il denim per voi? È una componente rilevante per noi, che vale il 50% del giro di affari: siamo considerati degli specialisti e questo mi fa molto piacere. L’engagement iniziale con il consumatore avviene attraverso il jeans, ma c’è un mondo complementare e coordinato fatto di felpe e magliette, camicie e capispalla, dove conquistiamo fette di mercato.
Quali le dinamiche in Cina, dove dal 2016 è operativa la joint venture con Belle International, che ha aquisito il 30% della società? La Cina è un mondo che viaggia in sincrono con noi. Abbiamo un partner estremamente rilevante e il mercato è in piena evoluzione a livello di consumi. Ci scommettiamo moltissimo come brand e siamo sicuri che il nuovo Hyperflex+, che ha doti di elasticità sensazionali e si adatta con facilità alle diverse conformazioni, avrà successo anche lì.
Esiste una regola aurea per innovare nel settore del denim? Per noi è la creatività, che significa prima di tutto rispetto della tradizione di Replay nella manifattura del jeans, dove esistono canoni precisi che cerchiamo di mantenere integri, elevandone i valori. Abbiamo un laboratorio gigantesco che si chiama strada e cerchiamo di frequentarla il più possibile per intuire il pensiero dei consumatori. E siamo felici di constatare che il mercato sta dando ragione agli specialisti del settore. ■
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NEWS
Ph. Wayne Maser
A CURA DI ELISABETTA FABBRI
AKEROYD (VERSACE) NON HA FRETTA PER LA BORSA Fashion house Versace is in «no rush» to list on the stock market, its chief executive Jonathan Akeroyd told during Milano Fashion Week. «Abbiamo lavorato tanto e c’è ancora molto da fare per questa griffe straordinaria...Non abbiamo fretta di andare in Borsa» ha detto Jonathan Akeroyd, dal maggio 2016 ceo di Versace, a margine della recente sfilata di Milano Moda Uomo. Del possibile listing della Medusa si parla a più riprese, specie da quando il fondo americano di private equity Blackstone ha acquisito il 20% del capitale (nel 2014). Il resto della società da 670 milioni di euro di ricavi (nel 2016) è nelle mani della famiglia Versace. YNAP
KERING
POSSIBILE CONTRO OPA DOPO RICHEMONT?
BASTA AL LIFESTYLE. E GLI ANALISTI APPROVANO
Richemont offered €2,7 billion for full control of Ynap. Other investors now are interested to hard luxury e-tailers. Amazon too, say analysts, which could prepares a counterbid.
Kering wants to spin off the German sports brand Puma to its shareholders. The French group prefers to focus on its higher-margin brands, including Gucci.
Era il 2009 quando Federico Marchetti (nella foto) collocava Yoox in Borsa a 4,3 euro per azione. L’occasione per farsi largo nel lusso arriva nel 2015: l’e-tailer si fonde con Net-a-Porter, controllata da Richemont, che diventa il maggiore azionista (con quasi il 50% del capitale e il 25% dei diritti di voto) della nuova entità, Yoox-Net-a-Porter Group (Ynap). Ora però il gruppo elvetico, che ha in scuderia marchi come Cartier e Van Cleef & Arpels, ha messo sul piatto circa 2,7 miliardi di euro per il controllo totale. «Vogliamo focalizzarci sul canale digitale, che sta diventando fondamentale nell’intercettare le richieste del consumatore di lusso» ha spiegato Johann Rupert, chairman di Richemont. Marchetti (ceo di Ynap e socio con il 4% del capitale) ha annunciato che le nuove risorse si tradurranno in maggiori investimenti in «prodotto, tecnologia, logistica, persone e marketing». In più ha precisato che il gruppo da 2,1 miliardi di euro di ricavi annuali (+11,8% nel 2017) continuerà a essere gestito come società distinta e manterrà la sede in Italia. Richemont non è il solo a scommettere sulle vendite di lusso online, che nelle stime di Bain & Co. sono salite del 24% nel 2016. In settembre i fondi Apax Partners hanno comprato Matchesfashion e poco prima i cinesi di JD.com avevano rilevato una quota di Farfetch. Il colosso ginevrino sta inoltre confermando il suo interesse per il retail fisico. In maggio ha comprato il 5% di Dufry, la più grande catena di duty-free al mondo, per salire al 7,5% a fine anno. Gli analisti di Rbc Europe non escludono una contro offerta per Ynap, magari a opera di Amazon, oppure una liaison con Asos o Zalando.
Il progetto era nell’aria già da tempo ma con un comunicato ufficiale Kering ha ufficializzato l’intenzione di uscire dal lifestyle per concentrarsi sul lusso (Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, solo per citare alcuni brand). Di fatto il gruppo francese intende cedere ai soci il 70% delle azioni Puma in portafoglio. Artémis - la holding di François-Henri Pinault, presidente e ceo di Kering, che controlla il 40,9% di Kering - resterà un «socio strategico di lungo periodo» del brand tedesco dello sportswear con una quota del 29% (sarà il maggiore azionista singolo) mentre il flottante di Puma aumenterà al 55%. Si sa inoltre che la parte rimanente del business del lifestyle, riconducibile al brand californiano Volcom (surfwear e snowear) sarà ceduta “al momento opportuno”. Kering aveva acquistato la maggioranza di Puma nel 2007 per 5,3 miliardi di euro. Dopo un periodo in cui il gruppo del Felino ha sottoperformato, i bilanci sono migliorati, complice un ritorno generalizzato di interesse per i modelli vintage e l’avere veicolato l’immagine attraverso celebrity come Rihanna e Cara Delevigne (nella foto). Fattore che ha risollevato le quotazioni del titolo in Borsa, portando la capitalizzazione di Puma a livelli non troppo lontani dall’investimento inziale di Kering (quasi 5,1 miliardi mente scriviamo). Il nuovo piano è stato accolto positivamente dagli analisti finanziari che prospettano benefici per entrambe i gruppi. Anche il board di Puma guidato dall’ex-Pandora, Björn Gulden, vede positivamente la transazione e ha assicurato che non avrà effetti sulla strategia in essere. I soci di Kering saranno chiamati a votare la proposta del cda all’assemblea annuale del 26 aprile.
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FURLA RILEVA IL PARTNER PRODUTTIVO EFFEUNO Italian handbag and accessories label Furla has acquired Effeuno, its Tuscan based leather goods manufacturer. Il produttore bolognese di borse e accessori Furla fa shopping nel distretto toscano. Per una cifra non ancora resa nota, ha rilevato il partner di lunga data Effeuno Srl di Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze. Effeuno è una piattaforma produttiva dotata di un forte know-how, che deriva da una lunga partnership esclusiva con Furla. Estesa su una superficie di oltre 5mila metri quadrati, conta oltre 100 dipendenti che si occupano dello sviluppo e della produzione annuale di oltre 2 milioni di pezzi, tra borse e piccola pelletteria. Il gruppo guidato da Alberto Camerlengo punta a rafforzare sensibilmente la supply-chain, migliorando contemporaneamente il livello di servizio produttivo.
LA MODA PROTAGONISTA A MOSCA DAL 19 AL 22 FEBBRAIO The trade show Cpm presents in Moscow 1.350 collections from 27 countries. Dal 19 al 22 febbraio il business della moda si anima a Mosca al salone Cpm organizzato da Messe Düesseldorf Moscow e Igedo Company. All’Expocentre sono attesi 22.900 visitatori che potranno visionare 1.350 collezioni (abbigliamento, accessori, lingerie, beachwear e pellicce) da 27 Paesi. L’evento include 40 fashion show (tra i marchi Marc Cain e Didier Parakian), workshop e seminari tra i quali il Russian Fashion Retail Forum.
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Me and my Paul&Shark.
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MEN’S FASHION WEEK
I BUYER A PITTI UOMO
TRA STREET E ATHLEISURE AVANZA IL NEW CLASSIC D’accordo i buyer sull’edizione 93 di Pitti Uomo: energetica, propositiva e dinamica. Emerge il ritorno a un gusto più raffinato, con giacche, cappotti e pantaloni di matrice laniera e con tanto velluto. Si impone anche il piumino, che si rinnova in chiave fashion nelle versioni oversize DI CARLA MERCURIO
Energetic, proactive and dynamic: this is how buyers describe the latest edition of Pitti Uomo. It’s time to return to a more refined taste, with woolen jackets, coats and trousers and with lots of velvet and corduroy. Duvets are in the foreground as well, especially in new oversize versions. TakahiromiyashitaTheSoloist
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opo un’apertura di stagione in sordina con la London Fashion Week Men’s, Pitti Uomo ha ridato il giusto ritmo al calendario internazionale della moda maschile, con un’edizione particolarmente effervescente per assortimento di marchi (1.244 in totale) ed eventi speciali. Un appuntamento premiato da un’affluenza vivace, con i buyer in aumento del 25% rispetto a gennaio 2017, a sfiorare le 25mila unità (600 in più dello scorso anno) e con un totale di 36mila presenze. Un format apprezzato dai compratori che hanno affollato i padiglioni e le location in giro per la città, dove si sono svolti gli special happening. «Pitti Uomo conferma il ruolo di piattaforma unica a livello mondiale per la moda maschile, dove trovare una proposta vastissima, dal brand noto alle piccole realtà, fino agli emergenti e alle capsule - è il commento di Beppe Angiolini di Sugar ad Arezzo -. Una manifestazione che per-
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PITTI IN NUMERI
mette ai buyer di visionare che dà a noi buyer la pose selezionare le proposte sibilità di esaminare una 25.000 COMPRATORI più in sintonia con lo stile vasta gamma di prodotti in del proprio negozio, in un un breve lasso di tempo». 36MILA momento in cui si torna L’animazione della rasseVISITATORI IN TOTALE a premiare l’individualigna ha trovato riscontro tà e in cui ciascun punto nella voglia di ripresa che 1.244 MARCHI vendita deve proporre una si respirava nell’aria: «Ho visione personale della trovato tanto entusiasmo 570 moda, filtrata in base al tra i compratori e ho visto BRAND DALL’ESTERO proprio stile, a un’attenta molte belle collezioni, dal ricerca e alla capacità di punto di vista dello stile, mixare le proposte». Mix è anche la padelle scelte cromatiche e dell’innovaziorola chiave della manifestazione, secondo ne - ha sottolineato Flaminio Soncini, Fiona Firth, buying director di Mr Porpresidente onorario di Camera Italiana ter: «La rinascita di Pitti Uomo prosegue Buyer Moda -. Ho apprezzato in partigrazie all’abile combinazione di sfilate colare i colori proposti, che danno gioia e dedicate a brand contemporary, come Unvoglia di rinnovarsi. I volumi ampi stanno dercover by Jun Takahashi e Takahiroprendendo piede al posto delle linee troppo miyashitaThe Soloist, insieme alla tradislim, non più di moda, anche se non c’è un zionale vetrina dedicata al menswear di orientamento unico, e ognuno può sceglielusso, all’interno della fiera. Una formula re in base al proprio gusto e alla filosofia
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MUST HAVE
FALL-WINTER 18/19
Rossignol
UN COCKTAIL VINCENTE The strenght of Pitti Uomo comes from the combination of contemporary shows with the showcase of luxury menswear.
Piumino over
Woolrich
La forza di Pitti Uomo, concordano i buyer, sta nella selezione dei marchi esposti (dai più noti alle piccole realtà, fino agli emergenti) e nella scelta mirata degli eventi, in bilico tra il classico (si veda alla voce Brooks Brothers) e il futuro, ben rappresentato dalle sfilate dei brand giapponesi Undercover by Jun Takahashi e TakahiromiyashitaTheSoloist. «Interessanti, trendy, propositive» per alcuni. Per altri un po’ troppo di nicchia: «Marchi adatti ai mercati del Far East», secondo Andrea Bonvicini di Bonvicini a Montecatini Terme.
Brunello Cucinelli
Camouflage
Mix and match
Tatras
del proprio negozio». Sulla scia di questa positività, buone notizie sul fronte budget: «In generale ci sarà un mantenimento ma le linee più innovative saranno premiate», anticipa Soncini. Fra i trend emersi al salone, i buyer hanno accolto positivamente la rivistazione del classico: «Un filone che sperimenta nuove proposte e volumi inediti, sia per le giacche che per i pantaloni, ora che finalmente è tramontata la moda dei modelli a gamba cortissima con il risvolto. Da questo punto di vista ho trovato valide le collezioni di Tagliatore, PT Pantaloni Torino, Brunello Cucinelli e Lardini - spiega Beppe Nugnes del punto vendita Nugnes 1920 a Trani -. Gli specialisti del menswear devono tenere conto del fatto che c’è un’ampia fetta di consumatori che vestono classico e da tale presupposto devono partire per proporre stimoli inediti». «Pitti conferma quello che vediamo nei negozi: si sta tornando a un menswear
Herno
New classic
Velluto Undercover by Jun Takahashi
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PITTI E CNMI IN SINERGIA Among the most interesting events at Pitti, the M1992 Project by dj Dorian, a cooperation between Pitti Immagine and Camera della Moda. Frutto della collaborazione tra Pitti Immagine e Camera Nazionale della Moda Italiana lo special project dedicato a M1992, progetto del designer e dj italiano Dorian Stefano Tarantini. «Un evento molto interessante e diverso - è il commento di Andrea Bonecco, buying manager di Rinascente -. Belle le felpe con scritto Montenapo con le pietre luccicanti: strizzano l’occhio all’Asia, ma celebrano anche l’Italia».
LEE GOLDUP BROWNS MENSWEAR BUYER
«The Nineties have still a big influence on the upcoming season, but we see also many elements of tailoring that make their way into many collections». «Continua il filone degli anni Novanta: vediamo ancora proporzioni ingigantite, spalle calate e capi di grande impatto. In molte collezioni si fanno strada spunti legati al tailoring: teniamo lo sguardo puntato su questo trend, per vedere come evolverà. Tra gli eventi ci sono piaciuti Undercover by Jun Takahashi e TakahiromiyashitaTheSoloist e il debutto di 032c. Ci ha sorpreso positivamente la collezione di Bianca Saunders: è sempre bello vedere giovani laureati uscire allo scoperto con la loro visione».
raffinato, informale, con abbinamenti di giacche con maglioni e pantaloni sportivi, in tessuti raffinati dalla mano morbida», fa eco il team di buyer del department store Bongénie-Grieder di Ginevra. Stessa lunghezza d’onda per Andrea Bonecco, buying manager di Rinascente: «A questa edizione, oltre alla grande proposta di velluti, ho visto tanta voglia di tornare a forme più classiche, non necessariamente abiti ma tanti cappotti: non una novità, ma l’evidenza che il settore laniero torna ad avere un ruolo da protagonista, prendendo il sopravvento sul nylon. Sul versante
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Magliano
M1992
modaiolo sono tanti i piumini, soprattutto cini di Bonvicini a Montecatini Terme il oversize: una tendenza partita dalle collefocus degli acquisti per la prossima stagiozioni superfashion, vedi Balenciaga, che ne invernale saranno i capispalla, con capora è approdata in quelle più commerciapotti e piumini a contendersi la leadership. li» I colori avranno un ruolo di rilievo: «Sul cappotto investiamo da tre o quattro «Si tratta ancora una volta di stagioni; il piumino, che forse un trend in arrivo dall’universo si vende di più, non ha noviHO delle griffe, dove imperversano tà eclatanti, a parte il trend APPREZZATO I gli abbinamenti di nero, giallo dell’oversize, che però va bene NUOVI COLORI, e arancio - chiarisce Bonecco in Paesi come Cina e Corea, ma CHE DANNO GIOIA che ha permeato le collezioni al non in Italia. Oggi a dividersi E VOGLIA DI salone, dove c’era anche molto il mercato ci sono Woolrich e RINNOVARSI rosa in nuance tenui, abbinato a Canada Goose, con Moncler a grigi, beige, marroni, blu e brufare la differenza. Buone le poFlaminio Soncini ciati». E poi uno sguardo agli tenzialità di Rossignol, che ha Camera Italiana Buyer Moda emergenti: «Interessanti quelli in più un interessante rapporto presentati nella sezione Athloprezzo/qualità. Innovativa la vers, che hanno realizzato le loro proposte proposta di Divisibile, il piumino con la zip con i tessuti di Reda: un modo innovativo longitudinale che permette di separare la di interpretare il filone dell’athleisure. Parparte destra e la sinistra, per creare abbinaticolarmente interessanti le interpretazioni menti diversi». Anche per Carmen Imelda di Dyne e Gr1ps». Per Andrea BonviWalsh, art director di Stefaniamode.com,
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FLASH NEWS From the Gucci Garden to the Salon of Excellence and the 032c menswear debut, Pitti events made headlines.
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OGGI SI TORNA A PREMIARE L’INDIVIDUALITÀ: CIASCUN PUNTO VENDITA DEVE ESSERE IN GRADO DI ELABORARE LA SUA PERSONALE VISIONE DELLA MODA, FRUTTO DI SENSIBILITÀ, RICERCA E CAPACITÀ DI MIXARE LE PROPOSTE
YOSUKE KOBAYASHI SOGO & SEIBU FASHION DIRECTOR
Yosuke Kobayashi, fashion director of the Sogo & Seibu department stores, appreciated the mix between British style and sportswear at Pitti Uomo. Also prices are ok. «Ho apprezzato il gusto British abbinato allo sportswear. Le proposte vanno bene per la clientela dei nostri department store, anche per quanto riguarda i prezzi, più mirati rispetto a Milano Moda Uomo. Tra i marchi, promuovo Lardini, Hevo e Tagliatore. Purtroppo il menswear non vive un momento felice in Giappone, perché i consumatori preferiscono spendere per altre cose, come la musica e il food».
l’outerwear è il filone dominante: «In particolare abbiamo individuato un marchio di parka proposti in colori diversi, che si chiama Raglan United: un progetto semplice ed essenziale, come piacciono a noi, a differenza dei brand che vogliono fare tutto a tutti i costi». Fiona Firth, di Mr Porter, è al contrario orientata al total look: «Le collezioni più interessanti - spiega - sono quelle di Brunello Cucinelli e Camoshita United Arrows, che hanno proposto un guardaroba completo e senza tempo. Cucinelli, in particolare, ha saputo ispirarsi alle forme e ai colori degli anni Settanta, reinterpretandoli con silhouette più moderne. Camoshita ha
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Beppe Angiolini Sugar
attinto a sua volta dagli anni Settanta per quanto riguarda il colore, ma con uno stile di matrice giapponese. Abbiamo visto inoltre una serie di marchi non mainstream, che hanno proposto collezioni a prezzi affordable, molto interessanti dal punto di vista della costruzione. Degni di nota, Valstar e Massimo Alba, in pista con collezioni di grande impatto». Dall’Italia al Far East, ecco il suggerimento di Andrea Galbiati di Folli Follie e TheDoubleF per chi cerca nomi e proposte meno note: occhio allo streetwear giapponese firmato Poliquant e a Nilmance, linea contemporary caratterizzata dall’attenzione alla tecnologia e alla funzionalità, fondata nel 2016 da Mike Yeung, giovane di Hong Kong laureato alla University of the Arts di Londra. (Ha collaborato Andrea Bigozzi). ■
GRAZIE AI BUYER INCONTRATI A PITTI UOMO PER IL SUPPORTO • Beppe Angiolini, Sugar • Andrea Bonecco, Rinascente • Andrea Bonvicini, Bonvicini • Buying team, BongénieGrieder • Fiona Firth, Mr Porter • Andrea Galbiati, Folli Follie • Lee Goldup, Browns • Yoshuke Kobayashi, Sogo & Seibu • Chris Kyvetos, Stylebop.com • Beppe Nugnes, Nugnes 1920 • Hideki Ohnishi, Hankyu Hanshin • Flaminio Soncini, Camera Italiana Buyer Moda • Carmen Imelda Walsh, Stefaniamode.com
CON IL GUCCI GARDEN LO SHOPPING SI FA ESPERIENZA Dedicato alla cultura eccentrica con cui il direttore creativo Alessandro Michele spopola in tutto il mondo, il Gucci Garden è la quintessenza del negozio esperienziale: in vendita oggetti unici o limited edition. Cè anche il ristorante e, ai piani superiori, la Galleria, che celebra la doppia G ieri e oggi.
