Anno 47 | N° 6 del 14.03.2016 | quindicinale | € 5,50 | www.fashionmagazine.it
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Il magazine di news, business e trend
CLAUDIO MARENZI
« Propongo un heritage rivoluzionato»
SIMON HOLLOWAY « Il mio viaggio nell’Italian style»
The Roots of
Success Il vero made in Italy scaturisce da una slow fashion dagli effetti dirompenti
GUCCI
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n° 6 14 MArzo 2016
SOMMARIO
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7 L’Editoriale
PROTAGONISTI
8 herno/claudio marenzi «Propongo un heritage rivoluzionato» «We remain true to our roots»
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BUSINESS
13 MILANO MODA DONNA Slow fashion revolution
In copertina
Un’immagine backstage di Gucci fall-winter 2016/2017 The backstage at Gucci fallwinter 2016/2017 fashion show
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buyers’ trends
Gucci e Prada guidano la rinascita di Milano Gucci and Prada lead Milan’s rebirth
26 BUYERS’ BUSINESS Budget in crescita grazie all’e-commerce Budgets increase thanks to e-commerce 28 LINEAPELLE In un’ottica di sistema A systemic approach
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n° 6 14 MARCH 2016 www.fashionmagazine.it
TABLE OF CONTENTS
55 40
43
30 BUSINESS NEWS 40 E-COMMERCE La corsa all’oro delle vendite online fa tappa a Lugano The online sales gold rush stops off in Lugano
trend
43 FaSHION SHOWS
FALL WINTER 2016/2017
Upon the catwalk
55 WOMENSWEAR
FALL WINTER 2016/2017
Secret précieux
66 WHITE, SUPER and MIPAP Not only young talents 74 BRAND TO WATCH 76 FOCUS watches A wonderful time
82 focus beauty Moda e bellezza, un feeling che corre (anche) sul web Fashion and beauty, a feeling that runs (also) on web 84 cosmoprof Network di cosmesi e benessere Network of beauty and wellness
78 FOCUS EYEWEAR Look into my eyes!
82
pEOPLE
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PORTRAIT/SIMON HOLLOWAY
«Proietto lo spirito couture di Agnona in una nuova dimensione» «I am projecting Agnona’s couture spirit into a new dimension»
94 Q&A/BURAK CELET «In pista con i giganti della moda» «On track with the fashion giants»
66 4
80 FOCUS FABRICS Tessuti e accessori da Oscar Oscar-winning fabrics and accessories
97 Fashion people 98 Red carpet
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assata la buriana della settimana della moda, arriva il momento di tirare le somme. Per i buyer, per le aziende, per il sistema nel suo insieme. E questa volta il riscontro è stato unanime: si è trattato di una prova di forza vinta su tutta la linea. Le nostre eccellenze hanno dato spettacolo. Colte in pieno dal dibattito mondiale intorno al ‘See Now Buy Now’, hanno sottolineato, creativamente, l’importanza della filiera nostrana. È ben chiaro a tutti, ormai, che i capi pregiati e gli accessori preziosi visti in passerella a Milano non possono scaturire dal capriccio di un momento, ma sono il risultato di una gestazione ponderata, misurata, meticolosa. Che non può essere improvvisata o, peggio, impoverita. La nuova velocità di cui tanto si parla non è dunque da acquisire sul versante produttivo, delle lavorazioni. A parte le dovute ottimizzazioni informatiche, che sono necessarie e aiutano a traiettare prassi antiche nella modernità del web, la manualità e l’artigianalità hanno bisogno dei propri tempi. La novità da cogliere sta invece tutta sul fronte comunicativo. L’impatto generato dalla ricercatezza e dalla ricchezza delle collezioni deve potersi propagare a colpi di ondate dirompenti. Qui tanto si è fatto, ma tanto resta da fare. Le maison si sono organizzate, coinvolgendo in modo sempre più arguto celebrity, influencer e blogger in una sinfonia di voci. È ora il sistema a doversi evolvere. Gli eventi italiani della moda devono imparare a potenziarsi a vicenda, facendo passare in pieno il proprio messaggio di originalità. Non è una sfida facile. Ma se è vero che oltre a essere un popolo di creatori appassionati, siamo anche degli affabulatori spassionati, può essere vinta. E alla grande, anche.
L’EDITORIALE
Desire First, Buy Later
What a topic moment this fashion week has been. Buyers and businesspeople alike came away with one main impression. A general yearning for ‘Buy Now See Now‘ notwithstanding, Italian craftsmanship is unrivalled and cannot be governed by speed alone. Creativity and artisanship need to be given their due time. The collective genius loci, born straight out of the Renaissance, cannot be forced into being by sheer financial firepower. It is the result of layers over layers of culture, education and training. Tradition has a value of its own, and its artifacts are to be admired on the catwalks of Milano Moda Donna: even more so when distilled in the most contemporary of forms. The case to be made therefore is not one of speeding up the production process at all costs. The lasting quest is about creating formats and happenings that encourage the influencers of the world to speedily board aircrafts to come to Italy to propagate its message of profoundly rooted finesse, globally, in real time.
Marc Sondermann
Direttore/Editor-in-Chief
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PROTAGONISTI
A sinistra, il ceo di Herno Claudio Marenzi. In alto, il monomarca di Tokyo, nel quartiere di Aoyama. Nella pagina accanto, da sinistra, un capo Herno autunno-inverno 2016/2017, un look della collezione in co-branding con Pierre Louis Mascia, la sede dell’azienda a Lesa e la showroom di Milano On the left, the Herno CEO Claudio Marenzi. Above, the Tokyo flagship in Aoyama district. Opposite page, from left, Herno womenswear fall 2016, a look of the co-branding project developed with Pierre-Louis Mascia. In the other pictures, Herno headquarters in Lesa and the Milanese showroom
CLAUDIO MARENZI/HERNO
«PROPONGO UN HERITAGE RIVOLUZIONATO»
Nel giro di pochi anni Claudio Marenzi, titolare di Herno, ha portato l’azienda di famiglia a triplicare il giro d’affari, portandolo a 80 milioni di euro stimati per il 2016. A Fashion l’imprenditore spiega la filosofia dietro la sua storia di successo DI/BY MARC SONDERMANN
In a few years’ time Claudio Marenzi, owner of Herno, pushed the family company to triple its turnover up to 80 million euro. The Italian entrepreneur explains his strategy behind the success story
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ual è il fil rouge stilistico che lega tra loro le collezioni Herno? Sicuramente l’origine di tutto è da ricercarsi nel dettame della funzionalità. Siamo un’azienda con un forte imprinting manifatturiero, radicata nello sportswear, che esprime esteticamente un concetto di pulizia, privo di orpelli. Detto ciò, ci piace giocare, stupire, sganciarci dai cliché, sempre nel rispetto di rigorose forme geometriche. Ed ecco nascere collezioni come la capsule disegnata da Pierre Louis Mascia, ispirata alle stampe dei foulard di seta che fungevano da fodera dei nostri capi negli anni Settanta, ma che si inserisce a pieno titolo in questo nuovo solco più minimal. Rimaniamo dunque ancorati al nostro heritage, ma in un’ottica rivoluzionata, ben simboleggiata dall’“inside out” di Mascia.
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Il marchio come riflette questa scelta di fondo? Innanzitutto ci asteniamo dal lanciare un messaggio di lifestyle, privilegiando invece il prodotto in sé. In questo contesto puntiamo a consolidare il marchio, facendo molta attenzione che sia esposto in modo corretto. Ribadisco che non abbandoniamo affatto il wholesale per il retail, puntiamo invece con determinazione a presidiare i più bei department store e i migliori negozi multimarca. La nostra strategia consiste nel fare breccia in un consumatore evoluto, che ci affianca ai grandi marchi del lusso. Fortunatamente il mercato ci premia in questo senso, segnalandoci che il nostro prodotto vince perché ben abbinabile a questo particolare segmento.
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Il mercato domestico che importanza ricopre? L’Italia rimane per noi il mercato numero uno ed è interessante anche per le sue percentuali di crescita. È un mercato che, seppure in modo più tranquillo, ci dà estrema soddisfazione. Per quanto riguarda gli altri Paesi, continua a primeggiare il Giappone. Si tratta di un mercato per molti versi simile all’Italia, con consumatori molto sofisticati ed esigenti. Avere il baricentro spostato su questi due mercati lo reputo un bene, ci costringe a tenere alto il livello di attenzione sul prodotto. Percentualmente cresciamo molto bene anche negli Stati Uniti, dove ci viene dato atto di un importante sia a livello di prodotto, sia a livello di consegne. Numericamente, il quadro d’insieme come si prospetta? Abbiamo chiuso il 2015 a 71 milioni di euro di fatturato e per il 2016 prevediamo un ulteriore sviluppo a doppia cifra, arrivando dunque a sfiorare gli 80 milioni. Certo, non è facile gestire una crescita di questa dimensione: non si possono, ad esempio, demandare certe scelte in materia di investimenti. Abbiamo però la fortuna di avere in azienda persone molto valide, che stanno compiendo un grande sforzo di programmazione e di organizzazione.
WHAT IS THE AESTHETIC RATIONALE BEHIND THE HERNO COLLECTIONS? What is the aesthetic rationale behind the Herno collections? Everything stems from an idea of functionality. We are a company with a strong footprint in manufacturing. Being rooted in sportswear, we abide to a concept of cleanliness, without too many frills. We do, however, like to constantly play, surprise and avoid clichés, even when respecting our code of geometrical purity. This is how collections like the capsule designed by Pierre Louis Mascia are born. It is clearly inspired by the printed silk linings we used in the Seventies for our coats, but it is decidedly more minimal. We are in
line with our heritage, but in a revolutionary way, like the inside out approach chosen by Mascia symbolises very well. How does the brand reflect these choices? First and foremost, we do not convey a message of lifestyle, but bet on the product itself instead. We want to consolidate the brand by paying a lot of attention on where it is shown. Also, we do not plan to substitute our wholesale business with a retail business. For us it remains crucial to be present within the best department stores and multibrand boutiques worldwide. Our strategy is to aim at a customer of refined taste who likes to associate us with luxury brands. The feedback from the marketplace is that our product wins because it can be easily combined with products fromm this segment. How important is the domestic market? Italy still is our first market and remains interesting because of ist growing appetite for our products. We are very satisfied in that sense. Abroad, our most important clients continue to be the Japanese. There we have a market that is in many ways similar to Italy, with large numbers of sophisticated and demanding consumers. To be well exposed onto these two markets does our brand a world of good, as we are forced to keep a high level of attention on our product. In terms of percentages, we are also growing very strongly in the United States. Americans like the effort we have put into our collections as well as the discipline we impose upon ourselves when delivering. Numerically, how do all these aspects add up? In 2015 we sold goods for 71 million euro and expect to grow by double digits also in 2016, when we will come close tot he threshold of 80 million euro in turnover. Of course, it is not easy to manage a growth rate of this magnitude, you have to operate certain investments for instance. We do however have very able people within the company, ■ who help us organize and structure the many challenges ahead. 14_03_2016
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NEWS IN PRIMO PIANO a cura di/by ELISABETTA FABBRI
IL BUSINESS DEL LUSSO DI KERING RICAVI 2015
RICAVI 2014
VAR. %
VAR. % (*) PERIODI COMP.
Luxury activities 7,87
6,76 +16,4% +4,1%
Gucci
3,90
3,50 +11,5% +0,4%
Bottega Veneta
1,29
1,13 +13,7% +3,2%
Yves Saint Laurent
0,97
0,71 +37,7% +25,8%
Other luxury brands 1,71
1,42 +20,0% +3,1%
Fenty Puma collection by Rihanna
Valentino ha realizzato un +48% dei ricavi, a 987 milioni di euro. «E quest’anno - ha dichiarato il ceo Stefano Sassi - l’obiettivo minimo resta una crescita a doppia cifra». L’ebitda della maison in capo a Mayhoola for Investment è quasi raddoppiato a 180,2 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 18,3% (dal 14,8%) e l’ebit è salito a 104,4 milioni (da 43 milioni).
(*) Variazione a periodi comparabili, che non tiene conto dell’effetto-cambio
luxury
ACTIVEwear
kering: GUCCI +12%, difficoltà con brioni
in europa Adidas in testa ma puma risale
Nel 2015 le attività nel lusso della francese Kering hanno raggiunto i 7,9 miliardi di euro di ricavi, in aumento del 16%. Gucci ha realizzato un +12% (da -1,8% del 2014), mentre Bottega Veneta è salita di quasi il 14% (da +11%) e Ysl ha messo a segno un +38% (da +27%). I ricavi degli altri brand in portafoglio (tra questi Alexander McQueen, Balenciaga e Stella McCartney) sono saliti del 20%. Il risultato operativo consolidato del luxury business, escluse le voci non ricorrenti, si è attestato a 1,7 miliardi (+2,5%). Positivi Ysl (+60%) e Bottega Veneta (+5%), segno meno per Gucci (-2%) e gli “altri brand” (-10%). Questa generica voce di bilancio comprende il menswear Brioni, che sta attraversando una fase di difficoltà. A causa del calo delle commesse, sarebbero a rischio 400 dipendenti (su 1.250 totali). La proprietà ha assicurato che non dislocherà l’azienda abruzzese e che a breve sarà varato un nuovo piano industriale.
Il colosso dello sportswear Adidas resta leader tra i competitor europei, con i suoi 16,9 miliardi di euro di ricavi, ma la rivale Puma nel 2015 ha ripreso slancio. Il brand del felino, ultimamente sotto i riflettori per la linea Fenty firmata con Rihanna, ha realizzato un aumento delle vendite del 13,8% a 3,4 miliardi (dopo il -0,4% del 2014). Restano problemi a livello di risultato operativo: 96 milioni di euro nel 2015, in calo del 25% sul 2014, per via dell’impatto negativo delle valute, come spiega la società controllata da Kering. L’utile è sceso da 64 a 37 milioni. Quanto alla rivale Adidas, i ricavi consolidati annuali sono saliti del 16% e del 10% a valute costanti, per effetto del +12% di adidas e del + 6% di Reebok. In controtendenza TaylorMade-adidas Golf (-13%). L’utile operativo del gruppo, che in ottobre cambierà ceo (dalla Henkel arriverà Kasper Rorsted), si è attestato poco sopra il miliardo di euro (+20%), mentre l’utile è salito a 634 milioni (+29%).
Kering: gucci +12%, difficulties for Brioni In 2015, the luxury activities of the French Kering Group reached 7.9 billion euro in revenue, up 16%. Gucci was up 12%, Bottega Veneta rose by almost 14% and Ysl reported an increase of 38%. Total revenue of the other brands in its portfolio (including Alexander McQueen, Balenciaga and Stella McCartney) grew by 20%. The luxury business recurring operating income amounted to 1.7 billion (up 2.5%). Ysl and Bottega Veneta reported an increase in recurring operating income (up 60% and 5%, respectively), while Gucci was down 2% and the “other brands” were down 10%.This general balance sheet item includes the menswear brand Brioni, which is going through a difficult period. Due to the decline in orders, 400 employees (of 1,250 total) are at risk. The ownership has assured that it will not displace the Abruzzo company and that a new business plan will shortly be launched.
Adidas in the lead in Europe, Puma on the rise The sportswear giant Adidas remains the leader in Europe, with 16.9 billion euro in revenue, but in 2015, its rival Puma gathered momentum. This brand, which has recently been in the spotlight thanks to the line Fenty designed by Rihanna, achieved an increase in annual sales of 13.8% to 3.4 billion (following a fall of 0.4% in 2014.) The company still has problems in terms of operating income: 96 million euro in 2015, down 25% on 2014, due to adverse currency effects, as the Kering parent company explains. Net earnings have fallen from 64 million euro to 37 million euro. The annual consolidated revenue of its rival Adidas increased by 16% and 10% at constant currencies, with adidas up 12%, Reebok up 6% opposed by -13% of TaylorMadeAdidas Golf. The operating profit of the group, which will change its ceo in October (Kasper Rorsted from Henkel), totalled just over one billion euro (up 20%), while net profit rose to 634 million (up 29%).
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VALENTINO raddoppia nel fiscal year
Valentino achieved a 48% rise in revenue, an increase of 987 million euro. «This yea - said ceo Stefano Sassi - the minimum target is doubledigit growth». The ebitda of the fashion house, which is held by Mayhoola for Investment, almost doubled to 180.2 million, with a sales margin increase of 18.3% (from 14.8%), while its EBIT rose to 104.4 million (from 43 million).
Moncler in anticipo sui risultati attesi all’ipo Grazie anche all’andamento favorevole delle valute, Moncler archivia il bilancio con vendite consolidate a 880 milioni di euro: il 27% in più rispetto all’anno prima. Nel 2015 l’ebit è salito a 253 milioni di euro (+25%) mentre l’utile ha totalizzato 168 milioni (+29%). «Abbiamo raggiunto con un anno di anticipo i risultati attesi dal mercato in fase di Ipo», ha detto il presidente e ceo Remo Ruffini. Thanks to favourable currency trends, Moncler closed its budget with consolidated sales of 880 million euro: 27% more than the previous year. In 2015, ebit rose to 253 million euro (up 25%), while its net profit totalled 168 million euro (up 29%). «A year in advance, we have reached the expected results from the market during the Ipo», said president and ceo Remo Ruffini.
OTB (diesel) sfiora quota 1,6 miliardi Cresce a 1,59 miliardi di euro il fatturato 2015 di Otb (+2% sul 2014). L’ebitda si è attestato a 74 milioni di euro (da 117) e il profitto a 3,5 milioni (da 5). Diesel rappresenta il 65% dei ricavi totali della holding di Renzo Rosso, di cui fanno parte anche Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf, oltre alle società di produzione e distribuzione di marchi in licenza Staff International e Brave Kid. OTB’s revenue for 2015 increased to 1.59 billion euro (up 2% on 2014). Ebitda stood at 74 million euro (from 117) and its profits at 3.5 million (from 5). Diesel accounts for 65% of total revenues of the Renzo Rosso holding company, which also holds Maison Margiela, Marni and Viktor & Rolf, as well as production and distribution companies such as Staff International and Brave Kid.
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women’s fashion week
Salvatore Ferragamo
milano moda donna e il futuro del sistema moda
SLOW FASHION REVOLUTION Rischiava di essere la fashion week del “see now, buy now”, ma Milano ha ridimensionato il fenomeno, etichettandolo come «marketing puro». Anziché cavalcare i social media come i colleghi anglosassoni, stilisti e imprenditori di casa nostra scommettono sulla “lentezza” del made in Italy e sulla concentrazione di tutta la filiera. Una strategia che paga: lo conferma una ricerca di Mediobanca su lusso tricolore di/by Andrea Bigozzi
Instead of becoming a “see now, buy now” fashion week, Milano Moda Donna tagged this trend as «pure marketing». While their English and American colleagues ride on social media, Italian designers and entrepreneurs go on betting on the “slowness” related to the success of made in Italy, confirmed by a Mediobanca report
L
e top model hanno sfilato (su tutte Gigi Hadid e Kendall Jenner), le performance extra hanno strappato gli applausi (Chris Brown da Philipp Plein e Rita Ora da Francesco Scognamiglio), gli ospiti delle prime file hanno scaldato i fotografi (Amanda Lepore da Fausto Puglisi e Natalie Dormer da Max Mara) e, soprattutto, i buyer sono tornati ad amare Milano e a fare ordini (vedi servizio a pag. 20). In più c’è stato anche l’omaggio di Matteo Renzi al made in Italy e ai giovani stilisti italiani, con cui il primo ministro si è concesso una foto di gruppo sulla scalinata dell’Arengario. «Una settimana eccezionale», come l’ha definita
Carlo Capasa, presidente delle Camera Nazionale della Moda Italiana. Ma in cui, nonostante la grande offerta - data la concomitanza di Milano Moda Donna con i saloni White, Super e Mipap - si è parlato poco di abiti e di trend. È stato il futuro del sistema moda l’argomento di discussione della fashion week. Gli addetti ai lavori si sono presentati il primo giorno di sfilate con un dubbio amletico: seguire gli americani e gli inglesi, che vogliono accelerare il sistema con il “see now buy now”, o rispettare i classici sei mesi di distanza tra passerella e arrivo in negozio degli abiti. Nonostante lo scenario resti confuso, durante la manifestazione si è
fatta strada la convinzione, condivisa anche dalle aziende francesi, che per sostenere il comparto del lusso la componente “attesa” sia necessaria. Tanto che all’ultimo giorno di sfilate, dopo 180 collezioni e pochi esempi di ready to buy tra cui Prada (ma solo con due borse) e Moschino (con una capsule), la posizione tra imprenditori, manager e stilisti era praticamente unanime: l’Italia è per lo “slow fashion”. «I tempi del lusso e della moda che seguiamo oggi sono validissimi dice Brunello Cucinelli a chi lo interroga sull’argomento -. Ci vogliono fino tre mesi per preparare un capo come si deve e altrettanti per realizzarlo. Non possiamo togliere
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2,1 MLD TOP 15
58 mld
+53%
+28% dal 2010
dal 2010
Ferragamo Moncler la più redditizia 28+31%mld dal Armani 2010
Luxottica Prada Armani
Ferragamo 7,6 mln
women’s fashion week 1°
2°
3°
3,6 mln
50,6% ROE 37,8% ROI
1°
TOP 15
45,1% ROE 31,6% ROI
2°
2,5 mln
+5,6%
20,1% ROE 26% ROI
3°
Secondo un’analisi dell’ufficio studi di Mediobanca diffusa in piena fashion week le aziende italiane della moda crescono, sono solide, danno lavoro e hanno liquidità da investire
+4,6% in Europa + 6,4% nel mondo
Incremento vendite rispetto al 2013
Le aziende moda dal 2010...
Assumono di più +22,7%
Utili 2014
Sono più solide
36,8% debito finanziario
2,9 MLD di cui... sui mezzi propri
(-9 p.p. dal 2010)
LIQUIDITÀ 8,8 MLD
Nel 2010-2014,
2,1 MLD TOP 15 pur in un contesto macroeconomico sofferente, la moda italiana batte la grande manifattura per tassi di crescita, redditività, solidità finanziaria e cassa.
Ferragamo
la più redditizia
Ferragamo Moncler Armani
50,6% ROE 37,8% ROI
1° 2° 3°
A Mediobanca study, published during Milan fashion week, found that Italy’s 143 largest fashion companies had double-digit growth last year. Performance was positive also for profit and employees
45,1% ROE 31,6% ROI 20,1% ROE 26% ROI
alla moda il sogno. Siamo stati noi italiaè necessario per far lavorare al meglio ni a inventare il pronto moda, sappiamo la filiera, ma contribuisce a creare il decome si fa. Ma la mia azienda resta fedele siderio e - cosa più importante di tutte a questi tempi. Siamo veri artigiani». Una non penalizza le vendite. Che la strategia riflessione, quella dell’imprenditore, gene“slow fashion” adottata dal made in Italy ralmente condivisa, anche se a Milano c’è poggi su solide basi imprenditoriali lo dichi chiede di non ignorare i segnali di cammostrano anche i numeri. Mediobanca, Assumono Sono più solide biamentodie più propone una mediazione 36,8% tra debito attraverso il suo centro studi, ha diffuso finanziario propri approccio+22,7% slow e fast. «Milano - osserva sui mezzi durante le sfilate, uno studio secondo cui dal 2010) per esempio Riccardo Grassi dell’omoni- (-9 p.p. le aziende italiane della moda vanno mema showroom - è tornata nella top 2 delle glio di quelle della grande manifattura. E, fashion week e per riprendersi la leaderpur avendo dimensioni minori rispetto ai LIQUIDITÀ 8,8 MLD ship deve assecondare il mercato. Penso gruppi francesi del lusso come Lvmh e che si potrebbe anticipare la presentazione Kering, registrano performance di crescidel prêt-à-porter donna Nel in coda all’haute ta paragonabili. Il verdetto si basa sull’a2010-2014, couture parigina, così i capi arriverebbero nalisiladelle maggiori realtà italiane pur in un contesto macroeconomico sofferente, moda143 italiana prima in negozio». ogni caso, ilper fashion della moda, che nel 2014 hanno vantato batte la grandeIn manifattura tassi di crescita, redditività, solidità e cassa. system nostrano manda a direfinanziaria ai vari Burun fatturato di almeno 100 milioni. Nel berry e Cfda che l’immediatezza non può periodo 2010-2014 le realtà del campioessere un limite alla creatività, ma al masne hanno registrato un progresso dei ricasimo un’opportunità per conquistare nuovi del 27,7% fino a toccare 58,1 miliardi vi target. «Non a caso - chiude il cerchio di euro. Dall’indagine è emerso che non Massimo Ferretti, presidente del gruppo solo il fatturato del settore è andato meAeffe - il “see now buy now” è attuabile su glio, ma anche la redditività. Dal 2010 al capsule collection di capi semplici e acces2014 cresce anche la liquidità delle aziensori, non per le prime linee». de del fashion, passata complessivamente da 3,7 a 5,9 miliardi (+60,2%). Lo studio LA MODA CHE PRENDE I SUOI TEMPI sembrerebbe confermare che il modello CORRE DI PIÙ: LO DICE MEDIOBANCA italiano del settore, funziona bene. Mora“See now, buy now”, dunque, come la le: quando le aziende prendono tempo per negazione del sogno e del lusso, mentre esprimere la loro quintessenza, i risultati far attendere i clienti sei mesi, non solo si vedono. E i conti corrono.
Le aziende moda dal 2010...
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stili a confronto
LA MOdA ALLA gUccI FA ScUOLA, MA NON cONVINcE RE gIORgIO Sulle passerelle hanno dominato i capi iperdecorati e colorati: nastri, paillettes, frange e passamanerie, immagini floreali, geometriche, pois e righe. Anche questo è cambiamento. Tutto è partito da gucci e dal suo direttore creativo alessandro michele secondo cui in passerella tutto è possibile. Una strategia che sta convincendo praticamente tutti: stampa, buyer, persino i colleghi stilisti che in diversi casi hanno dimostrato di aver “studiato” attentamente la lezione di Michele. Ma non giorgio armani, che ha puntato sul velluto nero e ha dichiarato ai giornalisti: «Ho visto solo le foto, ma non c’era un messaggio ben preciso: mescolando tutto, non si rischia nulla».
gUccI SETS A pREcEdENT bUT ARMANI dISAgREES Ultra-decorated, brightly coloured garments reigned supreme on the catwalks: ribbons, sequins, fringing and passementerie, floral and geometric imaging, polka dots and stripes. This is also is regeneration and renaissance. It all began with Gucci and its creative director Alessandro Michele, who believes anything is possible on catwalk. It’s a strategy that’s earning plaudits from almost every corner: media, buyers and even fellow designers, many of whom had clearly been closely studying Michele’s work. But not Giorgio Armani, who dedicated his fashion show to black velvet. And looking back on the fashion week, Armani told to press: «I’ve only seen photos, but there wasn’t a clear message: if you mix everything up, you take no risks».
SLOW FASHION REVOLUTION
Dolce&Gabbana
Il verdetto del Boston consulting sul futuro delle sfilate
«È tempo di cambiare: più spazio all’ “in season”, ma ogni marchio è libero» I tempi sono ormai maturi per il cambiamento. È questo il responso dello studio commissionato a Boston Consulting Group dal Cfda, la Camera della moda americana, su come ripensare il sistema della moda a stelle e strisce. La società di consulenza ha individuato diversi temi caldi: oltre al “see now, buy now”, anche i tempi di consegna delle collezioni e la riduzione dei prezzi al dettaglio. Sfogliando le pagine del report, costruito sulla base delle risposte di 50 operatori del settore tra cui designer, imprenditori, giornalisti, manager, department store e boutique online, si fa largo l’idea di dare più importanza a una strategia “in season”. Anche se Boston Consulting specifica che ogni singolo marchio deve decidere per sé, suggerisce la possibilità di presentare le collezioni durante la stagione corrispondente di vendita, aprendo al pubblico di massa. I buyer invece potrebbero visionare i capi con l’attuale tempistica, attraverso eventi riservati e “no social”. Sulla scia di quanto fatto da Msgm, che alla sfilata di Milano ha chiesto di non postare immagini su Instagram. (an.bi.)
CFDA Study Calls for Change: more “in season” relevancy The time is ripe for change. This is the conclusion of the Boston Consulting Group’s study commissioned by the CFDA, the Council of Fashion Designers of America, on how to rethink the American fashion industry. The consulting firm identified several hot topics, from “see now, buy now” to the delivery time of collections and the reduction of retail prices. The report - which was based on answers provided by 50 professionals, including designers, entrepreneurs, journalists, managers, department stores and online boutiques - places emphasis on the idea of giving more importance to an “on-season” strategy. Although Boston Consulting specifies that each brand must make its own decisions, it suggests the possibility of presenting collections during the corresponding sales season, opening them to the general public. Buyers, on the other hand, could view the garments at the current time at intimate, private events. This comes partly in the wake of MSGM’s decision to ask attendees at the Milan Fashion Shows not to post pictures on social media.
Top supermodels paraded (foremost among them Gigi Hadid and Kendall Jenner), the accompanying performances met with great applause (Chris Brown for Philipp Plein and Rita Ora for Francesco Scognamiglio), the front row guests thrilled the photographers (Amanda Lepore for Fausto Puglisi and Natalie Dormer for Max Mara) and, above all, buyers returned to appreciate Milan and place orders (see service on pg. 20). Prime Minister Matteo Renzi made a tribute to Made in Italy and the new generation of designers, posing for a photo on the stairway of the Arengario. Carlo Capasa, president of the National Chamber of Italian Fashion, called it “an exceptional week”. The event coincided with the White, Super and MiPap trade fairs, so there was an enormous amount on offer, yet, little was said about clothes and trends. The future of the fashion industry was the main topic of conversation at fashion week. On the first day of the fashion shows, industry insiders were presented with a Hamlet-like dilemma: to follow the Americans and British, who want to accelerate the industry with a “see now, buy now” approach, or to respect the classic six month gap between the catwalk and stores. Although the situation remains decidedly confused, a belief (shared by the French companies) gained ground during Fashion Week that the wait is necessary in order to sustain our fashion industry. So much so that on the last day of the fashion shows, after 180 collections and a few ready-to-buy examples including Prada (though only in the case of two bags) and Moschino (with a capsule collection), the position held by entrepreneurs, managers and designers was virtually unanimous: Italy is for “slow fashion”. «The current timeframe for luxury and fashion is completely valid - argues Brunello Cucinelli, when questioned on the subject - It takes up to three months to properly prepare a garment and other three months to produce it. We cannot take the dream away from fashion. We Italians invented fast fashion, we know how to do it. But my company stays faithful to its deadlines and timeframe. We are true artisans». The entrepreneur-
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Fashion week a misura di social
Milano, 10 milioni di interazioni su Instagram. Trionfa Gucci
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philosopher’s reflection is firmly shared by many others. But in Milan there is also an attempt to find a middle ground between a slow and fast approach to the catwalks. «Milan - says Riccardo Grassi, owner of the showroom of the same name - is back in the top two fashion weeks and to take back its leading position it needs to satisfy the market. For example, I think one can anticipate the presentation of women’s ready-to-wear following on from Parisian haute couture, so the garments would arrive first in stores». In anywaw the Italian fashion industry is sending word to Burberry, CFDA, Tom Ford and others that immediacy should not limit creativity, that could ather be an opportunity to approach a new target. «It is no coincidence - concludes Massimo Ferretti, president of the Aeffe group - that the ‘see now, buy now’ approach is feasible for capsule collections of simple garments and accessories and not for all the main lines». If Italy’s Fashion industry takes its time, sales and profit gains “See now, buy now”, then, as the negation of the dream and luxury, while making customers wait six months, is not only neces-
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Il “verdetto finale” di #Instagram Fashion Index - l’osservatorio che la società di consulenza Blogmeter ha dedicato per la prima volta alle performance dei brand della moda sul social network delle immagini, durante la fashion week di Milano - è di 10 milioni di interazioni totali nei sei giorni dell’evento. I tre vincitori sul podio sono nell’ordine Gucci, Prada e Versace. Blogmeter ha analizzato i principali indicatori di performance, come interazioni totali, follower-base, nuovi seguaci, autori unici, hashtag più coinvolgenti ed engagement per post. La prima evidenza è che Instagram è un canale molto apprezzato dal mondo del fashion: nei sei giorni di Milano Moda Donna i brand hanno pubblicato in media 31 post ciascuno. Secondo gli esperti di Blogmeter, ha contribuito al successo della kermesse su Instagram l’attività svolta dall’account di Camera Nazionale della Moda Italiana, che ha aggiornato costantemente gli utenti, condividendo 94 post dedicati alle sfilate, ai backstage e alle celebrity e riuscendo a collezionare più di 35mila interazioni. Passando alle singole case di moda, il trionfatore della manifestazione su Instagram è Gucci, come era facile prevedere. Il brand della doppia G è stato campione di engagement, con 2,2 milioni di interazioni totali e di new follower e 103.500 “acquisizioni”. Tra gli hashtag più apprezzati dalla sua community #AlessandroMichele e #GucciFW16. Seguono Prada e Versace, rispettivamente sul secondo e sul terzo gradino del podio, con 1,9 milioni e 1,4 milioni di interazioni totali. (e.a.)
Milan Fashion Week: 10 million interactions on Instagram. Gucci wins
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The “final verdict” of #Instagram Fashion Index - the observatory that the consulting firm Blogmeter dedicated for the first time to the performance of fashion brands on photosharing social media, during Milan Fashion Week - is a total of 10 million interactions in the course of the six-day event. Gucci held first place on the podium, followed by Prada and Versace. Blogmeter analysed key performance indicators, such as total interactions, number of followers, new followers, unique authors, most engaging hashtags and engagement per post. The results show that Instagram is a popular marketing channel in the fashion world: in the six days of Milan Fashion Week, each brand posted an average of 31 posts. According to Blogmeter experts, the activity of the National Chamber of Italian Fashion’s Instagram account contributed to the success of the event, keeping followers constantly up-to-date by sharing 94 posts dedicated to fashion shows, backstage and celebrities, which resulted in over 35,000 interactions. With regard to individual fashion houses, the winner of the event on Instagram was, predictably, Gucci. The double-G brand was the champion of engagement, with 2.2 million total interactions and 103,500 new followers. Among the most popular hashtags were #AlessandroMichele and #GucciFW16. Gucci was followed by Prada and Versace, respectively in second and third place, with 1.9 and 1.4 million total interactions.
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Le nuove regole del sitting
Gli influencer? Pochi, ma in prima fila. L’Italia perde posti, stabili i Buyer: 60 a show Già di per sé, far sedere 500 persone in una sala non è facile. Quando poi i soggetti da far accomodare sono non solo la stampa e i buyer di tutto il mondo, ma anche i gettonatissimi web influencer, l’impresa si fa ardua. Il sitting delle sfilate, infatti, sta diventando un gioco strategico, dove le regole cambiano. Fatto salvo l’abc - prima fila per i direttori e, dietro, a seguire, vice e capiredattori e fashion editor - oggi dominano due correnti: una tradizionale (più seguita a Milano e Parigi) che vede la stampa fare la parte del leone, con il numero di posti assegnati agli influencer regolarmente sotto i 20. C’è poi una selezione di aziende - non molte in Italia - che, in sintonia con la natura del loro marchio, privilegiano blogger e influencer rispetto ai fashion editor. In questi casi il numero di guest “social” può salire. «Sei mesi fa - ha detto a Fashion il responsabile della comunicazione di una maison italiana - c’è stato chiesto di portare 40 influencer/blogger mondiali. È stato un problema: non ce ne sono così tanti di riferimento». A ogni tornata di sfilate, il sitting rappresenta una sorta di esame sull’immagine di un mercato. E purtroppo l’Italia, nonostante giocasse in casa, a Milano ha dato segnali di cedimento. I posti per la stampa locale sono diminuiti, ma non drasticamente. Nella pianta delle sfilate dominano gli Usa, seguiti dalla Gran Bretagna. La Francia è stabile, ma meno considerata dai brand emergenti. In ascesa l’Asia. E infine il capitolo buyer: per un fashion show da 500 posti ce ne sono tra i 60/70. Difficilmente si lamentano del posto assegnato. Per questo sono gli ultimi a essere inseriti nei sitting. Ma alcuni di loro stanno diventando personaggi chiave. In molti si chiedono se compratori come Justin O’Shea di Mytheresa.com e Ken Downing di Neiman Marcus non si meritino il titolo di influencer, al pari di Eva Chen e Bryanboy. (an.bi.)
Max Mara
sary to the best supply chain, but it helps to create the desire and - most importantly of all - does not decrease sales. That the “slow fashion” strategy adopted by the Made in Italy rests on a solid business foundation is also proven by numbers. According to analysis by the Mediobanca’s research department released during the fashion shows, Italian fashion companies are enjoying greater success than large manufacturing companies. Although they are smaller than French luxury groups, like Lvmh and Kering, they record comparable growth performance. They are also less leveraged and more liquid. This verdict is based on analysis of the 143 largest Italian fashion companies, which boasted a turnover of at least 100 million in 2014. Italian fashion companies boasted an average increase of 5.8% in 2014. From 2010 to 2014, the liquidity of these fashion companies also grew from a total of 3.7 to 5.9 billion (+60.2%). Therefore, the study seems to indicate that the Italian industry model works well. The moral of the story: when companies take the time to truly express their quintessence, the results are ■ positive. And they make money.
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who sits where (and why) at the milan fashion week Seating 500 people in one room is no mean feat. And when the people you have to accommodate include not just media gotha and buyers from all over the world, but also the ultra-popular web influencers, the order becomes all the taller. It means that seating plans for fashion shows it becoming a strategic game of chess , but one where the rules are changing. Beyond the ironclad basics (i.e. directors go in the first row, followed by vice-directors and fashion editors) there are two main styles. The traditional one (most common in Milan and Paris) sees the press take the lion’s share of seats, with no more than 20 places for influencers. The alternative style has come because of a group of companies (not many in Italy) who have invested in social media and prefer to send influencers rather than fashion editors. «Six months ago - one communications director from an Italian brand told us - we were asked to have 40 global influencers and bloggers at the show. It was a problem: there aren’t that many with such a high profile around». For this round of catwalk, the seating plan represents a kind of image chart on a particular market. And despite playing at home, Italy press showed signs of losing seats in Milan. The USA dominated the shows. Asia is is growing. And what of the buyers? A 500-seat fashion show sees around 60 or 70 in attendance. They’re the last to be inserted into the seating plan. But some of them are becoming key players. Many are asking themselves whether buyers like Justin O’Shea from Mytheresa.com or Ken Downing from Neiman Marcus deserve the title of influencer, alongside of Eva Chen and Bryanboy.
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BUYERS’ TRENDS
Gucci e Prada guidano la rinascita di Milano Da Saks a Neiman Marcus, da La Rinascente a Sugar, i top buyer sono tutti d’accordo: quella di Milano è stata una settimana della moda effervescente, «la migliore degli ultimi anni». Grazie all’entusiasmo suscitato da Gucci, e rilanciato da Prada, un contagioso effetto domino determina un ritorno di creatività e propositività sulle passerelle. Esaltando l’eccellenza del made in Italy di/by Elisabetta Campana
From Saks to Neiman Marcus, from La Rinascente to Sugar, the top buyers all agree: this Milan Fashion Week was a truly vibrant event, “the best in recent years”. Thanks to the enthusiasm aroused by Gucci and relaunched by Prada, a contagious domino effect is causing a return of creativity and proactiveness to the catwalks. Exalting the excellence of Made in Italy
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uesta volta Milano Moda Donna ha N.1 e Philosophy di Lorenzo Serafini. I superato se stessa. Da anni i top buyer défilé di Roberto Cavalli ed Emilio Pucci italiani e stranieri intervistati da Fashion - la seconda volta rispettivamente di Peter non si dichiaravano così soddisfatti delle Dundas e Massimo Giorgetti come diretsfilate all’ombra della Madonnina. Pressotori creativi - hanno raccolto pareri contraché tutti concordi hanno consacrato Gucci stanti: chi li ha promossi per aver rinnovadi Alessandro Michele «come la colleto il brand, pur restando fedeli al dna e chi, zione che ha cambiato il modo di fare la invece, li ha bocciati. Peccato per i giovani, moda». Una sfida colta da Prada, che ha come Arthur Arbesser e Lucio Vanotti, rilanciato con successo, portando in pein calendario per ultimi - dopo Giorgio dana l’altra top collection della Armani che tradizionalmente stagione. L’ondata di forte enerchiude la kermesse con grande gia e propositività all’insegna classe - quando i compratori se di ciò che meglio rappresenta il ne erano già andati: i pochissimi made in Italy - preziosità, decopresenti li hanno apprezzati. Sul ri, materiali esclusivi e lavorafronte esordi o debutti in calenzioni incredibili - ha contagiato dario, nella sei giorni milanese i tutta la fashion week dedicata retailer hanno segnalato Attico di Ken Downing al womenswear per l’autunnoGilda Ambrosio e Giorgia TorNEIMAN MARCUS inverno 2016/2017. Applausi dini (che reinterpreta un classico speciali sono andati agli show di del guardaroba femminile, la veDolce&Gabbana, Etro, Fendi, staglia, tra i must del prossimo inMarni, Missoni, Salvatore Ferverno), Rossella Jardini, tornata ragamo, Versace e alle presenal fashion con il proprio marchio, tazioni di Brunello Cucinelli e Sansovino 6 di Edward BuchaGianvito Rossi. Fra i talenti della nan (un bel total knitwear, adesnew wave italiana ha dominato so prodotto da Loma) e Agnona, Roopal Patel Marco De Vincenzo. Consensi disegnato dal nuovo direttore creSaks Fifth Avenue pure per Fausto Puglisi, Msgm, ativo Simon Holloway.
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I trend del prossimo inverno? C’È solo l’imbarazzo della scelta «È incredibile vedere come Gucci sia riuscito a dare il ritmo a tutta la settimana e insieme a Prada abbia influenzato l’industria della moda» commenta Roopal Patel, fashion director di Saks Fifth Avenue, che cita tra gli altri suoi brand preferiti Dolce&Gabbana, N.21, Brunello Cucinelli e Gianvito Rossi. In tema di tendenze, Patel dichiara: «Per il prossimo inverno c’è solo l’imbarazzo della scelta: dal glam-punk al grunge glamour fino al romanticismo che stempera il gusto militare». In primo piano per la buyer newyorchese i broccati, l’eveningwear, l’outerwear sportivo e gli accessori iconici, a partire da borse e scarpe di Alessandro Michele. Concorda Tiziana
Gucci
Cardini, fashion director de La Rinascente a Milano: «Questa volta nessuno può criticare Milano: un’eccellente fashion week, all’insegna di un grande impegno da parte di tutti». Oltre a Gucci definito «il primo della classe» Cardini si complimenta con la «bravissima Miuccia Prada, che ha presentato pezzi non solo interessanti dal punto di visita del design, ma anche molto desiderabili». La buyer italiana, che segnala come best brand anche Bottega Veneta, Brunello Cucinelli, Fendi e Philosophy di Lorenzo Serafini, spezza una lancia a favore di Cavalli e Pucci: «Dundas ha reso at-
tuale e glamorous Cavalli, interpretando gli anni Settanta in modo moderno, lussuoso e sexy, mentre Giorgetti ha fatto una scelta stilistica intelligente nel riprendere l’origine skiwear di di Pucci, perché le nuove generazioni non la conoscono». D’idea opposta Justin O’Shea, global fashion director di Mytheresa.com, secondo il quale Cavalli e Pucci devono ancora trovare la loro strada, mentre c’è chi l’ha già imboccata bene: «Oltre a Gucci eccellente, mi sono piaciuti molto Prada e Dolce&Gabbana - spiega O’Shea -. I top brand sanno che direzione prendere, mentre tanti altri marchi rimangono fermi al passato. A Milano questo gap si vede più che in altre capitali della moda». Ken Dowing, fashion director di Neiman Marcus - che insieme a Gucci «my top collection», promuove Prada, Fendi, Etro e Missoni - pone l’accento sulla nuova chiave di lettura della moda introdotta da Michele: «L’eclettico, eccentrico romanticismo e l’opulenza di Gucci si irradiano in molte altre collezioni e trasmettono un concetto di moda individuale e personalizzabile (ciò che amano le donne moderne), fatto di pezzi unici e di abbinamenti di colori incredibili». Tra gli elementi chiave dell’autunnoinverno 2016/2017 Mr. Ken segnala l’oro soprattutto negli accessori, il velluto, che si impone ovunque, la pelliccia particolare, i dettagli militari, i colori dal verde al rosso al blu brillante e, per quanto riguarda le calzature, «la grande la scelta di tacchi di varia altezza e dimensione in sostituzione delle sneaker, protagoniste per troppo tempo».
Tiziana Cardini La Rinascente
Justin O’Shea Mytheresa.com
Mixare e personalizzare, come nello street style Il nuovo mood decisamente attuale di Milano, più orientato a come si veste la gente in strada (il cosiddetto street style), è sottolineato da Beppe Angiolini, presidente onorario di Camera Buyer e titolare di Sugar ad Arezzo: «In passato le proposte nel capoluogo lombardo erano più piatte - dice il dettagliante toscano -. Adesso invece si punta ad accostamenti non scontati, ad abbinamenti più azzardati, al fatidico pezzo apparentemente “sbagliato”, che crea invece una nuova armonia, in un mix di stampe, colori, vestaglie, vestiti, giacche e cappot-
I must dell’a-i 2016/2017 The must-haves of a/w 2016/2017
Cappotti over o comunque particolari Vestaglie come abiti Pellicce vere e sintetiche Oro per un tocco di preziosità Velluto in abiti e accessori Borse a più materiali e colori
Coats overcoats or special coats Robes as dresses Furs real and FAUX Gold for a touch of preciousness Velvet for clothes and accessories handBags in multiple material and colours
Fausto Puglisi
Versace
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ti». «Ovvero: più styling che stile», chiosa Angiolini. A livello di must-have, Manuel Marelli fashion director di Stefaniamode. com, indica «le vestaglie in tutte le salse, le pellicce, meglio se ecologiche, esagerate, oversize, stampate o multipatch, i maxi sherling. E sul fronte scarpe sicuramente i camperos e gli unkle boot: di tutti i colori, ma in velluto il materiale della stagione». Marelli, che ribadisce il ruolo di assoluto protagonista di Gucci alla fashion week, cita come talento più fresco e vivace Marco De Vincenzo, suggerisce di tenere d’occhio Ports 1961 e si complimenta con le nuove stiliste Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini di Attico, «due ragazze italiane e cosmopolite che sono riuscite a portare in città qualcosa di nuovo, moderno e soprattutto chic». Sulla stessa lunghezza d’onda Silvia Bini degli omonimi multimarca a Viareggio (Li) «Milano Moda Donna è migliorata molto, ma per fare un ulteriore passo avanti è indispensabile che si mescolino ancora di più i brand importanti con quelli giovani - afferma Bini -. E, piuttosto di inserire nel calendario nomi inadeguati pur di riempirlo, proporrei di lasciare libero un giorno per permettere ai buyer di vedere i saloni White e Super, che offrono un’altra visione contemporanea del prodotto». «La sinergia su ogni fronte resta imprescindibile - conclude Mario Dell’Oglio, presidente di Camera Buyer e titolare di Dell’Oglio a Palermo -. Fermi restando gli ottimi risultati di questa settimana, all’insegna del fortissimo impegno, dell’eccellenza del made in Italy e anche dell’apertura nei confronti delle nuove proposte». Certo, non mancano margini di miglioramento.
Gucci and Prada lead Milan’s rebirth This time Milan Fashion Week really outdid itself. It has been years since the top Italian and foreign buyers interviewed by Fashion have declared themselves so satisfied with the fashion shows in the shadow of the Madonnina. Almost all of them considered Alessandro Michele’s Gucci as “the collection that has changed the way fashion is done.” Prada embraced this challenge, successfully relaunching and staging the season’s other top collection. The wave of
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strong energy and proactiveness gard to brands in their early stages in pursuit of what best represents or making their debut during the made in Italy - preciousness, six days in Milan, retailers pointed decorations, exclusive materials to Attico by Gilda Ambrosio and and incredible workmanship Giorgia Tordini (who reinterpret impacted the whole autumn-wina classic in the woman’s wardrobe, ter 2016/2017 fashion week dedithe robe, among the must-haves Mario Dell’Oglio cated to womenswear. The shows for next winter), Rossella Jardini, Dell’Oglio by Dolce&Gabbana, Etro, Fenwho has returned to fashion with di, Marni, Missoni, Salvatore her own brand, Sansovino 6 by Ferragamo, Versace received Edward Buchanan (beautiful total special applause, along with the knitwear, now produced by Loma) presentations by Brunello Cuciand Agnona, designed by new crenelli and Gianvito Rossi. Marco ative director Simon Holloway. De Vincenzo dominated among the talents of the Italian new Next winter’s trends? wave. Fausto Puglisi, Msgm, We are spoiled for choice Beppe Angiolini N.1 and Philosophy di Lorenzo SUGAR “It’s incredible to see how Gucci Serafini also met with acclaim. has managed to set the pace for the Peter Dundas and Massimo Giorgetti diwhole week, and, together with Prada, has vided opinion with their second fashion influenced the fashion industry,” comments shows as creative directors of, respectively, Roopal Patel, fashion director of Saks Roberto Cavalli and Emilio Pucci: some Fifth Avenue, who, among his other favoubuyers praised them for having renewed the rite brands, lists Dolce&Gabbana, N.21, brand while remaining true to its identity, Brunello Cucinelli and Gianvito Rossi. With but others were unimpressed. It was hard regard to trends, Patel says: “Next winter luck for young designers, like Arthur Aryou’ll be spoiled for choice: from glambesser and Lucio Vanotti, who were schedpunk to grunge glamor to romanticism that uled for last - after Giorgio Armani who dilutes a military taste”. The highlights traditionally closes the event in great style for the New York buyer were the brocades, - when the buyers had already left: the few eveningwear, sporty outerwear and iconic who remained appreciated them. With reaccessories, including bags and shoes by
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Philosophy di Lorenzo Serafini
Alessandro Michele. Tiziana Cardini, fashion director of La Rinascente in Milan, agrees: “This time no one can criticize Milan: an excellent fashion week, demonstrating considerable effort by all concerned.” Cardini describes Gucci as “best in class” and compliments the “talented Miuccia Prada, who presented pieces that were not only interesting from a design perspective, but also very desirable.” The Italian buyer, who included Bottega Veneta, Brunello Cucinelli, Fendi and Philosophy di Lorenzo Serafini among her best brands, was also in favour of Cavalli and Pucci: “Dundas made Cavalli contemporary and glamorous, with his modern, luxurious and sexy take on the seventies, while Giorgetti made a clever stylistic choice by returning to the origin of skiwear, because the younger generations are not familiar with it.” Justin O’Shea, global fashion director of Mytheresa.com, takes the opposite view, arguing that Cavalli and Pucci have yet to find their way, while others have already found it: “Along with the excellent Gucci collection, I really liked Prada and Dolce&Gabbana,” says O’Shea. “The top brands know what direction to take, while many other brands remain stuck in the past. This gap is more evident in Milan than in other fashion capitals.” Ken Downing, fashion director of Neiman Marcus - who considered Gucci his “top collection” and also praised Prada, Fendi, Etro and Missoni - highlights the impact of the new approach to fashion introduced by Michele: “Gucci’s eclectic, eccentric romanticism and opulence radiate in many other
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collections and transmit an individual and personalizable fashion concept (what modern women love), consisting of unique pieces and amazing colour combinations.” Among the key elements of autumn-winter 2016/2017, Downing points to gold, especially in accessories, velvet, which appears everywhere, special fur, military details, colours from green to red to bright blue and, when it comes to footwear, “the great choice of heels of varying height and size replacing sneakers, which have been in the spotlight for too long.”
oversized, printed or multipatch, and maxi shearlings. And on the shoe front, definitely Camperos boots and ankle boots: in every colour, but in velvet, which is the material of the season”. Marelli, who stresses Gucci’s position as Silvia Bini the absolute star of the Fashion BINI SILVIA Week, cites Marco De Vincenzo as a fresh, lively talent, suggests keeping an eye on Ports 1961 and compliments the new designers of Attico, Gilda Ambrosio and Giorgia Tordini, “two cosmopolitan Italian girls who have managed to bring something new, modern and above all chic to the Milan Manuel Marelli Mix and personalize, fashion scene.” Silvia Bini, of STEFANIAMODE.COM just like in street style the multibrand stores Bini Silvia Beppe Angiolini, honorary presin Viareggio (Li) is of a similar ident of Camera Buyer and owner of Sugar mindset: “Milan Fashion Week has made in Arezzo, highlights Milan’s new distinctly great improvements, but to make further modern mood, which is more oriented tosteps it is imperative that major brands are wards how people dress in the street (somixed with younger brands. Rather than incalled street style): “In the past, the items cluding unsuitable names in the calendar in showed in Milan were more understated,” order to fill it, I would suggest that one day says the Tuscan retailer. “Now, however, the is left free to allows buyers to see the White focus is on less predictable combinations, and Super trade fairs, which offer another more daring juxtapositions, a decisive piece contemporary vision of the product. “Synthat is seemingly ‘wrong’, but which in fact ergy on every front is essential,” concludes creates a new harmony, in a mix of prints, Mario Dell’Oglio, president of Camera colours, robes, dresses, jackets and coats. To Buyer and owner of Dell’Oglio in Palbe precise: more styling that style,” Angiolini ermo. “However, this week’s results were remarks. Regarding must-haves, Manuel outstanding, demonstrating very strong Marelli, fashion director of Stefaniamode. commitment, Made in Italy excellence and com, points to “robes in every variation, openness to new proposals.” Certainly, ■ furs, preferably ecological, exaggerated, there is room for improvement.