SALON OF EXCELLENCE: QUALE FUTURO PER IL BESPOKE? Riflettori puntati su Nino Cerruti, fondatore del Lanificio F.lli Cerruti, al Salon of Excellence: nel corso della tavola rotonda, che ha visto tra i relatori il direttore di Fashion, Marc Sondermann, si è parlato del futuro del bespoke tailoring nell’era digitale.
IL DEBUTTO DI 032C: NON SOLO MODA A PALAZZO MEDICI RICCARDI Al debutto con un evento il menswear del magazine tedesco 032c, legato a moda, arte e street culture. «Una collezione con tanti pezzi di impatto, che meritano l’attenzione degli addetti ai lavori», commenta Chris Kyvetos, buying director di Stylebop.com.
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I BUYER ALLE SFILATE
«TIFIAMO PER MILANO, MA SERVE UN NUOVO STILE» Con il mercato della menswear in ripresa, Milano deve concentrarsi di più sulla moda maschile. E prima di parlare di soluzioni drastiche, come una fusione delle fashion week uomo e donna o di un accorpamento a Pitti di Firenze, per i buyer vale la pena provare la strada di una maggior contaminazione in calendario tra il classico e il nuovo. Per dare uno stile identificabile alla città. E i primi segnali arrivano proprio da questa edizione DI ANDREA BIGOZZI
Despite a lighter men’s calendar and the absence of some retailers who prefer going only to Paris, for buyers this was a strong fashion week for both established brands, like Prada and Versace, and emerging ones, like Palm Angels and Sunnei. Even if for the future buyers expect a stronger presence of new designers and brands. Prada
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l problema di Milano Moda Uomo manifestazione, tra prodotto commerciale non è la durata lampo di 72 ore o poco e nuove tendenze. Per altri - come Vinicio più, ma il suo posto in calendario. La sua Ravagnani, titolare delle omonime boucollocazione tra Pitti Uomo e le sfilate tique a Novara, Legnano, Arona, Genova di Parigi è la stessa da sempre, ma è il e Antonio Ignomeriello e Gianpaolo fashion system a essere cambiato: la neGalasso di Quadra Group, con all’atticessità di ottimizzare i tempi (e i budget) e vo una serie di negozi tra Bari, Molfetta la crescente importanza delle e Trani - il problema è che pre-collezioni donna, che in la fashion week di Milano è Francia si vendono proprio diventata un appuntamento in concomitanza con le sfilate più mirato al networking che maschili, hanno ridotto staalla vendita. «Milano - tagione dopo stagione il numero glia corto Ravagani - è stata di compratori stranieri in traasciugata da Parigi: è lì che sferta nel capoluogo lombardo alla fine andiamo a comprare. per la settimana della moda Partiamo per primi noi ma il uomo. Che fare per invertire buying si fa per ultimo, quindi I BRND DI NICCHIA una tendenza che vede i buyer non in Italia». Destino segnaED EMERGENTI LI VEDRÒ A PARIGI, trascorrere a Milano tre giorto per Milano? Non è detto. DOVE MI FERMO ni ,contro i dieci passati nella A parte la proposta shock di 10 GIORNI, A MILANO ville Lumiere? Molti addetti ai Ravagnani: «Facciamo partire NON C’È TEMPO DI lavori come Beppe Nugnes, il buying a Milano anziché PaFARE SCOUTING titolare di Nugnes 1920, non rigi, almeno per una stagione hanno dubbi: fondere Pitti sì e una no», quello che il caMassimiliano De Marianis LuisaViaRoma Uomo e Milano in un’unica poluogo lombardo può fare è
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concentrarsi di più sulla moda uomo e fare sforzi maggiori. «Il mercato della moda maschile va bene - fa notare Andrea Galbiati di Folli Follie e TheDoubleF -. Nei nostri negozi si vende benissimo e online ancora meglio. I budget per il menswear sono in aumento, eppure tutto questo dinamismo non si rispecchia nel calendario di Milano. Bisogna proporre qualcosa di nuovo: ci vogliono più nomi all’avanguardia come Marcelo Burlon e Palm Angels, che siano identificabili con il nuovo stile della nostra fashion week. New entry quali Represent e Sulvam sono esempi di contaminazioni interessanti, ma si deve fare di più». Milano Moda Uomo, dunque, dovrà rilanciarsi con una nuova forte caratterizzazione, altrimenti il rischio come fa notare Massimiliano De Marianis di LuisaViaRoma - è che a Milano ci si limiti a vedere le grandi griffe, mentre lo scouting si faccia solo a Parigi, magari nelle showroom italiane in trasferta: «Non perché la fashion week francese è più attrattiva, ma per come è strutturata».
English version on pages 93-95
DAGLI UOMINI COMUNI AI “FIGLI DI” È DI MODA IL CAST DI NON-MODELLI Fashion brands cast ordinary people, influencers, sons of celebrities instead of professional models for their catwalks. È un innamoramento che non passa in una sola stagione, quello degli stilisti per i modelli non professionisti, anzi si rinforza. I primi a volere in passerella, al posto degli indossatori, influencer e figli di sono stati Dolce&Gabbana, che questa stagione hanno puntato tra gli altri su Gabriel Kane, figlio di Daniel Day-Lewis e Isabelle Adjani. Ma anche Etro, come già in precedenti show, ha reclutato una serie di amici e parenti, tra cui Alessandro Frigerio, marito di Veronica Etro. Sfilata “family & friends” anche per Marcelo Burlon e il suo County of Milan. Ma il casting che più di tutti ha conquistato i buyer delle sfilate è stato quello di Msgm, fatto di studenti universitari. Modelli out: svolta o trend passeggero? Per molti l’ennesimo esempio di democratizzazione della moda.
DAVID AQUILINA
HARVEY NICHOLS HEAD OF MENSWEAR BUYING
«The trends in Milan are so diverse that everyone can translate what has been seen in a different light».
Msgm
L’UNICA REGOLA CERTA È LO ne). Ci sono poi stampe e loghi (soprattutto STRAPOTERE DELLO STREETWEAR quelli iconici dei grandi brand del Made in I toni dei buyer italiani e internazionali si Italy, come Fendi e Prada che ha ripresenfanno molto più morbidi quando si tratta tato il celebre triangolo in versione maxi), di analizzare la fashion week dal punto di e l’amore per la montagna: si pensi tra gli vista delle collezioni proposte in passerella altri caso di Marni e la lavoro del direttore e dedicate all’autunno-inverno 2018/2019. creativo Francesco Risso, che ha convinto Le più apprezzate sono state i compratori, sopratutto quelli quelli di Prada, Versace, Fenstranieri. E ancora ma anche di e Msgm, Dolce&Gabbana accenti etnici, per non parlache, per quanto diverse tra loro, re delle collezioni dal tocco hanno come comune denomistreetwear e underground su natore la voglia di interpretare tutti Palm Angels e Marcelo al meglio la contemporaneità. Burlon County of Milan. In In pedana si è vista la passione sostanza la regola è una: non ci per l’uniforme e un guardasono regole, seguire la propria roba utilitario, (con i capi di personalità. «La cosa imporSI RAFFORZA IL Neil Barrett che per Carmen tante - fa notare Beppe AnMEGA-TREND DELLO SPORTSWEAR: ANCHE Imelda Walsh, art director di giolini di Sugar - è l’energia IN RUSSIA L’UOMO SI Stefaniamode.com e Candicreativa che si coglie nelle STA DISTANZIANDO ce Fragis, buying e merchancollezioni, più che i singoli DAL FORMALE dising director di Farfetch e capi». «Ogni cosa è mixata Alix Morabito di Galeries in modo propositivo e tutti gli Lafayette, si preannunciano stilisti sono stati bravi», chiosa Andreas Schmeidler Tsum già come bestseller di stagioYosuke Kobayashi, fashion
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«Brunello Cucinelli è stato superbo questa stagione. Cambiando stile, la sfilata di Palm Angels ha lasciato il segno a Milano: andrà benissimo nel nostro mercato. Ma il mio show preferito è stato Prada, per il ritono al nylon. Sulvam è un emergente da tenere d’occhio. Tutto l’outwear è stato eccezionale, specie quello di Fendi. Impossibile individuare un trend forte: in ogni sfilata ci sono diverse tendenze, basti pensare ai 70 look di Emporio Armani o ai 100 di Dolce&Gabbana».
director di Sogo & Seibu . Tutti bravi, dunque, ma quando si tratta di scegliere un vincitore i buyer dicono Prada: da Andrea Galbiati di Folli Follie a Massimiliano De Marianis di LuisaViaRoma, passando per Beppe Nugnes, Alix Morabito, a Chris Kyvetos, buying director di Stylebop. com, tutti hanno amato la svolta-ritorno di Miuccia Prada e riconosciuto che intorno alla casa di moda milanese c’è un nuovo buzz (quindi Gucci e Alessandro Michele devono stare in guardia). Prada a parte, particolarmente applaudito dai buyer è stato Versace, «con tanta voglia di
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osare e capi - ma anche gli acbuyer tra cui Schmeidler. L’acessori, come le nuove sneaker spetto dei prezzi è spesso tirato che ho trovato bellissime - con in ballo dai compratori nei loro validi contenuti di commercommenti alle sfilate: «Tutto è ciabilità» dice Andreas Schtroppo caro - ripetono - anche meidler, presidente dei grandi perché prima di fare l’ordine magazzini Tsum. Bene anche bisogna chiedersi se i consuMsgm: merito della collezione, matori di oggi, sempre più gioma anche della sfilata realizzavani, potranno permettersi certi IL MERCATO ta all’Università Statale con un prezzi». I listini spesso sono il DEL MENSWEAR cast di modelli-studenti. «Una vero impedimento all’aumento HA AMPI MARGINI collezione nuova e commerdei budget, anche se da questa DI CRESCITA, PER QUESTO I NOSTRI ciale al tempo stesso», l’ha destagione sono diversi i buyer BUDGET SONO IN finita Federica Montelli, head ad annunciare che acquisteranNETTO AUMENTO of fashion di Rinascente. «Ho no di più. L’aumento è spesso apprezzato in particolare la colegato al business dell’online, Candice Fragis lab con Eastpak e le sneaker, come dimostrano le previsioni Farfetch appealing soprattutto per i nodi Stylebop.com: «Incrementestri clienti asiatici», ha aggiunremo il budget - ha confermato to la buyer del department store italiano. il buying director Chris Kyvetos -. Basta Promossa anche la nuova concezione di l’offerta di capispalla vista in pedana a giusportswear sartoriale da Alessandro Sarstificare l’aumento». tori per Ermenegildo Zegna. Unico neo, i prezzi un po’ troppo alti, secondo alcuni IL FUTURO È LA COMPRESENZA DEL CLASSICO CON IL NUOVO Per dare a Milano nuova identità ed energia, però, non si dovrà fare affidamento esclusivamente alla griffe della tradizione made in Italy, che comunque fanno il loro dovere: basti pensare a Dolce&Gabbana, che hanno organizzato ben tre sfilate-evento . Quel che serve sono ingredienti nuovi, come un pizzico di underground in più, che la città - forse a causa del suo dna borghese - non ha mai pensato di dover mettere in vetrina. Per questo l’evento di Rick Owens legato alla mostra “Subhuman, Inhuman, Superhuman” ha calamitato l’attenzione di tutti. «Sembrava di essere a Berlino», hanno commentato i buyer intervenuti. Stessi GALERIES LAFAYETTE toni entusiastici per lo show di Palm AnFASHION EDITOR gels, «il più estremo tra quelli presentati dagli stilisti, una vera novità per Milano». «The Rick Owens event was great. I was Funziona lo stile underground che si mixa impressed by Prada, Neil Barrett and Msgm. Good evolution for Marni and Sunnei». con lo sportswear, come dimostra il successo di Marcelo Burlon, alla cui sfilata la con«È stato super poter visitare durante la centrazione di buyer era altissima. Anche fashion week l’exhibition di Rick Owens alla Gcds e Represent costituiscono esempi Triennale: ha dato un respiro underground di una contaminazione di successo. «Sono alla città, che si è dimostrata anche più questi i nomi su cui Milano deve puntare aperta del solito ai new brand. Ho notato per il futuro - affermano in coro i buyer -. un’evoluzione nel lavoro di Francesco Risso Prima di parlare di fusione o cancellazione, per Marni e di Sunnei. Ma a conquistarmi vale la pena provare ad evolversi dal punto sono state le sfilate di Prada, Neil Barrett e di vista stilistico e commerciale». Msgm con la sua energia». (Hanno collaborato Alessandra Bigotta, Carla Mercurio, Angela Tovazzi) ■
VOGLIA DI NOMI NUOVI The absence of larger brands focused more space and attention on a new generation of menswear designers.
GCDS
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ALIX MORABITO
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Gcds è un brand gia noto all’estero (vende da Harvey Nichols e Selfridges), ma la sfilata è servita a conquistare l’Italia. Scelti da Cesare Tadolini de L’Incontro, entreranno a far parte anche di Folli Follie: «Sono forti dice Andrea Galbiati - sia sul prodotto che sull’immagine».
SUNNEI «In forte evoluzione». Questo è il giudizio dei buyer sul lavoro di Loris Messina e Simone Rizzo, alias Sunnei. Piaciuti a Farfetch e Galeries Lafayette e ai buyer di casa nostra, come Stefaniamode. com, che includerà Sunnei nella sua selezione.
REPRESENT Pur sfilando l’ultimo giorno, Represent si è fatto notare. Secondo i buyer è, con Sulvam, il volto di una Milano più internazionale. Per Beppe Nugnes di Nugnes 1920 è il nome da ricordare alla fashion week.
SOCIAL FASHION SECONDO ETRO E DOLCE&GABBANA
MUST HAVE
Via Gesù gets smarter with 11 new hi-tech lights on the street by Artemide. Via Gesù diventa una smart street. Il merito è tutto di 11 nuove lampade di Artemide, inaugurate alla fashion week e installate su tutta la strada. Grazie alla tecnologia bluetooth possono stabilire una connessione con smartphone o tablet dei passanti, inviando informazioni sui negozi, la storia e le opportunità culturali nel Quadrilatero.
Velluto
Check Etro
Versace
LUCI SMART PER VIA GESÙ
Dsquared2
Passerelle democratiche? A ogni stagione un nuovo tentativo. Questa volta ad aprire ai non addetti ai lavori sono stati Etro Dolce&Gabbana. Questi ultimi, dopo il défilé ufficiale e l’Unexpected show, hanno organizzato una terza sfilata “open” in Rinascente, dove si è presentata una folla da concerto che tra foto, like e commenti ha reso subito un successo l’hashtag #DGSartoria. Anche Etro ha scelto la tecnologia come amplificatore del suo evento: oltre 350 persone hanno risposto al call-to-action lanciato sui canali social dell’azienda per partecipare alla presentazione. Risultato? Pioggia di selfie con i fan anche per Kean Etro.
FALL-WINTER 18/19
Palm Angels
No tickets for Milan Fashion Week shows? For this season Dolce&Gabbana and Etro organize events open to public.
#DGSartoria alla Rinascente
FIONA FIRTH MR PORTER BUYING DIRECTR
«From Etro blazers to Ralph Lauren coats, checked outerwear is the FW18/19 hot trend. The best collections? Aspesi and Cucinelli».
Sneaker
• Beppe Angiolini Sugar • David Aquilina Harvey Nichols• Thais Bigaton Noirfonce • buying team Bongénie Grieder • Massimiliano De Marianis LuisaViaRoma • Fiona Firth Mr Porter • Candice Fragis Farfetch • Gianpaolo Galasso e Antonio Ignomeriello Quadra Group • Andrea Galbiati Folli Follie & TheDoubleF • Yosuke Kobayashi Sogo & Seibu • Chris Kyvetos Stylebop.com • Alix Morabito Galeries Lafayette • Beppe Nugnes Nugnes 1920 • Federica Montelli Rinascente • Paul O’ Connor Brown Thomas • Vinicio Ravagnani Vinicio Boutique • Andreas Schmeidler Tsum • Flaminio Soncini Camera Italiana Buyer Moda • Cesare Tadolini L’Incontro • Carmel Imelda Walsh Stefaniamode.com • Sabina Zabberoni Julian Fashion
Maxi logo
Msgm
GRAZIE AI BUYER INCONTRATI ALLE SFILATE PER IL SUPPORTO
Fendi
«Che si tratti di cappotti, trench, blouson o blazer, il check sarà onnipresente la prossima stagione e si farà notare, come da Fendi, Etro e Ralph Lauren. La sorpresa è Aspesi, che non si è limitato a presentare dei bei capospalla, ma una collezione solida: camicie bouclé e pile morbidi, colori audaci ma indossabili. Per gli accessori scelgo Brunello Cucinelli: borsoni e zaini realizzati alla perfezione».
Hiking boot
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news
confindustria moda
«entriamo in azione Non siamo un manifesto» Confindustria Moda, a new federation collecting 67,873 companies operating in the Italian fashion industry chain, has come true. Definire Confindustria Moda come l’insegna-ombrello che raccoglie il tessile-abbigliamento di Smi, le scarpe di Assocalzaturifici, le borse di Aimpes, gli occhiali di Anfao, le pellicce di Aip, i gioielli di Federorafi e, infine, la pelle di Unic, può essere riduttivo. Confindustria 1 Moda infatti è la nuova “casa” di tutte le diverse anime del settore, fatto di oltre 1. Astrid Galimberti 2. Gianfranco Di 67mila aziende e che vale 88 miliardi Natale, entrambi di euro di fatturato: «Non siamo un co-direttori di semplice manifesto, ma un contenitore di Confindustria Moda servizi e, anche, di idee». A rivendicare questo ruolo strategico dell’associazione, nata il primo di gennaio 2018, unendo le otto federazioni preesistenti, sono i due co-direttori: Gianfranco Di Natale, anche direttore generale di Smi, e Astrid Galimberti, che ricopre lo stesso ruolo in Anfao. Nella nuova sede di via Riva 2 Villasanta a Milano, vivranno quindi fianco a fianco tutti i soci fondatori e le relative manifestazioni fieristiche di riferimento. Ma a cosa lavorerà la squadra di 100 professionisti presieduta per i primi due anni Claudio Marenzi, che poi passerà il testimone a Cirillo Marcolin, attuale CONFINDUSTRIA vice, all’interno di una governance che moda prevede mandati biennali e alternati tra in cifre associazioni? «Come primo step - fa il 88,4 mld S punto Galimberti - Confindustria Moda fatturato offrirà agli associati servizi di consulenza 2016 legale, gestione delle relazioni 67.873 industriali e un centro studi». Le singole aziende associazioni però non scompaiono e mantengono la loro autonomia operativa 581.662 addetti su temi verticali e specifici di ciascun settore, come gli eventi di promozione all’estero e le fiere. «Anche se - anticipa Di Natale - siamo certi che da questa co-abitazione nasceranno una serie di collaborazioni spontanee, specie sul fronte dei saloni in giro per il mondo, della convegnistica e della comunicazione». Ma il primo obiettivo di Confindustria Moda resta quello di dare all’intero settore moda un rilievo maggiore all’interno di Confindustria. «Siamo diventati la seconda associazione all’interno di Confindustria - concludono i due dirigenti -. Questo porterà a una considerazione maggiore anche da parte del governo, quando arriverà il momento di portare avanti le nostre istanze. Scoprirete presto quali sono le priorità». (an.bi.)