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Budget in crescita grazie all’e-commerce Dalla Russia, dove è in atto una guerra dei prezzi, a Hong Kong in forte crisi e alla Cina mainland, in fase di assestamento, fino ai problemi del Medio Oriente. Le difficoltà politiche, economiche e finanziarie globali colpiscono anche la moda. I budget crescono solo grazie all’e-commerce, l’unico mercato senza frontiere di/by Elisabetta Campana
Russia is fighting a price war, Hong Kong is experiencing a severe crisis, mainland China is undergoing a period of adjustment and there are problems in the Middle East. Global political, economic and financial difficulties are impacting the fashion world. Budgets are only increasing thanks to e-commerce, the only market without borders
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filate ed eventi affollati a Milano Moda Donna, anche grazie alla partecipazione di tutti i top buyer italiani e stranieri, mentre sono mancati ancora una volta i compratori minori. Senza dubbio le proposte della settimana della moda, applaudite dai buyer intervistati da Fashion (in primis Gucci e Prada), hanno contribuito ad alimentare un ottimismo generale. Ciononostante i retailer devono muoversi con i piedi di piombo. Tra il rischio di attentati, l’andamento altalenante di borse e valute e il prezzo del petrolio ai minimi storici, department, specialty store e multibrand
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guardano con attenzione alla formulazione dei budget aumentandoli, tranne rare eccezioni, solo in funzione dell’e-commerce: il canale di sbocco “senza frontiere”, l’unico che continua a registrare performance in incremento. «Non è un caso - fanno notare alcuni compratori - che Gucci stia avendo così tanto successo e che altri brand seguano la stessa strategia, puntando non su un total look, bensì su singoli pezzi iconici, che la clientela può abbinare a proprio piacimento». «Questa è la chiave di lettura delle sfilate di successo - conferma Claudio Betti, di Spinnaker ad Alassio (Sv),
Sanremo (Im), Portofino (Ge) - perché gli articoli particolari sono quelli che alimentano il business online. La gente poi li mixa con capi più soft, come da sempre facciamo noi multimarca. Un trend, che di riflesso, ci aiuta anche nelle vendite in negozio, perché rivaluta agli occhi della clientela il nostro lavoro, rispetto a quello dei monomarca». Sul fronte dei singoli mercati, preoccupano Russia e Cina. La Federazione russa deve fare i conti con le sanzioni internazionali, con il rublo super svalutato e con il prezzo del petrolio sottocosto. Di conseguenza, i retailer minori chiudono o navigano in
cattive acque (tanti gli assenti da Milano) e resistono, o addirittura progrediscono, i big con le spalle larghe. «Aumenteremo i nostri budget del 20%, perché i russi viaggiano di meno e comprano di più nella Federazione - afferma Alla Verber, vice presidente di Mercury Group con sede a Mosca -. Inoltre stiamo applicando gli stessi prezzi di Milano: non c’è quindi più convenienza ad andare all’estero, come invece accadeva in passato». «Visti i nostri sforzi - aggiunge Verber - chiediamo alle aziende di venirci incontro, garantendoci i listini europei e non quelli extraeuropei maggiorati». Se Mercury per allineare i prezzi ha ridotto il proprio mark up di qualche punto, altri non reputano sostenibile questa politica al ribasso. «I cartellini non possono essere gli stessi, almeno fino a quando i listini non saranno abbassati» dice Mikhail Kusnirovich, patron del Bosco di Ciliegi a Mosca. «Abbiamo chiuso il 2015 con una flessione del 15% in euro - prosegue Kusnirovich e per il 2016 manterremo gli stessi budget perché per fortuna continua a crescere lo shopping dei cinesi, che ormai rappresenta il 40% del fatturato del nostro department store Gum». Hong Kong invece sta soffrendo non solo per i provvedimenti anti-corruzione, e quindi anti-lusso, presi dal governo cinese, ma anche per il taglio drastico dei visti: i cinesi adesso possono andare nell’ex colonia britannica solo una volta al mese. «Se per anni abbiamo incrementato a doppia cifra il giro d’affari, adesso stiamo perdendo con lo stesso ritmo - ammette David Hong, co-chairman di The Swank Shop a Hong Kong -. Nemmeno nella mainland va bene: abbiamo chiuso i nostri negozi in Cina, che forse riapriremo nel 2017. I budget li ridurremo tra il 10% e il 20%». Neanche in Medio Oriente la situazione è delle migliori. A Dubai i retailer si stanno ridimensionando a causa dell’assenza dei russi. «Anche qui scontiamo la contrazione dei turisti - testimonia Helga Gottesliener Kook di Helga Design a Tel Aviv in Israele -. Però non faremo alcun taglio: compriamo sempre ciò che ci piace e ci emoziona, perché è esattamente quello che fa la nostra clientela». Infine l’Italia: pure da noi i negozianti investono sempre più nell’e-commerce e aumentano di conseguenza i budget, mentre chi pratica il parallelo tradizionale (non quello online) guarda con preoccupazione i chiaroscuri cinesi. ■
dent of the Mercury Group, which is based in Moscow -. Moreover, we Budgets increase are applying the same prices as in thanks to Milan: therefore, while it used to be e-commerce advantageous to buy abroad, this is no longer the case.” “Given our efThe fashion shows and events at Miforts,” Verber adds, “we ask compalan Fashion Week were crowded, Alla Verber nies to come to us, providing us with also thanks to the participation of MERCURY GROUP European price lists rather than the all the top Italian and foreign buyincreased non-European prices.” ers, though once again minor buyers To align prices, Mercury slightly rewere absent. Undoubtedly, the fashduced its mark-up, but others do not ion collections on show throughout consider this reduction policy susthe week, applauded by buyers intertainable. “The price tags cannot be viewed by Fashion (primarily Gucci the same, at least until the prices will and Prada), contributed to fuelling a not be lowered,” says Mikhail Kusgeneral sense of optimism. Nevertheless, retailers need to move extremely Mikhail Kusnirovich nirovich, owner of Bosco di Ciliegi in Moscow. “We closed 2015 with a cautiously. With the risk of attacks, BOSCO DI CILIEGI 15% decrease in the euro,” continues the ups and downs of stock exchangKusnirovich, “and for 2016 we will es and currencies and oil prices at maintain the same budget because a historic low, buyers are carefully fortunately Chinese shopping conconsidering how to formulate their tinues to grow, now accounting for budgets, raising them, with a few 40% of sales at our department store exceptions, exclusively for e-comGum. ” Meanwhile, Hong Kong is merce: the channel “without borsuffering, not only as a result of antiders”, the only one that records inDavid Hong corruption - and therefore anti-luxcreased performance. “It is no coinThe Swank Shop ury - measures implemented by the cidence,” observe some buyers, “that Chinese government, but also due to Gucci is having so much success the drastic cut in visas: now the Chiand that other brands will follow the nese can only go to the former Britsame strategy, focusing not on a total ish colony once a month. “For years, look, but on individual iconic pieces we have increased our turnover by that customers can match to their double figures, but now it is decreasown preferences.” “This is the key to ing at the same rate,” remarks David successful fashion shows,” comments Claudio Betti of Spinnaker in Alas- Helga Gottesliener Hong, co-chairman of The Swank Shop in Hong Kong. “There are even sio (Sv), Sanremo (Im) and Portofino HELGA DESIGN problems in the mainland: we have (Ge), “because special items are the closed our stores in China and may ones that fuel online business. People reopen them in 2017. We will make mix them with easier proposals, as a reduction in budgets of between we multi-brand stores have always 10% and 20%.” The situation is by done. This trend helps us with sales, no means ideal in the Middle East. because it prompts customers to reIn Dubai, retailers are downsizing consider our work in comparison to due to the absence of the Russians. that of monobrand stores.”In terms Claudio Betti “Also in Israel we have a contraction of markets, Russia and China are Spinnaker of tourists,” comments Helga Gottesworrying. Russia has to deal with liener Kook of Helga Design in Tel Aviv. “But international sanctions, with the highly-deprewe will not make any cuts: we always buy what ciated rouble and with the price of oil below we like and what excites us, because that is excost. As a result, smaller retailers are closing actly what our customers do.” Finally, Italy: or finding themselves in dire straits (many were Italian retailers are also investing more and absent in Milan) and resisting or even gainmore in e-commerce and therefore increasing ground from the big, robust retailers. “We ing their budgets, while those who practice will increase our budget by 20%, because the traditional grey business (not online) are Russians are travelling less and buying more concerned about China’s unpredictability. ■ in the Federation - says Alla Verber, vice presi-
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FAIRS
LINEAPELLE
IN UN’OTTICA DI SISTEMA Numeri record sia sul fronte delle aziende partecipanti che dei visitatori al salone delle pelli. Aperto per la prima volta da una conferenza stampa, con Cnmi, Ice e Comune, per ribadire che lavorare in un’ottica di filiera è possibile di/by Elena Azzola
Record numbers both in terms of participating companies and visitors to the leather fair. It opened for the first time with a press conference involving CNMI, ICE and the City of Milan, emphasizing that it is possible to work as a production chain.
P
er la prima volta il salone leader nei pellami Lineapelle - di scena a Rho dal 23 al 25 febbraio - si è aperto con un’animata conferenza stampa, a cui hanno partecipato oltre ai vertici di Unic, Carlo Capasa, presidente della Camera della Moda, Riccardo Monti, presidente dell’Ice e Cristina Tajani, assessore alla moda del Comune di Milano: un segnale forte di sinergia. Gianni Russo, presidente di Unic, non ha nascosto che il momento di mercato presenta alcune incertezze, con aree che soffrono o crescono meno del previsto, ma ha sottolineato che «il settore della concia italiana è forte». Inoltre il Governo è ora più attento al comparto: grazie al lavoro del Mise e di Ice, le istituzioni sono diventate dei «compagni di viaggio autorevoli» nel promuovere le industrie italiane della concia. Riccardo Monti non si è fatto sfuggire l’assist, affermando che quello della pelle è un pezzo fondamentale dell’eco-sistema della moda, nell’ambito del quale «si continuerà a lavorare con grande coesione». Carlo Capasa ha ricordato il legame strettissimo e il rapporto diretto della Camera con Lineapelle. Insieme si lavora, ad esempio, al tavolo aperto sul tema della sostenibilità, finalizzato a fissare le linee guida per l’industria italiana della moda, che rappresenta il 41% del fatturato lordo del settore in Europa. «Un primato di cui dovremmo sempre tenere conto - ha concluso Capasa -. In generale, dovremmo imparare a raccontarci meglio». Tutti d’accordo dunque nel fare sistema e dare continuità al tavolo istituito dall’ex vice Ministro Calenda e ora guidato dal sottosegretario Scalfarotto. Con un’avvertenza però, espressa da Salvatore
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Mercogliano, a.d. di Lineapelle: «Mettere insieme tutte le fiere non è un esercizio così utile come potrebbe sembrare. Le date, in cui ogni manifestazione si svolge, sono sempre un elemento strategico, da cui non si può prescindere».
PERSPECTIVE OF SYSTEM For the first time, the leading trade fair Lineapelle - which took place at Rho from 23 to 25 February - was opened with a lively press conference attended by the heads of UNIC, Carlo Capasa, President of the Chamber of Fashion, Riccardo Monti, President of ICE and Cristina Tajani, fashion commissioner of the City of Milan, sending a strong message of cooperation. Gianni Russo, President of UNIC, made no
secret of the fact that there is currently some uncertainty about the market, with areas that are suffering or growing less than expected, but stressed that «the Italian tanning industry is strong». Russo believes that the government is now more attentive to the sector: thanks to the work of MISE and ICE, institutions have become «authoritative travelling companions» in the promotion of the Italian tanning industry. Riccardo Monti, President of ICE, also offered his view, asserting that leather is a critical part of the fashion eco-system, in which «we will continue to work with great cohesion». Carlo Capasa, President of the National Chamber of Fashion, remarked on the close bond and direct relationship with Lineapelle.Together it is also involved in an open table discussion on the theme of sustainability, aimed at establishing guidelines for the Italian fashion industry, which accounts for 41% of the gross turnover of the sector in Europe. «A fact that we should always take into account», concluded Capasa. «In general, we need to learn to promote ourselves more effectively». So everyone is agreed about creating a systematic approach and giving continuity to the table set up by former Deputy Minister Calenda and now led by Undersecretary Scalfarotto. However, Salvatore Mercogliano, Ceo of Lineapelle, issued a warning: «Putting all the exhibitions together is not as advantageous as it might seem. The dates, when each event takes place, are always a strategic element, which cannot be ignored». ■
MIFUR
FOREIGN APPEAL C’era attesa, per l’edizione di marzo di Mifur, cartina di tornasole del settore pellicceria. Anche se il dato complessivo sulle presenze al salone milanese (oltre 9.600) indica un calo del 4,5%, le adesioni dall’estero sono aumentate del 63%. Soffrono Federazione Russa (-15%), Usa (-25,23%) e zona euro (-25%), ma avanzano aree come il Regno Unito (+18,37%). Corre il Far East, con la Corea che segna quasi +51%. Lieve (+2%) l’incremento dei buyer italiani. Prossimo appuntamento in piena fashion week, dal 24 al 27 febbraio. (a.b.)
At the March edition of Mifur, the Milanese fur fair, the visitors were more than 9.600 (-4,5%), but foreign buyers grew by 63%. Russian Federation was down by 15%, Usa by 25,23% and Eurozone by 25%. But UK grew by 18,37% and, from Far East, Korea scored +50,95%. Italian buyers grew only by 2%. The next edition is scheduled during the fashion week, from 24 to 27 February.
Pajaro on stage at Mifur
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BUSINESS NEWS
ESEMPLARE
E ora tocca alla donna
GRUPPO CAMPOMAGGI E CATERINA LUCCHI
«Facciamo cose che ci piacciono. Ora anche nel retail» Da alcune settimane al civico 5 di via della Spiga a Milano, dove prima c’era un negozio di Brunello Cucinelli, ha aperto il marchio di borse donna e uomo Campomaggi. In 50 metri quadri è condensata la filosofia del brand e del suo artefice, Marco Campomaggi, che insieme alla moglie Caterina Lucchi guida un gruppo della pelletteria in forte espansione. Il fatturato ha raggiunto i 40 milioni di euro nel 2015, in crescita del 14% sul 2014 (anno record, in cui l’incremento era stato del 25%). «È un importante punto di arrivo per il marchio - spiega l’imprenditore -. Una vetrina fondamentale per una linea che vende per l’88% all’estero dove, tra l’altro, pensiamo di avere le maggiori opportunità di sviluppo». Ma non si tratta dell’unico progetto retail dell’azienda cesenate. «Entro fine anno apriremo un monomarca dedicato a Gabs Franco Gabbrielli (altra label del gruppo, insieme a Campomaggi e Caterina Lucchi, ndr) in una via del centro di Milano in sintonia con lo spirito colorato, giocoso e divertente di questa linea di borse-quasi oggetti di design, che è stata un caso di successo nel mondo della pelletteria negli ultimi anni, grazie alla collaborazione con Franco Gabbrielli, avviata dieci anni fa». Dopo aver concretizzato il progetto corner, con 25 opening nel 2015 e altri 30 previsti nell’anno in corso, per Gabs Franco Gabbrielli è arrivato dunque il momento di pensare al monomarca: un test per poi aprire altri punti vendita, sia diretti che in franchising. Un piano d’espansione focalizzato in primis sull’Italia ma che potrà avere successivamente anche esiti all’estero. Per Caterina Lucchi, marchio di borse esclusivamente donna, si è lavorato nelle ultime stagioni soprattutto sull’identità e sul posizionamento, con la consapevolezza del grande potenziale distributivo e commerciale, ancora in parte inespresso, di questa proposta, attualmente venduta per il 75% all’estero, ma con un forte appeal anche sulle boutique italiane. «Siamo nella condizione di concentrarci sull’identità dei nostri marchi e sui nostri valori. Facciamo cose che ci piacciono e questo dà un valore aggiunto di autenticità al prodotto», commenta Marco Campomaggi. (e.a.)
Dopo una prima capsule, è pronta sulla rampa di lancio la versione al femminile di Esemplare, brand di outerwear uomo acquisito nel 2014 dalla torinese Pattern. Un’altra freccia all’arco per il brand, impegnato a ridisegnare la sua geografia distributiva con l’approccio di nuovi mercati e la riqualificazione della rete wholesale, composta da 200 multimarca. «L’ingresso di Pattern - spiega il direttore generale Luca Sburlati - ha coinciso con il rinnovamento dello stile maschile, affidato ad Alessandro Pungetti, e il via all’internazionalizzazione, con l’approccio di Stati Uniti, Far East e Giappone, dove abbiamo stipulato un accordo con Lidea». Prossimo step, il rafforzamento del Vecchio Continente (già presidiato con Germania, Spagna e Regno Unito), attraverso lo sbarco in Scandinavia, Francia e Est Europa. Continua anche l’impegno sul fronte della social responsability con la seconda edizione del concorso destinato alle nuove leve del fashion: Pattern selezionerà tre finalisti, che verranno premiati durante Pitti Uomo. (a.t.)
«We do things that we like. Now this is also the case for retail»
Now it’s women’s turn
The women’s and men’s bag brand Campomaggi opened several days ago at number 5 via della Spiga in Milan, which was previously home to a Brunello Cucinelli shop. The stores’ 50 square meters condenses the philosophy of the brand and its creator, Marco Campomaggi, who, with his wife Caterina Lucchi, leads a rapidly expanding leather goods group. Its turnover reached 40 million euro in 2015, up 14% on 2014 (a record year, in which there was an increase of 25%). «It is an important milestone for the brand - says the entrepreneur - . An essential showcase for a line that sells 88% abroad, where we also believe we have greater opportunities for development». But this is not the Cesena-based company’s only retail project. «By the end of the year, we will open a flagship store dedicated to Gabs Franco Gabbrielli (another of the group’s labels, along with Campomaggi and Caterina Lucchi, Ed.) in a street in central Milan, in keeping with the colourful, playful and fun spirit of this line of bags - almost design objects - which has been a success in the world of leather goods in recent years, thanks to the ten-year-long collaboration with Franco Gabrielli». After the realization of the corner project, with 25 openings in 2015 and 30 more expected this year, the time came for Gabs Franco Gabrielli to think about a flagship store: a test with a view to then opening other outlets, both direct and franchise. The expansion plan was primarily focused on Italy, but it could subsequently make inroads abroad. In recent seasons, Caterina Lucchi, a women’s bag brand, has been working especially on its identity and positioning, with the knowledge of the great, only partially realized, distribution and commercial potential of its range, 75% of which is currently sold abroad, though it also has a strong appeal in Italian boutiques. «We are in a position to focus on the identity of our brands and our values. We do things that we like and this gives added authenticity to our products», comments Marco Campomaggi.
After presenting a capsule, the women’s version of Esemplare, a brand focused on men’s outerwear, acquired in 2014 by the Turin-based company Pattern, is ready to be launched. This marks another step forward for the brand, which is committed to redesigning its geographical distribution by approaching new markets and redeveloping its wholesale network, which currently consists of 200 multi-brand stores. «Pattern’s entry - says general director Luca Sburlati - coincides with the renewal of its masculine style, entrusted to Alessandro Pungetti, and increasing internationalization, as it approaches the US, the Far East and Japan, where we have signed an agreement with Lidea». The next step is reinforcing its presence in Europe (the brand is already present in Germany, Spain and the United Kingdom), by expanding to Scandinavia, France and Eastern Europe. Meanwhile, the brand continues with the second edition of the competition for young designers: Pattern will select three finalists, who will be awarded at Pitti Uomo.
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Piazza Sempione
compie 25 anni e torna a essere la base del guardaroba femminile Riaffermare le origini del marchio, rinsaldare il legame con i suoi capi iconici, confermare il feeling con Stati Uniti e Germania e al tempo stesso agganciare altri mercati: si spiega così la strategia di Piazza Sempione, marchio che nel 2016 compie 25 anni. «Un traguardo che iniziamo a festeggiare con questa collezione, ma che onoreremo nel corso di tutto l’anno con una serie di eventi», spiega Sandra Spinacé, ceo di Piazza Sempione. I piani del brand fondato a Milano nel 1991 e ora di proprietà di Sinv sono chiari: per consolidare l’internazionalizzazione dell’azienda si è scelto di partire dal prodotto. Per questo è stato scelto un nuovo fashion coordinator, Laura Poretti, un passato in Agnona, a cui è stato chiesto di dare alle collezioni un’impostazione timeless. Così l’autunnoinverno 2016/2017 ha portato alla “riscoperta” dei capi più autentici del marchio, come il pantalone, declinato in 25 diversi modelli. «Con questa collezione - ha proseguito Spinacé - vogliamo tornare a essere la base del guardaroba femminile, riaffermando il nostro ideale di un lusso senza tempo, con proposte destinate a durare oltre le stagioni». Gli Usa e la Germania sono i primi mercati di Piazza Sempione, ma il ceo non si accontenta. «Questa impostazione timeless rende il prodotto più trasversale e ci permette di aprirci a nuovi mercati. Abbiamo ottimi riscontri inUk, dove cresciamo del 30%, in Giappone e Corea». (an.bi.)
At 25 years old Piazza Sempione is once again the basis of the female wardrobe Piazza Sempione is a brand with a clear strategy for 2016, the year that marks 25 years since its foundation: to reaffirm the origins of the brand, reinforce its bond with its iconic garments, consolidate its success in the United States and Germany and explore other markets. «This collection is our way of kicking off our celebrations of this milestone, but it’s something we’ll be commemorating through the year with a series of different events», explains Sandra Spinacé, the CEO of Piazza Sempione. Founded in Milan back in 1991 and now owned by Sinv, the brand’s mantra is clear: focus on the product to consolidate internationalisation. In view of this, Piazza Sempione have appointed a new fashion coordinator, Laura Poretti, formerly of Agnona, to give the new collections a timeless quality. And so the 2016/17 autumn-winter collection has brought the spotlight back onto some of the brand’s most iconic garments, such as trousers, which are available in 25 different variations. «With this collection - continues Spinacé -, we want to get back to being the basis of the female wardrobe, reaffirming our timeless luxury ethos with pieces destined to outlast the seasons». The USA and Germany are Piazza Sempione’s primary markets, but the CEO is not resting on her laurels: «The timeless style makes for a more transcendental product and enables us to open up to new markets. We’re seeing excellent results in the UK, where we’re growing by 30%, as well as in Japan and South Korea».
July1968
La rivoluzione “democratica” di Alessandro Oteri Il designer di calzature Alessandro Oteri lancia una piccola rivoluzione nel mondo delle scarpe femminili di lusso. Il 10 marzo è stato messo online July1968.it (dal mese e dall’anno di nascita del creativo), sito di e-commerce dove acquistare i bellissimi modelli di Oteri a un prezzo super democratico: si parte infatti da 190 euro. Attraverso questo canale diretto, e la personal shopper Mrs July (che si potrà seguire su Instagram), lo stilista si concentra sulle décolleté, proposte su tre forme diverse, ognuna delle quali su tre altezze di tacco differenti: nove basi in tutto, su cui scatenarsi nella scelta di materiali e colori sempre nuovi, creando così solo limited edition per le clienti più esigenti. July1968 è romantica e contemporanea nello stile. È pura artigianalità italiana: tutti i processi produttivi avvengono nel polo calzaturiero di Parabiago, dove sono realizzate le calzature dei più esclusivi marchi al mondo. July1968 nasce e vive solo sul web. (e.a.)
Alessandro Oteri’s “democratic” revolution Footwear designer Alessandro Oteri has sparked a small revolution in luxury women’s footwear circles. On 10 March, e-store July1968.it went online (the month and year of the designer’s birth), providing customers with a place to buy Oteri’s creations at an ultrademocratic price, starting from €190. Via this direct sales channel - plus personal shopper Mrs July (which you can follow on Instagram) - the designer is focusing on the décolleté style, with three different shapes all available with three different heel heights. There are nine models, then, all of which can be personalised by varying the materials and selecting from brand-new colour options to create limitededition pieces perfect for the more demanding client. July1968 has a romantic, contemporary style, encapsulating the essence of Italian craftsmanship: production occurs entirely in Shoes City itself, Parabiago, where some of the most exclusive brands in the world make their footwear. July1968 is a web-only brand.
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BUSINESS NEWS
JACOB COHËN
Il jeans couture conquista il Giappone Con all’attivo un monomarca a Tokyo, nel quartiere di Roppongi Hill, nel giro di poco tempo Jacob Cohën, come spiega il direttore marketing e commerciale Marco Tiburzi, «è diventato un vero e proprio oggetto di culto in Giappone». Tanto che a breve si concretizzeranno altri due iniziative in loco, con l’apertura di un monomarca a Osaka, presso l’Herbis Plaza, previsto per fine marzo, e di una seconda vetrina nella capitale, al via all’interno di un nuovo department store a Ginza nel febbraio 2017. «Stiamo lavorando anche a un progetto speciale a Forte dei Marmi, che andrà in porto per l’autunno 2016», anticipa il manager spostando l’attenzione sull’Italia, presidiata attualmente da un punto vendita a Taormina e attraverso 400 boutique wholesale. Progetti che andranno a consolidare la presenza retail del luxury denimwear a livello internazionale, che conta anche un avamposto a Doha (nel Pearl of Qatar Center) e sei store in Europa. Grandi manovre anche sul fronte dell’offerta, che sta progressivamente facendo sempre più spazio alla donna: «La collezione femminile - conferma Tiburzi - è oggetto di un progetto di riposizionamento, sia stilistico che distributivo. Per ora pesa per il 18%, ma ci stiamo investendo. L’obiettivo è di portarla a rappresentare una quota del 30-35% entro i prossimi due anni». (a.t.)