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la nuova scommessa di WHITE
business & shopping allo street market Next June the fashion fair White, Probeat Agency and Nss will launch White Street Market, a new B&C event. «La moda “chiusa” è un concetto un po’ antico. Con White Street Market anche i giovani potranno vivere la fashion week: sarà un momento di grandi emozioni e vitalità». Parole di Massimiliano Bizzi, patron del salone milanese della moda contemporary White, che durante l’edizione di gennaio ha ufficializzato la nascita di un evento Business&Consumer all’interno dell’ex Ansaldo di via Tortona. Un progetto al via con la fashion week di giugno, scaturito dall’intesa di Bizzi con Paolo Ruffato, fondatore di Probeat Agency e Walter D’Aprile, artefice del successo di Nss Magazine e Nss Factory. Come sottolinea il patron di White (che ha archiviato la scorsa edizione Man & Woman con un +3% di buyer esteri e una lieve flessione degli italiani), «White Street Market rappresenta un’importante opportunità per le aziende note e meno note di sportswear e streetwear, che qui incontreranno sia i buyer che i consumatori». Il tutto all’insegna di uno stretto dialogo tra la città e i brand, «reso possibile da workshop, mostre, showcase ed eventi musicali, anche grazie all’apporto di Club to Club, music & entertainment authority che produce a Torino il festival più importante della musica elettronica e che si occuperà della music art direction e sound landscape design di White Street Market», aggiunge Walter D’Aprile, che definisce l’appuntamento al via a giugno «un mercato urbano, all’insegna di inedite dinamiche di scambio e di una comunicazione sempre più diretta». «Si tratta della prima fiera di questo tipo associata a una fashion week, che già attrae i più importanti compratori del mondo» ribadisce Paolo Ruffato. I marchi mostreranno agli addetti ai lavori le anticipazioni delle collezioni, mentre riserveranno al pubblico delle special edition, acquistabili in diretta. Quanto a White al Superstudio Più, manterrà nell’edizione dal 16 al 18 giugno l’impostazione business to business. (e.f.)
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tra milano e parigi
febbraio, tempo di buoni propositi Milano Unica gioca la carta dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità mentre Texworld Paris va incontro ai visitatori aprendo di domenica e concentra il denim - produttori di tessuti e di capi finiti - in un nuovo salone. Première Vision Paris cambia look e si prepara a lanciare un digital marketplace di ELISABETTA FABBRI
Ph. Erdna
Milano Unica plays the technological innovation and sustainability cards while Texworld Paris starts on Sunday and concentrates denim fabrics producers and manufacturers in a new salon. Première Vision Paris changes its look and prepares the launch its digital marketplace.
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on febbraio si inaugura una nuova stagione di eventi fieristici per la presentazione delle collezioni primavera-estate 2019. La prima tappa è Milano Unica, dal 6 all’8 del mese negli spazi di Fieramilano Rho. «Questa edizione - anticipa il presidente Ercole Botto Poala - inizia con un incremento degli espositori del 10%. Probabilmente beneficia del fatto che l’anticipo a luglio ha generato interesse, specie negli espositori di proposte per l’abbigliamento femminile e chi decide per una fiera, di solito, dà una certa continuità». Per quanto riguarda i trend, a Milano il focus
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questa
è la sostenibilità, al motto “Save Zegna, che incontra gli stuedizione di the planet”. Nell’Area Tendendenti nell’ultima giornata della milano unica ze i tessuti estivi sono declinati fiera». L’inaugurazione, per la parte con secondo tre elementi naturali: quale è atteso il ministro delun aumento aria, acqua e terra. In più, per la lo Sviluppo economico Carlo del 10% degli prima volta, una sezione ospita Calenda, è l’occasione per riespositori le proposte ecosostenibili certicordare uno dei padri fondatoErcole Botto Poala ficate delle aziende partecipanti. ri di Milano Unica, Silvio Al«Ripetiamo l’esposizione dei bini, recentemente scomparso. progetti dei giovani designer All’evento di apertura della delle scuole di moda italiane - prosegue 26esima edizione viene sviluppato il tema Botto Poala - e, per la seconda edizione “What is next?” con David Orban, docendel Back to School, ospitiamo Alessandro te della Singularity University, un’orgaSartori, chief designer di Ermenegildo nizzazione californiana che si occupa di
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1. Tessuti emblematici delle tendenze di stagione di scena a Milano Unica: da sinistra acqua, terra e aria 2. Un momento della scorsa edizione di Texworld Paris 3. e 4. Alcuni tessuti per l’estate 2019 nella gamma 3D Wool di Tollegno 1900 e una zip Lampo, entrambi sotto i riflettori a Fieramilano Rho
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formazione e incubatrice di imprese, focalizzata sulle tecnologie e sul come applicarle, affinché abbiano un impatto positivo sulla comunità. «Sono previsti anche interventi di imprenditori di diversi settori - sottolinea il presidente - che raccontano l’innovazione tecnologica: fattore sempre più chiave anche nella nostra industria tessile». Con quale animo le imprese avviano questo giro di presentazioni ai buyer? «Il 2017 è terminato in lieve salita - risponde - dopo un primo semestre non entusiasmante. È stato un anno in cui tutti i Paesi del G20, chi più chi meno, hanno mostrato un Pil in crescita e, stando agli indicatori macroeconomici, il 2018 dovrebbe confermare la tendenza. La Cina sta rispondendo bene e gli Stati Uniti, anche se hanno il problema del dollaro debole, dovrebbero reagire positivamente in termini di volumi: l’operazione di taglio delle tasse alle imprese da parte di Trump prima o poi si tradurrà in un maggiore potere d’acquisto dei dipendenti». Dall’Europa ci si aspetta che mantenga una ripresa lenta, «che però c’è». «La camicia - osserva Botto Poala - è il settore che sta soffrendo di più ma è un capo da sempre legato a dei cicli, penso sia un fatto momentaneo». Quanto ai timori legati agli aumenti del prezzo delle lane dice: «Non dimentichiamo che si tratta anche di un effetto dell’aumento della domanda. Se non succedesse, ci sarebbe sempre qualcuno che vedrebbe negativamente il trend contrario». texworld Paris opta per la partenza di domenica Scorrendo il calendario degli appuntamenti fieristici a tema, dopo Milano Unica è la
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volta di Texworld Paris a Parigi Le Bourget dall’11 al 14 febbraio. Il trade show organizzato da Messe Frankfurt Francia, alla sua 42esima edizione, parte con una novità. «Quest’anno, tenendo conto delle priorità dell’industria della moda, il salone inizia di domenica - anticipa il presidente Michael Scherpe -. Speriamo che sia un vantaggio per i manager e i decision maker, che durante la settimana spesso sono troppo occupati per seguire l’evento». Con la stagione primavera-estate 2019 torna in versione ampliata l’area della Turchia, un Paese dove il tessile rappresenta il 2,5%
del Pil nazionale e il 20% dell’export, che segna un incremento degli espositori del 5% rispetto al febbraio 2017. Cina e Hong Kong mantengono un peso importante e in espansione, Sud Corea, Thailandia e Taiwan continuano a essere ben rappresentate. L’Indonesia porta un range di prodotti molto diversificato come pure l’India, nota per i preziosi ricami a mano. A livello di merceologie, si espande, visto il crescente appeal, l’area Embroidery & Lace. Sale anche il numero dei marchi nei segmenti Silk, Drapery & Tayloring e Jacquard, ma uno dei comparti che ci si aspetta tra i più affollati è quello dei tessuti funzionali. Le soluzioni e servizi globali per le fashion label sono invece raccolti nell’area Elite. Per i giovani designer e le realtà emergenti c’è lo spazio Small Quantities dove si possono ordinare anche meno di 50 metri di tessuto. Un itinerario pensato ad hoc - Sustainable Sourcing - permetterà invece di conoscere i fornitori sostenibili. Stesse date e stessa location per l’esordio di Texworld Denim: Messe Frankfurt ha deciso che la tela indigo diventi a pieno titolo protagonista di una fiera dedicata, con 80 specialisti del settore. «Visto il crescente interesse dei visitatori - spiega Scherpe - abbiamo unito le aziende del segmento denim di Texworld, principalmente produttori di tessuti, con quelle di Apparel Sourcing Paris, spe-
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CRYSTALS -FROM-SWAROVSKI.COM
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1. Lo scorso Première Vision Paris 2. e 3. Il denim Globe Sky 8 prodotto da Berto e un tessuto estivo Trabaldo Togna, in anteprima a Milano Unica 4. Un pizzo Solstiss, realtà che partecipa a Première Vision e di recente ha aperto una showroom a Milano 5. Motivi floreali per il readyto-wear di Sensitive Fabrics, a breve a Parigi 2
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a première vision ho voluto creare un microcosmo omogeneo e virtuoso
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cializzate nel prodotto finito. L’obiettivo è migliorare l’esperienza del visitatore portandolo ai giusti contatti più velocemente». I produttori della materia prima sono il 70% delle aziende presenti, le imprese manifatturiere il 30%. Cina, Pakistan e India sono i Paesi più rappresentati. première vision paris cambia look Première Vision Paris, dal 13 al 15 febbraio al Parc des Espositions di Parigi Nord Villepinte, accoglie invece 1.725 espositori, fra aziende di tessuti, filati, pelle, accessori tessili e manifatture artigianali, in crescita dell’1,6% rispetto a una anno prima. Tutti nuovi il look e il layout, affidati al designer francese Ora Ïto, che ha curato soprattutto l’illuminazione per dare enfasi alle collezioni e incluso soluzioni hi-tech come gli schermi per proiettare video inseriti nelle pareti. «Ho voluto creare - spiega - un microcosmo omogeneo e virtuoso: un contenitore fresco, dove ogni elemento è
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eco-friendly e ispirato al processo manifatturiero». Il progetto, secondo gli organizzatori di PV, sintetizza i valori del salone: ricerca estetica, accesso alle nuove tecnologie e rispetto dell’ambiente. Tra le aree in espansione, quella dedicata agli operatori del fashion tech di Wearable Lab. Si amplia l’offerta per il segmento calzature e accessori in pelle, nella sezione Bag & Shoes Manufacturing ma anche quella del fatto a mano artistico per l’industria del lusso di Maison d’Exception. Nella lista degli eventi spicca la preview della mostra dedicata a Martin Margiela al Museo Galliera. In agenda anche una conferenza che coinvolge la scuola di moda Ifm sul sourcing globale nonché una serie di incontri che riguardano l’industria della pelle. Lo spazio PV Design Loves Summer dà visibilità al design tessile mentre un’icona britannica
è il soggetto della mostra Dr.Martens revisited by Eugène Riconneaus. Gli studenti di Ensci, Ifm e quelli legati al progetto italiano comOn (legato al distretto serico comasco) sono coinvolti in tre esposizioni mentre Smart Creation programma una serie di talk sulla creatività responsabile. Al salone probabilmente si saprà qualcosa di più di Première Vision Marketplace, che dovrebbe debuttare in luglio. Si tratta di una piattaforma di e-commerce B2B cui fa capo un team dedicato (nella nuova sussidiaria Première Vision Digital), dove i produttori possono pubblicare i loro cataloghi e da cui possono inviare campionari ed eventualmente evadere metri di ordini. Potranno inoltre fissare appuntamenti e organizzare le visite in fiera. Scopo ultimo dei fautori è instaurare un dialogo fra fornitori ■ e buyer che duri tutto l’anno.
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vitale barberis canonico
il gentleman nomade viaggia con supersonic Il lanificio presenta a Ideabiella il nuovo tessuto Supersonic per l’uomo contemporaneo: globetrotter sì, ma anche gentleman a tutte le latitudini At Ideabiella the textile company Vitale Barberis Canonico presents the new Supersonic fabric for the contemporary man: a globetrotter but also a gentleman, at all latitudes.
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1 dedicata al noil massimo comfort, madismo la colperché naturalmente lezione primaveraelastici. «Il concetto estate 2019 di Vitale di performance - agBarberis Canonico, giungono - si può amche viene presentata a plificare, applicando Ideabiella nell’ambiun trattamento waterto di Milano Unica. I repellent». A Supersocreativi del lanificio nic è dedicata una zona uno dei più antichi al centrale dello stand (il mondo, con i suoi oltre B08, al padiglione 20), 350 anni di tradizioanimata da rappresenne alle spalle - si sono 1. Alcuni tessuti della nuova linea tazioni del gentiluomo ispirati a popoli come i Supersonic, ispirata al nomadismo del nuovo millennio in tuareg, i masai, le tribù 2. Quadri e fantasie per la primaveracittà iperdinamiche, da mongole della tundra e estate 2019 nella gamma Vintage New York alle freneal fatto che tutto ciò di tiche metropoli asiati2 cui necessitano è legache, come Shanghai e to al concetto di viagTokyo. La lounge, ingio. Un concetto che vece, evoca il tema del è stato trasferito a chi, nomadismo con le impur essendo di natura magini di alcune tribù. stanziale, si trova per Ma il lanificio innova piacere o per lavoro a anche nelle collezioni dover viaggiare di frecontinuative. Classica, quente. Al gentleman per esempio, introduce che vuole trovarsi preun tessuto in lana, seta parato a ogni contesto e mohair dall’effetto climatico e presentarsi “frost”, per via di una in modo impeccabile in studiata alternanza dei ogni situazione Vitale Barberis Canonico fili. All’interno di Vintage, invece, compapropone una nuova linea di tessuti, propore il Tropical Tweed in lana combinata con sta in quattro varianti, chiamata Supersola seta, che rende la mano fresca. Nella nic, con un rimando ai progetti per l’aereo linea Earth, Wind and Fire spicca Capein grado di superare la velocità della luce. town, un tessuto pensato per spolverini e «La collezione - spiegano dall’azienda di impermeabili sfoderati che, seppure con Pratrivero, da oltre 150 milioni di fatturato l’effetto windstopper, mantiene una buona - impiega lane resilienti, per un’ingualcitraspirabilità, grazie a un tessuto sottopobilità senza eguali». I fili ad alta torsiosto a spalmatura poliuretanica accoppiato ne permettono un’elevata traspirabilità e con un tulle in poliestere ed elastan. ■
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SWAROvSKI
un omaggio all’economia dell’esperienza Swarovski Spring-Summer 2019 crystals collection is inspired by “experience economy”. Si chima Wanderlust (vedi foto) la nuova collezione di cristalli primavera-estate 2019 di Swarovski, nella divisione Professional: un omaggio alla nuova “economia dell’esperienza”, evoluzione dell’economia basata sul prodotto, dove a creare valore è l’offerta di esperienze più che di meri beni di consumo. La linea, come spiegano dal gruppo austriaco, «nasce dal desiderio di ristabilire un contatto e interagire con diverse culture, per esplorare e vivere in modo autentico». Tra le novità spicca l’inedito colore Majestic Blue, «ispirato all’immensità dei cieli e alla misteriosità dei mari» e pensato per abiti, costumi, gioielli e accessori alla ricerca del blu più intenso e brillante. L’azienda punta anche su Classic Cut Pendant, che ha un taglio a gemma con 49 faccette ispirato all’alta gioielleria, ma che non necessita dell’aggiunta della montatura. Per creare motivi di grande effetto c’è la famiglia dei cristalli Geometric Flat Backs, combinabili all’infinito. In Fine Rocks Tube invece gli chaton a doppia punta conferiscono alla superficie la brillantezza di una finitura pavé mentre la forma a tubo si presta a molteplici stili.
news a cura di ELISABETTA FABBRI
riri Group
due investimenti strategici per crescere The producer of zippers and buttons Riri Group recently took 100% of the shares of the subsidiary Mr Planting and acquired Spm Pressofusione. Il produttore di cerniere e bottoni Riri Group si rafforza, salendo al 100% del capitale della partecipata svizzera Mr Plating, specializzata nei trattamenti galvanici. Con l’operazione la società con sede a Mendrisio, che conta come soci il fondo Gilde Buy Out Partners e il management, ha come obiettivo un «significativo consolidamento dell’offerta, per mezzo di un importante incremento della capacità produttiva». Recente inoltre l’acquisizione della bresciana Spm Pressofusione, attiva nella pressofusione in zama e destinata a diventare un centro di eccellenza del settore.
HYOSUNG
il nylon fresco e riciclato Hyosung extended its recycled nylon filament yarn Mipan regen with the “aqua-X” version, ideal for active summer portswear. Hyosung ha lanciato un nuovo prodotto ecosostenibile alla recente edizione di Ispo Munich. Si tratta di Mipan regen aqua-X, un nylon riciclato con alto potere assorbente, protezione dai raggi UV e che asciuga velocemente. Unito a creora Color+ è perfetto per capi sportivi nel running, ciclismo e aerobica. Combinato con creora highclo è indicato per lo swimwear e per vestire gli atleti del triathlon. Ideali per lo yoga, invece, le lavorazioni di elastane creora Black tinto in pasta con nylon Mipan Black e creora ecosoft (nella foto) con nylon tinto in pasta.
thindown
il comfort A -15°C At last Ispo Munich Thindown fabrics were tested in a “polar room”, where the temperature was -15°C. A Ispo Munich 2018, terminato lo scorso 31 gennaio a Monaco, Thindown ha creato una “polar room” per testare a -15 gradi centigradi la tenuta al freddo e il comfort dei capi realizzati con l’innovativo tessuto in piuma, brevettato da Nipi-Natural Insulation Products. I visitatori hanno avuto la possibilità di provare, in particolare, le giacche EverTherm del marchio Eddie Bauer (nella foto), che hanno vinto il premio Red Dot Awards 2017 per il miglior design concept. A Monaco Nipi ha portato Thindown nelle versioni Duck e Goose, Active (blend di piuma d’anatra e fibre) e una versione inedita con membrana, che può essere doppiata a tessuti in maglia di cashmere o lana.
roica
fibre più eco a Ispo Premium stretch Roica by Asahi Kasei chose last Ispo Munich to present its latest innovations. La fibra premium stretch Roica di Asahi Kasei ha partecipato allo scorso Ispo Munich portando le ultime novità di gamma nell’Ispo Brandnew Village. Nella famiglia dei fili Eco-Smart spiccano due soluzioni sostenibili: Roica con certificazione GRS-Global Recycling Standard versione 3 (più del 50% del prodotto è costituito da materiali riciclati pre-consumer) e Roica con il Gold Level Material Health Certificate e l’Environment Compatibility Certificate. Anche nella gamma Feel Good, che si indirizza ai segmenti sport, travel e leisure, ci sono due new entry. Una è Roica CF (Clean Fit) con proprietà deodoranti e Roica StretchEnergy, un filo con una struttura che trasferisce calore con lo stretching come certificato da Cerism, centro di ricerca “Sport, Montagna e Salute” dell’Università di Verona.
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SENTIMENT IN FORTEZZA DA BASSO
LANA A PREZZI RECORD MA C’È FIDUCIA SUL 2018
Lo stand di Tollegno 1900 a Pitti Filati 82
I prezzi delle materie prime ai massimi, specie delle lane, complicano l’attività delle filature. Ma gli imprenditori intervistati a Pitti Filati 82 restano fiduciosi, scommettendo su un mix di proposte che accontenta anche i più sensibili al fattore prezzo DI ELISABETTA FABBRI
The prices of raw materials, especially the wool, at the highest levels complicates the activity of yarns entrepreneurs, but the ones interviewed in Florence at last Pitti Filati 82 remain confident, betting on a mix of proposals that satisfies even the most sensitive buyers to the price factor.
P
er l’industria della filatura italiana, che a Pitti Filati 82 ha presentato le novità della primavera-estate 2019, si apre un anno per vari aspetti interlocutorio, ma non manca l’ottimismo dopo un 2017 che ha dato segnali di schiarita. Nelle stime di Confindustria Moda per il 2017 il settore ha archiviato l’anno con ricavi a 2,86 miliardi di euro, in aumento dello 0,8%, dopo il -2,7% del 2016. Il mercato più ricettivo è stato quello italiano, ma le esportazioni - che a tutt’oggi pesano meno di un terzo del giro d’affari totale - hanno rallentato la discesa (dal -4,9% del 2016 a -1%). Come rilevano gli analisti, l’export di filati lanieri è stato caratterizzato da dinamiche negative, mentre quello dei cotonieri è risultato moderatamente positivo. Gli specialisti delle lane e dei cotoni sono comunque riusciti a chiudere l’anno con segno più, mentre il comparto liniero ha accusato una discesa del fatturato. A questa materia prima, però, non mancheranno le possibilità di riscatto, a giudicare dalla quantità di declinazioni sotto i riflettori a Firenze, mischie comprese. Fra l’altro si tratta di uno degli ingredienti emblematici della tendenza di stagione, per l’aspetto e la mano che conferisce ai capi in maglia, sintetizzato dai
LA FILATURA ITALIANA IN CIFRE
2,86 MLD €
IL FATTURATO 2017
819 MLN € L’EXPORT 2017
-64 MLN €
IL SALDO COMMERCIALE Fonte stime: Confindustria Moda su dati Istat e indagini interne
creativi con il termine “raw”. Botto Giuseppe ha inserito quello biologico nella gamma di punta, Naturalis Fibra, e Cariaggi lo ha “illuminato” nel filo pettinato Sparkling combinandolo con cashmere, seta e microscopiche paillettes. A dire il vero non è tanto il lino a preoccupare gli imprenditori bensì la lana australiana, il cui prezzo è lievitato ai massimi storici nelle ultime aste, portando al rialzo anche altre materie prime naturali di alta gamma come cashmere, alpaca e yac.
«Negli ultimi due anni c’è stato un rincaro del 50% circa - conferma Silvio Botto Poala, ceo di Botto Giuseppe - toccando di recente cifre record. Il vero banco di prova sarà sull’invernale, che dovrà tenere conto di questi aumenti». «L’altro problema - aggiunge - è la svalutazione del dollaro, che penalizza le esportazioni». Negli Usa, così come in Corea, il lanificio ha incrementato le vendite estere, mentre in Giappone è rimasto stabile. L’Europa, Italia compresa, resta un mercato difficile, ma l’imprenditore vede rosa in questo avvio di 2018. «C’è sempre più richiesta di proposte sostenibili - spiega - anche se il cliente deve ancora capire bene come valorizzare questo plus. Sarebbe importante comunicare la storia della catena di fornitura, a partire dalla sostenibilità delle fattorie». «Dopo Pitti Uomo, siamo positivi a livello di spirito e di ordini, per quanto riguarda sia il mercato domestico, sia quello estero», ribatte Cristiana Cariaggi, consigliere nel board del lanificio di famiglia. Anche se il
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1. Micropailletes per Cariaggi 2. Il filo Stardust di Iafil 3. I colorati mohair Mister Joe 4. Tollegno 1900 lancia le sneaker 5. Botto Giuseppe punta sul lino bio 6. I fili in denim riciclato di Pinori Filati 7. Mazatlan, filato in seta e lino a marchio Botto Poala
2017 chiuderà con un fatturato in lieve calo (88 milioni di euro, dai 93 del 2016), non mancano segnali incoraggianti. «Lo scorso anno - racconta Cariaggi - in Regno Unito abbiamo esportato il 70% in più, nonostante la Brexit e il deprezzamento della sterlina. Negli Usa l’andamento non è stato troppo brillante, ma in Francia abbiamo registrato un +6% e in Corea un +40%, sintomo del crescente interesse asiatico per i filati di lusso in fibre naturali». «Si vive molto alla giornata, ma resto fiducioso: penso che il 2018 sarà almeno in linea con il 2017», afferma Giuseppe Natali, titolare di Mister Joe, piccola realtà di Capalle (Fi) specializzata nei filati fantasia, che realizza circa il 60% dei ricavi grazie al mohair. A proposito della volatilità delle materie prime naturali dice: «Il mohair è caro ma ancora reperibile mentre l’alpaca è carissima e quasi non se ne trova più». E aggiunge: «Dietro a tutto questo c’è anche un aspetto speculativo». «La salita dei prezzi
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delle lane ormai è un fenomeno conclamato - ribatte il ceo di Zegna Baruffa Lane Borgosesia, Paolo Todisco - specie nelle tipologie fini, soprattutto a causa dei consumi nei mercati emergenti ma anche del maggiore impiego nello sportswear. La previsione è che continui: si stima che nel 2018 ci sarà un aumento del 15% della domanda, a fronte di un incremento della produzione del 5%». «Il mercato volatile - prosegue - rende più complesso il nostro mestiere, ma il 2018 è partito meglio del 2017 in termini di ordinato. Non si sa ancora, però, se si deve alla congiutura favorevole o ai timori di un aumento dei listini». Il gruppo di Vigliano Biellese ha archiviato il 2017 con un -5% dei ricavi (110 milioni di euro nel 2016), «non per via del calo di volumi ma per il cambio di mix dell’offerta, volto a contenere i prezzi». «Si modifica anche il modo di rapportarsi al cliente - dice Todisco -. Si fissano i prezzi per la quantità e non per la stagione». «Sta a noi proporre
un’offerta più diversificata, non solo nell’alto di gamma - concorda Stefano Salvaneschi della milanese Iafil - per far tornare i clienti più sensibili al fattore prezzo. Questo senza dimenticare le supernicchie con prodotti specifici». In merito al sentiment l’imprenditore dichiara: «La nostra fascia alta e medio-alta è cresciuta soprattutto in Italia, dove si è prodotto di più, anche se non siamo ancora ai livelli pre-crisi. Ciò che ci dà fiducia sono le partite diventate più “rotonde”». Raffaella Pinori di Pinori Filati, specializzata nei filati fantasia, parla di due anni difficili, «perché la domanda si è concentrata sul prodotto basico». Ma continua a credere nella sostenibilità perché la sensibilità sta aumentando. A Pitti Filati l’azienda pratese ha portato un vasto assortimento di filati ottenuti riciclando il denim, il Pet e gli scarti di cotone. L’idea è quella di uscire dalla nicchia dei «vegani ortodossi», per incuriosire il lusso e lo sport. Tollegno 1900 si candida invece a nuovi segmenti di mercato. In Fortezza ha mostrato alcuni prototipi di sneaker in maglia di lana merino extrafine e poliacrilico e un soffice tappeto. Il primo passo per l’ingresso nel mondo dell’interior design. ■
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LINEAPIÙ ITALIA
LANEROSSI-FILIVIVI
SE IL FILO È FOTOSENSIBILE
Lanerossi 200 anni
A Pitti Filati 82 l’azienda toscana Lineapiù Italia ha presentato Lumen: una fettuccia di cotone spalmata di pigmenti fotosensibili che, se esposti alla luce del sole, si attivano donando al filato inedite sfumature. In assenza di luce naturale i pigmenti “reagiscono” anche con speciali lampade wood, che illuminano nella frequenza UV e, a seconda dell’intensità, cambia il livello di cangianza. «Lumen - spiega il presidente Alessandro Bastagli - è un’opportunità espressiva per gli operatori della moda e i couturier, sempre alla ricerca di nuovi elementi su cui esercitare le proprie visioni». (e.f.)
Il filo rosso delle idee
Lineapiù Italia presents a yarn which can modify its nuances when interact with light.
200 ANNI DI CREATIVITÀ IN UN LIBRO Alessandra Bosco
Il filo rosso delle idee Lanerossi 200 anni
Marzotto (owner of the Lanerossi brand) and Filivivi (licensee of the yarn line Lanerossi Filati) published a new book: “Lanerossi. Threading Ideas for 200 Years”.
Lanerossi ha dato alle stampe il libro Il filo rosso delle idee. Lanerossi 200 anni. Pubblicato da Giunti Editore, con testi di Alessandra Bosco, il volume è stato voluto dal Gruppo Marzotto, proprietario del marchio, e da Filivivi, filatura licenziataria di Lanerossi Filati. Non si tratta di un testo celebrativo, per addetti ai lavori, come precisano dall’azienda, ma di un «vivace e colorato omaggio alla creatività» vista attraverso due secoli di prodotti, pubblicità, media e cambiamenti del costume legati al marchio nato nel 1817 a Schio come Lanificio Rossi. (e.f.)
SCAGLIONE
FALL WINTER COLLECTION
INFO@SCAGLIONE.IT WWW.SC AGLIONE.IT SCAGLIONE CASHMERE 06_02_2018
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NEWS
SAVE THE DUCK
IL 2018, UN ANNO DECISIVO The animal-free brand belonging to Forest company (controlled by Alchimia and led by Nicolas Bargi) ends the year with an export share of over 50% and prepares the launch in retail with a new majority shareholder. Come è andato il 2017 e quali gli obiettivi per il 2018? Abbiamo chiuso con 31,5 milioni di euro di fatturato rispetto ai 27 milioni del 2016 e per quest’anno puntiamo a raggiungere i 36 milioni.
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1. Nicolas Bargi 2. Un capo per l’autunnoinverno 2018/2019
Rumor parlano dell’ingresso in Forest di un nuovo socio... Non c’è ancora niente di definito. Posso però confermare l’arrivo di un nuovo partner che avrà il controllo del marchio, con il quale avvieremo una strategia retail. Nel 2018 apriremo il nostro primo monomarca a Milano.
A livello di prodotto, su quali highlight scommettete? Due le novità di punta. Da un lato il nostro “Green Parka”, che sull’onda degli ottimi risultati di vendita con l’autunno-inverno 2017/2018 diventa una vera e propria collezione nella collezione. Un segmento d’offerta pensato per il grande freddo e non solo per le mezze stagioni, che pensiamo possa essere una valida alternativa green ai classici capi Woolrich o Canada Goose, con il valore aggiunto di un prezzo democratico: 400 euro al pubblico. E poi i piumini della linea Recycle, con tessuto esterno e imbottitura realizzati con le bottiglie di plastica usate. Oltre a salvare gli animali, vogliamo salvare anche l’ambiente. Abbiamo messo a punto inoltre un tessuto bioriciclato, fatto al 40% da canna da zucchero e al 60% da pet riutilizzato. A Pitti avete svelato anche la capsule con Dyne. Obiettivi? Dyne è uno stilista attento ai giovani, al mondo dell’athleisure e alla sostenibilità: tre temi strategici per noi. Attraverso questa liaison ci aspettiamo di entrare in un centinaio di top retailer. A che punto è l’internazionalizzazione? Con il 2018 la quota export (oltre il 50%) per la prima volta supera quella relativa al mercato domestico, nel quale puntiamo a migliorare le partnership già in essere. Presidiamo 27 Paesi, con in pole position Stati Uniti, Canada, Messico, Giappone, Cina e Corea. Tutti mercati in crescita dal 30 al 50%. (a.t.)
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PAUL&SHARK
TRA HERITAGE E PERFORMANCE Back in the limelight at Pitti Uomo, Paul & Shark evolves the namesake collection, that raises the shot pushing the accelerator on research and technologies, without betraying the heritage of the brand.
Uno stand d’impatto, con due soli outfit declinati su 14 manichini per uno statement importante: da Paul&Shark è tempo di alzare l’asticella della ricerca, con la tecnologia che permea le collezioni, in un gioco di equilibrio tra innovazione e dna del marchio. Dopo tre anni di break in seguito all’apertura della showroom milanese, dove si sono concentrate le presentazioni nelle ultime stagioni, il brand ha scelto di tornare a Pitti Uomo per raccontare i nuovi progetti e per spiegare l’evoluzione del prodotto davanti a una platea internazionale. «Abbiamo creato uno Shark Hub - chiarisce il direttore generale, Enrico Airoldi - ossia l’incubatore dei nostri progetti di ricerca, da cui è nato il Parka Reflex, che abbiamo portato al salone: un capo in poliestere spalmato con microsfere di vetro in grado di assicurare luminosità in condizioni di scarsa visibilità, impermeabile, resistente all’acqua e al vento, e capace di mantenere costante la temperatura del corpo». L’altro pezzo di punta nello stand era il peacoat, una proposta dal sapore vintage, che rappresenta un ponte tra il passato e il presente, abbinato al piumino ultracolorato e leggerissimo. L’offerta si arricchisce di spunti, grazie all’ingresso di nuovi collaboratori nell’ufficio stile, acquistando un’architettura nuova e più completa, in un’ottica di upgrading. Emblematici la linea Smart Casual, realizzata con i tessuti di Loro Piana, o il pacchetto Travel, con capi studiati ad hoc o, ancora, la serie Acqua Leather, che conferisce al camoscio doti di idrorepellenza. I frutti del lavoro si vedono. L’azienda capitanata da Andrea Dini ha chiuso il 2017 con una crescita del 4%, a 151 milioni di euro di fatturato, di cui l’87% coperti dalle vendite oltrefrontiera. Parallelamente all’upgrading della collezione, cambiano volto anche i negozi, ben 250 nel mondo, di cui 40 coinvolti nell’operazione di restyling. Tra i mercati di riferimento, in pole position l’Europa, seguita dalla Cina, mentre la Russia torna a guadagnare terreno. Fra le nuove scommesse l’America ma anche l’Africa dove, oltre ai negozi dell’area mediterranea, si segnala la recente inaugurazione di uno store a Luanda, in Angola. (c.me.)
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WOOLRICH
CRESCONO NUMERI (+8%) E COLLABORAZIONI The brand closes 2017 with an 8% growth in turnover and pushes on retail and online. It’s also time to bet on special capsules. Inizio d’anno all’insegna del dinamismo per Woolrich International, che dopo la chiusura, lo scorso ottobre, dell’alleanza finanziaria e strategica con la giapponese Goldwin Inc. - entrata con una quota di minoranza nel capitale - conferma il trend di crescita, con la previsione di un fatturato consolidato di 181 milioni di euro nel 2017, in progress dell’8% sul 2016. Significativa la performance del mercato Emea (+15%), che ha portato a un giro di affari di 138 milioni di euro. A dare ossigeno ai numeri l’evoluzione del canale direct to consumer, cresciuto del +26%, grazie a retail e online. Non a caso proseguono le aperture retail, dopo i nove negozi inaugurati nel 2017, con l’obiettivo di arrivare a un totale di 33 vetrine nel 2018.
Tra i nuovi punti vendita brilla la stella di quello in corso Venezia a Milano, inaugurato lo scorso 12 gennaio (nella foto): 700 metri quadri concepiti come un percorso esperienziale integrato con i canali digital, in un’ottica di omnicanalità. Un format che l’azienda punta a replicare in altre città, a partire dall’Europa, dove è in programma un nuovo opening entro l’anno. C’è fermento anche sul fronte del prodotto. Tra le novità, il lancio a Pitti Uomo della capsule in collaborazione con il design studio inglese guidato da Jeff Griffin, seguito dall’esordio a Parigi della liaison con il marchio di moda e lifestyle newyorkese Aimé Leon Dore. A dare coerenza a una collezione che si arricchisce di spunti, la decisione di Andrea Cané, global creative director di Woolrich International, di affidare il coordinamento delle linee uomo e donna rispettivamente ad Antonio Zordan, da anni nelle fila dell’azienda, e Aba Repossi. Si attende l’esordio della collezione outdoor, che nasce dalla liaison con Goldwin Inc.: «Debutteremo in Giappone con l’inverno 2018/2019 - chiarisce Cané - stagione in cui sarà possibile acquistarlo solo nel negozio di Milano. In attesa della fall-winter 2018/2019, quando arriverà in tutta Europa». (c.me.)
EXXECUTIVE for
We are (more than) headhunters Exxecutive is a headhunting agency, based in Milano, with more than 15 years of experience in the fashion industry, supporting its European clients to develop their business on the Italian market. Its motto? Excellence comes first. Italian and international at the same time Strategically headquartered in Milano, Exxecutive is a retained search boutique, providing headhunting services for the search of chief executives and directors, sales and marketing managers, staff managers, IT, web and media managers, agents, distributors. Its strengths are experience, reputation, the highest level of confidentiality, a deep market knowledge and an effective search process. Exxecutive operates through a team of partners supported by its own Studies and Research Office, equipped with the latest IT and information management solutions. A strong feeling with fashion Exxecutive provides its fashion clients the best talents in every field, with a rich and high-level portfolio: executives
and temporary and long term managers, but also sales agents, designers, stylists, product managers, buyers, merchandisers and category managers, shops and showrooms professionals, digital marketing strategists and much more. An analytic and meticulous working method Exxecutive is much more than a headhunting agency. Exxecutive’s team is able to focus on a wide range of strategic and personalized solutions for its clients, providing market studies to evaluate price and market strategies and analyse competitors. The goal is to select t he best managers, but also to develop customized business models, both for European companies ready to develop on the Italian market, and for Italian ones to export in Europe.
Via Podgora 13 Milano - Ph +39 02 801012 - info@exxecutive.com - www.exxecutive.com 06_02_2018
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NEWS
C.P. COMPANY
PUNTA SU RECOLOUR E VA OLTRE L’OUTERWEAR The outerwear brand C.P. Company launches a new treatment of fabrics, called Recolour, and plans to extend its offer: shirts, jacket, trousers but also eyewear. Tra le novità presentate da C.P. Company a Milano durante la fashion week hanno spiccatole proposte trattate con Recolour. «Si tratta di un nuovo processo - spiega il nuovo d.g. Leo Scordo - che prevede una doppia tintura del capo. Nella seconda fase i pigmenti naturali vengono assorbiti in modo irregolare dal tessuto, conferendo un particolare effetto anticato (nella foto)». In futuro il brand della cinese Tristate Holdings pensa anche a espandere l’offerta: «Prodotti più leggeri dell’outerwear e della maglieria, come camicie, pantaloni o giacche - spiega Scordo -. Quanto alle licenze, mi piacerebbe che la prima fosse per gli occhiali». Nel triennio 2018-2020 sono in previsione circa 15 monomarca tra Italia ed Europa. In autunno probabile il debutto a Milano. (e.f.)
KITON
SPORTY CHIC CON KNT Kiton launched the project Knt, a sartorial travelwear created by the third generation of the family. JOHN VARVATOS
MILANO AL CENTRO DELL’ESPANSIONE IN EMEA The US brand John Varvatos, owned by Lion Capital, puts Milano offices at the heart of its Emea expansion. Prima della sfilata di New York, John Varvatos ha anticipato le nuove collezioni di menswear nella sede di Milano (nella foto), che sta diventando un punto di riferimento per l’espansione in Emea. Attualmente il marchio conta una ventina di monomarca diretti negli Usa ma sono in programma un secondo store a Londra e opening a Mosca e Dubai. In seguito saranno valutate Parigi e Milano. La società, controllata dal fondo Lion Capital, è agli inizi con l’internazionalizzazione: l’80% del turnover (225 milioni di dollari nel 2016, compresi i ricavi per le licenze) è realizzato negli States. (e.f.)
Con l’autunno-inverno 2018/2019 Kiton lancia il progetto Knt-Kiton Next Textures, per un uomo dinamico e cosmopolita che non rinuncia all’eccellenza sartoriale e delle materie prime. I direttori creativi sono i gemelli Walter (nella foto) e Mariano De Matteis, terza generazione della famiglia del fodatore Ciro Paone. Per ora si tratta di un cappotto, un giaccone, due pantaloni ispirati al jogging, due camicie e tre felpe, corredati dalle sneaker, ma la linea è destinata ad ampliarsi con la stagione estiva. Sarà distribuita nei monomarca e in selezionati multimarca. (e.f.)
COLLEZIONE AUTOMOBILI LAMBORGHINI
L’INFORMAL LUXURY E IL SUV URUS During last Milan fashion week, Collezione Automobili Lamborghini presented its informal luxury lines together with the new super suv Urus, which inspired a capsule collection. La settimana della moda maschile è stata l’occasione per Collezione Automobili Lamborghini di presentare in via Tortona, a Milano, il suo mondo “informal luxury” con la new entry in scuderia, il suv Urus (nella foto, con Lorenzo Lavia che indossa una biker jacket del brand). Il business non core genera circa 7 milioni di euro di ricavi, ma sono destinati a salire con nuove merceologie come i cosmetici Men’s Code, realizzati da Swiss Prestige Cosmetics e le calzature bimbo, prodotte da Andrea Montelpare. Si ispira a Urus anche una special edition di mocassini (in partnership con Enzo Bonafè), giubbotti in suede (Hettabretz) e valigie in fibra di carbonio (Tecknomonster). (e.f.)
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ADHOC
ALBERTO RAENGO
«IL SUCCESSO DI HOLUBAR STA NELL’AUTENTICITÀ» Holubar, the outerwear brand owned by Italian entrepreneur Alberto Raengo, which doubled, ast year and plans to do the same in 2018. Thanks to growing sales abroad and an expanding product offer.
A
1 lberto Raengo sta realizzando il suo percorso vincente da imprenditore. Corre su un terreno amato, l’outwear - visto che in pas3 sato ha lavorato a lanci come Blauer e Refrigiwear - il 1. Alberto Raengo professionista che nell’ulti2. Un modello Holubar mo decennio si è impegnato per l’inverno 2018/2019 a far decollare in Europa il marchio vintage Holubar, reso famoso da Robert De Niro nel film Il cacciatore. Raengo ci accoglie nello stand a Pitti Uomo, ovviamente indossando i capi Holubar. «Puntiamo su un prodotto funzionale, autentico, vero - dice -. Questo è il lato di noi più apprezzato dai buyer, che ci considerano un’alternativa a colossi come Canada Goose e Woolrich».