GRUPPO ARAV
silvian heach arruola Piccione.piccione e apre a milano Venti capi tra abiti, gonne e bluse. È questo il frutto della collaborazione tra Silvian Heach e Piccione.Piccione, marchio firmato da Salvatore Piccione, new entry sulle passerelle all’ultima edizione di Milano Moda Donna e vincitore del concorso Who Is On Next? 2014. «Un amore a prima vista», quello tra il brand ammiraglio del Gruppo Arav e il designer siciliano, assicurano dall’azienda: «Il risultato è una collezione pensata per una donna contemporanea e disinvolta - dice Mena Marano, al timone di Silvian Heach -. Una donna che ama sentirsi valorizzata in ogni momento della giornata. Elegante, sicura di sé ma mai sopra le righe». Punto di partenza della capsule una silhouette pulita, ma preziosa nei materiali, con ricami jacquard, sete stampate e trasparenti chiffon per miniabiti, long dress a collo alto attraversati da ruche e gonne a corolla. La collezione sarà in vendita anche nel primo flagship store a insegna Silvian Heach di Milano, pronto ad aprire i battenti ad aprile in via Dante (nella foto, uno scatto del look book realizzato in collaborazione con la pittrice Verdiana Patacchini). (a.t.)
silvian heach enlists piccione.piccione and opens a new flagship store in milan Twenty garments, including dresses, skirts and blouses. This is the result of the collaboration between Silvian Heach and Piccione.Piccione, a brand signed by Salvatore Piccione, a new entry on the runways at the last edition of Milan Fashion Week and winner of the Who Is On Next? 2014 competition. It was «love at first sight» between the leading brand of the Arav Group and the Sicilian designer: «The result is a collection designed for a contemporary, casual woman» says Mena Marano, head of Silvian Heach. «A woman who likes to feel appreciated at all times of day. Elegant, self-confident, but never over the top». The starting point of the capsule collection are a clean design and fine materials, with jacquard embroidery, printed silk and transparent chiffon for mini-dresses, long dresses with a high neck, crossed with ruffles and flared skirts. The collection will be on sale in the new flagship store dedicated to Silvian Heach in Milan, ready to open its doors in April in via Dante (in the photo, one picture of the lookbook realized in collaboration with painter Verdiana Patacchini).
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Couture jeans conquer Japan With a store in Tokyo’s Roppongi Hills district, in a very short time Jacob Cohën has become, in the words of the brand’s marketing and sales manager Marco Tiburzi, «a truly cult object in Japan». So much so that soon two initiatives will be launched in the area, with the opening of a flagship store in Herbis Plaza in Osaka, scheduled for the end of March, and a second showcase in the capital, within a new department store in Ginza in February 2017. «We’re also working on a special project in Forte dei Marmi, which will be completed in autumn 2016» the manager reveals, shifting the focus to Italy, where the brand is currently sold in a store in Taormina and in 400 wholesale boutiques. These projects will consolidate the international retail presence of the luxury denimwear brand, which also has an outpost in Doha (in the Pearl of Qatar Center) and six stores in Europe. The brand is also making changes to its range, which is gradually placing greater emphasis on womenswear: «The women’s collection - Tiburzi comments - is the subject of a repositioning project, both in terms of style and distribution. Currently it accounts for 18%, but we are investing. The goal is to account for 30-35% within the next two years».
BUSINESS NEWS
Woolrich
Womenswear alla riscossa. E con la capsule “archive”, lane in primo piano Lanciato verso un posizionamento sempre più alto, il womenswear di Woolrich rappresenta il 60% del giro di affari worldwide della label, forte di un assortimento ricco di proposte. Una pluralità di spunti enfatizzati da una mostra fotografica, dedicata alla donna nell’iconografia del marchio, on show nella showroom di via Lombardini a Milano, durante Milano Moda Donna. Un roadtrip lungo 15 anni, attraverso le interpretazioni di fotografi come Larry Fink, Bill Owens e Bernard Plossu, che rende il senso della centralità delle proposte per il pubblico femminile. Un concetto ribadito dalla collezione per il prossimo inverno, articolata in più temi. Al dna della label si riallaccia la capsule Archive, che riprende i pattern, le lane e i modelli dell’archivio storico del mill originale, nato in Pennsylvania nel 1830. Un progetto che si estende anche alle serie delle coperte realizzate nel mill, in vendita dal prossimo inverno, e destinato ad ampliarsi con nuove merceologie. Sul versante della tecnologia Teton, l’etichetta storica di Woolrich creata negli anni Settanta per l’omonima collezione outdoor tecnica, si attualizza grazie alla collaborazione con Gore, il cui laminato è stato scelto per l’iconico Gtx Mountain Parka. Nella main collection il Military Parka, profilato di pelliccia dalla base della chiusura fino al cappuccio, si rinnova con la variante in volpe argentata. Al contrario l’Arctic Parka, emblema della storia di Woolrich, si presenta nella soluzione no fur, più leggero con l’imbottitura in piuma 90/10. (c.me.)
Womenswear on the revival. And wool in the foreground
Orientated towards an increasingly high-end target market, Woolrich’s womenswear division accounts for 60% of the brand’s global revenue, having been bolstered by a wide product range. There were a whole host of creative ideas in the spotlight at Woolrich’s showroom in Via Lombardini in Milan for Milan Women’s Fashion Week, while a photography exhibition emphasised the role of women in the brand’s history. Delving back through 15 years of collections, the photographs of artists such as Larry Fink, Bill Owens and Bernard Plossu put Woolrich’s womenswear creations at the centre of the brand’s existence. This is reflected in the upcoming winter collection, which features a number of different themes. The Archive capsule collection taps into the DNA of the brand, drawing inspiration from the patterns, wools and garments stored in the historic archive of the original mill, which was founded in Pennsylvania in 1830. A project that also includes the series of blankets produced in the mill, on sale from next winter, and set to grow with new product categories. On the technological side of things Teton - the label created by Woolrich for its hi-tech outdoor collection - is brought up to date via a collaboration with Gore, whose laminate is used for the iconic Gtx Mountain Parka. In the main collection, the Military Parka, which features fur profiling from the bottom part to the hood, gets a new makeover thanks to the silver fox version. Meanwhile, the Arctic Parka is featured here for the first time in a no fur version, which is lighter than ever thanks to 90/10 down lining.
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GOODMATCH
tre fratelli e una sfida
Un’azienda famigliare, nata nel 1962, apre un nuovo capitolo grazie ai figli dei fondatori, Vincenzo, Giulia e Orsola Bocchi, che facendo della propria complementarietà un punto di forza scommettono sul brand di moda femminile Goodmatch. «Ho deciso di far tesoro della mia esperienza a Londra, nel settore finanziario - spiega Vincenzo Bocchi - per dedicarmi a questo progetto. Dividersi i compiti con le mie sorelle è stato facile: io general manager, Giulia stilista e Orsola responsabile della produzione». Goodmatch non è una linea all’esordio: è già distribuita in circa 250 negozi, soprattutto in Nord Italia. Ma con l’inverno 2016/2017 fa un salto di qualità: più attenzione alla moda e alla ricerca sui materiali, con il punto fermo della produzione 100% made in Italy, per rafforzare la presenza in Italia e iniziare un’espansione all’estero. (a.b.)
three siblings, one challenge
A family company, born in 1962, opens a new chapter of its story thanks to the founders’ siblings, Vincenzo, Giulia and Orsola Bocchi: three complementary personalities for one women’s brand, Goodmatch. «I decided to treasure my working experience in London, in the financial sector - Vincenzo Bocchi explains to focus on this project. It was easy to divide the responsibilities of the business: me as a general manager, Giulia as the designer and Orsola in charge of the production». 100% made in Italy, Goodmatch is not at its debut: it is already distributed in about 250 stores, mostly in Northern Italy. But starting from fall-winter 2016/2017 it goes one step beyond: more attention to fashion contents and more research on materials. The goal is to strengthen the presence in Italy and start an expansion abroad.
La donna di Altea
Dalla maglieria al total look. Pronta per crescere all’estero Nata come una costola del menswear, la donna di Altea ha messo il turbo nelle ultime stagioni, entrando di diritto nella sfera del total look con la collezione del prossimo inverno. E varcando la soglia di importanti realtà del retail come Brian & Barry e The Store a Milano. Una proposta in cui la maglieria abdica al ruolo di protagonista indiscussa per fare posto a cappotti in mohair, gonne e vestiti ispirati alle tele di Mondrian, pantaloni dalle linee fluide, gilet in mohair, maxi cardigan e mantelle agugliate. Una linea in cui domina un mood pittorico, con disegni grafici e pennellate mai troppo decise, micro fantasie riprese dagli archivi e piccoli motivi floreali. Un percorso stilistico che segna la maturazione di Elena Frigerio, in cabina di regia all’ufficio stile. «Una proposta che oggi rappresenta il 25% circa del giro di affari dell’azienda, attestatosi sui 30 milioni di euro», racconta Stefano Corbella, direttore commerciale estero del brand milanese. «Un gusto che piace anche fuori dall’Italia - prosegue - dove oggi è realizzato il 50% del giro di affari della linea femminile». Una percentuale destinata a crescere, in seguito ai recenti deal. «Abbiamo appena siglato un accordo con la fashion agency Claudia May per la Germania, mercato dove abbiamo già acquisito 23 nuovi clienti spiega -. E dal prossimo autunno-inverno approderemo nel department store Hyundai in Corea». (c.me.)
From knitwear to a total look. Ready to grow abroad Born out of the menswear collection, Altea womenswear has accelerated in recent seasons, rightfully entering the realm of the total look, with its collection for next winter. And crossing the threshold of important retailers such as Brian & Barry and The Store in Milan. Knitwear abdicates as the undisputed star to make way for mohair coats, skirts and dresses inspired by Mondrian paintings, trousers with fluid lines, mohair gilets, maxi cardigans and needled capes. The line is dominated by a pictorial mood, with graphic designs and brushstrokes that are never too bold, micro patterns from the archives and small floral patterns. A stylistic path that demonstrates Elena Frigerio’s progress in the control room of the style office. “This line represents about 25% of the company’s turnover, which totals around 30 million euro,” says Stefano Corbella, foreign sales director of the Milanese brand. “It is also popular outside Italy,” he continues, “which currently accounts for 50% of the turnover from the womenswear line.” A percentage that is destined to grow, following recent deals. “We have just signed an agreement with the fashion agency Claudia May for Germany, a market in which we have already acquired 23 new customers,” Corbella remarks. “And from next autumn-winter, we will land in the Hyundai department store in Korea.”
Pop Bag by J&C
In arrivo un monomarca per le borse trasformiste La Pop Bag by J&C si reinventa nelle versioni più piccole, tanto gettonate in questo momento. Mini, baby e micro: sono tre i nuovi formati in cui è stata presentata allo scorso Mipel la borsa di J&C Jackyceline, realizzati in ecopelle effetto metal e in glitter. La Pop Bag è il cavallo di battaglia del direttore creativo del brand, Sara Lin, imprenditrice cinese trapiantata dall’infanzia a Firenze, dove ha sede l’azienda. È il frutto di un brevetto registrato che le permette di cambiare forma, grazie a cinque parti combinabili. Una proposta destinata a diventare una vera e propria famiglia, a cui Sara Lin vuole dare una “casa” dedicata, che andrà ad aggiungersi al monomarca di via Guicciardini, a Firenze, e ai dieci monobrand in Cina, tra Shanghai e Taiwan. Un progetto che si concretizzerà nei prossimi giorni, anche se Sara Lin vuole mantenere top secret la location e la data. Distribuita in un network di circa 500 plurimarca e nell’e-shop store.jandc.eu, la label ha un giro di affari di 6 milioni e mezzo di euro, di cui il 35% realizzato all’estero, tra Europa, Medio Oriente e Asia. (c.me.)
Mono-brand store imminent for the transformable bags
The Pop Bag by J&C will be available also in smaller versions, in line with current trends. Mini, baby and micro were the three new formats of the J&C Jackyceline bag in metallic eco-leather and glitter unveiled at the most recent edition of Mipel. The Pop Bag is a battle horse for creative director Sara Lin, the Chinese businesswoman who has been living in Florence - where the company is based - since she was a child. The secret is a patented system that allows to change the shape of the bag thanks to five combinable parts. The range is destined to become a fully fledged family of bags - and Sara Lin knows every family needs its own home. The new store will join the mono-brand store in Florence’s via Guicciardini and a further ten mono-brand stores in Shanghai and Taiwan. The project will come to fruition in the next days, though for now Sara Lin is keeping schtum as to the location and launch data. The brand - which boasts a distribution network of around 500 multi-brand stores plus the store.jandc.eu e-shop - has a turnover of €6.5m, 35% of which is generated abroad, in Europe, the Middle East and Asia.
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BUSINESS NEWS
MALLONI
Parole d’ordine: estero e retail
Gli States e la SErie A per comunicare il brand
Dopo un’assenza di otto anni, Malloni è tornato nel calendario della fashion week milanese, annunciando importanti novità. Distribuita per l’80% sul mercato domestico e attiva, oltre che nel canale wholesale, con monomarca a Firenze, Roma e Milano, ora la label marchigiana è impegnata a consolidare le proprie posizioni in Italia e a piazzare le prime pedine oltrefrontiera. «Qualche settimana fa racconta la designer Floriana Orsetto - abbiamo aperto un negozio a Venezia e inaugurato una showroom a Parigi, nel Marais, che farà da piattaforma per l’espansione del marchio fuori dai confini nazionali». Come ribadisce la stilista, da qui ai prossimi cinque anni gli sforzi saranno convogliati nell’individuare le aree estere più strategiche per lo sviluppo di Malloni: «Prima tappa l’Europa, con Londra e Parigi, dove siamo già alla ricerca della giusta location». Lo store di Venezia farà da apripista anche al lancio del nuovo layout dei monomarca, firmato dalla seconda generazione della famiglia, Lorenzo Malloni, 26 anni, architetto, che dopo svariate esperienze all’estero è tornato in azienda anche con un nuovo progetto: Malloni Trace, un inedito concept store aperto a Porto Sant’Elpidio, adiacente al factory store, che riunisce moda, design ed entertainment. Un format che potrebbe presto essere replicato anche altrove. (a.t.)
AT.P.CO - marchio che fa capo alla Golden Season di Erbusco (Bs) - sta ristrutturando la sua immagine, nell’ottica di trasmettere un concetto di casual chic “dalle 8 alle 20”. Lo si percepisce nella collezione donna, che con l’autunnoinverno 2016/2017 prende ispirazione dagli stili di tre diverse città americane: Los Angeles (nella foto), San Francisco e Seattle. «Stiamo investendo nella ricerca stilistica - racconta il direttore comunicazione e marketing Lodovico Minelli - con un ufficio stile dedicato che, di fatto, è raddoppiato dalla primavera-estate 2016». L’idea è quella di riequilibrare i pesi tra collezioni maschili e femminili, dal momento che a oggi il womenswear rappresenta circa il 30% dei ricavi totali e che riscuote sempre più consensi, come rileva l’azienda dal trend nei negozi monomarca (a oggi sette, in totale). Il mood del menswear sarà invece comunicato attraverso un fotoreportage che coinvolge alcuni giocatori del Genoa, il club che dallo scorso novembre è sponsorizzato da AT.P.CO. «Abbiamo scelto questa squadra - spiega Minelli - perché è la più antica d’Italia ed è simpatica un po’ a tutti». Inoltre il brand si prepara al lancio di capsule collection, uomo e donna, che «coinvolgano artisti e creativi di fama internazionale». Sul fronte retail è ormai imminente l’apertura di un monomarca a Ischia, cui seguiranno altri opening nella seconda metà del 2016 nelle città italiane e all’estero, «a partire dalla Francia». (e.f.)
Focus on overseas and retail
AT.P.CO
the US and the italian football “serie A” to communicate the brand identity AT.P.CO - part of the Erbusco-based Golden Season Group - is overhauling its brand image in order to create an “8:00 to 20:00” casual-chic vibe. It’s certainly a look that shines through in the autumn-winter 2016/17 women’s collection, which draws inspiration from the styles of three different American cities: Los Angeles, San Francisco and Seattle. «We’re investing in stylistic research - states communications and marketing director Lodovico Minelli - with a dedicated style office that we’ve doubled in size from spring-summer 2016 season». The idea is to even up the balance between the men’s and women’s collections, given that womenswear currently represents 30% of AT.P.CO’s total revenue and is generating increasingly widespread success, according to sales results from the brand’s seven mono-brand stores. This season’s menswear concept will be channelled via a photography campaign involving several players from Genoa football club, which has been sponsored by AT.P.CO since last November. «We chose Genoa - explains Minelli - because it is the oldest club in Italy and everyone has a bit of a soft spot for it». Moreover, the brand is preparing to launch two capsule collections - for men and for women- «which will involve internationally renowned artists and creatives».On the retail front, the opening of a monobrand store in Ischia is imminent, with further openings to follow in the second half of 2016 in Italy and abroad, «starting with France».
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After an eight-year absence, Malloni is back on the Milan fashion week schedule with some significant new developments. With 80% of its distribution accounted for by the domestic market through wholesale channels and mono-brand stores in Florence, Rome and Milan, the Marches-based company is working hard to consolidate its position in Italy while laying its first stones down overseas. «A few weeks ago - explains designer Floriana Orsetto - we opened a store in Venice and launched a showroom in the Le Marais district of Paris. That will serve as a platform for the expansion of our brand beyond the Italian border». Orsetto also states that for the next five years the brand’s efforts will be invested into identifying the most strategically important countries for Malloni’s overseas development: «The first stage is Europe with London and Paris, where we’re already seeking out the right locations». The Venice store, meanwhile, heralds the launch of the new Malloni monobrand store layout, which was designed by 26-year-old architect Lorenzo Malloni, the second generation of the Malloni family. After a host of experiences abroad, the young Malloni has returned to the family company with a brand-new project by the name of Malloni Trace, a fresh concept store open adjacent to the factory store in Porto Sant’Elpidio. A fusion of fashion, design and entertainment, it represents a format that could soon be replicated elsewhere.
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BUSINESS NEWS
DONNAVITTORIA
Antonelli Firenze
Da una costola di Sartoria La Torre Nasce la donna
NUOVE SFIDE CON LA Showroom milanese Antonelli Firenze ha recentemente inaugurato una showroom a Milano: uno spazio di 220 metri quadri in via Tortona 21. Per la realtà della moda donna di Castelfiorentino si tratta dell’ultimo step di una storia lunghissima che, soprattutto dal 2008 a oggi, ha avuto un’evoluzione molto interessante. Gossip, l’azienda a cui il marchio Antonelli Firenze fa capo, è stata fondata nel 1950 (inizialmente con il nome di Vicad) da Luciano Antonelli e produceva biancheria. Nel 2001, con il passaggio generazionale che porta alla guida dell’impresa le figlie Enrica e Roberta, ci si focalizza sulle camicie e con il passare degli anni su una collezione femminile completa. Nel 2013 nasce Antonelli Firenze: un total look made in Italy, a cui piace definirsi “dalle donne per le donne”. Messi a punto lo stile e il target di riferimento, l’arrivo in azienda di Marco Berni, figlio di Enrica, nel ruolo di direttore finanziario e marketing imprime un cambio di passo, con l’affermazione nella fascia del lusso accessibile e il traguardo della presenza in oltre 500 negozi-clienti in Italia e all’estero. «Archiviamo il 2015 con un fatturato di 9,2 milioni di euro, pari a un +18% sui 7,8 milioni di euro del 2014, e con un ebit del 12,7%, dovuto principalmente all’aumento della quota export, che ci vede crescere in Svizzera, Germania, Belgio, Scandinavia, Spagna e Francia», spiega il manager che, in base all’andamento degli ordini, prevede di salire ancora, fino a raggiungere 12 milioni di euro di fatturato nel 2016. Nella sede di Castelfiorentino sono operativi l’ufficio stile, la produzione campionario, i magazzini materie prime e prodotti finiti. Grazie alla struttura snella e flessibile dell’impresa, Antonelli Firenze è in grado garantire un servizio di riassortimento in sole 24 ore in tutti i Paesi raggiunti. (e.a.)
In seno a Sartoria La Torre di Locorotondo (Ba), specializzata e affermata nell’abbigliamento uomo, è nata Donnavittoria: una capsule collection che interpreta l’eleganza femminile con gusto deciso e moderno. Giacche, destrutturate e semi costruite, blazer e capispalla, dall’impronta rigorosamente sartoriale, sono i pezzi forti della proposta, che punta anche sui materiali. Cachemire e lane pettinate, jersey morbidi e fantasie micro, rubate al guardaroba maschile. Le texture sono varie: si passa dai tessuti rasati agli effetti spugnati. I colori decisi e raffinati, caldi e brillanti, per un look attuale e pratico, per la donna che lavora, viaggia e sa godere ogni momento della vita. Donnavittoria è in vendita a Milano presso Gemelli, in corso Vercelli 16, dove trova sede anche la showroom. (e.a.)
Sartoria La Torre launches womenswear line
NEW CHALLENGES WITH THE MILANESE SHOWROOM Antonelli Firenze recently opened a showroom in Milan: a space of 220sqm in via Tortona 21. For the Castelfiorentino women’s fashion company, this was the latest step in a very long story, which, especially from 2008 to the present day, has had a highly-positive evolution. Gossip, the parent company of the Antonelli Firenze brand, was founded in 1950 (initially under the name Vicad) by Luciano Antonelli and produced linen. In 2001, his daughters Roberta and Enrica took charge of the business and the company began to focus on shirts, eventually developing a complete women’s collection. In 2013, Antonelli Firenze was founded: offering a total Made in Italy look, the brand defines itself as “by women for women”. After the style and target audience were settled on, the arrival in the company of Marco Berni, Enrica’s son, as financial and marketing manager, led to a step change as the
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brand consolidated its position in the accessible luxury market and achieved the milestone of being present in over 500 client-stores in Italy and abroad. «We ended 2015 with a turnover of 9.2 million euro, equal to +18% on the 7.8 million euro turnover in 2014, and with an EBIT of 12.7%, mainly due to the increase in export sales, which grew in Switzerland, Germany, Belgium, Scandinavia, Spain and France», says the manager who, based on the performance of the orders, is expecting a further increase, leading to a turnover of 12 million euro in 2016. The style office, sample production and the raw materials and finished products warehouses all operate at the company headquarters in Castelfiorentino. Thanks to its lean and flexible business structure, Antonelli Firenze is able to guarantee a restocking service in just 24 hours to every country where it exports products.
Sartoria La Torre, the Locorotondo-based clothing brand specialising in menswear, has launched Donnavittoria, a capsule collection channelling feminine elegance with a bold, modern flavour. Deconstructed and soft-structured jackets, blazers and overcoats - all brimming with a strong sartorial vibe - are the big hitters of the collection, which invests great attention in its choice of materials. Also on show are cashmere, combed wool, soft jersey and micropatterning, all pinched from the men’s wardrobe. There are a variety of different textures used 9 from cropped fabrics to sponge-effect materials - while the colours are at once warm, bold, sophisticated and brilliant, perfect for women who work, women who travel and women who like to enjoy every one of life’s moments. Donnavittoria is on sale in Milan at Gemelli, at No.16 Corso Vercelli, with the showroom located at the same address.
BUSINESS NEWS
E-COMMERCE MEETS FASHION IN THE TICINO FASHION VALLEY 2016
La corsa all’oro delle vendite online fa tappa a Lugano Si prevedono circa 350 partecipanti al secondo convegno sull’e-commerce organizzato il 18 aprile a Lugano da Netcomm Suisse. Un appuntamento che affronta i temi caldi della rivoluzione digitale in corso nella moda, alla presenza dei responsabili delle aziende internazionali che hanno divisioni nel Canton Ticino di/by Elena Azzola
Around 350 participants are expected at the second e-commerce conference organized on 18 April in Lugano by Netcomm Suisse. The event addresses the hot topics of the ongoing digital revolution in fashion, through the presence of managers of international companies that have divisions in the Canton of Ticino.
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opo il successo della prima edizione che, a fronte di una previsione di 70 partecipanti, ha costretto gli organizzatori a cambiare location per ben due volte per arrivare ad accoglierne 320, ritorna il 18 aprile a Lugano “ECommerce meets Fashion in the Ticino Fashion Valley 2016”, il convegno organizzato dall’associazione Netcomm Suisse sull’attualissimo tema della rivoluzione digitale nella moda. «Riscontriamo un forte interesse da parte delle aziende internazionali presenti in Ticino su questo argomento: molte di loro stanno avendo una crescita a doppia cifra nelle vendite online - spiega Carlo Terreni, direttore generale di Netcomm Suisse -. Inoltre, se in una prima fase l’ecommerce è stato sviluppato prevalentemente in outsorcing, ora che è diventato un canale assolutamente strategico prendono corpo sempre più spesso progetti di internalizzazione delle piattaforme». L’agenda dell’incontro, fissato al LAC Lugano Arte e Cultura, il nuovo centro culturale della città affacciato sul lago, tiene conto di queste esigenze e si propone di approfondire temi quali la conoscenza delle abitudini di acquisto su Internet del consumatore finale (con l’intervento della professoressa della Sda Bocconi Stefania Saviolo, dal titolo “The consumer-centric trasformation in fashion and luxury”), ma anche la necessità di portare in azienda persone competenti per affrontare percorsi di internalizzazione e internazionalizzazione dell’e-commerce.
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L’edificio che ospita il LAC di Lugano e Carlo Terreni The LAC building in Lugano and Carlo Terreni
Si cercherà di dare risposte a domande come: quali figure devono essere inserite? Come deve cambiare la struttura organizzativa dell’azienda per cogliere appieno le opportunità che derivano dal nuovo canale di vendita e dall’interazione tra i vari canali? Quanto il digitale sta cambiando il sistema della moda, le sue logiche e il “time to market” stesso dei prodotti. Il programma completo del convegno si trova su sito di Netcomm Suisse, netcommsuisse.ch.
The online sales gold rush stops off in Lugano After the success of its first edition which, having anticipated 70 participants, forced the organizers to change the location twice in order to accommodate 320, “E-Commerce meets Fashion in the Ticino Fashion Valley 2016” returns to Lugano on 18 April:
a conference organized by Netcomm Suisse on the very current theme of the digital revolution in fashion. «We see a strong interest from international companies present in Ticino with regard to this theme: many of them are achieving double-digit growth in online sales», says Carlo Terreni, general manager of Netcomm Suisse. «Furthermore, while in its first phase e-commerce was developed primarily in outsourcing, now it has become an absolutely strategic asset and platform internalization projects are taking shape with increasing frequency». The agenda of the meeting, agreed on at LAC Lugano Art and Culture, the city’s new cultural centre overlooking the lake, takes these needs into account and aims to explore themes such as knowledge of consumer buying habits on the Internet (with a speech by Professor Stefania Saviolo of SDA Bocconi, entitled “The consumercentric transformation in fashion and luxury”), and the need for companies to bring in competent people to deal with e-commerce internalization. It will try to provide answers to questions such as: What figures should be included? How can the organizational structure of the company be changed to fully seize the opportunities arising from the new sales channel and the interaction between the various channels? To what extent is digital changing the fashion industry, its logic and the “time to market” of its products? The full conference program can be found on the Netcomm Suisse website, ■ netcommsuisse.ch.