Cosa ha visto dietro a questo marchio che, diventato famoso per i suoi parka negli anni ‘70, era praticamente sparito? Molti brand sono semplici etichette, Holubar era diverso: aveva alle spalle una forte credibilità. E poi amo il mondo che rappresenta, compresa la vita all’aria aperta. I numeri finalmente vi premiano... Dopo inizi non facili, ora non ci lamentiamo. Il giro d’affari è di circa 5 milioni di euro, ma in forte espansione. Nel 2017 abbiamo raddoppiato gli ordini sul 2016 e, se le cose proseguono come in questa campagna vendita, faremo altrettanto anche quest’anno. Il merito è dell’ottimo riscontro dei mercati a cui ci stiamo avvicinando, come Germania, Svizzera, Austria e Olanda. Anche la Spagna funziona bene, così come Francia, Uk e Giappone.
QUANDO IL PARKA È BOLD With its outerwear AdHoc brand and “The Bold Parka” becoming an icon, Annibal & Co., born in 2013, is ready to grow. È un outwear #formovingpeople, quello proposto da AdHoc, marchio che fa capo ad Annibal & Co, startup fondata nel 2013. Il 2017, come spiegano gli amministratori Andrea e Nicola Baldoni, è stato un anno intenso, con il consolidamento del processo di riqualificazione della distribuzione - che conta sulla presenza in 250 store in Italia e 90 all’estero - iniziato nel 2014. In parallelo, è proseguito lo sviluppo sui mercati esteri, in primis Russia, Benelux e Spagna, che ha portato al 30% la quota di ricavi realizzata oltreconfine. Non ultimo, il prodotto: intorno a The Bold Parka (nella foto), capo iconico del marchio, è stata costruita una mini-collezione che fa da fulcro a un’offerta basata su un mix di tradizione e innovazione, funzionalità e appeal senza tempo. «Il progetto funziona - precisano Andrea e Nicola Baldoni -. Di anno in anno raggiungiamo i traguardi che ci siamo prefissi con un business plan a cinque anni e ciò ci rende orgogliosi. Possiamo permetterci di crescere». (a.b.)
Che ruolo gioca l’Italia per voi? Siamo presenti in circa 100 multimarca, come Eral55 a Milano, San Carlo a Torino, Spin Off a Bergamo. Ma non ci accontentiamo: nel 2018 puntiamo a 200 negozi. Il segreto del vostro successo? Siamo cresciuti come brand, rimanendo esclusivi e mantenendo la nostra forte identità. Ci siamo concentrati nel fare quello di cui siamo il simbolo: parka e giacche per la vita all’aria aperta. Ora siamo pronti ad ampliare i nostri orizzonti, esplorando sempre nuovi mercati: da poco, ad esempio, abbiamo iniziato a distribuire negli Usa e Canada. Vogliamo crescere anche nell’offerta di prodotto. Al prossimo Pitti, dedicato all’estate 2019, introdurremo accanto ai capispalla alcuni pezzi come la maglieria stile climbing e i mountain short. A che punto si sente di questa avventura? Agli inizi. Ci sono ancora tante cose da fare. Da questa stagione siamo diventati “fur free” sostituendo la classica pelliccia dei cappucci con l’alpaca. Una scelta che apre nuovi orizzonti. C’è poi la sfida del womenswear, che presto arriverà toccare il 25% del business, ma l’obiettivo è la parità. (an.bi.)
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LIVING ON THE EDGE PHOTO BY FZEROPHOTOGRAPHERS/IMAXTREE/PITTI UOMO 93
FORMALE SÌ, MA CONTEMPORANEO. REGOLATO DALLE NORME SOCIALI DETTATE DAL MONDO DEGLI AFFARI E DALLA VITA MONDANA, L’ABBIGLIAMENTO MASCHILE SI VESTE DI NUOVO. CON LA DOVUTA MISURA PERÒ E SENZA ALCUN ECCESSO, NEL RISPETTO DI QUELLO CHE DA SEMPRE È IL GALATEO DI APPARIRE IN SOCIETÀ. DI ALBERTO CORRADO
Formal but contemporary. Regulated by social norms, dictated by the business world and by the worldly life that surrounds it, quintessential men’s clothing has been restyled. Just the right amount, without any excess and in full respect of the eternal etiquette of social appearing.
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PITTI 93 FALL-WINTER 2018/2019
FINAMORE
Cravatte a sette pieghe, completamente sfoderate e cucite a mano
GABRIELE PASINI
FOREVER SUIT TAGLIATORE
Tradizione sartoriale per la giacca tre bottoni pinstripe e per il modello doppiopetto con gilet in velluto
LUIGI BORRELLI NAPOLI Camicia a righe rifinita a mano da maestre ricamatrici
Giacca sartoriale con panciotto doppiopetto e collo sciallato, camicia a quadretti e cravatta anni ‘50
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L’abito rimane una delle scelte più hot della stagione e colora abiti mono e doppio petto, concedendosi un tocco casual nella scelta degli abbinamenti. Giacche avvitate, camicie con il collo italiano e, per chi lo desidera, gilet dal flair aristocratico. The suit remains one of the hottest season's ticket and colors single-breasted and double-breasted suits, indulging in a casual touch in matchings. Fitted jackets, shirts with an Italian collar and, for those who like it, a vest with an aristocratic flair.
ORAZIO LUCIANI
La vera sartoria napoletana, con camicie morbide e giacche totalmente intelate
GALLO
Collezione Principe di Gallo: il gilet reinterpretato con tinte sofisticate
LUIGI BIANCHI MANTOVA
Abiti sartoriali dal fascino senza tempo nel classico blu
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GALLIA
Colletto, polsini, tessuto e bottoni confezionati a mano
BAGUTTA
Camicie dal taglio classico ed elegante dal finissaggio speciale
FELISI
Cartella in pelle conciata
BARENA
REPORTER
Peacoat con revers tondo e check nei contrasti del color cammello nella parte di volume finale
Giacca due bottoni in tessuto check con camicia in denim
ALPHA STUDIO Capispalla realizzati in diverse pesantezze e materiali, tra cui il merinos pressato e bollito
HEVÒ
Ritorno al futuro nelle giacche imbottite, in velluto e caldo panno doppiato nei colori grigi e azzurro pastello
HAVANA & CO.
Giacca due bottoni in tessuto check con cravatta coordinata
WORKING CLASS s
Tonalità che vanno dal ghiaccio al carbone, dal beige al fango. Accostamenti cromatici tra mélange di grigi e gamme di marroni, che rimandano a una malinconica realtà romanzesca, a un’eterna pioggia in una nebbiosa città.
FRADI
Look formale e ricercato, per una vestibilità comoda in tessuti elasticizzati
Shades ranging from ice to coal, from beige to mud. Color combinations with a range of grays and browns that evoke a melancholic novel-esque reality, an eternal rain in a foggy city.
CORNELIANI
Cappotto a disegni glen plaid Principe di Galles e capospalla in pelle, foderato nei toni del grigio
LUMBERJACK
Polacchino stringato con suola dal sapore street-outdoor
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THE BRIDGE
Borsello e cartella da lavoro in morbida pelle color cuoio
LUCKY DE LUCA
Il trionfo delle stampe: paisley, cravatteria, velluto e righe
BARB’ONE
Pantaloni in cotone doppiato con stampa a stella e bordura laterale
WOOLRICH
Field jacket con gilet check e cappello in morbida pelliccia
SLAPSTICK MEN s
Un look brillante, ironico, apparentemente sans effort. Uno stile il cui carattere giocoso si esprime al meglio con l’ausilio di capispalla dal fitting preciso, pullover aderenti e pantaloni leggermente più corti alla caviglia.
XACUS
Camicie con stampa floreale o classiche con ampie tasche applicate
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A brilliant, ironic, seemingly effortless look. A style whose playful character is best expressed in outerwear with an exact fit, tight pullovers and pants that are slightly shorter at the ankle.
PENCE 1979
Linea morbida per i pantaloni con ispirazione anni’30
GALLUCCI
Polacchina allacciata con bordura in astrakan
SARTORIA LA TORRE
DRUMOHR
Giacche due bottoni in check con panciotti e cappotto sartoriale in tessuto inglese
Completo in tessuto check con maglione azzurro a collo alto
SELF INDULGENT s
Giacconi che nascondono camicie in flanella di cotone o in suede, cardigan oversize e maxi pullover a collo alto. Sfumature e proporzioni forniscono un’ottica variegata, al passo con i tempi. Sottili differenze delineano uno stile nello stile.
SERAPHIN
Camicia con piccolo colletto in suede Heavy jackets that conceal flannel cotton or suede shirts, oversized cardigans and maxi pullovers with a high neck. Shades and proportions allow a varied approach, in step with the times. Subtle differences outline a style within a style.
MMX
Pantaloni con cintura larga e passanti comodi con stampa a piccoli pois
AT.P.CO
Caban style navy con imbottitura staccabile
CIRCOLO 1901
Capispalla in morbido tessuto doppiato con maglieria a collo alto e pantaloni chino blu
L'IMPERMEABILE
Una serie di autentici trench anni Sessanta
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NOBIS
Bomber tecnologico dalle caratteristiche protettive, con una silhouette slim e sartoriale
DIVISIBILE
Capispalla spalmati e hi-tech per un nuovo brand dalla linea luxury
PAOLO PECORA
Una capsule collection che mischia il know how sulla maglieria del brand Paolo Pecora con l’appeal lifestyle di Champion
COLMAR
Bomber lucido con spalmatura in pelliccia termosaldata
ESEMPLARE
Felpa con inserti trapuntati con imbottitura
ACTION LIFE s
TESTONI
Sneaker in pelle abbinata al montone eco
Le rivisitazioni contemporanee dell’abbigliamento pensato per far muovere il corpo diventano un vero passepartout di stagione. Capaci di mescolare con equilibrio riferimenti hunting e tocchi techno, attingono allo ski tra palette cromatiche e fantasie della tradizione giocate a contrasto.
WUSHU RUYI
Dalla tradizione ancestrale allo street urbano per questo nuovo brand dei fratelli Lorini
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Contemporary reinterpretations of clothing, designed for a moving body, are a passepartout, creating a balanced mix of hunting references, techno ski touches and colors that contrast with traditional fantasies.
PONY
Sneaker con inserto calza
A guide to the best wool fabrics and yarns in the world.
Š 2018 The woolmark Company Pty Ltd. All right reserved.
THE#13 ISSUE Spring Summer 2019 featuring Sport Edition Milano Unica, Milan 6th - 8th February 2018 Discover The Wool Lab Idea Biella, Pavilion 20, Central lounge.
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MANUEL RITZ
Montgomery in tessuto check con inserti applicati
RIGHT BALANCE
PALTÒ
Cappotto doppiopetto in tessuto check e collo in pelliccia
s
Sinergie vestiarie assumono sembianze contemporanee, senza distanziarsi da un’immagine tipicamente maschile. La tradizione non appare soltanto nelle forme, ma si manifesta con accurate attenzioni e sorprende, grazie a piccoli dettagli decorativi. Dressing synergies take on a contemporary look, without distancing themselves from a typically masculine image. Tradition not only appears in the forms, but also manifests itself with meticulous attention and surprises in small decorative details.
BERWICH
Pantaloni con pence in tessuto check
MASSIMO ALBA
Cappotto color cammello con revers ampio e collo in pelliccia
DANOLIS
Camicia e giacca sartoriale in tessuti tinta unita o quadrettati
BARONIO
Pantaloni classici ma preziosi in tessuti selezionati e dalle lavorazioni accurate
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CC COLLECTION CORNELIANI Raffinatezza e sartorialità per un'eleganza contemporanea
LARDINI
Quadro d’autore per lo stile rilassato e pregiato di una giacca da camera con camicia in denim e pantalone spigato
ENTRE AMIS
Pantaloni dalla linea morbida in micro e macro check
N AT U R A L SHADES s
SEVENTY UOMO
Coordinato giacca destrutturata e maglione a collo alto
Abbinamenti ricchi di ricordi anni’60, filtrati dalla prospettiva invernale di un weekend. Nascono così sinergie di materiali preziosi, che emanano la sensazione di un’eleganza noncurante, decisamente rilassata e di stampo aristocratico.
DOPPIAA
Giacche in velluto liscio e millerighe nei toni caldi autunnali
Combinations that evoke the ‘60s, reminiscent of a winter weekend. Alchemies that create synergies between precious materials with a feeling of nonchalant, distinctly relaxed elegance and an aristocratic style.
PIQUADRO
Zaino con doppia zip e scompartimenti in evidenza
FERRANTE
Giacca spigata dal mood’60
DOUCAL'S
Stivaletto con fibbia e intarsio in suede
BRUNELLO CUCINELLI
La collezione si espande nella varietà dei tessuti e nelle potenzialità della palette dei neutri: dai beige chiari come gesso e sabbia, alle nuance del cammello e del crumble
PAOLONI
Abito a un bottone con gilet e pantalone in velluto
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GAS
Bomber in pelle con pantalone chino
BLACK ROCK
PEOPLE OF SHIBUYA
Giacca aviator doppiata in pelliccia
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Dark e informale. Tenebroso quanto basta. Indossa volentieri il jeans ma preferisce un semplice paio di pantaloni, con giacca e stivaletto. Segue le regole di un look strong, ma non esasperato. Elemento distintivo, le lenti scure, che indossa sempre. Dark and informal. As dark as required. He willingly wears jeans, but prefers a simple pair of pants with a jacket and ankle boots. He follows the rules of a strong, but not exaggerated look. The distinctive element are dark lenses, which he always wears.
STEWART
Caban con cappuccio in pelliccia
FORTELA
Trench spalmato con colletto a contrasto in velluto
FABI
Stivaletto con zip cucito a mano
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SCAGLIONE
Capospalla imbottito in tessuto tecnico e lana merino
ALBERTO GUARDIANI
Sneaker in vitello gommato con dettaglio metallico loggato, fondo running e spoiler rosso
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ALTEA
Gamma di colori dal sapore ’70, per maglioni in lane pregiate
B.D BAGGIES
Marchio americano di camicie comode dal sapore country
ANDREA FENZI
Maglieria fedele alla tradizione italiana dal filato e finezze dal gusto nordico
TEN C
Bomber con anima in pelliccia e maniche imbottite in piuma
URBAN PEACOCK
POLLINI
Stivaletto in nabuk e pelliccia
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Tessuti tecnici al servizio dell’uomo urbano, come alternativa per tutti i giorni e per un comfort maggiore. Una palette dal nero al blu e al marrone, con incursioni in rosso, verde e arancio. Rifiniture à la mode non mancano, nemmeno negli accessori.
ALLEGRI
Trench con inserto in piumino staccabile
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Tech fabrics for a urban man, as an everyday alternative for greater comfort. Colours range from black to blue and brown, to red, green and orange. Fashionable finishes are found even in accessories.
BLUEMINT
T.shirt con tasca dal colore arancio e camicie denim
MINORONZONI
Giubbotti in pelle con imbottiture in montone
ROBERT FRIEDMAN
Camicia con stampa camouflage
BARACUTA
Bomber stampato con zip
CAMOU CITY s
Spirito avventuroso per chi trascorre la propria vita in città . E, anche senza la classica evasione del fine settimana, fa sfoggio del camouflage, un vero e proprio must. Non è solo un elemento decorativo e infatti molte collezioni ne hanno fatto il proprio cavallo di battaglia, trasformandolo in icona.
OUTHERE
Field jacket con doppia zip anteriore
An adventurous spirit for those who spend their lives in the city, even without a classic weekend escape, showing off camouflage is a true must. It is not just a decorative element: many collections have made it their leitmotif, transforming it into an icon.
CANADIAN
Parka con stampa camo nei toni blu su bianco
MORESCHI
Scarpa allacciata con motivi camo
IL BISONTE
Borsa shopping con doppi manici con fibbie allungabili
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BIG CHILL
PHOTO BY FZEROPHOTOGRAPHERS/PITTI UOMO 93
LO SpORTSWEAR CI SALVERÀ.I BuYER DI OGNI DOVE pOSSONO DISTINGuERSI pER GuSTO, INCLINAZIONI E SENSIBILITÀ, CHE IMpRIMERANNO pOI CON pASSIONE ALLE LORO BOuTIQuE. MA Su uNA COSA SONO D’ACCORDO TuTTI, QuEST’ANNO pIÙ CHE MAI: È L’ALLuRE SpORTIVA IL VERO pASSEpARTOuT DI STAGIONE. DAI RIFERIMENTI SNOWKITE ALLO SKI, NELL’IMMAGINARIO LuDICO-CREATIVO SI TROVA LA CHIAVE DI VOLTA CuI AGGANCIARE I TREND pIÙ FORTI DEL MOMENTO. Sportswear will save us. Buyers from everywhere can be different for tastes,inclinations and sensibilities, that they will then impress with passion to their boutiques.But on one thing everyone agrees, this year more than ever:it's sporty allure the true seasons passepartout. From snowkite references to ski, the keystone of the strongest trends of the moments can be found, in the playful and creative immaginary.
WOOLRICH
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DOLOMITE
add
BOOMBOoGIE
up to be
GREeNLAND s
K-WAY
All’aria aperta, tra parchi urbani e fiordi montani. In questa stagione il divertimento invernale si veste d'ispirazioni nordiche, con richiami diretti alla natura. Le sovrapposizioni di capi agevolano il passaggio dall’esterno ad ambienti interni, in una dinamica che favorisce la libertà di movimento. Outdoors, exploring urban parks and mountain fjords. This season, winter fun draws inspiration from the Nordic countries, with direct references to nature. Overlapped clothes are meant for an easy transition from outside to inside, in a dynamic that favors motion.
FREEDOMDAY
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HERNO
TATRAS
PEAK PERFORMANCE
SEALUP ROSSIGNOL
SAVE THE DUCK
PAUL&SHARK
MONTECORE
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ADHOC
CANADA GOOSE
DUNO
NORTH SAILS
HOLUBAR
P A D D i ng t o n s
La conquista dell'estremo si tinge di blu e bianco, un riflesso a specchio del ghiaccio, delle sfumature marine e del cielo limpido e scuro. I piumini imbottiti sfoderano strisce di colore assieme agli accessori, per parlare un linguaggio ben preciso, fatto per proteggere e stupire.
BLAUER
The conquest of extreme is coloured with blue and white, a mirrored reflection of ice, of marine shades and of the clear, dark sky. Down jackets are protection and boast coloured strips, together with accessories that speak a precise language: amazement.
MACKAGE
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RRD
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MEN’S FASHION SHOWS fall-winter 2018/2019
DIOR HOMME
AESTHETIC CRASH Tutte le città si animano quando la moda accende i suoi motori. E ogni città prende vita, si racconta con le proprie bellezze esaltandole con eventi e sfilate. Diventano frammenti di ricordi futuri, cartoline di viaggio che rispecchiano una stagione in cui la moda riscopre vari elementi, partendo dalla strada. Un linguaggio estetico, un crash che viene raccontato in queste pagine di tendenze, dove le maison tracciano il fil rouge di quello che prossimamente vedremo nelle strade di queste città. di ALBERTO CORRADO
All cities come alive when fashion lights up its engines. And every city comes to life, tells its stories, exalting its beauties with events and fashion shows. They become fragments of future memories, travel postcards that tell a season in which fashion rediscovers various elements, starting from the street. An aesthetic language, a crash that is told in these pages dedicated to trends, where brands trace a common thread of what we will see in the streets of these cities.