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CATWALK SHOWS FALL WINTER 2016/2017
UP ON THE CATWALK UNA RIVOLUZIONE DI CARATTERE PER CELEBRARE LA FEMMINILITÀ. LA MODA RIDISEGNA IL FUTURO RIPERCORRENDO L’ELEGANZA DEGLI ANNI CINQUANTA, L’INGENUITÀ DEGLI ANNI SETTANTA, IL DINAMISMO DEGLI ANNI OTTANTA.. DI ALBERTO CORRADO
Femininity celebrated in a personality revolution. Fashion redesigns the future drawing on the elegance of the ‘Fifties, the naivety of the ‘Seventies and the dynamism of the ‘Eighties. DIOR
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CATWALK SHOWS FALL WINTER 2016/2017
RHIZOMATIC
JULIEN DAVID
ELISABETTA FRANCHI
MARY KATRANTZOU
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COMME DES GARÇONS
MARNI
ISSEY MIYAKE
Il colore si espande in varie sfumature con una sana dose d’ironia, capace di trasformare un pezzo estroso in un punto di forza non convenzionale. Colour expands in its many shades with a healthy dose of irony, capable of transforming an ingenious piece into a non-conventional strength.
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MARQUES’ ALMEIDA
FIODOR GOLAN FASHION FRINGE
BARBARA BUI
J JS LEE
VERSACE
STELLA JEAN
GUCCI
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CATWALK SHOWS FALL WINTER 2016/2017
TRIP TO
CARVEN
LANVIN
ANYA HINDMARCH
HOUSE OF HOLLAND
La pla nd
SIMONETTA RAVIZZA
CHLOÉ
Montone, pelliccia, ecofur. Una corrente fredda dal Nord con andamento folk. Sheepskin, fur, faux-fur. Cold currents from the North with a folky feeling.
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ANTONIO MARRAS
DSQUARED2
PETER PILOTTO
ROKSANDA
AMANDA WAKELEY
DRIES VAN NOTEN
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CATWALK SHOWS FALL WINTER 2016/2017
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ANTHONY VACCARELLO
LEITMOTIV
MSGM
PAUL SMITH
ERDEM
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EMANUEL UNGARO
L’inverno è un omaggio alle tappezzerie in rilievo o alle superfici da carta da parati in stile William Morris. Con un pizzico d’ironia e di esibizionismo. Winter pays tribute to the textures and patterns of William Morris style wallpaper. With a touch of irony and exhibitionism.
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LLO
ARTHUR ARBESSER ROCHAS
PREEN
ALBERTA FERRETTI
BALENCIAGA
MOTHER OF PEARL
CHRISTOPHER KANE
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CATWALK SHOWS FALL WINTER 2016/2017
WHITE BLUGIRL
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TEMPERLEY LONDON
LUCIO VANOTTI
FRANCESCO SCOGNAMIGLI
DIOR
AQUILANO RIMONDI
Il bianco va in città. Niente divagazioni rètro per il nuovo white di stagione. White goes to town. No rètro distractions for the season’s new white.
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BARBARA CASASOLA AGANOVICH
RICK OWENS
ANTONIO BERARDI
HERMES
YOHJI YAMAMOTO
DOLCE&GABBANA
CHRISTOPH 14_03_2016
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CATWALK SHOWS FALL WINTER 2016/2017
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LES COPAINS
GARETH PUGH
MARCO DE VINCENZO
SALVATORE FERRAGAMO
THE
JASPER CONRAN
MAX MARA
Lunghi, midi. Asciutti, oversize. Severi come un pastrano o alleggeriti da un godet. Lengths, midi. Lean, oversize. Strict as a greatcoat or lightened by a godet.
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DROME
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BURBERRY
ALEXANDER MCQUEEN
COSTUME NATIONAL
ROKSANDA
VALENTINO
MAISON MARGIELA
EMPORIO ARMANI
HAIDER ACKERMANN
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WOMENSWEAR FALL WINTER 2016 /2017
SECRET PRÉCIEUX SOFISTICATA E NATURALE AL TEMPO STESSO, LA NUOVA DONNA È PRONTA A VIVERE UNA DIVERSA AVVENTURA ALL’INSEGNA DI UNO STILE COSMOPOLITA, CONTEMPORANEO E ULTRACHIC. DI ALBERTO CORRADO (HANNO COLLABORATO CARLA MERCURIO E ANGELA TOVAZZI)
Sophisticated but natural, today’s woman embarks on a new adventure into a cosmopolitan, contemporary ultrachic style.
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WOMENSWEAR FALL - WINTER 2016 /2017
COLOUR AWARENESS s
Il rigore sartoriale si stempera in un mixage di texture, stampe e colori. Sartorial strictness softens in a mixture of textures, prints and colours.
DANIELE CARLOTTA
ATTICO
Ossessione bohémien su stampa naïf vivaci su fondo nero Bohémien obsession on naïf prints
Intimità boudoir per un abito ispirato al decorativismo d’interni Boudoir intimacy for a dress inspired by interior decorativism
HERNO
MARIELLA ROSATI
HANITA
Cappotto dalla linea fluida con collo a contrasto Flowing overcoat with contrasting collar
Abito con stampa grafica a ramage Leaf pattern print dress
Tonalità accese dell’ arancio per un mix di sfumature anni Settanta Lively shades of orange for a mix of Seventies nuances
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ESSENTIEL
FA IL TRIS IN SPAGNA
Continua l’espansione di Essentiel, marchio belga nato nel 1999 con una collezione di T-shirt e cresciuto negli anni con linee readyto-wear uomo e donna. Dopo l’opening di Madrid in calle de Claudio Coello, il brand approda a Puerto Banus, sulla Costa del Sol, e a Palma di Maiorca. Entrambi gli store sono dedicati alle collezioni femminili, sinonimo di «un lusso non convenzionale, fresco, amato per uno speciale mix di grafiche, maglieria preziosa e tessuti ricercati».
PATRIZIA PEPE Tailleur glam Rock in stile ’70 Seventies style Glam rock skirt suit
HARMONT & BLAINE Cappotto doppiopetto dalla linea dritta in color lime Double-breasted straight overcoat in a lime shade
The Belgian brand Essentiel continues to expand: founded in 1999 with a collection of t-shirts, it has grown over the years to encompass ready-to-wear menswear and womenswear lines. After its opening in Madrid in Calle de Claudio Coello, the brand is landing in Puerto Banus on the Costa del Sol and in Palma in Majorca. Both stores are dedicated to the women’s collections, which are synonymous with “unconventional, fresh luxury that is appreciated for its special mix of graphics, fine knitwear and high-quality fabricsw
BALDININI Forme sfilate per borse e décolleté con tacchi a “scaglie” multicolor Unstrung forms for bags and pumps with multicolour “scales” for heels
SERGIO ROSSI Mary Jane brillante con cinturino sottile alla caviglia Patent Mary Jane with thin ankle strap
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WOMENSWEAR FALL - WINTER 2016 /2017
MODERN ARCH s
Preziosi accostamenti: giochi di forme e strutture dalla costruzione architettonica. Quando gli stilisti sono i protagonisti di uno stile che si fa notare.
Precious co-ordinations: plays on architectural forms and structures. When the designers are the stars of a style that gets noticed.
BRUNELLO CUCINELLI “Informal Sartorial” dal volume morbido e dallo stile rilassato “Informal Sartorial” translates into precious materials, soft forms and relaxed style
OTTOD’AME
LAMBERTO LOSANI
Gilet lungo con cintura in pelle e maxi tasche applicate Long waistcoat with leather belt and maxi patch pockets
Pull in alpaca e seta lavorato a punto rete con dettagli cardati Alpaca and silk pullover, mesh knitted with carded details
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DONDUP
RIVOLUZIONE PACIFICA CON IL COSMIC PUNK
Sono iniziati i lavori di ristrutturazione dello spazio in via della Spiga 50, a Milano, dove presto l’universo Dondup avrà una sua insegna. «Sarà un nuova casa accogliente e coinvolgente per il nostro mondo», ha spiegato il direttore creativo Manuela Mariotti, in occasione della presentazione della collezione per il prossimo inverno, imperniata sul tema”Cosmic punk”. Un invito a una rivoluzione pacifica, fatta di ideali nuovi e di visioni positive. Per un pubblico giovane, che la moda la interpreta e non la subisce.
MR & MRS FURS Overcoat clean e lineare con due maxi tasche Clean, linear overcoats with two maxi-pockets
LANIFICIO COLOMBO Cappotto in cashmere con delicati disegni geometrici Cashmere overcoat with delicate geometrical patterns
Via della Spiga 50: this is where Dondup is going to open its new flagship in Milan. «It will be a welcoming new home for our world», said creative director Manuela Mariotti during the presentation of the collection for next winter, based on the “Cosmic punk” theme. An invitation to a peaceful revolution, made of new ideals and positive visions. For a young audience, that interprets fashion rather than being a slave to it.
ATOS LOMBARDINI
COCCINELLE
Capospalla in pelliccia, eco-friendly, con collo voluminoso Eco-friendly fur outerwear, with big collars
It-bag mod. Perine in pelle Perine It-bag in leather
PESERICO Equilibrio tra femminile e sportivo in bianco e nero Femininity and sports balanced in black and white
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URBAN AREA s
L’eleganza rétro chic, immersa in un’ambientazione urbana, diventa ultracontemporanea.
Immersed in urban setting, rétro chic elegance becomes ultra-contemporary.
DANIELE CALCATERRA Contaminazioni tra colore e tessuto per una linea avvolgente Colour and fabric contaminations for a swathing line
MANILA GRACE Fit confortevole per il mix di maglieria e jeans Comfy fit for denim and knitwear mix
TRICOT CHIC Overcoat con décor a treccia Overcoat with braided décor
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ADD
CHIARA FERRAGNI
Capospalla classico dotato di zip centrale e collo molto alto Classic outerwear with centre zip and very high necks
Décolleté in paillette Sequin pumps
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TATRAS
TRA ORIENTE E OCCIDENTE
RODO
FESTEGGIA I 60 ANNI CON LA CELEBRATION BAG Rodo, fondata nel 1956 da Romualdo Dori, nel 2016 spegne 60 candeline e per l’occasione lancia la 60-16 Celebrating Bag. La capsule reinterpreta uno dei modelli più amati dell’archivio della casa di moda toscana: una borsa-gioiello, dotata di due catene regolabili in tre differenti misure e un corto manico amovibile, disponibile in svariate fantasie, dal camouflage all’intreccio di pelle.
BIANCHI E NARDI
Shopper in pitone opaco e lucido Matt and glossy python shopper
Rodo, founded in 1956 by Romualdo Dori, is turning 60 in 2016 and is launching the 60-16 Celebrating Bag for the occasion. The capsule reinterprets one of the most popular models from the Tuscan fashion house’s archive: a jewel-bag, equipped with two adjustable chains in three different sizes and a short detachable handle, available in various patterns, from camouflage to woven leather.
Per il debutto alla fashion week milanese Masanaka Sakao, fondatore e direttore creativo di Tatras, ha disegnato una collezione di giacche, piumini e trench in equilibrio tra la tradizione dei tessuti italiani e l’innovazione di quelli giapponesi, i fit accostati al corpo e le forme accoglienti dei kimono. Punta di diamante, la serie di capi in tessuto Nishijin, usato da secoli per i kimono degli imperatori. Un broccato in seta e fili in oro e argento tramato con oltre 20 passaggi, considerato tesoro nazionale nipponico. For his debut at Fashion Week in Milan Masanaka Sakao, founder and creative director of Tatras, designed a collection of jackets, down jackets and trench coats in balance between the tradition of Italian fabrics and the innovation of Japanese fabrics, the fits close to the body and the cozy forms of kimono. Spearhead, the items in Nishijin fabric, used for centuries for the kimonos of the emperors. A silk brocade with gold and silver threads worked with more than 20 steps, that is considered a Japanese national treasure.
FABIANA FILIPPI LORENA ANTONIAZZI Parka dai rassicuranti volumi con pantaloni morbidi Parkas with comforting volumes with soft pants
BOGNER Equilibrio tra femminile e sportivo per una silhouette grafica e decorata Femininity and sports balanced for a graphic, decorated figure
Completo in maglia in cashmere, mohair e alpaca Knitted suit in cashmere, mohair and alpaca
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WOMENSWEAR FALL - WINTER 2016 /2017
LIVIANA CONTI
SANTONI
Abito grafico con inserti a contrasto Graphic dress with contrasting inserts
Sandali con ricami jais con tacco a stiletto Stiletto heel jet embroidered sandals
THE NEW BLACK s
Il lato dark dello stile. Fra volumi estremi, asimmetrie e accenni dandy. GUESS Camicetta in chiffon su tessuto pattern Chiffon blouse with sewing pattern
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The dark side of style, amidst extreme volumes, asymmetries and dandy notions.
ELEVENTY Capospalla dal taglio a kimono impreziosito da dettagli in pelle sulle maniche Kimono cut top coat embellished by leather detailing on the sleeves
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WINONAH
COUTURE-À-PORTER STILE FIFTIES
KANGRA
TWIN SET SIMONA BARBIERI
Cardigan lungo con motivi argail Argyll patterns on a long cardigan
Capospalla strutturato con pantalone a sigaretta su stampa floreale Structured outerwear with cigarette pants on floral prints
BALLIN
CRESCE L’OFFERTA L’autunno-inverno 2016/2017 segna un’altra tappa di sviluppo per Ballin, specialista veneto nella produzione di calzature femminili haut de gamme: durante la fashion week milanese è stata presentata la prima collezione completa di borse. Due i temi di riferimento: “Fall in nature”, ispirata alla natura, e “Urban”, che richiama gli elementi architettonici di moderne città metropolitane. Autumn-Winter 2016/2017 marks another stage of development for Ballin, a Venetian specialist in the production of women’s highend shoes: during Milan Fashion Week, it presented its first complete collection of bags. It features two central themes: “Fall in nature”, inspired by nature, and “Urban”, which evokes the architectural elements of modern metropolitan cities.
Dopo il debutto della scorsa stagione, l’autunno-inverno rappresenta il banco di prova per Winonah, la collezione disegnata da Winonah de Jong, celebrity olandese, icona di stile e protagonista sui social. Una couture-à-porter ispirata agli anni Cinquanta, attraversata dall’icona del colibrì, uccello tipico del Suriname, terra di provenienza di Winonah. Attenzione alla qualità e cura delle lavorazioni al top. After its debut last season, the autumn-winter collection is the testing ground for Winonah, the collection designed by Winonah de Jong, the Dutch celebrity, style icon and protagonist on social media. A couture-à-porter inspired by the Fifties, crossed by the hummingbird icon, the typical bird of Suriname, where Winonah was born. Attention to quality and processing at the top.
VICEDOMINI
FURLA
Smoking in raso con bottoni ricoperti Satin tuxedo with covered buttons
Scarpa con tacco decorato e borchie a vele color oro Decorated heel shoes with gold studs
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CHECKS & STRIPES s
La nuova ossessione stagionale si declina in mille maniere: le righe sono riuscite nel sorpasso del quadro raggiungendo il primato del grafismo più chic.
The season’s new obsession in a thousand declinations: stripes take over from checks as the chicest pattern.
BAGUTTA
Camicia in seta con stampa esclusiva e colletto a contrasto
Exclusive print silk blouse with contrasting collar
HOGAN Morbido maglione con effetto grafico
Soft graphic-effect sweater
PIERANTONIO GASPERI Maglieria eseguita a telaio nei colori iconici invernali
Loom-woven knitwear in iconic winter colours
A. TESTONI Mod. “Monica” con dettaglio doppio manico in cuoio
Monica” model with double leather sleeve detail
LARDINI
LIU JO
Eleganza senza tempo dei dettagli sartoriali nelle cromie dei tessuti “Savile Row”
Denim luxury con camicetta rock per un appeal casual&chic
The timeless elegance of tailoring details in the shades of “Savile Row” fabrics
Denim luxury with rock blouse for casual&chic appeal
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“WoodRobes project� by Valeria Di Cerce for Lanfranchi in cooperation with NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano
Unzipping Creativity Worldwide, according to Nature. Innovation at the heart of Italian thinking and making. At Lampo we craft value into every detail. Lampo is a registered trademark of Ditta Giovanni Lanfranchi Spa
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SUPER
autunno-inverno 2016/2017
Not only young talents Brand agli esordi e talenti emergenti a confronto sul terreno della ricerca e della sperimentazione. Dalla ribalta di White, Super e Mipap tante novitĂ , frutto di un lavoro di scouting mirato. Ma anche le conferme di aziende protagoniste da anni del fashion system. Debuting brands and emerging talents in competition on the ground of research and experimentation. Lots of novelties from the limelights of White, Super and Mipap, thanks to a targeted work of scouting. But also the confirmation of many companies, protagonists for years in the fashion system. di ELENA AZZOLA, andrea bigozzi E CARLA MERCURIO
GAYEon lee
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SUPER
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SUPER
save my bag
Save My Bag punta a ripetere il successo del modello Icon con la nuova Principe, che dopo la ribalta di Pitti Uomo ha fatto il suo esordio a Super, declinata al femminile. Stesso tessuto, l’innovativo Poly-fabric con Lycra, ultramorbido e leggero, stessa cura nella produzione, 100% made in Bergamo, dove ha sede l’azienda, che in tre anni ha triplicato il fatturato a 4,5 milioni di euro.
MONYA GRANA
Save My Bag aims to repeat the success of the Icon model with the new Principe, that after the debut at Pitti Uomo was to the fore at Super, in the feminine version. Same fabric, the innovative super-soft and lightweight Poly-fabric with Lycra, same care in production, 100% made in Bergamo, where the headquarters of the company, which tripled its turnover in three years (4.5 million euro), are based.
white
M I PA P
Alysi
Un negozio monomarca a Roma (in via Borgognona) e circa 350 negozi multimarca vanno stretti ad Alysi. Il marchio di abbigliamento donna è a caccia di una location per un flagship store anche a Milano, dove può già contare sulla presenza in multimarca come Panna & Cioccolato e Wait and See. «Puntiamo a una location in Brera», svela Federico Impiombato, esponente della seconda generazione della famiglia fondatrice del marchio. Alysi has a flagship store in Rome (via Borgognona) and is sold in around 350 multi-brand stores. The women’s clothing brand is hunting for a location for a flagship store in Milan, where the brand is already present in multibrand stores like Panna & Cioccolato and Wait and See. “We are looking for a location in Brera,” reveals Federico Impiombato, who represents the second generation of the brand’s founding family.
SFIZIO
SUNHOUSE
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white, super AND mipap
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SUPER
SUPER & White
VAERSO
DEEPLY PERSONAL WHIT E
To reinterpret the “ciabatta” with a glamorous point of view. For his first steps in the fashion universe, Vaerso decided to focus on the “Cinderella”0 of footwear, interpreted by stylist Federica Cataneo, one of the key figures for the creative image of the brand. In the set, in which predominate fur details, also the sports shoes named “Neakers” and a winter boot.
ALBERTO ZAMBELLI
Alberto Zambelli, vincitore della prima edizione del premio Ramponi a White, ha sfilato anche all’interno del calendario di Milano Moda Donna. Alberto Zambelli, the winner of the first edition of the Ramponi prize at White, also appeared on the catwalk as part of Milano Moda Donna women’s fashion week.
SUPER
DESIGNINVERSO
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Sdoganare la ciabatta in chiave fashion, proiettandola fuori dalle pareti domestiche, in versione glamour. Vaerso, brand ai primi passi nel mondo della moda, ha deciso di puntare sulla “cenerentola” delle calzature, interpretata dall’estro della stylist Federica Cataneo, una delle figure di riferimento per l’immagine creativa del brand. Nell’assortimento, in cui predominano i dettagli in pelliccia, anche la sportiva battezzata “Neakers” e un winter boot.
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Somewhere in London
Un’operosa modenese, Sabrina Ferrari, passa dieci anni a Londra con la famiglia al seguito del marito, osserva la città e i suoi abitanti e le vengono molte idee. Tornata a Modena mette a punto prima una linea di berretti in lana e poi una di borse. Nascono così le bellissime bag viste a White: le New York, le Pink Lady, i Bauletti Morbidi e le Sienna. Sabrina Ferrari, an industrious Modenaborn designer, spent ten years in London with her family where her husband was based and many ideas came to her from observing the city and its inhabitants. After returning to Modena, she decided to design and develop a line of woollen hats and then a line of bags. Thus the beautiful bags seen at White were created: the New York, Pink Lady, Sienna and Soft Bauletto handbags.
DAlALEO
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SUPER
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PARRONCHI CASHMERE WHIT E
ROSSO35
Barena
Barena produce dal 1961 abiti e cappotti senza tempo. Per la prima volta, con la collezione fall 2016, il marchio di Venezia ha deciso di presentare a White la collezione donna, seguita con convinzione Francesca Zara (figlia di Sandro, il fondatore), mentre la linea maschile resta nelle mani del direttore creativo Massimo Pigozzo.
SUPER
Since 1961, Barena has produced timeless dresses and coats. The brand was present at White for the first time with its Autumn 2016 collection, offering a women’s collection overseen by Francesca Zara (daughter of the founder, Sandro), while the menswear line remains in the hands of the creative director, Massimo Pigozzo.
POMANDĂˆRE
YOUKY
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M i PA P
SUPER
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xaCuS
tanti i progetti del brand veneto di camiceria Xacus per il 2016, anno in cui celebra il sessantesimo anniversario. L’apertura del primo monomarca, ma anche il potenziamento della linea donna, con aldo Guglielminotti alla guida dell’ufficio stile. A livello di offerta, la parte femminile è stata ampliata e rivista in chiave più glamour, come dimostra la collezione fall 2016 presentata al White.
u.t.Wave M i PA P
eS’gIvIeN
Per il decimo compleanno La rinascente Duomo a Milano ha dedicato una vetrina a es’Givien, il brand frutto della collaborazione fra le sorelle veronesi Gaia, nives e vivilla Zampini. Una collezione nata sul concetto dello scuba, che per il prossimo inverno gioca su superfici e volumi nuovi, avvalendosi di fibre, tessuti e lavorazioni sperimentali e di tecniche di lavorazione inedite. A non cambiare sono la produzione, interamente made in italy, e la serie dei “pensieri”: messaggini positivi inseriti in ogni capo legati al tema della collezione.
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For the tenth anniversary of Es’Givien, La Rinascente Duomo in Milan dedicated a showcase to the brand, born from the collaboration between the Verona sisters Gaia, Nives and Vivilla Zampini. A collection based on the concept of scuba, that for next winter plays with new volumes and surfaces, making use of innovative fibers, fabrics and experimental processes and unpublished techniques. What has not changed are the production made in Italy and the series of “thoughts”: positive text messages included in each item, related to the theme of the collection.
The Venetian shirt brand Xacus is undertaking many projects in 2016, the year in which it celebrates its sixtieth anniversary. The brand is opening its first flagship store and enhancing its women’s line, with Aldo Guglielminotti in charge of the style office. Its women’s range has been expanded and restyled with a glamorous twist, demonstrated in the Autumn 2016 collection presented at White.
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alPHa StuDIo SUPER
StRetCH youR lIFe
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SUPER
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GOLDIE LONDON AALTO WHIT E
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VIOLANTE NESSI
Nata nel 1990 a Bologna, Violante Nessi si diploma nel 2012 in Fashion Design all’Istituto Marangoni di Milano e nel 2011 frequenta un corso al Central Saint Martins College di Londra. Nel 2012 collabora a New York nei team di design di Marc Jacobs, Altuzarra e Proenza Schouler. Nel 2013 diventa women rtw design assistant da Tom Ford, a Londra. Nel 2014 lancia il suo brand, selezionato da Sara Maino fra i new talent di Super. Durante la fashion week milanese la collezione era esposta anche al Fashion Hub Market in piazza Gae Aulenti. Born in 1990 in Bologna, Violante Nessi graduated in 2012 in Fashion Design at the Istituto Marangoni in Milan and in 2011 attended a course at the Central Saint Martins College in London. In 2012 she collaborated in New York in the Altuzarra, Proenza Schouler and Marc Jacobs design teams. In 2013 she became women rtw design assistant at Tom Ford, in London. In 2014 she launched her brand, selected by Sara Maino among the new talents of Super. During the Milan fashion week the collection was present also at the Fashion Hub Market in Piazza Gae Aulenti.
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Yohanix
Special guest di White, il designer coreano Yohanix ha realizzato un urban catwalk tra la Galleria Vittorio Emanuele e piazza Duomo. A special guest at White, the Korean designer Yohanix created an urban catwalk between the Galleria Vittorio Emanuele and Piazza Duomo.
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DaSSIoS
Dimitri Dassios è un cantante lirico, diventato stilista prima di gioielli e poi di borse e abbigliamento. Ama fare scouting di pelli e tessuti in tutto il mondo per poi assemblare le sue originalissime creazioni ad Atene, dove ha una showroom.
tC exeNCe (CaPSule DI tRICot CHIC) whitE
Dimitri Dassios is an opera singer who became a jewellery designer and then a designer of bags and clothing. He loves scouting for leather and fabrics all over the world with which to assemble his highly original creations in Athens, where he has a showroom.
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aleSSaNDRa CHaMoNIx
tutto è nato da una vacanza nella località sciistica della Francia, in cui alessandra ha chiesto al marito se si sentiva di appoggiarla in una nuova avventura da stilista, dopo essere stata per anni buyer donna del gruppo veneto dei negozi di famiglia Spinazzé. il consorte ha acconsentito e ha preso forma, con una rivisitazione del parka in chiave femminile, la collezione alessandra Chamonix, ora arrivata alla quarta stagione e sempre più ampia. It all started on a vacation at a French ski resort, when Alessandra asked her husband if he would support her in a new design adventure, after having been a womenswear buyer for years for the Spinazzé family’s Venetian group of shops. Her husband agreed and the Alessandra Chamonix collection began with a feminine interpretation of the parka - it is now in its fourth season and is continuing to grow.
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BRAND TO WATCH di/BY ANGELA TOVAZZI
anapsara Ispirato dal sanscrito “Colei che si muove attraverso l’acqua”, Anapsara evoca l’immagine della bellezza e della spiritualità. È il nome scelto da Eugenia Shekhtman per la sua collezione di gioielli di lusso, sognata a Ibiza, disegnata ad Anversa e realizzata in Italia. Al debutto durante Milano Moda Donna, ha raccolto i consensi di numerosi retailer, tra i quali Mercury Group di Mosca e Tiziana Fausti di Bergamo. «La libellula stilizzata, emblema del marchio, riflette la trasformazione profonda e naturale dell’anima, quando si intraprende l’affascinante viaggio verso l’auto-realizzazione. Vorrei che le mie clienti si sentissero soddisfatte e cariche di energia quando indossano le mie creazioni» dice Eugenia, co-proprietaria, insieme al marito Luc Dheedene, di Verso ad Anversa. (e.c.) Inspired by the Sanskrit “One who moves through the water”, Anapsara evokes the image of beauty and spirituality. It is the name chosen by Eugenia Shekhtman for her collection of luxury jewellery, dreamed up in Ibiza, designed in Antwerp and made in Italy. At its debut during Milan Fashion Week, it was praised by many retailers, including Mercury Group based in Moscow and Tiziana Fausti from Bergamo. «The brand’s emblem, a stylized dragonfly, reflects the profound and natural transformation of the soul, when you embark on a fascinating journey of self-realization. I want my customers to feel satisfied and full of energy when they wear my creations», says Eugenia, co-owner with her husband Luc Dheedene of Verso in Antwerp.
FIAMMETTA PANCALDI Cresciuta nell’azienda di famiglia, avviata dal bisnonno nella seconda metà dell’Ottocento, Fiammetta Pancaldi ha preso il testimone dell’attività della madre negli anni Novanta, allargando progressivamente la produzione - focalizzata inizialmente su intimo e mare - all’abbigliamento di alta gamma e alla realizzazione di capi su misura. Dal 2015 è titolare di una propria linea, intimista e raffinata, frutto di contaminazioni tra passato e presente, dal grande savoir faire. Con prezzi sell out compresi tra 400 e 3.300 euro, sta costruendo una propria rete di negozi wholesale. Fiammetta Pancaldi was raised in the family business, founded by her great-grandfather in the late nineteenth century, and took over from her mother in the Nineties, gradually expanding production - having initially focused on lingerie and swimwear - to high-end clothing and the creation of custom clothes. Since 2015, she has owned her own intimate, refined line, the result of a blend of past and present styles, which demonstrates considerable savoir faire. With retail prices ranging from 400 to 3.300 euro, it is building its own wholesale network.
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EBARRITO Borse e scarpe eco-compatibili, realizzate con scampoli di pellami e prodotte a mano da piccoli artigiani piemontesi e toscani: è questa la mission di Ebarrito, brand nato nel 2009 da un’idea di Alessandro La Micela e della sua compagna Gloria, che dividono famiglia e lavoro in un casale del Settecento a Castelleone, vicino a Cremona. Con la direzione artistica di Antonio Accurso, oggi i modelli “unici e imperfetti” della collezione sono venduti in circa 200 negozi tra Europa e Asia. Environmentally-friendly bags and shoes, handmade from leather offcuts by small Piedmontese and Tuscan artisans: this is the mission of Ebarrito, a brand founded in 2009 from an idea by Alessandro La Micela and his partner Gloria, who base their family and work life in an eighteenth century farmhouse in Castelleone, near Cremona. Under the artistic direction of Antonio Accurso, today the collection’s “unique and imperfect patterns” are sold in around 200 multibrand stores between Europe and Asia.
CHARLOTTE OLYMPIA Con una decina di monomarca attivi a livello internazionale, tra cui a Londra, Manhattan, Miami, Hong Kong, Dubai e Bangkok, e una presenza in vetrine top come Bergdorf Goodman, Antonia e La Rinascente, Charlotte Olympia è un brand di accessori in ascesa, grazie a un concept originale e divertente. Come quello del prossimo autunno-inverno, ispirato al film di fantascienza “The Girl Who Fell To Earth” del 1940. Prezzi al pubblico a partire da circa 400 euro.
CELESTE ALL THAT Gioiosa, colorata, femminile, maliziosamente naïf. Celeste All That è nata nel 2015 su iniziativa di Celeste Pisenti, giovane milanese con trascorsi in griffe come Costume National e Blumarine. Una collezione, la sua, che racchiude una grande passione per l’arte contemporanea e il design e che finora ha raccolto consensi, oltre che in Italia, soprattutto in Giappone. Totalmente made in Italy, prodotta tra Como e Brescia, è disponibile presso la showroom milanese Point e venduta al pubblico con prezzi medi intorno ai 500 euro. Joyful, colourful, feminine and maliciously naive. Celeste All That was founded in 2015 by Celeste Pisenti, a young Milanese designer who worked for brands like Costume National and Blumarine. Her collection expresses a great passion for contemporary art and design, and so far it has received acclaim in Italy and beyond, especially in Japan. Completely made in Italy and produced between Como and Brescia, it is available at the Point showroom in Milan and sold to the public with average prices of around 500 euro.
With ten international flagship stores, including London, Manhattan, Miami, Hong Kong, Dubai and Bangkok, and a presence in top stores such as Bergdorf Goodman, Antonia and La Rinascente, Charlotte Olympia is an accessories brand on the rise, thanks to its original, fun concept. Next Autumn-Winter proposals are inspired by the 1940 science fiction film “The Girl Who Fell To Earth”. Retail prices start from around 400 euro.
FAUSTINE STEINMETZ «Fatto a mano è meglio di trendy»: questa la convinzione di Faustine Steinmetz, giovane stilista parigina scelta per la terza volta dal programma di sponsorship di Cotton Usa e protagonista alla Tate Britain, durante l’ultima fashion week londinese, con una collezione dalle «tracce di arte iconica e sculture moderne, interpretate attraverso un uso concettuale del cotone». Diplomata alla Central Saint Martins e con esperienze da stilisti come Jeremy Scott e Henrik Vibskov, Faustine ha lanciato il suo brand nel 2013 e oggi è distribuita nel canale wholesale. «Handmade is better than trendy»: this is the creed of Faustine Steinmetz, a young Parisian designer selected for the third time by the Cotton USA sponsorship program and star at the Tate Britain during the last London Fashion Week, with a collection featuring «traces of iconic art and modern sculpture, interpreted through a conceptual use of cotton». After graduating at Central Saint Martins and working for designers like Jeremy Scott and Henrik Vibskov, Faustine launched her own brand in 2013, which is now sold in multibrand stores.
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A WONDERFUL TIME s
LIMITED EDITION, E NON SOLO, DEDICATE ALLA FEMMINILITÀ. RAFFINATE E PREZIOSE, SCELGONO PLATINO, ORO E DIAMANTI: I SIMBOLI DELL’ECCELLENZA. DI/BY ALESSANDRA BIGOTTA E ALBERTO CORRADO
Limited editions and more: a tribute to femininity. Refined and precious, they choose platinum, gold and diamonds: true symbols of excellence.
PIAGET L’orologio Limelight Gala Milanese attualizza il modello con cinturino asimmetrico, nato negli anni Settanta, abbinando l’oro bianco a una cascata di diamanti. The Limelight Gala Milanese watch revisits the model with an asymmetric band, born in the Seventies, matching white gold with diamonds.
CHOPARD Era il 1976 quando Ronald Kurowski, designer di Chopard, introduceva i diamanti “mobili” nel mondo degli orologi, dando vita al modello Happy Diamonds, che ora torna alla ribalta su uno sfondo di madreperla bianca perlata. In 1976 Ronald Kurowski, designer of Chopard, introduced the “mobile” diamonds in the brand’s watches, creating the Happy Diamonds model. Now this icon is back, on a white pearly mother-of-pearl background.
CHANEL La gamma Les Éternelles de Chanel si arricchisce con Signature Diamant, in oro bianco 18 carati e diamanti, di cui uno centrale di 5,26 carati, che se premuto rivela il quadrante. The latest creation of Les Éternelles de Chanel is the Signature Diamant model, in 18K white gold and diamonds, one of which of 5,26K: when pressed, it reveals the watch-face.
HERMÈS “Squaring the circle” è l’headline che accompagna il modello New Retro Lady con diamanti a taglio baguette, zaffiri, rubini, smeraldi e oro rosa.
Ultrasottile (2,6 mm.), lo Slim di Hermès unisce l’acciaio e il cristallo anti-riflesso a una corona di diamanti. Tocco finale, il cinturino in pelle di alligatore.
“Squaring the circle” is the headline of the New Retro Lady model, with baguettes-cut diamonds, sapphires, rubies and emeralds and pink gold.
Extra-thin (2,6 mm.), the Slim d’Hermès is a synthesis of steel, anti-glare crystal and a crown of diamonds, with a strap in alligator.
DE GRISOGONO
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GUCCI TIMEPIECES & JEWELRY Il modello G-Frame con cassa quadrata smussata e cinturino a più giri in pelle nera ornata da borchie in metallo presenta il nuovo motivo del Gucci, l’ape, accanto alla chiusura. The G-Frame model with square dial and black wraparound strap embellished with metal studs presents the new honeybee Gucci symbol next to the clasp.
ROLEX Nove diamanti inseriti in castoni a stella di oro rosa 18 carati, più la cifra romana “IX” in oro rosa con otto diamanti, personalizzano il modello Oyster Perpetual Lady-Date Just 28, in oro Everose 18 carati.
OMEGA
Nine diamonds mounted in 18K pink gold “stars” and the “IX” Roman numeral in pink gold with eight diamonds for the Oyster Perpetual LadyDate Just 28, in Everose 18K gold.
The new Planet Ocean 600M Master Chronometer women’s watch combines the Sedna 18K gold with ceramic. The strap is made in leather, rubbered in its rear side.
BULGARI
FENDI
Il segnatempo femminile Planet Ocean 600M Master Chronometer combina l’oro Sedna 18 carati con la ceramica color cioccolato e la pelle del cinturino, gommata nella parte posteriore.
Il modello Momento Fendi ha quadrante nero, numeri e indici color oro giallo e cassa color oro lucida e satinata, in contrasto con la lunetta e la corona.
I Serpenti Incantati ispirano la novità della griffe per il 2016, che si rifà a una spilla della collezione Heritage degli anni Trenta e viene proposta in quattro versioni con rubelliti o diamanti.
The Momento Fendi model has a black face and numbers and indicators in a golden yellow color. The same color, brilliant yet smooth, creates a contrast with the bezel and the crown.
“Enchanted Snakes” is the leitmotiv of the new series of the brand for 2016, inspired by a Heritage brooch of the Thirties and realized in four versions, with rubellites or diamonds.
HUBLOT 11 diamanti brillano sul quadrante in fibra di carbonio e organza di seta ricamata dell’orologio Big Bang Broderie Gold, con lunetta in oro e cinturino in caucciù e satin di seta ricamata. 11 diamonds shine on the face of the Big Bang Broderie Gold model in carbon fiber and embroidered silk organza, with golden bezel and rubber and embroidered silk satin strap.
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FOCUS EYEWEAR
Trend 2016/2017
A me gli occhi! Conturbanti, misteriose, grintose, giocose, raffinate, vintage: ogni montatura ha una personalità. Come i tanti che le amano, pronti a cambiarle anche a seconda degli stati d’animo o dei momenti della giornata. Per necessità o divertimento, per nascondersi o attrarre l’attenzione su di sé. Un vero boom, numeri alla mano: nel 2015 l’occhialeria italiana ha realizzato 3,6 miliardi di euro di ricavi (fonte: Anfao), in aumento a due cifre sul 2014, trainati dall’export (+12%). Ma c’è spazio un po’ per tutti: gli italiani hanno acquistato più made in Italy (+5,7%) ma anche brand stranieri (+14,9% l’import). Le 52mila presenze allo scorso Mido confermano la tendenza.
MARNI (marchon Eyewear)
di/BY ElisabetTa Fabbri
Provocative, mysterious, bold, playful, stylish, vintage: every frame has a distinct personality. Just like the many people who love them and are ready to switch them, depending on their mood and the time of day. Out of necessity or for fun, to conceal or draw attention to themselves. The figures show a real boom: in 2015, Italian eyewear achieved revenues of 3.6 billion euro (source: Anfao), a doubledigit increase over 2014, driven by exports (+12%). But there is a little room for everyone: as well as buying more Made in Italy products (+5,7%), Italians also bought more foreign brands (imports are up +14.9%). The 52,000 visitors at last year’s Mido reaffirm this trend.
LANVIN (DE rigo)
IC! BERLIN
MOSCOT
FENDI (SAFILO)
Giorgio armani (luxottica)
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BLUMARINE (DE rigo)
MAX MARA (SAFILO)
new brand extensions Pomellato
L’eccellenza, l’artigianalità e la creatività dei gioielli Pomellato ora in versione sunglasses, prodotti da Kering Eyewear. The excellence, craftsmanship and creativity of Pomellato jewellery, applied to sunglasses produced by Kering Eyewear.
MISSONI (AVM 1959)
Ops!Objects
Noto per i bijoux e gli orologi di design “accessibile”, ha deciso di produrre in casa le montature, ispirate a modelli iconici. Known for jewels and “accessible” watches, the brand has decided to produce its frames in house, inspired by iconic models.
Blauer Usa
TOD’S (Marcolin)
Il brand dei giubbotti made in Usa del Gruppo FGF Industry esordisce nell’eyewear con l’azienda veneta HaD (Have a Dream). The FGF Industry Group-owned American outerwear brand launches its eyewear with the Veneto-based company HaD (Have a Dream).
Prada (luxottica)
O sun
SATURNINO eyewear
Dopo il successo di O bag, prende sempre più piede il progetto degli occhiali O sun, componibili come le famose borse. After the success of O bag, it is the turn of the O sun glasses project, with modular frames as the famous bags.
adidas Originals
Realizzati da Italia Independent, evocano lo stile street di adidas Originals, sfruttando tecnologie come la bi-iniezione e la stampa digitale. Created by Italia Independent, these glasses evoke the adidas Originals street style, using bi-injection and digital printing technology.
BARBERINI
Hydrogen
ETRO (Marchon Eyewear)
Il marchio del denimwear è sempre più un total look con la linea Hydrogen Eyewear, creata con Jplus. The denimwear brand takes another step towards total look with the Hydrogen Eyewear line, created with Jplus.
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focus FABRICS
TESSUTI e accessori da oscar Effetti ghiaccio e silver, gradazioni di blu che ricordano le gelide notti dell’odissea di “Revenant”. Colori polverosi, a volte infuocati, che sembrano tratti dal set apocalittico di “Mad Max: Fury Road”. Ma la primavera-estate del 2017 si tingerà anche di colori al neon: toccherà fare i conti con le emozioni, come succede a Riley nel cartoon “Inside Out”? DI/by ELISABETTA FABBRI
Ice and silver effects, nuances of blue reminiscent of the cold nights of the “Revenant” odyssey. Dusty colors, at times fiery, that seem taken from “Mad Max: Fury Road” apocalyptic sets. But the spring-summer of 2017 will also be colored by neon colors: will it be necessary to deal with the emotions, as happens to Riley in “Inside Out” cartoon?
DUCA VISCONTI DI MODRONE Maxi garza in cotone e lino greggio Cotton and raw linen maxi-gauze
GAETANO LANFRANCHI Zip effetto silver Silver finish zip
GRITTI GROUP
Bottoni in corozo, nei colori del cielo Corozo buttons in the colors of the sky
VITALE BARBERIS CANONICO “Revenant-Redivivo” (ph. 20th Century Fox)
OKINAWA
Pelli trattate a effetto denim Denim-effect leather
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Nella linea Classica, tessuti in lana Super 150s e mischie lino, seta, lana e cotone In the Classica line, Super 150s wool fabrics and blends of linen, silk, wool and cotton
TOLLEGNO 1900
Lana elasticizzata “3DWool” Stretch wool “3DWool”
LUIGI BOTTO
Tessuti leggeri in lana stretch e lana-cotone Stretch wool and woolcotton light fabrics
GRITTI GROUP
A quattro buchi in corno Four holes, horn button
LORO PIANA
Tessuto sartoriale in lana e seta della linea Side-Bi-Side Sartorial wool and silk fabric Side-Bi-Side collection
“Mad Max: Fury Road” (ph. Warner Bros. Entertainment)
SWAROVSKI
Un tocco “dark” nei cristalli dalle tonalità dell’ambra “Dark style”crystals in amber tones
CUPRO
Il jersey Viscotex con Cupro Viscotex jersey with Cupro
SWAROVSKI
Nei colori della natura, ma esageratamente glam In the colours of nature, but ultra-glam
GAETANO LANFRANCHI (Si ringrazia The Walt Disney Company Italia per la concessione dell’immagine tratta dal film Disney/Pixar “Inside Out” disponibile in Blu-ray™ e DVD)
Lampo con trame di foglie su nastro satin e coccinella nel tiretto Satin, leaves-effect zip, with pull decorated by a ladybird
ROICA
La collezione Botanicaldye by Shinnaigai con Roica Eco-Smart The Botanicaldye collection by Shinnaigai with Roica Eco-Smart
MIROGLIO
Maglia di viscosa fiammata in colori vitaminici Viscose knit in vitamin tones
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Focus bEAUTY
MODA E BELLEZZA
Un feeling che corre (anche) sul web Alla vigilia del Cosmoprof, il punto su un settore da cui la moda non può prescindere. Giocando sul fascino evocativo di fragranze e make up, ma anche sull’impatto mediatico delle influencer, ambasciatrici di un concetto di bellezza glamourous e vincente di/by FILIPPO BELLINI
On the eve of Cosmoprof, let’s take a closer look at a sector that goes hand in hand with fashion, discovering how brands play on the evocative appeal of fragrances and make-up and harness the media impact of influencers, modern ambassadors of a glamorous, successful beauty
Il backstage della campagna Rosa Look, il nuovo make up primaverile di Dolce&Gabbana
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oda e bellezza: due facce della stessa medaglia. Un dato interessante è osservare il comportamento generale delle fashion house verso la “quota beauty”, composta principalmente dal reparto “alcolico” (profumi e linee “ancillari”) e, per alcune, anche da make up e skincare. L’elemento che balza all’attenzione non è legato al prodotto, ma al marketing: è sempre più attiva collaborazione con il mondo web e, in particolar modo, con le influencer più quotate. Una tendenza evidenziata da una ricerca del Fashion and Beauty Monitor sui mercati britannico e statunitense (rispettivamente al primo e quarto posto nel ranking dei Paesi con maggior numero di lanci a chiusura del 2014, dati GNPD), secondo cui gli investimenti sia della moda che della bellezza dedicati alle blogger più
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autorevoli aumenteranno del 59% solo nel 2016. A conferma, basti pensare all’italiana Chiara Ferragni, con più di cinque milioni di follower su Instagram che, oltre alla cooperazioni con brand di moda come, tra gli altri, Louis Vuitton e Max Mara, ottiene ora anche il ruolo di testimonial beauty come nuova ambasciatrice globale di Pantène, marchio di haircare del gruppo P&G. Ma anche alla parigina Kristina Bazan, con le sue interpretazioni delle fragranze della maison Thierry Mugler, che conta più di due milioni di sostenitori. E, ancora, a Negin Mirsalehi, olandese da quasi tre milioni di follower, che annovera partecipazioni con marchi come Dolce&Gabbana e Valentino e che ha appena lanciato un suo brand di haircare Gisou (vedi approfondimento nelle pagine
successive). Il beauty traina e supera il fashion in termini di crescita percentuale del livello di pressione pubblicitaria, ossia il rapporto tra i consumi di cosmetici e gli investimenti in pubblicità. Infatti le case di moda (e non solo), che per la creazione di campagne pubblicitarie girano veri e propri film, non solo spingono gli investimenti in televisione, che toccano in generale i 350 milioni di euro, ma puntano lo sguardo ancora verso il web, il cui dato complessivo di investimenti ormai vola oltre i 18 milioni di euro, ben il 4% sul totale, di cui il 23% dedicato alle fragranze (dati Cosmetica Italia). Un indice destinato ad aumentare, anche a causa del crescente costo degli spazi pubblicitari nella realtà (sempre meno) virtuale.
SALVATORE FERRAGAMO
jo malone
NUOVA CAMPAGNA, PROFUMO E VOLTO
ESSENZE COME OPERE D’ARTE
Con un peso pari al 6,1% del business complessivo del marchio, cresce il comparto fragranze di Salvatore Ferragamo. La maison punta su un nuovo volto e una nuova campagna, My life is a play, per la neonata fragranza, audace ed elegante. Nel suo nome un universo ben definito: Signorina Misteriosa è interpretata dalla top model Grace Hartzel, che incarna le tre personalità di Signorina (l’Eau de Parfum, Eleganza e il brand new Misteriosa). Lo spot, un vero film di quattro minuti (declinato poi i spot singoli da 15, 30 e 60 secondi) vede alla regia Sebastian Grousset e alla fotografia Pawel Edelman. Il risultato è una celebrazione dello stile della maison, caratterizzato dal total look firmato Salvatore Ferragamo.
Alla richiesta di essenze di nicchia ad alto grado di creatività risponde Jo Malone London, marchio di Estée Lauder, creando una collezione ultra esclusiva con Rare Teas Cologne, sei profumi ispirati ai sei tè più rari. «Uno degli elementi di maggiore fascino del progetto è stato poter generare più fragranze da un unico ingrediente, il tè» sottolinea Céline Roux, fragrance director della maison. «Massima importanza alla tecnica di produzione, riprendendo l’antico processo di infusione», precisa Serge Majoullier, maître parfumeur. Anche il design scardina le cifre della maison sia nella bottiglia, celebrazione della purezza del contenuto, che nel formato lussuoso da 175ml.
ESSENCES AS WORKS OF ART
The backstage of the Rosa Look by Dolce&Gabbana new make up
Fashion and beauty: the feeling runs (also) on web
Fashion and beauty: two sides of the same coin. It’s fascinating to observe the behaviour of fashion houses towards the beauty sector, made up mainly of alcoholbased products (perfumes and ancillary lines) and, in some people’s eyes, also makeup and skincare, with an increasingly active collaboration with Internet - particularly with the most popular influencers around. It’s a trend demonstrated by research carried out by the Fashion and Beauty Monitor on the British and American markets (first and fourth place respectively in the ranking of countries with the biggest number of launches in 2014), according to
NEW CAMPAIGN, PERFUME and FACE Accounting for 6.1% of the brand’s overall revenue, Salvatore Ferragamo’s fragrances are growing. The brand has brought in a new face and launched the new My Life is a Play campaign for its daring, elegant new fragrance. Signorina Misteriosa is played by top model Grace Hartzel, who embodies the Signorina’s three personalities: Eau de Parfum, Eleganza and the brand-new Misteriosa. The advert - more of a full-blown film at four minutes in length (split into single adverts of 15, 30 and 60 seconds) - is the work of a big-hitting duo, made of director Sebastian Grousset and photographer Pawel Edelman. The result is a celebration of Salvatore Ferragamo’s signature total-look style.
Jo Malone London, an Estée Lauder brand, is rising to the demand for niche, creative fragrances, with the exclusive Rare Teas Cologne collection, which features six fragrances inspired by six rare fine teas. «One of the most fascinating parts of creating these fragrances was the fact we were concocting several scents from one ingredient, tea» explains Céline Roux, the brand’s fragrance director. «We gave importance to the techniques used to produce the fragrances and went back to the process of infusion» adds Serge Majoullier, master perfumer. The design goes against the typical characteristics of the brand, both in the shape of the bottle, and in the ultra-luxurious 175ml format.
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the GNPD), which forecasts that investment in prominent bloggers will increase by 59% in 2016 alone. Chiara Ferragni, who has over 5 million followers on Instagram, cooperates with fashion brands such as Louis Vuitton and Max Mara, but has also become new global beauty ambassador for Pantene (P&G group). Then there’s Parisian Kristina Bazan, whose videos for Thierry Mugler fragrances have earned her more than 2 million followers. And, from Holland, Negin Mirsalehi, who collaborates with brands such as Dolce&Gabbana and Valentino and has launched her own haircare brand, Gisou (discover more on the next page). The fashion houses, that for their advertising campaigns create true movies, not only push the TV investments, but also those on web, where the total investiments have risen to €18m - around 4% of the total figure -, with 23% accounted for by fragrances (according to Cosmetica Italia figures). The trend will go on, also as a result of the growing cost of advertising space on traditional media channels. ■
Unghie laccate di rosso, ciglia colorate: il make up di Emporio Armani nel backstage della sfilata Red nail polish, coloured eyelashes: Emporio Armani’s make up in the backstage of the brand’s fashion show
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a bologna
Cosmoprof, il network di cosmesi e benessere Il salone Cosmoprof esalta valore e potenziale di business del beauty, preparandosi a celebrare il 50esimo anniversario nel 2017 The Cosmoprof fair celebrates the value and potential of the beauty business as it prepares to mark its 50th birthday in 2017
L
a fiera più importante del mondo nei «Sempre legata al green - sottolinea Tasettori bellezza e benessere, con tre vazzi - è l’area Halal Beauty Care & edizioni tra Bologna, Hong Kong e Los Spa. Dedicata alla cosmetica “lecita” Angeles e oltre 2.500 aziende presenti (cioè prodotti con ingredienti e processi solo in Italia: è Cosmoprof Worldwide produttivi in linea con la dottrina islamiBologna. «Insieme alle aziende italiaca) e con un aumento annuale del 12%, ne, il salone convince sempre più anche che sale al +19% nei Paesi del GCC». Un quelle straniere, tanto che il 75% delle modus operandi spesso affine alle dispoimprese espositrici viene dall’estero», sizioni delle certificazioni bio come sottolinea Duccio Campagnoli, Cosmos, insieme a Ecocert, presidente di BolognaFiere. Bdih e Icea. Un posto di rilievo L’edizione in programma dal spetta all’uomo. «Il fatturato 18 al 21 marzo a Bologna vanmondiale della cosmesi mata per la prima volta la presenschile raggiunge i 120 miliardi za, accanto a BolognaFiere e a di euro circa, il 30% del mercaCosmetica Italia, del Ministeto beauty globale» afferma Fabio ro dello Sviluppo Economico. Duccio Campagnoli Rossello, presidente di CosmetiNaturale partnership, dato che ca Italia e aggiunge: «Compaiobolognafiere il fatturato della cosmesi vale no poi nuovi attori, i Millennials a livello globale oltre 9.700 milioni di (nati tra gli inizi degli anni ’80 e i primi euro, di cui 3.700 nell’export, +10,5% anni Duemila), attenti a prezzo, novità, rispetto al 2014, con un ulteriore slancio performance e packaging». Acquirenti aldel 9% per il 2015. Grande è la capacità tamente digitalizzati, conscious, a caccia di di connettere chi espone e chi distribusoluzioni polifunzionali e personalizzate, isce. «Grazie all’International Buyer poco fidelizzati: «Il cosmetico polivalente Program si creano incontri B2B in base ad elevata efficacia, meglio se naturale, a criteri di compatibilità tra produzione sarà alla base per lo sviluppo di make-up ed esigenze distributive», spiega Dino e skincare. L’aspetto emotivo resta per le Tavazzi, consigliere delegato di SoGefragranze, esclusive e a forte tasso di innoCos. Incontri destinati a essere numerovazione, con molecole “brand new”». si, grazie all’attuale incremento del 5% di espositori, oltre ai 600 buyer e distributori internazionali. I NUOVI TREND DEL BEAUTY Da segnalare la sezione Cosmoprof Wellness, punto d’incontro tra centri benessere, spa ed “hotellerie” con le aziende produttrici di cosmetici e macchinari ad hoc attraverso lo Spa Matching Program. Altro focus, la cosmetica naturale, in crescita del 22,15%.