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MEN’S FASHION SHOWS fall-winter 2018/2019
N°21
AgnÈs B
Band of Outsiders
GGDS
OLD SCHOOL
junia Watanabe
ROKSANDA
liam hodges 62
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MSGM
Sunnei
Mountaineering
Andersen m
DSquared2
DIESEL
Rynshu
PARIS TEXAS
Neil Barrett
Sullivan
VERSACE
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MEN’S FASHION SHOWS fall-winter 2018/2019
thom Browne
EMPORIO ARMANI
hermÈs
N°21
maison Margiela
sci FI
alexander McQueen
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issey Miyake
BERLUTI
Hunting World
sulvam
louis Vuitton
dirk Bikkembergs
Oliver Spencer
Daks
FENDI
male statement
Pal Zileri
federico curradi
KENZO
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MEN’S FASHION SHOWS fall-winter 2018/2019
MSGM
haider Ackermann
Lanvin
MARNI
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Palm Angels
TIME warp
Cottweiler
Qasimi
YOHJI Yamamoto
Pal Zileri
GIORGIO ARMANI
Brooks BrotherS
DIOR homme
EMPORIO ARMANI
trump light
dries van noten
prada
ermenegildo ZEGNA
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MEN’S FASHION SHOWS fall-winter 2018/2019
miguel viEIRA
DIESEL black gold
black romance DOLCE&GABBANA
Balmain
marcelo burlon county of milan 68
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Les Hommes
VALENTINO
MOSCHINO
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is the new slider for zips with a deluxe style aesthetic This is thanks to its unique and lucent zirconia ceramic covering, making it diamond hard and super smooth with a perfect color intensity in both shiny and matt finishings.
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MENSWEAR FALL-WINTER 2018/2019
ANDREA POMPILIO
COOL FACTOR
LONDRA, MILANO, PARIGI, IN TRE TAPPE TRA ARTE E MODA, MUSICA E DESIGN. ALLA RICERCA DI DESIGNER CHE STANNO RISCRIVENDO IL CONCETTO DI CREATIVITÃ AL MASCHILE. CON UN COOL FACTOR DA SCOPRIRE. di ALBERTO CORRADO
London, Milan, Paris, three steps between art and fashion, music and design. in search of designers who are rewriting the concept of male creativity, with a cool factor to discover.
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LONDON TUNES 1 Belstaff 2 Matthew Miller 3 WOOD WOOD 4 Nicholas Daley 5 Phoebe English 6 Jordan luca 2
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MILANO CHIC 1 MISSONI 2 ETRO 3 ISAIA 4 Big Uncle 5 ELEVENTY 6 ERMANNO SCERVINO 7 Ralph Lauren 2
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MENSWEAR FALL-WINTER 2018/2019
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PARIS TOUJOURs 1 Julius 2 Palomo Spain 3 SADAK 4 NIUKU 5 PELLAT FINET 6 JULIaN DAVID
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THE CITY RUNNER Stile high-tech e design urbano interpretati dai tessuti Sensitive® Fabrics
THE CITY RUNNER è il nuovo con-
dinamico nel contesto cittadino, con
cept ispirato a un design urbano e
creazioni innovative, pack-away, che
contemporaneo, che EUROJERSEY,
sfruttano il livello di comfort e l’e-
Azienda del Gruppo Carvico, presen-
sperienza multisensoriale dei tessuti
ta a PREMIÈRE VISION di febbraio.
tecnici Sensitive® Fabrics rendendo
Uno stile high-tech, funzionale e pra-
sempre più attuale il concetto di un ab-
tico interpretato dalla nuova collezio-
bigliamento cosmopolita. Tessuti dalle
ne Ready-to-Wear PE’19 dei tessuti
superfici contrastanti che si modellano
Sensitive Fabrics, per capi iconici,
in continuo equilibrio per capi costru-
versatili e multifunzione. Un mood
iti, giocando tra sfumature pastello e
eclettico per raccontare le caratteristi-
toni caldi, modificando look classici in
che altamente performanti dei tessuti
outfit dallo stile cool. Atmosfere per-
Sensitive Fabrics, facili da lavare e
fette per un trend d’avanguardia sup-
ingualcibili, in grado di seguire chi li
portato dall’intensità delle stampe che
indossa nelle attività più svariate du-
riproducono texture e tinture in capo.
rante tutto l’arco della giornata.
Pigmenti delavé che trasformano colo-
Una nuova visione di funzionalità
ri in nuance dalla vita vissuta.
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ed estetica, per vivere il susseguirsi
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La stampa digitale si fa interprete di effetti texture grazie alle particolari riproduzioni délavé ed effetti tinto in capo ottenute con la stampa Technosolid.
WHITE MAN&WOMAN FALL-WINTER 2018/2019 A CURA DI ELISABETTA FABBRI
IVY OXFORD
BESFXXK
OFFICINA36
ECOALF
AMXANDER
URBAN SOFT s
Lo streetwear non è soltanto bold. C'è anche quello "soft", nel senso di "gentile", ma anche di "confortevole" e "garbato", anche quando vuole essere fuori dagli schemi. Nei volumi, nelle fantasie dei tessuti, nei contrasti di colore e nei toni dégradé.
GEYM
Streetwear is not just bold. There is also a "soft" version, in the sense of "kind", but also "comfortable", polite even when it wants to be out of the box. In volumes, in fabrics patterns, in color contrasts and in dégradé tones.
.OUTER
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TRAKATAN
BERLIN FASHION WEEK FALL-WINTER 2018/2019 A cura di Alessandra Bigotta
STRENESSE
KLEINIGKEIT-STRASSE MEETS PROBLEMLĂ–SER
DAMIR DOMA
SCHNEIDERS SALZBURG
contemporary rhythm s
Direttamente dalla fashion week berlinese, una moda che spazia dagli influssi active alle nuove uniformi urbane: tutti, uomini e donne, sentono il bisogno di abiti lontani dai conformismi, disinvolti nelle linee e, soprattutto, mai costrittivi. Directly from Berlin fashion week, upcoming fashion trends range from active to new urban uniforms: everyone, men and women, are longing for a wardrobe where conformism are banned, in the name of a fresh carelessness, far from any tightness.
ROY ROBSON
il ricordo di gianni versace al kronprinzenpalais A retrospective about Gianni Versace is open till 13th April at Kronprinzenpalais. Anche Berlino rende omaggio a Gianni Versace, a oltre 20 anni dalla morte e a 40 anni esatti dalla fondazione del suo marchio: è aperta fino al 13 aprile presso il Kronprinzenpalais, affacciato sul viale Unter den Linden, una retrospettiva che ricostruisce il mondo dello stilista italiano attraverso 300 outfit, accessori, pezzi di design, disegni, scatti di grandi fotografi, musica e altro. A Berlino Versace aveva organizzato nel 1994 la mostra Signatures, salutata da un grande successo.
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TREND
BRAND TO WATCH Brand al debutto o con alle spalle poche stagioni. Il loro fil rouge? Un concept originale e una storia da raccontare DI ANGELA TOVAZZI
Brands ready to debut, or collections born few seasons ago, with an original concept and a story to tell.
IH NOM UH NIT Designed by Chaz Jordan, this men’s and women’s brand bets on a deluxe streetstyle. Nato nel 2015, Ih Nom Uh Nit sta spopolando negli Usa (amato da celebrities come Jaret Leto e Chris Brown) e conquistando spazio anche in Italia, attraverso top shop come Antonia, Antonioli, LuisaViaRoma ed Excelsior. Sotto la guida di Chaz Jordan, nato a Chicago e di base a Los Angeles, il marchio uomo e donna scommette su tessuti hi-quality e savoir faire artigianale, applicati a silhouette streetstyle. Distribuito dalle showroom Blkpt a L.A. e Marcona a Milano, presenta prezzi compresi fra 150 e 400 dollari, con picchi fino ai 5mila dollari.
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BIG UNCLE
BIUU
Created by Sabino Lebba and Riccardo Moroni, the brand proposes sartorial streetwear.
Founded by the Chinese designer Wu Hao, the brand sets to open showrooms in Paris and New York.
Nato nel 2014, Big Uncle è un marchio creato da Sabino Lebba e Riccardo Moroni, che dopo aver maturato diverse esperienze nel settore (il primo come product e retail manager, il secondo come modello e texture designer) sono scesi in pista en solitaire. Ne è nata una linea made in Italy che combina tailoring e streetwear, oggi in una trentina di negozi wholesale, tra cui Antonia ed Excelsior a Milano, Boon The Shop a Seoul, Lane Crawford a Hong Kong e United Arrows a Tokyo. Distribuita da L.A. Distribuzione, presenta prezzi sell in fra 80 e 450 euro.
Fondato a Parigi dallo stilista e imprenditore cinese Wu Hao, Biuu è un brand specializzato nel menswear, con base a Shanghai e già presente con boutique monomarca nelle vie più esclusive della metropoli cinese. Con la presentazione della collezione (ispirata alla tradizione culturale cinese) all’ultima edizione di Milano Moda Uomo, il marchio ha posto le basi per fare il grande salto, alla conquista di un posto al sole sul mercato internazionale. Prossimi obiettivi, l’apertura di showroom direzionali in piazze strategiche come Parigi e New York.
YOJ The brand, designed by Laura Strambi, offers eco-friendly and 100% made in Italy coats. Si chiama YoJ, ha debuttato all’ultimo White e ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi le preferenze dei consumatori più green oriented. Firmato dalla direttrice creativa Laura Strambi, il brand è sinonimo di capispalla eco-sostenibili, 100% made in Italy, realizzati con alpaca, mohair, cotone e fibre a minimo impatto ambientale, tessuti second-life e colori azo-free. Ogni proposta è un pezzo unico, fatto interamente a mano in ogni fase del processo produttivo. Distribuito da Milk Showroom a Milano con prezzi sell in intorno ai 400 euro, YoJ sta iniziando a costruire una rete wholesale internazionale.
Trends, Takeaways and Turning Points from NRF 2018
Focal Points to Inspire and Ignite 2018 Business Priorities Change
Customer Experience
Customer Service
Disruption taking place in every industry mandates that brands and retailers embrace and respond to change.
Remember the fundamentals and embrace technology to support superior shopping.
Delivering exceptional service is imperative and will be an even greater differentiator in the future.
“Volatility is the new normal”
The Shopper Speaks: Keeping Up with the Ever-changing Fashion Shopper 2018 Astound Insights Fashion Research
Learn what your shoppers have to say about the fashion topics of the day: Channel Usage (Online vs. Physical store) Browse and Buy Digital Behavior Mobile Shopping Patterns
“99 out of 100 times, the #1 response to ‘why a brand is their favorite’ is great customer experience” “I do not believe that Amazon is killing retailers. I believe retailers’ bad service is killing retailers.”
Changing Fashion Shopping Behavior Retailer/Brand Selection including The Amazon Factor The Site Experience The Evolving Role of the Physical Store Sales Associates and In Store Technology Dynamics Returns and Logistics
People
Innovation
AI & Data
Training and taking good care of your people and culture will be integral to taking care of your customers.
“The goal in 2018 should be to use technology to help us recapture humanity.”
Survival and growth depend on fostering creative new ways of imagining product, people, services and logistics.
“The retail apocalypse underestimates creativity.”
Retailers will embrace technology to provide information that best targets their shoppers with the right product in a timely fashion.
“It’s a C2B world—business is learning from consumers using data mining”
To learn more about how digital commerce is transforming the fashion industry please visit: astoundcommerce.com
You can request the upcoming Fashion Report or connect with our local team to discuss your unique needs.
CHILDRENSWEAR FALL-WINTER 2018/2019
MIMISOL
DRESS & PLAY
LE COLLEZIONI AUTUNNO-INVERNO 2018/2019 DEDICATE AL BAMBINO TRAGGONO ISPIRAZIONE DALLA RICCHEZZA DELLE SENSAZIONI DELLA VITA METROPOLITANA: RITMI CONTRASTANTI, MIX INASPETTATI, LA VELOCITÀ CONTEMPORANEA, LA SINFONIA DEI CAMBIAMENTI. UN’INSOLITA COORDINAZIONE TRA NUOVI STRATI DI COLORI E TESSUTI PORTA A UN INATTESO VIGORE. LA FUNZIONALITÀ SI COMBINA CON LA VITALITÀ, PER CREARE UN NUOVO WORKWEAR; RILASSATO ED ELEGANTE, PERFETTO PER LA VITA DI TUTTI I GIORNI, ATTIVA E FRIZZANTE, DALLA SCUOLA AL PARTY, PER GIOCARE A ESSERE GRANDI. DI ALBERTO CORRADO
Fall-Winter 2018/2019 collections dedicated to children are inspired by the richness of the sensations of metropolitan life: contrasting rhythms, unexpected mixes, a contemporary speed, the symphony of changes. An unusual coordination between new layers of colors and fabrics leads to an unexpected force. Functionality combines with vitality, to create a new workwear; relaxed and elegant, perfect for everyday life, active and sparkling from school to a party, to play big. 06_02_2018
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CHILDRENSWEAR FALL-WINTER 2018/2019
HOLIDAY ON ICE Il mood invernale è fatto di maglioni, camini accesi e serate passate a giocare. Tonalità di tendenza accendono motivi floreali e pittorici di sapore naïf ma anche righe, quadri e losanghe multicolor. Winter mood is made of sweaters, burning fireplaces and evenings dedicated to play. Trendy shades light floral motifs and patterns inspired by naïf paintings, but also stripes, checks and multicolour diamond meshes.
DIXIE BIMBA
MIMISOL
SILVIAN HEACH KIDS
MARNI
DOLCE&GABBANA
STELLA JEAN
DONDUP 82
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RETRO FOREST Alle calde sfumature dei rossi, granata e terra, che ricordano la campagna e il bosco, fa da contraltare il marrone, che torna per convertirsi in un colore base, perfetto per essere abbinato alle tinte vivaci. Fra i materiali, il denim e il tricot diventano essenziali nelle fredde giornate invernali. Impossibile fare a meno della felpa, indispensabile per capi che si adattano alla perfezione ai movimenti dei piĂš piccoli. Red, garnet and earth shades recall the countryside and the forest, while brown comes back, to become a base color, perfect to be combined with bright ones. Among fabrics, denim and knitwear become essential for cold winter days. In addition, sweatshirts are syononymous with comfort, adapting perfectly to the movements of the biys and girls.
ELSY GIRL
FOQUE
CHICCO
BLAUER JUNIOR
GIOSEPPO FUN&FUN
ELISABETTA FRANCHI LA MIA BAMBINA 06_02_2018
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CHILDRENSWEAR FALL-WINTER 2018/2019
PARTY STAR Un’eleganza senza tempo, ma che si rinnova di stagione in stagione: il classico azzurro si alterna al bianco latte e al rosa o al bordeaux, ma sorprende osando anche tonalità più forti. Fantasie floreali e dettagli bon ton aggiungono un tocco di eleganza, ma qua e là fa capolino la grinta dei glitter e di grafismi forti, che si fanno notare. A timeless elegance, able to renew itself from season to season: classic light blue alternates with milky white and pink, but surprisingly chooses also stronger colors. Floral patterns and bon ton details add an elegant touch, but glitters and strong graphics appear here and there, for children who don’t want to go unnoticed.
NATURINO PATRIZIA PEPE
ANDREA MONTELPARE
FRACOMINA MINI
BARCAROLA
N°21
MONNALISA
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CUDDLES CLUB
Ogni tendenza riflette uno stato d’animo, un sogno e questo mood parte dalle origini, dalla voglia di dolcezza: i neutri, i biscottati, il beige e il crema sono i nuovi colori di stagione, alternati al grigio e al blu. Importanti la matericità delle lavorazioni, come i ricami tridimensionali, il comfort e la cura dei particolari. Every trend reflects a mood, a dream and this mood starts from the origins, from the desire for sweetness: neutral, rusks, beige and cream are the new season’s colors, while grey and blue are evergreens. Three-dimensional embroideries are as important as comfort and details.
FILOBIO MC2 SAINT BARTH
BRUMS
SARABANDA
BAMBOOM TWINSET
TARTALETA
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CHILDRENSWEAR FALL-WINTER 2018/2019
BORN IN ALASKA Il mare del Nord e le temperature rigide ispirano questo tema. Il capospalla è pensato per affrontate differenti gradazioni di freddo. Spazio a imbottiture in piuma naturale o in ovatta Climashield, giacche con differenti lunghezze, fodere in eco shearling, colli in pelliccia, ghette e tasche con interno tessuto micro-pile. The North Sea and its cold temperatures inspire this theme, focused on an outwear designed to deal with different kinds of cold. Paddings in natural feather or in Climashield wadding, jackets with different lengths, eco shearling linings, fur collars, gaiters and pockets with micro-fleece fabric inside are essential.
GALLUCCI
COLMAR ORIGINALS JUNIOR 120% CASHMERE
DIADORA KIDS
FREEDOMDAY
ICE ICEBERG
STONE ISLAND ADD 86
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LEISURE HIGHLANDS Elementi noti vengono ricombinati in maniera inusuale, creando un punto di vista nuovo. Tessuti leisure e comfort sono mixati con dettagli preziosi e le forme sono eclettiche: ampie, essenziali, geometriche. La cartella colori rispecchia questo spirito, con un uso disinvolto dei colori e delle fantasie. Known elements are recombined in an unusual way, creating a new point of view. Leisure, comfortable fabrics are mixed with precious details and shapes are eclectic: wide, essential, geometric. The color chart reflects this spirit, through a carefree use of colors and patterns.
DESIGUAL KIDS
MARCELO BURLON KIDS
AM66
BOBOLI DIRK BIKKEMBERGS
TUC TUC VIVETTA
IL GUFO
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PITTI BIMBO 86
BLAUER JUNIOR
ora anche baby At Pitti Bimbo Blauer Junior launched babywear, to be distributed in more than 350 stores. Su richiesta di agenti e clienti, Blauer Junior ha introdotto nel nuovo campionario invernale una serie di capi - dal piumotto al sacco - dedicati al baby da 6 a 24 mesi che, come spiega Giuseppe D’Amore, managing director dell’azienda produttrice, Fgf Industry, «saranno distribuiti negli oltre 350 negozi tra Italia ed estero che commercializzano le proposte junior. L’80% di questi multimarca si trova sul nostro territorio e il 20% oltrefrontiera, contro il 40% dell’adulto». Il gruppo Fgf Industry, per il quale Blauer è il core business, ha archiviato il 2017 con un fatturato di 48 milioni di euro, licenze incluse, in aumento del 25% sul 2016 e con un export che dal 40% dovrebbe portarsi al 60% entro il 2020. Il bimbo, le cui vendite sono il 10% del totale, andrà di pari passo, con le dovute proporzioni, vista l’impostazione ancora “Italiacentrica”. (a.b.)
simonetta
un nuovo inizio Acquired by Isa SpA, Simonetta starts its new deal and announces a partnership with Vespa. Il target è sempre premium e lo stile a misura di bambina - con i pois, i fiori, le eco-pellicce, gli abiti a palloncino -, ma con un focus attento sui prezzi e la funzionalità: la nuova Simonetta nell’era di Isa SpA, sotto la direzione creativa di Mila Zegna Baruffa, è stata protagonista della prima serata di Pitti Bimbo, il 18 gennaio, alla Limonaia di Villa Vittoria di Firenze. Un’occasione per avviare ufficialmente il new deal e per presentare l’intesa con Vespa per l’abbigliamento under-16 di questo iconico marchio, che si aggiunge a un portafoglio di cui fanno parte, oltre al brand Simonetta, le licenze bambino di Emilio Pucci, Lanvin e Aston Martin, oltre a un accordo produttivo con Fendi. La prima collezione Vespa Kids, al via con l’inverno 2018/2019, punta su colore, divertimento, comodità e contemporaneità. (a.b.)
childrensalon
l’escalation continua The multilabel e-store Childrensalon ended 2017 with 80 million pounds in turnover. They were 42 in 2015. Un tempo era solo un negozio fisico (tuttora esistente a Royal Turnbridge Wells, nel Regno Unito) e a fine anni Novanta, in netto anticipo sui tempi, ha avviato l’e-commerce multimarca di premium brand in taglie mini: è stato l’inizio di un’escalation per l’inglese Childrensalon, che ha portato i ricavi dai 42 milioni di sterline (quasi 48 milioni di euro) del 2015 agli attuali 80 milioni (circa 91 milioni di euro), con la prospettiva di crescere ancora nel 2018. «Il nostro team conta 330 persone, con un buying team di una quindicina di esperti - informa Arianna Vaccas, director of communications -. Commercializziamo 270 brand, di cui il 70% europei e moltissimi italiani, con la Gran Bretagna come primo mercato, gli Usa come secondo e, terza, l’Europa». Tra i progetti portati a termine di recente, l’avvio di un outlet online e della app, che ha avuto 10mila download solo nella prima settimana. (a.b.)
chicco
liberi di fare i bambini Chicco came back to Pitti Bimbo with a Fall-Winter 2018/2019 collection dedicated to kids who are “free to be kids”, also with the support of universities, to offer total comfort. “Liberi di fare i bambini” è l’headline scelta da Chicco per il ritorno in Fortezza da Basso con le proposte autunno-inverno 2018/2019. Focus su modelli e accessori il cui punto di partenza è sempre il comfort: un risultato da raggiungere anche in sinergia con le università, come nel caso delle scarpine Chicco Start Up, studiate per i piccolissimi che iniziano a gattonare, con alcune parti morbide e flessibili e altre rinforzate. Una linea preparatoria a quelle destinate alle età successive, con le gamme Imparo per i primi passi e In Progress dai due anni in su. (a.b.)