Cosmoprof, network of beauty & wellness
Cosmoprof Worldwide Bologna is the leading beauty and wellness fair in the world, with three editions in Bologna, Hong Kong and Los Angeles and over 2500 participating companies in Italy alone. «As well as Italian companies, the
DOLCE&GABBAnA
il Mascara Veste lo sgUardo
L’interno di uno stand al Cosmoprof /A stand at Cosmoprof
fair is increasingly winning over foreign brands too, to the extent that 75% of the exhibiting companies hail from overseas,” explains Duccio Campagnoli, the president of BolognaFiere. The upcoming event, which will take place in Bologna between 18 and 21 March, will for the first time see the participation of the Ministry for Economic Development alongside BolognaFiere and Cosmetica Italia. It’s a natural partnership, if you consider that global revenue from the cosmetics industry is equal to €9.7bn, of which €3.7bn generated by exports. That represents a 10.5% increase on the 2014 figure and 9% growth on the industry’s performance in 2015. The fair represents a great opportunity to forge networks between exhibitors and distributors. «Thanks to the International Buyer Program, B2B meetings are being organised according to production level and distributional demand compatibility criteria» explains SoGeCos managing director Dino Tavazzi. Such meetings are expected to increase in number, given the 5% rise in exhibitor numbers, with over 600 international buyers and distributors also attending. BEAUTY UPCOMING TRENDS It’s worth checking out the Cosmoprof Wellness section, a place where wellbeing centres, spas and hotels can meet with cosmetics producers and bespoke equipment manufacturers, thanks to the
Spa Matching Program. Natural cosmetics, another big area of focus, has grown by 22.15%. «Another concept linked to green cosmetics - underlines Tavazzi - is the Halal Beauty Care & Spa area, which is dedicated to “halal” cosmetics (i.e. products whose ingredients and production processes are in line with Islamic law) and has registered an annual increase of 12%, rising to 19% in GCC countries». It is a concept whose offer adheres to organic certification requirements such as those of Cosmos, Ecocert, Bdih and Icea. Men’s cosmetics also have an important role to play: «Global revenue from the men’s cosmetics industry has reached around €120bn and represents 30% of the global beauty market - explains Fabio Rossello, the president of Cosmetica Italia -. New players are coming into view, such as Millennials (people born between the beginning of the 1980s and the early 2000s), who have a keen eye for price, innovation, performance and packaging» he adds. We’re talking about highly tech-literate, aware consumers who are looking for multi-functional, personalised projects and are not loyal to any one brand: «Multi-functional, highly effective cosmetics (the more natural, the better) will drive the next wave of development in the make-up and skin-care industry. The fragrance market will still be able to appeal to customer emotions, by bringing out exclusive, innovative products, with ‘brand (f.b.) ■ new’ molecules».
Se è vero che il mascara ha superato le vendite del rossetto nel 2015, il trend pare non fermarsi neppure nell’anno in corso. D’altronde, si sta parlando di quello che è un oggetto irrinunciabile del make up. Lo sanno bene in casa Dolce&Gabbana, che lancia Passioneyes Waterproof Mascara, con polimeri che preservano l’idratazione e flessibilità delle ciglia grazie alla formula a base di cere naturali, come quella d’oliva, e hi tech, capaci di resistere anche all’umidità dei climi più afosi. Il tutto con un effetto light della texture. Poi l’innovazione tecnologica dello scovolino, a setole fitte e parallele tra loro, permette volume, curvatura e definizione delle ciglia ideali (nella foto, Waterproof Duo Mascara Curl and Volume, Nero n°1 e Terra n°2).
Mascara at a glance In 2015 Mascara outsold lipstick and the trend seems to go on in the current year. There seems to be a never-ending buzz around an indispensable part of any make-up bag. Dolce&Gabbana launches Passioneyes Waterproof Mascara. Containing polymers that keep your lashes hydrated and flexible, thanks to its natural wax base, which includes olive extract, its hi-tech formula makes it resistant to humidity, while preserving a lightweight feel. The innovative brush features densely packed parallel bristles in order to create unbeatable lash volume, curve and definition (Photo: Waterproof Duo Mascara Curl and Volume, Black No.1 and Earth No.2). 14_03_2016
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FOCUS BEAUTY
BIOTULIN
L’ELISIR DELLE CELEBRITY
NEGIN MIRSALEHI E GISOU
IL VALORE DELLA NATURA
L’attenzione del consumatore per il naturale e il verde è in ascesa: basti pensare che il solo settore erboristico supera un valore di mercato di 430 milioni di euro, con un +3% nel 2015 rispetto al 2014. Sono già più di 200 brand per oltre 4.600 prodotti ad avere ottenuto la certificazione Natrue, che assicura l’utilizzo di attivi bio e naturali, nonché una forte attenzione ai processi produttivi e alle attività di eco-sostenibilità. La natura è la chiave per il successo di marchi brand new e l’ampliamento di linee. È il caso di Gisou (“riccioli d’oro” in persiano), un olio per la cura dei capelli a base di miele 100% naturale. Il brand parte dalla visione di Negin Mirsalehi (nella foto), ragazza olandese che ha all’attivo collaborazioni con brand come Dolce&Gabbana, Ralph Lauren e Valentino ed è tra le maggiori influencer del web, con più di tre milioni di follower. L’idea parte con la condivisione sui social del segreto della bellezza dei suoi capelli: è il miele, raccolto dalla sua famiglia di apicolotori. Nasce così un prodotto che è subito un successo. «Siamo certi che supereremo le 10mila unità solo nel primo anno, dato l’altissimo numero di ordini che stiamo ricevendo soprattutto dagli Usa, il nostro maggiore mercato», dice Mirsalehi. Forti anche le piazze di Olanda, Italia e Regno Unito. «Per ora vendiamo solo online - precisa - ma sono in corso contatti avanzati con department store importanti per entrare nel mondo retail, sia in Olanda che in Italia. Qui vorremmo arrivare prima a Milano, per il nostro background nella moda, e poi a Roma, Firenze, Napoli e Torino». Non può mancare un’estensione di linea, con un hair-spray dal potere addolcente, protettivo e con le proprietà nutritive del miele.
THE VALUE OF NATURE The consumer’s attention to natural, green products is on the rise: one need only consider that the “herbal” sector alone has reached and exceeded a market value of 430 million euro, with an increase of 3% in 2015 over the previous year. In more general terms, more than 200 brands representing over 4,600 products have already obtained Natrue certification, which ensures the use of organic and natural ingredients, as well as a strong focus on production processes and eco-sustainability activities. This is the case with Gisou (“Goldlocks” in Persian), a hair care oil made with 100% natural honey. The brand was conceived by Negin Mirsalehi, a young Dutch woman who has worked with brands such as Dolce&Gabbana, Ralph Lauren and Valentino and is among the most important web influencers with more than three million followers. The idea arose after she shared the secret of the beauty of her hair on social media: the honey collected by her family of beekeepers. This resulted in a product that was an instant success. «We are confident that we will exceed 10,000 units in the first year alone, given the high number of orders that we are receiving mainly from the US, our largest market - says Mirsalehi -. The Dutch, Italian and British markets are also strong. And distribution is also expanding. «Currently, we only sell online, but we are already having advanced discussions with major department stores in order to enter the retail world, both in the Netherlands and in Italy. Here we would first like to land in Milan, given our fashion background, then in Rome, Florence, Naples and Turin». There is also an essential addition to the line: a softening and protective hair-spray product with all the nutritional properties of honey. 86
Un solo ingrediente chiave e super performante, per contrastare la comparsa delle rughe: è Biotulin, brand di origine tedesca che spopola tra le super celebrities come la Regina Letizia di Spagna, Michelle Obama, Kate Middleton, Leonardo diCaprio, Karl Lagerfeld, Madonna e Kim Kardashian. Alternativa non medica al botox, si applica come una crema. La sua formula in gel a rapido assorbimento è a base di spilantolo, naturale anestetico topico estratto dall’Acmella Oleracea: pianta medicinale il cui elisir inibisce la contrazione muscolare, rilassando il viso. Oltre alla visibile azione antirughe, il gel mantiene la totale mobilità espressiva, annullando il risultato più artificiale delle iniezioni di botox.
THE CELEBRITIES’ TRUE ELIXIR A high-performance secret weapon, to fight the appearance of wrinkles: German brand Biotulin is loved by celebrities, such as Queen Letizia of Spain, Michelle Obama, Kate Middleton, Leonardo DiCaprio, Karl Lagerfeld, Madonna and Kim Kardashian. A non-medicinal alternative to Botox, it comes in a rapid-absorption gel formula and is applied just like any other cream. The key ingredient is spilanthol, a natural local anaesthetic extracted from the Acmella oleracea, a medicinal plant with properties beneficial to preventing muscular contraction, thus relaxing the face. As well as its visible anti-wrinkle benefits, the gel has no detrimental effect on facial expressions, setting it apart from the artificial look caused by Botox injections.
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SKIN CARE SU MISURA
Skin Inc, il siero personalizzato Brand cult in Estremo Oriente, arriva in Italia e a Milano apre il suo primo flagship in Brera. È Skin Inc, marchio fondato a Singapore da Sabrina Tan, ceo dell’azienda. Il brand, con laboratori in Giappone, ha già più di 50 beauty award e una distribuzione in 68 città tra Australia, Canada, Europa, Usa e Asia sudorientale, con 11 concept store e più di 115 punti retail, oltre alle rivendite sulla Singapore Airlines e all’e-commerce nel sito iloveskininc.eu. Obiettivo, prodotto skin care “tailor made”. Per le formule Skin Inc si avvale della collaborazione del dottor Shekhar Mitra, specialista nell’innovazione tecnologica-cosmetica, con all’attivo più di 50 brevetti. La gamma di prodotti si compone di nove sieri che, con un questionario sullo stile di vita e il tipo di pelle (Skin Identity Test), sono scelti e miscelati in un concentrato ad hoc: nasce così My Daily Dose, il siero finale ultra-customizzato.
Il flagship Skin Inc a Brera/ The Skin Ink flagship in Brera
Skin Inc, personalised serum Already a cult brand in the Far East, Skin Inc has arrived in Italy with the opening of its first flagship store in Brera, Milan. Founded in Singapore by CEO Sabrina Tan, the brand - which has laboratories in Japan - has already won more than 50 beauty awards and boasts a distribution network taking in 68 cities across Australia, Canada, Europe, the USA and South East Asia, with 11 concept stores, over 115 retail points, a licensing agreement with Singapore Airlines and an online store, iloveskininc.eu. In order to meet its ultimate objective of offering a tailor-made skincare product, Skin Inc teams up with Dr Skekhar Mitra, a specialist in tech innovation in the cosmetics sector with over 50 patents to his name. The range of products features nine serums that are selected and mixed to create an ad-hoc concentrate based on the findings of a lifestyle and skin type questionnaire (the Skin Identity Test). The result is My Daily Dose, the ultra-bespoke finished serum.
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IL LANCIO DI 3INA
tra mass market e prestige Dall’osservazione di un vuoto nel mercato, è nato a Londra 3ina (si legge “Mina”), marchio brand new di make up & skin care, creato da Pablo Rivera e Mark Eve. Dal negozio al prodotto, tutto è creato per la consumatrice che vuole vivere un’esperienza di acquisto nuova, magari condividendola in modo “social”. Il target è il “masstige”, tra mass market e prestige, cioè cosmetici di lusso e qualità, ma onesti nel prezzo. Il team è d’eccezione: come direttore marketing Helen McGee di Net-à-Porter, mentre da Sephora arriva César Perez Luna come direttore business development. Cristina Cobo, ex Kiko, guida il product development e Toni Minguet, da Apple, è a capo delle innovazioni tecnologiche. La supervisione degli aspetti creativi è affidata alla Mariotestino+. «Siamo stati coinvolti nel progetto dallo sviluppo del packaging, al design e al concept del brand», commenta Suki Larson, ceo di Mariotestino+. Arma vincente la velocità nella proposta di nuove collezioni (ogni tre settimane), sviluppate in sei categorie, - occhi, labbra, viso, skincare, unghie e accessori -, già rappresentate da 450 prodotti al momento dell’inaugurazione del flagship londinese, in James street a Covent Garden. In programma un’app dedicata e l’e-commerce. I punti forti della collezione? La Pen Eyeliner 12h, il Longwear Lipstick no-dry formula, il Matt&Smooth Primer silky base, il Nail Polish a lunga durata (fino quattro giorni), l’Eye & Lips Make Up Remover dalla formula bifasica ideale anche per il trucco waterproof. Il tutto a prezzi che vanno da circa 3 sterline per una matita occhi a un massimo di circa 27 sterline per una base.
A MASSTIGE POSITIONING Soon after Pablo Rivera and Mark Eve spotted a gap in the market, brand-new make-up and skincare brand 3ina (pronounced “Mina”) was founded in London. From the product to the stores, everything is created for women looking for a new purchasing experience. Orientated towards the masstige market segment (halfway between mass market and prestige), the brand believes in high-quality luxury cosmetics at honest prices. A crack team is behind it: marketing director Helen McGee arrives from Net-à-Porter, business development director César Perez Luna made the move from Sephora, product development head Cristina Cobo joins from Kiko while Toni Minguet - formerly of Apple - leads the tech innovation division. Supervision of the creative side of the business is overseen by Mariotestino+. «We have been involved from development to packaging, design and brand concept» declares Mariotestino+ CEO Suki Larson. New collections are brought out every three weeks, in each of their six divisions: eyes, lips, face, skincare, nails and accessories. With 450 products on the market and at their flagship London store in James Street, Covent Garden, there are also plans afoot for a special app and an online store. Collection highlights include the Pen Eyeliner 12h, the Longwear Lipstick no-dry formula, the Matt&Smooth Primer silky base, the long-lasting Nail Polish (up to four days) and the Eye & Lips Make Up Remover, whose biphasic formula also makes it ideal for removing waterproof makeup. And everything is available at prices ranging from around £3 for an eye pencil to a maximum of around £27 for a foundation.
BIOTULIN for
Niente Botox: il vero segreto di bellezza è Biotulin UN PRINCIPIO ATTIVO DI ORIGINE COMPLETAMENTE VEGETALE TRASFORMA IL SOGNO IN REALTÀ: GRAZIE A BIOTULIN LE RUGHE SI SPIANANO ISTANTANEAMENTE E LA PELLE DIVENTA LISCIA, COMPATTA, LUMINOSA. NON A CASO BIOTULIN NON MANCA MAI NEL BEAUTY CASE DI VIP E PERSONAGGI FAMOSI. Il sogno di tutte le donne e di una fetta sempre più consistente di uomini è mantenere la bellezza il più a lungo possibile. In tanti cedono alle lusinghe del Botox ma, anziché sembrare più giovani, ottengono un aspetto finto, innaturale. Ora quella che sembrava un’utopia diventa realtà, grazie a Biotulin: non un prodotto medico, né tantomeno una soluzione da iniettare, ma un rivoluzionario principio attivo di origine puramente vegetale, che fa scomparire già dopo un’ora le piccole rughe, soprattutto intorno agli occhi e tra le sopracciglia. Vip e celebrity non si sono fatti sfuggire questo toccasana, che rende la pelle liscia come seta e ricompatta la carnagione, grazie alle soprendenti qualità di un estratto della pianta oleracea Acmella Oleracea (paracress), in genere utilizzato come anestetico locale. Secondo quanto riportano i media, tra i fan di Biotulin ci sarebbero la regina Letizia di Spagna, Kate Middleton, Karl Lagerfeld e Michelle Obama. Un elenco cui si aggiunge un attore da Oscar, Leo DiCaprio. Lo assicura Jillian Dempsey, make up artist delle star, a cui un’amica avrebbe rivelato il segreto del fascino del protagonista di The Revenant, da sempre contrario a trattamenti “innaturali”, come il Botox. Con Biotulin inizia la nuova era di una bellezza senza tempo e senza artifici.
The dream of all women - and for an increasingly large chunk of men - is to maintain their beauty as long as possible. Many surrender to the lofty promises of Botox, but rather than looking younger, they take on a fake, unnatural appearance. Now, what seemed like fantasy has become reality, thanks to Biotulin. Far from being a medicine or something you have to inject, Biotulin is a revolutionary plant-based active ingredient which smoothes out wrinkles just one hour after use, particularly around the eyes and between the eyebrows. VIPs and celebrities have been quick to adopt the “miracle cure”, which leaves the skin silky smooth and revitalises the complexion, thanks to the surprising properties of the Acmella oleracea (paracress) plant something more generally associated with its use in local anaesthesia. According to reports in the media, fans of Biotulin include Queen Letizia of Spain, Kate Middleton, Karl Lagerfeld and Michelle Obama. The Oscar-winner Leo DiCaprio could also been won over by the product, according to the stars’ make-up artist Jillian Dempsey: a friend revealed her that the secret of DiCaprio, a longstanding opponent of “unnatural” treatments such as Botox, could be this product. Biotulin is the beginning of a new era of timeless, non-artificial beauty.
BIOTULIN The Skin Care Company -12/14 rond-point des Champs Elysées - 75008 Paris Tel. +49 241 53106365 - Fax +49 241 53106369 - info@biotulin.com - www.biotulin.com 14_03_2016
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FOCUS BEAUTY
QC TERME
WYCON COSMETICS
«PRONTI PER NY»
CRESCITA RECORD
Un format di successo in Italia, QC Terme, sbarca a New York: il nuovo centro da circa 9mila metri quadri avrà la vista su Manhattan DI/BY ALESSANDRA BIGOTTA
A successful format in Italy, QC Terme, is ready to open a 9,000 sqm centre in New York, with a view of Manhattan.
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na di Pozza di Fassa, in Trentino, e QCTerorti di un fatturato passato da 37 miliomechamonix, a ridosso del Monte Bianco. ni di euro nel 2014 a 55 milioni stimaUltimo tassello del mondo QCTerme, una ti per il 2015, i fratelli Andrea e Saverio linea di beauty, i profumi, la location miQuadrio Curzio, fondatori di QC Terme, lanese QC Officina Eventi e la divisione apriranno il primo centro benessere negli QCharity, che si occupa di progetti di beneUsa. «Quasi 9mila metri quadri, frutto di ficenza. Non ultimo l’e-commerce, con un uno stanziamento di 25 milioni di euro, nuovo sito (qcterme.com) realizzato insieaffacciati sullo skyline di New York - spieme ad AQuest, in grado di trasmettere anche gano - e in grado di trasmettere anche al attraverso il canale virtuale un messaggio: pubblico americano (sono attese circa «Non vendiamo prodotti, ma esperienze». 300mila persone l’anno) la formula in cui crediamo: benessere reale, completo, curato in ogni aspetto ma senza formalismi. Quindi trattamenti, saune, massaggi e molto altro, come il buon cibo italiano». «READY FOR NEW YORK» Per i Quadrio Curzio - cui fanno capo sei centri termali, compreso quello milanese Andrea and Saverio Quadrio Curzio, the two in Porta Romana - questo potrebbe essere brothers who created the successful format il primo passo per un’espansione oltreoQC Terme, are to open their first wellness ceano. I tempi sono maturi, dopo l’escacentre in US, choosing New York, with a view lation in Italia, circa 30 anni fa. «Nostro on Manhattan. With a turnover grown from 37 padre - spiegano - era titolare di un’immillion euros in 2014 to 55 million predicted presa di costruzioni, nonché proprietario for 2015, they will create a structure of almost dei Bagni di Bormio. Quando è mancato, 9,000 sqm, thanks to a 25-million-euro investnegli anni 80, abbiamo ereditato questo complesso, ricco di potenzialità non sfrutment, with a view on the skyline. «Around tate. Su richiesta di nostra madre, abbia300,000 visitors per year are expected - they mo deciso di metterci mano». Il concetto say - in the name of our formula: real and com“medicale” di terme è stato sostituito con plete well-being, i.e. treatments, saunas, masun luogo dove dedicarsi ad attività piacesages and more, first of all good Italian food». voli, oltre che benefiThe brothers currently che. Oggi, insieme al run six thermal spas, centro di Bormio e a including one in Miquello di Milano, a QC lan, in Porta Romana. Terme fanno capo le Everything started in rinate Terme di San the 1980s: «Our father Pellegrino, quelle owned a building comdi Pré Saint Didier e pany as well as the hisl’adiacente QC Tertoric Bagni di Bormio. memontebianco, When he passed away, QC Termetorino e in the 1980s, he left us QC Termeroma nelthis complex. On the la capitale. Novità del request of our mother, 2016 sono un avamQC Terme sorgerà sulla Governors Island we put our hand to posto nella conca alpiQC Terme will be built on Governors Island 90
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Wycon Cosmetics, marchio beauty nato nel 2009 che prende il nome dalla frase “We are Icon”, è cresciuto del 49% nel 2015. «A oggi contiamo 120 store in Italia, che prevediamo salgano a 170 entro il 2016 - dice Fabio Formisano, global head of marketing & communication -. All’estero, inoltre, faremo rotta su Parigi e Madrid». Obiettivo è offrire a tutte le donne la possibilità di acquistare prodotti di bellezza di qualità, made in Italy, a prezzi accessibili. A ciò si affiancano una campagna pubblicitaria sensuale - che strizza l’occhio al modello americano, in linea con la brand image - e la massima attenzione ai canali digital e social. (a.c.)
RECORD GROWTH The beauty chain Wycon Cosmetics, founded in 2009 with a name inspired by the phrase “We are Icon”, grew by 49% in 2015.«We have 120 stores in Italy and expect to increase to 170 by the end of 2016 - explains new global head of marketing and communications Fabio Formisano -. Overseas we’ll be moving to Paris and Madrid». High-quality beauty products, all made in Italy, at accessible prices: this is the formula, backed by a sensual advertising which features an American model vibe, in line with the overall brand image - and the utmost attention to digital and social media.
it, going beyond the “medical” concept and creating a place both enjoyable and healthy. Today, in addition to Bormio and Milan, the reborn Terme di San Pellegrino complex bears the QC Terme “brand”, as well as Terme di Pré Saint Didier and the adjacent QC Termemontebianco complexes, QC Termetorino in Piedmont and QC Termeroma in Rome. New for 2016 are an outpost at Pozza di Fassa (Trentino) and QCTermechamonix, near Mont Blanc. Other activities are beauty products, the QC Officina Eventi location in Milan, and the charity division, QCharity. The company has also created its e-shop (qcterme. com), supported by AQuest, to transmit also on the web their message: «Not products, but experiences». ■
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e-Commerce meets Fashion in the “Ticino Fashion Valley” nd
LUGANO > 2
edition > 18 April 2016
AGENDA 09:30 / 09:45
Welcome speeches
09:45 / 10:15
The consumer-centric transformation in Fashion and Luxury
10:15 / 11:15
The future of (e)Commerce for fashion
11:45 / 12:45
How to exploit the full potential of multichannel CRM and big data to orchestrate a unique customer experience
ALESSANDRO MARRAROSA President, NetComm Suisse Association STEFANO RIZZI Director, Economics Division of the Department of Finance and Economics of Canton Ticino STEFANIA SAVIOLO Professor, Bocconi University
CARLO TERRENI General Director, NetComm Suisse Association DONATELLA PASCHINA Chief Information Officer, Ermenegildo Zegna Group ANTON MAGNANI CEO, LARIO 1898 SpA MICHELE RABALLO Managing Director, Accenture Digital
MARC SONDERMANN Editor-in-Chief and CEO, Fashion Magazine CARLO TORRANI CDO, Missoni S.p.A. FEDERICO GASPAROTTO Commerce Strategy Lead, Accenture Interactive ENRICO FANTAGUZZI e-Commerce Manager, Twin-Set Simona Barbieri MONICA GAGLIARDI e-Commerce, CRM, Web & Digital Marketing Director, OVS MAURIZIO ALBERTI Managing Director, Teradata, Marketing Applications
14:30 / 15:30 MAIN AUDITORIUM
14:30 / 15:30 CONFERENCE ROOM
15:30 / 16:30 MAIN AUDITORIUM
15:30 / 16:30 CONFERENCE ROOM
17:00 / 17:45
Innovative logistic solutions for e-Commerce and benefits of operating fulfillments from Canton Ticino DANIELE FREGNAN Global Logistics V.P., Benetton Group STEFANO PISTILLI President, Hub & Logistics SA MARCELLO DE MELGAZZI European Logistics Director, Guess*
e-Commerce in design and furniture industry
SIMONE PANFILO CEO/Cofounder, LOVEThESIGN STEFANO ZOIA CEO, Tinext
How to manage the e-Commerce shift from the HR perspective
SILVIA INVREA Director, Career and Alumni, USI Università della Svizzera italiana FRANCESCO BOTTIGLIERO CDO, Brunello Cucinelli ANDREEA GAVRILIUC EMEA Talent Acquisition Manager, VF International
The unique Russian and Indian e-Commerce opportunities
NADZEYA KALBASKA Postdoctoral Researcher and Lecturer, Università della Svizzera italiana MARTIN SCHIERER CEO, Otto Group Russia KSENIA RYASOVA President, Finn Flare MASSIMO FUBINI Founder, ContactLab
From social catwalks to interactive points of sale: how to create a unique customer journey?