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THE DAILY INTERNATIONAL FASHION BUSINESS NEWSLETTER. THE SPIN is the daily sum-up of fashion business news happening around the globe, well curated and carefully selected from all leading global news sources by TextilWirtschaft’s NYC office staff.
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PORTRAITS
ROCCO IANNONE/DIRETTORE CREATIVO PAL ZILERI
«IL MIO UOMO NON DEVE MOSTRARE I MUSCOLI» Rocco Iannone ci racconta di sentirsi un privilegiato. E non a torto. A soli 34 anni (il prossimo 27 febbraio) di strada ne ha già fatta tanta: dieci anni nelle fila di Giorgio Armani e, dallo scorso 3 luglio, la carica di direttore creativo di Pal Zileri. Con la sua moda vuole fare piazza pulita dei cliché: «Il mio uomo - dice - non ha bisogno dei muscoli. È consapevole e non ha paura di mostrare il suo lato fragile» DI ANGELA TOVAZZI
The fashion designer Rocco Iannone, born in Catanzaro (in southern Italy) in 1984, after ten years at Giorgio Armani was appointed creative director of Pal Zileri, menswear brand acquired in 2014 by Mayhoola Group. «The man I see - he says - doesn't need to flex his muscles and is not afraid to show his fragility». • Rocco Iannone è nato il 27 febbraio 1984 a Catanzaro
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l nome di Rocco Iannone, classe 1984, è salito alla ribalta lo scorso gennaio, in occasione della sua prima sfilata come direttore creativo di Pal Zileri. Partito da Catanzaro, dopo il Liceo Artistico, per frequentare l’Istituto Marangoni a Milano, ha saputo giocare bene le sue carte: a un mese dal diploma (nel 2006) gli si sono aperte le porte da Dolce&Gabbana e subito dopo è entrato nel palazzo di Re Giorgio, dove ha iniziato a curare il menswear, i progetti speciali e di brand endorsement. Una (importantissima) palestra durata dieci anni e mezzo, fino a maggio 2017: «Quello che mi resta - racconta Iannone - sono gli insegnamenti non tanto sul fronte estetico, concetti che comunque mi appartengono, quanto l’overview sul business. Giorgio Armani mi ripeteva sempre che la creatività non è mai fine a se stessa, ma deve sempre confrontarsi con il mercato». Una filosofia sul crinale fra pensiero e azione, idealismo e concretezza, che si è portato dietro come bagaglio per affrontare il compito di reinventare Pal Zileri, brand di casa Forall, passata sotto il controllo di Mayhoola Group nel 2014. «Mi sono
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chiesto: come facciamo • Dopo il Liceo Artistico nella sua città natale si trasferisce a raccogliere il testimoa Milano, dove frequenta l’Istituto Marangoni, ne di un’azienda radicata diplomandosi nel 2006 nel tailoring, in un momento in cui il tailoring • Inizia a lavorare da Dolce&Gabbana per la donna, per è in fase calante?». La poi arrivare alla corte di Giorgio Armani per seguire il risposta è venuta dal menswear. Da Re Giorgio rimane dieci anni, coordinando mercato. O meglio, dai anche i progetti speciali e di brand endorsement, tra cui Vip consumatori. «Abbiamo e celebrity dressing in tutto il mondo ampliato il mix merceologico, con maggior • Il 3 luglio 2017 assume la carica di direttore creativo spazio a outerwear, madi Pal Zileri, con la responsabilità per le collezioni Pal Zileri glieria, denim, accessori e Lab Pal Zileri e per l’immagine globale del marchio - spiega - ma soprattutto cercato di dialogare con gli uomini di oggi». Il Iannone, che confida di non staccare mai, primo obiettivo è stato infrangere l’equadi considerare lavoro e vita privata come zione di maschio e macho, forza e mascodue sfere in osmosi, trovando ispirazione in linità: «L’uomo che ha fatto da riferimento ogni momento. E che, oltre a essere appasalla collezione - racconta - non sente la sionato di cinema, buone letture, musica e necessità di camuffare le proprie fragilità yoga, è un neofita della danza classica. «Di dietro i muscoli. È consapevole, non è imquesta disciplina - spiega - mi piace l’elepostato, sa chi è. E sa riconoscere il valore ganza. Ma anche la fatica che comporta». delle donne, che sfuggono al vecchio luogo Giusto per ribadire che la via obbligata per comune di esseri da proteggere». Restare la bellezza è quella del metodo e che non connessi con il mondo che cambia continua c'è sogno senza realtà. ■ a rappresentare l’unico vincolo creativo per
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CAREERS A CURA DI ANDREA BIGOZZI
Hedi Slimane a capo di Céline Arnault: «Triplicherà le vendite» Hedi Slimane is the new artistic director of Céline. Bernard Arnault hopes that the designer will help the French brand double or triple its revenues within the next five years.
A partire da febbraio è Hedi Slimane il direttore artistico, creativo e immagine di Céline. Lo stilista, che ha preso il posto di Phoebe Philo, è pronto a introdurre da subito una serie di cambiamenti radicali nella maison, che sotto la sua guida lancerà la linea uomo e le fragranze. Novità che, secondo Bernard Arnault, faranno bene al business della griffe, destinato - secondo il numero uno di Lvmh - a raddoppiare o triplicare nel giro di cinque anni il suo fatturato, che attualmente si aggira intorno al miliardo di euro. L’ingresso disruptive alla guida di Céline rientra alla perfezione nello “stile Slimane”, che già quando aveva preso la guida di Yves Saint Laurent aveva immediatamente cambiato nome al brand, eliminando la parola Yves. Slimane, che ha 49 anni, è stato al timone di Saint Laurent per quattro anni, fino al 2016, e prima ancora, per sette anni, aveva ricoperto il ruolo di direttore della linea Dior Homme: l’approdo in Céline segna il suo comeback in Lvmh. L’esordio di Slimane in passerella è previsto per settembre 2018 a Parigi, in molti si attendono una sfilata co-ed.
Geox: arriva da Gucci il nuovo ceo Mascazzini Former Gucci America Executive Matteo Mascazzini is the new Geox CEO.
A un anno di distanza dalla sua nomina ad amministratore delegato di Geox, Gregorio Borgo si dimette dall’azienda di Montebelluna. Al suo posto, il patron Mario Moretti Polegato, ha scelto Matteo Mascazzini, chief operating officer di Gucci America, che è entrato in carica l’1 di febbraio. Prima dell’esperienza decennale nel gruppo Gucci, Mascazzini è stato dal 2003 al 2007 in Giorgio Armani e, dal 1995 al 2002, ha lavorato in Versace.
Luciano Benetton torna alla guida del gruppo Italian clothing company Benetton Group appointed its founder Luciano Benetton as executive president.
A quasi 83 anni, Luciano Benetton torna operativo in Benetton. Uno degli imprenditori simbolo della moda italiana si rimette in gioco, assumendo la carica di presidente esecutivo di Benetton Group, che aveva ceduto nel 2012. Si tratterà di un capo azienda a tutti gli effetti, visto che nel gruppo di Treviso non esiste attualmente la figura dell’amministratore delegato. Prende il posto di Francesco Gori, presidente da maggio 2016, che, rimesse le deleghe a favore del fondatore, mantiene un ruolo nel cda, oltre ad assumere a breve una nuova carica in un’altra società del gruppo facente capo a Edizione srl. Nel tornare alla guida, Luciano, che è il più anziano dei fratelli fondatori, avrà al suo fianco il chief operating officer Tommaso Brusò.
Ralph Lauren prende da Burberry il primo cdo Ralph Lauren Corp. has named Alice Delahunt to the newly created role of chief digital officer.
Kim Jones lascia Vuitton Kim Jones will exit his role as men’s artistic director of Louis Vuitton and has been mentioned as a potential designer for Burberry.
Dopo sette anni Kim Jones ha deciso di dire addio a Louis Vuitton: la sfilata autunno/inverno 2018 del 18 gennaio a Parigi è stata l’ultima firmata come direttore creativo della collezione uomo della maison. Diplomato alla Saint Martins di Londra nel 2002, Jones l’anno successivo lancia la linea di abbigliamento che porta il suo nome, che congela nel 2008, quando inizia a occuparsi del rilancio del marchio Dunhill. Il 2011 segna il suo passaggio in Louis Vuitton. Non è ancora stato svelato chi prenderà il suo posto nella maison, così come non è ancora chiaro che cosa gli riserva il futuro: in molti socmmettono che il prossimo datore di lavoro di Jones sarà Burberry, oppure Versace.
Ralph Lauren accelera sul digital e si porta in casa l’attuale director of digital marketing di Burberry, Alice Delahunt. La giovane manager entrerà nella squadra del luxury brand americano il prossimo aprile, riportando direttamente al ceo Patrice Louvet. Delahunt, cui è stato affidato il compito di espandere la presenza digitale del marchio su scala globale, rappresenta il primo chief digital officer per Ralph Lauren, che per spingere sul business online ha cooptato nel gruppo una serie di nuove figure specializzate, tra cui Laura Porco nel ruolo di senior vice president e-commerce North America.
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Q&A A CURA DI ANGELA TOVAZZI
FASHION DESIGNER AND FOUNDER OF TRIPLE RRR
ROBERT CAVALLI
«NON MI FACCIO CONDIZIONARE, ANCHE A RISCHIO DI INCIAMPARE» Robert is Roberto and Eva Cavalli’s son and made his debut during Pitti Uomo with Triple RRR, his first men’s collection: a mix between London streetwear and Florentine dandy style. His motto? Do not be influenced, even at the risk of stumbling. È facile o difficile chiamarsi Robert Cavalli? Mi chiedono spesso come ci si sente: non ho mai provato altri nomi, è quello che sono. Se avessi vissuto in due vite diverse, forse potrei rispondere. Diventare stilista era scontato? Non credo sia scontato che un figlio segua le orme della famiglia. Sicuramente il forte legame con la moda mi ha caratterizzato e ha influito sulla mia crescita e formazione, in un’ottica di concezione estetica e artistica. Sono sempre stato affascinato dalla possibilità di creare, la moda è per me uno strumento per raccontare chi sono e rendere tangibili le mie emozioni. Che cosa pensano i suoi genitori della sua decisione di seguire le loro orme? Mi hanno sempre sostenuto e appoggiato ma, per mantenere salda la mia individualità e visione, ho mostrato loro per la prima volta le mie creazioni in occasione della presentazione di lancio. Mio padre in particolare, con la sua esperienza, è una fonte importantissima di consigli e un sostegno certo su cui poter contare. Il complimento più bello che ha ricevuto per la prima collezione Triple RRR? Un giornalista che ammiro mi ha detto con molta sincerità che non sto seguendo la moda ma mi sto focalizzando su un concetto di stile più personale. Fin da prima del debutto di Triple RRR, era essenziale per me creare un dna forte per questo brand, che esprimesse la mia visione stilistica. È stato un commento importante che mi ha fatto capire di essere su una buona strada.
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A chi deve dire grazie? A chi si fa voler bene… a chi mi vuole bene…. A chi mi stimola e mi critica. Come si vede tra dieci anni? Con lo stesso entusiasmo di ora. Sono un sognatore e spero di raccogliere i frutti di questa avventura, fatta di divertimento e duro lavoro.
Il magazine di news, business e trend
Direttore Responsabile e Amministratore Delegato
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Chi le piacerebbe indossasse le sue creazioni? C’è un giovane musicista che ammiro tanto, si chiama Benjamin Clementine, ha una voce unica e uno stile impeccabile. Vorrei diventasse una mia icona! Sono più predisposto al mondo della musica. Mi piace, è una forma d’arte che mi influenza particolarmente quando creo una collezione. Moda e musica sono due mondi molto vicini. Chi sono i suoi stilisti cult? Non ho stilisti cult in particolare. Sono un amante della moda e dei materiali ricercati. Il mio lavoro di ricerca è spesso una caccia ai pezzi unici, che sappiano emozionarmi e darmi uno spunto per creare un codice di stile personale. Qual è il suo sogno per Triple RRR? Farlo diventare un marchio di successo, riconosciuto e riconoscibile nel tempo. Qual è il suo motto, nella vita e nel lavoro? La verité nous rends libres. È la frase portafortuna che ho voluto ricamare sui capi della mia prima collezione. Cerco di non farmi condizionare, anche a rischio di sbagliare e di inciampare, ma sempre con le mie gambe.
Special Projects
Matteo Ferrante Veneziani (m.veneziani@fashionmagazine.it) Assistente di direzione
Valentina Capra (v.capra@fashionmagazine.it) Segreteria e servizi
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EBITDA of 18 million, close to a threshold of 10%, so absolute profitability. In 2018 we plan to reach a turnover of 245 million euro, with an increase in EBITDA and in the bottom line. We now have some peace of mind, so that we can create excellent products for our audience.
MATTEO SINIGAGLIA/REPLAY
«AFTER THE TURNAROUND, OUR FOCUS IS MORE THAN EVER ON PRODUCT» Matteo Sinigaglia has brought new serenity to Fashion Box, returning the Replay brand to profitability and restoring momentum to its turnover. He is now concentrating on the product and above all on the new Hyperflex+ jeans, at the crossroads between technical innovation, performance and aesthetics. «We have an enormous workshop, the high street» explains the entrepreneur. BY CARLA MERCURIO
Reinvigorated in the wake of the crisis, Replay is once again asserting itself on the international fashion scene. Thanks to strategies implemented by CEO Matteo Sinigaglia, owner with his brother Massimo of 70% of the brand, who has been at the helm of Fashion Box, the brand's parent company, since 2009. Sinigaglia, a man who stays out of the spotlight and speaks with carefully-chosen words, has managed to return the company to profitability and to boost its turnover, which amounted to 230 million euro in 2017. «In 2018, this figure will rise to 245» announces Sinigaglia, who was present at Pitti Uomo with a special event at Manifattura Tabacchi, presenting the revolutionary Hyperflex+ jeans. «It's the first jeans - he says - with three kinds of flexibility: the meeting point between technical innovation, performance and aesthetics». Denim «is the quintessence of the company. I am happy to be considered an industry specialist, but Replay is now something much greater». After the good results of 2017, you must be optimistic about 2018… It has been a long journey: we have completed the turnaround process and the business model has totally changed. The company has been readapted to the the market. 2017 closed with a turnover of 230 million euro and an
How have you worked on the collections over these last seasons? A basic qualitative process has been started, with innovative products that are carefully designed and made, combined with a more sophisticated communication method, that respects the rules of the market. This has allowed us to perform in the same way in all countries: this means that the product is really popular right now. Export accounts for 85% of the company's turnover: what are the main markets? First and foremost Northern Europe, followed by mature markets such as Japan which, with its 14 single-brand stores, records a doubledigit growth year after year. Latin America is certainly an area with great potential, where we expect excellent results. Are any new openings scheduled over the next months? In 2017, there were three important openings in Brazil, a market that is showing very positive signs for us, where we have planned a further opening in 2018. In Paraguay we have opened a single-brand store in Asunción and a shopin-shop in Ciudad del Este. We are planning also investments in Colombia, with two stores scheduled between April and May in Bogotà and Medellin. And we are focused on Eastern Europe as well: after the recent debut of our first store in Kiev, Ukraine, the aim is to open new ones in four years in the country, while at the end of March we will unveil a space in Skopje, Macedonia. What results have your reached with e-commerce? E-commerce is giving us excellent results. It now accounts for 5% of turnover and is therefore our best-performing store. Last year, we refreshed our website, but technically it should be refreshed daily, because Internet is an evolving world and has different rules, compared to the high street. I truly believe in cross-selling between e-commerce and physical stores. How important is Italy? It accounts for 15% of turnover. This is by no means a bad figure: the market is complex, because there are many operators, so you need to have the patience to grow organically. But I am an optimist, as demonstrated by the choice of
Florence as a stage for the presentation event for the new Hyperflex+. What are the dynamics in China, where the brand has been operating a joint venture since 2016 with Belle International, which has bought 30% of the company? China is a world that moves in sync with us. We have an extremely important partner and the market is fully evolving in terms of consumption. As a brand, we look to the future and we are sure that the new Hyperflex +, which has sensational elasticity and easily adapts to different shapes, will also be successful there. What were the reasons behind the launch of Hyperflex+? Today, people's priorities include, on the one hand, the desire for a better life, and, on the other, a tendency to use multitasking products, from iPhones to cars, to entertainment and catering. In this sense, denim potentially plays a leading role in fashion, since it can be used for every occasion: at work, during the evening and in your free time. In terms of wellness, we worked on the concept of function of the clothes that we wear and four years ago we introduced the Hyperflex jeans: in a scene in which stretch seemed to be the protagonist, with a performance of 40% or 60%, we arrived at 120% and conquered the market. Now we have launched the second generation. What changes with Hyperflex+? We have benchmarked the most comfortable and high-performance products in the world, which belong to the technical-sports world: they offer crazy performances in terms of elasticity, but are mainly synthetic and therefore not ideal for every day use. While Hyperflex had just one kind of flexibility, with Hyperflex +, patented in partnership with Isko, we have designed the first jeans with three kinds of flexibility, at 360 degrees and over 100%, starting with a cotton base. This enables the creation of trousers with an almost "air" effect and with a perfect fit, that does not change over time. But Hyperflex+ is not just technology and performance: it is also a premium product with great aesthetic value. How will you explain it to consumers? 15 years ago, consumers had much less information and when they saw a new garment, the first question was «What is it?». Today, in a market overcrowded with supply and information, the first question is «What can I do with this garment?». We therefore decided to present the new product at Pitti Uomo, with a special performance for 800 of our best international customers and people from the world of entertainment, sport and fashion.