ENNO JÖNSSON Sales Manager EMEA, Facebook UMBERTO TESORO Digital Marketing Manager, Philipp Plein SANJA KON Retail Promotions and C2C Lead, eBay FABRIZIO VIACAVA HOGAN Digital Marketing & e-Commerce Coordinator, Tod's SpA EMANUELE CARPANZANO Director of the Department of Innovative Technologies, SUPSI
UNDER THE HIGH PATRONAGE OF
PLATINUM SPONSORS
PER INFO: info@netcommsuisse.ch - www.netcommsuisse.ch
PORTRAITs
SIMON HOLLOWAY
«PROIETTO lo spirito couture di Agnona in una nuova DIMENSIONE» Appena approdato al timone creativo di Agnona, Simon Holloway è partito per un lungo viaggio negli archivi della maison. Da cui è tornato con una visione nuova
• Nasce nel 1971 a Newcastle, nel Nord dell’Inghilterra. Born in 1971 in Newcastle, in the north of England. • Cresce tra Inghilterra e Stati Uniti, intraprende e completa gli studi di moda a Newcastle e Kingston. Grew up between England and the United States and studied fashion in Newcastle and Kingston. • Inizia la carriera di stilista a Parigi da Chloé e Sonia Rykiel, per poi approdare in America, dove lavora come senior designer per Richard Tyler, Narciso Rodriguez e Ralph Lauren. Began his career as a designer in Paris for Chloé and Sonia Rykiel, before moving to America, where he worked as a senior designer for Richard Tyler, Narciso Rodriguez and Ralph Lauren. • Nel 2010 torna a Londra come direttore creativo di Jimmy Choo. Returned to London in 2010 as the creative director of Jimmy Choo.
di/BY Carla Mercurio
• Nel 2013 inizia la collaborazione stilistica con Hogan. Began his stylistic collaboration with Hogan in 2013.
Immediately after joining Agnona, Simon Holloway went on a long journey into the fashion house’s archives. He has returned with a new vision
«U
no stilista può sposare o rifiutare l’heritage della griffe per cui lavora. Io ho scelto di ispirarmi alla storia di Agnona, reinterpretandola con uno spirito attuale». Simon Holloway riassume il senso della sua “mission” (non impossible!) per il brand italiano, di cui ha preso di recente il timone creativo, uscendo allo scoperto con l’autunno-inverno 2016/2017. Un percorso di evoluzione, come lo definisce lui, che segna uno stacco con le ultime collezioni, disegnate da Stefano Pilati. Meno avanguardia e più attenzione al dna di un marchio la cui storia riporta al 1953, quando nacque l’azienda, rilevata dal gruppo Zegna nel 1999. «Mi sono riallacciato allo spirito couture della griffe, rileggendolo con punto di vista attuale e con un forte accento sull'artigianalità». Il percorso è partito dai tessuti, da sempre fiore all'occhiello di Agnona, risultato dell'impiego di fibre e filati nobili, la cui massima espressione sono gli iconici double in cashmere. «Punta di diamante della collezione è il platino jersey - racconta Holloway -. Un jersey di cashmere lavorato a taglio vivo, molto leggero e molto moderno nella resa, che esprime al meglio le sue peculiarità nei jogging pant e negli sweater con lamé». Per la donna di Agnona, Holloway ha creato silhouette fluttuanti, accarezzate da tessuti preziosi, declinati in una palette cromatica fatta dei colori delicati del make up, accesi da punte di rosso intenso. «Una storia che esprime
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• Nel 2015 è nominato direttore creativo di Agnona. Appointed creative director of Agnona in 2015.
un'idea di glamour discreto - racconta - che non ha nulla a che vedere con l'universo maschile e che, al contrario, è pura femminilità. Uno spirito couture riassumibile in pochi pezzi: un abito, un cappotto, un paio di tacchi e un rossetto». La collaborazione con Agnona è una sfida importante per lo stilista angloamericano che, a parte la recente liaison con Hogan, vanta nel suo curriculum collaborazioni con numerosi brand d’oltreconfine. Per lui è tempo di una full immersion nell’Italian lifestyle. «Da sempre lavoro con aziende italiane ma questa esperienza per me è nuova e molto stimolante. Un confronto con un universo in cui i valori di qualità, lusso e innovazione sono al primo posto. Un vero privilegio».
I AM PROJECTING Agnona’S COUTURE SPIRIT INTO A NEW DIMENSION «A designer can embrace or reject the heritage of the brand he works for. I chose to take inspiration from Agnona's history, reinterpreting it with a modern approach». Simon Holloway sums up the rationale underlying his (not impossible!) "mission" for the Italian brand, where he has recently taken over the creative helm, coming out into the open with the 2016/2017 Autumn-Winter collection. An evolutionary path, as he calls it, that breaks with the latest collections, designed
by Stefano Pilati. Holloway's approach pays greater attention to the roots of a brand whose history stretches back to 1953, when the company was founded, before being taken over by the Zegna Group in 1999. «I am bound to the couture spirit of the brand, interpreting it from a contemporary point of view, with a strong emphasis on craftsmanship». The journey began with materials, which have always been Agnona's greatest pride, a result of using noble fibres and yarns, which achieve their utmost expression in the iconic cashmere doubles. «The pride of the collection is platinum jersey - says Holloway -. A very light and very modern raw cut jersey cashmere that best expresses its unique features in jogging pants and lamé sweaters». For Agnona womenswear, Holloway has created floating shapes, caressed by precious fabrics, available in a colour palette made of delicate make-up colours, lit up by bright red dots. «A story that expresses an idea of discreet glamour, that is pure femininity - he says -. The brand's couture spirit is summed up in a few pieces: a dress, a coat, a pair of heels and a lipstick». The liaison with Agnona will be a major challenge for the Anglo-American designer who, apart from the recent liaison with Hogan, boasts previous collaborations with a diverse range of nonItalian brands. It's time for a full immersion in the Italian lifestyle. «I have always worked with Italian companies but this is a new and very exciting experience. A real privilege». ■
CAREERS a cura di/by andrea bigozzi
Lanvin: Bouchra Jarrar prende il posto di Elbaz
I Pinco Pallino, al vertice arriva Cossu
Bouchra Jarrar è stata nominata direttore creativo della linea donna di Lanvin. La designer ha fatto il suo ingresso nella maison lo scorso 14 marzo e inizierà a lavorare sulla collezione primavera-estate 2017, che segnerà il suo debutto. Jarrar, classe 1970, prima di lanciare il suo marchio nel 2010 ha lavorato a lungo per Balenciaga al fianco di Nicolas Ghesquière. Per sedere sulla poltrona di direttore creativo della maison più antica di Francia, occupata per 14 anni e fino allo scorso ottobre da Alber Elbaz, la Jarrar avrebbe avuto la meglio su di una serie di candidati tra cui Simone Rochas, Erdem Moralioglu e, addirittura, Stefano Pilati.
I Pinco Pallino, marchio di moda per bambini in capo al fondo di private equity Lunar Capital, ha nominato Antonio Cossu nuovo ceo. Il manager ha lavorato in precedenza nelle filiali italiane di Petit Bateau, Pernod Ricard, Lactalis, oltre a un periodo in Crédit Agricole Indosuez. Nell’incarico subentra a Giovanni del Vecchio, che rimane nell’orbita del fondo di base a Shanghai come operating partner.
Bouchra Jarrar has been named creative director of women’s collections at Lanvin. Her first collection for the house is expected to be set for spring/summer 2017. The French designer replaces Alber Elbaz, former artistic director of Lanvin, who left the company in October 2015 after a 14-year period. While Elbaz oversaw both men’s and women’s collections for the house, Jarrar will only oversee the company’s women’s offering. Jarrar, 45, founded her label in 2010 and before worked for a long time at Balenciaga with Nicolas Ghesquière. According to market reports, Lanvin’s management also considered Simone Rocha, Stefano Pilati and Erdem Moralioglu for the position. I Pinco Pallino, childrenswear brand part of the private equity firm Lunar Capital, has appointed Antonio Cossu as its new ceo. Before joining the children’s fashion brand, the manager worked for the Italian branches of Petit Bateau, Pernod Ricard, and Lactalis, and also did a stint at Crédit Agricole Indosuez. He is taking over from Giovanni del Vecchio, who will remain as an operating partner with the equity firm.
Lahrs lascia, Hugo Boss a caccia di un nuovo ceo L’amministratore delegato di Hugo Boss, Claus-Dietrich Lahrs, ha lasciato il suo incarico dopo otto anni alla guida della casa di moda tedesca. Dimissioni (su cui è stato raggiunto un accordo amichevole tra le parti) sono arrivate dopo che il gruppo ha ridotto le stime di fatturato e utile operativo sul 2016. Hugo Boss ha già iniziato a cercare il successore di Lahrs, che in passato ha guidato marchi come Chanel e Victoria’s Secret. Nel frattempo Bernd Hake entrerà nel board con responsabilità per le vendite e il retail (attualmente è senior vice president Emea). Gli altri incarichi di Lahrs saranno assegnati provvisoriamente agli altri membri del managing board del gruppo, di cui la famiglia Marzotto è il primo azionista.
Cozzani cfo di Prada The ceo of Hugo Boss, Claus-Dietrich Lahrs, has left his post after eight years at the helm of the German fashion house. His resignation came after the group reduced its estimated turnover and operating profit for 2016. Hugo Boss has already begun to look for a successor to Lahrs, who previously led brands like Chanel and Victoria’s Secret. In the meantime, Bernd Hake will join the board as head of sales and retail (he is currently senior vice president of EMEA). Lahrs’ other duties will be provisionally assigned to other members of the group’s managing board - the Marzotto family is currently the largest shareholder.
Alessandra Cozzani, già membro del consiglio di amministrazione di Prada, è stata nominata chief financial officer del gruppo milanese-aretino, al posto di Donatello Galli. Entrata in Prada nel 2000, recentemente è stata a capo delle relazioni con la comunità internazionale degli investitori istituzionali. Alessandra Cozzani, already members of Prada’s board of directors, has been named chief financial officer of the Milan-Arezzo group, replacing Donatello Galli. She joined Prada in 2000 and was recently in charge of relations with the international community of institutional investors.
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Q&A di/BY carla mercurio
CEO E OWNER DESA GROUP
BURAK CELET
«Anche noi in pista con i giganti della moda»
Cosa ha significato per un grande gruppo come il vostro il lancio di una collezione alto di gamma come Desa Nineteenseventytwo? È una sfida importante, perché ci mette a confronto con i giganti della moda. Occorrono tutta la nostra passione, l’energia creativa e l’entusiasmo per creare la collezione. Desa Nineteenseventytwo è nata con l’autunno/inverno 2014: quale il bilancio di queste prime stagioni? Siamo soddisfatti perché il brand è posizionato nei migliori negozi ed è apprezzato dalle consumatrici più all’avanguardia. L’Italia, uno dei mercati più avanti nella moda, è stato il primo Paese a premiare la collezione, seguito a ruota da Giappone, Corea e Hong Kong.
Il magazine di news, business e trend
Direttore e Amministratore Delegato
Marc Sondermann (m.sondermann@fashionmagazine.it) Caposervizio
Alessandra Bigotta (a.bigotta@fashionmagazine.it) Senior Fashion Editor
Alberto Corrado (a.corrado@fashionmagazine.it) Redazione
Elena Azzola (e.azzola@fashionmagazine.it), Andrea Bigozzi (a.bigozzi@fashionmagazine.it), Elisabetta Campana (e.campana@fashionmagazine.it), Elisabetta Fabbri (e.fabbri@fashionmagazine.it), Carla Mercurio (c.mercurio@fashionmagazine.it), Angela Tovazzi (a.tovazzi@fashionmagazine.it) Segreteria di redazione
Daniela Locatelli (d.locatelli@fashionmagazine.it) Realizzazione grafica
Burak Celet is ceo and owner of Desa group, an important Turkish company in the leather goods industry, that was founded in 1972. Two years ago he entered the universe of high end fashion with a collection of bags named Desa Nineteenseventytwo Lei appartiene a una famiglia di imprenditori turchi che dal 1972 opera nel settore pellettiero: come è cambiato il modo di lavorare nel comparto? Gli aspetti più importanti del nostro lavoro sono l’heritage e l’artigianalità, che noi stiamo ben attenti a preservare. La vera artigianalità è un valore che si sta perdendo, poiché le giovani generazioni sono meno inclini a lavorare in questo settore. In quest’ottica abbiamo avviato una collaborazione con il ministero dell’educazione per la messa a punto di un piano legato all’apprendistato. Un’iniziativa partita nove anni fa, che è riuscita a spingere molti giovani di talento a seguire le orme di esperti maestri. Cosa vuol dire per lei avere alle spalle un gruppo così forte? Oggi il mercato è saturo di marchi. È una vera sfida per le nuove realtà farsi strada. Occorrono alto livello di design, prodotti splendidi, marketing aggiornato, qualità unica e customer service impeccabile. Sicuramente è un vantaggio avere un gruppo forte alle spalle, una realtà totalmente verticalizzata, che controlla tutti gli aspetti della creazione e della produzione, dalla tintura al prodotto finito, fino alla distribuzione.
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Quale la filosofia della collezione e quale la fascia prezzi? Sono articoli senza tempo, espressione di un lusso understated che ambisce all’unicità, pur rifuggendo da eccessive decorazioni. Il posizionamento prezzi, tra i 450 e i 900 euro retail con punte di 4mila per le pelli esotiche, è eccellente, considerate la qualità e il valore dei prodotti che proponiamo.
Nadia Blasevich, Carlo Maraschi, Laura Marcarini Collaboratori
Mariella Barnaba, Filippo Bellini, Peppe Orrù (Londra), Giuliana Poletto (Parigi), Cristiana Lopez (New York) Direttore pubblicità
Stefano Giordano (s.giordano@fashionmagazine.it) Pubblicità e promozione
Anna Maria Bergstrom (a.bergstrom@fashionmagazine.it) Ilaria Roberta Galli (i.galli@fashionmagazine.it) Raffaella Giannattasio (r.giannattasio@fashionmagazine.it) Barbara Sertorini (b.sertorini@fashionmagazine.it) Ufficio traffico
A che tipo di donna vi rivolgete? La donna Desa Nineteenseventytwo è una vera esperta di moda, che non ha bisogno di nascondersi dietro un nome famoso o un prodotto che hanno già in molti. Porta una borsa perché ama le cose raffinate. Quale il mood delle proposte per il prossimo inverno? Forte di una vasta gamma di proposte, la collezione si caratterizza per un’offerta moderna e d’impatto. Ispirate liberamente al mondo equestre e all’universo sportivo, le borse rivolgono grande attenzione ai dettagli come cuciture a sella, manici dalle forme importanti e tracolle di gusto sportivo, senza tradire le linee pulite e l’estetica architettonica tipica del marchio. In quante vetrine è distribuita la label? Siamo distribuiti in oltre 50 negozi. Nomi come Excelsior, LuisaViaRoma, Tessabit, L’Inde le Palais, Lazzari, Donna Bugatti, Dell’Oglio, Takashimaya, Harvey Nichols HK. Quanto fattura il marchio? Il gruppo fattura oltre 70 milioni di euro e Desa Nineteenseventytwo è ancora una bambina, a confronto. Avete in mente nuove iniziative o progetti di brand extension? Guardiamo con molta attenzione al mercato statunitense e al canale online. Due leve importanti per la crescita del brand.
Stefania Aguanno (traffico@fashionmagazine.it) Segreteria e servizi
Valentina Capra, Tiziana Grazioli (fashion@fashionmagazine.it) Amministrazione
Cristina Damiano, Ester Miazzo Diffusione e abbonamenti Daniele Costanzo (abbonamenti@fashionmagazine.it) Edizioni Ecomarket Spa Redazione, Amministrazione, Pubblicità: piazza Pio XI 1, 20123 Milano telefono: 02 80620-1 telefax: 02 80620-444 (redazione) 02 80620-333 (pubblicità e abbonamenti) Edizioni Ecomarket Spa Fashion - Il magazine di news, business e trend Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 389 del 6-11-1970 Iscrizione n. 1418 al ROC Registro Operatori della Comunicazione Direttore responsabile Gianni Passavini È vietata la riproduzione anche parziale Articoli, disegni e fotografie, anche se non pubblicati, non verranno restituiti © Fashion 2016 Edizioni Ecomarket - Milano Abbonamento annuale 185,00 e (quindicinale) - c/c postale n. 16879207 È possibile richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: Edizioni Ecomarket Spa - servizio abbonamenti - piazza Pio XI 1 - 20123 Milano Numeri Arretrati: 11,00 e cad L’editore garantisce che i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione come quelli relativi agli invii in omaggio non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Garanzia di riservatezza per gli abbonati in ottemperanza al D. Lgs. n.196/2003 (tutela dati personali) Stampa: Vela Web Srl - Via Copernico 8 - 20082 Binasco (Mi) Distribuzione esclusiva per l’Italia: MEPE Distribuzione Editoriale Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano Fashion fa parte del Gruppo DFV Verlagsgruppe Deutscher Fachverlag www.dfv.de Le altre testate moda del gruppo sono: TextilWirtschaft, Frankfurt; TextilJurnal, Praha; Sportswear International, Frankfurt; ötz österreichische Textil Zeitung, Wien; DivatMarketing, Budapest; Images Business of Fashion, New Delhi.
DELTAPO OUTLET for
DeltaPo Outlet: nell’area Patrimonio dell’Unesco un concetto evoluto di retailtainment MOLTO PIÙ CHE UNO SHOPPING CENTER. CONCEPITO IN BASE A UN MODELLO AVANZATO DI “RETAILTAINMENT”, IL DELTAPO OUTLET, IN APERTURA A SETTEMBRE, SI INSERISCE IN UN’AREA PATRIMONIO DELL’UNESCO PROPONENDO, OLTRE A UNO SHOPPING DI QUALITÀ, UN LUOGO DA VIVERE. ALL’INSEGNA DI CULTURA, WELLNESS, EVENTI, RISTORAZIONE E MOLTO ALTRO. Su un lotto di oltre 120mila metri quadri, destinati a espandersi in futuro con ulteriori 300mila metri quadri, il nuovo DeltaPo Outlet, che aprirà il prossimo settembre, è destinato a diventare un polo di attrazione unico nel suo genere nella zona compresa tra le province di Rovigo e Ferrara, all’altezza di Occhiobello. Si prospetta un afflusso di circa 3 milioni di potenziali clienti, con un volume di consumi annui pari a 42 milioni di euro a regime. Ma al di là delle cifre - di cui faranno parte, a regime, i 74 negozi già autorizzati a far parte della struttura - DeltaPo Outlet spicca per la personalità diversa da tutte. Si inserisce infatti in un territorio ricco di fascino, recentemente diventato Patrimonio Unesco, al cui DNA attinge per porsi come “destination outlet”: un luogo da visitare ma soprattutto dove sostare, per vivere nuove esperienze oltre l’acquisto. A DeltaPo Outlet è possibile già da ora soggiornare all’interno di un hotel e, quando il progetto arriverà a compimento, si respireranno cultura e intrattenimento, grazie anche all’intesa con Cultour
Active: quindi mostre, film, eventi, wellness, fitness, tempo libero da trascorrere in famiglia, vita all’aria aperta (grazie al noleggio bici, per percorrere una pista ciclabile di 80 chilometri) e molto altro. Un punto di forza sarà la ristorazione, con le specialità enogastronomiche del territorio. Bruno Contini, amministratore unico di DeltaPo Outlet, descrive questo progetto «un esempio concreto di come molteplici risorse possano dialogare tra loro in sinergia», creando tra l’altro oltre 300 posti di lavoro e posizionandosi in uno snodo strategico tra Veneto ed Emilia-Romagna, mentre Paolo Mutti (director retail & management division di Arcotecnica Group, che si occupa della commercializzazione dell’outlet), sottolinea: «Le parole chiave sono innovazione e attrattività. In quest’ottica stiamo lavorando con i migliori tour operator, per far convogliare in una location così speciale non solo i nostri connazionali, ma anche i numerosi turisti stranieri, in grado di apprezzarne l’italianità e, al tempo stesso, l’internazionalità».
Per informazioni: ARCOTECNICAGROUP S.P.A. Piazza Missori 2 - 20122 Milano - tel +39 02 00621122 - Paolo Mutti: paolo.mutti@gruppoarcotecnica.com 14_03_2016
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people a cura di/by Carla Mercurio
eleonora carisi
«Da settembre prossimo la vera rivoluzione»
Elina Halimi
«A ciascuno il proprio look. oggi vestirsi È libertÀ» Originaria di Mosca, Elina Halimi vive da tanti anni a Parigi, dove è art director della boutique multimarca Kabuki Paris. «Il bello delle ultime stagioni - spiega - è che non c'è più una tendenza precisa ma tante proposte, che consentono a ciascuno di scegliere e creare il proprio look». «In generale ho visto collezioni stupende - prosegue -. A Milano c'erano proposte divertenti e colorate e nuovi designer da tenere d'occhio. Parigi è la città dei mostri sacri della moda». E conclude: «Adoro l'atmosfera che si respira a Milano, dove si percepisce buon umore e dove è facile comunicare. A Parigi la gente parla poco ed è più fredda».
«today fashion is freedom. Everybody can choose» A native of Moscow, Elina Halimi has lived many years in Paris, where she is art director of multi-brand store Kabuki Paris. «Recent seasons - says - show that there isn't a definite trend but so many proposals that allow everyone to choose and create his own look». «In general I've seen wonderful collections - continues -. In Milan there were funny and colorful proposals and new designers to watch. Paris is the city of fashion giants». She concludes: «I prefer the atmosphere in Milan, where people are in a good mood and where it is easy to communicate. In Paris people are rather cold and don't speak so easily».
Le ballerine rock con tacco di Valentino, gli orecchini a clips di Marni e le sneaker di Missoni. Questi i capi visti in passerella, che non mancheranno di sicuro nel guardaroba invernale di Eleonora Carisi, tra le fashion blogger più famose in Italia, con la sua piattaforma Jou Jou Villeroy. «Ho trovato molto interessanti il ritorno degli anni Settanta proposto da Cavalli, le calze in lana a costine da portare con mini-sandali e vestiti-vestaglia e lo stile cowgirl di Fay e Coach». «È stata una stagione di transizione e contrasti - prosegue - in attesa di quel che esploderà da settembre prossimo. Il mercato sta affrontando un momento difficile: un settore digital ingestibile, la velocità dei grandi colossi low cost e le richieste pressanti delle nuove generazioni».
«the real revolution on show from september» The rock ballet shoes with heels by Valentino, the clips earrings by Marni and the sneakers by Missoni. Seen on the latest catwalk shows, these items will not fail for sure in the winter wardrobe of Eleonora Carisi, among the most famous fashion bloggers in Italy, with her Jou Jou Villeroy online platform. «Very interesting are the return of the Seventies proposed by Cavalli, the ribbed wool socks to wear with mini-sandals and dresses-robe, and cowgirl style by Fay and Coach». «It was a season of transition and conflicts - she continues - waiting for what will explode from next September. The market is facing a difficult time: a digital unmanageable industry, the speed of low cost giants and the pressing demand of the new generations». JUSTINE MATTERA
«colore e tanta femminilità: la moda mi piace cosÌ» Molto attiva sui social network, con oltre 72mila follower su Instagram, Justine Mattera è diventata una presenza assidua nelle front row delle sfilate milanesi. «Gucci, Les Copains, Anteprima, Luisa Beccaria, Elisabetta Franchi, Leitmotiv, Piccione.Piccione: ho visto cose interessanti in pedana - racconta -. Molto colore, tante mantelle e pantofole e un gusto "dinasty" molto anni Ottanta-Novanta, che mi ha ricordato la mia giovinezza. Una femminilità esuberante, mai incline alla volgarità».
«Color and a lot of femininity: this is what i liked most» Very active on social networks, with more than 72,000 followers on Instagram, Justine Mattera has become a constant presence in the front rows of fashion shows in Milan. «Gucci, Les Copains, Anteprima, Luisa Beccaria, Elisabetta Franchi, Leitmotiv, Piccione.Piccione: I saw many interesting collections on stage - she says -. A lot of color, many capes and slippers, and a very eighties-nineties "Dynasty" taste, that reminded me of my youth. An exuberant femininity never prone to vulgarity».
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red carpet a cura di CARLA MERCURIO
the next talents
saranno famosi Frutto della collaborazione tra Vogue Italia e yoox.com, il progetto The Next Talents ha portato sotto i riflettori a Palazzo Morando 11 nomi della moda donna, uomo, bimbo e design, provenienti da ogni parte del globo. L’iniziativa è stata festeggiata con un opening cocktail al quale è intervenuta anche Anna Wintour. Anouki, Lovebirds, Moon J, Paskal, Francesco Visone, Matter Matters, Laurence & Chico, YII, Luca Larenza, Petit Tribe e Chris Kabel: sono questi i brand da tenere d’occhio.
Foto di gruppo a The Next Talents: gli stilisti protagonisti dell’appuntamento milanese con Federico Marchetti e Franca Sozzani
Carlo Capasa e Raffaello Napoleone
Diego Della Valle
Goga Ashkenazi e Suzy Menkes
Prismick Denim
ditelo con un fiore
Gian Paolo Barbieri, Settimio Benedusi e Alberto Damian
Anna Wintour
camille seydoux - roger vivier
i 30 anni di ELENA MIRò Un happening nello store Miroglio-Piazza della Scala ha festeggiato i 30 anni di Elena Mirò, suggellati da una capsule ispirata a tre soggetti floreali di Gian Paolo Barbieri. Nel corso dell’evento è stato presentato il libro in edizione limitata “Fiori”, una raccolta di 46 scatti del fotografo. Una selezione è visibile fino al 24 marzo nel punto vendita milanese.
Massimo e Alberta Ferretti
Giuseppe Miroglio, Kitty Spencer, Daniel John Winteler
Mara Venier e Elena Miroglio
Léa e Camille Seydoux
Adèle Exarchopoulos e Bruno Frisoni
Festeggiata durante la fashion week parigina la capsule collection Prismick Denim, realizzata dalla stylist Camille Seydoux per Roger Vivier e in vendita da questo mese. Per l’occasione è stato proiettato un video della collezione, che vede protagoniste Camille Seydoux e le attrici francesi Lubna Playoust e Lola Le Lann.
Mélanie Bernier e Lilou Fogli
A collaboration between Vogue Italy and yoox.com, The Next Talents project brought under the spotlight at Palazzo Morando 11 names of women’s, men’s, kids’ and design fashion from around the globe. The happening was celebrated with an opening cocktail with Anna Wintour, Federico Marchetti and other guests. An event in the Miroglio-Piazza della Scala store celebrated 30 years of Elena Mirò, sealed by a capsule inspired by three floral subjects of photographer Gian Paolo Barbieri. During the evening the limited edition book “Fiori” was launched: a collection of 46 shots of the photographer. Prismick Denim, a capsule collection of stylist Camille Seydoux for Roger Vivier, on sale from this month, was celebrated during Paris fashion week. For the occasion a video of the collection featuring Camille Seydoux and French actresses Lubna Playoust and Lola Le Lann was screened.
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VIA BORGONUOVO 5 BOLOGNA - 051220086
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