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How important is denim for you? It is a key component for us, which accounts for 50% of our turnover: we are considered specialists and this gives me great pleasure. The initial engagement with consumers takes place through jeans, but there is a complementary and coordinated world consisting of sweatshirts, T-shirts, shirts and outerwear, where we conquer market shares. Is there a golden rule for innovating in the denim industry? For us it is creativity, which means above all respect for Replay's jeans manufacturing tradition, which has precise rules, that we aim to follow, elevating their values. We have a gigantic workshop, the street, and aim to visit it as much as possible to understand consumer thinking. And we are happy to see that the market is rewarding industry specialists. ■
Takahiromiyashita The Soloist BUYERS AT PITTI UOMO
NEW CLASSIC ADVANCES ALONGSIDE STREET AND ATHLEISURE International buyers at the 93rd edition of Pitti Uomo agreed: the event was energetic, proactive and very dynamic. There has been a return to a more sophisticated style featuring jackets, coats and trousers in wool and velvet. Down jackets have a prominent role, fashionably restyled in oversized versions. BY CARLA MERCURIO
Following a subdued start to the season with London Fashion Week Men’s, Pitti Uomo has reinvigorated the international men’s fashion calendar with a particularly lively edition, featuring a large array of brands (1,244 in total) and special events. The fair was rewarded with a busy turnout: 25% more buyers compared to January 2017, reaching 25,000 units (600 more than last year), and a total of 36,000 visitors. The format was appreciated by buyers who crowded the pavilions and
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locations around the city where special events took place. «Pitti Uomo has confirmed its role as a unique global platform for men’s fashion, where you can find a vast range of companies, from well-known brands to small businesses, emerging brands and capsule collections - comments Beppe Angiolini of Sugar in Arezzo -. It is an event that allows buyers to view and select products that are more in tune with the style of their stores, at a time when there is an increasing focus on individuality. Each store can present its personal vision of fashion, filtered according to its style, to careful research and to the ability to mix products». Indeed, mix is the keyword of the event, according to Fiona Firth, buying director at Mr. Porter: «Pitti Uomo’s rebirth continues, thanks to the skilful combination of fashion shows dedicated to contemporary brands, such as Undercover by Jun Takahashi and Takahiromiyashita The Soloist, and traditional showcases dedicated to luxury menswear inside the fair. This formula gives us buyers the opportunity to examine a wide range of products in a short space of time». The liveliness of the fair was reflected in its attendants’ strong desire for recovery: «I observed a lot of enthusiasm among buyers and saw many beautiful collections, from the point of view of style, colour choices and innovation - stressed Flaminio Soncini, honorary president of Camera Italiana Buyer Moda -. I particularly appreciated the range of colours on show, expressing joy and a desire for renewal. Large volumes are replacing excessively slim silhouettes, which are no longer in fashion, although it should be noted that there is not one single approach: everyone can choose according to their taste and to the philosophy of their store». In the wake of this positivity, there is good news on the budget front: «In general, the situation will stay flat, but the most innovative lines will be rewarded» Soncini reveals. Among the trends that emerged at the fair, buyers welcomed the revival of classic style: «This approach experiments with new products and new volumes, both for jackets and pants, now that the fashion of very short turnup legs has finally come to an end. In this regard, I was impressed by the collections by Tagliatore, PT Pantaloni Torino, Brunello Cucinelli and Lardini» comments Beppe Nugnes of the Nugnes 1920 store in Trani and adds: «Menswear specialists must take into account the fact that a large number of consumers dress classically and they must therefore propose new ideas». «Pitti confirms what we see in stores: we are returning to refined, informal menswear, featuring jackets matched with sweaters and sports pants, made of refined fabrics with a soft touch» echoes the team of buyers at the Bongénie-Grieder department store in Geneva. Andrea Bonecco, buying manager at Rinascente, thinks the same: «At this edition, alongside the extensive use of velvet, I saw a great desire for a return to more classic forms, not necessarily for suits, but certainly for coats: it is not a new development, but an evidence that wool sector is once again starting to play an important
role, getting the upper hand over nylon. On the fashionable side, there are many down jackets, especially oversized jackets: this trend comes from the super-fashion collections, such as Balenciaga, and has now reached the more commercial brands». Colours will play a major role: «Once again, this trend is rooted in the world of designer labels, where combinations of black, yellow and orange are all the rage - Bonecco clarifies -. This trend has permeated the collections at the show, which also featured a lot of soft pink shades, combined with grays, beiges, browns, blues and burnt colors». Bonecco adds a few words about emerging brands: «The labels presented in the Athlovers section were particularly interesting. They created their products with Reda fabrics: an innovative way of interpreting athleisure. The interpretations by Dyne and Gr1ps were especially intriguing». Andrea Bonvicini of Bonvicini in Montecatini Terme believes that his focus, when it comes to purchases for next winter, will be on outerwear, primarily on coats and down jackets: «We have been investing in coats for three or four seasons. Down jackets, which perhaps sell better, are not strikingly different from in the past, except for the oversized trend, which is popular in countries like China and Korea, but not in Italy. Today, the market is divided between Woolrich and Canada Goose, with Moncler accounting for the rest. Rossignol has great potential and offers good value for money. Divisibile has come up with an innovative product: a down jacket with a "vertical" zip, that allows you to separate the left and right parts, to create different combinations». Carmen Imelda Walsh, art director of Stefaniamode.com, also considers outerwear to be the dominant trend: «We identified a particular brand of parkas in different colors, named Raglan United: a simple, essential project, which is what we appreciate, unlike brands that want to do everything to all costs». In contrast, Fiona Firth of Mr Porter prefers a total look: «The most interesting collections - she explains - are those by Brunello Cucinelli and Camoshita United Arrows, which presented a complete and timeless wardrobe. Cucinelli has taken inspiration from the Seventies, reinterpreting them with more modern shapes. Camoshita has also drawn from the Seventies in terms of color, but has combined this with a Japaneseinspired style. We have also seen a series of non-mainstream brands, which presented collections at affordable prices that are very interesting from a construction point of view. Two notable examples are Valstar and Massimo Alba, which presented highly impactful collections on the catwalk». Andrea Galbiati of Folli Follie and TheDoubleF makes a suggestion for those looking for lesser-known names and ranges: to keep an eye on Japanese streetwear by Poliquant and on Nilmance, a contemporary collection with a focus on technology and functionality, founded in 2016 by Mike Yeung, a young Hong Kong graduated from the University of the Arts in London (Contributor: Andrea Bigozzi). ■
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Prada BUYERS AT THE FASHION SHOWS
«WE SUPPORT MILAN, BUT A NEW STYLE IS NEEDED» Given the recovery of the menswear market, Milan must focus more on men’s fashion. And before discussing drastic solutions, such as fusing the men’s and women’s fashion weeks or a merger with Pitti in Florence, buyers believe that is worth creating a calendar with greater contamination between the classic and the new. To give the city a new style. The first signs have been evident in this very edition. BY ANDREA BIGOZZI
The problem with Milano Moda Uomo is not its very short 72-hour duration, but its place in the calendar. Its position between Pitti Uomo and the Paris fashion shows remains the same as ever, but fashion system has changed: the need to optimize timing (and budgets) and the growing importance of women’s pre-collections, which in France are sold at the same time as men’s fashion shows, has reduced, season after season, the number of foreign buyers that travel to Milan for men’s fashion week. What can be done to reverse the trend of buyers spending just three days in Milan, compared to ten days in Paris? Many industry professionals, such as Beppe Nugnes, owner of Nugnes 1920, have no doubts: Pitti Uomo and Milan should be merged into a single event, both a commercial hub for product and a showcase for new trends. Others, such as Vinicio Ravagnani, owner of the eponymous boutiques in Novara, Legnano, Arona and Genoa and Antonio Ignomeriello and Gianpaolo Galasso of Quadra Group, which owns a series of stores in Bari, Molfetta and Trani, believe that the problem lies in Milan fashion week’s development into an event that is more geared around networking than sales. «Milan - commented Ravagani - has been eclipsed by Paris, which is where we ultimately go to buy. Milan shows come first, but buying is the last stage, so we don’t buy in Italy». Is Milan’s fate sealed? Not necessarily. Though Ravagnani makes a radical suggestion («We could start buying in Milan rather than Paris, at least by alternat-
ing between the two each season»), Milan must focus more on men’s fashion and make a greater effort. «The men’s fashion market is doing fine - remarked Andrea Galbiati of Folli Follie and TheDoubleF -. Sales are going very well in our stores and even better online. Budgets for menswear are on the rise, yet all this dynamism is not reflected in the Milan calendar. It needs to offer something new: more cutting-edge names such as Marcelo Burlon and Palm Angels, which can be identified with the new style of our fashion week. New entries such as Represent and Sulvam are examples of interesting contamination, but there is more work to be done». Milano Moda Uomo will have to relaunch with a strong new identity, or «there is a risk - observes Massimiliano De Marianis of LuisaViaRoma - that buyers will just see the major brands in Milan and only do scouting in Paris, perhaps at the Italian showrooms in the city. Not because the French fashion week is more appealing, but due to how it is structured». THE ONLY CERTAINTY IS THE ENORMOUS POWER OF STREETWEAR Italian and international buyers express much more positive views when analysing the fashion week in terms of the autumn-winter 2018/2019 collections presented on the catwalk. The most popular were those of Prada, Versace, Fendi, MSGM and Dolce&Gabbana which, despite their differences, all share the same desire to offer the best possible interpretation of contemporary style. Catwalks displayed a passion for uniforms and a utilitarian wardrobe, with clothes for example by Neil Barrett, which Carmen Imelda Walsh, art director of Stefaniamode.com, Candice Fragis, buying and merchandising director of Farfetch and Alix Morabito of Galeries Lafayette, believe will be among the season’s bestsellers. Prints and logos were also on display (especially the iconic logos of major Made in Italy brands such as Fendi and Prada, which presented the famous triangle in a maxi version), as well as inspiration from the mountains: one notable example in this respect is Marni and the work of its creative director Francesco Risso, who won over the buyers, especially from abroad. Ethnic touches were also evident, not to mention the collections with a streetwear and underground style, in particular Palm Angels and Marcelo Burlon County of Milan. There is basically one rule: there are no rules and brands must follow their own personality. «The important thing - notes Beppe Angiolini of Sugar- is the creative energy expressed by the collections rather than in individual garments». «Everything has been purposefully combined and all the designers have been excellent» commented Yosuke Kobayashi, fashion director of Sogo & Seibu. So they have all been excellent, but when it comes to choosing a winner, the buyers point to Prada: from Andrea Galbiati of Folli Follie to Massimiliano De Marianis of LuisaViaRoma, Beppe Nugnes, Alix Morabito and Chris Kyvetos, buying director of Stylebop. com, they all loved the change of direction/return
of Miuccia Prada and recognized that there is a new buzz around the Milan fashion house (Gucci and Alessandro Michele must be on guard). Aside from Prada, buyers particularly admired Versace, «which was very daring and presented clothes - as well as accessories, such as the new sneakers that I thought were stunning - that are genuinely marketable» commented Andreas Schmeidler, president of the TsUM department store. MSGM was also well-received, thanks not only to its collection, but also to a fashion show at the University of Milan featuring a cast of student models. «The collection was new and commercial at the same time - observed Federica Montelli, head of fashion at Rinascente -. I especially enjoyed the co-lab with Eastpak and the sneakers, which particularly appeal to our Asian customers» added the buyer of the Italian department store. There was also acclaim for the new concept of tailored sportswear by Alessandro Sartori for Ermenegildo Zegna. The only drawback was the slightly excessive prices, according to buyers including Schmeidler. Buyers often raise this concern about prices in their comments at the fashion shows: «Everything is too expensive - they repeat - given that before we place an order we have to ask ourselves whether today’s consumers, including young people, can afford such prices». Prices are often the real obstacle for buyers to increase their budgets, although this season several of them have announced that they will buy more. The increase is often linked to the online business, as evidenced by the forecasts of Stylebop.com: «We will increase our budget - confirmed buying director Chris Kyvetos -. The outerwear presented at the fashion shows alone justifies an increase». THE FUTURE IS A COMBINATION OF CLASSIC AND NEW However, to give Milan a new identity and energy, we must not rely exclusively on the traditional Made in Italy labels, which are still doing their duty: one only need consider Dolce&Gabbana, which organized three shows. New ingredients are needed, such as an extra injection of underground, which the city - perhaps due to its bourgeois identity - has never felt the need to showcase. Hence why Rick Owens’ event linked to the “Subhuman, Inhuman, Superhuman” exhibition captured everyone’s attention. «It felt like being in Berlin» commented the buyers interviewed. They also spoke enthusiastically about the Palm Angels show, «the most extreme among those presented by the designers, a true novelty for Milan». Underground style mixed with sportswear is a popular combination, as demonstrated by the success of Marcelo Burlon, whose fashion show was attended by many important buyers. GCDS and Represent also are examples of a successful contamination. «These are the names that Milan must focus on in the future - all buyers agree -. Before discussing a merger or cancellation, it is worth trying to evolve from a stylistic and commercial point of view» (Contributors: Alessandra Bigotta, Carla Mercurio and Angela Tovazzi). ■
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PEOPLE DI CARLA MERCURIO
GIANMARIA SAINATO
BRYANBOY A MILANO MODA UOMO
«METTETE A NUDO IL VOSTRO STILE, MA NON IL VOSTRO CORPO»
«IL MIO LIKE AI BIG BRAND "RINGIOVANITI". EMERGENTI? LI CERCO ALTROVE»
With his Latin charm, Gianmaria Sainato, 632 thousand Instagram followers, is one of the top influencers in Italy. His recipe? «Chameleonic style, absolute visibility to the product and the denial of revealing the body». Nell'olimpo dei top ten men influencer italiani stilato dall'agenzia di influencer marketing Ida c’è anche Gianmaria Sainato, 23 anni e un parterre di 632mila follower su Instagram, già individuato dal nostro magazine Fashion, che lo ha premiato lo scorso anno in occasione del Digital Influencer Day, in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Tedesca. Giovanissimo, Sainato si muove con dimestichezza nell’intricato universo del digital, tra viaggi, sedute di posa per i marchi del menswear, visualizzazioni, indicizzazioni, questioni fiscali e deontoligiche («Tutti i miei post in collaborazione hanno la scritta “ad” e poi ci sono i documenti contabili su cui risulta tutto», tiene a sottolineare). «Ho un avviato il blog (Gianmariasainato.it) sei anni fa, spinto dalla passione per la moda e la tecnologia» spiega. Un lavoro che non si improvvisa: «Ho team di collaboratori composto da un editor, una traduttrice, un paio di fotografi, un programmatore, un web designer e una consulente per l'amministrazione. Le foto sono frutto di scelte professionali, in cui i protagonisti sono il prodotto e le esigenze editoriali del brand. Il mio stile camaleontico mi consente di interpretare più mood, dal classico al casual, dall'elegante allo sportivo». In un mercato non facile per l'influencer marketing al maschile, Sainato ha la sua ricetta per emergere: «Ogni talent deve spiccare per le sue qualità individuali, ma ci sono anche regole che vanno seguite. Io, per esempio, che mi muovo nella sfera della moda e del lifestyle, non espongo mai il mio corpo. Chi lo fa punta ad aumentare i follower, ma è una scelta sbagliata». Col tempo ha finito per dare la priorità a Instagram: «Le visualizzazioni sono molte di più rispetto al blog, ossia rispettivamente 5,5 milioni a settimana e 100mila mensili. Solo due o tre anni fa sul blog ne contavamo 600/700mila. Ma porto avanti ugualmente il sito perché è un po' la mia Wikipedia ed è anche importante per i motori di ricerca, perché è molto ben indicizzato». Nel presente di questo giovane, arrivato a Milano da Sapri, c'è un'attività che va a gonfie vele, ma Sainato non si ferma qui: «È un mondo che evolve molto rapidamente, bisogna guardare in prospettiva. Io sogno di partire con una mia linea di sneaker, per poi arrivare all'abbigliamento. Ho lanciato in passato una capsule di gioielli in partnership, ma ora vorrei camminare con le mie gambe».
Intercepted at Milano Moda Uomo, Brianboy said: «The growing attention of big brands to the young is ok. I saw nice shoes, but too much Balenciaga style». Intercettato alla sfilata di Fendi nei giorni di Milano Moda Uomo, il noto influencer filippino da 669mila follower su Instagram ha detto la sua sulla collezione («È stato uno show molto forte e divertente: il logo della doppia F sul visone è fantastico») e sulla manifestazione in generale: «Ho visto belle scarpe, ma c'erano dappertutto copie di Balenciaga. In generale lo sport è sempre più rilevante nel ready-to-wear e trovo positivo vedere che anche i marchi presenti a Milano, capitale del tailoring, si stanno aprendo a questa tendenza, disegnando proposte per il target giovane. Nuovi nomi? Non saprei segnalarne, ma devo dire che alla kermesse non vengo principalmente per vedere designer emergenti».
LEVI’S
QUATTRO ARTISTI PER LA TRUCKER JACKET On the occasion of the Levi’s Trucker Jacket 50th anniversary, four artists have personalized the historical jacket with their own style, then put on sale on the CharityStars platform, for a fund-raising on behalf of Safe Heart onlus. La burlesquer, make up artist e modella Janet Fischietto, la band romana Thegiornalisti, l’instagrammer e variopinto illustratore Finnano Fenno e l’attore Arturo Muselli, il nuovo boss “Sangue Blu”di Gomorra 3: per festeggiare i 50 anni dalla Trucker Jacket di Levi’s la rivista Rolling Stone ha coinvolto i quattro artisti in un’iniziativa benefica. Ciascuno di loro ha personalizzato secondo il proprio stile la celebre giacca, messa in vendita all’asta su CharityStars, la piattaforma benefica specializzata nella raccolta di fondi tramite il web. I proventi sosterranno Safe Heart Onlus, associazione nata dall’iniziativa di quattro cardiochirurghi dell’Ospedale Monzino di Milano, che punta a dare speranza di vita a bambini e giovani adulti dei Paesi in via di sviluppo.
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RED CARPET A CURA DI CARLA MERCURIO
PITTI BIMBO
FESTE, BON TON E UN INVITO: «NON FATE I BRAVI!»
Tra gli appuntamenti à côté di Pitti Bimbo il podio spetta all’evento di Monnalisa, che per i 50 anni (“The Golden Age”, come riportava l’invito) ha organizzato al piano attico della Fortezza da Basso una sfilata e un dinner da fare invidia agli show “da grandi”. Co-protagonista nella serata del 18 gennaio Simonetta, sotto la nuova egida di Isa SpA: padrona di casa alla Limonaia di Villa Vittoria, tra palloncini bianchi e abiti bon ton, il direttore creativo Mila Zegna Baruffa. Due altri eventi da citare sono il cocktail di Dolce&Gabbana nel monomarca di via de’ Tornabuoni e, il 19 gennaio, il vernissage della mostra “Non fate i bravi”: immagini divertenti e spontanee di bambini nelle campagne di Oliviero Toscani per Benetton. Il fotografo, più che mai in forma all’inaugurazione, torna al fianco di Luciano Benetton nel rilancio del marchio.
Oliviero Toscani al vernissage della mostra “Non fate i bravi”, dedicata ai bambini nelle sue campagne per Benetton
Boboli allo show Children’s Fashion for Spain
Un momento dello show “The Golden Age”, che ha festeggiato i 50 anni di Monnalisa
Il cocktail di Dolce&Gabbana nel monomarca di via de’ Tornabuoni
L’evento di Simonetta alla Limonaia di Villa Vittoria
A ST. MORITZ
LUISA VIOLA CON MARA VENIER
EMOZIONI SUL GHIACCIO
UNA MARCIA IN PIÙ
Finale mozzafiato con la vittoria del Team Cartier sulla squadra di Maserati alla Snow Polo World Cup St. Moritz, il consueto appuntamento di La Martina in collaborazione con Maserati, noto per gli avvincenti match di polo giocati sul lago ghiacciato dell’Engadina. «Un evento imperdibile, che comunica al mondo la nostra passione per il polo», ha spiegato Enrico Roselli, a.d. di La Martina.
Prosegue la liaison tra Luisa Viola e l’anchorwoman Mara Venier, che ha disegnato per il brand una capsule presentata di recente a Milano. «Quello che sembrava solo un esperimento Mara Venier in passerella in di una stagione sta ormai finale di sfilata diventando un appuntamento fisso per la label - ha spiegato Alberto Morando, brand director del marchio -. Il lavoro con Mara ci ha permesso di dare vita inizialmente a delle capsule, per poi passare a veri e propri temi inseriti in collezione». Per il prossimo inverno, Mara Venier ha proposto una collezione femminile, fashion senza esasperazioni, con il filo Un outfit di Luisa Viola conduttore del comfort. sotto i riflettori
Foto di gruppo allo Snow Polo World Cup St. Moritz: polo e automobili protagonisti sul ghiaccio
I giocatori di polo in azione in Engadina
Un momento dell’incontro: si accende la competizione
Among the events at Pitti Bimbo the podium is held by the dinner with fashion show organized at the attic floor of Fortezza da Basso for Monnalisa’s 50th anniversary. Co-starring on the evening of 18 January Simonetta, under the new aegis of Isa SpA, under the spotlight at the Limonaia of Villa Vittoria. Two other events to mention are the Dolce & Gabbana cocktail in the monobrand of via de ‘Tornabuoni and the opening of the exhibition “Do not be good”: funny images of children by of Oliviero Toscani in the past Benetton campaigns. The frozen lake in Engadina was the venue for the usual Snow Polo World Cup St. Moritz held by La Martina in cooperation with Maserati: the winner was the Cartier team. A new chapter of the liaison between Luisa Viola and Mara Venier: the anchorwoman designed a special capsule for next Fall-Winter, that was recently presented in Milan with a fashion show.
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